5 ottobre - Motosprint 40

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SBK Biaggi dà all’Aprilia anche il titolo Costruttori tori

40 5/11 OTTOBRE 2010 Settimanale Anno XXXIII Fascicolo 1691

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VELOCE

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Sommario numero 40/2010

1LA POSTA Lettere di Stefano Saragoni Officina di Massimo Clarke

4 8

1PADDOCK

Velocità, cross, enduro, trial, minimoto, speedway, supermoto

10

1IN PISTA

MotoGP GP Giappone Commenti, foto, pagelle, interviste dai nostri inviati a Motegi Moto2 GP Giappone 125 GP Giappone Superbike Mondiale. Round Francia a Magny Cours Supersport Mondiale in Francia Superstock Coppa FIM 1000 e Europeo 600

20 42 48 52 63 64

1FUORISTRADA

Cross Europeo Nazioni in Olanda a Markelo Supermoto Nazioni in Francia a Cahors Sportitalia I campionati regionali

66 67 68

1SU STRADA

Novità 2011 Anteprima Salone di Colonia Attualità La produzione, le leggi, le novità Motolandia Turismo, viaggi, epoca Made in Abbigliamento e accessori

1MERCATINO

Compravendita di moto e accessori

72 82 84 90 91

1GP GUIDA

Gare e raduni Gli appuntamenti in pista

98

1RUBRICHE

Contromano di Marco Masetti Polvere di stelle di Luigi Rivola Qui Giappone di Laurent Benchana Donne e motori di Laura Cattaneo Via col vento di Giovanni Carlo Nuzzo

16 18 80 88 89

Direttore responsabile STEFANO SARAGONI 051.6227.232 s.saragoni@motosprint.it Redazione DARIO BALLARDINI 051.6227.234 d.ballardini@motosprint.it ENRICO BORGHI 051.6227.294 e.borghi@motosprint.it GIANCARLO GIANNOBILE 051.6227.231 g.giannobile@motosprint.it MARISA IMBROGNO 051.6227.203 m.imbrogno@motosprint.it RICCARDO PIERGENTILI 051.6227.360 r.piergentili@motosprint.it LUCIA VOLTAN 051.6227.321 l.voltan@motosprint.it Grafici grafici_ms@motosprint.it LUCA LAZAZZERA 051.6227.251 CRISTIAN TROMBA 051.6227.393 IGLIS BACCHI 051.6227.293 LUIGI RAIMONDI 051.6227.252 VANNI ROMAGNOLI 051.6227.420 Segreteria di redazione CINZIA STAFFA 051.6227.204 motosprint@motosprint.it Archivio CLAUDIO GIROTTI 051.6227.341 GIUSEPPE RIMONDI MAX MATTIOLI

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Lettere

di Stefano Saragoni posta@motosprint.it

IN BREVE

GRAZIE MAX PER AVERE TENUTO DURO Dimostrando di che stoffa sei fatto TUTTO il paese in festa per il trionfo di Max Biaggi in sella all’Aprilia RSV4, primo italiano a vincere il mondiale delle derivate di serie! È significativo che sia stato proprio il campione romano a scrivere il suo nome nell’albo d’oro, perché con i fatti e le sue prodezze ha smentito quanti credevano che la sua carriera si fosse conclusa con l’anno sabbatico 2006, quando venne fatto fuori dalla MotoGP. Non è mai facile rimettersi in discussione e ripartire da zero, nonostante il denaro e i successi ottenuti in precedenza, ma questo è ciò che ha fatto il Corsaro nel 2007, debuttando in un campionato nuovo con molte insidie e poche certezze, e coltivando un sogno oggi diventato è diventato realtà. Per vincere un mondiale occorrono determinazione, grinta, guida pulita e naturalmente una moto eccezionale come la RSV4, ma in questo caso forse l’elemento più importante è il fattore umano, perché nella rinascita di un uomo e nel raggiungimento di un grande traguardo è stata fondamentale la fiducia del team Aprilia. Onore a Leon Haslam, degno avversario e pilota dal grande futuro, ma il quinto mondiale di Max è il tributo ad un vero campione e alla sua straordinaria carriera. Gianluca Delmonte

URLA DI GIOIA AL BOX APRILIA DOPO LA VITTORIA DEL MONDIALE SUPERBIKE. UN SUCCESSO CHE PREMIA LA TECNOLOGIA ITALIANA E IL TALENTO DI MAX BIAGGI. motosprint

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GRANDE Max, ora la Superbike parla ancora di più Italiano. Sei il più forte e lo hai dimostrato a tutti. Continua cosi... Giacomo Savorgnano Roma PUR non essendo un suo tifoso particolare sono enormemente contento per il prestigioso traguardo raggiunto da Max Biaggi, primo italiano iridato in Superbike. Credo che questo mondiale lo abbia ripagato di tante amarezze subite: la defenestrazione dalla MotoGP ad opera della Casa più scorretta del mondo (la Honda), il successivo anno senza competizioni, il rientro in SBK, il passaggio obbligato per una squadra privata (del pur ottimo Borciani) con la quale non avrebbe mai lottato per il titolo. Tutti a darlo per finito, ed invece Max ha dimostrato di che stoffa è fatto. Tutto ciò ha, a mio avviso, dato ancor più lustro e prestigio al campionato, combattuto ed apertissimo fino alla fine. Ho letto della decisione delle Ducati di ritirarsi in forma ufficiale e sono convinto che se avesse

scelto piloti più consistenti avrebbe confermato l’impegno anche per la prossima stagione. Ora è possibile dare un supporto a Checa e Scassa per il prossimo anno da parte della marca di Borgo Panigale. Il catalano è stato costantemente avanti agli ufficiali e Scassa ha dimostrato, a mio parere, il proprio valore. Davide Gigli ORA che Biaggi è campione del mondo, come accade sempre, sono tutti pronti a salire sul carro del vincitore. Come per incanto ci si accorge che sì, lui aveva un caratteraccio (forse), ma la MotoGP e la Dorna l’hanno boicottato. Questo è il termine unico da usare. Ci si accorge ora della grandezza di un’atleta che è rimasto a piedi per un anno; che si è tuffato nella Superbike con la freschezza di un ventenne; che ha gareggiato un anno con la Ducati di Borciani facendo miracoli; che nonostante la frattura di un braccio non ha pensato mai di abbandonare; che ha ricevuto dalla Ducati un trattamento che ancora adesso lascia basiti.

CHE EMOZIONE IMOLA VISSUTA “DA DENTRO” Vorrei ringraziare Infront e Nino Barra per il fantastico week-end vissuto a imola. È stata un’emozione fortissima assistere dal vivo alla conquista del mondiale da parte di Max Biaggi. Erano 13 anni che aspettavo questo momento. La cosa fantastica è che di solito andavo io da lui per fare una foto. Questa volta invece... mi ha visto con la coda dell’occhio, è tornato indietro e mi ha abbracciato. Sergio Fonti Roma Nel week-end ho praticamente “abitato” dentro l’autodromo di Imola a seguire il mio sport preferito, la Superbike. Domenica mattina, appena entrata nel paddok, ho il pass! Vorrei ringraziare Pietro Bertoni e gli addetti alla sicurezza. È grazie a loro che ho potuto continuare “respirare” la SBK. Barbara Domenica 26 settembre, in procinto di partire per Imola, ho avuto la fortuna di conoscere una persona presentatasi con il nome di Giorgio, che vista la mia passione per le due ruote mi ha regalato due pass paddock invitandomi anche allo stand Pirelli. Qui ho scoperto che “Giorgio” altro non era che l’Ingegner Barbier, responsabile sportivo della Pirelli. Limelli Sandro Trento HASLAM IN FUMO... A BIAGGI L’ARROSTO Vi propongo questo titolo: A Haslam il fumo, a Max l’arrosto. Antonio Di Cara Garlasco (PV)

Immagino che il conto in banca di Max da anni gli possa permettere di vivere come un re fino alla fine dei suoi giorni, ed è anche per questo che dopo avere atteso per anni questo momento, voglio ringraziarlo per non aver mollato. A Imola ero praticamente senza parole e con un sacco di pensieri nella testa. Una decina d’anni mi è passata nella mente a gran velocità. Anni spesi spesso a veder gettare fango su un pilota semplicemente mostruoso. Eppure Max è ancora in sella, ed è il solito “manico”. Grazie, campione del mondo! Alessandro Tirelli Bologna HO GUARDATO con coinvolgimento gara 2 della SBK. Ok, come da copione Max Biaggi con la sua Aprilia è finalmente il primo campione del mondo italiano della Superbike. Onore al merito, lo dico con sentimento. Bene, ora però parliamo un po’ di quello che appassionati e addetti ai lavori pensavano e non hanno mai apertamente espresso e cioe: Aprilia ha spadroneggiato nel modiale nelle classi 125 e 250, umiliando le Case giapponesi, cotanto potenti sia a livello economico che tecnologico, poi è stata di fatto estromessa dal mondiale nella classe intermedia, con la cancellazione della 250 e la nascita della Moto 2. Dopo questi avvenimenti, pareva quasi scritto che Aprilia dovesse vincere questo Mondiale SBK, e così è stato; mah, a volte le coincidenze... Comunque sia, gioiamo assieme al campione. Michele De Uffici

HO INSERITO tra le lettere di complimenti a Max anche quella di Michele, che solleva un interrogativo sibillino quanto fantascientifico. Ipotizzare che il titolo in Superbike sia arrivato a “compensazione” di quanto Aprilia si è vista togliere in MotoGP è assolutamente fuori dalla realtà.

RABBIA ANTICA BIAGGI PERDE IL PELO, MA... HO ASSISTITO alla conquista del titolo da parte di Biaggi, constatando con rammarico che Max nutre ancora molto astio nei confronti del Motomondiale. Ritorna sempre fuori la vecchia storia del mondiale rubato. In quell’anno, il 1998, anche se non lo avessero squalificato a Barcellona, non avrebbe vinto il titolo, perché non è mai arrivato davanti a Mick Doohan. E poi è astioso nei confronti di quasi tutte le Case motociclistiche. Nel 2003 si lamentava che Rossi vinceva perché correva con la Honda HRC, ma quando ci è salito sopra lui non ha più vinto un GP. Sergio GIÀ dall’anno scorso il progetto Aprilia mi aveva fatto tifare per Biaggi, cosa mai fatta nella mia vita. In questi due anni ho gioito di tutte le vittorie di Max con l’Aprilia, Mi sono quasi commosso nei festeggiamenti a Imola per il titolo mondiale... tanto pubblico... il casco per Ines... la Pedron... pilota italiano su moto italiana... Grandi soddisfazioni in pista e un atteggiamento molto umano fuori, al punto di essermi sentito in colpa per non averlo capito in tutti questi anni. Ero un fiero tifoso di Max... peccato che alla prima e vera occasione sia arrivata puntuale la smentita, per bocca dello stesso Biaggi. Sembrava non vedesse l’ora di vincere il mondiale per poter dire le solite cose del suo repertorio. E in copertina su Motosprint avete scritto: “boicottato dalla MotoGP”. Boicottato da chi? Da solo, si è boicottato, con le sue dichiarazioni. Biaggi ha detto nella vostra intervista che Rossi per anni ha

]

BEL “VEICOLO” NICKY HAYDEN VOLEVO rispondere alla lettera di Valeria di Trapani, pubblicata sul n. 39. Cara Valeria, non sei l’unica ad essere saltata sul divano per il sorpasso di Nicky Hayden a Jorge Lorenzo ad Aragon e sono convinto anch’io che se tifare per un pilota (sono da sempre fan di Hayden) quando va tutto bene è facile, mentre è più difficile sostenerlo quando va tutto “abbastanza” male e purtroppo al “nostro” Nicky non è che ultimamente tutto giri a meraviglia... Per questo sono felicissimo del suo primo podio 2010. Sicuramente questa cosa farà piacere anche alla Ducati e sono convinto che loro conoscano bene il valore di Hayden, tanto è vero che lo hanno riconfermato (anche perché è un veicolo pubblicitario negli USA mica di poco conto). Sono convinto che Nicky sia uno dei migliori piloti della MotoGP, ha solo bisogno di un pizzico di fortuna in più. PS Ce la farete a proporci dei servizi “invernali” sui piloti dei vecchi tempi? i vari Roberts, Mamola, Schwantz, Spencer, e via discorrendo, per sapere come si godono la vita ora? Vincenzo

CARO Vincenzo, sono felice di poter rispondere “sì” alla tua domanda. E spero proprio che l’idea di rivisitare la carriera dei più grandi piloti del Mondiale 500 piaccia non soltanto a te, ma alla grande maggioranza dei nostri lettori. Ci stavamo pensando da un po’ ed è proprio arrivato il momento di mettere l’idea su carta... Siamo ancora alla fase di realizzazione di quella che sarà una vera e propria “collana” di campioni degli anni ottanta e novanta ma tra un paio di mesi saremo pronti... Ed alla loro storia agonistica vogliamo proprio affiancare l’intervista che ci chiedi.

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Lettere

LA VIGNETTA del nostro Matitaccia a pagina 3 mi sembra dica già più di quanto io possa aggiungere sull’argomento. Max ha esagerato? Sicuramente sì. Ma erano anni che “covava”, e quando è partito, non è più riuscito a controllarsi... Ma... Quando a Barcellona venne richiamato ai box con una decisione che ancora oggi considero vergognosa, il distacco tra lui e Doohan nella classifica mondiale era di 4 punti... A fine 2005 (la sua sola stagione in MotoGP senza vittorie) la Honda lo ha voluto fuori dalla MotoGP (e così è stato)... La Ducati gli ha prima promesso e poi negato la moto ufficiale... Rossi... Vabbé, non lo pretenderete obiettivo su Valentino... motosprint

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MOTOGP MILLE SIAMO SICURI CHE FUNZIONERÀ? IO NON ci ho capito niente. Il nuovo regolamento della MotoGP, che entrerà in vigore nel 2012, dovrebbe servire a rinfoltire lo schieramento, ad abbassare i costi e a rendere le gare più combattute ed appassionanti. Sul primo obiettivo mi sento fiducioso, sugli altri due ho moltissi dubbi, sono infatti convinto che più si mettono vincoli ai progettisti, più questi si impegnano a cercare soluzioni che consentono di superare gli avversari, che è poi la finalità principale delle competizioni motoristiche. Ma cerchiamo di riordinare le idee alla luce di quanto è trapelato sino ad oggi; per essere chiaro cercherò di schematizzare le regole di questo futuro campionato che, se nulla cambierà, già da oggi può essere definito Open, giacché potranno essere presenti almeno 3 categorie: 1. Squadre ufficiali che continueranno ad utilizzare gli attuali motori 800. Confermati per questi i 21 litri di benzina per la gara e un numero massimo di 6 motori all’anno. 2. Squadre ufficiali che scelgono di passare ai 1000 cm3. Anche per questi 21 litri e 6 motori oltre al vincolo di un alesaggio massimo di 81 mm; 3. Team privati ovvero CRT (Claiming Rule Team). Cilindrata massima 1000 cm3, serbatoi da 24 litri e 12 motori all’anno, oltre un ad probabile vantaggio anche in termini di peso. E già così non so cosa ci capiremo; ma c’è da fare qualche altra considerazione: 1. Per quanto riguarda i 1000 ufficiali molti tecnici (Filippo Preziosi della Ducati in primis) ritengono che con i limiti imposti di consumo ed alesaggio non è detto che la cilindrata piena sia la soluzione migliore; di conseguenza avremo ulteriori costi di ricerca e un ulteriore sventagliamento delle cilindrate.

2. Per quanto riguarda invece i team privati, non si è ben capito quali motori potranno essere adottati (derivati dalla serie?) e quali sarebbero i limiti di elaborazione degli stessi. Si prospetta l’eventualità che una Casa ufficiale possa fornire ad un team un proprio motore 1000 prototipo (e magari qualche indicazione sul telaio) beneficiando dei vantaggi in termini di consumo e di peso. Come abbiamo visto, dunque, si va verso una classe Open dove non si capisce su cosa siano fondati i criteri di equiparazione. Tanto valeva porre unicamente il limite di consumo e poi lasciare libera la scelta di cilindrata e numero dei cilindri. Ma il mio più grande dubbio è questo: in realtà è stata addebitata alla 800 la colpa di gare poco entusiasmanti, per cui tanti hanno emotivamente invocato il ritorno alla 1000 ricordando le splendide gare che quella categoria ci ha regalato. Ma perché? Se fosse rimasta la 1000 l’elettronica non sarebbe arrivata agli stessi livelli? Con maggiori valori di coppia e potenza forse l’elettronica sarebbe stata ancora più sofisticata... E giacché non ho sentito parlare di limiti all’elettronica, cosa cambierà? Fabio Avossa Napoli

CARO Fabio, innanzitutto complimenti. Hai molto chiara una situazione ancora in divenire e per questo aperta a qualche “ritocco” in fase di definizione dei dettagli. L’impressione è che l’elettronica non verrà limitata in alcun modo, ed i tuoi dubbi sul fatto che il ritorno al mille porti al recupero dell’equilibrio perduto sono assolutamente leciti, ma... È difficile disegnare oggi lo scenario futuro. Pare invece scontato che tutti i Costruttori passeranno al mille, contrariamente a quanto si pensava in un primo momento... Di conseguenza faranno in modo di assicurarsi che nessuno possa “guadagnare” tre litri di benzina affidando un motore ufficiale ad un team CRT.

PASSIONE QUELLO CHE UN TIFOSO NON FA SEMPRE forza Ducati, ancor di più ora che arriva Rossi. Alcuni tifosi Ducati pensano sia l’ultima spiaggia, ma io sono convinto che Valentino possa vincere ancora, non ho dubbi né sul pilota né sulla moto, ma c’è un particolare che mi tiene in apprensione, mi riferisco ad alcuni tifosi “in giallo” che mal si sposano con il vero tifoso del motociclismo, che stima le gesta del primo pilota come dell’ultimo. Il vero tifoso non si permetterebbe mai di lanciare bottiglie ad un pilota caduto, come successe a Biaggi al Mugello, né di fischiare l’avversario di Rossi. A questi pseudo tifosi vorrei dire che se Valentino è diventato ciò che è lo deve in parte agli avversari. Non sono tifoso di Valentino, ma ne riconosco il valore ed ho ben chiaro che il 2011 sarà un anno importante per l’Italia motociclistica e soprattutto per i ducatisti veri. Le mie maglie saranno sempre rosse con lo scudo Ducati per non essere confuso... Mi aspetto un gesto di Valentino, che serva a spiegare ai suoi tifosi che gli avversari meritano rispetto. Filippo Ciribolla Lagosanto (FE)

PURTROPPO anche il motociclismo negli ultimi anni ha dovuto fare i conti con le “teste calde” ed episodi sui quali stendere un velo pietoso. Valentino Rossi credo che un segnale chiaro lo dia regolarmente, con la propria lealtà di sportivo. Mi aspettavo piuttosto una presa di posizione del fan club contro gli imbecilli che hanno fischiato Lorenzo a Misano. Ci stava bene.

IO LA PENSO COSÌ

vinto con dei giovani che cadevano e che adesso non cadono piu... Mamma mia! Questa non l’aveva mai detta! Rossi vinceva perché aveva la Honda, poi quando la stessa Honda l’aveva Biaggi, Rossi vinceva perché non aveva più la Honda... Per Biaggi, Rossi ha vinto solo per aureole, per mancanza di altri o per meriti altrui. Ma basta con queste robe! Con lo stesso modo di ragionare, sarebbe facile dire che quest’anno Max ha vinto perché non c’era più Spies, perché la Ducati era sottotono... Ma sarebbe un insulto all’Aprilia, all’intelligenza e allo stesso Biaggi. Max dice che la SBK è virile e piu leale ecc. ecc. e che la MotoGP è la concentrazione dei peccati del mondo. Certo adesso che ha vinto il mondiale lo dice, ma fino all’arrivo dell’Aprilia mi pare fosse nella stessa situazioni in cui era nella MotoGP. Per un po’ ci avevo creduto, nella piu classica delle illusioni ottiche: senza nulla togliere al pilota, è il solito Biaggi che perde il pelo... Enrico Gambetta Felegara (PR)


Officina

di Massimo Clarke massimo.clarke@virgilio.it

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piegate per realizzare pistoni (in F.1, sul finire degli anni Novanta) e pinze dei freni, ma poi sono state vietate per ragioni ecologiche. Il berillio, infatti, è altamente tossico, e questo è un vero peccato. Per quanto riguarda i materiali compositi di tipo convenzionale, ovvero quelli costituiti da fibre annegate in una matrice di resina, il grande nemico è il calore. All’interno del motore avrebbero a che fare con temperature in alcuni casi eccessive per loro. Questo non toglie che, impie-

BERILLIO METALLO CARATTERIZZATO DA UNA DENSITÀ ESTREMAMENTE RIDOTTA (È INFERIORE A QUELLA DELL’ALLUMINIO), DA UN ELEVATO MODULO ELASTICO (È SUPERIORE A QUELLO DELL’ACCIAIO) E DA UN ALTO CALORE SPECIFICO. MOLTO COSTOSO, È ANCHE RELATIVAMENTE FRAGILE.

MOTOGP 2012 IL RITORNO AI MOTORI “MILLE” VORREI sapere cosa pensa del ritorno dei motori di 1000 cm3 in MotoGP, nel 2012. Come è visto questo cambiamento regolamentare nell’ambiente moto? Honda tornerà ad utilizzare un cinque cilindri? Le altre Case nipponiche realizzeranno qualcosa di nuovo? Lettera firmata

INNANZITUTTO, la ringrazio delle cortesi parole. Per quanto riguarda ciò che faranno le varie Case, fondamentalmente ne so

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Spettacolo a Racalmuto Nella 600 è ancora una volta Daniele Priulla a dettare legge sin dalle qualifiche. Conquista la Superpole partendo in griglia davanti a Oscar Vella e Paolo Manara. In gara 1 il giovane palermitano vince prendendo la testa della gara sin dal primo giro. Dietro di lui si piazzano Oscar Vella e Francesco Dorata. In gara 2 Priulla deve invece sudarsi la vittoria a causa di un errore all’uscita della prima curva che lo costringe a una gara in rimonta. Dorata è in testa alla classifica nazionale Promo Race Cup con 106 punti seguito da Calabrese a quota 75 e Altomare a 67.

In gara 1 Dario Lucente Pipitone prende la testa della corsa alla prima curva e guadagna subito un margine che gli garantisce la vittoria. Dietro di lui Di Martino rimane invece impantanato dietro ad Ascari e Daidone, ma registra il giro veloce con 1’04”776, chiude il podio Salvatore Ascari. In Gara 2 Dario scatta di nuovo primo e vince, con il nuovo record sul giro di 1’04”395. Dietro di lui è Ascari seguito da Andrea Di Martino che va così in testa alla classifica della Promo Race Cup 1000 con 77 punti seguito da Salemme con 74 punti e Diprima con 69. Le classifiche mostrano i tempi aggregati di gara 1 e gara 2.

25/26 Settembre 2010 La partenza della Superpole

1° Daniele Priulla

]

2° Francesco Dorata 3° Oscar Vella 4° Marco Calabrese 5° Francesco Agosta

Nei Box in attesa della partenza

22:33.501 5.640 7.718 17.680 31.228

1° Dario Lucente Pipitone Classifica

IN EFFETTI per diverso tempo si è parlato molto, specialmente sulle riviste, di materiali innovativi destinati non solo a scocche, freni e sospensioni delle auto e delle moto, ma anche ai componenti dei motori. Compositi di vario tipo, materiali ceramici e via dicendo. In effetti però la situazione si è modificata ben poco rispetto ad alcuni anni fa. Nel campo delle fibre di carbonio (ce ne sono svariati tipi!) sono stati fatti comunque notevoli progressi. Interessanti sono anche alcune leghe leggere impostesi di recente alla attenzione dei tecnici, alcune delle quali trovano già impiego, con eccellenti risultati (leghe alluminio-litio per le pinze dei freni destinati a moto da corsa), mentre altre sono in fase di sviluppo e sperimentazione. Per quanto riguarda i motori di serie di prestazioni più elevate, in molti casi si impiegano valvole in lega di titanio. Se non fosse per il costo, c’è da pensare che si impiegherebbero anche per le bielle, come sulle moto da corsa. Innovative e in possesso di ottime caratteristiche erano le leghe alluminio-BERILLIO, im-

I DISCHI FRENO IN CARBONIO DELLE MOTOGP SONO PIÙ LEGGERI E PERFORMANTI DI QUELLI IN ACCIAIO, SENZA DUBBIO PIÙ VERSATILI.

gando materiali di partenza adatti, si possano comunque realizzare dei componenti come i pistoni e le bielle in composito. Il fatto che già da diversi anni siano esplicitamente vietati in F.1 ha determinato la fine degli studi e delle sperimentazioni in questo senso. Bielle in materiale composito sono state provate a lungo da vari costruttori automobilistici, ma non erano destinate ad impiego agonistico. So per certo che la BMW aveva provato, ancora negli anni Novanta, dei pistoni per motori da corsa in composito a base di carbonio. Molto interessanti appaiono i compositi a matrice metallica (MMC), ma occorre fare i conti con i costi. E poi si deve vedere se effettivamente il gioco vale la candela. C’è anche da dire che le fibre lunghe lavorano bene a trazione ma per quanto riguarda la resistenza a compressione lasciano a desiderare, anche se la matrice aiuta notevolmente, in questo senso.

Ill pod p io io de del ella la PRC la PR 60 PR 600 00

PRC 1000

DA MOLTI anni sento dire che le moto di serie saranno presto costruite utilizzando materiali leggeri ed innovativi, come il carbonio, con il quale, sulle moto da corsa, vengono realizzati la maggior parte dei componenti. Vorrei sapere se il carbonio, o altri materiali ultra leggeri e resistenti, vengono usati anche per costruire componenti interni del motore o se in futuro sarà possibile farlo. Luigi Chiesa Roma

Classifica

Quando il travaso da pista a strada?

PRC 600

MOTO DI SERIE E MATERIALI INNOVATIVI

quanto lei. I costruttori, che dei motori attuali non forniscono neppure le misure di alesaggio e corsa, si guardano bene dal divulgare le loro intenzioni. Solo all’atto della presentazione sapremo quindi come saranno fatte le loro moto, per quanto riguarda la disposizione dei cilindri. Prima di passare a considerazioni che tengono conto della realtà di un regolamento ottuso, imposto non si sa bene per quale ragione (forse sull’onda di quella autentica vergogna per l’umanità che è il regolamento di F.1, il quale ha di fatto bloccato da tempo lo sviluppo in campo motoristico), ne farò altre puramente tecniche, senza considerare i “paletti” in questione (quattro cilindri come massimo FRAZIONAMENTO e alesaggio limite 81 mm) Ritengo che la superiorità della architettura a V in termini di prestazioni di punta, della quale ho parlato di recente in queste stesse pagine, non sia da mettere in discussione, quando sono libere le misure caratteristiche del motore. Il problema dell’architettura in linea è la larghezza, che oltre un certo valore non può essere portata in quanto causerebbe problemi di guida (legati anche alla necessità di disporre il motore stesso in modo tale da evitare contatti col suolo in curva) e di aerodinamica (eccessiva sezione trasversale del veicolo). A parità di frazionamento e di cilindrata, in un motore in linea la larghezza è direttamente legata all’alesaggio; se la cosa è già un problema con una cilindrata di 800 cm3, figuriamoci cosa diventerebbe portandola a 1000. D’altro canto, aumentare l’alesaggio significa poter installare valvole più grandi (e quindi migliorare il rendimento volumetrico ai regimi molto alti grazie alle superiori sezioni di passaggio a disposizione dei gas) e poter raggiungere velocità di rotazione superiori (grazie alla corsa minore). Dunque, diventa una necessità quando si è alla ricerca delle prestazioni di punta più elevate. Bisogna però anche vedere come il mezzo è in grado di

2° Andrea Di Martino 3° Salvatore Ascari 4° Alessandro Mugnas 5° Vincenzo Ficarotta

21:49.241 11.082 19.094 47.366 47.876


Officina FRAZIONAMENTO “utilizzare” la potenza disponibile e coniugare al meglio le caratteristiche di erogazione del motore con la possibilità di trasmettere forze al suolo da parte della moto. I tecnici hanno lavorato intensamente (e continuano a farlo) proprio per quanto riguarda quest’ultima “voce”. È chiaro che se il mezzo è effettivamente in grado di utilizzare appieno la potenza disponibile, quanto più questa è elevata, tanto meglio ai fini delle prestazioni, ovvero dei tempi sul giro. In caso differente, meglio privilegiare la guidabilità, ossia l’erogazione, anche se ciò avviene a scapito della potenza di punta. Oggi sembrerebbe che la situazione si sia modificata, rispetto a qualche tempo fa, e che la potenza massima, almeno su certi circuiti, conti in misura superiore. Ciò renderebbe ancora più vantaggiosa

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QUESTO TERMINE FA RIFERIMENTO AL NUMERO DI CILINDRI SUL QUALE VIENE RIPARTITA (OVVERO “FRAZIONATA”) LA CILINDRATA TOTALE DI UN MOTORE. PLURIFRAZIONATO E PLURICILINDRICO SONO SINONIMI

l’adozione di rapporti corsa/alesaggio assai radicali, cosa possibile solo con una architettura a V. Fatte queste considerazioni tecniche, purtroppo solo teoriche in quanto non tengono conto del regolamento, torniamo alla realtà. L’ultimo GP ha evidenziato una sensibile differenza di velocità massima tra la Honda e la Ducati, con motore a V, e la Yamaha. Occorre anche tenere presente a questo proposito che se pure alla fonte (cioè a livello dei pistoni) la potenza fosse eguale, lungo il percorso che porta alla ruota posteriore il quadricilindrico M1 ne per-

de di più, per via della presenza del contralbero, impiegato per poter comandare la distribuzione con una cascata di ingranaggi posta non tra i cilindri ma dietro di essi (cosa positiva per il contenimento della larghezza) e per poter fare girare l’albero a gomiti “all’indietro”. Pure l’adozione di cinque supporti di banco, indispensabili nei quadricilindrici in linea (i V4 ne hanno tre), non è certo vantaggiosa, ai fini del rendimento meccanico. Entrambe queste soluzioni possono anche penalizzare i consumi, in una certa misura, il che potrebbe non consentire di impiegare miscela aria-carburante con dosatura ottimale, nell’ottica delle prestazioni, per tutta la durata della gara (almeno su alcuni circuiti). Un punto, questo, che potrebbe avere una importanza non trascurabile.

C’è poi da dire che con il passaggio a una cilindrata maggiore, sarà più impegnativo scaricare al suolo la maggiore potenza disponibile (potrebbero anche esserci dei problemi per i pneumatici); di conseguenza, almeno inizialmente, i motori potrebbero non essere sviluppati con l’obiettivo di ottenere le massime prestazioni di punta (leggi potenza massima), ma piuttosto con quello di ottimizzare l’erogazione. Ripeto: avere tanti cavalli è OK, ma occorre vedere se e come si riesce a scaricarli al suolo, ovvero ad utilizzarli. Per concludere, non credo che ci saranno delle novità davvero sostanziali. Le soluzioni impiegate saranno fondamentalmente le stesse utilizzate anche oggi. I motori avranno tutti quattro cilindri; per il resto, staremo a vedere. E le misure, potremo solo ipotizzarle.


Paddock A cura di Lucia Voltan

Si è concluso il Mondiale FIM ePower NON solo Biaggi si è laureato campione nella domenica di Imola. A centrare l’obiettivo è stato anche Thomas Betti (nella foto), un pompiere di 29 anni che corre con le moto elettriche da 11. Sul circuito romagnolo, con la quinta prova si è conclusa la stagione del Mondiale FIM-ePower e Betti, quarto al traguardo (con la Betti Moto Torpedine) ha festeggiato il titolo. «Abbiamo avuto problemi e poche possibilità di provare - ha raccontato il neo campione - All’ultimo abbiamo dovuto cambiare tutta l’elettronica, la mia moto ne è uscita potenziata ma siamo arrivati in ritardo sulla linea di partenza e siamo stati penalizzati: da regolamento sono dovuto passare a 60 all’ora dalla corsia dei box nel primo giro». Quella di quest’anno è stata la prima edizione del Mondiale riservato alle moto da GP con propulsore elettrico, promosso dalla Federazione Internazionale Motociclistica. In precedenza il campionato era “ospite”, del mondiale elettrico della FIA (la Federazione Automobilistica).

6 GIORNI ENDURO

CHE QUADRONE I FRANCESI! ANCHE quest’anno, sarà dura battere la Francia - campione del mondo a squadre in carica alla Sei Giorni enduro in Messico. Questa la formazione del Trofeo Mondiale: Antoine Meo e Johnny Aubert, Nicolas Deparrois (E1), Rodrig Thain (E2), Sebastien Guillaume, Christophe Nambotin (E3). IN PISTA CON PHILIPPAERTS SABATO 9 OTTOBRE UNA GIORNATA CON DAVID PHILIPPAERTS (INGRESSO LIBERO, DALLE 10,30) CHE SI CONCLUDERÀ CON FESTA E MUSICA: È QUANTO PROPONE IL DP19 DAY, CHE SI SVOLGERÀ SABATO 9 OTTOBRE SULLA PISTA DI PLELLO, BORGOSIA (VC). PER INFORMAZIONI: 347-2196945. motosprint

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Quadcross agli italiani LA NAZIONALE ITALIANA DEL QUADCROSS, NELLA QUALE MILITANO NICOLA MONTALBINI (NELLA FOTO), EMANUELE GIOVANELLI E MATTIA TORRACO, SI È AGGIUDICATA LA VITTORIA DELL’EUROPEO DELLE NAZIONI, CHE SI È DISPUTATO A SAVEREPEC, IN SLOVACCHIA. LA COMPAGINE AZZURRA HA PRECEDUTO AL TRAGUARDO GLI OLANDESI (SECONDI) E I BELGI.

POCHI ISCRITTI, SALTA IL RALLY IN ROMANIA A causa dello scarso numero di iscrizioni, il “Trans Carpatic Rally Satu Mare”, che si doveva svolgere in Romania dal 3 al 9 ottobre, tappa della UEM Cup All-Terrain Rally, è stato annullato. TRASFERTA VINCENTE IN AUSTRIA PER BLAZUSIAK Dall’America all’Europa, Taddy Blazusiak dove arriva, vince. Il polacco ha disputato una gara di Cross Country del campionato austriaco, vincendo in sella a una KTM 350 SX-F di serie. PIZZA GRATIS AI TIFOSI DI MEO. OFFRE SUO PAPÀ Michele Meo, papà di Antoine, neo campione del mondo enduro della classe E1, ha rispolverato le sue origini campane. Al sabato sera, nel paddock di Noiretable, ha offerto ai tifosi del figlio oltre duecento pizze cotte con un forno a legna fatto arrivare appositamente dalla sua famiglia di Avellino. KTM SOSTIENE I MIGLIORI DELL’ENDURO ESTREMO La KTM nel 2011 aiuterà i piloti che hanno ottenuto quest’anno i migliori risultati nelle gare di enduro estremo. Sarà organizzato un servizio specifico all’interno del paddock, con un camion officina e assistenza curata da personale qualificato. GLI ASCOLTI DELLA SUPERBIKE DI IMOLA SU LA7 La penultima prova del campionato mondiale Superbike, la decisiva tappa di Imola, ha fatto registrare il 6,78% di share in gara 1 (in diretta a mezzogiorno su La7) con 846.296 spettatori, gara 2 (alle 15) ha fatto il 3,03% di share con ascolto medio pari a 498.370.

IN BREVE

BETTI IL POMPIERE ELETTROCAMPIONE

LJUNGGREN CAMPIONE SVEDESE DI ENDURO Con sette vittorie su altrettante gare disputate, Joakim Ljunggren, pilota Husaberg, si è aggiudicato il titolo di campione svedese Enduro.

HAYES NEGLI USA CAMPIONE STOCK 1000

TOMMASINI IN CROAZIA

LUCA Tommasini si è aggiudicato per il secondo anno consecutivo, la vittoria del campionato croato classe Stock 1000. 15 i suoi punti di vantaggio sul secondo, al termine di una stagione composta da sei gare, l’ultima delle quali si è corsa a Krizevci (sopra) su un circuito cittadino nel quale le moto sfrecciano per le vie del centro a oltre 200 chilometri orari. «Per la prossima stagione ho ricevuto una proposta per fare il CIV con una Ducati - racconta Tommasini - ma ancora non so se riesco a trovare i soldi. Il campionato italiano costa tre volte tanto quello croato». . ENDURCROSS IN SICILIA ALLA COPPIA MANCUSO-SAVOCA Una gara a coppie di 100 minuti mentre i piccoli hanno corso un’unica manche di 30: questa la formula della seconda edizione dell’endurcross, che si è disputato a Paternò (CT). Il successo è andato alla coppia formata da Antonino Mancuso e Giuseppe Savoca (sotto, con Giammona) su Honda d’avanti a Ricchiari-Giammona su Ktm. Nella categoria minienduro Ivan Coniglio ha battuto Giuseppe Mammina e Giorgio Riccobono.

IL PILOTA della Yamaha Josh Hayes ha vinto il suo primo titolo Superbike AMA. Al circuito Barber Motorsports Park di Leeds, in Alabama, nell’ultima prova della stagione, ad Hayes (che si presentava con un bel bottino di 22 punti di margine sul secondo, Tommy Hayden) sono bastati un secondo e un settimo posto. Le due vittorie se le sono aggiudicate Tommy Hayden in gara 1 e Blake Young nella seconda (entrambi con le Suzuki). Era dal 1991 che la Yamaha non vinceva il titolo della Superbike americana.

CON PHILIPPAERTS

FROSSARD, MX1 CON YAMAHA IL FRANCESE Steven Frossard, terzo al Mondiale cross MX2 di quest’anno, con un vittoria nel GP Svezia, lascia la Kawasaki per approdare sotto le insegne della Yamaha, che lo schiererà in MX1. Sarà dunque compagno di squadra di David Philippaerts, mentre in MX2 sotto le stesse insegne ci sarà l’altro francese, Gautier Paulin. «Un nuovo acquisto prezioso per lo sviluppo della moto» ha detto di Frossard il Team manager, Michele Rinaldi.

EUROPEO TTXGP

BRANNETTI SUBITO IN VETTA DEBUTTO con vittoria per Alessandro Brannetti sulla eCRP 1.2 nel campionato moto elettriche TTXGP, ad Assen, primo appuntamento dell’ europeo. Brannetti ha ottenuto un secondo posto nella gara d’apertura, alle spalle di Michael Weynand, poi nella seconda ha fatto scintille realizzando il giro più veloce e concludendo primo con 9 secondi di vantaggio su Weynand. Era la prima uscita in gara della moto costruita dall’engineering modenese. Prossima gara il 2-3 ottobre a Brands Hatch.

MONDIALE ENDURO. I MIGLIORI NELLE “SPECIALI” AL TERMINE DELLA STAGIONE, QUESTO IL TOTALE DELLE “SPECIALI” VINTE DAI PROTAGONISTI DEL MONDIALE ENDURO. CLASSE E1: MEO 63 VITTORIE, AUBERT 43, REMES 31, GUERRERO 20, BLAZUSIAK 6, SEISTOLA 5. E2: AHOLA 73, CERVANTES 60, THAIN E RENET 15, SALMINEN 10, OLDRATI 3, DINI 1. E3: KNIGHT 77, NAMBOTIN 65, GUILLAUME 21, ALBERGONI 9. MEO, RENET E NAMBOTIN CAMPIONI DI FRANCIA LA SETTIMANA PRIMA DEL GP DI FRANCIA, ANTOINE MEO HA VINTO SUI PERCORSI DELLA MITICA GILLES LALAY CLASSIC, A PEYRAT LE CHATEAU, IL TITOLO FRANCESE ENDURO CLASSE E1. MEO HA PRECEDUTO IN CAMPIONATO MARC GERMAIN, JULIEN GAUTHIER, NICOLAS DEPARROIS E JOHNNY AUBERT. NELLA E2 TITOLO PER PIERRE RENET E NELLA E3 PER CHRISTOPHE NAMBOTIN. TROFEO XTREME AWARD A DAVID KNIGHT DAVID KNIGHT SI È PORTATO A CASA L’HUSQVARNA TE 450 4T, RISERVATA AL VINCITORE DEL TROFEO XTREME AWARD NELLA SOMMA DEI MIGLIORI RISULTATI DELLE VARIE PROVE SPECIALI ESTREME DEGLI OTTO GRAN PREMI DEL MONDIALE EUNDURO. QUESTA LA CLASSIFICA: KNIGHT 341 PUNTI, CERVANTES 275, AHOLA 245, MEO 221, OLDRATI 210.

«Max non ha avuto una vita facile, so cosa ha passato, quanto ha sofferto, mi viene da piangere a ripensarci. È stata dura ma ce l’ha fatta perché la sua passione per la moto è infinita» Eleonora Pedron (Corriere dello Sport)

PROMESSA DEL TRIAL

GARNERO VERSO IL BIS

IL DICIASSETTENNE piemontese Stefano Garnero (sotto) è campione italiano nella categoria HTR 2 dell’Hard Trial. Con due vittorie e un secondo posto si è aggiudicato il suo primo titolo nazionale e potrebbe incamerarne un altro, quello della categoria TR3 125 del campionato italiano: a una prova del termine guida la classifica con 10 punti di vantaggio. Corre con una Beta 125, messa a punto dal concessionario Sport Bike di Moncalieri. Con la maggiore età, dalla prossima stagione potrà guidare una 250 e iscriversi alla TR2.

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Paddock IDENTIKIT

FRANCESCO MAURIELLO 1 BAYLISS TEST TROY Bayliss è tornato in Italia per provare la Ducati laboratorio al Mugello. Un impegno che l’ex campione australiano (sopra) ha preso molto serio tanto da incappare in una rovinosa scivolata alla Casanova-Savelli, senza alcun problema fisico. Miglior giro in 1’52”5. «Continuerò a fare il tester anche nel 2011 - rivela il tre volte campione del Mondo ma non mi occuperò del primo stadio di sviluppo della nuova Superbike 2012 (si chiamerà Extreme, ndr) io la porterò al limite quando sarà già più o meno a posto». Bayliss ha commentato anche il ritiro della squadra ufficiale. «Non mi ha fatto piacere, ma l’importante è che si siano ancora tante Ducati in pista. E il fatto che mi abbiamo confermato come collaudatore significa che l’azienda punta ancora molto forte sulla Superbike».

MONDIALE ENDURANCE

MONDIALE ENDURO

HA TRE piloti francesi, Frederic Jond (nella foto), Lucas Decarolis e Cyril Brivet, ma RT Motovirus è un team italiano, ed è stata l’unica delle nostre squadre a tagliare il traguardo del Bol D’Or (con William Grarre al posto di Decarolis) di quest’anno (decimi). RT Motovirus è anche in ottima posizione nella classifica mondiale, con il terzo posto. E proveranno ad avanzare ancora nell’ultimo impegno della stagione del Mondiale endurance, la 8 Ore di Doha, in Qatar, il prossimo 13 novembre.

LE CLASSI del Mondiale enduro potrebbero cambiare identità in futuro. Le Case a la FIM, la Federmoto internazionale, ne stanno parlando. La classe principale, denominata Enduro GP1, radunerebbe E1, E2, E3; EnduroGP2 per la classe media, poi EnduroGP3. Il campione assoluto verrebbe identificato in una nuova classe EnduroGP, mentre i giovani in EnduroGPJ1 e EnduroGPJ2, quest’ultima per la 125 2T “Under 21”.

RT MOTOVIRUS PUNTA AZZURRA

NUOVE CLASSI ALL’ORIZZONTE

A una prova dal termine, sei rimasto l’unico italiano che possa ancora sperare di vincere il titolo della 125. Una bella responsabilità. Pensi che l’emozione possa condizionarti nell’ultima prova, al Mugello? No, sinceramente, non credo. Anzi, ho molte speranze di poterlo vincere io questo titolo. Io ci credo, e lo dico apertamente, sfatando il mito del napoletano superstizioso.

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Nella penultima prova, a Misano, il ceco Popov, che era e resta in testa alla classifica, è caduto, agevolando così la tua vittoria. La prima della stagione, anzi, la prima in assoluto in due anni di CIV. Sì, un successo inseguito molto a lungo. E sfiorato in almeno due occasioni, a Monza e al Mugello (e questo è un buon segno...). Il 2009 è stato un anno proprio brutto, ho cominciato la stagione con una squadra, ma dopo due gare le nostre strade si sono separate. Rischiavo di rimanere a piedi. Poi per fortuna le cose si sono risolte. Ho disputato le ultime quattro gare con il Team Semprucci-Matteoni e tutto è andato talmente bene che siamo ancora insieme. E in lizza per il titolo.

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A prescindere da come andrà a finire questa stagione, hai già un’idea per l’anno prossimo? Un’idea ce l’ho eccome, il Mondiale 125. Ne ho già avuto un assaggio quest’anno, con una wild card a Misano. Non è andata benissimo, perché avevo una spalla fuori uso. Comunque non ho alcun contatto, per il momento sono solo speranze.

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Tu sei giovane e la 125, come tutte le categorie a due tempi, è... in scadenza. Mai pensato ai 4 tempi? Non ho mai guidato una moto a 4 tempi e, sinceramente, non mi attira moltissimo. Chissà, magari cambierò idea in seguito. Ma finché c’è anche solo una gara con in pista le 2 tempi, io preferirò sempre quelle.

NATO A

MUGNANO (NA) ETÀ

16 ANNI HA VINTO

CAMPIONATO MINIMOTO (2003) QUEST’ANNO

SECONDO NEL CAMPIONATO ITALIANO 125 motosprint

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contromano

GRAZIE MAX, CON TE L’ESPERIENZA AL POTERE Ha dimostrato che puntare tutto solo sui ragazzini non sempre paga. E non vale solo nello sport

di Marco Masetti fagnigol@yahoo.it

SCARTATO DALLA MOTOGP, MAX BIAGGI SI È RIFATTO IN SUPERBIKE, VINCENDO, A 39 ANNI, IL SUO QUINTO TITOLO MONDIALE, IL PRIMO DI UN ITALIANO NELLA CATEGORIA.

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LA VITTORIA di Biaggi nel Mondiale SBK è davvero un avvenimento importante e non solo da un punto di vista sportivo. Ci sono anche gli effetti collaterali. Il più evidente è che, una volta di più, la folle politica dell’età si è rivelata un pacco di dimensioni gigantesche. Il mondo dei giovani, fatto per i giovani, è un’illusione, anzi un’allucinazione che al massimo può sedurre uomini di marketing e pubblicitari ma che, per fortuna, non ha alcun riscontro nel mondo reale. Si può essere campioni alla soglia dei quaranta, come sotto i venti. L’importante non è l’età, ma la capacità, la classe, la voglia di vincere, l’abilità in pista e nelle scelte. Biaggi, con la sua vittoria, ha dimostrato che “rottamare” piloti in base all’età è una scelta folle. Non lo dico io, lo dice la classifica, l’unica cosa che conta nelle gare, ricordatelo sempre. Spero che adesso qualcuno si vergogni come un ladro solo a pensare a minchiate colossali tipo: “Ha già quattordici anni”, stroncando talenti in base a non si sa quale regola. Perché i ragazzini sono svelti come i gatti, ma raramente vincono qualcosa e, non

dimenticatelo mai, stanno crescendo, quindi sono più soggetti ad alti e bassi, rispetto a un uomo con una personalità già formata e stabile. Del resto uno come Bayliss, secondo quello che sento in giro, al massimo poteva correre in qualche trofeo monomarca. E invece no! Succede lo stesso nel mondo del lavoro, vittima di una deregulation che rasenta lo schiavismo, che fa buttare via come ferrivecchi cinquantenni in possesso di notevolissime doti ma ai quali, giustamente, non si possono proporre “contratti di formazione” a mille euro al mese, spesso meno. Per vincere, lo hanno dimostrato i fatti, ci vogliono strutture capaci e professionisti esperti, non ragazzi mandati allo sbaraglio in nome del profitto. L’Aprilia ha confermato di saper fare splendide moto, vincenti nelle corse. Impresa non facile, chiedetelo a quelli che hanno preso paga! E qui non posso che pensare al Motomondiale che ha “espulso” la Casa italiana per lasciare spazio ad assemblatori e telaisti che, con tutto il rispetto per Suter e compagnia cantante, non hanno certo gli uomini e le conoscenze di uno dei migliori reparti corse del mondo. Non so se avete visto da vicino il V4 della RSV, ma è davvero un’opera d’arte, non un motore preso da una linea di produzione e dotato di un kit racing. Non sono ruffiano, anzi non amo molto i potenti e non viaggio nemmeno Alitalia, ma vedere un pilota italiano, una moto italiana, con uno sponsor italiano, vincere il Mondiale in Italia, mi fa un notevolissimo effetto. Ad esempio quello di non arrendermi di fronte alla caduta verticale del nostro Paese. Un crollo economico, culturale, di qualità della vita e dei servizi, della scuola, della politica e di quello che si ottiene in cambio delle tasse. Di questo c’è consapevolezza in giro, eccome, nonostante dall’alto si cerchi di far finta di nulla, nonostante i lustrini della TV e delle sue fiction-reality, nonostante tutto. Il Mondiale di Biaggi non cambia questa realtà, ma fa capire che siamo ancora bravi, che abbiamo talento e capacità che siamo ancora l’Italia, un Paese capace di fare grandi cose. Quello di Max è un piccolo segno di speranza mandato in giro per il mondo. Piccolo, se confrontato ai problemi del nostro Paese, ma grande nel significato: si può vincere anche con qualche capello bianco, perché l’esperienza, unita alla voglia di emergere dei giovani può fare cose notevoli. E poi: sai che gusto incontrare uno dell’HRC e ricordargli che nel 2010 ha vinto il Mondiale un pilota rottamato da loro un lustro prima!


Benelli 254. Un prodotto dell’era De Tomaso, convinto che bastasse scimmiottare i giapponesi

di Luigi Rivola lurivola@tin.it

LA BENELLI 254, 4 CILINDRI, UN PROGETTO ESTETICAMENTE VALIDO MA DAL FUNZIONAMENTO IRREGOLARE. VENNE PRODOTTA FINO AI PRIMI ANNI 80.

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HUSQVARNA RACCOMANDA

polvere di stelle

COSÌ ORIGINALE DA DIVENTARE ASSURDA

SEGUO regolarmente la rubrica “Polvere di Stelle” e devo dire che se oggi mi sono appassionato alle “storie vecchie” – e non solo di moto – lo devo proprio a questa lettura. Ho 27 anni e non avrei mai pensato, fino a poco tempo fa, che un giorno avrei trovato interessanti fatti e oggetti del passato, anzi ricordo bene che trovavo sempre noiosi i ricordi dei nonni... Sono stato al mercatino di Imola del CRAME e fra le tante moto “anni ‘70” esposte, ne ho vista una che mi ha particolarmente affascinato e di cui non sapevo nulla: una Benelli 254, 250 cm3 di cilindrata e 4 cilindri, forse l’unica 250 quadricilindrica mai costruita. O no? Il prezzo richiesto era “spaventoso” rispetto alle condizioni della moto, quasi un rottame. Poteva essere giustificato dal valore effettivo del “reperto”? Su internet ho trovato molte notizie sul modello, che – ho visto – fu prodotto anche in versione “Moto Guzzi”, ma avrei piacere da sentire da lei – Rivola – un parere a proposito di questa moto, magari un’esperienza personale. Giorgio Bianchini – via email

LEI si è imbattuto nella moto più assurda che abbia mai provato. Fui invitato un giorno dal capo ufficio stampa della Benelli, Sanchioni, a provarla in una delle prime presentazioni stampa del mondo motociclistico. Il test era al circuito dell’”aerautodromo” di Modena. L’anno il 1980. La 254 era senz’altro la moto più originale partorita dal Gruppo De Tomaso dall’infelice giorno del suo ingresso nella gestione delle marche motociclistiche Benelli e Moto Guzzi. Avendo una concezione delle motociclette moderne molto personale – era convinto che bastasse scimmiottare i giapponesi perché avessero successo – puntava a stupire sbolognando modelli copiati come originali e innovativi. Dopo aver prodotto le Benelli - Guzzi 350 e 500 4 cilindri, copie di analoghi modelli Honda, si era spinto fino a presentare una Benelli 6 cilindri in linea trasversale e, nel 1980, una Benelli 250 4 cilindri. Il suo motore effettivamente non era un raddoppio di una 125 bicilindrica giapponese, ma un progetto originale anche ben riuscito, in quanto compatto ed esteticamente valido, ma dal funzionamento irregolare a causa dell’assoluta mancanza di esperienza specifica dei nostri tecnici su propulsori di tal fatta. Smontare un Honda 350 Four non poteva bastare per riprodurne, oltre alle caratteristiche tecniche, anche affidabilità e linearità di funzionamento, specie se in versione ridotta di cilindrata e di dimensioni. Fatto sta che quel giorno a Modena salii sulla 254 convinto che avrei provato una moto avveniristica, scattante e agile, ma bastò un giro di pista per farmi capire che la realtà era ben diversa. Il problema non era, ovviamente, la ciclistica, ma il motore, la cui coppia veniva erogata in maniera accettabile solo mantenendo il regime attorno ai 9000 giri. In pratica in basso non c’era nulla, tanto che il motore tendeva a spegnersi, mentre in alto a un certo punto arrivavano tutti i cavalli disponibili (dichiarati 27). Pensai fosse un problema che affliggeva solo la mia moto e mi consultai coi colleghi, che invece confermarono questo “impraticabile” comportamento. Non l’ho mai più provata dopo. La 254 fu messa in produzione ed anche esportata sino alla fine del 1983. Non so se riuscirono mai a sistemarla in modo decente. So solo che nelle rievocazioni storiche quel motore si trova spesso sui cloni di Benelli 250 4 cilindri GP, ma è un’offesa alla Benelli con cui Provini e Pasolini disputarono epiche gare sui circuiti della Mototemporada Romagnola.

NUOVA GAMMA X-LIGHT. FUTURO ESTREMO.

La gamma Husqvarna X-Light si rinnova e supera se stessa. La nuova TE250 migliora le performances e si propone anche nella limited edition Antoine Meo Replica. Il motore più piccolo della categoria equipaggia da oggi la TE310 con un’erogazione piena e regolare fin dai bassi regimi. La TC250 sviluppa eccezionali incrementi di potenza lungo tutta la curva grazie al nuovo sistema di iniezione elettronica batteryless. Potenza e leggerezza sono diventate una cosa sola. www.husqvarna-motorcycles.com


MotoGP Giappone di Enrico Borghi foto Milagro

Dovizioso è perfetto, ma Stoner ha il turbo... Lorenzo le prende da Rossi e son pianti. La Yamaha è con lui!

CASEY STONER SCHIACCIATO IN CARENATURA. ANDREA DOVIZIOSO LO HA AVUTO “A TIRO” PER L’INTERO GP MA NON È MAI RIUSCITO AD AVVICINARLO A SUFFICIENZA PER POTER SPERARE DI STRAPPARGLI LA VITTORIA.

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22 successi nella regina, come Roberts padre. Stoner è davvero grande

La paura fa motosprint

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MotoGP Giappone il commento

L’uomo del giorno

HO SCARICATO LA TENSIONE Nelle prove era altissima. Poi è cresciuta la moto...

«Stoner aveva un passo allucinante. Batterlo avrebbe avuto diversi significati, ma non ho niente da rimproverarmi. Ci ho provato» Andrea Dovizioso motosprint

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OTEGI – Ha vinto Casey Stoner, ed è stata, concordiamo con lui, «una grande vittoria». Andrea Dovizioso

è stato secondo, migliore pilota Honda in casa della Honda, e non c’è stato bisogno di sentirgli dire «non ho idea di cosa abbia mangiato oggi Stoner...» per capire che era deluso: era sufficiente guardare l’espressione del suo viso. Non ce ne vogliano, Casey e Andrea, se ciò che rimane di questo GP Giappone è soprattutto la rissa tra i due rivali più rivali che ci siano in questo momento: Valentino Rossi e Jorge Lorenzo. Che hanno lottato solo per il podio (e ha prevalso Rossi) ma hanno catalizzato l’attenzione generale: per il significato della loro sfida, perché hanno dato spettacolo in pista e anche fuori. Dopo la battaglia. In questo Gran Premio ci sono stati due tipi di confronto. Quello stilistico, basato sulla precisione di guida e sulla saldezza

dei nervi, che ha avuto come protagonisti Stoner e Dovizioso; e quello diretto, dove conta aggredire, intimidire, frenare più forte e portare fuori traiettoria il rivale, con buona pace delle traiettorie ideali e dello stile più puro. Ed è inutile dire quale sfida è piaciuta di più. Anche perché in questa apatia generale, in cui si aspettano solo la fine della stagione e la consacrazione di Lorenzo, c’era bisogno di una scossa, di qualche emozione. Perché questo è diventato un campionato strano, in cui Lorenzo sta per diventare campione senza eccitare nessuno, con Stoner che si è svegliato troppo tardi, Pedrosa diventato forte quando non serviva più, Dovizioso che si è rivelato più forte del solito ma non ancora irresistibile. Serviva una scossa, ed è arrivata. DICIAMOLO subito: Valentino ha ottenuto quello che voleva. Era partito dall’Italia

ANDREA DOVIZIOSO HA OTTENUTO A MOTEGI LA SUA PRIMA POLE POSITION IN MOTOGP, ED HA CORSO UNA GARA INCISIVA, METTENDO PRESSIONE SU STONER SENZA MOLLARE UN CENTIMETRO FINO ALL’ULTIMO. MA L’AUSTRALIANO NON SI È LASCIATO INTIMIDIRE.

con un solo pensiero nella mente: dimostrare a se stesso di essere ancora in grado di andare forte, e al contempo innervosire il detestato Lorenzo, e ha centrato l’obiettivo. È andato forte, e ha dato fastidio al compagno di squadra, facendolo innervosire proprio nel momento in cui si sentiva ormai tranquillo. Eh sì, perché venerdì pomeriggio Pedrosa si è fratturato la clavicola nelle prove (ed è ripartito subito per la Spagna, per farsi operare); era quindi uscito di scena anche l’ultimo pilota a cui la matematica concedeva ancora una chance. Non che Lorenzo avesse bisogno di questo regalo, visto il vantaggio di 56 punti con cui si era presentato a Motegi, ma di certo

MOTEGI – I protagonisti della corsa per la vittoria avevano facce diverse, al traguardo: Stoner era felice, Dovizioso deluso. Casey Stoner si è divertito a parlare della sua vittoria, e non solo perché l’australiano è stato in testa per tutti i 24 giri. Con questa affermazione è arrivato a 22 vittorie nella classe regina, raggiungendo così Surtees, Duke, Roberts senior. «Abbiamo impiegato un sacco di tempo per rendere la mia moto davvero stabile in frenata, evitando che si impennasse troppo in accelerazione. Ci siamo riusciti solo nel week-end. È stata dura: ad un certo punto, nelle prove, nel mio box c’era parecchia tensione...». Stoner ha anche reso onore a Dovizioso: «Andrea mi ha messo addosso un sacco di pressione. Non ha mai mollato e mi ha fatto capire in fretta che anche se ero andato subito in testa non mi sarei mai permesso il lusso di riposarmi». Il forlivese ha confermato che le sensazioni dell’australiano erano giuste: «Non mi aspettavo uno Stoner così forte e veloce. In prova non si era visto questo suo potenziale. Sinceramente, pensavo di poter vincere e spingevo per prenderlo. Ma i giri passavano e lui non mollava: alla fine ho dovuto mollare io». «Ho dovuto prendere anche io dei rischi» ha ammesso Stoner, ma Dovizioso ne ha presi di più. Oppure all’australiano è andata meglio. «Casey aveva un passo allucinante! Io spingevo perché vedevo che anche lui rischiava, solo che appena gli guadagnavo qualche decimo in certi punti poi dovevo concederne in altre curve: io non ero precisissimo nelle Curve 3 e 4, e nelle 11 e 12. Nel finale, proprio nelle ultime curve, sono incappato in un high side: ero già stato lanciato in aria dalla mia moto e sono stato fortunato a tornarci sopra... A quel punto ho capito che non era più il caso di spingere, e ho mollato». Dovizioso ha ammesso che «batterlo avrebbe avuto diversi significati: perché correvo in Giappone in casa della Honda, e perché sarebbe stato un messaggio anche in ottica 2011... Però va bene lo stesso. Non ho nulla da rimproverarmi: ci ho provato, ho corso con il suo stesso ritmo perché siamo rimasti distanti solo per pochissimi decimi, per tutta la gara. E poi ho imparato qualcosa, standogli dietro per tutta la gara, a livello di messa a punto della gestione elettronica quando le gomme cominciano a calare. E userò questi insegnamenti per il futuro».

Casey Stoner «Dovizioso mi ha fatto capire subito che non mi avrebbe permesso di riposare...» ]

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MotoGP Giappone il commentofoto Milagro

Hanno detto

LO SCONTRO... VERBALE ValentinoRossi

MasaoFurusawa

«Io volevo vincere. In ogni caso, volevo andare più forte di come sono andato. Lorenzo mi ha voluto passare nel primo giro, ma non aveva il ritmo per stare con Stoner e Dovizioso, io invece sì. Mi ha rallentato e ho perso la possibilità di restare agganciato».

«Nelle prossime gare ci aspettiamo da Valentino un comportamento diverso nei confronti degli altri piloti Yamaha. Lorenzo non ci ha chiesto di prendere misure contro Rossi, ma non vogliamo più vedere questo comportamento tra due compagni di squadra. Valentino deve capire che il Mondiale non è finito».

«La spalla non ha la stabilità di una volta e per guidare devo compensare con altri muscoli. Ma nel finale perdo forza, e devo frenare un po’ prima. Questo è il motivo per cui Lorenzo mi ha raggiunto». «Ci siamo toccati, sì, più di una volta. Lui ha detto che voleva una sfida con me all’ultimo giro, e queste sono le sfide con me all’ultimo giro. Anche lui voleva arrivare sul podio, anche lui è stato molto aggressivo. I contatti più evidenti li abbiamo avuti quando eravamo molto vicini, e non c’era lo spazio per due moto, così che ci siamo dovuti appoggiare... Gli faccio i complimenti: Jorge è andato molto forte e non voleva mollare». «Gioco di squadra? Avevo detto che l’avrei aiutato se ce ne fosse stato bisogno. Ma non ce n’è bisogno...».

JorgeLorenzo «Una gara così è certamente un grande spettacolo per chi la guarda, e anche per noi quando la rivediamo in TV, ma quando sei in sella senti il pericolo, ti tocchi in staccate da 300 all’ora o in curva a 200. Sai che stai rischiando. E se a finire nella ghiaia sono due piloti che corrono per la stessa Casa non ha molto senso... È stata una fortuna che non sia successo». «Rossi è fatto così, ha una guida aggressiva, e lui oggi è stato aggressivo mentre io sono stato pulito. Non dico che sia stato scorretto, ma ci è andato molto, molto vicino. Ha già avuto questo stesso comportamento con Gibernau e con Stoner, prima che con me. Un domani può darsi che tocchi a lui, trovarsi in questa situazione».

Yamaha con Lorenzo

LinJarvis «La gara non è andata come ci saremmo aspettati. Un duello come quello cui abbiamo assistito non ha senso tra compagni di squadra. Valentino non avrebbe dovuto comportarsi in quel modo con Lorenzo. Ci aspettiamo che i nostri piloti guidino con un maggior margine di sicurezza».

Dov’è finita la virilità? Giusto una settimana fa, a Imola, appena vinto il Mondiale SBK, Max Biaggi ha definito «più virile» la Superbike, «dove le questioni in pista si dirimono con una spallata, e nessuno fa drammi». Oggi le parole di Max hanno trovato la più plateale delle conferme. Alla soglia della sua incoronazione a campione della MotoGP, con Pedrosa fuorigioco e nessun avversario in grado di frapporsi tra lui e il titolo, Jorge Lorenzo va a infilarsi in un duello all’arma bianca con Rossi, le dà e le prende, esce sconfitto e che fa? Va a lamentarsi con i vertici della Yamaha perché Rossi ha avuto l’ardire di tenergli testa. Cosa pretendeva? Che dicesse: prego, accomodati pure? Lorenzo non ha certo bisogno dei tre punti in più del terzo posto per laurearsi campione con largo anticipo, e la Yamaha, dopo averlo preferito a Rossi, poteva risparmiarsi di fare la ramanzina al pilota che le ha dato non uno, ma quattro mondiali, per compiacere il suo nuovo numero uno. Stefano Saragoni

«Rossi ha già fatto con Gibernau e Stoner quello che ha fatto a me. Può darsi che un domani tocchi a lui trovarsi in questa situazione» Jorge Lorenzo

motosprint

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questo episodio lo ha rassicurato ulteriormente. Ma Valentino Rossi lo messo in crisi, gli ha fatto paura. In tutti i sensi. Lo ha costretto ad un confronto duro, lo ha obbligato a prendere dei rischi perché la sfida si è spostata sul piano dell’orgoglio. Lorenzo ha attaccato Rossi, che ha sempre risposto. Lorenzo ha cercato di passare in frenata, Rossi ha sempre replicato in curva. Jorge è diventato aggressivo, ha allargato i gomiti, Valentino è stato ancora più aggressivo e non ha esitato a chiudere la contesa a colpi di carena. E alla fine, raggiante, ha provocato ulteriormente lo spagnolo dicendo... «Ha sempre detto che aspettava il confronto corpo a corpo nell’ultimo giro: bene, eccolo qui il mio modo di fare il corpo a corpo nell’ultimo giro!». Lorenzo ha perso le staffe. L’andamento della gara lo ha fatto incazzare come una bestia, infatti appena le telecamere sono

VALENTINO ROSSI CERCA LA MASSIMA EFFICIENZA IN FRENATA AIUTANDOSI CON LA GAMBA INTERNA. LA SPALLA INFORTUNATA A INIZIO STAGIONE NON GLI PERMETTE DI DARE IL MASSIMO IN STACCATA. MA SE LA CAVA LO STESSO...

uscite dal box Yamaha lui ha voluto un incontro con Masao Furusawa e Lin Jarvis chiedendo ai vertici della Yamaha di affrontare Rossi e metterlo al suo posto. I due hanno promesso a Jorge che avrebbero parlato con Valentino, ma è facile immaginare cosa abbia risposto il pesarese: a lui non frega nulla dei fastidi di Lorenzo, né delle paure dei vertici della Yamaha. Anche perché è stato proprio il vertice della squadra a volere questa situazione. DAVVERO c’è chi ha creduto a ciò che Valentino Rossi aveva detto ad Aragon? «Se la Yamaha me lo chiedesse, io darei

] motosprint

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MotoGP Giappone il commentofoto Milagro

«Vorrei finire il campionato, ma se la spalla inizierà a farmi ancora più male allora mi opererò. Voglio correre ancora a lungo, devo risolvere il problema» Valentino Rossi

IL TITOLO A UN PASSO

Lorenzo

Gli basta guadagnare altri 7 punti su Pedrosa MOTEGI – Al di là delle vicende del GP Giappone, Jorge Lorenzo potrebbe conquistare il titolo già nel prossimo fine settimana, in Malesia. Dovrà lasciare Sepang con almeno 76 punti di vantaggio su Pedrosa (ed ora ne ha 69). Quindi gli basterà accumulare altri 7 punti su Pedrosa, e a quel punto sarà campione. È un’impresa che non è poi così ardua. Nella migliore delle ipotesi Pedrosa nemmeno si presenterà in Malesia (la decisione è prevista per martedì, cioè mentre leggete queste pagine). Ma anche se Dani decidesse di correre, difficilmente sarà nelle condizioni di strappare a Jorge altri punti in classifica. Non con motosprint

26

una spalla piuttosto malconcia nel caldo torrido di Sepang. È davvero tutto nelle mani di Lorenzo: lui può fare e disfare tutto. Gli basta non commettere errori gravi, e del resto è esattamente con questo stato mentale che sostiene di voler correre l’ultima parte della stagione. Il maiorchino è diventato conservativo, si è fatto più prudente. Quando è arrivato a Motegi ha detto: «non ho alcuna intenzione di fare cose pazze, è meglio un piazzamento che rischiare di buttarmi per terra». Ma quando si è trovato in bagarre con Rossi, si è dimenticato della prudenza. In Malesia deve stare calmo, non deve farsi attirare in alcuna trappola. Chissà se la farà, visto il suo carattere “caliente”...

volentieri una mano a Lorenzo...». Se Jorge se l’è bevuta, ha commesso un errore. A parte il fatto che, almeno fino a questa gara, la Yamaha non ha chiesto nulla, davvero qualcuno ha pensato che Rossi avesse deciso di snaturarsi e di interpretare un ruolo non suo? Jorge Lorenzo non ha fatto una bella figura. Ha preso paga in gara e dopo ha dato un segnale di debolezza cercando il sostegno dei vertici della Yamaha. Valentino non vuole e non può fare perdere a Jorge il titolo, ma di sconti non ne farà. E se Jorge voleva il podio, doveva riuscire a conquistarselo da solo. Valentino ha fatto la sua gara, ha perseguito i suoi obiettivi. Jorge Lorenzo sente il titolo vicino, ha paura che possa accadere qualcosa anche a lui. E non vorrebbe prendere rischi. Ma allora gli sarebbe bastato farsi da parte, fare il ragioniere. Se vuole lottare per le posizioni importanti, allora deve accettare di battersi. E di rischiare. La sensazione è che Lorenzo, dopo aver corso e vinto con classe fino ad ora, abbia perduto il suo stile proprio nel momento in cui sta per diventare campione.

Rossi

È DECISO, SI OPERA

La spalla...

MOTEGI – Ora che ha ottenuto ciò che voleva – «ritornare ad essere protagonista assoluto» – Valentino Rossi può serenamente pensare al 2011. Correrà a Sepang, questo fine settimana, e cercherà di gareggiare anche in Australia, fra due settimane. Ma poi potrebbe mettere fine al suo mondiale “horribilis” (questa è stata la sua peggior stagione della carriera) rinunciando alle gare di Estoril e Valencia. E rinunciando, quindi, anche a provare la Ducati. Il nove volte iridato sa bene che provare una moto nuova con una spalla malconcia e dolorante non avrebbe molto significato, perché non gli permetterebbe di capirla veramente. Alla vigilia della partenza per il Giappone Valentino ha avuto un altro consulto con lo staff medico che lo ha in cura ed è stata presa la decisione di operare la spalla. Il prima possibile. A Motegi il pesarese è stato vago – «vivo alla giornata. Vorrei concludere questo campionato, ma se la spalla inizierà a farmi ancora più male, allora mollerò» – ma dopo queste tre gare, a maggior ragione se la spalla peggiorerà, dovrebbe saltare gli ultimi due gran premi del 2010. Valentino vuole essere in perfetta forma nel 2011, per iniziare nel prossimo inverno il lavoro di sviluppo della Desmosedici che porterà in gara a partire dal marzo prossimo. Del resto Valentino è stato chiaro: lui sta pensando al futuro. «Voglio correre ancora per diversi anni, quindi devo risolvere bene questo problema. Ecco perché ho deciso che mi farò operare di sicuro».

MARCO SIMONCELLI PRECEDE COLIN EDWARDS. È STATO IL TEXANO (QUINTO) A TAGLIARE PER PRIMO IL TRAGUARDO. motosprint

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MotoGP Giappone Le pagelle di Enrico Borghi

Moto e galateo Casey Stoner

NEL PAESE DEI BALOCCHI MOTEGI – Il Giappone nella classe regina non ha mai recitato un ruolo di alto livello, ma ora se la passa proprio maluccio: nella gara di casa l’unico pilota nipponico, Hiroshi Aoyama, ha fatto appello all’orgoglio ed è riuscito ad inserirsi in decima posizione. Pochino... In questo periodo sono in evidenza solo le moto nipponiche, certo non i piloti. La Honda è il costruttore giapponese più nazionalista, infatti, ed è una tradizione, fa sempre sforzi per schierare almeno un pilota giapponese nella classe regina, al di là dei risultati. Negli anni scorsi Yamaha e Kawasaki hanno dato una mano a Nakano; per il resto... Tra l’altro il motociclismo nipponico è in lutto per la scomparsa di un suo giovane talento, Shoya Tomizawa, e non sono stati ancora assorbiti i traumi per la scomparsa di Norifumi Abe (morto un anno fa in un incidente stradale) e Daijiro Kato. È un peccato che gli appassionati giapponesi non abbiano un grande protagonista della MotoGP da sostenere, perché in questo Paese chi ama la moto fa parte di una specie rara. E bistrattata. Eppure i “race fans” nipponici sono uno spettacolo: fanno il tifo, ma in modo pacato; sono calorosi, ma senza disturbare; si fanno sentire, ma non sono invadenti. Arrivano in moto in circuito, tra l’altro con mezzi da vetrina anche quando hanno degli anni, e tanti chilometri, sulle spalle. I grandi parcheggi del Twin Ring si trasformano ogni anno in una ordinatissima disposizione di moto bellissime, che un collezionista definirebbe “rare”. Perché in Giappone c’è ancora chi gira per strada con le Honda, Yamaha e Suzuki a due tempi, che sono spesso decorate da adesivi “racing” che le fanno sembrare delle replica delle quarto di litro da corsa di una volta. Qui in Giappone ci sono le “naked” (soprattutto Kawasaki e Yamaha) elaboratissime, e raffinatissime. E montano gli scarichi “racing” persino gli scooteroni (Yamaha e Honda in testa)... In Giappone nessun motociclista supera i limiti di velocità, non esistono i sorpassi azzardati, nessuna forma di zig-zag tra le auto. E anche questo rende il GP Giappone un’esperienza che un occidentale dovrebbe fare, almeno una volta nella vita. motosprint

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«Sono partito bene e ho capito di avere la possibilità di vincere, ma non senza combattere: Dovizioso ha guidato alla grande, tenendomi sotto pressione fino all’ultimo giro» Ha trovato la condizione e l’equilibrio con la Ducati quando non serve più a niente se non all’autostima. Dice di essere stato sotto pressione ma l’impressione è che la gara Casey l’abbia proprio dominata, e senza commettere errori. Pure questa è una virtù.

Ammazzaspettacolo 9

Andrea Dovizioso «Non so cos’abbia fatto Stoner dopo le prove per migliorare, ma la sua velocità oggi era sorprendente. Vedevo che era al limite e ho continuato a spingere ma ho preso una brutta imbarcata e ho capito che oggi non avrei vinto. Peccato, ma ho imparato parecchio standogli dietro»

Valentino Rossi

Jorge Lorenzo

«È stato un week-end fantastico, perché ci aspettavamo che fosse difficile ma in realtà siamo stati molto forti in ogni sessione e abbiamo lavorato molto bene sulla moto. La spalla è OK in questo momento, quindi andiamo in Malesia a vedere se possiamo continuare così, o meglio!»

«Sono deluso per aver perso il podio, ma queste sono le corse e comunque abbiamo fatto buoni punti. Siamo molto vicini a coronare il nostro sogno e spero che ce la possiamo fare il prossimo week-end a Sepang»

Non è ancora il vero Rossi, quello selvaggio e implacabile, ma questa volta ha guidato con la rabbia e la determinazione dei tempi migliori. E poi il nove volte iridato resta l’unico pilota che è ancora capace di regalare agli appassionati un po’ di spettacolo. Cioè proprio quell’elemento assente da tempo, e di cui tanto si sente la mancanza, in quest’epoca in cui prevale il pilota ”assistito” dal computer.

Selvaggio e showman 9

Stoner non lo ha mai visto, Dovizioso gli è sfuggito subito. E poi si è fatto soffiare il terzo gradino del podio da un pilota (Rossi) che si trova in una cattiva condizione fisica. Insomma, non è stata una gran giornata per il leader di classifica.

Deludente 7

Colin Edwards «Avevo appena trovato un buon feeling quando Simoncelli mi ha passato. Ma la mia ruota posteriore ha conservato un buon grip più a lungo, così nel finale l’ho ripassato e ho fatto in modo di accumulare un po’ di vantaggo» L’americano ha lottato, si è messo alle spalle il “rookie” Simoncelli, e alla fine il quinto posto è un piazzamento di rilievo. Il texano ha ritrovato il carattere, o ciò che ne è rimasto in una stagione in cui è apparso l’ombra di se stesso.

Gli manca sempre qualcosina per essere perfetto, però gli vanno riconosciuti due meriti: è andato fortissimo, sia in prova che in gara, e poi è l’unico che ha davvero cercato di battere Stoner. Peccato che la Honda non lo consideri come meriterebbe.

Redivivo 8

Irriducibile 9 AL SECONDO GIRO “DRITTO” DI SPIES (IN NERO) E HAYDEN. NELL’USCITA DI PISTA SI SONO ANCHE TOCCATI MA ENTRAMBI HANNO FINITO LA GARA: OTTAVO E DODICESIMO.

BMW S 1000R

BAGARRE AL PRIMO GIRO: SPIES (11) PRECEDE MELANDRI, HAYDEN, BAUTISTA, BARBERA, DE PUNIET (14) ESPARGARÓ E KALLIO.

Marco Simoncelli «Sono riuscito a tenere un buon passo, solo nel finale ho avuto qualche problema all´avambraccio e sono stato costretto a rallentare, perdendo il contatto con Colin Edwards che invece avrei avuto voglia di attaccare nel finale» Va forte, ma gli mancano ancora gli strumenti per concretizzare. Però sta trovando quella continuità di rendimento che serve per apprendere e crescere. Un “rookie” come lui ha troppo poco tempo per lavorare bene nelle prove, e in gara ne paga il prezzo. Ma non molla.

Entusiasta 7

CUPOLINI SBK

Alvaro Bautista «Siamo migliorati rispetto alle ultime gare, ma nei primi giri ho avuto un problema all’anteriore: non andava in temperatura e facevo fatica a seguire gli altri piloti. Dopo tre o quattro giri ho ripreso il ritmo e capito che avevo il passo del gruppetto davanti, ma il distacco era notevole e non sono riuscito a riprenderli» All’inizio ha faticato ad entrare in partita, perché la sua moto non mandava in temperatura la gomma anteriore. Poi si è messo a guidare bene e ha anche recuperato alcune posizioni. Finalmente una gara positiva, che può essere utile anche per il morale dei giapponesi della Suzuki. Lui dice che la GSV-R sta migliorando, bisogna credergli...

Sognatore 7

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MotoGP Giappone Le pagelle

DE PUNIET E MELANDRI, SI LOTTA NELLE RETROVIE.

Randy De Puniet

Marco Melandri

Hector Barbera

«Al decimo giro ho sbagliato una cambiata e sono andato lungo, perdendo alcune posizioni. Dopo è stato più difficile perché ero solo ma sono soddisfatto del risultato, mi conferma ottavo in campionato».

«Malissimo, una gara come tutte le precedenti. Non ho grip. Sento le gomme fredde il primo giro e quando penso che si scaldino la situazione non cambia e sembra che siano finite. La situazione è deprimente»

È stato poco reattivo in partenza, poi ha combinato qualche guaio finendo anche fuori pista: la colpa del “dritto” deriva dalla difficoltà nello scalare rapidamente le marce, anche a causa della gamba fratturata che gli fa ancora male.

Il feeling con la sua moto non arriva, la frenata è sempre un problema: infatti nel finale, lottando con Spies, è finito fuori pista a causa di un “dritto”. E ha dovuto poi cedere anche ad Aoyama. La HRC non lo aiuta, Marco si sente trascurato. La sua gara, corsa più o meno sempre a metà gruppo, è in linea con l’andamento della sua stagione.

«Forse Motegi non è la migliore pista per me, ma siamo venuti qui in buona forma e sperando in qualcosa di più da questa gara. I nostri problemi principali sono stati con la parte posteriore, non mi sentivo fiducioso. Ho trovato molto difficile aprire il gas. È stata dura, ma ho fatto del mio meglio».

Pasticcione 6

Ben Spies

motosprint

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Hiroshi Aoyama

«Considerando tutto quel che mi è successo nel week-end sono contento di avere finito ottavo. Abbiamo fatto grosse modifiche prima della gara a forcella e ammortizzatori, è stata una scommessa ma ha pagato»

«Oggi era più freddo che in prova, non è il massimo per le gomme. Ho aspettato un paio di giri e poi ho cominciato a superare. Non era una gara ideale per me ma almeno sono riuscito a ripetere il miglior risultato della stagione»

Da quindicesimo ad ottavo, dopo un week-end pieno di incubi. Per la gara lui e la squadra hanno stravolto le geometrie della M1: hanno preso un grosso rischio, ma sono stato ripagati. Il texano sta crescendo. Magari non lo dà a vedere, ma sta facendo progressi gara dopo gara.

Dopo il titolo nella 250 è scomparso, ma al ritorno in Patria ha cercato di dimenticarsi che a metà campionato si è rotto la schiena ed è dura recuperare in fretta. Soprattutto, ha cercato di mettere a frutto il lavoro svolto per capire la RCV e la MotoGP. Imprese che non sembrano facili nemmeno per un iridato.

Coraggioso e disperato 6,5

Nazionalista 6

Depresso 6

Mika Kallio «Un week-end e una gara da dimenticare velocemente, uno dei gran premi peggiori in assoluto. Dovremo lavorare molto per recuperare il gap che abbiamo accusato oggi ed essere il più vicino possibile agli altri piloti fin dalla prossima gara» Ha preso due secondi al giro con costanza, e questo lo ha mantenuto stabilmente in ultima posizione. Nemmeno questa volta è riuscito a trovare una buona messa a punto: sta vivendo una stagione tremenda, in cui non sembra vedere l’uscita dal tunnel.

Senza via d’uscita? 5

Non ama questa pista, in più la ricerca di una messa a punto decente si è rivelata infruttuosa. Aprire il gas in uscita di curva è diventato un problema, perché la gomma non aveva trazione. Ne è uscito un weekend da dimenticare. Cioè, uno dei suoi tanti fine settimana da dimenticare...

CAPIROSSI DAVANTI A BAUTISTA: LE SUZUKI NON FANNO MIRACOLI.

Loris Capirossi

un buon passo dietro In grande difficoltà 5 «Avevo a Simoncelli e Edwards. Ma

Aleix Espargaró «Fin dalle prove libere ho avuto problemi di guidabilità e a differenza di altri gran premi in cui riuscivo a cambiare passo durante la gara, in questo caso non sono stato in grado di lottare con i miei avversari per una posizione migliore» Lui stesso ha detto di aver vissuto il suo peggior week-end dell’anno. Non riusciva a guidare bene, non era a suo agio con la moto e con la pista. Lo si è visto bene...

Deluso e deludente 5

a cinque o sei giri dalla fine la moto ha iniziato a rallentare un po’. Non so cosa sia successo, a un certo punto il problema sembrava risolto, poi a un paio di giri dalla fine si è completamente spenta. Sembra proprio che la fortuna non sia con me in questa stagione»

Nicky Hayden «Abbiamo fatto delle modifiche, dopo la partenza mi sono sentito subito a mio agio e forse ho esagerato: ho fatto un errore alla quinta curva del secondo giro, arrivando troppo veloce, e ho fatto un “dritto”. Spies è andato fuori davanti a me e io l’ho seguito nella sabbia. Ci siamo toccati nel rientrare in pista e c’era un cordolo da evitare che mi ha fatto perdere un sacco di tempo»

Ha difeso per tutta la gara la settima posizione, e avrebbe potuto fare di più se il motore non lo avesse mollato per strada nel finale. Sfortuna? Crisi perenne della Suzuki? In ogni caso si è trattato di un’altra gara da dimenticare.

Lo ha ammesso anche lui: si è esaltato troppo, e ha commesso un errore grave già nel secondo giro. Al rientro in pista, dopo essersi per giunta toccato con Spies che aveva fatto anche lui un “dritto”, si è ritrovato in ultima posizione. E recuperare non è stato facile.

Da incoraggiare 6

Una giornataccia 5

motosprint

31


MotoGP Giappone

il tabellone

esterna 24°C asfalto 41°C TO BA SA

NI IO AZ IC F I AL QU

P -U M AR W

Altraguardo

Giriveloci

Velocitàmassime

1. Andrea Dovizioso

Italia

Honda

1'48"387

1'47"836

1'47"001

1'47"775

2. Valentino Rossi

Italia

Yamaha

1'48"174

1'47"905

1'47"055

1'48"440

3. Casey Stoner

Australia

Ducati

1'48"481

1'48"059

1'47"105

1'48"007

2. Andrea Dovizioso

Honda

Repsol Honda Team

a 3"868

2. Casey Stoner

1'47"410

4. Jorge Lorenzo

Spagna

Yamaha

1'48"474

1'47"413

1'47"206

1'47"776

3. Valentino Rossi

Yamaha

Fiat Yamaha Team

a 5"707

3. Andrea Dovizioso

1'47"428

5. Colin Edwards

USA

Yamaha

1'49"377

1'48"409

1'47"464

1'48"384

1'47"561

6. Ben Spies

USA

Yamaha

1'49"302

1'48"643

1'47"648

1'49"400

4. Jorge Lorenzo

7. Randy De Puniet

Francia

Honda

1'49"957

1'48"958

1'47"752

1'48"792

8. Marco Simoncelli

Italia

Honda

1'49"581

1'48"629

1'47"914

1'48"478

4. Jorge Lorenzo

Yamaha

Fiat Yamaha Team

a 6"221

5. Randy De Puniet

1'48"276

5. Colin Edwards

Yamaha

Monster Yamaha Tech 3

a 27"092

6. Alvaro Bautista

1'48"307

6. Marco Simoncelli

Honda

San Carlo Honda Gresini

a 30"021

7. Ben Spies

1'48"394

7. Alvaro Bautista

Suzuki

Rizla Suzuki MotoGP

a 31"826

8. Colin Edwards

1'48"424

8. Ben Spies

Yamaha

Monster Yamaha Tech 3

a 35"572

9. Marco Simoncelli

1'48"433

9. Randy De Puniet

Honda

LCR Honda MotoGP

a 47"564

10. Hiroshi Aoyama

Honda

Interwetten Honda MotoGP

a 49"598

10. Loris Capirossi

Italia

Suzuki

1'49"568

1'48"349

1'48"068

1'48"804

11. Nicky Hayden

USA

Ducati

1'49"882

1'48"669

1'48"182

1'49"110

12. Marco Melandri

Italia

Honda

1'49"620

1'48"978

1'48"238

1'49"009

13. Aleix Espargaró

Spagna

Ducati

1'50"158

1'48"921

1'48"371

1'49"317

14. Hiroshi Aoyama

Giappone

Honda

1'49"357

1'48"973

1'48"396

1'49"156

11. Marco Melandri

Honda

San Carlo Honda Gresini

a 49"999

15. Hector Barbera

Spagna

Ducati

1'49"544

1'49"441

1'48"535

1'49"229

12. Nicky Hayden

Ducati

Ducati Team

a 50"703

16. Mika Kallio

Finlandia

Ducati

1'51"105

1'49"826

1'49"480

1'49"628

13. Hector Barbera

Ducati

Paginas Amarillas Aspar

a 51"422

17. Dani Pedrosa

Spagna

Honda

2'00"131

14. Aleix Espargaró

Ducati

Pramac Racing Team

a 52"843

15. Mika Kallio

Ducati

Pramac Racing Team

a 1'14"668

Loris Capirossi Dani Pedrosa

Honda

1'49"133

15. Aleix Espargarò

1'49"244

16. Mika Kallio

1'49"832

PRIMATO IMBATTUTO

PILOTI AL VIA

NUMERO GIRI

20 9 — 16 25 11 13 10 5 8

25 20 11 10 16 — 13 7 5 4

25 11 — 16 20 — 13 9 6 4

20 25 13 16 — 9 — 10 7 3

25 8 11 20 — 16 13 10 9 7

4

ITA giug LIA no

FR ma AN g CI gio A

6

Yamaha Honda Ducati Honda Yamaha Yamaha Ducati Honda Honda Yamaha

23

Spagna Spagna Australia Italia Italia USA USA Francia Italia USA

2

1. Jorge Lorenzo 2. Dani Pedrosa 3. Casey Stoner 4. Andrea Dovizioso 5. Valentino Rossi 6. Ben Spies 7. Nicky Hayden 8. Randy De Puniet 9. Marco Simoncelli 10. Colin Edwards

SP ma AG gg NA io

Campionatopiloti

25 20 16 11 — 13 9 10 7 8

NG CI A R

TU

TEMPERATURA TEMPERATURA ESTERNA (°C) ASFALTO (°C)

16 24

Tecnologia Monobocco

Pinza M4

NI IO

294,4 293,2 293,2 292,9 291,9 291,1 290,4 290,2 290,1 289,8 289,5 289,5 288,3 285,5 284,7 279,1 256,2

Z BA

Casey Stoner (Ducati) nel 2008 in 1'47"091 alla media di 161,391 km/h.

11

Giappone 03.10.2010 Motegi

1'49"131

14. Hiroshi Aoyama

al 22. giro

Lecadute Venerdì: Pedrosa, Spies, Hayden Sabato: Capirossi, Barbera Domenica: nessuno

1'48"793

13. Hector Barbera

Repsol Honda Team

QA ap TA ril R e

40.113

nei tre giorni 64.823 nel 2009 41.538 (nei tre giorni 87.315)

Rizla Suzuki MotoGP

1'48"713

12. Nicky Hayden

NON PARTITO

Andrea Dovizioso (Honda) in 1'47"001 alla media di 161,527 km/h. Pole 2009: Valentino Rossi (Yamaha) in 1'48"545 alla media di 159,229 km/h.

SPETTATORI

Suzuki

1'48"434

11. Marco Melandri

qualifiche libere 2 qualifiche libere 2 libere 2 libere 1 qualifiche gara qualifiche qualifiche qualifiche qualifiche warm up qualifiche libere 2 qualifiche libere 1

23

34

re

Poleposition

RITIRATO

10. Loris Capirossi

Stoner Hayden Lorenzo Rossi Capirossi Dovizioso Spies Melandri De Puniet Edwards Simoncelli Kallio Bautista Barbera Aoyama Espargarò Pedrosa

25 20 16 2 — 10 8 13 — 5

20 25 16 11 13 8 9 — 10 —

25 — 20 13 16 10 11 — — 9

25 20 16 — 11 13 10 6 5 9

3

1'48"906

io

1'48"002

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17.

1'47"395

alla media di 160,934 km/h

15

1'48"508

1. Valentino Rossi

RE ag P. os CE to 29 CA IN ag DI os AN to AP 5 OL IS SA sett e N MA mb 19 RINO re AR se AG tte ON m b

1'49"644

43'12"266

CA lug TA lio LU 18 NYA GE lug RM li AN o 25 IA US lug A l

Suzuki

Ducati Team

20

Spagna

Ducati

115,224 km alla media di 160,016 km/h

GR giu AN gn B o 26 RETA G OL giu AN gn NA DA o

9. Alvaro Bautista

1. Casey Stoner

16 25 — 11 13 20 10 3 9 —

20 25 11 13 16 10 — 3 2 9

13 20 25 — 10 11 16 — 9 4

E

RE BE LI

TO TA L

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GI otto AP b PO re 10 NE MA ott LE ob SI re 17 A AU ott ST ob RA re 31 LIA PO ott RT ob OG re AL 7 LO VA nov LE em NC b IA re

Alvia

Ì RD NE E V

13 — 25 20 16 8 4 7 10 11

Punti in classifica rispetto al 2009 dopo 14 gare

297 228 180 159 156 139 129 88 84 81

+65 +55 +10 +17 -94 deb +48 -5 deb -53

11. Marco Melandri 79; 12. Hector Barbera 69; 13. Alvaro Bautista 58; 14. Aleix Espargaro 52; 15. Loris Capirossi 41; 16. Hiroshi Aoyama 35; 17. Mika Kallio 34; 18. Alex De Angelis 11; 19. Roger Lee Hayden 5; 20. Kousuke Akiyoshi 4; 21. Wataru Yoshikawa 1.

Topteam 1. 2. 3. 4. 5.

Fiat Yamaha Team Repsol Honda Team Ducati Team Monster Yamaha Tech 3 San Carlo Honda Gresini

Campionatomarche 454 387 309 202 163

1. 2. 3. 4.

YAMAHA HONDA DUCATI SUZUKI

25 16 13 7

25 20 13 6

25 16 13 —

20 25 13 6

25 20 13 4

25 20 16 3

25 20 16 11

20 25 16 5

25 13 20 6

25 20 16 —

20 25 10 8

20 25 11 8

13 20 25 8

16 20 25 9

309 285 220 81

-21 +49 +9 -45

Distribuito da:

CATENE

CORONE

PIGNONI

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MotoGP Giappone Pit walk

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motosprint


MotoGP Giappone Dai box

GAS BLOCCATO PEDROSA VOLA Frattura della clavicola sinistra MOTEGI – Mercoledì Dani Pedrosa ha festeggiato i suoi 25 anni, venerdì pomeriggio ha ripreso a soffrire a causa di un infortunio: questa volta è la frattura della clavicola sinistra, rotta in quattro punti a causa di una caduta avvenuta appena 9 minuti dopo l’inizio del primo turbo di prove libere. C’è stato un problema al comando del gas, che si è bloccato e ha tenuto la moto accelerata per un attimo nel momento in cui Dani ha effettuato il cambio di direzione tra le curve 8 e 9. Per un momento si è tornati all’incubo di Suzuka 2003: Kato si schiantò contro un muro proprio a causa di un malfunzionamento del motore che mantenne la RCV accelerata in fase di frenata e ingresso curva. Allora le condizioni e le circostanze furono però diverse. In questo caso pare che il problema non sia stato causato dal sistema di gestione elettronica (il ride by wire) ma dal comando del gas. Pedrosa ha organizzato subito il rientro a Barcellona, dove è arrivato nella mattinata di sabato per essere operato immediatamente. Gli è stata applicata una placca in titanio, fissata con 8 viti. Nella caduta Dani ha anche subito una torsione della caviglia, sempre sinistra. Potrebbe correre in Malesia, ma è più probabile che lo si riveda in Australia. «Mi dispiace molto per Dani – ha detto Valentino Rossi – anche perché quando cade, lui si fa sempre molto male». In effetti Pedrosa ha appena subito l’undicesimo infortunio serio dal 2003 a oggi. Lo spagnolo si è fatto male con tutte le moto che ha guidato, e si è trattato sempre di infortuni gravi: si è rotto di tutto, dalle gambe alle braccia, ai polsi. I postumi peggiori adesso riguardano il ginocchio sinistro, gravemente ferito durante l’inverno 2009. A dispetto della sua età, Dani Pedrosa è uno dei piloti più malconci della MotoGP. motosprint

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Pole Position

DOVIZIOSO A SORPRESA MOTEGI – Le qualifiche del GP Giappone sono state caratterizzate da due “prime volte”: la prima pole position di Andrea Dovizioso (sopra) nella classe regina, e la prima volta fuori dalla prima fila per Jorge Lorenzo. Delle due, è certamente l’impresa del forlivese che va esaltata: una bella soddisfazione, anche perché si è messo alle spalle Valentino Rossi (che è tornato in prima fila dopo la pole in Francia). Va segnalata una curiosa coincidenza: era dal GP Giappone 2006 che non si vedevano due italiani nelle prime due posizioni delle qualifiche. All’epoca Loris Capirossi conquistò la pole e Rossi ottenne il secondo miglior tempo. A completare la prima linea è stato Casey Stoner. Lorenzo, quarto tempo, si è ritrovato al fianco dei due piloti “satellite” della Yamaha: Edwards (il suo miglior piazzamento dell’anno, in prova) e Spies.

PEDROSA AVEVA INIZIATO CON LA FESTA PER I SUOI 25 ANNI (SOPRA; 26 È IL SUO NUMERO DI GARA); HA FINITO CON UN INFORTUNIO ALLA CLAVICOLA DOPO UNA CADUTA ALL’INIZIO DEL PRIMO TURNO DI PROVE LIBERE (FOTO SKP).

C’È LA FIRMA

LORENZO-YAMAHA PER ALTRI DUE ANNI IN OCCASIONE della gara di casa, la Yamaha ha annunciato il rinnovo del contratto con Jorge Lorenzo, dopo una estenuante trattativa. Lo spagnolo – che ha fatto tardare a lungo il suo autografo – resta con la Yamaha per altre due stagioni, cioè fino a tutto il 2012. Jorge in questo modo porterà la Yamaha nella nuova era, rappresentata dal ritorno alle “mille” nel 2012.

ANTI-IMPENNAMENTO EVOLUTO SULLA HONDA DI DOVIZIOSO Andrea Dovizioso e i tecnici della HRC stanno continuando a lavorare sul V4, che necessita di una curva di erogazione più dolce. A Motegi è stata messa in pista una versione più evoluta del sistema anti-impennamento: pur non essendo determinante come il controllo di trazione (giunto ormai a livelli di sofisticazione elevatissimi) è una parte importante nella gestione elettronica della moto e i benefici si sono visti sin dalle prove.

CALENDARIO 2011 MUGELLO A LUGLIO La prima bozza è provvisoria MOTEGI – Dorna e FIM hanno diramato la prima versione del calendario 2011, considerata ancora non definitiva ma molto vicina alla sua struttura finale. La maggiore novità è che non c’è niente di nuovo. Resta Aragon (quindi la Spagna mantiene quattro gran premi) e non compare Abu Dhabi (perché i lavori per adeguare la pista alle esigenze della MotoGP non avverrebbero in tempo per la gara, pensata per i primi di aprile). Le uniche differenze riguardano la colQATAR* (Losail) 20 marzo SPAGNA (Jerez) 3 aprile GIAPPONE (Motegi) 24 aprile PORTOGALLO (Estoril) 1 maggio FRANCIA (Le Mans) 15 maggio CATALUNYA (Catalunya) 5 giugno GRAN BRETAGNA (Silverstone) 12 giugno OLANDA** (Assen) no 25 giug ITALIA (Mugello) 3 luglio GERMANIA (Sachsenring) 17 luglio STATI UNITI*** (Laguna Seca) 24 luglio REPUBBLICA CECA (Brno) to 14 agos INDIANAPOLIS (Indianapolis) 28 agosto SAN MARINO (Misano) e mbr 4 sette 18 settembre ARAGÓN (MotorLand) AUSTRALIA (Phillip Island) 16 ottobre MALESIA (Sepang) 23 ottobre VALENCIA (Valencia) e mbr 6 nove * in notturna ** si disputa il sabato

*** solo MotoGP

locazione di alcune gare: il Giappone torna in aprile, Estoril è stata anticipata all’1 maggio, cioè il periodo in cui tradizionalmente si corre a Jerez: la classica gara dell’Andalusia, anticipata di un mese, si correrà ad inizio aprile. Si sposta anche il GP Italia: per tradizione al Mugello si correva all’inizio di giugno, invece nel 2011 lo si farà all’inizio di luglio; sarà la nona prova del campionato. Il GP San Marino resta ad inizio settembre, e tra lo scontento generale la Dorna ha deciso di lasciare la gara di Misano subito dopo quella di Indy. Però, e in questo caso sono state accolte le richieste di piloti e team, non ci saranno più trasferte “triple“. Il campionato si aprirà il 20 marzo in Qatar (ma questo era stato anticipato da tempo) e si concluderà a Valencia, come sempre.

LE GOMME SI RAFFREDDANO

SAFETY CAR? NO GRAZIE!

I PILOTI hanno rifiutato anche solo di parlare della proposta di introdurre il sistema della safety car. La spiegazione, per tutti, l’ha data Valentino Rossi: «Con le Bridgestone di oggi basta rallentare per trenta secondi e si raffreddano, quindi poi diventerebbe troppo pericoloso ripartire a manetta nella curva successiva, dopo che la macchina se ne è andata». Valentino sa di cosa parla: l’incidente in cui si è rotto la gamba, al Mugello, è stato causato dal raffreddamento della gomma, dopo che Valentino aveva ridotto il ritmo per qualche centinaio di metri. LORENZO ALLUNGA NEL BMW M AWARD Jorge Lorenzo ha allungato ulteriormente nella classifica del BMW M Award (che premia le prestazioni in qualifica). Ora lo spagnolo è a 290 punti. Seguono Stoner (236), Pedrosa (219), Dovizioso (160), Spies (150), De Puniet (142), Rossi (141), Hayden (123), Edwards (108), Simoncelli (81), Capirossi (72), Melandri (53), Barbera (50), Espargaró (49), Bautista (36), Aoyama (31), Kallio (19).

COMMISSIONE SICUREZZA

L’ERBA SINTETICA RESTA MA VERRÀ SELEZIONATA NEL CORSO del meeting della Commissione Sicurezza i piloti della MotoGP hanno deciso che verrà mantenuta l’erba sintetica, però cambieranno i materiali: «Tutti i circuiti dovranno avere un’erba “standard”, nel senso che sceglieremo la più compatta e la meno scivolosa. Questa dovrà essere portata su tutte le piste – ha detto Valentino Rossi –. Abbiamo scelto l’erba sintetica del circuito del Qatar, la migliore. Bisognerebbe tornare alla situazione di qualche anno fa, con erba naturale e ghiaia all’esterno della pista, ma dobbiamo anche accettare le esigenze delle auto, che corrono sui nostri stessi circuiti».

DIVERSE LE TEMPERATURE DIFFERENTE LA FORNITURA DI GOMME La Bridgestone ha rivisto la fornitura per il GP Giappone, perché rispetto alla data originaria, in aprile, le condizioni meteo e quelle dell’asfalto sono cambiate. Sono state quindi scelte gomme di mescola più dura: per una volta è scomparsa la “soft”, e sono state portate la “medium” e la “hard”. I tecnici della Casa giapponese (la cui sede dista un paio d’ore di auto dal circuito di Motegi) hanno poi riproposto le gomme a mescola differenziata posteriori, ormai una costante in quasi tutte le piste del campionato. motosprint

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MotoGP Giappone Dai box

BASTA MOTOGP PER INTERWETTEN Costi folli, budget irraggiungibili MOTEGI – Il proprietario del Team Interwetten, Daniel Epp, a Motegi ha fatto sapere alla Honda di non avere un budget per la prossima stagione. Lo svizzero non è riuscito a trovare uno sponsor e quindi diventa dura ordinare la RCV 2011. Per ora Hiroshi Aoyama è virtualmente a piedi, e le Honda in pista per il 2011 sono (sempre virtualmente) cinque. I problemi della Dorna si stanno amplificando, anziché ridursi. Già sta lottando per convincere la Suzuki a schierare due moto (e non una soltanto) per la prossima stagione, e senza la sesta Honda la griglia sarebbe davvero scarna. I tempi sono durissimi, ma i costruttori ci stanno mettendo del loro per inasprire una situazione che viene chiamata “crisi” ma forse potrebbe essere definita “follia”. Nonostante le enormi difficoltà dei team satellite nel reperire denaro, la Honda chiede circa 2,8 milioni di euro per il leasing di una moto, la Ducati circa 2,4 milioni. Sono cifre grosse in generale, ma diventano assurde se si parla di gare di moto: uno sport che sta vivendo un momento di enorme difficoltà perché sono crollate le vendite e perché non si riescono più a trovare aziende in grado di investire cifre così grandi. Le Case si difendono parlando di elevatissimi costi per la progettazione e lo sviluppo delle moto, nonché per la manutenzione dei motori (da quando hanno la distribuzione a valvole pneumatiche impongono costi di revi-

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sione altissimi) ma non può essere solo questo. Il sospetto è che le Case usino i team satellite per finanziare l’attività dei propri team ufficiali. Ma ormai la corda sta per spezzarsi, perché i team satellite non ce la fanno più. Una stagione di MotoGP, con un solo pilota, si potrebbe affrontare anche con 4,5 milioni (considerando i contributi IRTA e Dorna) ma resta una cifra molto difficile da reperire. L’assurdità della situazione è amplificata dal fatto che queste cifre vengono richieste per il leasing, cioè per l’utilizzo di un paio di moto da riconsegnare al costruttore a fine stagione. I team non diventano proprietari di niente, non possono decidere nulla, né sviluppare una propria tecnologia. Che senso ha, quindi, continuare a spendere quasi 3 milioni di euro per usare una moto per una decina di mesi? È una delle domande più ricorrenti nel paddock e negli uffici della Dorna, visto che alla fine è sempre grazie ai contributi dell’organizzatore del campionato che le squadre satellite riescono a correre ogni anno. E questa situazione – che è ormai insostenibile anche per la Dorna – è alla base della rivoluzione del 2012: il ritorno alle “mille” e a moto meno sofisticate e quindi meno costose, dovrebbe permettere ad altri costruttori di entrare e aprirebbe le porte alle engineering. Ma intanto bisogna soffrire anche per il 2011, stagione in cui i costi resteranno (assurdamente) alle stelle.

GESTIONE ELETTRONICA

UN INGEGNERE GIAPPONESE AIUTA SIC AL SUO arrivo a Motegi Marco Simoncelli si è visto consegnare dalla HRC un telaio ulteriormente modificato: si tratta di una versione molto simile, quanto a rigidezze, a quella che sta utilizzando Dovizioso. Marco l’ha provato venerdì, poi ha deciso di rimetterlo nelle casse. Il lavoro di messa a punto e adattamento avrebbe richiesto troppo lavoro, durante il week-end. La HRC ha fatto però un regalo ancora maggiore al romagnolo: gli ha affiancato un ingegnere elettronico che ha aiutato i tecnici della squadra nella comprensione della nuova, complicatissima, gestione elettronica del motore. Simoncelli ha iniziato ad utilizzarla dal GP di Laguna Seca, con molte difficoltà nella messa a punto. Ora spera che la Honda decida di lasciargli l’ingegnere giapponese anche per la restante parte del campionato.

C’È LO SPONSOR

PIÙ ALLUNGO

MOTORE “EVOLUZIONE” ANCHE PER ROSSI PROMESSA NEGATA

LA HONDA (500) DELLA DISCORDIA IL CIRCUITO di Motegi ospita uno dei più bei musei del mondo, per un appassionato di moto: si tratta del Collection Hall della Honda, che racchiude il meglio della produzione agonistica della Casa (GP, SBK, 8 Ore di Suzuka, cross, trial, Dakar...). «È un po’ di anni che evito di andarci – ha detto Valentino Rossi –: là dentro è esposta anche la NSR 500 che dovrebbe essere nel mio garage, quindi non ci vado per non innervosirmi». Valentino non ha ancora digerito l’episodio del 2001: la HRC acconsentì a regalargli la NSR in caso di vittoria del titolo. Rossi divenne campione (fu l’ultimo anno della 500) ma la Honda si rimangiò la parola e non gli regalò mai la moto.

IN DEROGA AL REGOLAMENTO

BAUTISTA IN PISTA COL SETTIMO MOTORE LA SUZUKI ha cominciato a beneficiare dell’accordo tra le Case che le permette di utilizzare tre motori in più rispetto alle altre (almeno fino a quando non conquisterà il suo primo podio). Sabato mattina Alvaro Bautista ha iniziato ad utilizzare il suo settimo motore della stagione (il limite sarebbe di 6 motori). Sempre in Giappone, Loris Capirossi ha invece iniziato ad usare il motore numero 6.

IL REPARTO corse Yamaha ha portato a Motegi motori “evoluzione” per i due piloti ufficiali. Non sono versioni 2011, ma sono comunque un passo avanti. «Il motore allunga di più nelle ultime marce: dalla quarta alla sesta il passaggio è molto più forte, la moto spinge di più» ha detto Rossi. Che ha cominciato ad usarlo già venerdì: per lui si è trattato della punzonatura del quinto motore, sui sei regolamentari, quindi ne potrà avere un altro a disposizione. Invece Lorenzo ha già usato il quinto motore, quindi il propulsore nuovo diventa il sesto. E il solo a disposizione, per lui. Ecco perché ha cominciato ad usarlo solo sabato pomeriggio.

NEUKIRCHNER IN PRAMAC. FORSE IN GERMANIA è nata una società che si chiama FourGP (i soci sono quattro), costituita con l’obiettivo di lavorare nella MotoGP e sostenere piloti tedeschi. Il primo è Max Neukirchner. Questa società ha infatti offerto al Team Pramac un pool di sponsor per pagare la stagione 2011 del pilota tedesco. L’accordo, sulla carta, è già fatto, al punto che si stanno preparando i contratti. Però manca ancora la cosa più importante: il versamento della fideiussione bancaria a garanzia dell’investimento. È un “dettaglio” ritenuto fondamentale dalla Pramac, per arrivare a stringere l’accordo. Neukirchner diventerebbe così il secondo pilota della squadra satellite della Ducati ma con colori e sponsor diversi da quelli che avrà Loris Capirossi (il quale ha già firmato il contratto).

SUZUKI CI PENSA MOTEGI – Carmelo Ezpeleta ha incontrato nel paddock importanti dirigenti della Suzuki; all’ordine del giorno la discussione sul futuro della Casa di Hamamatsu nella MotoGP. Dopo il meeting i giapponesi si sono riservati alcuni giorni per decidere, e probabilmente entro il GP Australia (cioè entro due gare) verrà annunciata la decisione. Il problema riguarda non tanto la continuazione del programma, quanto lo schieramento per il 2011: la Suzuki vuole una sola GSV-R (per Bautista, che ha già un contratto) ma la Dorna sta lavorando per fare in modo che vengano schierati ancora due piloti (e in questo caso il compagno di squadra di Bautista sarebbe Randy De Puniet. La Dorna, facendo pressioni anche all’interno della MSMA (ma in particolare attraverso Honda e Yamaha) sta cercando di convincere i dirigenti della Suzuki ad accettare una soluzione per mantenere due moto sulla griglia.

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NEXT ROUND: 23-24 OTTOBRE RACALMUTO (AG)

La partenza del quinto appuntamento in Sicilia per il Trofeo ScooterMatic Extreme di quest’anno!

Trofeo ScooterMatic Extreme ITALIA Sicilia Racalmuto (AG) - 26/9/2010

Classifica Assoluta finale per somma dei punti Pos.

1 2 3 4 5 6 7

85 69 64 15 88 26 8

Pilota

Team

Alongi S. Stabile Mannone G. Maggio A. De Marco C. Angi G. Bonfiglio A.

Marmitta DEV Corse DEV Corse DEV Corse DEV Corse DEV Corse Bonfiglio

Gara1 Gara2

25 22 20 18 15 16 1

20 22 18 16 15 14 25

45 44 38 34 30 30 26

Alongi (85) ha portato a casa il gradino più alto del podio, qui tallonato da Mannone (64), terzo assoluto finale. In alto a destra: sono venuti come wild card in vista dell’appuntamento di Adria, ma Bonomo (29) e Calabrò (46) sono stati i due più veloci in pista.

Quinto posto per un sempre più convincente De Marco (88). Pos

www.

piccole noie che mi hanno impedito di andare forte. Qui ho il record della Scootermatic, ma le condizioni di oggi comunque impedivano anche solo di avvicinarsi a quel limite”. Buono per Calabrò che piazza una buona serie di giri e si porta in pole con discreto margine sugli inseguitori. Alle sue spalle c’è Bonomo davanti ad Alongi e Stabile che completano la prima fila, ma dietro scalpitano Mannone, Bonfiglio e Maggio (racchiusi in un fazzoletto) e Angi che non riesce a girare con continuità. De Marco è attardato da problemi e parte in terza fila. Domenica si presenta con sole e temperatura piacevole e al via di gara 1 è subito bagarre fra Calabrò (che parte fortissimo) e Bonomo che si mette in scia. Alle loro spalle Si forma un trenino compatto fra i protagonisti del Trofeo Sicilia. I due ospiti allungano con un passo insostenibile per gli altri, ma dietro non si risparmiano staccate e giochi di scia. Al quarto giro Calabrò sbaglia all’ingresso del “Cavatappi” e scivola, ripartendo subito ma lasciando il comando a Bonomo. Il palermitano ringrazia e se ne va e non serve a nulla la serie di giri veloci messi in sequenza dal messinese. Il rider del Team Marmitta vince con 5 secondi di vantaggio su Calabrò, mentre dietro un errore a centro gruppo fa leggermente distanziare i concorrenti che chiudono con Alongi in terza posizione (primo del Trofeo Sicilia) davanti a Stabile, Mannone e Maggio. Più attardato, settimo assoluto, è

.com

Stabile (69) con due secondi posti si piazza secondo assoluto nella classifica di giornata.

perde la scia dell’avversario. Davanti intanto Calabrò prova la zampata vincente segnando il suo giro veloce ma Bonomo fa ancora meglio, respingendo gli attacchi del messinese e vincendo anche gara 2 per 181 millesimi di secondo. Bella la volata per il terzo posto: Bonfiglio è incollato allo scarico di Stabile ed attacca andandosi a riprendere la posizione per pochi centesimi. Quinto è Alongi che regola in volata il coriaceo Mannone. Settimo posto per Maggio che precede De Marco (che finalmente gira con tempi dignitosi) e Angi, calato nel finale. Sul gradino più alto del podio finisce Francesco Bonomo, felicissimo della doppia vittoria: “Fa morale ed è stato un buon allenamento in vista di Adria – confessa il portacolori del Team Marmitta – Il Trofeo Italia è già stato vinto da Mannino ma alle sue spalle siamo molti racchiusi in pochissimi punti. Potrei anche sperare di finire il Trofeo in seconda posizione e sarebbe un bel successo per i piloti siciliani. Secondo gradino del podio per Calabrò che mastica un po’ amaro: “Non ci voleva la scivolata, ma il freno non ha risposto come doveva – dice il messinese – speravo di rifarmi in gara 2 ed invece ho avuto una mancanza di carburatore proprio nella volata finale. Ora c’è Adria e mi sento in forma: sono certo di fare una bella gara”. La terza piazza nell’assoluta va a Davide Stabile, coriaceo e determinato fin sotto la

bandiera a scacchi: “Beh, alla fine torno a casa con due coppe, quella dell’assoluta e quella del secondo posto del trofeo Sicilia – dice il portacolori della DeV - anche se ho sperato di aggiudicarmi la gara.”. La classifica della terza prova del Trofeo Sicilia va a Salvatore Alongi, grazie alla vittoria in gara 1 e il terzo posto in gara 2: “alla fine ho guadagnato un altro punto su Stabile rafforzando la mia leadership in campionato” dice il pilota del team Marmitta. Terzo chiude Gianni Mannone che ora è quarto in classifica, nonostante una gara in meno. La palma della sfortuna va ad Angelo Bonfiglio: il vincitore di gara 2 finisce dietro in classifica per il ritiro patito nella prima manche, ma ancora una volta ha dimostrato di avere la stoffa per essere uno dei protagonisti del Trofeo Sicilia Scootermatic Extreme Malossi, ma dovrà fare i conti anche con con il regolarissimo Maggio, De Marco e Angi che comunque stanno dimostrando una buona crescita in questo primo anno nei Trofei targati Race Service. L’appuntamento con l’ultima prova del trofeo Sicilia è per il 23 e 24 ottobre ancora una volta sull’autodromo di Racalmuto. Ilio Ascione A destra: premiazione per il Trofeo Sicilia incorona Alongi davanti a Stabile e Mannone, mentre vengono premiati Bonomo, Calabrò e Stabile per quella assoluta di giornata!

1 2 3 5 6 8 10 4 7 9 11 12 13

85 69 15 88 64 26 8 13 9 164 34 65 19

Pilota

Team

Tot

Alongi S. Stabile D. Maggio A. De Marco C. Mannone G. Angi G. Bonfiglio A. Passalacqua D. Iovino F. Rizzo P. Foderà P. Bonafede A. Bonarrigo G.

Marmitta DEV Corse DEV Corse DEV Corse DEV Corse DEV Corse Bonfiglio DEV Corse Lunardi MRT DEV Corse

138 118 97 83 83 72 66 62 42 40 33 27 2

Red Racing

45 44 34 30 38 30 26 -

13 43 32 28 23 42 40 29 45 13 2 27

50 42 34 26 29 40 34 31 2

ORGANIZZAZIONE/COMUNICAZIONE

race@raceservice.com FOTOSPORT www.fotosport.biz

Racalmuto 06/06

Angi, mentre ottavo finisce De Marco che solo nel finale riuscirà a girare con qualche problema in meno. Gara 2 e si ripete lo scenario di gara 1: i due big vanno subito in fuga ma questa volta Bonfiglio (costretto a fermarsi subito in gara 1) prova a tenere il passo degli ospiti. Calabrò e Bonomo si alternano in testa ad ogni staccata e Bonfiglio li tiene a vista per i primi giri. Intanto Stabile rompe gli indugi a metà gara e comincia ad attaccare. Al nono giro riesce a ricucire lo strappo con Bonfiglio e si porta in terza posizione. Ma Bonfiglio non

Maggio (15) chiude la giornata con un quarto posto assoluto.

Senza respiro!

Pian dell’Occhio 26/06

E’ festa a Racalmuto per la terza prova del Trofeo Malossi Scootermatic Extreme Sicilia sull’Autodromo dei Templii: i sorrisi dei rider intervenuti la dicono lunga sul clima che si respira anche in Trinacria, dove la pattuglia multicolore regala il solito spettacolo esaltante con risultati incerti fin sotto la bandiera a scacchi. Ad accrescere il valore della prova anche due Wild Card eccellenti: Letterio Calabrò, protagonista del Trofeo Nazionale Scooter Velocità, e Francesco Bonomo, vice campione del Trofeo Italia girone Sicilia, unico in grado di contrastare la marcia trionfale del campione assoluto Nicola Mannino. I due ospiti hanno colto al volo l’occasione per mettere a punto i mezzi in vista del Malossi Day, finalissima di tutti i Trofei Malossi in programma sull’International Raceway di Adria. Primo turno di prove ufficiali con pista ancora umida per le piogge cadute nei giorni precedenti. A mettersi in luce è Angelo Bonfiglio che, in progressione, va a cogliere la pole del sabato mattina davanti a Stabile, Mannone e Angi. Nel pomeriggio pista asciutta anche se non in condizioni ottimali. Bonomo scende in pista e si lancia segnando subito un ottimo tempo. Fortuna per lui perché poi girerà piano per una serie di piccoli inconvenienti con il muletto: “ho lo scooter da gara ma non voglio rovinarlo in vista delle finali di Adria – afferma il palermitano – menomale che sono partito subito forte perché poi ho avuto una serie di

Classifica Trofeo Racalmuto 26/09

GIOCHI di SCIE

A Racalmuto va in scena lo spettacolo delle scie: sorpassi ad ogni curva. Alla fine vince Alongi mentre Bonomo domina da wild card


Moto2 Giappone

Vittoria e 81 punti di vantaggio per Elias. Ma con il secondo posto Simon mantiene aperti i giochi

PER TUTTA LA GARA, JULIAN SIMON (60) NON HA MOLLATO UN ATTIMO TONI ELIAS (24).

motosprint

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Festa rimandata rimandata

M

OTEGI – Karel Abraham, sorpren-

dentemente terzo, ha festeggiato con maggiore enfasi rispetto a quanto ha fatto Toni Elias, che ha vinto. E il motivo c’è. Il ceco ha conquistato il suo primo podio nella “middle class”, quando nemmeno lo sognava, e lo ha fatto beffando a poche curve dall’arrivo Alex De Angelis, che continua ad andare forte, ma la Moto2 proprio non sembra essere generosa con lui: a rallentarlo, questa volta, è stato un problema di pescaggio della benzina che ha determinato in alcuni momenti anche lo spegnimento della sua moto. Elias ha vinto con pieno merito una gara difficile, perché ha dovuto guidare con l’ombra di Julian Simon sempre ben visibile ad ogni curva. Pur se in fondo ha dominato, Elias non è mai stato solo: Simon gli è rimasto incollato per tutta la gara, cercando un varco e sperando di indurre il rivale all’errore. E non si è mosso da lì, cioè dalle sue costole, fino alla bandiera a scacchi. Ma Elias non ha sbagliato niente, e con questa vittoria ha compiuto «un gran bel passo verso il titolo», come lui stesso ha detto dopo la gara, cercando di trattenere un sorriso che si faceva largo con la stessa aggressività con la quale Toni ha vinto. Giustamente, il ragazzo non vuole perdere la concentrazione – non adesso che il bersaglio è a un passo – ma è indubbio che tutto stia procedendo nel senso più logico: lui è il più forte, merita la leadership e quindi anche il titolo 2010. Elias vince quando serve, limita i danni se ce n’è bisogno. Insieme al suo capotecnico, Fabrizio Cecchini, sta facendo un grande lavoro. Il catalano sarebbe stato già campione a Motegi, se Simon non avesse concluso in zona punti. Se il suo rivale avesse commesso un errore, una evenienza per nulla improbabile in Moto2. Ma Simon è stato bravo, quindi la festa è solo rimandata. Elias sta viaggiando verso la Malesia con 81 punti di vantaggio nei confronti di Simon: a Sepang, quindi, potrebbe chiudere la partita.

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Il migliore degli italiani è De Angelis (quarto). Problemi per Iannone alla fine solo tredicesimo motosprint

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Moto2 Giappone

Pole Position

CORRE “A GETTONE”

DE ANGELIS VA IN MALESIA

SEMPRE E SOLO SPAGNOLI

ALEX De Angelis correrà in Malesia, questo fine settimana. Gli è stato detto di fare il biglietto aereo solo venerdì, in Giappone. Non è una stranezza, ma la realtà: il sammarinese ha un accordo con il Team JiR per correre “a gettone”, cioè si decide gara per gara che cosa farà. Alex l’ha presa bene: «non è una situazione molto serena, ma mi trovo bene con la squadra e mi piace la moto, che tra l’altro stiamo sviluppando insieme. Non è neppure escluso che nel futuro possa stabilirmi qui con un contratto ben più solido».

PER Julian Simon si è trattato della pole numero due, nella Moto2, mentre Marc Marquez ha conquistato la numero 9, nella 125. In ogni caso, sono stati gli spagnoli a dominare le prove di qualificazione. Marquez ha quindi eguagliato il record (9 pole nella stessa stagione) che fecero segnare Roberto Locatelli (nel 2000) e Mattia Pasini (nel 2007). I migliori azzurri sono stati Simone Grotzkyj (ottavo) nella 125 e Claudio Corti (quinto) nella Moto2.

IN GIAPPONE è andata bene alla Spagna e male all’Italia. L’immagine di Andrea Iannone che rientra al box e poi si tiene per molto tempo la testa tra le mani identifica bene il GP Giappone degli italiani. Un mezzo disastro, diciamolo pure. Iannone ha corso una gara agitata, iniziata male e finita peggio. Il ragazzo di Vasto non è mai riuscito a risolvere i problemi di trazione (avuti per tutto il week-end) e le difficoltà emerse in prova sono state confermate in gara. Dove alla fine è stato tredicesimo. Dopo una partenza sofferta e un susseguente “dritto” mentre cercava di recuperare. Il migliore dei nostri è stato il sammarinese De Angelis, che ad un certo punto sembrava avere il podio saldamente in mano. Lo aveva conquistato a tre quarti di gara attaccando Yuki Takahashi (che è andato in crisi con l’assetto della sua moto, diventata via via sempre più instabile sia in frenata che in accelerazione) e a quel punto Karel Abraham, che lo seguiva, non sembrava un pericolo. Invece il ragazzo della Repubblica Ceca è stato ben più che uno spauracchio: ha inseguito Alex, lo ha raggiunto, lo ha superato approfittando dei guai della moto del sammarinese. Buon per Alex che anche Scott Redding aveva i suoi problemi (con la leva del cambio): l’inglese ha badato solo a salvaguardare la quinta piazza, senza dare fastidio. Roberto Rolfo si è ritrovato a metà gruppo dopo il via, ma non è riuscito ad organizzare una rimonta efficace e alla fine è stato nono. Simone Corsi è stato invece undicesimo. È partito dalle retrovie, quindi ha dovuto darsi motosprint

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Doppioforcellone

LA LOTTA PER IL PODIO TRA DE ANGELIS (15) E ABRAHAM (17) SI RISOLVERÀ A FAVORE DEL CECO. IN ALTO, IANNONE (29) CONTRO CORSI (3) NELLE RETROVIE.

da fare sin dall’inizio. Nel settimo giro era in settima posizione quando ha commesso un errore: ha sbagliato una cambiata a centro curva, che gli ha fatto perdere molte posizioni. Il romano ha dovuto quindi ricominciare tutto da capo, ma è riuscito a conquistare qualche punto. Peggio di lui hanno fatto Claudio Corti (che è stato quattordicesimo) e Raffaele De Rosa (quindicesimo). Corti è stato rallentato dalla mancanza di grip al posteriore, un problema

UN TEMPO AL GP GIAPPONE SI VEDEVANO MOTO BIZZARRE, OPPURE AVANZATISSIME. QUEI TEMPI SONO FINITI, MA A MOTEGI SI È VISTA UNA SOLUZIONE UN PO’ CURIOSA, SU UNA MOTO2 AFFIDATA A KOUKI TAKAHASHI, IL FRATELLINO DEL PIÙ NOTO YUKI. SI TRATTA DEL FORCELLONE “DOPPIO” (L’IDEA RIPRENDE IL “PARALEVER” BMW) REALIZZATO DALLA BURNING BLOOD. MIRA A RENDERE LA MOTO PIÙ STABILE IN ACCELERAZIONE. MA LA SUA COMPLICAZIONE NON SEMBRA GIUSTIFICATA, PER UNA 600 QUATTRO TEMPI DI QUESTO LIVELLO.

che ha limitato anche il suo compagno di squadra, Jules Cluzel. De Rosa ha dovuto recuperare una brutta partenza, poi ad un certo punto ha anche dovuto far fronte ad una perdita di potenza dell’impianto frenate anteriore. Alla fine è stato quindicesimo. Alex Baldolini ha lottato a lungo nelle retrovie, senza però riuscire a trovare la via per la zona punti, e nel finale è caduto scontrandosi con Joan Olive.

VOCI SMENTITE

ROSSI NON FARÀ UN TEAM L’IRTA, l’associazione dei team, sta valutando se accettare l’iscrizione di nuove squadre: si vogliono salvaguardare i team che hanno già iniziato ad investire nella nuova middle class. Tra le squadre “in attesa” c’è anche quella che stanno creando attorno ad Andrea Iannone. In questo progetto sono coinvolti Alessio Salucci detto Uccio (inseparabile amico di Valentino Rossi), il papà (Rino Salucci), il papà di Iannone (che si chiama Regalino) e un altro imprenditore. Alla vigilia del GP Giappone era circolata la voce che in realtà dietro questo progetto vi fosse Valentino Rossi, il quale però ha fatto chiarezza appena arrivato a Motegi: «io non c’entro nulla con questo progetto, è presto per occuparmi di una cosa come questa. Io sono fuori». Il futuro della squadra è nelle mani della IRTA. Se non si concretizzerà, Andrea Iannone resterà nel Team Speedup. ALEIX ESPARGARÓ TRATTA CON SPEEDUP Aleix Espargaró ha già parlato con Luca Boscoscuro, il titolare del Team Speedup (che schiera Iannone e Talmacsi) per il 2011. Lo spagnolo sente odore di licenziamento dal team Pramac MotoGP (per fare spazio a Neukirchner, che porta in dote lo sponsor...). 3000 EURO DI MULTA PER CORTI Claudio Corti durante le qualifiche ha infranto il regolamento, riguardo la norma 1.21.2 che sanziona “chi guida in modo irresponsabile“. Si è quindi beccato 3000 euro di multa, dalla FIM. PRIMA LISTA 2012. TRE ITALIANE FUORI È stata diramata una prima lista di team accettati per la Moto2 del 2011: per ora si tratta di 15 squadre per un totale di 29 piloti. La Dorna ha ricevuto ben 61 richieste di iscrizioni di altrettanti piloti, alla fine si dovrebbe arrivare ad accettarne 36. Mentre ci sono squadre inserite in una lista d’attesa, si sa già che alcune sono state escluse dal mondiale 2011. Tra queste vi sono anche tre strutture italiane: Matteoni, Caretta, Italtrans.

Le pagelle Toni Elias

Julian Simon

Alex De Angelis

Andrea Iannone

Dà sempre l’idea di soffrire moltissimo, durante e dopo la gara, ma è solido come una quercia. Anche in Giappone lo ha confermato, con una gara perfetta.

Gli è mancato il momento dell’attacco: è rimasto incollato a Elias, senza mai raggiungerlo. Simon è saldamente secondo, ma è tardi per insidiare Elias.

Bella gara. Peccato ci sia sempre qualcosa che gli rovina i piani. È in un momento delicato: ha bisogno di un risultato vero, che però sembra non arrivare mai.

Le giornate “no” esistono, e Andrea ne ha vissuta una a Motegi. Non è stata tutta colpa sua, però non è mai stato incisivo. Insomma, meglio pensare a Sepang.

Coriaceo 9

Tardivo 8

Irrisolto 8

Giornata no 5

OMAGGIO A TOMIZAWA IN GIAPPONE. A ESTORIL E VALENCIA SULLA SUA MOTO SALIRÀ KENAN SOFUOGLU.

Hanno detto Toni Elias «Mi sono imposto di stare calmo, e di non pensare a quello che c’è in ballo da un po’ di gare... (il titolo ndr). Ho cercato di stare sempre davanti a Simon, perché pensavo che sarebbe riuscito a scappare se lo avessi lasciato davanti. È andata bene. Questa vittoria è un altro bel passo verso il titolo, però non cambio il mio modo di correre: anche in Malesia cercherò di vincere la gara, poi faremo i conti alla fine».

Julian Simon «È stata dura, per me. Toni era molto determinato, guidava bene. Io non ero proprio a posto in accelerazione, così ho deciso di stare dietro ad aspettare. Volevo mettere pressione a Toni, e l’ho fatto, ma lui ha resistito. È stato bravo, si è meritato la vittoria».

Karel Abraham «Fino ad un certo punto non ho nemmeno pensato alla possibilità di andare sul podio, ma nel finale mi sono reso conto che se ci avessi creduto magari ce l’avrei potuta fare. È stato incredibile: ho superato Alex ed ero lì. Sul podio. Grande!».

Alex De Angelis «Il motore si è spento a 5 giri dalla fine, quando cercavo di allungare su Takahashi, e poi due volte nell’ultimo giro: la prima in rettilineo, e per poco non mi sono fatto tamponare da Abraham, poi nelle ultime curve. Dove Abraham mi ha passato. In questa gara abbiamo montato un serbatoio più piccolo, per migliorare la mia posizione in sella, ma sul finire della gara la pompa non riusciva a pescare benzina». motosprint

45


Moto2 Giappone

13 — — 9 8

25 8 — 16 11

25 20 13 — 16

11 7 25 13 16

6 16 4 20 —

20 10 25 16 4

11 16 3 20 10

25 — 20 — —

25 11 16 5 8

25 20 13 9 11

25 20 — 16 13

13 20 25 6 11

E

34

TO TA L

20

GR gi AN ug BR no 26 ETA GN OL gi A AN ug DA no

6

ITA giu LI gn A o

FR m AN ag CI gio A

SP ma AG gg NA io

QA ap TA ri R le

Moriwaki Suter Speed Up Moriwaki Motobi

23

Spagna Spagna Italia Svizzera Italia

2

Toni Elias Julian Simon Andrea Iannone Thomas Luthi Simone Corsi

11

1. 2. 3. 4. 5.

Factory Brakes

23

2010

TREDICI GARE che hanno visto piloti italiani e francesi sfidarsi in diverse categorie hanno assegnato i titoli italiani e internazionali nel Malossi Day corso l’1, 2 e 3 ottobre ad Adria. Massimo Mendogho si conferma il più forte anche nel Trofeo Nazionale Scooter 2010 battendo Santo Russo che si rifà vincendo gara e trofeo TMax Cup 2010. Villani vince la gara della GP80, ma il campione 2010 è Simone Pellegrino. Il pugliese Melone con la seconda vittoria nella Malossi Day Cup davanti a Pelloni, fresco campione 2010 della ScooterMatic Nord ipoteca il titolo 2010. Tra i Superscooter vincono Niccolò Baldi (gara e stagione) categoria Nazionale Scooter e Bressan (solo gara) nella ScooterMatic Italia. Successo stagionale per Furini negli Open della R125 Cup mentre tra i rookie vince gara e stagione Savio e tra le ragazze Ilena Fackl. Nella sfida italo francese della Malossi Day Cup è un 2 a 1 per l’Italia: Pannone trionfa tra i TMax, Furini tra i GP180 mentre Dumont batte Gammino nei GP80. Alvise Ulrich

TEMPERATURA TEMPERATURA ESTERNA (°C) ASFALTO (°C)

40 23

Interasse Variabile

Campionatopiloti

NUMERO GIRI

MALOSSI DAY

Dischi SuperSport

17

PILOTI AL VIA

Pompa 19RCS

1. Julian Simon 1’53”653 alla media di 152,073 km/h 2. Toni Elias 1’53”666 3. Alex De Angelis 1’53”737 4. Karel Abraham 1’53”866 5. Yuki Takahashi 1’53”997 6. Andrea Iannone 1’54”013 7. Alex Debon 1’54”015 8. Simone Corsi 1’54”022 9. Scott Redding 1’54”040 10. Thomas Luthi 1’54”162 11. Stefan Bradl 1’54”219 12. Roberto Rolfo 1’54”269 13. Raffaele De Rosa 1’54”325 14. D. Aegerter 1’54”388 15. Jules Cluzel 1’54”429 16. Yonny Hernandez 1’54”487 17. Claudio Corti 1’54”569 18. Gabor Talmacsi 1’54”802 19. Hector Faubel 1’54”802 20. Axel Pons 1’54”904 21. Kenny Noyes 1’54”946 22. Sergio Gadea 1’55”000 23. Michael Ranseder 1’55”005 24. Mike Di Meglio 1’55”017 25. Kazuki Watanabe 1’55”090 26. Alex Baldolini 1’55”149 27. Ratthapark Wilairot 1’55”150 28. Anthony West 1’55”340 29. Fonsi Nieto 1’55”381 30. Valentin Debise 1’55”547 31. Ricard Cardus 1’56”008 32. Mashel Al Naimi 1’56”322 33. Hiromichi Kuniwawa 1’56”499 34. Yannick Guerra 1’56”602 35. Joan Olive 1’56”688 36. Vladimir Ivanov 1’56”742 37. Robertino Pietri 1’56”900 38. Kouki Takahashi 1’57”142 39. F. Lamborghini 1’57”286

1. Toni Elias Moriwaki in 43’50”930 110,423 km alla media di 151,095 km/h 2. Julian Simon Suter a 0”315 3. Karel Abraham FTR a 9”839 4. Alex De Angelis Motobi a 10”178 5. Scott Redding Suter a 11”237 6. Yuki Takahashi Tech 3 a 12”778 7. Stefan Bradl Suter a 17”284 8. Thomas Luthi Moriwaki a 17”892 9. Roberto Rolfo Suter a 19”235 10. Alex Debon FTR a 19”568 11. Simone Corsi Motobi a 22”713 12. Dominique Aegerter Suter a 23”417 13. Andrea Iannone Speed Up a 25”847 14. Claudio Corti Suter a 27”528 15. Raffaele De Rosa Tech 3 a 28”696 Suter a 29”629 16. Jules Cluzel 17. Sergio Gadea Pons Kalex a 34”072 18. Mike Di Meglio Suter a 37”087 19. Axel Pons Pons Kalex a 40”460 20. Michael Ranseder Suter a 40”653 21. Gabor Talmacsi Speed Up a 40”855 22. Kenny Noyes Promoharris a 42”287 23. Anthony West MZ-RE Honda a 44”814 24. Ratthapark Wilairot Bimota a 46”745 25. Kazuki Watanabe Suter a 49”749 26. Valentin Debise ADV a 49”964 27. Ricard Cardus Bimota a 1’14”349 28. Mashel Al Naimi BQR-Moto2 a 1’15”823 29. Yannick Guerra Moriwaki a 1’16”189 30. Hector Faubel Suter a 1’21”900 31. Robertino Pietri Suter a 1’26”024 32. Vladimir Ivanov Moriwaki a 1’27”673 33. Ferruccio Lamborghini Moriwaki a 1’41”644 34. Kouki Takahashi RBB a 1’45”570 RITIRATI Promoharris al 22. giro Joan Olive I.C.P. al 22. giro Alex Baldolini BQR-Moto2 al 21. giro Yonny Hernandez Bimota al 12. giro Hiromichi Kunikawa Moriwaki al 4. giro Fonsi Nieto NON HA FINITO IL PRIMO GIRO TSR Yusuke Teshima NON PARTITO Moriwaki Shogo Moriwaki

1’53”008 1’53”292 1’53”439 1’53”504 1’53”507 1’53”545 1’53”561 1’53”591 1’53”601 1’53”747 1’53”817 1’53”830 1’53”920 1’53”929 1’53”954 1’53”961 1’54”070 1’54”252 1’54”363 1’54”390 1’54”417 1’54”498 1’54”504 1’54”529 1’54”565 1’54”596 1’54”631 1’54”645 1’54”837 1’55”413 1’55”544 1’55”548 1’55”955 1’56”139 1’56”148 1’56”280 1’56”445 1’56”474 1’56”624 1’56”849 1’57”115

AU ot ST tob RA re 31 LIA PO ot RT tob OG re 7 ALL VA nov O LE em NC b IA re

1’53”951 1’54”458 1’54”940 1’53”671 1’54”983 1’54”456 1’54”526 1’54”445 1’54”331 1’54”051 1’54”349 1’54”317 1’54”708 1’54”822 1’54”824 1’54”019 1’55”110 1’54”265 1’54”727 1’54”935 1’55”405 1’54”709 1’55”309 1’55”314 1’55”107 1’54”842 1’55”245 1’55”085 1’55”368 1’55”859 1’55”967 1’56”638 1’56”443 1’55”549 1’56”813 1’57”626 1’56”223 1’57”159 1’56”911 1’58”063 1’57”984

re

Spagna G. Bretagna Giappone Spagna Italia R. S. Marino Rep. Ceca Germania Colombia Italia Italia Svizzera Francia Spagna Italia Svizzera Italia Italia Francia Spagna USA Thailandia Austria Spagna Giappone Spagna Giappone Ungheria Spagna Giappone Australia Francia Italia Spagna Venezuela Qatar Spagna Spagna Ucraina Giappone Giappone

3

Julian Simon Scott Redding Yuki Takahashi Toni Elias Claudio Corti Alex De Angelis Karel Abraham Stefan Bradl Yonny Hernandez Andrea Iannone Roberto Rolfo Dominique Aegerter Jules Cluzel Fonsi Nieto Alex Baldolini Thomas Luthi Raffaele De Rosa Simone Corsi Mike Di Meglio Sergio Gadea Kenny Noyes Ratthapark Wilairot Michael Ranseder Hector Faubel Yusuke Teshima Alex Debon Shogo Moriwaki Gabor Talmacsi Axel Pons Kazuki Watanabe Anthony West Valentin Debise Ferruccio Lamborghini Ricard Cardus Robertino Pietri Mashel Al Naimi Joan Olive Yannick Guerra Vladimir Ivanov Hiromichi Kunikawa Kouki Takahashi

Giriveloci

4

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. 25. 26. 27. 28. 29. 30. 31. 32. 33. 34. 35. 36. 37. 38. 39. 40. 41.

Altraguardo

CA lug TA lio LU N 18 YA GE lu RM gli AN o 15 IA RE ag P. os CE to C 29 A IN ag DI o AN st AP o OL 5 IS SA set N tem MA b 19 RINO re AR se AG tte ON m b

Alvia

GI otto AP b PO re 10 NE MA ot LE tob SI re A

LI BE RE

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il tabellone

25 20 3 8 5

249 168 147 138 113

46

Mescola SC

Mescola SA

Distribuito da:

ORGANIZZAZIONE/COMUNICAZIONE

Strada

motosprint

Pista

Mescola RC

Pista/Strada

6. Talmacsi 95; 7. Cluzel 94; 8. Takahashi 86; 9. Tomizawa 82; 10. Gadea 59; 11. Redding 58; 12. Debon 52; 13. Bradl 52; 14. Rolfo 50; 15. Abraham 49; 16. Aegerter 49; 17. Nieto 41; 18. Wilairot 30; 19. Hernandez 27; 20. De Angelis 24; 21. Di Meglio 24; 22. Noyes 18; 23. Corti 18; 24. West 17; 25. Baldolini 14; 26. Pasini 12; 27. Cudlin 9; 28. Simeon 9; 29. Faubel 8; 30. Di Salvo 7; 31. De Rosa 5; 32. Pesek 5; 33. Pirro 2; 34. Ranseder 2; 35. Pons 2; 36. Ivanov 2; 37. Tode 2; 38. Teshima 1.

race@raceservice.com motoitalia@motorquality.it www.motorquality.com

www.

.com


125 Giappone

Nessuno tiene testa a Marquez, ma Terol, secondo, resta leader

L’intervista Marc Marquez

HO ASPETTATO CON CALMA «HO CERCATO di stare calmo, di ragionare, di non attaccare all’inizio: mi sono messo dietro Nico, stando buono e tranquillo. Non è l’ideale, per il mio modo di vedere le gare, però mi ero imposto di stare calmo perché sapevo di avere un passo migliore. Non volevo fare errori all’inizio. Vedevo che,

M

OTEGI – La lotta tra spagnoli è sempre più aspra, e per questo è anche sempre più eccitante. Ora non ci sono tattiche, non ci sono strategie. Si lotta tutti contro tutti, ci si batte a viso aperto. Ognuno dei tre grandi protagonisti della stagione deve vincere le singole gare, e non ci sono più scuse quando si prende paga. Marc Marquez è arrivato in Giappone con questa convinzione, e non ha avuto alcun problema nell’anticipare la sua nuova visione: «voglio vincere ogni gara, punto e basta. Voglio vincere il campionato». Parole grosse, ma in fondo non così grosse per un pilota che in questo campionato ha conquistato e perso virtualmente il titolo almeno un paio di volte. Marquez è il più veloce, il più forte. Non è più il leader di classifica perché ad Aragon è stato gettato a terra nella prima curva, e ha perso molti punti. Ma qui è iniziata la sua rimonta e adesso la situazione è interessante: a quattro gare dal termine Nico Terol, questa volta secondo dopo aver corso una gara tatticamente prudente, ha solo 6 punti di vantaggio nei confronti di Marquez e 13 su Pol Espargaró. Che è stato in disparte, questa volta. Il dominatore di Aragon infatti non è mai riuscito a trovare un assetto che gli permettesse di avere la trazione ideale, e anche in gara ha dovuto farsi da parte. Ha limitato i danni con il quarto posto, alle spalle di Bradley Smith. Nico Terol ha capito che questa volta non era il caso di esagerare. Sarebbe stato inutile, cercare di tenere testa a Marquez che sin dalle prove è apparso scatenato: ha preparato bene la sua gara, è partito con una concentrazione e una determinazione che non lasciavano speranze. Terol lo sapeva, che Marquez aveva un passo irresistibile, quindi ha fatto ciò che poteva: è partito in testa e ha cercato di stare davanti. Quando ha capito che stava rischiando, visto che Marquez era visibilmente più veloce, ha deciso di non opporre resistenza. Ed è stata una mossa sagmotosprint

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giro dopo giro, Terol era sempre più al limite, ho cercato il momento adatto per attaccare senza rischiare e l’ho fatto. È stata una gara che mi è piaciuta perché ho gestito bene me stesso, la mia moto, e il mio avversario. Ed è una vittoria importante per il campionato».

DOPO ESSERE STATO ATTERRATO DA KRUMMENACHER AD ARAGON, MARC MARQUEZ (93) È PIÙ CHE MAI DECISO A RECUPERARE TERRENO. STAVOLTA NICO TEROL (40) NON È RIUSCITO A CONTRASTARLO.

Irresistibile gia. Quando Marquez, nel settimo giro, ha attaccato, Terol non ha resistito e si è messo alle sue spalle. I due sono quindi arrivati al traguardo in quest’ordine. Marc Marquez non considera Pol Espargaró come un pericolo per il titolo. Nel suo giudizio forse incide il fatto che i due non si amano, in ogni caso Marquez ha detto che «Pol va forte ma il più pericoloso è Nico». Espargaró e Marquez sono due personalità e due piloti antitetici. Espansivo e guascone il primo, chiuso e riservato il secondo, si sono giurati antipatia reciproca a partire dalla gara di Silverstone quando negli ultimi giri si sono

scambiati cortesie sotto forma di sportellate. Quella gara la vinse Marquez, il più giovane tra i due. Per Pol il riferimento è stato Alex Barros, per Marquez il modello da seguire è quello di Daniel Pedrosa, e anche in questo si può rilevare una ulteriore differenza caratteriale. E lo stile di guida? Rispecchia anche questo le differenze: razionale e metodico Marquez, con una guida pulita e compatta, arrembante e a volte oltraggioso Espargaró. Tra i due litiganti, ad un certo punto si è messo godere il terzo: Nico Terol. È il più grande dei tre, con i suoi 22 anni (Marquez ne

ha 17 ed Espargaró 19) ed è un ragazzo tranquillo. Almeno, molto più degli altri due. La situazione italiana non ha subito miglioramenti. Il meno peggio è stato Simone Grotzkyj (e non c’erano dubbi) che ha navigato per tutta la gara a metà gruppo chiudendo in tredicesima posizione. Luca Marconi è finito dieci posizioni più in là: è stato ventitreesimo, ma si era ritrovato in quart’ultima posizione nel primo giro, quindi la sua non è stata una gara facile. Invece gli altri due azzurri in gara in Giappone – Lorenzo Savadori e Tommaso Gabrielli – non hanno concluso la gara.

NIENTE DEROGHE

LA 125 CHIUDE CON IL 2011 DURANTE il week-end del GP Giappone i team della 125 hanno inoltrato una richiesta ufficiale alla Dorna: è stato domandato di posticipare l’introduzione della Moto3 a dopo il 2012. La Dorna ha risposto subito, con un secco “no”. Il problema dei team è che solo dal 2009 sono i proprietari delle moto (prima le acquistavano in leasing) e quindi vorrebbero almeno un’altra stagione per ammortizzare le spese. Invece dovranno gettare via le ottavo di litro alla fine del 2011, come già stabilito da Dorna e FIM. DAL 2012 NIENTE PIÙ CAMPER PER LE “PICCOLE” A forza di ingrandire le hospitality, di portare motorhome officina e uffici sempre più grossi e numerosi, il paddock sta diventando sempre più stretto. A pagare il prezzo come sempre sono le due classi più piccole: dal 2012 infatti i piloti della 125 e della Moto2 non potranno portare nel paddock i camper. Dovranno arrangiarsi con gli hotel, per dormire. motosprint

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125 Giappone

1. Marc Marquez Derbi 96,020 km alla media di 144,818 km/h 2. Nicolas Terol Aprilia 3. Bradley Smith Aprilia 4. Pol Espargaró Derbi 5. Alberto Moncayo Aprilia 6. Esteve Rabat Aprilia 7. Danny Webb Aprilia 8. Luis Salom Aprilia 9. Adrian Martin Aprilia 10. Johann Zarco Aprilia 11. Randy Krummenacher Aprilia 12. Sandro Cortese Derbi 13. Simone Grotzkyj Aprilia 14. Marcel Schrotter Honda 15. Jasper Iwema Aprilia 16. Hikari Ookubo Honda 17. Takehiro Yamamoto Honda 18. Louis Rossi Aprilia 19. Zulfahmi Khairuddin Aprilia 20. Syunya Mori Honda 21. Sasuke Shinozaki Yamaha 22. Tomoyoshi Koyama Aprilia 23. Luca Marconi Aprilia 24. Yuma Yahagi Honda RITIRATI Lambretta Danny Kent Aprilia Lorenzo Savadori Aprilia Jakub Kornfeil Aprilia Tommaso Gabrielli NON HANNO FINITO IL PRIMO GIRO Aprilia Sturla Fagerhaug Derbi Efren Vazquez Aprilia Jonas Folger NON PARTITO Lambretta Marco Ravaioli

Spagna 1’58”403 Marc Marquez 1’58”030 Spagna 1’58”512 Nicolas Terol 1’58”447 G. Bretagna 1’59”021 Bradley Smith 1’59”026 Germania 1’59”767 Sandro Cortese 1’59”102 2’00”156 Tomoyoshi Koyama Giappone 1’59”209 Spagna 1’59”613 Esteve Rabat 1’59”660 Spagna 1’59”859 Pol Espargaró 1’59”873 Italia 2’00”895 Simone Grotzkyj 1’59”991 Spagna 2’00”240 Alberto Moncayo 2’00”177 Spagna 1’59”715 Efren Vazquez 2’00”249 Germania 2’00”653 Jonas Folger 2’00”345 2’01”313 Randy Krummenacher Svizzera 2’00”595 G. Bretagna 2’00”345 Danny Webb 2’00”634 Spagna 2’01”355 Luis Salom 2’01”015 Spagna 2’01”048 Adrian Martin 2’01”083 G. Bretagna 2’01”807 Danny Kent 2’01”109 2’02”435 Takehiro Yamamoto Giappone 2’01”285 Francia 2’01”046 Johann Zarco 2’01”411 Italia 2’03”042 Marco Ravaioli 2’01”660 Rep. Ceca 2’02”246 Jakub Kornfeil 2’01”684 Germania 2’02”155 Marcel Schrotter 2’01”763 Olanda 2’01”666 Jasper Iwema 2’02”071 Francia 2’03”170 Louis Rossi 2’02”240 Norvegia 2’02”993 Sturla Fagerhaug 2’02”309 Giappone 2’02”884 Sasuke Shinozaki 2’02”521 Giappone 2’02”762 Hikari Ookubo 2’02”816 2’03”149 Zulfahmi Khairuddin Malesia 2’03”316 Giappone 2’03”797 Syunya Mori 2’03”592 Italia 2’04”162 Lorenzo Savadori 2’04”109 Giappone 2’04”083 Yuma Yahagi 2’04”619 Italia 2’06”082 Luca Marconi 2’05”921 NON QUALIFICATO (AMMESSO AL VIA DALLA GIURIA) Italia 2’06”047 Tommaso Gabrielli 2’14”113

25 20 2 — —

al 12. giro al 9. giro al 4. giro al 2. giro

Mika Kallio (KTM) nel 2006 in 1’57”666 alla media di 146,886 km/h

310 271 19 6 1

TEMPERATURA TEMPERATURA ESTERNA (°C) ASFALTO (°C)

20 — 25 13 5

20 16 25 11 10

20 25 16 13 —

13 25 20 16 10

20 25 16 13 11

— 25 16 20 13

— 25 — 11 16

25 9 20 10 —

25 6 16 — 20

20 25 10 13 11

20 — 25 16 11

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34

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24 3

25 16 13 8 11

Tecnologia MotoGP

4

20

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Aprilia Derbi Derbi Aprilia Derbi

Pinza GP-4 RX

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NUMERO GIRI

31 20

CATENE CORONE PIGNONI

Spagna Spagna Spagna G. Bretagna Germania

a 2”612 a 8”396 a 18”873 a 31”973 a 32”139 a 46”716 a 49”444 a 49”867 a 55”912 a 56”684 a 56”738 a 1’05”988 a 1’10”339 a 1’10”518 a 1’21”138 a 1’21”153 a 1’21”403 a 1’25”015 a 1’25”186 a 1’26”406 1’40”734 a 1 giro a 1 giro

17

PILOTI AL VIA

Campionatopiloti

1. Sandro Cortese 1’58”666 alla media di 145,649 km/h 2. Marc Marquez 1’58”673 3. Nicolas Terol 1’58”705 4. Bradley Smith 1’58”990 5. Pol Espargaró 1’59”141 6. Tomoyoshi Koyama 1’59”784 7. Alberto Moncayo 1’59”801 8. Esteve Rabat 1’59”932 9. Danny Webb 2’00”135 10. Luis Salom 2’00”807 11. Adrian Martin 2’00”963 12. Johann Zarco 2’01”029 13. R. Krummenacher 2’01”073 14. Danny Kent 2’01”170 15. Simone Grotzkyj 2’01”271 16. Jasper Iwema 2’01”465 17. Marcel Schrotter 2’01”690 18. Takehiro Yamamoto 2’01”791 19. Hikari Ookubo 2’01”920 20. Louis Rossi 2’02”080 21. Syunya Mori 2’02”225 22. Z. Khairuddin 2’02”272 23. Sasuke Shinozaki 2’02”337 24. Lorenzo Savadori 2’03”562 25. Luca Marconi 2’04”386 26. Yuma Yahagi 2’04”564 27. Jakub Kornfeil 2’07”292 28. Tommaso Gabrielli 2’33”768 PRIMATO IMBATTUTO

AU ot ST tob RA re 31 LIA PO ot RT tob OG re 7 n ALLO VA ov LE em NC b IA re

1. DERBI 2. APRILIA 3. HONDA 4. KTM 5. LAMBRETTA

Marc Marquez (Derbi) in 1’58”030 alla media di 146,433 km/h Pole 2009: Andrea Iannone (Aprilia) in 2’00”685 alla media di 143,212 km/h.

Nicolas Terol Marc Marquez Pol Espargaró Bradley Smith Sandro Cortese

in 39’46”937

Campionatomarche

Poleposition

1. 2. 3. 4. 5.

Giriveloci

CA lug TA lio LU N 18 YA GE lu RM gli AN o 15 IA RE ag P. os CE to C 29 A IN ag DI o AN st AP o OL 5 IS SA set N tem MA b R 19 INO re AR se AG tte ON m b

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. 25. 26. 27. 28. 29. 30. 31.

Altraguardo

GI otto AP b PO re N 10 E MA ot LE tob SI re A

Alvia

es QUA as ter LIF fa na IC lto 2 HE 36 3°C °C

LI BE RE

il tabellone

20 25 13 16 4

228 222 215 160 122

SuperSport

T-Drive

Z04

6. Rabat 118; 7. Vazquez 110; 8. Koyama 102; 9. Krummenacher 84; 10. Webb 80; 11. Zarco 72; 12. Folger 56; 13. Moncayo 51; 14. Salom 39; 15. Iwema 34; 16. Martin 27; 17. Masbou 20; 18. Grotzkyj 19; 19. Schrotter 19; 20. Kornfeil 18; 21. Fagerhaug 8; 22. Kartheininger 6; 23. Savadori 5; 24. Khairuddin 3; 25. Rossi 2. Distribuito da:

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Superbike Francia di Paolo Gozzi - foto Zac

BIAGGI (3) SI È PRESENTATO IN FRANCIA COME SE DOVESSE DIMOSTRARE QUALCOSA. IN GARA 2 NÉ GUINTOLI (50), NÉ CRUTCHLOW (35) SONO RIUSCITI A BATTERLO.

In gara 1 a Max Biaggi basta un quarto posto per regalare all’Aprilia il titolo costruttori. Poi il romano vince gara 2 davanti a Cal Crutchlow

M

AGNY COURS - Dimenticate per un attimo il fantastico duello tra Biaggi e Crutchlow e immaginate il futuro. Aprilia contro Yamaha. Max Biaggi che sfida Marco Melandri: staccate al limite, carene che si sfiorano, millesimi di secondo che sembrano eterni. Il duello italiano tra due grandi ex della MotoGP, molto probabilmente varrà il prossimo mondiale. Sembrava un sogno impossibile,

invece basterà attendere l’alba del 27 febbraio per gustarsi il primo match 2011, a Phillip Island. L’atto finale di questa strepitosa stagione è stato un fantastico esempio di quello che accadrà tra cinque mesi. Il galeone a cinque stelle del Corsaro Max aveva preso il largo ad Imola ma, a giochi fatti, vincitori e sconfitti sono scesi in pista senza remore, offrendo uno dei migliori spettacoli

Missione comp piuta

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di sempre. Cal Cruchlow ha vinto di forza una prima sfida, spedendo una cartolina d’auguri al successore Marco Melandri: la R1, che lo scorso anno aveva sbaragliato le Ducati nella seconda parte del campionato con il fuoriclasse Ben Spies, è un’arma da taglio perfettamente affilata, che Melandri potrà usare per prendersi delle belle rivincite e sbaragliare la concorrenza.

Ma l’ex iridato della 250 si scontrerà con un Max Biaggi che adesso vince anche quando non serve più. Il pentacampione del mondo ha dato una sonora lezione al talento emergente della Yamaha, che potrebbe essere suo figlio (15 anni di differenza tra i due), sconfiggendo anche una fastidiosa influenza. Max ha perso la voce, non la voglia di combattere fino all’ultimo metro di pista.

]

«Siamo tornati in Superbike solo da due anni, realizzando quello che 27 round fa era un sogno»

Gigi Dall’Igna (direttore tecnico Aprilia)

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Superbike Francia

Max Biaggi

Le pagelle Max Biaggi Mondiale vinto alla grande, bilancio strepitoso: stavolta ha vinto per il puro gusto di farlo, senza che ce ne fosse bisogno. Massimo dei voti anche per l’Aprilia nuova regina Superbike.

Implacabile 10 e lode Cal Crutchlow

Il mastino se ne va proprio quando cominciava a divertirsi. Se fosse rimasto nel 2011 avrebbe potuto puntare al titolo. Lui è convinto di poter sfondare alla svelta pure in MotoGP. Biaggi, intanto, tira un respiro di sollievo.

Ambizioso 9 Leon Haslam

Affonda il neo iridato con un sorpasso micidiale, al limiti del cartellino giallo. Poi la scivolata di Toseland gli rovina il gran finale, conseguenza di una brutta partenza pagata cara. Risolverà i problemi BMW?

Sfortunato 8 Michel Fabrizio

Regola i conti con Noriyuki Haga, usando la spada invece del fioretto, e all’ultimo giro strozza l’urlo degli appassionati francesi che volevano il podio di Guintoli. L’eterno gregario va in Suzuki da prima guida.

Realizzato 8 Sylvain Guintoli

Lo squalificano ingiustamente, ma si vendica, disputando la migliore gara di sempre, l’ultima con la Suzuki. Biaggi gli ha fatto i complimenti, ma il francese è sempre a piedi.

Incompreso 7,5 Noriyuki Haga

È bastato il quarto posto in gara 1 per portare a casa anche il Mondiale Costruttori, titolo a cui Noale teneva in maniera particolare «perché siamo tornati in Superbike appena due anni fa e quello che sembrava un folle sogno in 27 round è diventata realtà» ha commentato, orgoglioso, il direttore tecnico Aprilia, Gigi Dall’Igna. Lo squadrone di Noale era arrivato in Francia con 41 punti di vantaggio sulla Ducati, quindi non c’era alcun dubbio sull’esito finale del duello. Biaggi è partito alla grande, ma l’assetto non era perfetto e dopo aver subìto il sorpasso dell’indemoniato Crutchlow, il fuoriclasse romano è finito nelle grinfie di Leon Haslam, che non vedeva l’ora di riuscire a mettere in difficoltà il corsaro. All’ultima curva il britannico ha effettuato un’entrata dura, forse troppo, spingendo Max sul cordolo e facendogli perdere la linea e anche il terzo posto, finito nelle mani dell’ottimo Carlos Checa, per la terza volta di fila leader dello schieramento ducatista. L’avventura più bella non poteva finire così. Mancava la ciliegina sulla torta e in gara 2 Biaggi si è impegnato come se invece dell’onore si fosse giocato la gara della vita. Ha tentato una fuga impossibile e nel finale ha resistito con esperienza e talento ai continui attacchi del mastino Cal. Che, dopo averle provate tutte, con le buone e le cattive, ha dovuto far viso a

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NON HO DECISO NULLA PER IL 2011 Ma non ho detto che smetterò... MAGNY COURS - Smette o non smette? Il tormentone, abilmente alimentato dalle sibilline dichiarazioni di Max, ha tenuto banco per due giorni. La vittoria e le dichiarazioni di Biaggi sembra che abbiano spazzato via tutti i dubbi: «Chiudere in questa maniera, là davanti, dà una bella spinta per andare avanti». E ancora: «Mi ha dato soddisfazione aver vinto l’ultima gara utilizzando il motore 2011. Ci siamo portati avanti con il lavoro, abbiamo un pacchetto molto competitivo e ce ne sarà bisogno, perché avete visto come filava la Yamaha?». Nonostante questi commenti, Biaggi non ha ancora dichiarato pubblicamente quale sarà il suo futuro. IN GARA 2 FABRIZIO (84) HA REGALATO L’ULTIMO PODIO ALL TEAM UFFICIALE DUCATI, MENTRE HAGA (41) È STATO AUTORE DI DUE GARE INCOLORI, CHE HA GIUSTIFICATO CON PROBLEMI TECNICI CHE LO HANNO PENALIZZATO.

STAI per firmare il contratto che è rimasto a lungo nell’ufficio mobile dell’Aprilia? «Non ho preso alcuna decisione e non ho mai detto che smetterò di correre. Voglio solo pensarci bene perché per me gareggiare significa impegnarsi 365 giorni all’anno: test, evoluzioni, impegni promozionali, gare. Ono-

rare un contratto non è semplice. Ci voglio pensare bene». L’accordo è stato raggiunto prima di Imola. Perché questa indecisione, ora? «Dopo Imola non ho avuto tempo per riflettere. Adesso tornerò a Montecarlo, dalla mia famiglia, e avrò tutto il tempo che serve per pensare al mio futuro. Non c’è fretta». Parlaci di gara 2. «È stata dura, forse le più dura della stagione, perché non ero a posto fisicamente. Dopo metà gara mi sono cominciate a mancare le forze, avevo il naso intasato e dovevo respirare con la bocca. Più che preoccuparmi di Crutchlow, mi preoccupavo del contagiri. Ho atteso con ansia l’ultimo passaggio, sperando di concluderlo davanti». Hai avuto problemi in gara 1? «Sì. La moto non era proprio a posto. C’era vento e nell’intervallo abbiamo fatto un assetto più stabile, penalizzando un po’ la maneggevolezza. Ha funzionato. A Magny Cours non avevo mai vinto. Una soddisfazione in più». L’entrata di Haslam in gara 1 è stata dura... «Aveva davanti il nuovo Campione del Mondo della Superbike ed ha rischiato per passare. Lo capisco, lo avrei fatto anch’io. È stato bravo. E non è stato il solo ad entrare duramente su di me». A chi ti riferisci? «A Sylvain Guintoli: guidava veramente bene, mi è piaciuto. È stato un mondiale di altissimo livello, ho vinto contro avversari molto tosti».

Il matrimonio con Ducati finisce male: due cadute in prova, seguite da esibizioni incolori. Il Samurai fa cilecca anche stavolta. La Ducati lo aveva preferito a Biaggi; la storia ha presentato un conto molto salato.

Tramontato 5

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Superbike Francia

Paolo Ciabatti (Race Direction)

RIDE THROUGH A GUINTOLI? ERA INEVITABILE MAGNY COURS - Sylvain Guintoli è andato dritto alla chicane Nürburgring, in gara 1, ed è stato penalizzato con un ride through. Il francese ha ignorato le segnalazioni, non è rientrato in corsia box, è stato squalificato e dovrà anche pagare una multa di mille euro. Paolo Ciabatti, uno dei tre membri della HASLAM (91) IN GARA 1 HA CONQUISTATO IL SECONDO POSTO EFFETTUANDO UN SORPASSO CORAGGIOSO SU BIAGGI; IN GARA 2 È USCITO DI PISTA PER EVITARE TOSELAND. CHECA (7) HA DI NUOVO DIMOSTRATO DI ESSERE UN TOP RIDER. PER LANZI (57), GARA SENZA FORTUNA.

cattivo gioco: non si passa! La decima vittoria è stata molto significativa, dal punto tecnico, perché l’Aprilia ha rimesso in pista il V4 con distribuzione a catena, anticipando il 2011, quando quella ad ingranaggi utilizzata dal round americano in poi (sei vittorie e sette podi in quattordici gare) dovrà essere mandata in pensione per motivi regolamentari. Non sarà un passo indietro, perché nel frattempo il motore è stato ulteriormente evoluto e in Francia sono state utilizzate soluzioni meccaniche che nei round precedenti, col Mondiale in gioco, erano state scartate per evitare problemi di affidabilità. Il provino è andato così bene che Biaggi si è lasciato trasportare dall’entusiasmo: «Chiudere in questo modo, da vincente, dà una bella spinta per continuare». Dichiarazione importante, perché alla vigilia del week-end di Magny Cours Biaggi aveva alzato la cortina fumogena sul futuro. «Non ho ancora deciso se andare avanti o meno». Ma era solo un modo per attirare l’attenzione e forse spingere qualche sponsor personale a fare uno sforzo ulteriore motosprint

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Race Direction, spiega la decisione. «Lorenzo Lanzi, ad Imola, era finito fuori alla Variante Alta, percorrendo la via di fuga nella ghiaia senza guadagnare né tempo, né posizioni. Lo stesso ha fatto Guintoli, ma in quella chicane è stato disegnato un binario apposito che i piloti devono seguire per rientrare in pista senza essere penalizzati. Sylvain è passato fuori e il ride through è stato inevitabile». Un caso identico si era verificato a Monza, nel 2008. Protagonista, Max Biaggi. Viene da chiedersi se, durante la gara, i piloti sono in grado di individuare delle segnalazioni sull’asfalto, fare manovra e rispettare la disposizione…

per esaudire le sue richieste economiche. Pensate che Max Biaggi rinunci ad oltre un milione di euro, tra ingaggio e premi, e lasci la “sua” creatura, la RSV4? Più facile che i marziani atterrino nel paddock… Crutchlow ha concluso la sua breve esperienza in Superbike nel migliore dei modi. L’ex calciatore dell’Aston Villa ha pagato l’inesperienza, ma da quando Valentino Rossi ha messo le mani sulla R1, nei test di Brno, risolvendo i problemi di trazione, Cal si è scatenato: tre successi e sei podi nelle ultime otto gare. Potrebbe essere ancora acerbo per la MotoGP, perché forse non sa ancora mettere a punto la sua moto per sfruttare tutto il suo notevole talento. La Ducati ha chiuso l’era della squadra ufficiale con una giornata sotto le attese. A Magny Cours le bicilindriche avrebbero dovuto avere alcuni vantaggi, invece le V2 di Borgo Panigale hanno navigato ai margini del podio, prima con il privato Checa, poi con Michel Fabrizio, promesso sposo alla Suzuki. È invece finita male l’esperienza biennale di Noriyuki Haga, ancora una volta incolore (settimo e quinto). Il giapponese ha provato a sbarrare la strada al più grintoso compagno di marca, che con un paio di toccatine, ha risolto la partita. Viene il sospetto che la Ducati abbia puntato per due anni di fila sul cavallo sbagliato. motosprint

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Superbike Francia Le interviste

«MI ASPETTAVO una seconda gara molto più veloce. Nella prima avevo problemi con la gomma posteriore, speravo di averli risolti, ma poi non ho trovato il feeling con l’avantreno. I ragazzi della mia squadra sono stati fantastici, soprattutto prima della Superpole e del warm-up. Chiudiamo questo capitolo, ma per la Ducati ho un rispetto incredibile che porterò sempre con me».

JamesToseland SFORTUNATO, ANCORA UNA VOLTA

«SU UNA PISTA favorevole alle caratteristiche della nostra moto, almeno sulla carta, non sono riuscito a concludere la stagione come speravo. Purtroppo è tutto l’anno che la fortuna mi gira le spalle. Ringrazio il Team Yamaha per il lavoro svolto quest’anno e tutti i tifosi che continuano a credere in me. Tornerò presto nelle prime posizioni».

JakubSmrz UN ANNO PIENO DI ALTI E BASSI

«SONO soddisfatto delle due gare, anche se purtroppo sono stato penalizzato da un paio di contatti nei primi due giri. Non ho mai mollato e sono riuscito a compiere due belle rimonte. Chiudo l’anno con due buone gare. Un anno fatto di alti e bassi, nel quale abbiamo dovuto ricominciare da zero a metà stagione. Comunque sono riuscito a fare delle buone cose».

TroyCorser È STATO UN FINALE MOLTO TRISTE

«HO BEN poco da commentare. In gara 1 ero sesto e non stavo spingendo al massimo. All’improvviso il motore ha perso potenza: credo si sia trattato di un cedimento meccanico. In gara 2, ad un certo punto, la moto si è bloccata per un problema al cambio e sono stato costretto a ritirarmi. È stato un finale più triste di quello che avevo immaginato». motosprint

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MichelFabrizio

CHE MOTORE LA SUZUKI! MAGNY COURS - «Pochi giorni fa ero a piedi, senza un futuro. Ora sono felice, perché ho firmato un contratto con la Suzuki, una grande moto, gestita da una grande squadra. Spero di fare come Mark Webber in F.1: è stato a lungo disoccupato, adesso è in lotta per il Mondiale». Insomma, Michel Fabrizio è tornato a sorridere ed ha ritrovato la grinta. Come hai fatto a battere Guintoli? «Sylvain giocava in casa, voleva il podio. Io correvo l’ultima gara sulla Ducati ufficiale e volevo fare bene. Ho vinto io. Forse ci ho creduto di più». Nel duello ti sei fatto un’idea di come va la Suzuki che guiderai nel 2011? «Ho visto che in rettilineo fila come un missile. Era molto più veloce della Ducati. Soffrivo mentre la vedevo fuggire... Ma è stato anche un piacere, dato che nel 2011 la guiderò io». Qual è il bilancio dei tre anni con Ducati? «Ho lavorato con gente stupenda. Mi riferisco ai meccanici della mia squadra. Di altri non voglio parlare, almeno non adesso. Ho parecchi rimpianti, se avessero creduto di più in me, ci saremmo tolti delle belle soddisfazioni». Come pensi ti troverai in Suzuki? «Ho già corso con Alstare in Superstock, conosco tutti e ho un bel rapporto con Francesco e Patricia Batta. Mi hanno voluto fortemente, cercherò di ripagarli». Haslam ha vinto tre gare ed ha lottato per il Mondiale. Tu dovrai fare anche di meglio. «Non voglio fare proclami, né promettere niente. Lasciatemi prima provare la GSX-R 1000 K10. Ma state sicuri, Michel sarà là davanti».

CalCrutchlow

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RISPETTERÒ SEMPRE LA DUCATI

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NoriyukiHaga

RITMO GARA INFERNALE

MAGNY COURS - Sul podio Crutchlow e Biaggi litigano per gli spruzzi di champagne ricevuti in volto da Max. Volano parole grosse, tra l’imbarazzo generale, ma Crutchlow quasi sembra non accorgersene, commenta solo le sue gare. «Che gara ragazzi! La volevano vincere tutti e il ritmo è stato infernale. Ho vinto la prima gara senza grandi difficoltà; la seconda, invece, è stata una battaglia». Biaggi non ha ceduto di un millimetro… «Ho tentato di metterlo sotto pressione, sperando che si aprisse un varco. Ma è stato attento e furbo. Non a caso è un pluricampione del mondo. Io non ho la sua stessa esperienza, ma corrergli così vicino è stata comunque una soddisfazione. Sono il miglior debuttante... non male». Perché lasci la Superbike? «Perché è il momento giusto, il treno passa una volta sola e se non ci sali rischi di restare con un pugno di mosche in mano. Sono giovane, nessuno mi chiederà niente e prenderò la MotoGP con tutta la calma del mondo. Io credo nelle mie possibilità». Hai qualche rimpianto? «Lascio tanti amici nel paddock e una grande squadra. Non mi perderò le sfide Superbike alla TV, sono molto divertenti!».

LorenzoLanzi SONO CADUTO, MA HO DATO IL MASSIMO «NON avevo niente da perdere, quindi ho cercato di dare il massimo. In gara 1 non ero perfettamente a posto con la ciclistica, ma il duello con Luca Scassa è stato esaltante. In gara 2 era tutto perfetto ed ho girato con i tempi dei primi. Ho tirato come un matto per riprendere Smrz, ma la sua moto aveva una velocità stratosferica! Sono scivolato ma ritengo comunque di avere fatto il mio dovere».

LeonHaslam TOSELAND GUIDAVA COME UN PAZZO! «LA PRIMA gara è stata una di quelle che piacciono a me: ho guidato con il coltello tra i denti e sono felice di aver battuto Biaggi. L’ho passato un po’ duramente, ma non devi fare troppi complimenti se vuoi stare davanti. In gara 2 Toseland mi è volato davanti e per non investirlo sono uscito di pista perdendo secondi e speranze. Immaginavo che potesse succedere, perché James guidava come un pazzo».

SylvainGuintoli NON MERITAVO IL RIDE THROUGH «HO COMBATTUTO come un animale ma è stato tutto inutile a causa della bandiera nera. Sono uscito dalla pista, ma non ho tratto alcun vantaggio da questa manovra. Pensavo che fosse tutto regolare, non meritavo il ride through. In gara 2 ero tranquillo, in testa, poi ho calato il ritmo e Fabrizio è stato molto duro: ci siamo toccati un paio di volte e mi è andata male. Speravo nel podio, sono molto deluso».

LucaScassa MALE IN QUALIFICA, BENE IN GARA «NON sono andato bene in qualifica. In gara mi sono riscattato. Nella prima non avevo grip; nella seconda ho guidato davvero bene. Dedico il settimo posto ai ragazzi della squadra per il grande lavoro che hanno fatto durante l’anno. Purtroppo le nostre strade si dividono, ma credo di aver lasciato un segno importante anche se non è stato probabilmente apprezzato fino in fondo da tutti». motosprint

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Superbike Francia Dai box

FABRIZIO IN SUZUKI

Solo lui in squadra CI SARÀ un’unica Suzuki ufficiale nella Superbike 2011 (come avevamo già anticipato la settimana scorsa). La guiderà Michel Fabrizio, che torna in Alstare dopo il successo nella Coppa del Mondo Stock 2003 e il successivo divorzio per andare a correre in MotoGP con la cenerentola WCM. «Fu una scelta sbagliata e Michel l’ha rimpianta a lungo - racconta il boss Francesco Batta - Però la stima non è mai venuta meno: erano anni che Fabrizio ci

chiedeva di tornare e adesso lo abbiamo accontentato». Batta ha anche parlato del rinnovo dell’accordo con Hamamatsu. «Temevo che riducessero l’impegno invece si faranno carico della gestione del team e anche dei costi dello sviluppo che porteremo avanti autonomamente nel nostro reparto corse di Alleur (Belgio). Fabrizio è un top rider che può puntare alle prime tre posizioni nel Mondiale». Fabrizio ha debuttato sulla K10 nei test post gara di Magny Cours: sul prossimo Motosprint tempi e prime impressioni del talento romano.

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Pole Position DOPO LA GARA HASLAM SULLA BMW Leon Haslam è salito sulla BMW a Magny Cours nei test post gara, quando Motosprint era già in edicola. Tra i piloti in pista anche il vicecampione canadese SBK Brett McCormick che ha svolto un provino sulla Ducati DFX accompagnato dal promoter della serie canadese Colin Fraser. MELANDRI, SOLO UN GIORNO PER ASSAGGIARE LA YAMAHA La Yamaha non è riuscita ad allungare il primo test di Marco Melandri sulla YZF-R1 a Valencia. Marco girerà solo mercoledi 11 novembre, sperando nella benevolenza del meteo. La vera “prima” sarà tre settimane dopo a Phillip Island, dove gireranno anche Aprilia e Suzuki. DUE CADUTE NEL SABATO TERRIBILE DI HAGA Doppia caduta di Noriyuki Haga nel turno di libere che precede la Superpole. È volato la prima volta nel curvone prima della variante del Liceo, a oltre 220 all’ora, e la seconda all’ingresso della Estoril. I meccanici della Ducati sono riusciti a riparare a tempo di record una delle due 1098R permettendogli di disputare regolarmente la Superpole, scattata pochi minuti dopo. LOZEJ KO, PER L’ULTIMA GARA MARINELLI TORNA... INDIETRO Marco Lozej, ingegnere di pista di Michel Fabrizio, si è fratturato una caviglia girando con la moto da cross. Il suo posto è stato preso dal direttore tecnico Ernesto Marinelli, che ha svolto questo ruolo fino alla scorsa stagione.

CRUTCHLOW 6 GRANDE MAGNY COURS – Cal Crutchlow ha salutato la Superbike siglando la sesta pole: non male per un deb! Il britannico ha girato in 1’37”699 migliorando anche su questo tracciato il primato in qualifica di Ben Spies. In prima fila anche Sylvain Guintoli (miglior piazzamento in carriera), Jakub Smrz (sotto, i primi tre sul “podio”) e Max Biaggi che ha fatto il tempo con la copertura da gara «perché una delle due soffici a disposizione ha avuto un problema».

TEN KATE SENZA HANNSPREE

REA RESTA SOLO (ALMENO PER ORA)

JONATHAN Rea potrebbe essere l’unico pilota Honda Ten Kate. Gli olandesi hanno perso lo sponsor Hannspree e la Castrol, che dovrebbe prenderne il posto, non ha ancora definito l’investimento. Nell’attesa Ronald Ten Kate ha comunque sondato con Toseland, De Angelis e De Puniet.

TRE PILOTI IN LIZZA

SUPERSONIC, SCELTA DIFFICILE PIAGGIO PUNTUALIZZA

HAGA SULL’APRILIA CON POLEMICHE IL TEAM Pata, nato dalla fusione di Borciani e DFX, ha annunciato ufficialmente l’ingaggio di Noriyuki Haga (sopra) e la collaborazione con Aprilia, che fornirà la RSV4 ufficiale. Il comunicato però non è andato giù a Noale. «L’accordo non è stato ancora formalizzato e avevamo invitato il team a rimandare l’annuncio a cose fatte» ha puntualizzato Paolo Pezzini, portavoce del Gruppo Piaggio. Aprilia fornirà al team Pata due moto con la formula del leasing (affitto) con diritto di riscatto a fine stagione. Manca però il tassello più importante, la fideiussione di 800.000 euro che Noale ha richiesto a garanzia della fornitura. La squadra ha un grosso sponsor alle spalle, l’industria alimentare Pata, e assicura che la garanzia bancaria è solo una formalità. Haga ha provato la RSV4 a Magny Cours due giorni dopo la gara utilizzando la RSV4 ex Jakub Smrz. ERA RICCA L’OFFERTA BMW A REA: 700.000 EURO (PIÙ GLI EXTRA) Jonathan Rea ha rivelato l’offerta economica che la BMW aveva avanzato per tentare di strapparlo alla Honda. Il ventitreenne nordirlandese avrebbe preso circa 700.000 euro di ingaggio con ricchissima tabella premi: 40.000 euro per la vittoria e 600.000 euro di bonus per la conquista del titolo. La BMW sarebbe stata disposta anche a pagare circa 800.000 euro di buonuscita alla Honda Ten Kate. Ma questa montagna di soldi non è bastata…

C’È STATA coda di piloti fuori dal team Supersonic, formazione emiliana approdata quest’anno in Superbike con Luca Scassa. Per dirimere l’incertezza della scelta 2011, il proprietario Danilo Soncini avrebbe voluto organizzare un estemporaneo test-sfida tra Ruben Xaus, Sylvain Guintoli e Maxime Berger, talento della Stock. Ma poi ci ha ripensato «perché preferisco pensarci bene e aspettare qualche qualche giorno». Il prescelto guiderà la 1098R con elettronica ufficiale completa di ride by wire, cioè lo stesso pacchetto tecnico d’elite di cui disporrà il team Althea per Carlos Checa.

PROGETTO 3 CILINDRI

TRIUMPH SI PREPARA

LA TRIUMPH sta progettando una tre cilindri che potrebbe correre il Mondiale Superbike dal 2012. Il condizionale è d’obbligo perché i progettisti inglesi stanno lavorando su un motore da 1080 cm3 di cilindrata, mentre l’attuale limite dei tre cilindri è 1000 cm3. In Francia emissari della Triumph hanno contattato la Infront per appurare la disponibilità degli organizzatori ad alzare il limite delle tre cilindri a 1100 cm3. La moto è in avanzata fase di progetto e potrebbe scendere in pista nella tarda primavera. Lo sviluppo sarà curato in toto dalla italiana BE1 Racing con il neoacquisto Luca Scassa che ha accettato la retrocessione in Supersport 2011 per avere la possibilità di tornare in Superbike tra due anni da ufficiale Triumph.

È MORTO FANTINI

MENTRE al Mondiale Superbike stava per iniziare l’ultima gara della stagione, Alberto Fantini si è spento. Era ricoverato da fine luglio in ospedale, a Rimini, per una leucemia: ha lottato a lungo, com’era nel suo carattere, ma questa volta non ce l’ha fatta. Riminese, 65 anni, Fantini era una figura di riferimento nel mondo delle due ruote, nel quale aveva ricoperto diversi ruoli. Dagli esordi al fianco di Renzo Pasolini, poi direttore di gara internazionale, aveva guidato per anni il Campionato del mondo Superbike. In Italia si occupava di velocità in pista a tutto tondo. In tempi recenti, come amministratore della società Sport Promotion, aveva promosso con successo, insieme a Giuseppe Morri, il campionato italiano velocità. Motosprint è vicino alla moglie Maria e alla figlia Valentina.

motosprint

61


Superbike Francia

Superbike Francia

motosprint

62

a 1’14”632

RITIRATI Kawasaki Roger Lee Hayden BMW Troy Corser Yamaha James Toseland BMW Ruben Xaus

4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14.

al 21. giro all’8. giro al 4. giro al 3. giro

SQUALIFICATO Suzuki Sylvain Guintoli

Poleposition

GIRO PIÙ VELOCE Cal Crutchlow (Yamaha) in 1’38”781 alla media di 160,756 km/h

Cal Crutchlow (Yamaha) in 1’37”699 alla media di 162,536 km/h Pole 2009: Ben Spies (Yamaha) in 1’37”709 alla media di 162,519 km/h

al 18. giro al 10. giro al 5. giro al 5. giro al 5. giro

NON PARTITI BMW Honda

GIRO PIÙ VELOCE Cal Crutchlow (Yamaha) in 1’38”879 alla media di 160,596 km/h

11/8 25/20 9/25 13/10 —/7 16/11 10/13 20/16 —/6 2/4

25/25 20/20 13/13 16/— 2/16 8/8 3/7 5/5 9/10 10/9

20/16 25/13 —/20 10/11 9/7 11/25 7/10 —/— 16/9 —/8

13/16 16/25 20/11 11/20 8/13 —/6 6/1 25/8 9/10 1/3

25/25 8/20 20/11 3/4 —/13 9/7 11/10 13/16 6/— 7/9

20/25 8/6 7/10 25/20 16/2 10/11 13/9 —/16 9/13 4/7

11/10 16/13 9/6 20/20 25/25 2/3 4/9 13/— 8/11 7/8

13/11 10/16 20/— 25/20 16/13 —/25 8/10 —/— —/8 7/6

13/25 20/6 16/7 4/— 25/20 9/11 —/13 10/16 —/— 7/8

E

br e

5/11 11/— 25/25 —/— 6/16 16/20 7/8 9/— —/— 8/10

TO TA L

25/25 20/— —/— 2/8 5/16 16/13 8/10 —/7 7/— 10/9

FR ott AN ob CI re A

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SA 7 g N iug M n AR o IN O

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25/25 13/20 2/5 —/— 16/— 5/10 6/9 9/— 20/— 3/7

1 SU 6 m DA ag FR gi IC o A

10/13 5/20 13/10 25/25 8/— 6/— 2/3 3/4 20/16 7/8

23/25 28/35 3

Aprilia Suzuki Ducati Honda Yamaha Ducati Suzuki Ducati Yamaha Ducati

IT ma AL g IA gi o

19 23/23

IT 6 s AL et IA te m

GARA2

TEMPERATURA TEMPERATURA ESTERNA (°C) ASFALTO (°C)

1

GARA1

NUMERO GIRI

GR ag AN os t BR o ET AG 5 NA GE se RM tte AN mb IA re

PILOTI AL VIA

2

Italia Gran Bretagna Spagna Gran Bretagna Gran Bretagna Giappone Francia Italia Gran Bretagna Gran Bretagna

RITIRATI Ducati Lorenzo Lanzi Kawasaki Roger Lee Hayden Yamaha James Toseland BMW Troy Corser Honda Fabrizio Lai

1 RE 1 lu P. gl CE io CA

PILOTI AL VIA

Campionatopiloti 1. Max Biaggi 2. Leon Haslam 3. Carlos Checa 4. Jonathan Rea 5. Cal Crutchlow 6. Noriyuki Haga 7. Sylvain Guintoli 8. Michel Fabrizio 9. James Toseland 10. Shane Byrne

a 4”004 a 15”471 a 18”378 a 21”180 a 23”055 a 25”657 a 27”781 a 28”206 a 44”634 a 1’04”181 a 1’16”446

PRIMATO IMBATTUTO Noriyuki Haga (Ducati) nel 2009, in 1’38”619 alla media di 161,020 km/h

21

CATENE CORONE PIGNONI

Suzuki Ducati Aprilia Ducati Ducati Ducati Suzuki Kawasaki Honda Kawasaki Kawasaki

Sylvain Guintoli Noriyuki Haga Jakub Smrz Luca Scassa Shane Byrne Carlos Checa Leon Haslam Tom Sykes Max Neukirchner Ivan Lowry Matteo Baiocco

Ruben Xaus Jonathan Rea

2

TOM Sykes ha rifiutato il passaggio al team satellite Pedercini e la Kawasaki sta studiando la possibilità di schierare una terza moto ufficiale. Sykes ha girato con la ZX-10 versione 2011 nel test dopo gara di Magny Cours ed è stato convocato anche per la prossima uscita di Aragon (25-27 ottobre) insieme ai titolari Chris Vermeulen e Joan Lascorz ancora non al meglio per gli incidenti dei mesi scorsi.

REA OPERATO AL POLSO TORNERÀ PER I TEST DI ARAGON Jonathan Rea ha disputato le due gare francesi sotto anestetico per la lesione del legamento scafoideo del polso sinistro conseguenza del volo in Superpole a Imola. Come non bastasse, è volato di nuovo nel warm up. All’indomani della gara il nordirlandese è stato operato e sarà a posto per la prima tornata di test invernali ad Aragon.

Honda

16. Fabrizio Lai

1’39”341 1’40”278 1’40”890 1’41”471

Aprilia in 38’11”343 1. Max Biaggi 101,453 km alla media di 159,396 km/h Yamaha a 0”087 2. Cal Crutchlow Ducati a 3”715 3. Michel Fabrizio

3

KAWASAKI SI FA IN TRE?

TROY Corser ha lasciato Magny Cours infuriato: la BMW lo vuole dirottare nella nuova struttura della filiale italiana per far posto a James Toseland, che entra nel team ufficiale a fianco di Leon Haslam. Ad amici l’australiano ha confidato che non accetterà quella che lui ritiene una “retrocessione”, a costo di rinunciare al rinnovo siglato lo scorso agosto. Nei piani BMW Corser dovrebbe affiancare Ayrton Badovini.

a 4”416 a 7”476 a 11”866 a 16”390 a 21”669 a 22”065 a 22”281 a 26”748 a 35”608 a 39”929 a 54”836 a 1’07”191

9

PER TOM SYKES

CORSER SI ARRABBIA

ALEX Polita ha rifiutato l’offerta del team Liberty, il nuovo team satellite Ducati che gestirà Jakub Smrz. «Offrivamo tutto gratis ma ci ha detto no - spiega il direttore sportivo Natale Egi. - Alex si è giustificato tirando in ballo l’appiedamento dopo i test 2009 con il team Borciani, ma non era stata una scelta mia. Mi ha deluso».

Aprilia Aprilia Ducati Ducati Kawasaki Ducati Ducati Ducati Honda Honda Kawasaki Kawasaki

2

RENZO ROSSO (DIESEL JEANS) ARRIVA A FESTEGGIARE MAX Non è passata inosservata la visita di Renzo Rosso proprietario della Diesel Jeans che è stata sponsor principale della Superbike nei primi anni ’90. La stessa azienda ha finanziato per molti anni anche il team Alstare Suzuki ma Rosso, arrivato dall’Italia con un volo privato e ripartito subito dopo gara 1, ha spiegato «di essere venuto solo per salutare Biaggi che tempo fa è venuto alla mia festa di compleanno. Siamo molto amici e volevo essergli vicino per festeggiare».

ARRIVA TOSELAND...

POLITA DICE NO AL TEAM LIBERTY

1’38”250 1’38”327 1’38”364 1’38”370 1’38”519 1’38”538 1’38”551 1’38”585

Max Biaggi Jakub Smrz Michel Fabrizio Noriyuki Haga Tom Sykes Shane Byrne Luca Scassa Lorenzo Lanzi Jonathan Rea Max Neukirchner Ivan Lowry Matteo Baiocco

OL 5 a AN pr DA ile

L’ANNO PROSSIMO 165 CHILI PER TUTTE Ora è ufficiale: la Superbike Commission ha fissato a 165 chili il nuovo peso limite a prescindere da cilindrata e frazionamento. Il precedente era 162. Resta in vigore il complicato sistema di revisione che ogni tre round permette di ribilanciare pesi e misura degli air restrictor imposti alla Ducati in base ai risultati.

SQUADRA SATELLITE DUCATI

4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15.

2 PO 8 m RT ar OG zo AL LO 11 SP a p AG r i NA le

LA BMW si è presentata al via dell’ultima gara senza Davide Tardozzi. A dirigere la squadra è stato Reiner Beaumel, che è anche direttore tecnico. Si sapeva che in squadra c’era maretta, che non c’era unità di vedute, ma il divorzio anticipato è arrivato a sorpresa. È stato Berthold Hauser, direttore delle attività sportive di BMW Motorrad, a comunicare la decisione a Tardozzi. «Mi ha detto che era meglio non andassi in Francia – ha spiegato l’ormai ex team manager – perché hanno intenzione di gestire la squadra diversamente e che volevano cominciare da Magny Cours. Io ho ancora un contratto, del quale vorranno trovare una risoluzione. Cosa che io sono disposto a fare. Ma non so ancora cosa farò nel 2011, con la Yamaha ho parlato una volta e poi più».

ECCO le velocità massime realizzate in Superpole alla staccata prima del tornate Adelaide: 1. Biaggi (Aprilia) 289,5; 2. Crutchlow (Yamaha) 287,2; 3. Toseland (Yamaha) 287,2; 4. Sykes (Kawasaki) 285,7; 5. Guintoli (Suzuki) 285,7; 6. Haslam (Suzuki) 285,7; 7. Haga (Ducati) 284,2; 8. Scassa (Ducati) 283,5; 9. Checa (Ducati) 282,7; 10. Corser (BMW) 282,7; 11. Rea (Honda) 282; 12. Byrne (Ducati) 281,3; 13. Xaus (BMW) 281,3; 14. Neukirchner (Honda) 280,5; 15. Lowry (Kawasaki) 279,8; 16. Smrz (Aprilia) 278,4; 17. Lanzi (Ducati) 276,9; 18. Fabrizio (Ducati) 275,5; 19. Lai (Honda) 275,5; 20. Baiocco (Kawasaki) 273,4.

Gara2

Yamaha in 38’15”586 1. Cal Crutchlow 101,453 km alla media di 159,101 km/h Suzuki a 3”779 2. Leon Haslam Ducati a 4”261 3. Carlos Checa

1’37”699 1’37”768 1’37”784 1’38”039 1’38”082 1’38”155 1’38”252 1’38”421

2

“Yamaha? Abbiamo solo parlato...”

NESSUNO TIENE IL PASSO DI MAX

1’38”812 1’38”300 1’38”706 1’38”601 1’38”407 1’38”919 1’39”013 1’39”075 SUPERPOLE 2 1’38”801 9. Troy Corser 1’38”694 10. Leon Haslam 1’38”793 11. Ruben Xaus 1’38”865 12. Tom Sykes 1’38”769 13. Lorenzo Lanzi 1’38”814 14. Shane Byrne 1’39”029 15. James Toseland 1’38”652 16. Luca Scassa SUPERPOLE 1 1’39”543 17. Max Neukirchner 1’40”351 18. Ivan Lowry 1’41”045 19. Matteo Baiocco 1’40”943 20. Fabrizio Lai GLI ALTRI IN GRIGLIA 1’41”094 21. Roger Lee Hayden 1. Cal Crutchlow 2. Sylvain Guintoli 3. Jakub Smrz 4. Max Biaggi 5. Michel Fabrizio 6. Jonathan Rea 7. Carlos Checa 8. Noriyuki Haga

Gara1

AU 8 fe ST bb RA ra LI io A

TARDOZZI E BMW È FINITA IN ANTICIPO

LE MASSIME IN SUPERPOLE

Alvia

SU PE RP OL E

il tabellone

PR OV E

Dai box

451 376 297 292 284 258 197 195 187 169

11. Corser 165; 12. Camier 164; 13. Smrz 110; 14. Sykes 106; 15. Xaus 96; 16. Lanzi 88; 17. Scassa 85; 18. Neukirchner 54; 19. Hayden 10; 20. Vemeulen 10; 21. Lowry 9; 22. Parkes 9; 23. Baiocco 9; 24. Brookes 6; 25. Sandi 3; 26. Morais 3; 27. Pitt 3; 28. Lai 2.

Campionatomarche

1. APRILIA (13/25) p. 471 2. DUCATI (16/16) p. 424 3. SUZUKI (20/13) p. 412 4. YAMAHA (25/20) p. 352

5. HONDA (4/4) p. 313

6. BMW (—/—) p. 201

7. KAWASAKI (8/5) p. 113


Supersport Francia

Superstock Francia

Manca la lode Premio regolarità

NEL 2010 LAVERTY (50) HA VINTO OTTO GARE, SOFUOGLU (SOTTO) “SOLO” TRE. IL TURCO È SEMPRE SALITO SUL PODIO.

M

Laverty vince ancora, ma il campione è Sofuoglu, sempre a punti

M

AGNY COURS - Eugene Laverty rimpiangerà a lungo la scivolata di Portimao e la rottura di Brno. All’irlandese non sono bastate otto vittorie per strappare il Mondiale Superpole al più regolare Kenan Sofuoglu, solo tre volte primo, ma mai finito oltre il terzo posto. Laverty ha sbancato anche Magny Cours, ma il campionato era ormai nelle mani della Honda Ten Kate, che festeggia l’ottavo titolo negli ultimi nove anni: solo un anno fa Cal Crutchlow, con la Yamaha, è riuscito a battere la corazzata olandese. Eugene Laverty si consola con il passaggio in Superbike con la Yamaha ufficiale, che ha assaggiato brevemente nel test dopo gara, sulla pista francese. Sofuoglu, bissato il titolo già conquistato nel 2007, andrà in Moto2 al posto del compianto Shoya Tomizawa: debutterà nelle due prove conclusive di questa stagione, ad Estoril ed a Valencia. La Supersport è ormai proiettata verso un 2011 pieno di incognite per il Team Ten Kate, che non ha ancora il budget necessario per schierare almeno una CBR 600 RR: la decisione è attesa per le prossime motosprint

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settimane. Torna però la Yamaha ufficiale con il diciottenne riminese Roberto Tamburini, che ancora non ha recuperato dal grave incidente di Silverstone. Anche la Triumph diventerà più ambiziosa con Chaz Davies, terzo in rimonta nell’epilogo di stagione, e il neoacquisto Luca Scassa. Aria nuova in Kawasaki, che punta sull’australiano Broc Parkes, stavolta tradito dalla rottura del motore. Lascia il Mondiale Katsuaki Fujiwara, che torna in Giappone per fare il tester della nuova Superbike e disputare il campionato pan asiatico. Non ha ancora una squadra Massimo Roccoli, che ha chiuso in bellezza (quarto) una stagione piena di inconvenienti tecnici. Futuro incerto anche per Michele Pirro, vincitore ad Imola, stavolta soltanto ottavo per problemi al cambio: la speranza è approdare in Moto2 con il team Gresini che lo ha già schierato ad Aragon con buoni risultati (quattordicesimo). La lista di iscritti 2011 è così sparuta che i trenta rifiutati dalla Moto2 sarebbero accolti in Supersport a braccia aperte… p.g.

Badovini sognava di vincere 10 gare su 10. Berger gli rovina la festa

Davies terzo con la triumph 1. Laverty (Honda) 22 giri pari a 97,042 km in 37’46”575 alla media di 154,132 km/h; 2. Sofuoglu (Honda) a 4”769; 3. Davies (Triumph) a 17”658; 4. Roccoli (Honda) a 20”412; 5. Harms (Honda) a 20”559; 6. Fujiwara (Kawasaki) a 21”200; 7. Salom (Triumph) a 25”051; 8. Pirro (Honda) a 25”174; 9. Tamburini (Yamaha) a 32”256; 10. Praia (Honda) a 59”797; 11. Maurin (Yamaha) a 1’04”127; 12. Marino (Honda) a 1’23”612. Giro più veloce: Laverty in 1’42”295 alla media di 155,233 km/h. Pole position: Sofuoglu in 1’41”372 alla media di 156,647 km/h. IL CAMPIONATO PILOTI: 1. Sofuoglu p. 263; 2. Laverty 252; 3. Lascorz 168; 4. Davies 153; 5. Pirro 99; 6. Salom 99; 7. Harms 98; 8. Roccoli 84; 9. Rea 83; 10. Fujiwara 81; 11. Lagrive 70; 12. Praia 66; 13. Foret 65; 14. Tamburini 32; 15. Parkes 29; 16. Lundh 24; 17. Disalvo 21; 18. Iannuzzo 15; 19. Dell’Omo 13; 20. Vizziello 10; 21. Aitchison 9; 22. Migliorati 8; 23. Palumbo 8; 24. Chesaux 8; 25. Lowes 6; 26. Maurin 5; 27. Westmoreland 5; 28. Isaacs 5; 29. Marino 4; 30. Iddon 4; 31. McConnell 3; 32. Bukowski 3; 33. Charpentier 3; 34. Boscoscuro 3; 35. Cazzola 3; 36. Barone 2; 37. Toth 2; 38. Holubec 1. IL CAMPIONATO MARCHE: 1. Honda p. 320; 2. Kawasaki 211; 3. Triumph 168; 4. Yamaha 37.

Leclassifiche

AGNY COURS - Peccato, Ayrton. Ci avevi abituati così bene, che il secondo posto ha un sapore amaro: se vinci nove gare consecutive, non puoi più permetterti di perdere! Badovini ci teneva a fare l’en plein (dieci gare vinte su dieci disputate) e a chiudere in bellezza l’avventura nella Superstock 1000 prima di iniziare una nuova avventura in Superbike, nel 2011. Il week-end francese è però stato troppo complicato perché il dominatore potesse uscirne indenne: i problemi tecnici non sono mancati ed è anche arrivata una scivolata. Non è andato meglio il warm up, perché il britannico Thomas Bridwell ha sbagliato la frenata al tornantino ed ha centrato Badovini, che si è rialzato con una gamba gonfia e dolorante. Il problema più grosso, però, è stato Maxime Berger, in stato di grazia. Sulla pista di casa il ventunenne della Honda Ten Kate è stato perfetto. È partito davanti a tutti, prendendo subito tre secondi di vantaggio, che Badovini ha lentamente recuperato. Sembrava la stessa, solita rimonta vincente, invece stavolta il recupero di Ayrton si è fermato sul più bello: la gamba era messa troppo male per insistere. Ha mancato il podio (quarto posto), ma

Lorenzo Zanetti è andato forte anche a Magny Cours, confermandosi il migliore esordiente dell’anno. Il bresciano, ex pilota della 125 GP, sta prendendo confidenza con le categorie giovanili a 4T. Gli altri italiani sono stati presi in contropiede dal gran ritmo impresso da Berger ed hanno accusato distacchi pesanti. Lorenzo Baroni, che nel 2011 guiderà la Ducati del team Althea, è finito quinto in solitario, precedendo Andrea Antonelli, vittima di un fuori pista nelle prime battute di gara, Petrucci e La Marra. Passo indietro per Michele Magnoni, soltanto dodicesimo, ma terzo in campionato, a pari punteggio con Antonelli. 600 - Nell’ultima prova dell’Europeo Stock 600, già assegnato al francese Jeremy Guarnoni, i galletti di casa hanno combinato una frittata spianando la strada al primo successo continentale della promessa Jed Metcher, ventenne australiano che sogna di ripercorrere il cammino di Casey Stoner. Metcher ha iniziato in 125 (wild card nel Mondiale a Phillip Island 2008, ventesimo posto) e corre abitualmente nel campionato tedesco Superbike. A Magny Cours, con una Yamaha R6, ha approfittato della collisione a due giri dalla fine tra il neo campione Guarnoni e il connazionale Stephane Egea, che ha tentato un difficile sorpasso finendo per travolgere il rivale. L’incidente ha consegnato il secondo posto al costante Berardino Lombardi, il migliore dei nostri, sia in gara che in campionato, chiuso al terzo posto. Sesta posizione per Federico D’Annunzio con la seconda R6 della Yamaha Martini. Da seguire la crescita del quindicenne laziale Francesco Cocco arrivato nono. p.g. BERGER (21) È ANDATO IN FUGA SIN DAL PRIMO GIRO E BADOVINI, MALCONCIO A CAUSA DI UNA CADUTA NEL WARM UP, NON È RIUSCITO A PRENDERLO.

Lombardi secondo nella Stock 600 COPPA FIM SUPERSTOCK 1000 1. Berger (Honda) 14 giri pari a 61,754 km in 23’52”988 alla media di 155,140 km/h; 2. Badovini (BMW) in 4”722; 3. Barrier (BMW) a 10”258; 4. Zanetti (Ducati) a 15”130; 5. Baroni (Ducati) a 25”214; 6. Giugliano (Suzuki) a 29”120; 7. Antonelli (Honda) a 29”780; 8. Petrucci (Kawasaki) a 29”879; 9. La Marra (Honda) a 30”152; 10. Millet (BMW) a 31”140; 11. Savary (BMW) a 31”358; 12. Magnoni (Honda) a 35”614; 13. Tutusaus (KTM) a 43”226; 14. Lussiana (BMW) a 44”369; 15. Beretta (BMW) a 45”359; 16. Jezek (Aprilia) a 46”029; 17. Pagaud (BMW) a 54”172; 18. Leeson (Kawasaki) a 55”905; 19. Svitok (Honda) a 1’00”806; 20. Andric (Honda) a 1’10”502; 21. Sletten (Yamaha) a 1’15”927; 22. Walkowiak (Honda) a 1’16”222; 23. Thiriet (Honda) a 1’23”839; 24. Salac (Aprilia) a 1’27”739. Giro più veloce: Berger in 1’42”042 alla media di 155,618 km/h. Pole position: Berger in 1’41”676 alla media di 156,178 km/h. IL CAMPIONATO PILOTI: 1. Badovini p. 245; 2. Berger 147; 3. Magnoni 98; 4. Antonelli 98; 5. Giugliano 94; 6. Barrier 87; 7. Zanetti 66; 8. Baz 65; 9. Petrucci 63; 10. Baroni 54; 11. Mahr 42; 12. La Marra 40; 13. Beretta 39; 14. Bussolotti 37; 15. Savary 37; 16. Tutusaus 33; 17. Lussiana 20; 18. Lammert 18; 19. Jezek 18; 20. Vivarelli 16; 21. Colucci 11; 22. Boscoscuro 9; 23. Burrell 8; 24. Sembera 8; 25. Barragan 8; 26. Leeson 7; 27. Millet 6; 28. Andric 5; 29. Salac 5; 30. Svitok 4; 31. Lacalendola 3; 32. Walkowiak 3; 33. Cox 2; 34. Fusco 2; 35. Thiriet 1; 36. Della Ceca 1. IL CAMPIONATO MARCHE: 1. BMW p. 245; 2. Honda 190; 3. Suzuki 110; 4. Ducati 92; 5. Yamaha 67; 6. Kawasaki 66; 7. KTM 39; 8. Aprilia 21.

CAMPIONATO EUROPEO SUPERSTOCK 600 1. Metcher (Yamaha) 10 giri pari a 44,110 km in 17’35”250 alla media di 150,482 km/h; 2. Lombardi (Yamaha) a 5”913; 3. Covena (Yamaha) a 12”227; 4. Elliott (Kawasaki) a 13”236; 5. Duwelz (Yamaha) a 14”396; 6. D’Annunzio (Yamaha) a 15”279; 7. Vd Mark (Honda) a 15”492; 8. Calero Perez (Yamaha) a 22”174; 9. Cocco (Yamaha) a 30”433; 10. Van Leuven (Yamaha) a 31”007; 11. Krajci (Yamaha) a 31”736; 12. Salvadori (Yamaha) a 32”831; 13. Rambure (Yamaha) a 33”104; 14. Chevrier (Honda) a 33”228; 15. Vrajitoru (Yamaha) a 40”401; 16. Esnault (Yamaha) a 40”768; 17. Martinez (Honda) a 41”948; 18. Major (Yamaha) a 42”221; 19. Fanelli (Honda) a 1’08”778. Giro più veloce: Metcher in 1’44”845 alla media di 151,458 km/h. Pole position: Guarnoni in 1’44”699 alla media di 151,669 km/h. IN CAMPIONATO: 1. Guarnoni p. 187; 2. Marino 159; 3. Lombardi 109; 4. D’Annunzio 92; 5. Fanelli 80; 6. Covena 69; 7. Lanusse 68; 8. Karlsen 65; 9. Calero Perez 59; 10. Elliott 44; 11. Le Coquen 43; 12. Major 40; 13. Duwelz 35; 14. Krajci 29; 15. Metcher 25; 16. Mossey 25; 17. Russo 24; 18. Massei 20; 19. Vrajitoru 20; 20. Gregorini 16; 21. Egea 13; 22. De Tournay 13; 23. Carrillo 12; 24. Moser 11; 25. Mercado 11; 26. Casalotti 11; 27. Carvalho 11; 28. Schacht 10; 29. Cecchini 10; 30. Vd Mark 9; 31. Cocco 8; 32. Lonbois 7; 33. Van Leuven 6; 34. Buhn 6; 35. Salvadori 4; 36. Mazzina 4; 37. Rambure 3; 38. Valk 3; 39. Korobacz 3; 40. Pesek 3; 41. Chevrier 2; 42. Morrentino 2; 43. Rosini 2; 44. Muresan 2.

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Supermoto Nazioni

Gozzini e Ravaglia infortunati in prova ma corrono. Da ultimi a secondi. Vincono i francesi

La Francia a punteggio pieno GARA 1

Azzurri duri C AHORS (Francia) - Secondi dietro la Francia. Un risultato onorevole se estrapolato dal contesto. Un contesto che dice di un week-end a dir poco storto per gli italiani protagonisti di una prova stoica. Quella che poteva essere una festa per la forte squadra italiana guidata dal CT Attilio Pignotti si rovina sin dalle qualifiche. Davide Gozzini cade nel warm-up della prima qualifica e si procura una profonda ferita a un avambraccio suturata con sei punti. Nella terza gara di qualifica a cadere nel secondo giro, nel tratto sterrato, è Christian Ravaglia che si lussa la spalla destra e deve andare in ospedale per farsela rimettere in sesto. L’Italia comunque si qualifica, con l’ultimo posto disponibile, grazie alla seconda posizione di Ivan Lazzarini nella seconda gara di qualifica. Domenica i due infortunati stringono i denti e decidono di schierarsi al via. A questo punto la Francia ha perso la squadra rivale più temibile, l’Italia è sì al via ma con poche speranze. I nostri sono però tutt’al-

tro che domi e riescono a portare a casa il secondo posto alle spalle proprio dei francesi. Il migliore in assoluto è Thierry Van Den Bosch che monopolizza entrambe le sue gare, la prima e la terza; l’altro vincitore è Thomas Chareyre anche lui sempre al comando della seconda gara, per il pilota della TM anche un secondo posto nella prima gara. Il giovane Aurelien Grelier, il terzo componente del team transalpino, non sfigura con un secondo e terzo posto. Così come non hanno sfigurato i piloti italiani saliti sul secondo gradino del podio. Nella prima gara Gozzini parte in fondo al gruppo e riesce a recuperare sino al quinto posto; Lazzarini invece è undicesimo dopo essere partito oltre metà gruppo e aver rimediato ad una caduta, insieme al finlandese Kingelin, nel tratto dello sterrato. Nella seconda gara Lazzarini si butta nelle mischia a testa bassa, recupera posizioni giro dopo giro, riesce a non commettere errori e a risalire sino alla quarta po-

sizione; non meno importante la rimonta di Ravaglia che con la spalla dolorante dall’ultima posizione conclude settimo. La terza e ultima gara è stata la migliore dei nostri che nonostante tutto hanno recuperato e lottato per le posizioni che contano, Gozzini conclude secondo alle spalle, e neanche tanto lontano, di Van Den Bosch, mentre Ravaglia chiude al settimo posto. Contenti, anche loro come se avessero vinto, i piloti della squadra terza classificata, la Germania Junior che con Markus Class, Nico Joannidis e Jan Deitenbach fa meglio della squadra “Senior”, solo quinta, superata anche dalla Finlandia. Il risultato negativo della Germania è determinato anche dal ritiro di Bernd Hiemer nella prima manche. Il pilota della KTM in una caduta si è lesionato il bacino. DUE VITTORIE PER VAN DEN BOSCH (61). GLI ITALIANI: GOZZINI (10) SECONDO E QUARTO; DUE SETTIMI POSTI PER RAVAGLIA (12); UN QUARTO E UN UNDICESIMO PER LAZZARINI (11).

1. Van den Bosch (Aprilia) 17 giri in 19’56”542; 2. Chareyre (TM) a 1”177; 3. Marie Luce (Yamaha) a 6”713; 4. Hermunen (Husqvarna) a 7”768; 5. Gozzini (TM) a 17”747; 6. Künzel (Aprilia) a 21”791; 7. Winstanley (Honda) a 23”971; 8. Vorlicek (Suzuki) a 24”846; 9. Nastran (Husqvarna) a 25”995; 10. Caprani (Yamaha) a 26”834; 11. Lazzarini (Honda) a 30”664; 12. Joannidis (Husaberg) a 41”904; 13. Karlsson (Yamaha) a 42”287; 14. Leok (TM) a 44”013; 15. Cucharrera (KTM) a 44”919; 16. Fonseca (Kawasaki) a 46”418; 17. Deitenbach (Suzuki) a 46”839; 18. Gaillard (Honda) a 52”471; 19. Travnicek (KTM) a 1’09”942; 20. Denil (Suzuki) a 1’16”412; 21. Garcia (Honda) a 1 giro; 22. Fornell (KTM); 23. Retuerta (KTM); 24. Coget (Honda); 25. Mihelcic (Honda); 26. Svanberg (Yamaha); 27. Hodgson (KTM); 28. Uusna (Husqvarna); 29. Meira (Kawasaki) a 2 giri; 30. Hiemer (KTM) a 3 giri; 31. Kingelin (Honda) a 17 giri.

GARA 2 1. Chareyre (TM) 17 giri in 19’56”648; 2. Grelier (Honda) a 3”707; 3. Marie Luce (Yamaha) a 4”865; 4. Lazzarini (Honda) a 5”919; 5. Vorlicek (Suzuki) a 10”275; 6. Künzel (Aprilia) a 17”374; 7. Ravaglia (Suzuki) a 25”115; 8. Class (Suzuki) a 25”424; 9. Nassar (TM) a 36”497; 10. Hermann (Husqvarna) a 37”652; 11. Hodgson (KTM) a 39”524; 12. Retuerta (KTM) a 46”266; 13. Klem (Husqvarna) a 46”706; 14. Gaillard (Honda) a 52”807; 15. Aguiar (Kawasaki) a 56”492; 16. Svanberg (Yamaha) a 58”624; 17. Fornell (KTM) a 59”204; 18. Kingelin (Honda) a 59”825; 19. Blakeman (KTM) a 1’02”528; 20. Joannidis (Husaberg) a 1’02”841; 21. Mikkelsen (Yamaha) a 1’09”467; 22. Eriksson (Honda) a 1 giro; 23. Mihelcic (Honda); 24. Llados (Suzuki); 25. Habat (Honda); 26. Uusna (Husqvarna); 27. Bouillon (Honda); 28. Lovetinsky (Suzuki); 29. Meira (Kawasaki) a 2 giri; 30. Chanseaud (Honda) a 16 giri.

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Cross Nazioni Europee MARKELO - L’Olanda ha sfruttato al meglio il “Fattore campo” bissando il titolo del 2009 con una squadra capitanata da Marc De Reuver. Diciotto le nazioni al via con la gara pesantemente condizionata dalla pioggia con il fango che ha reso la pista mono-traettoria complicando i sorpassi. Le non brillanti prove del sabato hanno relegato la formazione azzurra in unidicesima posizione. Dopo il primo via Lupino transita in diciot-

1. Van den Bosch (Aprilia) 17 giri in 20’01”398; 2. Gozzini (TM) a 4”793; 3. Grelier (Honda) a 7”157; 4. Class (Suzuki) a 7”931; 5. Hermann (Husqvarna) a 9”225; 6. Winstanley (Honda) a 15”178; 7. Ravaglia (Suzuki) a 17”983; 8. Caprani (Yamaha) a 18”534; 9. Hermunen (Husqvarna) a 19”692; 10. Nastran (Husqvarna) a 21”398; 11. Leok (TM) a 31”291; 12. Cucharrera (KTM) a 33”171; 13. Klem (Husqvarna) a 39”150; 14. Karlsson (Yamaha) a 40”907; 15. Deitenbach (Suzuki) a 41”094; 16. Fonseca (Kawasaki) a 53”260; 17. Garcia (Honda) a 56”650; 18. Eriksson (Honda) a 57”069; 19. Aguiar (Kawasaki) a 1’01”071; 20. Llados (Suzuki) a 1’01”488; 21. Coget (Honda) a 1’09”810; 22. Mikkelsen (Yamaha) a 1’09”992; 23. Nassar (TM) a 1’12”436; 24. Blakeman (KTM) a 1 giro; 25. Habat (Honda); 26. Bouillon (Honda); 27. Lovetinsky (Suzuki); 28. Denil (Suzuki) a 4 giri; 29. Travnicek (KTM) 16 giri.

CLASSIFICA NAZIONI 1. Francia (Van den Bosch-Chareyre-Grelier) punti 7; 2. Italia (Gozzini-Lazzarini-Ravaglia) 25; 3. Germania Junior (Class-Joannidis-Deitenbach) 56; 4. Finlandia (Hermunen-Klem-Kingelin) 57; 5. Germania (Herman-Künzel-Hiemer) 57; 6. Gran Bretagna (Winstanley-Hodgson-Blakeman) 67; 7. Francia Junior (Marie Luce-Coget-Chanseaud) 81; 8. Estonia (Nassar-LeokUusna) 83; 9. Svezia (Karlsson-Svanberg-Eriksson) 83; 10. Repubblica Ceca (Vorlicek-Travnicek-Lovetinsky) 87; 11. Slovenia (Nastran-Mihelcic-Habat) 92; 12. Brasile (Aguiar-Fonseca-Meira) 95; 13. Spagna Junior (Garcia-Fornell-Llados) 97; 14. Belgio (Gaillard-DenilBouillon) 105; 15. Danimarca (Caprani-Mikkelsen) 61; 16. Spagna (Cucharrera-Retuerta) 62.

Due vittorie per De Reuver GARA 1 (MX2 + OPEN) 1. Coldenhoff (Yamaha); 2. Klein Kromhof (Yamaha); 3. Justs (Honda); 4. Priem (Aprilia); 5. Larsen (KTM); 6. Neugebauer (Kawasaki); 7. Lenoir (Suzuki); 8. Triest (KTM); 9. Bonini (Yamaha); 10. Jousi (Yamaha); 11. Bengtsson (Honda); 12. Olsen (Suzuki); 13. Parshin (Honda); 14. Laansoo (Honda); 15. Ratsep (Honda); 16. Irt J. (Husqvarna); 17. Lupino (Yamaha); 18. Ullrich (Honda); 19. Gercar (Yamaha); 20. Cepelak (Yamaha).

GARA 2 (MX1+ MX2) 1. De Reuver (Suzuki); 2. Leok (Honda); 3. Coldenhoff (Yamaha); 4. Hansen (Suzuki); 5. Monni (Yamaha); 6. Delince (Yamaha); 7. Lupino (Yamaha); 8. Triest (KTM); 9. Lenoir (Suzuki); 10. Neugebauer (Kawasaki); 11. Oldekamp (KTM); 12. Mikhailov (KTM); 13. Irt M. (Husqvarna); 14. Bengtsson (Honda); 15. Ratsep (Honda); 16. Livs (Honda); 17. Pashchynskyi M. (KTM); 18. Szvoboda (KTM); 19. Pashchynskyi O. (KTM); 20. Cepelak (Yamaha).

GARA 3

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OLANDA VINCE IN CASA

GARA 3 (MX1 + OPEN) MANUEL MONNI

tesima posizione e Bonini in ottava, la bandiera a scacchi vede Lupino diciassettesimo e Bonini nono. L’Olanda con Coldenhoff e Kromhoff occupa le prime due posizioni e prende il largo in classifica, l’Italia è quinta. Nella seconda gara gli azzurri partono meglio con Monni in ottava posizione, chiuderà quinto, e Lupino tredicesimo che recupererà fino al settimo. Vince De Reuver che precede l’estone Tanel Leok e il compagno Coldenhoff. L’Olanda mette una seria ipoteca sulla vittoria finale, l’Italia è terza. Nella terza gara i piloti italiani cadono entrambi durante il primo giro, Monni riparte in quattordicesima posizione e Bonini in ventesima. Due entusiasmanti recuperi con Monni che arriva sotto la bandiera a scacchi all’ottavo posto, e Bonini al tredicesimo, non consentono il sorpasso sulla Danimarca che occupa l’ultimo gradino del podio con soli due punti di vantaggio. La gara fa registrare il secondo successo di De Reuver su Tanel Leok ed il francese Potisek.

1. De Reuver (Suzuki); 2. Leok (Honda); 3. Potisek (Honda); 4. Hansen (Suzuki); 5. Delince (Yamaha); 6. Klein Kromhof (Yamaha); 7. Soubeyras (KTM); 8. Monni (Yamaha); 9. Lindstrom (KTM); 10. Priem (Aprilia); 11. Justs (Honda); 12. Michek (TM); 13. Bonini (Yamaha); 14. Parshin (Honda); 15. Olsen (Suzuki); 16. Tiainen (Kawasaki); 17. Pashchynskyi M. (KTM); 18. Pettersson (KTM); 19. Mikhailov (KTM); 20. Gercar (Yamaha).

CLASSIFICA NAZIONI 1. Olanda (De Reuver-Coldenhoff-Klein Kromhof) punti 8; 2. Belgio (Delince-Triest-Priem) 31; 3. Danimarca (Hansen-Larsen-Olsen) 40; 4. Italia (MonniLupino-Bonini) 42; 5. Estonia (Leok-Ratsep-Laansoo) 48; 6. Francia (Soubeyras-Lenoir-Potisek) 58; 7. Repubblica Ceca (Michek-Neugebauer-Cepelak) 71; 8. Lettonia (Livs-Macuks-Justs) 72; 9. Russia (MikhailovNazarov-Parshin) 79; 10. Svezia (Lindstrom-Bengtsson-Pettersson) 82; 11. Finlandia (Tiainen-Matikainen-Jousi) 94; 12. Slovenia (Irt M.-Irt J.-Gercar) 99; 13. Ucraina (Pashchynskyi M.-Pashchynskyi O.-Morozov) 101; 14. Croazia (Leljak-Jaros-Bozic) 127; 15. Lussemburgo (Frank Y.-Hoffman-Frank B.) 137; 16. Polonia (Lonka-Kedzierski-Zdunek) 139; 17. Ungheria (Szvoboda-Hugyecz-Ferencz) 148.1’14”924; 11. Turchet (Yamaha) a 1’16”11; 12. Smitka (Yamaha) a 1’28”459; 13. Larsen (Suzuki) a 1’35”128; 14. Smola (KTM) a 1’37”637; 15. Bartolini (Suzuki) a 1’38”429; 16. Aperio (Suzuki) a 1’39”361i (Suzuki); 27. Fontanesi (KTM); 28. Tadic (MTD); 29. Michalec (Honda).

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Sportitalia I campionati regionali

QUELLI CHE SONO GIÀ ARRIVATI Velocitàal Mugello SCARPERIA – Il primo appuntamento autunnale ha sancito la conclusione di quattro trofei. Nella Premier Cup l’umbro Fabrizio Meschini ha festeggiato con la quinta vittoria, allo sprint su Traversaro, il titolo già matematicamente conquistato nella 600 Aperta. Nella 600 Stock l’esperto pilota di casa Massimo Tondini ha controllato il diretto rivale Marchionni in una gara combattutissima, insieme a Cottini e a Raimondo. Anche Guglielmo Tarizzo ha preferito non rischiare troppo nella Open, lasciando il successo a Caselli che con Di Vora, terzo, lo braccava nella generale. Nel Trofeo Italiano Amatori i due titoli della 600 erano già assegnati ad Alex Rossi e Alex Clivio. Così c’è stata gloria per Paolo Golia nella Base e per Paride Sereni nella Pro che hanno battuto solo al foto finish rispettivamente Mazza e Sangiorgi. Le gare della top class non hanno sovvertito le classifiche; festeggiamenti dunque per i leader Stefano Valsecchi, secondo dietro Era (dopo l’estromissione di Beretta) nella 1000 Base, e Cristian Serri, squalificato alle verifiche ma “graziato” da una scivolata del diretto rivale Fadigati, nella 1000 Pro. Anche nella Michelin Power Cup i capoclassifica hanno mantenuto la prima posizione ma non si sono certo risparmiati. Nella 600, dietro alla lepre Franco Zenatello, dominatore solitario, Vidoli e Del Canuto hanno lottato spalla a spalla fino a che il primo non ha capito di avercela fatta. Nella 1000 Remo Castellarin, non contento del titolo monogomma, ha bruciato allo sprint Villa che ci ha creduto fino all’ultimo metro. Quarto trionfo (e meritato titolo) per Sandro Caprara nella RC Cup con la curiosità di Pozzi e Di Cesare appaiati ex equo al millesimo di secondo. Nel Trofeo Vivaldi non hanno mancato il successo i favoriti Tommaso Lorenzetti (600) e Jonatan Gallina (1000). Diego Mancuso

26 settembre Premier National Cup, quinta prova Trofeo Italiano amatori, quinta prova Michelin Cup quinta prova RC Cup, quarta prova – Organizzatore: M.C. Firenze – Direttore di gara: Vladimiro Maestrini – Meteo: variabile

Classifiche TROFEO ITALIANO AMATORI 600 BASE: 1. Golia (Suzuki) 9 giri in 19’06”773 alla media di 148,188 Km/h; 2. Mazza (Yamaha) a 0”043; 3. Biscotti (Kawasaki) a 3”787; 4. Falconi (Yamaha) a 6”379; 5. Giannuzzi (Yamaha) a 6”657; 6. Vacondio (Yamaha) a 8”039; 7. Corvo (Honda) a 8”848; 8. Guerrini (Yamaha) a 22”328; 9. Fiorentini (Yamaha) a 22”329; 10. Bongi (Kawasaki) a 33”475; 11. Zampedri (Honda) a 39”145; 12. Ferro (Honda) a 39”917; 13. Nardi (Yamaha) a 41”879; 14. Rudelli (Honda) a 43”060; 15. Scalambra (Honda) a 50”051; 16. De Favero (Yamaha) a 53”307; 17. Russo (Yamaha) a 53”443; 18. Frascari (Kawasaki) a 54”600; 19. Zani (Yamaha) a 56”201; 20. Pisano (Yamaha) a 56”450; 21. Giorgini (Yamaha) a 56”518; 22. Bianchi (Yamaha) a 1’03”885; 23. Boccuni (Kawasaki) a 1’03”960; 24. Mancin (Yamaha) a 1’04”212; 25. Di Ghionno (Yamaha) a 1’05”157; 26. Lyubimova (Yamaha) a 1’05”388; 27. Pisacane (Honda) motosprint

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a 1’18”499; 28. Madeddu (Yamaha) a 1’19”117; 29. Benzoni (Yamaha) a 1’29”012; 30. La Tassa (Yamaha) a 1’32”580; 31. Doro (Yamaha) a 1’46”367; 32. Baccaglini (Honda) a 1’46”512; 33. Masala (Suzuki) a 1’48”546; 34. Saporito (Yamaha) a 1 giro. 1000 BASE: 1. Era (Yamaha) 9 giri in 18’43”166 alla media di 151,302 Km/h; 2. Valsecchi (Honda) a 0”981; 3. Arghittu (Ducati) a 0”981; 4. Lewandosky (Suzuki) a 17”410; 5. Della Corte (Yamaha) a 23”421; 6. Papi (Kawasaki) a 23”421; 7. Andriulli (Yamaha) a 24”111; 8. Sessa (Suzuki) a 38”618; 9. Menossi (Suzuki) a 38”703; 10. Parolini (Yamaha) a 38”706; 11. Massetti (BMW) a 40”106; 12. Gramisci (Suzuki) a 40”762; 13. Del Greco (Yamaha) a 48”263; 14. Campoli (Yamaha) a 48”423; 15. Raspanti (Suzuki) a 50”746; 16. Iannello (Yamaha) a 51”025; 17. Morosi (Yamaha) a 51”172; 18. Orlando (Suzuki) a 51”231; 19. Bozzetti (Suzuki) a 53”069; 20. Figliossi (Suzuki) a 56”361; 21. Ferraris (Yamaha) a 56”511; 22. Verracina (Suzuki) a 59”174; 23. Maestrini (Ducati) a 59”758; 24. Turina (Honda) a 59”776; 25. Armogida (Honda) a 1’01”155; 26. Russo (Kawasaki) a 1’20”355; 27. Zanirato (Kawasaki) a 1’30”156; 28. Framarin (Honda) a 1’30”487; 29. Aloi (Ducati) a 1’30”741; 30. Marzi (Suzuki) a 1’31”101; 31. Mirolo (Suzuki) a 1’31”972; 32. Coppola (Suzuki) a 1’36”308. 600 PRO: 1. Sereni (Yamaha) 9 giri in

AMATORI IN AZIONE AL MUGELLO: STEFANO VALSECCHI (274), GIAMPAOLO SANGIORGI (35), CRISTIAN SERRI (322). REMO CASTELLARIN (16) È CAMPIONE DEL TROFEO MICHELIN CLASSE 1000.

18’38”288 alla media di 151,962 Km/h; 2. Sangiorgi (Honda) a 0”018; 3. Mercante (Honda) a 3”140; 4. Spinazzola (Honda) a 9”403; 5. Leoni (Yamaha) a 12”225; 6. Zambelli (Yamaha) a 12”358; 7. Sartori (Kawasaki) a 12”463; 8. Rossi (Yamaha) a 14”351; 9. Maggioni (Yamaha) a 20”157; 10. Galasso (Yamaha) a 20”530; 11. Stabile (Honda) a 20”880; 12. Pellegrini (Kawasaki) a 25”231; 13. Cima (Yamaha) a 26”387; 14. Torretta (Yamaha) a 26”586; 15. Campanile (Honda) a 26”161; 16. Camilletti (Yamaha) a 28”189; 17. Fera (Honda) a 28”626; 18. Abbruciati (Yamaha) a 30”671; 19. La Licata (Yamaha) a 42”761; 20. Amici (Yamaha) a 50”159; 21. Zoppeddu (Yamaha) a 53”564; 22. Parigi (Yamaha) a 53”657; 23. Sassi (Yamaha) a 56”368; 24. Berton (Yamaha) a 56”415; 25. Uglia (Yamaha) a 57”357; 26. Marzocchi (Honda) a 58”760; 27. Chiavuzzi (Suzuki) a 59”060; 28. Orsini (Yamaha) a 59”180; 29. Bianchini (Yamaha) a 59”594; 30. Gabrielli (Yamaha) a 1’16”697; 31. Zucconi (Honda) a 1’35”598; 32. Renzi (Suzuki) a 1’41”697. 1000 PRO: 1. Fioresi (Honda) 10 giri in 20’20”942 alla media di 154,651 Km/h; 2. Pavanini (Aprilia) a 7”538; 3. Piccoli (Suzuki) a 16”678; 4. Carrieri (BMW) a 17”009; 5. Galasso (Suzuki) a 21”379; 6. Raho (KTM) a 21”542; 7. Matteotti (Suzuki) a 29”812; 8. Lazzari (Suzuki) a 29”939; 9. Saleri (Yamaha) a 30”061; 10. Alzati (Honda) a 35”052; 11. Anastasio (Su-

zuki) a 35”093; 12. Di Somma (Ducati) a 35”353; 13. Tozzi (Honda) a 44”516; 14. Migliorini (Suzuki) a 44”746; 15. Caggiano (Suzuki) a 44”989; 16. Mansuino (Yamaha) a 47”288; 17. Ciriesi (Honda) a 47”385; 18. Lisanti (Yamaha) a 48”918; 19. Pistoni (Suzuki) a 56”002; 20. Russu (Yamaha) a 56”193; 21. Oliva (Suzuki) a 57”051; 22. Bilardo (Yamaha) a 58”476; 23. Tartari (Suzuki) a 59”650; 24. Seren (Honda) a 1’02”956; 25. Pellacani (Suzuki) a 1’12”807; 26. Fiorini (Honda) a 1’23”486; 27. Gilibrti (Suzuki) a 1’24”977; 28. Lattanzi (BMW) a 1’48”768; 29. Barone (Suzuki) a 1 giro. MICHELIN POWER CUP CLASSE 600: 1. Zenatello (Honda) 9 giri in 18’40”771 alla media di 151,625 Km/h; 2. Del Canuto (Yamaha) a 3”632; 3. Vidoli (Honda) a 4”225; 4. Troiani (Yamaha) a 6”729; 5. Antoni (Yamaha) a 7”555; 6. Greco (Yamaha) a 14”477; 7. Altomonte (Honda) a 14”670; 8. Abati (Honda) a 19”080; 9. Ferrante (Honda) a 29”484; 10. Noli (Kawasaki) a 29”612; 11. Di Simone (Yamaha) a 34”228; 12. Luminari (Honda) a 35”693; 13. Tartarini (Yamaha) a 38”515; 14. Resta (Yamaha) a 46”757; 15. Taschini (Yamaha) a 49”228; 16. Storai (Yamaha) a 49”714; 17. D’Amore (Yamaha) a 1’00”662; 18. Mattioli (Yamaha) a 1’12”800; 19. Bonomi (Kawasaki) a 1’15”070; 20. Casamatta (Yamaha) a 1’16”810; 21. Mailli (Suzuki) a 1’17”146; 22. Gottardi (Honda) a 1’25”090; 23. Monzo (Yamaha) a

1’29”947; 24. Cenciotti (Yamaha) a 1’30”239; 25. Bianchi (Kawasaki) a 1’49”364; 26. Colombo (Yamaha) a 1’50”504. CLASSE 1000: 1. Castellarin (Suzuki) 10 giri in 20’45”810 alla media di 151,564 Km/h; 2. Villa (Suzuki) a 0”099; 3. Celoni (Yamaha) a 1”439; 4. Cusumano (Yamaha) a 3”983; 5. Barolo (Honda) a 6”475; 6. Conti (Suzuki) a 13”474; 7. Armetti (Honda) a 13”396; 8. Banfi (Mv Agusta) a 14”046; 9. Mei (Suzuki) a 17”733; 10. Pasqualato (Kawasaki) a 19”411; 11. Fornasiero (Ducati) a 29”059; 12. Gualtieri (Suzuki) a 29”784; 13. Carusso (Yamaha) a 53”549; 14. Piatti (Yamaha) a 53”966; 15. Occhipinti (Yamaha) a 59”450; 16. Tosoni (Suzuki) a 1’09”404; 17. Zani (Ducati) a 1’15”513; 18. Dal Piaz (Yamaha) a 1’15”818; 19. Lattavo (Yamaha) a 1’16”452; 20. Ceroni (Ducati) a 1’44”052; 21. Ferri (Ducati) a 2’14”812; 22. Iemali (Suzuki) a 1 giro. TROFEO GIAMPIERO VIVALDI CLASSE 600: 1. Lorenzetti (Yamaha) 9 giri in 18’03”527 alla media di 156,837 Km/h; 2. Dittadi (Yamaha) a 0”018; 3. Vigilucci (Yamaha) a 0”088; 4. Casalotti (Yamaha) a 7”866; 5. Coletto (Honda) a 8”249; 6. Palladino (Yamaha) a 13”229; 7. Falzoni (Yamaha) a 1’07”292; 8. Nori (Yamaha) a 1’09”951; 9. Verri (Suzuki) a 1’10”768; 10. Lippi (Yamaha) a 1’32”299; 11. Ferrero (Yamaha) a 1’47”478. CLASSE 1000: 1. Gallina (BMW) 10 giri in 19’46”816 alla media di 159,097 Km/h; 2. Rampini (Yamaha) a 14”816; 3. Di Chiara (Yamaha) a 14”951; 4. Brunelli (Yamaha) a 15”582; 5. Biggi (Kawasaki) a 24”150; 6. Grilli (Yamaha) a 48”935; 7. Panella (Honda) a 50”157; 8. Peano (Honda) a 56”597; 9. Ippoliti (Yamaha) a 1’02”490; 10. Merlin (Honda) a 1’02”946; 11. Lorenzoni (Suzuki) a 1’03”150; 12. Orlandi (Aprilia) a 1’04”958; 13. Rivi (Ducati) a 1’13”016; 14. Crespi (Ducati) a 1’21”055; 15. Cavicchi (Ducati) a 1’21”108; 16. Pagliccia (Ducati) a 2’00”715; 17. Parente (Suzuki) a 1 giro. RC CUP 2010: 1. Caprara (Triumph) 8 giri in 18’23”665 alla media di 136,867 Km/h; 2. Pozzi a 6”182; 3. Di Cesare a 6”182; 4. Visconti a 24”458; 5. Croci a 24”590; 6. Venturini a 31”342; 7. Briasco a 31”372; 8. Guareschi (Moto Guzzi) a 31”560; 9. Olivi a 32”852; 10. Montaldo a 40”179; 11. Serafini a 40”657; 12. Tasso a 43”691; 13. Lecuyer (Moto Guzzi) a 1’40”417 (tutti gli altri su Triumph). PREMIER NATIONAL CUP 600 APERTA: 1. Meschini (Yamaha) 9 giri in 17’55”626 alla media di 157,989 Km/h; 2. Traversaro (Honda) a 0”274; 3. Zorzi (Yamaha) a 14”803; 4. Bartolini (Honda) a 15”288; 5. Palladino (Yamaha) a 17”104; 6. Miele (Honda) a 27”854; 7. Evangelista (Honda) a 27”878; 8. Cini (Yamaha) a 40”597; 9. Falaschi (Suzuki) a 40”501; 10. Longhi (Kawasaki) a 51”695; 11. Bertoldo (Honda) a 51”705; 12. Vieri (Kawasaki) a 51”911; 13. De Marco (Yamaha) a 52”138; 14. Zambino (Triumph) a 59”310; 15. Queirolo (Honda) a 59”731; 16. Bertolotti (Yamaha) a 1’00”228; 17. Ziglioli (Yamaha) a 1’15”874; 18. Dotti (Honda) a 1’15”938; 19. Lunghi (Yamaha) a 1’20”933; 20. Vieri (Kawasaki) a 1’23”466; 21. Ronzoni (Yamaha) a 1’38”376; 22. Rasetti (Honda) a 1’42”839; 23. Varini (Honda) a 2’10”818. 600 STOCK: 1. Marchionni (Yamaha) 9 giri in 18’19”537 alla media di 154,554 Km/h; 2. Tondini (Kawasaki) a 0”359; 3. Cottini (Honda) a 0”394; 4. Raimondo (Yamaha) a 0”451; 5. Cassani (Yamaha) a 0”639; 6. Maestri (Honda) a 1”194; 7. Comi (Yamaha) a 9”231; 8. Rinaldi (Honda) a 9”580; 9. Carinelli (Yamaha) a 12”808; 10. Scienza (Yamaha) a 12”844; 11. Larini (Yamaha) a 21”417; 12. Dalmazio (Honda) a 22”851; 13. Tosetto (Kawasaki) a 35”631; 14. Floris (Honda) a 35”854; 15. Cassani (Yamaha) a 36”112; 16. Volpi (Yamaha) a 36”479;

17. Parrillo (Yamaha) a 50”341; 18. Albertelli (Honda) a 50”435; 19. Domenicali (Yamaha) a 1’05”049; 20. Cecchi (Yamaha) a 1’08”414; 21. Vizza (Yamaha) a 1’18”802; 22. Garavina (Yamaha) a 1’20”011; 23. Zappa (Yamaha) a 2 giri. OPEN: 1. Caselli (BMW) 10 giri in 19’35”679 alla media di 160,697 Km/h; 2. Tarizzo (BMW) a 0”332; 3. Di Vora (Honda) a 7”376; 4. Aimar (Suzuki) a 16”494; 5. Blora (Ducati) a 17”016; 6. Pagani (Suzuki) a 18”174; 7. Vivaldi (BMW) a 21”512; 8. D’Alessandro (Bimota) a 27”629; 9. Coltelli (BMW) a 30”693; 10. Serri (BMW) a 31”592; 11. Zeni (Yamaha) a 32”801; 12. Tonini (Aprilia) a 34”407; 13. Cedrini (Kawasaki) a 34”526; 14. Ferrari (Yamaha) a 34”826; 15. Castellarin (Suzuki) a 39”281; 16. Mueller (Suzuki) a 39”323; 17. Secchi (Yamaha) a 41”989; 18. Milanese (Yamaha) a 46”024; 19. Albani (Aprilia) a 46”329; 20. Signorin (Honda) a 47”182; 21. Sciacca (Honda) a 48”100; 22. Marchi (Yamaha) a 52”170; 23. Capaldo (Yamaha) a 55”570; 24. Spezzaferri (Yamaha) a 1’14”411; 25. Samarani (Aprilia) a 1’14”984; 26. Tozzi (Honda) a 1’15”019; 27. Maineri (Ducati) a 1’15”377; 28. Serra (Yamaha) a 1’18”884; 29. Foti (Suzuki) a 1’19”248; 30. Pica (Yamaha) a 1’24”117; 31. Siscaro (Yamaha) a 1’39”321; 32. Giovanniello (Suzuki) a 1’42”006; 33. Dolfi (Ducati) a 1 giro.

Minimoto Latina 26 settembre Campionato Italiano minimoto, terza finale - Organizzazione: Mc Zeta Team Direttore di gara: Fabio Pirolli - Meteo: sereno.

Classifiche JUNIOR A 2T: 1. Valequartasei; 2. Zannoni; 3. Foggia; 4. Petti; 5. Novali; 6. Sintoni; 7. Vargas; 8. Arbolino; 9. Biancalana; 10. Basso; 11. Cretaro; 12. Morelli; 13. Miletto; 14. Vignale. 4T: 1. Bianucci; 2. Facco; 3. Filippo; 4. Zamboni; 5. Ignesti. JUNIOR B 2T: 1. Casadei; 2. Bastianelli; 3. Fratini; 4. Vandi; 5. Santi; 6. Fermani; 7. Ruiu; 8. Occhialini; 9. Magi; 10. Palmieri. 4T: 1. Spaziale; 2. Martini; 3. Bolognesi. SENIOR A 2T: 1. Mazzola; 2. Barani; 3. Giorgianni; 4. Marsili; 5. Petrarca; 6. Domenichelli; 7. Berardino; 8. Angelucci; 9. Gagliardi; 10. Sanchioni; 11. Costantino; 12. Porretta; 13. Pompei; 14. Abate. 4T: 1. Fabbri; 2. De Pascali. SENIOR B: 1. Bucciarelli; 2. Paladini; 3. Mencarelli; 4. Lozza; 5. Ponziani; 6. Mori; 7. Nespoli; 8. Mazzolai. OPEN A: 1. Chessa; 2. Merlante; 3. Carbonera; 4. Amati; 5. Fuschini; 6. Cortesi; 7. Biagiarelli; 8. Volpini; 9. Sbrana; 10. Nobile; 11. Innocenti; 12. Clivio; 13. Cozza. OPEN B: 1. Ciotti; 2. Di Berardo; 3. Miozzi; 4. Forlani; 5. Mantovani; 6. Contadini; 7. Bugatti; 8. Milanese; 9. Pasini; 10. D’Angelo; 11. Pizzoli; 12. Gigliotti; 13. Gabriele; 14. Pizzoli. ESORDIENTI 2T: 1. Vietti-Ramu; 2. Spinelli; 3. Pastore; 4. Bonoli; 5. Bernardi; 6. Scognamiglio; 7. Rodigari; 8. Izzo; 9. Ceccarelli; 10. Mollicone; 11. Magi; 12. Maccarone; 13. Tonassi; 14. Imperiano; 15. Verbale; 16. Ferrara. 4T: 1. Barberis; 2. Meraglia; 3. Giorgi; 4. Hihlavyy.

TESTA A TESTA NELLA MX1 CrossCampionato italiano FAENZA – Quinta e infuocata prova del campionato italiano cross e femminile. Nella MX1 si è imposto Cristian Beggi davanti a Felice Compagnone. Nella successiva, è stato invece Compagnone a battere Beggi. In entrambe le manche terzo posto per Daniele Bricca. Anche nella MX2 la classifica assoluta di tappa si è giocata sulla discriminante del risultato di gara 2, tutto a favore di Michael Mercandino, terzo e primo. Al secondo posto, con un primo e un terzo, Andrea Cervellin; due terzi sono stati sufficienti a Deny Philippaerts per agguantare il gradino più basso del podio. Da segnalare, per la lotta al campionato, la debacle di Gianluca Martini a causa di una botta al ginocchio. Nel challenge femminile Chiara Fontanesi ha incamerato l’unica doppietta di giornata, seguita in entrambe la manche e nella classifica di giornata da Francesca Nocera e da Eleonora Rivetti. La giornata di gara è stata contraddistinta da alcuni incidenti: il più grave in partenza della MX1 gruppo B, con Andrea Dalla Valle (serio trauma facciale) travolto da altri piloti . Per i campioni, bisognerà attendere la prossima gara, 10 ottobre, Cavallara. Max Regazzi

26 settembre Campionato italiano motocross, quinta tappa - Direttore di gara: Dante Badiali - Meteo: sereno.

Classifiche MX1 GRUPPO A GARA 1: 1. Beggi (TM); 2. Compagnone (Honda); 3. Bricca (Suzuki); 4. Lombrici (Suzuki); 5. Dami (Honda); 6. Pagliacci (Honda); 7. Smith (Aprilia); 8. Scabrosi (Suzuki); 9. Maggiore (Honda); 10. Ruf (Honda); 11. Bertugli (Yamaha); 12. Pedri (Honda); 13. Saletti (Honda); 14. Sonego (Honda); 15. Biondi (Kawasaki); 16. Debbi (Suzuki); 17. Ferrari (Kawasaki); 18. Fontanesi (Yamaha); 19. Ombrosi (KTM); 20. Bracesco (Honda); 21. Musso (Suzuki); 22. Andressi (Kawasaki); 23. Avanzolini (Yamaha); 24. Benedini (Yamaha); 25. Fossi (Honda); 26. Mocini (Honda); 27. Pedica (Suzuki); 28. Nompari (Honda); 29. Fappani (Suzuki); 30. Lauro (Honda); 31. Tessari (Suzuki); 32. Leonesi (Honda); 33. De Bortoli (Honda); 34. Fascelli (KTM). GARA 2: 1. Compagnone (Honda); 2. Beggi (TM); 3. Bricca (Suzuki); 4. Dami (Honda); 5. Bracesco (Honda); 6. Lombrici (Suzuki); 7. Pagliacci (Honda); 8. Saletti (Honda); 9. Malipensa (Yamaha); 10. Debbi (Suzuki); 11. Biondi (Kawasaki); 12. Sonego (Honda); 13. Andressi (Kawasaki); 14. Maggiore (Honda); 15. Bertugli (Yamaha); 16. Benedini (Yamaha); 17. Ruf (Honda); 18. Smith (Aprilia); 19. Scabrosi (Suzuki); 20. Ombrosi (KTM); 21. Fappani (Suzuki); 22. Ferrari (Kawasaki); 23. Musso (Suzuki); 24. Lasagna (KTM); 25. Mocini (Honda); 26. Nompari (Honda); 27. Avanzolini (Yamaha); 28. Galluzzi (Yamaha); 29. Fascelli (KTM); 30. Fossi (Honda); 31. Pedri (Honda); 32. Fontanesi (Yamaha); 33. Tessari (Suzuki); 34. Lauro (Honda); 35. Leonesi (Honda); 36. Pedica (Suzuki); 37. De Bortoli (Honda). MX2 GARA 1: 1. Cervellin (Husqvarna); 2. Philippaerts (Suzuki); 3. Mercandino (Honda); 4.

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DALL’ALTO: ANDREA CERVELLIN E FELICE COMPAGNONE (FOTO COVA). motosprint

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Sportitalia

Bertuzzo (KTM); 5. Pezzuto (Yamaha); 6. Aperio (Honda); 7. D’Angelo (Suzuki); 8. Valente (Yamaha); 9. Zeni (KTM); 10. Albertoni (Kawasaki); 11. Terraneo (Honda); 12. De Bortoli (Honda); 13. Marrazzo (Honda); 14. Dal Vecchio (KTM); 15. Lattanzi (Yamaha); 16. Dalla Mora (Honda); 17. Amodeo (Honda); 18. Storti (KTM); 19. Gipponi (Honda); 20. Furlotti (Suzuki); 21. Cimberio (Suzuki); 22. Marincioni (Suzuki); 23. Peverieri (TM); 24. Tedesco (Honda); 25. Dolce (Kawasaki); 26. Aldini (Honda); 27. Gruarin (Honda); 28. Cogo (Suzuki); 29. Ruzzi (KTM); 30. Tommasi (KTM); 31. Giton (Honda); 32. Zecchina (Suzuki); 33. Recchia (KTM); 34. Moroni (KTM); 35. Pascucci (Honda); 36. Violi (Yamaha); 37. Paganini (Suzuki); 38. Martini (Honda). GARA 2: 1. Mercandino (Honda); 2. Philippaerts (Suzuki); 3. Cervellin (Husqvarna); 4. Aperio (Honda); 5. Pezzuto (Yamaha); 6. Valente (Suzuki); 7. De Bortoli (Honda); 8. Terraneo (Honda); 9. D’Angelo (Suzuki); 10. Dal Vecchio (KTM); 11. Cimberio (Suzuki); 12. Zeni (KTM); 13. Gipponi (Honda); 14. Lattanzi (Yamaha); 15. Dalla Mora (Honda); 16. Amodeo (Honda); 17. Storti (KTM); 18. Marincioni (Suzuki); 19. Paganini (Suzuki); 20. Dolce (Kawasaki); 21. Albertoni (Kawasaki); 22. Giton (Honda); 23. Marrazzo (Honda); 24. Gruarin (Honda); 25. Tommasi (KTM); 26. Ruzzi (KTM); 27. Muratori (Suzuki); 28. Furlotti (Suzuki); 29. Peverieri (TM); 30. Recchia (KTM); 31. Moroni (KTM); 32. Aldini (Honda); 33. Pascucci (Honda); 34. Zecchina (Suzuki); 35. Martini (Honda). FEMMINILE GARA 1: 1. Fontanesi (Yamaha); 2. Nocera (Honda); 3. Rivetti (KTM); 4. Magnoli (Husqvarna); 5. Decarli (Honda); 6. Dionisi (Honda); 7. Scarmaglia (Suzuki); 8. Lago (Suzuki); 9. Sbrana (Honda); 10. Mancini (Yamaha); 11. Camedda (Honda). GARA 2: 1. Fontanesi (Yamaha); 2. Nocera (Honda); 3. Rivetti (KTM); 4. De Carli (Honda); 5. Magnoli (Husqvarna); 6. Sbrana (Honda); 7. Dionisi (Honda); 8. Scarmaglia (Suzuki); 9. Mancini (Yamaha); 10. Camedda (Honda).

Toscana Ponte a Egola (PI) 19 settembre Campionato toscano minicross e motocross 125, quinta prova – Organizzatore: M.C. Pellicorse – Direttore di gara: Marcello Padovani – Meteo: sole

Classifiche SPORT GARA 1: 1. Lucchesi (Kawasaki); 2. Campani; 3. Pirrone (Suzuki); 4. Campani (KTM); 5. Magliocco (Suzuki); 6. Gualtieri (Yamaha); 7. Mancini (Honda); 8. Galligani (Honda); 9. Becherini (Honda); 10. Neri; 11. Dei (Suzuki); 12. Lotti (KTM); 13. Bartalucci (Honda); 14. Bonaldi (Honda); 15. Iacovelli (Yamaha); 16. Volpi (Kawasaki); 17. Picciuto (Honda); 18. Ulivi (KTM); 19. Bulleri (Yamaha); 20. Carli (Honda); 21. Racioppi (Suzuki); 22. Flamma M.; 23. Flamma A.; 24. Melani (Honda); 25. Iacovelli (Yamaha); 26. Becherini (Yamaha); 27. Fichera (Honda); 28. Ciabattari (Kawasaki); 29. Scarselli (Kawasaki); 30. Coppolaro (Honda); 31. Cerri (Honda); 32. Benedetti

PAOLO GROSSI

motosprint

70

(Yamaha); 33. Mugavero (Yamaha); 34. Gorini (Yamaha); 35. Meucci; 36. Monti (Kawasaki); 37. Modena (Honda); 38. Intotero; 39. Ciampi (Honda). MINI JUNIOR: 1. Righi (Honda); 2. Isdraele (KTM); 3. Gaiffi (Honda); 4. Toci (Kawasaki); 5. Beati (KTM); 6. Gubbiotti (KTM); 7. Prizinzano (KTM); 8. Iacopi (KTM); 9. Zaffini (Yamaha); 10. Intontero (Kawasaki); 11. Del Vita (Suzuki); 12. Tortori (KTM); 13. Razzauti (Suzuki); 14. Spagna (Yamaha); 15. Massa (KTM); 16. Grassi (KTM); 17. Liviani (KTM); 18. Marchettoni (KTM); 19. Fantechi (KTM). SENIOR: 1. Frosali (KTM); 2. Lucaroni (KTM); 3. Della Bidia (KTM); 4. Biagini (Suzuki); 5. Dominici (KTM); 6. Arnetoli (KTM). OPEN GARA 1: 1. Grossi (Kawasaki); 2. Santi (Yamaha); 3. Galluzzi (Yamaha); 4. Spanò (Suzuki); 5. Cencelli (Suzuki); 6. Paolini (Suzuki); 7. Rossi (Honda); 8. Carandente (Honda); 9. Acquafresca (Honda); 10. Cerbo (Suzuki); 11. Mazzamuto (Yamaha); 12. Gigliotti (Honda); 13. Morelli (Honda); 14. Lilli (Honda); 15. Fornino (Honda); 16. Poccianti (Honda); 17. Fravoli (Honda); 18. Pieroni (Honda); 19. Margheri (Honda); 20. Emma (Suzuki); 21. Bertagnini (Honda); 22. Angiolini (Yamaha); 23. Bruchi (Suzuki); 24. Golini (Honda); 25. Barzagli (Honda); 26. Ciabattari (Kawasaki); 27. Tabani (Honda); 28. Zeppi (Honda); 29. Neri (Kawasaki); 30. Carli (Yamaha); 31. Galvagno (Honda); 32. Grossi; 33. Bettini (Honda); 34. Margheri (Honda); 35. Tortelli (Honda); 36. Giovannoni (Honda); 37. Bassi (Gilera); 38. Del Mira (Honda); 39. Barelli (Yamaha). MINI CADETTI GARA 1: 1. Tagliareni; 2. Dolce; 3. Puccinelli; 4. Peruzzi; 5. Nozzi; 6. Fiorini; 7. Menchelli; 8. Galardi (Kawasaki); 9. Pieri; 10. Fantauzzi; 11. Savitteri (tutti gli altri su KTM). 125 GARA 1: 1. Fornino (Kawasaki); 2. Savini (Yamaha); 3. Fondelli (Husqvarna); 4. Vandelli (Yamaha); 5. Alamanni (Honda); 6. Lucchesi (Kawasaki); 7. Susini (TM); 8. Lucci (KTM); 9. Galluzzi (Yamaha); 10. Mannucci (Kawasaki); 11. Tozzi (KTM); 12. Casaglia (Suzuki); 13. Mattolini (Yamaha); 14. Zappoli (Suzuki); 15. Arnetoli (Yamaha); 16. Contino (Suzuki); 17. Serafini (KTM); 18. Ugolini (Suzuki); 19. Cagnoni (Honda); 20. Vannucci (KTM); 21. Ricciarini (KTM); 22. Angelini (Yamaha); 23. Lippi (Yamaha). DEBUTTANTI GARA 1: 1. Salvatori; 2. Talluri; 3. Bassi; 4. Puccinelli; 5. Giusti (Kawasaki); 6. Daliana; 7. Mancini; 8. Angeli; 9. Calonaci; 10. Tenti; 11. Falciani; 12. Botrini (tutti gli altri su KTM).

Sicilia Patti (ME) 19 settembre Campionato siciliano cross, sesta prova – Organizzatore: M.C. Winner Team – Direttore di gara: Catalano Salvatore – Meteo: sereno

Classifiche MX1 + MX2 O21 GARA 1: 1. Greco (Honda); 2. Buda (Honda); 3. Savoca (Honda); 4. Garufi (Kawasaki); 5. Ventura (KTM); 6. Tummineri (Yamaha); 7. Currenti (Suzuki). GARA 2: 1. Greco (Honda); 2. Savoca (Honda); 3. Ventura (KTM); 4. Currenti (Su-

zuki); 5. Buda (Honda); 6. Tummineri (Yamaha); 7. Garufi (Kawasaki). MASTER GARA 1: 1. Crea (Honda); 2. Nieli (Honda); 3. Di Nisi (Yamaha); 4. Bonifacio (Honda); 5. Cusumano (Honda); 6. Serafia (Honda); 7. Alaimo (Honda); 8. Carrubba (Yamaha); 9. Bellofiore (Yamaha). GARA 2: 1. Crea (Honda); 2. Nieli (Honda); 3. Bonifacio (Honda); 4. Cusumano (Honda); 5. Carrubba (Yamaha); 6. Alaimo (Honda); 7. Di Nisi (Yamaha); 8. Bellofiore (Yamaha); 9. Serafia (Honda). DEBUTTANTI GARA 1: 1. Faso (Kawasaki); 2. Giarrizzo (KTM); 3. Martello (LEM); 4. Arangio (KTM); 5. Bottaro (KTM); 6. Crea (KTM). GARA 2: 1. Faso (Kawasaki); 2. Giarrizzo (KTM); 3. Martello (LEM); 4. Arangio (KTM); 5. Bottaro (KTM); 6. Crea (KTM). CADETTI GARA 1: 1. Oteri (Kawasaki); 2. Santapaola (KTM); 3. Matranga (KTM); 4. Mafodda (KTM); 5. Silvani (Kawasaki). GARA 2: 1. Oteri (Kawasaki); 2. Matranga (KTM); 3. Santapaola (KTM); 4. Mafodda (KTM); 5. Silvani (Kawasaki). SENIOR + JUNIOR GARA 1: 1. Scala (KTM); 2. Reale (KTM); 3. Di Pasquale (KTM); 4. Mineo (Honda); 5. Giummo (KTM); 6. Rimmaudo (KTM); 7. Vinciguerra (KTM); 8. Lembo (Kawasaki); 9. Giordano (Kawasaki); 10. Maiorani (Kawasaki); 11. Mancuso (Honda); 12. Magro (KTM); 13. Di Nardo (KTM). GARA 2: 1. Reale (KTM); 2. Di Nardo (KTM); 3. Scala (KTM); 4. Mineo (Honda); 5. Di Pasquale (KTM); 6. Giummo (KTM); 7. Vinciguerra (KTM); 8. Rimmaudo (KTM); 9. Mancuso (Honda); 10. Giordano (Kawasaki); 11. Lembo (Kawasaki); 12. Maiorani (Kawasaki); 13. Magro (KTM). MX2 U17 + MX2 U21 GARA 1: 1. Cappellano (Kawasaki); 2. Tomasello (Kawasaki); 3. Mandarà (KTM); 4. Sacconi (Yamaha); 5. Giustolisi (Honda); 6. Caruso (KTM); 7. Scribano (KTM); 8. Mariotti (Honda); 9. Abramo (Yamaha); 10. Sirone (KTM); 11. Valenti (KTM); 12. Renda (KTM); 13. Randazzo (Honda); 14. Anastasi (Kawasaki). GARA 2: 1. Cappellano (Kawasaki); 2. Mandarà (KTM); 3. Giustolisi (Honda); 4. Scribano (KTM); 5. Caruso (KTM); 6. Sacconi (Yamaha); 7. Mariotti (Honda); 8. Tomasello (Kawasaki); 9. Abramo (Yamaha); 10. Sirone (KTM); 11. Valenti (KTM); 12. Renda (KTM); 13. Randazzo (Honda).

EnduroRegionale

Liguria Castello di Madrignano (SP) 19 settembre Campionato ligure enduro, settima prova – Organizzatore: M.C. Val di Vara Off Road – Direttore di gara: Marco Ventarelli – Meteo: sereno

Classifiche SQUADRE: 1. Sanremo. TROFEO COSTA LIGURE: 1. Volpi (TM); 2. Vescia (TM); 3. Ferretti (Zundap); 4. Rachelli (TM); 5. Cottali (KTM). SPORT: 1. Lorenzi (KTM); 2. Canobbio (Husaberg); 3. Lupi (KTM); 4. Dellai (KTM); 5. Bottani (KTM); 6. Di Marco (KTM); 7. Manara (KTM); 8. Donatello (Husqvarna); 9.

Traverso (HM); 10. Saettone (KTM); 11. Vallarino (Honda); 12. Megiovanni (KTM); 13. Pinto (Honda); 14. Mafrici (Yamaha). 50 CODICE: 1. Garlet (HM); 2. Vescia (Zundap); 3. Balestra (HM). CLASSE 125 2T: 1. Casaretto (HM); 2. Martini (Husqvarna); 3. Bonetto (KTM); 4. Di Maria (KTM); 5. Pavone (Yamaha); 6. Motto (KTM); 7. Grasso L. (KTM); 8. Grasso S. (KTM); 9. Girini (KTM); 10. De Nuzzo (Husqvarna); 11. Berretta (KTM). ASSOLUTI: 1. Rovelli (KTM); 2. Dall’Ava (KTM); 3. Gallino (Suzuki); 4. Marmi (HM); 5. Guastini (Beta); 6. Maule (HM); 7. Sibelli (KTM); 8. Boeri (Husqvarna); 9. Volpato (Gas Gas). CLASSE 250 2T: 1. Minazzo (KTM); 2. Rossi (Yamaha); 3. Borreani (KTM); 4. Sanguinetti (HM); 5. Rossi (Yamaha); 6. Gennesi (KTM); 7. Maggioli (KTM); 8. Ferratusco (KTM); 9. Carlini (KTM); 10. Malatto (KTM); 11. Ferrari (KTM); 12. Rasia (KTM); 13. Trione (KTM); 14. Motto (KTM); 15. Ludi (Gas Gas); 16. Dellai (KTM); 17. Spallarossa (KTM); 18. Pario (KTM); 19. Parodi (KTM); 20. Cavalletti (KTM); 21. Favalli (KTM); 22. Lo Nardo (KTM); 23. Gramegna (KTM); 24. Caprarella (KTM); 25. Melli (KTM); 26. Volpi (Gas Gas). CLASSE 250 4T: 1. Maia (Suzuki); 2. Scali (Suzuki); 3. Sanguinetti (HM); 4. Campalati (KTM); 5. Panarelli (KTM); 6. Cuneo (HM); 7. Russi (Honda); 8. Gandolfo (Hussqvarna); 9. Perotti (HM); 10. Bruzzo (HM); 11. Poirè (Husqvarna); 12. Maia (Suzuki); 13. Messaggi (KTM); 14. Vanni (HM); 15. Mirabelli (Honda); 16. Sità (KTM); 17. Data (KTM); 18. Tasso (KTM). ELITE: 1. Grasso (KTM). CLASSE 450 4T: 1. Oliva (Husaberg); 2. Gandolfo (Husqvarna); 3. Simonetti (Beta); 4. Raso (Beta); 5. Lagorio (Honda); 6. Tassano (HM); 7. Nunez (TM); 8. Marconi (Honda); 9. Balbo (Husaberg); 10. Castellana (Honda); 11. Penna (Kawasaki); 12. Giancone (Honda); 13. Bandini (Suzuki); 14. Savona (HM); 15. Ottoboni (KTM); 16. Armanino (KTM). CLASSE 500 4T: 1. Porcella (Husaberg); 2. Traversaro (TM); 3. Realini (Beta); 4. Castagnola (KTM); 5. Cugge (KTM). VETERANI: 1. Prato (Husqvarna); 2. Pelle (KTM); 3. Battistoni (Honda); 4. Guidetto (KTM); 5. Grasso L. (Suzuki); 6. Garabini (Honda); 7. Roggero (Yamaha); 8. Adofaci (KTM); 9. Moretti (HM); 10. Casella (KTM); 11. Timossi (Husqvarna); 12. Biancheri (KTM). FUORI REGIONE: 1. Belloni; 2. Malatesta (Husqvarna); 3. Celano (KTM); 4. Sommovigo (KTM); 5. Aliotto (KTM); 6. Bercella (HM); 7. Bologna (Yamaha); 8. Marcellino (KTM); 9. Dall’Osto (Gas Gas). CLASSE 125 4T: 1. Postuma (HM). TEAM INDIPENDENTI: 1. Moto Tecnica Racing.

Umbria Calvi dell’Umbria (TR) 26 settembre Campionato laziale enduro – Organizzatore: M.C. Terni – Direttore di gara: Roberto Romoli – Meteo: variabile

Classifiche CLASSE 125 2T: 1. Montanari (KTM); 2. Giulietti (KTM); 3. D’Ippolito (TM); 4. Arronenzi (KTM); 5. Lo Sasso (TM); 6. Fantozzi (Husky); 7. Meloni (KTM); 8. Molinari (TM); 9. Sbardella (KTM); 10. Castellani (Husky). CLASSE 250 2T: 1. Mori (KTM); 2. Pa-

squaletti (TM); 3. Castagnoli (Husky); 4. Raducchi (TM); 5. Patulli (Husaberg); 6. Montigiani (KTM); 7. Mancinelli (Husky); 8. Sarti (KTM); 9. Gioia (KTM); 10. Cardinali (Husky); 11. Macioni (Husaberg); 12. Minicucci (KTM); 13. Meloni (KTM); 14. Bedeschi (KTM); 15. Ceci (TM); 16. Mosca (KTM); 17. Meschini (KTM). CLASSE 250 4T: 1. Chiatti (KTM); 2. Cianfrocca (Honda); 3. Incaini (TM); 4. Pellegrini (Suzuki); 5. Regnicoli (Suzuki); 6. Tigli (KTM); 7. Ciamfarani (KTM); 8. Lampa (Honda); 9. Mammucari (Honda); 10. Grimani (KTM); 11. Deledda (Honda). CLASSE 450 4T: 1. Cianfarani (KTM); 2. Giulietti (KTM); 3. Adiutori (Husaberg); 4. Ricci (KTM); 5. Oliveri (KTM); 6. Costantini (Husaberg); 7. Marinozzi (KTM); 8. Marzetti (KTM); 9. Signore Tancredi (KTM). CLASSE OLTRE 450 4T: 1. Mancini (KTM); 2. Mastropietro (KTM); 3. Mastrantonio (Honda); 4. Bordoni (Husky). CLASSE VETRAN: 1. Volpi (Husky). CLASSE CODICE 50: 1. Giubbettini (Fantic); 2. Marinozzi (Beta). CLASSE E1: 1. Catanossi (TM); 2. Petitti (KTM); 3. Papapietro (KTM); 4. Ponzi (KTM); 5. Carella (TM); 6. Lella (KTM). CLASSE E2: 1. Tamburini (Husky); 2. Bibi (Husky); 3. Morelli (KTM).

Abruzzo Carsoli (AQ) 19 settembre Campionato Abruzzo-Molise LazioMarche di enduro, settima prova – Organizzatore: M.C. I Mirmidoni – Direttore di gara: Rossella Paluzzi – Meteo: pioggia

Classifiche Classe A: 1. Giubettini (Fantic). Classe B: 1. Schiappa (Ktm); 2. D’Ippolito (Tm); 3. Luzi (Husqvarna); 4. Fiorile (Ktm); 5. Fantozzi (Husqvarna); 6. La Rovere (Ktm); 7. Versace (Tm); 8. Di Donato (Ktm); 9. Matricardi (Honda); 10. Meloni D. (Ktm); 11. Melchiorre (Gas Gas); 12. Molinari (Tm); 13. Cretaro; 14. Marchi (Ktm); 15.Bonventre (Ktm). Classe C:1. Pasqualetti (Tm); 2. Patulli (Husaberg); 3. Alì F. (Ktm); 4. Alì S. (Ktm); 5. Cosentino (Ktm); 6. Abbate (Ktm); 7. Di Giosaffatte (Suzuki); 8. Ceci (Tm); 9. Mammarella (Honda); 10. Martinelli (Tm); 11. Gioia (Ktm); 12. Macioni (Husaberg); 13. Bianchi (Tm); 14. Meloni R. (Ktm); 15. Pomponi (Honda); 16. Ottavi (Tm). Classe D: 1. Incaini (Tm); 2. Moscone (Honda); 3. Tigli (Ktm); 4. Di Gregorio (Husqvarna); 5. Cianfrocca (Honda); 6.Cardinale (Honda); 7. Cianfarani (Ktm); 8. Cimei (Ktm); 9. Lampa (Honda); 10. Baldi (Ktm); 11. Di Pasquale (Yamaha); 12. Mammuccari (Honda); 13. Di Crescenzo (Ktm); 14. Setta (Yamaha); 15. Mazzulli (Ktm); 16. Deledda (Honda). Classe F: 1. Cianfarani (Ktm); 2. Ricci Federico (Ktm); 3. Granocchia (Ktm); 4. Fantauzzi (Beta); 5. Adiutori (Husqvarna); 6. Oliveri (Ktm); 7. Rossi F. (Beta); 8. Lauri (Honda); 9. Ruggero (Yamaha); 10. Giuliani (Ktm); 11. Maggi (Beta); 12. Leonardis (Ktm); 13. Garzarella (Ktm); 14. Rossi D. (Husqvarna); 15. Sansoni (Honda); 16. Paccoia (Beta); 17. Marzetti (Ktm); 18. Bernardinetti (Ktm). Classe G: 1. Mastroantonio (Honda); 2. Mastropietro (Ktm); 3. Pierpaoli (Beta); 4. Mancini F. (Ktm); 5. Dominici F. (Ktm); 6. Marini (Ktm); 7. Dominici G. (Ktm); 8. Calvani (Ktm). Classe Sport: 1. Cioci (Ktm); 2. Salvati

(Ktm); 3. Santoro (Ktm); 4. Di Lorenzo (Ktm); 5. Moscarelli (Husqvarna); 6. Ricci Feliciano (Ktm); 7. Papapietro (Ktm); 8. Carnovale (Ktm); 9. Mancini A. (Ktm); 10. Ricci A. (Yamaha); 11. Nitoia (Ktm); 12. Torrini (Ktm); 13. Cella (Ktm). Classe E1: 1. Di Nardo (Yamaha); 2. Cavallaro (Ktm); 3. Credico (Husqvarna); 4. De Lutiis (Yamaha); 5. Di Donato (Ktm). Classe E2: 1. D’Alessandro (Ktm); 2. Ciarelli (Ktm); 3. Petrarca (Ktm); 4. Stella (Gas Gas); 5. Rausa (Ktm); 6. Muzio (Honda); 7. Di Ciano (Ktm); 8. Conti (Ktm); 9. Marinelli (Yamaha); 10. Pantaleone (Honda); 11.I orio (Ktm). Classe E3: 1. Botolini; 2. Urbano (Suzuki).

Calabria Martirano Lombardo (CZ) 26 settembre Trofeo Centro Sud Italia enduro, quarta prova – Organizzatore: M.C. San Mazzeo – Direttore di gara: Angelo Aversente

STEFANO CAFFARATTI (SOPRA) E IVAN ZANONE VINCENTI IN PIEMONTE.

Piemonte Ormea (CN) 26 settembre Campionato piemontese enduro, quarta prova – Organizzatore: M.C. Ceva – Direttore di gara: Alfredo Zani – Meteo: sereno-variabile

Classifiche ELITE: 1. Gerini (Husqvarna); 2. Serra (Gas Gas); 3. Dall’Ava (KTM); 4. Bresolin (HM). CLASSE 50: 1. Giacchero (Fantic); 2. Abrigo (HM); 3. Favaretto F. (HM). UNDER 23 CLASSE E1: 1. Peila F. (TM); 2. Barel (KTM); 3. Bassi (Suzuki); 4. Fiore (KTM); 5. Iacazzi (Suzuki); 6. Bongiovanni (Suzuki); 7. Paolini (Suzuki); 8. Gavinelli (Yamaha); 9. Gaglione (Kawasaki); 10. Arduino (Honda); 11. Ronzio (Kawasaki); 12. Vaccari (Suzuki); 13. Borzoni (Husqvarna); 14. Moroso (KTM); 15. Bo (Honda); 16. Tusa (KTM); 17. Mangini (Suzuki). CLASSE E2: 1. Boffa (Suzuki); 2. Porro E. (Gas Gas); 3. Omodei Zorini G. (Honda); 4. Gioira (KTM); 5. Oroli (Kawasaki); 6. Cometta (KTM); 7. Pesante (KTM). CLASSE E3: 1. Sordo (KTM); 2. Careglio (Gas Gas); 3. Beltritti (KTM); 4. Grillo (TM). UNDER 35 CLASSE E1: 1. Caffaratti S. (Kawasaki); 2. Galliano (Husqvarna); 3. Mazza (Yamaha); 4. Belliardo (Sherco); 5. Barroero (Yamaha); 6. Bau (Suzuki); 7. Albesiano (KTM); 8. Candela (KTM); 9. Iacazzi (Suzuki); 10. Ivaldi (Suzuki); 11. Laiolo (Honda); 12. Meytre (Honda); 13. Ravera (Suzuki); 14. Travaglio (KTM). CLASSE E2: 1. Giordano (Beta); 2. Sardo (Yamaha); 3. Lucotti (Suzuki); 4. Bergamasco V. (Honda); 5. Varalli (Suzuki); 6. Tosco (TM); 7. Crivelli (Suzuki); 8. Denci (Suzuki); 9. Avataneo (Honda); 10. Fasani (TM). CLASSE E3: 1. Cantinotti (KTM); 2. Valorio (KTM); 3. Caranzano (KTM). OVER 35 CLASSE E1: 1. Sanino M. (Husqvarna); 2. Bertorello (KTM); 3. Lusso (Yamaha); 4. Occelli (Yamaha); 5. Agosta (Suzuki); 6. Artuso (Honda); 7. Carena (Yamaha); 8. Ravotto (KTM); 9. Marchiondi (Yamaha); 10. Menotti (SBR); 11. Gagliardi (Suzuki); 12. Erbea (KTM); 13. Perin (Yamaha); 14. Albano (KTM); 15. Dalmasso (Yamaha); 16. Gentia (Honda); 17. Monti (Suzuki); 18. Pattono (KTM). CLASSE E2: 1. Zanone (Beta); 2. Calvi (Honda); 3. Bezzoli (Suzuki); 4. Torlaschi (Kawasaki); 5. Carlando (Honda); 6. Marsilio (Honda); 7. Boffa G. (Husaberg); 8. Peila U. (KTM); 9. Sereno (HM); 10. Porro A. (Gas Gas); 11. Lucat (TM); 12. Margaglia (Husaberg); 13. Radetti (Honda); 14. Porta (Hon-

Classifiche CLASSE E2: 1. Lullo (Husqvarna); 2. Grosso (Gas Gas); 3. Cristiano (KTM); 4. Di Guida (KTM). CLASSE E3: 1. Salvo (KTM); 2. Piscitello (Husqvarna); 3. Dell’Orto; 4. Mercurio (KTM); 5. Chirico (KTM). CLASSE E1: 1. Cutuli (TM); 2. Eufemia (Honda); 3. Corrado (KTM); 4. Ielpo (Husqvarna). CLASSE A2: 1. Stimpl (TM); 2. Dattilo (Honda); 3. Palermo (Kawasaki). CLASSE A3: 1. Cambria (TM); 2. Paesano (KTM); 3. Adamuccio (KTM); 4. Pellegrini (TM); 5. Schettini (KTM); 6. De Maio (KTM); 7. Bottoni (Honda). CLASSE A1: 1. Serviddio (KTM); 2. Martoccia (KTM); 3. Semeraro (KTM); 4. Caggiano; 5. Laurino (KTM); 6. Nicodemo (KTM); 7. Coglionese (KTM).

Sardegna Siniscola (NU) 26 settembre Campionato sardo minienduro, sesta prova – Organizzatore: M.C. Baronia – Direttore di gara: Piero Garofano – Meteo: nuvoloso da); 15. Rogliati (Husaberg); 16. Milone (Beta). CLASSE E3: 1. Burdizzo (Husqvarna); 2. Ravetta (KTM); 3. Rivoir (Sherco); 4. Tribolo (Honda); 5. Pagliana (Gas Gas); 6. Beltritti (KTM); 7. Moscatelli (KTM); 8. Gerbi (KTM); 9. Demaestri (Gas Gas); 10. Belloni (KTM); 11. Rugari (KTM); 12. Manara (KTM); 13. Chiapello (KTM); 14. Truffo (KTM); 15. Devalle (Husqvarna); 16. Gaglione D. (KTM); 17. Godi (KTM); 18. Scarfiello (Husqvarna); 19. Anastasia (KTM); 20. Doglio (KTM). LADIES: 1. Sappino (Honda). SPORT 2T: 1. Costa (KTM); 2. Favaretti (Husqvarna); 3. Salvai (Gas Gas); 4. Claretto (Husaberg); 5. Prato (Honda); 6. Maggio (KTM); 7. Omodei Zorini G. (KTM). SPORT 4T: 1. Seghesio (KTM); 2. Boschetto (Honda); 3. Ferrero (Honda); 4. Bacchetta (Honda); 5. Luivè (Yamaha); 6. Santona (Yamaha); 7. Montessoro (Husaberg); 8. Saluzzo (Suzuki); 9. Favaretto A. (Husaberg). OSPITI E1: 1. Vallino (Yamaha); 2. Cappello (Honda); 3. Boarolo (KTM); 4. Molinari (Honda); 5. Nunez (TM); 6. Volpi (TM). OSPITI E2: 1. Oliva (Husaberg); 2. Rossi (Yamaha); 3. Balestra (KTM); 4. Balbo (Husaberg); 5. Pelle (KTM); 6. Muschietti (Husqvarna); 7. Giancone (Honda); 8. Roggero (Yamaha); 9. Dellai M. (KTM); 10. Vacca (Husaberg); 11. Rovere (Husaberg); 12. Data (KTM); 13. Andreis (Husaberg); 14. Calligaro (KTM); 15. Ferrarese (KTM). OSPITI E3: 1. Porcella (Husaberg); 2. Trione (KTM); 3. Traversaro (TM). SPORT OSPITI: 1. Dellai F. (KTM); 2. Briatore (KTM); 3. Megiovanni (KTM); 4. Cantini (Husaberg); 5. Balestra (HM). SQUADRE. 1. Dogliani; 2. Alfieri; 3. 100 Torri Alba; 4. Granozzo con Monticello; 5. Acqui Terme.

Classifiche BABY 65 2T: 1. Piras (KTM); 2. Leccis (KTM); 3. Melis (KTM). ESORDIENTI 65 2T: 1. Spanu (KTM); 2. Sanna (KTM); 3. Fenu (KTM); 4. Pedoni (KTM). ASPIRANTI 85 2T: 1. Monni (Kawasaki); 2. Garau (Kawasaki); 3. Rosa (Kawasaki); 4. Comparato (Kawasaki); 5. Locci (KTM); 6. Congiu (KTM); 7. Orrù (KTM); 8. Grispu (Honda); 9. Arena (KTM); 10. Bozzato (Honda); 11. Aru (KTM).

Triveneto Fagagna (UD) 26 settembre Campionato triveneto minienduro, quinta prova – Organizzatore: M.C. Motomas – Direttore di gara: Valent Sergio – Meteo: variabile

Classifiche ASPIRANTI 85: 1. Davide Dal Pian (KTM); 2. Gemin (KTM); 3. Bergamin (KTM); 4. Minisini (KTM); 5. Garlatti (KTM); 6. Volpe (KTM); 7. Sarri S. (KTM); 8. Antoniazzi (KTM); 9. Palù (Honda). ASPIRANTI 50: 1. Pietro Collovigh (Beta); 2. Sturm (Fantic); 3. Gruden (Beta). ESORDIENTI: 1. Lorenzo Macoritto (KTM); 2. Panigas (Kawasaki); 3. Verona (KTM); 4. Sarri P. (KTM); 5. Zanchetta (KTM); 6. Tagliamento (KTM); 7. Franchina (Kawasaki); 8. Pellizzaro (Suzuki); 9. Botteon (KTM). BABY SPRINT: 1. Mattia Guadagnini (KTM); 2. Tirelli (KTM). motosprint

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Novità 2011 Kawasaki al Salone di Colonia di Riccardo Piergentili

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I FARI ANTERIORI DELLA ZX-10R SONO INEDITI E L’ENTRATA DEL CONDOTTO CHE PORTA ARIA NELLA SCATOLA FILTRO SI TROVA AL CENTRO DEL CUPOLINO. LA FORCELLA SHOWA BIG PISTON HA PRESO IL POSTO DI QUELLA FORNITA DALLA KYB.

NA nuova maxi sportiva in grado di tenere testa alla concorrenza anche dal punto di vista ciclistico, la stavano aspettando in molti. Gli amanti del marchio Kawasaki, i piloti che con le verdone di Akashi gareggiano nei campionati nazionale e mondiali e tutti quegli appassionati che volevano provare l’emozione di domare l’ormai famoso quadricilindrico della ZX-10R, ma non avevano ancora trovato lo stimolo per farlo. Il 2011, finalmente, sarà l’anno in cui tutti questi centauri saranno accontentati. Inoltre la nuova ZX-10R arriva in un momento in cui le altre Case (giapponesi ed europee, Aprilia esclusa) non hanno nuove frecce da scoccare, vuoi per la crisi economica, che ha notevolmente rallentato lo sviluppo dei nuovi modelli, vuoi perché molte novità nel segmento delle supersportive sono state presentate tra il 2009 ed il 2010. Insomma, la nuova Ninja di 1000 cm3 si presenterà più agguerrita che mai in un campo di battaglia pieno di valorosi guerrieri, dei quali, però, si conoscono alla perfezione tutti i pregi ed i difetti. Ma andiamo con ordine e cerchiamo di capire cosa è cambiato sulla ZX-10R del 2011 e soprattutto perché. I VECCHI modelli delle maxi Ninja avevano sempre dimostrato di non temere la concorrenza dal punto di vista prestazionale, però erano rimaste ancorate ad uno schema ciclistico ormai obsoleto: motore poco inclinato in avanti, cambio montato in basso, forcellone corto ed un interasse uguale o superiore a quello della concor-

renza. Questi erano, in estrema sintesi, i limiti della ZX-10R; limiti che creavano problemi a livello di distribuzione dei pesi e di trazione, oltre ad una tendenza della moto ad impennarsi in accelerazione. Ora la situazione è radicalmente cambiata, perché la moto è stata interamente riprogettata ed alleggerita di ben 10 kg (ora vengono dichiarati 198 kg, anziché 208). La potenza massima dichiarata è salita a 200,1 CV a 13.000 giri, un valore davvero impressionante, ottenuto grazie all’utilizzo di valvole di maggiori dimensioni ed alberi a camme molto spinti, caratterizzati da un’alzata paragonabile a quella usata sulle moto da corsa. La coppia massima dichiarata (11,7 kgm) viene erogata a 11.500 giri, segno che il nuovo quattro cilindri di Akashi avrà un carattere tutto pepe. La modifica più importante riguarda però il riposizionamento del propulsore, che è stato inclinato verso l’avantreno. Inoltre il nuovo cambio, che è estraibile e quindi consentirà di sostituire facilmente i rapporti, è stato montato più in alto. È stato così ricavato lo spazio necessario per avanzare il perno del forcellone, più lungo del vecchio componente, senza variare troppo l’interasse. Questi interventi hanno anche permesso di migliorare la centralizzazione delle masse ed alzare il baricentro, incrementando la maneggevolezza alle velocità medio-alte. QUESTA, comunque, è solo la punta dell’iceberg, perché sotto le inedite carene

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La ZX-10R è stata completamente riprogettata: 200 CV, 11,7 kgm, 198 kg, traction control ed ABS

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Ninja attack!

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Novità 2011 Kawasaki al Salone di Colonia

IN EDICOLA DAL 30 SETTEMBRE CON e A SOLO

della ZX-10R c’è molto più. Le novità, infatti, non riguardano solo la meccanica; anche l’elettronica è stata notevolmente evoluta ed ora la maxi ninja dispone di un nuovo e più efficiente traction control. Il sistema, denominato S-KTRC (Sport-Kawasaki Traction Control), analizza la differenza di velocità delle ruote, il regime di rotazione del motore, la posizione delle valvole a farfalla (ovali) ogni cinque millisecondi e riduce la potenza erogata, prevenendo le perdite di aderenza. Ci sono tre modalità di funzionamento pre impostate e, naturalmente, chi cerca le emozioni forti potrà anche disinserire il sistema. Oltre allo S-KTRC, sulla ZX-10R debutterà anche il KIBS (Kawasaki Intelligent AntiLock Brake System), un ABS sportivo, messo a punto per garantire dei vantaggi anche nell’uso in pista. Il quadro è completato da una nuova centralina più leggera e capace di memorizzare tre mappature, con ciascuna delle quali si può scegliere la taratura del traction control preferita. A livello ciclistico va segnalato che sia il telaio a doppio trave in alluminio che il forcellone sono stati interamente riprogettati. Inoltre, proprio come sulla ZX-6R, anche sulla nuova ZX-10R è stata montata la forcella Showa Big Piston, che dovrebbe garantire notevoli vantaggi in frenata, oltre ad una riduzione di peso rispetto alla Kayaba montata sul vecchio modello. L’ALTRA novità carenata che Kawasaki ha portato a Colonia si chiama Z1000SX. In pratica si tratta di una versione vestita della nuda ad alte prestazioni di Akashi, la Z1000. A livello tecnico (quattro cilindri in linea di 1043 cm3, telaio a doppio trave in alluminio, sospensione posteriore progressiva e forcella a steli rovesciati di 41 mm Ø) e prestazionale (138 CV a 9600 giri/’ e 11,2 kgm a 7800 giri/’) tra i due modelli non cambierà nulla, eccezion fatta per il peso: quello della versione SX è, ovviamente, leggermente superiore. Kawasaki, comunque, non ha pensato solo ad accontentare gli utenti più smanettoni, ma ha anche realizzato un nuovo modello adatto a coloro che amano il vintage. Stiamo parlando della W800, che si ispira alla W1 degli anni ‘60 ma che è dotata di 773 cm3 e di una componentistica più moderna. motosprint

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2,90 EURO IN PIÙ

stelle del basket AMERICANO Le

che hanno scritto la leggenda, con foto straordinarie. In più, l’esclusiva presentazione

delle 30 squadre del campionato

2010-2011 campione per campione

Z1000SX (SOPRA), OVVERO UNA VERSIONE CON CARENA INTEGRALE DELLA Z1000. LE DUE MOTO CONDIVIDONO LA BASE TECNICA: QUADRICILINDRICO DI 138 CV, TELAIO A DOPPIO TRAVE IN ALLUMINIO. SOTTO, LA W800, CHE SI ISPIRA ALLA W1 DEGLI ANNI ‘60.

I MITI

NBA


Novità 2011 Triumph al Salone di Colonia

Cambio look La Speed Triple dice addio ai fari rotondi, perde 3 kg e guadagna 5 CV

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INO a pochi mesi fa, i doppi fari circolari erano sinonimo di una sola sigla, Speed Triple, una naked famosissima, che ha avuto un ottimo successo (circa 64.000 moto vendute dal 1994 ad oggi), per merito di un design inconfondibile, delle prestazioni e del rombo unico del suo tricilindrico in linea e di una incredibile maneggevolezza. Il modello 2011 ha voltato pagina. Andrà senza dubbio più forte e sarà più guidabile della vecchia versione, ma non avrà più quello sguardo così espressivo, caratterizzato da quei due grossi occhioni rotondi e luminosi. Nonostante questo, la nuova Speed Triple sprizza aggressività da tutti pori: dai nuovi gruppi ottici anteriori, ai quali bisognerà abituarsi, dall’inedito codino, meglio raccordato con il faro e in grado di ospitare un sellone biposto più grande e più adatto all’uso in coppia. Nel complesso la nuova maxi naked Triumph ha un aspetto possente, muscoloso, ma la moto risulta anche proporzionata e poco ingombrante. La componentistica è di ottima qualità, mentre il livello delle finiture è, come al solito, nella media. Per il tricilindrico di 1050 cm3 vengono ora dichiarati 135 CV (cinque in più della precedente unità) e 11,3 kgm (la coppia è aumentata di circa l’8%). Dal punto di vista estetico il telaio ed il forcellone monobraccio, entrambi in alluminio, non sono diversi rispetto a quelli della vecchia Speed Triple, però sono stati riprogettati. Per migliorare l’equilibrio ciclistico è stata cambiata la posizione del motore nel telaio e la batteria è stata montata davanti all’airbox. Inoltre la moto è stata alleggerita di tre chilogrammi (per il model year 2011 Triumph dichiara 214 kg con il pieno di benzina; per il precedente modello venivano dichiarati 217 kg.) Le sospensioni sono pluriregolabili ed all’avantreno si notano le nuove pinze Brembo, che sostituiscono quelle fornite dalla Nissin. Nella lista optional della Speed Triple, per la prima volta, compare l’ABS. Anche il cupolino ed il puntale, che a nostro avviso rendono la moto ancora più “ricca” ed aggressiva, sono degli optional. Tre i colori disponibili: bianco, nero, rosso.

UNA DELLE POCHE NOTE STONATE DELLA VECCHIA SPEED TRIPLE ERA IL FARO POSTERIORE, MALE INTEGRATO CON IL RESTO DEL CODINO. SULLA NUOVA VERSIONE È STATO FATTO UN LAVORO MIGLIORE ED ORA IL RETROTRENO HA UN DESIGN MOLTO PIÙ ARMONICO.

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Novità 2011 BMW al Salone di Colonia

First class K 1600 GT e GTL. Motore 6 cilindri in linea, faro anteriore adattativo e tanta elettronica motosprint

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OI le avevamo già viste qualche mese fa, a Monaco, quando BMW aveva mostrato le K 1600 GT e GTL, ma non aveva consegnato le foto ufficiali, perché la presentazione, quella vera, era prevista al Salone di Colonia. Le nuove gran turismo equipaggiate con motore sei cilindri sono nate per stupire, sono un concentrato di tecnologia e di soluzioni pensate per garantire il massimo del comfort nei lunghi viaggi. Sono state progettate per accontentare un pubblico maturo, quello tedesco, e del Nord Europa, però la carne al fuoco è talmente tanta che potrebbe scoppiare

la moda anche in Italia, dove BMW non si aspetta di raggiungere numeri di vendita importanti. Tecnicamente abbiamo già scritto di tutto e di più su queste sei cilindri, mentre dal punto di vista del design non era stato possibile fare nessun commento. Osservando con attenzione le foto, le nuove GT della serie K sembrano grosse e non tanto proporzionate, però vi assicuriamo che dal vero fanno tutt’altro effetto, perché il telaio passa sopra al motore, che è montato in basso e molto inclinato in avanti. il codino, inoltre, è davvero proporzionato e ben realizzato.

LA STRUMENTAZIONE BASE (SOPRA) È COMPOSTA DA UN TACHIMETRO E DA UN CONTAGIRI ANALOGICI, TRA I QUALI C’È UN GROSSO DISPLAY LCD. IL NAVIGATORE SATELLITARE È UN OPTIONAL. SOPRA A DESTRA, IL GRUPPO OTTICO ANTERIORE: IL FARO CENTRALE ADATTATIVO ALLO XENO (OPTIONAL) INDIRIZZA SEMPRE IL FASCIO LUMINOSO SULLA STRADA. A SINISTRA LA VERSIONE GTL, A DESTRA LA GT.

Solo nella vista frontale il volume importante del cupolino, progettato per garantire un’eccellente protezione aerodinamica, rende la moto meno proporzionata di quello che è in realtà. Il livello delle finiture è molto buono: le plastiche sono robuste e verniciate a regola d’arte, così come alcuni componenti non dotati di trasparente. L’unica nota stonata sono alcune fusioni del motore, un filo porose. Dal punto di vista tecnico, a parte l’utilizzo di un sei cilindri in linea di 1649 cm3 con trasmissione finale a cardano (unità che dovrebbe assicurare un livello di vi-

brazioni contenutissimo ed un’erogazione molto fluida a qualsiasi regime) vanno segnalate alcune soluzioni uniche nel loro genere. Una delle più interessanti è l’introduzione del faro adattativo allo xeno (optional). Il sistema, sviluppato appositamente per le moto, consente di avere una perfetta visibilità anche di notte, perché, sia in frenata che in piega, il fascio luminoso viene indirizzato automaticamente sulla strada. Dal punto di vista della sicurezza il faro adattativo rappresenta sicuramente un grosso passo avanti. A livello di elet-

tronica le nuove K 1600 GT e GTL non si faranno mancare nulla: comando gas ride by wire e triplice scelta della mappatura della centralina (di serie), controllo di trazione (optional), ABS (di serie) e sospensioni regolabili attraverso un comando al manubrio (optional). A dir poco ricca la strumentazione (ci sono addirittura la radio e il navigatore satellitare integrato sopra il cruscotto principale, entrambi optional), che è molto facile da usare, perché è possibile accedere a tutte le funzioni attraverso un comando montato sul semimanubrio sinistro. motosprint

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qui giappone

IL MOTORE ELETTRICO GUIDERÀ LA RIVOLUZIONE I veicoli mossi da energie alternative potrebbero attirare clienti nuovi. E sfruttare canali inediti nuova EC-03 uscita in luglio. E l’inizio è buono! Il 18 settembre scorso si è saputo che il costruttore giapponese per la prima volta aveva firmato un contratto di leasing per la vendita del suo veicolo a un lussuoso villaggio vacanze (315 camere) situato a Okinawa: i veicoli sono a disposizione al Kanucha Resort, dal primo ottobre per tutti i vacanzieri. “Poter girovagare agevolmente per tutto il villaggio e in tutta tranquillità”, “rispettare l’ambiente”, “mettere a disposizione un mezzo per il tempo libero”, fanno parte delle motivazioni del villaggio vacanze, famoso per i suoi campi da golf, ma anche per le attività collaterali, dalle immersioni al parapendio. A ben guardare si tratta di un passo logico per il Kanucha Resort in quanto proponeva già l’utilizzo del Segway! Bene, allora la prossima mossa sarà vedere moto elettriche in tutti i Club Med? E perché no?

di Laurent Benchana Nippon News

YAMAHA È UNA DELLE AZIENDE CHE PIÙ STA PUNTANDO SULL’ELETTRICO. IL SUO EC-03 È IN VENDITA DALLO SCORSO LUGLIO E SI STA ESPANDENDO SUL MERCATO.

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NON me ne vogliano i motociclisti puri, quelli tutti d’un pezzo, ma le due ruote elettriche stanno per rivoluzionare il nostro piccolo mondo, anche per il fatto che tutti coloro che non si sarebbero mai sognati di salire in sella a una moto o ad uno scooter rombanti lo faranno senza problemi su un mezzo a batterie. Già, un motore che non fa rumore sembra più docile e spaventa molto meno, forse perché pare molto più simile a una bicicletta… Il parco delle due ruote elettriche non è ancora molto corposo, ma un giorno o l’altro bisognerà pur rivolgere l’attenzione in questa direzione e farci l’abitudine: prima, quando si voleva provare la moto di un amico, una volta acceso il motore, si sapeva più o meno a cosa si andava incontro. Domani… assolutamente no! Quel giorno più che mai i primi giri dovranno essere prudenti. Yamaha spera, trovando nuovi mercati, di riuscire ad attirare un buon numero di nuovi adepti per la sua

d a iP u s e h c n a a n a im tt e ogni s con contributi extra o e id v e e h c fi ra g to fo ry e ll a g versione digitale multimediale

NONOSTANTE il mercato nazionale non sia proprio più una priorità per i costruttori e i fabbricanti di ricambi giapponesi, questo non impedisce loro di presentare delle novità. Così, qualche giorno fa, Bridgestone ha presentato il Battlax BT-016 Pro Hypersport, ultima evoluzione del BT-016 multi gomma sviluppato in MotoGP. Va ad integrare la tecnologia 3LC (3 Layers Compound) per l’utilizzo di un nuovo composto di gomma Silica Rich Ex arricchito con un polimero chiamato RC Polymer, che deve aumentarne la longevità. Destinato alle moto sportive e naked, la gomma sarà disponibile alla fine del mese. SECONDO il giornale Nikkei, 4 è il numero delle Aprilia concepite espressamente per il mercato giapponese che saranno presentate da Piaggio quest’autunno. Queste Mana e Shiver sono dotate di selle più strette e sottili, e l’altezza della sella ribassata è ora maggiormente in armonia con la morfologia dei motociclisti del paese del Sol Levante. I quattro modelli saranno disponibili in dieci colori, contro i sette precedenti. L’obiettivo dell’azienda è arrivare a commercializzare 1000 moto all’anno e non superare uno stock di 500 unità.

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Attualità a cura di Dario Ballardini

Peugeot Kisbee 50 4T ISEO (BS) - “Kisbee” non significa nulla ma è un nome che fa simpatia, e curiosità. Adatto a uno scooter che rispetta le tre condizioni fondamentali per farsi volere bene: prezzo, facilità e spazio di carico. Costa 1250 euro, la fascia è quella degli scooter d’accesso, quelli economici, ma qui non è sinonimo di scooter povero né per la qualità, né per le prestazioni. Il motore è 50 a quattro tempi, oltre 35 chilometri/litro, ma lo spunto è buono e pure l’allungo: non siamo ai livelli dei due tempi ma ce n’è quanto basta per muoversi speditamente, molto più della maggioranza dei cinquantini 4T. Ha 3,7 cavalli e una curva di coppia robusta, se la cava bene anche in salita. E la silenziosità sorprende: il Kisbee è elegante nei modi e nell’aspetto, piacevole per le linee dolci, accattivanti. Ha misure leggermente più abbondanti di quelle di un cinquantino da ragazzini e ne guadagna l’abitabilità: posizione in sella naturale e nessun rischio di ginocchiate, si arriva bene a terra perché il piano d’appoggio è a soli 760 mm d’altezza ma sotto la sella c’è spazio per un casco integrale e sulla pedana piatta ci sta una borsa. Non è male per un cinquantino, che ha anche finiture discrete in rapporto al prezzo d’attacco: retrovisori non belli ma efficienti, comandi dal disegno datato ma solidi, doppio avviamento – elettrico e a kick starter – e un’eccellente agilità che si apprezza soprattutto nei vicoli più angusti: il raggio di sterzata è uno dei più stretti mai incontrati, permette di girare in spazi ridottissimi e svicolare nelle code al semaforo come pochi altri. Le ruote sono di 12” e l’impianto frenante misto, disco motosprint

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davanti e tamburo dietro, non è particolarmente brillante ma molto più che sufficiente per le prestazioni di un cinquantino, così come le sospensioni. Perché alla fine è questa la grande dote del Kisbee: se la cava bene in tutte le situazioni tranne che nel prezzo. Dove se la cava meravigliosamente.

LINEE DOLCI, MOTORE SILENZIOSO E POCO ASSETATO, BUONA ABITABILITÀ: IL KISBEE È UNO SCOOTER ELEGANTE E POCO COSTOSO.

IL MUSEO NICOLIS FESTEGGIA DIECI ANNI DI ATTIVITÀ Proprio in questi giorni festeggia i 10 anni di attività il museo Nicolis, creato dall’imprenditore veronese Luciano Nicolis a Villafranca, in via Postumia, numero verde 800-189699 - tel. 045-6303289 e-mail: info@museonicolis.com . Nel museo è esposta una collezione di un centinaio di moto d’epoca, e poi auto, biciclette, macchine fotografiche e da scrivere, aerei e motori. COMINCIA LA SCUOLA BW’S 125 GIÀ PROMOSSO Si torna a scuola e la Yamaha lancia una campagna promozionale per il BW’s 125, scooter pensato proprio per l’utenza più giovane: il prezzo è d’attacco, 2190 euro f.c. compreso un set di adesivi B-generation per la personalizzazione. GLI INCENTIVI SULLO STAR LI METTE LA LML ITALIA... Gli scooter Star stanno ottenendo un buon successo ma la LML, che li importa, ha deciso di sostenerli anche con una campagna di incentivi: sconto di 250 euro sul prezzo di listino presso i concessionari che aderiscono all’iniziativa, fino al 31 dicembre.

ALCOOL E PATENTE UNO SCIACQUO con un colluttorio a base alcolica può essere causa di ritiro della patente a seguito di alcool test? In un articolo pubblicato sull’edizione italiana di Dental Tribune, giornale dei dentisti, il dottor Stefano Rimondini spiega che è una leggenda metropolitana, verificata con l’aiuto dei vigili di San Lazzaro di Savena (BO). Dopo l’assunzione di uno spray con alcool al 25% il pre test ha dato risultato positivo ma l’etilometro segnalava presenza di alcool in bocca; dopo 5 minuti l’etilometro segnava 0,1 ml di alcool nel sangue e dopo 10 minuti entrambe le prove davano risultato negativo. Secondo il nuovo Codice della Strada, per autisti professionisti, neopatentati e under 21 anni, in caso di positività le prove da effettuare sono almeno 3, a 5 minuti l’una dall’altra.

...E DI QUELLI STATALI SI PARLA L’ANNO PROSSIMO Mentre gli scooter hanno bruciato gli incentivi stanziati per il 2010, quelli di altre categorie stanno rimanendo inutilizzati. Questo ha provocato un’interrogazione parlamentare e una ridda di supposizioni poco fondate: se anche il Governo decidesse di re-indirizzarli verso le due ruote, difficilmente potrebbe avvenire prima della scadenza del periodo stabilito perché ogni categoria possa richiederli; quindi se ne parlerà (forse) l’anno prossimo.

IN BREVE

COME FARSI VOLERE BENE

I CLIENTI DELL’HOTEL EXECUTIVE IN ELETTRICO Il Gruppo E.ON ha messo i suoi scooter elettrici a disposizione dei clienti dell’Hotel Executive di Milano. Gli e-scooter E.ON hanno un’autonomia di una quarantina di chilometri e sono alimentati da batterie al silicio. E.ON sta presentando i suoi scooter in 73 città italiane, con un roadshow.

ECCO GLI ELETTRICI MINI E SMART Ma per ora sono solo concept GLI SCOOTER elettrici sono uno dei temi caldi della mobilità urbana e il mondo dell’auto li guarda con grande interesse: su Motosprint n. 37 vi avevamo mostrato i disegni ufficiali degli escooter Mini e Smart, adesso ci sono anche le foto. Prototipi dei quali non sono stati annunciati i tempi di commercializzazione, e con ancora molte incognite per quanto riguarda la parte tecnica, ma importanti per i marchi che portano: testimoniano l’interesse di grandi Gruppi per un settore in rapida evoluzione, e anche l’intenzione di sviluppare il tema con un approccio per niente motociclistico. Linee ispirate allo styling delle auto che portano lo stesso marchio, modernissime per lo Smart e più vintage per il Mini, e soluzioni originali adottate su entrambi, come lo Smartphone – un telefonino con fun-

zioni molto evolute – da usare come chiave, display ed elemento centrale di comando, navigatore e music player. Interessante, anche se al momento si tratta solo di concept da sviluppare.

SBK IN VETRINA FINO all’11 ottobre nei locali di Spazio Broletto 13 verrà esposta una replica dell’Aprilia RSV4 SBK, la moto con cui Max Biaggi ha conquistato il titolo mondiale piloti Superbike. La boutique Piaggio nel cuore di Milano è in via Broletto 13 ed è aperta dal lunedì al venerdì negli orari 10-19. Oltre alla moto da corsa sono esposte anche tutte le novità della Casa di Noale, in particolare la Dorsoduro 1200, maximotard da 130 cavalli che verrà portata ai saloni di Colonia e di Milano, e poi la RSV4 Factory, la RS 125 e lo scooter SR 50 R con livrea Max Biaggi replica.

LO SCOOTER MINI (A DESTRA) NELLE LINEE E NELLE COLORAZIONI RICHIAMA L’AUTO DA CUI PRENDE IL NOME.

LO SCOOTER SMART (SOPRA E A DESTRA) HA SCELTO UNA SILHOUETTE DECISAMENTE FUTURISTA.

TESTIMONIAL REPSOL

DOVIZIOSO “BENZINAIO” NO, ANDREA Dovizioso non ha deciso di fare il benzinaio. Ma la Repsol sta espandendo la sua rete in Italia ed ha aperto due nuove stazioni di servizio a Castel Bolognese (RA) e San Giovanni in Persiceto (BO): alle inaugurazioni ha partecipato anche il pilota forlivese, come testimonial, accanto a una Honda CBR 1000 RR che non è la sua moto da gara ma ha comunque la livrea dello sponsor. motosprint

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Motolandia Italian Legendary Tour di Giovanni Carlo Nuzzo

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ORTO S.STEFANO - «L’impegno è travasare costantemente l’esperienza nata dalle competizioni nell’uso su strada» afferma il marketing manager Dainese, Vittorio Cafaggi, durante una sosta tra i colli del Chianti, dopo una bella spazzolata di curve. Bruschetta e chiavi del Monster tra le mani e, ovviamente, safety jacket dell’ultima collezione. Dalla Fattoria di Montecchio s’ammirano i vigneti argentati e lo storico borgo medievale di San Donato in Poggio. Anche il sole ha fatto pace col cielo. Testimone, un tavolo imbandito di squisitezze. Mentre tacciono i motori e s’agitano le mandibole, tra i filari dei cipressi, c’è un intero luna park in attesa. O forse è il sacco magico di Babbo Natale. Le attrazioni si chiamano F4 ed F8, Hypermotard e Brutale, VFR ed XR1200, Multistrada e CB1000. Tutte a disposizione. «In questa nostra mission – continua Cafaggi - collaboriamo volentieri soprattutto con chi è capace di darci indicazioni chiare. Per esempio Valentino Rossi, insuperabile. O a suo tempo Schwantz, e prima ancora il grande Ago… non basta essere solo campioni». Parole, e situazioni, che spiegano la genesi, e lo spirito, dell’Italian Legendary Tour. Uno dei più riusciti eventi on the road degli ultimi anni. Gioiosa macchina da guerra tra sport e turismo. La formula è semplice. Sessanta motociclisti, altrettante moto dei desideri e mille chilometri di puro piacere. Con tre fuoriclasse sguinzagliati nella truppa e un totale di 25 titoli iridati a cavallo di mezzo secolo. Come il “Dottore”, che non ha molto tempo per l’intero giro ma mostra le traiettorie del Mugello sotto il diluvio, al buio, in sella ad una Yamaha Super Ténéré, col gruppone scatenato alle calcagna. Quasi un rito pagano di esorcismo dopo la brutta caduta di giugno. E Kevin Schwantz e Giacomo Agostini addirittura a far da traino su strada, attraverso mezza Italia classica. Tra un aperitivo, una festa in piazza ed uno spettacolare panorama di colline. C’è un motivo? Certo. La vera sicurezza è un triangolo equilatero inscritto in una circonferenza di piaceri stradali. Ecco il teorema Dainese 2010. E dimostrarlo richiede “scomodare” appassionati di undici nazioni, una terna inossidabile di miti viventi e alcuni degli angoli più ipnotici dell’Appennino toscano. Il ragionamento non è difficile. Le protezioni, innanzitutto, primo lato del triangolo. Ovvio. Tolte gomitiere e ginocchiere, spalline e paraschiena, gli indumenti da moto precipitano indietro ai tempi di Barry Sheene. Perciò, senza, non si va da nessuna parte. Neppure a passeggio. Secondo lato, la qualità; frutto motosprint

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Un gruppo di appassionati superfortunati. Un tour di mille chilometri da Vicenza alla Maremma. Tre guide d’eccezione: Valentino Rossi, Kevin Schwantz e Giacomo Agostini

In viaggio o con i miti

DALLA LOMBARDIA ALLA TOSCANA CON SOSTA D’OBBLIGO AL MUGELLO. TUTTI IN PISTA SOTTO LA PIOGGIA IN SCIA A AGO, SCHWANTZ E ROSSI.

IL VIA DALLA SEDE DAINESE, SU E GIÙ PER GLI APPE NNINI CON AGO, SCHWANTZ CHE AIUTA A PARCHEGGIARE, FIRENZE

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Motolandia Italian Legendary Tour

VALENTINO SI È UNITO AL GRU PPO AL MUGELLO . SOTTO, I TRE CAMPIONI CON TUTE BE N. COLLAUDATE .. , AGOSTINI CO N IL NOSTRO INVIATO AL TO UR, LE SINUOSE STRADE DELL E CRETE SENE SI. SOPRA, SOST A A MASSA MARITTIMA.

di studi e ricerche dove il motociclismo s’esprime ai massimi livelli. Lo sforzo è testimoniato nel briefing introduttivo, al quartier generale vicentino del celebre “diavoletto”, coi suoi 15 milioni di euro d’investimento ed un magazzino robotizzato e stantuffante da ventitremila pallets che sembra sbucato dalle scene di “Metropolis”, il capolavoro futurista di Fritz Lang. Terzo lato, l’ergonomia. Che fa rima con comfort. Perché uno scafandro scomodo da indossare non fa voglia a nessuno, anche se a prova di bomba, mentre l’obiettivo è motivare tutti, dal pilota in simbiosi con la pista al motociclista della domenica. Servono dunque compromessi intelligenti e testimonial credibili. Altro che chiacchiere e paternalismi. Serve ILT, Italian Legendary Tour. Benvenuti insomma nella leggenda. Una leggenda italiana in movimento. Che comincia dalle terre degli Estensi e continua sotto l’acqua battente della Futa e della Raticosa, alla volta dell’Autodromo più bello del mondo. Lì, subito al largo di Scarperia. Anche Schwantz, prima volta in moto in Toscana, s’è fermato

un minuto a lato strada, come tutti, tra tutti, a ripetere i gesti scaramantici di qualsiasi motociclista beccato dal temporale: prima il sovrapantalone, poi la giacca impermeabile. Così la pioggia non disturba più e si va. Un pezzo di storia della 500 GP a pedalare come tutti. Come tutti quelli che a questo ILT ci sono arrivati acquistando un capo Dainese e godendo del culo sufficiente per venire estratti al concorso. Magari a Londra o Francoforte, Madrid o Miami, Amsterdam, Atene, Varsavia, Parigi, Parma o Palermo. Arrivati da ogni dove per sfruttare tre giorni di curve e un bouquet di possibilità a due ruote da stampare per sempre tra i ricordi migliori. Giù dal Mugello e su per il Chianti, giù dal Chianti e su per le Crete Senesi. LA STRADA è un serpentone quasi vivo che s’infila tra i colli, guadagna creste e declivi, gioca tra boschi e cascinali in un continuo rimando di pieghe e staccate, staccate e pieghe. Scenario perfetto dove arrendersi all’ebbrezza fisica di un flirt con alcune tra le più desiderabili nude o carenate dei catalo-

ghi 2010 di cinque grandi Case motociclistiche. Honda, Yamaha, Ducati, MV Agusta, Harley Davidson. Finendo sempre ad un tavolo imbandito o davanti a qualche meraviglia medievale. La Rocca di Montalcino patria del Brunello, la duecentesca cinta di Monteriggioni cantata da Dante, l’Abbazia sconsacrata a cielo aperto di San Galgano, la spada nella roccia di Montesiepi. All’improvviso senti il rombo della MV F4 e ti accodi. Forse è lui. Se ha il casco tricolore lo è. Dietro ad Agostini è come guidare in scia alla leggenda stessa, è come ricevere le stimmati del mito, è come respirare attraverso la visiera un aerosol di 15 titoli mondiali. Ti fermi ed è comunque un motociclista tra i motociclisti, virtuale compagno del motoclub che ti pare d’aver sempre frequentato. «Quando capita l’occasione…» concede Ago a chi gli chiede se ronzare in moto per colline, dopo tutta una vita gloriosa, rivesta per lui ancora un significato, un’attrattiva. Sorride e sgasa, in direzione del Tirreno, giù per la Massetana. E tutto il gruppo, sbriciolato in piccole bande di incursori felici, capitanati dagli

istruttori federali di Curve & Tornanti, plana verso la Maremma, poi su per l’Amiata, giù per la Val d’Orcia e ancora attraverso i tufi di Sorano e Pitigliano. A caccia della staccata in sicurezza e degli stuzzichini della tradizione, approntati dalle amministrazioni locali nelle piazze storiche, davanti all’orgoglio dei monumenti civici. Slow food della papilla e sereno fast biking della manetta. Ma se è vero che dal monte al mare, prima o poi, tutto confluisce, anche gli esaltanti ghirigori dei tre giorni di pieghe, gli occasionali amici di undici nazioni diverse, le tante fascinose moto sportive che hanno reso adrenalinico l’Italian Legendary Tour 2010, finiscono con l’allinearsi verso l’inevitabile conclusione in bellezza segnata dall’Argentario. Resta appena tempo per l’ultima pizzicata di freni, per l’ultimo concertino in rilascio di scarichi e cilindri, prima della grande festa d’epilogo sulle acque chete della Laguna di Orbetello. Sfilati caschi e guanti, dismesse le safety jacket, restituite le formose compagne, nude o carenate, del viaggio coi miti, c’è già solo spazio per la nostalgia.

Sosteprincipesche Grazie al patrocinio della Regione Toscana e alla collaborazione con le APT di Firenze e della Maremma, l’Italian Legendary Tour ha potuto godere l’ospitalità di alcuni tra i più prestigiosi resort delle zone attraversate. Natura ed arte, acqua e silenzio, fanno da cornice a Villa Le Maschere (www.villalemaschere. it), in Mugello, una delle più belle dimore di campagna del tardo Rinascimento fiorentino con un parco di 18 ettari. Un’oasi a 5 km dal mare, vicino Marina di Grosseto, la Fattoria La Principina (www.fattorialaprincipina.it) è un hotel 4 stelle con cento ettari dal sapore di vecchia Maremma. L’Argentario Golf Resort (www.argentariogolfresortspa.it) offre agli ospiti un’esperienza straordinaria. Nel cuore del Promontorio, in un’oasi protetta di macchia mediterranea, tra sugherete e ulivi centerari, con campo da golf su un green di 77 ettari.

Guidasicura GSSS, ovvero Guida Sicura (dinamica) Su Strada. Acronimo per indicare i corsi di guida organizzati dal Motoclub Curve & Tornanti, team che ha guidato e supportato i partecipanti dell’Italian Legendary Tour 2010. Sono quattro le tipologie standard di corso: Classic, OnOff, Special e OnTour. Tutte sviluppate in collaborazione con il Settore Tecnico della Federazione Motociclistica Italiana e gestite a cura di istruttori riconosciuti FIM IGS (Istruttori Guida Sicura). Info: tel. 055.8409004, www.gsss.it

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MILANO È SEMPRE DI GRAN MODA ANCORA una volta, Milano si veste di pailettes per la settimana della moda. Stormi di fotomodelle affamate si aggirano di passerella in passerella barcollando sulle loro ginocchia senza ciccia. Stilisti ancora in cerca dell’abito perfetto si appendono a banconi dei bar con gli spilli per sottolineare le loro origini sartoriali. Compratori cinesi cercano ispirazione per aperture e chiusure di negozi che avranno le vetrine piene di copie delle copie delle copie dei modelli più famosi di quest’anno ma anche dell’anno prossimo. Vippine e vippette si contendono i primi posti ai piedi delle passerelle per quel famoso quarto d’ora di gloria che non si nega nemmeno ai cani. Per dire (ed è tutto vero): un’ex naufraga con il nome che sembra un sidecar sfila per sette giorni interi in bikini nonostante la temperatura settembrina giochi brutti scherzi a nasi e intestini più che l’aria condizionata ad agosto. Nonostante tutto, l’eroica non si riveste, per la gioia degli astanti, migliaia; un’ex fotomodella si rilassa per i negozi del centro, alleggerita dei figli ma in compagnia di un marito pagante; un’altra ex fotomodella che invece non vuole arrendersi al tempo che le sfila da sotto i piedi come un red carpet, festeggia insieme ad una ex coppia di sempre famosi stilisti i suoi anni di carriera sulle passerelle che ad una donna normale basterebbero per inventarsi quattro vite, due lavori e sette figli. L’emozione e le lacrime le devastano il bel viso, trascinando verso il basso zigomi rifatti e labbra ritoccate; un’altra ex isolana presenzia all’inaugurazione di un negozio nel pieno centro del triangolo della moda, là dove vengono inghiottite carte di credito e brutte scarpe come nel triangolo delle Bermude. Sotto gli occhi ammirati di figli di cantanti e ex abitanti di case chiuse - da specchi e telecamere - la bellissima ex qualcosa presenta il fidanzato di 17 anni più giovane, ancora emozionato per aver iniziato la scuola da poco. E intanto che le invasioni della città si fanno sempre più barbare, un mazzo di chef in vena di beneficenza mette a disposizione della cittadinanza affamata una varietà di assaggini di elevatissima qualità. Impreparati però alla caccia al raviolo unico del popolo collaterale, il mazzo di chef finisce troppo presto gli assaggini lasciando il popolo insoddisfatto e deciso a rifarsi con un bel panino di mcdonald’s, nonostante abbia pagato, il popolo s’intende, ben 22 euro per il semplice ingresso alla kermesse e dai 4 ai 6 euro ad assaggino. La settimana si chiude finalmente con il solito monito a non mescolare i colori ma anche sì, a tagliarsi i capelli ma anche no, ad abbinare le pochette insieme ai jeans e ad indossare sempre e comunque tacchi da paura, soprattutto al lavoro. Il carrozzone riparte con tutto il suo carico di inutilità, ma con la speranza che questo sia il treno giusto per l’Italia, alla faccia di ex veline ed ex modelle che, superate le notti, potranno rotolare sul prossimo tappeto, rosso o verde, dipende dalla moda. Ah, Beyoncé ha disegnato vestiti ma si è fatta fotografare mezza nuda su una moto. Laura Cattaneo

19A PICARI FEST

APPUNTAMENTO IN UMBRIA TORNA, dall’8 al 10 ottobre, la Picari Fest. Aperta ad ogni tipo di moto, è giunta alla 19ª edizione. Gli organizzatori, i Picari Motor Group, capitanati da Maurizio Colasanti, aspettano bikers italiani ed europei, la cui presenza sta aumentando anno dopo anno. A Schifanoia di Narni, provincia di Terni, un’area attrezzata circoscritta da boschi accoglierà la tre giorni, impreziosita da un intenso programma musicale e d’intrattenimento. Facilmente raggiungibili dalla sede del motoraduno, la stupenda città medievale di Narni e la Cascata delle Marmore, la più alta d’Europa. L’ingresso è ad offerta e il ricavato sarà totalmente devoluto a fini benefici. Informazioni: Maurizio 338 8033881, www.picarigroup.it, info@ picarigroup.it

IN NOTTURNA

TOUR A ROMA CON LA POLIZIA LA NOTTE tra il 25 ed il 26 settembre si è tenuto il primo Rome Night Run, organizzato dal Gruppo Romano del Moto Club Polizia di Stato. Il corteo, composto da 120 equipaggi, per un totale di circa 150 appassionati, ha percorso gli oltre 100 km di itinerario giungendo ad Ostia, dopo il tour delle piazze della Capitale e dei Castelli Romani, ove ha atteso l’alba in riva al mare presso lo stabilimento balneare Orsa Maggiore. Tra i numerosi partecipanti c’erano i gruppi dei Blue Angels, Hired Guns, Yellow Fire, Shanky Quad Club “Carlo Antonelli”. Hanno collaborato l’A.D.M.I. (Associazione Dipendenti Ministero dell’Interno), il Big Bang, il Village Roma, il Compartimento Polizia Stradale Lazio - Sezione Albano, l’Hotel Melià, Motobicimoda, il Reparto Volanti di Roma, Straight to Hell.

Radunifino al 10 ottobre 1Piemonte VENERDÌ 8 OTTOBRE 6º Biker S. Peder Night a Preparetto di Castellamonte (TO), serata per motociclisti e simpatizzanti. Per info tel. 339-4707240.

DOMENICA 10 OTTOBRE Motoraduno territoriale a Collegno (GO) M.C. Leumann Collegno, tel. 011-4159543, 335-7291176, www.motoclubleumann.it Transculinaria della Val Gallenga a Prascorsano (TO) manifestazione trialistica non competitiva. Valli del Canavese Trial Team, tel. 347-7521536, 335-7120614, 3406678255, www.vallidelcanavesetrialteam.it

1Lombardia

DOMENICA 10 OTTOBRE Motoincontro dei Marroni a Vicchio di Mugello (FI) moto antiche e nuove. M.C. Giotto, tel. 335-7407319, 348-0468529. Aquile del Mugello, www.aquiledelmugello.it

1Marche

Ghiro Treffen a Cuasso al Monte (VA) area pic-nic, bike show, concerti, campeggio, stand, cucina tipica. Infoline 347-7060283, 333-3317680, www.ombrevarese.it

4º Motoincontro d’Autunno a Montefabbri (PU) M.C. Girovagando, tel. 347-7199244, www.motoclubgirovagando.it

DOMENICA 10 OTTOBRE 2º Motogiro territoriale a Settimo Milanese (MI) Trofeo Mototour. M.C. Settimoto, tel. 335-7290695, www.settimoto.com Cavalcata stradale delle Valli Orobiche a Bergamo M.C. Bergamo, tel. e fax 0354592744, www.motoclub.bergamo.it 3º raduno Vespa Città di Salò (BS) lungolago Zanardelli. V.C. Salò, tel. 338-3300318, 347-1572169, www.vespaclubsalo.it 5º raduno Franciacorta in Bianco a Trenzano (BS) M.C. Amici di Trenzano, tel. 0309977147, mcamiciditrenzano@libero.it

1Trentino Alto Adige VENERDÌ 8 - DOMENICA 10 OTTOBRE MotoCarneSalada a Vigo Cavedine (Garda Trentino), raduno di beneficenza a sostegno del progetto Clinica Mobile in Camerun. Info tel. 347-4974274, www.motocarnesalada.it

DOMENICA 10 OTTOBRE

SABATO 9 - DOMENICA 10 OTTOBRE

1Umbria VENERDÌ 8 - DOMENICA 10 OTTOBRE Picari Fest 2010 a Narni (TR). Picari Group, tel. 338-8033881, www.picarigroup.it

DOMENICA 10 OTTOBRE Motocavalcata Extreme a Gualdo Tadino (PG) ASD Extreme, tel. 339-8782560, 3477698524, www.asdextreme.com

1Lazio SABATO 9 - DOMENICA 10 OTTOBRE 20º Millennium Expo a Roma presso Ippodromo Le Capannelle mostra mercato di auto, moto e ricambi d’epoca. Millennium Eventi, tel. 338-7229553, 335-6947195, 3473089257, www.millenniumeventi.it

1Campania DOMENICA 10 OTTOBRE 2º Motoraduno Città di San Gennaro Vesuviano (NA) M.C. Gli Svalvolati, tel. 3381561900, 331-2946381, www.glisvalvolati.it

Motoincontro a Cordenons (PN) M.C. Centauro Cordenons, tel. 0434-583082, fax 0434932417, email baggio.silvio@alice.it

1Puglia

1Veneto

Motoraduno nazionale “Orecchietta Day” a Bari nona prova Trofeo Turistico Nazionale. M.C. Bari, tel. 349-5862494, 338-4611202, 335-6505429, www.motoclub-bari.it

SABATO 9 - DOMENICA 10 OTTOBRE

TUTTI pazzi per il 3D, perfino Mario Kart. Che in occasione del lancio della nuovisima consolle Nintendo 3DS, mostra quale sia il potenziale di poter guidare un kart e tirare banane agli avversari sfruttando gli effetti speciali della vista in profondità. La 3DS è infatti dotata di schermi touch screen di 3,53 pollici e possiede tre fotocamere, una interna e due esterne, per garantire l’effetto tridimensionale e scattare foto in 3D. Costa sui 200 euro e non necessita di occhialini aggiuntivi. Tra i giochi di guida che supportano le funzioni 3DS è anche disponibile “Ridge Racer”, di Namco Bandai.

1Toscana

SABATO 9 - DOMENICA 10 OTTOBRE

1Friuli Venezia Giulia

Multimedia

della valle del Savio (Ducati DOC Ente Tutela Pomponi Romagnoli, tel. 347-5779918, www. etpr.net). Fantini Club, tel. 0544-956519, www.fantiniclub.com. M.C. Sgarzani Canonici, tel. 333-7104122 Motoincontro “Toro e Motori” a Granarolo dell’Emilia (BO) in occasione della Festa del Toro. M.C. Granarolo, tel. 348-2505095, 3339596627, www.motoclubgranarolo.net

3ª Mostra scambio Città di Treviso auto moto cicli e ricambi d’epoca. Associazione Sport Show, tel. 335-6610134, 347-1343242, fax 0422-913140, www.sport-show.it

DOMENICA 10 OTTOBRE 10º Raduno d’epoca a Meduna di Livenza (TV) M.C. Pradegai, tel. 347-9030525, fax 0422-801185, motoclubpradegai@hotmail.it Motocastagnata a Crocetta del Montello (TV) M.C. Arditi del Piave, tel. 333-2365934, 042386628, 0423-86369, www.arditidelpiave.it 6º raduno nazionale “Castagne in Vespa” a Pederobba (TV) V.C. Pederobba, tel. 3382173958, www.vespaclubpederobba.com

1Liguria DOMENICA 10 OTTOBRE MotoTour a Varazze (SV) M.C. I Lupi Varazze, tel. 328-2143683, www.motoclubilupi.it

1Emilia Romagna SABATO 9 - DOMENICA 10 OTTOBRE 6º MotorsBeach Show presso Bagno Fantini 182 a Cervia (RA) stand, spettacoli, prove moto, pista da cross sulla spiaggia. Sabato “Smutureda Reloaded” con giro delle colline

VENERDÌ 8 - DOMENICA 10 OTTOBRE

SABATO 9 - DOMENICA 10 OTTOBRE 9ª Bitonto Classic Motors Aste e Bilancieri a Bitonto (BA) Tel. 347-3240678, 347-2443743, 368-7507199, www.asteebilancieri.com

DOMENICA 10 OTTOBRE Mostra Scambio I Mascheroni ad Acquaviva Delle Fonti (BA) M.C. I Mascheroni, tel. 080762105, info@agenziafullservice.it

1Calabria SABATO 9 - DOMENICA 10 OTTOBRE 4º Motoraduno Città di Amendolara (CS) M.C. I Lupi di Straface, tel. e fax 0981915225, email crcimpresa@alice.it

1Sicilia VENERDÌ 8 - DOMENICA 10 OTTOBRE 7ª Mostra scambio Città di Termini Imerese (PA) auto, moto, accessori, ricambi d’epoca, editoria e modellismo. Circolo Auto Storiche Imerese, tel. 338-8080825, 347-4725826.

DOMENICA 10 OTTOBRE Mototour regionale ad Acireale (CT) M.C. Salvo Aiello Acireale, tel. 338-9358800, fax 095-8035015, www.motoclubsalvoaiello.it

DIETRO A TOPOLINO SULLA SPUTNIK LA REPUBBLICA magiara fugge via sotto le ruote ed un cielo torpido che concilia il sonno, tra distese erbose infuocate dal sole. Sul ritmico borbottare del due cilindri, poche città tutte piatte, aggirate dalle tangenziali, e monumenti di croci in memoria di oscure battaglie. La strada si stende fino alla soglia impercettibile dell’orizzonte, da dove i cosacchi - sembra di vederli - spuntavano nel riflesso accecante della pianura. Lì, lungo il fiume, li attendeva un bottino di silenzi e pascoli per i cavalli: montavano le tende e ascoltavano il vento della sera, che parlava loro di terre meravigliose e incredibili villaggi di mattoni appena al di là delle montagne. Proseguo anch’io, in sella, come un cosacco, nel viaggio iniziato la volta scorsa oltre la cortina di ferro appena caduta (vent’anni che sembrano ieri!), con la memoria a quei giorni confusi quando il mondo non seppe più dire con certezza dove finisse davvero il bene e dove cominciasse il male. Oltre Zàhony c’è infatti la mitica Unione, o quel lumicino che ne resta dopo che il regime, in un impeto di diarrea mercantile, ha deciso di calarsi le braghe. Le notizie sono preoccupanti, soprattutto incerte. Parlano di banditismo da strada, di ladrocini diffusi dal Baltico al Mar Nero. Ogni rifornimento è una specie di tam tam della disinformatjia, una gara tra chi le spara più grosse. In frontiera, comunque, c’è una colonna smisurata di TIR a far dogana. Qualcuno, al suono della moto, si sbraccia da un camion troppo curato per essere sovietico: «Italiani? Dove andate?». L’accento non è padano. «A Mosca», rispondo sorpreso. «Miii… allora saluti al porcodromo». Porcodromo? Che vorrà dire? Non c’è tempo; un soldato dell’Armata impone di accodarmi ad altri motociclisti, fermi più avanti. Inizia il tempo dell’attesa. Ne approfitto per osservare per la prima volta da vicino quelle divise che per tanto tempo hanno fatto stringere le chiappe a tutto l’Occidente: gli scodelloni sovramisura degli ufficiali, i colbacchi siberiani di pelliccia, gli stivali da passo dell’oca, le mimetiche color sabbia dei reduci afgani. Nella confusione delle scorte di magazzino, i simboli dell’ideologia al potere - falci, martelli, stelle rosse - ancora resistono cuciti sulle mostrine di carristi e avieri, marinai e fanti, ma qualcuno in tutta fretta s’è preso la briga di toglierli dai cornicioni degli edifici, lasciando al loro posto, nel cemento, una traccia inequivocabile, forse imbarazzante, una chiara sagoma vuota lavorata dal tempo, indipendente da qualsiasi volontà, come se settant’anni fossero un periodo troppo lungo per poter essere cancellato cosi, in modo indolore, con un semplice colpo di spugna. Dopo ore, l’Armata consente infine di ripartire, espletate tutte le formalità. I motociclisti si rianimano. La sbarra di confine dell’Ucraina s’alza su uno scorcio da smobilitazione generale. Ma c’è da seguire, senza sgarri, una Sputnik della polizia color crema con le portiere azzurre che sembra l’auto di Topolino. Apro un pelo di gas per seguire Topolino e senza volere mi sorprendo a fischiare, dentro il casco, le note dell’Internazionale. (Continua) Giovanni Carlo Nuzzo - gcn@gcnw.it

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10 OTTOBRE Italiano - Campionato MX1 - MX2 e Femminile a Cavallara (PU) Cross Club Cavallara, tel. 0721-891116, email crossclubcavallara@motoclubfmi.it Gran Trofeo d’Europa internazionale a Soverato (CZ) M.C. Stilaro Racing, tel. e fax 0964-775873, 333-6782221, email motoclubstilaro@libero.it, mcstilaroracing@ yahoo.it, calabria@federmoto.it Campionato triveneto a Crespano del Grappa (TV) M.C. Ardosa, tel. 338-6075968, 0423-920712, fax 0423-920781, email antonella.cunial@cottopossagno.com Trofeo Tosco Umbro Vinicio Rosadi, campionato umbro minicross al crossodromo di Grello - Gualdo Tadino (PG) M.C. Gualdo Tadino, tel. 0742-74475, 347-4805630, fax 075-9108186, www.motoclubgualdotadino.com, email pasquarelli.stefano@ email.it Trofeo Barzaghi MX1 e MX2, quarta prova, a Bosisio Parini (LC) M.C. Parini, tel. 031-865424, 031-876196 crossodromo, fax 031-865424, www.motoclubparini.it, email parini@motoclubfmi.it, mcelena@ tiscalinet.it 6º Trofeo di Motocross MX1 - MX2 - Promosport - Minicross ad Abbadia di Osimo (AN) M.C. Andrea Marchetti e M.C. Ostra, tel. 335-7624626, 339-3847726. motosprint

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1Trial 10 OTTOBRE Italiano - Campionato Italiano - CITO a Berceto (PR) M.C. Taro Trial, tel. 3388350001, fax 0521-493200, www.motoclubtaro.it, email tarotrial@motoclubfmi.it

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