7 settembre - Motosprint 36

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CROSS Cairoli vince anche in Olanda. Musquin campione MX2

36 7/13 SETTEMBRE 2010 Settimanale Anno XXXIII Fascicolo 1687

2,50 Euro (Italy only)

MOTOGP SAN MARINO Rossi mette la sveglia Pedrosa... la quarta

C’era

un ragazzo...

Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 46/2004) art.1, c.1, DCB Bologna PTE CONT. 5,00 Euro - Canton Ticino 8,00 Chf

SBK N NÜ ÜRBURGRING Haga torna a vincere Ma è troppo tardi

...che che h amava lla moto e lle ccorse. orse Aveva A un b bell sorriso i e un b bell so sogno. Spezzato. Si chiamava Shoya Tomizawa. Lo ricordiamo con affetto


Sommario numero 36/2010

1LA POSTA Lettere di Stefano Saragoni Officina di Massimo Clarke

4 10

1PADDOCK

Velocità, cross, enduro, trial, minimoto, speedway, supermoto

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1IN PISTA

MotoGP GP San Marino Commenti, foto, pagelle, interviste, dai nostri inviati a Misano Moto2 GP San Marino 125 GP San Marino Superbike Mondiale. Round Germania al Nurburgring Supersport Mondiale in Germania Supersstock Coppa FIM 1000 e Europeo 600

28 42 54 58 72 73

1FUORISTRADA

Cross MX1-MX2 GP Olanda a Lierop Cross MX3 GP Svizzera a Ginevra Enduro GP Turchia a Fethiye Trial GP Repubblica Ceca a Kramolin Sportitalia I campionati regionali

74 82 84 88 92

1SU STRADA

Attualità La produzione, le leggi, le novità Motolandia Turismo, viaggi, epoca Made in Abbigliamento e accessori

98 100 104

1MERCATINO

Compravendita di moto e accessori 106

1GP GUIDA

Gare e raduni Gli appuntamenti in pista

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1RUBRICHE

Contromano di Marco Masetti Polvere di stelle di Luigi Rivola Qui Giappone di Laurent Benchana Donne e motori di Laura Cattaneo Via col vento di Giovanni Carlo Nuzzo

20 22 24 102 103

Direttore responsabile STEFANO SARAGONI 051.6227.232 s.saragoni@motosprint.it Redazione DARIO BALLARDINI 051.6227.234 d.ballardini@motosprint.it ENRICO BORGHI 051.6227.294 e.borghi@motosprint.it GIANCARLO GIANNOBILE 051.6227.231 g.giannobile@motosprint.it MARISA IMBROGNO 051.6227.203 m.imbrogno@motosprint.it RICCARDO PIERGENTILI 051.6227.360 r.piergentili@motosprint.it LUCIA VOLTAN 051.6227.321 l.voltan@motosprint.it Grafici grafici_ms@motosprint.it LUCA LAZAZZERA 051.6227.251 CRISTIAN TROMBA 051.6227.393 IGLIS BACCHI 051.6227.293 LUIGI RAIMONDI 051.6227.252 VANNI ROMAGNOLI 051.6227.420 Segreteria di redazione CINZIA STAFFA 051.6227.204 motosprint@motosprint.it Archivio CLAUDIO GIROTTI 051.6227.341 GIUSEPPE RIMONDI MAX MATTIOLI

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Lettere

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di Stefano Saragoni posta@motosprint.it

Io, appassionato, mi sento tradito DA UNO SPOT Ducati degli anni ‘80, leggermente modificato dopo la rinuncia alla partecipazione in forma ufficiale al Mondiale SBK: «Il nostro passato “aveva” un grande futuro». La Ducati ha l’azzardo come tattica per distinguersi e vincere... Sguscia da una parte all’altra con bassissima inerzia, è veloce, coraggiosa, per questo può permettersi di sbagliare e tornare sui suoi passi, attorniata da gente e appassionati fedeli e viscerali… Più volte ho, abbiamo, vissuto, criticato ma alla fine compreso atteggiamenti apparentemente incomprensibili: la scelta Bridgestone, criticata ma vincente, la parentesi buia della 999, il ritorno alla 1098 (erede della serie 916/998), palese dietrofront nei confronti di una scelta sbagliata di design. Questa dell’abbandono della Superbike è, indubbiamente, una scelta che non ha motivo di esistere, che rinnega il passato e che difficilmente potrà essere vincente e gradita. Credo che la Ducati la pagherà cara, soprattutto se la Desmosedici non dovesse vincere nei prossimi anni. L’appassionato che da più di venti anni compra Ducati, che si è visto propinare dagli albori la SBK, il bicilindrico, il prodotto di serie, la moto uguale a quella che corre, il trasferimento continuo di know-how, etc. etc. si sente spuntare due corna tra i capelli e rimarrà lì a guardare la sua costosa e fragile Superbike a bocca aperta, con un senso di straorinario e impareggiabile stupore per come il marketing l’abbia ammaliato e tradito sul più bello. La Ducati perderà una grande fetta di clienti fidelizzati (importantissimi per la continuità del marchio e diffi-

cilissimi da conquistare), appassionati e sognatori e porterà a casa “tifosi” starnazzanti e poco competenti che scelgono di correre con la #46 su MotoGP della Playstation e credono che la 1198 abbia lo stesso motore della Desmosedici solo perché ha l’adesivo Ducati sul serbatoio e che, ancor peggio, le volteranno le spalle non appena la Desmo fallirà il podio. Ma la cosa più preoccupante è che l’unico motore di produzione, il bicilindrico, non avrà più traino e carisma, diventerà solo un motore scorbutico, inaffidabile, rumoroso e vetusto, al quale non sarà più perdonato qualche difetto. È stato interrotto il filo conduttore che ha riportato la Ducati al vertice mentre si poteva tranquillamente continuare gareggiando in sordina e aspettando tempi, moto e soprattutto piloti migliori. Mi auguro soltanto che il rientro in Superbike sia rapido e vincente. Ernesto Scarcello LA MIA domanda è: doveva arrivare Rossi perché la Ducati, da sempre in Superbike, si ritirasse dalla competizione? Così facendo la Ducati segna la fine della sua azienda e non mi sembra di essere esagerato; mi spiego: grazie ad un regolamento che l’ha privilegiata sin degli anni ‘80, la Ducati è riuscita a crearsi una fetta di mercato che difficilmente avrebbe conquistato mettendosi allo stesso livello tecnico (motore 4 cilindri e telaio in alluminio) dei colossi giapponesi. Ma oggi con l’arrivo di Rossi si è preferito con-

] TECNICI DELLA SQUADRA UFFICIALE DUCATI SUPERBIKE SCHIERATI SULLA LINEA DI PARTENZA. IL PROSSIMO ANNO LE SORTI DELLA CASA PIÙ TITOLATA DEL MONDIALE SBK SARANNO AFFIDATE AI SOLI TEAM SATELLITE. UNA SCELTA CHE FA DISCUTERE. motosprint

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IN BREVE

DUCATI RINNEGA IL SUO PASSATO

TATASCIORE DA LANCIANO, PROVINCIA DI CHIETI Ho letto con piacere l’intervista a Manuel Tatasciore, mio concittadino, e devo segnalarvi che Lanciano è in provincia di Chieti e non di Pescara. Un errore da poco, pensando a quando, non ricordo su quale rivista, lessi che Andrea Iannone era un pilota italiano nato in Svizzera, poiché l’autore dell’articolo aveva interpretato la sigla CH che seguiva il nome di Vasto (città natale di Andrea) non come provincia, ma come stato! Davide Stefano HUSABERG HA VINTO L’ITALIANO ANCHE CON ME Leggendo su Motosprint n. 35 della festa per Botturi, mi sono accorto di un grave errore, dico grave nei miei confronti: La Husaberg ha vinto con me gli Assoluti d’Italia nella 350 4T nel 1991, sfiorando poi il titolo 2006 nella 500 4T. Massimo Migliorati

RANDY DE PUNIET Team LCR Honda

SICUREZZA E FEELING QUANDO CORRO.

Caro Massimo, ci fa piacere che tu ci legga con grande attenzione. L’errore è frutto del cambio di denominazione di quello che fino al 2003 è stato campionato italiano enduro, e dal 2004 in poi è diventato Assoluti d’Italia. Noi abbiamo fatto riferimento esclusivamente a quest’ultimo.

IL COMFORT, SEMPRE.

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centrare tutto sulla MotoGP. Sicuramente se arriveranno i successi la “novità” porterà riscontri commerciali positivi ma quando Rossi se ne andrà o se non dovesse portare i risultati sperati, cosa rimarrà alla Ducati? Mi sembra di rivedere lo stesso film dell’Aprilia ai tempi di Ivano Beggio che investì tutto nella MotoGP (RS Cube) per poi finire come? Oggi l’Aprilia è in mano alla Piaggio. Comunque, dopo l’annuncio, i vertici si sono affrettati a smentire che la causa del ritiro sia l’ingaggio di Rossi, ma dubito si tratti di disaccordo con il regolamento Superbike, come da voi anticipato nel numero precedente. Credono davvero che i ducatisti siano degli stupidi? Ci hanno preso in giro. Per anni ci hanno propinato qiesta solfa: “La Superbike è la nostra vetrina; grazie alla SBK i nostri clienti si sentono vicini alle moto che tutte le domeniche battagliano per la vittoria; noi rimarremo sempre in Superbike”. Hanno dimenticato tutto. Antonino Monteleone LEGGO che Ducati non parteciperà ufficialmente al Mondiale SBK 2011 sostenendo che il campionato delle derivate di serie viene interpretato come sfida tra prototipi.

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IL DOTTORE CI COSTA CARO LA NOTIZIA era nell’aria, troppo scioccante per crederci ma altrettanto realistica da tenere tutti in ansia. Alla fine la notizia è stata ufficializzata e 22 anni di storia sono stati accantonati in un istante. Una di quelle notizie che nessun appassionato avrebbe voluto apprendere, perché alla fine, che uno sia ducatista o meno (ed io sono solo un appassionato di moto), non si può rimanere indifferenti a fronte dell’abbandono della squadra più titolata che sia esistita in Superbike. D’accordo, un abbandono temporaneo, ma intanto il prossimo anno il team ufficiale Ducati uarderà dalla poltrona e per il la Superbike la guarderà rosse” per almeno un anno. pubblico niente “rosse” Per chi non si rendesse bene conto stiamo parlando della colonna portante della Superbike; parliamo di una squadra che se non vince allora perde (senza vie di mezzo) ma che è sempre lì a giocarsela; parlia-mo di chi, per ca-n pirci, ha tenuto in e piedi il Mondiale SBK dopo il 2002. Ma perché si è arrivati a tanto? Il le comunicato ufficiale gie parla di strategie

aziendali per migliorare la produzione di serie futura. Ma a me (che sono malizioso) un dubbio (e anche grande) è venuto: non sarà mica che per avere (e mantenere) il Dottore in MotoGP ci abbia rimesso la categoria “minore” dove i risultati quest’anno non sono arrivati nonostante moto ottime, non sfruttate a dovere? Se questo è il prezzo da pagare per l’arrivo di Rossi forse sarebbe stato meglio lasciar perdere il Dottore e tenersi l’infermiere Stoner, che in fondo un mondiale lo ha già portato. Davide Vassallo Tovo San Giacomo (SV)

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Lettere

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Lettere

TAMBURINI SCRIVE PECCATO NON ESSERE A MISANO CARO Direttore, la ringrazio anzitutto per le lusinghiere attestazioni che Motosprint mi ha voluto più volte dedicare, anche in passato, non ultima quella per la quale colgo per la prima volta l’occasione di scriverle. Mi riferisco alla lettera nella quale il pilota amatore Fabio Emilian, che ringrazio veramente molto della passione con cui mi ha descritto, ha voluto raccontare del nostro “incontro” in pista a Misano poche settimane fa e che avete valorizzato con una simpaticissima vignetta di Matitaccia. Stavo provando la Moto2 della Bimota con la quale avrei dovuto partecipare al Campionato Mondiale a Misano; “avrei” perché a seguito dello sfortunato ed incolpevole incidente avvenuto pochi giorni dopo l’incontro, all’avvio della gara del Mondiale Supersport di Silverstone, mi sono dovuto sottoporre ad un intervento per la riduzione della frattura alla clavicola sinistra che mi motosprint

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ha precluso la possibilità di effettuare gli altri test programmati ed ha portato alla conseguente rinuncia ad una gara a cui tenevo molto. Ci tenevo molto perché, dopo alcuni anni di difficoltà, solo con la fiducia, la professionalità e gli investimenti degli amici del Bike Service RT, Stefano Morri in testa, sono riuscito a ritrovare quelle prestazioni e quella voglia di risultato che oramai anch’io credevo di aver smarrito e speravo in una gara così, in una pista che mi piace particolarmente, per togliermi una grande soddisfazione e darla a chi mi ha sostenuto ed incitato in tutti questi anni (mio padre fra tutti). Rubo ancora un piccolo spazio al suo (e nostro..) settimanale per mandare un ideale abbraccio e tanti auguri di guarigione a Lascorz e per ringraziare tutti quelli che, nello sfortunato frangente, mi hanno fatto sentire, in diversi modi, grande stima ed affetto. Roberto Tamburini

RISPETTO DEI PATTI ESISTE ANCHE LA RICONOSCENZA VORREI rispondere al Sig. Alfredo Di Costanzo, che ha scritto sul n. 35 esordendo con la storica massima “pacta sunt servanda”, i patti vanno rispettati. Tale dotta citazione viene usata per perorare la tesi secondo la quale, se la Yamaha non darà a Rossi il permesso di provare la sua futura moto, la Ducati, nei test in calendario all’indomani del GP Valencia, non farà altro che pretendere il rispetto degli accordi contrattuali. Io penso invece che tale condotta sia molto disdicevole. A parte il fatto che tale deroga ai piloti in partenza è stata quasi sempre concessa, credo che la Yamaha non possa e non debba considerare Rossi alla stregua di qualunque altro pilota. Prima di Rossi, la Yamaha

aveva vinto l’ultimo titolo nel lontano 1992. E quando la prese Valentino, era da tutti considerata un “cancello”. Lui ci vinse subito due mondiali di fila, facendo, insieme a Jeremy Burgess, di quel “cancello” la moto migliore del mondiale. E Burgess certo non sarebbe mai andato in Yamaha se Valentino non lo avesse convinto. Probabilmente senza Rossi la Yamaha starebbe ancora lottando per fare uno o due podi all’anno. Invece hanno vinto quattro mondiali su sei, e adesso Lorenzo si accinge a vincere il quinto, facendo cinque su sette. Credo che in azienda dovrebbero costruirgli un monumento, a Rossi, ma la riconoscenza non è virtù molto praticata di questi tempi. Certo, gli interessi di una multinazionale non sono dettati dalla passione ed è possibile che Yamaha pretenderà, oh sì, giustamente, il rispetto degli accordi contrattuali. Certo, pacta sunt servanda, ma esiste qualcosa che si chiama gentlemen’s agreement, letteralmente: accordo tra gentiluomini. Ma forse Masao Furusawa era l’ultimo gentiluomo in Yamaha, e sta andando in pensione. Quelli che sono rimasti sono meno gentili. E anche meno uomini. Daniele Bruno

NON SO proprio come finirà, questa vicenda. Rossi rischia di poter salire sulla Ducati soltanto nel 2011, così come dovette aspettare l’anno nuovo per guidare la Yamaha. Alla Honda la “linea dura” non portò bene, ma non sarà questo precedente a far sì che la Yamaha si comporti diversamente. La mentalità giapponese ha risvolti a noi sconosciuti o difficili da comprendere. E Furusawa è sì amico di Rossi, ma un uomo fedele alla Yamaha, che trarrebbe sicuramente vantaggio dar ritardare l’incontro tra Rossi e la Rossa. Quindi non è facile prevedere se la “cavalleria” prevarrà sulla logica aziendale.

CHE FISICO SPIES FRESCO COME UNA ROSA HO APPENA finito di guardare la gara della MotoGP a Indianapolis. Il caldo era soffocante, ho visto che i piloti, alla fine, erano tutti sconvolti per la fatica. Lorenzo è quasi svenuto, infatti ha disertato le interviste post gara, Pedrosa, bravissimo, anche lui madido di sudore e stanchissimo, Rossi idem. Insomma, davvero un Gran Premio estenuante. Ma ho notato che Ben Spies, pur essendo arrivato in seconda posizione, sembrava aver appena finito un giro di spesa al supermarket con aria condizionata! Ma lo avete visto? Era tranquillisimo, fresco come una rosa. Non pareva nemmeno sudato, ha rilasciato la sua bella intervista (telegrafica), con una tranqullità estrema... Penso che ci troviamo di fronte a un nuovo marziano, diamogli il tempo di ingranare perbenino e saranno dolori per tutti. Il buon Lorenzo, ormai campione, può riternersi fortunato, per quest’ anno... Perché, già dal prossimo non lo vedo messo bene, poverino, mi sa che è caduto dalla padella alla brace... Sergio Catalano Catania

BEN SPIES è sicuramente un atleta. Non ha soltanto il taglio di capelli del marine, ha anche il fisico allenato. Ma i suoi avversari non sono certo dei “mollaccioni”. Le prossime sfide, in questa e nella prossima stagione, non si giocheranno sulla resistenza. Come diceva il buon vecchio Uncini, la moto bisogna guidarla, non spezzarla.

IO LA PENSO COSÌ

Mi viene da ridere, il motivo è semplice: dopo l’arrivo di Rossi hanno detto che se non cambiava il regolamento non avrebbero più corso in SBK (quando vincevano andava tutto bene), ora la decisione è stata ufficializzata. Tanto, con l’arrivo di Rossi il ritorno pubblicitario sarà superiore a quello attuale. Probabilmente Ducati non accetta che un’altra moto italiana con un pilota da loro “scartato” sta vincendo il Mondiale SBK, e forse servono soldi per sviluppare la MotoGP (dove non possono perdere) e strapagare il nuovo pilota. Spero di cuore che le moto 2010 vengano date in gestione ai team dove corrono Checa e Scassa, che l’acceleratore lo ruotano ancora a 360 gradi. Daniele Ettori


Officina

di Massimo Clarke massimo.clarke@virgilio.it

LA LUNGHEZZA DELLA BIELLA

Perché è di notevole importanza NEI MOTORI da moto, un fattore molto importante è la lunghezza della BIELLA, ma non mi è ben chiaro per quale ragione. Inoltre, di quanto si inclina la biella rispetto al cilindro e cosa viene influenzato dalla sua inclinazione? Franco Lavini Roma

ALL’INTERNO dei motori, il movimento rettilineo alternato del pistone viene trasformato in movimento di rotazione dell’albero a gomiti per mezzo di un meccanismo a biella e manovella. Per semplicità, facciamo riferimento a un monocilindrico verticale. La biella collega il pistone, al quale è vincolata per mezzo dello spinotto, al perno di manovella dell’albero. Di conseguenza la sua estremità più piccola, ovvero il piede, ha un movimento rettilineo (e compie una piccola oscillazione) mentre l’altra (ossia la testa) ruota assieme alla manovella dell’albero, sulla quale è montata. La lunghezza della biella va intesa come distanza tra gli assi dei due occhi (della testa e del piede) e deve sempre essere considerata in rapporto alla corsa del motore. Quanto minore è tale lunghezza, tanto maggiore risulta l’inclinazione che la biella stessa assume, muovendosi alternativamente da un lato e dall’altro, rispetto all’asse del cilindro. Una biella lunga, dunque, si inclina meno di una corta. Il fatto ha conseguenze significative. Se, per assurdo, la biella avesse una lunghezza infinita, non si inclinerebbe; l’asse del suo fusto coinciderebbe sempre con quello del cilindro, durante il funzionamento del motore, e la legge del moto del pistone sarebbe rappresentata da un grafico avente motosprint

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andamento perfettamente sinusoidale. Dopo 90° di rotazione dell’albero, dal PMS o dal PMI, il pistone sarebbe esattamente a metà della corsa e si sposterebbe con la massima velocità. Nella realtà questo non può avvenire in quanto la biella si inclina. Ai movimenti rotatorio della testa e traslatorio del piede, se ne aggiunge uno pendolare fulcrato nello spinotto. Di conseguenza lo spostamento del pistone all’interno della canna del cilindro è costituito dalla somma di due componenti diverse: una principale, costituita dalla proiezione sul piano verticale dello spostamento del perno di manovella, e una secondaria, dovuta all’inclinazione della biella. Quest’ultima componente è costituita dallo spostamento verticale del piede della biella causato dal fatto che la testa si sposta in direzione perpendicolare all’asse del cilindro, il che determina una riduzione della proiezione della biella stessa sul piano verticale. È facile visualizzare la situazione: sempli-

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cemente spostando la testa della biella di lato rispetto all’asse del cilindro, senza farle compiere alcun movimento in senso verticale, il pistone si allontana dal PMS, scendendo all’interno della canna. L’entità di questo spostamento, determinato dal solo fatto che la biella si inclina, è legata all’angolo che tale organo meccanico forma con l’asse del cilindro. In sintesi, il fatto che la biella si inclini comporta quanto segue. Tanto per cominciare, quando l’albero ha compiuto una rotazione di 90° dal PMS, il pistone ha percorso più di metà della corsa. Dunque, la prima metà della corsa viene percorsa in un tempo minore rispetto alla seconda. Il pistone raggiunge la velocità massima partendo dal PMS, prima che l’albero abbia compiuto una rotazione di 90°. La massima accelerazione positiva, che si ha al PMS, è più elevata della massima accelerazione negativa (che si verifica al PMI). Le forze d’inerzia del secondo ordine sono dovute proprio IL MOVIMENTO RETTILINEO ALTERNATO DEL PISTONE VIENE TRASFORMATO IN MOVIMENTO DI ROTAZIONE DELL’ALBERO A GOMITI ANCHE GRAZIE ALLA BIELLA.

all’asimmetria del movimento del pistone, causata dalla inclinazione della biella. A questo punto diventa ovvia l’influenza del rapporto tra la corsa e la lunghezza della biella (L/C) sul movimento del pistone, sulla sua velocità e sulla sua accelerazione, ed appare opportuno fare alcuni esempi chiarificatori. Lo spostamento del pistone in funzione dell’angolo di manovella è molto modesto, in prossimità dei punti morti. Con un rapporto L/C pari a 2, in seguito a una rotazione dell’albero di 10° dal PMS, il pistone compie uno spostamento addirittura inferiore all’1% della corsa. Dopo 30° ha compiuto l’8,1% della corsa se L/C è 2,25 e l’8,8% se esso è 1,75. La massima inclinazione della biella, con le misure attualmente impiegate in campo motociclistico, varia da 13° a poco più di 17°. Il pistone raggiunge la velocità massima quando la biella è “in quadratura”, ossia quando il suo asse è perpendicolare a quello della manovella; con una biella lunga il doppio della corsa tale condizione si ottiene 76° dopo il PMS. Sempre con L/C = 2, il pistone si trova a metà della corsa dopo una rotazione dell’albero di circa 83°, dal PMS. Per quanto riguarda il contributo al movimento del pistone da parte della componente “secondaria”, si pensi anche che 90° dopo il PMS, con L/C = 2, il pistone stesso ha percorso il 56,4% della corsa; il 50% è come ovvio dovuto allo spostamento verticale del perno di manovella (componente “primaria”), e ad esso va a sommarsi un 6,4% dovuto alla inclinazione della biella. Se quest’ultima fosse più corta, la componente secondaria sarebbe di entità sensibilmente superiore. Per concludere, le bielle corte sono più leggere ma si inclinano di più, e quindi generano perdite meccaniche più elevate, a causa del maggiore attrito contro la canna. D’altro canto, bielle lunghe consentono di impiegare pistoni più bassi; si inclinano infatti di meno, e ciò fa sì che la spinta che il pistone deve scaricare contro la

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Officina

parete del cilindro sia minore. Una maggiore lunghezza delle bielle in certi casi può essere leggermente svantaggiosa ai fini dell’ingombro del motore. Ecco infine alcuni valori del rapporto tra la lunghezza della biella e la corsa, tipicamente adottati negli attuali motori di altissime prestazioni. In quelli di 1000 cm3 a quattro cilindri in linea destinati alle moto sportive si va da 1,89 a 2,07, mentre in quelli delle 600 sportive (essi pure a quattro cilindri) si sale a 2,13 – 2,22. È evidente, quindi, che l’esigenza di contenere l’ingombro del motore ha portato i progettisti di quelli di maggiore cilindrata a rinunciare a qualcosa, sotto questo aspetto, mentre i tecnici che hanno lavorato sulle quadricilindriche 600 sono stati più liberi nella loro scelta del rapporto L/C.

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SUPERLEG HE

MOTORI SPORTIVI LA BASE PER UNITÀ PIÙ “TRANQUILLE” HO LETTO la sua interessante spiegazione relativa alla questione sulla PME e la coppia sul numero 34 di Motosprint. Per completezza dell’informazione, resta da chiarire come lavorano i costruttori per ottenere le caratteristiche di coppia e di potenza adeguate all’uso stradale dei motori. Lei riporta la possibilità di intervenire sulla fasatura e sui sistemi di aspirazione e di scarico, ma poiché si cerca anche una potenza ottimale, come viene gestito il problema? Cerco di spiegarmi meglio, fornendole un esempio: la Honda, partendo dal motore della CBR 600 RR (88,1 kW a 13.500 giri e 66,0 Nm a 11.200 giri ) ha realizzato quello montato sulla CBF 600

(57 kW a 10.500 giri e 59 Nm a 8250 giri). Per una riduzione di coppia del 13,6% si è rinunciato al 35,3% di potenza, però si è ottenuto un motore più elastico (la coppia massima viene erogata a 8250 giri anziché a 11.200 giri) e più adatto all’uso stradale. La medesima operazione è stata fatta con il motore della CBR 1000 RR, dal quale è stato realizzato quello che equipaggia la CBF 1000, che ah perso il 14,3% della coppia ed il 39,7% della potenza. Poiché la cilindrata, la corsa e l’alesaggio sono rimasti invariati, è stato ridotto il valore della PME, sono stati ridotti i diametri delle valvole e probabilmente è stata modificata la mappatura della centralina e la fasatura di distribuzione. C’è un nesso matematico per ottenere tale risultato o vengono effettuate anche prove al

banco? In sostanza, quale percorso viene seguito per ottenere un motore elastico, partendo da un motore sportivo? Sergio Bruschi

LE SCELTE dei tecnici appaiono più che logiche. Per realizzare una nuda versatile e polivalente, invece di progettare un’unità motrice completamente nuova è senz’altro più conveniente derivarla da quella già esistente di un modello sportivo della stessa cilindrata e con eguali frazionamento e architettura. Ovvero, utilizzare un motore già supercollaudato, ricavandone una versione più “tranquilla”. Questo consente anche una razionalizzazione del procedimento produttivo e un contenimento dei costi. Non bisogna più ammortizzare, spalmandoli su di un gran

numero di esemplari, quelli di progettazione, di sviluppo dei prototipi e di industrializzazione. Il nuovo motore, inoltre, verrà a costare meno anche in quanto, essendo minori le sollecitazioni meccaniche e termiche, si potranno in molti casi impiegare materiali e sistemi di fabbricazione più economici (ad esempio, pistoni ottenuti per fusione in conchiglia e non per forgiatura, per non dire delle valvole, che potranno essere in acciaio e/o SUPERLEGA e non in titanio, e via dicendo…). Tutto OK, dunque, ma come si procede? Oggi, grazie ad appositi programmi, è possibile conoscere con grande precisione l’effetto che qualunque modifica avrà sulle prestazioni. Come d’altro canto è possibile sapere cosa si otterrà, in termini prestazionali, ancor prima di avere realizzato un motore,

semplicemente in base a calcoli e simulazioni. Il computer ha reso possibili molte cose, anche a livello di visualizzazione, ed ha semplificato tutto questo. Pure in passato, quando si lavorava con tecnigrafo e regolo calcolatore, era possibile avere informazioni in merito, decisamente affidabili, ma certo non così precise. I calcoli non erano particolarmente difficili. Ciò che occorreva era una buona preparazione di base, possibilmente abbinata a un certo know-how. Oggi, però, è possibile conoscere gli effetti di modifiche anche piccole, ad esempio a livello di geometria dei condotti. Poi occorre sempre una messa a punto al banco e successivamente su strada, ma si tratta più che altro di interventi di modesta entità, che interessano fondamentalmente la mappatura della centralina e il si-

stema di scarico e che sono resi necessari dalla esigenza di rientrare nei previsti limiti di emissione e di “affinare” il comportamento del motore (leggi prontezza di risposta, eliminazione di eventuali incertezze nella erogazione, eccetera…). Ad ogni modo, con riferimento al motore 600 da lei preso ad esempio, le faccio presenti alcuni punti. La potenza, ferma restando la cilindrata, dipende solo dalla coppia (direttamente legata alla PME) e dal regime di rotazione. Nel caso in questione, sono stati diminuiti entrambi i parametri in questione. La PME è stata ridotta adottando un rapporto di compressione più basso e corpi farfallati più piccoli (sono da 32 invece che da 40 mm Ø), con relativi adeguamenti dei condotti. Il regime è stato abbassato, invece, adottando

VENGONO COSÌ DE CERTI MAT NOMINATI ERIALI DALLE CA RATTERISTI CHE ECCEZION ALI IN TER MINI DI RESISTE NZA ALLE SOLL MECCANIC ECITAZIONI HE O TERM ICHE. NEL CASO D DI SCARIC ELLE VALVOLE O, SI IMPIE GAN SPESSO S UPERLEGH O E A BASE DI NICHEL

alberi a camme con fasature meno spinte, che consentono quindi la migliore respirazione a una velocità di rotazione notevolmente inferiore. Per inciso, fasature “strette” non solo abbassano i regimi di potenza e di coppia massima, ma li distanziano anche, ovvero risultano favorevoli per quanto riguarda l’elasticità del motore. In mancanza delle curve di coppia e di potenza, nel caso dei motori moderni è meglio non limitarsi a considerare l’arco di giri che separa i due “picchi”, per valutare l’elasticità. Conviene senz’altro sapere quanto è ampio il campo di regimi nel quale il motore fornisce una coppia superiore al 90% (o all’80 %) del valore massimo.

57 NATIONAL & INTERNATIONAL TITLES

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Paddock A cura di Lucia Voltan

Il vice è Matteo Grattarola

Indy fa crescere la TV TORNANO A CRESCERE, SIA PURE DI LEGGERA MISURA, GLI ASCOLTI DELLE GARE DEL MOTOMONDIALE IN TV. LA MOTOGP A INDIANAPOLIS È STATA VISTA DA 4.445.000 (24,63%) CONTRO 4.315.000 DEL 2009. 119.000 SPETTATORI IN PIÙ PER LA MOTO 2, SEGUITA DA 1.566.000 (12,59%), MENTRE LA 125, CON 663.000 (6,89%) FA MENO 197.000. LEGGERA FLESSIONE ANCHE PER FUORI GIRI, L’APPROFONDIMENTO POST GARA: 1.442.000 GLI SPETTATORI DI QUEST’ANNO, 1.552.000 NEL 2009.

MIGLIORANO LE CONDIZIONI DI MAURIZIO POGGIANA SI STANNO RIVELANDO MENO GRAVI DEL PREVISTO LE CONDIZIONI DEL FREESTYLER MAURIZIO POGGIANA, CADUTO DURANTE UNO SHOW AL LIDO DI JESOLO. IL PILOTA NON È PIÙ IN COMA FARMACOLOGICO E IL PROBLEMA PIÙ SERIO, UN GROSSO EMATOMA AL COLLO, SI STA RIASSORBENDO. motosprint

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È L’INGLESE Alexz Wigg (nella foto) sulla Beta gestita dal team italiano Top Trial, il nuovo campione europeo di Trial. Matteo Grattarola (Sherco), in testa alla classifica provvisoria fin dalla prima gara, si è però presentato all’ultima gara, a Tanvald, nel nord della Repubblica Ceca, a pari punteggio dell’inglese, ma con una gamba dolorante, a causa dei punti di sutura rimediati la settimana precedente nel Trial Internazionale di Cahors. Il campione italiano ha resistito al rivale per il solo primo giro. Nella seconda tornata, Wigg ha chiuso la partita, consegnando un cartellino con sole 4 penalità, alle quali sono stati sommati altri 3 punti per il suo ritardo. Grattarola, con i suoi 12 errori, gli è rimasto alle spalle. Andrea Vaccaretti è quinto, nonostante una brutta botta a una mano, rimediata in allenamento il giorno prima. Nella classe Junior, Pol Tarres ha vinto gara e titolo ai danni del rivale Jack Sheppard. Terzo in gara e in campionato Giacomo Saleri. Ismael Catalin ha concluso al quarto posto. Al sabato ultima gara anche per i campionati europei femminile e giovani: Laia Sanz, per la nona volta, e Jorge Carrasco i campioni.

C’ È ANCHE IL TEAM JUNIOR GP

BIAGGI CON I “CESARONI” MOTO protagoniste dei “Cesaroni”. La serie televisiva torna su Canale 5 a partire dal 10 settembre e in questa nuova serie ci saranno anche Max Biaggi e il Team Junior GP Racing Dream. La squadra ha fornito moto e supporto logistico all’attore Ludovico Fremont, che nella serie televisiva interpreta Walter Masetti: correrà in sella all’Aprilia nera, dimostrando di possedere buone doti di pilota, facendosi notare da Max Biaggi, nel ruolo di se stesso.

L’EX CAMPIONE DEL MONDO GRANT LANGSTON SI RITIRA Niente più gare per Grant Langston, che a 28 anni, ha deciso di ritirarsi. Il sudafricano, ex campione del mondo cross 125, un National americano vinto, ha combattuto il cancro, ma la salute non sarebbe il motivo del ritiro. «Ho deciso di dedicarmi ad altre attività» ha scritto nel comunicato di addio. AUTUNNO PIÙ RICCO DI GARE AL MUGELLO Novità per le prossime gare al Mugello. Il 25 e 26 settembre, in occasione della Premier National Cup, oltre alle classi dell’omonimo torneo, alla Michelin Cup e al Trofeo Amatori saranno organizzate due gare del Trofeo Gianpiero Vivaldi, riservate alle classi 600 (Aperta e Stock) e Open (Superbike, Stock 1000 e Open). Nell’ultima prova del CIV, che avrà come anfiteatro sempre il tracciato toscano nel week-end del 17 ottobre, sarà possibile assistere a una gara internazionale di sidecar (info, 055-480553, www.promoracing. it).

IN BREVE

WIGG E BETA EUROCAMPIONI TRIAL

SPEEDWAY. I QUALIFICATI ALLA FINALE UEM Nella pista siberiana di Balakovo si è disputata la semifinale numero 2 del campionato individuale UEM di speedway. Gara stradominata dai piloti russi, con i primi cinque qualificati per la finale di Torum, in Polonia. A vincere, dopo spareggio, è stato Povazhny, che ha avuto la meglio su Gizatullin mentre il terzo gradino del podio è andato a Gafurov. Qualificati per la finale anche Daniel Ivanonv, specialista del ghiaccio e Vlasow; come riserva passa Nosov. Fuori dai giochi, Mattia Carpanese, sedicesimo. A Berghaupten, in Germania, nella semifinale 3, uno spareggio ha sancito la vittoria dell’ucraino Karpov che dopo quattro giri “furiosi” ha avuto ragione del padrone di casa Kroner. In terza posizione si è classificato Ales Dryml, che ha preceduto il tedesco Smolinski e il lettone Puodzuks; dopo una manche di spareggio a tre piloti, Musielak ha guadagnato l’ultimo posto disponibile ai danni di Simota e Aarnio.


Paddock

FINALE IN COPPA CON il sesto e ultimo round, in programma domenica 12 settembre a Vallelunga, si conclude la stagione della Coppa Italia di velocità, che da tempo include una sola classe, la 125 SP. Sarà un gran finale, per nulla scontato. In lizza ci sono tre piloti. Il capoclassifica Luca Oppedisano, a quota 97 punti, è marcato stretto da Manuel Tatasciore, con 92. Il terzo candidato al titolo è Christian Gamarino. Di punti ne ha 83, ma non è da sottovalutare, dal momento che si è aggiudicato le vittorie delle ultime due gare: Mugello e Vallelunga. A contorno, un ricco programma di monomarca. Ingresso gratuito al sabato mentre la domenica per entrare si pagheranno 20 euro, ridotti a 15 per i tesserati FMI, donne e under 18. Gratis per gli under 14.

NESSUN ITALIANO

CROSS. PICCOLI EUROCAMPIONI NESSUN pilota italiano tra i nuovi campioni europei di cross per i piccoli. Dopo l’ultima prova, disputata a Sevlievo, in Bulgaria, in vetta ci sono: il tedesco Brian Hsu (EMX65), l’olandese Brian Bogers (EMX85) e il russo Eugeny Mikhailov nella Open. I migliori risultati dei nostri ragazzi sono un quarto posto di Filippo Zonta (65) e di Davide Bonini (85).

EUROPEO BAJA

DOPPIO PAOLO CECI DOPPIO successo di Paolo Ceci nella prova dell’europeo Baja che si è disputato a Dabas, in Ungheria. Il primo giorno il pilota della Beta ha preceduto Ugo Filosa e Manuel Lucchese, il secondo Lucchese e Filosa. Nei quad, doppietta del pilota della Repubblica Ceca Josef Machacek. Gran finale dal 24 al 26 settembre, in Portogallo.

«Rossi è creativo, ha la solitudine dei grandi. Arriva di notte, ci sediamo sul divano e buttiamo giù le idee. Foglio, matita, risate e birra» Aldo Drudi - Designer dei caschi di Rossi (Corriere della Sera) UNA GARA A TESTA PER HILL E BROOKES IN INGHILTERRA NONO ROUND DELLA SUPERBIKE INGLESE, A CADWELL PARK, CON SUCCESSI DI TOMMY HILL (SUZUKI) NELLA PRIMA FRAZIONE E DI JOSH BROOKES (HONDA) NELLA SUCCESSIVA. DUE TERZI POSTI PER RYUICHI KIYONARI (HONDA). IN CAMPIONATO, IL GIAPPONESE E HILL SONO PRIMI PARIMERITO. UN PUNTO IN MENO PER BROOKES. MONDIALE ENDURO, VIA LIBERA AL GP ROMANIA 2011 IL PROMOTORE DEL MONDIALE ENDURO HA VISIONATO E APPROVATO LE STRUTTURE DEL GP ROMANIA, IN PROGRAMMA IL 9 E 10 LUGLIO 2011. LA GARA SI DISPUTERÀ A BUZAU, A UN CENTINAIO DI CHILOMETRI DA BUCAREST. IL PADDOCK SARÀ SITUATO NEL CENTRO DELLA CITTÀ E AVRÀ UN PERCORSO E PROVE SPECIALI MOLTO TECNICHE. motosprint

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Paddock IDENTIKIT

DUNGEY, GIÀ FATTO ANNA SAPPINO 1

È RYAN Dungey il nuovo campione del National americano di cross. Il pilota della Suzuki ha dominato anche la decima prova, vincendo entrambe le manche della gara di Southwick e conquistando così il titolo con due gare d’anticipo (e al debutto nella 450). Il secondo titolo AMA della stagione dopo quello vinto nel Supercross ed è il quarto della carriera dopo i 2 (uno Supercross e uno National) della 250 dello scorso anno. In gara Dungey ha vinto prima davanti a Tommy Hahn e a Mike Alessi e poi ha preceduto Ben Townley e Matt Goerke. Nella 250, invece, vittoria per Tyla Rattray, autore di due secondi posti. Nella prima manche a vincere è stato Trey Canard, davanti al sudafricano e a Wil Hahn, mentre nella seconda si è imposto Justin Barcia, davanti a Rattray e Chris Pourcel. Con ancora due gare da disputare Pourcel resta al comando con 399 punti contro i 386 di Canard e i 364 di Rattray.

NUOVO SUCCESSO DI BLAZUSIAK IN AMERICA ANCORA UNA VITTORIA PER TADDY BLAZUSIAK NEL CAMPIONATO AMERICANO ENDUROCROSS. IL POLACCO DELLA KTM SI È AGGIUDICATO LA PROVA CHE SI È DISPUTATA A INDIANAPOLIS, PRECEDENDO KYLE REDMOND (KAWASAKI).

FINO AL SUPERCROSS

STEWART SI FERMA

NIENTE più gare per James Stewart, fino all’inizio del Supercross. Il campione della Florida, a lungo fermo per via dell’infortunio al polso, era tornato in pista in occasione della tappa a Unadilla del National di cross. «Non ero pronto, e me ne sono accorto subito - ha raccontato in una lettera aperta ai suoi tifosi - non voglio compromettere la mia carriera per disputare qualche prova di un campionato che comunque non potevo vincere». Appuntamento dunque ad Anaheim. motosprint

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ASSEN E BRANDS HATCH

ELETTRICHE IN DUE DATE

NON ci sarà - almeno per il momento, un campionato italiano di moto elettriche. Il progetto è stato trasferito su base europea e prevede due gare, la prima ad Assen, il 24 e 25 settembre, la seconda a Brands Hatch, 2 e 3 ottobre. Due gare per ognuno degli appuntamenti. I migliori disputeranno la finale ad Albacete, il 24 ottobre.

MONDIALE ENDURO

Tanto per cominciare, come succede che una ragazza finisca a fare uno sport come l’enduro? Faticoso e anche sporco? Per gli stessi identici motivi di un uomo. Perché mi piace, mi appassiona. Nel mio caso non c’è neppure la complicità di un appoggio in famiglia. Mio papà e i miei fratelli hanno coltivato un blando interesse per le moto, terminato con la maggiore età, la patente e la macchina. Più comoda, senza dubbio. Per me invece non c’è confronto. Moto e basta. Enduro, ma anche strada. Ho cominciato a mettere in croce i miei finché a 16 anni mi hanno comprato la moto.

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All’inizio è stato cross. Per i primi anni ho corso nell’italiano femminile con discreti risultati, niente di eclatante, mi piazzavo intorno al quinto, sesto posto. Poi ho avuto un incidente grave, una bruttissima frattura a tibia e perone. Tra gesso e riabilitazione, se ne sono andati quasi 18 mesi. È andata a finire che per quattro anni non ho più fatto gare. Poi un amico mi ha fatto provare la sua moto da enduro, ed è nato un nuovo amore.

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In mezzo al fango e alle pietraie non mai pensato: ma chi diavolo me l’ha fatto fare? In realtà è meno muscolare di quanto si pensi. A volte mi alleno con certi energumeni, che però fanno più fatica di me. Contano i muscoli, certo. Ma anche, anzi soprattutto, la tecnica. E una gran testa dura.

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Due anni fa hai partecipato alla Sei Giorni con una squadra di Club. Mai sognato la maglia Azzurra? Come no? Ma è proprio questo, un sogno. Vorrebbe dire che c’è un’attenzione per le enduriste del tipo di quella della quale godono, per esempio, le francesi. Che non per nulla sono le più forti. Ma loro vivono di enduro. Io lavoro e mi posso allenare solo nei finesettimana e la sera.

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A proposito di lavoro, non hai esattamente il curriculum che uno si aspetterebbe da una endurista... Laurea in Belle Arti, poi disegno industriale, una sorta di stilista. L’ennesima dimostrazione della differenza tra luoghi comuni e realtà.

GENOVA PRIMA TAPPA INDOOR

NATA A

C’È GIÀ una bozza del prossimo Mondiale enduro indoor. La prima prova è prevista a Genova il 20 novembre. Queste le altre date nel 2011: 15 gennaio Brasile (da confermare), 6 febbraio, Spagna (Barcellona), 27 febbraio, Spagna (Vigo), 5 marzo, Portogallo (Lisbona).

ETÀ

BIELLA 36 ANNI HA VINTO

4 TITOLI ITALIANI FEMMINILI ENDURO


contromano

ZANNA BIONDA VALENTINO BALLA COI LUPI Storia di istinto, forza, astuzia e lotte selvagge per la supremazia nel branco del Motomondiale

di Marco Masetti fagnigol@yahoo.it

È DURA VIVERE IN MEZZO A QUEL BRANCO DI LUPI CHE È LA MOTOGP. E VALENTINO ROSSI DEVE DIFENDERE CON GRINTA LA SUA LEADERSHIP.

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ZANNA Bionda, il lupo che comandava il branco, ha una zampa rotta. La tagliola di un bracconiere dell’Appennino gli ha fracassato una zampa e anche una spalla è dolorante dopo un salto finito male. Zanna Bionda fa ancora paura, ne sa una più del diavolo, ma i giovani maschi del branco vogliono comandare al suo posto. Il più determinato di tutti è un giovane lupo che aveva la tana vicino alla sua, un lupo spagnolo che in passato aveva già provato ad attaccarlo ma si era ritrovato dolorante a terra e con le orecchie basse. Pelo di Luna è di razza iberica, il manto chiaro, ha gli occhi lucidi, e una grande abilità: costruire la propria forza imparando. Da giovane era scorbutico e taciturno, adesso ulula alla luna quando afferra la preda per la gola e si gode il trionfo sul branco. Ma la gang dei lupi non è mai tranquilla: sempre dalle selve di Spagna, è arrivato irrobustito e determinato El Lobito. Taglia piccola, più da cane che da lupo, un cucciolo cresciuto; ha avuto in dote una velocità pazzesca. Scatta come una molla, corre rapido come il vento e ha iniziato a

mordere gli altri maschi Alfa che, fino a poco tempo fa, con un ringhio gli mettevano paura e lo facevano rinunciare alla battaglia. Sta sempre in disparte, lo consiglia un vecchio lupo con una zampa orrendamente ferita che gli insegna tutti i trucchi per emergere. Un altro brutto cliente per Zanna Bionda, lo dicono tutti. Ma ci sono altri pretendenti al ruolo di capo e vengono da lontano. Lampo Pazzo arriva dall’altra parte del mondo. Non ha un milligrammo di grasso addosso, ha occhi spiritati e un carattere ombroso. Tre stagioni fa prese tutti di sorpresa, poi non riuscì più a battere gli altri lupi. Si dice che tema in maniera particolare la sicurezza e la forza nella lotta di Zanna Bionda, che ogni tanto si isoli per ululare da solo alla luna, in compagnia della sua giovane femmina, identica a lui nella struttura esile. Uno fuori dal branco ma che sogna di dominarlo. Da un po’ di tempo sembra più tranquillo, come aspettasse la nuova stagione di caccia e duelli, sicuro di essere più forte… Nero, ombroso, sempre in disparte quando c’è da socializzare, ma sempre più forte e rispettato, Terrore delle Praterie arriva da lontano. Da un posto nel quale i cespugli spinosi ruzzolano spinti dal vento. Da un altro branco che, in una sola stagione, ha vinto, piegato e dominato. Terrore non ha paura, tiene il muso basso, ma non teme nessuno. Combatte ancora con uno stile diverso, largo sulle zampe, ma non ha paura, è un duro che diventa sottomesso solo di fronte alla madre, femmina che non piega mai la testa e spinge il suo Terrore sempre più in alto. Non è un cucciolo Terrore e lo sa, quindi ha fretta di imporsi, di diventare il capo. E poi ci sono gli altri: Riccioli d’Oro, quando era cucciolo imitava Zanna Bionda, è un bel lupone grande e grosso che si sta facendo spazio; e Lupo Marsigliese, di razza francese, coraggioso fino alla follia, ma anche lui ha una gamba maciullata da una tagliola che lo fa andare storto e dolorante. Eppure prova a correre come nulla fosse, perché per chi sta male nel branco non c’è pietà. È la dura legge di natura, chi è debole soccombe e solo uno vince. Questa è una storia di lupi, ispirata dal comportamento animale che conserviamo in angoli più o meno remoti del nostro cervello distratto da bip provenienti da macchinette elettroniche che sembrano l’unica realtà e invece sono solo un accessorio all’istinto, all’aggressività, alla determinazione che servono più di tutto per emergere nella lotta che da migliaia di anni agita il branco dei lupi.


polvere di stelle

DALLE BICICLETTE ALLE DELLA FERRERA Federico vinceva nel ciclismo, poi cominciò a fare moto col fratello Giovanni. E continuò a vincere avvenne il loro primo approccio con la bicicletta a motore, ma ci informa che già nel 1909 i due giovani torinesi si dedicarono alla costruzione di una loro motocicletta. La prima Della Ferrera fu una 500 cm3 monocilindrica che ostentava una scelta tecnica d’avanguardia: la distribuzione a valvole in testa, una rarità in un periodo in cui le valvole laterali sembravano l’unica scelta possibile per evitare gravi danni al motore nel caso di una loro rottura. Con questa moto Federico Della Ferrera colse la prima vittoria in una corsa: la Susa-Moncenisio del 1911. Nel 1912 la monocilindrica venne affiancata dalla prima bicilindrica. Il motore era un 500 “V2” longitudinale, anche in questo caso con distribuzione a valvole in testa comandate da aste e bilancieri. Due anni dopo fu la volta di una monocilindrica da corsa a 4 valvole in testa e cambio graduale, una dimostrazione di capacità tecnica e di lungimiranza che quell’anno (1914) fu premiata con numerose vittorie in corse nazionali.

di Luigi Rivola lurivola@tin.it

FEDERICO DELLA FERRERA SI RECA A UNA CORSA ALLA GUIDA DI UN SIDECAR SPINTO DAL 1000 BICILINDRICO. LA 500 “CANTERINA” DA GARA È NEL CARROZZINO.

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NON LO si può certo negare: la motocicletta è figlia della bicicletta, così come l’automobile è figlia della carrozza. Dalla bicicletta arrivarono alla moto molti piloti, specialmente nei primi anni del 1900, e alcuni ciclisti di fama non si accontentarono poi di correre, ma divennero anche costruttori di motociclette. Uno dei primi fu un torinese, Federico Della Ferrera, già noto al pubblico delle corse ciclistiche come uno dei più dotati sprinter in campo nazionale. Nato il 3 luglio 1887, a soli 18 anni si era classificato secondo nel campionato italiano ed era stato selezionato per le Olimpiadi di Atene del 1906, dove aveva colto un sesto e un ottavo posto nello sprint, migliore italiano dopo l’asso Francesco Verri. A Torino in quegli anni si respirava però aria densa di vapori di olio e di benzina. Veniva dalla Francia quell’aria, diffondendo quella malattia che stava sconvolgendo già da un decennio le abitudini dei francesi: il motore con tutte le sue applicazioni. Fra i contagiati ci furono Federico Della Ferrera e suo fratello Giovanni. La storia non dice come

POI VENNE la guerra e anche le Della Ferrera vestirono il grigio-verde, fornite al nascente e prestigioso corpo della Regia Aviazione. Al termine del conflitto la produzione civile riprese immediatamente e la fabbrica torinese mise in vendita due modelli: una 635 monocilindrica e una 1000 bicilindrica, ambedue equipaggiate con uno speciale cambio a quattro catene costituito dalla combinazione di due trasmissioni primarie e due secondarie. Nel 1919 la Casa torinese fornì anche il motore all’azienda concittadina di Antonio Opessi, che presentò la “Temperino”, prima vettura concepita per un uso utilitario: il 1000 bicilindrico la spingeva a 75 km/h con un consumo stimato in appena 20 km/litro. Nel 1920 l’originale sistema di cambio Della Ferrera venne confermato su una nuova 500 bicilindrica a “V”, chiamata “Canterina” a causa del rumore provocato dall’adozione di ben sette catene: quattro le due doppie trasmissioni, una per l’azionamento del magnete e due per trasmettere il moto agli alberi a camme, visto che un’altra soluzione modernissima di questo motore era la distribuzione monoalbero in testa. La “Canterina” fu completata nel 1921 ed esordì clamorosamente, guidata da Federico Della Ferrera, conquistando quell’anno, sul rettilineo di Orbassano, il primato mondiale di velocità sul chilometro lanciato a 140 km/h di media. (continua)


qui giappone

HONDA CB 750 FOUR IL MITO RIVIVE IN SCALA In libreria il primo degli 80 fascicoli con i pezzi per realizzare una perfetta replica dettaglio. Nonostante l’iniziativa esca con licenza del marchio italiano De Agostini Editore, non credo che sarà disponibile in Italia. Ingiusto, no?

di Laurent Benchana Nippon News

SARÀ UN MODELLINO IN SCALA VERAMENTE CURATO QUELLO DELLA CB 750 FOUR. SI METTERÀ ANCHE IN MOTO... INSERENDO LA CHIAVE E RUOTANDO LA LEVA DI AVVIAMENTO. LUNGO 52 CM, PESA BEN 7 KG.

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I MOTOCICLISTI e gli amanti dei fumetti hanno atteso con impazienza il 31 agosto: in quella data è uscito in libreria il primo fascicolo Honda CB750 Four in scala ¼! Bisognerà avere pazienza per assemblare questa replica della famosa Honda dato che l’operazione sarà completata solo dopo l’acquisto degli 80 numeri della collana (a 1.790 yen ciascuno eccetto il primo che avrà un prezzo di lancio di 690 yen). Allegato ai fascicoli, che consentiranno di ripercorre la cronologia storica della famosa moto, si troveranno gli elementi di costruzione. 80 numeri, sembra un impegno decisamente lungo, ma il gioco vale la candela perché una volta assemblata, la moto con i suoi 520 mm di lunghezza e i 7 kg di peso dichiarati, potrà perfino “accendersi” con il pedale dell’avviamento, dopo però aver introdotto la chiave nel suo alloggiamento... Le frecce e le luci funzionano, la sella in vera pelle si alza, inoltre molti pezzi sono in acciaio. Questo modellino farà epoca perché gli ideatori – tutti giapponesi – si sono preoccupati di curare ogni più piccolo

IN GIAPPONE il “Mese della moto” ruota attorno alla data del 19 agosto: in quella giornata in tutto il Paese la polizia tiene dei corsi di pilotaggio ai motociclisti con lo scopo di migliorare la loro capacità di guida e diminuire così i rischi di incidente. La data è stata fissata nel 1989 dal Traffic Safety Policy Office, ma è dal 2000 che questo appuntamento ha assunto maggiore importanza diventando il “Mese della moto”. L’operazione oggi si chiama “Smile On” e raggruppa da luglio a settembre quasi quaranta eventi per i motociclisti sparsi per tutto il Paese! Viaggi, spostamenti in gruppo verso circuiti ove si disputano gare di velocità o di motocross, feste, scuole di pilotaggio e tanto altro ancora. Ce n’è per tutti i gusti per motivare i motociclisti a uscire, a incontrarsi, a condividere la passione e anche approfittare delle poche vacanze nonostante il caldo massacrante. Il testimonial di “Smile On” altri non è che Tadahiko Taira, 54 anni, tre volte campione nazionale nella velocità classe 500, sesto al Campionato del mondo 500 nel 1987, vincitore del GP250 di San Marino nel 1986 e vincitore della 8 Ore di Suzuka con Eddie Lawson nel 1990. Sempre fervente motociclista – organizza anche corsi di pilotaggio e scrive per riviste specializzate di moto - parteciperà anche lui a molti eventi. PER YAMAHA, la V-max non è certo una moto come le altre perché poche altre moto sono in grado di far nascere tanta passione in tutto il mondo. Nonostante sia stata inizialmente pensata per il mercato americano e per quello europeo, questa grossa roadster gode, comunque, in Giappone di un trattamento tutto particolare che sembra essere motivato da un sentimento di orgoglio nazionale… Il costruttore organizza raduni e prove sul circuito di Okayama in ottobre e fornisce molti dettagli per provare la V-Max vicino a casa dei potenziali clienti fino al mese di novembre: grazie al supporto dei concessionari in tutto il Paese si contano non meno di 80 appuntamenti! Infine, per darvi un’idea dell’importanza che questo “mito” ha per il suo creatore e anche se non ci capite niente, potete visitate il bellissimo sito http://www.yamaha-motor. jp/mc/vmax/

Suzuki GSX-R è una razza speciale da racing. Nelle cilindrate 600 e 750, è un’autentica belva che scatena su strada le prestazioni che l’hanno resa leggendaria in pista. Asfalto e cordoli sono le sue prede. E con questi prezzi, l’occasione di liberare il tuo istinto sportivo è ancora più vicina. Operazione valida presso tutti i concessionari ufficiali Suzuki che aderiscono all’iniziativa. *Grazie al contributo Suzuki. Disponibile anche in versione depotenziata con centralina in omaggio.

www.suzuki.it


montaggio è necessario lavorare internamente i carter. I due spessori vanno abbinati al collettore d’aspirazione che potete scegliere nel catalogo Polini tra quelli a 360°. I petali delle lamelle sono in carbonio di spessore 0,3mm. Cod. Polini: 213.0052 Prezzo vendita al pubblico: Euro 81,00+IVA. - La valvola lamellare Piaggio presenta un guida flusso monopezzo dalle nuove geometrie che si abbina perfettamente ai carburatori da Ø19 e Ø21. Il guida flusso unisce carburatore, collettore e valvola lamellare in un condotto senza spigoli che permette di velocizzare l’entrata ed il passaggio della miscela aria-benzina ed ottenere maggiore potenza. I petali delle lamelle sono in carbonio di spessore 0,3mm. Cod. Polini: 213.0053 Prezzo vendita al pubblico: Euro 79,00+IVA.

Jacopo Schirò è tra i migliori protagonisti del Trofeo Pit Bike XP 4T 110-XP.

da Giovacchini. Ricardo Arnes Carmona del Team Polini Scooter Spagna davanti ai compagni di squadra ufficiali, Filippo Corsi (34) e Matteo Tireferri (45). Lo spagnolo vincendo la gara di Viterbo del Trofeo Scooter 70 Evolution OPEN, in sella a un Yamaha Jog con motore Minarelli “kittato” Polini Big Evolution, ha dato un nuovo volto alla Polini Italian Cup interrompendo il dominio dei Piaggio-Zip.

Cinque gare alle spalle, la sesta da disputare il 19 settembre sulla pista di Pomposa per sei tricolori ancora tutti da decidere. La Polini Italian Cup 2010 non finisce mai di stupire. Sarà dunque un finale di campionato da brividi tutto da seguire anche per la presenza fuori classifica dei Team Polini Scooter provenienti da tutta Europa dopo la vittoria dello Yamaha Jog Minarelli “kittato” Polini Big Evolution del team spagnolo sulla pista di Viterbo. SCOOTER 70 EVOLUTION OPEN - La supersfida finale vedrà i due portacolori ufficiali del Team Polini Scooter, Matteo Tiraferri e Filippo Corsi, contendersi il titolo tricolore più importante. Tiraferri guida la classifica con 19 punti di vantaggio sul compagno di squadra; quindi, dovrà fare solo attenzione a non commettere errori per aggiudicarsi la vittoria finale anche se Corsi ce la metterà tutta per chiudere alla grande una stagione già tutta da incorniciare. Simone Bartolini e Davide Ziarelli si giocheranno invece il terzo gradino del podio finale con Bartolini favorito forte di un vantaggio di 23 punti su Ziarelli. Dovesse vincere come a Viterbo uno scooter con motore Minarelli, questo finale di campionato sarebbe ancora più clamoroso e saporito.

XP 4T 110-XP 125 STREET - Alessio Corneti ha tutte le carte in regola per fare suo questo titolo forte di un vantaggio di ben 41 punti su Mattia Gollini, sul quale è purtroppo pesata la forzata assenza alla quarta prova di Castelletto. Sono ben tre invece i piloti che possono ancora salire sul podio finale essendo divisi in classifica da soli 11 punti: Jacopo Schirò, Bruno Moreschi, Carmine Napodano.

elli è stata a - La valvola lamellare Yamaha-Minarelli ondurre la a modificata rispetto all’originale per condurre o miscela aria-benzina in modo diretto nell’aspirazione dei travasi. Questo permette di tt aumentare la potenza. Attenzione: per un corretto

XP 4T 150 Open-XP 65 2T - Per la prima posizione è solo la matematica a impedirci di sapere il nome del vincitore finale anche se solo un clamoroso colpo di scena potrebbe togliere la vittoria finale a Devis Catellani forte di un vantaggio in classifica di 39 punti su Guido Fulgoni. 41 invece i punti che dividono Fulgoni da Mattia Gollini, terzo in classifica. Grandi duelli anche nelle retrovie del Trofeo Scooter 70 Evolution MonomarcaPolini. Alessandro Fabbri è davanti a Marco Losappio.

Mathia Beatrizzoti è il leader della classifica del Trofeo Scooter 94 Big Evolution. Qui, precede Federico Ciacci e Cristian Mammi.

SCOOTER 94 BIG EVOLUTION OPEN A guardare la classifica si può solo dire che sarà un gran finale di campionato perché Mathia Beatrizzotti e Cristian Mammi sono divisi da soli 10 punti. Beatrizzotti dovrà sapere gestire il proprio vantaggio, mentre Mammi non avrà nulla da perdere sperando nella vittoria delle due gare e in un buon aiuto della fortuna.

SCOOTER 70 EVOLUTION MONOMARCAPOLINI - Sarà sicuramente un finale da brividi per la sfida a cinque che vede divisi da 19 punti nell’ordine, Mirko Giovacchini, Angelo Fontana, Carlo Gurrieri, Stefano Serventi, Alessandro Fabbri. Alessandro Garzaro potrebbe invece fare da ago della bilancia nell’assegnazione dei titoli, mentre resta remota la possibilità di colmare il divario di 35 punti in classifica

GRC-POLINI MINIGP - Sarà un finale di campionato da “batticuore” per i giovanissimi Daniele Santi e Simone Mazzola separati da soli 13 punti. Se Mazzola non fosse stato costretto a saltare la gara di Castelletto, la classifica potrebbe essere diversa perché Mazzola ha ottenuto quattro primi, un secondo e un terzo posto, mentre Santi due primi, quattro secondi, un quinto e un ottavo. VALVOLA LAMELLARE YAMAHA-MINARELLI E PIAGGIO ASPIRAZIONE DIRETTA Continua l’evoluzione dei prodotti Polini. L’ultima novità riguarda due valvole lamellari per i motori Yamaha-Minarelli e Piaggio. Nello specifico:

Le gare del Trofeo Pit Bike XP 4T 150-XP 65 2T offrono spettacolo ed emozionanti sfide come questa tra Luca Annesi (111), Carmine Gianfreda (69) e Sara Panizzolo (61).


MotoGP San Marino di Enrico Borghi foto Milagro

FERMARSI O CONTINUARE? QUANDO l’ambulanza rimane ferma a bordo pista, anziché raggiungere il centro medico, è un gran brutto segno. Significa che il pilota soccorso è in gravissime condizioni, e che si sta cercando di fare tutto il possibile lì, sul posto dell’incidente. E quello di Shoya Tomizawa è stato un incidente terribile. Colpito a morte da una moto lanciata a 250 all’ora, il cuore del giovane pilota giapponese ha avuto la forza di battere ancora per qualche decina di minuti, sostenuto dall’estremo tentativo di salvarlo, prima di fermarsi definitivamente quando in pista c’era la MotoGP. La dinamica dell’incidente, la sosta a bordo pista, non lasciavano molta speranza. Ma ci siamo aggrappati a quella corsa disperata all’ospedale di Riccione, alla voce ufficiale che ci ha detto “sta lottando contro la morte”. In momenti come questi la paura, il dolore, si mescolano ai cattivi pensieri; ci si chiede se non sia già tutto finito e quel filo di speranza di cui ci parlano serva solo a fare andare avanti lo show. A non fermarsi a un passo del gran finale. Ci si chiede con che spirito andranno in pista i piloti della MotoGP, che hanno visto, che hanno capito, che dovranno passare da quel punto, il Curvone, a gas spalancato a 300 all’ora. Ci si chiede cosa sia più giusto fare davanti alla tragedia di un giovane pilota, della sua famiglia, delle persone che lavorano con lui, di quelle che gli vogliono bene; perché di qua, dentro il mondo della MotoGP, si piange un ragazzo che non c’è più, e di là, nel prato e sulle tribune, c’è chi ha pagato il biglietto per vedere il Gran Premio, e davanti alle TV telespettatori di mezzo mondo sono lì che aspettano di vedere scendere in pista Rossi, Lorenzo, Pedrosa e compagnia. Di qua e di là ci sono dolore sincero, lacrime esibite o soffocate, logiche che appaiono disperatamente illogiche: contratti da onorare, sponsor da accontentare, programmi da rispettare. Adesso che è finito tutto, penso che davanti a Tomizawa esanime sull’asfalto, la scelta più rispettosa fosse esporre la bandiera rossa, e fermarsi lì. Ma quando devi decidere in pochi secondi non è la stessa cosa. I soccorsi sono stati immediati, un giro dopo la pista era sgombra, la gara della Moto2 è arrivata in fondo, Tomizawa ha continuato la sua lotta impari con la morte fuori dal circuito, quantomeno ufficialmente, e dentro si è andati avanti fingendo o cercando di convincersi che niente di drammatico fosse successo, sapendo che non era così. Stefano Saragoni

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ISANO – Shoya Tomizawa aveva 19

SHOYA TOMIZAWA ERA NATO A CHIBA, IN GIAPPONE, IL 10 DICEMBRE 1990. IL PRIMO GP LO AVEVA CORSO NEL 2006 IN 125, MA SOLO NEL 2009 HA DISPUTATO L’INTERO CAMPIONATO, IN 250. QUEST’ANNO HA VINTO IL PRIMO GP DELLA MOTO2 IN QATAR.

Amava la moto e le corse. Aveva un bel sorriso e un bel sogno. Spezzato. Si chiamava Shoya Tomizawa

anni. È morto in pista, mentre faceva ciò che amava: correre in moto. Esattamente come sette anni fa morì Daijiro Kato, altro caduto del Mondiale GP. Un altro ragazzo giapponese. Shoya Tomizawa ha perso e poi ritrovato, e poi perso definitivamente la sua vita molte volte, dal momento in cui è stato investito da Alex De Angelis e Scott Redding (alle 12,36), fino a quando è arrivato all’ospedale di Riccione, poco prima delle 14,00. Tante volte i rianimatori hanno ripreso e poi perso il cuore del giapponese. Che se ne è andato clinicamente mentre i piloti della MotoGP (che avevano capito tutto, avendo visto le immagini dell’incidente in TV) stavano allineandosi per la gara dominata da Pedrosa, davanti a Lorenzo e Rossi. In realtà Shoya Tomizawa se ne è andato prima, perché sin dall’inizio è apparso chiaro che non c’era nulla da fare. Perché le lesioni erano tali e tante da rendere possibile solo un miracolo. Che non c’è stato. Shoya Tomizawa ha perso la vita nel tremendo impatto, avvenuto durante il dodicesimo giro della gara della Moto2: quando ha perso il controllo della sua Suter del Team Technomag, è stato investito subito da Alex De Angelis, che lo ha colpito all’altezza del torace e del collo, e poi da Scott Redding, subito dopo, che non ha potuto evitare il suo corpo in balia del destino e gli è letteralmente passato sopra all’altezza dell’addome. Questi colpi terrificanti, subiti in un punto in cui – all’uscita del Curvone – si viaggia a 240 all’ora, hanno provocato traumi cranico, toracico e addominale che hanno devastato il corpo del pilota giapponese, perché hanno provocato una serie di emorragie interne che è stato impossibile arginare. Secondo Claudio Macchiagodena, il Medical Director della MotoGP, che ha coordinato l’intervento di rianimazione nel medical centre e poi ha deciso di inviare il pilota all’ospedale di Riccione, «a determinare la fine del ragazzo è stato un ematoma che ha cominciato a comprimere il cuore appena abbiamo attivato la circo-

C’era u un ragazzo...

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MotoGP San Marino

«Le sue condizioni erano gravissime quando è arrivato da noi. Ci è stato subito chiaro che Tomizawa stava lottando con la morte» Claudio Macchiagodena Medical Director MotoGP

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lazione. A quel punto il cuore, che batteva ancora quando Tomizawa è entrato nel medical centre, ha cominciato a soffrire sempre di più. Le condizioni erano gravissime, assolutamente critiche, quando è arrivato da noi. Ci è stato subito chiaro che il ragazzo non si era ferito gravemente, ma stava lottando con la morte. Si faceva fatica a garantire al suo cuore un battito sufficiente per farlo sopravvivere». Questo è il motivo per cui Tomizawa è stato portato a Riccione in ambulanza, e non a Cesena in elicottero, come si pensava in un primo momento. «Se fosse andato in elicottero, senza assistenza continua a livello di sostegno per il cuore, a Cesena non ci sarebbe nemmeno arrivato. Ho scelto Riccione e l’ambulanza perché era l’unico modo per garantire, durante il viag-

gio, un’assistenza costante che era necessaria per permettere al cuore di restare in attività. Ma non ce l’ha fatta lo stesso». La conferma di ciò che tutti sapevano – quando ha lasciato il circuito era evidente che non avrebbe avuto alcuna possibilità – è diventata un annuncio vero e proprio verso le 14,30, cioè mentre Dani Pedrosa intensificava la sua fuga verso la vittoria della gara della MotoGP, mentre Valentino Rossi ritornava sul podio (dopo quello di Laguna Seca) e mentre Jorge Lorenzo limitava i danni con la seconda posizione e quindi l’ennesimo podio. SHOYA Tomizawa era nato a Chiba, una città che con gli anni è stata inglobata dalla immensità di Tokyo. Chiba è la stessa città in cui è

nato, e vive, Hiroshi Aoyama. Daijiro Kato era nato e viveva, anche lui, in un’area urbana di Tokyo, non troppo lontano da Chiba: Saitama, dove ha la sua sede, tra le altre cose, la HRC. L’incidente di Tomizawa arriva anche a diciassette anni dalla morte di Nobuyuki Wakai, un ragazzo giapponese che trovò la morte sulla pit lane del circuito di Jerez nel 1993. E tanto per continuare con i ricorsi, Valentino Rossi ha ricordato che «il 5 settembre, cioè lo stesso giorno, sempre qui a Misano, c’ero anche io, anche se non correvo, quando Wayne Rainey subì il suo terribile incidente». Già, era il 5 settembre 1993. Esattamente 17 anni dopo, il dramma ha avuto per protagonista Shoya Tomizawa. E va detto, per concludere, che l’incidente mortale

di Tomizawa è arrivato esattamente sette giorni dopo quello di Peter Lenz, il tredicenne americano che ha perso la vita a Indianapolis, in una gara nazionale. «Credo nello stesso modo: è stato investito anche lui» ha detto Valentino. Sì, è accaduto nello stesso modo. «È una cosa che non si può evitare, è insita nel nostro sport» è stato il commento unanime di tutti i piloti. Dai protagonisti della gara a chi è arrivato dietro, dai giovani ai veterani, da Rossi ad Agostini. Si può lavorare sulle moto (e lo si è fatto), sull’abbigliamento tecnico (si è fatto e lo si fa), sui circuiti (sono stati spesi tanti soldi e tanti sforzi e sono ormai sicuri) ma c’è una cosa che non si potrà mai eliminare completamente: il pericolo. In questa giornata tetra, terribile, tristissi-

ma, angosciante, non bisogna lasciarsi sopraffare dall’ipocrisia. Questi sono ragazzi che corrono perché lo vogliono fare, e che quasi sempre lottano con tutto e tutti pur di avere una moto, una squadra, con cui iniziare e poi crescere, andare al mondiale, e poi vincere. Si va in moto, si corre in moto, perché si ama questo sport, si amano le emozioni che sa dare, questa vita. I piloti sanno bene a cosa vanno incontro, quando entrano in pista. Quando scelgono questo sport. Sanno tutto. Cercano di scacciare le paure e i cattivi pensieri, ma in fondo sanno che cosa rischiano. E lo accettano. Il mondo della moto oggi piange e onora un altro dei suoi caduti. Con dignità e rispetto. E senza retorica.

L’incidente

AVEVA VINTO IN QATAR QUANDO un giapponese nasce a Chiba, la moto ce l’ha nel sangue. Dicono sia l’Emilia-Romagna del Sol Levante, del resto la Honda ha una base importante da queste parti. Shoya Tomizawa è nato qui, il 10 dicembre del 1990 e, pur con pochi mezzi, ha iniziato a correre. L’occhio lungo della HRC lo teneva d’occhio da tempo e un piccolo aiuto gli è arrivato quando ha iniziato a correre in 250 dopo due gare in 125 (debutto nel GP Giappone del 2006). Shoya ha trovato in Europa una famiglia, un piccolo team italo-francese, Technomag CIP, dove lavora un tecnico del calibro di Gilles Bigot, che ha vinto il mondiale della 500 con Criville, e dove ha trovato un amico nell’ex pilota Max Sabbatani. Pilota grintosissimo, ma anche dalla grande velocità, il suo impatto nel mondiale Moto2 è stato di quelli che lasciano il segno, con una vittoria nella gara d’esordio in Qatar. Pur con qualche problema fisico causato dalle cadute, Tomizawa era sempre tra quelli che facevano il passo fin dalle prove, come testimoniano le sue due pole position. Detto senza giri di parole, Shoya era il futuro del motociclismo giapponese, il primo talento brillante dopo la morte di Daijiro Kato a mettersi in mostra. Non era difficile pronosticare un futuro più che promettente, ma la spietata legge delle corse ha deciso per un finale diverso e drammaticamente anticipato. Siamo vicini alla famiglia, alla sua squadra, a tutti quelli che hanno apprezzato un ragazzo simpaticissimo, un pilota leale e spettacolare. Uno che ci manca già.

UNA TRAGICA FATALITÀ

Un errore, la caduta, le moto che lo hanno colpito

MISANO – L’argomento del giorno è: si doveva fermare la gara della Moto2? E poi: certe cose si possono evitare? Sono riflessioni inevitabili, perché le tragedie devono fare riflettere. Va detto che non c’è nessuno, tra chi vive e lavora nei gran premi, che abbia lanciato accuse. Questo dramma è stato assorbito come fosse una cosa ineluttabile. «Ci sono cose che accadono e non puoi farci niente – ha detto Franco Uncini, che è il responsabile per la sicurezza dei circuiti. – Abbiamo fatto tanto, tutti insieme, adesso questo sport è molto più sicuro, nel senso che si sta facendo di tutto per limitare i drammi come questo. Perché questo sport, per sua natura, non potrà mai essere sicuro. Tanti anni fa anch’io rischiai di morire nello stesso modo: venni investito». Valentino Rossi ha fornito una ricostruzione dell’accaduto: «Lui (Tomizawa) ha anticipato l’entrata in curva, era largo in uscita, ma non ha voluto raddrizzare e andare fuori; ha cercato di stare dentro ma gli è finito il cordolo... Si è solo sbilanciato, la sfortuna è che a un certo punto, dopo essere caduto, è tornato in pista, in piena traiettoria. E i piloti, lì, erano molto vicini». Tomizawa ha commesso un errore di guida, lo hanno detto tutti. «Ha sbagliato lui, e lo dico col cuore distrutto

– ha detto Franco Uncini, che è anche ex iridato della 500. – Se avesse accettato di uscire di pista, avrebbe perso qualche secondo e non sarebbe successo niente. Ha cercato di stare dentro, è caduto. Ma sono cose che uno decide in un istante, è facile parlare da fuori...». Ma la pista di Misano ha delle colpe? «No, non è una pista pericolosa – ha detto Valentino. – Certo, il Curvone (dove è avvenuta la caduta) è molto veloce, ma questo è uno sport pericoloso e lo sappiamo tutti. La pista non ha colpe. La cosa più pericolosa, ora che abbiamo tolto i muri, è il rischio di essere investiti». Anche Valentino, come altri del resto, ha sollevato una questione importante: bisognava fermare la gara? «Forse sì, ci voleva la bandiera rossa. Bisognava fermarsi. Ma è anche vero che a un certo punto lo avevano portato via, non c’era più nulla in pista...». Di fronte a un Rossi dubbioso, è entrata in azione l’autorità. Paul Butler, direttore di gara, ha preso una posizione chiara: «Ci siamo confrontati e abbiamo deciso di non fermare la gara perché non c’era motivo: la pista è stata sgombrata, i piloti erano stati portati via, non c’era nulla che ostacolava gli altri che correvano ancora».

Si è allineato anche Claude Denis, delegato FIM nella GP Commission: «Non era necessario fermare la gara, non c’erano i motivi perché in pista non c’era un problema di sicurezza. Siamo tutti distrutti per quello che è successo: chiediamo scusa alla famiglia di Tomizawa, ma non c’era niente da fare. È stata una tragica fatalità». Pur se velatamente, Jorge Lorenzo ha sollevato dubbi sull’erba sintetica. Cioè la parte di pista sulla quale è scivolato Tomizawa: «Secondo me è un po’ pericolosa, perché la moto scivola moltissimo e il suo comportamento è imprevedibile». «Non sono d’accordo – ha ribattuto a distanza Uncini – l’erba sintetica è larga 2,5 centimetri, e lo spessore diminuisce mano a mano che si va verso l’esterno: questo significa che ti permette di capire che stai uscendo di pista, quindi ti puoi adeguare. Dopo l’erba sintetica, infatti, c’è un pezzo di asfalto. Insomma, il cordolo ti avverte e l’erba sintetica ti dà la misura che stai uscendo. Se Tomizawa avesse capito, e avesse chiuso il gas, non sarebbe successo niente». Sì, è stata una fatalità. Tomizawa, anziché scivolare verso l’esterno, è tornato in pista. E chi lo seguiva non ha potuto fare nulla per evitarlo. Non ai 240 all’ora. motosprint

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MotoGP San Marino di Enrico Borghi foto Milagro

Con la mort morte te nel cuore Pedrosa, Lorenzo, Rossi. Ma il dramma di Tomizawa ha lasciato tutti senza parole

DANI PEDROSA (26) E LA HONDA IN QUESTO MOMENTO SONO FORTISSIMI. LO SPAGNOLO È SCATTATO IN TESTA DAVANTI A STONER, LORENZO E ROSSI E SE N’È ANDATO.

Per Pedrosa è la quarta vittoria del 2010. Mai era andato oltre due successi a stagione motosprint

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MotoGP San Marino il commento

«Tomizawa era simpatico ed era un gran frenatore. Soprattutto, era uno di noi»

rrivo a l’ o p o d o it b u s izawa m o T i d to u p a s I piloti hanno

Dani Pedrosa

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ISANO – Mai, prima d’ora, si è respirata una simile atmosfera durante, e dopo, la gara della MotoGP. Quando Dani Pedrosa si è dato alla fuga, cioè già dal secondo giro, nel paddock la notizia della scomparsa di Tomizawa stava ampiamente sovrastando qualsiasi vicenda legata alla gara della MotoGP. Che andava corsa, quindi è stata disputata. Non per motivi legali, ma emotivi: i piloti sono partiti annusando aria di dramma, e nessuno aveva una gran voglia di fare il proprio mestiere, questa volta. Nei vari box l’hanno vista tutti, la gara della Moto2. Perché i piloti della MotoGP sono sulla linea di partenza della 125, guardano poi anche la gara successiva: la middle class. Quando hanno corso la propria gara, si sono ritrovati in uno stato mentale particolare, una sorta di trance agonistica, e quando si sono tolti il casco, alla fine, sia chi ha vinto che chi ha preso paga, aveva messo da parte i fantasmi solo temporaneamente. Dani, Jorge, Vale, sono stati gelati dai rispettivi team manager, e poi da Carmelo Ezpeleta (che è entrato d’autorità nel parco chiuso, per dare la notizia): c’era un altro ragazzo, un collega, uno di loro, da onorare. E da seppellire. La faccia di Dani Pedrosa, dopo aver saputo cosa era successo durante la “sua” gara – la fine di Shoya Tomizawa – era quella di un ragazzo che ha la disperazione nel cuore e la paura nel cervello. Muto, gelato, bloccato, il dominatore del GP San Marino aveva lo sguardo che puntava verso un orizzonte tutto suo. E Jorge Lorenzo, giunto secondo dopo aver limitato i danni, cercava con lo sguardo quello dei colleghi, ma senza pronunciare una sola parola perché ai piloti basta uno sguardo per capirsi. Jorge Lorenzo, che due anni fa aveva pensato di ritirarsi perché gli era venuta la paura di morire in moto e in gara, era ripiombato nell’incubo.

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ROSSI, A FIANCO NEL SORPASSO A STONER, HA SPIEGATO COSÌ IL CASCO REALIZZATO PER LA GARA DI MISANO: «È ORA DI DARSI UNA SVEGLIA...». motosprint

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MotoGP San Marino il commento

Valentino Rossi, padrone di casa, veterano, icona che porta sulle spalle l’intera MotoGP, ha cercato di tenere un certo contegno. Ma si vedeva che era anche lui sotto shock. Non si sono mai viste, scene simili. Le tre superstar, i supercampioni, i superuomini, stavano vicini e si guardavano attorno come fossero tre ragazzi improvvisamente persi nelle proprie paure. È stata una scena incredibile. E, speriamo, irripetibile. LA GARA? «Non c’è niente da dire, se non che la mia moto in questo periodo va veramente forte – ha detto Pedrosa –. Lo shock è così grande che non riesco a pensare a niente altro che a Tomizawa, e a quello che gli è successo. Quel ragazzo era simpatico, rideva sempre, ed era un gran frenatore. Soprattutto, era uno di noi». Jorge Lorenzo ha fatto uno sforzo enorme per trattenere le lacrime. Aveva gli occhi lucidi quando gli è stato chiesto di dire qualcosa: «Ho ben poco da dire, se non che in gara ho pensato solo a non andare per terra e mi è andata bene. Quello che è successo a Tomizawa però fa passare in secondo piano ogni cosa. Anche questa gara, che in fondo non conta più nulla per me». Lorenzo era agitatissimo, quando ha preso il via: ha capito la tragedia prima di molti altri, e all’una, ad un’ora dal via, ha cominciato a tempestare di domande gli uomini del suo team: «Ditemi se è morto», chiedeva. All’una e un quarto ha inviato con il cellulare un messaggio ad uno dei suoi più fedeli amici, che lavora per lui (si chiama Hector) scrivendogli: «Dimmi se è morto, lo voglio sapere». L’amico non ha avuto il coraggio, a pochi minuti dal via, di dargli la risposta. Jorge Lorenzo era ancora agitato, quando si è tolto il casco. Per lui l’annuncio della morte di Tomizawa è stato solo la conferma di ciò che aveva già capito. Ed è facile immaginare con che stato d’animo abbia corso. Valentino Rossi si è agitato meno, ma dire che ha corso in modo sereno è una parola grossa. «Ho visto le immagini in TV, prima di partire per la mia gara. Ho pregato perché Tomizawa si fosse fatto solo male, anche molto male, perché speravo che non fosse successo quello che anche io ho temuto subito, vedendo quell’incidente impressionante. Mi chiedo anche come abbia fatto De Angelis ad uscirne indenne. È stata dura salire in moto, dopo: mi sono imposto di ritrovare la concentrazione, perché tanto avrei dovuto correre e non avrei potuto tirarmi indietro». Il pensiero di Valentino, come quello di motosprint

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oltrone p e u d ... ta ilo p n U VIZIOSO (4) LE DI ANDREA DO

EBBE NTRATTUA LA HONDA VORR LA VICENDA CO STONER, ARE CONFUSA: A ST IO RE A AZ SP UA R IN CONT O TEAM PER FA TR AL UN E A CH LO O DIROTTAR O DI FERR È UN CONTRATT O TRA LE FILE DELLA HRC. MA DI MEZZO C’ POST UN EA ANTI LE DR AN A MANDANDO AV GARANTISCE AD MUNQUE LUI ST E VUOLE SOSTITUIRE CO O MP TE AT FR NEL ZUKI CH CHE CON LA SU RE MA È MEGLIO TRATTATIVE AN RA DA PRENDE CO AN NI SIO CI BAUTISTA. DE TI... TENERSI PRON

La comunicazione ufficiale è stata data durante la MotoGP. Ma Lorenzo aveva capito già prima del via

EDWARDS DAVANTI A SPIES, MA ALL’ARRIVO LE POSIZIONI SARANNO INVERTITE: SESTO BEN, SETTIMO COLIN. I DUE TEXANI DELLA YAMAHA TECH 3 SONO I PRIMI PRIVATI.

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MotoGP San Marino

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il commento

«È stata dura salire in moto, dopo aver visto l’incidente in TV. Ho sperato non fosse successo quel che temevo» Valentino Rossi

tanti altri, è andato a Suzuka 2003. «Ho rivissuto quell’atmosfera brutta del giorno dell’incidente di Daijiro. Anzi, là fu anche peggio perché non ci dissero niente dopo la gara, così io, Capirossi e Biaggi ci trovammo sul podio a festeggiare. Qui almeno ce l’hanno detto subito, e ci siamo comportati in modo adeguato. Penso che De Angelis e Redding stiano provando delle sensazioni terribili, è un momento tremendo».

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Le pagelle

SE I PILOTI hanno rifiutato di parlare della gara, cosa si può aggiungere? Tra l’altro è stata una gara poco spettacolare, perché dominata in modo schiacciante da un pilota, Dani Pedrosa, che sta guidando in modo strepitoso (ha ottenuto la quarta vittoria stagionale, la seconda consecutiva) e che dispone della miglior moto del momento. «Pedrosa e la sua Honda adesso sono la coppia più in forma, noi siamo indietro» ha detto Lorenzo, quando si è calmato. Lo spagnolo ha solo pensato a controllare il ritorno di Valentino Rossi, e in fondo non è un dramma aver perso cinque punti. Ma non voleva cedere a Valentino. Il pesarese sapeva di non essere nelle condizioni di puntare ad altro se non al terzo gradino del podio, anche perché in prova ha avuto molti problemi nella ricerca della messa a punto. È stato bravo nell’infilare Stoner con classe e manifesta superiorità, ma a quel punto non è riuscito ad andare oltre. Allo stesso modo, Andrea Dovizioso è stato coriaceo, ha portato a casa un buon quarto posto, restando davanti a Casey Stoner. Che all’inizio sembrava in giornata positiva, invece ha via via perso il ritmo «perché mi si chiudeva lo sterzo». Hanno ragione i piloti: ma chi ha voglia di parlare della gara?

Motosprint su iPad Da questa settimana, Motosprint è anche su iPad. La versione digitale per iPad del nostro settimanale è on line da martedì 7 settembre. Motosprint per iPad è la fedele trasposizione digitale della rivista, da sfogliare e leggere sullo schermo del tablet. Presto ci sarà inoltre un arricchimento di video e gallery fotografiche extra, che saranno esclusiva della versione iPad. Per leggere Motosprint su iPad è necessario: avere un account nell’Apple Store; scaricare l’applicazione Motosprint, che è gratuita; avviare l’applicazione ed utilizzarla per acquistare il giornale. Ogni numero costa 1,59 euro. Solo il download del numero 35 (GP Indianapolis) è gratuito. Gli altri, a partire da questo, sono a pagamento.

PEDROSA ERA IMPRENDIBILE E LORENZO (99) È STATO CONTENTO DI FINIRE ALLE SUE SPALLE. NON HA MAI MANCATO IL PODIO.

La RC212V risorge

PEDROSA È DA APPLAUSI MISANO – Ma qualcuno ha avvisato Pedrosa che Lorenzo ha già vinto il mondiale? Pare proprio che il messaggio non sia arrivato a destinazione, quindi Dani continua a martellare senza pietà: ha vinto tre delle ultime cinque gare, ottenendo un secondo posto e uno sciagurato zero, frutto della caduta di Laguna Seca. Pedrosa merita un premio, a prescindere che la sua caccia a Lorenzo abbia esito: È l’unico a non essersi arreso. In questo è aiutato moltissimo da una moto molto particolare, la Honda RC212V, strano oggetto che, nel corso di pochi mesi, è diventata uno splendido cigno, dopo essere stato un brutto anatroccolo a inizio stagione. Questa è la medaglia conquistata dalla Honda, che ha saputo trasformare, grazie anche al lavoro e alle idee di Andrea Dovizioso, pilota determinante sotto questo punto di vista, la faccia di una moto. Da oggetto misterioso a “bomba” vincente. Aggiungiamo: la Honda è la moto più potente, ma anche la più affidabile. Ha punzonato meno motori dei rivali e le noie tecniche sono più rare di una tempesta di neve a Cuba. Mettiamoci anche una curiosità, non tecnica, ma psicologica. Vi siete chiesti perché a Misano sono volate le dichiarazioni pepate come quelle di Melandri e di Stoner? Un sospetto c’è, nato dall’esperienza personale e dall’osservazione delle facce del paddock. Una trasferta che nello spazio di pochi giorni porta piloti, meccanici e addetti, dagli Stati Uniti alla Riviera Romagnola lascia qualche traccia. Notti con il jet lag, occhi aperti a cercare qualcosa in televisione a orari improbabili, un po’ di nervosismo e di irritabilità. Non ci può essere anche questo dietro certe sparate? Tutto, ovviamente, passa, in secondo piano. Non spreco spazio e saluto tutti quelli che hanno amato Shoya, uno che aveva tutti i numeri per arrivare in MotoGP e finire in questa pagella. Per una volta facciamo un’eccezione. Shoya Tomizawa: 10 e lode.

I piloti della MotoGP hanno preferito dedicare i loro commenti a Tomizawa piuttosto che parlare della gara. Per questo oggi trovate solo la nostra pagella.

Dani Pedrosa Fin dal primo turno di prova mette in mostra i muscoli e gli altri non possono far altro che prenderne atto e arrendersi. In gara è semplicemente perfetto: guida in maniera spettacolare e quando si presenta sul rettilineo sembra avere due marce in più degli altri. All’arrivo si dimostra molto umano, esteriorizzando il dolore per la morte di Tomizawa con un cordoglio intimo ma sincero.

Non si è arreso 10

Marco Simoncelli Andava forte, ma ha combinato un po’ di guai. Dopo cinque giri è finito fuori pista, mentre era in lotta per la sesta posizione. Aveva davanti a sé nientemeno che Dovizioso. Poi è rientrato, perché non voleva mollare, e ha accettato di arrivare ultimo pur di finire la gara. Ci ha messo l’orgoglio, anche se la lucidità è ancora lontana. Così come la precisione di guida.

Pasticcione 5

Valentino Rossi

Inizia il week-end con dei dubbi, poi cresce, arriva alla gara con buone chance di vittoria, ma, astutamente, evita lo scontro diretto con Pedrosa. Preferisce la classifica del mondiale a quella della gara. Ottima scelta che si conclude, come sempre, sul podio. Ha un notevole controllo della situazione e nervi saldi.

Non veniva da un grande momento e c’era chi temeva una débacle nella pista di casa. Errore. Rossi raggiunge l’obiettivo del podio senza incertezze, domando facilmente uno Stoner piuttosto morbido e resistendo alla caccia di Dovizioso. È onestissimo quando dice che Pedrosa e Lorenzo ne hanno di più, ma il gap si sta riducendo. Adesso l’obiettivo si chiama vittoria, gioia che manca dal lontano GP del Qatar.

Lucidissimo 9

È tornato! 9

Jorge Lorenzo

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MotoGP San Marino Le pagelle

Andrea Dovizioso

Mika Kallio

In prova qualcosa non funziona. In gara le cose cambiano completamente e la trasformazione di Andrea si completa con un buon piazzamento, che gli permette di difendere il terzo posto mondiale. Ci sarebbe piaciuto un attacco più convinto a Rossi, ma il momento di Dovi richiede classifica certa per allontanare tentazioni di “taglio” da parte della Honda.

Il problema non è prendere paga. È il modo in cui la si prende, che deve fare riflettere. Il finlandese sembra un’entità che vive, e corre, al di fuori della MotoGP. Sembra che non ci sia. E se lo si cerca, è sempre nelle retrovie. Ha deciso, come Melandri, di cambiare aria a fine stagione. È una buona scelta.

Assente 4

Giudizioso 7

Nicky Hayden

Casey Stoner Inizia alla garibaldina, ma si vede che non può tenere testa ai diretti rivali. Il problema? È lo stesso che si ripropone da inizio anno: nessun feeling con l’avantreno. Certo che la fantasia non è la sua specialità. Peccato, perché uno come lui potrebbe dare pepe alla gara e al finale di stagione. A Misano si è anche scoperto che la forcella Öhlins 2011 non è il rimedio a tutti i mali: Stoner l’ha scartata e ha preferito la vecchia.

Odia la complicazione 6

Ben Spies Molto meglio in qualifica che in gara. Va in affanno alla seconda curva e non riesce a sfruttare la pista come vorrebbe. Si consola battendo il compagno di squadra in un derby texano divertente, ma lontano dai vertici della classifica. Meno esaltante del solito, ma pur sempre tosto.

Hector Barbera

Aleix Espargaró

Traumatizzato della tragedia di Tomizawa, in gara non ha pensato al risultato e non ha ingranato. Qualche duello con Melandri e De Puniet, qualche sprazzo, ma la testa era altrove.

Poco incisivo, poco redditizio, ma solo nel finale, quando la gomma lo molla di colpo dopo qualche giro a buon ritmo e qualche sorpasso dato e preso. Così è difficile restare in MotoGP.

Giustificato 6

Precario 5

Marco Melandri

Randy De Puniet

Ha detto tutto lui, a fine gara: «C’è poco da dire, è stata una giornata tragica». Anche Marco si è allineato a molti altri, scegliendo il silenzio. Anche perché il decimo posto, a Misano, non è piazzamento che può far sognare.

In prova aveva fatto quasi sognare, in gara è scomparso. Di problemi ne deve avere avuti, ma non ha voluto spiegarli. Anche lui ha scelto il silenzio, ritenendo fuori luogo parlare della gara in una domenica bestiale.

Purtroppo realista 5

Commovente 5

SOPRA: HAYDEN QUESTA VOLTA HA DAVVERO PERSO IL CONTROLLO. LA VOGLIA DI FARE BENE LO HA TRADITO. È PARTITO CON TROPPA FOGA, HA CENTRATO CAPIROSSI, FINENDO A TERRA INSIEME ALL’ITALIANO, CHE SI È LESIONATO IL TENDINE DEL MIGNOLO DESTRO. IN BASSO: RANDY DE PUNIET ANCORA NON È AL 100%, PERÒ IN PROVA HA MOSTRATO SEGNI DI RIPRESA. LA SUA GARA, COME QUELLA DI MELANDRI, NON È STATA ENTUSIASMANTE.

Hiroshi Aoyama

Alvaro Bautista

Il più colpito dalla tragedia di Shoya Tomizawa, di questi tempi non si può permettere di essere troppo ambizioso: è alle prese con il recupero di una forma fisica accettabile, dopo l’infortunio alla schiena. Per ora sta solo cercando di recuperare il feeling con la moto, le gare e la bagarre. In ogni caso, la sua non è stata una giornata particolarmente brillante.

È in un buon momento di forma e finalmente riesce a combattere e a battere avversari che fino ad oggi vedeva solo da molto lontano. Ha trovato un equilibrio e migliorato il suo difficile rapporto con la Suzuki, dopo un avvio di stagione abbastanza sofferto. Si sta rivelando un ragazzo che ha tanta voglia di crescere.

In panchina ng

Interessante 6

Difficile assolverlo, questa volta: ha colpito Capirossi dopo poche curve, mettendo fine alla gara di tutti e due. Lo ha fregato la foga, o forse la mancanza di lucidità. In ogni caso, la sua è stata una brutta giornata. Prove sulla stessa lunghezza d’onda.

Agitato 4

Loris Capirossi Non ha colpe: lui era in sella alla sua Suzuki, aveva percorso poche curve e improvvisamente se l’è vista sfilare da sotto il sedere da un’entrata criminale di Hayden. In più, si è anche lesionato un tendine del mignolo destro. E lunedì è finito sotto i ferri. Se gli viene voglia di arrabbiarsi, fa solo bene.

Arrabbiato ng

Jet lag? 6

Colin Edwards C’è sempre una curva complicata nella gara dei texani e per Colin è la prima sulla quale si “impapera” spesso e volentieri. Perde la sfida con Ben, ma gli arriva a due passi, segno che a Misano il gap tra i due non è poi così enorme.

Finalmente positivo 6 motosprint

40

motosprint

41


MotoGP San Marino

il tabellone

esterna 26°C asfalto 42°C

RE BE LI

RE BE LI

TO BA SA

NI IO AZ IC F I AL QU

P -U M AR W

Altraguardo

Giriveloci

Velocitàmassime

1. Dani Pedrosa

Spagna

Honda

1'34"772

1'34"731

1'33"948

1'34"654

2. Jorge Lorenzo

Spagna

Yamaha

1'35"444

1'34"627

1'34"256

1'34"803

3. Casey Stoner

Australia

Ducati

1'36"072

1'34"763

1'34"397

1'35"314

2. Jorge Lorenzo

Yamaha

Fiat Yamaha Team

a 1"900

2. Valentino Rossi

1'34"461

4. Valentino Rossi

Italia

Yamaha

1'35"539

1'34"981

1'34"470

1'35"220

3. Valentino Rossi

Yamaha

Fiat Yamaha Team

a 3"183

3. Andrea Dovizioso

1'34"562

5. Ben Spies

USA

Yamaha

1'35"892

1'35"217

1'34"472

1'35"701

1'34"613

6. Randy De Puniet

Francia

Honda

1'36"454

1'35"636

1'34"751

1'35"634

4. Jorge Lorenzo

7. Colin Edwards

USA

Yamaha

1'35"834

1'34"774

1'34"782

1'35"892

8. Andrea Dovizioso

Italia

Honda

1'35"384

1'35"053

1'34"826

1'34"886

4. Andrea Dovizioso

Honda

Repsol Honda Team

a 6"454

5. Casey Stoner

1'34"835

5. Casey Stoner

Ducati

Ducati Team

a 18"479

6. Alvaro Bautista

1'35"240

6. Ben Spies

Yamaha

Monster Yamaha Tech 3

a 28"385

7. Ben Spies

1'35"357

7. Colin Edwards

Yamaha

Monster Yamaha Tech 3

a 34"934

8. Colin Edwards

1'35"546

8. Alvaro Bautista

Suzuki

Rizla Suzuki MotoGP

a 38"157

9. Marco Simoncelli

1'35"553

9. Hector Barbera

Ducati

Paginas Amarillas Aspar

a 40"943

10. Marco Melandri

Honda

San Carlo Honda Gresini

a 42"377

10. Marco Melandri

Italia

Honda

1'36"126

1'35"445

1'35"018

1'36"074

11. Loris Capirossi

Italia

Suzuki

1'36"277

1'35"222

1'35"096

1'35"716

12. Hector Barbera

Spagna

Ducati

1'36"293

1'35"120

1'35"259

1'35"892

13. Hiroshi Aoyama

Giappone

Honda

1'37"001

1'36"089

1'35"286

1'36"715

14. Nicky Hayden

USA

Ducati

1'36"028

1'35"069

1'35"303

1'35"965

11. Aleix Espargaró

Ducati

Pramac Racing Team

a 45"906

15. Aleix Espargaró

Spagna

Ducati

1'36"716

1'35"790

1'35"438

1'35"814

12. Hiroshi Aoyama

Honda

Interwetten Honda MotoGP

a 46"394

16. Alvaro Bautista

Spagna

Suzuki

1'37"900

1'35"432

1'35"629

1'35"985

13. Randy De Puniet

Honda

LCR Honda MotoGP

a 50"481

17. Mika Kallio

Finlandia

Ducati

1'37"697

1'36"207

1'35"724

1'36"394

14. Marco Simoncelli

Honda

San Carlo Honda Gresini

a 1'23"143

RITIRATI Nicky Hayden

Ducati

Ducati Team

al 4. giro

Loris Capirossi

Suzuki

1'35"905

15. Mika Kallio

1'36"240

16. Nicky Hayden

1'52"418

20 9 16 25 — 11 13 10 3 8

25 20 10 16 11 — 13 7 8 4

25 11 16 20 — — 13 9 10 4

20 25 16 — 13 9 — 10 11 3

280,4 277,9 275,7 275,0 274,3 274,2 274,1 273,8 273,7 273,4 273,4 272,0 271,9 270,6 269,5 269,2 268,6

Interasse Variabile

NUMERO GIRI

25 8 20 — 11 16 13 10 — 7

4

ITA giug LIA no

FR ma AN g CI gio A

6

Yamaha Honda Honda Yamaha Ducati Yamaha Ducati Honda Honda Yamaha

23

Spagna Spagna Italia Italia Australia USA USA Francia Italia USA

2

1. Jorge Lorenzo 2. Dani Pedrosa 3. Andrea Dovizioso 4. Valentino Rossi 5. Casey Stoner 6. Ben Spies 7. Nicky Hayden 8. Randy De Puniet 9. Marco Melandri 10. Colin Edwards

SP ma AG gg NA io

Campionatopiloti

libere 2 libere 2 warm up warm up qualifiche warm up libere 2 warm up warm up warm up warm up libere 2 warm up libere 2 warm up libere 2 warm up

POMPA 19RCS

TEMPERATURA TEMPERATURA ESTERNA (°C) ASFALTO (°C)

17 28

Tecnologia MotoGP

Pinza GP-4 RX

Pedrosa Barbera Stoner Lorenzo Bautista Aoyama Melandri De Puniet Kallio Dovizioso Capirossi Hayden Espargarò Spies Rossi Edwards Simoncelli

PRIMATO PRECEDENTE

PILOTI AL VIA

11

25 20 11 — 16 13 9 10 — 8

27

25 20 2 — 16 10 8 13 7 5

20 25 11 13 16 8 9 — 6 —

25 — 13 16 20 10 11 — 8 9

25 20 — 11 16 13 10 6 8 9

16 25 11 13 — 20 10 3 — —

20 25 13 16 11 10 — 3 6 9

39 271 208 139 130 130 120 109 81 67 66

Punti in classifica rispetto al 2009 dopo 12 gare

+84 +67 +19 -82 -20 deb +36 -3 -12 -57

11. Marco Simoncelli 65; 12. Hector Barbera 61; 13. Aleix Espargaro 44; 14. Alvaro Bautista 41; 15. Loris Capirossi 41; 16. Mika Kallio 31; 17. Hiroshi Aoyama 26; 18. Alex De Angelis 11; 19. Roger Lee Hayden 5; 20. Kousuke Akiyoshi 4; 21. Wataru Yoshikawa 1.

Topteam 1. 2. 3. 4. 5.

Fiat Yamaha Team Repsol Honda Team Ducati Team Monster Yamaha Tech 3 San Carlo Honda Gresini

Campionatomarche 402 347 239 186 132

1. 2. 3. 4.

YAMAHA HONDA DUCATI SUZUKI

25 16 13 7

25 20 13 6

25 16 13 —

20 25 13 6

25 20 13 4

25 20 16 3

25 20 16 11

20 25 16 5

25 13 20 6

25 20 16 —

20 25 10 8

20 25 11 8

SuperSport

San Marino 05.09.2010 Misano

1'35"834

14. Randy De Puniet

Valentino Rossi (Yamaha) nel 2009 in 1'34"746 alla media di 160,572 km/h.

Lecadute Venerdì: nessuno. Sabato: Barbera, Stoner. Domenica: Melandri (warm up). Gara: Hayden, Capirossi, Simoncelli.

1'35"727

13. Hiroshi Aoyama

Rizla Suzuki MotoGP

QA ap TA ril R e

nei tre giorni 78.568 nel 2009 55.103 (nei tre giorni 83.371)

al 18. giro

Z04

50.918

Pramac Racing Team

1'35"694

12. Marco Melandri

NON HA FINITO IL PRIMO GIRO

Dani Pedrosa (Honda) in 1'33"948 alla media di 161,936 km/h. Pole 2009: Valentino Rossi (Yamaha) in 1'34"338 alla media di 161,266 km/h.

SPETTATORI

Ducati

1'35"644

11. Aleix Espargarò

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17.

TO TA L

Poleposition

Mika Kallio

10. Hector Barbera

io

1'35"987

15

1'34"934

1'34"340

alla media di 161,263 km/h

RE ag P. os CE to 29 CA IN ag DI os AN to AP 5 OL IS SA sett e N MA mb 19 RINO re AR se AG tte ON m b 3 o A re GI tto AP b r PO e 10 NE MA ott LE ob SI re 17 A AU ott ST ob RA re 31 LIA PO ott RT ob OG re AL 7 LO VA nov LE em NC b IA re

1'36"040

1. Dani Pedrosa

CA lug TA lio LU 18 NYA GE lug RM li AN o 25 IA US lug A l

1'36"533

in 44'22"059

T-Drive

Honda

Repsol Honda Team

20

Italia

Honda

118,328 km alla media di 160,019 km/h

GR giu AN gn B o 26 RETA G OL giu AN gn NA DA o

9. Marco Simoncelli

1. Dani Pedrosa

E

Alvia

Ì RD NE E V

280 245 170 64

= +41 -12 -45

Distribuito da:

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MotoGP San Marino Pit walk

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motosprint


MotoGP San Marino Dai box

MELANDRI IN SBK CON YAMAHA

Se vince il titolo torna in MotoGP MISANO – Come aveva annunciato all’inizio dell’estate, Marco Melandri ha deciso di passare in Superbike nel 2011. Lo farà con la Yamaha, dopo avere trattato con la BMW. Non solo: il suo team manager diventerà Davide Tardozzi che sostituirà Massimo Meregalli, attuale manager del Team Yamaha SBK, il quale passerà alla MotoGP per ricoprire lo stesso ruolo nella squadra di Ben Spies (i due hanno vinto il titolo della SBK nel 2009). Appare abbastanza clamoroso: Tardozzi

pareva destinato a seguire un progetto BMW di lunga durata. Invece le incomprensioni e le differenze di vedute sul progetto con i tedeschi hanno determinato una rottura. Quanto a Melandri, il ravennate ha voglia di cambiare aria, vuole prendersi un periodo di pausa dalla MotoGP. Questione di rapporti personali, del sistema di vita e di lavoro di un mondo che lui non apprezza più: ma ci sono anche ripicche, e amarezze da assorbire. Melandri se ne va in Superbike, e dopo aver trattato con la BMW alla fine ha scelto la Yamaha. Il motivo è semplice: i vertici della Casa giapponese gli hanno promesso che lo faranno tornare alla MotoGP se otterrà risultati, cioè se vincerà il titolo. La Yamaha infatti corre in tutti i campionati, e il collegamento è più semplice.

Pole Position

LA LEGGE DI PEDROSA MISANO – La quarta pole stagionale di Dani Pedrosa (nella foto) è anche la prima della Honda sulla pista di Misano. Ma Jorge Lorenzo ha continuato sulla strada di quello che può diventare un record: in tutte le gare fino ad ora disputate si è qualificato almeno in prima fila (questa volta col secondo tempo). Al suo fianco, terzo, anche Casey Stoner. Il migliore degli azzurri è stato Valentino Rossi, quarto, che in seconda fila ha trovato Ben Spies (per la quarta volta il migliore dei non ufficiali) e Randy De Puniet in netta ripresa dopo i postumi dell’incidente avvenuto in estate.

motosprint

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JORGE LORENZO IN FUGA NEL BMW M AWARD Con 257 punti Lorenzo domina il BMW M Award, basato sulle prestazioni in prova. Seguono Pedrosa (203), Stoner (195), Spies (129), Dovizioso (127), De Puniet (123), Rossi (112), Hayden (105), Edwards (92), Capirossi (66), Simoncelli (66), Melandri (47), Barbera (43), Espargaró (43), Aoyama (28), Bautista (25), Kallio (19).

UMBRELLA GIRL AL GP

MEGLIO LA 2009

MARZIA Greco (nella foto con Aleix Espargaró) è Miss Motosprint 2010. È stata votata tra le 12 finaliste scelte tra tutte le ragazze che si sono iscritte al nostro sito www.motosprint.it ; seconda classificata Alessandra Cardi. Entrambe sono state le umbrella girl di Espargaró sulla griglia della MotoGP. La selezione è stata effettuata mercoledì prima del GP a Riccione, in viale Ceccarini, da una giuria di cui facevano parte anche i due fratelli Aleix e Pol Espargaró e Alvaro Bautista

DA QUALCHE settimana si parla molto delle prodigiose doti della nuova forcella Öhlins versione 2011, che è già stata consegnata ai team ufficiali, ma ancora una volta Casey Stoner si è dimostrato controcorrente. L’australiano sabato è sceso in pista con la Öhlins 2011 (nella foto) e subito ha deciso di tornare indietro. Ma non alla versione 2010: no, Casey ha osato ancora di più ed è tornato al modello 2009, che ha steli di minor diametro, sostenendo che questa può essere una soluzione.

CLASSIFICA BREMBO

DE PUNIET ALLA FINESTRA

CHI FRENA più tardi a Misano, tra i piloti che usano gli impianti della Brembo? Jorge Lorenzo, almeno per questa volta. Lo hanno stabilito i tecnici della Casa lombarda, che hanno stilato una classifica sulle prestazioni dei piloti in frenata. La rilevazione più indicativa è stata raccolta alla staccata della Quercia, dove in media i piloti passano dai 280 ai 90 all’ora, in uno spazio di 270 metri e con un tempo di 5”8. Alle spalle di Lorenzo si sono inseriti Pedrosa, Capirossi, Dovizioso, Stoner, Rossi, Hayden, Barbera, Espargaró, Spies.

LA SUZUKI ha fatto un’offerta ad Andrea Dovizioso, impegnato nel braccio di ferro con la Honda per restare nel Team HRC (come gli garantisce il suo contratto). Il problema è che questa situazione determina un clima di incertezza anche per altri. Infatti Randy De Puniet sta aspettando che il forlivese dia una risposta alla Suzuki, per capire se può essere lui a sostituire Bautista. Allo stesso modo Lucio Cecchinello, titolare del Team LCR, sta aspettando di sapere se potrà tenere De Puniet anche per il 2011 o se dovrà cercare un sostituto.

MARZIA GRECO È MISS MOTOSPRINT

GLI “STACCATORI” DI MISANO

MARCO MELANDRI DOPO AVER TRATTATO CON LA BMW, ANDRÀ IN SUPERBIKE CON LA YAMAHA. 200 GP NELLA CLASSE REGINA PER LORIS CAPIROSSI A Misano, cioè a pochi chilometri dai luoghi in cui è nato e cresciuto, Loris Capirossi ha festeggiato il suo gran premio numero 200 nella classe regina. Si installa così in seconda posizione in questa particolare classifica, alle spalle di Alex Barros che vanta 245 presenze nella classe regina.

PIÙ TEST NEL 2011 STONER BOCCIA LA FORCELLA NUOVA

LA SUZUKI ASPETTA DOVIZIOSO

MISANO – IRTA ed MSMA hanno trovato una soluzione per garantire un maggiore numero di giorni di prove a team e piloti, e agevolare così lo sviluppo delle moto durante la prossima stagione. Considerando che il problema del contenimento dei costi è sempre di grande attualità, si è pensato di mantenere praticamente invariato il numero delle trasferte allungandone però la durata. Confermata la due giorni post GP Valencia, si proverà per tre giorni a fine novembre a Jerez; poi altri tre giorni nella prima settimana di febbraio a Sepang, e di nuovo in Malesia nell’ultima settimana di febbraio, per altri tre giorni di lavoro. Quindi ci sarà una due giorni in Qatar il 13 e 14 marzo (è l’unica data già sicura) alla vigilia della prima prova della stagione. Infine, ci sarà una giornata di prove il lunedì seguente i GP di Jerez, Catalunya, Brno. Quindi, in totale si proverà per cinque giorni dopo il campionato in corso, e quattordici giorni durante il 2011. È un bel salto in avanti, rispetto alla pochezza di questa stagione. Va segnalato che la Honda aveva chiesto di provare ancora di più: aveva proposto una trasferta a Phillip Island, in Australia, tra le due sessioni di Sepang. Le altre Case hanno rifiutato, quindi non se ne farà nulla.

UN MINUTO DI SILENZIO IN MEMORIA DI PETER LENZ La Dorna ha voluto rendere onore alla memoria di Peter Lenz, il tredicenne americano morto in un incidente avvenuto durante il giro di ricognizione di una gara di contorno al GP USA di Indianapolis, la scorsa settimana. Prima della gara della 125 è stato osservato un minuto di silenzio.

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MotoGP San Marino Dai box

SUTER MOTOGP PER TEAM CLIENTI

A fine mese il primo test in pista MISANO – Eskil Suter ha presentato il suo concetto di MotoGP del futuro, che correrà nel 2012 (nella foto di Mirko Lazzari), e non ha aspettato che gli venisse chiesto come mai sia identica all’attuale Moto2. «L’abbiamo fatto apposta, per ottimizzare spese e costi di sviluppo: abbiamo scelto un sistema modulare». La Suter MotoGP «è in avanzata fase di sviluppo, la porteremo in pista a fine mese: non so ancora in che pista, forse Brno. Il collaudatore è lo spagnolo Carmelo Morales». La Suter è fatta per essere venduta ai team privati, la engineering svizzera non vuole correre in prima persona. Ai clienti garantisce anche un pacchetto che riguarda i ricambi e lo svilup-

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po. Ovviamente i prezzi variano. Per la ciclistica si parte da 350.000 euro e si può arrivare a 600.000. Secondo Eskil Suter «è realistico pensare che la moto completa costerà ad una squadra da 1,2 a 1,5 milioni di euro. Considerando anche la fornitura di ricambi». La MotoGP di Suter pesa 145 kg, in ordine di marcia, ha un serbatoio da 24 litri ed è equipaggiata con il meglio della componentistica. Il progetto prevede il motore BMW 1000, di derivazione stradale. La scelta è caduta su di esso perché è ritenuto di ottimo livello «e poi è un quattro cilindri in linea: così abbiamo potuto utilizzare una ciclistica derivata dalla Moto2 (che ha il motore Honda CBR, ndr); se avessi scelto, ad esempio, un motore Aprilia, essendo un V4 avremmo dovuto ridisegnare la ciclistica. La BMW non fa parte del progetto: prendiamo i motori da loro, punto e basta. Ovviamente se nel futuro vorrà collaborare, saremo ben felici». Il primo cliente della Suter è il Team VDS, impegnato attualmente in Moto2 con Hector Faubel e Scott Redding. È una squadra belga, con notevoli disponibilità economiche, che ha già deciso il passaggio in MotoGP con la Suter nel 2012. E anche la VDS, adesso, partecipa allo sviluppo della moto.

RAGGIUNTO L’ACCORDO

PEDROSA E HONDA: ORA È FATTA IL PILOTA (Dani Pedrosa), la Casa (Honda) e lo sponsor (Repsol) hanno deciso di non dire nulla almeno fino al GP Aragon, la prossima gara, ma in Spagna è stato raggiunto l’accordo, anche nei dettagli, per il rinnovo del contratto: Pedrosa resta quindi pilota ufficiale della Honda per altre due stagioni.

OPERAZIONE IN VISTA?

LA SPALLA DI VALE RESTA UN GUAIO A MISANO Valentino Rossi ha parlato della sua condizione fisica: la spalla destra resta, e forse resterà, il vero problema. Secondo Vale infatti «se lascio passare una sola settimana senza fare esercizi, la spalla va già in crisi. Ho capito che sarà dura che possa guarire: mi porterò questo problema fino alla fine della carriera». Valentino dovrebbe farsi operare, ma «per ora ho deciso di aspettare». Se ne riparlerà, eventualmente, a fine stagione.

«Ho una storia simile a quella di Federer: prima spaccava racchette, poi si è calmato». Jorge Lorenzo

SCHWANTZ TENTA LA SUZUKI MANAGER DEL TEST TEAM? Kevin Schwantz (nella foto, con Rossi), che ha sempre dichiarato di non voler fare il team manager, ha invece presentato alla Suzuki una proposta interessante: il texano vorrebbe farsi carico dell’organizzazione del test team che svilupperà la GSV-R 2012, cioè la “mille”, e vorrebbe poi avere la possibilità di portarla anche in gara, gestendo un team e un pilota, attraverso il sistema delle wild card. Secondo Schwantz l’attuale 800 della Suzuki è un progetto su cui non conviene più investire, quindi è meglio dedicarsi alla “mille” sfruttando la stagione 2011; che è l’ultima dell’era della 800. BRIVIO LASCIA LA YAMAHA. MEREGALLI AL BOX DI BEN SPIES Dopo la decisione di Davide Brivio di lasciare la Yamaha in concomitanza con Valentino Rossi – però lui non entrerà nel Team Ducati, resterà al fianco di Vale in una forma manageriale diversa – la Yamaha Racing ha deciso di promuovere Massimo Meregalli. Sarà lui il nuovo team manager di Ben Spies. Appare strano che, finita l’epoca Rossi, quella in cui è stata introdotta la moda del muro che divide il box, la Yamaha senta il bisogno di continuare con i due team manager anziché ripristinare la figura del team director.

COSTRUTTORI D’ACCORDO

CINQUE GIORNI PER PROVARE LE NUOVE 1000 I COSTRUTTORI si sono accordati, non ufficialmente, per lasciare a ciascuno almeno 5 giorni di prove, durante la stagione 2011, da utilizzare per sviluppare la nuova “mille”. Non è ancora dato sapere se a queste giornate di prove parteciperanno i piloti ufficiali, o se invece verranno utilizzati solo i collaudatori.

VECCHI RANCORI NUOVI VELENI

I piloti van giù pesante. A parole... MISANO – Sarà l’aria del mare a rendere nervosi. O semplicemente arriva un giorno in cui i vecchi rancori riemergono. Ma a Misano, alla vigilia della gara, alcuni piloti se la sono cantata. Divertendo gli astanti. Ha cominciato Marco Melandri: durante la trasmissione televisiva Griglia di Partenza, che si è svolta nell’ambito della manifestazione “DediKato”, se l’è presa un po’ con tutti. Ha cominciato con Rossi: «Adesso che la Yamaha e la Bridgestone non favoriscono più Valentino, nemmeno lui può vincere»; poi ha corretto il tiro: «Ce l’ho col sistema, non con Valentino». Quindi è stato il turno di Simoncelli: «Non mi sembra che stia facendo grandi cose»; infine è passato a De Puniet: «Fa quello che faccio io » (be’, il francese ha anche lottato per il podio). Il battibecco più aspro con Capirossi. Ha detto Melandri: «Preferisco di gran lunga andare in un campionato molto inferiore (la Superbike, ndr) piuttosto che stare in MotoGP a fare numero. Quando firmerai il contratto con la Ducati (del team Pramac) mettiti la calzamaglia in testa perché sarà una rapina...». Capirossi l’ha presa male, e gli ha risposto così: «Nonostante io abbia 15 anni più di te ho ancora la possibilità di stare in MotoGP, mentre tu te ne devi andare. E ricorda che se non vincerai in Superbike, la tua carriera sarà già finita». Una volta in circuito, hanno cominciato

Rossi e Stoner. Il pesarese ha detto che «è difficile valutare come va la Ducati, a differenza di Pedrosa e Dovizioso, che girano molto e cercano di mettere a punto anche i dettagli, Stoner fa pochissimi giri». L’australiano ha reagito: «Che pensi agli affari suoi, e a chi nel suo box sta dandogli dei calci nel sedere e sta facendo un lavoro migliore del suo». Rossi ha chiuso il discorso così: «Sono contento che finalmente la gente dica quello che pensa; meglio di quelli che vengono a dirmi che avevano il mio poster in camera e poi nella realtà mi detestano».

MARCO MELANDRI CON CARLO PERNAT E MARCO LUCCHINELLI DURANTE LA SERATA DEDICATA AL RICORDO DI KATO.

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Moto2 San Marino di Marco Masetti - foto Milagro

A DESTRA, ELIAS DAVANTI A TOMIZAWA, CORSI, CLUZEL, SIMON E REDDING. A QUESTO GRUPPETTO SI È POI AGGIUNTO DE ANGELIS (A SINISTRA). AL DODICESIMO GIRO TOMIZAWA È CADUTO AL CURVONE ED È STATO INVESTITO DAL SAMMARINESE E DA REDDING. L’INCIDENTE È COSTATO LA VITA AL GIAPPONESE.

M

ISANO – Doveva essere una grande festa e c’erano tutti gli ingredienti. Una pista perfetta per la Moto2, la rabbiosa voglia di mettersi in mostra da parte dei “precari” come Mattia Pasini e Alex De Angelis, in sella a due moto competitive. Mettiamoci anche la determinazione di Toni Elias a difendere la leadership del mondiale a due passi dal reparto corse dove vengono preparate le Moriwaki. E poi Ferruccio Lamborghini, al debutto con una 600 diversa dalla sua Supersport, Scott Redding, in gran forma. È invece è stata una giornata tristissima, perché ci ha lasciato un ragazzo di 19 anni, travolto dalle moto di De Angelis e Redding. Non importa se fosse già morto prima di lasciare il medical center di Misano, oppure se il suo cuore schiacciato dalle ruote si sia fermato in ambulanza, durante una disperata corsa verso l’ospedale di Riccione. Di sicuro c’è che un ragazzo di 19 anni, entrato nella storia per essere stato il primo pilota a vincere una gara di Moto2, il GP del Qatar, è morto. Parlare di sport è solo un dovere di fronte ad una tragedia del genere. La faccia sconvolta di Alex De Angelis, il corpo di Shoya inanimato in pista sono immagini troppo forti. Tutto accade durante il dodicesimo giro: Tomizawa è all’inseguimento dei primi ed esce velocissimo (circa 240 km/h orari) dal Curvone, tallonato da De Angelis, che stava rimontando alla grande, e da Redding. Il giapponese è uscito largo ed ha messo le

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Elias vince, ma la gara verrà ricordata per l’incidente in cui ha perso la vita Tomizawa

Vittoria triste

ruote oltre il cordolo, sull’erba sintetica, perdendo il controllo della sua Suter. Con una manovra disperata la riporta verso la pista, ma non riesce a controllarla. Questa mossa gli è fatale. Tomizawa vola a terra e viene centrato dalle moto di De Angelis e di Redding. Colpi fatali al collo, al torace ed alle gambe. Perde conoscenza e il cuore,

oppresso da un ematoma si ferma ripetutamente, fino al definitivo stop. La pista, dopo il terribile incidente, è stata liberata velocemente, quindi non è stata esposta la bandiera rossa e la gara non è stata fermata. Anche se non sarebbe cambiato nulla, forse sarebbe stato il caso di agire con maggiore calma, considerando la situazione. Addirit-

tura per liberare in tempi record la pista un barelliere è inciampato, segno che stava lavorando molto frettolosamente.

LA GARA di Misano ha fatto vedere che Toni Elias è capace di grandi imprese: dopo aver vinto a Indy con la febbre, si è presentato

]

Iannone ha perso il secondo posto nel mondiale. Dopo un ride through per partenza anticipata, la sua moto si è fermata motosprint

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Moto2 San Marino

G

ON

25 20 — 13 16

11 7 13 25 16

20

25 8 16 — 11

6 16 20 4 —

26

20 10 16 25 4

11 16 20 3 10

37

25 — — 20 —

25 11 5 16 8

25 20 9 13 11

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GR gi AN ug BR no 26 ETA GN OL gi A AN ug DA no

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ITA giu LI gn A o

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23

13 — 9 — 8

SP ma AG gg NA io

11

Moriwaki Suter Moriwaki Speed Up Motobi

2

Spagna Spagna Svizzera Italia Italia

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Campionatopiloti Toni Elias Julian Simon Thomas Luthi Andrea Iannone Simone Corsi

TEMPERATURA TEMPERATURA ESTERNA (°C) ASFALTO (°C)

38 26

CATENE CORONE PIGNONI

1. 2. 3. 4. 5.

NUMERO GIRI

TO TA L

PILOTI AL VIA

17

IN MOTO2 le squadre potrebbero schierare al massimo due piloti, ma per le wild card si è fatta una eccezione. Il Team Forward ha schierato la terza moto per Ferruccio Lamborghini, mentre la Italtrans ne ha aggiunta una per Mattia Pasini. Da notare che Mattia e Ferruccio hanno usato le moto prodotte dalla Suter.

1. Alex De Angelis 1’39”430 alla media di 153,008 km/h 2. Scott Redding 1’39”618 3. Julian Simon 1’39”703 4. Shoya Tomizawa 1’39”730 5. Toni Elias 1’39”764 6. Stefan Bradl 1’39”872 7. Simone Corsi 1’39”877 8. Jules Cluzel 1’39”911 9. Andrea Iannone 1’40”108 10. Yuki Takahashi 1’40”130 11. Thomas Luthi 1’40”131 12. Claudio Corti 1’40”140 13. Mattia Pasini 1’40”195 14. Gabor Talmacsi 1’40”196 15. Mike Di Meglio 1’40”253 16. Xavier Simeon 1’40”285 17. D. Aegerter 1’40”328 18. Michael Ranseder 1’40”369 19. Ratthapark Wilairot 1’40”560 20. Sergio Gadea 1’40”571 21. Roberto Rolfo 1’40”710 22. Yonny Hernandez 1’40”743 23. Lukas Pesek 1’40”833 24. Hector Faubel 1’40”867 25. Anthony West 1’40”907 26. Alex Baldolini 1’41”004 27. Raffaele De Rosa 1’41”044 28. Axel Pons 1’41”050 29. Ricard Cardus 1’41”467 30. F. Lamborghini 1’41”542 31. Joan Olive 1’41”769 32. Valentin Debise 1’41”801 33. Robertino Pietri 1’41”893 34. Mashel Al Naimi 1’41”987 35. Kenny Noyes 1’42”013 36. Tatsuya Yamaguchi 1’42”018 37. Yannick Guerra 1’42”261 38. Niccolò Canepa 1’42”519

AU ot ST tob RA re 31 LIA PO ot RT tob OG re 7 n ALLO VA ov LE em NC b IA re

SONO STATI AMMESSI TEAM CON TRE PILOTI

1. Toni Elias Moriwaki in 43’33”996 109,876 km alla media di 151,321 km/h 2. Julian Simon Suter a 1”969 3. Thomas Luthi Moriwaki a 11”917 4. Simone Corsi Motobi a 15”409 5. Stefan Bradl Suter a 16”219 6. Jules Cluzel Suter a 16”676 7. Gabor Talmacsi Speed Up a 16”852 8. Dominique Aegerter Suter a 18”330 9. Claudio Corti Suter a 20”650 10. Roberto Rolfo Suter a 29”678 11. Yonny Hernandez BQR-Moto2 a 32”720 12. Ratthapark Wilairot Bimota a 35”098 13. Raffaele De Rosa Tech 3 a 35”428 14. Michael Ranseder Suter a 35”933 15. Lukas Pesek Moriwaki a 37”012 16. Hector Faubel Suter a 40”950 17. Anthony West MZ-RE Honda a 41”752 18. Axel Pons Pons Kalex a 41”878 19. Xavier Simeon Moriwaki a 47”566 20. Ricard Cardus Bimota a 57”026 21. Joan Olive FTR a 57”119 22. Valentin Debise ADV a 1’00”833 23. Ferruccio Lamborghini Suter a 1’02”316 24. Kenny Noyes Promoharris a 1’05”795 25. Tatsuya Yamaguchi Moriwaki a 1’09”977 26. Yannick Guerra Moriwaki a 1’16”520 27. Mashel Al Naimi BQR-Moto2 a 1’16”563 28. Niccolò Canepa Bimota a 1’17”479 29. Robertino Pietri Suter a 1’41”039 RITIRATI Speed Up al 24. giro Andrea Iannone I.C.P. al 24. giro Alex Baldolini Tech 3 al 22. giro Yuki Takahashi Pons Kalex al 15. giro Sergio Gadea Suter al 12. giro Shoya Tomizawa Motobi al 12. giro Alex De Angelis Suter al 12. giro Scott Redding Suter all’11. giro Mattia Pasini Suter all’8. giro Mike Di Meglio NON PARTITO FTR Karel Abraham

1’38”991 1’39”035 1’39”280 1’39”413 1’39”426 1’39”664 1’39”686 1’39”778 1’39”856 1’39”857 1’40”045 1’40”047 1’40”075 1’40”101 1’40”101 1’40”153 1’40”164 1’40”184 1’40”201 1’40”290 1’40”523 1’40”531 1’40”579 1’40”677 1’40”732 1’40”751 1’40”880 1’40”930 1’41”074 1’41”147 1’41”178 1’41”269 1’41”522 1’41”526 1’41”794 1’41”853 1’42”061 1’42”657 1’42”827

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ECCEZIONE PER LE WILD CARD

L’IMPEGNO ENI nel mondo delle corse ha un’immediata ricaduta nella produzione di serie. Da ottobre saranno infatti messi in vendita due olii per motori 4T ad alte prestazioni. La Eni (marchio che ha preso il posto di Agip) ha 450 punti vendita sulle strade italiane e 200 Shop, mentre nello sport supporta il team Ducati Pramac in MotoGP ed è fornitore unico di benzina per la Moto2. I-Ride MotoGP è un 10W-60, formulato con i migliori componenti e additivi e derivato dalle esperienze fatte nella top class. Si tratta di un olio destinato soprattutto alle competizioni. I-Ride Moto Due è un 5W-40 sperimentato nella nuova classe di mezzo ed è studiato per dare le massime prestazioni proteggendo dall’usura e dalla corrosione. In arrivo anche una benzina speciale con 100 ottani, che sarà disponibile tra qualche mese.

1’40”019 1’39”868 1’39”958 1’40”586 1’39”835 1’40”296 1’39”935 1’40”374 1’39”859 1’40”495 1’40”391 1’40”572 1’41”004 1’40”205 1’40”220 1’41”362 1’40”718 1’40”209 1’40”767 1’40”637 1’40”863 1’41”255 1’41”055 1’40”765 1’40”886 1’41”508 1’41”241 1’40”575 1’42”237 1’40”347 1’41”709 1’40”969 1’42”541 1’43”497 1’41”629 1’42”784 1’41”209 1’42”722 1’42”445

3

QUESTA volta, più di altre, Toni Elias ci ha messo molto del suo, dato che la seconda Moriwaki al via, è quella di Thomas Luthi, piazzatosi quindicesimo.Ottima prestazione di Redding, in continua crescita.

2 OLII PER MOTORI 4T E BENZINA RACING

Spagna G. Bretagna Spagna Francia Italia Italia R. S. Marino Giappone Italia Ungheria Spagna Svizzera Giappone Italia Svizzera Belgio Germania Spagna Francia Italia Italia Austria Colombia Italia Rep. Ceca Spagna Venezuela Italia Giappone Rep. Ceca Francia Thailandia Italia Australia USA Spagna Spagna Qatar Spagna

Giriveloci

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ELIAS BEFFA REDDING PER SOLI 44 MILLESIMI

Toni Elias Scott Redding Julian Simon Jules Cluzel Andrea Iannone Simone Corsi Alex De Angelis Shoya Tomizawa Mattia Pasini Gabor Talmacsi Hector Faubel Dominique Aegerter Yuki Takahashi Claudio Corti Thomas Luthi Xavier Simeon Stefan Bradl Sergio Gadea Mike Di Meglio Ferruccio Lamborghini Alex Baldolini Michael Ranseder Yonny Hernandez Roberto Rolfo Karel Abraham Axel Pons Robertino Pietri Raffaele De Rosa Tatsuya Yamaguchi Lukas Pesek Valentin Debise Ratthapark Wilairot Niccolò Canepa Anthony West Kenny Noyes Joan Olive Ricard Cardus Mashel Al Naimi Yannick Guerra

Altraguardo

4

Pole Position

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. 25. 26. 27. 28. 29. 30. 31. 32. 33. 34. 35. 36. 37. 38. 39.

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a Misano debilitato, eppure ha domato la concorrenza. Contro Elias si è ritrovato Simon, bravo ma non abbastanza. Sul podio è salito anche Thomas Luthi, che aveva iniziato il week-end con qualche problema e lo ha finito da terzo classificato. Corsi stava andando forte, ma il brusco decadimento prestazionale della sua gomma posteriore lo ha fermato. Il romano è riuscito comunque a tagliare il traguardo al quarto posto. Ad Andrea Iannone è capitata l’ennesima disavventura. A causa di una partenza anticipata è stato punito con un ride trough, poi un problema elettronico ha ammutolito la sua Speed up durante una furibonda rimonta. Iannone ora ha perso il secondo posto nel mondiale (dove è stato superato da Simon e Luthi) e si ritrova a meditare su i pro ed i contro del suo personaggio: velocissimo in pista, ma molto incline all’errore. Insomma, genio e sregolatezza. Ma a Misano in pochi hanno guardato in alto: occhi bassi a fine gara e un pensiero per Tomizawa e la sua famiglia.

NUOVI PRODOTTI ENI

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6. Cluzel 84; 7. Tomizawa 82; 8. Talmacsi 79; 9. Takahashi 72; 10. Gadea 59; 11. Debon 46; 12. Rolfo 43; 13. Nieto 41; 14. Redding 39; 15. Bradl 36; 16. Aegerter 36; 17. Abraham 33; 18. Wilairot 29; 19. Hernandez 27; 20. Di Meglio 21; 21. Noyes 18; 22. West 17; 23. Baldolini 14; 24. Pasini 12; 25. Corti 11; 26. De Angelis 11; 27. Cudlin 9; 28. Simeon 9; 29. Faubel 8; 30. Di Salvo 7; 31. Pesek 5; 32. De Rosa 4; 33. Ranseder 2; 34. Pons 2; 35. Ivanov 2; 36. Tode 2; 37. Teshima 1.

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GP-4 RX

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Distribuito da:

motoitalia@motorquality.it www.motorquality.com

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125 San Marino di Enrico Borghi

Marc Marquez

NE AVEVO DI PIÙ

Gli spagnoli continuano a dominare: sul podio Marquez, Terol, Vazquez. Italiani a picco

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ISANO – La risposta del ragazzino che insegue il sogno di diventare campione del mondo da adolescente, è arrivata proprio nel momento in cui doveva arrivare: quando Nico Terol, dopo aver preso coraggio per la vittoria di Indianapolis, ha deciso di intensificare l’attacco al leader di classifica. Terol ci ha provato, in ogni modo. Ha cercato di scavalcarlo, di innervosirlo, metterlo in difficoltà, ma Marc Marquez non gli ha permesso alcuna iniziativa. Anzi, durante il sedicesimo giro Terol, che era andato al comando, ha fatto platealmente cenno a Marquez di andare davanti, e il ragazzino non se lo è fatto dire due volte: ha preso la leadership e giro dopo giro ha aumentato il suo vantaggio, rendendosi inavvicinabile. La resa di Terol è arrivata per manifesta inferiorità: contro Marquez non c’era nulla da fare. Piuttosto, è andato in crisi Pol Espargaró. La sua moto era visibilmente più lenta delle altre, non poteva reggere il ritmo di Marquez e Terol, e alla fine non ha potuto nemmeno salvare il podio. Con una certa eleganza ha evitato di puntare il dito sulla squadra, ma motosprint

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Ritmo latino

quando si perde una decina di metri ad ogni apertura del gas non c’è molto da fare. Infatti sul terzo gradino del podio è salito Vazquez, quarto l’italo-tedesco Cortese e poi persino l’inglese Bradley Smith, nel finale, si è messo davanti a Espargaró. Il gruppetto che dopo Indianapolis sembrava compatto, si è “allungato”: Marquez in testa con 197 punti, poi Terol a 9 lunghezze, Espargaró è indietro di 20 punti. Ma questo non vuole dire che il campionato spagnolo – scusate, è il mondiale... – abbia subito una svolta: Terol non ha mollato, vuole anche lui questo titolo e qui a Misano lo ha fatto vedere. E Marquez è veloce, guida benissimo, non ha paura di nessuno, ma è pur sempre un ragazzino di sedici anni che sta occupando una posizione – la prima – che a volte può far tremare le gambe. DI CERTO la tensione non attanaglia gli italiani. Nemmeno a Misano abbiamo visto una reazione forte. Il migliore dei nostri, Simone Grotzkyj, ha navigato in quattordicesima posizione per tutta la gara. Armando Pontone, che ha corso come

INNALZARE L’ETÀ?

MARQUEZ (93) DAVANTI A ESPARGARÓ (44), VAZQUEZ (7), CORTESE E KOYAMA. MA L’AVVERSARIO PIÙ DURO È STATO TEROL (40), SECONDO AL TRAGUARDO.

wild card, è stato diciottesimo dopo aver recuperato alcune posizioni, e non è nemmeno male vista la situazione generale. Alessandro Tonucci è stato ventesimo, dopo aver recuperato cinque posizioni. La wild card Tommaso Gabrielli è giunto al traguardo in ventiduesima posizione e l’altra wild card Francesco Mauriello è stato ventiquattresimo. Marco Ravaioli si è inserito tra le

NON È UNO SPORT PER BAMBINI LA TRAGICA scomparsa di Peter Lenz a Indy sta facendo ragionare il mondo delle corse. Si parla di regolare l’attività dei giovanissimi innalzando l’età di accesso al motomondiale a 18 anni contro gli attuali 16. Lorenzo sulla questione ha dichiarato: «Sono il meno indicato: ho debuttato a Jerez nel 2002 a 15 anni appena compiuti». Ma qualcuno ha fatto notare che questo non è uno sport per bambini: Rossi, il crack del mercato, ha 31 anni, Biaggi sta vincendo il mondiale SBK a 38 anni suonati.

due wild card, chiudendo ventitreesimo. Lorenzo Savadori e Giovanni Bonati hanno finito la gara anzitempo, cadendo. Luca Marconi si è ritirato nel sedicesimo giro. Non è che sia molto confortante, soprattutto se si pensa che gli spagnoli, in Italia, hanno festeggiato la ventunesima vittoria consecutiva nella ottavo di litro. E poi lo chiamano mondiale...

INFORTUNIO

SALTA MORETTI ARRIVA PERELLO L’infortunio di Vinales aveva aperto una speranza per Riccardo Moretti di correre a Misano con la Lambretta. Ma l’ex tricolore cercava un ingaggio per almeno due gare: sulla moto è salito lo spagnolo Joan Perello.

«SAPEVO che solo Terol avrebbe potuto darmi dei problemi, quindi sin dal via ho pensato solo a lui. All’inizio ho creduto che fosse meglio andare avanti insieme, però quando lui mi ha fatto cenno di passarlo ho cercato di capire se fosse al limite. Io avevo ancora margine ho deciso di spingere e ho scoperto di avere almeno tre-quattro decimi in tasca. A quel punto ho deciso di scappare. Non volevo sorprese, non volevo perdere questa gara».

MONDIALE 2011

DUE GIOVANI PER IL TEAM ITALIA IN 125 «SONO stanco di prenderle dagli spagnoli, capisco che è il loro momento nello sport, ma dobbiamo reagire». Paolo Sesti, presidente della FMI, pronuncia questo battagliero discorso annunciando la nascita del Team Italia. Il progetto ha una lunga storia, fatta anche dei titoli mondiali di Gresini e Cadalora, e ricomincerà dalla prossima stagione con due ragazzi che disputeranno tutto il mondiale 125. I nomi non ci sono ancora, anche se qualcuno tra Tonucci e Pontone potrebbe avere già un posto. I ragazzi saranno seguiti da Roberto Locatelli, DT della squadra. Il progetto Team Italia continuerà anche nel 2012 con la nuova Moto3, la classe che pensionerà la 125, e dal prossimo anno ci sarà la Moto2 nel campionato italiano. motosprint

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125 San Marino LI BE RE

es QUA as ter LIF fa na IC lto 2 HE 42 5°C °C

il tabellone

Alvia 1’43”903 1’43”077 1’43”369 1’43”896 1’44”835 1’43”748 1’43”524 1’44”041 1’44”552 1’45”485 1’44”485 1’44”295 1’45”002 1’45”633 1’45”400 1’45”755 1’46”687 1’45”408 1’46”428 1’46”240 1’46”482 1’46”925 1’45”795 1’47”005 1’46”190 1’47”092 1’47”848 1’48”273 1’47”455 1’46”779 1’47”989 1’48”667

1. Marc Marquez Derbi 97,198 km alla media di 146,033 km/h 2. Nicolas Terol Aprilia 3. Efren Vazquez Derbi 4. Bradley Smith Aprilia 5. Sandro Cortese Derbi 6. Pol Espargaró Derbi 7. Esteve Rabat Aprilia 8. Tomoyoshi Koyama Aprilia 9. Randy Krummenacher Aprilia 10. Danny Webb Aprilia 11. Jonas Folger Aprilia 12. Johann Zarco Aprilia 13. Alberto Moncayo Aprilia 14. Simone Grotzkyj Aprilia 15. Adrian Martin Aprilia 16. Jakub Kornfeil Aprilia 17. Marcel Schrotter Honda 18. Armando Pontone Aprilia 19. Louis Rossi Aprilia 20. Alessandro Tonucci Aprilia 21. Jasper Iwema Aprilia 22. Tommaso Gabrielli Aprilia 23. Marco Ravaioli Lambretta 24. Francesco Mauriello Aprilia 25. Joan Perello Lambretta RITIRATI Aprilia Luca Marconi Aprilia Sturla Fagerhaug Aprilia Lorenzo Savadori Aprilia Giovanni Bonati Aprilia Alexis Masbou Aprilia Luis Salom Aprilia Zulfahmi Khairuddin

1’43”329 1’43”487 1’43”644 1’43”809 1’44”272 1’44”341 1’44”479 1’44”561 1’44”816 1’44”929 1’44”975 1’45”020 1’45”103 1’45”166 1’45”217 1’45”661 1’46”048 1’46”309 1’46”366 1’46”368 1’46”557 1’46”916 1’46”932 1’46”940 1’47”235 1’47”455 1’47”732 1’47”809 1’47”973 1’48”111 1’48”324 1’48”346

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Derbi Aprilia Derbi Aprilia Derbi

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Campionatopiloti

260 231 14 6 1

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PILOTI AL VIA

Marc Marquez Nicolas Terol Pol Espargaró Bradley Smith Sandro Cortese

al 17. giro al 15. giro al 13. giro al 13. giro al 9. giro all’8. giro al 2. giro

AU ot ST tob RA re 31 LIA PO ot RT tob OG re 7 n ALLO VA ov LE em NC b IA re

1. DERBI 2. APRILIA 3. HONDA 4. KTM 5. LAMBRETTA

Bradley Smith (Aprilia) in 1’43”329 alla media di 147,234 km/h Pole 2009: Bradley Smith (Aprilia) in 1’43”727 alla media di 146,669 km/h.

1. 2. 3. 4. 5.

a 2”185 a 5”628 a 5”912 a 6”378 a 7”091 a 23”835 a 23”891 a 29”914 a 29”969 a 30”173 a 38”411 a 38”689 a 46”494 a 46”569 a 1’00”269 a 1’01”708 a 1’07”377 a 1’07”414 a 1’07”487 a 1’07”905 a 1’29”668 a 1’30”618 a 1’30”641 a 1 giro

1. Marc Marquez 1’43”195 alla media di 147,425 km/h 2. Nicolas Terol 1’43”544 3. Sandro Cortese 1’43”546 4. Bradley Smith 1’43”550 5. Pol Espargaró 1’43”566 6. Efren Vazquez 1’43”580 7. Tomoyoshi Koyama 1’44”504 8. Esteve Rabat 1’44”514 9. R. Krummenacher 1’44”565 10. Danny Webb 1’44”744 11. Jonas Folger 1’44”770 12. Alberto Moncayo 1’44”809 13. Johann Zarco 1’45”051 14. Luis Salom 1’45”108 15. Adrian Martin 1’45”153 16. Simone Grotzkyj 1’45”186 17. Jakub Kornfeil 1’45”589 18. Alessandro Tonucci 1’45”700 19. Marcel Schrotter 1’45”815 20. Armando Pontone 1’45”879 21. Lorenzo Savadori 1’45”887 22. Louis Rossi 1’45”931 23. Jasper Iwema 1’45”933 24. F. Mauriello 1’46”417 25. Tommaso Gabrielli 1’46”492 26. Marco Ravaioli 1’46”620 27. Luca Marconi 1’47”074 28. Giovanni Bonati 1’47”545 29. Sturla Fagerhaug 1’47”515 30. Alexis Masbou 1’47”544 31. Joan Perello 1’47”917 32. Z. Khairuddin 1’57”718 PRIMATO PRECEDENTE Pol Espargaro (Derbi) nel 2009, in 1’43”613 alla media di 146,830 km/h

Campionatomarche

Poleposition

Dischi SuperSport

in 39’56”117

GI otto AP b PO re N 10 E MA ot LE tob SI re A

G. Bretagna Spagna Spagna Spagna Giappone Germania Spagna Spagna G. Bretagna Francia Germania Spagna Svizzera Spagna Italia Spagna Olanda Germania Rep. Ceca Malesia Francia Italia Italia Italia Italia Italia Italia Spagna Italia Francia Norvegia Italia

4

Bradley Smith Marc Marquez Nicolas Terol Pol Espargaró Tomoyoshi Koyama Sandro Cortese Efren Vazquez Esteve Rabat Danny Webb Johann Zarco Jonas Folger Luis Salom Randy Krummenacher Alberto Moncayo Simone Grotzkyj Adrian Martin Jasper Iwema Marcel Schrotter Jakub Kornfeil Zulfahmi Khairuddin Louis Rossi Armando Pontone Lorenzo Savadori Luca Marconi Alessandro Tonucci Francesco Mauriello Tommaso Gabrielli Joan Perello Marco Ravaioli Alexis Masbou Sturla Fagerhaug Giovanni Bonati

Giriveloci

CA lug TA lio LU N 18 YA GE lu RM gli AN o 15 IA RE ag P. os CE to C 29 A IN ag DI o AN st AP o OL 5 IS SA set N tem MA b R 19 INO re AR se AG tte ON m A b

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. 25. 26. 27. 28. 29. 30. 31. 32.

Altraguardo

25 20 10 13 11

197 188 177 128 107

Mescola SC

Mescola SA

Strada

Pista

Mescola RC

Pista/Strada

6. Rabat 99; 7. Vazquez 97; 8. Koyama 92; 9. Krummenacher 79; 10. Webb 64; 11. Zarco 62; 12. Folger 48; 13. Moncayo 40; 14. Iwema 33; 15. Salom 25; 16. Masbou 20; 17. Kornfeil 16; 18. Grotzkyj 16; 19. Martin 15; 20. Schrotter 14; 21. Fagerhaug 7; 22. Kartheininger 6; 23. Savadori 5; 24. Khairuddin 3; 25. Rossi 2. Distribuito da:

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Superbike Germania di Paolo Gozzi - foto Zac

Troppo tardi

Haga torna al successo ma ormai... la Ducati è andata. Gara 1 a Rea. Biaggi, quarto e quinto, tiene lontano il (semi infortunato) Haslam motosprint

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N

ÜRBURGRING – Max Biaggi compie un altro passettino verso il Mondiale mantenendo Leon Haslam a debita distanza nel giorno della riscossa Ducati, tornata al successo dopo l’annuncio del ritiro con il redivivo Noriyuki Haga. Ma, in prospettiva, il risultato più interessante scaturito dalla battaglia del Ring è il quinto successo stagionale di Jonathan Rea. Il focoso ragazzino nordirlandese

TESTA A TESTA TRA I DUE VINCITORI DEL ROUND TEDESCO, NORIYUKI HAGA (41) E JONATHAN REA (65). PIÙ RICCO IL BOTTINO COMPLESSIVO DEL BRITANNICO, CHE HA FATTO SECONDO IN GARA 2.

nelle ultime sei gare ha totalizzato 130 punti, 40 in più di Max e 61 più di Leon Haslam. Riuscendo a non farselo scappare, Ten Kate ha messo a segno il miglior colpo di mercato che la Honda potesse sperare: Biaggi e Melandri, stella Yamaha 2011, avranno pane per i loro denti. Il Corsaro non ha finalizzato il primo dei tre match ball Mondiali, ma guadagnare 40 punti su 50 su Haslam era così impro-

]

Ora il vantaggio di Max sull’inglese è di 58 punti. A Imola il primo vero match ball motosprint

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Superbike Germania Max Biaggi

HO LIMITATO I DANNI

Le pagelle Jonathan Rea

In crisi con le nuove gomme

È il più in forma. Velocissimo, spietato, preciso: non sbaglia più come una volta e fermarlo sarà sempre più difficile. Per tutti.

Maturato 8 Leon Haslam

Ha un distacco abissale ma continua a lottare senza tregua contro l’esperienza di un quattro volte campione del mondo. Il dolore non gli fa paura.

Stoico 7,5

Max Biaggi Non è riuscito a trovare la miscela giusta per dare il colpo finale al campionato. Ma dove sono le altre RSV4? Vale un tesoro.

Prezioso 7,5 Tom Sykes Voto un po’ esagerato per un pilota da bassa classifica. Stavolta Tom ha guidato bene ma è troppo tardi per la conferma 2011.

Incoraggiante 7 Noriyuki Haga

Salomonica media tra una prima uscita da 4 e una prestazione da 8. È uscito dal letargo ma chissà se basterà per guadagnare una moto top per il prossimo anno.

Tardivo 6

Carlos Checa In gara 1 ha reso vita dura a Rea e indotto all’errore Haga. Nella seconda però ha sbagliato lui gettando al vento un’occasione.

Sprecone 6 James Toseland

Con la stessa R1 di Ben Spies non ne ha ancora azzeccata una.

Fallimentare 5 Troy Corser Il voto uguale al numero di cadute. Una in prova, 2 in Superpole, 1 in gara. La BMW voleva vincere, invece ha contato i danni.

Dannoso 4

motosprint

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babile che solo un manipolo di tifosi fedelissimi aveva attraversato l’Europa per raggiungere la foresta dell’Eifel. La pole record aveva disegnato la miglior vigilia possibile ma Biaggi è stato costretto a montare la gomma 625, la soluzione più dura, perché con la più soffice 832 la RSV4 non gli dava sicurezza. Il problema di Max è stato che la nuova Pirelli si è rivelata molto più efficace e chi è riuscito ad adattarla alla moto, come i piloti Ducati e Honda, si è trovato a meraviglia: Rea ha migliorato il suo record sulla distanza 2009 di 22 secondi! Leon Haslam ha navigato sulla stessa barca di Max perché neanche sulla Suzuki

le coperture di nuova generazione funzionano. Così a fine giornata Biaggi ha conservato 58 punti di vantaggio, appena due in meno della vigilia. A due round dalla fine (100 punti) il traguardo è davvero alla portata: nella prossima sfida di Imola basterà non perdere più di otto punti dalla Suzuki per dare il via al festeggiamento del primo Mondiale italiano in 23 edizioni. L’Aprilia è vicina anche al titolo costruttori: +49 punti sulla Suzuki. Semplificando: se Max riuscisse a stare davanti all’inseguitore, Imola sancirà una clamorosa doppietta iridata. Haslam ha vacillato in apertura di giornata quando, nel corso del primo giro, ha

]

COINVOLTO NELLA CADUTA CHE HA FERMATO GARA 1, LEON HASLAM (91) HA RIMEDIATO UNA DOLOROSA CONTUSIONE AL POLLICE DESTRO. NELLA FOTO SOPRA, DIETRO ALL’INGLESE CI SONO CAL CRUTCHLOW (35), SYLVAIN GUINTOLI (50) E MAX BIAGGI (3). SOTTO, HAGA (41), CARLOS CHECA (7) E JONATHAN REA (65).

NÜRBURGRING - La pole record aveva Il Mondiale si avvicina. Imola è il posto illuso ma il podio mancato ha riportato giusto? l’Aprilia sulla terra. Max Biaggi non è «Non penserò alla classifica neppure lì fuggito via: ha spiegato i problemi perché il cammino è lungo e gli prima ai suoi tecnici e poi a Motosprint. avversari non mollano. Sono in agguato come avvoltoi pronti ad «Con le nuove gomme che ha portato approfittare dei nostri guai». la Pirelli siamo andati in crisi. Con la precedente soluzione (utilizzata nel trionfo di Brno, ndr) mi ero trovato molto bene ma con l’evoluzione non ci siamo. L’hanno modificata in maniera strana ed ha perso efficacia, almeno sulla nostra moto». Tutto sommato è finita bene: vantaggio quasi inalterato e un round in meno. «Invece mi secca molto non essere stato in condizioni di fare meglio. Con la copertura da qualifica avevo dimostrato di essere veloce e di potermela giocare». Perché il fattore gomme è così determinante anche in regime di monofornitura? «Lo è soprattutto per l’Aprilia che ha un’erogazione molto brusca. Se non c’è il grip ideale facciamo una gran fatica a scaricare a terra la potenza». Anche la doppia partenza ha complicato un po’ i piani? «Il primo giro qui è determinante ma non è stato quello. Non riuscivo a guidare sciolto, mi mancava fiducia. In giornate come questa è facile perdere la calma e mettersi nei guai. Ho limitato i danni, anche se non mi piace correre speculando sul DOPO LA CONQUISTA DELLA SUPERPOLE, punteggio. Io volevo vincere, o almeno PROBABILMENTE MAX BIAGGI SPERAVA IN UN RISULTATO MIGLIORE IN GARA. provarci».

«Non penserò al Mondiale neppure a Imola. Gli avversari sono in agguato come avvoltoi»

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Sulla pista di casa la BMW puntava al primo, storico successo ed invece è incappata nella giornata più buia. Troy Corser è caduto quattro volte, tra prove e gara, coinvolgendo anche il malcapitato Sylvain Guintoli. Ruben Xaus non è andato oltre la settima posizione. La marca più potente è in crisi e il caos creatosi nel box con la rinuncia a Davide Tardozzi e a tutti i tecnici non tedeschi (tre italiani e un australiano) getta un’ombra molto sinistra sul 2011. Altro che sogno MotoGP, la BMW rischia un’altra stagione di passione. SOTTO, TOM SYKES, QUINTO E SETTIMO: UN BUON RISULTATO PER LA KAWASAKI. A FIANCO, ITALIANI CONTRO, LUCA SCASSA (99) E LORENZO LANZI (57). SOPRA, RUBEN XAUS (111) INSEGUITO DA SHANE BYRNE.

in MotoGP, ha portato sul podio (terzo in gara 1) la R1 che tra qualche mese sarà di Melandri. Nella seconda uscita il dominatore di Silverstone però ha preso paga da Haslam: sarà veramente pronto per la top class? Haga è risorto in zona “contract time”, cioè in piena caccia al posto 2011. Ma non è stato il solo. Tom Sykes ha navigato in fondo al gruppo per dieci round ma in Germania si è svegliato portando la Kawasaki vicino al podio (quinto e settimo). Quando i piloti vanno, il lavoro degli ingegneri diventa improvvisamente più semplice e magari senza l’infortunio di Vermeulen nella prima gara dell’anno anche la verdona avrebbe potuto togliersi qualche bella soddisfazione. Se ne riparla nel 2011, con la nuova moto.

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BUIO pesto invece per Michel Fabrizio caduto in gara 1 e ultimo nella successiva dopo una sosta ai box per cambiare la gomma. Il romano era stato raggiunto in Germania dall’avvocato per la firma del contratto Yamaha ma l’improvviso accordo con Melandri ha fatto cambiare i piani. Michel è rimasto con un pugno di mosche in mano ed è partito con la testa piena di pensieri. Il mercato però è ancora in fermento. Cal Crutchlow, promosso ufficialmente

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perso il posteriore volando in aria e rischiando di essere investito da Troy Corser. L’australiano è rimasto immobile ai margini dell’asfalto per cui la direzione di gara (opportunamente) ha fermato tutto. La battaglia è ripresa da capo con tutti gli effettivi. Haslam si era procurato una dolorosa contusione al pollice destro ed è partito con una infiltrazione antidolorifica. Con il muletto, sopportando il dolore, Haslam non ha potuto far altro che accodarsi al leader del campionato limitando i danni: Biaggi quarto e Leon sesto (+63 punti di vantaggio). Nel secondo tempo Haslam è partito di nuovo dietro ma ha risalito la corrente, ha superato il rivale e, approfittando della scivolata di Carlos Checa, ha messo le mani sul terzo posto che gli ha permesso di restituire il colpo, con gli interessi, ad un Biaggi arenato in quinta posizione. Rea se n’è infischiato della lotta per il Mondiale. Sulla pista dove un anno fa aveva fatto uno pari con il fenomeno Ben Spies il più giovane del branco è stato semplicemente perfetto. Carlos Checa è stato l’unico a tenergli testa ma con la Ducati privata dell’Althea non ha mai dato l’impressione di poter giocare per il successo pieno. Il concittadino di Joey Dunlop avrebbe fatto doppietta se Noriyuki Haga non avesse estratto il coniglio dal cappello. Nella prima uscita il giapponese era andato per l’ennesima volta a picco demolendo la 1198R mentre occupava la terza posizione. Nell’intervallo ha fatto modificare le tarature della forcella, tradizionale tallone d’Achille, e si è scatenato. Rea ha provato a resistere, ma non c’era possibilità di arginare la furia rossa. Tornando a guidare in maniera magistrale Haga ha rotto il digiuno da podio che durava da Valencia, la primavera scorsa. Se avesse ricominciato prima chissà se la Ducati avrebbe ritirato la squadra ufficiale 2011…

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Superbike Germania


Superbike Germania Le interviste

«AVER fatto parte del Team Yamaha Sterilgarda rimarrà un’esperienza fantastica. Sono salito per la prima volta su una Yamaha nel 2003, nella R6 Cup. Da allora sono passati anni e la storia con Yamaha continua. Ora compio un altro passo col team Tech 3. Per me il 2011 sarà un anno di esperienza che prenderò con umiltà cercando di fare il miglior lavoro possibile».

JamesToseland SENZA QUELLA PENALIZZAZIONE...

«QUANDO gara 1 è ripresa, sono partito bene: ero tranquillo dietro a Sykes, poi ho perso l’anteriore e sono caduto. Nella seconda gara ho avuto problemi di grip e in alcune staccate lottavo con la poca potenza del freno. Peccato essere partito dalla seconda fila, per la penalizzazione inflittami ieri, perché scattare dietro in questa pista rende difficile rimontare. Ora non resta che pensare a Imola» .

TroyCorser NON POTEVO EVITARE HASLAM

«MI È caduto davanti Haslam e non potevo farci nulla. Siamo stati fortunati a farci poco male e a poter ripartire. Ma avevo una grossa contusione al gomito destro e ho dovuto utilizzare una tuta più larga. Non ero a posto e non sono riuscito a curvare, andando addosso a Sylvain. Mi sono scusato con lui. Nella pausa sentivo dolore e ho deciso di prendere il secondo via solo cinque minuti prima. Ma stavo male».

JonathanRea

E DIRE CHE ERA COMINCIATA COSÌ MALE...

«DOPO le prove del venerdi ero convinto che la Germania stavolta ci avrebbe riservato solo amarezze. E invece i miei tecnici sono riusciti a capovolgere la situazione affidandomi per la gara una CBR-RR molto competitiva. Nella prima corsa ho tirato all’inizio, ho dato un paio di scrolloni convincendo il mio inseguitore Checa che non avrebbe avuto possibilità di rimontarmi. Nella seconda Haga era perfetto». motosprint

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È STATA UN’ESPERIENZA FANTASTICA

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CalCrutchlow

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NoriyukiHaga

LeonHaslam

DEDICATO A... ME

PERÒ IO NON MOLLO

NORIYUKI Haga è partito senza sapere della morte del connazionale Tomizawa a Misano. «Me lo ha detto il mio amico-manager Toshi Araki subito dopo il podio. Non volevo crederci. Non conoscevo bene Tomizawa perché lui era un ragazzino, siamo di due generazioni diverse. Ma l’avevo conosciuto anno scorso a una festa Ducati. Mi dispiace molto ma sappiamo tutti che le corse possono essere molto dure». Perché non vincevi più? «Avevo perso fiducia nell’avantreno che per la mia guida è determinante. Non potevo esprimermi. Non vi dovete chiedere perché sono andato così forte perché è normale. Quando non sono sul podio significa che qualcosa non è andato per il verso giusto». In gara 1 sei caduto di nuovo. «Nell’intervallo abbiamo cambiato regolazioni della forcella. Trovato il bandolo della matassa, non c’è stato problema. La dedico alla squadra ma anche a me stesso». La Ducati ritira la squadra ufficiale: con chi corri nel 2011? «Non lo so ancora. Però restano quattro gare e voglio vincerle tutte. Per dimostrarvi che Nori c’è ancora».

LEON Haslam sa di averla scampata. Se Troy Corser non avesse frenato di schianto, volando a sua volta, lo avrebbe preso in pieno. «Ho fatto un gran volo, perdendo il posteriore, e quando ho visto la terra al posto del cielo ho pensato di essermi fatto male. Tre ore dopo ero di nuovo sul podio. È stata una giornata incredibile». Max Biaggi è ancora largamente in vantaggio. «Lo so, è molto dura. Però io non mollo perché una brutta giornata può capitare a tutti. Anche a un pilota esperto e furbo come Max». Perché non vinci da cinque round? «Le nuove Pirelli, più soffici di quelle di inizio stagione, non si adattano bene alla Suzuki e sono costretto a partire con la soluzione più dura. Le abbiamo provate tutte, la squadra lavora senza sosta ma finora non abbiamo risolto il rompicapo. Ci vorrebbe l’aiuto di Suzuki e invece dobbiamo fare tutto da soli». NORIYUKI HAGA (A SINISTRA) E LEON HASLAM SUL PODIO DI GARA 2. IL GIAPPONESE HA VINTO, L’INGLESE HA FATTO TERZO.

TomSykes FINALMENTE TUTTO ALLA PERFEZIONE

«IO E LA KAWASAKI stavolta siamo stati molto forti. Siamo andati in pista con una buona base. Nelle uscite precedenti andavamo per tentativi, stravolgendo l’assetto ad ogni sessione. Stavolta abbiamo fatto qualche piccolo aggiustamento e il risultato è venuto più facilmente di quanto mi aspettassi. Per la prima volta mi sono potuto concentrare sulla scelta delle gomme e ha funzionato».

SylvainGuintoli POTEVO SALIRE SUL PODIO «SE CORSER non mi avesse buttato fuori pista sono convinto che sarei finito molto più avanti dell’ottavo posto, sicuramente sul podio! Nella seconda manche ho raggiunto molto in fretta Biaggi, ogni volta mi avvicinavo in frenata ma la sua moto aveva molta più accelerazione della mia e non c’è stato verso di agguantarlo, anche perché è un pilota smaliziato che non fa errori».

LorenzoLanzi MI SONO COMPLICATO LA VITA

«IN GARA 1 ho fatto una scelta di gomme troppo conservativa preferendo montare dietro una media soft che in realtà mi ha garantito un grip limitato. In gara 2 ho montato la nuova soffice ma sono partito male e in questo modo mi sono complicato la vita. Con Scassa abbiamo fatto un bel duello, anche duro alcune volte, ma in questo modo ci siamo ostacolati a vicenda perdendo il contatto con il gruppo».

LucaScassa CICLISTICA POCO EQUILIBRATA «NON siamo riusciti a mettere a punto al meglio la mia Ducati, nel tratto veloce abbiamo sempre pagato decimi preziosi per una ciclistica poco equilibrata. La moto non aveva direzionalità ed ero costretto a percorrere traiettorie molto larghe pagando troppo tempo ai miei avversari. Al di là del risultato sono più contento di gara 2 dove ho girato meglio e ho tenuto globalmente un passo più veloce». motosprint

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Superbike Germania Dai box

LA DUCATI 2011 SI FA IN 4

Sviluppo garantito ai team satellite LA DUCATI lascia ma raddoppia. Nel 2011 non ci sarà il team interno ma il reparto corse continuerà a fare sviluppo per le strutture satellite che acquisteranno le 1198R: in lista ci sono già quattro team. La Ducati metterà sul mercato il miglior pacchetto tecnico possibile, inclusa l’elettronica con acceleratore ride by wire, che dal 2009 è stata esclusiva degli ufficiali. L’Althea, che già in questa stagione ha stanziato un budget di 3 milioni di euro per assicurarsi un trattamento di riguardo, ha già rinnovato l’accordo e oltre alle moto ufficiali avrà anche il supporto di tre ingegneri del reparto corse. Carlos Checa è già stato confermato, il secondo sarà un giovane. Ha chiesto la 1198R ufficiale anche il team Supersonic, formazione che si è affacciata al Mondiale in questa stagione con gli ottimi risultati di Luca Scassa. Correranno con Ducati anche DFX e il team italo-ceko Effenbert.

ARRIVA FEDERICO BIAGGI?

CAMIER, SCAFOIDE ROTTO. IMOLA IN FORSE LEON Camier si è fratturato lo scafoide destro cadendo nelle qualifiche del venerdi. Si farà operare per tentare il rientro a Imola. Se non ce la fa potrebbe essere sostituito da Federico Biaggi.

FUTURO INCERTO

SUZUKI CERCA BUDGET LA SUZUKI non ha ancora stanziato il budget per il 2011. «Ho incontrato i giapponesi a inizio agosto, poi non ho più avuto notizie - fa sapere il boss dell’Alstare Francesco Batta. - Andrò ad Hamamatsu la prossima settimana sperando di tornare con buone notizie: senza l’appoggio diretto della Suzuki è impossibile fare il Mondiale per una struttura come la mia».

CONFERMATO REA

TEN KATE, VIA NEUKIRCHNER LA HONDA Ten Kate non ha ancora scelto il pilota che affiancherà il confermato Jonathan Rea sostituendo il deludente Max Neukirchner. «Dipenderà dagli sponsor: se troveremo la copertura ci piacerebbe riprendere James Toseland (che con gli olandesi ha vinto l’iride 2007, ndr) altrimenti ripiegheremo su una giovane promessa» ha spiegato Carlo Fiorani. Ten Kate schiererà anche due Supersport.

Pole Position

BIAGGI FA IL BIS MAX Biaggi ha centrato la seconda Superpole della stagione. Il romano dell’Aprilia ha piegato un velocissimo Checa, secondo e un agguerrito James Toseland, terzo, però poi retrocesso in ottava posizione, perchè entrato in pista prima dell’apertura ufficiale. Terzo quindi Guintoli e quarto Rea. Seconda fila per Haslam, Haga, Sykes e Toseland.

REGOLAMENTO 2011

165 CHILI PER TUTTE

FISSATO il nuovo limite minimo di peso che nel 2011 sarà 165 chili per tutti. Adesso sono 165 per le 4 cilindri e 162 per le bicilindriche. Honda, Suzuki e Ducati hanno proposto di limitare il consumo per ridurre le prestazioni e risparmiare sui costi. Le SBK hanno il serbatoio da 24 litri per gare da 100-110 km, un controsenso perché i prototipi MotoGP imbarcano 22 litri per 130 km. La proposta è ridurre la capienza a 21 litri dal 2011, 20 nel 2012 e 19 nel 2013. Diventerà necessaria l’adozione degli stessi software di controllo utilizzati in MotoGP, cioè capaci di gestire il consumo in base alla distanza da percorrere smagrendo la carburazione. BMW è contraria perché dovrebbe svilupparlo da zero. L’altra possibilità per consumare meno è abbassare direttamente i giri motore… La decisione a Imola.

KAWASAKI, IL 2011 È QUI LA KAWASAKI ha svelato al Nürburgring la nuova Ninja ZX10-R che debutterà nella Superbike 2011. Ha una linea aggressiva ed è un concentrato di soluzioni top. Il motore è sempre 4 cilindri: avrà l’acceleratore elettronico e la centralina Marelli MHT, la versione più evoluta. Il direttore tecnico, Ichiro Yoda, ha svelato che «utilizzeremo sulla Superbike gran parte delle soluzioni elettroniche che avevamo sviluppato per la nostra MotoGP, come il controllo di trazione. I primi test ad Autopolis e Suzuka sono stati promettenti e per accelerare lo sviluppo abbiamo sempre utilizzato le stesse coperture Pirelli che avremo nel Mondiale». La Kawasaki è ormai l’unica marca sia in MotoGP che Superbike ad utilizzare sospensioni Sohwa. I freni sono Brembo. La gestione in pista resterà affidata alla struttura di Paul Bird, magnate britannico delle pollerie, ma con un collegamento molto più diretto e stretto con il reparto corse. Le squadre di Donato Pedercini e Vanni Lorenzini avranno le ZX-10R ufficiali per la Superstock. Pedercini avrebbe anche la disponibilità di due Superbike ed è in cerca dei soldi necessari. Prima uscita in Europa a Magny Cours il martedi e mercoledi dopo l’ultimo round del Mondiale.

PER HASLAM VACANZE... STUDIO Leon Haslam non è andato in vacanza. «Ho passato tutto il mese di agosto a casa mia (nella campagna di Derby, ndr) per allenarmi sui campi della scuola di guida gestita da mio papà Ron. Abbiamo un tracciato da cross, un altro da Supermotard e parecchi percorsi da trial. Nel week-end precedente la Germania ho chiamato un po’ di amici a girare con me: sono venuti anche Carl Fogarty e Jamie Whitham. Devo dire che sono ancora matti come quando correvano…». BORCIANI-GUANDALINI TRATTANO Il Team Borciani-Guandalini sta trattando il rinnovo dell’accordo con Aprilia ed è in cerca di un top rider per il 2011 per sostituire Jakub Smrz, che invece correrà con la Ducati 1198R gestita da una nuova struttura che fa capo a Natale Egi. La copertura economica è assicurata dalla birra ceca Effembert, che già adesso è tra gli sponsor personali di Kuba.

RESTA CORSER, CACCIA AL SECONDO BMW

NESSUNO VELOCE COME CRUTCHLOW Ecco le velocità rilevate durante la Superpole nel breve rettilineo del Nürburgring: 1. Crutchlow (Yamaha) 273,4 km/h; 2. Biaggi (Aprilia) 272,7; 3. Neukirchner (Honda) 272,7; 4. Sykes (Kawasaki) 272,7; 5. Xaus (BMW) 270,7; 6. Haslam (Suzuki) 270,7; 7. Toseland (Yamaha) 270,7; 8. Corser (BMW) 270; 9. Fabrizio (Ducati) 270; 10. Guintoli (Suzuki) 270; 11. Smrz (Aprilia) 269,3; 12, Rea (Honda) 268; 13. Checa (Ducati) 266,7; 14. Haga (Ducati) 266; 15. Scassa (Ducati) 266; 16. Lanzi (Ducati) 265,4; 17. Lowry (Kawasaki) 263,4; 18. Hayden (Kawasaki) 263,4; 19. Byrne (Ducati) 262,1.

IL MANCATO arrivo di Marco Melandri e la partenza di Davide Tardozzi (se ne parla a pagina 46) non sono le sole conseguenza di una rivoluzione in BMW. Vanno via anche il responsabile tecnico Max Bartolini, che torna in Ducati MotoGP, l’elettronico Massimo Neri e il meccanico Jarno Polastri. Licenziato anche l’ingegnere di pista australiano di Troy Corser. I tedeschi, che si sono si sono sentiti esautorati, hanno deciso di cambiare rotta: nel 2011 in BMW lavoreranno solo tecnici interni dell’azienda. La gestione sportiva della squadra ritorna nelle mani di Berti Hauser con Reiner Beaumel direttore tecnico. Confermato Corser, le alternative a Melandri ora sono James Toseland, Haga e Leon Haslam, che però andrebbe liberato dal contratto 2011 pagando la penale alla Alstare.

IL CORSARO VOLA NELLA SECONDA QUALIFICA Max Biaggi è caduto durante la seconda qualifica mentre usciva dalla chicane in terza marcia, a 138 km/h. «La RSV4 ha perso aderenza una, due, tre volte finchè non mi ha scaraventato via, è stata una dinamica strana perché ero quasi dritto - ha raccontato Max. - Il manubrio mi ha dato un tale contraccolpo da provocare un gran dolore alla mano sinistra. Ma per fortuna non mi sono fatto altro».

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Superbike Germania

Honda 38’42”640 1. Jonathan Rea 102,740 km alla media di 159,243 km/h Ducati a 1”126 2. Carlos Checa Yamaha a 10”006 3. Cal Crutchlow

1’54”595 1’54”621 1’54”934 1’55”138 1’55”161 1’55”276 1’55”378 1’54”909

4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14.

1’55”264 1’55”295 1’55”375 1’55”524 1’55”577 1’55”599 1’55”735 1’55”908

a 10”716 a 17”391 a 19”301 a 19”613 a 19”880 a 21”176 a 29”752 a 30”156 a 53”622 a 58”820 a 1’25”906 al 20. giro al 13. giro al 9. giro al 7. giro al 7. giro al 7. giro al 2. giro

4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15.

Cal Crutchlow Max Biaggi Sylvain Guintoli Tom Sykes James Toseland Ruben Xaus Shane Byrne Jakub Smrz Troy Corser Lorenzo Lanzi Luca Scassa Max Neukirchner

Yamaha Aprilia Suzuki Kawasaki Yamaha BMW Ducati Aprilia BMW Ducati Ducati Honda

a 8”457 a 9”392 a 9”556 a 16”819 a 20”564 a 21”040 a 21”168 a 21”734 a 22”746 a 24”526 a 28”218 a 38”406

16. 17. 18. 19.

Roger Lee Hayden Matteo Baiocco Fabrizio Lai Michel Fabrizio

Kawasaki Kawasaki Honda Ducati

a 1’08”039 a 1’21”294 a 1’21”362 a 1’38”427

RITIRATI Kawasaki Ducati

al 12. giro al 10. giro

Ivan Lowry Carlos Checa

NON PARTITO Aprilia

Leon Camier GIRO PIÙ VELOCE Jonathan Rea (Honda) in 1’55”392 alla media di 160,264 km/h

Max Biaggi (Aprilia) in 1’54”595 alla media di 161,379 km/h Pole 2009: Noriyuki Haga (Ducati) in 1’55”489 alla media di 160,130 km/h

GIRO PIÙ VELOCE Jonathan Rea (Honda) in 1’55”502 alla media di 160,112 km/h

PRIMATO PRECEDENTE Jonathan Rea (Honda) nel 2009, in 1’56”234 alla media di 159,100 km/h

11/8 25/20 13/10 9/25 —/7 16/11 —/6 10/13 5/5 20/16

25/25 20/20 16/— 13/13 2/16 8/8 9/10 3/7 11/11 5/5

20/16 25/13 10/11 —/20 9/7 11/25 16/9 7/10 —/— —/—

13/16 16/25 11/20 20/11 8/13 —/6 9/10 6/1 10/— 25/8

25/25 8/20 3/4 20/11 —/13 9/7 6/— 11/10 10/5 13/16

20/25 8/6 25/20 7/10 16/2 10/11 9/13 13/9 —/8 —/16

11/10 16/13 20/20 9/6 25/25 2/3 8/11 4/9 10/16 13/—

13/11 10/16 25/20 20/– 16/13 –/25 –/8 8/10 —/— —/—

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3

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25/25 20/— 2/8 —/— 5/16 16/13 7/— 8/10 13/20 —/7

27

3

25/25 13/20 —/— 2/5 16/— 5/10 20/— 6/9 11/13 9/—

US 1 m A a

10/13 5/20 25/25 13/10 8/— 6/— 20/16 2/3 16/— 3/4

15/16

1 SU 6 m DA ag FR gi IC o A

IT ma AL g IA gi o

9

Aprilia Suzuki Honda Ducati Yamaha Ducati Yamaha Suzuki Aprilia Ducati

2

2

AU 8 fe ST bb RA ra LI io A

Campionatopiloti

21 20/20

2

GARA2

TEMPERATURA TEMPERATURA ESTERNA (°C) ASFALTO (°C)

IT 6 s AL et IA te m

GARA1

NUMERO GIRI

1

PILOTI AL VIA

GR ag AN os t BR o ET AG 5 NA GE se RM tte m AN b IA re

PILOTI AL VIA

21

Italia Gran Bretagna Gran Bretagna Spagna Gran Bretagna Giappone Gran Bretagna Francia Gran Bretagna Italia

Ducati 38’43”565 1. Noriyuki Haga 102,740 km alla media di 159,180 km/h Honda a 3”061 2. Jonathan Rea Suzuki a 8”060 3. Leon Haslam

NON PARTITO Aprilia Leon Camier

Poleposition

1. Max Biaggi 2. Leon Haslam 3. Jonathan Rea 4. Carlos Checa 5. Cal Crutchlow 6. Noriyuki Haga 7. James Toseland 8. Sylvain Guintoli 9. Leon Camier 10. Michel Fabrizio

Aprilia Kawasaki Suzuki BMW Suzuki Ducati Ducati Ducati Kawasaki Kawasaki Kawasaki

Max Biaggi Tom Sykes Leon Haslam Ruben Xaus Sylvain Guintoli Shane Byrne Luca Scassa Lorenzo Lanzi Ivan Lowry Roger Lee Hayden Matteo Baiocco

RITIRATI Honda Fabrizio Lai Ducati Michel Fabrizio Ducati Noriyuki Haga Aprilia Jakub Smrz BMW Troy Corser Honda Max Neukirchner Yamaha James Toseland

1’56”457 1’57”613 1’57”669

CATENE CORONE PIGNONI

Gara2

OL 5 a AN pr DA ile

1’56”077 1. Max Biaggi 1’55”232 2. Carlos Checa 1’56”934 3. Sylvain Guintoli 1’55”545 4. Jonathan Rea 1’55”812 5. Leon Haslam 1’55”493 6. Noriyuki Haga 1’56”256 7. Tom Sykes 1’56”200 8. James Toseland SUPERPOLE 2 1’55”650 9. Michel Fabrizio 1’55”764 10. Cal Crutchlow 1’55”804 11. Ruben Xaus 1’56”238 12. Lorenzo Lanzi 1’56”188 13. Jakub Smrz 1’55”429 14. Troy Corser 1’56”111 15. Max Neukirchner 1’56”710 16. Luca Scassa SUPERPOLE 1 1’55”726 17. Shane Byrne 1’58”199 18. Roger Lee Hayden 1’58”113 19. Ivan Lowry GLI ALTRI IN GRIGLIA 1’56”825 20. Leon Camier 1’58”812 21. Fabrizio Lai 1’59”875 22. Matteo Baiocco

Gara1

2 PO 8 m RT ar OG zo AL LO 11 SP a AG pr NA ile

Alvia

SU PE RP OL E

PR OV E

Il tabellone

397 339 288 224 217 202 187 169 164 160

11. Corser (BMW) 159; 12. Byrne (Ducati) 136; 13. Xaus (BMW) 85; 14. Smrz (Aprilia) 76; 15. Sykes (Kawasaki) 70; 16. Scassa (Ducati) 61; 17. Lanzi (Ducati) 54; 18. Neukirchner (Honda) 41; 19. Hayden (Kawasaki) 10; 20. Vermeulen (Kawasaki) 10; 21. Parkes (Honda) 9; 22. Brookes (Honda) 6; 23. Baiocco (Kawasaki) 5; 24. Lowry (Kawasaki) 4; 25. Morais (Aprilia) 3; 26. Pitt (BMW) 3.

Campionatomarche 1. APRILIA (13/11) p. 409 2. SUZUKI (10/16) p. 360 3. DUCATI (20/25) p. 342

4. HONDA (25/20) p. 299 5. YAMAHA (16/13) p. 285

6. BMW (9/7) p. 190

7. KAWASAKI (11/9) p. 77


Supersport Germania

Squalifica misteriosa Laverty batte Gino Rea, escluso per una irregolarità tecnica non meglio specificata

N

ÜRBURGRING - Eugene Laverty, il miglior talento Supersport, contro Gino Rea, il campioncino britannico sbocciato nella Stock 600. Una bella sfida, incerta e spettacolare fin sotto la bandiera scacchi. Peccato sia stata finta. Perché dopo l’arrivo sulla Honda CBR 600 RR gestita dalla Intermot (squadra della Repubblica Ceca) è stato rilevato un particolare motore non consentito. Rea, che aveva perso la volata per appena 58 millesimi, è stato squalifi-

motosprint

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cato e il team non ha fatto reclamo. Vi chiederete: cosa c’era di irregolare? Piacerebbe a molti saperlo. La Infront, organizzatore del Mondiale, ha promesso un comunicato ufficiale che non è mai arrivato e i commissari tecnici hanno rifiutato di fornire dettagli. Perché? Gli atti ufficiali dei giudici dovrebbero essere pubblici, come in tutti gli sport, e un comportamento del genere non ha spiegazioni. Laverty, comunque, aveva risolto da solo la pratica, ma la squalifica di Rea ha limitato il danno per Sofuoglu, che resta capofila del campionato con 12 punti di vantaggio, invece di 8. Avrebbe fatto tutta la differenza del mondo, perché a questo punto il turco sarà campione anche con due piazzamenti alle spalle dell’inseguitore nei round di Imola e Magny Cours. Comunque vada, Laverty (sette vittorie in undici gare) troverà sicuramente spazio nella Superbike 2011. Ma è davvero un talento? Con gomme Pirelli più evolute di quelle disponibili nel 2009 e in condizioni meteo perfette ha girato tre decimi più piano di Crutchlow. Che il livello della Su-

persport non sia eccelso lo testimonia il terzo posto di Broc Parkes, al debutto sulla Kawasaki ufficiale in sostituzione del titolare Juan Lascorz, gravemente ferito a Silverstone. L’australiano non ha mai incantato nella top class, men che meno in questa stagione con la Honda CRS. Nella serie cadetta, invece, ha fatto subito la voce grossa, guadagnandosi l’ingaggio della Kawasaki anche per il 2011. Michele Pirro, seriamente fratturato a Brno, è tornato in pista malconcio, portan-

do a casa un ottavo posto. Il pugliese della Ten Kate è stato beffato all’ultimo giro da Massimo Roccoli, che guidava una Honda gestita della stessa squadra di Rea. Gara a denti stretti (nono posto) anche per Roberto Tamburini, che in Gran Bretagna si era fratturato la clavicola e non ha ancora recuperato la forma ideale. La Bike Service ha ricevuto dalla Yamaha il forcellone ufficiale, che farà comodo quando Tamburini tornerà in forma. Paolo Gozzi

SUL PODIO DA DESTRA: SOFUOGLU, LAVERTY (50) E REA (4), LA CUI GIOIA PER AVER CONQUISTATO IL SECONDO POSTO È DURATA POCO...

Sofuoglu ancora leader mondiale 1. Laverty (Honda) 19 giri pari a 97,603 km in 37’52”893 alla media di 154,592 km/h; 2. Sofuoglu (Honda) a 5”072; 3. Parkes (Kawasaki) a15”890; 4. Foret (Kawasaki) a 16”911; 5. Davies (Triumph) a 28”380; 6. Salom (Triumph) a 28”495; 7. Roccoli (Honda) a 28”578; 8. Pirro (Honda) a 28”787; 9. Tamburini (Yamaha) a 1’02”199; 10. Dell’Omo (Honda) a 1’19”432; 11. Harms (Honda) a 1’24”011; 12. Iddon (Honda) a 1’30”504; 13. Praia (Honda) a 1’51”319; 14. Toth (Honda) a 1 giro. Giro più veloce: Laverty in 1’59”027 alla media di 155,370 km/h. Pole position: Laverty in 1’58”415 alla media di 156,173 km/h. IL CAMPIONATO PILOTI: 1. Sofuoglu p. 219; 2. Laverty 211; 3. Lascorz 168; 4. Davies 136; 5. Rea 103; 6. Salom 89; 7. Harms 86; 8. Pirro 65; 9. Lagrive 65; 10. Foret 63; 11. Fujiwara 60; 12. Roccoli 60; 13. Praia 59; 14. Lundh 23; 15. Disalvo 21; 16. Tamburini 17; 17. Parkes 13; 18. Dell’Omo 12; 19. Iannuzzo 11; 20. Chesaux 8; 21. Lowes 6; 22. Westmoreland 5; 23. Isaacs 5; 24. Palumbo 5; 25. Vizziello 4; 26. Iddon 3; 27. McConnell 3; 28. Bukowski 3; 29. Charpentier 3; 30. Boscoscuro 3; 31. Cazzola 3; 32. Toth 1; 33. Holubec 1. IL CAMPIONATO MARCHE: 1. Honda p. 270; 2. Kawasaki 185; 3. Triumph 146; 4. Yamaha 22.

Leclassifiche motosprint

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Superstock Germania

Leclassifiche

Badovini finora ha vinto tutte le gare. Però l’anno prossimo rischia di rimanere a piedi

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ÜRBURGRING – Cosa può fare di più Ayrton Badovini per meritarsi la Superbike? Ha conquistato il titolo Superstock con tre round d’anticipo ed è imbattuto dall’inizio di stagione. Gli mancano solo due passettini per entrare nella storia: Imola, dove nel 2009 fece il vuoto con l’Aprilia poi squalificata per bulloneria irregolare, e Magny Cours. Che volete che sia per un talento che ne ha già vinte otto su otto? Eppure il futuro di Ayrton Badovini è ancora avvolto nella nebbia. La BMW non ha ancora deciso se schierare altre due moto ufficiali e con il caos che si è creato nel team maggiore dopo l’allontanamento del DS Davide Tardozzi è abbastanza improbabile che i tedeschi decidano di raddoppiare l’impegno. La filiale italiana gli offre un altro anno di Superstock, ma Ayrton ha già rifiutato e sta cominciando a guardarsi intorno in cerca di un posto libero nel Mondiale, ovviamente con la concorrenza. Con tanti big ancora a spasso, non sarà una

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caccia facile, a meno che il promoter Infront non dia una mano. Il ventiquattrenne biellese aveva chiuso i giochi a Silverstone, ma le vacanze non gli hanno tolto né concentrazione né la voglia di stupire. La brutta partenza – quinto alla prima curva – è stata uno stimolo ulteriore per avventarsi sui malcapitati avversari. Ha superato di slancio Loris Baz e Davide Giugliano, raggiungendo le Honda di Andrea Antonelli e Maxime Berger a metà gara. Il pilota umbro ha ceduto subito, il francese ha provato a resistere per qualche curva prima di capire che anche stavolta non c’era nulla da fare. Badovini è troppo forte e la sua BMW inarrestabile: le Honda sono state superate sul dritto con una facilità abbastanza disarmante. Antonelli, al terzo podio consecutivo, però cresce bene ed ha inquadrato nel mirino il terzo posto in campionato, che per ora è ancora nelle mani di Michele Magnoni, stavolta solo sesto. Giugliano, partito a razzo, ha fatto il gambero (settimo) riuscendo comunque a controllare Eddi La Marra. Inco-

raggiante il decimo posto di Luca Boscoscuro, tricolore Stock 600 che sta muovendo i primi passi con la 1000. La Germania non ha portato fortuna a Lorenzo Zanetti, velocissimo in prova ma costretto al ritiro dal cedimento della Ducati. STOCK 600 – Nella under 20 il francese Jeremy Guarnoni ha centrato la quinta vittoria stagionale ipotecando il successo finale. Il rivale Florian Marino, partito in precarie condizioni fisiche, non è andato oltre l’ottavo posto permettendo al rivale di salire a +43 punti: ad Imola gli basterà un misero nono posto per laurearsi campione con un round d’anticipo. Guarnoni ha battuto in volata la sorpresa del giorno, la wild card olandese Tony Covena con il compagno di squadra Romain Lanousse a completare il podio tutto Yamaha. Berardino Lombardi è stato anche stavolta il miglior italiano, quarto. Federico D’Annunzio, settimo, ha messo dietro dopo un bel confronto Davide Fanelli. p. g.

Europeo 600. La quinta di Guarnoni COPPA FIM SUPERSTOCK 1000 1. Badovini (BMW) 11 giri pari a 56,507 km in 22’02”582 alla media di 153,809 km/h; 2. Berger (Honda) a 0”906; 3. Antonelli (Honda) a 3”058; 4. Barrier (BMW) a 12”078; 5. Baz (Yamaha) a 12”328; 6. Magnoni (Honda) a 12”849; 7. Giugliano (Suzuki) a 14”395; 8. La Marra (Honda) a 15”560; 9. Mahr (Suzuki) a 16”011; 10. Boscoscuro (Honda) a 17”900; 11. Lammert (BMW) a 18”956; 12. Beretta (BMW) a 20”422; 13. Petrucci (Kawasaki) a 25”728; 14. Savary (BMW) a 28”273; 15. Lussiana (BMW) a 36”106; 16. Webb (Honda) a 36”432; 17. Ten Napel (Honda) a 36”852; 18. Tutusaus (KTM) a 37”086; 19. Vivarelli (KTM) a 47”775; 20. Jezek (Aprilia) a 48”080; 21. Sletten (Yamaha) a 49”878; 22. Leeson (Kawasaki) a 57”876; 23. Salac (Aprilia) a 1’01”599; 24. Svitok (Honda) a 1’02”130; 25. Thiriet (Honda) a 1’03”184; 26. Andric (Honda) a 1’13”602. Giro più veloce: Badovini in 1’59”095 alla media di 155,281 km/h. Pole position: Badovini in 1’59”181 alla media di 155,169 km/h. IL CAMPIONATO PILOTI: 1. Badovini p. 200; 2. Berger 106; 3. Magnoni 94; 4. Antonelli 89; 5. Giugliano 71; 6. Baz 65; 7. Barrier 60; 8. Petrucci 46; 9. Mahr 42; 10. Beretta 38; 11. Bussolotti 37; 12. Zanetti 33; 13. Baroni 33; 14. La Marra 33; 15. Tutusaus 26; 16. Savary 24; 17. Lussiana 18; 18. Lammert 18; 19. Jezek 18; 20. Vivarelli 10; 21. Boscoscuro 9; 22. Burrell 8; 23. Sembera 8; 24. Barragan 8; 25. Leeson 5; 26. Colucci 4; 27. Svitok 3; 28. Lacalendola 3; 29. Walkowiak 3; 30. Cox 2; 31. Fusco 2; 32. Salac 2; 33. Thiriet 1; 34. Della Ceca 1.

IL CAMPIONATO MARCHE: 1. BMW p. 200; 2. Honda 149; 3. Suzuki 87; 4. Yamaha 67; 5. Ducati 59; 6. Kawasaki 49; 7. KTM 30; 8. Aprilia 18.

CAMPIONATO EUROPEO 600 SUPERSTOCK 1. Guarnoni (Yamaha) 9 giri pari a 46,233 km in 18’47”113 alla media di 147,668 km/h; 2. Covena (Yamaha) a 0”877; 3. Lanusse (Yamaha) a 2”512; 4. Lombardi (Yamaha) a 7”595; 5. Moser (Triumph) a 10”297; 6. Karlsen (Yamaha) a 10”404; 7. D’Annunzio (Yamaha) a 11”180; 8. Marino (Honda) a 11”453; 9. Fanelli (Honda) a 11”968; 10. Buhn (Yamaha) a 17”678; 11. De Tournay (Yamaha) a 17”749; 12. Duwelz (Yamaha) a 17”956; 13. Valk (Yamaha) a 18”858; 14. Major (Yamaha) a 18”919; 15. Cocco (Yamaha) a 21”246; 16. Krajci (Yamaha) a 21”838; 17. Van Leuwen (Yamaha) a 26”990; 18. Elliott (Kawasaki) a 36”274; 19. Vrajitoru M. (Yamaha) a 41”388. Giro più veloce: Lanusse in 2’03”808 alla media di 149,370 km/h. Pole position: Moser in 2’03”890 alla media di 149,271 km/h. IN CAMPIONATO: 1. Guarnoni p. 177; 2. Marino 134; 3. Lombardi 83; 4. D’Annunzio 79; 5. Fanelli 71; 6. Karlsen 61; 7. Lanusse 60; 8. Calero Perez 51; 9. Covena 48; 10. Le Coquen 42; 11. Major 33; 12. Elliott 31; 13. Mossey 25; 14. Duwelz 24; 15. Krajci 24; 16. Vrajitoru 19; 17. Russo 13; 18. De Tournay 13; 19. Carrillo 12; 20. Moser 11; 21. Mercado 11; 22. Casalotti 11; 23. Carvalho 11; 24. Schacht 10; 25. Cecchini 10; 26. Lonbois 7; 27. Buhn 6; 28. Mazzina 4; 29. Valk 3; 30. Korobacz 3; 31. Pesek 3; 32. Rosini 2; 33. Muresan 2; 34. Cocco 1.

CONGRATULAZIONI TRA ITALIANI PRIMA DI SALIRE SUL PODIO: AYRTON BADOVINI (86), ANCORA PRIMO, E ANDREA ANTONELLI (8) CHE HA CONCLUSO TERZO.

motosprint

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Cross MX1 GP Olanda di Enzo Tempestini

Cairoli non si accontenta. Vince ancora, nonostante due cadute. Sul podio anche Nagl e Ramon

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IEROP - Il motto di Antonio Cairoli “attaccare per vincere” sta diventando una regola per il campione 2010, regola da rispettare anche dopo aver conquistato il quarto titolo iridato. Quando un qualsiasi comune mortale avrebbe pensato più ai bagordi che alle due manche da disputare, il siciliano, che di comune ha proprio poco, ha vinto il suo ottavo GP della stagione. È stata una vittoria tanto voluta quanto sofferta e TC 222 si è dovuto impegnare a fondo per poter aggiungere un altro tassello a quella che per lui sta diventando l’ennesima stagione dei record. Con il titolo iridato in tasca, Tony ha voluto dimostrare che non è abituato a vivere sugli allori, la sua fame di vittorie è sempre la

stessa, non è un calcolatore, è un purosangue e i conti non sono il suo forte. Antonio lo ha dimostrato nella prima manche quando, caduto due volte, ha dato vita ad una rimonta... “alla Cairoli”. Tutto è iniziato con un incrocio di traiettorie con Philippaerts che è caduto davanti alle sue ruote, impossibile da evitare. La foga della rimonta è costata a Cairoli un ulteriore stop quando si è agganciato con un pilota più lento che gli ha involontariamente tagliato la strada. Al primo passaggio è transitato in diciannovesima posizione mentre davanti a lui gli altri prendevano il largo. Ha impiegato sei giri per riportarsi al quinto posto tentando un aggancio sui fuggitivi che sembrava impossibile.

CAIROLI PRIMO, NAGL SECONDO CON UNA VITTORIA DI MANCHE A TESTA. IL TEAM MANAGER CLAUDIO DE CARLI NON POTEVA ASPETTARSI DI PIÙ IN QUESTO FINALE DI STAGIONE DAI SUOI PILOTI.

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Mai sazio

Con questo sono otto i Gran Premi vinti da Tony e m anca ancora il GP Italia a Fermo domenica prossima motosprint

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motosprint

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Cross MX1 GP Olanda

Nagl, scattato come un fulmine in testa, è diventato imprendibile per tutti fin dai primi passaggi, ma Cairoli non ha deposto le armi fino all’ultimo dei diciassette giri. Dopo aver avuto la meglio su De Dycker, il mirino della sua KTM 350 ha puntato dritto alle posizioni di vertice e si sono dovuti arrendere prima Tanel Leok poi, a due giri dal termine, Ramon. Che Cairoli avesse la possibilità di effettuare un recupero quasi impossibile è parso chiaro a metà gara quando i tempi sul giro fatti segnare dal siciliano erano di circa 3 secondi più bassi di Nagl, che era in testa, e di oltre 4 su tutti gli altri. Ma il tedesco era troppo lontano e ha potuto godersi il quarto successo di manche. Nagl e Cairoli hanno preceduto Ramon, come sempre autore di una prova regolare. Ottima anche la rimonta di Philippaerts che ha chiuso la manche al quinto posto. Altro recupero degno di nota quello effettuato da Desalle che, in precarie condizioni dopo la botta alla bocca subita nella qualifica, è stato costretto a ripartire da fondo gruppo a causa di una caduta al via, e ha concluso decimo, preceduto da Guarneri. DOPO una prima manche senza risparmio, ci si poteva aspettare un Cairoli arrendevole? Niente affatto, e al via Antonio ha preso il largo. Il forcing iniziale tra le dune di Lierop ha prodotto un gap tra lui e i suoi avversari che a metà gara è arrivato ben oltre i 20 secondi. A sigillo della memorabile giornata per la KTM, è arrivato, tanto atteso quanto inaspettato, il secondo posto di Rui Goncalves. Meteora della squadra ufficiale guidata da Claudio De Carli, il portoghese è uscito dal torpore di una stagione difficilmente interpretabile con una prestazione maiuscola. Scattato in terza posizione, si è sbarazzato di Ramon e dal terzo passaggio non ha più mollato la piazza d’onore. Alle sue spalle Ramon che è riuscito a recuperare la posizione su Nagl che lo aveva scavalcato duran-

LE PAGELLE

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NAGL (2) HA VINTO LA PRIMA GARA E CON IL QUARTO POSTO NELLA SECONDA SI È GUADAGNATO IL SECONDO GRADINO DEL PODIO. TERZO RAMON (11) COL SUO PASSO REGOLARISSIMO: DUE TERZI. PHILIPPAERTS (19) QUESTA VOLTA HA UN PO’ SOFFERTO, MA COMUNQUE HA PORTATO A CASA DUE QUINTI POSTI. NONO E OTTAVO GUARNERI (39).

te le prime battute. Il tedesco, che ha aveva speso molto nella prima frazione, ha capito che doveva amministrare le forze e si è accontentato di concludere al quarto posto salvando la seconda posizione nel GP. Dietro di lui ha concluso Philippaerts che ha pagato lo scotto di due cadute che non hanno prodotto conseguenze ma che gli hanno impedito di contrastare Nagl, che è diventato una minaccia per il terzo posto in campionato. David ha vissuto una giornata dal doppio volto. Positiva, per aver recuperato nove punti a Desalle, nono in gara due dopo una caduta al primo giro, che lo precede in campionato al secondo posto, negativa per aver lasciato a Nagl la possibilità di avvicinarsi a soli dieci punti. Quando mancano le due manche del GP d’Italia di domenica prossima a Fermo, si prospetta una bella lotta per l’assegnazione dei due gradini più bassi del podio. Settimo al termine della manche, Guarneri ha dosato bene le forze assicurandosi un buon bottino di punti per la salvaguardia del decimo posto in campionato. Un cammino decisamente positivo quello dell’italiano alla prima stagione in MX1.

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8

Hanno detto AntonioCairoli SPERO DI ESSERE AL NAZIONI È SEMPRE bello vincere e lo è stato ancor di più dopo aver conquistato il titolo. Avrei preferito vincere il mondiale qui a Lierop ma mi sono impegnato tanto lo stesso per poter vincere. La seconda posizione della prima manche non mi soddisfa: dopo le due cadute mi sono innervosito e ho impiegato troppo tempo per riprendere il ritmo. Ora aspetto di vedere come hanno preparato la pista di Fermo, me ne hanno parlato un gran bene e vorrei far divertire anche i tifosi italiani che verranno a vedere quella che sarà la mia ultima gara della stagione, se non si sbloccherà qualcosa che mi permetta di partecipare al Motocross delle Nazioni, io ci tengo!

MaximilianNagl PUNTO AL TERZO POSTO UNA GRANDE vittoria nella prima manche dovuta anche a una grande moto. Negli ultimi due giri non mi sono accorto che Cairoli stava ritornando sotto anche perché mi avevano segnalato il vantaggio e non mi sono preoccupato. Domenica prossima cercherò di conquistare il terzo posto in campionato con tutte le mie forze. Oggi ho visto Philippaerts cadere e penso che stia guidando al limite.

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AntonioCairoli

MaximilianNagl

RuiGoncalves

JonathanBarragan

Una supremazia assoluta “macchiata” dai due errori della prima manche dei quali non è stato responsabile. Semplicemente perfetto dal primo all’ultimo metro della seconda gara.

Domina la prima manche come spesso gli è capitato ma non riesce ad essere altrettanto veloce in gara 2. Punta dritto al terzo posto di Philippaerts come un panzer tedesco.

Un voto di estrema fiducia sulle capacità del portoghese. Deve credere più in se stesso per emergere dal gruppo di una sempre più combattuta MX1. Oggi c’è riuscito, almeno in parte.

La scusante dell’infortunio non regge più. Lo spagnolo è l’ombra di quello che abbiamo visto lo scorso anno. Sembra andare a spasso in moto per tutto il tempo di gara. Deve riprendersi.

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Cross MX1 - MX2 Paddock

le prove

MX1 Desalle conserva stoicamente il secondo posto

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3. David Philippaerts

Italia

Yamaha

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4. Maximilian Nagl

Germania

KTM

25/22 20/20 18/15 25/16 25/12

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5. Steve Ramon

Belgio

Suzuki

14/20 11/14 20/22

14/15 22/16 14/12 20/20 18/20 16/10 15/20 14/18 20/20

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20/4

6. Tanel Leok 346; 7. Ken de Dycker 324; 8. Xavier Boog 299; 9. Evgeny Bobryshev 270; 10. Davide Guarneri 267; 11. Rui Goncalves 244; 12. Joshua Coppins 231; 13. Kevin Strijbos 201; 14. Gareth Swanepoel 182; 15. Anthony Boissiere 145; 16. Sebastien Pourcel 115; 17. Jimmy Albertson 113; 18. Jonathan Barragan 97; 19. Marc de Reuver 77; 20. Nicolas Aubin 70; 21. Cedric Soubeyras 59; 22. Matthias Walkner 53; 23. Tom Söderström 47; 24. Manuel Monni 46; 25. Mike Alessi 40; 26. Tom Church 39; 27. Kevin Wouts 29; 28. Manuel Priem 27; 29. Ben Townley 25; 30. Matteo Bonini 25; 31. Antonio Balbi 22; 32. Kyle Chisolm 20; 33. Julien Bill 18; 34. Günter Schmidinger 18; 35. Yentel Martens 18; 36. Joao Paulino 17; 37. Filip Neugebauer 15; 38. Roberto Castro 14; 39. Alvaro Lozano Rico 14; 40. Jose Gerardo Felipe 13; 41. Rafael Zenni 13; 42. Grant Langston 12; 43. Shannon Terreblanche 8; 44. Mathias Bellino 8; 45. Dean Ferris 7; 46. Wellington Garcia 7; 47. Rob van Vijfeijken 7; 48. Marcello Lima 6; 49. Bas Verhoeven 6; 50. Ariel Müller 6; 51. Herjan Brakke 5; 52. Stephen Sword 5; 53. Gregory Aranda 5; 54. Bradley Anderson 5; 55. Marcus Schiffer 5; 56. Loic Leonce 5; 57. Bobby Garrison 4; 58. Douglas Parise 4; 59. Ryan Hughes 4; 60. Milko Potisek 4; 61. Agustin Cerdena Fearne 4; 62. Gert Krestinov 3; 63. Rickard Sandberg 2; 64. Dimitry Parshin 2; 65. Justin Soule 2; 66. Jose Antonio Butron 2; 67. Stuwey Reijnders 2; 68. Mariana Balbi 2.

MX2 Prima vittoria per Gautier Paulin 1. Roczen (Suzuki) 17 giri in 40’17”580; 2. Musquin (KTM) a 12”174; 3. Paulin (Yamaha) a 12”729; 4. Roelants (KTM) a 48”507; 5. Kullas (Yamaha) a 1’57”745; 6. Osborne (Yamaha) a 2’11”606; 7. Simpson (KTM) a 2’29”973; 8. Tonus (Suzuki) a 1 giro; 9. Teillet (KTM); 10. Nicholls (KTM); 11. Van Wezel (KTM); 12. Larsen (Honda); 13. Van Horebeek (Kawasaki); 14. Coldenhoff (Yamaha); 15. Triest (KTM); 16. Pocock (Yamaha); 17. Petrov (Honda); 18. Lupino (Yamaha); 19. Van den Bogaert (KTM) a 2 giri; 20. Meurs (KTM); 21. Battig (Honda); 22. Gercar (Yamaha); 23. Poppe (KTM); 24. Cuppen (Yamaha); 25. Eriksson (KTM); 26. Charlier (Yamaha) a 4 giri; 27. Van Herpen (Honda) a 8 giri; 28. Michek (TM); 29. Moroni (Yamaha) a 10 giri; 30. Frossard (Kawasaki) a 11 giri; 31. Leib (Kawasaki) a 15 giri; 32. Verbruggen (KTM); 33. Heibye (Honda) a 16 giri; 34. Klein Kromhof (Yamaha) a 17 giri; 35. Mitchell (Suzuki); 36. Kouwenberg (Suzuki).

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Mondialepiloti

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1. Paulin (Yamaha) 17 giri in 39’38”851; 2. Roelants (KTM) a 16”380; 3. Musquin (KTM) a 47”631; 4. Simpson (KTM) a 1’04”997; 5. Frossard (Kawasaki) a 1’11”754; 6. Tonus (Suzuki) a 1’22”380; 7. Kullas (Yamaha) a 1’23”686; 8. Triest (KTM) a 2’20”793; 9. Coldenhoff (Yamaha) a 1 giro; 10. Karro (Suzuki); 11. Osborne (Yamaha); 12. Teillet (KTM); 13. Nicholls (KTM); 14. Verbruggen (KTM); 15. Klein Kromhof (Yamaha); 16. Lupino (Yamaha); 17. Larsen (Honda); 18. Charlier (Yamaha); 19. Van den Bogaert (KTM); 20. Pocock (Yamaha); 21. Van Herpen (Honda); 22. Van Wezel (KTM); 23. Battig (Honda); 24. Heibye (Honda) a 2 giri; 25. Meurs (KTM); 26. Gercar (Yamaha); 27. Cuppen (Yamaha); 28. Moroni (Yamaha); 29. Van Horebeek (Kawasaki) a 7 giri; 30. Petrov (Honda) a 8 giri; 31. Poppe (KTM); 32. Eriksson (KTM) a 11 giri; 33. Kouwenberg (Suzuki); 34. Roczen (Suzuki) a 12 giri; 35. Mitchell (Suzuki) a 13 giri; 36. Leib (Kawasaki) a 14 giri; 37. Michek (TM).

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Secondamanche

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Primamanche

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KEN DE DYCKER NEL 2011 PASSA CON LA HONDA DEL TEAM LS È stato ufficializzato il passaggio di Ken De Dycker al Team LS di Steven Lettani. L’accordo è per un anno con opzione per la stagione 2012. Per il team belga è confermato anche per la prossima stagione il supporto di Honda Europe. Come secondo pilota sembra molto vicina ad una conclusione positiva la trattativa con Steve Ramon se Guarneri decidesse di accettare l’offerta fatta da Kawasaki Bud.

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JOSHUA COPPINS SI RITIRA DAL CAMPIONATO DEL MONDO Impegnato nel Mondiale dal 1996, Joshua Coppins ha annunciato il suo ritiro. Il neozelandese tornerà in patria e parteciperà a gare di campionato nazionale e a qualche gara di supercross in Australia. A Coppins è stata donata una targa alla carriera da parte di Giuseppe Luongo (Presidente di YouthStream) ed un quadro da parte della squadra Yamaha di Michele Rinaldi con la quale ha sfiorato il titolo nel 2007.

16/25 22/25 25/25 16/25 15/20 25/20 25/20 15/22 18/25 25/25 25/25 22/25 22/25 22/25

Suzuki

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CONTINUA la diatriba sulla squadra che rappresenterà l’Italia al Motocross delle Nazioni. Nella entry list è stato inserito Monni che al momento non ha ancora ricevuto il nulla osta da parte del settore medico della Polizia di Stato per poter riprendere a gareggiare. Manuel dovrà attendere almeno fino alla settimana prossima per sapere se avrà o meno il nulla osta. In caso contrario dovrebbe subentrare Salvini. Per quanto riguarda Cairoli e Philippaerts, sono annunciati ulteriori sviluppi dopo la riunione a Liegi della MSMA (l’Associazione dei Team) che si tiene in settimana.

SQUADRA AZZURRA SEMPRE PIÙ INCERTA

KTM

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LA SUZUKI America ha annunciato la conclusione del rapporto con Roger De Coster che durava da oltre 15 anni. A Lierop è stato tempestivamente ufficializzato che il belga sarà a capo della gestione sportiva della KTM USA per la prossima stagione. Durante la conferenza stampa erano attese conferme per quanto riguarda i piloti che KTM schiererà nel 2011. Al momento però non è trapelato nulla, ma è sempre più vicina la possibilità che Roczen sostituisca Musquin nella squadra MX2. Il tedesco porterebbe anche in dote al team lo sponsor Teka.

ROGER DE COSTER DA SUZUKI A KTM USA

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2. Clement Desalle

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CROSS DELLE NAZIONI

1. Antonio Cairoli

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IL DIVORZIO DOPO 15 ANNI

Mondialepiloti

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PRE qualifica della MX2 che ha assegnato il miglior tempo ad uno scatenato Gautier Paulin capace di ribadire in qualifica la sua superiorità conquistando la seconda pole position di questa stagione dopo quella ottenuta in Francia. Al via è stato Musquin a scattare al comando ma una caduta nel corso del primo passaggio lo ha costretto al recupero da centro gruppo. Frossard ha guidato la manche per due passaggi prima di arrendersi al ritorno di Roczen e Paulin, costretti a recuperare dopo una partenza mediocre. I due hanno dato vita ad un bel duello, con Roczen che è scivolato e ha lasciato via libera all’avversario. Negli ultimi due giri, il tedesco ha tentato il colpaccio ai danni di Paulin che però è riuscito a resistere. Settimo Musquin in recupero.

ULTIMA gara per i Veteran e secondo titolo per lo svedese Matt Nilsson (nella foto col n.1) che, con la vittoria della prima manche si è laureato campione 2010. Nove vittorie su dodici manche disputate la dicono lunga sulla superiorità del due volte vincitore della Veterans Motocross World Cup giunta alla quinta edizione. Nilsson ha fatto sua anche le seconda manche portando a quattro le vittorie assolute di questa stagione. Alle sue spalle hanno concluso Klaas Hofstede, quarto e secondo, e Hans Berendsen con due terzi posti. Migliore degli italiani è stato Manlio Giachè con il quindicesimo e sedicesimo posto. Il pilota di San Severino Marche si è classificato al settimo posto in campionato.

1. Cairoli (KTM) 17 giri in 41’44”947; 2. Goncalves (KTM) a 29”502; 3. Ramon (Suzuki) a 39”816; 4. Nagl (KTM) a 47”706; 5. Philippaerts (Yamaha) a 59”719; 6. De Reuver (Suzuki) a 1’12”696; 7. T. Leok (Honda) a 1’22”883; 8. Guarneri (Honda) a 1’38”141; 9. Desalle (Suzuki) a 2’09”180; 10. Coppins (Aprilia) a 2’42”235; 11. Barragan (Kawasaki) a 1 giro; 12. Pourcel (Kawasaki); 13. Wouts (Kawasaki); 14. Church (CCM); 15. Priem (Aprilia); 16. Brakke (Yamaha); 17. Martens (KTM); 18. Schiffer (Suzuki); 19. Butron (Suzuki); 20. Van Vijfeijken (Yamaha); 21. Schmidinger (Suzuki); 22. Terreblanche (Kawasaki); 23. Steinbergs (Honda); 24. Van Rooij (Kawasaki); 25. Justs (Honda) a 2 giri; 26. Bonini (Yamaha); 27. Leonce (Suzuki); 28. Sandberg (Kawasaki); 29. Jacquelin (Suzuki); 30. Soubeyras (KTM) a 11 giri; 31. Ferris (Honda) a 12 giri; 32. Verhoeven (Honda) a 13 giri; 33. Boog (Kawasaki) a 16 giri; 34. Walkner (KTM) a 17 giri; 35. De Dycker (Yamaha).

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PAULIN A RAZZO IN QUALIFICA

Veteran Cup. Il titolo allo svedese

1. Nagl (KTM) 17 giri in 40’54”768; 2. Cairoli (KTM) a 2”648; 3. Ramon (Suzuki) a 4”809; 4. T. Leok (Honda) a 18”279; 5. Philippaerts (Yamaha) a 19”155; 6. De Dycker (Yamaha) a 55”986; 7. Goncalves (KTM) a 1’02”442; 8. De Reuver (Suzuki) a 1’07”547; 9. Guarneri (Honda) a 1’24”861; 10. Desalle (Suzuki) a 1’28”067; 11. Coppins (Aprilia) a 1’34”347; 12. Barragan (Kawasaki) a 2’17”654; 13. Boog (Kawasaki) a 1 giro; 14. Church (CCM); 15. Verhoeven (Honda); 16. Van Vijfeijken (Yamaha); 17. Wouts (Kawasaki); 18. Bonini (Yamaha); 19. Schiffer (Suzuki); 20. Walkner (KTM); 21. Brakke (Yamaha); 22. Steinbergs (Honda); 23. Leonce (Suzuki); 24. Schmidinger (Suzuki); 25. Butron (Suzuki); 26. Sandberg (Kawasaki) a 2 giri; 27. Jacquelin (Suzuki); 28. Van Rooij (Kawasaki); 29. Ferris (Honda) a; 30. Pourcel (Kawasaki) a 4 giri; 31. Martens (KTM) a 11 giri; 32. Soubeyras (KTM); 33. Priem (Aprilia) a 12 giri; 34. Albertson (Honda) a 13 giri; 35. Justs (Honda); 36. Terreblanche (Kawasaki) a 17 giri; 37. Smith (Aprilia).

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MX2

BIS DI NILSSON

Secondamanche

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MAX Nagl porta al debutto la KTM 450 SXF ad iniezione e conquista la seconda pole position del 2010. Il tedesco ha guidato indisturbato dal primo all’ultimo passaggio dimostrando il suo pieno recupero dopo l’infortunio alla spalla. Cairoli, dopo un avvio non buono è scivolato transitando diciottesimo al primo passaggio. Lotta a tre per il secondo posto tra Goncalves, Ramon e Philippaerts con l’italiano che è riuscito a portarsi al secondo posto nel corso del terzo giro. Cairoli, in gran recupero, a due giri dal termine è scivolato di nuovo concludendo in quinta posizione. Brutta caduta per Desalle, costretto al ritiro per aver colpito violentemente il manubrio con il viso. Due denti rotti ed alcuni punti di sutura al labbro il responso del pronto soccorso.

Primamanche

4

NAGL SUBITO VELOCE CON L’INIEZIONE

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MX1

1. Marvin Musquin

Francia

KTM

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2. Ken Roczen

Germania

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3. Steven Frossard

Francia

Kawasaki 20/18 20/11 18/20 10/16 22/10 22/18

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20/18 18/22 25/22 11/13

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4. Jeffrey Herlings

Olanda

KTM

15/20 15/22 25/25 20/22

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5. Zach Osborne

USA

Yamaha

13/14 16/16

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0/16

10/13 18/12 10/15

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25/0

6. Joel Roelants 366; 7. Shaun Simpson 361; 8. Arnaud Tonus 356; 9. Jeremy van Horebeek 345; 10. Harri Kullas 310; 11. Gautier Paulin 298; 12. Christophe Charlier 222; 13. Jake Nicholls 217; 14. Alessandro Lupino 173; 15. Dennis Verbruggen 155; 16. Matiss Karro 131; 17. Valentin Teillet 125; 18. Nikolaj Larsen 93; 19. Nick Triest 66; 20. Khounsith Vongsana 58; 21. Mel Pocock 58; 22. Michael Leib 55; 23. Glenn Coldenhoff 34; 24. Ceriel Klein Kromhof 33; 25. Petr Smitka 33; 26. Aleksandr Tonkov 28; 27. Jose Antonio Butron 26; 28. Loic Larrieu 25; 29. Martin Michek 24; 30. Adam Chatfield 18; 31. Axel Alletru 17; 32. Travis Baker 15; 33. Cristopher Castro 15; 34. Michael Van Wezel 12; 35. Marcus Schiffer 11; 36. Nicolas Aubin 11; 37. Petar Petrov 11; 38. Swian Zanoni 10; 39. Jeremy Delince 10; 40. Eduardo Lima 10; 41. Hugo Dagod 9; 42. Anderson Hauptli Cidade 9; 43. Max Anstie 9; 44. Thales Vilardi 8; 45. Vince Friese 8; 46. Marcal Müller 8; 47. Humberto Martin 7; 48. Gianluca Martini 6; 49. James Decotis 6; 50. Rudi Moroni 5; 51. Gustavo Amaral 5; 52. Mike van den Bogaert 5; 53. Frederik Noren 4; 54. Joey Rossi 4; 55. Nick Kouwenberg 3; 56. Calle Aspegren 3; 57. Alesandro Battig 3; 58. Remi Nyegaard 2; 59. Edward Allingham 2; 60. Klemen Gercar 2; 61. Augusts Justs 2; 62. Deny Philippaerts 1; 63. Dennis Ullrich 1; 64. Dakota Tedder 1; 65. Jeffrey Meurs 1.

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Cross MX2 GP Olanda di Enzo Tempestini

Beccatevi questo Musquin vince il secondo titolo. Determinato, aggressivo, calcolatore: un vero campione. Pronto per gli USA

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IEROP - Obiettivo raggiunto, il secondo titolo iridato di Marvin Musquin è cosa fatta. A inizio stagione era stato chiaro con i suo avversari applicando sul posteriore dei suoi pantaloni la scritta “2010: the same goal”. Marvin voleva assolutamente riconfermarsi e in tutte le gare ha sfidato senza risparmiarsi gli avversari e se stesso per poterlo fare. Ha sfidato anche la scaramanzia applicando alla tabella anteriore della sua KTM il tanto sospirato numero 1 di campione del mondo al posto del “suo” 25. La determinazione e la velocità di Musquin non sono state intaccate né dalla sorte né tanto meno da coloro che hanno tentato di sbarrargli la strada verso il “goal”. Una marcia impressionante quella del

ventenne di La Reole che ha conquistato il successo assoluto in otto gran premi, facendo segnare quattordici successi di manche. Inizio di stagione fulminante per i suoi rivali che hanno visto Musquin primeggiare dodici volte su sedici manche nei primi otto GP. Una forte sferzata iniziale quella inferta al campionato nell’evidente tentativo di mettere tra lui e gli avversari quanti più punti possibili. Musquin è stato a volte impressionante. È partito alla grande con un secco 4 a 0 con le doppie vittorie ottenute in Bulgaria e a Mantova. Ha commesso un errore a Valkenswaard che poteva costargli anche la stagione (pesante caduta all’ultimo giro della qualifica nel tentativo di sorpasso su Roczen) e gara in sordina (ottavo e quinto

IL GP L’HA VINTO PAULIN (21) CON UN PRIMO E UN TERZO POSTO. A MUSQUIN (1) PER VINCERE IL TITOLO È BASTATO IL TERZO POSTO NELLA PRIMA GARA. E PER LA SECONDA VOLTA IL TEAM KTM È TORNATO A FAR FESTA.

nelle due manche) ma si è ripreso subito tornando alla doppia vittoria in Portogallo. Una piccola sbavatura in Spagna (caduto in gara 1 e settimo al termine) seguita però da una serie impressionante di sei vittorie parziali passando attraverso il GP americano, dove ha imposto una superiorità schiacciante, e quello di casa, disputato a Saint Jean d’Angely, dove ha mandato in visibilio tutti i suoi fan. Dalla Germania in poi (GP n. 9) Musquin ha amministrato, è stato freddo calcolatore anche se, a volte, si è dovuto inchinare a quello che è stato il suo vero e unico

avversario del 2010, Ken Roczen. Il tedesco è stato l’unico capace di impensierirlo e ha tentato invano di impedirgli la doppietta di titoli fino a che la matematica non ha sancito il verdetto finale. Musquin ora parte, vola verso l’America alla conquista di un territorio straniero che lo attrae, sperando di calcare le orme di molti suoi illustri connazionali. La KTM sta impostando una vera e propria “task force” che seguirà il transalpino nella sua avventura a stelle e strisce. Meccanico, motorista, tecnico delle sospensioni, manager e... fidanzata saranno tutti al suo seguito. Con Pit Beirer e Stefan Everts pronti a fare la spola tra Europa e USA per dare il massimo supporto al pilota e per riportare la KTM al vertice anche Oltreoceano con l’aiuto di uno che di USA se ne intende: Roger De Coster che è passato dalla Suzuki alla KTM. Con le attenzioni di tutti su Musquin proteso alla conquista del titolo, la gara è scorsa via con tante emozioni. Alla fine è stato premiato Gautier Paulin capace di arrivare al suo primo successo di questa stagione. Nella prima manche ha recuperato subito terreno su Musquin e Roczen, approfittando anche dell’ennesima avaria patita dalla Suzuki del tedesco costretto ad un altro ritiro, e si è involato verso la prima vittoria di manche del 2010, seguito da un ottimo Roelants capace di avere la meglio su Musquin, con la mente più rivolta verso il titolo che a correre rischi nel contrastare i rivali. Nella seconda manche è stato Roczen a prendersi la rivincita, contro la sorte e contro gli avversari, andando a conquistare il successo indisturbato dopo aver ripreso Musquin autore dell’ennesima partenza in testa al gruppo. Terzo e vincitore del GP, Paulin Gautier che ha battagliato per lungo tempo con il campione in carica dimostrando di aver recuperato al meglio la sua condizione. Ottimo il terzo posto al podio per Joel Roelants. Otto punti per Lupino capace di recuperare posizioni dopo due brutte partenze. “zero” in classifica per Battig e Moroni.

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Cross MX3 GP Svizzera

Cross MX1-MX2 GP Italia a Fermo

Re andaluso A Salvini non riesce l’impresa. Campano è il campione del mondo

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INEVRA - È bastata una manche a Carlos Campano per vincere il titolo della MX3. Lo spagnolo si è presentato in Svizzera con 32 punti di vantaggio su Alex Salvini. Un vantaggio importante che garantiva un’adeguata “protezione” anche contro qualche imprevisto. È di imprevisti non ce ne sono stati, con la prima manche che è risultata decisiva. Al via il pilota di casa Bill centra l’holeshot e incrementa il vantaggio giro dopo giro, il solo che tenta di contrastarlo è Salvini che però si deve accontentare del secondo posto. Terzo po-

Quinta doppietta della stagione GARA 1: 1. Bill (KTM) 20 giri in 34’59”178; 2. Salvini (Husqvarna) a 16”859; 3. Delince (KTM) a 22”363; 4. Wicht (Honda) a 23”774; 5. Campano Jiminez (Yamaha) a 26”258; 6. Irt (Husqvarna) a 41”552; 7. Reisinger (Suzuki) a 53”387; 8. Smola (Suzuki) a 57”837; 9. Zerava (Honda) a 1’00”393; 10. Billerey (Yamaha) a 1’06”276; 11. Auberson (KTM) a 1’06”494; 12. Schmidinger (Honda) a 1’07”998; 13. Staufer (KTM) a 1’25”365; 14. Morozov (Kawasaki) a 1 giro; 15. Arco (Yamaha); 16. Guidolin (Yamaha); 17. Valente (Honda); 18. Noemi (Honda); 19. Begon (Yamaha); 20. Arana (Yamaha); 21. Kraus (KTM); 22. Hauer (KTM) a 13 giri. GARA 2: 1. Bill (KTM) 20 giri in 34’55”019; 2. Salvini (Husqvarna) a 08”962; 3. Campano Jiminez (Yamaha) a 12”052; 4. Delince (KTM) a 16”661; 5. Irt (Husqvarna) a 22”448; 6. Zerava (Honda) a 26”206; 7. Wicht (Honda) a 46”883; 8. Billerey (Yamaha) a 58”345; 9. Staufer (KTM) a 1’01”793; 10. Schmidinger (Honda) a 1’20”795; 11. Arco (Yamaha) a 1’38”983; 12. Smola (Suzuki) a 1 giro; 13. Auberson (KTM); 14. Guidolin (Yamaha); 15. Morozov (Kawasaki); 16. Noemi (Honda); 17. Valente (Honda); 18. Arana (Yamaha); 19. Begon (Yamaha); 20. Hauer (KTM) a 2 giri; 21. Reisinger (Suzuki) a 7 giri; 22. Kraus (KTM) a 16 giri. IN CAMPIONATO: 1. Campano Jiminez p. 526; 2. Salvini 502; 3. Irt 376; 4. Zerava 352; 5. Potisek 290; 6. Smola 249; 7. Arco 247; 8. Michalec 208; 9. Wicht 177; 10. Staufer 86; 11. Kovalainen 76; 12. Makinen 75; 13. Martin 69; 14. Cepelak 63; 15. Kragelj 59; 16. Rouhiainen 56; 17. Nikkila 51; 18. Bill 50; 19. Pichon 50; 20. Eriksson 45; 21. Kumanov 42; 22. Michek 40; 23. Noemi (CHL, Honda), 40; 24. Beggi 39; 25. Delince 38; 26. Schmidinger 38; 27. Lombrici 38; 28. Valente 38; 29. Laansoo 36; 30. Correia 36.

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sto per il belga Delince, al via in pole, quarto per Wincht, anche lui svizzero, solo quinto per Campano ma con la matematica che gli permette già di stringere tra le mani la targa di campione del mondo. Per il ventiquattrenne di Siviglia è il primo titolo, il primo alloro mondiale nel cross in assoluto per la Spagna. La seconda manche è, dunque, una formalità. Scatta ancora in testa Bill, questa volta Salvini lo pressa più da vicino ma commette un errore e perde qualche secondo ma non la posizione. Campano onora il titolo con la terza posizione anche se a salire sul podio del GP con Bill e Salvini è Delince, quarto nella gara conclusiva. «È stata una buona stagione ma il mio obiettivo era il titolo invece è arrivato un altro secondo posto - è la considerazione di Salvini. - Il momento migliore è stato il GP Grecia poi è arrivato l’infortunio al ginocchio in Slovacchia che mi ha condizionato per un po’. Campano è stato, invece, sempre costante».

Ultima emozione Il prossimo week-end atto finale del mondiale al Monterosato di Fermo

SUL PODIO DEL CAMPIONATO UN RAGGIANTE CAMPANO E UN RASSEGNATO SALVINI. SOTTO, LO SPAGNOLO IN AZIONE. IN SVIZZERA GLI È BASTATO PER IL TITOLO IL QUINTO POSTO IN GARA 1.

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UL circuito marchigiano Monterosato di Fermo (AP) è tutto pronto. L’ultima prova del mondiale avrà una degna cornice e altrimenti non poteva essere considerando che l’attesa è durata più di 20 anni. È dal 1989, infatti, che la pista marchigiana non ospita una gara mondiale e per l’occasione è stata rimessa tutta a nuovo, sia per quanto riguarda il circuito sia per le infrastrutture. Anche se i titoli sono stati già assegnati sarà un’occasione da non perdere, i ranghi delle due classi saranno al gran completo e, salvo novità dell’ultima ora, sarà l’ultima occasione della stagione per vedere in azione Antonio Cairoli e David Philippaerts esclusi, per l’arcinota controversia tra FMI e team, dalla squadra che rappresenterà l’Italia al Cross delle Nazioni. Un motivo d’interesse in più per gli appassionati italiani sarà le presenze di un motivatissimo Davide Guarneri, di Matteo Bonini e delle due wild card Alex Salvini e Giovanni Bertuccelli. Atteso anche il ritorno in pista di Manuel Monni dopo il grave incidente del GP Portogallo. Sempre in tema di piloti italiani la pattuglia impegnata nella classe MX2, capita-

nata da Alessandro Lupino, si arricchirà di due wild card, Gianluca Martini e Andrea Cervellin. Il programma è arricchito dalle ultime prove del Mondiale femminile, il titolo si assegnerà proprio a Fermo, e dell’Europeo 125.

PISTA COME RAGGIUNGERE LA mo/

da A14 Fer In auto: Uscita Autostraprima rotonda a All o. rgi Porto San Gio rgio. Alla direzione Porto San Giovicinissime) no (so a ond rot a ond sec te, proseguire strada provinciale Val d’Eio a sinistra per roc ’inc All . per circa 6 km m a destra Monterubbiano, dopo 400e dopo circa mo Fer di no nza Po so ver destra (in salita) 2 km fare attenzione a ssodromo. cro il per all’indicazione Bari stazione In treno: Lina Bologna- o (10 km circa rgi Gio n Sa rto Po ivo arr di dal circuito). conara Marittima In aereo: Aeroporto Fal mo. Tempo Fer da (Ancona) a 80 km a 55 minuti. di percorrenza in auto circ ra a 105 sca Pe zzo bru d’A o Aeroport renza cor per di po Tem . km da Fermo ti. nu mi 15 e in auto circa 1 ora

PREZZO BIGLIETTI

Sabato: 25 euro. otto FMI 40 euro. Domenica: 45 euro, rid euro, ridotto FMI 50 : ica en Sabato e dom so omaggio. 45 euro. Under 12 ingres

IL PROGRAMMA SABATO 8.05 125 prove libere 9.25 Women prove libere 10.00 MX2 prove libere 10.45 MX1 prove libere 11.35 125 prequalifiche 13.00 Women qualifiche 13.35 MX2 prequalifiche 14.20 MX1 prequalifiche 15.15 Women gara 1 16.05 MX2 gara di qualifica 16.55 MX1 gara di qualifica 17.45 125 gara di qualifica 1 18.35 125 gara di qualifica 2 DOMENICA 8.00 125 warm-up 8.30 Women warm-up 9.00 MX2 warm-up 9.30 MX1 warm-up 10.20 125 gara 1 11.15 Women gara 2 12.10 MX2 gara 1 13.10 MX1 gara 1 15.03 MX2 gara 2 16.03 MX1 gara 2 17.20 125 gara 2

IN DIRETTA SU SPORTITALIA 12.00 MX2 e MX1 Gara 1 15.00 MX2 e MX1 Gara 2 motosprint

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EnduroGP Turchia

di Dario Agrati

L’INGLESE KNIGHT (14) È CAMPIONE DEL MONDO DELLA E3. UN PRIMO E UN SECONDO POSTO NELLA E1 PER AUBERT, A DESTRA.

Affari miei

Un aggressivo David Knight si riprende in anticipo il titolo E3 che già fu suo nel 2005 e 2006. Remes e Aubert (E1) insidiano Meo

F

ETHIYE - Un po’ rozzo, irascibile, possente, muscoloso, eppure simpatico, sensibile, fragile, romantico. Anche un po’ rude, istintivo, duro, eppure onesto, sincero, leale. Maledettamente vincente, tremendamente umano. David Knight è nell’enduro come il Balotelli o il Cassano del calcio. E le sue gare sono continui goal, come quello che in questo GP di Turchia lo ha visto fare tris, ritornando a vincere anticipatamente il titolo mondiale della E3 che era già stato suo nel 2005 e 2006 prima di emigrare negli USA dove ha poi vinto il titolo GNCC nel 2007 e 2008. Ormai ricco e famoso, Knight lo scorso anno decide di ritornare a correre il mondiale enduro; commette però l’errore di passare alla BMW credendo di trovare subito una moto vincente e non un mezzo bisognoso di essere sviluppato. I primi GP del 2009 sono un calvario per Knight che non riesce proprio ad adattarsi alla guida della moto. Il binomio Knight-BMW non dura molto e dopo qualche polemica e alcune incomprensioni, le parti decidono a fine giugno di lasciarsi di comune accordo. Knight, però, vuole dimostrare d’essere sempre il numero uno della E3. L’unico pilota al mondo ad avere centrato nel 2005 il

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record di vincere tutte le diciotto giornate di gara dei nove GP disputati, ripetendosi nel 2006 in tutti gli otto GP della stagione. Veste i panni del figliol prodigo e a settembre dello scorso anno dice subito di sì (intelligentemente) all’offerta di Fabio Farioli per ritornare a correre con la KTM. Pur di vedere realizzato questo suo sogno, si adatta anche a non essere pilota ufficiale KTM all’interno della struttura “factory”, accettando di diventare un semplice pilota “official support” del Team Farioli. Parte il mondiale 2010 e Knight è subito l’uomo da battere della E3. Nambotin, Guillaume, Albergoni ce la mettono tutta, ma il gigante dell’Isola di Man si dimostra il più forte. Sapeva che quest’anno sarebbe stato più difficile vincere, perché anche i suoi tanti avversari sono cresciuti, sono cambiate le moto e la KTM 500 4T ora se la deve vedere con alcune 2T davvero dure da battere. Ma Knight costruisce il suo successo speciale dopo speciale. Domina le prove estreme, nelle quali è al comando anche della classifica dell’Husqvarna Xtreme Award che assegnerà al vincitore una Husqvarna TE 450, e alla fine non lascia scampo a nessuno. Questa la storia del terzo mondiale della E3 appena vinto da Knight.

Della sua forza, dimostrata anche in questo GP di Turchia, parlano i numeri delle diciassette speciali disputate: dieci vittorie, sei secondi, un quarto posto. «Sono felicissimo di aver vinto questo mio terzo titolo mondiale - ha raccontato all’arrivo. - Non è stato facile perché la concorrenza è stata molto dura. Ho commesso meno errori degli altri, puntando ad essere sempre costante e regolare. Questo titolo è dedicato a mia mamma Marion che è venuta qui in Turchia per sostenermi, a tutte le persone che mi hanno dato fiducia, e in particolar modo al team KTM-Farioli». Nulla da fare, invece, per Nambotin che anche in questa gara è stato perseguitato dalla sfortuna. Sabato si è ritirato per la rottura della cruna catena contro un grosso masso. Domenica non è riuscito ad andare oltre la seconda posizione per una caduta nella seconda estrema. Sabato la vittoria è meritatamente andata al francese Sebastien Guillaume, mentre domenica ha chiuso terzo. Dei nostri nella E3, Simone Albergoni non è riuscito ad andare oltre due quarti posti, a causa delle non perfette condizioni della mano destra infortunata la scorsa settimana nel GP di Grecia. Alessandro Botturi domenica è terminato quinto, riscattandosi dai

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Enduro GP Turchia

NELLA corsa al titolo della E2 doveva vincere Ahola per incrementare il proprio vantaggio in classifica su Cervantes. Missione compiuta a metà! Sabato ha vinto ma si è trovato la strada spalancata da una spettacolare caduta di Cervantes. Domenica Ahola si è invece complicato la vita quando era al comando dopo la prima prova in linea. È caduto nella prima cross, poi è rimasto incastrato con la moto tra i grossi pneumatici della speciale estrema perdendo quasi una ventina di secondi, infine è ricaduto nuovamente nella stessa estrema. Ora i suoi trenta punti di vantaggio in classifica su Cervantes sono diventati ventotto. Tra Ahola e Cervantes in questo GP ha brillato Thomas Oldrati; dopo l’opaca prova della Grecia, ha sicuramente disputato la più bella gara di questa stagione oltre alla vittoria ottenuta la domenica del GP di Slovacchia. Oldrati, infatti, è salito due volte sul podio centrando sabato il terzo posto, mentre domenica con una gara tutta d’attacco è riuscito addirittura a finire in seconda posizione dietro Cervantes. Nuova buona prova anche per Oscar Balletti che malgrado qualche scivolata in speciale ha chiuso con una quinta e una quarta posizione a conferma del costante miglioramento dall’inizio dell’estate. Passando alla E1, Antoine Meo ha visto ridursi a soli 11 punti il vantaggio in classifica sul terribile finlandese Eero Remes. Se i piloti KTM Aubert e Remes hanno dominato questa classifica, Meo è incappato in un GP da dimenticare. Sabato ha sentito la tensione ed è riuscito ad ingranare solo nel finale terminando quinto. Domenica avrebbe sicuramente vinto se non avesse perso una trentina di secondi per due cadute nella prova estrema riuscendo a chiudere in quarta posizione davanti al compagno di squadra Seistola che ha rotto il pedale del freno nell’ultima speciale. Dei nostri in questa classe, un ottavo e un settimo posto per Fabio Mossini rallentato da alcune scivolate.

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LO SPAGNOLO LORENZO SANTOLINO (6) È CAMPIONE MONDIALE JUNIOR.

IN BREVE

problemi di infiltrazione d’acqua che sabato gli hanno fatto perdere quasi dieci minuti nella seconda speciale di cross.

TURCHIA AGRODOLCE PER ALBERGONI (50): SOLO DUE QUARTI POSTI MA È SECONDO NEL MONDIALE E3. AHOLA (20) HA PERSO DUE PUNTI RISPETTO A CERVANTES.

Meo e Ahola primi a un GP dalla fine PRIMO GIORNO CLASSE E1: 1. Aubert (KTM) in 40’21”62; 2. Guerrero (Yamaha) a 5”46; 3. Remes (KTM) a 10”99; 4. Gauthier (Honda) a 29”90; 5. Meo (Husqvarna) a 32”24; 6. Deparrois (Kawasaki) a 1’03”58; 7. Seistola (Husqvarna) a 1’21”96; 8. Mossini (Honda) a 1’36”24; 9. Curvalle (Sherco) a 2’33”70. CLASSE E2: 1. Ahola (Honda) in 40’11”05; 2. Cervantes (KTM) a 4”06; 3. Oldrati (KTM) a 20”78; 4. Bourgeois (Husqvarna) a 40”05; 5. Balletti (Honda) a 40”57; 6. Salminen (BMW) a 58”38; 7. Renet (KTM) a 1’10”69; 8. Ljunggren (Husaberg) a 1’13”18; 9. Planet (Sherco) a 1’17”70; 10. Thain (TM) a 1’28”22; 11. Figueras (Gas Gas) a 1’41”59; 12. Vogels (Husaberg) a 2’00”45; 13. Tarkkala (BMW) a 2’29”84; 14. Salonen (Husaberg) a 2’54”97. CLASSE E3: 1. Guillaume (Husqvarna) in 40’16”80; 2. Knight (KTM) a 1”07; 3. Mena (Husaberg) a 46”16; 4. Albergoni (KTM) a 48”01; 5. Oblucki (Husqvarna) a 54”90; 6. Kehr (KTM) a 1’10”13; 7. Kadlecek (TM) a 1’20”35; 8. Botturi (Husaberg) a 10’48”11; 9. Senkalayci (KTM) a 19’52”68; 10. Ozdemir (KTM) a 24’21”57. CLASSE JUNIOR: 1. Santolino (KTM) in 41’12”46; 2. Guerrero (Yamaha) a 0”51; 3. Hellsten (KTM) a 7”37; 4. Fortunato (Husaberg) a 10”64; 5. Roman (KTM) a 19”91; 6. Basset (Husqvarna) a 25”30; 7. Joly (Honda) a 1’11”84; 8. Dumontier (Husqvarna) a 1’17”58; 9. Monleon (Yamaha) a 1’19”14; 10. Pallut (KTM) a 1’36”90; 11. Carrier (Husqvarna) a 1’40”73; 12. Pares (Yamaha) a 2’36”02; 13. Sola (Gas Gas) a 2’40”78; 14. Rockwell (Husqvarna) a 3’11”75; 15. Rallo (KTM) a 3’34”63; 16. Larsson (Husaberg) a 5’12”62.

a 2’13”66; 12. Salonen (Husaberg) a 2’13”69; 13. Figueras (Gas Gas) a 2’35”49; 14. Kusgu (KTM) a 31’01”38. CLASSE E3: 1. Knight (KTM) in 47’15”02; 2. Nambotin (Gas Gas) a 34”60; 3. Guillaume (Husqvarna) a 41”27; 4. Albergoni (KTM) a 57”97; 5. Botturi (Husaberg) a 1’28”05; 6. Kehr (KTM) a 1’33”56; 7. Mena (Husaberg) a 1’33”70; 8. Oblucki (Husqvarna) a 2’12”75; 9. Kadlecek (TM) a 2’25”72. CLASSE JUNIOR: 1. Guerrero (Yamaha) in 48’42”42; 2. Hellsten (KTM) a 16”30; 3. Santolino (KTM) a 22”49; 4. Joly (Honda) a 32”96; 5. Roman (KTM) a 36”42; 6. Green (TM) a 45”25; 7. Basset (Husqvarna) a 1’05”81; 8. Dumontier (Husqvarna) a 1’12”63; 9. Fortunato (Husaberg) a 1’26”47; 10. Monleon (Yamaha) a 2’02”05; 11. Carrier (Husqvarna) a 2’53”59; 12. Pares (Yamaha) a 3’40”42; 13. Rallo (KTM) a 3’50”66.

SANTOLINO E ROMAN CAMPIONI Tutti spagnoli i due mondiali riservati a giovani. Nella EJ il ventitreenne Lorenzo Santolino con un primo e un terzo posto ha fatto suo in anticipo il titolo iridato davanti al francese Jeremy Joly (scartando i quattro peggiori risultati come previsto dal regolamento). Nella classe 125 2T riservata agli Under 21, titolo per il diciottenne Mario Roman. CAMBIO PER ALBERGONI? Simone Albergoni potrebbe ritornare sulla Yamaha 250 4T per il prossimo mondiale. L’imprenditore trevigiano Ivo Zanatta ha infatti proposto al pilota bergamasco di passare nel 2011 nel nuovo team Mo-To Racing Yamaha di sua proprietà per partecipare al mondiale della E1 con il supporto di Yamaha Italia.

L’ufficializzazione dell’accordo si potrebbe avere alla vigilia del GP di Francia. MERCATO PILOTI IN FERMENTO Tanti i probabili colpi di scena del mercato piloti 2011. Degli italiani, Mossini dovrebbe restare al team Honda-Zanardo in E1. Balletti potrebbe passare dal team HondaZanardo al team KTM-Farioli per la E2 o in Husaberg per la E3. Botturi dalla Husaberg sarebbe molto vicino alla Gas Gas Italia per la E3. Fra i francesi Thain dalla TM potrebbe passare al team HondaZanardo in E2, mentre l’ex iridato MX3 Renet ha due possibilità: Husaberg e Husqvarna. Guillaume lascerà sicuramente l’Husqvarna e potrebbe approdare in TM per la 300 2T. Due probabilità per lo spagnolo Guerrero: Husqvarna o KTM in E1.

MAGLIA AZZURRA 2011 Sembra sempre più concreta la possibilità di vedere D’Ambrosio, Manzi e Redondi prendere parte al mondiale 2011 in Maglia Azzurra con il supporto della FMI, come è stato per Thomas Oldrati nel 2007 e 2008. Candidato a seguire gli aspetti tecnico-agonistici è Alex Belometti, mentre le moto potrebbero essere fornite dalla KTM Italia in collaborazione col team Farioli. NIENTE PROLOGO: TEAM FELICI Come avvenuto in Polonia, anche per il GP di Turchia venerdì sera non si è disputata nessuna speciale. Tutti i team hanno tirato un grosso sospiro di sollievo, in quanto il prologo del venerdì sera costringe agli straordinari meccanici e piloti e solo sporadicamente ha portato un po’

di pubblico, come quest’anno alla Valli Bergamasche. LE SPECIALI DANNO I NUMERI Queste le somme delle speciali vinte dai principali protagonisti del Mondiale dopo sette GP. E1: Meo 59 vittorie, Aubert 39, Remes 29, Guerrero 20, Blazusiak 6, Seistola 5. E2: Ahola 71, Cervantes 59, Thain 14, Salminen 9, Renet 5, Oldrati 2, Dini 1. E3: Knight 72, Nambotin 59, Guillaume 17, Albergoni 7. NUOVA CLASSE ENDURO GP Il promotore Alain Blanchard vorrebbe introdurre dal mondiale 2011 una classe EnduroGP. L’obiettivo è di avere una top class che identifichi anche nell’enduro la classe più prestigiosa, al pari della velocità con la MotoGP o della MX1 nel cross.

COSÌ IN CAMPIONATO Classe E1: 1. Meo punti 287; 2. Remes 276; 3. Aubert 267; 4. Guerrero 225; 5. Seistola 214. Classe E2: 1. Ahola punti 333; 2. Cervantes 305; 3. Oldrati 249; 4. Renet 239; 5. Ljunggren 201. Classe E3: 1. Knight punti 328; 2. Albergoni 264; 3. Guillaume 263; 4. Nambotin 251; 5. Kehr 213. Classe EJ: 1. Santolino punti 284; 2. Joly 263; 3. Guerrero 244; 4. Dumontier 193; 5. Roman 174.

SECONDO GIORNO CLASSE E1: 1. Remes (KTM) in 47’05”57; 2. Aubert (KTM) a 17”73; 3. Guerrero (Yamaha) a 25”04; 4. Meo (Husqvarna) a 45”52; 5. Seistola (Husqvarna) a 1’00”36; 6. Gauthier (Honda) a 1’24”54; 7. Mossini (Honda) a 1’27”30; 8. Deparrois (Kawasaki) a 2’43”01; 9. Curvalle (Sherco) a 5’42”22. CLASSE E2: 1. Cervantes (KTM) in 47’15”41; 2. Oldrati (KTM) a 19”91; 3. Ahola (Honda) a 23”67; 4. Balletti (Honda) a 28”14; 5. Renet (KTM) a 32”65; 6. Salminen (BMW) a 1’06”18; 7. Ljunggren (Husaberg) a 1’20”51; 8. Vogels (Husaberg) a 1’36”28; 9. Planet (Sherco) a 1’48”63; 10. Bourgeois (Husqvarna) a 2’05”93; 11. Tarkkala (BMW)

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Trial GP Repubblica Ceca di Mario Candellone

Raga due Lo spagnolo della Gas Gas vince e chiude il mondiale al secondo posto

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RAMOLIN - Adam Raga vince l’ultima prova del mondiale, disputata a Kramolin, in Repubblica Ceca e si conferma numero due nel ranking mondiale davanti a Takahisa Fujinami. Con Toni Bou già campione, i motivi di interesse di questo ultimo gran premio vertevano sulla lotta per il secondo posto, su quella per il quarto, tra Cabestany e Fajardo, e sull’assegnazione del titolo Junior. Bou avrebbe potuto aiutare il suo compagno di squadra Fujinami, visto che per la settima volta, su undici gare, ha avuto l’ingrato compito di passare per primo in tutte le zone. Ma il vantaggio di vedere i passaggi del campione, ed eventualmente correggere le traiettorie, non poteva rimanere un’esclusiva del giapponese. Anche Raga, partendo per secondo, era attento. I tre hanno subito iniziato una fuga. Zone tracciate nel solito bosco, teatro di diversi mondiali, con pietroni viscidi per la pioggia caduta in settimana. Passate facilmente le prime due zone, alla terza ecco il primo errore di Fujinami, che ha voluto tentare una via differente. Poi spettacolari passaggi per tutti, con “uscite” sul filo dei secondi, per non sforare i fatidici 60 concessi. Alla zona 12 la svolta: una serie di pietre QUATTRO SPAGNOLI AI PRIMI QUATTRO POSTI DEL GP, CON RAGA DAVANTI A TUTTI.

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con alla sommità uno scalino da affrontare diagonalmente. Dopo i passaggi a zero di Bou e Raga, Fujinami è arrivato troppo “corto”, il minder non è riuscito a prendergli la moto, che è ruzzolata fino alla base della zona. Nessuna conseguenza per il pilota, solo danni meccanici, ma il gap con Raga aumentava. A metà gara, Bou era in testa, con 1 solo punto, poi Raga con 6, Cabestany 7, Fajardo 9 e ben 11 penalità per Fujinami. Cessato lo scopo di aiutare il compagno Fuji, Bou ha perso la sua usuale concentrazione e un paio di errori li ha commessi pure lui. Raga, dal suo canto, ha intravisto la possibilità di vincere la gara, e non se l’è lasciata sfuggire. Solo 3 punti al secondo giro. Stesso punteggio per Fajardo, che è finito secondo e ha acciuffato un clamoroso quarto posto nel mondiale proprio nel finale, beffando Cabestany, quarto qui a Kramolin dietro a Bou e quinto nel mondiale. Dei nostri, bene Grattarola al decimo posto. Seguono poi Maurino e Iolitta 13° e 14°. Il titolo Junior è andato all’inglese del Top Trial Team, Jack Challoner, bravo e fortunato perché il suo rivale, Alfredo Gomez, era caduto in allenamento, riportando una forte contusione alla schiena, e in gara non è andato oltre il quinto posto. Top Trial Team al settimo cielo anche per il successo di Jack Sheppard nella Youth, dove l’azzurro Giacomo Saleri si è confermato al quarto posto sia in gara che in campionato. Pol Tarres, già campione, si è cimentato nella Junior, concludendo a un onorevolissimo sesto posto. La seconda delle tre prove del mondiale femminile si è conclusa con il decimo alloro mondiale per la stella spagnola Laia Sanz, che si è assicurata il titolo grazie a una vittoria ottenuta per la discriminante “zeri”, in quanto a pari punteggio aveva terminato anche l’inglese Rebekah Cook. Ben 28 le ragazze in gara, tra cui le 4 azzurre che saranno impegnate nel weekend successivo al Trial delle Nazioni: la migliore è risultata Sara Trentini, diciassettesima.

dominio spagnolo nell’ultimo gp WORLD PRO 1. Raga (Gas Gas) p. 9; 2. Fajardo (Beta) 12; 3. Bou (Montesa) 13; 4. Cabestany (Sherco) 16; 5. Fujinami (Montesa) 23; 6. Dabill (Gas Gas) 44; 7. Lampkin (Beta) 44; 8. Brown (Sherco) 61; 9. Wigg (Beta) 77; 10. Grattarola (Sherco) 82; 11. Oliveras (Sherco) 83; 12. Gubian (Gas Gas) 94; 13. Maurino (Gas Gas) 98; 14. Iolitta (Beta) 123. IN CAMPIONATO: 1. Bou p. 200; 2. Raga 172; 3. Fujinami 161; 4. Fajardo 143; 5. Cabestany 142; 6. Dabill 109; 7. Lampkin 97; 8. Brown 65; 9. Gubian 64; 10. Grattarola 57; 11. Maurino 50; 12. Wigg 49; 13. Oliveras 32; 14. Kuroyama 20; 15. Ogawa To. 15; 16. Ogawa Ts. 11; 17. Bethune 6; 18. Shibata 6; 19. Shibuya 5; 20. Nozaki 5; 21. Orizio 4; 22. Iolitta 2; 23. Moi 2; 24. Arnaud 1.

JUNIOR 1. Challoner (Beta) p. 30; 2. Ferrer (Sherco) 32; 3. Moret (Honda) 41; 4. Dangicourt (Beta) 54; 5. Gomez (Montesa) 55; 6. Tarres (Gas Gas) 64; 7. Gyllenhammar (Gas Gas) 64; 8. Cotone (Gas Gas) 66; 9. Borrellas (Gas Gas) 68; 10. Mottin (Gas Gas) 71; 11. Peydro (Beta) 72; 12. Peters (Beta) 75; 13. Warenghien (Gas Gas) 80; 14. Laniel (Gas Gas) 80; 15. Junklewitz (Sherco) 80; 16. Poli (Beta) 83; 17. Fikejz (Beta) 100; 18. Pedersen (Sherco) 100; 19. Fry (Sherco) 102; 20. Sanz (Montesa) 104; 21. Johansson (Beta) 107; 22. Lagergren (Gas Gas) 124; 23. Brockmeyer (Montesa) 132. IN CAMPIONATO: 1. Challoner p. 162; 2. Gomez 147; 3. Ferrer 147; 4. Moret 128; 5. Dagnicourt 105; 6. Borrellas 84; 7. Laniel 81; 8. Cotone 66; 9. Richardson 56; 10. Gyllenhammar 54; 11. Mottin 51; 12. Smage 47; 13. Warenghien 31; 14. Morton 26; 15. Peters 25; 16. Poli 24; 17. Peydro 21; 18. Cominoli 20; 19. Nomoto 15; 20. Pedersen 13; 21. Junklewitz 12; 22. Tarres 10; 23. Andersen 8; 24. Sanz 5; 25. Robinson 5; 26. Takiguchi 4; 27. Fujiwara 3.

YOUTH 1. Sheppard (Beta) p. 9; 2. Traviesa (Gas Gas) 21; 3. Tempier (Sherco) 24; 4. Saleri (Beta) 35; 5. Rigaud (Gas Gas) 43; 6. Catalin (Gas Gas) 46; 7. Leirvaag (Sherco) 52; 8. Widschwendter (Sherco) 53; 9. Castells (Gas Gas) 61; 10. Martin (Gas Gas) 78; 11. Wunsch (Gas Gas) 86; 12. Anker (Gas Gas) 109. IN CAMPIONATO: 1. Tarres p. 171; 2. Sheppard 163; 3. Traviesa 146; 4. Saleri 113; 5. Catalin 101; 6. Rigaud 91; 7. Tempier 90; 8. Martin 76; 9. Castells 64; 10. Leirvaag 49; 11. Zuccali 27; 12. Locca 19; 13. Sadler 18; 14. Chantegret 18; 15. Yamamoto 15; 16. Widschwendter 14; 17. Garnero 12; 18. Short 12; 19. Kira 11; 20. Julita 11; 21. Asakura 10; 22. Vieira 10; 23. Matsuoka 9; 24. Nogueira 8; 25. Battensby 7; 26. Ferrari 6; 27. Wunsch 5; 28. Anker 4; 29. Coles 4; 30. Wagner 4; 31. Latorre 1.

FEMMINILE 1. Sanz (Montesa) p. 5; 2. Cook (Sherco) 5; 3. Coles (Gas Gas) 10; 4. Gomez (Gas Gas) 13; 5. Bristow (Gas Gas) 18; 6. Wilde (Sherco) 23; 7. Leotta (Gas Gas) 25; 8. Juffet (Gas Gas) 26; 9. Journet (Beta) 31; 10. Villegas (Sherco) 34; 11. McKinnon (Gas Gas); 12. Styles (Gas Gas) 41; 13. Conde (Beta) 42; 14. Solera (Gas Gas) 42; 15. Dyrkorn (Gas Gas) 48; 16. Guillaud (Gas Gas) 53; 17. Trentini (Beta) 53; 18. Schmitt (Beta) 54; 19. Bauml (Gas Gas) 63; 20. Dohla (Gas Gas) 69; 21. Balducchi (Beta) 74; 22. Dybedahl (Gas Gas) 84; 23. Nylund (Beta) 87; 24. Anderson (Sherco) 90; 25. Rivera (Beta) 92; 26. Sorlie (Gas Gas) 93; 27. Miguens (Gas Gas) 111; 28. Peretti (Beta) 111. IN CAMPIONATO: 1. Sanz p. 40; 2. Coles 32; 3. Cook 30; 4. Bristow 26; 5. Gomez 23; 6. Leotta 20; 7. Wilde 18; 8. Juffet 17; 9. Journet 14; 10. Villegas 11; 12. Conde 9; 12. Styles 7; 13. McKinnon 5; 14. Balducchi 4; 15. Guillaud 2; 16. Solera 2; 17. Dyrkorn 1; 18. Trentini 1.

Leclassifiche


Fuoristrada Varie

VIVA LA FRANCIA Supermoto. Internazionali d’Italia

DOPO IL SECONDO POSTO DI GARA-1, VAN DEN BOSCH (SOPRA) HA DOMINATO GARA-2 SCATTANDO IL COMANDO E MANTENENDOLO FINO ALLA FINE. A DESTRA, CARPANESE PRECEDE GREGNANIN E CAVICCHIOLI A TERENZANO.

LATINA - La quinta manche stagionale degli Internazionali d’Italia Supermoto, valida anche per il titolo nazionale 2010, ha visto la vittoria di Thierry Van Den Bosch, che ha bissato il successo ottenuto nella prima prova di Castelletto di Branduzzo. Il francese dell’Aprilia con un secondo e un primo posto ha chiuso davanti al connazionale della TM Thomas Chareyre (stessi piazzamenti, ma in ordine inverso), Gozzini (due terzi posti), Lazzarini (un quarto e un quinto) e Ravaglia. Ivan Lazzarini guida ancora la graduatoria provvisoria di campionato italiano S1. Sulla veloce pista del Sagittario si è disputato anche il Campionato Italiano Open che ha visto la vittoria del lombardo D’Addato (Honda), davanti a Porfiri (Honda) e a Lorenzini (TM). La Coppa Italia FMI è stata vinta dal capoclassifica Monticelli (Honda) su Salmaso (KTM) e Catallo (TM), nell’ordine anche in campionato. La sesta e ultima tappa degli Internazionali è in programma il 25 e 26 settembre a Ottobiano (PV).

Il leader resta Thomas Chareyre S1 INTERNAZIONALI

ITALIANO OPEN

GARA 1: 1. T. Chareyre (TM) 14 giri in 17’55”161; 2. Van den Bosch (Aprilia); 3. Gozzini (TM); 4. Lazzarini (Honda); 5. Ravaglia (Suzuki); 6. Bussei (Honda); 7. Hiemer (KTM); 8. Bartolini (Husqvarna); 9. Sammartin (Honda); 10. Borella (KTM); 11. Beltrami (Yamaha); 12. Verderosa (Honda); 13. Tognaccini (TM); 14. Mariani (Aprilia); 15. Morelli (TM); 16. Gaspardone (Honda); 17. Monticelli (Honda); 18. Dondi (Aprilia); 19. Serafini (TM); 20. Occhini (Suzuki). GARA 2: 1. Van den Bosch (Aprilia) 14 giri in 18’03”574; 2. T. Chareyre (TM) a 3”631; 3. Gozzini (TM) a 5”610; 4. A. Chareyre (Husqvarna) a 7”162; 5. Lazzarini (Honda) a 13”624; 6. Ravaglia (Aprilia) a 15”936; 7. Hiemer (KTM) a 24”823; 8. Sammartin (Honda) a 25”011; 9. Bartolini (Husqvarna) a 25”821; 10. Gaspardone (Honda) a 26”361; 11. Morelli (TM) a 28”577; 12. Monticelli (Honda) a 28”656; 13. Borella (KTM) a 34”862; 14. Verderosa (Honda) a 36”575; 15. Serafini (TM) a 43”021; 16. Beltrami (Yamaha) a 45”697; 17. Dondi (Aprilia) a 52”487; 18. Tognaccini (TM) a 1’01”184; 19. Thompson (Aprilia) a 1’06”318; 20. Occhini (Suzuki) a 1’09”980; 21. Mariani (Aprilia) a 1 giro. IN CAMPIONATO: 1. T. Chareyre p. 209; 2. Gozzini 193; 3. Lazzarini 188; 4. Van den Bosch 185; 5. Hiemer 145; 6. A. Chareyre 130; 7. Ravaglia 119; 8. Sammartin 105; 9. Bartolini 99; 10. Bussei 89; 11. Borella 85; 12. Balducci 72; 13. Gaspardone 62; 14. Occhini 55; 15. Monticelli 53; 16. Seel 52; 17. Verderosa 50; 18. Beltrami 44; 19. Dall’Era 40; 20. Mariani 38.

GARA 1: 1. D’Addato (Honda) 10 giri in 13’15”257; 2. Moschini (Kawasaki) a 0”536; 3. Lorenzini (TM) a 1”737; 4. Governatori (Aprilia) a 4”882; 5. Lupacchini (Honda) a 7”881; 6. Pes (TM) a 10”574; 7. Porfiri (Honda) a 12”981; 8. Traversa (Husqvarna) a 20”267; 9. Pezzimenti (Honda) a 23”501; 10. Borella (Honda) a 32”703; 11. Pirri (Yamaha) a 34”148; 12. Di Iorio (Honda) a 40”349; 13. Cucchietti (Yamaha) a 40”990; 14. Cecchetti (Suzuki) a 43”563; 15. Landolfi (Honda) a 44”984; 16. Lapini (Honda) a 55”080; 17. Gavinelli (Honda) a 1’05”975. GARA 2: 1. D’Addato (Honda) 10 giri in 13’14”494; 2. Porfiri (Honda) 2”062; 3. Pes (TM) a 3”357; 4. Lorenzini (TM) a 5”396; 5. Martella (KTM) a 7”009; 6. Di Iorio (Honda) a 15”196; 7. Lupacchini (Honda) a 15”705; 8. Moschini (Kawasaki) a 16”878; 9. Lapini (Honda) a 24”804; 10. Cucchietti (Yamaha) a 26”425; 11. Pezzimenti (Honda) a 26”587; 12. Governatori (Aprilia) a 27”578; 13. Borella (Honda) a 27”624; 14. Pirri (Yamaha) a 30”949; 15. Cecchetti (Suzuki) a 48”345; 16. Gavinelli (Honda) a 53”591; 17. Landolfi (Honda) a 1’02”809; 18. Traversa (Husqvarna) a 1 giro. IN CAMPIONATO: 1. D’Addato p. 2230; 2. Porfiri 1710; 3. Pes 1480; 4. Martella 1185; 5. Traversa 1062; 6. Di Iorio 1055; 7. Lupacchini 1040; 8. Moschini 1007; 9. Governatori 931; 10. Lapini 830; 11. Cucchietti 745; 12. Pezzimenti 743; 13. Lorenzini 703; 14. Borella 696; 15. Pirri 661; 16. Cecchetti 630; 17. Landolfi 614; 18. Leone 584; 19. Gavinelli 529; 20. Carassai 494.

Leclassifiche motosprint

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Speedway Italiano

A TRE PUNTI DAL TITOLO TERENZANO - La pista friulana porta bene al tre volte campione italiano Mattia Carpanese che ha vinto la quinta prova del tricolore open. Con questa vittoria, Mattia ha vinto tre prove su cinque, ed è a un passo dal quarto titolo, visto che solamente tre punti lo separano dal tricolore 2010. In questa quinta prova Carpanese ha perso un solo punto nella sua quarta uscita, battuto da un generoso quanto sfortunato Gregnanin che ha visto svanire il secondo posto in gara per la rottura del motore a pochi metri dal traguardo. In seconda posizione si è classificato Cavicchioli autore di una prova brillante e sicura, mentre l’esperto Maida è incappato nella manche di finale in una squalifica per aver rotto il nastro di partenza. La gara si è disputata con soli 12 piloti con forfeit di molti per mancata iscrizione e per la pesante assenza del campione italiano Guglielmo Franchetti e di Alessandro Novello sospesi dalla FMI per 2 mesi. Arrivederci a Lonigo il 10 ottobre per l’ultima prova. Foto Tomba

Laclassifica 1. Carpanese punti 25, 2. Cavicchioli 22, 3. Gregnanin 20, 4. Maida 18, 5. Manev 18, 6. Seren 16, 7. Baroni 14, 8. Castagna 12, 9. Del Torre 11, 10. Scagnetti 10, 11. Marzotto 9, 12. Barbetta 8. COSÌ IN CAMPIONATO: 1.Carpanese punti 119, 2. Maida 96, 3. Cavicchioli 90, 4. Franchetti 70, 5. Seren 68, 6. Baroni 68, 7. Novello 58, 8. Gregnanin 54, 9. Scagnetti 49, 10. Marzotto 41, 11. Del Torre 40, 12. Castagna 34, 13. Zambon 22, 14. Stevanini 21, 15. Bevilacqua 15, 16. Maran 14, 17. Barbetta 8, 18. Ugolini 5, 19. Rizza 3.


Sportitalia I campionati regionali

ARRIVANO I PRIMI VERDETTI

A FIANCO, DALL’ALTO, GLI AMATORI ALESSANDRO ROSSI (600 BASE) E CRISTIAN SERRI (1000 PRO). PIÙ A SINISTRA, ALESSIO VELINI, PRIMO AL TRAGUARDO DELLA PREMIER CUP CATEGORIA 600 APERTA.

Velocitàal Mugello SCARPERIA - Oltre 450 piloti hanno preso il via alla kermesse motoristica che si è corsa all’autodromo toscano del Mugello. Corse post vacanziere, con qualche verdetto finali. Tra questi, quello di Fabrizio Meschini nella 600 Aperta Premier, terzo posto in gara sufficiente per festeggiare il “titolo” in una gara vinta da Alessio Velini su Ivan Clementi. Sempre in casa Premier, non ha avuto particolari problemi Federico Dittadi a imporsi nella Stock 600, seguito da Marco Morreale e Fabio Marchionni. Tra le Open, Davide Caselli si è imposto passando in testa dal terzo giro, seguito dall’altra BMW di Guglielmo Tarizzo e Andrea Di Vora, giunti tra loro a pochissima distanza l’uno dall’altro. Al quarto posto, e primo tra le stock, Marco Pagani. A Jonathan Gallina l’autodromo di casa ha portato davvero bene, con una vittoria per distacco nel Trofeo “Ghiselli” su Bortone e Gipponi. Due i “titoli” assegnati nel Trofeo Amatori ad Alessandro Rossi (classe 600 base) e Alessandro Clivio (600 Pro) Per il primo, oltre alla gioia della vittoria assoluta 2010, è arrivato anche il terzo successo consecutivo, su Yuri Vacondio, e Daniel Bongi, mentre Clivio si è “accontentato” del secondo posto dietro a Paride Sereni. Altra vittoria BMW nella classe 1000 Pro a firma di Cristian Serri su Fadigati e Piccoli. Prima vittoria in carriera, e siamo passati alla 1000 Base, per Alberto Arghittu, che ha visto dietro di sé la volata di Valsecchi e Beretta. Aperti i giochi nella Dunlop Cup; nella 1000 vittoria di Flavio Gentile con Alex Coltelli secondo a 65 millesimi davanti a Pilia (non distante). Altro arrivo con distanza quasi impercettibile quello della 600 sempre a targa Dunlop, tra i battaglieri Francesco Cocco e Stefano Togni. Tra i protagonisti della Michelin Power Cup, Emanuel Vidoli si conferma il maggior “contender” del torneo ma ha trovato in Matteo Antoni un degno avversario. La Michelin 1000 si è conclusa al fotofinish, con soli 5 millesimi che hanno diviso il vincitore Fabio Villa da Remo Castellarin. Max Regazzi motosprint

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29 agosto Coppa FMI - Premier Cup - Trofeo Ghiselli - Trofeo Amatori - Michelin Cup – Organizzatore: M.C. Firenze – Direttore di gara: Antonio Canu – Meteo: sereno

Classifiche TROFEO GHISELLI 1000 OPEN: 1. Gallina (BMW) 10 giri in 19’46”388 alla media di 159,155 Km/h; 2. Bortone (Honda) a 10”955; 3. Gipponi (Suzuki) a 21”294; 4. Rampini (Yamaha) a 22”359; 5. Palumbo (Kawasaki) a 23”246; 6. Gentile (Suzuki) a 28”637; 7. Biggi (Kawasaki) a 28”787; 8. Bogdani (Yamaha) a 31”833; 9. Corradi (Triumph) a 32”670; 10. Palladino (Yamaha) a 41”853; 11. Giallini (Suzuki) a 43”300; 12. Brunelli (Yamaha) a 43”395; 13. Bonfanti (Honda) a 44”710; 14. Lorenzoni (Suzuki) a 1’10”747; 15. Merlin (Honda) a 1’10”887; 16. Villani (Honda) a 1’11”369; 17. Sergovich (Suzuki) a 1’11”572; 18. Orlandi (Aprilia) a 1’16”434; 19. Peano (Honda) a 1’16”648; 20. Fortunato (Yamaha) a 1’19”679; 21. Andriulli (Yamaha) a 1’27”336; 22. Crespi (Ducati) a 1’28”006; 23. Guerini (Aprilia) a 1’28”423; 24. Di Pace (Ducati) a 1 giro. COPPA FMI OPEN: 1. Caselli (BMW) 10 giri in 19’32”817 alla media di 160,996 Km/h; 2. Tarizzo (BMW) a 3”677; 3. Di Vora (Honda) a 3”850; 4. Pagani (Suzuki) a 13”937; 5. Coltelli (BMW) a 20”132; 6. Aimar (Suzuki) a 23”080; 7. Blora (Ducati) a 29”760; 8. Zappa (Yamaha) a 30”188; 9. D’Alessandro (Bimota) a 33”484; 10. Vivaldi (BMW) a 33”823; 11. Chiarelli (Suzuki) a 34”319; 12. Milanese (Yamaha) a 40”698; 13. Brambilla (Yamaha) a 40”771; 14. Mueller (Suzuki) a 40”859; 15. Zeni (Yamaha) a 41”127; 16. Cedrini (Kawasaki) a 41”198; 17. Sciacca (Honda) a 46”646; 18. Ferrari (Yamaha) a 46”959; 19. Fabri (Yamaha) a 47”414; 20. Castellarin (Suzuki) a 48”031; 21. Albani (Aprilia) a 50”471; 22. Capaldo (Yamaha) a 50”999; 23. Maineri (Ducati) a 57”225; 24. Signorin (Honda) a 1’07”466; 25. Rasola (Mv Agusta) a 1’16”913; 26. Spezzaferri (Yamaha) a 1’22”342; 27. Foti (Suzuki) a 1’22”597; 28. Marchi (Yamaha) a 2’01”945; 29. Segoni (Moretti) a 1 giro. 600 STOCK: 1. Dittadi (Yamaha) 9 giri in 18’08”754 alla media di 156,084 Km/h; 2. Morreale (Kawasaki) a 4”211; 3. Marchionni (Yamaha) a 10”829; 4. Cottini (Honda) a 11”567; 5. Cassani (Yamaha) a 15”252; 6. Raimondo (Yamaha) a 15”354; 7. Bonati (Yamaha) a 18”281; 8. Comi (Yamaha) a 21”716; 9. Lotito (Yamaha) a 21”892; 10. Scienza (Yamaha) a 30”269; 11. Civillini (Yamaha) a 32”05; 12. Paita (Honda) a 32”876; 13. Garofoli (Yamaha) a 37”567; 14. Maestri (Honda) a 38”254; 15. Dalmazio (Honda) a 38”817; 16. Morlacchi (Yamaha) a 38”892; 17. Cassani (Yamaha) a 38”986; 18. Rafanelli (Suzuki) a 39”762; 19. Tondini (Kawasaki) a 46”342; 20. Conti (Yamaha) a 47”567; 21. Federici (Yamaha) a 59”639; 22. Parrillo (Yamaha) a 1’02”645; 23. Albertelli (Honda)

a 1’03”00; 24. Vizza (Yamaha) a 1’03”572; 25. Cecchi (Yamaha) a 1’28”174; 26. Domenicali (Yamaha) a 1’28”247; 27. Garavina (Yamaha) a 1’28”837; 28. Marcon (Triumph) a 1 giro. 600 APERTA: 1. Velini (Yamaha) 9 giri in 17’38”344 alla media di 160,569 Km/h; 2. Clementi (Honda) a 0”799; 3. Meschini (Yamaha) a 18”617; 4. Traversaro (Honda) a 29”453; 5. Corradi (Triumph) a 32”691; 6. Bartolini (Honda) a 32”875; 7. Falaschi (Suzuki) a 36”623; 8. Zorli (Yamaha) a 37”784; 9. Toccacieli (Kawasaki) a 38”747; 10. Alvisi (Yamaha) a 40”958; 11. Moretti (Yamaha) a 48”706; 12. Evangelista (Honda) a 49”072; 13. Tosetto (Kawasaki) a 49”096; 14. Bertoldo (Honda) a 59”049; 15. Brambilla (Yamaha) a 59”058; 16. Trovo (Yamaha) a 59”281; 17. De Marco (Yamaha) a 59”920; 18. Vieri (Kawasaki) a 1’04”299; 19. Longhi (Kawasaki) a 1’04”611; 20. Cini (Yamaha) a 1’14”469; 21. Gallo (Suzuki) a 1’16”449; 22. Spagnulo (Yamaha) a 1’16”704; 23. Pellegrini (Kawasaki) a 1’16”881; 24. Zambino (Triumph) a 1’17”015; 25. Anastasia (Yamaha) a 1’18”285; 26. Lombardi (Yamaha) a 1’22”655; 27. Noli (Kawasaki) a 1’27”697; 28. Grotti (Yamaha) a 1’31”628; 29. Aiello (Suzuki) a 1’31”662; 30. Di Meo (Yamaha) a 1’32”332; 31. Dotti (Honda) a 1’33”297; 32. Bertolotti (Yamaha) a 1’33”895; 33. Quirico (Yamaha) a 1’38”617; 34. Vieri (Kawasaki) a 1’42”037; 35. Rasetti (Honda) a 1’51”456; 36. Cammarota (Honda) a 2’09”675. MICHELIN POWER CUP CLASSE 1000: 1. Villa (Suzuki) 10 giri in 20’43”409 alla media di 151,856 km/h; 2. Castellarin (Suzuki) a 0”005; 3. Armetti (Yamaha) a 14”845; 4. Celoni (Yamaha) a 14”845; 5. Conti (Suzuki) a 27”775; 6. Cusumano (Yamaha) a 29”386; 7. Miei (Suzuki) a 33”736; 8. Barolo (Honda) a 34”611; 9. Pasqualato (Kawasaki) a 34”655; 10. Banfi (Mv Agusta) a 36”570; 11. Di Prima (Kawasaki) a 39”433; 12. Dal Piaz (Honda) 39”473; 13. Gualtieri (Suzuki) a 41”044; 14. Fornasiero (Ducati) a 54”126; 15. Caruso (Yamaha) a 1’02”152; 16. Occhipinti (Yamaha) a 1’05”622; 17. Ascari (Aprilia) a 1’20”712; 18. Montecalvo (Suzuki) a 1’22”908; 19. Tosoni (Suzuki) a 1’24”250; 20. Migliazzo (Yamaha) a 1’24”264; 21. Grasselli (Suzuki) a 1’25”387; 22. Piatti (Yamaha) a 1’27”002; 23. Dal Piaz (Yamaha) a 1’39”622; 24. Ceroni (Ducati) a 1’41”010; 25. Lattavo (Yamaha) a 1’44”543; 26. Zani (Ducati) a 1’55”961; 27. Calzavara (Ducati) a 1’57”246; 28. Aprea (Suzuki) a 1’57”269; 29. Acibase (Yamaha) a 1 giro; 30. Capra (Ducati) a 1 giro; 31. Iemali (Suzuki) a 1 giro. 600: 1. Vidoli (Honda) 9 giri in 18’50”901 alla media di 150,267 Km/h; 2. Antoni (Yamaha) a 0”277; 3. Del Canuto (Yamaha) a 3”953; 4. Greco (Yamaha) a 8”931; 5. Altomonte (Honda) a 10”254; 6. Troiani (Yama-

ha) a 10”563; 7. Noli (Kawasaki) a 19”930; 8. Zarbo (Honda) a 23”315; 9. Brocchetti (Honda) a 23”382; 10. De Pasquale (Yamaha) a 23”392; 11. Abate (Honda) a 24”346; 12. Di Simone (Yamaha) a 24”350; 13. Altomare (Yamaha) a 24”584; 14. Ferrante (Honda) a 25”995; 15. Cavalli (Honda) a 34”580; 16. Calabrese (Honda) a 38”393; 17. Quirico (Yamaha) a 38”614; 18. Simoneschi (Honda) a 39”283; 19. Taschini (Yamaha) a 39”345; 20. Gallo (Suzuki) a 42”946; 21. Zocco (Kawasaki) a 42”949; 22. Luminari (Honda) a 43”385; 23. Storai (Yamaha) a 44”262; 24. D’Amore (Yamaha) a 45”043; 25. Fondriest (Yamaha) a 57”455; 26. Tartarini (Yamaha) a 59”639; 27. Sarandrea (Yamaha) a 1’02”020; 28. Mailli (Suzuki) a 1’05”976; 29. Monzo (Yamaha) a 1’12”472; 30. Tondinelli (Suzuki) a 1’12”474; 31. Colombo (Yamaha) a 1’20”068; 32. Bonomi (Kawasaki) a 1’29”071; 33. Cenciotti (Yamaha) a 1’39”755; 34. Bianchi (Kawasaki) a 1’41”318. DUNLOP CLASSE 1000: 1. Gentile (Suzuki) 10 giri in 20’12”375 alla media di 155,743 Km/h; 2. Coltelli (BMW) a 0”065; 3. Pilia (Suzuki) a 2”118; 4. Di Chiara (Yamaha) a 22”125; 5. Sorrenti (BMW) a 30”275; 6. Capaldo (Yamaha) a 30”661; 7. Iandolo (Yamaha) a 34”245; 8. Di Somma (Yamaha) a 38”565; 9. Panella (Honda) a 40”283; 10. Galasso (Suzuki) a 41”232; 11. Ippoliti (Yamaha) a 41”388; 12. Pastorino (Kawasaki) a 42”089; 13. Tamburini (Yamaha) a 42”093; 14. Fontanelli (Yamaha) a 47”719; 15. Angilella (Suzuki) a 47”841; 16. Di Salvo (Suzuki) a 48”079; 17. Mulattieri (Honda) a 50”861; 18. Amati (Yamaha) a 58”730; 19. Valgiusti (Suzuki) a 1’04”449; 20. Laquale (BMW) a 1’12”749; 21. Katsqsulas (Honda) a 1’12”789; 22. Bruscella (Yamaha) a 1’17”766; 23. Paoletti (Suzuki) a 1’24”042; 24. Bartoli (Suzuki) a 1’28”173; 25. Brocco (Suzuki) a 1’29”743; 26. D’Andrea (Ducati) a 1’31”500; 27. Gerakitis (BMW) a 1’37”555; 28. Fragapane (Honda) a 1’38”612; 29. Di Lello (Yamaha) a 2’05”762; 30. Loggetto (Suzuki) a 2’06”972; 31. Meloni (Suzuki) a 1 giro; 32. Selvatici (Honda) a 1 giro; 33. Parente (Suzuki) a 1 giro. 600: 1. Cocco (Yamaha) 9 giri in 18’26”261 alla media di 153,614 Km/h; 2. Togni a 0”054; 3. Pallini a 7”353; 4. Cimica a 13”751; 5. Stasi (Triumph) a 13”932; 6. Vlasov a 23”129; 7. Baggi a 23”161; 8. Coresi a 28”750; 9. Valentini a 34”961; 10. Galasso a 35”024; 11. Amici a 45”670; 12. Civitelli a 46”791; 13. D’Arielli a 47”024; 14. Richeldi a 47”716; 15. Gentile a 47”936; 16. Galli a 49”594; 17. Fossa a 1’08”572; 18. Parigi a 1’11”343; 19. Yurchenko a 1’13”947; 20. Bianchi a 1’19”354; 21. Sparvoli a 1’19”829; 22. Bianchini a 1’19”940; 23. Peristeras a 1’20”616; 24. Lippi a 1’42”913; 25. Atzori a 1’43”807; 26. Boccuni (Kawasaki) a

1’46”052; 27. Annicchiarico (Honda) a 1 giro; 28. Gouvas (Triumph) a 1 giro; 29. L’Assainato a 1 giro (tutti gli altri su Yamaha). ITALIANO AMATORI 1000 PRO: 1. Serri (BMW) 10 giri in 20’24”470 alla media di 154,205 Km/h; 2. Fadigati (Suzuki) a 1”883; 3. Piccoli (Suzuki) a 7”074; 4. Pavanini (Aprilia) a 7”946; 5. Ursic (Honda) a 8”477; 6. Russu (Yamaha) a 18”109; 7. Carrieri (BMW) a 20”285; 8. Franchi (Ducati) a 24”453; 9. Barone (Suzuki) a 26”593; 10. Tartari (Suzuki) a 31”110; 11. Galasso (Suzuki) a 32”094; 12. Anastasio (Suzuki) a 32”116; 13. Matteotti (Suzuki) a 36”961; 14. Lazzari (Suzuki) a 36”988; 15. Raho (KTM) a 37”737; 16. Mansuino (Yamaha) a 46”137; 17. Migliorini (Suzuki) a

46”531; 18. Caggiano (Suzuki) a 46”652; 19. Lattanzi (BMW) a 47”338; 20. Pistoni (Suzuki) a 47”653; 21. Giugni (Aprilia) a 47”809; 22. Fioresi (Honda) a 47”894; 23. Lisanti (Yamaha) a 48”735; 24. Pellacani (Suzuki) a 58”936; 25. Bilardo (Yamaha) a 1’06”608; 26. Mele (Suzuki) a 1’07”527; 27. Ciriesi (Honda) a 1’07”803; 28. Seren (Honda) a 1’18”954; 29. Gilberti (Suzuki) a 1’22”263; 30. Del Podio (Yamaha) a 1’24”195; 31. Fiorini (Honda) a 1’33”002. 1000 BASE: 1. Arghittu (Ducati) 9 giri in 18’43”039 alla media di 151,319 Km/h; 2. Valsecchi (Honda) a 2”110; 3. Beretta (BMW) a 2”310; 4. Era (Yamaha) a 5”896; 5. Papi (Kawasaki) a 13”366; 6. Parolini (Yamaha) a 26”190; 7. Sessa (Suzuki) a 27”207; 8. Lewandosky (Suzuki) a 27”807; 9. Della Corte (Yamaha) a 27”865; 10. Domenghini (Mv Agusta) a 28”593; 11. Bozzetti (Suzuki) a 35”965; 12. Gramisci (Suzuki) a 36”187; 13. Ferraris (Yamaha) a 36”278; 14. Massetti (BMW) a 46”595; 15. Morosi (Yamaha) a 46”851; 16. D’Andrea (Ducati) a 49”00; 17. Turina (Honda) a 49”446; 18. Iannello (Yamaha) a 51”711; 19. Figliossi (Suzuki) a 1’01”891; 20. Verracina (Suzuki) a 1’03”461; 21. Levada (Ducati) a 1’05”086; 22. Orlando (Suzuki) a 1’09”323; 23. Russo (Kawasaki) a 1’09”356; 24. Sorrentino (Ducati) a 1’09”393; 25. Marzi (Suzuki) a 1’10”680; 26. Framarin (Honda) a 1’27”066; 27. Mirolo (Suzuki) a 1’37”457; 28. Zanirato (Kawasaki) a 1’37”772; 29. Prencipe (Honda) a 1’48”150; 30. Aloi (Ducati) a 1’49”301; 31. Campoli (Yamaha) a 1’56”879; 32. Selvatici

(Honda) a 2’13”055; 33. Tartari (Yamaha) a 1 giro. 600 PRO: 1. Sereni (Yamaha) 9 giri in 18’42”118 alla media di 151,443 Km/h; 2. Clivio a 3”546; 3. Mercante (Honda) a 4”268; 4. Spinazzola (Honda) a 7”999; 5. Pinna (Honda) a 8”053; 6. Loriga a 8”070; 7. Galasso a 8”533; 8. Torresi a 13”437; 9. Zambelli a 13”885; 10. Leoni a 28”817; 11. Stabile (Honda) a 30”658; 12. Bizzarri a 33”934; 13. Ticini a 33”984; 14. Guzzonato a 35”548; 15. Campanile (Honda) a 35”724; 16. Fera (Honda) a 36”163; 17. Sassi a 44”000; 18. Abbruciati a 45”143; 19. La Licata a 45”156; 20. Camilletti a 46”236; 21. Sartori (Kawasaki) a 46”387; 22. Orsini a 52”482; 23. Parigi a 53”466; 24. Berton a 57”552; 25. Massoli a 1’01”925; 26. Albini a 1’02”506; 27. Bianchini a 1’03”653; 28. Faggioli a 1’03”685; 29. Milani a 1’05”900; 30. Chiavuzzi (Suzuki) a 1’16”633; 31. Torretta a 1’36”748; 32. Renzi (Suzuki) a 1’39”590; (tutti gli altri su Yamaha). 600 BASE: 1. Rossi (Yamaha) 9 giri in 18’57”986 alla media di 149,332 Km/h; 2. Vacondio (Yamaha) a 4”604; 3. Bongi (Kawasaki) a 4”638; 4. Biscotti (Kawasaki) a 4”666; 5. Golia (Suzuki) a 5”216; 6. Ferro (Honda) a 18”909; 7. Cesali (Kawasaki) a 22”840; 8. Villani (Honda) a 22”927; 9. Guerrini (Yamaha) a 22”927; 10. Corvo (Honda) 24”286; 11. Consalvi (Yamaha) a 24”966; 12. Giannuzzi (Yamaha) a 27”589; 13. Zampedri (Honda) a 27”951; 14. Giorgini (Yamaha) a 28”468; 15. Russo (Yamaha) a 28”908; 16. Valentini (Honda) a 29”156;

17. Nardi (Yamaha) a 31”268; 18. La Tassa (Yamaha) a 44”278; 19. Rudelli (Honda) a 46”869; 20. Di Ghionno (Yamaha) a 48”132; 21. Cucco (Honda) a 50”020; 22. Frascari (Kawasaki) a 53”710; 23. Pisacane (Honda) a 57”686; 24. Palamides (Yamaha) a 57”912; 25. Zani (Yamaha) a 59”242; 26. Yakhnich (Yamaha) a 1’04”941; 27. Zucconi (Honda) a 1’05”376; 28. Doro (Yamaha) a 1’05”488; 29. Vernetti (Kawasaki) a 1’11”167; 30. Lyubimova (Yamaha) a 1’21”948; 31. Pavone (Yamaha) a 2’00”647.

MinimotoItaliano Castellana Grotte (BA) 29 agosto Campionato italiano Minimoto, prima finale - Organizzazione: MC DTM - Meteo: sereno.

Classifiche ESORDIENTI 2T: 1. Pastore; 2. Spinelli; 3. Bernardi; 4. Scognamiglio; 5. Maccarone; 6. Bonoli; 7. Ferrara; 8. Izzo; 9. Magi; 10. Rodigari; 11. Tonassi; 12. Mollicone; 13. Ceccarelli; 14. Nepa; 15. Bellanti; 16. Verbale; 17. Imperiano; 18. Vietti-Ramus. 4T: 1. Barberis; 2. Meraglia; 3. Giorgi; 4. Hihlavyy.

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Sportitalia

JUNIOR A 2T: 1. Sintoni; 2. Vargas; 3. Zannoni; 4. Valequarantasei; 5. Arbolino; 6. Petti; 7. Foggia; 8. Sulsenti; 9. Novali; 10. Basso; 11. Benfante; 12. Morelli; 13. Biancalana; 14. Miletto; 15. Cretaro; 16. Vignale. 4T: 1. Facco; 2. Filippo; 3. Zamboni; 4. Ignesti; 5. Bianucci. JUNIOR B: 1. Casadei; 2. Santi; 3. Bastianelli; 4. Fermani; 5. Magi; 6. Fratini; 7. Vandi; 8. Ruju; 9. Pizzoli; 10. Occhialini; 11. Palmieri; 12. Cecchi; 13. Mazza; 14. Leone. 4T: 1. Speziale; 2. Pasqualotto; 3. Bolognesi; 4. Martini; 5. Bolognesi. OPEN A: 1. Chessa; 2. Carbonera; 3. Mancin; 4. Biagiarelli; 5. Merlante; 6. Clivio; 7. Volpini; 8. Perugini; 9. Amati; 10. Fuschini; 11. Cortesi; 12. Nobile; 13. Ciaberta; 14. Cozza; 15. Innocenti; 16. Sbrana. OPEN B: 1. Forlani; 2. Ciotti; 3. D’Angelo; 4. Orioli; 5. Bugatti; 6. Miozzi; 7. Mantovani; 8. Contadini; 9. Gigliotti; 10. Milanese; 11. Bernabé; 12. Pasini; 13. Bianco; 14. Pizzoli; 15. Varini; 16. Di Bernardo; 17. Gabriele; 18. Pizzoli. SENIOR A: 1. Barani; 2. Marsili; 3. Domenichelli; 4. Petrarca; 5. Mazzola; 6. Pisano; 7. Giorgianni; 8. Angelucci; 9. Di Bernardino; 10. Porretta; 11. Zambonetti; 12. Costantino; 13. Gagliardi; 14. Pompei; 15. Sanchioni; 16. Abate; 17. Borgognoni. 4T: 1. De Pascali; 2. Fabbri. SENIOR B: 1. Bucciarelli; 2. Mori; 3. Mencarelli; 4. Paladini; 5. Ponziani; 6. Lozza; 7. Mazzola; 8. Nespoli; 9. Corsani.

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SIMONE POLONI SI È GIÀ ASSICURATO IL TITOLO DI CAMPIONE ITALIANO UNDER 23 125 4 TEMPI.

QUELLI CHE SONO GIÀ CAMPIONI EnduroCampionato italiano DEGO - Con la disputa della quarta prova, nell’entroterra savonese, sono stati assegnati i primi titoli nazionali delle due categorie. Tra gli Under 23, Davide Roggeri è diventato campione nella 125 Junior e Simone Poloni nella 125 4 tempi, mentre tra i Senior il tricolore a squadre va all’Acelum- La Marca Trevigiana e, nella 250 2 tempi, a Daniele Tellini. Vince il titolo anche la Lady Anna Sappino (della quale potete leggere l’intervista a pagina 18). Brutta caduta per Alessio Paoli nella prova in linea: una contusione alla spalla e alcune costole incrinate. La stagione si concluderà il 3 ottobre a Fabriano (AN).

29 agosto Campionati italiani enduro Under 23 e Senior, quarta prova - Organizzazione: MC Cairo Montenotte - Direttore di gara: Gianni Culazzo - Meteo: sereno.

Classifiche UNDER 23 CLASSE 125 4T: 1. Andressi (HM); 2. Poloni (HM); 3. Armani (HM); 4. Arcuri (Fantic); 5. Facchetti (HM); 6. Postuma (HM). 125 CADETTI: 1. Pellegrinelli (Yamaha); 2. Mozzoni (KTM); 3. Conforti (KTM); 4. Piccinini (KTM); 5. Maule (HM); 6. Casaretto (KTM); 7. Bruschi (HM); 8. Ferrari (KTM); 9. Barel (KTM); 10. Giammona (KTM); 11. Martini (Husqvarna); 12. Giulietti (KTM); 13. Segnacasi (HM); 14. Pini (HM); 15. Cutuli (TM); 16. Gheza (KTM); 17. Bondavalli (KTM); 18. Bonetto (KTM); 19. Compalati (KTM); 20. Fiore (KTM); 21. Algeri (Yamaha); 22. Ghilardi (KTM); 23. Cremasco (Yamaha); 24. Scabini (KTM); 25. Guarneri (KTM); 26. Pizzirani (KL); 27. Ognissanti (KTM); 28. Pezzetta (Husqvarna); 29. Talamo (Husqvarna); 30. Draghi (KTM); 31. Franzetti (KTM); 32. Medici (KTM); 33. Marchiaro (KTM); 34. Zucca (KTM); 35. Savoldi (Gas Gas). UNDER 23 CLASSE 125: 1. Roggeri (Suzuki); 2. Cerutti (KTM); 3. Montanari (KTM); 4. Rovelli (KTM); 5. Peila (TM); 6. Donelli (KTM); 7. Trevaini (HM); 8. Nappi (KTM); 9. Bove (KTM); 10. Gualtieri (Husqvarna); 11. Giorgini (Suzuki); 12. Corsini (HM); 13. Zaffaroni (KTM); 14. Garzo-

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Sportitalia

glio (KTM); 15. Bongiovanni (Suzuki); 16. Agnelli (Husqvarna); 17. De Marchi (KTM); 18. Gatti (KTM); 19. Vighetti (KTM); 20. Mattivi (KTM); 21. Arizzi (KTM); 22. Papini (Suzuki); 23. Girini (KTM). CLASSE 250 2T: 1. Cargnel (KTM); 2. Mori (KTM); 3. Mangini (KTM); 4. Mayr (HM); 5. Serra (Gas Gas); 6. Coppola (KTM); 7. Armanni (Suzuki); 8. Pasqualetti (TM); 9. Domenghini (Gas Gas); 10. Letey (KTM); 11. Casadei (HM); 12. Pasotti (KTM); 13. Vannucchi (KTM); 14. Borreani (KTM); 15. Pezzotti (Gas Gas); 16. Manenti (KTM); 17. Porro (Gas Gas); 18. Gioria (KTM); 19. Verlato (KTM); 20. Rota (KTM); 21. Cremasco (Yamaha). 4T: 1. Marcotulli (Yamaha); 2. Balboni (Beta); 3. Serafini (Husqvarna); 4. Conforti (Suzuki); 5. Boffa (SBR); 6. Chiatti (KTM); 7. Corradin (KTM); 8. Boeri (Husqvarna); 9. Paghini (KTM); 10. Omodei (HM); 11. Poli (Beta); 12. Migliori (KTM); 13. Corrado (KTM); 14. Barcella (Beta); 15. Bassi (Suzuki); 16. Piccardo (Yamaha); 17. Scali (Suzuki); 18. Corradin (KTM); 19. Zanotti (HM); 20. Lucarini (Husqvarna); 21. Iacazzi (Suzuki); 22. Mugnai (KL); 23. Boarolo (KTM); 24. Zaccaria (KTM); 25. Paolini (Suzuki); 26. Fontana (KTM); 27. Ronzio (KL). 50 CODICE: 1. Croci (Beta); 2. Bresolin (HM); 3. Trainini (HM); 4. Maimone (Fantic); 5. Castellana (HM); 6. Soreca (HM); 7. Lazzarini (Beta); 8. Pampaloni (Beta); 9. Castellana (HM); 10. Giacchero (Fantic); 11. Pellizzoni (HM); 12. Taccolini (HM); 13. Bernardi (HM); 14. Milesi (Fantic); 15. Corrù (HM); 16. Rivoltella (HM); 17. Boccacci (Beta); 18. Natali (Fantic); 19. Chioda (HM). CLUB UNDER GIORNO 1: 1. Treviglio; 2. Intimiano N. Noseda; 3. Racing Terni; 4. Autec - La Marca TV; 5. Motorando; 6. Trial Fornaroli; 7. Norelli; 8. Sebino. ELITE: 1. Redondi. TEAM GIORNO 1: 1. Enduro Team Treviza; 2. KTM

Team Italia Gp Motorsport. LADIES: 1. Nocera (KTM); 2. Sappino (HM); 3. Balduzzi (Yamaha); 4. Ori (Beta). SENIOR CLASSE 125: 1. Falgari (Yamaha); 2. Polidori (TM); 3. Paoletti (Yamaha); 4. Zappoli (Suzuki); 5. Eustacchi (KTM); 6. Chiappa (Husqvarna); 7. Morganti (KTM); 8. Vecchi (TM); 9. Vescia (KTM); 10. Fulcini (Husqvarna). CLASSE 250 2T: 1. Tellini (KTM); 2. Ferrari (Gas Gas); 3. Cantinotti (KTM); 4. Fiaccadori (Suzuki); 5. Colombo (KTM); 6. Rolli (KTM); 7. Lenzi (Gas Gas); 8. Gambarini (KTM); 9. Urgnani (KTM); 10. Pozzi (KTM); 11. Ferratusco (KTM); 12. Finardi (KTM); 13. Sesenna (KTM); 14. Bossini (KTM); 15. Pario (KTM); 16. Tosco (TM); 17. Consonni (KTM); 18. Zulli (HM); 19. Boracchi (Yamaha). CLASSE 250 4T: 1. Graziani (HM); 2. Cagnoni (HM); 3. Incaini (TM); 4. Lilli (Suzuki); 5. Pievani (Suzuki); 6. Perdichizzi (KTM); 7. Pellegrini (Suzuki); 8. Bignoli (KL); 9. Rossi (Suzuki); 10. Alvisi (Husqvarna); 11. Valsecchi (Yamaha); 12. Pagnoni (TM); 13. Sanguineti (HM); 14. Falgari (Yamaha); 15. Borghi (Husqvarna); 16. Rota (KTM); 17. Tagliani (KTM); 18. Guarneri (KTM); 19. Saraceni (HM); 20. Incerti (KL); 21. Giannasi (KL); 22. Ludi (Husqvarna); 23. Caffaratti (KL). 450 4T: 1. Traversi (Suzuki); 2. Facchin (Yamaha); 3. Simoncini (HM); 4. Cianfarani (KTM); 5. Scavino (KL); 6. Minucci (Kawasaki); 7. Giulietti (KTM); 8. Faravelli (HM); 9. Bonfanti (Beta); 10. Oliva (Husaberg); 11. Scorta (KTM); 12. Pasta (Yamaha); 13. De Ponti (KTM); 14. Sonzogni (KTM); 15. Nigelli (Suzuki); 16. Iannelli (Yamaha); 17. Bergamasco (HM); 18. Lombardi (HM). OLTRE 500 4T: 1. Zecchin (KTM); 2. Nicoletti (Beta); 3. Dall’Ava (KTM); 4. Marconato (KTM); 5. Vignola (HM); 6. Porcella (Husaberg). CLUB GIORNO 1: 1. Acelum - La Marca TV; 2. Trial Fornaroli; 3. Foligno; 4. Crostolo; 5. Ponte Dell’Olio; 6. Sebino; 7. Brembana.

TrialCampionato italiano indoor

OTTO DI FILA PER FABIO LENZI NEMBRO - Con una netta vittoria nell’ultima prova, Fabio Lenzi (Montesa) ha conquistato il suo ottavo titolo consecutivo di campione italiano di trial indoor. Per il bresciano è il coronamento di una stagione che lo ha visto per quattro volte, su cinque appuntamenti, calcare il gradino più alto del podio. Nella classifica di campionato, Lenzi ha 97 punti, 30 in più del secondo, Matteo Grattarola, che non ha partecipato alla prova di Nembro perché infortunato.

Classifiche 1. Lenzi (Montesa); 2. Maurino (Gas Gas); 3. Orizio (Gas Gas); 4. Vaccaretti (Beta); 5. Cotone (Beta); 6. Poli (Beta); 7. Iolitta (Beta); 8. Saleri (Beta); 9. Locca (Beta); 10. Cominoli (Beta).

24 agosto Campionato Italiano Trial indoor, ultima prova - Organizzazione: MC Mazzate Sezione Nembertrial - Meteo: variabile.

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L’IMBATTIBILE FABIO LENZI


Attualità a cura di Dario Ballardini

Un volume sul loro trasporto “LA FAMIGLIA in moto. Come trasportare i bambini in moto in sicurezza”. È il titolo di un volumetto realizzato dallo studio G.G.R.M. Comunicazione & Eventi di Milano in collaborazione con il Consiglio di Zona 9 del Comune di Milano, ed è quanto mai attuale visto che nasce dalla constatazione che un numero sempre crescente di bambini viene trasportato in moto o in scooter, nel traffico, ma spesso in modo inadeguato e pericoloso: sulla parte anteriore della sella, con caschi di misure improbabili, schiacciati da uno zaino, e così via in un bel museo degli orrori. Il volume è realizzato da Giovanna Guiso ed è diviso in due parti: una prima dedicata ai bambini, che attraverso una storia propone input educativi e attraverso vignette insegna loro ad educare e responsabilizzare i genitori. Nella seconda, rivolta agli adulti, Guiso scende nel dettaglio tecnico illustrando come trasportare i bambini, come preoccuparsi dell’abbigliamento ma anche come affrontare problemi quali il mal di moto, l’intrusione di insetti nel casco o le loro punture. Infine interventi di esperti qualificati come il dottor Costa che affronta l’aspetto educativo/formativo, l’avvocato con tutti gli aspetti contemplati dal Codice della Strada (se il bimbo non è trasportato correttamente quali le sanzioni? E l’assicurazione paga?), la psicologa (traumi post incidente, ma anche la complicità che si viene a stabilire con il genitore/guidatore), Franco Uncini, responsabile della sicurezza nel motomotosprint

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NEL LIBRO SCRITTO DA GIOVANNA GUISO CI SONO INTERVENTI QUALIFICATI, TRA I QUALI QUELLI DEL DOTTOR COSTA, DI FRANCO UNCINI, DELL’AVVOCATO, DELLA PSICOLOGA, DI ESPERTI DELLA POLIZIA, DI UGO PASSERINI, VICE DIRETTORE DEL NOSTRO MENSILE “IN MOTO”, E DI ROBERTO RONCHI, GIÀ CAPOREDATTORE DI MOTOSPRINT.

mondiale, e poi Ugo Passerini, vice direttore del nostro mensile In Moto, e Roberto Ronchi, già caporedattore di Motosprint. Sono 68 pagine in formato A5 che godono del patrocinio di ben quattro ministeri: della Gioventù, delle Infrastrutture e

dei Trasporti, dell’Interno, del Lavoro e delle Politiche Sociali, e di numerosi enti tra i quali la Federazione Motociclistica Italiana e la Fondazione Oratori Milanesi. Il volume verrà distribuito gratuitamente ai bambini delle scuole primarie della Zona 9 di Milano.

SCODELLE STOP GIÀ DA anni è vietata la vendita dei vecchi caschi DGM con omologazione nazionale, quelli definiti “a scodella”, ma ancora era permesso usarli. Dal 12 ottobre però saranno fuorilegge, in base a quanto previsto nella modifica dell’articolo 171 del nuovo Codice della Strada: dunque indossare un casco del genere – davvero poco protettivo – sarà considerato come non avere in testa nulla, con relativa sanzione da 74 a 299 euro e fermo amministrativo del veicolo per 60 giorni, che diventano 90 se la violazione avviene due volte nel giro di due anni. Le stesse sanzioni si applicano se il casco, pur omologato, non è allacciato.

IL DIRT BIKE SHOW DI STONELEIGH ALZA IL TIRO Si terrà dal 4 al 7 novembre il Dirt Bike Show, esposizione dedicata al fuoristrada all’interno dello Stoneleigh Park Exhibition Centre, vicino a Coventry, Gran Bretagna. L’evento, giunto all’undicesima edizione, è organizzato dall’ex pilota di cross David Watson e sta raggiungendo una dimensione internazionale: si sta trattando con alcune aziende per avere l’anteprima delle loro novità 2011. GENERTEL LANCIA LA POLIZZA SCOOTER Genertel, la più popolare delle assicurazioni telefoniche, ha lanciato una polizza dedicata agli scooteristi. L’offerta Genertel Scooter comprende infortuni al conducente, Minikasko (infortuni al proprio veicolo), sospensione e riattivazione della polizza, assistenza stradale e legale. Info e preventivi: www.genertel.it oppure al numero verde 800 202020.

IN BREVE

SE IL PASSEGGERO È UN BAMBINO

LA FEDERAZIONE CUSTOMIZER AL MOTOR BIKE EXPO La Federazione italiana Customizer ha sottoscritto un accordo con il Motor Bike Expo, e dal 21 al 23 gennaio i preparatori e i costruttori della FIC, che riunisce una quarantina di associati, parteciperanno al salone veronese, che garantirà alla Federazione anche un’area istituzionale..

SONO POSITIVI I CONTI PIAGGIO

Approvata la relazione semestrale IL CONSIGLIO di Amministrazione della Piaggio S.p.A., presieduto da Roberto Colaninno (nella foto), ha approvato la relazione semestrale al 30 giugno 2010. Per quanto i motociclisti non siano particolarmente attratti dalla finanza è interessante vedere che in un momento difficile come questo, il Gruppo registra un deciso segno “più” su tutti gli indicatori economico finanziari. In particolare c’è stato un aumento dell’8,5% nel numero dei veicoli venduti in tutto il mondo rispetto al 2009, 340.800 contro 314.200, suddivisi in 232.800 mezzi a due ruote (+2,6%) e 108.000 veicoli commerciali (+23,9%). C’è comunque un calo delle due ruote in Europa, ma a fronte di un mercato che segna -11%, Piaggio è riuscita a contenere il decremento in un -3,1% con un

ROBERTO COLANINNO, PRESIDENTE E AMMINISTRATORE DELEGATO DEL GRUPPO PIAGGIO, CHE HA OTTENUTO LUSINGHIERI RISULTATI ECONOMICI NEL PRIMO SEMESTRE 2010.

totale di 200.200 veicoli venduti; e questo è comunque più che compensato dalla forte crescita in Asia Pacific dove l’aumento è del 301,9% in termini di volumi (29.500 unità vendute) e del 263,6% in termini di fatturato (66,9 milioni di euro). L’utile netto di 33,1 milioni di euro marca una crescita del 28,6% rispetto al primo semestre

2009, dopo avere scontato 29,7 milioni di euro di imposte. Per quanto riguarda il futuro, le attività di ricerca e sviluppo del Gruppo Piaggio avranno come obiettivo il rinnovamento delle gamme scooter, motociclette e veicoli commerciali, e si lavorerà intensamente allo sviluppo di motorizzazioni a ridotti consumi e basso inquinamento.

LA RIVOLUZIONE È L’ATTENZIONE SI È PARLATO anche di sicurezza al Meeting di Rimini, al convegno “Viaggiare sicuri: la vita è una cosa meravigliosa” promosso dalla Fondazione ANIA per la Sicurezza Stradale. Hanno partecipato al dibattito il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Altero Matteoli, monsignor Luigi Negri, vescovo di San Marino Montefeltro, e il presidente della Fondazione ANIA, Sandro Salvati; presente anche la band “Zero Assoluto”. «Ragazzi, la vita è una cosa meravigliosa – ha sottolineato Salvati –. Non distruggete il vostro futuro in un incidente stradale». «È fondamentale tenere sempre alta l’attenzione rispetto alle nostre azioni e rispetto a ciò che accade intorno a noi – hanno fatto eco gli Zero Assoluto –. Non a caso il claim che abbiamo scelto per la campagna di sensibilizzazione è ‘La rivoluzione è l’attenzione’. Il divertimento sicuro è senza dubbio più bello».

25-26 SETTEMBRE

LA MESSA DEI MOTOCICLISTI VUNDES VUN VAN A MAN SUCCESSO A LOS ANGELES In occasione del viaggio organizzato nel 2007 da CR&S, che portò 11 delle sue monocilindriche Vun all’Isola di Man per il Tourist Trophy del centenario (nella foto), venne realizzato un documentario, co-prodotto con il regista Raffaele Canepa. L’iniziativa ha avuto successo: “Vundes Vun van a Man” ha vinto il premio come miglior documentario straniero all’All Sport Film Festival di Los Angeles, secondo nella classifica assoluta.

MEETING DI RIMINI

LA MESSA Ecumenica dei Motociclisti farà parte anche quest’anno delle manifestazioni legate a Intermot, il Salone di Colonia. La cerimonia riscuote molto successo e ormai fa parte, a suo modo, degli appuntamenti classici del Salone. Verrà celebrata sabato 9 ottobre, con la partecipazione del capitolo metropolitano della Hohe Domkirche (la Cattedrale di Colonia), della Chiesa cattolica e protestante di Colonia, di gruppi di biker legati alla Chiesa locale e del team Mogo Hamburg (riunito intorno al Pastore Erich Fähling). Dopo la celebrazione i partecipanti attraverseranno in moto la città, in corteo, per visitare Intermot. Sono previsti 5000 biker.

BENEDIZIONE AI MOTOCICLISTI DOPO LA MESSA ECUMENICA DI INTERMOT A COLONIA.

VIENI ALL’OPEN DAY HARLEY SE VOLETE provare le novità Harley-Davidson 2011 segnatevi le date del 25 e 26 settembre, in cui si terrà l’Open Day presso le concessionarie aderenti all’iniziativa. Saranno esposte le novità di Milwaukee, tra le quali l’inedita Sportster SuperLow (nella foto), la Softail Deluxe, le Softail con ABS di serie e le Touring col motore Twin Cam 103; alcune saranno disponibili per i test, serviranno casco e patente. Info e concessionarie su www.harley-davidson.it .


Motolandia Manifestazioni, viaggi e turismo

Milano-Taranto: sulle strade dei ricordi

DALL’ALTO: IL VIA DA PISA; ATTILIO E GIULIA EIRALE, PRIMI NELLA STORICA SCOOTER; GRUPPO CON IN TESTA ERNESTO TESSAROLO, PRIMO NELLA 125 STORICA-SPORT; COSIMO ANTELMI SU BIANCHI 125.

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È UNA di quelle manifestazioni che vivono soprattutto per la passione di chi l’organizza e per quella dei partecipanti, tanti gli stranieri, che vogliono rivivere le sensazioni di una gara e un’epoca ormai lontanissime. Al via in notturna della Milano-Taranto, giunta alla 24° edizione con l’organizzazione di Franco Sabatini e del Motoclub Veteran San Martino, erano in 250, provenienti un po’ da tutto il mondo, con moto d’ogni tipo e d’epoca. Una “passeggiata” di oltre 2.000 km, in sei tappe da Milano a Pisa, quindi a Principina Terra, Latina, Paestum, Matera, sino alla città dei due mari. Un percorso tanto impegnativo, dove confrontarsi con i tornanti e le asperità dell’asfalto è stato spesso più arduo che vedersela con cronometro e avversari, quanto appagante per la bellezza dei luoghi. La classe più piccola della categoria Storica-Sport è stata vinta dal padovano Massimo Nocent, alla guida di un Guzzino 65 del 1954, davanti a Davide Burzoni (Motom 49) e Mahl Axel (Kreidler Florett 48 del 1960). Nella Scooter ha primeggiato Angelo Torri su Vespa 125 del 1981, davanti a Felice Riboli (Vespa 150 del 1966) e a Stefano Cremaschi (Vespa 125 del 1976). Nella 125 il bassanese Ernesto Tessarollo, nonostante una caduta, ha portato al successo la Slughi Parilla 125 del 1960, mentre Silvano Fabbri, con il maggior numero di partecipazioni alla rievocazione (ben 23 su 24 edizioni) ha chiuso al secondo posto (Corsaro Morini). Terzo Ferdinando

Cassese (Morini Corsaro 125 del 1971). Nella 175 Marco Tomassini ha messo tutti d’accordo con la sua Gilera Sport 175 del 1957, alle spalle Adriano Assandri (Gilera Sport 150 del 1957) e Graziano Dall’Osso (Morini GT 175 del 1955). Nella 350 vittoria dell’olandese Joris Verhoeff, su Aermacchi SS 350 del 1975, con tre punti di vantaggio sul connazionale Marten Van Klinken (Aermacchi 350 SS del 1972) e quattro sull’australiano Martin De’ Pannone (MV Agusta del 1971). Nella Sport successo tra i side del duo Gambarini su Vespa 125 del 1953 che si è lasciato alle spalle Vink-Vink (BMW R 50 del 1962) e Dusoswa-Dusoswa (BMW R 50 del 1961). Alberto Tomasini (Motobi-Benelli SS 5V del 1970) ha vinto la 250 davanti a Ciro Urselli (Motobi Replica del 1973) e a Detlef Schulz (Motobi 250 del 1970). Nella Oltre 500 successo di Davide Paolini (Ducati Scrambler del 1976) su Daniele Seriacopi (Honda CB 750 del 1975) e Fulvio Santalucia (Honda CB 400 del 1972). Nella Categoria Storica, tra i side primo Attilio Eirale che ha corso con la nipotina Giulia su Guzzi GTV 500 del 1937, a Gianni Mostosi, con il figlio Arrigo di 10 anni, la piazza d’onore su Benelli VL 500 del 1940, terzo Hingst-Van Ginneken (Messerschmitt del 1961). Nella 250 primo Giuseppe Giura Longo (Guzzi Airone Sport del 1957), dietro di lui Luciano Albano (Guzzi Galletto del 1957) e Heinz Reinfurt (Guzzi Airone Sport del 1954). Nella 500 successo del docente universitario Vittore Cossalter (Guzzi Falcone 500 del 1957) davanti a Dublinio Fabris (BMW R 67 del 1953) e a Matteo Rossi Sebaste (Falcone 500 del 1951).

Multimedia L’ULTIMO attacco all’impero del mitico Mario Kart leader, da decenni, di questo genere di corse arcade - viene da “Mod Nation Racers”, videogioco della United Front Games per le consolle Sony PS3 e PSP. Si tratta di una sfida in stile cartoon a bordo di go-kart di fantasia con armi, bonus, potenziamenti e trappole lungo la pista. Ci sono poi a disposizione del giocatore tre potentissimi editor per personalizzare personaggi, vetture e circuiti. Da condividere anche con la community online. Divertente, però un po’ troppo lunghi i caricamenti del software.

IN BREVE

2000 CHILOMETRI DI PURA PASSIONE

A MONZA LA F.1 IN PISTA E LE MOTO IN PIAZZA Il Motoclub Monza organizzerà dal 9 al 12 settembre la mostra di moto d’epoca “Aspettando la F1”. L’evento, patrocinato dal Comune di Monza, verrà ospitato in una struttura realizzata per l’occasione in Piazza Trento e Trieste. Saranno esposte una cinquantina di moto tra le quali quelle della collezione di BMW GS 80, per celebrare il trentennale dello storico modello della Casa bavarese e, grazie alla collaborazione del Registro Storico Gilera, tutte le moto da fuoristrada prodotte dalla Casa di Arcore. Attesa anche la mitica Guzzi 8 cilindri 500 da GP. Ingresso libero, orari: giovedì 18.00 - 23.30, venerdì e sabato 10.00 – 23.30, domenica 10.00 - 21.00.


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QUANDO L’AFFARE VA ANNUSATO DOPO che si seppe che quella tazza dal gusto a dir poco discutibile proveniente dal bagno di John Lennon era valsa all’idraulico che l’aveva ricevuta in dono più di 11.000 euro in un’asta, il mondo degli idraulici non fu più lo stesso. La maggior parte di essi, annusato l’affare – e scusate il gioco di parole un po’ greve ma irresistibile – cominciarono a conservare tutto quanto poteva capitar loro di trovare dentro bagni, scarichi, cucine intasate, tubi inceppati e rubinetti arrugginiti, in previsione di future aste o semplici scoop giornalistici. Vero è che non tutti quelli che regalano tazze del bagno sono John Lennon o personaggi di pari grado, ma gli idraulici sono notoriamente gente di una certa lungimiranza, capaci di intuire se un fermacapelli dentro un bidet possa avere un certo valore anche se appartiene ad una fanciulla per il momento sconosciuta, ma decisamente votata alla fama e al successo. Così, dopo la clamorosa storia di John Hancock e della tazza dell’ex Beatle (che tra il 1969 e il 1972 era installata nel bagno della sua villa a ovest di Londra e una volta deciso di sostituirla l’aveva regalata all’idraulico che per anni l’aveva usata come vaso di fiori prima di decidersi di venderla), molti altri idraulici cercarono di passare più o meno alla storia anche se spesso finirono per ritrovarsi nella cronaca. Chris Chritoferson, giovane aiutante di un idraulico più vecchio ed esperto di lui, si ritrovò un giorno per le mani un giornaletto di signorine succinte che ostruiva il lavandino di un famoso stilista scozzese dichiaratamente omosessuale ma evidentemente etero che, forse per non scuotere il suo pubblico, si dilettava con foto di donne procaci cercando però di non darlo a sapere. L’idraulico Chris conservò gelosamente il giornaletto per qualche tempo, provò più tardi a contattare un settimanale scandalistico a cui rivelare la cosa, ma il muro di gomma innalzato dal mondo degli stilisti gli impedì di raggiungere fama e gloria per sempre, per la gioia soprattutto del fidanzato – ignaro – dello stilista. Mario Sutteri – super Mario per gli amici – scoprì una volta dentro il sifone della doccia di un noto campione di automobili un paio di guanti da moto e delle calze di nylon color bluette. Immaginò la banale strada del ricatto, poi quella dello scoop giornalistico e infine della vendita su ebay del tutto, ma alla fine la sua mania di collezionare oggetti strani ebbe il sopravvento e ora guanti e calze sono incorniciati nel suo salotto accanto a delle mutande con i porcellini ritrovate sotto la piastrella di un politico di fama e se solo ne conoscesse il valore e ne vendesse la metà, super Mario sarebbe a posto – lui e la sua famiglia – per almeno un paio di generazioni. C’è anche da dire che da che si è saputa la storia della tazza a fiori di John Lennon e qualcosa è trapelato di altri memorabilia da bagno, non solo il mondo degli idraulici è decisamente cambiato. Tutti stanno più attenti ad infognare oggetti senza pensarci. Perché prima o poi tutto salta fuori, soprattutto dagli scarichi. Laura Cattaneo

Radunifino al 12 settembre 1Piemonte

02-97950249, www.motoclubmagenta.com, email info@motoclubmagenta

SABATO 11 - DOMENICA 12 SETTEMBRE

SABATO 11 SETTEMBRE

18º Motoincontro Lady Ducati a Colle del Lys - Torino Lady Ducati DOC, tel. 011485574, 011-4733269, 338-9931303, www. ladyducatidoc.biz, email ladyducatidoc@ libero.it ri4ª Rievocazione storiel ca “Gran Circuito del o Sestriere” a Pinerolo (TO) V.C. Pinerolo “ill vesPino”, tel. 347-4243957, fax 0121-323667, www.ilvespino.it, email info@ ilvespino.it

8º Poker Run da Milano a Zeccone (PV) Hells Angels M.C. Milano, tel. 392-6852814, 393-5984428, www.hellsangels.it, email lo lory666@hellsangels.it

DOMENICA 12 SETTEMBRE Motoraduno territoriale oriale a Crescentino (VC) M.C. Zanza Team, tel. 0161-843530328-8677000, fax 0161-836098, www.zanzateam.it, email motoclub@zanzateam.it Raduno interregionale “una Vespa per amica” a Busca (CN) manifestazione a scopo benefico. Vespa Club Busca Group, tel. 338-4858938, 328-8333602, 328-0181007, www.vespabuscagroup.net, email buscagroup@vespaclubditalia.it Motoincontro Gruppo 1 per moto da competizione e stradali a Forno Canavese - ricordando la Forno-Milani Centauro Club Forno Canavese, tel. 0124-7193, fax 0124700956, www.centauroclubforno.org, email bertino.a@libero.it Motoincontro moto d’epoca Gruppo 1 a Pogno (NO) M.C. Super Contra, tel. 3355495648, fax 0322-97109, www.supercontra.it, email info@supercontra.it

1Liguria VENERDÌ 10 DOMENICA 12 SETTEMBRE 24º Gran Premio o motociclistico internazionale di Sanremo - Rievocazione storica del circuito di Ospedaletti Comune di Ospedaletti, tel. 4568758 www.ciri 0184-682498, 349-4568758, cuitospedaletti.it - email circuito@circuitospedaletti.it

DOMENICA 12 SETTEMBRE MotoTour Benedizione dei caschi al Santuario N.S. Madonna della Guardia partenza da Genova piazza De Ferrari. M.C. Touring Genova ‘91, tel. 328-9445981, 3474613466, www.touringgenova91.it, email info@touringgenova91.it Mulatrial della Val d’Aveto a S. Stefano d’Aveto (GE) M.C. Della Superba, tel. 3407378194, fax 010-784088, www.motoclubdellasuperba.it, email info@motoclubdellasuperba.it

1Lombardia GIOVEDÌ 9 - DOMENICA 12 SETTEMBRE 4ª mostra moto d’epoca “Aspettando la F.1” a Monza M.C. Monza O. Clemencigh, tel./fax 039-325103, www.motoclubmonza. it, email info@motoclubmonza.it

VENERDÌ 10 - DOMENICA 12 SETTEMBRE Mototour Nazionale 15º Motogiro della Lombardia M.C. Magenta, tel. 02-97291567,

SABATO 11 - DOMENICA 12 SETTEMBRE S R Raduno Ducati Fashion a San Biagio (MN) D Ducati Club Mantova, tel. 347-8606386 Davvide, www.ducatimantova.it, email info@ d ducatimantova.it

DOMENICA 12 SETTEMBRE D 1 Motoringraziamento a Treviso Bre14º ssciano (BS) al Santuario di San Liberale, p patrono dei motociclisti. Info 339-2128401, h http://xoomer.alice.it/motoringraziamento, e email motoringraziamento@yahoo.it M Motocavalcata “Sès Poont e Trì Cantòn” a C Cava Manara (PV) M.C. Modern Times, tel. 339-1371618, 392-6969349, www.mcmt.it, email info@mcmt.it 9º Motoraduno d’epoca a Seriate (BG) M.C. Bergamo scuderia Norelli, tel. e fax 0354592744, www.motoclub.bergamo.it, email enzo.paris@alice.it

1Trentino Alto Adige DOMENICA 12 SETTEMBRE 17ª Trento - Bondone storica, Trofeo nazionale Motoraid per moto d’epoca M.C. Trento, tel. e fax 0461-915666, www.motoclubtrento.it, email info@motoclubtrento.it Campionato Italiano Vespa Raid “Trento Bondone” V.C. Rovereto, tel. 0464-433069, www.vespaclubrovereto.it, email rovereto@ vespaclubditalia.it

1Friuli Venezia Giulia DOMENICA 12 SETTEMBRE D 1 Sfilata di auto e moto d’epoca ad Aiello 12ª d del Friuli (UD) con premi per tutti, per info formazioni Luca, tel. 339-1307845.

1Veneto DOMENICA 12 SETTEMBRE D M Motoincontro regionale Ai Castelli a Monte tecchio Maggiore (VI) M.C. Montecchio B Brendola, tel. 338-9834566, 0444-405431, e email montecchiobrendola@motoclubfmi.it

1Emilia Romagna VENERDÌ 10 - DOMENICA 12 SETTEMBRE Mostra Scambio di Imola (BO) presso l’Autodromo CRAME (Club Romagnolo Auto Moto d’Epoca), tel. 0542-690704, 3356113207, email crame@crame.it, www.mostrascambioimola.it

SABATO 11 - DOMENICA 12 SETTEMBRE 14º Motocavalcata di Febbio a FebbioRescadore (RE) M.C. Crostolo, tel. 3331277208, 347-9907071, 335-6129484, email rossanoguidetti@tin.it, www.crostolo.it 9ª edizione “In Moto per uno straccio di pace”, corteo motociclistico per manifestare contro le guerre e ogni forma di violenza nel mondo, da Ravenna a Piazza San Pietro a Roma. Aperto a tutte le moto e motociclisti. Guzzi Club Ravenna, tel. 0544-453499, 337-623578, 347-2292091, fax 0544-34120, www.guzziclubravenna.it, email info@guzziclubravenna.it

DOMENICA 12 SETTEMBRE 7º Motoincontro “il Guercino” - 5º Motoincontro per moto d’epoca Citta di Cento (FE) aperto a tutti i tipi di moto. M.C. 100%

Centauri, tel. 349-7396296, fax 051-901238, www.motoclubcento.it, email centauri@ motoclubcento.it Cavalcata del Prosciutto, raduno non competitivo fuoristrada a Langhirano (PR) in occasione del festival del Prosciutto di Parma. Tel. 329-5742818, 335-8253000, email info@saharaservices.it, www.festivaldelprosciuttodiparma.com

1Toscana SABATO 11 - DOMENICA 12 SETTEMBRE Motoincontro Territoriale “5ª festa del Motociclista” a San Quirico d’Orcia (SI) M.C. San Quirico d’Orcia, tel. 335-6743145, fax 0577-899500, www.motoclubsanquirico. org, email info@motoclubsanquirico.org Motoraduno territoriale 7º Motofiasco, 3º Memorial Alfredo Quieti, prova Trofeo Turistico Toscana a Quarrata (PT) M.C. Quarrata, tel. 338-4253806, email motoclubquarrata@virgilio.it

DOMENICA 12 SETTEMBRE 2º Raduno Vespa “50’s Day” a Montemurlo (Prato) V.C. Montemurlo, tel. 345-9323581, www.vespaclubmontemurlo.it, email info@ vespaclubmontemurlo.it Raduno nazionale Vespa Città di Fiesole (FI) V.C. Fiesole, tel. 333-5936158, 0556125086, www.ilrifugiodelvespista.it, email vcfiesole@ilrifugiodelvespista.it

Motoraduno a Nettuno (RM) M.C. I Cavalieri, tel. 349-4968158, email icavalieri@ motoclubfmi.it

1Abruzzo DOMENICA 12 SETTEMBRE 7ª Cavalcata dei Briganti a Castel di Sangro (AQ) M.C. Sahara Project, tel. 335-6309410, 330-431681, indirizzo email corradodeluca@tin.it

1Campania SABATO 11 - DOMENICA 12 SETTEMBRE 2° Motoraduno Interregionale “Memorial Ernesto Viscovo” a Terzigno (NA) M.C. Amici Vesuviani, tel. 392-9050659, 0815294884, email motoclubamicivesuviani@ live.it Motoconcentrazione storica nazionale d’epoca Gruppo 1 a Eboli (SA) M.C. Tirseni, tel. e fax 0828-364878, email tirseni@motoclubfmi.it

1Puglia SABATO 11 - DOMENICA 12 SETTEMBRE 3º South Deer Fest Biker’s Party a San Pietro Vernotico (BR) presso centro ippico Ranch Iacobazzi, per tutti i tipi di moto. South Deer Brindisi, tel. 349-8449948, email south-deer@libero.it

1Marche

1Calabria

SABATO 11 SETTEMBRE

SABATO 11 - DOMENICA 12 SETTEMBRE

3º Motonotte a Civitanova Marche (MC) giro del Maceratese interamente in notturna. M.C. Civitanova, tel. 330-261606, 3286633161, 338-7807521, www.motoclubcivitanova.it, email info@motoclubcivitanova.it Motoraduno Guzzi Aquile del Conero ad Ancona M.C. Aquile del Conero, tel. 335 5246107, email direzione.motoclub@libero. it

1Umbria DOMENICA 12 SETTEMBRE VespaRaduno nazionale Città di Perugia V.C. Perugia, tel. 333-3102936, 347-3512785, fax 075-5289108, www.vespaclubperugia.it, email info@vespaclubperugia.it

1Lazio SABATO 11 SETTEMBRE 6º Motoincontro a Palestrina (RM) piazza Santa Maria degli Angeli. M.C. Palestrina L. Albertani, tel. 338-3331834, 335-1232942, 335-1232942, 338-5849457, www.motoclubpalestrina.it

SABATO 11 DOMENICA 12 SETTEMBRE 2º Pistoni all’Amaatriciana ad Ama-o trice (RI) presso centro vacanze lo Scoiattolo, aperto a tutti i tipi di moto. Harley Davidson Italian Club Abruzzo, tel. 389-9628066, 329-6617804.

DOMENICA 12 SETTEMBRE 9º Motoraduno a Mentana (RM) M.C. I Nomentani, tel. 06-9091593, 339-6608776, fax 069091593, www.inomentani-mc.it, email inomentani-mc@libero.it

9º Motoraduno Città di Acri (CS) M.C. Salvatore Pignataro Acri, tel. e fax 0984950637,, www.motoclubacri.it, email sal. pignataroacri@motoclubfmi.it, gracco70@ tiscali.it

DOMENICA 12 SETTEMBRE 3º raduno nazionale Vespa Città di Lamezia Terme (CZ) V.C. Lamezia Terme, tel. 333-5496710, fax 0968-448629, www. vespaclublamezia.it, email info@vespaclublamezia.it

1Sicilia DOMENICA 12 SETTEMBRE 7º Mototour re-e gionale “Sulle Strade del Padri-no” lungomare di Sant’Alessio Siculo (ME) M.C. Mori Peloritani, tel. 33893 9328260, www. m moripeloritani. co email info@moripeloritani.com moripeloritani com com, Mototour regionale “Liliana” a BianM ca cavilla (CT) M.C. Le Lepri Siciliane, tel. 34 349-5443935, fax 095-7711138, email leone nex1972@hotmail.it M Mototour regionale a Gela (CL) M.C. Gela, te 329-0672914, 339-3299490, fax 0933tel. 81 811390, www.motoclubgela.it, email mail@ m motoclubgela.it

1Sardegna VENERDÌ 10 - DOMENICA 12 SETTEMBRE VE 14 Motoraduno nazionale dell’Arcipelago 14º del Sulcis a Portoscuso (CA) - 8ª prova TT. M.C. Portoscuso, tel. 339-7014242, 3490920667, 338-8777926, fax 0781-510524, www.motoclubportoscuso.it, email motoclubportoscuso@interfree.it

IL ROMBO SOSTITUITO DA UN RONZIO COM’È abitudine di un po’ tutti quelli di ampio vissuto, anch’io finisco spesso col restare attaccato alle mie fisime con la stessa gioiosa cretineria con la quale ci si lega affettivamente al proprio botolo. Che è sempre il cane più bello e intelligente del mondo, anche se assomiglia ad un secchio della spazzatura incrociato con un barracuda bastardo bocciato a scuola. Questo per dire che pure riguardo le motociclette mi sto scoprendo piuttosto conservatore, e non perché ami il retrò – che anzi detesto - o sia contrario alle novità - che anzi adoro, specie se rivoluzionarie - ma perché credo che un qualcosa nato in origine giraffa, tanto per restare nel campo delle metafore animali, non possa trasformarsi di punto in bianco in pinguino, se non forse appellandosi alla pazienza delle ere geologiche e potendo riavvolgere all’indietro il film dell’evoluzione, così da restituire ruolo genetico al lavoro di cantiere dei primi protozoi e delle prime cellule staminali indifferenziale. Insomma, reiventando un’altra ruota e non solo dando una mano di belletto a quella che già c’è. Nello specifico, sto osservando con estremo sospetto la tecnologia dell’elettrico applicata al nostro settore. Dove l’occhio mi cade sempre su quei finti serbatoi, inutili, atti semplicemente a garantire continuità emotiva agli appassionati, tranquillizzandone la vista - un po’ come avveniva con gli chassis a forma di carrozza delle prime automobili - ma che in realtà non servono a un cavolo se non a nascondere enormi batterie, di costo esorbitante, che impiegano metalli andini la cui estrazione/trasformazione già da sola spreca a monte tutta l’energia risparmiata a valle nella vita utile del veicolo. Senza contare il fatto che l’elettricità non è una manna regalata dal cielo, automaticamente rinnovabile. Insomma, a me sembra più che altro una presa per i fondelli che uno sforzo razionale per cercare di salvare davvero l’ambiente. Ennesimo gadget sfornato incompleto dall’industria - e sponsorizzato dai politici, che incassano benefit d’immagine sfanculando come al solito i problemi veri dei posteri. Ma ciò che mi lascia più perplesso, di fronte ad un futuro senza motori endotermici, non sono tanto le prestazioni, attualmente ridicole (ci pensate? 3 ore di sosta ogni 40 km, ammesso che esistano colonnine di ricarica, spostando solo il problema inquinamento dalle moto alle centrali di produzione dell’energia), ma la quasi assoluta assenza di rumore che accompagnerebbe qualsiasi viaggio elettrico. Non più il gagliardo e maschio borbottare del bicilindrico cui siamo abituati o l’urlo di petto dei plurifrazionati, musica per le nostre orecchie malsane, ma un vago ronzio di neon fulminato che personalmente mi causerebbe parecchia depressione. E qui torna in mente la scena di me che percorro a palla una remota strada forestale in Canada, imbattendomi d’improvviso in una famigliola di grizzly incazzati. Quella volta la voce tonante del mio mono li fece scappare, ma cosa sarebbe successo se avessi prodotto soltanto il suono eunuco di un soffio di vento? Giovanni Carlo Nuzzo - gcn@gcnw.it

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11 - 12 SETTEMBRE Mondiale - Campionato endurance - 24 Ore Bol d’Or a Magny-Cours (Francia) Association du Circuit de Nevers Magny Cours, tel. +33-3-86218000, fax +33-386218080, www.boldor.com

12 SETTEMBRE Coppa Italia a Vallelunga 125 Sport Under 21, Kawasaki 250-600 Ninja, Honda RS 125 GP-Hornet Cup-CBR 600 Cup, KCUP Metzeler 600-1000, Rookie Cup 250 - Moriwaki, Metrakit 125 PreGP, Camp. Italiano Femminile, Suzuki Gladius 650 Gentlemen’s M.C., tel. 06-4958492 (martedì e giovedì dalle 18:30 alle 20:30), fax 064466600, 06-94810284, www.gmc-roma.it, email info@gmc-roma.it - www.civ.tv Trofeo Honda HIRP, quinta prova a Corridonia (MC) Kartodromo Cogis Kart, via Le Grazie snc, 62014 Corridonia (MC), tel. 0733-432455, fax 0733-432455, www.cogiskart.it, email info@cogiskart.it

1Cross 11 SETTEMBRE Gara interregionale MX1 e MX2 a Lodi (in notturna) M.C. Emilio Marchi, tel. 02525412, 337-282369, 329-2037335, www. lodicross.it, emiliomarchi@motoclubfmi.it

12 SETTEMBRE Mondiale - Campionato MX1/MX2 e Femminile, campionato europeo 125 a Fermo (AP) M.C. Monterosato, tel. 0734-621966, 360-342344, fax 0734-603655, www.monterosato.com, info@monterosato.com Mondiale - Campionato sidecarcross ed europeo quadcross a Rudersberg (Germania) DMSB tel. +49-69-6330070, www. dmsb.de, dmsb@dmsb.de Campionato ligure a Pieve di Teco (IM) M.C. I Lupi Varazze, tel. 328-2143683, www.ellemx.it, info@motoclubilupi.it Campionato emiliano-romagnolo MX1 assoluta e 2 tempi, MX2 assoluta e Under 17, MX4, Minicross tutte le classi, 125 non valida per il campionato a Castelvetro (MO) M.C. La Quercia, tel. 347-8629428, 059-791354, fax 0536-807557, barbaiola. jimdo.com/, email barbaiola@gmail.com Campionato sardo MX1, MX2 e minicross a Tempio Pausania (SS) M.C. Polisportiva Città di Tempio Pausania, tel. 079-4920400, 328-4750084 mc.tempio@libero.it

1Supermotard 12 SETTEMBRE Coppa europea a Izmit (Turchia) TMF (Turkish Motorcycling Federation), tel. +90 motosprint

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212 346 1986, fax +90 212 346 1988 www. tmf.org.tr info@tmf.org.tr Campionato campano sul circuito di Casalvelino (SA) M.C. Motorsannio, tel. 0824-40387, 0824-338970, www.motorsannio.it, info@motorsannio.net Campionato siciliano motard, scooter, minimoto, minibike motard a Vittoria (RG) Kartodromo Sole Luna, tel. 0932866616, www.kartodromosoleluna.com Coppa Italia AICS a Ottobiano (PV) Pista South Milano, tel. 0384-496099, fax 0384496933, www.southmilanokarting.com, email info@pistasouthmilano.it

1Enduro 10 - 12 SETTEMBRE Europeo - Ultima prova di campionato e Enduro Trophy of Nations and Clubs a Oliveira do Hospital (Portogallo) Clube Seita, tel./fax +351-238086634, www.clubeseita.pt, info@clubeseita.it

11 - 12 SETTEMBRE Summer Wheels a Sauze d’Oulx (AO) M.C. Vittorio Alfieri, tel. 0141-275019, mcalfieri@libero.it - www.summerwheels.it

12 SETTEMBRE Campionato emiliano-romagnolo e Husqvarna Cup a Pecorara (PC) M.C. Valtidone, tel. 0523-881619, 392-9887199, email motoclubvaltidone@yahoo.it - www. husqvarna-motorcycles.com Campionato regionale Piemonte-Liguria minienduro a Bergamasco (AL) M.C. Madonnina dei Centauri, tel. 338-4605138, fax 0131-40664, www.mcmadonnina.it, email segreteria@mcmadonnina.it Campionato lombardo major a S. Margherita di Staffora-Menconico-Brallo di Pregola (PV) M.C. Valli Oltrepò, tel. e fax 0383-365354, www.motoclubvallioltrepo. com, ferro.home@gmail.com Campionato triveneto e friulano minienduro M.C. S. Giovanni Livenza, tel. 043476229, 393-0481874, fax 0434-768969, email sangiovannilivenza@motoclubfmi.it Campionato veneto endurance off-road a Isola Vicentina (VI) M.C. Schio, tel. 3357732671, www.motoclubschio.com, info@ motoclubschio.com Campionato toscano, quinta prova ad Arezzo M.C. Etruria, tel. 0575451075, fax 0575451075, email oroalberta@libero.it Campionato siciliano a Piana degli Albanesi (PA) M.C. Tre Valli, tel. e fax 0918575812, email belcarta@alice.it Trofeo Enduro Uisp Marche a Fossombrone (PU) M.C. Vallesina L. Albanesi 3355370187, fax 0731-57409, www.pistedellemarche.com, novellimarco@fastwebnet.it

1Rally 11 - 12 SETTEMBRE Italiano - Sesta e settima prova di campionato a Castelnuovo della Daunia (FG) M.C. Falchi Dauni, tel. e fax 0881-559146,

340-2992539, www.motoclubcastelnuovo. com, infotiscali@motoclubcastelnuovo.it

1Trial 10 SETTEMBRE Mondiale - Campionato Femminile, ultima prova a Myslenice (Polonia) KKCIM SMOK, tel. +48 12 431 18 68, 69, krakow@ pzm.com.pl, www.trialonline.org

11 SETTEMBRE Mondiale - Trial delle Nazioni Femminile a Myslenice (Polonia) KKCIM SMOK, tel. +48 12 431 18 68, fax 48 12 431 18 69, www. tdn2010.pl, email krakow@pzm.com.pl

12 SETTEMBRE Mondiale - Trial delle Nazioni a Myslenice (Polonia) KKCIM SMOK, tel. +48 12 431 18 68, www.tdn2010.pl, www.trialonline.org Trofeo Centro Sud a Montorio al Vomano (TE) M.C. Trial il Vecchio Faggio, tel. e fax 0861-57234, www.vecchiofaggio.it, email vecchiofaggio@libero.it Campionato triveneto, sesta prova a Castello-Molina di Fiemme (TN) M.C. Neumarkt Egna, tel. 0471 820652, www. mc-neumarkt-egna.it,info@mc-neumarktegna.it, egnaneumarkt@motoclubfmi.it Campionato piemontese e valdostano a Sestriere (TO) A.M.C. Gentlemen’s, tel. 0121-78049, email gentlemens@dag.it Gara sperimentale Softrial a Paspardo (BS) M.C. Lazzate, tel. e fax 02-96720762, fax 02-96720762, www.motoclublazzate. com, email info@motoclublazzate.it

1Speedway 11 SETTEMBRE Mondiale - Gran Premio di Danimarca a Vojens Speed Sport, tel. +45-74-504441, www.speedsport.dk, oo@speedsport.dk Mondiale - Campionato long track, finale 5 a Vechta (Germania) AC Kreis Vechta E.V. Im ADAC, tel. +49-4441-7577, www. ac-vechta.de, ludger.spils@ac-vechta.de Italiano - Campionato a squadre a Lonigo (VI) M.C. Lonigo, tel. 0444-831894, fax 0444-835144, www.motoclublonigo.com, email info@motoclublonigo.com

1Minimoto 12 SETTEMBRE Italiano - Seconda finale nazionale a Codogno (LO) M.C. Codogno, tel. e fax 037734589, www.motoclubcodogno.it, email info@motoclubcodogno.it

1Quad 12 SETTEMBRE Trofeo Italiano Quad FMI Classiche a Montelupo (FI) M.C. QuadForQuad, tel. 0433-88103, fax 0433-886775, www.fmiquad.it, gabriele.silino@federmoto.it, quadforquad@motoclubfmi.it

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