MITICO TONY Quinto titolo per Cairoli
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6/12 SETTEMBRE 2011 Settimanale Anno XXXIV Fascicolo 1736
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LOReNzO Re DI MISANO Le notti insonni frenano Stoner RIvOLUzIONe DUCATI In arrivo il telaio che vuole Rossi
SBK GeRMANIA Dopo Checa il diluvio
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MOTOGP SAN MARINO Simoncelli batte Dovizioso in pista e nella corsa alla moto ufficiale. La Honda ha scelto lui. Dovi farà le valigie?
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Sommario
numero 36/2011 PLa POSta Lettere di Stefano Saragoni Officina di Massimo Clarke
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Velocità, cross, enduro, trial, minimoto, speedway, supermoto
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MotoGP GP San Marino. Tutto sulla tredicesaima prova del Mondiale a Misano Moto2 GP San Marino 125 GP San Marino Superbike Round Germania al Nurburgring Supersport Mondiale al Nurburgring Superstock Coppa FIM 1000 ed Europeo 600
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Cross GP Europa MX1 e MX2 a Gaildorf (Germania) Enduro GP Andorra a St Julia trial GP Francia a Isola 2000 Supermoto Italiano Castelletto di Branduzzo (PV) Speedway Italiano individuale a Terenzano (UD) Sportitalia Gare nazionali e campionati regionali
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Gare e raduni Gli appuntamenti in pista
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PRUBRIChE
Contromano di Marco Masetti Polvere di stelle di Luigi Rivola Qui Giappone di Akira Nishimura donne e motori di Laura Cattaneo Via col vento di Giovanni Carlo Nuzzo
22 24 100 104 106
Direttore responsabile StEFaNO SaRaGONI 051.6227.232 s.saragoni@motosprint.it Redazione daRIO BaLLaRdINI 051.6227.234 d.ballardini@motosprint.it ENRICO BORGhI 051.6227.294 e.borghi@motosprint.it GIaNCaRLO GIaNNOBILE 051.6227.231 g.giannobile@motosprint.it MaRISa IMBROGNO 051.6227.203 m.imbrogno@motosprint.it RICCaRdO PIERGENtILI 051.6227.360 r.piergentili@motosprint.it LUCIa VOLtaN 051.6227.321 l.voltan@motosprint.it Grafici grafici_ms@motosprint.it LUCa LaZaZZERa 051.6227.251 CRIStIaN tROMBa 051.6227.393 IGLIS BaCChI 051.6227.293 LUIGI RaIMONdI 051.6227.252 VaNNI ROMaGNOLI 051.6227.420 Segreteria di redazione CINZIa StaFFa 051.6227.204 motosprint@motosprint.it Archivio CLaUdIO GIROttI 051.6227.341 GIUSEPPE RIMONdI Max MattIOLI
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Lettere
di Stefano Saragoni posta@motosprint.it
Mi perMetto d’intervenire sulla questione “MotoGP compra SBK”. Ho letto ed apprezzato il pezzo di Borghi, e vorrei permettermi alcune considerazioni sulle operazioni finanziarie che porteranno ad una qualche forma di “accorpamento” dei due principali campionati di velocità in pista. È innegabile che col passare degli anni MotoGP e Superbike abbiano finito col diventare sempre più simili. Sicuramente le vecchie 500 a 2 tempi erano un’altra cosa. Ma l’attuale categoria a 4T, 800 o 1000 che sia, alla fine non può differire più di tanto, e se le prestazioni diventano addirittura paragonabili... ci si rende conto che il rischio d’un doppione risulta abbastanza facile. È vero, le MotoGP sono prototipi, ma hanno pur sempre due ruote. E non è che le SBK siano poi così tanto di serie se mettono il serbatoio
carburante dove su quelle in vendita dal concessionario c’è solo il sottosella! Io non sono convinto che il problema sia dovuto solo alla crisi economica internazionale. Sì, questa avrà ridotto il numero dei partecipanti, ma secondo me le radici sono più profonde… o più semplici! Il mondo cambia, si evolve e naturalmente è necessario restare al passo coi tempi. Qual è quindi la soluzione? Vogliamo discutere di cilindrate, carenature, quantità e tipo di carburante o di energie alternative? Beh, qui si possono avere molte opinioni e difficilmente troveremo quella ideale. Però secondo me chi prenderà queste decisioni (FIM, Dorna o Costruttori che siano) non dovrà dimenticare una cosa fondamentale, da non scordare mai: le competizioni motoristiche sono nate, si sono sviluppate e si sono mantenu-
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mika kallio a brno in sella alla suter bmw. il prossimo anno in motogp arriveranno le prime moto crt.
chi è stato più veloce? bayliss o rossi? Volevo sapere chi ha girato più veloce al Mugello fra Troy Bayliss con la Ducati Extreme e Valentino Rossi con il prototipo della GP 1000. Matteo angiolini
Per quanto ne sappiamo, Bayliss con il prototipo della Extreme non è sceso sotto 1’53”. Il più veloce con questa moto pare sia stato Petrucci (in lizza per il titolo Stock), che è sceso sotto 1’52”. Rossi, al GP Italia, in gara ha fatto segnare come miglior tempo sul giro 1’49”3. quando un titolo è a rischio Visto che sono rimasto “fregato” per aver inviato in ritardo la mia proposta di titolo di copertina quando Haga fece doppietta qualche tempo fa, stavolta lo invio in anticipo, nel caso a Indy vincesse Spies: Ben fatto! Fabio Moscatelli Carrara (MC)
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per avere competizioni appassionanti
Il trofeo si è corso nel 2010 a Castelletto di Branduzzo, e prendeva il nome dal kit che permetteva di trasformare una moto da cross per adattarla alla pista. Quest’anno l’espereinza non è stata ripetuta.
IN BREVE
non trascuriamo l’aspetto tecnico
cosa sapete dirMi del trofeo kit3? Vorrei sapere se avete notizie di un trofeo che si chiama KIT3. Jurij re cecconi
SMETTILA DI GIOCARE .
Questa volta a “fregarti” è stato Spies! le radici del MotociclisMo sono sulla strada Voglio ringraziarvi per l’articolo sulla velocità in salita sul n. 34. Bella storia, scritta col cuore. Mi piace la MotoGP, ma non dimentico che le radici del motociclismo sono su quelle strade e su quelle facce che avete raccontato nel servizio. carlo Giulietti roma
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DOVE LA ROULETTE, IL BLACKJACK E GLI ALTRI GIOCHI, LI VIVI DAVVERO.
lettere
te su tre importantissimi fondamenti: 1. L’aspetto tecnico 2. L’interesse umano e sportivo 3. La spettacolarità Tutti e tre in egual misura determinanti. Imprescindibili se si vuol mantenere questa attività ai massimi livelli dell’interessi popolare. Dimenticarne solo uno sarebbe imperdonabile. Lo spettacolo è importante, oggi quanto ieri, ma non è sufficiente: in Moto2 quaranta concorrenti con quaranta moto anonime lottano per il titolo mondiale di un campionato monomarca! Il motociclismo, così come l’automobilismo, per attrarre ed affascinare deve tener conto - oltre che dello spettacolo anche della competizione tecnologica. Uniformare i mezzi meccanici, con l’imposizione del numero dei cilindri e dell’alesaggio, non so quanto farà risparmiare le varie Case costruttrici, ma sicuramente toglie molto all’interesse stesso del’attività. Che ne sarà della ricerca e dello sviluppo di soluzioni innovative che sono sempre state il fondamento di tutte le competizioni? Sono stato prolisso? Sono stato chiaro? Spero che il mio pensiero sia stato compreso. Quello che vorrei, per gli anni a venire, sono competizioni vere ed interessanti a livello sportivo e tecnico. Antonio Telari ciniselo Balsamo (mi)
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chiArissimo. E la tua sintesi finale non fa una piega. Quello che gli appassionati vogliono e si aspettano sono competizioni appassionanti dal punto di vista tecnico e umano, caratteristiche che sono garanzia di spettacolo.
radiazioni e paure boicottiamo il gp giappone scrivo anch’io per esprimere la mia opinione sul GP Giappone a Motegi. Nella mia città, ogni estate arrivano, ospitati da varie famiglie, bambini nati a Chernobyl vent’anni dopo il disastro nucleare per respirare aria buona e mangiare cibi sani, perché la loro salute è tutt’altro che buona... Non si può chiedere ai piloti e a tutto il popolo del paddock di manifestare la propria solidarietà al Giappone obbligandoli ad andare a Motegi. Qualcuno ha fatto un concerto benefico a Tokyo? Il fatto che i piloti rischino in pista non vuol dire che debbano andare serenamente a contaminarsi con le radiazioni, con il rischio di ammalarsi nei prossimi anni e di generare figli malati. Non siamo ipocriti, stiamo parlando di una cosa seria, della salute di centinaia di persone. Se la Dorna e la Honda stanno
facendo pressioni pesanti su piloti e tecnici, allora forse sta al mondo esterno al paddock dare un segnale. I giornalisti e i telecronisti possono rifiutarsi di andare e gli spettatori possono far sapere che lasceranno la TV spenta in segno di protesta. Un GP senza pubblico perderebbe completamente il suo senso e questo potrebbe convincere le Case giapponesi a fare un passo indietro. valentina
claudio castiglioni uomo semplice e grandissimo il mio ricordo di Claudio Castiglioni è piccolo ma per me molto grande. Ero al lago una mattina come tante e lui arrivó con la sua MV F4 e come una persona qualsiasi parcheggió e andó a farsi un giro tra la gente e i motociclisti, che non so se lo avessero riconosciuto. Persona semplice, uomo grandissimo che ha fatto molto per il nostro motociclismo. Lo osservavo pensando a ciò che ha creato fin dai tempi del Mondiale 500 con la Cagiva, poi con la Ducati in Superbike, e le vittorie nel cross, alla Dakar... Mi mancherá soprattutto la semplicità dell’uomo Claudio Castiglioni. In un hotel a Varese fa bella mostra di sé la Cagiva
500 numero 11 di John Kocinski, che se potesse parlare... Antonio Busto Arsizio (vA) Possiedo da poco tempo una fantastica MV F4 e confesso che alcune noie meccaniche è stata in grado di regalarmele, problemi da nulla rispetto alla felicità e all’orgoglio che provo ogni volta che la vedo, la tocco e la guido sulle strade della mia provincia. Bene, tutto questo è stato possibile solo grazie al genio di un uomo che con tanta tanta passione ha saputo trasformare in realtà un sogno. Ringrazio Claudio Castiglioni e penso che resterà nei nostri cuori grazie alle sue creature, frutto del suo genio. E voglio trasmettere stima e affetto a tutti coloro che lavorano in MV. Continuate così ragazzi. ottavio Amaglio AmmeTTo di essere di parte nel parlare del “Presidente” Claudio Castiglioni, non tanto riguardo alle moto, che anch’io, moglie e madre di motociclisti, trovo belle e speciali. È la persona, l’industriale, l’uomo che dà lavoro, che mi sembra speciale. Non c’è dubbio che le traversie ci sono state e non sono finite, però, guardando al passato, anche il futuro sembra più accettabile. Paola Ghinassi
lettere
durante le qualifiche della MotoGP a Indy ho sentito in TV commenti sullo stile di Stoner, su come Casey si muove sopra la moto, come carica il peso e via discorrendo. Questa sarebbe la ragione delle sue prestazioni da primato. Premesso che sono pochi quelli che parlano e scrivono di motociclismo di cui condivido le opinioni, penso anche che siano pochi quelli che sanno spiegare bene il motociclismo. Veramente, uscire tanto di carena e caricare tanto il peso del corpo per chiudere le curve, permette prestazioni e tempi stratosferici? Assolutamente no! Lo stile di guida è una caratteristica della persona, così come ognuno ha il proprio modo di camminare o correre che dipende anche dalla sua costituzione fisica. Ben Spies, per esempio, ha gli arti sproporzionati rispetto al busto e questo gli fa avere uno strano stile da portatore di carriola. Inoltre bisogna dire che ogni pilota quando deve “fare assetto” in curva con il ginocchio per terra, si sente sicuro con i propri movimenti naturali e non puo’ copiarne altri. Valentino Rossi non ama “uscire” tanto dalla moto, Stoner invece è un “fuori di carena”, ha sempre guidato così. La giusta definizione dello stile di Stoner la diede una volta Guareschi, dicendo: “Casey si muove sopra la moto come un gatto che salta da una parte all’altra della carena”. Parlando di stile, non si può non menzionare Max Biaggi, ovvero la perfezione e la naturalezza! Bello come lui, sulla moto, non ce ne sono in giro. roberto gallocchio
Mi sento chiamato in causa, perché ospite di Guido Meda e Italia 1 proprio a Indy, ho parlato di Stoner esprimendo il mio apprezzamento per il suo stile energico, fisico, esasperato. Molti preferiscono una guida più elegante e composta. Questione di gusti. L’efficacia, la velocità, non sono questione di stile, ma il mix perfetto di una serie di variabili. Che Stoner riesce a coniugare alla perfezione.
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motogp futuro stile formula 1? Leggendo Motosprint ho avuto l’impressione che si sia accolta in maniera troppo ottimistica l’acquisizione di Infront Motor Sports da parte della Bridgepoint - Dorna. Per me questa operazione porterà a snaturare entrambi i campionati. Certo, si continuerà a correre in moto e per salvare il motociclismo tanto basta, ma la domanda è: come? Prepariamoci in futuro a vedere una MotoGP simile alla Formula 1, con telaisti che acquistano i motori da terzi al posto delle scuderie tradizionali. Quando finisci in mano a una private equity, quello che ti puoi aspettare è che sistemino la situazione dal punto di vista finanziario ma la passione e l’avventura sono variabili che non rientrano nei modelli di queste società. Se questo sarà il futuro, presto non ci saranno più Ducati, Honda e Yamaha ma nomi improbabili fuori contesto, come quelli di una bevanda iperenergetica. D’altronde ora i soldi sono pochi e per salvare il motociclismo questo è un prezzo accettabile da pagare. Michele Carbini Bologna
io la penso così
stoner fuor di carena
Officina
di Massimo Clarke massimo.clarke@virgilio.it
Bilancieri
Il calore può dare alla TesTa
colpa di temperature non omogenee le temperature nelle varie zone della teSta Sono piuttoSto differenti: i valori che Si raggiungono nella zona dello Scarico Sono molto più elevati di quelli dell’aSpirazione. oggi eSiStono programmi in grado di calcolare le temperature di eSercizio e le dilatazioni durante la progettazione del componente.
MI È SEMPRE piaciuto osservare un mio amico meccanico, che spesso restaura moto storiche. Proprio vedendolo montare una testa, mi sono chiesto cosa succede quando il motore è in funzione. La testa si dilata, come logico, ma all’atto pratico, cosa comporta questo fenomeno, in particolar modo per quanto riguarda le valvole? Il gioco serve a compensare gli effetti di questa dilatazione, ma credo ci siano altri dettagli tecnici da aggiungere. Giusto? Gianfranco Tedeschi Roma
LA SUA DOMANDA è piuttosto sottile per un normale appassionato ma, a ben vedere, va ulteriormente approfondita, puntualizzando che, se è vero che la testa si dilata in tutte le direzioni, è anche vero che non lo fa in una maniera che non è uniforme. Ciò accade in quanto la distribuzione delle temperature non è omogenea. Per visualizzare in maniera sintetica la situazione, basta pensare che i motosprint
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gas ad altissima temperatura cedono calore alle pareti della camera e, in misura minore ma comunque considerevole, a quelle del condotto di scarico. Anche se si utilizzano dei passaggi acqua studiati con la massima cura, la testa tende ad avere un lato caldo e un lato freddo (quello ove si trovano i condotti di aspirazione). Ed è anche inevitabile che la parte inferiore lavori ad una temperatura più alta rispetto a quella superiore, ove si trovano i supporti degli alberi a camme e gli alloggiamenti delle punterie (o i fulcri dei BILANCIERI). In particolare, a trovarsi ad una temperatura decisamente elevata sono le pareti della camera di combustione. Questo comporta una maggiore dilatazione termica di tale zona, che viene ostacolata dalle altre zone della testa, a temperatura minore, e dagli organi di fissaggio. Tale espansione, contrastata e quindi modesta, ma non trascurabile, comporta un lieve allontanamento delle sedi delle
valvole. Pure la parte inferiore delle guide non sarà più nella stessa esatta posizione in cui si trovava alla temperatura ambiente e l’asse di ciascuna di esse non risulterà perfettamente centrato rispetto alla relativa sede. Le valvole, però, devono continuare a far tenuta, una volta in posizione di chiusura. E siccome fanno proprio questo, è evidente che in effetti i loro steli lavorano, sia pure in misura contenuta, anche a flessione e non solo a compressione ed a trazione. Il fatto che le superfici di tenuta dei funghi e delle sedi siano troncoconiche non solo è vantaggioso ai fini della ermeticità, ma risulta essenziale anche in quanto consente a ciascuna valvola di “autocentrarsi” rispetto alla relativa sede, quando torna in posizione di riposo. La distribuzione delle temperature può oggi essere visualizzata con grande accuratezza già in fase di progetto, grazie ad appositi programmi per computer. Una considerevole disomogeneità comporta la creazione di forti tensioni in se-
rati Sono organi fulc ità em tr eS a un ad l tipo (e allora Sono de a dito) o al centro acci) (Bilancieri a due Br ti ria Sva in ati ieg imp ed e motori per azionar mità le valvole. l’eStre con lo che è a contatto condo Se e ov mu Si Stelo hio rc ce di co un ar
no alla struttura, dato che in alcune zone il materiale vorrebbe espandersi in una certa misura ma non può farlo, in quanto ostacolato da quello che si trova in zone a temperatura più bassa, e viceversa. Insomma, si creano sforzi di tensione e di compressione ed è compito dei progettisti evitare che essi possano raggiungere valori troppo elevati. Alle sollecitazioni di natura termica si vanno ad aggiungere quelle meccaniche, dovute al fatto che le pareti della camera e le valvole, durante la combustione, devono sopportare picchi di pressione imponenti, che per di più si verificano con grande rapidità e si susseguono con una frequenza impressionante. Nei motori destinati ai modelli di serie di tipo più sportivo sono relativamente comuni oggi pressioni massime di combustione dell’ordine di 90 bar. Ciò significa che se il fungo della valvola ha un diametro di 30 mm, su di esso si “scarica” una forza di oltre 6000 N (cioè 600 chili). Se il fungo è di 36 mm, si passa ad oltre 900 kg e se è da 40 mm, addirittura a più di 1100 kg! Queste forze vengono ovviamente trasmesse alla testa tramite le sedi delle valvole; considerazioni analoghe valgono, come ovvio, per tutte le pareti delle camere di combustione. Insomma mentre spingono il pistone verso il punto morto inferiore, per fargli compiere la corsa di espansione (che è quella “utile” del ciclo), i gas tendono a sollevare la testa, come se volessero staccarla dal motore. Questo comporta, come ovvio, tensioni molto elevate e deformazioni elastiche di entità non trascurabile, che si susseguono senza posa. Insomma, quella della testa è davvero una vita infernale…
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Benzine speciali TuTTO iniziò negli anni ‘30... SO CHE le prestazioni dei motori possono aumentare impiegando delle benzine speciali. Senza passare a prodotti particolari e da tempo vietati (come ad esempio il metanolo ed il nitrometano), ci sono delle benzine che consentono di ottenere una potenza più elevata. Mi risulta che siano state impiegate largamente in passato sui motori di F.1. Poi c’è stato un giro di vite e la situazione è stata messa sotto controllo con regolamenti più restrittivi. Anche ora, però, le benzine che si usano per correre non sono proprio uguali a quelle che si comprano al distributore. Vorrei quindi avere informazioni sui carburanti speciali degli
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anni Ottanta, che effettivamente garantivano svariati cavalli in più ma che erano pur sempre delle benzine, a quanto mi risulta. Se si tratta sempre e solo di idrocarburi, si potrebbero usare unicamente quelli più vantaggiosi, separandoli dagli altri con procedimenti di raffineria che penso possano risultare abbastanza semplici. Certo, questo farebbe aumentare i costi, ma credo che il gioco valga la candela. Enzo Barone Palermo
I CARBURANTI davvero speciali hanno dominato la scena dalla metà degli anni Trenta alla fine del 1957, per quanto riguarda le vetture da Gran Premio, quando divenne obbligatorio l’impiego di benzina “reperibile in commercio” e
tutti passarono alla benzina avio, che in ogni caso era ben diversa da quella acquistabile ai distributori. In questo modo per le monoposto da Gran Premio è terminata un’era nella quale miscele a base di benzolo e di metanolo, spesso con notevoli quantità di nitrometano o di nitrobenzene, hanno dominato la scena. Le benzine speciali sono tornate in auge durante la cosiddetta era turbo. Erano costituite da idrocarburi, in quanto l’impiego di composti ossigenati come il metanolo era vietato, ma in certi casi sarebbe stato ben difficile, a rigore, considerarle delle “vere” benzine. Semplicemente, non rientravano nei parametri previsti per tali tipi di carburanti; in altri termini, le loro caratteristiche erano al di fuori del
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aromaTIco, Idrocarburo deTTo anche avenTe meTIlbenzene, re Te po e rT un fo ed una anTIdeTonanTe nella . elevaTa densITà esenTI pr no so la co mole carbonIo seTTe aTomI dI geno ro Id e oTTo dI
campo ammesso. Quella impiegata verso il termine della stagione 1988 per alimentare i motori Honda era costituita per oltre l’80% da TOLUENE e aveva una densità di 0,84 kg/dm3, ben superiore a quanto consentito da qualunque normativa. La potenza di un motore, fermi restando il regime di rotazione e la cilindrata (e il redi-
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Officina
mento termico), è legata direttamente alla quantità di carburante bruciata ad ogni ciclo. Il metanolo, il nitrometano sono avvantaggiati, sotto questo aspetto, dal fatto di contenere nella loro molecola dell’ossigeno, che all’atto pratico va ad aggiungersi a quello dell’aria; ciò consente di bruciare una maggiore quantità di carburante, rispetto alle benzine, per una stessa quantità di aria aspirata. Oltre al potere calorifico dei vari carburanti, occorre tenere presente il titolo, ovvero la dosatura della miscela che formano con l’aria, che varia per ciascuno di essi. La benzina ha un elevato contenuto energetico per unità di massa (ovvero, ha un potere calorifico alto), ma necessita di una grande quantità di aria. Quella che conta, fondamentalmente, è la tonalità termica della miscela aria-carburante, che non cambia molto nei diversi casi (per i carburanti liquidi usualmente impiegati). Delle differenze, però, ci sono ed è necessario tenerne conto. Impiegare un carburante che fornisce una tonalità termica più alta consente effettivamente di incrementare la potenza del motore. Nelle benzine destinate ai motori di prestazioni molto elevate, una voce da prendere in debita considerazione è la velocità di combustione. Importantissimo, come tutti ben sanno, è il potere antidetonante dei diversi carburanti, che viene indicato dal numero di ottano di ciascuno di essi. Occorre qui sottolineare che passare ad un carburante con numero di ottano più elevato di per sé non determina alcun aumento di potenza. Un numero di ottano maggiore, però, consente di impiegare un rapporto di compressione più alto, e quindi di migliorare il rendimento termico del motore. Dunque, è grazie ad un ademotosprint
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guamento motoristico, reso possibile dall’impiego di un carburante con numero di ottano più alto, si può aumentare la potenza. A seconda delle modalità utilizzate per effettuare il rilevamento, si hanno due differenti numeri di ottano, denominati rispettivamente Research e Motor. Il primo, al quale si fa riferimento quasi sempre (a meno che non venga indicato diversamente), di norma è più elevato del secondo. Quest’ultimo è comunque assai significativo, quando si tratta di carburanti destinati a motori di prestazioni molto elevate. Le benzine sono costituite da centinaia e centinaia di idrocarburi differenti, con molecole di diversa struttura, ciascuna delle quali contiene da quattro a dodici atomi di carbonio. Gli idrocarburi più interessanti, per quanto riguarda il numero di ottano, sono le isoparaffine e gli aromatici. Purtroppo questi ultimi sono generalmente assai nocivi (alcuni sono dei cancerogeni accertati, altri sono fortemente sospetti…). Tra i più largamente impiegati in passato, un posto particolare spetta al benzene. Il numero di ottano Research del toluene è 120 e quello Motor è 109. Per il triptano questi valori sono rispettivamente 112 e 101 e per lo xilene sono 118 e 115. Quello che lei dice è vero; è possibile realizzare dei carburanti “su misura”, ma non pensi che sia una strada percorribile agevolmente, utilizzando semplici procedimenti di raffineria. Il sistema più interessante è quello che prevede la produzione di benzine di questo genere, dalla composizione accuratamente controllata, interamente per via sintetica. Si usa per i carburanti da competizione, ma i costi sono molto elevati.
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LA VOCE DEI PILOTI
A cura di Lucia Voltan
10 e 11 settembre, Civ a vallelunga
DOPO una lunga pausa, torna il campionato italiano velocità, il 10 e l’11 settembre, a Vallelunga. Primo appuntamento della stagione del CIV sulla pista romana, che arriva dopo le due doppie tappe, Misano e poi Mugello. La settima e penultima gara della stagione ha i presupposti per rivelarsi interessante, con tutti i titoli ancora in palio. Nella Superbike (sopra un gruppo) il titolo sembra un affare ristretto ai due piloti del Team Barni, Matteo Baiocco, 125 punti, e il campione in carica Polita con 113. Anche in Supersport, è il detentore del titolo, Roberto Tamburini (95 punti) a inseguire il capoclassifica, Ilario Dionisi (111). Nella nuova
classe, la Moto 2, 15 punti separano Tarozzi, primo, da Andreozzi, secondo. Un po’ più incisivo il margine tra Petrucci (89) e Perotti (68) nella Stock 1000. Nella Stock 600, Lombardi (105) dovrà difendere la bandiera dagli attacchi del russo Leonov (80). In 125 se la vedono Antonelli (103), Calia (97) e Fenati (95). Nello sparuto gruppetto del challenge Moto3, Pontone (del quale leggete l’intervista a pagina 18) è l’unico ad aver già archiviato la pratica. Per il centenario FMI e CIV, è prevista anche una sfilata celebrativa, alla quale hanno aderito, tra gli altri: Fabrizio Pirovano, Marcellino Lucchi, Doriano Romboni, Ezio Gianola. Info: www.civ.tv.
Gritti nell’enduro di Gorle MIRKO GRIttI (SuzuKI) ha vIntO l’enduRO dI GORle (BG) pRecedendO GlI ex cROSSIStI RudI MOROnI (KtM) e aleSSandRO GOldanIGa (SuzuKI). la ManIfeStazIOne, ORMaI un tRadIzIOnale appuntaMentO a ScOpO BenefIcO dI aGOStO, è Stata ORGanIzzata dal cInque vOlte caMpIOne del MOndO enduRO GIOvannI Sala e dalla lOcale SezIOne deGlI alpInI peR RaccOGlIeRe fOndI da InvIaRe dIRettaMente alla MISSIOne della SuORa cIlena ISOlIna, ad ataR, In MauRItanIa, cOnOScIuta da Sala duRante la daKaR del 2004.
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cAsco d’ARGENto
covatti secondo l’italO-argentino Nicolas Covatti (a destra) è secondo nel Casco d’Argento, gara internazionale di speedway che si disputa da moltissimi anni nella pista slovacca di Zarnovica. Terzo miglior punteggio dopo le batterie di qualificazione e secondo in semifinale, in finale Covatti è stato battuto di un soffio solo dal polacco Kamil Brzorowski. A questa manifestazione ha partecipato anche Alessandro Novello, che ha chiuso in quattordicesima posizione precedendo il campione italiano Mattia Carpanese.
sPeeDway, mOnDiale unDer 21. janOski a hOlsteD Si è disputato nella pista danese di Holsted il secondo GP del Mondiale Speedway under 21. Dopo grande bagarre nelle venti manche, sul gradino più alto del podio è salito il vice campione 2010, il polacco Janoski. Staccato di un punto in seconda posizione si è piazzato lo slovacco Vakulik, che ha vinto lo spareggio per la piazza d’onore con il padrone di casa Andersson. Dopo la grande prestazione del sabato sera nel GP di Torun, che l’ha portato sul terzo gradino del podio, il capo classifica e due volte campione mondiale Darcy Ward si è classificato solamente in ottava posizione, perdendo la leadership di questo campionato e ritrovandosi ora a tre punti dal capo classifica Janoski. Ancora due i GP da disputare, Pardubice (Repubblica Ceca) e Gniezno (Polonia). smOlinski camPiOne Di Grass track uem Il pilota tedesco Martin Smolinski ha vinto il titolo individuale UEM di grass track nella gara disputata a Skeness in Inghilterra. Con il pilota tedesco sono saliti sul podio europeo l’olandese De Jong e il padrone di casa Appleton.
IN BREVE
italiano verso il gran finale
allievi cOmmissari sPOrtivi. un cOrsO Della fmi La FMI ha bandito un corso per Allievi Commissari Sportivi su scala nazionale. Titolo di studio: diploma di scuola secondaria di secondo grado. La partecipazione al corso è gratuita , la documentazione, scaricabile dal sito www.federmoto.it, dovrà pervenire entro il 30 novembre. Per ulteriori informazioni inviare una mail a: commissari@ federmoto.it.
Nel Trofeo Scooter 94 Big Evolution Open occhi puntati su quattro protagonisti. Di Dalila Agrati.
Adriano Sisti “Sono un ex pilota che ha corso fino al 2007 quando ho avuto un brutto incidente che non mi ha più permesso di continuare a correre in pista. Nel 2008 un amico mi ha avvicinato alla Polini Italian Cup ed ho iniziato a correre con gli scooter. Sin da bambino sono sempre stato un grande affezionato dell’azienda bergamasca: in camera avevo poster e adesivi dappertutto. La mia scelta è stata quasi naturale: grazie alla Polini ho ricominciato a provare le emozioni di quando facevo velocità. Il 2011 non è iniziato nel migliore dei modi anche se il mio obiettivo è di vincere il titolo. Il mio team è composto tutto da ragazzi di Roma; quello che ci accomuna è la passione. Negli ultimi anni Polini ha migliorato molto l’organizzazione del campionato. L’esempio sono le tute, i caschi e gli stivali regalati con l’iscrizione, ma anche la comunicazione sulle riviste e le gare trasmesse in televisione”.
Giuseppe Longo “La Polini Italian Cup è sinonimo di competitività. Quest’anno sono state create nuove categorie e il livello di professionalità è ancor più aumentato; non si scherza! Il 2011 non sta andando male; ho portato a casa diversi punti e adesso sono quarto in campionato a soli due punti dal podio. Le piste che mi sono piaciute di più sono state quelle di Ottobiano e Viterbo, ma anche Binetto è stata una bella esperienza. La competizione è stimolante, ma voglio essere sincero: devo ammettere che nonostante tutto, il mio obiettivo primario rimane il divertimento. La sfida e i duelli con gli avversari danno molto, ma ad ogni gara, quando tagli il traguardo, l’importante è essersi divertiti. Grazie alla Polini Motori!”
Renzo Giannoni “Il mio obiettivo principale è di puntare alle prime tre posizioni in quanto il campionato è sempre aperto. Ad ogni gara sono sempre partito con i migliori presupposti, ma purtroppo non sono mai riuscito ad esprimermi al meglio. In classifica sono quinto, con un distacco minimo dalla vetta. Cercherò di dare il massimo nei prossimi appuntamenti, in modo tale da guadagnare posizioni. Fino ad ora, il tracciato che mi ha regalato più emozioni è stato quello di Castelletto di Branduzzo, perché si tratta di una pista tecnica, ma allo stesso tempo divertente. Con la Polini Italian Cup mi sto trovando davvero bene: le gare sono distribuite in modo equo su tutto il territorio nazionale, e questo è una scelta molto positiva”.
Emanuele Del Sorbo “Sono cinque anni che faccio parte della Polini Italian Cup; quando segui il campionato non sei solo un semplice pilota, diventi parte di un gruppo. Devo ammettere che mi trovo davvero bene ed ogni anno l’organizzazione migliora sempre più. Il divertimento è assicurato ad ogni appuntamento! Poi quest’anno hanno anche dato l’opportunità di ricevere in omaggio la tuta, gli stivali e il casco iscrivendosi a tutto il campionato. La mia stagione è iniziata bene; ho subito fatto dei podi e avrei sicuramente fatto di più se non fosse stato per qualche problema con il mio mezzo. A questo punto del campionato sono comunque terzo”.
Paddock identikit un milione in meno
indy, cala l’audience TV 3.356.000 (share del 23,50%) telespettatori per la MotoGP a Indianapolis, gara che è stata trasmessa in diretta alle 20. Rispetto all’anno scorso, gli ascolti hanno subito una flessione, si sono persi oltre un milione di spettatori. La classe 125 è stata vista da 536.000 (6,50% ) e la Moto2 da 1.069.000 (12,36%). A seguire, la rubrica di approfondimento “Fuori Giri” c’erano 1.091.000 telespettatori (6,69%).
A TAVullIA uN CAMPIoNATo dEl MoNdo IN bICI Per una volta sarà Valentino Rossi a poter vedere i giornalisti su due ruote: sulle salite che portano a Tavullia, infatti, si deciderà il Campionato del mondo di ciclismo per giornalisti che si disputerà domenica 11 settembre. La gara, che vedrà al via un centinaio di concorrenti provenienti da dodici Nazioni, partirà da Gabicce Mare per toccare poi San Giovanni Marignano, affrontare le salite di Tavullia e Montemurlo e quindi ridiscendere a Gradara per raggiungere nuovamente Gabicce. Prima del campionato in linea verrà disputato il campionato Sprint (venerdì 9) e il campionato a cronometro (sabato 10). Informazioni: www.comune. gabicce-mare.ps.it
armando pontone 1 Non sei diventato campione, perché la Moto3 è ammessa al campionato italiano solo come challenge. E inoltre eravate appena in tre. Premesso tutto questo, sei comunque il solo, al CIV, ad aver già concluso la stagione al primo posto. Arrivare primo fa sempre una gran buona impressione. Comunque in realtà il nostro vero lavoro era, ed è ancora, portare avanti lo sviluppo della moto, in previsione del Mondiale 2012.
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Con la Moto3. La differenza di guida principale, secondo me, è in staccata. La due tempi, a differenza della quattro tempi, non ha freno motore, dunque bisogna affrontare le curve in modo differente. Ma ci si abitua molto presto. Il vero problema è che la moto è stata approntata solo poco prima dell’inizio della stagione, e l’abbiamo provata una sola volta prima dell’inizio del CIV.
Fosse per me, di corsa! Ma la verità è che non ne abbiamo ancora parlato. Per ora siamo concentrati sulla fine di questa stagione e sull’europeo, dove le Moto 3 concorreranno al titolo. È ovvio che voglio fare il Mondiale, correre per me non è un passatempo, ma un vero e proprio lavoro. Ho fatto tanti sacrifici. Ho rinunciato alla scuola, almeno per ora. Ma il sacrificio peggiore è un altro...
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Il Team Ioda corre anche al Mondiale. Ti sei già prenotato un posto per la prossima stagione?
Quale? Dimagrire 18 chili. Quando penso alla Coca Cola e alla Nutella...
Il vero problema delle Moto3 al CIV è che vanno tanto più piano delle 125. Si va dai 3 ai 5 secondi. La Moto3 ha meno CV della 125, che è una classe collaudata mentre l’altra è agli albori. È in arrivo il nuovo sviluppo del motore, TM racing, monociclindrico 4 tempi, 250 di cilindrata. Non l’ho ancora provato ma la squadra si aspetta grandi miglioramenti.
nato a
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quest’anno
Prima di correre con la Moto3, hai affrontato due stagioni con la 125 GP. Con quale delle due moto ti trovi meglio?
pontecorvo (fr) età
18 anni ha vinto
trofeo junior Gp (2008) in testa al challenGe moto3 del civ
Nuovo Ducati Diavel:
Sparire in un istante. Restando al centro dell’attenzione. Magica bellezza, muscolare e innovativa. Sorprendente seduzione di agilità e maneggevolezza. Irresistibile adrenalina di 162 CV sempre sotto controllo dei tre Riding Mode e del Ducati Safety Pack (ABS + Ducati Traction Control). Catturare ogni sguardo anche quando decidi di sparire in un istante. È questa la magia del Diavel. ducati.it motosprint
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Paddock
Eurotrial LA SECONDA vittoria consecutiva, a Tanval, in Repubblica Ceca, ha assicurato a Laia Sanz l’undicesimo titolo iridato di Trial femminile. Nella stessa occasione, la spagnola si è laureata anche campionessa europea. Per quanto riguarda i titoli UEM maschili, all’Italia va male (se si esclude Andrea Buschi, che aveva già chiuso anticipatamente e con successo la pratica nella Over 40). Terzo in gara, Matteo Grattarola conclude secondo alle spalle di Jack Challoner. Nella 125, Giacomo Saleri cede all’inglese Jack Sheppard in gara e in clampionato. Nella Youth, titolo al francese Steven Coquelin, con Gabriele Giarba terzo.
il cross delle nazioni per le classiche il 25 settembre, a rhenen, in olanda, si svolgerà il “classic motocross des nations”. l’italia sarà presente con due squadre, ambedue campioni in carica, per aver dominato la passata edizione (alla malpensa). over 35: ivano Ferrari, Fiorello sberzé, massimo veglia, piero mazzucco. over 50: paolo vellano (vincitore assoluto della passata edizione) enrico bertone, renzo de santis, giuseppe gaspardone. la gara è riservata a moto costruite prima del 1972.
aveva 70 anni
addio gary nixon A 70 anni se n’è andato Gary Nixon, campione delle grosse cilindrate tra gli anni 60 e 70. Causa del decesso, le complicazioni seguite all’attacco di cuore di cui era stato vittima il 29 luglio. Nixon aveva vinto due titoli americani AMA Grand National e un campionato americano US National Road Racing, aveva corso per la Triumph e per la Kawasaki e nel 1967 aveva vinto la 200 Miglia di Daytona. Tuttora girava per il paddock nel campionato AMA, dove aveva numerosi amici (sopra, Nixon, a sinistra, con Scott Russell).
phiLippAErtS jr E bOANO Sr NELLA 10 OrE Di fArigLiANO L’inedita formazione composta da Dany Philippaerts e dal team manager Jarno Boano (sotto, il cambio moto tra i due) si è imposta nella 10 Ore a Coppie di Farigliano, classica dell’enduro che quest’anno ha festeggiato l’edizione numero 35. Alle spalle della coppia Beta si sono piazzati Maule-Gallino su KTM mentre sul terzo del gradino del podio dell’assoluta sono saliti BoffaMangini su Suzuki. Quarto assoluto il primo dei piloti “marathon”, Luca Rovelli.
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applicazioni inedite ma di sicura utilità “cross ze strit” e “copriti”, ma anche “slow tmax” e “resta sul divano” da caricare sugli smarthphon
di Marco Masetti fagnigol@yahoo.it
“Cross ze strit”, appliCazione destinata alle ragazze Che attraversano la strada Consultando il Cellulare senza guardare se arrivano maCChine. una funzione Che potrebbe salvare pareCChie vite...
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SI VENDONO meno moto, ma la gente fa follie per caricare nel proprio smartphone decine di applicazioni sulla cui utilità forse bisognerebbe ragionare. Altimetro e termometro sono consigliabilissimi, soprattutto per avere un contatto (seppur numerico) con la realtà, sensazione sempre meno diffusa in giro per l’Italia, ma ci potrebbero essere grandi novità in arrivo, soprattutto per chi guida. Ed ecco, in anteprima mondiale, le nuove applicazioni pronte a scattare nei nostri telefoni. TMAX - È un’applicazione che comprende anche il “brain injector”, ovvero un elettrodo-antenna che interagisce con il cervello dell’utente, spegnendolo. Appena Tmax si carica ed entra in azione, l’utente distende i piedi in avanti, si toglie ogni tipo di abbigliamento protettivo (al massimo è concessa una polo con il collo rialzato, da vero italiano in vacanza), lo scarico si libera di colpo di buona parte dell’inutile massa silenziante e la velocità aumenta di almeno il doppio dei
chilometri orari concessi su quel tratto di strada. Non si sa per qualche motivo, ma nessuno è mai andato piano con un Tmax. È in arrivo un’applicazione chiamata SlowTmax che dovrebbe normalizzare la situazione, anche psichica, degli utenti trasformandoli in gente normale. Pare abbia pochissime richieste. CROSS ZE STRIT - Che sarebbe Cross the street, ovvero, attraversa la strada. È un’applicazione destinata ad un pubblico squisitamente femminile e disponibile in due versioni, Young, per le ragazze fino a 50 anni e Classic per ragazze over 50. Si tratta di una voce (disponibili in vasto assortimento, da Clooney a Corona) che urla all’utente di stare attenta e di guardare a destra e a sinistra prima di attraversare una strada. Ci siamo salvati la vita in parecchi in questo modo. Cross Ze Strit serve ad avvisare del pericolo le ragazze che attraversano la strada scorrendo il menù del telefono o la lista dei messaggi per scoprire se davvero lui ti ama così tanto. Incredibile ma vero, almeno una volta la settimana salvo qualche “ragazza” che attraversa senza guardare la strada ma con gli occhi al piccolo schermo! Non è prevista una versione per gli anziani: sono lenti di riflessi ma meno scemi dei giovani. COPRITI! - Applicazione che invita signore e signorine a coprirsi un po’. Va bene mettere in mostra la mercanzia, ma non esageriamo: difficile restare concentrati alla guida, specie in Riviera. RESTA SUL DIVANO! - Dedicata a uomini e donne provenienti da tutte le contrade d’Italia e del mondo, invita a restarsene a casa, magari stesi sul divano con la cintura di sicurezza allacciata, dopo essersi espressi in uno dei più popolari divertimenti di questo scorcio di secolo: bruciarsi il cervello. Se avete bevuto 21 spritz, 6 mojito, un litro di vino e due di birra, è meglio se non vi cimentate alla guida. E nemmeno se vi siete fumati un boschetto di erbette magiche e vi siete inalati il reddito medio di una famiglia italiana in una “seratona”. Il cervello è vostro, ma non è facile evitare un cretino con la psiche liquefatta che sta guidando ai 220 orari. L’applicazione, sonora, può essere integrata da un randello. Quello lo offro io. PASSAPORTO - Non è un’applicazione, ma un documento che permette di espatriare. Potrebbe essere utile…
polvere di stelle
gustavo patriarca, genio con poca fortuna autore di originali realizzazioni nei primi anni del novecento, non riuscì a imporsi sul mercato
di Luigi Rivola lurivola@tin.it
patriarca 125 del 1924, il primo anno nel quale il progettista torinese cominciò a produrre motociclette in proprio.
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HO LETTO con piacere su questa rubrica la recensione del libro sul costruttore torinese Ollearo e, ricordandomi che tempo fa dedicò una puntata anche alla marca Della Ferrera, e che ha spesso citato la Borgo, mi sono chiesto quante Case motociclistiche abbiano operato nella mia Torino e nei suoi dintorni. Recentemente ho sentito citare, da un anziano motociclista, la marca Patriarca, ma al di là del nome, che ignoravo totalmente, il mio interlocutore non ha saputo dirmi nient’altro. Ne sa qualcosa? Filippo Zennari – via email
TORINO, la città italiana più vicina alla Francia e alle sue dirompenti novità, alla fine del 1800 recepì per prima le innovazioni che il progresso tecnico proponeva a getto continuo; dal volgere del secolo alla prima guerra mondiale molte furono infatti le marche motociclistiche, automobilistiche e aeronautiche fondate nel capoluogo piemontese. Nell’elenco di questi pionieri non risultava in quel periodo il nome di Gustavo Patriarca, ma solo perché
l’artigiano torinese, notissimo nell’ambiente motoristico, pur potendo già vantare originali realizzazioni, non aveva ancora deciso di applicare il suo genio ad un’attività industriale. La Patriarca come fabbrica di motociclette nacque infatti solo nel 1924, ma il suo primo motore, un monocilindrico ausiliario da montare senza modifiche strutturali sulle comuni biciclette, datava addirittura 1907. La realizzazione d’esordio del progettista Patriarca, capo officina di uno stabilimento aeronautico, era un due tempi di 100 cm3 che si distingueva per l’induzione e il travaso controllati da valvole automatiche, mentre lo scarico era regolato dal pistone. Non ebbe seguito. Nel corso del primo decennio del ‘900 Patriarca restò fedele al motore a due tempi, il cui schema applicò anche a un propulsore aeronautico di sua progettazione: un bicilindrico boxer di 2251 cm3 (105x130 mm) che fu sperimentato su un aeroplano leggero, pure questo progettato da Patriarca. Nel 1924, una volta compiuto il grande passo e diventato costruttore, Gustavo Patriarca progettò una motocicletta completa, impiegando però motori di produzione altrui di 125, 175 e 250 cm3: l’inglese Jap e lo svizzero Moser, entrambi molto diffusi su tante realizzazioni artigianali in tutt’Europa. Successivamente adottò un motore di proprio disegno e ne realizzò altri di piccola cilindrata che fornì a ditte concorrenti. Nonostante la fama acquisita, nel 1933 fu costretto a chiudere a causa della crisi economica. La marca Patriarca riapparve nel 1951 con un nuovo e decisamente originale prodotto: la “Motina”, una 250 con la quale l’ormai anziano tecnico torinese intendeva evidentemente proporre una via di mezzo fra la motocicletta classica e lo scooter. Con ruote di 14”, interasse di 1260 mm, sella a 70 cm da terra e peso di 125 kg, la “Motina” corrispondeva effettivamente al nome datole, anche se il motore, un ingombrante monocilindrico verticale da 14 CV, con cambio separato a quattro rapporti, debordava nel disegno della macchina. Esteticamente si distingueva inoltre per un accenno molto rudimentale di carenatura laterale posteriore e per la presenza della ruota di scorta, fissata trasversalmente al parafango dietro la sella del passeggero. Evidentemente questa proposta di Patriarca non convinse, per cui non raggiunse la produzione in serie. La stessa fine aveva fatto, nell’immediato dopoguerra, il progetto di un inedito motore a due tempi di 50 cm3 con valvola di scarico e pistone privo di segmenti, rimasto allo stadio di prototipo.
MotoGP San Marino
di Enrico Borghi - foto Milagro e Getty Images
Stoner fiaccato dalle notti insonni (causa fuso orario). Lorenzo ne approfitta per tornare a vincere (e a sperare)
Dolce risveglio motosprint
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Il distacco è grande, e non riesco ad essere costante. Meglio che al titolo non ci pensJoi rge Lorenzo
prime fasi di gara: stoner (27) è in scia a lorenzo (sullo sfondo si intravede anche la ducati di rossi). con il passare dei giri l’australiano sarà costretto ad allentare la presa e a dare strada a pedrosa (26).
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MotoGP San Marino
il commento
Triste vedere la gente che mi fischiava. Se c’era Rossi sul podio li avrebbe zittiti zo
M
ISANO - La gara aggressiva e spietata di Jorge Lorenzo – che ha dominato, piegando la resistenza di Casey Stoner – e la crisi dell’australiano, che ha dovuto cedere anche a Pedrosa, chiudendo solo terzo, possono riaprire il campionato? «No», secondo Lorenzo, che non ha usato giri di parole per far sapere come la pensa: «Il distacco è ancora molto grande, e poi io
Jorge Loren
Abbiamo molte cose da provare. Ma non aspettatevi miracoli per quest’anno. i) Filippo Preziosi (Ducat
Le frasi celebri del GP
Mi sentite?
Storie di fischi e di... fiaschi MISANO - La più bella è di Jorge Lorenzo. Orgoglioso della sua prestazione da riferimento, una vittoria schiacciante e inconfutabile, l’ha definita «La mia migliore gara della stagione» concludendo in questo modo: «È stato triste vedere la gente che mi fischiava, sotto il podio. Lo hanno fatto anche al Mugello, e sempre qui lo scorso anno. Si tratta di tifosi di Valentino, ma io sono sicuro che se lui fosse stato sul podio li avrebbe zittiti: perché a lui certe cose non piacciono». In quel momento, a pochi centimetri di distanza, Casey Stoner non è riuscito a trattenere un sarcastico movimento della testa e un’espressione di ironico sorriso che è valsa molto più di qualsiasi parola. Come a motosprint
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dire: “stai certo che lo avrebbe fatto. Per te”. Informato della scena, Valentino è stato molto professionale: «Non è giusto fischiarlo, in effetti io nel 2009 avevo detto di non farlo; però siamo in Italia, i tifosi sono calorosi, da noi è quasi normale che succeda...». Insomma, non è che gli sia dispiaciuto poi così tanto. Questo è solo uno dei tanti piccoli siparietti andati in scena in un paddock che nello scorso fine settimana ha spinto forte sull’acceleratore della fantasia e della creatività. Eccovi qualche altro esempio. Dani Pedrosa – secondo al termine di una gara coriacea – sabato aveva detto: «Stoner sta vincendo con la moto che ho sviluppato io
lo scorso anno». E Dovizioso? lui non ha fatto niente per la RCV? Ma quando l’argomento l’ha toccato Valentino, è stato molto più duro: «Siamo l’unico sport, insieme alla F.1, in cui non si può provare. Dicono che si fa per ridurre i costi, ma i prezzi del leasing delle moto sono sempre quelli, o aumentano... È assurdo che si facciano girare i collaudatori che prendono 3-4 secondi al giro e non capiscono cosa succede sulla moto, mentre i piloti ufficiali, che sono già pagati, devono stare a casa». Parole pesanti, ma vere. Valentino è molto suscettibile sull’argomento, perché «Noi abbiamo bisogno di provare, e questi divieti ci penalizzano moltissimo». E a questo proposito Casey Stoner, forse confuso a causa del fuso orario che secondo lui sarebbe stato la causa della sua débacle in gara, e quindi del suo terzo posto, ha ricominciato a “picconare”. Obiettivo Valentino, naturalmente. L’oggetto? Lui che con la Ducati andava forte, lui la Desmosedici la sapeva mettere a punto... Cose già sentite.
Dovizioso (4), Rossi (46) e simoncelli. vicini, ma lontani Dal poDio, eppuRe i pochi bRiviDi sono venuti Dai loRo soRpassi.
Di sicuro l’australiano, con la Desmosedici, aveva un rapporto che Valentino non è riuscito a creare. Ed è probabilmente per questo che a Misano il pesarese ha indossato un casco che riportava la nuvoletta con i simboli che esprimono pensieri e parole dei personaggi dei fumetti quando sono incazzatissimi. «In effetti è quello che penso mentre guido quest’anno», ha detto Valentino. Il nove volte iridato ha avuto la delicatezza di non aggiungere “mentre guido la Ducati”, ma alzi la mano chi non ci è arrivato da solo. Filippo Preziosi, responsabile tecnico di Ducati Corse, ha detto: «Abbiamo molte cose da provare, nei prossimi giorni, ma non aspettatevi miracoli per quest’anno». C’è in giro qualcuno che ancora crede al miracolo? In mezzo a questo catalogo di perle si trova una frase significativa. L’ha pronunciata una persona seria, uno che entra in campo solo quando serve. Si chiama Maurizio Arrivabene ed è responsabile delle sponsorizzazioni sportive per la Philip Morris, l’azienda che
sostiene la presenza Ducati nella MotoGP: «Ci siamo seduti attorno a un tavolo e abbiamo deciso di cambiare. E il fatto che in Ducati abbiano capito di avere sbagliato dimostra la loro intelligenza». Traduzione: per amore o per forza, la Desmosedici deve cambiare e infatti sta cambiando. Con buona pace di chi era rimasto ancorato a vecchie posizioni. Sta cambiando in modo radicale, per diventare più versatile e più efficace. Oltre che per adeguarsi alle caratteristiche di Valentino Rossi, il pilota chiamato a fare sognare gli italiani, che però per adesso non fa sognare nessuno. A Misano è stato settimo, sulla pista dove aveva vinto due volte con la Yamaha. E a fine gara ha detto: «Sono molto contento, questa gara è da mettere tra le migliori di quest’anno, anche perché per adesso
«Ci siamo parlati e abbiamo deciso di cambiare. Il fatto che in Ducati abbiano capito di avere sbagliato, dimostra la loro intelligenza» Maurizio Arrivabene (Philip Morris)
posso arrivare fino a qui, non posso certo pensare di vincere il titolo». Ecco, queste sono parole che uno come lui non avrebbe mai immaginato di dover pronunciare. E che i tifosi non avrebbero mai pensato di dover ascoltare.
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MotoGP San Marino
il commento
incontro ravvicinato tra simoncelli (58) e dovizioso, protagonisti di una sfida nella sfida. a destra, la stretta di mano finale.
«è stata una bella battaglia. Come sempre. E lui è stato bravo. Ma siamo 12 a 1. Quindi direi che il risultato è ancora accettabile» Andrea Dovizioso
UNO è DI TROPPO Sic confermato. Dovi se ne va? MISANO - Lo spettacolo l’hanno fatto i romagnoli. Cioè Marco Simoncelli e Andrea Dovizioso, che hanno regalato un po’ di emozioni a un pubblico costretto ad assistere a una gara noiosissima che ha subito in modo impietoso il confronto con l’avvincente Moto2. Sic e Dovi si sono giocati la quarta posizione, cioè l’unico piazzamento che è apparso alla loro portata. Non era possibile insidiare Lorenzo, Stoner e Pedrosa, ma il loro rincorrersi e poi battersi negli ultimi cinque giri ha fatto divertire i tifosi: i due hanno lottato gomito a gomito, carena contro carena, e alla fine sono stati divisi da soli 37 millesimi. Con Marco quarto e Andrea quinto. motosprint
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«Ce le siamo date, ed è stato bello!» ha detto Marco. «La nostra battaglia è stata bella e aggressiva come sempre, ma va bene così. E lui è stato bravo» ha ribattuto Andrea. Che un simile apprezzamento, per Simoncelli, non lo esprimeva da tempo. Forse da anni. Questa è stata la loro sfida numero tredici, e Marco l’ha spuntata per la prima volta. «Però siamo 12 a 1, quindi direi che è ancora accettabile – ha sottolineato Dovizioso, sorridendo –. In realtà io non avevo come obiettivo la battaglia con Simoncelli: punto a consolidare la mia terza posizione e magari punto anche alla seconda. E oggi ho perso dei punti nei confronti
Simoncelli e Dovizioso dei miei più diretti avversari». Sia Marco che Andrea hanno dovuto far fronte a problemi di non poco conto. «Ho pagato la brutta partenza – ha recriminato Simoncelli – ed è stato un errore mio: non ho messo la mappa giusta, al momento del via. Secondo me mi sarei anche potuto giocare il podio, che è sempre meglio di un quarto posto, però va bene lo stesso: sono riuscito a risalire e quando nel finale Dovizioso si è fatto sotto e mi ha superato, sono riuscito a reagire. Mi sono messo a spingere ancora di più e abbiamo ingaggiato una battaglia molto bella. Mi sono divertito, ho corso come piace a me». «Io - ha spiegato Dovizioso - domenica mattina, in base ai dati, ho scoperto che il mio peggiore incubo si era concretizzato. La mia moto mostrava consumi anomali, che non c’era modo di ridurre viste le regolazioni che dovevo utilizzare a livello di freno motore. Questo significa che siamo stati costretti a ridurre
molto la potenza, perché altrimenti non sarei stato in grado di finire la gara. E questo ha reso impossibile il podio, per me. Ho dovuto impegnarmi moltissimo, a un certo punto ho dovuto guidare in modo aggressivo, soprattutto in frenata, perché non avevo potenza. Quando ho raggiunto Simoncelli ho dovuto usare tutta la forza che avevo per poterlo attaccare, e ho perso fluidità nella guida. Ci ho provato, ma lui è stato bravo e alla fine l’ha spuntata». L’eterna sfida tra i due riprenderà ad Aragon, ma resta un dato: la sfida tra due piloti che si affrontano praticamente da quando sono bambini riguarda non solo la pista, ma anche le stanze del management Honda. Questo è stato infatti il weekend in cui la HRC ha fatto conoscere le proprie idee per un futuro in cui deve ridurre gli investimenti del 30 per cento, se non di più. Insomma, bisogna tagliare i costi. Tra Simoncelli e Dovizioso, si è deciso di sostenere il primo. Anche se Marco in classifica è
ottavo con 93 punti mentre Andrea è terzo con 185 punti. Le cose stanno così: Marco verrà aiutato, il che significa che la HRC si farà carico del suo ingaggio e fornirà agevolazioni al Team Gresini per gestire la sua moto. Invece non è previsto alcun aiuto per Andrea, che può restare nel mondo Honda ma come pilota “satellite”: la sua squadra dovrà pagare il suo ingaggio e il leasing della moto. Altrimenti, tanti saluti. Andrea forse paga la presa di posizione dello scorso anno, quando obbligò la Honda ad allargare la squadra a tre piloti, perché lui – forte di un contratto che lo proteggeva – non volle farsi da parte (cambiando squadra) a causa dell’ingaggio di Stoner. Forse non si è giocato le carte che ha avuto per quattro anni (dal 2008 ad oggi). In ogni caso, ognuno comanda in casa propria, e la Honda ha fatto la sua scelta. Sarà il futuro a dirci se è stata quella giusta.
non riesco ad essere costante: la mia moto a volte va bene, altre è in difficoltà. Avrei bisogno di vincere almeno altre due gare consecutivamente, e dovrei anche sperare in una caduta di Stoner o in un suo errore. Insomma, è meglio che non ci pensi, al titolo». Jorge ha usato la stessa chiarezza anche parlando della sua gara: «La mia moto oggi era fantastica e io ho guidato benissimo». Non era così scontato, il dominio di Lorenzo. Ma questa volta gli ha dato una mano proprio Stoner, che è entrato in crisi. «La moto andava bene, la messa a punto era quella giusta. La colpa, questa volta, è stata mia – ha spiegato l’australiano –. Per tutto il weekend ho sofferto la fatica, perché di notte non sono mai riuscito a dormire bene: sono convinto che sia stata colpa del fuso orario». Si è capito subito che qualcosa non andava. Casey sin dal primo giro è rimasto vicino a Lorenzo ma non è riuscito ad attaccarlo. E dopo dieci giri ha ceduto: ha lasciato andare
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Lorenzo, perché si è sentito mancare le forze. «Mi ha sorpreso, vedere che Casey si allontanava – ha detto Jorge –: mi ero preparato a lottare con lui per tutta la gara, fino alla fine, e quasi quasi ci sono rimasto male». Il maiorchino nel finale ha però accolto con soddisfazione il regalo che gli è arrivato da Dani Pedrosa: lo spagnolo ha approfittato del calo di Stoner e gli ha soffiato anche la seconda piazza. Ma Jorge ha fatto tutto da solo, e sin dall’inizio: ha sorpreso Stoner in frenata, subito dopo il via, poi ha resistito alla pressione che l’australiano ha cercato di mettergli addosso. È sul passo, cioè sul ritmo di gara, che Lorenzo ha fatto la differenza. Prima, quando ha piegato l’australiano. Dopo, quando ha gestito il suo vantaggio. È la determinazione a non mollare mai, l’orgoglio che lo rende certo della sua superiorità, a spingere Lorenzo a grandi imprese. E questa lo è stata. Lorenzo ha imposto il break a Stoner, ha fermato la sua serie positiva che durava da tre gare. «Sono riuscito a reagire, dopo due gare disastrose – ha confermato –. Ho mantenuto la fiducia in me stesso e ho trovato la forza per reagire. Ma se non vinco altre gare sarà impossibile recuperare: Stoner e la sua moto sono troppo forti». Se si guarda alla classifica di campionato,
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in effetti, non è che il colpo di Lorenzo abbia fruttato un bottino clamoroso, perché Stoner ha ancora 35 punti di vantaggio, ma può avere un certo valore a livello psicologico. E lo si potrà verificare ad Aragon. C’È anCHe qualcosa di personale nel sorpasso di Pedrosa ai danni di Stoner. A sei giri dalla fine Dani si è trovato di fronte a una scelta – aiutare il suo peggiore rivale in Spagna, oppure il suo nemico in squadra? – e non ci ha pensato un solo secondo: è sempre meglio vincere il confronto interno, cioè quello contro chi ha la stessa moto. Così Pedrosa, strappando a Stoner la seconda piazza in modo aggressivo, ha finito per fare un regalo a colui con il quale litiga da anni in Spagna. Lorenzo, appunto. Rimettendolo, di fatto, in corsa per il titolo. «Ma io non ci penso, a queste cose – ha detto Dani –. E se devo essere sincero, a me questa gara mette tristezza. Dopo le prove di sabato pensavo di poter vincere, perché avevo un ritmo molto buono. Era quello per cui sono partito, solo che ho dovuto rivedere subito i miei piani. Non avevo una messa a punto efficace: non frenavo bene, non ero aggressivo in ingresso curva. Insomma, non potevo mai forzare. Ecco perché non sono riuscito a tenere il passo di Lorenzo. Per la gara abbiamo cercato di migliorare la moto, ma le nostre mosse non hanno funzionato».
pure rossi sgrida sic
Valentino Rossi ha commentato in modo duro il sorpasso deciso e aggressivo che ha subito da Simoncelli nel quinto giro. «Questo è il suo modo di correre, lo conosciamo. Lui non pensa dove può superarti, magari nella curva successiva, prendendo meno rischi, ma ti passa in un punto che se tu non ti alzi si rischia di cadere tutti e due. Ma va bene, adesso io sono nella posizione di chi deve prenderle. Ma spero di tornare presto in quelle di chi può darle, e allora ci divertiremo. Lui è grosso, ma nemmeno io sono piccolino». Valentino ha chiuso questa frase ridendo, buttandola sulla battuta. Ma la sensazione è che facesse sul serio.
rossi non ha gradito l’entrata decisa di simoncelli, che quando lo ha superato, lo ha spinto a rialzare la moto. dopo la gara, tra il serio e il faceto, valentino ha mandato a sic un messaggio molto chiaro...
Arriva il telaio
Rossi lo proverà questa settimana al Mugello MISANO - Per dirla alla maniera di Valentino Rossi, «se davanti non succede niente non si può andare oltre la quinta o sesta posizione». Ma per essere ancora più crudi, si può aggiungere che è un attimo arrivare anche settimo. Cioè il piazzamento che ha conquistato questa volta. Subendo 23 secondi di distacco. Eppure lui, Valentino, ha assicurato che si sente soddisfatto. Una bugia per non mostrare la delusione? In parte sì, ma c’è anche una spiegazione differente. Bisogna considerare il suo modo di pensare e di lavorare. È ovvio che a lui il settimo posto ripugna. Ma Valentino conosce la realtà e sa quello che adesso si può, o non si può, ottenere. Il limite attuale è chiaro, superarlo per guadagnare una o due posizioni non ha senso. Meglio restare calmi, integri, e lavorare per il futuro. Cioè per ottenere quello che Valentino non ha: «Il feeling con questa moto». Perché il problema non consiste nell’andare forte o piano: il fatto è che Valentino questa moto non la guida. Non la guida come andrebbe guidata (perché lo ha fatto solo Stoner) e di certo non come lui ama guidare una moto. La gara, se si guarda il risultato, è andata male. Ma Valentino ha trovato qualcosa di positivo: «Abbiamo fatto una modifica all’assetto (abbiamo cioè spostato la posizione della ruota anteriore) per cercare di rendere la moto migliore in frenata. Sin dal warm up ho capito che la situazione era migliorata, ho trovato più feeling sull’anteriore. Ecco perché sono partito più deciso e aggressivo del solito». Ma poi la sua corsa è andata come sempre: «Piano piano ho dovuto calare. Il mio primo giro è stato molto buono, e ho fatto molti sorpassi, ma dopo una decina di giri la moto ha
cominciato a scivolare e ho dovuto calare il ritmo. Un po’ come è successo a Brno. Quindi mi sono dovuto difendere, anziché attaccare». Nonostante questo, Valentino si è detto soddisfatto. «Non sono lontanissimo dalla quarta posizione, che è quella a cui punto in questo periodo, e non sono troppo lontano nemmeno da chi si è giocato la vittoria; considerando anche che nel finale io ho mollato. Oggi ho guidato bene, però è chiaro che i problemi restano». Il messaggio è chiaro: «Per quest’anno non c’è niente da fare, quindi possiamo solo lavorare per il futuro. Fino ad ora non abbiamo fatto altro che provare nuove soluzioni, in ogni turno di prove, e ho finito per andare anche un po’ in confusione. Ma penso che tra poco vedremo i frutti di tutto questo lavoro. Il fatto è che io cercavo qualcosa che in realtà non c’è: ora che lo abbiamo capito, la cosa migliore è fermarsi, trovare un assetto “standard” per ogni pista e poi lavorare sul feeling: perché è quello che devo trovare, adesso. In attesa che arrivi qualcosa di veramente nuovo. Intanto, cercheremo di limitare i danni da qui alla fine della stagione». VAleNtINO ha detto: «Gli ingegneri devono trasformare in materiale le idee che ho dato loro in tutti questi mesi», ma loro in realtà lo hanno già fatto. E la prima verifica avviene mercoledì 7 settembre, durante la sessione di prove che la Ducati ha pianificato. Il team sviluppo sfrutta la possibilità di fare provare la “mille” a Valentino e ad Hayden (che però dovrebbe provare giovedì) e si chiude nel suo feudo, cioè là dove svolge da sempre le sue prove più delicate. Perché questo è un test
importante, si deve verificare il materiale nuovo. Inedito. Rivoluzionario, per la Ducati. Va in pista la prima versione del telaio perimetrale in alluminio, quello che viene indicato come la speranza per la risoluzione dei guai. Cioè per poter disporre di una moto che sfrutti le gomme al meglio (adesso non lo può fare) e che sia più facile e intuitiva nella messa a punto durante il weekend di gara (ora la messa a punto è un tentativo, una speranza, più che un lavoro scientifico). Al Mugello Valentino guiderà un prototipo che ha già molte parti della versione 2012. Il test è così delicato e il materiale da provare è così importante, che si è deciso che il box del team sviluppo deve restare rigorosamente separato da quello in cui Valentino deve girare uno spot, e svolgere una sessione fotografica, per conto della Bridgestone. Del resto la Ducati non ha alcuna possibilità se non progettare una moto con la quale Valentino possa esprimere le sue doti. Perché lui non riesce a guidare come Stoner. «Abbiamo stili di guida differenti: lui usa molto poco l’anteriore, mentre per me è fondamentale. Tra noi ci sono differenze anche fisiche, che si traducono nel modo di stare in sella. E poi è questione di sensibilità. Io ho le mie caratteristiche e non riesco a guidare come lui». La Ducati sta avviandosi a vivere una nuova epoca, anche se c’è chi non era d’accordo su questa rivoluzione. C’è voluta la forza di Valentino e anche la potenza dello sponsor di riferimento – la Philip Morris – per smuovere quella che appariva come una montagna: la rigidità di un’azienda, la Ducati, che è stata a volte innovativa ma spesso rigida nelle proprie convinzioni.
motosprint
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MotoGP San Marino Le pagelle di Marco Masetti
Poche emozioni
Divertimento low cost MISANO - Non facciamo finta di niente, la gara della MotoGP è stata noiosa. In pratica, dal decimo al ventitreesimo giro non ci sono state grosse emozioni, anche ad armarsi di santa e buona volontà e di una robusta dose di ottimismo. Non è colpa di nessuno, naturalmente, ma la gente si è divertita di più ad invocare “l’Idolo Unico” di Misano, ovvero Rossi, e a inanellare una serie di “vasche” nel paddock del Santamonica nel corso delle quali si possono mettere in mostra conoscenze tra gli addetti ai lavori e tonicità dei glutei. In quest’ultima specialità si sono viste cose interessanti, ma non c’era bisogno di organizzare un GP, bastava andare in spiaggia. In sala stampa ci si accapiglia per le dichiarazioni di uno sponsor e per le strategie future di questo o dell’altro team, ma tutti sapevano già che il vincitore poteva solo uscire dal tris Lorenzo, Pedrosa, Stoner. La Moto2 è stata decisamente più divertente e inizia a essere seguita con interesse anche dai più scettici. Sarà per il livellamento tecnico e per i tanti in pista, ma la gara è stata piacevolissima. Sarà stato soddisfatto il grande capo dello sport chiamato MotoGP, Carmelo Ezpeleta, CEO della Dorna e grande sostenitore dello sport low cost. È lui che ha spinto per la nascita della Moto2, è la gestione Dorna che ha inventato le CRT, ovvero le MotoGP con motori derivati dalla serie. Un modo come un altro per tentare di abbassare i costi, riempire la griglia e offrire un po’ di spettacolo in più. Non abbiamo cambiato idea: questo tipo di formule, Moto2 in testa, sono ben poco stimolanti per gli appassionati. Sono interpretazioni del Motomondiale in sintonia con i tempi di crisi che stiamo vivendo a livello planetario, un modo come un altro per non chiudere baracca e traghettare la MotoGP verso una nuova era, speriamo più ricca di contenuti tecnici e divertente. Perché a noi piacciono molto le gare in moto. Un po’ meno le esternazioni dei manager, le passerelle nel paddock e il vippame che pascola tra un’hospitality e l’altra. motosprint
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Alvaro Bautista
Hiroshi Aoyama
Peccato per l’avvio di gara un po’ troppo prudente, con il pilota spagnolo intimorito dalla bagarre ma soprattutto da qualche goccia di pioggia caduta sulla pista. Quando ritrova il ritmo giusto, Rossi & C. sono ormai lontani e il piazzamento finale non è quello al quale Alvaro avrebbe potuto puntare. Complimenti però alla Suzuki e allo sponsor: la moto era davvero splendida con la livrea “Micron”.
Dopo una decina di giri fa un errore che gli compromette la classifica, ma nel complesso non è andata malissimo al giapponese che ha sofferto parecchio la giornata calda e umida. Per lui era come essere in Malesia!
Elegantissimo 6,5
Hector Barbera Jorge lorenzo
Marco simoncelli
Si risveglia dopo un letargo che iniziava ad essere preoccupante e conquista una vittoria meritatissima fin dalle prove. Ancora una volta esulta in Italia e il pubblico lo fischia… Incompreso ma vincente, ed è questo che conta. E i 25 punti lo rilanciano nella sfida con Stoner per il titolo mondiale.
Marco non sale sul podio, ma la sua gara è bella tosta. Inizia “pestando” Rossi, poi fa una positiva serie di giri prima della battaglia finale con Dovizioso e Spies. L’americano abbassa le orecchie dopo un tentativo, mentre con Dovizioso è guerra vera. E Marco la vince a modo suo, pur avendo sbagliato la partenza.
Mi risveglio campione 10
Guerriero 7,5
Dani Pedrosa Si dichiara deluso e ha ragione perché nelle prove e nel warm up aveva fatto vedere un altro passo. Resta un pilota temibilissimo per i rivali, ma da un pezzo ha smarrito la strada che porta alla vittoria e chiude secondo gare che potrebbe vincere. Non ha pressioni e obblighi di classifica, quindi potrebbe divertire (e divertirsi) di più.
Triste 8
Andrea Dovizioso Incassa l’uno-due di Sic ma corre una gara più che onesta e coraggiosa, nonostante un setting “salvabenzina” che gli rende la moto più nervosa. Si adatta bene alla nuova e inaspettata situazione e si piazza bene. Però i problemi non vengono dalla pista, ma dal mercato piloti, che lo vede sempre più lontano dalla Honda.
Casey stoner La sua Honda è meglio in prova che in gara, forse a causa del setting scelto per limitare i consumi. Ma il weekend prende una piega fastidiosa durante la notte: il jet lag non fa dormire Casey che si stanca e non recupera. Un problema piuttosto diffuso nei fine settimana della Riviera, ma il leader del mondiale è un ragazzo di campagna, certo non abituato a fare le ore piccole.
Insonne 7
Ben SpieS va forte ma ci Sono margini di miglioramento: ancora non è del tutto inciSivo. però nella lotta con valentino roSSi per il SeSto poSto ha avuto la meglio.
Valentino Rossi Semplicemente irresistibile in avvio di gara, quando dribbla senza pietà gli avversari risalendo la classifica. A livello di “quelli buoni” per mezza gara, poi in difesa a non far danni. Prestazione di livello, anche se il piazzamento e il distacco dal vincitore non sono ancora soddisfacenti. Lotta con vigore, ne ha ancora voglia e sogna la grande giornata.
Positivo 7
Anche per il ragazzo di Jorge Martinez una gara iniziata con qualche errore e parecchie incertezze. Poi il risveglio e con esso anche la conferma che Hector, quando riesce a star calmo, non va nemmeno piano.
Testa a posto 6
Cal Crutchlow Finalmente una gara senza troppi errori e con l’arrivo al traguardo in una posizione dignitosa. Di sicuro non è la domenica sognata dal pilota britannico e dal suo pazientissimo team, ma almeno i meccanici non saranno costretti a ricostruire la M1 di Cal. Va forte al suo primo anno in MotoGP, ma ancora gli manca una giornata esaltante e si vede: Crutchlow ha bisogno di emozioni.
Spaesato 6
Karel Abraham Alla fine chiede scusa a tutti: giusta strategia in una domenica in cui la parola ”errore” si sente spesso dalle parti del ceco, che non riesce a interpretare la gara come avrebbe voluto. L’obiettivo era Barbera, ma lo spagnolo è molto più avanti.
Costernato 6
Colin Edwards Un disastro, senza scusanti. Dopo un bell’avvio, il texano inizia a sbagliare e si fa prendere dal nervosismo. Guida contratto e accusa problemi in frenata. Avrà avuto problemi di jet lag anche Colin?
Fuori registro 5
Randy De Puniet Un disastro quasi totale e un distacco pesantissimo per il francese, che non si trova con l’avantreno e mette in scena una gara inguardabile. Dichiara: «Non vedevo l’ora che finisse»… Se ne sono accorti in parecchi.
Depresso 6
Storto 5 ]
Tradito 7
Ben spies
con tessuto speciale ignifugo
Non incanta in avvio, poi si distende, si rilassa e fa una buona gara ma alla fine incontra due tipi più tosti di lui (Dovi e Sic) impegnati in una bagarre serrata. E gli fanno capire che Texas Terror non fa una gran paura.
LE TERMOCOPERTE PENSATE PER TUTTI I DUCATISTI
un successo tutto italiano
Mite 6,5 motosprint
39
MotoGP San Marino Le pagelle
Toni Elias Vivace per qualche giro, poi letteralmente sparito. Forse avrebbe bisogno di uno stop o di cambiare aria: sfiora il doppiaggio e incassa un distacco terribile. Domenica da dimenticare.
a l o m I a Torna 200 Miglia Con la
30 settembre - 2 ottobre ttamente Rispondi corre sulla storia
In difficoltà 4
alle domande di Imola della 200 Miglia azione Vinci la partecip ica ne alla rievocazio stor 30 l da rrà te che si e settembre al 2 ottobr
Loris Capirossi In partenza stressa la frizione e catena e corona vanno in tilt. Prova a rientrare ai box e a rimettere le cose a posto, ma quando riparte il distacco è oramai eccessivo. Dopo l’annuncio del ritiro una gara da ex pilota.
p eMIo 1° pR e Un week-end perindu ola persone a Im 200 Miglia occasione della sivo Revival compren , ingresso di pernottamento Ago VIp e casco AGV in regalo
In anticipo ng
Nicky Hayden «Poi, all’uscita della curva 15, bam, e mi sono trovato a terra». Hayden rivive la sua pessima domenica in questo modo e fa vedere limiti preoccupanti per tutto il weekend. La squadra lo aiuta con una modifica azzeccata nel warm up, ma in gara il pilota si sdraia.
p eMIo 2° pR per Ingresso paddock20 0 a all e on rs pe due al viv Re ola Miglia di Im o Ag V AG o sc e ca in regalo pReMIo 3°/20° p paddock so es Ingr per due persone alla 200 Miglia di Imola Revival
Deludente 4 NoNostaNte uNa parteNza NoN eccelsa, alvaro Bautista (19) si è dato da fare e ha coNcluso ottavo. Qui è iN Bagarre coN crutchlow e aoyama. iN alto, lotta sul foNdo: de puNiet (14) alla fiNe la spuNterà su elias (24): peNultimo e ultimo.
motosprint
40
✄
1
Con quale team Kenny Roberts corse la sua prima 200 Miglia di Imola? E chi era il suo compagno di squadra?
Nome ___________________________________________________________ Via ______________________________________________________________
2
------------------------------------------Di che colore era la Yamaha con cui Steve Baker vinse la 200 Miglia di Imola del 1976?
3
------------------------------------------Giacomo Agostini ha mai guidato una moto con trasmissione a cardano alla 200 Miglia di Imola?
4
------------------------------------------Perché Walter Villa, nel 1972, corse con una tuta in pelle verniciata di bianco nella parte superiore? -------------------------------------------
Cognome ______________________________________ Età ______________ Città __________________________________________ Prov. _____________ CAP ________________ Tel. _________________________________________ E-mail ___________________________________________________________
Da spedire a: Motosprint “Torna a Imola con la 200 Miglia” Via del Lavoro, 7 - 40068 San Lazzaro di Savena (BO). Saranno considerari validi tutti i tagliandi, in originale, pervenuti entro martedì 27 settembre 2011. Autorizzo la Conti Editore S.p.A. ad inserire i miei dati per l’invio di materiale informativo, pubblicitario e promozionale ed anche ai fini di informazione e promozione di prodotti e servizi di terza società. In ogni momento, a norma D.Lgs. 196/2003, potrò avere accesso ai miei dati per prenderne visione, chiederne la modifica o la cancellazione oppure oppormi al loro utilizzo scrivendo a : CONTI EDITORE S.p.A., via del Lavoro, 7 - 40068 San Lazzaro di Savena (BO). Tel. 051.6227111 - Fax 051.6227309 Firma _________________________________________________________________________
MotoGP San Marino
Yamaha Factory Racing
1. Jorge Lorenzo
in 44'11"877
2. Dani Pedrosa
Honda
Repsol Honda Team
a 7"299
2. Casey Stoner
1'33"965
3. Casey Stoner
Honda
Repsol Honda Team
a 11"967
3. Dani Pedrosa
1'34"224
4. Ben Spies
1'34"518
4. Marco Simoncelli
Honda
San Carlo Honda Gresini
a 17"353
5. Marco Simoncelli
1'34"529
5. Andrea Dovizioso
Honda
Repsol Honda Team
a 17"390
6. Andrea Dovizioso
1'34"581
6. Ben Spies
Yamaha
Yamaha Factory Racing
a 18"092
7. Valentino Rossi
1'34"633
7. Valentino Rossi
Ducati
Ducati Team
a 23"703
8. Alvaro Bautista
1'34"737
8. Alvaro Bautista
Suzuki
Rizla Suzuki
a 30"678
9. Colin Edwards
1'34"836
9. Hector Barbera
Ducati
Mapfre Aspar Team
a 37"502
10. Cal Crutchlow
1'34"920
10. Cal Crutchlow
Yamaha
Monster Yamaha Tech 3
a 37"720
11. Hector Barbera
1'35"069
11. Hiroshi Aoyama
Honda
San Carlo Honda Gresini
a 39"548
12. Karel Abraham
1'35"352
12. Karel Abraham
Ducati
Cardion AB Motoracing
a 40"506
13. Hiroshi Aoyama
1'35"375
13. Colin Edwards
Yamaha
Monster Yamaha Tech 3
a 53"349
14. Randy De Puniet
1'35"623
14. Randy De Puniet
Ducati
Pramac Racing Team
a 1'02"366
15. Toni Elias
1'36"338
15. Toni Elias
Honda
LCR Honda
a 1'20"156
16. nicky Hayden
1'36"423
17. Loris Capirossi
1'36"633
RiTiRATi
Poleposition
Loris Capirossi
Ducati
Pramac Racing Team
al 9. giro
nicky Hayden
Ducati
Ducati Team
al 3. giro
Venerdì: nessuno. Sabato: Abraham (libere); De Puniet, Crutchlow 2 volte (qualifiche). Domenica: Hayden (gara).
Casey Stoner Jorge Lorenzo Andrea Dovizioso Dani Pedrosa Ben Spies Valentino Rossi nicky Hayden Marco Simoncelli Colin Edwards Hiroshi Aoyama
Honda Yamaha Honda Honda Yamaha Ducati Ducati Honda Yamaha Honda
Australia Spagna Italia Spagna USA Italia USA Italia USA Giappone
Po ma RT gg oG io 15 ALL o FR m An ag Ci gio A 5 CA giug TA n Lu o 12 nYA GR giu An gn B o 25 RET oL giu AGn A An gn DA o
25 20 13 16 10 9 7 11 8 6
— 25 4 20 — 11 16 — — 13
16 20 13 25 — 11 7 — 10 9
iTA lug LiA lio
1
1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10.
3
Campionatopiloti
SP apr AG ile nA
San Marino 04.09.2011 Misano
numero giri
25 13 20 — 10 16 9 11 3 8
25 20 13 — 16 11 8 10 — —
279,4 278,1 277,1 276,6 276,2 276,1 275,6 275,3 275,2 274,6 274,0 273,4 273,1 272,8 272,4 271,2 271,2
temperatura temperatura esterna (°c) asfalto (°c)
17 28
20
nei tre giorni 82.530 nel 2010 50.918 (nei tre giorni 78.568)
libere 1 libere 1 warm up libere 1 libere 1 libere 1 libere 1 warm up warm up warm up gara warm up gara gara libere 1 warm up gara
Dani Pedrosa (Honda) nel 2010, in 1'34"340 alla media di 161,263 km/h
piloti al via
QA m TA arz R o
53.140
Lecadute
Pedrosa Stoner Barbera Hayden Dovizioso Aoyama Elias Bautista Abraham Lorenzo Rossi Capirossi Spies De Puniet Simoncelli Edwards Crutchlow
PRiMATo PRECEDEnTE
Casey Stoner (Honda) in 1'33"138 alla media di 163,344 km/h Pole 2010: Dani Pedrosa (Honda) in 1'33"948 alla media di 161,936 km/h
Spettatori
1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17.
1'33"906
alla media di 162,008 km/h
25 — 20 — — 10 13 — 16 7
20 10 16 — 25 13 11 7 9 8
28
16 25 20 8 13 10 6 11 7 5
16 20 13 25 11 7 8 10 6 1
25 20 11 16 13 10 9 — 8 6
35
25 13 20 — 11 10 9 16 8 7
25 13 11 20 16 6 2 4 9 7
16 25 11 20 10 9 — 13 3 5
E
Yamaha
118,328 km alla media di 160,633 km/h
To TA L
1. Jorge Lorenzo
6
1'33"925 1'34"165 1'34"216 1'34"986 1'34"390 1'35"251 1'35"045 1'34"915 1'34"950 1'35"325 1'35"395 1'35"480 1'35"192 1'35"508 1'34"691 1'35"236 1'37"287
VA nov LE em nC b iA re
1'33"138 1'33"258 1'33"318 1'33"947 1'33"990 1'34"026 1'34"054 1'34"360 1'34"592 1'34"637 1'34"676 1'34"727 1'34"791 1'34"870 1'34"955 1'35"502 1'36"167
io
1'33"567 1'33"890 1'33"666 1'34"285 1'34"606 1'34"420 1'34"321 1'34"924 1'34"659 1'35"357 1'34"933 1'35"321 1'34"797 1'35"063 1'34"919 1'35"558 1'36"347
qU A e lif as ster iCA fa na zi lto 2 on 39 9° i °C C W AR M -u UP
SA bA To
Ve ne RD ì
1'34"005 1'33"929 1'34"205 1'34"469 1'34"444 1'34"989 1'35"301 1'35"023 1'35"111 1'35"282 1'35"331 1'35"423 1'35"622 1'35"418 1'35"419 1'35"826 1'36"196
14
1'34"180 1'35"142 1'34"529 1'34"466 1'35"088 1'35"011 1'35"589 1'35"579 1'35"480 1'36"067 1'35"745 1'35"688 1'35"950 1'36"646 1'35"960 1'36"513 1'37"308
Velocitàmassime
RE ag P. os CE to 28 CA in ag Di os An to 4 APo SA sett LiS e n MA mb 18 Rin re AR se o AG tte on m 2 o A bre Gi tto AP b Po re 16 nE Au ott ST ob RA re 23 LiA MA ott LE ob Si re A
Honda Yamaha Honda Yamaha Honda Honda Yamaha Suzuki Ducati Honda Ducati Ducati Yamaha Ducati Ducati Ducati Honda
17
Australia Spagna Spagna USA Italia Italia USA Spagna Spagna Giappone Italia Rep. Ceca G. Bretagna Francia USA Italia Spagna
Giriveloci
GE lug RM li A o 24 niA uS lug A l
Casey Stoner Jorge lorenzo Dani Pedrosa ben Spies Marco Simoncelli Andrea Dovizioso Colin edwards Alvaro bautista Hector barbera Hiroshi Aoyama Valentino Rossi Karel Abraham Cal Crutchlow Randy De Puniet nicky Hayden loris Capirossi Toni elias
Altraguardo
3
1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17.
li be Re
Alvia
li be Re
li be Re
Ve ne RD ì
il tabellone
259 224 185 150 135 133 105 93 87 82
Punti in classifica rispetto al 2010 dopo 13 gare
+104 -60 +46 -78 +4 -7 -20 +19 +17 +53
11. Hector Barbera 69; 12. Alvaro Bautista 57; 13. Karel Abraham 50; 14. Toni Elias 47; 15. Cal Crutchlow 45; 16. Randy De Puniet 29; 17. Loris Capirossi 29; 18. John Hopkins 6; 19. Kousuke Akiyoshi 3.
Topteam 1. 2. 3. 4. 5.
Repsol Honda Team Yamaha Factory Racing Ducati Team San Carlo Honda Gresini Monster Yamaha Tech 3
Campionatomarche 393 359 238 170 132
1. 2. 3. 4.
HonDA YAMAHA DuCATi SuZuKi
25 20 9 —
20 25 16 6
25 20 11 3
25 13 16 4
25 20 11 4
25 16 13 11
20 25 13 5
20 25 10 3
25 20 8 9
25 20 10 —
25 13 10 —
25 16 8 10
20 25 9 8
305 258 144 63
+40 -35 -51 -9
motosprint
43
MotoGP San Marino
Pit walk
Il GP San MarIno non è Solo al cIrcuIto: Molte le ManIfeStazIonI collateralI, tra vIale ceccarInI a rIccIone, San MarIno e Portoverde.
allery ance Team’s G Drudi Perform
Casa MotoGP
DediKato
Miss Motosprint 2011
Indovina l'errore VINCI LO STIVALE della mOTOGP
Taglia della calzatura _______________________________
Individua la foto con l’errore. Puoi vincere lo stivale del GP San Marino Tra tutte le cartoline compilate correttamente, quella estratta vincerà un paio di stivali XP3-S
Nome ____________________________________________
L’errore è
E-mail ___________________________________________________________
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SBAGLI PUOI VINCERE
Dopo l’ultimo GP, tra tutte le cartoline pervenute, ne saranno estratte 5 che vinceranno un paio di stivali XP3-S cadauna
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Da spedire a: Motosprint “Indovina l’errore” - Via del Lavoro, 7 40068 San Lazzaro di Savena (BO). Saranno valide per il GP San Marino le cartoline pervenute in originale entro lunedì 19/09/2011. Autorizzo la Conti Editore S.p.A. ad inserire i miei dati per l’invio di materiale informativo, pubblicitario e promozionale ed anche ai fini di informazione e promozione di prodotti e servizi di terza società. In ogni momento, a norma D.Lgs. 196/2003, potrò avere accesso ai miei dati per prenderne visione, chiederne la modifica o la cancellazione oppure oppormi al loro utilizzo scrivendo a : CONTI EDITORE S.p.A., via del Lavoro, 7 - 40068 San Lazzaro di Savena (BO). Tel. 051.6227111 - Fax 051.6227309 Firma _________________________________________________________________________
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MotoGP San Marino Dai box
TuTTi a Motegi resa dei piloTi
andranno anche rossi e la ducati MISANO - Anche le ultime resistenze sono state debellate. Il GP Giappone dovrebbe corrersi con gli schieramenti completi. Gli ultimi ribelli sono stati domati: l’intera formazione Ducati – incluso Valentino Rossi – andrà a Motegi. Si chiude, di fatto, la lunga – e infruttuosa – battaglia che i piloti avevano iniziato a sostenere nel maggio scorso, quando cominciarono a contestare la decisione di mantenere in calendario la gara giapponese. Il problema è noto: il circuito si trova ad
«Nel paddock siamo 2000 persone, e tutti abbiamo paura di Motegi». Marco Simoncelli
la claSSifica breMbo
gli “staccatori” di misano lA breMbO, come sempre, ha stilato una classifica riguardante i “frenatori” più aggressivi. Il rilevamento è stato effettuato al termine del rettilineo che porta alla curva della Quercia, dove si passa mediamente da 285 a 90 km/h percorrendo 270 metri. Una manovra che i piloti effettuano in 5,8 secondi, applicando un carico sulla leva pari a 5,0 kg. In questa fase i dischi freno in carbonio raggiungono temperature intorno ai 650°. La classifica è la seguente: Stoner, Lorenzo, Dovizioso, Rossi, Hayden, Pedrosa, Spies, De Puniet, Bautista, Capirossi. motosprint
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un centinaio di chilometri in linea d’aria dalla centrale di Fukushima, che emette radiazioni dall’11 marzo scorso e che non è stata ancora messa in sicurezza. Rossi (con Simoncelli e Lorenzo) era uno degli irriducibili: fino ad Indianapolis ha continuato a tenere duro. Ma alla vigilia della gara di Misano la Ducati ha ricevuto i risultati di una ricerca che lei stessa ha finanziato; addirittura tutti i componenti della squadra, e delle squadre “satellite”, sono stati convocati per ascoltare la relazione. I dati confermano quanto precedentemente rilevato dalle ricerche dell’ARPA. Così anche la Ducati ha preso la decisione di partecipare alla gara. Ma non devono essere tutti sereni, se proprio in Ducati hanno deciso di utilizzare solo cibo e acqua d’importazione. E per aggirare il divieto del governo nipponico di introdurre cibo nel Paese, hanno deciso di avvalersi dei prodotti regolarmente importati dalle aziende italiane dell’alimentazione. Prima di chiudere definitivamente l’argomento, meritano di essere riportate le parole di Marco Simoncelli: «Nel paddock siamo 2000 persone, e tutti abbiamo paura di Motegi». Eppure, ci si andrà.
pole position
l’oTTava di Stoner MISANO - Questa volta la pole non gli è bastata: Casey Stoner ha demolito il record della pista e così il suo 1’33”138 è diventato il giro più veloce mai effettuato da una moto su questo tracciato. Casey quindi ha migliorato se stesso, cioè la sua pole del 2008 (con la Ducati). Era un tempo che l’australiano ottenne però con le gomme da qualifica: questa volta ha usato gomme da gara (pur se soft). Per Stoner si è trattato, infine, anche della ottava pole stagionale. Anche Lorenzo, autore della seconda miglior prestazione, ha virtualmente abbassato il record della pista: Jorge ha girato in 1’33”258. Dani Pedrosa ha poi completato la prima fila, con il terzo tempo. Il migliore degli azzurri è stato Marco Simoncelli, che si è inserito in seconda fila con il quinto tempo.
cambio superveloce e un po’... folle IL cAMbIO della Ducati, il sistema
superveloce di nuova generazione (cioè simile a quello della Honda) ha accusato dei problemi anche a Misano, dopo aver rallentato Valentino durante la gara di Indianapolis. Il malfunzionamento (il cambio entra in folle in fase di scalata) si è manifestato sulla moto del pesarese sabato, durante il turno di qualifica: «È una delle tante cose su cui dobbiamo lavorare bene in vista del prossimo anno – ha spiegato Valentino –. Il cambio entra in folle e lo fa senza preavviso. Questa è stata anche la causa della mia uscita di pista, perché il freno motore viene annullato e non ti rendi conto che sei in folle; quando lo capisci, sei già al punto in cui diventa impossibile fermarsi dopo la staccata».
test cancellati
la honda rinuncia a provare la 1000 LA HONdA ha rinunciato alla giornata
una Gara. non Di Più
valentino e la superbike AllA luce dell’acquisizione della Infront
(SBK) da parte della Bridgepoint (MotoGP), è stato chiesto a Valentino Rossi se esiste la possibilità di vederlo impegnato, un giorno, nel campionato delle derivate dalla serie. Il pesarese ha fatto chiarezza: «Non ho intenzione di correre il Mondiale Superbike, ma mi resta la voglia di fare almeno una gara. Ci sono già andato vicino qualche tempo fa, e ora che sono in Ducati penso che si possa fare. Ma non esiste ancora nessun piano, al riguardo».
sulla ducati
bArrIere SAlvAMOtOcIclIStI vIcINO Al cIrcuItO Il Comune di Misano si è reso protagonista di una pregevole iniziativa: lungo la nuovissima bretella di congiunzione tra la Statale 16 e via del Carro (la nuovissima via Del Bianco) verrà installata nei prossimi giorni una serie di barriere protettive per i motociclisti (dette “salvamotociclisti”). La bretella tra la statale 16 e il circuito di Misano sarà importante anche per agevolare il deflusso dei mezzi e delle moto all’uscita dal circuito.
di test del lunedì, disponibile per chi ha la necessità di provare la “mille”. Il motivo è tecnico: durante i test di Brno è stata riscontrata la necessità di apportare delle modifiche importanti al telaio e il reparto corse è ancora al lavoro. La nuova ciclistica, insomma, non è ancora pronta. Il motore funziona già bene e sono stati risolti anche gli iniziali problemi manifestati inizialmente dal cambio (di nuovissima generazione): il sistema elettronico non era tarato perfettamente rispetto alla maggiore potenza e alla superiore coppia del motore 1000 e quindi nel cambio marcia dava problemi che con la 800 non si manifestavano.
Capirossi lascia a fine anno Dopo 22 stagioni e 29 vittorie MISANO - Era nell’aria, l’addio alle corse di Loris Capirossi, ma il giorno in cui lo ha reso noto – alla vigilia del GP San Marino – è stato comunque un momento emozionante. Loris è un ragazzo che si è fatto volere bene da tutti, nel paddock. E la sua commozione è risultata contagiosa: «Questa è la mia ultima gara in Italia – ha esordito Loris, nella conferenza stampa pregara – e mi dispiace doverla correre con una situazione tecnica poco soddisfacente». Loris sognava un finale di carriera diverso, da protagonista, ma i tempi sono cambiati, i giovani non lasciano spazio ai veterani e la Ducati non è all’altezza della concorrenza. Loris però, sogna di raccogliere qualche soddisfazione dalle prossime gare. Le ultime della sua lunghissima carriera: ben 22 stagioni iridate. «Mi restano poche gare, e vorrei farle bene. Sto vivendo una situazione molto particolare: sto pensando a quello che farò dopo la fine di questa stagione, e sento attorno a me i piloti giovani che parlano dei test invernali, delle nuove moto. Insomma, del futuro... Mi fa un effetto incredibile pensare che invece io chiuderò alla fine di quest’anno». L’addio di Loris è arrivato dopo 324 Gran Premi disputati, di cui 213 nella classe
regina (500 prima, MotoGP poi), 84 nella 250 e 27 nella 125. Loris ha conquistato 29 vittorie, 99 podi, 41 pole position, e tre titoli mondiali (due in 125 e uno in 250). L’ultima vittoria l’ha ottenuta nel 2007 in Giappone, con la Ducati, il giorno in cui Stoner divenne campione del mondo. Proprio quel numero 99 rappresenta il cruccio di «Vorrei Loris: chiudere la carriera con 100 podi, ma sarà tutt’altro che facile. Ci vorrebbe la pioggia, e... anche un po’ di culo. Ma forse qualche collega si sentirà buono e mi darà una mano...». Intanto a Misano la Ducati ha fatto a Loris un regalo: un motore “mille”.
troppa spesa, poca resa
marc vds rinuncia alla motogp LA rIccA squadra belga che aveva per prima abbracciato il progetto CRT, iniziando a sostenere il lavoro della Suter, pare decisa ad abbandonare. Le spese sono elevate e i test non hanno dato i risultati sperati, la moto ha molti problemi e la squadra non è soddisfatta del motore (BMW) e neppure del telaio (realizzato appunto dalla Suter).
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MotoGP San Marino Dai box
Solo 6 giorni di teSt invernali
Per i costruttori sono troppo pochi MISANO - La prima proposta dell’IRTA per i test invernali 2012 non è stata accolta con troppo entusiasmo dai costruttori. In nome del risparmio sono stati infatti eliminati altri due giorni di prove, rispetto a quest’anno, quindi ne resterebbero solo sei per tutto l’inverno. L’associazione dei team propone infatti di provare solo in Malesia, in due sessioni da tre giorni ciascuna, eliminando la trasferta in Qatar, che negli ultimi anni era stata inserita alla vigilia dell’apertura del campionato. In cambio, l’IRTA ha proposto di utilizzare queste due giornate durante il campionato: i test si svolgerebbero sempre il lunedì seguente il Gran Premio, anche se circuiti e date non sono ancora stati stabiliti. Queste due giornate di lavoro andrebbero ad aggiungersi alle due già in programma, che quest’anno si sono svolte a Estoril e a Brno. Le Case stanno valutando la proposta ma nessuna è d’accordo, al punto che è già stata avanzata la proposta di tornare al vecchio schema: andare cioè in Australia in febbraio, tra il primo e il secondo test in Malesia. Provare poco è una delle soluzioni che vengono adottate per contenere i costi, ma siamo di fronte a una nuova era – quella delle 1000 – e anche i giapponesi hanno la
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necessità di provare di più. La Ducati, poi, è quella che sente maggiormente questa esigenza. Valentino Rossi, proprio a Misano, ha detto: «La regola che impedisce di provare durante il campionato per noi si sta rivelando deleteria; in questo modo il lavoro di sviluppo viene rallentato di dieci volte, rispetto al normale».
contratto ProlunGato
accordo raggiunto
La riviera rinnova fino aL 2016 LA PrOvINcIA e i cinque Comuni (Rimini, Riccione, Misano, Cattolica e Bellaria) che contribuiscono a finanziare l’organizzazione del GP San Marino (anche la Repubblica del Titano fa la sua parte, a livello economico) hanno deciso di continuare a investire in questa gara: quindi è stato rinnovato l’accordo con la Dorna, per altri cinque anni. In realtà si tratta di tre anni più opzione per i successivi due: insomma, c’è la possibilità di tirarsi indietro alla fine del 2014. La gara resterà nel mese di settembre.
MiGliora il GriP
bautista usa iL nuovo forceLLone È StAtO un episodio sfortunato a convincere Alvaro Bautista a riutilizzare il nuovo
forcellone che il reparto corse della Suzuki gli ha portato per i test di Brno. Lo spagnolo infatti lo aveva scartato a Indianapolis. Ma a Misano, venerdì, Alvaro ha rotto un motore e sulla seconda moto era montato il nuovo forcellone: che si è rivelato più efficace, perché aumenta il grip e migliora la trazione (il maggiore dei problemi della ciclistica della GSV-R). Bautista ha quindi deciso di utilizzarlo a partire dalla gara di Misano.
indianapolis resta in corsa la guiderà edwards
Forward ha tutto. manca solo la moto carmelo Ezpeleta ha accolto con tutti gli onori l’arrivo in MotoGP del Team Forward (già impegnato nella Moto2), che ha ingaggiato Colin Edwards. La squadra ha ufficializzato a Misano la sua partecipazione al campionato 2012 con una CRT, le cui caratteristiche tecniche non sono state annunciate in quanto non c’è ancora chiarezza al riguardo: Edwards, molto vicino alla Yamaha, sta cercando di ottenere un supporto dal costruttore giapponese per quanto riguarda il motore (che dovrebbe essere di derivazione SBK). La squadra ha intanto trovato lo sponsor, l’azienda di telefonia NGM, e di questi tempi è già un grosso punto fermo.
Il calendarIo 2012 è ormai definito.
La Dorna ha raggiunto proprio a Misano l’accordo con l’organizzatore di Indianapolis. Il contratto è per tre anni, quindi si resta nel regno dell’automobilismo americano fino al 2014. La Dorna non era riuscita a chiudere la trattativa a Indianapolis, durante il weekend della gara, ma gli americani si sono presentati in Romagna, sabato, per trovare un accordo. L’organizzatore del campionato vuole collocare i due GP americani a distanza ravvicinata, tra la fine di luglio e l’inizio di agosto. Il piano prevede di andare prima a Laguna Seca e poi a Indianapolis – per ridurre le spese di spedizione del materiale – quindi le due gare anticiperanno il GP Repubblica Ceca di Brno.
stoner punzecchia... era da un po’ che Stoner non lanciava qualche frecciata verso Rossi, e a Misano si è ripreso: «Quando c’ero io, in Ducati, usavo la stessa moto per tutto l’anno, adesso per lui (Rossi ndr) ne hanno già fatte due e la terza è in arrivo». Oppure: «Il problema non è il carbonio». Infine: «Dicono che io ho sviluppato male la moto, ma nel 2010 ho chiuso con nove podi e a fine stagione ho vinto tre gare: quindi la moto che ho lasciato era vincente». Valentino si è limitato a dire questo: «Nonostante l’infortunio alla gamba e poi quello ancora più grave alla spalla, nell’ultima parte di stagione sono stato cinque volte sul podio e ho vinto una gara. Non penso di essere stato poco competitivo».
wayne rainey ha accettato con coraggio di tornare sulla pista dove finì la sua carriera di pilota. ad aspettarlo c’era la yamaha con cui vinse il titolo nel 1992.
ueda talent scout
honda cerca piloti in oriente Il solo mercato in cui le Case giapponesi
registrano un “attivo” nelle vendite è quello asiatico. In particolare in Indonesia. Non è certo un caso se gli importatori indonesiani della Honda e della Yamaha sono anche sponsor delle rispettive squadre della MotoGP. La Honda però non si limita a coinvolgere l’importatore, vuole fare di più: sta cercando infatti un pilota indonesiano da portare al Mondiale, iniziando dalla Moto3, e ha incaricato l’ex pilota Noboru Ueda di trovarlo. È lui che deve andare a caccia di talenti da allevare. La Honda sta facendo lo stesso lavoro anche in Giappone, attraverso il campionato nazionale, e nel 2012 farà debuttare nella Moto3 il diciassettenne nipponico Kenta Fujii.
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Moto2 San Marino di Marco Masetti
Le pagelle
M
ISANO – La gara più bella della giornata manda due segnali decisamente contrastanti. Da una parte il silenzio di tutta la parte ufficiale del paddock (a parte una commovente iniziativa della famiglia) che non ha ricordato la scomparsa di Shoya Tomizawa, vittima di un terribile incidente proprio qui, giusto un anno fa. Una dimenticanza che conferma la leggerezza con la quale questo sport viene raccontato, soprattutto ai giovani, e il terrore della memoria che affligge la nostra epoca. Andiamo controcorrente e dedichiamo l’apertura di questo servizio proprio al ricordo del pilota giapponese scomparso, un bel talento e, soprattutto, una bella persona che alla storia passerà per essere stato il primo vincitore di una gara iridata della Moto2. L’altra faccia della giornata, splendida dal punto di vista sportivo e spettacolare, è quella di Marc Marquez, che con la vittoria in Romagna stringe sempre più d’assedio Stefan Bradl, dal quale lo separano solo 23 punti. Per capire quanto sia devastante il potenziale di questo pilota, futuro del motociclismo made in Spain, basta un dato: nelle ultime sei gare, con 300 punti teorici a disposizione, Marquez ne ha incamerati 295! Sono numeri da far piegare le ginocchia persino a un duro come Stefan Bradl, uno che non molla mai ed è riuscito a contenere il danno con un secondo posto difeso con le unghie e con i denti. Le doti del ragazzino spagnolo sono quelle del grande interprete e la gara di Misano le ha evidenziate. Avvio con coraggio e folle abilità per restare in piedi nelle mischie di inizio gara, poi l’allungo millimetrico ma imperioso per salutare i compagni di lotta. Bradl resiste, incassa un’altra sconfitta, ma galleggia ancora. Tra l’altro il tedesco ha fatto vedere di avere ancora un notevole passo, domando in bagarre gente tostissima come Iannone, Redding, Smith e Takahashi. Stefan non è certo un tenero e la sua Kalex è molto efficace, ma tra lui e il titolo mondiale, assolutamente necessario per salire in MotoGP, si è messo di mezzo l’extraterrestre Marquez. LA MOtO2, un anno dopo, ha fatto vedere di essere molto maturata. È meno naif ma resta spettacolare, come conferma il fatto che le sorprese latitano. La vittoria se la sono giocata il primo e il secondo del mondiale, mentre il podio è andato a Iannone che ha preceduto De Angelis, ovvero i piloti che si giocano il terzo posto del campionato. Andrea è tornato ad essere un big, quindi
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Alex De Angelis Guida molto bene e fa segnare tempi decisamente interessanti, ma non riesce ad entrare nel vivo della lotta per il podio, proprio nella gara di casa. La sua moto ha bisogno di un po’ di accelerazione extra e il pilota bacchetta il team chiedendo il massimo dell’impegno.
Orgoglioso 7
Tomoyoshi Koyama Il vecchio Tomo, un tempo star della 125, torna nel mondiale al posto di Sofuoglu. Non va a punti, ma lascia una buona impressione. Purtroppo ha il solito problema: senza sponsor non riesce a rientrare nel giro…
Low cost 6
Thomas Lüthi
Caccia all’uomo Marquez vince ancora ed è sempre più vicino a Bradl. Il leader del campionato adesso rischia davvero grosso
Lotta senza quartiere: Marquez (93) taLLonato da iannone (29) e BradL (65); a sinistra è de angeLis (15) aLLe costoLe di takahashi (72), seguito da Pirro (51). sotto, L’incidente aL PriMo giro che ha visto cadere Pietri (39), WiLairot (14), siMeon (19) e BaLdoLini, evitati da kaLLio (36) e aegerter (77).
Rischia grosso quando sfiora un highside poco dopo il via. Poi si riprende, ma quando è ormai troppo tardi. Un’altra occasione persa per un pilota che sta vivendo un momento di involuzione.
Prova a sorridere 5
Marc Marquez Una spanna sopra a tutti. Un esempio perfetto di come va gestito un giovane pilota di talento. In compenso, nessuno gli mette pressione e gli pone limiti. In pista, perché fuori è seguito con molta attenzione.
Fenomeno 10
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Moto2 San Marino
1. 2. 3. 4. 5.
Stefan Bradl Marc Marquez andrea iannone alex De angelis Bradley Smith
38 26
Interasse Variabile
Campionatopiloti Germania Spagna Italia Rep. S.Marino Gran Bretagna
Kalex Suter Suter Motobi Tech 3
temperatura temperatura esterna (°c) asfalto (°c)
25 — 20 13 7
11 — 25 9 13
25 — 3 4 —
27
16 25 — 6 7
25 20 1 10 —
25 — — — 20
— 25 4 11 16
20 25 11 13 16
20 25 2 16 —
34
16 20 25 13 —
10 25 5 1 13
e
meccaNici giappoNeSi a motegi al poSto Degli italiaNi In qualche team della Moto2 i meccanici si sono decisi a non andare a Motegi. Anche nel team JiR Motobi si era parlato di questo, e la TSR FCC, costruttrice della ciclistica della moto di De Angelis, si è offerta di schierare i propri tecnici alla trasferta di Motegi per sostituire i meccanici italiani.
Pompa 19RCS
Tecnologia MotoGP
re 2 gi otto aP b PO re N 16 e au ot ST tob Ra re 23 lia Ma ot le tob Si re a
Champagne a fiumi sul podio: da sinistra Bradl, marquez e il nostro iannone.
numero giri
Pinza GP-4 RX
TO Ta l
piloti al via
5
UN aNNo fa proprio nella gara di Misano ci fu l’incidente costato la vita a Shoya Tomizawa, giovane talento nipponico della Moto2. Per ricordarlo è stato istituito un premio a lui dedicato: andrà al pilota con maggior fair play nella stagione. Il trofeo verrà consegnato a Valencia dopo la gara, nella Notte dei Campioni.
Stefan Bradl (Kalex) in 1’37”828 alla media di 155,513 km/h Pole 2010: Toni elias (Moriwaki) in 1’38”991 a 153,686 km/h
17
In MeMorIa dI toMIZawa
6
Poleposition
PreMio fAir PlAy
1. andrea iannone 1’38”609 alla media di 154,282 km/h 2. Marc Marquez 1’38”712 3. alex De angelis 1’38”816 4. Stefan Bradl 1’38”831 5. Scott Redding 1’38”866 6. Bradley Smith 1’38”915 7. Thomas luthi 1’39”039 8. Simone corsi 1’39”058 9. Yuki Takahashi 1’39”064 10. Pol espargarò 1’39”088 11. esteve Rabat 1’39”243 12. aleix espargarò 1’39”266 13. Dominique aegerter 1’39”279 14. Michele Pirro 1’39”280 15. anthony West 1’39”304 16. Jules cluzel 1’39”390 17. Max Neukirchner 1’39”395 18. Mika Kallio 1’39”407 19. Julian Simon 1’39”432 20. Mike Di Meglio 1’39”482 21. Mattia Pasini 1’39”497 22. claudio corti 1’39”917 23. Ricard cardus 1’39”920 24. Randy Krummenacher 1’39”995 25. Tomoyoshi Koyama 1’40”043 26. Raffaele De Rosa 1’40”446 27. carmelo Morales 1’40”459 28. Kenny Noyes 1’40”528 29. Joan Olive 1’40”696 30. Santiago hernandez 1’40”714 31. Valentin Debise 1’40”832 32. Jacob gagne 1’40”843 33. alessandro andreozzi 1’40”896 34. Mashel al Naimi 1’42”517 PRiMaTO PReceDeNTe alex De angelis (Motobi) nel 2010, in 1’39”430 alla media di 153,008 km/h
ge lu RM gli aN o 14 ia Re ag P. os ce to c 28 a iN ag Di o aN st aP o 4 Ol iS Sa set N tem Ma Ri bre NO 18 aR se ag tte ON m a b
«È il primo podio della mia carriera a Misano. In questo circuito mi mancavano dei risultati importanti. La gara non è stata facile: nei primi giri ho cercato di conservare le gomme, in modo da evitare cali nelle ultime fasi. In frenata avevo qualche problema e i miei avversari erano davvero veloci».
ca giu Ta gn lu o N 12 Ya gR gi aN ug BR no 25 eTa gN Ol gi a aN ug Da no
Dalla prossima gara, ad Aragon, il team Gresini Moto2 potrebbe far debuttare una ciclistica realizzata internamente. La scelta è dettata dal fatto che la ciclistica Moriwaki, dopo il trionfo dello scorso anno, non ha soddisfatto Pirro e Takahashi, a corto di risultati.
Andrea Iannone
1
MorIwakI non va. GresInI sI fa Il telaIo
PO ma RT gg Og io 15 allO fR m aN ag ci gio a
dA ArAgon
3
ospiti Vip: filippo magnini e federiCa pellegrini sullo sCooter di iannone.
«È Stata una battaglia durissima, anche perché a inizio gara la moto scivolava parecchio. Poi ho trovato il feeling ed è stato un bene, visto che ad ogni staccata c’era da rischiare. Marquez è fortissimo ma non è poi così lontano».
3
Stefan Bradl
Giriveloci
1. Marc Marquez Suter in 43’08”197 109,876 km alla media di 152,829 km/h 2. Stefan Bradl Kalex a 0”619 3. andrea iannone Suter a 0”713 4. alex De angelis Motobi a 1”634 5. Scott Redding Suter a 3”275 6. Bradley Smith Tech 3 a 3”436 7. Yuki Takahashi Moriwaki a 5”255 8. Thomas luthi Suter a 8”739 9. Pol espargarò FTR a 13”224 10. Simone corsi FTR a 13”551 11. esteve Rabat FTR a 17”533 12. Julian Simon Suter a 18”163 13. Dominique aegerter Suter a 18”254 14. Michele Pirro Moriwaki a 19”180 15. Mika Kallio Suter a 24”454 16. Mike Di Meglio Tech 3 a 24”858 17. Mattia Pasini FTR a 24”992 18. claudio corti Suter a 35”358 19. Randy Krummenacher Kalex a 35”800 20. Tomoyoshi Koyama Suter a 37”371 21. Ricard cardus Moriwaki a 37”484 22. Raffaele De Rosa Suter a 47”904 23. Kenny Noyes FTR a 48”833 24. Santiago hernandez FTR a 56”858 25. Valentin Debise FTR a 1’06”771 26. Joan Olive FTR a 1’07”053 27. anthony West MZ-RE Honda a 1’13”378 28. Jacob gagne FTR a 1’21”741 29. alessandro andreozzi FTR 1’30”644 30. Mashel al Naimi Moriwaki a 1 giro RiTiRaTi Pons Kalex al 12. giro aleix espargarò MZ-RE Honda al 12. giro Max Neukirchner Suter all’11. giro carmelo Morales Suter al 5. giro Jules cluzel NON haNNO fiNiTO il PRiMO giRO Suter alex Baldolini Tech 3 Xavier Simeon Suter Robertino Pietri FTR Ratthapark Wilairot NON PaRTiTO Suter Jordi Torres
SP apr ag ile Na
Settima pole stagionale per Stefan Bradl in Moto2, cosa che non succedeva da un po’, esattamente dal GP Olanda, segno che il tedesco si è ripreso dopo un momento difficile della stagione. In 125 seconda pole di Zarco, ma quello che colpisce è il sesto posto in prova di Miroslav Popov, un ragazzo ceco che corre in Italia nel CIV e che potrebbe finire la stagione nel mondiale.
«NoN è stata una gara facile. In avvio ho rischiato di cadere due volte, perdendo l’avantreno, alla fine invece le gomme erano un po’ in crisi. Insomma, non mi hanno regalato nulla e sono stato bravo a ritrovare il feeling con la moto».
1’37”828 1’38”084 1’38”340 1’38”364 1’38”461 1’38”535 1’38”544 1’38”600 1’38”647 1’38”657 1’38”730 1’38”785 1’38”883 1’38”887 1’39”005 1’39”152 1’39”166 1’39”239 1’39”411 1’39”432 1’39”436 1’39”440 1’39”564 1’39”570 1’39”685 1’39”701 1’39”726 1’39”774 1’40”013 1’40”363 1’40”459 1’40”474 1’40”538 1’40”606 1’40”607 1’40”821 1’41”339 1’41”540 1’41”840
1’38”361 1’38”365 1’38”863 1’38”995 1’38”600 1’39”282 1’39”100 1’39”199 1’39”298 1’39”045 1’39”223 1’39”011 1’39”140 1’39”496 1’39”267 1’39”285 1’39”798 1’40”164 1’39”798 1’40”143 1’39”615 1’39”791 1’39”853 1’39”830 1’40”818 1’39”667 1’40”358 1’40”305 1’39”349 1’40”889 1’40”698 1’40”914 1’40”362 1’40”234 1’40”144 1’39”479 1’40”479 1’41”009 1’41”769
o
Bradl e Zarco al palo
Marc Marquez
Germania Spagna Giappone G. Bretagna R. S. Marino G. Bretagna Italia Italia Spagna Svizzera Francia Spagna Italia Spagna Italia Spagna Germania Francia Svizzera Italia Italia Italia Belgio Australia Venezuela Finlandia Spagna Giappone Svizzera Italia Spagna Colombia Francia Thailandia Spagna Spagna USA USA Qatar
20
Pole Position
Hanno detto
Stefan Bradl Marc Marquez Yuki Takahashi Scott Redding alex De angelis Bradley Smith andrea iannone Michele Pirro Pol espargarò Thomas luthi Jules cluzel aleix espargarò Mattia Pasini Julian Simon Simone corsi esteve Rabat Max Neukirchner Mike Di Meglio Randy Krummenacher claudio corti alex Baldolini Raffaele De Rosa Xavier Simeon anthony West Robertino Pietri Mika Kallio Ricard cardus Tomoyoshi Koyama Dominique aegerter alessandro andreozzi Joan Olive Santiago hernandez Valentin Debise Ratthapark Wilairot carmelo Morales Jordi Torres Kenny Noyes Jacob gagne Mashel al Naimi
qa m Ta ar R z
possiamo dire che il periodo nero della sua stagione è finito. Alex, invece, continua a punzecchiare la squadra, chiedendo impegno massimo, test e investimenti per la lotta al podio di stagione. Crescono i britannici, per la gioia di Ezpeleta e della Dorna che sognano un top rider inglese da vendere alla BBC in cambio di un bel contratto per trasmettere le dirette in TV. Redding e Smith sono consistenti e veloci, probabilmente non diventeranno mai dei top rider in MotoGP, ma almeno spingono un po’ l’interesse dei tifosi britannici. Però Smith resta pilota con qualche sprazzo ma incline all’errore, mentre Redding continua ad alternare cose ottime ad altre molto meno eclatanti. Il wild boy inglese alla fine si consola battendo il connazionale, ma il podio lo vede solo in TV. Ci si aspettava molto da Takahashi, che però conferma di non essere un vincente, e anche dagli altri nostri portacolori: ma Simone Corsi incappa in una gara incolore e non va oltre il decimo, Michele Pirro porta a casa qualche punticino, impresa fallita sia da Pasini, sia da Corti. Gara sfortunata per De Rosa, centrato da un altro pilota, e Baldolini che non vede il traguardo. Lo vede invece la wild card Alessandro Andreozzi, entrando nei primi 30. La Moto2, assieme alla 125, prepareranno la gara di Aragon con due giorni di test a Valencia il 14 e 15.
1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. 25. 26. 27. 28. 29. 30. 31. 32. 33. 34. 35. 36. 37. 38. 39.
Altraguardo
iTa lug li lio a
Alvia
Va nov le em Nc b ia re
li Be Re
es qua as ter lif fa na ic lto 3 he 44 1°c °c
Moto2 San Marino
213 190 112 109 102
20 25 16 13 10
6. Simone corsi 99; 7. Thomas luthi 96; 8. Yuki Takahashi 71; 9. esteve Rabat 67; 10. Julian Simon 62; 11. aleix espargaro 54; 12. Randy Krummenacher 52; 13. Dominique aegerter 48; 14. Scott Redding 47; 15. Kenan Sofuoglu 45; 16. Michele Pirro 45; 16. Pol espargaro 43; 18. Jules cluzel 35; 19. Yonny hernandez 33; 20. Max Neukirchner 32; 21. Mattia Pasini 26; 22. Mika Kallio 19; 23. anthony West 18; 24. alex Baldolini 18; 25. Kev coghlan 11; 26. claudio corti 9; 27. Xavier Simeon 9; 28. Mike Di Meglio 8; 29. Ratthapark Wilairot 4; 30. Ricard cardus 2; 31. axel Pons 1.
SuperSport
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T-Drive
motosprint
Z04
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125 San Marino Zarco allunga il braccio, sperando di “fermare” Terol che lo sTa superando sull’ulTimo reTTilineo, sfruTTando l’errore del francese. ma ci vorrebbe ben alTro...
Zarco esce in testa dall’ultima curva e per l’ennesima volta pasticcia buttando la vittoria. Terol ringrazia
M
isano – Brutta bestia la paura di vincere. È una nemica subdola che ti porti dentro e viene fuori sul più bello, quando i giochi sembrano fatti. Ti assale di colpo, ti stritola, ti paralizza, ti ottenebra la mente. E ti lascia con l’amaro in bocca della sconfitta. D’improvviso ti trasformi, non sai più quello che fai, e butti al vento tutto quello che di buono hai costruito. Johann Zarco questa paura la conosce. L’ha provata più volte nel corso di questa sua stagione bella e sofferta, che lo vede in corsa per il titolo mondiale ma ancora a digiuno di vittorie. Le occasioni in verità non gli sono mancate. Ne ha avute più d’una e non per grazia ricevuta, se le è costruite con impegno, determinazione, sacrificio. Poi, arrivato a un passo dal concretizzare, nel momento cruciale gli è venuta meno la lucidità, e ha clamorosamente toppato. In verità una volta è riuscito a tagliare il traguardo davanti a tutti: è successo a Barcellona, dove però è stato retrocesso per avere spinto fuori pista Nico Terol all’uscita dell’ultima curva. I due si sono ritrovati nella stessa situazione a Misano, Ci sono arrivati dopo una ventina di giri interlocutori, in cui Terol ha fatto da battistrada e Zarco ha dovuto fare la fatica di dribblare qualche avversario per recuperare il secondo perduto in avvio. Negli ultimi giri il francese ha rotto gli indugi, e nel botta e risposta con Terol che ne è seguito, ha dato l’impressione di averne di più ed essere padrone della situazione. Ma quando si è così vicini, quando ci si gioca tutto in un solo giro, non si sa mai come va a finire… soprattutto se cominci a farti prendere dall’ansia e allarghi le traiettorie lasciando pericolosamente aperte troppe “porte”. Dai e dai, Terol si è infilato e lo ha portato largo. Zarco non si è fatto intimorire, ha tenuto aperto il gas ed è entrato per primo nell’ultima curva. Addirittura con qualche metro di margine. Era fatta. È qui, ormai in vista del traguardo, che lo ha assalito la paura di vincere. E così, anziché rannicchiarsi in carenatura, schiacciarsi sotto il cupolino e spalancare il gas, si è
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rialzato, si è voltato, ha indugiato con l’acceleratore, e quando un Terol incredulo di tanta grazia si è trovato tra le mani la vittoria numero 7 della stagione, lui ha cercato di fermarlo allungando una mano. Un inutile gesto di disperazione che testimonia come il ragazzo sia sull’orlo della crisi di nervi… Non si è visto molto altro, a Misano. Il terzo posto solitario dello spagnolo Vazquez, che non aveva il passo per rimanere insieme a Zarco (anche se ci ha provato) ma era decisamente più veloce del gruppo alle sue spalle, con Cortese e Faubel rimasti staccati fin da subito. Con Grotzkyj Giorgi costretto a fare da spettatore, con la mano destra fasciata (frattura del quinto dito), il primo italiano al traguardo è stato Marciano, quattordicesimo. Non è granché, ma gli altri hanno fatto peggio.
Calimero
Il vincitore Nico Terol «Ho spinto molto negli ultimi due giri, però Zarco era molto veloce. Troppo. Poi, all’ultima curva... ha sbagliato qualcosa».
Lo sconfitto Johann Zarco «sapevo che in rettilineo Terol era più veloce, per questo non sono uscito forte dall’ultima curva. Volevo frenarlo...».
Rookiesitaliana Con il terzo posto nell’ultima prova del Campionato, lorenzo Baldassarri ha Conquistato il titolo nella red Bull rookies Cup, Battendo l’australiano arthur sissis. Baldassarri avrà quindiCi anni a novemBre ed è marChigiano di monteCosaro (mC). la gara è stata vinta da alt.
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55
1’44”071 1’44”153 1’43”592 1’44”404 1’44”479 1’44”558 1’44”785 1’45”171 1’44”652 1’44”890 1’44”573 1’45”278 1’44”681 1’45”766 1’45”240 1’45”368 1’45”711 1’44”852 1’46”103 1’46”480 1’45”378 1’45”782 1’45”871 1’46”872 1’46”166 1’46”431 1’47”230 1’45”805 1’46”785 1’47”164 1’46”958 1’46”544 1’47”423 1’47”615 1’45”880
1’43”247 1’43”440 1’43”604 1’43”605 1’44”240 1’44”255 1’44”266 1’44”275 1’44”327 1’44”351 1’44”617 1’44”651 1’44”740 1’44”940 1’45”034 1’45”102 1’45”169 1’45”193 1’45”524 1’45”527 1’45”639 1’45”833 1’45”840 1’46”081 1’46”083 1’46”256 1’46”316 1’46”345 1’46”634 1’47”031 1’47”198 1’47”625 1’48”376 1’48”893 —
300 194 27 23
25 20 1 —
temperatura temperatura esterna (°c) asfalto (°c)
20 11 25 9 10
25 10 20 13 16
8 20 — 9 25
— 11 25 13 8
25 20 16 4 —
13 20 16 8 9
6
25 16 13 20 11
31
Va nov le em Nc b ia re
25 16 — 10 20
17
25 10 7 20 11
5
1
PO ma RT gg OG io 15 allO fR m aN ag ci gio a
o 3
SP apr aG ile Na
20
aprilia Derbi aprilia aprilia aprilia
qa m Ta ar R z
Campionatopiloti
28
ca giu Ta gn lu o N 12 ya GR gi aN ug BR no 25 eTa GN Ol gi a aN ug Da no
34 23
CATENE CORONE PIGNONI
— 20 10 25 —
25 11 20 16 7
e
numero giri
KIT PASSO 520
TO Ta l
1. aPRilia 2. DeRBi 3. MahiNDRa 4. KTM
piloti al via
Spagna Francia Spagna Germania Germania
Marc Marquez (Derbi) nel 2010, in 1’43”195 alla media di 147,425 km/h
Campionatomarche
Johann Zarco (Derbi) in 1’43”247 alla media di 147,351 km/h Pole 2010: Bradley Smith (Aprilia) in 1’43”329 alla media di 147,234 km/h.
Nicolas Terol Johann Zarco Maverick Viñales Sandro cortese Jonas folger
1. Johann Zarco 1’43”379 alla media di 147,163 km/h 2. efren Vazquez 1’43”410 3. Nicolas Terol 1’43”417 4. hector faubel 1’43”876 5. Sandro cortese 1’43”967 6. Danny Kent 1’44”005 7. Maverick Viñales 1’44”024 8. Sergio Gadea 1’44”143 9. luis Salom 1’44”565 10. Jakub Kornfeil 1’44”572 11. Jonas folger 1’44”599 12. Miroslav Popov 1’44”722 13. alberto Moncayo 1’44”923 14. Miguel Oliveira 1’44”991 15. luigi Morciano 1’45”211 16. Kevin calia 1’45”392 17. Jasper iwema 1’45”467 18. Marcel Schrotter 1’45”602 19. adrian Martin 1’45”651 20. Zulfahmi Khairuddin 1’45”660 21. alexis Masbou 1’45”709 22. Manuel Tatasciore 1’45”778 23. alessandro Tonucci 1’45”875 24. alessandro Giorgi 1’45”877 25. Danny Webb 1’45”983 26. Taylor Mackenzie 1’46”020 27. Giulian Pedone 1’46”283 28. Jack Miller 1’46”525 29. Massimo Parziani 1’47”000 30. Sturla fagerhaug 1’47”187 31. francesco Mauriello 1’47”437 32. Joan Perello 1’47”448 PRiMaTO iMBaTTuTO
1. Nicolas Terol Aprilia in 40’02”164 97,198 km alla media di 145,665 km/h 2. Johann Zarco Derbi a 0”022 3. efren Vazquez Derbi a 4”932 4. Sandro cortese Aprilia a 9”322 5. hector faubel Aprilia a 9”964 6. Danny Kent Aprilia a 12”100 7. Maverick Viñales Aprilia a 12”324 8. Sergio Gadea Aprilia a 12”556 9. Jonas folger Aprilia a 21”489 10. Miguel Oliveira Aprilia a 30”678 11. alberto Moncayo Aprilia a 31”321 12. Jakub Kornfeil Aprilia a 31”552 13. Miroslav Popov Aprilia a 32”637 14. luigi Morciano Aprilia a 52”542 15. Marcel Schrotter Mahindra a 53”850 16. Kevin calia Aprilia a 53”917 17. alessandro Tonucci Aprilia a 58”742 18. Manuel Tatasciore Aprilia a 1’03”723 19. alessandro Giorgi Aprilia a 1’04”113 20. alexis Masbou KTM a 1’04”956 21. Danny Webb Mahindra a 1’08”795 22. Taylor Mackenzie Aprilia a 1’08”846 23. Giulian Pedone Aprilia a 1’17”719 24. Jack Miller KTM a 1’18”752 25. Joan Perello Aprilia a 1’36”950 26. adrian Martin Aprilia a 2 giri 27. Zulfahmi Khairuddin Derbi a 3 giri RiTiRaTi Aprilia al 18. giro Sturla fagerhaug Aprilia all’11. giro Jasper iwema Aprilia all’11. giro Massimo Parziani Aprilia all’8. giro luis Salom Aprilia al 4. giro francesco Mauriello NON haNNO fiNiTO il PRiMO GiRO Aprilia harry Stafford Aprilia louis Rossi NON PaRTiTO Aprilia Simone Grotzkyj
Poleposition
1. 2. 3. 4. 5.
Giriveloci
Ge lu RM gli aN o 14 ia Re ag P. os ce to c 28 a iN ag Di o aN st aP o 4 Ol iS Sa set N tem Ma Ri bre NO 18 aR se aG tte ON m a br 2 e Gi otto aP b PO re N 16 e au ot ST tob Ra re 23 lia Ma ot le tob Si re a
Francia Johann Zarco Spagna hector faubel Spagna Nicolas Terol Germania Sandro cortese G. Bretagna Danny Kent Rep. Ceca Miroslav Popov Germania Jonas folger Spagna luis Salom Portogallo Miguel Oliveira Spagna Maverick Viñales Spagna efren Vazquez Spagna alberto Moncayo Spagna Sergio Gadea Italia luigi Morciano Germania Marcel Schrotter Zulfahmi Khairuddin Malesia Rep. Ceca Jakub Kornfeil Spagna adrian Martin G. Bretagna Danny Webb G. Bretagna harry Stafford Olanda Jasper iwema Italia alessandro Tonucci Francia louis Rossi Italia Massimo Parziani Italia alessandro Giorgi Francia alexis Masbou Italia Manuel Tatasciore Italia Kevin calia Norvegia Sturla fagerhaug Australia Jack Miller francesco Mauriello Italia Svizzera Giulian Pedone Spagna Joan Perello G. Bretagna Taylor Mackenzie Italia Simone Grotzkyj (*) ammesso ugualmente al via
3
1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. 25. 26. 27. 28. 29. 30. 31. 32. 33. 34. (*)
Altraguardo
iTa lug li lio a
Alvia
es qua as ter lif fa na ic lto 2 he 35 8°c °c
li Be Re
125 San Marino
216 185 161 160 124
25 20 9 13 7
6. hector faubel 123; 7. efren Vazquez 116; 8. Sergio Gadea 103; 9. luis Salom 76; 10. Danny Kent 59; 11. Jakub Kornfeil 53; 12. alberto Moncayo 49; 13. Miguel Oliveira 44; 14. Simone Grotzkyj 32; 15. adrian Martin 30; 16. Zulfahmi Khairuddin 20; 17. Marcel Schrotter 18; 18. louis Rossi 18; 19. Taylor Mackenzie 15; 20. Danny Webb 14; 21. Jasper iwema 13; 22. alexis Masbou 12; 23. Niklas ajo 11; 24. hiroki Ono 8; 25. luigi Morciano 8; 26. Toni finsterbusch 4; 27. Miroslav Popov 3; 28. harry Stafford 3; 29. John McPhee 1; 30. Josep Rodriguez 1. Distribuito da:
CATENE
CORONE
PIGNONI
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Superbike Germania di Paolo Gozzi - foto Zac
Senza Biaggi, che si rompe un piede in prova, lo spagnolo vola in gara 1. E a Imola può chiudere la partita. Vittoria di Sykes sull’acqua in gara 2
carlos checa (7) inseguito da haga e dalle yamaha di melandri (33) e laverty (58). nella foto piccola, acqua... benedetta per tom sykes, al primo successo. motosprint
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N
ÜRBURGRING - Il Mondiale Superbike è già finito e non sappiamo neanche perché. Cos’è stato ad azzoppare Biaggi? Un bullone, un sasso o chissà cosa sparato dalla moto che lo precedeva. Un colpo secco, quasi una fucilata. L’ultima speranza colpita e affondata. Bum! Max ne ha passate tante in 340 gare disputate tra Motomondiale e Superbike, arrivò secondo al Mugello ‘99 dietro Criville con la mano sinistra tenuta insieme dai fili di ferro e il mignolo ne porta ancora il segno. Prima ancora (Donington ‘95) aveva sbancato la 250 guidando con la destra rotta. Sono solo i casi più eclatanti perché le volte che è partito dopo botte, contusioni e fratturine non si contano più. Ogni volta Biaggi è stato più forte del dolore. Se stavolta ha gettato la spugna, significa che non c’era alcuna possibilità. Senza il numero uno in mezzo, Carlos Checa ha centrato il più facile dei suoi undici trionfi 2011, già uno in più di quelli che Max
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Dopo Checa il diluvio
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Superbike Germania
melandri (33) contro laverty (58). la sfida tra compagni di squadra ha premiato l’italiano in gara 1, mentre nella seconda è stato l’irlandese a spuntarla.
Il caso
Biaggi azzoppato da un oggetto mIsterIoso “Brutta frattura, spero di farcela per Imola” NÜRBURGRING - Max Biaggi ha guardato gara 1 davanti a un monitor del box Aprilia. Subito dopo l’arrivo ha lasciato il Ring con il piede sinistro gonfio e il cuore a pezzi. Si era capito che questa non è la sua stagione, ma fratturarsi senza sbagliare e senza cadere è stato un colpo di sfiga capitale. «Non so neanche di preciso come sia successo: venerdi, all’ultimo giro della
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qualifica, ho sentito un gran colpo al piede. Sul momento ho pensato che fosse un pezzo di grata di drenaggio sparato dalla moto che mi precedeva, ma siamo tornati sul posto e l’abbiamo trovata imbullonata all’asfalto. Forse è stato un pezzo di metallo perso da qualcuno. In ogni caso era un proiettile». La radiografia ha dato esito negativo (“Solo una forte contusione” era stata la diagnosi della Clinica Mobile) per cui sabato Biaggi ha preso parte a tutte le sessioni realizzando il terzo tempo in Superpole, compiendo in tutto 52 giri, circa 268 chilometri. Cambiando 32 volte al giro Max ha fatto pressione sulla leva del cambio per 1664 volte. Per lo sforzo il primo metatarso ha ceduto, e a distanza di 24 ore la lastra radiografica ha impietosamente evidenziato la frattura scomposta. «Ho capito subito che correre in quelle condizioni sarebbe stato difficile, ma ci ho
provato fino all’ultimo. Domenica mattina alle 8 sono tornato dai medici per preparare una speciale protezione e fare l’antidolorifico. Ma non sono riuscito a infilare il piede nello stivale un po’ più grande del mio che avevamo preparato. Così ho dovuto saltare il warm up». Max ha il 40 di piede e nella pausa i suoi assistenti si sono fatti prestare uno stivale sinistro da Maxime Berger, che ha il 44. Biaggi è riuscito a calzarlo e a raggiungere il box per provare la posizione in sella. Scoprendo l’amara realtà: «Non c’era possibilità di appoggiare il piede sulla pedana da fermo, figuriamoci guidare una moto da 220 cavalli per 20 giri. Tante volte sono partito con le ossa a pezzi, battendo il dolore, ma stavolta era proprio impossibile». Fra tre settimane arriva Imola, dove un anno fa Biaggi festeggiò il primo iride. «La frattura è molto brutta ma spero di farcela».
aveva firmato nella trionfale stagione scorsa. Intendiamoci, il forfait non ha cambiato il destino di un campionato già segnato, ha solo accorciato l’agonia perché lo spagnolo – partendo da +62 punti di vantaggio – al Ring avrebbe potuto togliersi il lusso di perdere e restare padrone della situazione. Il rammarico di Biaggi però è stato grande lo stesso. Dopo la pausa estiva la Pirelli aveva portato una copertura soffice nuova di pacca, siglata 774, con la quale la RSV4 era stata velocissima il venerdì (primo tempo) e si era difesa degnamente (terza) anche nelle qualifiche e nella Superpole che Max aveva affrontato con il piede già probabilmente rotto. Se l’oggetto volante non identificato non avesse cambiato i piani, è lecito ipotizzare che stavolta il campione in carica se la sarebbe giocata alla pari contro la Ducati, avvantaggiata, nelle gare precedenti, da gomme troppo dure per le caratteristiche della RSV4 di Max. Checa ha sfruttato l’assist come meglio non poteva, segnando il gol decisivo a porta vuota. Giusto il tempo per tastare il polso agli avversari – le Yamaha di Melandri e Laverty e l’Aprilia satellite di Haga – e poi via. Non è stata una fuga repentina, ma un lento lavoro di cesello che ha fatto lievitare il margine fino ai quattro secondi di sicurezza. Negli ultimi giri Carlos si è goduto il panorama dell’Eifel permettendo a Marco Melandri di limitare il passivo. I MONDIALI si vincono anche togliendo il gas, quando serve. Nella prima gara bagnata dell’anno, partita con quindici minuti di ritardo per permettere di montare le rain, Carlos è stato ben attento a non mettersi nei pasticci. Nei primi giri, avvolto da una nube d’acqua, ha girato anche cinque-sei secondi più piano di Noriyuki Haga, solitario in testa. Al momento dello stop anticipato (tredici giri dei venti previsti) la Ducati 1198R navigava in una proficua ottava posizione, con la quale ha concesso appena due punti all’inseguitore Marco Melandri, finito sesto e adesso secondo in classifica a -76 punti dalla vetta. A Imola Checa potrebbe laurearsi campione con due round d’anticipo se riuscirà a guadagnarne altri 26. Melandri ha esorcizzato in fretta le difficoltà del Nürburgring e assorbito il colpo basso del ritiro ufficiale Yamaha, con la quale aveva già il contratto 2012. Sull’asciutto è stato l’unico quattro cilindri a reggere l’urto della Ducati, sul bagnato ci saremmo aspettati di più, visto che in MotoGP aveva fatto alcune delle sue gare più belle proprio in queste condizioni. Ma più che pioggia, era un diluvio, quindi andare forte
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L’uomo del giorno
DeDicato a Castiglioni Senza di lui la Ducati non sarebbe la moto che è adesso Carlos Checa «Senza Biaggi non è la stessa cosa. Spero si rimetta. Lo aspetto a Imola»
NÜRBURGRING - Carlos Checa è un campione saggio e particolare. La vittoria gli ha dato gusto, l’ottavo posto nel diluvio ancora di più. «Mi entrava acqua nella visiera, non vedevo nulla, tantomeno i punti di frenata. Ho capito subito che sarebbe stato molto meglio andarci piano, stare attenti. Non volevo assolutamente cadere. Facile a dirsi, difficile a farsi quando corri in quelle condizioni». Hai un vantaggio enorme in classifica. È fatta? «Magari fosse così. Avete visto cosa può succedere nelle corse. Avevo vinto la prima gara, stava andando tutto bene e se fossimo partiti con l’asciutto credo che sarebbe arrivata una doppietta. Invece si è messo a piovere, e anche molto forte. È stata una lotteria e pescare il numero sbagliato era la cosa più facile del mondo. Bastava sbagliare traiettoria di un millimetro per rovinare tutto». C’è stato un momento più decisivo di altri? «Quando, in gara 1, sono riuscito a prendere un bel vantaggio. Nel finale sono andato un po’ in crisi d’aderenza ma sono riuscito a tenere Melandri a distanza di sicurezza». L’assenza di Max ti ha dato una mano? «Sinceramente non è la stessa cosa vincere senza confrontarsi con lui. Mi è dispiaciuto molto per quello che gli è successo. Se fosse stato della partita ci sarebbe stato più da soffrire, da combattere. La giornata avrebbe avuto comunque ben altro sapore. Spero che si rimetta in forma. Lo aspetto ad Imola». A chi dedichi la vittoria? «A Claudio Castiglioni, un grande uomo di sport. Se non ci fosse stato lui la Ducati non sarebbe quella che è adesso e non avrei mai potuto guidare la moto dei miei sogni». motosprint
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Superbike Germania
la polemica
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rea (4) guida il gruppo degli inseguitori di haga. nella pagina accanto, ancora due immagini di gara 2. in alto, camier tra melandri (davanti) e smrz. in basso, bmw (badovini, a sinistra) contro bmw (toseland).
ferMare la gara prima o no?
Carlos Checa
Melandri: “Decisione scandalosa”
Tom Sykes
Eugene Laverty
Noriyuki Haga
La prima vittoria gli piove dal cielo. Non sarà un fuoriclasse, ma sul bagnato ha pochi rivali. Basterà per salvare il posto?
Al debuttante terribile sono bastati tre round di rodaggio per vincere e mezzo campionato per diventare uomo mercato.
Aveva l’occasione per riscattare un’annata inferiore alle attese ma ha buttato una vittoria già ipotecata. È sempre il solito...
NÜRBURGRING - Il secondo via è stato ritardato di quindici minuti per permettere ai piloti di montare le rain. Sotto il nubifragio la corsa è stata interrotta al tredicesimo dei venti giri previsti, appena superato il limite dei due terzi necessario per assegnare metà punteggio. Secondo alcuni si doveva fermare prima, tra questi Marco Melandri che è andato giù durissimo contro la race direction: «È stata una decisione scandalosa, non si può far rischiare la vita a dei ragazzi. Sono stati dei criminali. I piloti non contano nulla e non è giusto». Di tutt’altro avviso è stato Carlos Checa: «Gli organizzatori hanno fatto un gran lavoro. In 500 e in MotoGP ho gareggiato un paio di volte in condizioni molto peggiori. Immagino che i giudici abbiano avuto difficoltà a rendersi conto della situazione perché pioveva forte ad intermittenza. Ci sono state delle cadute perché in questo momento della stagione molti sono a caccia del contratto 2012 e rischiano troppo. Quando la pista è scivolosa basta andare più piano». Paolo Ciabatti, uno dei tre membri permanenti della race direction, spiega com’è
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Le pagelle
stata gestita la situazione. «Vedevamo le immagini dai monitor e siamo rimasti in contatto coi commissari di curva che ci aggiornavano sulla situazione. Inoltre abbiamo notato che Haga ha aumentato ogni giro il ritmo, anziché calare, facendoci capire che le condizioni d’aderenza erano accettabili». - Non avete visto i segni che facevano i piloti passando davanti ai box? «Quello di Laverty (al giro sette, ndr) ci è sembrato indirizzato più a Melandri che battagliava con lui che a noi. Quando hanno alzato il braccio all’unisono Sykes e di nuovo Laverty abbiamo fermato subito la gara». - Melandri ha detto che non avete rispetto dei piloti. «Lo abbiamo convocato, lui ci ha dato la sua opinione e noi gli abbiamo spiegato che la sicurezza è la nostra priorità. In passato non abbiamo esitato a cancellare gare (Australia 2001 e Silverstone 2007, ndr) quando è stato necessario. Su 19 piloti sono caduti solo in 5. Comunque studieremo come migliorare le comunicazioni tra piloti e race direction a gara in corso».
Sull’asciutto ha dominato con disarmante facilità. Poi, nella corsa più difficile dell’anno, ha girato al largo dai guai.
Inaffondabile 9
Skipper da corsa 8
Pezzo pregiato 7
Sprecone 5,5
Marco Melandri
Ayrton Badovini
Troy Corser
Prende subito confidenza con il Ring, dimentica l’amarezza del ritiro Yamaha e centra il settimo podio di fila.
Ha risalito la corrente offrendo due prestazioni di discreto livello. Sul bagnato è stato il migliore BMW precedendo Checa.
Irriconoscibile. Manca la Superpole, arranca sull’asciutto e finisce a picco sotto la pioggia che era il suo elemento.
Solido 7,5
Formichina 6
In disarmo 4
era più incoscienza che tecnica. Galvanizzato dal terzo posto di gara 1, primo podio Aprilia al Ring, Noriyuki Haga è partito come un siluro aumentando il margine con il passare dei giri e l’incalzare della tormenta. Al dodicesimo passaggio aveva quasi dieci secondi di margine e la prima vittoria RSV4 in pugno quando è finito lungo e disteso. Da mangiarsi il cappello, anche se stare in piedi in quelle condizioni non sarebbe stato facile neanche andando a spasso. Haga è stato doppiamente sfortunato volando un giro e mezzo prima dei due terzi di distanza, l’obiettivo che la race direction si era prefisso per assegnare punteggio pieno. La scivolata dell’anno è stata un cortese omaggio per Tom Sykes, ventiseienne britannico che ha festeggiato la prima vittoria in carriera da quasi ex Kawasaki, visto che non gli rinnoveranno il contratto. Il colpaccio però potrebbe fruttare la seconda Honda Ten Kate. La marca di Akashi non primeggiava da Assen 2006 quando, in condizioni simili, Chris Walker aveva rimontato tutti dopo un dritto alla prima curva. L’acqua ha fatto sorridere il team con lo sponsor birraio, cioè Sylvain Guintoli e Jakub Smrz, per la prima volta in coppia sul podio. La pista di casa non ha sbloccato l’armata BMW, sempre con le polveri bagnate, e ha affondato le speranze di Michel Fabrizio, ferito alla mano destra al primo via e sconsolatamente fuori dai giochi. motosprint
63
Superbike Germania Le interviste
avrei volUTo vincere per la sqUadra
Sono contento di essere tornato sul podio. In gara 1 sono riuscito a sfruttare al meglio la posizione di partenza e ad essere incisivo sino a che le gomme sono rimaste performanti. Sul bagnato mi sono trovato ugualmente bene; purtroppo quando la pioggia è aumentata, rendendo difficile stare in pista, ho perduto l’avantreno, nonostante avessi sensibilmente rallentato. Mi spiace, perché avrei voluto regalare alla squadra una vittoria.
AyrtonBadovini Torniamo a casa conTenTi Durante le giornate di qualifica avevamo preso una direzione che non si è rivelata corretta, e abbiamo quindi fatto un passo indietro. In gara, con la moto che si adattava meglio al mio stile di guida, ho ritrovato un discreto feeling. Andiamo a casa abbastanza contenti: sia sull’asciutto sia sul bagnato abbiamo confermato la nostra posizione nella top ten.
LeonCamier Un TorrenTe aTTraversava la pisTa!
Correre gara 2 è stato davvero pericoloso. C’erano pozzanghere ovunque, la visibilità era ridotta e la situazione è andata peggiorando giro dopo giro. Nella curva dove sono scivolato anche altri piloti hanno avuto difficoltà; c’era un vero torrente che attraversava l’asfalto. Secondo me si sarebbe potuto anche sospendere prima la corsa, viste le condizioni del tracciato. Ormai, però, c’è poco da recriminare.
LeonHaslam sUl bagnaTo la bmW era da podio
In gara 1 ho spinto forte per raggiungere Laverty, poi mi è andato il cambio in folle e sono finito fuori pista. Però sono soddisfatto, perché i tempi non erano male. Sul bagnato la BMW era da podio, ma sono finito sulla linea bianca, perdendo il controllo. Ho recuperato e se non avessero fermato la corsa sarei arrivato almeno terzo. Devo però ammettere che è stata la decisione giusta perché era pericoloso guidare in quelle condizioni. motosprint
64
MarcoMelandri
salvo, per fortuna nurBurgrIng - «Che brivido! La ruota anteriore si è bloccata ma sono riuscito a riprendere l’avantreno andando largo, un po’ come era successo ad Aragon. Ho perso tempo, ma non ho perso la gara». Come hai reagito dopo questo brivido? «Dato che la pista mi è piaciuta subito e visto che la Yamaha andava bene, mi sentivo in grado di giocarmela con tutti. Pertanto non ho mollato, ho ripassato Laverty e Haga. Purtroppo Checa era troppo lontano. Sono mancati solo due secondi. Peccato». Sesto sul bagnato: speravi di fare meglio? «Considerando le condizioni in cui ho corso, è stata una fortuna arrivare in fondo sano e salvo. La pista era impraticabile e avevo dei problemi elettronici; il cruscotto non funzionava più e temevo che la R1 si spegnesse da un momento all’altro. È andata bene».
TomSykes
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NoriyukiHaga
Sto ancora godendo
NUrBUrgrINg - «Che giornata! E pensare che temevo di non poter correre»... Tom Sykes è impazzito di gioia per la prima vittoria mondiale in carriera. A Silverstone si era frantumato la caviglia destra in prova, la Germania gli ha restituito tutto con gli interessi. «La prima gara è stata difficilissima (undicesimo posto, ndr) perché la caviglia mi faceva un gran male. Ero convinto che neppure sul bagnato, la mia specialità, sarei riuscito a cavarmela». Invece hai regalato alla Kawasaki la prima vittoria dell’era ZX-6r... «Le condizioni della pista erano precarie, era un miracolo stare in piedi e ho solo cercato di non fare sciocchezze. Hanno fatto bene a fermare la gara, non potevamo più guidare in sicurezza». Non hai ancora un posto per l’anno prossimo. adesso cosa cambierà? «La Kawasaki non mi ha riconfermato ma ho qualche bella offerta. Però non fatemi pensare al futuro, adesso voglio godermi il presente».
EugeneLaverty per fortuna nessuno si È fatto male Dopo le prove avevo una grande fiducia, puntavo a vincere, ma sull’asciutto non avevo più la stessa confidenza perché l’abbassamento della temperatura ha drasticamente ridotto il rendimento della gomma posteriore. Con la pioggia è stato un disastro. Dopo il volo di Rea temevo che ci fosse olio sull’asfalto e sono andato ancora più piano. È stata una fortuna che nessuno si sia fatto veramente male.
MichelFabrizio polso destro ko. non potevo guidare NoN È stata la mia giornata. Al primo giro ho avvertito un gran dolore al braccio destro, proprio sopra al polso. Ho stretto i denti, ma col passare dei giri non riuscivo più neanche a tenere aperto tutto il gas. Nell’intervallo ho preso degli antidolorifici , non è servito a nulla, avevo troppo male per guidare. Peccato, perché il fine settimana non era cominciato affatto male e speravo di poter salire sul podio.
JonathanRea È andata bene, anche se sono caduto
È stato bello tornare a correre dopo tre mesi d’assenza. Sull’asciutto è stata dura tenere il ritmo, anche perché la Honda ha perso accelerazione. Sul bagnato avevo problemi con l’avantreno, che tendeva a scapparmi di mano e alla prima curva sono andato giù. Sono stato abbastanza fortunato: la moto non si è rotta e ho portato a casa un gran bel risultato. Ne avevamo un gran bisogno. Adesso non vedo l’ora che arrivi Imola.
MarkAitchison abbiamo corso in condizioni terribili
IN gara 1 penso che sarei potuto essere anche più competitivo con una gomma meno scivolosa. Gara 2 è stata molto difficile. Le condizioni erano terribili, ma la moto funzionava bene e quindi ho potuto spingere. Sfortunatamente quando mancavano 6-7 giri al termine ho centrato una pozzanghera all’ingresso di una curva, ho perso aderenza e sono caduto. Sono molto dispiaciuto per l’errore, però era facile sbagliare, in quelle condizioni. motosprint
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Superbike Germania
1’54”144 1’54”512 1’54”743 1’54”818 1’55”113 1’55”223 1’55”237 1’55”249
1. Carlos Checa
1’55”321 1’55”598 1’55”625 1’56”177
29’49”337
Yamaha
a 1”855
2. Sylvain Guintoli
Ducati
a 4”063
Aprilia
a 2”322
3. Jakub Smrz
Ducati
a 22”759
4. Eugene Laverty
Yamaha
a 7”789
4. Jonathan Rea
Honda
a 28”497
5. Leon Haslam
BMW
a 9”727
5. Eugene Laverty
Yamaha
a 38”374
6. Sylvain Guintoli
Ducati
a 10”113
6. Marco Melandri
Yamaha
a 45”326
7. Joan Lascorz
Kawasaki
a 17”226
7. Ayrton Badovini
BMW
a 47”030
8. Leon Camier
Aprilia
a 17”228
8. Carlos Checa
Ducati
a 50”032
9. Ayrton Badovini
BMW
a 18”166
9. Leon Haslam
BMW
a 53”586
Honda
a 19”457
10. Maxime Berger
11. Tom Sykes
Kawasaki
a 22”136
11. Joan Lascorz
12. Mark Aitchison
Kawasaki
a 25”346
12. Troy Corser
13. James Toseland
BMW
a 31”617
13. Roberto Rolfo
Kawasaki
a 31”796
15. Troy Corser
BMW
a 33”320
Noriyuki Haga
Aprilia
al 13. giro
16. Michel Fabrizio
Suzuki
a 38”149
Makoto Tamada
Honda
al 13. giro
Honda
a 1’16”143
14. Roberto Rolfo
17. Makoto Tamada
Ducati
a 55”261
Kawasaki
a 1’12”805
BMW
a 1’15”468
Kawasaki
a 1’40”323
RITIRATI
Leon Camier Mark Aitchison
RITIRATI
Aprilia
al 12. giro
Kawasaki
all’11. giro
Jakub Smrz
Ducati
al 13. giro
James Toseland
BMW
al 9. giro
Maxime Berger
Ducati
al 5. giro
Michel Fabrizio
Suzuki
al 6. giro
Poleposition
NON PARTITO Aprilia
Max Biaggi
GIRO PIù VELOCE Carlos Checa (Ducati) in 1’55”971 alla media di 159,464 km/h
Carlos Checa (Ducati) in 1’54”144 alla media di 162,016 km/h. Pole 2010: Max Biaggi (Aprilia) in 1’54”595 alla media di 161,379 km/h.
NON PARTITO Aprilia
GIRO PIù VELOCE Noriyuki Haga (Aprilia) in 2’14”619 alla media di 137,374 km/h
PRIMATO IMBATTUTO Jonathan Rea (Honda) nel 2010, in 1’55”392 alla media di 160,260 km/h.
piloti al via
piloti al via
numero Giri
Gara1
Gara2
20/13
25/25 11/16 20/20 13/1 16/11 3/10 10/8 —/— 2/— 7/9
16/25 25/20 9/— —/2 13/13 8/16 —/9 5/5 3/7 10/—
16/25 13/— 20/20 9/10 4/11 —/13 11/9 —/6 7/1 —/8
7/6 13/20 20/8 25/25 16/— 8/— 11/16 4/9 5/10 —/13
25/25 6/10 —/16 11/13 8/3 13/20 —/11 16/9 9/7 7/—
25/25 16/— 20/20 11/3 —/11 10/— —/10 9/9 8/13 —/16
—/16 25/20 20/25 13/10 7/7 16/8 —/13 5/5 8/6 10/9
16/16 25/20 20/25 11/11 8/9 9/— 13/13 —/7 10/10 4/6
25/25 16/16 5/13 20/20 13/8 1/11 —/7 10/10 6/6 —/—
AL E
1 PO 6 o RT tto OG br e TO ALL O T
br e 2
2
25/8 20/10 —/— 13/11 11/7 8/— —/— 10/20 7/9 16/—
FR ott AN ob CI re A
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2 EU 7 m RO ar PA zo (G B) 17 OL a AN pr DA ile
2
Ducati Yamaha Aprilia Yamaha BMW Aprilia Suzuki Ducati BMW Aprilia
temperatura temperatura esterna (°c) asfalto (°c)
12
19
AU 7 fe ST bb RA ra LI io A
19
Spagna Italia Italia Irlanda Gran Bretagna Gran Bretagna Italia Francia Italia Giappone
Kawasaki
66,781 km alla media di 134,358 km/h
2. Marco Melandri
Max Biaggi
1. Carlos Checa 2. Marco Melandri 3. Max Biaggi 4. Eugene Laverty 5. Leon Haslam 6. Leon Camier 7. Michel Fabrizio 8. Sylvain Guintoli 9. Ayrton Badovini 10. Noriyuki Haga
1. Tom Sykes
38’59”779
3. Noriyuki Haga
10. Jonathan Rea
1’55”633 1’55”811 1’56”101 1’56”162
Campionatopiloti
Ducati
102,740 km alla media di 158,076 km/h
3 US 0 m A ag
1’55”030 1’55”428 1’55”524 1’55”819 1’55”479 1’55”781 1’55”887 1’55”827 SUPERPOLE 2 1’55”842 9. Jonathan Rea 1’55”933 10. Jakub Smrz 1’56”273 11. Mark Aitchison 1’55”927 12. Michel Fabrizio SUPERPOLE 1 1’55”856 13. Leon Camier 1’56”338 14. Maxime Berger 1’56”101 15. Ayrton Badovini 1’55”994 16. Joan Lascorz GLI ALTRI IN GRIGLIA 1’56”401 17. Troy Corser 1’56”637 18. James Toseland 1’56”996 19. Roberto Rolfo 1’57”950 20. Makoto Tamada
Gara2
8
1. Carlos Checa 2. Eugene Laverty 3. Max Biaggi 4. Marco Melandri 5. Noriyuki Haga 6. Tom Sykes 7. Leon Haslam 8. Sylvain Guintoli
Gara1
IT ma AL g IA gi o
Alvia
SU PE RP OL E
PR OV E
il tabellone
376 302 281 232 176 154 141 139 134 115
11. Sykes 114; 12. Rea 113; 13. Lascorz 111; 14. Smrz 109; 15. Corser 67; 16. Xaus 44; 17. Berger 42; 18. Rolfo 39; 19. Aitchison 24; 20. Hopkins 20; 21. Vermeulen 14; 22. Toseland 13; 23. Lanzi 10; 24. Waters 8; 25. Baiocco 4; 26. Polita 3; 27. Veneman 3; 28. Kirkham 3; 29. Kispataki 1; 30. Lowes 1; 31. Lai 1; 32. Staring 1.
Campionatomarche 1. DUCATI (25/20) p. 400 2. YAMAHA (20/11) p. 351 3. APRILIA (16/—) p. 336
4. BMW (11/9) p. 214
5. KAWASAKI (9/25) p. 171 6. SUZUKI (—/—) p. 158
7. HONDA (6/13) p. 132
Superbike Germania Dai box
Flammini: sinergie vantaggiose Dorna e infront, stesso “padrone”
Due team anche nel 2012
BMW, ancora un anno. e poi... NEL 2012 BMW continuerà a schierare due squadre: il team interno e quello della BMW Italia. Al termine della prossima stagione però scadrà il contratto con l’Alphatechnic, che gestisce le due moto ufficiali: l’ipotesi è che BMW resti in Superbike solo con il team dell’importatore italiano (e magari altri satellite) dirottando l’impegno e il budget del reparto corse interno verso altri programmi: MotoGP?
VENERDÌ 2 settembre il fondo d’investimento Bridgepoint ha ufficializzato l’acquisto di Infront Sports & Media, che attraverso la consociata IMS (Infront Motor Sports) detiene i diritti della Superbike. Dorna e IMS (di cui i Flammini detengono circa il 30%) adesso fanno parte dello stesso gruppo. Paolo Flammini il giorno dopo ha dato alcuni chiarimenti sull’accordo: «Dorna e IMS resteranno separate e i due campionati andranno avanti in autonomia. Non ci sarà alcun cambiamento nella struttura di IMS ed è chiaro che d’ora in poi sarà molto più facile risolvere i problemi di MotoGP e Superbike. L’acquisizione è un grande vantaggio per entrambi i campionati: il lavoro di Bridgepoint è acquisire aziende e farne crescere il valore, quindi l’aspettativa è che i due Mondiali crescano di pari passo». Le sinergie saranno ampie: regolamenti tecnici, calendario, diritti tv e scambio di wild card da una serie all’altra. Nel futuro della Superbike ci sarà un riavvicinamento verso la produzione di serie per ridurre i costi e differenziarsi dalla MotoGP: esigenze imprescindibili adesso che i due campionati sono sotto il controllo dello stesso fondo d’investimento Bridgepoint. Ma fino al 2014 resterà tutto com’è perché Aprilia, BMW e Kawasaki – le marche al momento più coinvolte in Superbike – non vogliono modifiche strutturali delle norme.
rea rinnova. e inoltre...
15 ROUND NeL 2012
BMW tenta checa, aprilia cerca Macio
Pole Position
CHeCa batte 5 CARLOS Checa ha centrato in Germania la quinta Superpole 2011, la settima in carriera e la numero 155 in 295 round iridati per la Ducati. Stoico terzo tempo per Max Biaggi che ha girato, senza saperlo, con il metatarso del piede sinistro fratturato. La prima fila è stata completata dalle Yamaha di Eugene Laverty (sopra, secondo sul “podio” con Checa e Biaggi) e Marco Melandri al primo assaggio sul Ring. Clamorosa esclusione dai sedici della Superpole per James Toseland e Troy Corser, storico specialista del giro tutto-o-niente: in carriera l’australiano ha conquistato 43 pole. ViA LA mOtOgp, A miSANO ARRiVANO LE Sbk pER uN tESt Martedì 13 e mercoledì 14 le Superbike saranno impegnate a Misano in una sessione di test dedicata in gran parte allo sviluppo delle Pirelli che verranno impiegate la prossima stagione. In particolare un pilota per squadra si occuperà di deliberare le coperture di grande sezione progettate per Phillip Island. Ci saranno tutti i team ufficiali, mancherà solo la Suzuki Alstare. La BMW Factory sarà presente solo con il tester Steve Martin.
LA HONDA ha messo a segno il primo colpo 2012: la conferma di Jonathan Rea. Ten Kate adesso sta cercando la seconda guida. Anche Leon Haslam è vicinissimo al rinnovo con la BMW. Il britannico pone come condizione l’adozione dell’elettronica Magneti Marelli: adesso sulla S1000RR c’è un sistema proprietario BMW. I tedeschi inseguono anche Carlos Checa, allettato da un’offerta principesca: 800.000 euro, lo stesso ingaggio del britannico. La BMW Italia insegue Eugene Laverty (che piace anche ad Aprilia) da affiancare al confermato Ayrton Badovini. Senza più le opzioni Rea e Haslam, adesso l’Aprilia è quasi obbligata a non farsi scappare Marco Melandri che verrebbe affidato in gestione al team Pata con trattamento da ufficiale. Il ravennate interessa anche alla Kawasaki, con la quale ha già gareggiato nel 2009 (Hayate MotoGP).
NEI prossimi giorni la Federmoto Internazionale ufficializzerà il calendario del Mondiale Superbike 2012. Già confermato il ritorno in Malesia, adesso si aspetta la conferma dei russi che stanno ultimando il circuito di Mosca. Da tredici round attuali si salirà a quindici, record del campionato. Ecco date e gare: 26 febbraio Phillip Island (Australia); 11 marzo Sepang (Malesia); 15 aprile Assen (Olanda); 6 maggio Monza (Italia); 20 maggio Donington (GB); 28 maggio (lunedì) Miller (USA); 10 giugno Misano (San Marino); 17 giugno Aragon (Spagna); 15 luglio Brno (Repubblica Ceca); 29 luglio Silverstone (GB); 26 agosto Mosca (Russia); 9 settembre Nurburgring (Germania); 30 settembre Imola (Italia); 7 ottobre Magny Cours (Francia); 21 ottobre Portimao (Portogallo).
vermeulen sempre ko
niente gara, niente test. iMola incerta CHRIS Vermeulen ha saltato anche il Nurburgring e non è sicuro che possa tornare in pista a Imola. La Kawasaki ha deciso di non far girare l’australiano nei test di Misano (13-14 settembre) che avrebbero potuto permettergli di riprendere confidenza dopo il calvario di infortuni cominciato oltre un anno fa.
trattative in corso
yaMaha: avanza l’opzione russa PRENDERE in affitto moto, ricambi, reparto corse e, se possibile, i piloti. È l’ipotesi sulla quale sta lavorando il finanziere russo Alexander Yakhnich, promoter del round di Mosca interessato a rilevare l’intera attività Yamaha. La trattativa, molto avanzata, potrebbe permettere alla Yamaha di restare nel Mondiale Superbike (anche senza ufficialità) replicando il sistema low cost già attuato dalla Ducati.
ducati contro tutti
salta la riunione in gerMania
jonathan rea tra il team manager ronald ten kate (a sinistra) e carlo fiorani (honda europa)
IN GERMANIA è stata cancellata la riunione che avrebbe dovuto risolvere il contrasto nato tra Ducati e le altre Case sull’inasprimento del sistema di handicap da imporre alla bicilindrica in caso di dominio. La marca italiana ha minacciato di non omologare la Extreme 2012 se il regolamento cambierà. Se ne riparlerà nelle prossime settimane quando gli effetti dell’acquisizione di Bridgepoint saranno più chiari. Ipotesi: con la proprietà unica MotoGP-Superbike il potere di pressione delle Case sarà ridimensionato.
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Superbike Germania Dai box
CHECA CHIAMA VALE «Mi piacerebbe che Valentino Rossi venisse a correre almeno una volta in Superbike, credo che con la Ducati 1198R si divertirebbe. A Imola non c’è concomitanza con la MotoGP. Valentino, ti invito ufficialmente». Così ha parlato Carlos Checa e, da Misano, la risposta del nove volte iridato non si è fatta attendere: «Nel 2009 ero stato vicinissimo a correre in Qatar ma la Yamaha aveva la moto nuova e all’ultimo non se ne fece niente. Mi piace come idea, ma a MotoGP in corso non se ne parla».
veLOcità MaSSiMe: SOLO MeLaNDri va OLtre i 280 aLL’Ora Ecco le velocità rilevate durante la Superpole dopo il curvone: 1. Melandri (Yamaha) 282,7 km/h; 2. Laverty (Yamaha) 279,8; 3. Haslam (BMW) 279,1; 4. Rea (Honda) 277,6; 5. Biaggi (Aprilia) 275,5; 6. Guintoli (Ducati) 274,1; 7. Haga (Aprilia) 273,4; 8. Camier (Aprilia) 272,7; 9. Fabrizio (Suzuki) 272; 10. Berger (Ducati) 272; 11. Lascorz (Kawasaki) 271,4; 12. Checa (Ducati) 271,4.
kawaSaki motocarD
in DeroGa
impegno honda vuole a lungo termine il ride-by-wire La KaWaSaKi ha scelto di affidare la gestione della Superbike agli spagnoli della Motocard, struttura che già si occupa della Supersport. Ichiro Yoda, responsabile tecnico della marca di Akashi, ha confermato l’impegno a lungo termine: «Il rapporto tra investimento e ritorno è eccellente. Con sei milioni di euro qui un’azienda come la nostra può giocarsi le prime posizioni, in MotoGP non basterebbero neanche per cominciare. Sto seguendo gli sviluppi delle regole MotoGP ma c’è ancora troppa confusione e sono convinto che il concetto CRT farà fatica a imporsi».
HONDa Ten Kate ha già provato l’elettronica con il ride-by-wire con Ruben Xaus nelle scorse settimane ad Assen e lo stesso spagnolo tornerà al lavoro su questo componente nei test di Misano. Il ride-by- wire non è montato di serie sulla CBR-RR e per poterlo utilizzare in gara ci vorrà una deroga al regolamento, che potrebbe arrivare già prima di Imola: in questo caso Ten Kate potrebbe utilizzare i tre eventi conclusivi per fare sviluppo per il 2012. E potrebbero accodarsi anche Suzuki e Kawasaki, marche che non utilizzano sistemi ride-bywire sulla stradale.
Suzuki va o reSta?
la decisione a imola La SUZUKi resterà in Superbike? «Conoscerete i nostri programmi a Imola» è stato il laconico annuncio del team Alstare, che da mesi sta tentando di convincere la marca di Hamamatsu a non cancellare l’impegno nelle derivate dalla serie. Intanto la Infront spera di poter annoverare tra gli iscritti al Mondiale 2012 il team Suzuki Crescent, che ha centrato la pole a Silverstone con John Hopkins e corre in pianta stabile nel British Superbike. La squadra inglese è di proprietà di Paul Denning, gestore delle attività MotoGP della Suzuki. motosprint
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Supersport Germania
Superstock Germania
Ancora Davies: a Imola può vincere il titolo in anticipo. Salom, ottavo, perde terreno. Show di Rea, ma vola
Giugliano non dà scampo e allunga in campionato. Petrucci rompe
Vedo la luce N
ÜRBURGRING – Nella Supersport c’è uno spilungone britannico che sta facendo il verso a Carlos Checa. Ha vinto cinque gare su nove fallendo il podio solo in due occasioni. Chaz Davies ha fatto il vuoto e come lo spagnolo potrebbe festeggiare il Mondiale già ad Imola: gli basterebbe guadagnare altri 16 punti sull’inseguitore David Salom, pupillo Kawasaki che non ha mai vinto e in Germania è finito solo ottavo. Il pokerissimo di Davies è arrivato a coronamento di una travolgente rimonta iniziata dal decimo posto, conseguenza di una terribile partenza. Davies si è mangiato gli avversari come birilli, una volta volato via Gino Rea, veloce ma poco consistente, soltanto James Ellison – vecchia conoscenza della Stock – è riuscito a restere. «Ho provato ad andare via, ma la Yamaha stavolta non era molto brillante in accelerazione, così mi sono limitato a chiudere i varchi» ha spiegato Chaz, come se vincere con appena 91 millesimi fosse un peccato mortale. La Honda ormai ha abdicato con il veterano Fabien Foret relegato in quinta posizione e l’ancora acerbo Sam Lowes terzo ma
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estromesso dai giochi iridati dai troppi errori precedenti. Dopo un’inspiegabile serie di battute a vuoto è stato piacevole rivedere Luca Scassa lottare di nuovo per le posizioni che contano. L’aretino è partito male ma si è rimboccato le maniche ingaggiando un duello finale senza esclusione di colpi con Massimo Roccoli. In palio c’era solo il quarto posto, ma «volevo stargli davanti e ho rischiato almeno tre volte di cadere» ha commentato il romagnolo uscito perdente dalla sfida italiana ma comunque primo dei piloti Kawasaki, cioè davanti agli ufficiali Parkes (settimo) e Salom. Undicesima posizione per Roberto Tamburini che il venerdì non ha praticamente girato per la collisione con il compagno di squadra Luca Marconi (clavicola fratturata) e la rottura del motore. Paolo Gozzi Davies (7) ha vinto Davanti a ellison (77). Rea (4) ha impRessionato, ma non è anDato lontano: è caDuto a sei giRi Dal teRmine.
Scappo via Davies E con questa sono 5 1. Davies (Yamaha) 19 giri pari a 97,603 km in 38’10”466 alla media di 153,406 km/h; 2. Ellison (Honda) a 0”091; 3. Lowes (Honda) a 3”749; 4. Scassa (Yamaha) a 6”269; 5. Roccoli (Kawasaki) a 8”702; 6. Foret (Honda) a 14”034; 7. Parkes (Kawasaki) a 25”943; 8. Salom (Kawasaki) a 29”696; 9. Marino (Honda) a 30”886; 10. Nemeth (Honda) a 37”555; 11. Tamburini (Yamaha) a 37”960; 12. Iannuzzo (Kawasaki) a 39”129; 13. Lundh (Honda) a 39”804; 14. Toth (Honda) a 44”892; 15. Quarmby (Triumph) a 48”634; 16. Dell’Omo (Triumph) a 52”298; 17. Jezek (Honda) a 52”671; 18. Moser (Yamaha) a 52”839; 19. Vostarek (Honda) a 53”486; 20. Jerman (Triumph) a 1’16”809; 21. Ivanov (Honda) a 1’17”676; 22. Bos (Yamaha) a 1’45”523; 23. Cazacu (Honda) a 1 giro; 24. Pozdneev (Yamaha); 25. Pirotta (Honda); 26. Blokhin (Yamaha). Giro più veloce: Ellison in 1’59”795 alla media di 154,374 km/h. Pole position: Foret in 1’59”259 alla media di 155,069 km/h. IL CAMPIONATO PILOTI: 1. Davies punti 171; 2. Salom 112; 3. Foret 111; 4. Parkes 104; 5. Scassa 96; 6. Lowes 89; 7. Rea 62; 8. Ellison 62; 9. Roccoli 62; 10. Tamburini 61; 11. Harms 59; 12. Marino 58; 13. Praia 32; 14. Nemeth 31; 15. Iannuzzo 26; 16. Lundh 24; 17. Dell’Omo 20; 18. Ivanov 12; 19. Toth 12; 20. Dionisi 11; 21. Quarmby 8; 22. Szkopek 7; 23. Jezek 7; 24. Chesaux 6; 25. Giansanti 4; 26. Jerman 4; 27. Velini 3; 28. Marconi 3; 29. Stamm 2; 30. Muresan 1. IL CAMPIONATO MARCHE: 1. Yamaha punti 201; 2. Honda 169; 3. Kawasaki 145; 4. Triumph 24.
Leclassifiche
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ÜRBURGRING - Davide Giugliano voleva cancellare la brutta figura di Silverstone, quella caduta che aveva rimesso in gioco gli inseguitori. Il francese Sylvain Barrier è partito a testa bassa ma contro lo scatenato laziale, quando tutto fila per il verso giusto, quest’anno c’è poco da fare. Giugliano si è avventato sulla BMW, ne ha fatto un sol boccone e da lì in avanti non c’è stata più storia. Il ducatista ha fatto poker, consolidando di nuovo la classifica grazie alla contemporanea rottura di Danilo Petrucci, appiedato proprio quando, non senza sforzo, si era fatto largo fino alla seconda posizione, rimediando a una catastrofica partenza. Il poliziotto del Team Italia aveva rialzato la testa con il successo nel round precedente ma ora è di nuovo a -46 punti, margine che, contro il Giugliano di quest’anno, appare proibitivo da recuperare. Il capofila ha fugato i dubbi affermando che: «Le tre piste che restano (Imola, Magny Cours e Portimao, ndr) le conosco bene, ci sono sempre andato forte e quindi guardo al finale con grande ottimismo». Se Davide riuscisse a chiudere in anticipo la Coppa del Mondo under 26 sarebbe molto interessante vederlo debuttare sulla 1198R in coppia con Carlos Checa, anticipando il passaggio di categoria che Althea ha già pianificato per il 2012. Barrier, in crisi con l’avantreno nel finale, ha salvato il secondo posto, mentre l’ottimo Niccolò Canepa si è aggiudicato l’ultimo gradino del podio in volata su Lorenzo Zanetti, che è secondo in classifica a 23 punti dalla vetta. Il bresciano piace al team Pata che potrebbe offrirgli un’Aprilia ufficiale per la Superbike prossima ventura.
26 punti tra Giugliano e Zanetti COPPA FIM SUPERSTOCK 1000
1. Giugliano (Ducati) 11 giri pari a 56,507 km in 22’00”274 alla media di 154,078 km/h; 2. Barrier (BMW) a 4”274; 3. Canepa (Ducati) a 11”241; 4. Zanetti (BMW) a 11”459; 5. Baroni (Ducati) a 11”711; 6. Reiterberger (BMW) a 13”169; 7. Antonelli (Honda) a 15”742; 8. Morais (Kawasaki) a 17”441; 9. Bussolotti (Kawasaki) a 18”440; 10. Staring (Kawasaki) a 21”016; 11. Massei (BMW) a 22”967; 12. La Marra (Honda) a 23”242; 13. Savadori (Kawasaki) a 24”239; 14. Lamborghini (Honda) a 25”979; 15. Guarnoni (Yamaha) a 26”329; 16. Savary (BMW) a 32”230; 17. Mercado (Kawasaki) a 32”311; 18. Pagaud (BMW) a 40”130; 19. Beaton (BMW) a 43”603; 20. Svitok (Ducati ) a 50”646; 21. Clarke (Honda) a 53”410; 22. Gyorfi (Honda) a 53”771; 23. Rosso (Kawasaki) a 54”343; 24. Vrajitoru (Yamaha) a 1’34”376. Giro più veloce: Giugliano in 1’59”012 alla media di 155,389 km/h. Pole position: Giugliano in 1’58”763 alla media di 155,715 km/h. IL CAMPIONATO PILOTI: 1. Giugliano punti 140; 2. Zanetti 117; 3. Petrucci 94; 4. Barrier 85; 5. Canepa 80; 6. Baroni 57; 7. Antonelli 53; 8. Reiterberger 52; 9. Massei 44; 10. Staring 34; 11. Bussolotti 33; 12. La Marra 32; 13. Morais 32; 14. Magnoni 26; 15. Savadori 19; 16. Guarnoni 16; 17. Mercado 14; 18. Verdini 11; 19. Ten Napel 8; 20. Svitok 8; 21. Lussiana 7; 22. Lamborghini 6; 23. Fusco 4; 24. Beaton 3; 25. Buchan 2; 26. Beretta 2; 27. Pagaud 1.
IL CAMPIONATO MARCHE: 1. Ducati punti 165; 2. BMW 142; 3. Kawasaki 66; 4. Honda 61; 5. Yamaha 16.
CAMPIONATO EUROPEO SUPERSTOCK 600
1. VD Mark (Honda) 10 giri pari a 51,370 km in 20’40”709 alla media di 149,053 km/h; 2. Metcher (Yamaha) a 3”136; 3. Duwelz (Yamaha) a 3”569; 4. Schacht (Honda) a 5”581; 5. Beretta (Yamaha) a 8”515; 6. Covena (Yamaha) a 9”092; 7. Russo (Yamaha) a 12”358; 8. Elliott (Yamaha) a 16”065; 9. Nestorovic (Yamaha) a 17”900; 10. Egea (Yamaha) a 18”509; 11. Vrajitoru (Yamaha) a 18”737; 12. Cocco (Yamaha) a 18”944; 13. Lombardi (Yamaha) a 19”005; 14. Gamarino (Kawasaki) a 31”814; 15. Day (Kawasaki) a 31”871; 16. Krajci (Yamaha) a 31”986; 17. Ponsson (Yamaha) a 36”206; 18. Buchner (Yamaha) a 38”994. Giro più veloce: VD Mark in 2’03”429 alla media di 149,829 km/h. Pole position: Day in 2’03”195 alla media di 150,113 km/h. IN CAMPIONATO: 1. Metcher punti 101; 2. Lanusse 94; 3. Day 77; 4. Lombardi 77; 5. Vd Mark 76; 6. Duwelz 67; 7. Russo 63; 8. Egea 39; 9. Gregorini 35; 10. Covena 34; 11. Schacht 33; 12. Calero Perez 33; 13. Elliott 32; 14. Cocco 31; 15. Nestorovic 26; 16. Beretta 22; 17. Krajci 17; 18. Major 16; 19. Vrajitoru 14; 20. Morrentino 13; 21. Morbidelli 13; 22. Cecchini 13; 23. Gamarino 11; 24. Vitali 9; 25. Pascarella 8; 26. Dittadi 5; 27. Chevrier 4; 28. Romano 4; 29. Dehaven 4; 30. Ponsson 4; 31. Wainwright 2; 32. Lentink 2; 33. De Tournay 1.
Leclassifiche STOCK 600 - Riccardo Russo era partito in tromba ma nel finale è andato in crisi raccogliendo appena un settimo posto, piegato dal più smaliziato Daniele Beretta (quinto). Giornata difficilissima per Dino Lombardi, affondato in quattordicesima posizione ma tutt’altro che fuori dalla corsa all’Europeo, che si riapre per le uscite di scena di Joshua Day e Romain Lanousse, entrambi a terra. La Germania è finita nelle mani dell’olandese Michael Van der Mark, in testa dall’inizio alla fine.
niccolò canepa (59) terzo al traguardo, insidiato da lorenzo baroni (14) e da reiterberger (21). in alto, giugliano festeggia. motosprint
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Cross MX1 GP Europa di Stefano Taglioni
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AILDORF (GERMANIA) - Sole, crema abbronzante, poltroncina, palme e relax… Ci si prepara così per un GP di cross, un GP decisivo? Stavolta sì. Cairoli se lo può permettere. Con ottantadue punti sui cento in ballo Tony poteva accontentarsi di circa cinque punti a manche, cioè navigare tranquillamente intorno alla sedicesima posizione. Ma non è certo roba da lui. Vuole chiudere il discorso titolo a Gaildorf, perché aspettare? Dopo Matterley Basin scende in Belgio per la normale routine di allenamento sulla sabbia di Lommel, come tanti altri ragazzi che del motocross hanno fatto, o sognano di fare, professione. È martedì e chiama Claudio De Carli: «Allora oggi un po’ di bicicletta e domani faccio il solito, un paio di manche da trenta?» Dall’altro capo del telefono: «No, fai così: solo bicicletta e corsa a piedi. Anzi, sai che c’è? Sono in Sardegna, prendi Jill e vieni qui, al mare. Il programma è questo: corsa a piedi, un po’ di nuoto, e
tavolate di pesce fresco!». Tony non se lo fa ripetere due volte e parte. Una settimana in Sardegna con la sua olandesina Jill, la famiglia De Carli e altri amici. Così nasce il titolo... da spiaggia. Cairoli non avrebbe mai pensato di prepararsi al finale decisivo del mondiale in costume e infradito. De Carli invece era qualche giorno che ci pensava sopra. Troppi infortuni in questi ultimi tempi. Philippaerts, Desalle, Bobryshev poi la brutta caduta di Mackenzie e Leok a Winchester. Giusto pensarci su, pensare ad un campionato molto tirato e lungo e decidere che forse la cosa migliore è staccare la spina, riposare la testa e tenersi in forma senza salire in moto. Anche la sabbia amica di Lommel ha le sue insidie, di certo più preoccupanti della sabbia della Costa Smeralda. Cairoli si aggiudica il suo quinto titolo mondiale quasi in scioltezza. È nell’olimpo dei grandi, al fianco di De Coster, Geboers, Jobè e Smets, ed alle spalle solo di Joel Robert (sei titoli) e sua maestà Stefan Everts (dieci titoli). Di questo gruppetto è l’unico non belga. Un italiano è tra i più grandi della storia del motocross. La sua prima pagina che conta è stata scritta nel 2004. Arriva nel team romano di
Dammi il
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Quinto titolo mondiale per Cairoli già dopo gara 1. Ma Tony non s’accontenta e vince anche il GP
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Cross MX1 GP Europa
Claudio De Carli, al fianco di Claudio Federici. Il siciliano stupisce tutti e termina il mondiale MX2 terzo sulla Yamaha YZF 250. L’anno successivo, il 2005, è protagonista di una rabbiosa rimonta sul compianto Andrew McFarlane e si aggiudica il titolo ad un GP dal termine del campionato, a Lierop. Nel 2006 è in lotta con Chris Pourcel ma segna diversi passi falsi per cadute, e conclude il campionato secondo. Nel 2007 (sempre con la Yamaha YZF 250 di De Carli) si vendica e non lascia praticamente niente al francese (che poi si infortunerà a fine stagione): secondo titolo conquistato a Moneyglass Demesne, terzultima prova. Nel 2008 è in piena lotta per il titolo con Rattray e Searle e si infortuna al ginocchio sinistro a Nelspruit in Sudafrica (sestultima prova), finisce il campionato in sesta posizione. Nel 2009 passa in MX1 (Yamaha YZF 450 De Carli) e si aggiudica il titolo d’esordio alla penultima gara, sempre Lierop. A metà stagione lui e il suo team vengono lasciati da Yamaha. È KTM ad accoglierli nel 2010 e portano all’esordio nell’MX1 l’innovativa KTM SX 350 F. Una stagione trionfale, con otto GP vinti, ed arriva il quarto titolo mondiale. La stagione 2011 è quella della conferma per Cairoli e la KTM 350. L’inizio è difficile, con un infortunio al ginocchio sinistro (menisco) subito a Sevlievo. Ma Tony non perde molti punti, anzi nella prova successiva, Valkenswaard, arriva la prima vittoria stagionale. Cairoli si ripete a La Baneza, Kegums, Lommel, Matterley Basin e Gaildorf. Quinto titolo raggiunto con la classe, il carattere e la testa, a conferma di una grande maturità agonistica. Nessun pilota in attività ha vinto quanto Cairoli. La sua storia, la storia del figlio di Benedetto e Paola (il quarto e più piccolo, l’unico maschio, con le sorelle Antonina, Mara e Sara), iniziata con una piccola minicross nel prato fuori casa a Patti, in Sicilia, è ora la storia di un campione tra i più grandi del motocross. L’UNICO che poteva ancora sperare nella lotta con Tony è Frossard, ma lui stesso sapeva bene che i conti erano chiusi a meno di un episodio sfortunato per l’azzurro. Purtroppo in gara uno è invece il francese a lasciare sul campo ogni residua possibilità, cadendo nell’ottavo giro mentre era terzo. Su una lastra di terra viscida prima del salto d’arrivo, proprio dove è già caduto Chris Pourcel nel corso del primo giro. Entrambi ritirati. Per Frossard una commotosprint
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L’uomo del giorno
vincere è una sensazione unica Tranquillo e rilassato dopo due settimane senza moto
Sopra, l’abbraccio di cairoli con il Suo meccanico nazzareno e la fidanzata Jill. Sopra, con claudio de carli, Suo team manager. Sotto, la foto con tutta la Squadra ktm per il Secondo titolo in arancione.
Un ritiro ed Una vittoria per poUrcel (377). primo podio per Boog (121), terzo. in seconda posizione, con Una vittoria, ha conclUso Uno stoico BoBryshev (777). QUarto il sUo compagno di team goncalves (999).
Tony cairoli «La stagione è iniziata in salita. Però siamo stati bravi a mantenere la calma»
GAILDORF - Mancavano solo una manciata di punti per il quinto titolo mondiale. Ma nel cross non è mai una formalità, neanche l’impresa più semplice, il risultato più scontato. Ma Antonio Cairoli non ha dato mai l’impressione di avere dei dubbio sul risultato finale. «Sono arrivato a quest’ultimo Gran Premio abbastanza tranquillo e rilassato - Conferma il cinque volte campione del mondo - , e nelle passate due settimane non mi sono neanche allenato in moto. Solo corsa a piedi. Però volevo chiudere qui e comunque con il vantaggio accumulato per non vincere avrei dovuto commettere qualche errore. Ho cercato così di non farne ed anche di fare il mio meglio, come sempre». Hai sentito un po’ di pressione? «Nelle due manche non sono partito con i primi ed ho dovuto correre in rimonta. In gara 1 ho visto che Frossard era caduto e sinceramente mi è dispiaciuto, perché al momento sembrava si fosse fatto male. D’altronde per il titolo non c’era problema comunque ed ho un ottimo rapporto con Steven. Poi ho saputo che è OK. Bene, ci sono già stati un po’ troppi infortuni». Quanto ti ha condizionato il tuo? «Riguardando indietro alla mia stagione è iniziata in salita con Sevlievo e il problema al ginocchio. Però con il team siamo stati molto bravi a crederci e tenere sempre la calma, raccogliendo il possibile senza mai forzare troppo. Certo senza mai tirarmi indietro». Quale avversario è stato il più ostico? «Ci sono stati avversari molto bravi come Desalle, Frossard e Bobrhyshev, ma tutto il livello è stato alto ed almeno una decina di piloti avrebbero potuto vincere una manche. Campionato combattuto, e la soddisfazione per averlo vinto è ancora più grande. Ringrazio la mia squadra, KTM, i miei tifosi e dedico il titolo alla mia famiglia. Grazie a mio padre Benedetto e mia madre Paola, per me hanno fatto grossi sacrifici». Qual è il segreto di mantenere alta la motivazione? «Per me è normale, naturale. La sensazione che si ha quando si vince è qualcosa di unico, che ti spinge sempre a riprovarci. Così vorrò riprovarci il prossimo anno. Intanto pensiamo a Fermo, ai miei tifosi vorrei regalare una sorpresa… vedremo». motosprint
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Cross MX1 GP Europa
Le pagelle Antonio Cairoli Ci sono tanti modi di vincere un mondiale ma salire anche sul gradino più alto del podio di gara è il massimo. Quinto titolo, punto.
Immenso 10
Evgeny Bobryshev La sua stagione sembrava finita prima di Matterley Basin. Il suo rientro ha dell’incredibile ma provate voi a fermare un russo di quasi due metri.
Testardo 8
Xavier Boog Finalmente a podio il francese di Villars sous Ecot. Due ottime partenze e un tanta grinta nel finale. È il migliore con la Kawasaki nella classifica del mondiale.
Atteso 8
Cody Cooper Nessuno si aspettava che il neozelandese si mettesse a lottare subito per le posizioni che contano, ma il doppio zero non è accettabile in un team ufficiale.
Rimandato 4
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In gara 2 nagl (2) e guarnerI sono fInItI a terra. l’ItalIano è stato costretto al rItIro. strIjbos (22) ha concluso con due quIntI postI. quIndIcI puntI per MonnI (13).
pressione forte al costato e viene controllato in Ospedale. Nessun danno ma non correrà gara due. Il titolo è di Cairoli. Per il siciliano terzo posto in gara uno e secondo posto in gara due, alle spalle di Pourcel. Oltre al titolo anche la vittoria di Gran Premio (sesto GP stagionale), perché Bobryshev (a sorpresa il suo rientro dopo l’infortunio a Balen) vittorioso in gara uno, nella due è a lungo secondo ma da metà tempo ovviamente non ce la fa fisicamente e pian piano molla: ottavo. Il russo d’acciaio è comunque secondo di giornata (e rientra in lizza per la terza posizione finale del campionato) davanti al francese Boog, al primo podio in MX1. Goncalves è quarto e Strijbos è quinto, mentre Nagl (buon quarto in gara uno ma decimo nella due dopo la caduta con Guarneri) con il doppio zero di Frossard potrebbe anche provare l’attacco al secondo posto finale. Ma a convincere è ancora una volta, come a Winchester, Christophe Pourcel. In gara due è imprendibile. Il francese neanche perde tempo a prepararsi il cancelletto, ma è impeccabile al via, ed è sempre con i primi alla prima curva. Segna il miglior cronometrico (per tutti) al terzo giro e se ne va. Guida molto bene e, con traiettorie tutte sue. Chissà ora se nella testa di Olivier Robert (capitano della Francia) è cresciuto qualche dubbio: si può correre il Nazioni in casa senza un pilota come Chris? Invece l’altra domanda che tutti si fanno sul francese è: adesso se ne riandrà in caccia di un ingaggio per il Supercross USA? Per gli azzurri Monni è tredicesimo, mentre Guarneri, settimo in gara uno, nella due cade con Nagl ed è costretto al ritiro per danni alla moto.
Gran finale Domenica l’ultima gara del mondiale a Fermo
TUTTI GLI OrarI Sabato 125 prove libere gruppo-2 125 prove libere gruppo-1 Women prove libere MX2 prove libere MX1 prove libere 125 Prequalifiche gruppo-1 125 Prequalifiche gruppo-2 Women prove cronometrate MX2 Prequalifiche MX1 Prequalifiche Women Race-1 MX2 Gara di qualifica MX1 Gara di qualifica 125 Gara di qualifica-1 125 Gara di qualifica-2
08.05 08.40 09.25 10.00 10.45 11.35 12.10 13.00 13.35 14.20 15.15 16.05 16.55 17.45 18.35
Domenica 125 Warm-up Women Warm-up MX2 Warm-up MX1 Warm-up 125 Race-1 Women Race-2 MX2 Gara-1 MX1 Gara-1 MX2 Gara-2 MX1 Gara-2 125 Gara-2
8.00 8.30 9.00 9.30 10.20 11.15 12.10 13.10 15.03 16.03 17.20
NE IN TELEVISIOttembRe Se Domenica 11 Sportitalia ra 1 12,00 MX2 ga 1 ra ga X1 13,00 M ra 2 ga X2 M 0 ,0 15 ra 2 ga X1 16,00 M
diretta diretta Sportitalia diretta ia al tit Spor diretta Sportitalia
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ARÀ lo storico tracciato di Fermo, nelle Marche, ad ospitare la quindicesima ed ultima prova del Campionato Mondiale Motocross MX1 e MX2. Tony Cairoli e Ken Roczen hanno già centrato l’iride con una gara d’anticipo ma visto la grinta che i due hanno messo in pista tedesca di Gaildorf c’è da star certi che lo spettacolo non mancherà. In particolare per l’italiano sarà una rivincità dopo la delusione dello scorso anno per colpa di un’infortunio. Grande attesa anche per l’ultima prova del Campionato Europeo 125, che assegnerà il titolo continentale, con due ragazzi italiani (Zecchina e Bernardini) che occupano le prime due posizioni della classifica provvisoria. La pista 1.600 metri disegnata su una collina, con ripide salite e vertiginosi discesoni, si può considerare di tipo tradizionale. Caratterizzata da un fondo piuttosto duro, ricorda le sfide degli anni ’70. Dal 1976 ad oggi il “Monterosato” ha ospitato cinque appuntamenti iridati; ultimo in ordine di tempo quello della passata stagione, dove si è imposto il belga Clement Desalle (Suzuki) nella MX1 (anche in quell’occasione Antonio Cairoli si era già laureato campione nel Gran Premio precedente) e il tedesco Ken Roczen (Suzuki) nella MX2. Il tracciato, già modificato per l’evento del 2010, è stato rivisto con alcuni aggiornamenti tecnici che lo rendono ancor più selettivo e spettacolare. Per migliorare gli spostamenti del pubblico è stato realizzato un nuovo sottopasso e sono state realizzate nuove tribune naturali che garantiranno agli ospiti e spettatori una visione della gara più ampia e completa; le modifiche consentiranno inoltre la visione
della partenza anche a chi non fornito di accesso per la zona paddock. Previsti anche un servizio ristorazione potenziato con nuovi punti attrezzati lungo tutto il percorso e l’installazione di un maxischermo che permetterà di seguire ogni momento delle gare in corso. La vendita dei biglietti sarà attiva direttamente sul circuito Monterosato nel weekend dell’evento, è anche possibile acquistare i tagliandi on-line seguendo il link dal sito www.monterosato.com
PrEZZO DEI BIGLIETTI - Sabato 25,00 euro - Domenica 45,00 euro (intero) e 40,00 euro (ridotto) - Sabato e Domenica cumulativo 50,00 euro (intero) 45,00 euro (ridotto) Biglietti ridotti riservati ai tesserati FMI 2011, i bambini sotto i 12 anni entrano gratis.
INfOrmaZIONI Motoclub Monterosato, Via Monterosato 7 63023 Fermo www.monterosato.com www.dborganization.com
COmE arrIVarE: Aeroporti: Ancona Falconara a 80 km; Pescara a 105 km Autostrada: Provenendo la A14 uscire a Fermo/Porto San Giorgio e proseguire per Fermo. motosprint
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Cross MX1 - MX2 Paddock
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Germania
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5. Evgeny Bobryshev
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461 439
18/15 14/11 18/14 18/11 16/22 14/15 16/16 18/11
11/14 15/20 13/10 15/16 18/18 13/14 22/18 25/25 20/20 15/20
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425
—/— 25/13
6. Rui Goncalves 404; 7. Xavier Boog 309; 8. David Philippaerts 308; 9. Jonathan Barragan 288; 10. Ken de Dycker 268; 11. Tanel Leok 259; 12. Kevin Strijbos 257; 13. Steve Ramon 229; 14. Shaun Simpson 210; 15. Anthony Boissiere 208; 16. Davide Guarneri 176; 17. Gregory Aranda 109; 18. Carlos Campano Jimenez 99; 19. Christophe Pourcel 94; 20. Marcus Schiffer 77; 21. Matthias Walkner 60; 22. Marc de Reuver 55; 23. Manuel Monni 48; 24. Günter Schmidinger 46; 25. Brad Anderson 38; 26. Jason Dougan 26; 27. Christian Craig 21; 28. Herjan Brakke 20; 29. Marvin Van Daele 17; 30. Ivo Steinbergs 17; 31. Benjamin Townley 15; 32. Gert Krestinov 15; 33. Loic Leonce 15; 34. Billy Mackenzie 14; 35. Tom Church 12; 36. Martin Barr 11; 37. Kasper Lynggaard 8; 38. Kevin Wouts 8; 39. Luis Correia 7; 40. Antonio Jorge Balbi 6; 41. Roberto Castro Miranda 5; 42. Antti Pyrhönen 4; 43. Alex Snow 4; 44. Remi Nyegaard 3; 45. Hugo Basaula 3; 46. Weston Peick 3; 47. Santtu Tiainen 3; 48. Jeremy Delince 2; 49. Yentel Martens 2; 50. Joao Paulino da Silva 2; 51. Milko Potisek 2; 52. Kim Lindström 2; 53. Nicolai Hansen 1; 54. Stuwey Reijnders 1; 55. Luis Correa 1; 56. Alvaro Lozano Rico 1; 57. Cedric Lieber 1; 58. Cedric Soubeyras 1.
MX2 È stato il miglior GP di Alessandro Lupino 1. Roczen (KTM) 20 giri in 40’44”246; 2. Searle (Kawasaki) a 8”406; 3. Tonus (Yamaha) a 13”049; 4. Paulin (Yamaha) a 23”816; 5. Herlings (KTM) a 42”918; 6. Aubin (KTM) a 1’00”372; 7. Leib (Husqvarna) a 1’18”185; 8. Roelants (KTM) a 1’19”485; 9. Nicholls (KTM) a 1’21”598; 10. Anstie (Kawasaki) a 1’24”541; 11. Lupino (Husqvarna) a 1’39”354; 12. Butron Oliva (KTM) a 1’53”623; 13. Petrov (Yamaha) a 1 giro; 14. Tixier (KTM); 15. van Horebeek (KTM); 16. Monticelli (Honda); 17. Triest (KTM); 18. Kras (Suzuki); 19. Lieber (KTM); 20. Heibye (KTM); 21. Justs (Honda); 22. Söderberg (Kawasaki); 23. Booker (KTM) a 2 giri; 24. Golovkin (Kawasaki); 25. Thanarat (Kawasaki); 26. Cociu (Honda); 27. Larsen (KTM) a 4 giri; 28. Rauchenecker (KTM) a 8 giri; 29. Charlier (Yamaha) a 10 giri; 30. Adam (Yamaha) a 14 giri; 31. Del Segato (KTM) a 16 giri; 32. Baudrexl (KTM) a 19 giri.
1. Searle (Kawasaki) 20 giri in 39’50”968; 2. Herlings (KTM) a 6”609; 3. Roczen (KTM) a 11”837; 4. Tonus (Yamaha) a 14”615; 5. Anstie (Kawasaki) a 21”711; 6. Paulin (Yamaha) a 42”374; 7. Roelants (KTM) a 47”970; 8. Lupino (Husqvarna) a 1’16”055; 9. Aubin (KTM) a 1’26”252; 10. Tixier (KTM) a 1’29”542; 11. Butron Oliva (KTM) a 1’39”830; 12. Charlier (Yamaha) a 1’53”711; 13. Petrov (Yamaha) a 1 giro; 14. Rauchenecker (KTM); 15. Heibye (KTM); 16. Lieber (KTM); 17. Triest (KTM); 18. Monticelli (Honda); 19. Söderberg (Kawasaki); 20. Baudrexl (KTM); 21. Del Segato (KTM); 22. Booker (KTM); 23. Cociu (Honda) a 2 giri; 24. Golovkin (Kawasaki); 25. Justs (Honda) a 12 giri; 26. Mitchell (KTM) a 16 giri; 27. Leib (Husqvarna) a 18 giri; 28. Thanarat (Kawasaki) a 19 giri; 29. Nicholls (KTM); 30. Larsen (KTM) a 20 giri; 31. Kras (Suzuki).
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Mondialepiloti
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Secondamanche
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Primamanche
22 B
PEZZO pregiato del mercato MX1, Gautier Paulin ha deciso di non continuare col team ufficiale Yamaha per approdare al team Kawasaki KRT, dove andrebbe a fare la prima guida e a trovare un ingaggio più sostanzioso. L’accordo è stato ufficializzato. Per il francese si tratta di un ritorno (in “verde” ci aveva corso nella MX2) e si parla di un contratto per una sola stagione. Paulin infatti non ha voluto legarsi con un contratto biennale perché è ancora nei suoi obiettivi la possibilità di andare a correre negli USA.
14/11 25/22 22/10 25/22 22/20 22/22 22/25 16/22 22/22 25/25 25/25 25/18 20/25 20/22 25/22 22/16
A
Gautier paulin cambia moto
KTM Yamaha
15
da yaMaha a kawasaki
Italia Francia
US
IL TEAM GARIbOLdI NEL 2012 CORRERà NELLA Mx2 CON LE hONdA Sembra giunta al capolinea la collaborazione tra il Team Gariboldi e Yamaha. Il manager milanese è in procinto di firmare un accordo che legherà la sua squadra a Honda nella MX2. Per il 2012 si parla di supporto diretto di Honda attraverso parti speciali mentre dalla stagione successiva dovrebbe fare il debutto in gara la moto prototipo già in fase di sviluppo in Giappone. Sul fronte piloti sono in corso trattative con l’americano Blake Wharton e con Max Anstie (richiesto anche da Suzuki e altri), in rotta con il team Kawasaki dopo l’episodio di Matterley Basin che ha visto come protagonista, in negativo, il padre.
1. Antonio Cairoli 2. Steven Frossard
a
IL CAMPIONE in carica Mats Nilsson, reduce da un infortunio alla spalla, ha provato a risalire in moto per essere presente in Germania, ma le sue condizioni precarie lo hanno costretto a desistere. Ne ha approfittato il belga Pascal Bal (sotto) che si è aggiudicato la Veterans Cup. Bal ha amministrato il suo vantaggio sul britannico Philip Mercer che si è aggiudicato entrambe le manche. Per Mercer si è trattato della seconda doppietta di stagione (dopo quella ottenuta in Inghilterra) che gli ha permesso di aggiudicarsi il secondo posto in campionato seguito sul podio da Bal e Alfredo Camps, terzo nella generale. Quarto assoluto l’italiano Roberto Costa che ha concluso il campionato al ventesimo posto.
Mondialepiloti
AN pri DA le
PER la pole position lotta tra i due “galletti” della KTM Roczen e Herlings, con il tedesco, leader del mondiale, costretto ad allinearsi dopo il rivale, autore del miglior tempo in pre-qualifica. Al via è stato Gautier Paulin a precederli assumendo il comando del gruppo seguito da Herlings e dal sorprendente Lupino. Herlings ha cercato di approfittare passando subito al comando e forzando il ritmo, nel tentativo di mettere tra sé e il rivale, un buon margine. Roczen invece, ha avuto la meglio su Lupino nel corso del primo giro e si è messo alla caccia di Paulin. Aggancio e sorpasso al secondo passaggio con inseguimento forsennato su Herlings a suon di giri veloci che si è concluso al penultimo giro con il boato del pubblico tedesco che ha salutato l’undicesima pole del connazionale. Ottimo il sesto posto di Lupino, nono Leib. Diciottesimo Monticelli, ventiquattresimo Del Segato.
pascal bal è il nuovo campione
1. Pourcel (Kawasaki) 20 giri in 39’34”517; 2. Cairoli (KTM) a 43”529; 3. Boissiere (Yamaha) a 46”324; 4. Goncalves (Honda) a 52”126; 5. Strijbos (Suzuki) a 55”870; 6. Boog (Kawasaki) a 57”195; 7. Simpson (Honda) a 1’05”920; 8. Bobryshev (Honda) a 1’09”531; 9. Aranda (Kawasaki) a 1’10”368; 10. Nagl (KTM) a 1’20”780; 11. Campano Jimenez (Yamaha) a 1’40”688; 12. Schiffer (Suzuki) a 2’05”687; 13. Monni (Honda) a 1 giro; 14. Walkner (KTM); 15. Steinbergs (Kawasaki); 16. Lynggaard (Kawasaki); 17. Schmidinger (Honda); 18. Snow (Kawasaki); 19. Brakke (Yamaha); 20. Hansen (Suzuki); 21. Cooper (Suzuki); 22. Church (KTM); 23. Eriksson (Kawasaki); 24. Delince (KTM) a 2 giri; 25. Smith (Aprilia); 26. Parshin (Honda); 27. Schaller (KTM); 28. Leok (TM) a 12 giri; 29. Barragan (Kawasaki) a 13 giri; 30. Pyrhönen (Honda) a 14 giri; 31. Bihlmaier (Yamaha) a 16 giri; 32. Guarneri (Kawasaki) a 17 giri.
25
undicesima vittoria di roczen
Veterans world CuP
1. Bobryshev (Honda) 20 giri in 40’06”778; 2. Boog (Kawasaki) a 0”354; 3. Cairoli (KTM) a 9”171; 4. Nagl (KTM) a 12”185; 5. Strijbos (Suzuki) a 16”518; 6. Goncalves (Honda) a 33”809; 7. Guarneri (Kawasaki) a 40”387; 8. Aranda (Kawasaki) a 41”969; 9. Leok (TM) a 45”443; 10. Boissiere (Yamaha) a 47”522; 11. Simpson (Honda) a 1’04”784; 12. Barragan (Kawasaki) a 1’18”763; 13. Schiffer (Suzuki) a 1’36”136; 14. Monni (Honda) a 1’46”209; 15. Campano Jimenez (Yamaha) a 2’11”040; 16. Walkner (KTM) a 1 giro; 17. Pyrhönen (Honda); 18. Lynggaard (Kawasaki); 19. Schmidinger (Honda); 20. Church (KTM); 21. Snow (Kawasaki); 22. Hansen (Suzuki); 23. Eriksson (Kawasaki); 24. Parshin (Honda); 25. Delince (KTM); 26. Cooper (Suzuki); 27. Schaller (KTM); 28. Smith (Aprilia) a 6 giri; 29. Frossard (Yamaha) a 13 giri; 30. Voss (Kawasaki); 31. Brakke (Yamaha); 32. Steinbergs (Kawasaki) a 14 giri; 33. Bihlmaier (Yamaha) a 18 giri; 34. Pourcel (Kawasaki) a 19 giri.
OL
MX2
EPILOGO per il campionato EMX2 e doppia vittoria di Dylan Ferrandis che ha dominato entrambe le manche dal primo all’ultimo giro. Alle sue spalle sono saliti sul podio Aleksandr Tonkov, quarto e secondo nelle due prove, e Maxime Desprey che ha raccolto il terzo posto assoluto conquistando la sesta e la terza posizione. Podio del campionato composto da un trittico di piloti francesi capitanati da Romain Febrvre (a destra), che nonostante una caduta nella prima manche ha amministrato il suo vantaggio aggiudicandosi il titolo continentale riservato alla 250 4T. Medaglia d’argento per Ferrandis che recrimina l’assenza a due delle sette prove disputate e terzo posto per Charles Lefrancois. Migliore degli italiani in gara, Samuel Zeni (13-10) mentre in campionato Michael Mercandino ha conquistato il ventesimo posto con sole tre prove all’attivo prima del ritiro dalle competizioni.
Secondamanche
10
RISPETTO al tracciato del GP corso nel 2005 sono cambiati diversi tratti di pista e il senso di percorrenza è inverso. Nei tempi di qualifica Frossard è primo al cancello seguito da Pourcel, Aranda e Boog per un “poker” di piloti francesi. Al via holeshot di Simpson con Cairoli a ruota, subito costretto a lasciare il passo a uno scatenato Pourcel, già nel corso del primo passaggio. Simpson è riuscito a resistere al francese fino al quarto giro quando Christophe si è involato verso la seconda pole position consecutiva. Alle sue spalle Cairoli, che ha relegato al terzo posto il rientrante Bobryshev risalito dalla sesta posizione guadagnata ai danni di Simpson, quarto al termine. Buon recupero anche per Frossard dall’ottavo al quinto posto. Da segnalare il ritiro di Nagl quando era in recupero sul gruppo di testa a causa dello stallonamento della gomma posteriore. Decimo Guarneri, sedicesimo Monni.
Primamanche
BU a LG pri AR le IA
ancora una pole per pourcel
EMX2. Febrvre campione europeo
MX1 Primo doppio zero per Steven Frossard
10
MX1
Tris francese
BU a LG pri AR le IA
Le prove
1. Ken Roczen
Germania
KTM
25/25 22/22 25/25 25/22 25/10
25/25 25/25 25/20 25/25 22/22 25/25 25/25 25/20
635
2. Jeffrey Herlings
Olanda
KTM
16/20 25/25 22/22 22/25 14/22 22/22 20/18 20/22 22/18 20/22 25/25 22/22 14/20 16/22
585
3. Tommy Searle
Gran Bretagna Kawasaki 22/22 20/20 16/20 18/18 18/25
4. Gautier Paulin
Francia
Yamaha
20/14 16/15
15/0
20/20 22/18 16/20 18/20 22/20 18/25 13/11 14/16
5. Arnaud Tonus
Svizzera
Yamaha
18/13 18/18
14/0
14/13 16/14 10/18 15/16 15/13 15/16
25/0 0/25
22/22
0/18
20/22 22/20 15/15 15/20 22/22 22/25 18/0
526
18/18 18/15
458
11/10 12/18 12/16 20/18
391
0/16
6. Max Anstie 369; 7. Zachary Osborne 295; 8. Harri Kullas 287; 9. Nicolas Aubin 269; 10. Joel Roelants 253; 11. Christophe Charlier 212; 12. Jake Nicholls 205; 13. Jordi Tixier 189; 14. Alessandro Lupino 147; 15. Antonio Jose Butron Oliva 147; 16. Petar Petrov 140; 17. Jeremy van Horebeek 139; 18. Valentin Teillet 125; 19. Pascal Rauchenecker 102; 20. Nick Triest 95; 21. Glenn Coldenhoff 90; 22. Matiss Karro 71; 23. Mike Kras 65; 24. Michael Leib 37; 25. Ludvig Söderberg 37; 26. Nikolaj Larsen 34; 27. Elliott Banks-Browne 23; 28. Even Heibye 21; 29. Filip Bengtsson 20; 30. Valentin Guillod 20; 31. Julien Lieber 20; 32. Marvin Musquin 17; 33. Travis Baker 16; 34. Steven Lenoir 16; 35. Loic Larrieu 15; 36. Ivo Monticelli 15; 37. Hector Assuncao de Freitas 14; 38. Lars Oldekamp 12; 39. Scott Champion 9; 40. David Adam 9; 41. Jean Ramos 8; 42. Priit Rätsep 7; 43. Petr Smitka 7; 44. Roberts Justs 6; 45. Bence Svoboda 5; 46. Jordan Booker 4; 47. Simone Zecchina 4; 48. Thales Villardi 3; 49. Giacomo Del Segato 3; 50. Eduardo Ferreira de Lima 3; 51. Andrea Cervellin 2; 52. Dennis Baudrexl 2; 53. Davis Ivanovs 1; 54. Dakota Tedder 1; 55. Tevin Tapia 1; 56. Lewis Tombs 1. motosprint
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Cross MX2 GP Europa di Stefano Taglioni
G
Roczen è il più giovane campione del cross. Dopo Fermo saluterà il mondiale e si trasferirà in America
motosprint
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Enfant terrible
AILDORF (GERMANIA) - Diciassette anni, quattro mesi e pochi giorni, questa l’età per diventare campione del mondo MX2. Ken Roczen è il più giovane iridato della storia del cross, superando il francese Sebastien Tortelli (anche lui diciassette anni ma più “anziano”, titolo 125 nel 1996) e del sudafricano Grant Langston (diciotto anni, titolo 125 nel 2000). Ken ha cominciato ben presto a bruciare record. Salito in sella quando qualcuno ancora gira col passeggino, a due anni e mezzo, a tre anni ha corso la prima gara. Dopo aver vinto qualche campionato giovanile tedesco è salito all’attenzione degli addetti ai lavori classificandosi secondo nel Mondiale Junior 2006 (dietro ad Alessandro Lupino). Nell’anno successivo ha conquistato il Mondiale Junior e nel 2009, appena compiuti i quindici anni (età minima per partecipare al mondiale MX2) si è schierato nel campionato iridato, raccogliendo subito ottimi risultati, addirittura la prima vittoria di GP, a Teutschenthal. Il resto è storia davvero recente, il secondo posto finale con la Suzuki nel 2010, il passaggio alla KTM per la stagione 2011 e un campionato dominato, in lotta col compagno di squadra Herlings, fino all’epilogo di un titolo raggiunto con un GP d’anticipo, proprio nella sua Germania. È solo l’inizio di una carriera che si preannuncia folgorante. Ora è campione del mondo, e dopo la bandiera a scacchi non trattiene le lacrime. Piange, ancora a lungo, fino al podio e poi, racconterà, anche quando è solo nel camper. Strano? No. La storia di Ken non è quella di un ragazzino viziato che ha ottenuto tutto facilmente, che non sa più dar peso e valore a ciò che ha. Ken viene da una famiglia modesta, che ha fatto molti sacrifici per far crescere nello sport un figlio con una passione grande e una determinazione
immensa. Ken sa bene cosa ha sofferto per ottenere quello che ha adesso, per stringere nelle mani quella tabella di campione del mondo. ARRIVATO a Gaildorf con la tranquillità di quarantatrè punti sul rivale Herlings, il bambino prodigio non si è messo a far conti, ma a testa bassa e gomiti larghi per cercare di vincere. Scatta bene nella prima manche, alle spalle di Herlings, scivola al primo giro in un canale in curva e scende in quinta posizione. Inizia la rimonta ma intanto davanti è Herlings, al quarto giro, a cadere. Ora Ken è quarto. Gli basta un giro e guadagna la prima posizione, con Tonus e Paulin dietro. Con la strada libera non ha problemi e vince la sua diciannovesima manche stagionale. Secondo è Searle risalito alla grande dal quinto posto. In gara 2 ancora al via Herlings davanti a Searle e Roczen. Bella la battaglia ravvicinata tra i tre che dura a lungo. A metà gara Roczen, secondo, cade e lascia via libera a
uno scatenato Searle che nel finale supera anche Herlings per vincere il secondo GP stagionale dopo St. Jean d’Angely. Tutti contenti, anche Herlings che non poteva sperare nell’impossibile e può già cominciare a pensare ad un 2012 da protagonista, al passaggio di consegne. Ken se ne va negli USA, già quest’inverno, con un bel biglietto da visita dove ha aggiunto una riga: MX2 World Champion. Ken s ricomincerà dal Supercross, cercando di riprendere da dove aveva lasciato: Las Vegas 7 maggio, gradino più alto del podio nella Lites, primo successo KTM nell’indoor a stelle e strisce. Auguri Ken, ci mancherai! Ultimo saluto a Fermo, un bel regalo per gli appassionati italiani, che potranno anche tifare per un ritrovato Lupino. L’Husqvarna è migliorata e Alex a Gaildorf è stato con i migliori sin dal sabato. In gara 1 è caduto al primo giro (undicesimo), in gara 2 ha fatto ottavo, con un bel ritmo. Otto i punti raccolti da Monticelli, miglior risultato stagionale.
Ken Roczen (a sinistRa) il mondiale l’ha dominato, dimostRando un gRande caRatteRe. ma alla fine (sopRa) non ha saputo nascondeRe l’emozione. in geRmania il gp l’ha vinto seaRle (100). si è Rivista in pista una buona husqvaRna e lupino (77) ha giRato, peR la pRima volta, con i miglioRi. motosprint
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Enduro GP Andorra di Dario Agrati
Quest’anno Meo è seMpre salito sul podio, se si esclude il Gp del portoGallo. il francese ha Meritato il titolo Mondiale.
Secondo titolo nella E2 per Meo con la Husqvarna. Nella E3 e nella E1 festeggiamenti rinviati per Ahola e Salminen
S
Bis mondiale
ANT JULIÀ DE LÒRIA - Quando Antoine Meo ha avuto la sicurezza di aver vinto il titolo, ha puntato il dito indice verso il cielo. Lo ha fatto mentre gioiva per la vittoria, ma dietro quel gesto c’era molto di più. È come se Meo volesse ringraziare Claudio Castiglioni, che nel 1987 acquistò la Husqvarna, portandola a vincere qualcosa come 55 campionati mondiali tra cross, enduro e motard. Certo, Meo ha conquistato il suo secondo titolo sotto la gestione BMW (che, ricordiamolo, acquistò la Husqvarna nel 2007), ma senza Castiglioni probabilmente oggi la Husqvarna non sarebbe un marchio così prestigioso. Ed è proprio per ricordare il vecchio presidente che i piloti del Team CH Racing hanno corso con il lutto al braccio. Domenica pomeriggio, nel momento del trionfo di tutto il team Husqvarna e fra una folla di appassionati, Meo si è addirittura commosso e dai suoi occhi sono scese lacrime di gioia, durante l’abbraccio con Fabrizio Azzalin. I due si sono stretti forte per alcuni, eterni, secondi. Intorno a loro e agli altri componenti del Team CH Racing, il mondo sembrava ammutolito. Per raggiungere un obiettivo così importante, Meo quest’anno ha corso sette Gran Premi tutti d’un fiato, senza mai lasciare nulla agli avversari. Quindi è giusto ora ricordare il suo passato. Tutto iniziò nel 2005, quando Fabrizio Azzalin gli offrì di correre il GP di Francia con la Husqvarna 125 2T, proprio a casa sua, a Digne les Bains. Poi, dopo due anni di gravi infortuni nel mondiale cross, Meo fu convinto da
Azzalin a passare all’enduro. La stagione 2008 venne utilizzata per accumulare esperienza nella E2. Nel 2009 Meo portò al debutto la nuova 250 4T, sfiorando subito il titolo iridato dopo un lungo duello con Ahola. Poi, nelle ultime due stagioni con la Husqvarna il francese è stato impeccabile: campione del mondo E1 nel 2010, con la TE 250. E poi questa fantastica stagione, nella quale è diventato campione del mondo della E2 con un GP d’anticipo. «Sono davvero felice di aver vinto qui il mio secondo titolo iridato che dedico alla mia famiglia, ai miei due meccanici e, soprattutto, a Fabrizio Azzalin» ha detto Antoine Meo. Che poi ha aggiunto: «È stato un campionato incerto, combattuto. Non sono mancati i colpi di scena. Basti ricordare le gare di Aubert in Spagna e in Grecia. E poi Cervantes e Guerrero, che anche in questa gara hanno dimostrato di essere dei grandi avversari. Io, però, sono stato molto più costante, sono salito sempre sul podio, se si esclude la trasferta in Portogallo. Il mio migliore GP è stato quello disputato in Italia: in Sicilia mi sono vera-
mente piaciuto, anche se sabato ha vinto Aubert. Voglio ringraziare la Husqvarna, tutti i ragazzi del team CH Racing e Fabrizio Azzalin. A breve deciderò anche il mio futuro: Voglio trovare le giuste motivazioni e delle nuove sfide per continuare a vincere». Venendo alla cronaca della gara, va detto che Meo ha costruito la sua vittoria fin da sabato, quando è riuscito ad avere ragione di Cervantes per poco più di due secondi, mentre Guerrero si è fatto superare da un aggressivo Renet. Domenica Meo ha dovuto solo controllare Guerrero e
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Enduro GP Andorra
Le API seLvAtIche AttAccAnO I PILOtI Giovedì uno sciame di api selvatiche ha attaccato e punto una decina di piloti, tra cui Guerrero, Thain, Santolino e Roman, che stavano percorrendo a piedi la speciale in linea. Ahola è quello che se l’è vista peggio: a causa di tre punture ha accusato vomito e difficoltà respiratorie per circa venti minuti.
Cervantes, rimanendo costantemente in terza posizione, con l’obiettivo di incamerare i 20 punti necessari per vincere matematicamente il titolo. SE IL MONDIALE della E2 è giunto al capolinea, quelli della E1 e della E3, invece, non sono ancora chiusi. Salminen sabato è stato protagonista di una clamorosa battuta d’arresto (problemi al cambio della moto proprio nella seconda speciale di cross) che ha rinviato la festa della Husqvarna nella E1. «Sono cose che possono capitare. Non è successo nulla di così grave. Posso sempre gestire un buon vantaggio in classifica», ha detto Salminen sabato pomeriggio, mentre riportava la sua Husqvarna in parco chiuso. Dalle parole ai fatti. Per nulla infastidito del ritiro, domenica Salminen si è preso la sua rivincita su Remes, staccandolo alla fine di oltre dodici secondi e ristabilendo le distanze in classifica. Remes, quindi, ha potuto solo confermare la sua seconda posizione nella classifica di campionato, ottenendo in questo GP un primo e un secondo posto. Sabato, Thain, dopo essere stato al comando per tre dei quattro giri, ha accusato crampi alle braccia, che lo hanno rallentato anche domenica. Sempre sabato, Seistola ha invece perso tempo per due cadute nella speciale. La gara della E3 è stata a dir poco stratosferica. Ahola, Nambotin e Ljunggren, infatti, hanno dato spettacolo. Sabato è stato Ahola ad avere ragione dei suoi avversari, precedendo in volata il sorprendente Ljunggren, grazie a un’ultima speciale in linea da manuale. Nambotin è finito leggermente più staccato. Domenica la lotta tra i tre è stata ancora più appassionate: distacchi contenutissimi e continui cambi al vertice hanno reso il finale incerto fino all’ultimo. Questa volta è stato Nambotin a vincere, con poco più di un solo secondo di vantaggio su Ljunggren e cinque su Ahola. Quest’ultimo ha così mantenuto la leadership in campionato, con 23 punti su Nambotin. Weekend da dimenticare per i piloti italiani. Nella E2, sabato Albergoni è stato protagonista di una brutta caduta nella prova in linea e domenica Simone si è dovuto ritirare perché accusava giramenti di testa. Nella E3, Salvini ha chiuso sesto e ottavo, Mossini decimo e undicesimo, Micheluz due volte dodicesimo. motosprint
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Manzi difende i colori dell’Italia PRIMO GIORNO
CLASSE E1: 1. Remes (KTM) in 32’48”37; 2. Thain (Honda) a 7”33; 3. Seistola (Husqvarna) a 25”70; 4. Planet (Sherco) a 26”27; 5. Santolino (KTM) a 28”91; 6. Gauthier (TM) a 43”13; 7. Deparrois (Kawasaki) a 48”09; 8. Bourgeois (Yamaha) a 54”67; 9. Robert (KTM) a 1’25”15; 10. Beier (KTM) a 2’17”88; 11. Sabatier (KTM) a 42’34”15. CLASSE E2: 1. Meo (Husqvarna) in 32’21”71; 2. Cervantes (Gas Gas) a 2”72; 3. Renet (Husaberg) a 11”02; 4. Guerrero (KTM) a 13”11; 5. Bozzo (Kawasaki) a 54”57; 6. Blazusiak (KTM) a 1’20”20; 7. Albergoni (Husqvarna) a 1’33”79; 8. Goblet (Yamaha) a 1’41”04; 9. Barreda (Husqvarna) a 1’41”35; 10. Basset (Yamaha) a 1’43”75; 11. Reis (Honda) a 2’10”92; 12. Vogels (Husaberg) a 2’23”09; 13. Leok (TM) a 2’23”92; 14. Monleon (KTM) a 2’30”84; 15. Curvalle (Sherco) a 2’32”67; 16. Rosse (Yamaha) a 2’49”87; 17. Rodrigues (Yamaha) a 3’18”64; 18. Cadillac (Beta) a 4’03”22. CLASSE E3: 1. Ahola (Honda) in 32’28”75; 2. Ljunggren (Husaberg) a 2”16; 3. Nambotin (Gas Gas) a 6”11; 4. Tarkkala (Husaberg) a 18”40; 5. Guillaume (Husqvarna) a 31”11; 6. Salvini (Husqvarna) a 1’13”51; 7. Caselli (KTM) a 1’28”75; 8. Mena (Husaberg) a 1’29”03; 9. Kehr (KTM) a 1’53”71; 10. Mossini (Beta) a 1’59”38; 11. Figueras (Gas Gas) a 2’02”99; 12. Micheluz (Fantic) a 2’24”26; 13. Perez (KTM) a 2’34”49; 14. Cotton (Gas Gas) a 2’46”45; 15. Karlsson (KTM) a 3’04”21; 16. Espana (TM) a 5’30”22. CLASSE JUNIOR: 1. Roman (KTM) in 33’06”21; 2. Bellino (Husaberg) a 23”85; 3. Manzi (KTM) a 31”32; 4. Joly (Honda) a 33”37; 5. Hellsten (KTM) a 46”15; 6. Dumontier (Yamaha) a 48”43; 7. D’Ambrosio (Honda) a 55”24; 8. Guerrero (Yamaha) a 1’02”25; 9. Redondi (Husqvarna) a 1’10”83; 10. Blythe (Honda) a 1’17”30; 11. Benavides (Husaberg) a 1’20”42; 12. Queyreyre (Yamaha) a 1’24”98; 13. Nikander (Husqvarna) a 1’28”03; 14. Herrera (KTM) a 1’45”31; 15. Carlsson (Beta) a 1’49”53; 16. Salsench (KTM) a 1’49”73; 17. Oliveira (Yamaha) a 1’50”18; 18. Philippaerts De. (Beta) a 2’04”40; 19. Sola (KTM) a 2’08”08; 20. Moroni (KTM) a 2’37”83; 21. Rallo (Gas Gas) a 2’49”02; 22. Scott (TM) a 3’01”92; 23. Caimi (Yamaha) a 3’02”71; 24. Bolado (KTM) a 3’03”71; 25. Quer (KTM) a 4’57”45; 26. Pares (Suzuki) a 4’59”73; 27. Garcia (Husqvarna) a 11’06”69. CLASSE 125 2T: 1. Manzi (KTM) in 33’37”53; 2. Herrera (KTM) a 1’13”99; 3. Oliveira (Yamaha) a 1’18”86; 4. Scott (TM) a 2’30”60; 5. Quer (KTM) a 4’26”13; 6. Garcia (Husqvarna) a 10’35”37.
SECONDO GIORNO
CLASSE E1: 1. Salminen (Husqvarna) in 43’46”23; 2. Remes (KTM) a 12”12; 3. Seistola (Husqvarna) a 52”34; 4. Thain (Honda) a 1’10”17; 5. Santolino (KTM) a 1’42”25; 6. Planet (Sherco) a 1’42”77; 7. Deparrois (Kawasaki) a
1’49”23; 8. Robert (KTM) a 3’22”18; 9. Gauthier (TM) a 3’32”83. CLASSE E2: 1. Guerrero (KTM) in 42’00”36; 2. Cervantes (Gas Gas) a 3”45; 3. Meo (Husqvarna) a 18”10; 4. Renet (Husaberg) a 45”78; 5. Blazusiak (KTM) a 1’31”95; 6. Basset (Yamaha) a 2’04”35; 7. Goblet (Yamaha) a 2’15”69; 8. Vogels (Husaberg) a 2’23”92; 9. Leok (TM) a 2’32”88; 10. Barreda (Husqvarna) a 3’00”40; 11. Reis (Honda) a 3’00”82; 12. Curvalle (Sherco) a 3’24”49; 13. Bozzo (Kawasaki) a 3’30”71; 14. Monleon (KTM) a 3’37”02; 15. Rosse (Yamaha) a 3’53”10; 16. Rodrigues (Yamaha) a 4’17”08; 17. Cadillac (Beta) a 4’49”57. CLASSE E3: 1. Nambotin (Gas Gas) in 42’05”40; 2. Ljunggren (Husaberg) a 1”06; 3. Ahola (Honda) a 5”60; 4. Tarkkala (Husaberg) a 47”98; 5. Caselli (KTM) a 1’03”36; 6. Mena (Husaberg) a 1’56”41; 7. Guillaume (Husqvarna) a 2’11”45; 8. Salvini (Husqvarna) a 2’20”15; 9. Figueras (Gas Gas) a 2’27”84; 10. Kehr (KTM) a 2’35”18; 11. Mossini (Beta) a 2’41”34; 12. Micheluz (Fantic) a 3’38”02; 13. Cotton (Gas Gas) a 3’53”62; 14. Perez (KTM) a 3’55”43; 15. Karlsson (KTM) a 4’04”57; 16. Espana (TM) a 8’19”14. CLASSE JUNIOR: 1. Roman (KTM) in 43’02”26; 2. Bellino (Husaberg) a 27”18; 3. Joly (Honda) a 42”60; 4. Fortunato (Yamaha) a 52”42; 5. Dumontier (Yamaha) a 1’07”77; 6. Pohjonen (KTM) a 1’28”77; 7. Guerrero (Yamaha) a 1’37”91; 8. D’Ambrosio (Honda) a 1’43”61; 9. Manzi (KTM) a 1’51”66; 10. Hellsten (KTM) a 1’54”39; 11. Queyreyre (Yamaha) a 1’56”11; 12. Carlsson (Beta) a 1’57”41; 13. Philippaerts De. (Beta) a 1’58”63; 14. Redondi (Husqvarna) a 2’14”61; 15. Nikander (Husqvarna) a 2’15”00; 16. Moroni (KTM) a 2’47”90; 17. Oliveira (Yamaha) a 2’59”49; 18. Sola (KTM) a 3’00”20; 19. Caimi (Yamaha) a 3’03”21; 20. Salsench (KTM) a 3’11”62; 21. Blythe (Honda) a 3’34”72; 22. Rallo (Gas Gas) a 4’18”92; 23. Scott (TM) a 5’10”31; 24. Poyeton (Honda) a 5’18”54; 25. Pares (Suzuki) a 6’11”58; 26. Ingles (KTM) a 8’09”93; 27. Geebelen (KTM) a 18’02”93; 28. Garcia (Husqvarna) a 18’32”80; 29. Gomez (TM) a 37’58”74. CLASSE 125 2T: 1. Manzi (KTM) in 44’53”92; 2. Oliveira (Yamaha) a 1’07”83; 3. Scott (TM) a 3’18”65; 4. Geebelen (KTM) a 16’11”27; 5. Garcia (Husqvarna) a 15’41”14; 6. Gomez (TM) a 36’07”08.
COSì IN CAMPIONATO
Classe E1: 1. Salminen punti 311; 2. Remes 287; 3. Seistola 275; 4. Thain 247; 5. Santolino 206. Classe E2: 1. Meo punti 319; 2. Guerrero 268; 3. Cervantes 258; 4. Renet 240; 5. Basset 198. Classe E3: 1. Ahola punti 319; 2. Nambotin 296; 3. Ljunggren 262; 4. Tarkkala 226; 5. Mena 210. Classe E JUNIOR: 1. Joly punti 283; 2. Roman 279; 3. Dumontier 229; 4. Manzi 215; 5. Hellsten 209. Classe 125 2T: 1. Manzi punti 342; 2. Oliveira 307; 3. Scott 106; 4. Redondi 82; 4. Scott 68; 5. Botella 58.
Il futuro dI meo
trattative aperte anche con KtM Anche se la Husqvarna vorrebbe tenere Meo, non è un mistero che il pilota della CH Racing si stia guardando intorno. Il francese, che ha già avuto contatti con la Sherco e con la Gas Gas, ha aperto anche una trattativa anche con la KTM per correre nella E1. La Husqvarna, comunque, sarebbe molto contenta se Meo restasse.
PIlotI uffIcIalI Ktm
nel 2012 saranno sei FABIO Farioli avrebbe ricevuto l’ok da parte della KTM per ritornare ad avere sei piloti nel team factory 2012. Tra i possibili ufficiali figurerebbe Nambotin, che verrebbe schierato nella E3 con la 300 2T, mentre Knight, già sotto contratto, guiderà la 500 4T. Aubert, che raggiunto un accordo con KTM e deve “solo” firmare il contratto, resterà sicuramente nella E2 con la 350 4T. Da definire le classi dove gareggeranno Guerrero, Remes e Oldrati. Inoltre Renet potrebbe cambiare casacca, passando dalla Husaberg alla KTM, Caselli potrebbe partecipare a tutto il mondiale e si parla dell’arrivo di un altro pilota di primo piano.
sabato, salminen (sopra a sinistra) ha accusato problemi meccanici alla moto, ma domenica ha dominato. nella stessa giornata, ahola (sopra), ha vinto un bel duello con nambotin.
calendarIo 2012
tre le date ancora in forse c’è mOLtA confusione sul calendario del prossimo mondiale. Il promotore, Alain Blanchard, ad Andorra ha comunicato che il mondiale 2012 non dovrebbe più iniziare con i GP di Cile e Argentina, mentre il responsabile dell’enduro cileno José Tomás Díaz, ha invece confermato la volontà del Cile di organizzare il GP a Vina do Mar. In Argentina i problemi sarebbero legati alla località dove disputare la gara: non più a Cordoba ma a Mendoza. Difficoltà, invece, per la Spagna, che rischia di vedere cancellato il GP per mancanza di un club disposto ad organizzare la gara. Insomma, c’è molta confusione e attualmente la situazione è la seguente: 17-18 marzo - Cile (?) 24-25 marzo - Argentina (?) 29-30 aprile - Portogallo (confermato) 5-6 maggio - Spagna (?) 29-30 giugno - Italia (confermato) 25-26 agosto - Svezia (confermato) 1-2 settembre - Finlandia (confermato) 20-21 ottobre - Francia (confermato). Inoltre la Sei Giorni si disputerà dal 24 al 29 settembre in Germania (Sachsenring).
nUOvO InFORtUnIO PeR BALLettI Brutta sorpresa per Oscar Balletti, che al suo rientro nel mondiale, proprio prima della gara, ha scoperto di avere riportato la frattura allo scafoide sinistro in allenamento. Gli esami effettuati in Italia erano stati negativi, invece, una ulteriore radiografica effettuata giovedì, presso l’ospedale di Andorra, ha evidenziato che la frattura c’era. Davvero un brutto colpo per Balletti, che già a maggio si era procurato la triplice frattura della clavicola sinistra, sempre in allenamento. OLDRAtI cOntInUA IL RIPOsO Thomas Oldrati è rimasto a riposo, continuando il percorso terapeutico per riprendersi dallo stress. Il pilota della KTM prenderà sicuramente parte questo fine settimana alla prova degli Assoluti d’Italia di Fabriano (AN). KnIGht e AUBeRt RIentReRAnnO In FRAncIA I due piloti ufficiali KTM, David Knight e Johnny Aubert, rientreranno alle gare solo a fine mese, nel conclusivo GP di Francia, a Mende. Knight, nel weekend precedente il GP di Andorra ha corso e dominato la quinta prova del campionato inglese. Knight avrebbe voluto correre ad Andorra ma la KTM ha preferito tenerlo a riposo, sostituendolo nuovamente con l’americano Kurt Caselli (E3). Stesso discorso per Aubert, rimpiazzato da Blazusiak (E2). neL 2012 LA hUsqvARnA RInUnceRà ALLA e3 Nel 2012 la Husqvarna avrebbe deciso di gareggiare solo in due classi: E1 con la TE 250 4T ed E2 con la TE 310 4T. Nella E3 non vi sarà più nessun pilota ufficiale. Già sicuri gli accordi con Seistola per la E1 e Salvini e Salminen, che saranno schierati nella E2. Restano da definire i dettagli per la collaborazione in Maglia Azzurra di Redondi. Incerto, invece, il futuro di Albergoni che avrebbe già alcune trattative in corso.
Leclassifiche motosprint
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Trial GP Europa
Supermoto Italiano
di Mario Candellone
I
SOLA 2000 (FRANCIA) - Per Toni Bou cinque titoli mondiali outdoor conquistati consecutivamente. Finale senza sorprese nei due giorni di gara in Francia, ad Isola 2000, a pochi chilometri dalla provincia di Cuneo. Una gara inserita a stagione iniziata per sostituire quella programmata in Polonia, cancellata per le devastanti alluvioni della primavera scorsa. Toni Bou, su Montesa, ha diviso con Adam Raga, secondo in campionato, le vittorie in Francia. Terzo posto nella serie per Takahisa Fujinami, mentre, a causa della rinuncia alla trasferta giapponese, è giunto quarto Albert Cabestany, due volte sul podio in Francia. Tra gli azzurri, è sfumato il podio in campionato Youth per Giacomo Saleri, superato dal francese Steven Coquelin per il numero di secondi posti.
Toni Bou porta a casa il quinto titolo consecutivo. In campionato stacca di 13 punti il rivale Raga
Lazzarini conquista l’ottavo titolo tricolore. La serie internazionale e la gara a Thomas Chareyre
C
Cinquina! SABATO. Gara d’attacco di Raga, che ha puntato tutto sul fattore tempo, quello atmosferico. Il pilota Gas Gas è riuscito a compiere quasi interamente i due giri di gara prima di incappare nel violento temporale. Sei punti alla prima tornata e cinque nella seconda. Una vittoria scontata, perché gli avversari si sono trovati molto indietro, avendo adottato una tattica meno aggressiva nel superare i piloti della Junior. Bou, grazie ai 7 punti del primo giro, è riuscito a limitare i danni con un ottimo 19 sul bagnato. Terzo Albert Cabestany, capace di perdere solo 11 penalità nell’asciutto e poi limitare i danni (38) nella seconda parte di gara. DOMENICA. Sotto la pioggia, per tutti la tattica è stata quella di attendere. Poi Jack Challoner ha rotto il ghiaccio, ma l’ultimo viscido ostacolo ha fatto fioccare il massimo dei punti per quasi tutti, tranne lo spettacolare zero di Bou e un tre di Cabestany. Per vedere Bou posare un piede si è dovuto attendere la zona 14, da lui mai “digerita”: una pietraia in ripida salita, ricavata in una discarica. Morale, al giro di boa, un punto solo per il marziano Bou e 12 per lo sfidante Raga. Con una punta d’orgoglio, Raga è poi riuscito a chiudere la seconda tornata con soli 2 errori. Per Bou un cinque alla sua zona nera, la 14, gli ha fatto perdere il primato del giro, ma non della gara. Otto in totale, contro i 14 di Raga. Sorpasso di Cabestany nei confronti di Fujinami per il terzo posto.
motosprint
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Saleri quarto nella Youth
WORLD
SABATO: 1. Raga (Gas Gas) p. 11; 2. Bou (Montesa) 26; 3. Cabestany (Sherco) 50; 4. Fajardo (Ossa) 58; 5. Fujinami (Montesa) 59; 6. Challoner (Beta) 87; 7. Brown (Gas Gas) 87; 8. Gubian (Gas Gas) 91; 9. Grattarola (Gas Gas) 98; 10. Dabill (Beta) 101; 11. Iolitta (Beta) 137. DOMENICA: 1. Bou (Montesa) p. 8; 2. Raga (Gas Gas) 14; 3. Cabestany (Sherco) 34; 4. Fujinami (Montesa) 43; 5. Dabill (Beta) 51; 6. Brown (Gas Gas) 67; 7. Gomez (Montesa) 74; 8. Challoner (Beta) 88; 9. Grattarola (Gas Gas) 89; 10. Gubian (Gas Gas) 96; 11. Iolitta (Beta) a 135. IN CAMPIONATO: 1. Bou punti 204; 2. Raga 191; 3. Fujinami 155; 4. Cabestany 129; 5. Fajardo 115; 6. Brown 90; 7. Gubian 88; 8. Dabill 86; 9. Challoner 70; 10. Grattarola 61; 11. Iolitta 32; 12. Kuroyama 24; 13. Wigg 24; 14. Nozaki 19; 15. Ogawa T. 17; 16. Lampkin 15; 17. Ogawa Ts. 12; 18. Shibata 10; 19. Gomez 9; 20. Sunada 7; 21. Okamura 6; 22. Maurino 5; 23. Lenzi 4; 24. Strabghoner 4; 25. Matsuura 4; 26. Orizio 2; 27. Saito 2.
JUNIOR
SABATO: 1. Gomez (Montesa) p. 20; 2. Ferrer (Sherco) 22; 3. Tarres (Gas Gas) 28; 4. Dagnicourt (Beta) 42; 5. Travisera (Gas Gas) 49; 6. Mottin (Montesa) 51; 7. Moret (Montesa) 54; 8. Borrellas (Gas Gas) 59; 9. Warenghien (Gas Gas) 60; 10. Richardson (Sherco) 63; 11. Poli (Ossa) 73; 12. Tournour (Gas Gas) 75; 13. Sanz (Montesa) 83; 14. Cotone (Gas Gas) 85; 15. Guillaume (Beta) 88; 16. Lerda (Gas Gas) 94; 17. Peydro (Gas Gas) 95; 18. Rigaud (Gas Gas) 110; 19. Vaglio (Beta) 111. DOMENICA: 1. Richardson (Sherco) p. 20; 2. Ferrer (Sherco) 25; 3. Moret (Montesa) 27; 4. Tarres (Gas Gas) 32; 5. Dagnicourt (Beta) 37; 6. Warenghien (Gas Gas) 47; 7. Moret (Montesa) 54; 8. Traviesa (Gas Gas) 52; 9. Mottin (Montesa) 60; 10. Tournour (Gas Gas) 75; 11.
Leclassifiche
Cotone (Gas Gas) 78; 12. Poli (Ossa) 79; 13. Lerda (Gas Gas) 88; 14. Guillaume (Beta) 88; 15. Sanz (Montesa) 92; 16. Pot (Sherco) 94; 17. Vaglio (Beta) 96. IN CAMPIONATO: 1. Gomez punti 144; 2. Tarres 129; 3. Moret 129; 4. Dagnicourt 109; 5. Ferrer 100; 6. Borrellas 88; 7. Richardson 83; 8. Tournour 79; 9. Traviesa 71; 10. Warenghien 61; 11. Mottin 51; 12. Nomoto 37; 13. Whitaker 34; 14. Poli 30; 15. Takiguchi 28; 16. Cotone 27; 17. Peydro 27; 18. Fujiwara 26; 19. Sato 23; 20. Kira 21; 21. Sanz 14; 22. Miyamoto 9; 23. Spencer 9; 24. Pedersn 8; 25. Gyllenhammar 6; 26. Guillaume 5; 27. Lerda 3; 28. Wiggins 3; 29. Spencley 3; 30. Morphett 2; 31. Kregeloh 1.
ASTELLETTO DI BRANDUZZO (PV)Ivan Lazzarini si è confermato campione italiano per l’ottava volta, ma a tenere banco sulla pista pavese è stato il francese Thomas Chareyre. La pioggia è caduta abbondantemente per tutta la durata delle prove del mattino, così nel pomeriggio la gara è stata ritardata di un paio d’ore, il tempo necessario per ripristinare la pista. Thomas Chareyre, grazie a due superlative prove finali, ha vinto precedendo lo sloveno Uros Nastran, che ha chiuso due volte secondo. Terzo posto per il pesarese Ivan Lazzarini, che ha ottenuto un terzo e un quarto posto nelle due frazioni. La classe Open ha visto protagonista Yuri Guardalà, su Yamaha, che ha vinto entrambe le finali. Secondo posto di giornata per Massimiliano Porfiri e terzo posto assoluto per il toscano Alessandro Tognaccini che, con que-
sto piazzamento, si è assicurato il titolo nazionale di categoria. In gara 1 della S1 Thomas Chareyre è passato subito in testa, seguito da Nastran, Beltrami e Lazzarini. Il francese ha guadagnato sempre più terreno, mentre lo spettacolo è stato vivacizzato da Lazzarini che ha attaccato e superato Beltrami, ma l’altro transalpino, Adrien Chareyre, ha rimontato da dietro, superando entrambi e chiudendo terzo. In gara 2 è stato Lazzarini a staccare la holeshot, seguito da Adrien Chareyre, Nastran e Beltrami. Una caduta alla prima curva ha costretto Adrien Chareyre a ripartire in ultima posizione. Nel corso del primo giro Thomas Chareyre ha superato Lazzarini, poi quest’ultimo è stato attaccato e sorpassato anche da Nastram, con le posizioni rimaste immutate fin sotto la bandiera a scacchi. a sinistra, il campione italiano ivan lazzarini. sotto, thomas chareyre, vincitore sulla pista pavese.
Beltrami quarto e quinto
S1
GARA 1: 1. Chareyre T. (TM) 12 giri in 18’45”372; 2. Nastran (Honda) a 5”759; 3. Chareyre A. (Aprilia) a 9”774; 4. Lazzarini (Honda) a 11”974; 5. Beltrami (Honda) a 22”514; 6. Ravaglia (Suzuki) a 22”694; 7. Occhini (Suzuki) a 26”970; 8. Monticelli (Honda) a 28”314; 9. Balducci (KTM) a 29”646; 10. Sammartin (Suzuki) a 29”894; 11. Borella (Suzuki) a 33”573; 12. Bartolini (Yamaha) a 48”126; 13. Winstanley (Honda) a 50”139; 14. Salstola (Honda) a 58”850; 15. Mitchel (Honda) a 1’01”642; 16. Martella (KTM) a 1’01”901; 17. Robb (Aprilia) a 1’09”868; 18. Verderosa (Honda) a 1’25”564; 19. Comellini (Rieju) a 1’26”780; 20. D’Addato (Honda) a 1’32”664. GARA 2: 1. Chareyre T. (TM) 12 giri in 18’39”576; 2. Nastran (Honda) a 0”908; 3. Lazzarini (Honda) a 10”880; 4. Beltrami (Honda) a 20”475; 5. Sammartin (Suzuki) a 20”873; 6. Bartolini (Yamaha) a 21”239; 7. Balducci (KTM) a 21”594; 8. Monticelli (Honda) a 24”023; 9. Verderosa (Honda) a 25”700; 10. Winstanley (Honda) a 25”847; 11. Borella (Suzuki) a 37”061; 12. Martella (KTM) a 42”742; 13. Mitchell (Honda) a 43”177; 14. Salstola (Honda) a 43”351; 15. D’Addato (Honda) a 44”163; 16. Chareyre A. (Aprilia) a 44”736; 17. Ravaglia (Suzuki) a 54”433; 18. Occhini (Suzuki) a 55”894; 19. Comellini (Rieju) a 1’22”930. CAMPIONATO INTERNAZIONALE S1: 1. Chareyre T. punti 276; 2. Lazzarini 218; 3. Chareyre A. 204; 4. Beltrami 166; 5. Nastran 156; 6. Ravaglia 132; 7. Winstanley 132; 8. Monticello 129; 9. Bartolini 128; 10. Sammartin 125; 11. Balducci 123; 12. Occhini 95; 13. Gaspardone 91; 14. Van Den Bosch 89; 15. Borella 85; 16. Martella 78; 17. Gozzini 75; 18. Marie Luce 67; 19. Verderosa 53; 20. Salstola 51; 21. Bussei 47; 22. D’Addato 41; 23. Malachi 24; 24. Hlad 16; 25. Comellini 16; 26. Bolsec 13; 27. Morelli 8; 28. Robb 4; 29. Mariani 4; 30. Piccinato 3; 31. Eriksson 2. CAMPIONATO ITALIANO: 1. Lazzarini punti 218; 2. Beltrami 166; 3. Ravaglia 132; 4. Monticelli 129; 5. Bartolini 128; 6. Sammartin 125; 7. Balducci 123; 8. Occhini 95; 9. Gaspardone 91; 10. Borella 85; 11. Martella 78; 12. Gozzini 75; 13. Verderosa 53; 14. Bussei 47; 15. D’Addato 41; 16. Comellini 16; 17. Morelli 8; 18. Mariani 4; 19. Piccinato 3.
Leclassifiche
YOUTH
SABATO: 1. Tempier (Sherco) p. 6; 2. Coquelin (Gas Gas) 21; 3. Saleri (Beta) 28; 4. Karlsson (Gas Gas) 31; 5. Cox (Beta) 58; 6. Martin J. (Gas Gas) 61; 7. Cabrini (Beta) 63; 8. Thomas (Beta) 78; 9. Petit (Gas Gas) 80; 10. Bury (Gas Gas) 82; 11. Pochez (Gas Gas) 87; 12. Martin I. (Gas Gas) 94; 13. De Caudemberg (Beta) 94; 14. Matejicek (Gas Gas) 99; 15. Feraud (Beta) 117. DOMENICA: 1. Karlsson (Gas Gas) p. 35; 2. Tempier (Sherco) 35; 3. Coquelin (Gas Gas) 39; 4. Saleri (Beta) 45; 5. Cox (Beta) 52; 6. Martin J. (Gas Gas) 78; 7. De Caudemberg (Beta) 79; 8. Cabrini (Beta) 81; 9. Thomas (Beta) 81; 10. Pochez (Gas Gas) 82; 11. Matejicek (Gas Gas) 84; 12. Martin I. (Gas Gas) 85; 13. Petit (Gas Gas) 86; 14. Feraud (Beta) 110. IN CAMPIONATO: 1. Sheppard punti 169; 2. Tempier 157; 3. Coquelin 127; 4. Saleri 127; 5. Martin J. 92; 6. Karlsson 78; 7. Cabrini 66; 8. Thomas 64; 9. Cox 58; 10. Pochez 54; 11. Martin I. 52; 12. Petit 38; 13. Widschwendter 37; 14. Bury 27; 15. Rigaud 26; 16. Menard 25; 17. Stay 17; 18. Ogami 13; 19. De Caudemberg 12; 20. Vieira 8; 21. Matejicek 7; 22. Dexter 6; 23. Schulte 4; 24. Dubik 3; 25. Ferrari 3; 26. Feraud 3; 27. Anderson 2; 28. Gosden 2; 29.Waldi 1.
Ivan a quota 8
motosprint
89
Sportitalia
Speedway Italiano duello a terenzano fra gregnanin, con la tuta gialla, e covatti.
A SUON DI TANGO
Corradi si impone due volte
Exploit dell’italo-argentino Covatti TeReNZaNo (uD) - Grande prestazione dell’oriundo argentino Nicolas Covatti nella quarta prova del campionato individuale, disputata sulla pista iridata di Terenzano. Sei batterie e altrettante vittorie per il pilota del club della Favorita di Sarego; le altre posizioni sul podio sono andate allo sloveno Stojs e a Gregnanin. Solo quindici i partecipanti alla prova, con il forfeit del vicecampione italiano, Guglielmo Franchetti, rimasto in Inghilterra per indisposizione. Venuto a mancare l’avversario più ostico, Carpanese invece di approfittare dell’occasione è incappato nella classica serata nera e, dopo tre vittorie nelle prime tre prove di questo campionato, ha aperto una breccia per la possibile conquista del titolo tricolore da parte degli altri pretendenti. Dopo
la quarta prova, il vantaggio di Carpanese sul secondo in classifica, Gregnanin, è di 9 punti, a 10 c’è Covatti. La gara ha portato una ventata di gioventù, con Paco Castagna e Nico Vicentin che hanno gareggiato da protagonisti. Entrambi hanno chiuso le venti manche con 11 punti come Cavicchioli: ad entrare in finale è stato Paco Castagna perché, oltre al numero di batterie vinte, uguali a Vicentin, aveva battuto il pilota del team Jocker nella prima manche. Finale senza storia con Covatti che ha preso la testa subito e l’ha tenuta sino alla fine, mentre lo sloveno Stojs è riuscito a contenere Gregnanin. Castagna ha vinto la prova under 21, precedendo Vicentin e Del Torre. foto Tomba
I campionati regionali
Paco Castagna domina l’under 21 1. Covatti punti 25; 2. Stojs; 3. Gregnanin 22; 4. Castagna 20; 5. Vicentin 18; 6. Cavicchioli 16; 7. Carpanese 14; 8. Carrica 12; 9. Seren 11; 10. Novello 10; 11. Scagnetti 9; 12. Marzotto 8; 13. Del Torre 7; 14. Rizza 6; 15.Trentin 5. ClaSSifiCa uNDeR 21: 1. Castagna 25; 2. Vicentin 22; 3. Del Torre 20; 4. Trentin 18. ClaSSifiCa Dopo la quaRTa pRoVa: 1. Carpanese punti 89; 2. Gregnanin 80; 3. Covatti 79; 4. franchetti 64; 5. Castagna 58; 6. Cavicchioli 56; 7. Carrica 55; 8. Novello e Vicentin 41; 10. Seren 39; 11. Del Torre 34; 12. Scagnetti 33; 13. Marzotto 29; 14. Rizza 16; 15. Maran 11; 16. Stevanini 4; 17. ugolini 3; 18. Trentin 2. ClaSSifiCa uNDeR 21: 1: Castagna punti 100; 2. Del Torre e Vicentin 76; 4. Trentin 16.
Leclassifiche
VelocitàCoppa FMI al Mugello MUGELLO - Nella Premier Cup, successi di Davide Stirpe (600 Stock), Marco Marchelluzzo (600 Aperta), Andrea Di Vora (già campione Open). Festeggia anche Gabriele Cottini, nella Stock 600. La Stock 1000 Premier ha gareggiato assieme ai pari categoria Motoestate. La vittoria assoluta è andata ad Alessio Corradi, in quota Motoestate, mentre Jonathan Gallina - secondo - ha vinto la Premier. Corradi ha fatto il bis, vincendo la Open, con Traversaro secondo e già campione. Nel Motoestate 600 aperta/stock vittoria assoluta di Lo Turco, ma con il secondo posto Torrisi ha fatto sua la categoria.
28 agosto
Coppa FMI - Organizzazione: Motoclub Firenze - direttore di gara: Antonio Canu - Meteo: sereno.
Classifiche
motosprint
90
12
67
WORLD TITLES
NATIONAL & INTERNATIONAL TITLES
bLack cUp 600: 1. Sansavini (Yamaha) 9 giri in 18’24”587; 2. Ventura (Yamaha) a 0”963; 3. Marelli (Yamaha) a 5”987; 4. Marcantonio (Yamaha) a 9”321; 5. Frosi (Yamaha) a 9”321; 6. peschiera (Suzuki) a 27”743; 7. altomare (Yamaha) a 28”380; 8. Zocco (Yamaha) a 29”599; 9. agosta (Honda) a 30”542; 10. Schirò (Honda) a 31”327; 11. Murru (Yamaha) a 42”151; 12. caricola (Yamaha) a 47”384; 13. calabrese (Honda) a 48”260; 14. Marzano (Yamaha) a 55”461; 15. Manara (Yamaha) a 57”072; 16. Soliani (Triumph) a 1’07”646; 17. Nadal (Honda) a 1’19”967; 18. Grassi (Kawasaki) a 1’20”595; 19. Milanesio (Honda) a 1’30”170; 20. Venturi (Honda) a 1’31”556; 21. bannò (Yamaha) a 1’35”920; 22. celeani (Kawasaki) a 2’13”765; 23. piazzalunga (Yamaha) a 1 giro; 24. alderuccio (Yamaha) a 1 giro. 1000: 1. patanè (BMW) 10 giri in 20’08”740; 2. Di Martino (Honda) a 9”116; 3. pizzo (BMW) a 26”355; 4. Lo Magno (Honda) a 30”119; 5. cochi (Yamaha) a 40”614; 6. Rossi (BMW) a 43”555; 7. Laudati (Suzuki) a 50”871; 8. Spadaro (BMW) a 1’01”556; 9. Migliazzo (Yamaha) a 1’06”802; 10. Sammito (Honda) a 1’08”500; 11. Gesuelli (Honda) a 1’14”458; 12. aimo (Honda) a 1’14”637; 13. Licini (Suzuki) a 1’14”696; 14. Iannaccone (KTM) a 1’23”212; 15. Russo (Suzuki) a 1’34”079; 16. piazza (Yamaha) a 1’40”386; 17. Marafioti (Honda) a 1 giro; 18. bersani (BMW) a 1 giro; 19. cavallo (Ducati) a 1 giro. TROFEO MOTOESTaTE 600: 1. Lo Turco (Honda) 9 giri in 17’57”133; 2. Torrisi (Yamaha) a 0”143; 3. Falaschi (Suzuki) a 5”950; 4. Eccheli (Yamaha) a 6”165; 5. civillini (Yamaha) a 10”073; 6. Rinaldi (Honda) a 13”170; 7. Dalmazio (Hon-
da) a 18”746; 8. bonfanti (Yamaha) a 21”569; 9. Nocivelli (Honda) a 24”724; 10. bonati (Yamaha) a 27”693; 11. corradi (Kawasaki) a 30”146; 12. Fede (Yamaha) a 31”103; 13. bertoldo (Honda) a 32”211; 14. croci (Triumph) a 35”533; 15. barbieri (Kawasaki) a 36”635; 16. Rizzo (Yamaha) a 37”892; 17. Di Domenico (Yamaha) a 38”115; 18. cabassi (Yamaha) a 40”194; 19. Valla (Yamaha) a 42”478; 20. Osler (Honda) a 42”921; 21. Spatari (Yamaha) a 58”331; 22. cammarota (Honda) a 58”764; 23. Iotti (Kawasaki) a 1’01”209; 24. preda (Yamaha) a 1’17”713; 25. Vigliano (Yamaha) a 1’22”017; 26. anobile (Yamaha) a 1’22”938. OpEN: 1. corradi (BMW) 10 giri in 19’24”780; 2. Traversaro (Honda) a 0”224; 3. pezzoli (Ducati) a 18”714; 4. Vivaldi (BMW) a 19”245; 5. baratti (Ducati) a 26”196; 6. benato (Kawasaki) a 27”946; 7. Maineri (Ducati) a 28”852; 8. Faletti (Honda) a 30”131; 9. Zannini (Honda) a 31”863; 10. Tondo (Suzuki) a 32”283; 11. pagnoncelli (Honda) a 33”108; 12. Rampini (BMW) a 38”281; 13. Sassi (BMW) a 52”420; 14. banfi (BMW) a 53”960; 15. Soldo (Suzuki) a 55”801; 16. Stabile (BMW) a 57”327; 17. Fratus (Honda) a 58”575; 18. caggiano (Suzuki) a 1’07”249; 19. Viganò (Ducati) a 1’08”928; 20. caffi (Suzuki) a 1’28”109; 21. Scalaberni (Yamaha) a 1’45”615. pREMIER NaTIONaL cUp 1000 STOck: 1. corradi (BMW) 10 giri in 19’26”481; 2. Gallina (BMW) a 0”032; 3. Dall’aglio (Ducati) a 11”363; 4. Rinaldi (BMW) a 12”354; 5. coltelli (BMW) a 19”430; 6. Romagnoli (BMW) a 20”378; 7. Samarani (BMW) a 20”540; 8. Di chiara (BMW) a 20”601; 9. Filippini (BMW) a 21”816; 10. pagani (BMW) a 22”176; 11. Sanca (Yamaha) a 23”165; 12. Vivaldi (BMW) a 28”291; 13. pallini (Honda) a 32”340; 14. Mauri (Ducati) a 38”435; 15. Zago (Suzuki) a 40”084; 16. albani (Aprilia) a 43”664; 17. Santini (BMW) a 1’01”561; 18. brambilla (Yamaha) a 1’01”652; 19. peano (Honda) a 1’02”226; 20. celoni (Yamaha) a 1’08”529; 21. Foti (BMW) a 1’15”474; 22. Guerini (Aprilia) a 1’15”670. 600 STOck: 1. Stirpe (Honda) 9 giri in 17’48”204; 2. Mariotti (Kawasaki) a 2”810; 3. Fornasari (Yamaha) a 2”838; 4. Scicchitano (Yamaha) a 3”127; 5. cottini (Honda) a 4”449; 6. comi (Yamaha) a 7”241; 7. Tosetto (Kawasaki) a 12”336; 8. butti (Honda) a 22”558; 9. Raimondo (Yamaha) a 22”571; 10. Ziglioli (Yamaha) a 24”613; 11. Daina (Yamaha) a 30”972; 12. cima (Yamaha) a 31”165; 13. Sereni (Yamaha) a 31”613; 14. Favi (Yamaha) a 32”397; 15. clivio (Yamaha) a 49”059; 16. berto (Suzuki) a 49”253; 17. albertelli (Honda) a 1’03”690; 18. pirrone (Yamaha) a 1’07”368. 600 apERTa: 1. Marcheluzzo (Triumph) 8 giri in 15’52”111; 2. Vigilucci (Yamaha) a 0”362; 3. Meschini (Honda) a 2”058; 4. Marconi (Yamaha) a 2”080; 5. pirazzoli (Honda) a 14”641; 6. Raimondo (Yamaha) a 17”015; 7. Falaschi (Suzuki) a 17”410; 8. Iannone (Yamaha) a 17”900; 9. Evangelista (Honda) a 22”574; 10. Toffanin (Yamaha) a 27”971; 11. bongi (Kawasaki) a 33”762; 12. Vieri (Kawasaki) a 33”839; 13. bertoldo (Honda) a 35”734; 14. Lombardi (Yamaha) a 51”933; 15. Roncoroni (Yamaha) a 55”752; 16. Fabbri (Yamaha) a 55”889; 17. Varini (Honda) a 1’02”264; 18.
Dotti (Honda) a 1’03”215; 19. Tartaglia (Kawasaki) a 1’10”523; 20. Mancin (Yamaha) a 1’10”810; 21. Milani (Yamaha) a 1’24”222; 22. Longhi (Kawasaki) a 1’26”449; 23. De Rosa (Yamaha) a 1’34”798; 24. Rasetti (Honda) a 1 giro. OpEN: 1. Di Vora (BMW) 10 giri in 19’35”790; 2. Di Giannicola (Honda) a 8”453; 3. Marchetti (Suzuki) a 12”624; 4. Tonini (Aprilia) a 12”949; 5. Ferreri (Yamaha) a 19”159; 6. caspon (Ducati) a 19”222; 7. Tutino (Honda) a 22”686; 8. ariosto (Ducati) a 30”745; 9. Diprima (Kawasaki) a 30”838; 10. bardelli (Yamaha) a 48”031; 11. Migliorini (Suzuki) a 48”638; 12. Signorin (Honda) a 49”875; 13. Merlin (Honda) a 59”255; 14. panella (Honda) a 59”700; 15. Foti (BMW) a 1’05”043; 16. Orlandi (Aprilia) a 1’13”506; 17. Siscaro (Yamaha) a 1’15”245; 18. Migliazzo (Yamaha) a 1’15”245; 19. ciulla (Aprilia) a 1’40”863; 20. Focardi (Honda) a 1’43”608. MOTOREX cUp 600: 1. Torrisi (Yamaha) 9 giri in 18’02”286; 2. Larini (Yamaha) a 2”470; 3. Desci (Ducati) a 2”963; 4. Volpato (Yamaha) a 3”175; 5. Ferrari (Yamaha) a 4”865; 6. cini (Yamaha) a 4”957; 7. cabello (Yamaha) a 13”479; 8. corsini (Yamaha) a 13”694; 9. aimeri (Kawasaki) a 23”455; 10. Trisorio (Kawasaki) a 23”951; 11. Massa (Yamaha) a 24”045; 12. Zavatta (Yamaha) a 24”190; 13. bovolenta (Yamaha) a 33”911; 14. Ferrante (Honda) a 33”957; 15. Gabrielli (Ducati) a 40”510; 16. Quiricio (Yamaha) a 47”621; 17. De carli (Triumph) a 47”668; 18. bricchi (Yamaha) a 50”012; 19. bizzocchi (Honda); 20. ambroso (Yamaha) a 54”141; 21. craviari (Kawasaki) a 54”276; 22. Rivi (Triumph) a 54”454; 23. Raimondi (Yamaha) a 54”539; 24. Frusconi (Yamaha) a 54”542; 25. Rocchi (Yamaha) a 54”972; 26. bonera (Triumph) a 55”871; 27. Rosignoli (Yamaha) a 59”427; 28. carra (Suzuki) a 1’24”583; 29. Girlanda (Honda) a 1’28”620; 30. baiardi (Yamaha) a 1’28”898; 31. Scalvini (Kawasaki) a 1’32”270; 32. Di Ganci (Yamaha) a 2’01”059. cLaSSE 1000: 1. Torcolacci (Yamaha) 10 giri in 19’47”855; 2. piano (BMW) a 2”769; 3. pilia (Kawasaki) a 3”369; 4. antonelli (BMW) 3”522; 5. poggi (Honda) a 11”982; 6. Marcolongo (Aprilia) a 17”956; 7. Nasato (Yamaha) a 18”066; 8. Neri (BMW) a 23”273; 9. Fontanel-
li (Suzuki) a 27”824; 10. Mansuino (BMW) a 32”472; 11. carlini (Honda) a 32”500; 12. para (BMW) a 32”752; 13. Sorrenti (BMW) a 32”930; 14. parrillo (Yamaha) a 33”124; 15. bettini (Yamaha) a 33”216; 16. Santini (BMW) a 34”340; 17. ascari (Yamaha) a 34”461; 18. Michelagnoli (Honda) a 38”255; 19. Giglioli (Suzuki) a 47”408; 20. Franzoni (Kawasaki) a 51”919; 21. calderoli (Kawasaki) a 57”288; 22. chiodi (Honda) a 1’01”524; 23. perotti (Honda) a 1’05”727; 24. Morini (Honda) a 1’07”089; 25. Zaffelli (Suzuki) a 1’11”391; 26. Vescovi (Suzuki) a 1’11”655; 27. Macchi (Honda) a 1’14”375; 28. bozzetti (Kawasaki) a 1’18”748; 29. Ricci (Ducati) a 1’20”099; 30. calzolari (Kawasaki) a 1’36”668; 31. bello (Ducati) a 1’36”829; 32. Stefanini (Honda) a 1’40”542; 33. Francini (Honda) a 2’02”040; 34. parente (Suzuki) a 1 giro. ROaDSTER cUp: 1. Gelli (Aprilia) 9 giri in 18’18”137; 2. antonioli (Aprilia) a 7”335; 3. Toini (MV Agusta) a 11”103; 4. Ruggiero (MV Agusta) a 11”409; 5. Trimarco (Ducati) a 15”901; 6. Scopetani (Aprilia) a 42”453; 7. Zattara (Yamaha) a 43”137; 8. Serio (MV Agusta) a 1’08”833; 9. Zazzaro (Bimota) a 1’09”279; 10. pozzi (KTM) a 1’25”206; 11. butelli (MV Agusta) a 1’25”416; 12. plenario (Ducati) a 2’11”866; 13. Leoni (Suzuki) a 2’11”882; 14. cordioli (Bimota) a 2’12”358; 15. Guareschi (Moto Guzzi) a 2’12”877; 16. caprara (Triumph) a 2’12”921; 17. Di cesare; 18. croci; 19. Guffanti; 20. Romagnoni; 21. Serafini; 22. briasco (tutti su Triumph, tutti a 1 giro); 23. Lecuyer (Moto Guzzi) a 1 giro; 24. ciovacco (Ducati) a 1 giro. SUpERTWINS: 1. bartolini (GPM) 9 giri in 17’55”08; 2. Zerbo (GDR 02) a 9”602; 3. pigliacelli (Bimota) a 21”365; 4. Marziali (Ducati) a 39”798; 5. Franco (Suzuki) a 54”500; 6. Rizzi (Ducati) 55”169; 7. Gasparini (Ducati) a 55”492; 8. D’amico (Ducati) a 59”272; 9. Miselli (Ducati) a 1’00”715; 10. cicchinelli (Ducati) a 1’01”397; 11. Veracini (Ducati) a 1’06”949; 12. bergamasco (Bimota) a 1’16”666; 13. Marino (Ducati) a 1’17”054; 14. Visani (Ducati) a 1’28”135; 15. Savoini (Ducati) a 1’28”504; 16. bassetto (Bimota) a 1’37”982; 17. broggio (Ducati) a 1’47”222; 18. cazzaniga (Ducati) a 2’00”250; 19. biagini (Ducati) a 2’06”458.
MiniGPCampionato Italiano Viterbo 28 agosto
Campionato Italiano Mini GP - Classi Junior 50, Senior 70 e MiniGP 80 - Trofeo Metrakit MiniGP School - Meteo: sereno - Direttore di gara: Federica Tiburzi.
Classifiche
SENIOR 70 GaRa 1: 1. Manzi (Metrakit); 2. bastianini (RMU); 3. Zaccone (Honda); 4. Montella (Seven); 5. Scalbi (ZpF); 6. ciprietti (bZM); 7. Gravina (ZpF); 8. Di Giannantonio (Honda); 9. adragna (Metrakit); 10. Zanotti (Honda); 11. caruso (Honda); 12. Gabellini (Honda); 13. castellini (RMU); 14. De pascali (Honda); 15. bortolozzo (Honda). GaRa 2: 1. castellini (RMU); 2. Di Giannantonio (Honda); 3. bastianini (RMU); 4. Gabellini (Honda); 5. Zaccone (Honda); 6. Scalbi (ZpF); 7. Montella (Seven); 8. ciprietti (bZM); 9. adragna (Metrakit); 10. caruso (Honda); 11. Zanotti (Honda); 12. Fabbri (ZpF); 13. De pascali (Honda). JUNIOR 50 GaRa 1: abbolino (RMU); 2. bassani (Honda); 3. Sintoni (Metrakit); 4. perseghin
(GRc); 5. Speziale (SG); 6. Grassia (Honda); 7. arduini (Seven); 8. Romeo (MR); 9. ciulla (Metrakit); 10. bulega (RMU); 11. Fasciolo (GRc); 12. Sabatucci (Seven); 13. Nicoletti (Honda); 14. Tiezzi (Honda); 15. Ruiu (GRc); 16. Morgante (GRc); 17. Ferrante (ZpF). GaRa 2: 1. Romeo (MR); 2. bulega (RMU); 3. bassani (Honda); 4. Sintoni (Metrakit); 5. perseghin (GRc); 6. Spiranelli (Honda); 7. Ferrante (ZpF); 8. ciulla (Metrakit); 9. Ruiu (GRc); 10. arduini (Seven); 11. Fasciolo (GRc); 12. Sabatucci (Seven); 13. Nicoletti (Honda); 14. Orsini (ZpF); 15. Tiezzi (Honda); 16. Morgante (GRc); 17. Grassia (Honda); 18. Speziale (SG). MINIGp 80 GaRa: 1. Marini (RMU); 2. Dalla porta (bMS); 3. Tranchina (GRc); 4. coppola (RMU); 5. carito (GRc); 6. Mazzotti (Seven); 7. Mancarella (GRc); 8. Delbianco (Metrakit); 9. Giorgianni (GRc); 10. Mannucci (Metrakit); 11. Mengoni (Seven); 12. Marsili (RMU); 13. Gagliardi (Metrakit). METRakIT GaRa: 1. Foggia; 2. belardo; 3. cretaro; 4. caccavallo; 5. Della Ventura; 6. De pera; 7. Rujan; 8. Zagoner; 9. Sparaciari; 10. Triglia. motosprint
91
Sportitalia
zecchina anticipa il titolo CrossCampionato Italiano MONTEVARCHI - Campionato italiano con nuovi protagonisti che si sono messi in luce al Miravalle. Simone Zecchina ha vinto senza incontrare ostacoli la 125 e si è laureato campione con una prova d’anticipo. Manuel Monni alla sua prima apparizione quest’anno, si è imposto nella MX1. Prima affermazione anche per Pierfilippo Bertuzzo nella MX2.
28 agosto
Campionato italiano motocross, quinta prova – Organizzatore: M.C. Brilli Peri – Direttore di gara: Guido Barbesi – Meteo: sereno
Classifiche
MX1 GRUPPO A GARA 1: 1. Monni (Honda); 2. Beggi (TM); 3. Bracesco (Suzuki); 4. Dami (Honda); 5. Compagnone (Honda); 6. Pagliacci (Honda); 7. Valente (Suzuki); 8. Roman (Yamaha); 9. Maddii (KTM); 10. Pedri (Yamaha); 11. Turchet (Honda); 12. Tagliaferri (Kawasaki); 13. Nompari (KTM); 14. Sonego (Honda); 15. Ciriale (Honda); 16. Vestri (TM); 17. Panzani (Suzuki); 18. Amodeo (Honda); 19. Lauro (Honda); 20. Barbieri (Suzuki); 21. Lazzaroni (KTM); 22. Gambarotti (Kawasaki); 23. Turitto (Kawasaki); 24. Bertugli (Suzuki); 25. Buso (KTM); 26. Laurenzi (Honda); 27. Aldini (KTM); 28. Di Luccia (Honda); 29. D’Attilio (Yamaha); 30. De Rosa (Honda); 31. Togninalli (Kawasaki); 32. Pedica (Kawasaki); 33. Prearsi (KTM); 34. Fossi (Husqvar-
na); 35. Silvestri (Honda); 36. Debbi (Suzuki); 37. Alice (Suzuki); 38. Cavallini (Honda). GARA 2: 1. Monni (Honda); 2. Beggi (TM); 3. Compagnone (Honda); 4. Bracesco (Suzuki); 5. Maddii (KTM); 6. Dami (Honda); 7. Pagliacci (Honda); 8. Valente (Suzuki); 9. Turchet (Honda); 10. Sonego (Honda); 11. Lauro (Honda); 12. Vestri (TM); 13. Pedri (Yamaha); 14. Bertugli (Suzuki); 15. Mocini (Honda); 16. Tagliaferri (Kawasaki); 17. De Rosa (Honda); 18. Barbieri (Suzuki); 19. Nompari (KTM); 20. Prearsi (KTM); 21. Di Luccia (Honda); 22. Turitto (Kawasaki); 23. Lazzaroni (KTM); 24. Buso (KTM); 25. Laurenzi (Honda); 26. Aldini (KTM); 27. Gambarotti (Kawasaki); 28. Ciriale (Honda); 29. Togninalli (Kawasaki); 30. Fossi (Husqvarna); 31. Amodeo (Honda); 32. Silvestri (Honda); 33. Panzani (Suzuki); 34. Carizia (Honda); 35. Roman (Yamaha); 36. Alice (KTM). GRUPPO B GARA 1: 1. Grammatico; 2. Giampieri; 3. Trebbi; 4. Del Nevo; 5. Cebula; 6. Messina (Yamaha); 7. Bagnarelli; 8. Campana; 9. Curti; 10. Severini; 11. Ryan; 12. Tiano; 13. Antonelli; 14. Cucchi; 15. Santori (tutti gli altri su Honda). GARA 2: 1. Grammatico; 2. Trebbi; 3. Bagnarelli; 4. Del Nevo; 5. Giampieri; 6. Messina (Yamaha); 7. Dal Cin; 8. Curti; 9. Santori; 10. Severini; 11. Ryan; 12. Tiano; 13. Campana; 14. Cucchi; 15. Antonelli; 16. Cebula (tutti gli altri su Honda).
simone zecchina MX2 GRUPPO A GARA 1: 1. Bertuzzo (Yamaha); 2. Zeni (Suzuki); 3. Monticelli (Honda); 4. Aperio (Honda); 5. Gercar (KTM); 6. Tonkov (Yamaha); 7. Albertoni (Kawasaki); 8. Pezzuto (KTM); 9. Terraneo (KTM); 10. Mancuso (Honda); 11. Cordovez (Honda); 12. Marrazzo (Honda); 13. Lombrici (Suzuki); 14. Ciarlo (Suzuki); 15. Muratori (Suzuki); 16. Paganini (Suzuki); 17. Bertuccelli (Honda); 18. Cucini (Honda); 19. Ciola (Honda); 20. Cappellano (Suzuki); 21. Tabone (KTM); 22. De Bortoli (Suzuki); 23. Dalla Bona (Yamaha);
24. Recchia (KTM); 25. Fabbri (Honda); 26. Cencioni (Honda); 27. Tramaglino (Yamaha); 28. Ruzzi (Suzuki); 29. Lamponi (Honda); 30. Gipponi (Honda); 31. Cimberi (Suzuki); 32. Pascucci (Honda); 33. Bonacina (Kawasaki); 34. Spongia (Honda); 35. Cristiano (Honda); 36. Sommaruga (Suzuki); 37. Battig (KTM); 38. Ciucci (Yamaha). GARA 2: 1. Gercar (KTM); 2. Battig (KTM); 3. Bertuzzo (Yamaha); 4. Tonkov (Yamaha); 5. Monticelli (Honda); 6. Cordovez (Honda); 7. Apeiro (Honda); 8. Zeni (Suzuki); 9. Pezzuto (KTM); 10. Albertoni (Kawasaki); 11. Bertuccelli (Honda); 12. Marrazzo (Honda); 13. Ciarlo (Suzuki); 14. Mancuso (Honda); 15. De Bortoli (Suzuki); 16. Bonacina (Kawasaki); 17. Paganini (Suzuki); 18. Lombrici (Suzuki); 19. Recchia (KTM); 20. Dalla Bona (Yamaha); 21. Muratori (Suzuki); 22. Sommaruga (Suzuki); 23. Cappellano (Suzuki); 24. Cimberio (Suzuki); 25. Ciola (Honda); 26. Spongia (Honda); 27. Fabbri (Honda); 28. Tabone (KTM); 29. Cencioni (Honda); 30. Cristiano (Honda); 31. Lamponi (Honda); 32. Gipponi (Honda); 33. Dolce (Kawasaki); 34. Tramaglino (Yamaha); 35. Terraneo (KTM); 36. Pascucci (Honda); 37. Ruzzi (Suzuki). GRUPPO B GARA 1: 1. Staschitz (Yamaha); 2. Pettinari (Kawasaki); 3. Amadio (Honda); 4. Cogo (Suzuki); 5. Placido (Honda); 6. Faccioli (Suzuki); 7. Matteucci (Honda); 8. Biliato (KTM); 9. Fraceschini (Honda); 10. Lini (Yamaha); 11. Arnò (Honda); 12. Bianchetti (Yamaha);
13. Cristalli (Kawasaki); 14. Cardoni (Honda); 15. Savini (Yamaha); 16. Alberini (Kawasaki); 17. Micozzi (Yamaha); 18. Bennati (Honda); 19. Spagna (Yamaha); 20. Frignani (Suzuki); 21. Pepe (Suzuki); 22. Dall’Armi (KTM); 23. Rossi (Suzuki); 24. Peruzzini (Yamaha); 25. Di Pietrogiacomo (Honda); 26. Bazzucchi (Honda); 27. Dandolo (Honda); 28. Padrini (Kawasaki); 29. Buongiorno (Honda); 30. Marincioni (Suzuki). CLASSE 125 GRUPPO A GARA 1: 1. Zecchina (Suzuki); 2. Bonini (Husqvarna); 3. Della Mora (KTM); 4. Moroni (KTM); 5. Furlotti (Suzuki); 6. Peverieri (TM); 7. De Petri (Suzuki); 8. Bandini (KTM); 9. Lucci (KTM); 10. Galluzzi (Husqvarna); 11. Fondelli (KTM); 12. Vitaliani (KTM); 13. Mantovani (KTM); 14. Torelli (KTM); 15. Conforti (Yamaha); 16. Gatti (Yamaha); 17. Sbrocca (KTM); 18. D’Aniello (KTM); 19. Romano (KTM); 20. Caruso (KTM); 21. Brugnoni (KTM); 22. Ramon (KTM); 23. Facchetti (Yamaha); 24. Imolesi (Yamaha); 25. Coturri (KTM); 26. Greguoldo (Yamaha); 27. Del Federico (KTM); 28. Galluzzi (Husqvarna); 29. Bonci (TM); 30. Pini (KTM); 31. Vandelli (Yamaha); 32. Uberti (KTM); 33. De Santis (Honda); 34. Furlotti (Suzuki); 35. Lolli (TM); 36. Vendramini (KTM). GARA 2: 1. Zecchina (Suzuki); 2. Moroni (KTM); 3. Della Mora (KTM); 4. Bonini (Husqvarna); 5. Furlotti (Suzuki); 6. De Petri (Suzuki); 7. Brugnoni (KTM); 8. Fondelli
(KTM); 9. Bandini (KTM); 10. Vendramini (KTM); 11. Vitaliani (KTM); 12. Lucci (KTM); 13. Gatti (Yamaha); 14. Galluzzi (Husqvarna); 15. Sbrocca (KTM); 16. Conforti (Yamaha); 17. Mantovani (KTM); 18. Galluzzi (Husqvarna); 19. Peverieri (TM); 20. Caruso (KTM); 21. Furlotti (Suzuki); 22. Torelli (KTM); 23. Ramon (KTM); 24. Bonci (TM); 25. D’Aniello (KTM); 26. Del Federico (KTM); 27. Vandelli (Yamaha); 28. Uberti (KTM); 29. Imolesi (Yamaha); 30. Alamanni (Honda); 31. Romano (KTM); 32. Facchetti (Yamaha); 33. De Santis (Honda). GRUPPO B GARA 1: 1. Bergonzani (Suzuki); 2. Tomasello (TM); 3. Clementi (Yamaha); 4. Agostini (TM); 5. Di Marziantonio (Honda); 6. Toccaceli (Suzuki); 7. Zenato (KTM); 8. Desiderà (Yamaha); 9. Da Ros (Suzuki); 10. Mattolini (Yamaha); 11. Occhini (KTM); 12. Cofani (Husqvarna); 13. Fiorgentili (TM); 14. Carboni (KTM); 15. Zamboni (KTM); 16. Maltry (Suzuki); 17. Ricciarini (KTM); 18. Infanti (Honda); 19. Gabrielli (TM); 20. Rossi (TM). GARA 2: 1. Tomasello (TM); 2. Bergonzani (Suzuki); 3. Toccaceli (Suzuki); 4. Di Marziantonio (Honda); 5. Clementi (Yamaha); 6. Mattolini (Yamaha); 7. Carboni (KTM); 8. Desiderà (Yamaha); 9. Zenato (KTM); 10. Agostini (TM); 11. Fiorgentili (TM); 12. Maltry (Suzuki); 13. Da Ros (Suzuki); 14. Cofani (Husqvarna); 15. Occhini (KTM); 16. Gabrielli (TM); 17. Infanti (Honda); 18. Ricciarini (KTM); 19. Rossi (TM).
TrialItaliano NEMBRO (BG) - Penultimo appuntamento per il campionato italiano trial indoor e quarta vittoria consecutiva per Matteo Grattarola e la sua Gas Gas, che questa volta ha preceduto Vaccaretti e Orizio. Grattarola è a un passo dal titolo, anche perché il suo più diretto avversario, Fabio Lenzi, ha concluso solo sesto.
24 agosto
Campionato italiano trial indoor, quinta prova – Organizzatore: M.C. Lazzate – Meteo: sereno
Classifiche
ASSOLUTA: 1. Grattarola (Gas Gas); 2. Vaccaretti (Beta); 3. Orizio (Gas Gas); 4. Saleri (Beta); 5. Iolitta (Beta); 6. Lenzi (Montesa); 7. Cotone (Gas Gas); 8. Tournour (Gas Gas); 9. Maurino (Beta); 10. Poli (Ossa); 11. Cabrini (Beta); 12. Locca (Beta); 13. Sassella (Sherco); 14. Garnero (Beta); 15. Zuccali (Beta).
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Anteprima Nuova BMW R 1200 GS di Riccardo Piergentili
Il desIgn della nuova gs resterà fedele a quello del modello attuale, anche se Il “becco” anterIore sarà pIù pronuncIato. tecnIcamente la moto sarà molto dIversa: l’aIr box è stato spostato sopra al motore, l’aspIrazIone sI trova sopra le teste, I collettorI dI scarIco sotto. Inoltre Il cardano è stato spostato a sInIstra e le pInze freno hanno l’attacco radIale.
H2O revolution N
EL 2013 finirà un’era. Quelle della BMW R 1200 GS. O meglio, quella della BMW R 1200 GS che tutti conosciamo. Già, perché, fino ad oggi, nonostante i numerosi aggiornamenti, alleggerimenti, potenziamenti e chi più ne ha più ne metta, le varie versioni di una delle moto più amate e vendute della storia hanno sempre avuto qualcosa in comune: il motore bicilindrico boxer raffreddato ad aria. Dal 2013 le alette sulle testate spariranno e per quanto riguarda il raffreddamento... l’acqua prenderà il posto dell’aria. Dal pun-
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Bicilindrico boxer con maggiore cilindrata e raffreddamento a liquido. La versione definitiva nel 2013
to di vista tecnico si potrebbe dire “era ora!”, ma analizzando la questione da nostalgici o da clienti delle vecchie GS, si potrebbe anche aggiungere “siamo sicuri che sia la mossa giusta?”. Considerando che, attenendoci a quello
che ci raccontano gli ingegneri, con un motore raffreddato a liquido si possono tenere meglio sotto controllo le dilatazioni e progettare e fare funzionare perfettamente un motore diventa senza dubbio più semplice. Inoltre un propulsore più efficiente consuma
ed inquina meno, va più forte ed è anche più affidabile. Va però aggiunto che un motore raffreddato ad aria è più leggero e costruttivamente più semplice (non ci sono i radiatori ed i tubi dell’impianto di raffreddamento e, come si sa, quello che non c’è non si può rompere... soprattutto in fuoristrada, dove le cadute sono più frequenti). Inoltre il look del bicilindrico raffreddato ad aria contribuiva ad esaltare il notevole fascino della GS. A proposito, chissà perché gli ingegneri tedeschi hanno voluto eliminare le alette di raffreddamento? Avrebbero potuto tenerle, anche se la loro funzione sarebbe stata
prettamente estetica. Tralasciando le domande che per ora non hanno risposte, un fatto comunque è certo: la nuova GS diventerà tecnologicamente più avanzata ed ancora più adatta all’uso stradale. Osservando con attenzione le foto, infatti, si ha l’impressione che la seduta sia abbastanza bassa ed il nuovo impianto di scarico, molto stretto, sembra costruito appositamente per agevolare l’installazione delle borse laterali. Inoltre, il famoso “becco” GS style è ora ancora più pronunciato e le finiture sembrano già di buon livello, nonostante la moto sia ancora in fase di collaudo. Cosa significa tutto questo? Che la nuova GS probabilmente diventerà una vera sport touring ancora più modaiola ma meno adatta all’uso off road. La nostra tesi è avvalorata anche dal fatto che i pneumatici, soprattutto quello anteriore, hanno davvero pochi intagli e quelli che si vedono sono disposti come sulle coperture turistiche stradali. D’altronde, diciamoci la verità, la maggior parte dei possessori delle attuali R 1200 GS ed R 1200 GS Adventure, usano la moto in città e per fare turismo su strada, effettuando delle sporadiche escursioni off road, su
terreni battuti o poco impegnativi. Le altre interessanti novità, che testimoniano come la nuova GS sarà davvero rivoluzionata, sono: la trasmissione cardanica posizionata a sinistra (anziché a destra), proprio come sui modelli della serie K; le pinze freno anteriori ad attacco radiale; l’uscita dei collettori di scarico ubicata sotto le teste (sull’attuale R 1200 GS, invece, l’uscita dei collettori di scarico si trova nella parte anteriore delle teste). Inoltre i condotti di aspirazione si trovano sopra le teste, zona nella quale c’è anche il grosso air box, che sulle precedenti versioni si trovava sotto la sella. Insomma, anche se le linee della moto non sono state (giustamente) stravolte, sotto il succinto vestito della nuova R 1200 GS le novità non mancano. L’ultima, ma non meno importante, dovrebbe essere l’incremento della cilindrata. Dato che di generazione in generazione le GS sono cresciute di 50 cm3 alla volta, è ipotizzabile che il nuovo motore abbia raggiunto i 1250 cm3 ma, considerando la portata delle novità, questa volta BMW potrebbe anche essersi spinta oltre questo limite... motosprint
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Prova novità Kawasaki W800 di Marco Comellini
Miss Sixty Posizione rilassata, guida morbida e istintiva. la W800 è una moto “cittadina” che non disdegna le Passeggiate fuori Porta. ha anche una discreta velocità massima: 168 km/h effettivi, 180 di strumento.
DATI DIC HIARATI Prezzo 8
190 eur o f.c. Peso in ordine d 216 kg i marcia Colore v erde/ar gento
Stile anni ‘60 per una moto comoda e versatile, con cui è piacevole andare a spasso
M
ONZA - Scendere da una moto di prestazioni tranquille e scoprirsene compiaciuti per quanto è possibile guidarla in totale serenità; soddisfatti della scoperta di un nuovo modo di girovagare spensierati. Vi è mai capitato? È una sensazione strana ed assai piacevole, perché girovagare è dolce con questa Kawasaki che riprende il filone delle scrambler anni Sessanta ma è stata progettata quasi cinquanta anni dopo. Salire a bordo e trovarsi comodi è un tutt’uno. Comodi per la sella accogliente e per la posizione di guida: busto eretto, manubrio alto e largo, nonché pedane ottimamente posizionate per non piegare eccessivamente le ginocchia ma che consentono ancora di spingere con i piedi. Dello stesso livello di comfort gode anche il passeggero, e per le fidanzate è un ottimo incentivo a condividere la passione motociclistica. Evidentemente la W800 non è la moto nata per macinare chilometri in direzione Capo Nord, ma è versatile e non stanca. Adattissima per girare in città in quanto le sospensioni copiano benissimo le asperità dei centri storici ed è capace di svicolare nel traffico con facilità; soprattutto non sembra pesare i 216 kg dichiarati dalla Casa madre. Inoltre è comodissima da parcheggiare anche manovrando seduti in sella: si arriva benissimo a terra senza essere dei cestisti e si riesce a metterla sul cavalletto centrale senza troppo sforzo. In sintesi, è una moto facile, adatta a chi vuole guidare senza complicazioni. Il motore è dolcissimo nell’erogazione e la sua notevole elasticità consente di usare il cambio con parsimonia. Per con-
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Prova novità Kawasaki W800
tro, quando si è in coda o girando a bassa velocità arriva un po’ di calore sul ginocchio destro a causa della vicinanza del carter che protegge l’albero di comando dell’asse a camme; calore fastidioso soprattutto nei mesi estivi. Le leve al manubrio sono regolabili, quella della frizione però risulta duretta e una moto come la W800 meriterebbe un comando più dolce; quella che agisce sul disco anteriore è ottima per rallentare ma appare un po’ legnosa. Eccellente invece il lavoro del freno posteriore a tamburo, che sarà anche un “sopravvissuto” ma è modulabilissimo, trasmette benissimo l’entità della frenata e non ha alcuna tendenza a bloccare. TanTa propensione al commuting urbano e all’utilizzo cittadino non significa che la W800 se la cavi male “fuori porta”. Anzi, nelle passeggiate collinari questa Kawasaki vintage ha poche rivali in quanto a facilità di guida. “Dondolare” tra le curve è piacevolissimo, tutto è estremamente istintivo. La W800 entra in curva con precisione agendo soltanto sul manubrio e si rialza prontamente per infilarsi nella curva successiva con rapidità, seguendo traiettorie rotonde, grazie al baricentro basso. Basse sono però anche le pedane e se si comincia a piegare si arriva abbastanza presto a toccare l’asfalto. All’altezza di uno stile di guida fluido, ma non sportivo, sono le sospensioni: lavorano bene evitando sia gli ondeggiamenti nelle curve ad ampio raggio, sia i comportamenti ciondoloni in frenata. In questo frangente si rivela invece un po’ sotto le aspettative il freno anteriore: per rallentare da velocità sostenuta, e soprattutto in discesa, occorre strizzare forte la leva. Al contrario, come già accennato, il freno a tamburo posteriore è ottimo, addirittura migliore di tante unità a disco economiche. Il motore è capace di spingere ancora con la lancetta che sfiora i mille giri, e dà il meglio di sé dai 2500 ai 4500 giri: nonostante il cambio ci sia, non ce n’è un grande bisogno perché una volta innestato il quinto (e ultimo) rapporto, solo un tornante può obbligare a scalare. Dove il miracolo non avviene è sui percorsi autostradali: non c’è protezione aerodinamica per cui questa Kawasaki resta comoda solo fino a circa 110 km/h. In compenso è in grado – dove consentito – di spingere fin vicino al fondo corsa del tachimetro facendo segnare oltre 180 km/h di strumento, corrispondenti a 168 km/h effettivi. Non male per una moto vintage! motosprint
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parole in poche CI PIACE o ss ir T o in ba riore te s o Freno p i guida Facilità d IACE NON CI P scarsa e n Protezio teriore Freno an motore al Calore d
Soluzioni d’altri tempi Sia per la grafica del cruScotto, Sia per la diStribuzione con comando ad albero e coppie coniche, ma l’alimentazione è a iniezione con doppia farfalla.
la tecnica
identikit
due farfalle e un alberello
Iniezione e coppie coniche NoNostaNte discenda dalla W650, la W800 non è stata rinnovata solo nella cubatura. Anzi, le modifiche sono molteplici. È stata mantenuta la particolarissima distribuzione con un albero a camme comandato da coppie coniche cui il moto arriva da un alberello verticale, la cilindrata però è salita a 773 cm3, è arrivata l’alimentazione a iniezione e ci sono stati interventi sul telaio e sulla componentistica. L’impianto d’iniezione impiega un corpo farfallato Keihin con iniettore a 12 fori e valvola secondaria, è stato però mantenuto lo stesso diametro (34 mm) del condotto del carburatore utilizzato sulla W650. Sono stati invece ridotti nel diametro (da 52 a 35 mm) e allungati (da 50 a 122 mm) i cornetti che aspirano dal filtro dell’aria. L’impianto ha una pompa della benzina esterna e connettori per il controllo in officina con autodiagnosi. È cambiato anche il profilo delle camme sia di aspirazione che di scarico per ottenere una maggiore rapidità di alzata, il pistone ha un diametro di 77 mm (la corsa è rimasta 83 mm)
e il rapporto di compressione è sceso da 8,6:1 a 8,4:1. La frizione utilizza molle con un maggior carico per contrastare l’aumento di coppia (da 54 Nm a 4500 giri a 60 Nm a 2500 giri)) portato dalla nuova cubatura, e il cambio ha il rapporto della prima marcia accorciato e quello finale allungato. All’interno dei terminali di scarico, rivisti nel design, è stato aggiunto il catalizzatore a nido d’ape. Gli ammortizzatori hanno molle a doppia rigidità e sono regolabili nel precarico su 5 posizioni, il disco freno anteriore è passato da flottante a rigido e questo tecnicamente è un passo indietro; la sella è stata ridisegnata e abbassata di 10 mm e – cosa di una certa importanza – sono state rese simmetriche le pedane (sulla W650 quella destra era leggermente arretrata). Completano il quadro la nuova strumentazione bicolore dal sapore vintage e differenti spie luminose. Disponibili tra gli accessori una sella corta e un cupolino che donano alla W800 una impronta vagamente café racer.
PMotore
Bicilindrico, 4T, raffreddato ad aria. Alesaggio e corsa 77 x 83 mm. Cilindrata 773,0 cm3. Rapporto di compressione 8,4:1. Distribuzione monoalbero a camme in testa con comando ad albero e coppie coniche, 4 valvole per cilindro. Alimentazionea iniezione elettronica, con 2 corpi farfallati 34 mm Ø a doppia farfalla. Accensione elettronica. Lubrificazione forzata a carter umido. Avviamento elettrico.
PtrasMissione
Primaria a ingranaggi, finale a catena. Frizione multidisco in bagno d’olio con comando meccanico. Cambio a 5 marce.
Pciclistica
Telaio a doppia culla chiusa in tubi di acciaio. Sospensioni: anteriore forcella teleidraulica con steli 39 mm Ø, corsa 130 mm; posteriore forcellone oscillante e due ammortizzatori regolabili nel precarico, corsa 105 mm. Freni: anteriore 1 disco 300 mm Ø, pinza a 2 pistoncini; posteriore tamburo 160 mm Ø. Pneumatici: anteriore 100/90-19”M/ C 57H; posteriore 130/80-18” M/C 66H.
PdiMensioni
Interasse 1465 mm; lunghezza 2180 mm; larghezza 790 mm; altezza 1075 mm; altezza sella 790 mm; luce a terra 125 mm. Inclinazione cannotto 27°; avancorsa 108 mm. Serbatoio carburante 14 litri.
la w800 è disponibile solo in questa livrea verde/ argento, peraltro Molto piacevole. tra gli optional sella corta e cupolino per trasforMarla in café racer.
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qui giappone
IN EDICOLA IL NUMERO DI SETTEMBRE
Si può viaggiare in due grazie agli americani l’insolito divieto per le autostrade fu abolito nel 2005 anche per le pressioni del governo uSa
di Akira Nishimura
Il dIvIeto dI vIaggIare In moto In due In autostrada fu Introdotto nel 1965, per tentare dI contrastare Il vandalIsmo delle gang motocIclIste. resta ancora sulla cIrconvallazIone dI tokyo.
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SONO già trascorsi 6 anni da quando la polizia giapponese ha tolto il divieto di viaggiare in due in sella alle moto sulle autostrade. Una volta, quando venne costruita la prima autostrada in Giappone, viaggiare in due era una cosa assolutamente consentita. Purtroppo il vandalismo delle gang motociclistiche divenne un problema molto serio per la società e di conseguenza la polizia vietò di andare in due in sella ad una moto sulle autostrade, in nome “dell’ordine e della legalità”. Era il 1965. Questa decisione ha fatto si che molti automobilisti venissero influenzati dall’idea (o meglio dal pregiudizio) della polizia, che andare in due in moto sulle autostrade fosse troppo pericoloso sia per le auto che per le moto. E così sono trascorsi 40 anni. In quel periodo molti motociclisti lamentavano che questo divieto non aveva senso ed era superato. I membri del congresso a cui piacevano le moto avevano fatto pressioni per far abrogare questa misura. Ovviamente anche i costruttori di moto si lamentavano e si appellavano all’opinione pubblica. E non
solo i costruttori giapponesi, ma anche quelli stranieri si unirono a questo movimento. Per esempio Harley-Davidson, che sosteneva che una delle principali ragioni delle fiacche vendite in Giappone era proprio il divieto di viaggiare in due sulle autostrade, richiese così di aprire il mercato con l’aiuto del proprio governo. Il governo giapponese è tradizionalmente debole quando riceve pressioni dai Paesi stranieri, e in particolare quando le pressioni provengono dagli Stati Uniti, e proprio per questo i loro “negoziati diplomatici” si sono rivelati particolarmente efficaci per l’abolizione del divieto. Dopo questi lunghi 40 anni, eccoci di nuovo liberi di viaggiare con un passeggero sulle nostre moto sull’autostrada. Tuttavia alcune limitazioni rimangono. In primo luogo le condizioni della patente. Solo chi ha la patente da più di tre anni e ha più di 20 anni può far viaggiare un passeggero con sé. Come ho già scritto su questa rubrica, in Giappone si può prendere la patente per la moto al compimento del 16° anno. In virtù di questa limitazione, però, anche se sono trascorsi tre anni da quando si è presa la patente a 16 anni, non si può viaggiare in autostrada con la propria moto assieme alla propria ragazza semplicemente perché si avranno ancora solo 19 anni. Se si infrange questa norma la multa è salata, 100.000 yen, 880 euro, inoltre, verranno tolti 2 punti per la violazione (quando rimangono solo 4 punti, la patente viene sospesa per 60 giorni). La seconda limitazione riguarda l’area. Ora è possibile percorrere in due quasi tutte le autostrade, ma c’è un’eccezione. La circonvallazione centrale e le arterie della Tokyo Metropolitan Expressway sono interdette alle moto con due persone a bordo a causa del grande traffico e della conformazione delle strade, piene di curve, considerate molto pericolose sia per i motociclisti che per le auto. Se, però, guardiamo ad altre grandi città come Osaka o Nagoya, che hanno autostrade con simili caratteristiche e volumi di traffico analoghi alla Expressway di Tokyo, non troviamo alcun limite analogo. Rimangono, quindi, ancora alcune cose da fare, anche se l’eliminazione del divieto è già un grande risultato ben accolto sia da tutti gli appassionati sia dall’industria motociclistica. E c’è una cosa che non dobbiamo dimenticare e cioè che questo è un nostro naturale diritto, che avremmo dovuto aver accordato fin dall’inizio e non una sorta di privilegio concesso dalle autorità.
TECNICA MOTOGP Tutte le modifiche fatte alla Ducati GP11.1
PROVA NAKED Yamaha FZ1 trofeo Roadster
PROVA EPOCA Suzuki RG 500 Mk VI Yamaha YZ 500
PASSIONE PURA PER VERI MOTOCICLISTI
Attualità a cura di Dario Ballardini
telaio inedito per Se2.5i e Se3.0i cambIamentI profondi per le Sherco SE2.5i e SE3.0i versione 2012: le due enduro spagnole, che differiscono tra di loro solo per la cilindrata e per piccoli dettagli del motore, hanno ora un inedito telaio semi-perimetrale in acciaio al cromo molibdeno con culla inferiore sdoppiata, realizzato in tubi di sezione differente per avere maggiore rigidità laterale a beneficio della precisione e dell’agilità, ma senza aumentare quella longitudinale che garantisce comfort e feeling del pilota. I pesi sono stati concentrati verso il baricentro, ammortizzatore e scarico sono stati avanzati e il serbatoio da 8 litri ha una diversa conformazione. Modificato il leveraggio della sospensione posteriore per ottenere maggiore progressione. Nuovo anche l’ammortizzatore WP che sulla versioni “R” è associato a una forcella pure WP con steli di 48 mm Ø, le piastre aggiustabili sono Neiken, i freni e le pompe freni e frizione sono Brembo. Interventi pure sui motori: nuove testate, nuovi scarichi e differenti mappature, sulla 300 l’incremento del tiro ha portato a riprogettare la campana della frizione; nuovo anche il pistone, progettato con criteri derivati dalla Formula 1 per garantire affidabilità nonostante regimi che possono arrivare a 13.500 giri. Vengono promessi più potenza e una risposta più dolce nel momento dell’apertura del gas. Modifiche solo di dettaglio invece per le due Sherco enduro più grosse, la 450 e la 510: parafango posteriore, mascherina faro e nuove livree. motosprint
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IN BREVE
le novità enduro della Sherco I dIecI fInalIstI dI Helmet desIgn contest A giorni verrà proclamato il vincitore di Helmet Design Contest 2011, concorso organizzato da New Max ed MV Agusta, che aveva come tema il progetto di un casco jet capace di interpretare lo stile del marchio MV. Questi i dieci finalisti: Mauro Amoruso, Alessia Anelli, Arian Brajkovic, Fabrizio Colaci, Andrea Antonio Fioravante, Simone Pollastro, Martina Ruberto, Ilaria Ruffino, Matteo Straforini, Marco Valentinsig. La premiazione avrà luogo al Salone di Milano. Nuove livree, Nuovi telai e motori modificati per le Sherco Se. Sopra, la 2.5 verSioNe “r”; a fiaNco, la 3.0 “baSe”.
Pazza idea Pazza idea quella di Lucio Lisarelli, 67 anni di Gubbio (Photostudiogubbio), che nel ‘96 venne sottoposto a trapianto di fegato con eccellenti risultati. Per richiamare l’attenzione del grande pubblico sulla donazione di organi si è dedicato a imprese singolari come quella che di recente lo ha portato agli onori della cronaca: ha effettuato il tortuoso percorso della popolare cronoscalata Gubbio-Madonna delle Cime senza mani, in sella alla sua vecchia Lambretta cui aveva bloccato il gas. Non così rischioso come verrebbe da pensare, per fortuna – lo potete vedere su Youtube – ma... complimenti alla fantasia. Ci ha messo 4’55”, il record del percorso è di Simone Faccioli in 1’36”, ma con un’Osella: 4 ruote e le mani sul volante...
PanIco da autovelox, muore un motocIclIsta Inglese Un motociclista britannico di 64 anni, Timothy Rowsell, ha perso la vita a causa – pare – di un autovelox. Rowsell viaggiava a 68 mph (109 km/h) sulla sua Suzuki GSX-R 1000 quando ha scorto l’apparecchiatura di controllo e ha frenato bruscamente, bloccando le ruote e finendo a terra; nel volo ha sbattuto contro la barriera spartitraffico. Le indagini sono in corso ma come riporta il periodico Motor Cycle News, non sembrano esserci altre possibili spiegazioni. mondIale dI ImPennata a una moto dI 22 annI fa È con una Suzuki GSX-R 1100 del 1989 che Egbert Van Popta, tedesco ma residente in Olanda, ha vinto il campionato mondiale di impennata a Elvington, in Gran Bretagna. Ha sfruttato l’enorme coppia della sua moto, dotata di compressore “autarchico” e portata a 1127 cm3, per arrivare in quinta al limite di partenza e alzare la moto, passando a 272 km/h, mentre gli altri erano costretti ad impennare in terza e cambiare due marce su una ruota sola.
Carlos CheCa brinda in duCati
in visita per la vittoria numero 300 CarLos Checa è passato in visita alla Ducati dopo aver conquistato a Silverstone la vittoria in gara 1 che ha permesso alla Casa bolognese di toccare il traguardo dei 300 successi in Superbike. Lo spagnolo ha salutato tecnici e management dell’azienda, poi ha autografato in italo-spagnolo il manifesto esposto alla reception (“Un gran orgoglio de conquistar la vittoria 300 par Ducati. Gass e forza Ducati”), infine ha brindato con il reparto corse, ed è ripartito per la gara del Nürburgring.
gestione polaris
moto indian Si riparte La indian ha pubblicato sulla sua pagina Facebook le foto della prima moto uscita dalla linea di montaggio di Spirit Lake, Iowa, dopo l’acquisizione da parte della Polaris, intenzionata a rilanciare lo storico marchio. La moto è una Indian Chief 2012 e ora cominceranno i test. La consegna ai concessionari è programmata per ottobre.
fiato alla norton Con l’appoggio del Governo britannico, la Norton Motorcycles ha ricevuto dalla banca Santander un finanziamento di 625.000 sterline (oltre 707.000 euro) che permetterà il raddoppio della produzione. L’annuncio ufficiale è stato dato daI sottosegretario al Ministero dell’Industria, Vince Cable (nella foto con il direttore generale Stuart Garner e il direttore commerciale-tester Chris Walker), durante una visita allo stabilimento di Donington Park. Il personale salirà a 60 effettivi entro il 2012. Nel nostro Paese le bicilindriche del rinato marchio britannico hanno suscitato molto interesse e la Norton Italia ha avuto diversi ordini, l’importazione però è stata ritardata da un problema elettrico che ha richiesto la ricerca di nuovi fornitori. Si spera possa iniziare entro settembre.
BMW speriMenta
SoSpenSioni Semiattive La BMW sta sviluppando un sistema di sospensioni semiattive, cioè capaci di adattare la propria taratura in base alle condizioni del fondo stradale e alle situazioni di guida (accelerazione, curva, frenata). Il freno idraulico viene modificato attraverso valvole ammortizzatrici controllate elettricamente nelle quali si modifica la sezione di passaggio del’olio. Il sistema si chiama DDC (Dynamic Damping Control) e può lavorare secondo differenti mappature. Per ora è allo stadio sperimentale ma la sua introduzione è prevista prossimamente.
pirelli
telemetria Con l’iphone registrare direttamente sull’iPhone distanze percorse con la moto, velocità, angolo di piega, tempo sul giro: è possibile con l’applicazione gratuita lanciata dalla Pirelli, Diablo Super Biker. Offre le modalità “Strada” e “Pista” e attraverso Google Maps permette di seguire il percorso su mappa. L’applicazione è compatibile con qualsiasi iPhone a partire dai sistemi operativi 4.2. Per la misurazione dell’angolo di piega è necessario l’iPhone 4. Informazioni su www.pirelli.com, sulla pagina Facebook di Pirelli o su Twitter (Pirelli_Media). motosprint
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Motolandia donne e motori
Manifestazioni, viaggi e turismo
motosprint
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la fine di un’eState Mai iniziata eRA ormai finita la notte quando terminò la lettura del libro che lo aveva tenuto sveglio per tutta l’estate. Un libro meraviglioso, lunghissimo e strano. Guardò fuori che il buio stava per lasciare il posto ad un’altra giornata di troppo caldo, si alzò dal letto e andò in cucina a far colazione. Sullo stereo, il cd di Billie Holiday era appena finito, proprio come il latte fresco, il succo di frutta, la nutella e il pane. Per fortuna il barattolo del caffè aveva ancora un fondo dal quale attingere un cucchiaino e così lo finì e lo bevve senza zucchero, perché anche di quello ne era rimasto nemmeno un granello: finito. Finì per bere anche una tazzina di acqua annacquata e non terminò nemmeno la lettura del giornale, che ogni singola pagina faceva presagire la fine del mondo, troppo persino per uno come lui, sempre propenso a vedere il bicchiere quasi finito, altro che mezzo vuoto. Uscì per strada per andare a prendere la moto, anche se sapeva che molto probabilmente la benzina era arrivata agli sgoccioli, per non dire che non ne era rimasta nemmeno una goccia utile almeno per arrivare al benzinaio, ma siccome il parcheggio era alla fine della strada e mancavano ormai pochi passi al termine della passeggiata, finì per andare a dare un’occhiata. Come temeva: la benzina era completamente finita. Se ne restò lì per un po’, almeno fino alla fine dell’ora, quando la lancetta lunga raggiunse esattamente il numero 12, cosa che a lui piaceva fare da sempre. Era un tipo piuttosto fanatico, pieno di piccole manie “allo stadio terminale”, come dicevano i suoi amici quando volevano prenderlo in giro, e fare le cose esattamente allo scattare dell’ora era una di queste. Alle dieci in punto, anzi per essere precisi alla fine esatta delle nove, rimise un piede davanti all’altro e andò a fare due passi verso il centro, dove sperava che ci fosse qualche bar aperto nonostante il caldo. “Mi spiace, abbiamo finito tutte le brioche”, gli disse triste un cameriere della pasticceria in cui entrò, con un’aria da fine della festa. Finite? gli chiese lui ancora più triste. “Già, ne avevamo preparate soltanto dieci e sono andate via subito”. Alla fine dovette accontentarsi di una “crema cotta” che tra l’altro odiava, ma non c’era nient’altro. Accese il cellulare per vedere se qualcuno lo aveva per caso cercato, tanto aveva finito il credito così come tutti i soldi in banca, e anche volendo non avrebbe potuto chiamare nessuno. Il telefono nemmeno finì le operazioni di avvio che un sms gli trillò tra le mani: “ciao sono io. Mi spiace ma non ti amo più. È davvero così: tra noi è tutto finito”. Rimase a fissare lo schermo del piccolo telefono che ancora vibrava per un attimo, e in un attimo si vide triste e solo fino alla fine dei suoi giorni, fino a quando, finalmente non si rese conto che quella storia non era mai stata un granché e forse era meglio che fosse finita. Terminò la giornata tra chiacchiere al bar e quando arrivò la sera, finalmente decretò la fine di questa terribile estate. Davvero infinita per chi come lui nemmeno l’aveva cominciata. Laura Cattaneo
ritorno al passato Mostra Scambio a imola SICURAMeNTe è l’appuntamneto più atteso dell’anno per gli appassionati di moto e auto e di tutto quanto legato al settore delle due e quattro ruote d’altri tempi. Dal 9 all’11 settembre l’Autodromo “Enzo e Dino Ferrari” di Imola tornerà ad ospitare la Mostra Scambio organizzata dal CRAME, il Club Romagnolo Auto Moto d’Epoca. Lungo l’intero percorso, nelle vie di fuga più ampie, nel paddock e zone abitualmente destinate ai servizi si preannuncia un altro tutto esaurito con espositori provenienti un po’ da tutta Europa e anche dagli Stati Uniti. All’interno dell’Autoromo i visitatori avranno a disposizione
treni navetta per nuoversi e, per quanti interessati ad acquisti “voluminosi”, sarà garantito anche un servizio di spostam e n t o m e rc i all’interno della struttura e di spedizione. Sarà inoltre attivo, sabato e domanica, un ufficio per i passaggi di proprietà dei mezzi. Per far fronte al sempre crescente numero di visitatori per questa edizione, la trentacinquesima, sarà aperto un ulteriore ingresso nella zona della Variante Alta con diponibilità di parcheggio nelle vicinanze. Questi gli orari per il pubblico: venerdì 9 dalle 13 alle 18, sabato 10 e domenica 11 dalle 7 alle 18. Informazioni: www.mostrascambioimola.it
PPiemonte
venerdì 9 - sabato 10 settembre
1ª Festa bikers “Festa e basta” a settimo torinese (to) per tutti i tipi di moto. M.C. Gruppotto Biker’s, tel. 348-2204294, 3356587857, www.gruppotto-bikers.it
sabato 10 - domenica 11 settembre
19º motoincontro Lady ducati a colle del Lys - torino Lady Ducati DOC, tel. 011485574, 011-4733269, 338-9931303, www. ladyducatidoc.biz, ladyducatidoc@libero.it
domenica 11 settembre
7º raduno Fritto misto alla Praiettese a crescentino (vc) M.C. Zanza Team, tel. 0161-843530, 328-8677000, fax 0161836098, www.zanzateam.it 13ª concentrazione territoriale d’epoca Gruppo 1 e raduno vespa a Pogno (no) M.C. Super Contra, tel. 335-5495648, 3397884419, 339-5711502, 335-6896049, fax 0322-97109, www.supercontra.it concentrazione Gruppo 1 - rievocazione storica Forno-milani a Forno canavese (to) Centauro Club Forno Canavese, tel. 0124-7239, www.centauroforno.com 4º raduno regionale vespa città di bra (cn) V.C. Bra La Zizzola, tel. 0172-421761, 335-6932835, www.vespaclubbra.it raduno interregionale vespa città di vercelli V.C. Vercelli, tel. 339-8660236, 016158527, www.vespaclubvercelli.it 3º ruoteinQuota - 9ª motocavalcata trialistica di Pragelato e sauze d’oulx (to) A.M.C. Gentlemen’s, tel. e fax 0121-78049, http://digilander.libero.it/amcgentlemens/, email gentlemens@dag.it
PLiguria
domenica 11 settembre
19ª benedizione dei caschi a Genova, aperta a tutti i tipi di moto. M.C. Touring Genova ‘91, tel. 328-9445981, 347-4613466, www.touringgenova91.it 4ª mulatrial a santo stefano d’aveto (Ge) M.C. Della Superba e Trial Team Aveto, info tel. 380-2574625, www.trialteamaveto.com
PLombardia venerdì 9 settembre
motoraduno “5º avis beer Fest” a san Giacomo delle segnate (mn) per informazioni tel. 349-4931304, 347-4161248.
Multimedia FAST Racing League, di Shin’en Multimedia, è un videogame di corse futuribili a bordo di veloci aereonavette pronte a tutto, con implementate diavolerie come boost di potenza, inversione della polarità gravitazionale ed altro. Il gioco tenta la citazione di vecchi cult come F-Zero e Wipeout Fusion, offrendo circuiti ambientati nel 2112 pieni di rampe, salti, atterraggi, ostacoli e oggetti da raccogliere, con possibilità di
Radunifino all’11 settembre
venerdì 9 - domenica 11 settembre
sfidare fino a quattro avversari in split screen sullo stesso monitor. Disponibile esclusivamente per la piattaforma Wii tramite il servizio Nintendo WiiWare.
16º motogiro della Lombardia, racconigiterme di valdieri-casale monferrato tour itinerante FMI d’Eccellenza. M.C. Magenta, tel. 02-97950249, 02-97291567, www.motoclubmagenta.com
sabato 10 - domenica 11 settembre
23º motoseptemberfest for children a sermide (mn) Gruppo Motociclisti Sermide, tel. 0386-62240, 328-2541377, 3394780413, fax 0386-961308, www.gruppomotociclistisermide.it
domenica 11 settembre
1º motoraduno nazionale a rho (mi) presso oratorio San Michele. M.C. Settimoto, tel. 335-7290695, www.settimoto.com 15º motoringraziamento a treviso bresciano presso Santuario S. Liberale (patrono dei motociclisti), tel. 340-3440077, 3392128401, motoringraziamento@yahoo.it raduno storico Gruppo 1 a capriano di briosco (mb) M.C.B., tel. 0362-998216, 335-8298611, email marco.formenti9996@ gmail.com
4º raduno aduno nazioaid nale vespa “raid della bonarda” onarda” a Pavia V.C. Pavia, tel. 339-2546722, 335-6507768, w w w. v e s p a clubpavia.com, email vespavia@ libero.it
PFriuli
Venezia Giulia
sabato 10 settembre
motoincontro “teor su dos rodis” a teor (Ud) M.C. Motori dello Stella, tel. 0432775597, 333-5489889, fax 0432-776184, www.motoridellostella.it, email motoridellostella@motoclubfmi.it
domenica 11 settembre
13ª sfilata di auto e moto d’epoca ad aiello del Friuli (Ud) con premi per tutti. Per info tel. 339-1307845 Luca, 0431-99094 bar.
PVeneto
venerdì 9 - domenica 11 settembre
14º motorso a novezza - Ferrara di monte baldo (vr) e festa bikers. M.C. dell’Orso, tel. 349-6461865, 347-7261489, 3491858654, fax 045-6206091, www.motorso.it
domenica 11 settembre
2º incontro regionale “salita ai castelli” a montecchio maggiore (vi) M.C. Montecchio Brendola, tel. 377-1181896, 338-9834566, email montecchiobrendola@motoclubfmi.it 5º incontro a novoledo di villaverla (vi) M.C. Igna Novoledo, tel. 347-1978441, fax 0444-585454, email lupo.giorgio@alice.it 6º motogiro di Follina (tv) M.C. Collalto - Bikers Follina, tel. 0438-564109, 3334148068, fax 0438-797100, email albertolince@iol.it, franco@mobilproject.it raduno epoca e anniversario Guzzi a Portogruaro (ve) M.C. G.M. Portogruaro, tel. 339-3671591, fax 0421-270252, email motoclassicheportogruaro@virgilio.it 3º motoraduno ducati in Polesine ad adria (ro) presso autodromo, aperto a tutti i tipi di moto. Ducati Desmo Club Rovigo, tel. 347-8929233, www.ducatirovigo.it 2º motoraduno Fiammacentaura a mestre (ve) parco S. Giuliano, memorial Magg. CC Luca Pettinato. www.fiammacentaura.it, enrico@fiammacentaura.it 1º mototour enduro turistico euganeoberico a mestrino (Pd) M.C. Biker Friends Padova, tel. 348-5219138, www.mc-bikersfriendspadova.it
PEmilia Romagna
venerdì 9 - domenica 11 settembre
mostra scambio all’autodromo di imola (bo) CRAME, tel. 0542-690704, fax 0542698315, www.mostrascambioimola.it, email mostrascambioimola@crame.it 8ª motocinghialata a carpi (mo) per tutti i tipi di moto presso pista cross via Guastalla. M.C. Sport Uisp Carpi, tel. e fax 059-653093, www.motocinghialata.it
sabato 10 - domenica 11 settembre
10ª edizione di ““in moto per uno straccio di Pace” da ravenna a roma, corteo per manifestare contro le guerre nel mondo. Guzzi Club Ravenna, tel. 0544-453499, fax 054434120, www.guzziclubravenna.it
domenica 11 settembre
8º incontro regionale “il Guercino” città di cento (Fe) M.C. 100% Centauri, tel. 3497396296, www.motoclubcento.it 24º motoincontro sagra del tortellino a castelfranco emilia (mo) M.C. UISP Cac stelfranco Emilia, tel. 059-549013, fax 059549875, email mm@mannisnc.191.it motocavalcata del Prosciutto a Langhim (Pr) per info tel. 329-5742818, 335rano (P 8253000, email info@saharaservices.it
PToscana
sabato 10 - domenica 11 settembre
raduno regionale vespa “2º trofeo berti dino” a capoliveri (Li) isola d’elba V.C. Capoliveri, tel. 338-1006699, 349-8082096, 348-3072376, www.vespaclubcapoliveri.it motocavalcata enduro bicilindriche a castiglion Fiorentino (Fi) M.C. Castiglion Fiorentino Fabrizio Meoni, tel. 0575-1940753, www.mccastiglionfiorentino.it
domenica 11 settembre
2º mototour “i castelli della Lunigiana” a Pontremoli (ms) M.C. Pontremoli, tel. 3383652410, www. motoclubpontremoli.it itmotoraduno città di Pitigliano (Gr) A.M. Maremma, tel. 3333653235, www.motoaluogo.it 6º Giogoraduno sul Passo del Giogo (Fi) Tiara Eventi, tel. 339-7020555, 3332691638, www.tiaraeventi.com
PUmbria
sabato 10 settembre
1º raid monti e... mare: sabato “tour dei monti” ad amelia (tr) e domenica “Le strade del mare” a civitavecchia (rm) per moto d’epoca e moderne, Vespa, auto d’epoca e sportive. Info tel. 349-5121549, 347-5800901, 340-4852278, 368-7463809.
domenica 11 settembre
349-4968158, icavalieri@motoclubfmi.it 15º automotoraduno d’epoca “città di Fiumicino” (rm) A.M.C. Fiumicino, tel. 360243260, 339-8276834, fax 06-65047520, email a.m.c.fiumicino@motoclubfmi.it
PAbruzzo
domenica 11 settembre
4º raduno dei briganti della torre a monteodorisio (cH) M.C. I Briganti della Torre, tel. 338-1232553, email ibrigantidellatorre@motoclubfmi.it, didigi82@virgilio.it
PMolise domenica 11 settembre
1º motoincontro “restate in sella” a termoli (cb) porto turistico Marina di San Pietro. M.C. Road Eaters, tel. 345-8586313, 328-1030390, www.roadeaters.it
PCampania
mercoLedì 7 - dom. 11 settembre merco
t tour del cilento - italian tourist rally Fmi e motoraduno nazionale d’eccellenza a castellabate (sa) M.C. Cilento Bikers, tel. c 338-1761121, 335-6568458, 392-5178127, fax 0974-967763, www.cilentobikers.it
domenica 11 settembre
m motoincontro a cava dei tirreni (sa) M.C. R&S Revival & Sport, tel. 089-349021, fax 089-349183, email revi-serv@libero.it m motoincontro a santa maria capua vetere (ce) ( M.C. S. Maria Capua V., tel. e fax 08231543946, email motoclub032smcv@libero.it
PPuglia
sabato 10 settembre
4º south deer Fest - biker’s Party a san Pietro vernotico (br) South Deer Brindisi, tel. 349-8449948, www.southdeer.it
sabato 10 - domenica 11 settembre
2º raduno nazionale città Federiciana di Gioia del colle (ba) M.C. Ala D’Oro, tel. 338-9607348, fax 080-3431209, www.aladorogioia.com
domenica 11 settembre
raduno nazionale vespa città di canosa di Puglia (ba) V.C. Canosa di Puglia, tel. 3494750082, canosa@vespaclub.it
1º motoraduno “Festa della cipolla” a cannara (PG) Yuma Motor Club, per info: Marco 338-3863587, Alessio 339-5917153.
PCalabria
PLazio
raduno nazionale a san Lorenzo del vallo (cs) evento di aggregazione FMI d’Eccellenza. M.C. San Lorenzo del Vallo, tel. 3356560198, gennaro.aceto@tin.it
martedì 6 - domenica 11 settembre
mototour nazionale d’eccellenza per gruppi “il cuore dell’appennino centrale” tra Lazio e abruzzo M.C. Curve&Tornanti Gsss, tel. 055-8409004, www.gsss.it, email curvetornantigsss@motoclubfmi.it
Giovedì 8 - domenica 18 settembre
motostaffetta, otostaffetta, 150º anniversario Unità d’italia, talia, giro d’italia d’ attraverso tutte le regioni egioni con partenza e arrivo a roma. www.motoritalia.it/motostaffetta - M.C. Bari, tel. 349-5862494, 338-4611202, www. motoclub-bari.it
domenica 11 settembre
raduno a nettuno (rm) M.C. I Cavalieri, tel.
venerdì 9 - domenica 11 settembre
PSicilia
domenica 11 settembre
3º motoraduno città del Golfo a Gela (cL) Centauri del Golfo, tel. 328-3169666, email centauridelgolfo.gela@hotmail.it
PSardegna
venerdì 9 - domenica 11 settembre
30º raduno internazionale d’eccellenza “della vernaccia” a riola sardo (or) M.C. Kart Riola, tel. 339-3288251, 0783-777042, fax 0783-093355, www.motoclubriola.it motosprint
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Made in via col vento
Abbigliamento e accessori
bmw
Il bestiario del motocIclIsmo Una cinquantina i nomi di animali dati alle moto. che spaziano degli invertebrati ai primati
di Giovanni Carlo Nuzzo gcn@gcnw.it
C’è una moto Che si Chiama babbuino? Forse no, sCimmia pare di si. sono tantissimi gli animali Che hanno legato il proprio nome a un mezzo a due ruote, non sempre abbinamenti FeliCi.
motosprint
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ALLORA, ricapitoliamo in ordine alfabetico per la buona memoria storica e la cultura tecnica di tutti i più ferventi motociclisti darwiniani: airone, albatros, alce, antilope, ape, astore, bulldog, caimano, calabrone, camoscio, cardellino, cobra, coguaro, colibrì, condor, coyote, dingo, elefante, falco e falcone, furetto, galletto, grifone, grillo, koala, leone, leopardo, levriero, lince, lodola, lupetto, guanaco, mustang, nibbio, pantera, paperino, piranha, ramarro, rondine, scarabeo, scimmia, scorpione, squalo, stornello, tigre, vespa, vipera, volpe, zanzara e zigolo. Fìuuuuu… fatemi tirare un attimo di respiro e soprattutto non ridete, voglio ben vedere voi a citare questo elenco tutto d’un fiato! Ecco, ripresa la regolare ossigenazione degli alveoli, posso continuare. Come i più arguti di voi avranno capito, non si tratta del bestiario apparsomi in un incubo notturno, dopo la visita al giardino zoologico di Berlino sotto gli effetti di qualche canna di troppo, ma della rassegna ragionata e aggiornata di tutti i modelli di moto
contraddistinti da un nome di animale, dai tempi del primo motociclo di Daimler (il Reitrad, brevetto 10 novembre 1885) ad oggi. Con una precisazione: il “ramarro”, doverosamente inserito in lista tra “piranha” (un tipo di pit bike americana da cross, un vecchio modello Italjet ed anche una special tedesca su base BMW 1000 RR) e “rondine” (celebre nome di una storica Gilera da corsa), è in realtà il Guzzi Ghez, anzi ghezz, che in dialetto brianzol-milanese-ticinese vuol dire appunto ramarro. Un cinquantino a due tempi dei primi anni ’70 (o erano forse gli ultimi ’60?… boh!), che tuttavia non superò mai lo stadio del prototipo e, a detta dei più maligni, probabilmente fu solo un bidone. A parte questo, mi urge pure riconoscere pubblicamente un doveroso credito: ad aiutarmi ad aggiornare l’animalesco elenco di cui sopra, siete stati infatti anche voi, con le vostre mail, seguite ad un Via col Vento dello scorso novembre in cui mi occupai per la prima volta di questa idiotissima faccenda. Ringrazio tutti, specialmente Massimo Viviani, credo lombardo, e Giuseppe Bartoloni, dell’Emilia Romagna, quest’ultimo dilungatosi in un piccolo saggio di ricerca storiografico-motociclistica. Lasciatemi dire che mi ritengo abbastanza soddisfatto, anche se attendo sempre ulteriori imbeccate e suggerimenti. Ben cinquanta tipi differenti di moto bestiali che spaziano dal regno degli invertebrati a quello dei primati sono un bel risultato; un elenco incredibile, da fuori di testa, nevvero? Ora, la questione ancora più idiota che mi viene in mente, a margine del tutto, è: quante di queste bestie, impiegate in circa cent’anni di motociclismo per simbolizzare altrettanti modelli di motociclette più o meno gloriose, ho incontrato nella realtà durante i miei viaggi, sfiorandole, cadendoci sopra, pestandole sotto le ruote, spiaccicandole sul cupolino, triturandole nell’orribile meccanismo di morte della coppia catena e corona? Tante. Creature che mi hanno di volta in volta spaventato, sorpreso, spiazzato, commosso o semplicemente rotto i maroni. Storie strane che vanno dal più banale sterminio primaveril-estivo di moscerini (in questo sono un vero Attila), fino al sorprendente incontro faccia a muso con un leone marino. Magari ve ne racconterò qualcuna la prossima settimana, di queste storie, da cardiopalmo (per me) o da farsela sotto dalle risate (per voi).
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11 settembre
mondiale - Gran Premio d’Italia mX1/ mX2 ultima prova e campionato europeo 125 2t a Fermo Moto Club Monterosato, tel. 0734-621966, 345-5303018, fax 0734922102, www.monterosato.com, email info@monterosato.com - www.motocrossmx1.com mondiale - Campionato sidecarcross, ultima prova a rudesberg (Germania) MSC Wieslauftal Rudersberg e.v. im ADAC, tel. +49 7183 7851, fax +49 7183 3131, mscwieslauftal.de, email info@msc-wieslauftal.de beach Cross trofeo nazionale mèditerranée a Paola (Cs) M.C. Tirreno, tel. 3407314117, fax 0966-52612, email tirreno@ motoclubfmi.it supercampione interregionale classi mX1, mX2 e minicross a Vercelli M.C. Nuova Billiemme, tel. 0161-503245, 3388735484, fax 0161-503245, email crosshouse@virgilio.it Campionato ligure interregionale e gara APt a salmour (CN) M.C. Sciarborasca, tel. 347-0177069, 339-7247489, www.mcsciarborasca.it, email postmaster@mcsciarborasca.it Campionato friulano cross e minicross, gara sport trofeo bamm a Gonars (UD) M.C. El Cai, tel. 0432-542613, email elcai@ motoclubfmi.it Campionato veneto mX1 e minicross (tutte le categorie), e gara interregionale mX2 a Porto Viro (rO) Moto Club Porto Viro, tel. 0426-320882, fax 0426-365749, www.pubblysystem.it, email info@pubblysystem.it Campionato siciliano cross e minicross, quinta prova a Partinico-monreale (PA) motosprint
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crossodromo mX Giancaldaia M.C. MX Valle Jato, tel. 339-7145505, 339-4930683, 388-1456686, fax 091-8908683, email totogreco@email.it - www.fmisicilia.it Coppa Italia cross d’epoca AICs a Casale monferrato (AL) M.C. Elite Motorsport, tel. 335226798, fax 0142 408256, email diegoportavariolo@g.mail.it
PSupermotard 11 settembre
trofei Husqvarna e Dunlop a Castelletto di branduzzo (PV) Motodromo Castelletto, tel. 0383-855008, 339-5484257, 3312531660, 348-3173230, fax 0383-859889, www.motodromo.it, email info@motodromo.it trofeo motorsannio metzeler a salandra (mt) M.C. Motorsannio, info 0835-543502, 339-6566113, 0824-40387, www.motorsannio.it, email info@motorsannio.net
PEnduro 11 settembre
Italiano - Campionati Assoluti d’Italia e Coppa Italia a Fabriano (AN) M.C. Artiglio, tel. e fax 0732-259883, email adele65@libero.it, www.axiver.com trofeo nazionale Husqvarna e campionato lombardo Cadetti e major e a Pianello Val tidone (PC) M.C. Paolo Bianchi, tel. 0385-553190, fax 0385-246488, www.motoclubpaolobianchi.org, email paolobianchi@motoclubfmi.it Campionato piemontese e gara APt a Ormea (CN) M.C. Ceva, tel. 348-3618270, 335-5828591, fax 0174-721432, email marco.roatta@gmail.com Campionato triveneto e friulano minienduro a san Giovanni di Livenza (PN) M.C. S. Giovanni Livenza, via Caliselle 1, Sacile (PN), tel. 0434-76229, 0434-569804, 3930481874, fax 0434-768969, email sangiovannilivenza@motoclubfmi.it Campionato pugliese a Foggia M.C. Foggia, tel. 348-3323982, 338-1203653, 3356604311, fax 0881-639686, 0881-1610220, www.motoclubfoggia.it Campionato siciliano trofeo Città di Nicosia (eN) M.C. Nicosia In Moto, tel. 3356973340, 0935-630739, www.nicosiainmoto.it, email info@nicosiainmoto.it Campionato sardo minienduro a Iglesias (CA) M.C. Iglesias, tel./fax 0781-40980, 339-3890328, www.motoclubiglesias.org, email info@motoclubiglesias.org 2º Grottenduro a sarego (VI) loc. buso della Giaretta Grottenduro, tel. 3931740607, 335-6152582, www.grottenduro. it, email info@grottenduro.it
PRally 10 - 11 settembre
Italiano - motorally dei briganti a roccaraso (AQ) sesta e settima prova di campionato M.C. Sahara Project, tel. 085-4159480, 335-6309410, 330-431681,
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PTrial 11 settembre
Italiano - Campionato Juniores CItOJ a san Pietro mussolino (VI) M.C. Trial Valchiampo, tel. 0444-687892, 349-5617824, fax 0444-687892, www.trialvalchiampo. com, email info@trialvalchiampo.com Campionato umbro-marchigiano a sant’Angelo in Vado (PU) M.C. T. Benelli di S. Angelo, tel. 0722-818403, 338-5436434, fax 0722-819070, email italocollesi@libero.it trial indoor dimostrativo a Crescentino (VC) M.C. Casalborgone, tel. 011-9174262, fax 011-9174262, www.mccasalborgone. com, email gianpiero.gobetto@alice.it
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trofeo racing sprint Nord a Orbassano (tO) M.C. Orbassano Racing, tel. 3357215160, fax 011-9002001, www.orbassanoracing.it, email luigiprimavera2@libero. it
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Mugello 28 agosto 2011
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Patanè e Sansavini tornano alla vittoria nella quarta tappa al Mugello. La Black Cup Continental torna al Mugello per la quarta prova della stagione 2011, e non mancano all’appuntamento i protagonisti più importanti. Nella 600 vittoria convincente di Cesare Sansavini sy Yamaha. Al via dalla pole il pilota di Genova perde la testa a favore del rivale Daniele Ventura, ed i due offrono al pubblico una replica del duello già interpretato a Giugno. Stavolta il Sansa riesce però ad avere la meglio sull’avversario e a portare a casa venticinque importantissimi punti nella volata finale per la vittoria del trofeo che sarà una partita a quattro sul circuito di Franciacorta tra Sansavini, Marelli, Ventura e Frosi, con il genovese leggermente avvantaggiato nel punteggio. Sul terzo gradino del podio al Mugello sale Stefano Marelli, in forma smagliante, autore di una prova maiuscola, addirittura in lotta per la vittoria nei primi giri. Ancora una volta successo di Emanuele Frosi per la classifica Expert, seguito sul podio da Massimo Peschiera e Enzo Zocco. Vince invece la classifica Rookie il catanese Francesco Agosta che riesce per la prima volta a regolare Jacopo Schirò (dominatore di questa classifica), terzo il giovanissimo Fabio Caricola.
Il catanese Salvatore Patanè, già matematicamente vincitore della Black Cup 2011 classe 1000, rimette in chiaro il suo strapotere vincendo per la terza volta quest’anno. Per lui una partenza fulminea ed una fuga in solitario. Alle sue spalle ancora una volta il ragusano Andrea Di Martino che regola senza troppe difficoltà le velleità di Melchiorre Pizzo terzo sul podio dopo un’ottima prova. Per la classifica Expert vittoria per Lorenzo Lo Magno che, dopo delle qualifiche non troppo brillanti, riesce a precedere il leader di questa speciale classifica Massimiliano Rossi e Salvatore Migliazzo. Per la classifica Rookie trionfa un altro siciliano, Daniele Spadaro, che arriva sotto alla bandiera a scacchi prima del conterraneo Giuseppe Sammito e del leader di questa classifica Eugenio Aimo-Boot. Prossimo appuntamento per la Black Cup il 24-25 Settembre a Franciacorta.
classifiche assolute
tra chiusure e ripartenze
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Classe
1000 1 Salvatore Patanè 20’08.740 2 Andrea Di Martino 9.116 3 Melchiorre Pizzo 26.355 4 Lorenzo Lo Magno 30.119 5 Fabrizio Cochi 40.614 Classe
600
1 Cesare Sansavini 18’24.587 2 Daniele Ventura 0.963 3 Stefano Marelli 5.987 4 Emanuele Marcantonio 9.189 5 Emanuele Frosi 9.321
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Segnalazione gare e motoraduni Per posta:
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Per fax:
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Festa pole di sabato
In collaborazione con:
La partenza della 1000
Con il supporto tecnico di:
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Ventura e Sansavini
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