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il bandito e il campione R i ruba Rossi b lla scena a LLorenzo con u una na vittoria itt i storica stori t i Dovizioso ancora secondo. Lo spagnolo festeggia il titolo
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Coaxial Traction System. Link rialzato. Sorprendente erogazione del motore. Sono alcune delle innovative soluzioni delle nuove TC/TE449 e TE511. Cosa c’è oltre i tuoi limiti? Tira fuori il tuo coraggio ed affrontali. Al resto pensa Husqvarna: Courage not included.
HUSQVARNA RACCOMANDA
41 12/18 OTTOBRE 2010 Settimanale Anno XXXIII Fascicolo 1692
Sommario numero 41/2010
1LA POSTA Lettere di Stefano Saragoni Officina di Massimo Clarke
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1PADDOCK
Velocità, cross, enduro, trial, minimoto, speedway, supermoto
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1IN PISTA
MotoGP GP Malesia Commenti, foto, pagelle, interviste dai nostri inviati a Sepang MotoGP Le ultime notizie dai box Moto2 GP Malesia 125 GP Malesia Superbike Per il Mondiale SBK è già 2011 ma il primo test è bagnato
20 38 44 50 66
1FUORISTRADA
Trial Campionato Italiano a Berceto (PR) Speedway Campionato Italiano a Lonigo (VI) Sportitalia I campionati regionali
70 71 72
1SU STRADA
Attualità Tutte le novità viste al Salone di Colonia Motolandia Turismo, viaggi, epoca Made in Abbigliamento e accessori
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1GP GUIDA
Gare e raduni Gli appuntamenti in pista
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1RUBRICHE
Contromano di Marco Masetti Polvere di stelle di Luigi Rivola Qui Giappone di Laurent Benchana Donne e motori di Laura Cattaneo Via col vento di Giovanni Carlo Nuzzo
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Lettere
di Stefano Saragoni posta@motosprint.it
E Rossi è un osso duro da mordere... LORENZO e la Yamaha dicono che bisogna pensare al campionato, hanno ragione, solo che il campionato lo sta vincendo Lorenzo e se non ci pensa lui, chi ci deve pensare? Valentino? Con Pedrosa fuori dai giochi Lorenzo doveva accontentarsi di arrivare quarto senza prendere rischi. Invece fin dall inizio è apparso chiaro come il suo primo pensiero fosse mettersi dietro Valentino per dimostrare che è davvero il numero uno. E allora il discorso cambia, perché si entra nella sfida personale e così come lui vuole dimostrare di essere il più forte, Valentino vuole dimostrare che c’è ancora, e che con la spalla “sana” le suonerebbe ancora a tutti, Lorenzo per primo. Di una cosa sono contento, della presa di posizione della Yamaha; spero continui a comportarsi sempre peggio con Valentino, perché così accrescono la sua sete di vendetta. Gianluca Morlacchi Lucca
A TRE GIRI dalla fine del GP Giappone Rossi era davanti a Lorenzo da molti giri, quando Jorge ha deciso di attaccarlo; forse lo ha fatto per non perdere punti nei confronti di Pedrosa (che non correva)? No, anche arrivando quarto avrebbe comunque consolidato la sua posizione. L’ha quindi spinto solo la smisurata ambizione di voler passare davanti a Valentino e dimostrare la propria presunta supremazia. Non si era ancora reso conto, il ragazzo, che l’osso è più duro da mordere di quanto pensasse, e si è giustamente spezzato i denti, ricevendo una dura lezione da un maestro insuperabile. Così è andato a piangere, come prima di lui Stoner, sul petto della mamma (Yamaha), che l’ha consolato dicendo che quel cattivone non dovrà più sculacciarlo, come ha fatto. Ben gli sta, ed è sperabile che faccia tesoro della lezione e sgonfi un po’ la prosopopea mostrata di recente. Gabriele Pavesi
LE POLEMICHE SEGUITE AL TESTA A TESTA TRA ROSSI E LORENZO IN GIAPPONE HANNO FATTO DISCUTERE. E SCRIVERE.
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È VERO che la MotoGP comincia ad aver sempre meno l’aspetto delle vere gare motociclistiche, però arrivare a questo limite è il colmo. Rossi che non deve “disturbare” il suo compagno di squadra... Il motociclismo non è questo! I nuovi manager pensano solo alla marca e dimenticano che è ancora un campionato piloti. A questo punto personalmente consiglierei a Valentino due soluzioni: 1. Lasciare platealmente passare Lorenzo, come è in uso in Formula 1. 2. Pensare alla spalla e salutare una compagnia che ormai non conta più niente per lui; i contratti sono seri se rispettati da ambo le parti. Il “bambino” vince il mondiale ma solo il prossimo anno potrà dimostrare veramente il suo valore. Quest’anno ha vinto tante gare, però, dopo le prime vere vittorie convincenti, lo abbiamo visto combattere contro i piloti della “clinica mobile”. Pierangelo Rabagliati Livorno Ferraris (VC) VORREI commentare le parole dette da Lorenzo dopo la gara di Motegi. Jorge è un ragazzo che ha mostrato di avere la testa sulle spalle, di essere professionista serio e molto veloce. Però, osservando ripetutamente la sequenza degli ultimi tre giri del GP Giappone, sinceramente, non vedo alcuna delle “quasi” scorrettezze da lui lamentate. Lorenzo dice di aver subito entrate al limite, che Vale fa sempre così (e ha citato Gibernau e Stoner). Ebbene? Dove sta la scorrettezza? Posso capire il “bruciore”,
ARRIVEDERCI E GRAZIE AL TEAM DUCATI SBK Dopo aver visto per l’ennesima volta una grande gara di Michel Fabrizio in gara 2 in Francia e col ricordo della gara di Imola con Checa, Lanzi e Haga sul podio, spengo il televisore con impressi i volti Ducati, che l’anno prossimo non saranno più vestiti di quel bel rosso-bianco. Mi dispiace vedere un alfiere generoso come Michel combattere come un leone per un terzo posto che visti i tempi vale come una vittoria, e poi si accascia sulla moto piangendo. Brividi, ricordi, emozioni... Grazie Team Ducati SBK, siete stati fantastici. In bocca al lupo a tutti, con la speranza di vedere un giorno il rosso splendere di nuovo. Davide Zanotti PERCHÉ NON RIUTILIZZARE LE “VECCHIE” MOTOGP? Mi chiedo se per avere più moto sullo schieramento i team ufficiali non potrebbero dare le moto usate l’anno precedente a team privati, magari con motori di serie. E vorrei sapere se la Inmotec correrà davvero qualche GP quest’anno come detto lo scorso anno. Edoardo
IN BREVE
LORENZO NON SA PERDERE
BIAGGI E APRILIA, BINOMIO VINCENTE TUTTO ITALIANO Domenica 26 settembre a Imola, il Corsaro Max Biaggi è diventato il primo italiano campione del mondo in Superbike, traguardo che abbiamo inseguito per 22 anni. La ciliegina sulla torta è arrivata in Francia, dove l’Aprilia ha festeggiato anche il titolo costruttori, il primo in Superbike per la Casa di Noale. Biaggi e Aprilia, un binomio vincente, tutto italiano. Fabio Cobianchi Pieve Porto Morone (PV)
ma non la sua analisi dell’accaduto. Qualche ora dopo è partita la Superbike, dove le staccate e le entrate “al limite” sono la normalità, e ci siamo visti due bellissime gare (complimenti ai grandi Aprilia e Max), corse da tutti col coltello tra i denti. Mauro - Cesena LORENZO perde il confronto con Rossi e va a piangere da mammina Yamaha, e mammina rimprovera il bambino dispettoso che non lo ha fatto passare! Ma Lorenzo ha capito o no che sta correndo in MotoGP?! Valentino è Valentino, e lui lo dovrebbe sapere... Francesca OGGI, dopo diversi mesi, mi sono veramente entusiasmata. Ho visto una gara dove c’era chi ha dato l’anima per vincere. Non è stato il solito GP dove il più veloce se ne va lasciando gli avversari alle spalle. E il duello tra Rossi e Lorenzo ha insaporito la visione e ci ha incollato al video nonostante l’ora. Ho rivisto la foga di chi ama vincere e tiene duro fino all’ultimo giro. A giochi fatti, si sa, c’è chi gioisce e chi manda giù il boccone amaro. È fisiologico che nei duelli accada questo. Ciò che dispiace è sono le dichiarazioni di chi dimostra di non accettare gli eventi. Si può scegliere di acconten-
tarsi, mentre si gioca, ma se poi non si riesce a resistere al boccone saporito, dopo non si può recriminare. Battere Valentino Rossi ha da sempre un valore aggiunto, ma la sconfitta brucia il doppio; è questo lo scotto da pagare. E per chi, come me, è spettatore e appassionato, quel che brucia è vedere un pilota che va a chiedere protezione a Jarvis e Furusawa. Peccato, saper perdere è una dote che appartiene solo ai grandi. Patrizia Cappelli
YAMAHA INGRATA COME POSSONO BIASIMARE ROSSI? NON CAPISCO tutta questa ingratitudine della Yamaha nei confronti di Valentino. Dopo aver vinto per 7 anni e conquistato 5 titoli mondiali è questo il ringraziamento? Basta che adesso il loro pilota “fortunello” Lorenzo alzi la voce perché non è arrivato davanti a Valentino, e i manager dicono basta duelli? Ma non si ricordano più il bidone di moto che so era preso a mano? Valentino quella moto l’ha fatta diventare vincente. Piuttosto, perché Lorenzo perché non ha lasciato che Rossi andasse a prendere Stoner e Dovizioso? Maru53
FINITO di vedere il GP Giappone sono passato al Campionato SBK e mi sono ritrovato a fare una serie di considerazioni. 1. Compagni di squadra come Haga - Fabrizio e Guintoli - Haslam si sono dati battaglia per guadagnare una posizione senza che alla fine nessuno si sia lamentato. 2. A campionato ormai finito, Rossi può solo correre per i podi restanti e, forse, fisico permettendo, per una vittoria. 3. Battere Valentino anche solo per il terzo posto è un punto d’onore per qualsiasi pilota. 4. Lorenzo e Rossi volevano entrambi il podio. 5. Ai fini del mondiale l’attacco di Jorge a Valentino era inutile ma ci ha provato ugualmente. La risposta non poteva essere
che quella avuta... Lorenzo ha imparato molto da Rossi in termini di guida e messa a punto del mezzo, per sua stessa ammissione, ma non ha imparato nulla sulla personalità di Rossi. Non si vincono 9 Mondiali cedendo il passo. Quello che mi ha dato più fastidio, però, sono state le dichiarazioni di Jarvis e Furusawa a fine gara. Hanno difeso il bambino piagnone dimenticandosi che: il primo avversario è il tuo compagno di squadra! Ho seguito 50 anni di mondiali, visto campioni e duelli di tutti i tipi ma mai avevo sentito una squadra bacchettare il proprio pilota perché vuole stare davanti. In Yamaha dovrebbero conoscere bene Valentino Rossi dato che è stata proprio la sua voglia
]
I Costruttori non vogliono saperne, di “riciclare” le moto della stagione precedente. Se mai si convincessero a farlo, non sarebbe in proprio, e chiederebbero un costo di noleggio tale da scoraggiare qualunque squadra... La Inmotec molto difficilmente la vedremo correre quest’anno e anche in quelli a venire.
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Lettere
LEGGO che la Yamaha è furibonda con Rossi per il duello con Lorenzo. Ma come? Prima le sportellate andavano bene e ora che c’è di mezzo il loro nuovo pupillo si arrabbiano? Strani questi giapponesi, ve lo dice uno che ha avuto solo moto giapponesi ed è convinto che la Honda sia sempre la moto migliore... Questa è irriconoscenza pura: si sono già dimenticati di cosa ha fatto Vale per loro? A questo punto Rossi farebbe bene a farsi operare e prepararsi al meglio per la sfida dell’anno prossimo. Davide Spalenza DOPO la gara di Motegi ero felicissima che, finalmente, si fosse visto un po’ di motociclismo anche in MotoGP. Non c’è stato però neanche il tempo di gioire del ritorno alle battaglie fino all’ultima curva, ai sorpassi al limite, ai piloti che fanno a sane “sportellate”, che subito si è capito che non a tutti questo piace; problema che non sarebbe poi così grave, non fosse che, quelli a cui il motociclismo non piace, sono proprio quelli che il motociclismo dovrebbero farlo. Si sono visti due piloti, compagni di squadra, uno in lotta per il titolo, l’altro in lotta contro il dolore, il primo alla ricerca di punti per il Mondiale, il secondo alla ricerca di risultati preziosi per se stesso, per il proprio orgoglio di campione; si sono visti obiettivi diversi in gioco in uno scontro diretto, corpo a corpo, e si è vista una squadra, la Yamaha, cui lo spettacolo non importa, come non importa il fatto che i piloti più forti siano proprio i suoi. Ciò importa loro è soltanto il risultato, e sono partiti i richiami e le conseguenti polemiche, perché quelli che la Yamaha giudica scontri pericolosi e motosprint
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inopportuni, per i piloti sono lo stimolo per correre, l’essenza della propria passione. Mi viene quindi da riflettere, in bilico fra due categorie tanto simili quanto diverse, quali sono la MotoGP e la Superbike; da tifosa di Valentino mi viene difficile pensare alle corse senza di lui, ma allo stesso tempo, da appassionata di motociclismo, non posso far a meno di seguire la SBK, dove lo sport viene prima di tutto, dove i piloti se le danno in pista ma si rispettano e si stimano fuori, dove le squadre non mettono il divieto di battersi, ma danno ai loro piloti le moto per farlo alla pari. Il risultato del mio GP Giappone va quindi oltre quello, insindacabile, dato dalla pista, e dice che, per almeno un altro po’ di tempo, per vedere i miei preferiti: Valentino ed il motociclismo, dovrò guardare due categorie diverse…” Silvia Burgassi
L’ACCUSA DATE SEMPRE RAGIONE A ROSSI SONO una super Lorenzista arrabbiata. A prescindere da questo, penso che il podio a Motegi se lo meritava Jorge, perché durante la bagarre con Rossi c’è stato un momento in cui poteva senza dubbio buttarlo fuori ma non l’ha fatto. Il caro Valentino invece non ha avuto scrupoli, un po’ come ha fatto con Stoner. Finita la gara, tutti a disprezzare Jorge, ma fatela finita, e apprezzate chi è davvero il re! Sofia Matteoni ECCOLI i tifosi di Valentino: ha vinto Biaggi in Superbike, ha oscurato il loro pilota e loro non se ne danno pace. Poveretti. E voi con loro. A proposito di Valentino: in Giappone ha lottato come un matto: è come se avesse lottato per portare via le caramelle a
un bambino. Complimenti. Questo sì che è un personaggio! Fossi stato in Lorenzo, a fine gara avrei dichiarato: «L’ho lasciato passare, altrimenti si metteva a piangere». E Valentino si sarebbe davvero messo a piangere, se non fosse riuscito a tenere la posizione. A fine gara il cronista ha chiesto a Valentino come andasse la spalla e lui, d’istinto, ha risposto: «Bene». Poi si è accorto che deve far credere di avere la spalla dolorante, così tutti i suoi tifosi possono dedurre che Lorenzo vince solo perché lui sta male. Che spettacolo! Giorgio Felici Sassuolo (MO) CONCORDO con quello che ha detto Lorenzo dopo la gara di Motegi. Non è la prima volta, né sarà l’ultima, che Valentino compie scorrettezze di questo genere. Ricordo che quando buttò fuori pista Gibernau disse, per giustificarsi, che il motociclismo non è uno sport da signorine. Se vogliamo giustificare tutto con il machismo ok, però attenzione, chi di sportellata ferisce di sportellata perisce... Ovviamente voi siete sempre dalla parte di Valentino (anche quando ha torto) perché se non c’era lui di copie ne vendevate molte meno, quindi per me non siete obiettivi. Mario Biscardi
FERMO restando che non dobbiamo vederla allo stesso modo e che non si può piacere a tutti, trovo bizzarro collegare l’obiettività alle copie vendute. Le vittorie di Rossi hanno sicuramente contribuito al successo di Motosprint, ma questo non ci ha ottenebrato la mente... Lo stipendio ce lo paga il nostro editore, che ci garantisce piena libertà di pensiero, della quale, prima come uomini e poi come giornalisti, non sapremmo fare a meno.
CAMPIONE MA... ROSSI MANCA DI FAIR PLAY IL DUELLO tra Lorenzo e Rossi è certamente stato al limite, non si può dire il contrario, visti i numerosi contatti che ci sono stati e che a mio avviso non dovrebbero esserci. Per quanto spettacolari siano, abbiamo finito poco fa di parlare di sicurezza in pista e poi ammettiamo che due piloti a 300 all’ora si prendano a sportellate? È innegabile che appena succede qualcosa gli opinionisti come Lucchinelli e Cereghini e lo stesso Motosprint, siano tutti, sempre e comunque, dalla parte del Dottore. Ma io mi chiedo: se tutti questi episodi, da Gibernau a Lorenzo passando per Stoner, fossero avvenuti a parti invertite, come si sarebbero schierati? Io un’idea ce l’ho, soprattutto se fosse successo in un momento determinante per la vittoria di un titolo mondiale. Rossi è senza dubbio un grande campione ma in quanto a stile e fair play ha ancora molto da imparare. Gregorio
SE PER fair play intendiamo dare strada all’avversario... non credo che troveremo questa dote in molti campioni del mondo. Max Biaggi, fresco iridato SBK, quando ancora era ancora in 250 ci ricordò che “race is not classic music”. Insomma, il motociclismo è sport dove il confronto diretto c’è, bisogna saperlo affrontare, che vuol dire anche saperlo perdere. Ecco, perdere con stile è una cosa che i piloti di ieri sapevano fare meglio di quelli di oggi.
IO LA PENSO COSÌ
di primeggiare a portare loro tante vittorie e tanti titoli. L’amarezza che sento dopo queste “sparate” è tanta; questi signori dovrebbero vergognarsi. Franco Pezzini
Officina
di Massimo Clarke massimo.clarke@virgilio.it
SCAMBIO TERMICO
CI SONO DEI LIMITI INVALICABILI
Quello della pressione media effettiva COME ogni tanto viene anche sottolineato sulle vostre pagine, la potenza di un motore dipende direttamente dalla pressione media effettiva e dal regime. Mentre è abbastanza facile immaginare a quale velocità di rotazione si può portare un motore, cioè dove si può arrivare in fatto di regime, non mi è chiaro dove si può arrivare per quanto riguarda la pressione media effettiva. Immagino che oltre un determinato valore non si possa andare. In tal caso, qual è tale valore e per quale ragione non è possibile superarlo? Potete indicarmi le formule che legano la PME alla coppia e alla potenza? Paolo De Santis - Roma
LA VELOCITÀ di rotazione viene limitata fondamentalmente da ragioni di ordine meccanico. Le forze d’inerzia aumentano con il quadrato della velocità e questo costituisce un problema d’importanza straordinaria, quando si è alla ricerca delle prestazioni più elevate. A ciò si aggiunge il fatto che crescono esponenzialmente anche gli attriti. Ottenere un rendimento meccanico accettabile diventa sempre più difficile, mano a mano che aumenta la velocità di rotazione. Oltre agli attriti tra le parti in movimento relativo, entrano ovviamente in gioco le perdite per sbattimento, per ventilazione interna e per pompaggio. Per quanto riguarda queste ultime, si cerca di ovviare adottando sezioni di passaggio sempre più grandi, mano a mano che il regime aumenta; la cosa è vantaggiosa anche ai fini del rendimento volumetrico, ma è chiaro che oltre un certo valore non è possibile andare, per motivi geometrici (non c’è più spazio!). Nei motori motosprint
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aspirati, e quindi in tutti quelli oggi utilizzati in campo motociclistico, ciò che “spinge” l’aria all’interno dei cilindri è la pressione atmosferica. Più esattamente, è la differenza tra due pressioni (quella esterna e quella interna) che determina il movimento dei gas. Dunque, non è possibile comportarsi come con i motori sovralimentati, nei quali per aumentare la pressione media effettiva (PME), e perciò la coppia e la potenza, basta adottare una pressione di alimentazione più alta, ammesso che ciò sia possibile e non comporti problemi. Qui la pressione di alimentazione è quella atmosferica e quindi… Qualcosa comunque si può fare, sfruttando opportunamente le onde di pressione e l’inerzia dei gas. Se consideriamo il motore staticamente, è chiaro che, quando il pistone è al PMI e tutto va per il meglio (ossia, non ci sono impedimenti di sorta), all’interno del cilindro potremo al massimo fare entrare una massa di aria corrispondente a quella che, nelle condizioni di pressione e temperatura ambiente, occupa un volume pari alla cilindrata unitaria. Nella realtà considerazioni di questo genere non hanno senso in quanto il pistone, le valvole e i gas sono in movimento, e con velocità che cambiano di continuo. La cosa ha i suoi vantaggi in quanto consente di utilizzare tanto l’inerzia delle colonne gassose
BAR UNITÀ DI MISURA DELLA PRESSIONE, PASCAL È UN MULTIPLO DEL UNITÀ E ISC ITU ST SO E ) (PA COME E LET SO OB A DI MISUR /CM2. LE ATMOSFERE E I KG 1 BAR = 100.000 PA. 1 BAR = 1,02 KG/CM2
quanto le pulsazioni di pressione che “viaggiano” lungo i condotti. L’aria che arriva dal sistema di aspirazione non si ferma repentinamente quando il pistone giunge al PMI e inverte il senso del suo movimento, ma continua a entrare per inerzia. “Giocando” con la lunghezza dei condotti e con la fasatura di aspirazione (in questo caso quello che è critico è il ritardo di chiusura della valvola, ovviamente) è possibile sfruttare questo in modo da migliorare il riempimento del cilindro. Considerazioni analoghe valgono per le onde di pressione, che viaggiano con velocità sonica lungo il condotto. L’adozione di trombette telescopiche consente appunto di “accordare” la lunghezza dei condotti con diverse velocità di rotazione. Il rendimento volumetrico più elevato si ha non in corrispondenza del regime di potenza massima, ma di quello di coppia massima. In tale punto si ha anche la PME più alta. Al crescere della velocità di rotazione diminuisce il tempo a disposizione per lo svolgimento delle varie fasi, e quindi anche per l’aspirazione; per questa ragione, oltre che per la velocità dei gas nel condotto, che a un certo punto diventa eccessiva, originando perdite di carico considerevoli, ai regimi molto elevati diventa difficile ottenere rendimenti volumetrici particolarmente alti. Nonostante questo, grazie a sezioni di passaggio mostruose, a un eccellente coefficiente d’efflusso e a un accuratissimo studio dei sistemi di aspirazione e di scarico, nei motori di Formula 1 si superano valori dell’ordine di 1,15 – 1,20 al regime di potenza massima. Il fatto che al crescere della
velocità di rotazione il rendimento meccanico tenda a peggiorare in misura sempre crescente e che oltre un certo punto risulti più impegnativo ottenere una buona respirazione da parte del motore, fa sì che le PME più elevate vengano raggiunte da motori non particolarmente veloci, almeno per gli standard attuali. Oggi le 1000 e le 600 quadricilindriche supersportive di serie forniscono PME (si fa sempre riferimento a quelle calcolate al regime di potenza massima) dell’ordine di 12,6 – 13,3 bar. Nelle 600 che gareggiano nella Supersport e nei 1000 quadricilindrici delle gare Superbike si sale a 13,2 – 13,7 BAR. Nei motori di Formula 1 la PME è dell’ordine di 14,0 – 14,2 bar, pare, e in quelli delle MotoGP si dovrebbe essere vicini a tali valori. Il famoso motore BMW 2000 di Formuna 2 nei primi anni Ottanta aveva una PME di 14,6 bar, ma si deve tener presente che girava notevolmente più piano (la potenza massima si aveva a poco meno di 9500 giri/min). Nei motori delle monoposto della Formula 3000 sono stati raggiunti valori leggermente superiori a 15 bar e in quelli delle auto del DTM e delle Formula 3 si è arrivati un poco più su. Sembra proprio che questo sia il limite, per quanto riguarda la PME ottenibile con i motori aspirati. Più di tanto non si riesce a salire con il rendimento volumetrico e più di tanto non si riesce a migliorare, in fatto di rendimento meccanico. Per quanto riguarda infine il legame tra la PME e la potenza, una semplice formula consente di calcolare l’una partendo dall’altra, una volta note la velocità di rotazione e la cilindrata del motore. Facciamo riferimento alle unità di misura SI, utilizzando rispettivamente i bar, i chilowatt, i giri al minuto ed esprimendo la cilindrata in litri. Per ottenere la PME basta moltiplicare la potenza per 1200 e dividere il risultato per la cilindrata e quindi per il regime di rotazione. Appare subito evidente che se la stessa potenza viene
fornita da due motori di eguale cilindrata, avrà la PME più alta quello che ha il picco di potenza a un regime più basso. La potenza è eguale al prodotto della PME per la cilindrata per il regime di rotazione; siccome stiamo parlando di motori a 4T, nei quali si ha una fase utile ogni due giri dell’albero a gomiti, il risultato ottenuto andrà diviso per due. La potenza è anche eguale alla velocità angolare per la coppia, ovvero a due volte 3,14 (pi greco) per il regime di rotazione per la coppia. Eguagliando le due espressioni e semplificando (il regime di rotazione viene eliminato in quanto appare tanto al numeratore quanto al denominatore) avremo che la PME è eguale a quattro volte pi greco per la coppia diviso la cilindrata. Ovvero a 0,1257 per la coppia (Nm) diviso la cilindrata.
SPESSORE DELLE CANNE MOLTO SOTTILI MA RESISTENTI DI RECENTE, osservando un motore aperto, ho notato che le canne dei cilindri avevano uno spessore molto modesto, che mi è sembrato incompatibile con quanto avete più volte affermato, e cioè che nei motori di alte prestazioni all’interno dei cilindri i gas possono arrivare a pressioni massime superiori a 80 – 85 bar, in seguito alla combustione. Come fanno le canne a non cedere? Luca Negri - Bologna
ECCO una domanda davvero singolare, ma che denota attenzione e curiosità (madre della conoscenza!), oltre a una buona preparazione di base. Effettivamente il picco di pressione, che viene
CALORE PASSAGGIO DI DETERMINATO ENZA DA UNA DIFFER A; NEL CASO DI TEMPERATUR LA TRA I GAS SPECIFICO QUEL CALORE) NO DO CE (CHE A CAMERA LL DE TI E LE PARE E IL CIELO NE DI COMBUSTIO DEL PISTONE ONO) (CHE LO ASSORB
raggiunto all’incirca 10 – 15° dopo il PMS, nei motori delle moderne supersportive può anche superare i 90 bar. Si tratta di un valore molto elevato, che però scende assai rapidamente, in funzione della rotazione della manovella, in quanto la temperatura dei gas stessi diminuisce, grazie allo SCAMBIO TERMICO con le pareti metalliche. Il volume a disposizione dei gas, inoltre, aumenta per via dello spostamento del pistone. Quest’ultimo però è assai modesto, inizialmente. 10° dopo il PMS il pistone è sceso nella canna soltanto dell’1% circa della corsa.
Per fare un esempio, con una corsa di 50 mm e una biella lunga 100 mm, lo spostamento del pistone dal PMS è solo di 0,454 mm. Meno di mezzo millimetro! Dopo 20° di rotazione dell’albero (dal PMS), lo spostamento è dell’ordine del 3,7 – 4,0 % della corsa (il valore esatto è legato al rapporto tra la lunghezza della biella e la corsa stessa). Si tratta di valori molto modesti ed è chiaro che la superficie della canna sulla quale agiscono i gas quando la loro pressione è più alta ha una estensione estremamente limitata, riducendosi soltanto a una piccola zona in corrispondenza della sommità. Questo spiega per quale ragione canne apparentemente sottili non accusino cedimenti e siano tranquillamente in grado di svolgere il loro compito nel migliore dei modi.
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Paddock A cura di Lucia Voltan
Il 17 ottobre l’ultima prova del CIV
CON il settimo round, in programma domenica 17 ottobre al Mugello, si conclude il campionato italiano di velocità. E sarà un gran finale, perché, a parte quello della Superbike, già assegnato a Polita, gli altri titoli sono ancora in palio. E non ci sono situazioni scontate. Nella 125, l’orgoglio nazionale è nelle mani di Mauriello, l’unico che abbia ancora una possibilità di giocarsela contro il ceco Popov. Nella Stock 1000. Goi, primo a quota 100, dovrà guardarsi da Verdini, secondo con 85. Nella Stock 600, testa a testa tra Massei (124 punti) e Zanetti (105). In Supersport lotta a tre tra Vizziello (89), Lamborghini (88) e Tamburini (86). Comunque vada, alla fine delle gare ci sarà la premiazione dei campioni (oltre che dei vincitori della Coppa Italia e del campionato MiniGP). Per tutte le informazioni c’è il sito www.civ.tv. 1.598.000 PIÙ 2.622.000 PER LA MOTOGP IN GIAPPONE 1.598.000 telespettatori (lo scorso anno erano stati leggermente di più, 1.630.000), 29.16% di share per la diretta del GP Giappone. Alle ore 8.43, l’ultimo giro ha raggiunto un picco di 2.201.000. Per quanto riguarda le altre due classi, in diretta su Italia 1, la Moto2 ha raggiunto 179.000 telespettatori (12.84%) e la 125 ha totalizzato 49.000. A questi, vanno aggiunti i dati delle repliche: 2.622.000 (MotoGP), 566.000 (Moto2) e 441.000 (125). 1.324.000 telespettatori con il 9.58% di share per Fuori Giri.
MONDIALE SBK
GUINTOLI AL TEAM LIBERTY SYLVAIN Guintoli è il nuovo pilota scelto dal Team Liberty Racing per il Mondiale Superbike 2011. Affiancherà Jakub Smrz sulla Ducati. Nella stagione appena conclusa, il ventottenne francese ha corso in sella a una Suzuki del Team Alstare, chiudendo il suo campionato di esordio nel Mondiale SBK con un settimo posto. In precedenza, Guintoli aveva corso in 250 e in MotoGP. motosprint
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L’elettrico parla italiano CON DUE VITTORIE NELLA SECONDA, E ULTIMA, TAPPA DEL CAMPIONATO EUROPEO, A BRANDS HATCH, ALESSANDRO BRANNETTI (DEL QUALE LEGGETE L’INTERVISTA A PAGINA 12) HA CONQUISTATO IL TITOLO DI CAMPIONE EUROPEO DEL TTXGP, NUOVA SERIE CHE SI DISPUTA CON MOTO ELETTRICHE. E SI TRATTA DI UN DOPPIO SUCCESSO ITALIANO, PERCHÉ BRANNETTI CORRE CON LA eCRP 1.2, PRODOTTO DELL’AZIENDA MODENESE CRP. ORA IL PROSSIMO OBIETTIVO È LA FINALISSIMA DI ALBACETE, IL 23 E 24 OTTOBRE.
SUPERCROSS DIRAMATO il calendario per i prossimi appuntamenti con gli Internazionali d’Italia SX e l’Europeo UEM Supercross Series 2010. Per quanto riguarda gli Internazionali d’Italia, il programma prevede due tappe presso la Fiera EICMA di Milano. Venerdì 5 novembre, infatti, sarà recuperato il round 2 della classe SXJ, sospesa per pioggia a San Giustino (PG) lo scorso 18 settembre, mentre domenica 7 novembre, sempre presso i campi di gara del salone, si terrà il round 3 delle classi SX2 ed SXJ. Ancora all’EICMA, sabato 6 novembre sarà la volta del quarto e penultimo round del Campionato Europeo UEM per le classi SX1, SX2 e SXJ. L’Europeo, inoltre, tornerà in Italia con il quinto ed ultimo round presso il salone del Motocross di Genova sabato 13 novembre. Anche in questo caso, saranno interessate tutte e tre le classi: SX1, SX2 e SXJ.
TRASPORTARE IL MATERIALE 10 EURO (MINIMO) AL KG Quanto costa spedire il materiale fuori dall’Europa? Per la trasferta del Motomondiale in Giappone, circa 10 euro al kg (dai 12 ai 13 per Malesia e Australia). Un top team (tipo il Team italiano Speedup, che schiera Iannone) spedisce oltre 3000 kg di materiale, quindi il conto è semplice... Va detto però che la cifra non è mai questa. Ci sono infatti degli sgravi. Le squadre piazzate tra la prima e la ottava posizione hanno ad esempio diritto a 1000 kg gratis; dalla nona alla undicesima posizione i kg gratuiti diventano 750; dalla undicesima alla quindicesima sono 600. CAPICCHIONI CAMPIONE MX1 A SAN MARINO I migliori piloti del Titano si sono sfidati nella prova unica del campionato Sammarinese di cross, al Crossodromo della Baldasserona. La gara è stata interrotta per via di un brutto incidente occorso a Nicolò Tamagnini, che ne è uscito illeso, poi è ripartita. Nella MX1 il nuovo campione è Marino Capicchioni che ha avuto la meglio su Danilo De Biagi. Nella MX2 si è imposto Lorenzo Montanari, secondo Mattia Tamagnini e terzo Omar Pelliccioni. Nella 125 vittoria e titolo nazionale per Brian Toccaceli, secondo Mattia Ceccoli. CARMICHAEL CONSULENTE DEL TEAM SUZUKI Ricky Carmichael torna al Supercross, non come pilota, ma nel ruolo di consulente del Team Suzuki nel Supercross AMA. SPEEDWAY UEM PER CLUB AI RUSSI A Miskolc, in Ungheria, si è disputata la finale del campionato di Speedway UEM per club, che ha visto la netta vittoria del club russo Turbina Balakovo.
IN BREVE
QUATTRO VERDETTI AL MUGELLO
GIANMARCO MAIOLANI CORRE CON LA LEM Chiediamo scusa al piccolo Gianmarco Maiolani: nelle classifiche del minicross emiliano romagnolo a Castelvetro, gli abbiamo attribuito una moto diversa dalla sua. Lui corre con una LEM.
«Lorenzo non mi è piaciuto, secondo me è un po’ il clone di Biaggi. Valentino ha domato Max, ma domare questo è più difficile». ENDURO
GERINI E POGNA AL TEAM RS IL TEAM RS Husqvarna si è già assicurato per il 2011 Maurizio Gerini e Michael Pogna. Gerini (sopra) correrà gli Assoluti d’Italia Enduro della 250 4T e l’Europeo Senior E1, mentre Pogna avrà a disposizione la nuova Husqvarna 300 2T per gli Assoluti d’Italia e per l’Europeo Junior E2/3. Pogna non farà più parte del Team Italia col quale quest’anno è diventato vice campione europeo della Junior E2/3. MAX VINCE, STEFANO PREMIA... MOTOSPRINT STEFANO MALAGOLI È TIFOSO SFEGATATO DI MAX BIAGGI. IMMAGINATE LA SUA GIOIA DOPO LA MAGICA DOMENICA MONDIALE DI IMOLA. E IMMAGINATE LA NOSTRA DI GIOIA, QUANDO STEFANO (CHE HA UN RISTORANTE IN PROVINCIA DI BOLOGNA E DI CUCINA SE NE INTENDE) SI È PRESENTATO IN REDAZIONE CON QUESTA TORTA (SOTTO, ALCUNI DI NOI, IL NOSTRO DIRETTORE CON LA TORTA E STEFANO CON LA SUA COPIA “IRIDATA” DI MOTOSPRINT. LETTORI COSÌ, CE LI INVIDIANO TUTTI!
Carlo Pernat (dopo il GP Giappone)
LA MORTE DI FANTINI
IL RICORDO DEI FLAMMINI
«DAL 1983 in cui Alberto è entrato a far parte della nostra organizzazione , è stato paladino della correttezza, garante della sicurezza dei piloti, irreprensibile organizzatore del sistema sportivo, e per oltre 25 anni uno dei più fedeli compagni di viaggio del nostro Team». Con queste parole, Maurizio Flammini, numero uno di Infront Motorsport, società che organizza il Mondiale Superbike, ha ricordato Alberto Fantini, scomparso il 3 ottobre scorso. Fantini è stato a lungo direttore di gara del Mondiale delle derivate di serie, ed era rimasto legato da profonda amicizia a Maurizio e a suo fratello Paolo Flammini che ne ha lodato la «eccezionale professionalità». IL NUOVO RECORD DI VELOCITÀ È 605,697 ALL’ORA 605,697 KM ORARI: È QUESTO IL NUOVO RECORD DI VELOCITÀ SU UN VEICOLO A DUE RUOTE. A REALIZZARLO È STATO IL CALIFORNIANO ROCKY ROBINSON, EX PILOTA DI DIRT TRACK E DI TRIAL, CHE HA DISEGNATO E COSTRUITO IL MEZZO CON IL QUALE HA REALIZZATO LA SUA IMPRESA. IL LUOGO È QUELLO STORICO PER RECORD DI QUESTO TIPO, LA DISTESA DEL BONEVILLE RACEWAY (UTAH).
HONDA E KTM
CHAD REED CURE E TEST CHAD Reed si sta curando dagli effetti del virus che ne ha compromesso l’attività agonistica negli ultimi mesi. Ma non è comunque rimasto fermo. L’ex campione del cross e Supercross americano ha provato una Honda e una KTM. «Moto che non conoscevo. Non ho ancora preso decisioni, ma sto valutanto quello che c’è sul mercato». Qualche settimana fa si era consumato il divorzio tra l’australiano e la Kawasaki. CROSS BRITANNICO. OSBORNE E BOBRYSHEV CAMPIONI CANCELLATO PER MALTEMPO L’ULTIMO APPUNTAMENTO DEL CALENDARIO DI QUEST’ANNO, L’AMERICANO ZACH OSBORNE NELLA MX2 E IL RUSSO EUGENY BOBRYSHEV IN MX1 SONO CAMPIONI DEL CROSS BRITANNICO.
ADAMS FA IL BIS L’AMERICANO Nate Adams (sopra) si è aggiudicato per il secondo anno consecutivo il titolo di campione del Red Bull X-Fighters World Tour, mentre Dany Torres ha vinto la gara disputata allo Stadio Flaminio di Roma. 20.000 gli spettatori che hanno assistito allo spettacolo, 10 i piloti che si sono affrontati per la prima volta in Italia a conclusione della decima edizione della serie di freestyle, cui dedicheremo un ampio servizio sul prossimo numero.
TRIAL INDOOR
PREMIO JAWA
IL PROSSIMO Mondiale di trial indoor prenderà il via il 27 novembre da Genova. Ecco le altre date: 8 gennaio, Sheffield (GB, da confermare); 22 gennaio, Marsiglia (Francia), 6 febbraio Barcellona (Spagna); 12 febbraio, Ginevra (Svizzera); 12 marzo, Madrid (Spagna). Per l’ultimo appuntamento si torna di nuovo in Italia, questa volta a Milano.
IL TRE volte campione del mondo, il danese Nicky Pedersen, ha vinto a Pardubice, in Repubblica Ceca, la prestigiosa gara del Casco d’Oro organizzata dalla Jawa. Nella batteria di finale disputata con sei piloti e sulla distanza di sei giri, invece dei canonici quattro, Pedersen ha preceduto Lindgren, Jonsson e poi Wolbert, Hancock e Hefenbrock.
DUE TAPPE IN ITALIA
CASCO D’ORO A PEDERSEN
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Paddock IDENTIKIT
ALEX BRANNETTI 1
Dalle minimoto al Mondiale 125, e poi Superstock, e Supersport: come sei finito, a 30 anni, sulle moto elettriche? Per puro caso. Anche perché, dico la verità, non solo di moto elettriche ne sapevo pochissimo, ma ero pure - come dire ? piuttosto scettico... Quest’anno avevo iniziato a fare il collaudatore per la Moto2 della engineering di Modena, CRP. La stessa azienda aveva anche un prototipo elettrico, che sviluppavano sulle stesse piste dove io facevo i test per la Moto2. Stesso box. Guarda oggi, guarda domani... è finita che ci sono salito sopra.
WARD FA SCINTILLE 2
L’AUSTRALIANO Darcy Ward si conferma campione del mondo under 21 di Speedway. La finale si è disputata sulla famosa pista di Pardubice, in Repubblica Ceca, ed è stata molto emozionante. Alla fine delle venti manche, la classifica finale vedeva in prima posizione con 14 punti il polacco Janowski mentre in seconda seguiva Ward con 13 e lo slovacco Vakulic chiudeva in terza posizione. Il capo classifica Bodganov chiudeva la gara in settima posizione con 9 punti. In vetta al campionato c’erano dunque ben tre piloti, tutte e tre con 30 punti, Bogdanov, Ward e Janowski. Per l’assegnazione del titolo iridato era quindi necessaria una manche di spareggio: il diciottenne campione del mondo è riuscito ad avere la meglio sul polacco (nella foto, Janowki davanti a Ward) mentre Bogdanov è scivolato.
A SAVIO, FURINI E FACKL LA YAMAHA R125 CUP IL ROOKIE LUCA SAVIO (SOTTO), MARCO FURINI (OPEN) E ILENA FACKL TRA LE RAGAZZE: SONO QUESTI I VINCITORI DELLA YAMAHA R125 CUP, SECONDA EDIZIONE DEL TROFEO RISERVATO AI GIOVANISSIMI, CHE SI È CONCLUSO ALL’AUTODROMO DI ADRIA.
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BOTTA E RISPOSTA
POLITA-LIBERTY È POLEMICA POLEMICA a distanza tra Alex Polita e Natale Egi, direttore sportivo del team Liberty. «Offrivamo tutto gratis ma Alex ha detto no. Si è giustificato tirando in ballo l’appiedamento del 2009 con il Team Borciani, ma non era stata una scelta mia, mi ha deluso»: questo aveva detto Egi. Alex (che lo ha letto sul numero scorso di Motosprint) ha diramato un comunicato per dire che «La trattativa con il Team Liberty si è svolta nei mesi scorsi solo sul piano verbale e avrebbe dovuto essere assolutamente privata. Non mi è mai stato sottoposto alcun contratto scritto e di sicuro l’eventuale decisione non sarebbe stata presa solo sulla base dell’epilogo della stagione 2009».
E che impressione ti ha fatto? Strana, stranissima. Il motore non si sente per nulla, e questo a uno come me, con una vita di gare alle spalle, fa un certo effetto. Invece avverti rumori ai quali non faresti mai caso: il vento, lo strusciare delle saponette per terra.
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Prestazioni? Ecco, questo è il punto: dopo qualche giro scopri che queste moto vanno molto più forte di quello che immagini. Nei lunghi rettilinei del Mugello ho toccato i 200 all’ora. Ad Assen e Brands Hatch, piste più tortuose, dove ho corso le due gare del TTXGP, si arriva a 170. E poi le gare sono combattute. Soprattutto la seconda in Inghilterra.
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Insomma, ti sei convertito totalmente all’elettrico? Francamente non ho progetti a lunga scadenza. Per ora punto alla finalissima europea, che si correrà ad Albacete a fine ottobre. Poi non saprei. L’elettrico è un progetto interessante, molto sentito all’estero. Anche se poi i più forti siamo stati noi, io e la CRP. Insomma, gli italiani. La sfida è appena iniziata perché c’è ancora molto lavoro da fare, batterie più leggere e potenti, velocità da incrementare. C’è molta curiosità attorno a queste moto, quando sono nel paddock non passo mai inosservato. Che dire? Vedremo...
NATO A
FERMO (AP) ETÀ
30 ANNI HA CORSO
TRE STAGIONI AL MONDIALE 125 QUEST’ANNO
CAMPIONE TTXGP MOTO ELETTRICHE
contromano
QUANTO IL GIOCO SI FA DURO È BELLO NON ESSERE SOLI Durante il volo per il GP Giappone mi è “partito” un polmone. E se non fosse stato per i tanti amici...
di Marco Masetti fagnigol@yahoo.it
IL NOSTRO MARCO MASETTI ALL’OSPED ALE DI TOKYO. UN PO’ PROVATO (A SINISTRA ) ALL’INIZIO, POI MOLTO MIGLIORATO (SOPRA CON UN MEDICO) AL MOME NTO DELLE DIMISSIONI.
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CI SONO dei momenti in cui sei in giro, solo con la tua moto, nei quali apprezzi davvero il significato di una parola: libertà. Difficile, quasi impossibile, spiegare a un non motociclista cosa ci sia di meraviglioso nell’attraversare un bosco di notte, seguendo una strada stretta, svelata curva dopo curva dal fanale. Come tutte le cose belle che danno emozione e che fanno godere, anche girare soli presenta lati negativi, spesso tremendi. A me è sempre piaciuto infilare un sentiero, un argine e farmi qualche chilometro nella natura. Anche se anni fa ebbi una brutta avventura che mi ha reso molto più prudente. Stavo provando una moto da fuoristrada e avevo infilato un bel sentiero alle pendici di un picco roccioso. Un posto splendido anche per fare foto, anche se la giornata non era proprio il massimo. Del resto era pomeriggio, mancava poco a Natale e il cielo era a dir poco scuro. Preso dallo scenario, dallo scatto della moto e dalla solita propensione a buttarmi per terra quando non serve, mi cappotto, letteralmente. Bassa velocità ma una bella
schienata a terra che mi lascia semi incosciente, con la moto sopra e quasi paralizzato. Sulla faccia sentivo qualcosa di freddo… Certo, stava iniziando a nevicare. E io ero sotto una moto, in un sentiero sperduto e stava iniziando a far buio. Pensavo già a chi e a quando avrebbero ritrovato il mio corpo rosicchiato dagli animali del bosco, sfatto dal disgelo. E invece no, la bestia che c’è dentro me ha detto al cervello: «Smettila, sciocco esteta della decadenza e tirati su. In due giorni sei come nuovo. Alzati». Vinse la bestia e io tornai a casa. Lo stesso che mi sta capitando oggi, reduce da un “non GP del Giappone”. Nel volo di andata mi parte un polmone a 11.000 metri tra Russia e Giappone. Che fare? Atterro a Tokyo, prendo un pulmino, arrivo alla pista di Motegi. Una pazzia, ore di viaggio, ma con un obiettivo: non restare solo. Ho imparato la lezione e mi affido ai miei amici. A Massimo Angeletti, che ha gestito con rara lucidità l’operazione recupero, ai dottori della Clinica Mobile Bandini e Macchiagodena Junior, al Medical Director di Motegi, che mi ha assistito come un fratello anche se non sapeva nemmeno chi fossi. A Carletto (Pernat) che ti dà la sicurezza che, anche in caso di una parcella da paura, la sua carta di credito c’è. E la sua non è come la mia. Non manca Enrico (Borghi) che non mi maledice nemmeno troppo per avergli lasciato TUTTO il lavoro da fare. A quelli a casa che stavano organizzando il recupero e il nuovo ricovero. Grandi! E via, in un’ambulanza più corta delle mie gambe verso una sconosciuta città del Giappone, dentro una clinica nella quale ero l’unico non locale. Praticamente muto alle prese con una lingua ignota e con pochi che parlassero un po’ di inglese. Eppure i miei amici mi hanno assistito e rincuorato a distanza e, in diretta, c’è chi si è consultato con i medici della Nikko. Chi mi ha portato i bagagli e fatto coraggio. Alla fine mi sono anche divertito, e ho scoperto i lati positivi della sanità giapponese e la grande cortesia di medici e paramedici. Ma quella te la puoi permettere solo quando hai le spalle coperte e il morale alto. Le duecento persone che mi hanno telefonato o messaggiato mi hanno dato una forza incredibile, facendomi dimenticare che dal torace mi usciva un tubo e che qualcosa non funzionava. Insomma, da soli va bene ed è bello, ma non esageriamo, perché quando il gioco si fa duro, è meglio essere almeno in due. Se non altro per potersi dire: hai visto, il peggio è passato, cosa ci voleva? Un amico, semplice…
SUZUKI presente all’EICMA dal 4 al 7 novembre al Pad. 4 e tanti modelli in prova nell’area MotoLive
polvere di stelle
TROPPO COMPLICATO PER PASSARE ALLA STORIA Un motore 4 tempi che risale all’era pionieristica. Era il Dawson prodotto dalla Paris-Singer
di Luigi Rivola lurivola@tin.it
IL MOTORE DAWSON AVEVA IL CILINDRO VERTICALE RAFFREDDATO AD ARIA. IL PISTONE ERA APERTO SUPERIORMENTE E CHIUSO NELLA PARTE INFERIORE CON UNA FERITOIA LATERALE CHE CONSENTIVA L’INGRESSO DELLA MISCELA E LA FUORIUSCITA DEI GAS COMBUSTI.
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HO SCRITTO più volte che il periodo che più mi affascina della storia del motorismo (quindi non solo della moto) è quello pionieristico, tra l’ultimo trentennio del 1800 e la prima guerra mondiale. Di questi anni ricerco testimonianze, documentazione scritta ed ho la fortuna che è ancora possibile trovare qualcosa a costi ragionevoli perché pochi, pochissimi, condividono la mia passione per un tempo così lontano. Eppure penso che nessun momento della storia umana sia stato così ribollente, così ricco di entusiasmo, di creatività, di fantasia, come quando sulla scena fece la sua comparsa “il motore”. Recentemente ho acquistato su internet un raro volume francese del 1899. Il titolo: “L’automobile Théorique e pratique – Motocycles et Voiturettes a pétrole”. L’autore era un grande esperto dell’epoca: Luis Baudry De Saunier. Il capitolo che riguarda il motociclismo descrive, con un testo dettagliato e numerosi e bellissimi disegni tecnici, un veicolo a due ruote, uno a tre ruote e un motore. I primi due sono ultranoti: la Werner del 1896 – prima a fregiarsi
del nome brevettato “motocyclette” e prima due ruote motorizzata costruita in serie ad aver ottenuto un largo successo di mercato – e il tricar di Leon Bollee, anche questo ben accettato dal pubblico e vincitore di numerose corse. Il terzo, ossia il motore, è invece uno scoop, visto che non ne avevo mai sentito parlare e che non se ne trova traccia nemmeno nelle due “bibbie” dell’ antichità motociclistica: il primo volume della “Storia della Motocicletta” di Luraschi e “La Motocyclette en France” di Bourdache. Il motore si chiama “Dawson”, il progettista (o l’azienda che l’aveva costruito) Paris-Singer. Non ebbe futuro, lo dimostra il fatto che non ha lasciato traccia, però Baudry De Saunier lo ritenne interessante in virtù del suo particolare funzionamento. Questo motore ha un cilindro verticale raffreddato ad aria. Al suo interno scorre un lungo pistone a bicchiere aperto superiormente e chiuso sul fondo. Il pistone, salendo, fa rientrare al suo interno la testa del cilindro, che ha anch’essa una forma a bicchiere ed ha al centro la candela d’accensione. Lo stesso pistone ha una feritoia laterale a mezza altezza, che permette sia l’ingresso della miscela esplosiva, sia l’evacuazione dei gas combusti attraverso la rotazione sul proprio asse verticale durante lo svolgimento delle quattro fasi. In pratica: il pistone scende, la feritoia entra in corrispondenza dell’analoga feritoia sul cilindro e la miscela viene spinta all’interno del pistone. Questo risale, ruotando su se stesso ed impedendo quindi che le feritoie coincidano ancora, fa rientrare al suo interno il bicchiere fisso che supporta la candela e che comprime la miscela sul fondo del pistone funge da camera di combustione, raggiunge il punto morto superiore e a quel punto scocca la scintilla elettrica. La combustione respinge in basso il pistone che raggiunge il punto morto inferiore, poi, risalendo e continuando a ruotare su se stesso porta la feritoia in corrispondenza della feritoia di scarico sul cilindro. In questo modo completa il ciclo a 4 tempi nell’arco delle consuete due rotazioni dell’albero motore. Era un motore senza valvole, complesso dal punto di vista meccanico per la presenza di un meccanismo che deve provvedere alla rotazione del pistone e al suo scorrere in alto e in basso lungo le pareti del cilindro. La rotazione è ottenuta infatti con un alberino a coppie coniche che ruota a metà della velocità dell’albero motore e che segue il movimento della biella alla quale è affiancato. Troppo complicato per passare alla storia, ma funzionava...
Misano 03/10/2010 Ultima gara per la Black Cup nel prestigioso circuito di Misano Adriatico, che ha visto trionfare Sansavini sul filo di lana battendo Ventura che però si aggiudica il campionato con grande margine. La gara vede i due protagonisti del campionato prendere il largo sin dai primi giri dando vita ad una battaglia che si concluderà a favore di Sansavini. Parte attardato Sabella, protagonista di una brillante rimonta su Forin e Marelli, che lo porta sul podio dalla sesta posizione del primo giro. Purtroppo a Sabella non basta il terzo posto per conquistare la piazza d’onore del trofeo, che va a Sansavini. Alle spalle di questo terzetto si classifica Pistarà che consolida la sua quarta posizione in campionato. Appuntamento dunque per le premiazioni e ovviamente per la Black Cup 2011.
Luca Sansavini
17:59.752
Daniele Ventura Giuseppe Sabella Lorenzo Forin Stefano Marelli Stefano Pistarà Melchiorre Pizzo Rossano Treccani Marco Gaggino Matteo Ferrari
Il Podio
Luca Sansavini
Daniele Ventura
Giuseppe Sabella
Lorenzo Forin
MotoGP Malesia di Enrico Borghi foto Milagro
. lo to ti il ia g g te Lorenzo fes cena s la a b u r li g i Ross , a ic r to s ia r to it con una v la numero 46 a M1 h a m a Y a ll a a in sell
O INO PIÙ ALT ROSSI DAL GRAD TINO N LE VA , IO DEL POD N JORGE MENTA CO SI COMPLI SUO SGUARDO IL LORENZO. PROGRAMMA... N È TUTTO U IZIOSO (4) OV ANDREA D D AVERE RAGIONE A È RIUSCITO NOLO (99) MA HA G PA S O LL DE STRADA ULLA SUA OSO. TROVATO S IT P E (46) STR UN ROSSI
e n o i p m a c l i e o t i d n a b il
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Andrea Dovizioso ancora secondo. La Honda lo conferma nel Team HRC e lui si guadagna un posto tra i “fantastici”
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MotoGP Giappone il commento
Il campione
SONO ORGOGLIOSO E felice. Sono un ragazzo fortunato
I NUMERI DI LORENZO GP disputati: 143 (49 in MotoGP) GP vinti: 33 (12 in MotoGP) Podi: 69 (31 in MotoGP) Pole position: 41 (15 in MotoGP) Giri veloci: 15 (8 in MotoGP) Mondiali vinti: 3 (1 in MotoGP) Quest’anno ha vinto 7 GP, è stato 4 volte secondo e 2 terzo, per un totale di 13 podi. Ha sempre tagliato il traguardo (gli altri due risultati sono quarti posti). A 23 anni e 159 giorni, Jorge è il sesto “più giovane” iridato della classe regina. Davanti a lui Spencer, Stoner, Hailwood, Surtees e Rossi. Lorenzo è il secondo pilota spagnolo campione nella classe regina. Prima di lui aveva vinto Alex Criville (Honda) nel 1999. motosprint
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I COMPLIMENTI DI FURUSAWA
GRANDE CRESCITA ORA LA CONFERMA
«In primo luogo voglio congratularmi con Lorenzo per aver centrato il titolo mondiale quando mancano ancora tre gare alla fine della stagione. Come membro del Team ufficiale Yamaha sono molto orgoglioso di avere assistito in prima persona ai progressi di Jorge. Rookie dell’anno nel 2008, numero due al mondo nel 2009 e ora campione. La settimana scorsa, in Giappone, Jorge ha firmato un contratto che lo lega a noi per altri due anni. Speriamo che si confermi campione anche nelle prossime due stagioni». Masao Furusawa
JORGE LORENZO CHIUDE IL GP MALESIA SU UNA RUOTA. È LA RISPOSTA ALLA SQUADRA CHE GLI ESPONE IL CARTELLO “CAMPIONE DEL MONDO”. POI SONO SCENE DI FESTA E ANCHE LA LEVA DEL FRENO CAMBIA SCRITTA...
SEPANG - In certi momenti Jorge Lorenzo fatica a trattenere le lacrime di commozione, in altri si esalta alzando le braccia al cielo in segno di trionfo. In altri ancora, infine, appare serio e pensieroso. Jorge Lorenzo è felice, ovviamente, ma anche in questo caso esprime i suoi sentimenti in modo contrastante. «Faccio fatica a trovare le parole, sono felice e orgoglioso ma provo anche un’insieme di tali sentimenti, e sensazioni, che non riesco ad esprimerli in modo chiaro». Cosa hai pensato quando hai capito che era fatta? «Si pensano a tante cose: io ho cercato di stare tranquillo, e di non fare sciocchezze. Ho dato quello che potevo, in gara. Ho cercato di stare concentrato e ho anche pensato di lottare per la vittoria» Ma poi hai mollato, nel finale. «Sì, perché mi sono reso conto che Andrea e Valentino potevano tenere ancora un gran ritmo e ho valutato che la situazione stava diventando rischiosa, considerando ciò per cui io stavo gareggiando. E allora...» E allora? «Ho messo il pilota automatico, per arrivare al traguardo senza sorprese». Il terzo posto ti toglie qualcosa? «No, questa è la prima volta in vita mia che sono felice di avere perso un confronto». Tornando ai pensieri che passano per la testa, adesso cosa provi? «Felicità e orgoglio, ma ho anche imparato ad essere riconoscente. Ho imparato ad apprezzare il buono che c’è in ogni persona che lavora con me, e anche in generale. Oggi penso anche alle persone che hanno rappresentato delle tappe importanti per la mia carriera. Giampiero Sacchi, Dani Amatriain. E Poi Lin Jarvis. Sono un ragazzo fortunato». In che senso? «Nella mia carriera non ho mai avuto momenti di sfortuna, e ho avuto invece tante buone possibilità. Ho
Jorge Lorenzo «Tomizawa aveva talento, avrebbe lottato per il titolo prima o poi. Non potrà più farlo. Gli dedico il mio»
sempre avuto buone moto e ho incontrato persone che mi hanno sempre aiutato. Oggi vorrei ringraziarle tutte». C’è una dedica speciale? «Ad un certo punto ho pensato anche a Shoya (Tomizawa): aveva un talento incredibile, ed era un gran bravo ragazzo; avrebbe lottato anche lui per un titolo, prima o poi, invece non potrà farlo. Gli dedico il mio». Come la vedi, adesso, la tua stagione? «Sono stato forte, duro, resistente. Ho saputo reagire. Ho recuperato l’infortunio avvenuto all’inizio dei test invernali, mi sono allenato e preparato come non mai. Sono stato forte anche di testa, nei momenti importanti. E sono stato veloce quando serviva». Quali sono state le tappe più importanti? «La vittoria a Jerez, perché è stata la mia prima vittoria stagionale e perché io là non avevo mai vinto. È un posto speciale per noi spagnoli, Jerez. Quella vittoria mi ha dato forza, consapevolezza. Mi ha permesso di andare in testa al campionato. E poi la vittoria di Silverstone. È stata la mia migliore gara dell’anno, se parliamo di guida: sono stato molto veloce, ho guidato molto bene». Alla fine i tuoi timori sulle prestazioni della Yamaha non si sono rivelati giusti? «All’inizio la Yamaha era la moto migliore, poi in Giappone si sono un po’ rilassati e dopo la metà della stagione abbiamo avuto un calo. Ma si sono svegliati di nuovo, ed è quello che devono fare adesso: restare svegli, lavorare bene per il prossimo anno portando cose nuove per adeguarci alla reazione della concorrenza. Adesso però ci godiamo questo titolo, cercando anche di vincere qualche altra gara». Già, sarebbe significativo vincere ancora prima della fine della stagione. «Abbiamo portato a casa il titolo, quindi adesso possiamo correre con serenità. In Australia la pista non è una delle mie preferite, con la MotoGP, ma a Estoril e Valencia voglio vincere io». Nel 2011 correrai col numero uno? «Non ci ho ancora pensato, è tutto ancora molto incerto. Mi piacerebbe, sì. Potrei anche usare il numero uno. Ma molto dipenderà dal tipo di design che troveremo per il numero. Vorrei un numero bello da vedere, e se col numero uno non si riuscirà ad ottenere un bell’effetto, allora terrò il 99». motosprint
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MotoGP Malesia il commento
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EPANG - Valentino Rossi ha battuto di nuovo Jorge Lorenzo, vincendo una gara bellissima, portandosi in scia un grande Andrea Dovizioso, e anche se non ha rovinato la festa allo spagnolo, ha lasciato di sicuro al nuovo re della MotoGP alcuni dati sui cui riflettere. In Malesia è finito il campionato (almeno per quanto riguarda il titolo) ma la sfida del prossimo anno sarà ancora più aspra. Jorge Lorenzo ha conquistato il titolo, ed era ora. Non se ne poteva ormai più, e di sicuro non ne poteva più lui. È da giugno che il ragazzo viene considerato il nuovo numero uno del motociclismo ed anche affrontato e giudicato come tale. Infatti era così ovvio che lo vincesse lui, questo Mondiale strano, che il ragazzo ad un certo punto ha cominciato a vedere fantasmi anche dove non c’erano. Jorge ha conosciuto lo stato d’ansia, concretizzatosi con la paura non tanto di prendere paga, ma di cadere e farsi male – così come si sono fatti male Rossi e Pedrosa, in tempi diversi – e ha cominciato a tormentarsi. Questo stato d’animo è svanito al termine una gara in cui ha cercato soprattutto di restare fuori dai guai, più che di onorare il suo titolo con una prestazione maiuscola. «Nel finale, quando le gomme hanno iniziato a scivolare, mi sono imposto di calmarmi e di pensare solo a finire la gara – ha ammesso –. Se avessi sbagliato, e fossi caduto, sarebbe stato il più grande errore della mia vita. E non avevo nessu-
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Jorge Lorenzo è il campione del mondo 2010 e nell’albo d’oro ci sarà scritto questo. Ma non gli è riuscito di vincere anche la gara motosprint
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L’IMMAGINE A SINISTRA MOSTRA CHIARAMENTE DOVE SI TROVAVA ROSSI POCO DOPO IL VIA... RECUPERARE DA COSÌ INDIETRO SEMBRAVA IMPOSSIBILE, MA VALENTINO NON SI È PERSO D’ANIMO ED È RIUSCITO A RAGGIUNGERE DOVIZIOSO E LORENZO IN TESTA ALLA GARA, SUPERANDO ENTRAMBI. ALL’ARRIVO ERA ESAUSTO... MA FELICE. C’È STATO PERSINO L’ABBRACCIO CON LO SPAGNOLO. MA LO SGUARDO ERA UN PO’ PERPLESSO...
motosprint
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MotoGP Malesia il commento
Valentino Rossi MARCO SIMONCELLI HA CORSO UNA GRAN BELLA PRIMA PARTE DI GARA MA NEL FINALE HA CEDUTO DI SCHIANTO, PASSANDO DALLA QUARTA ALL’OTTAVA POSIZIONE IN POCHI GIRI, PERDENDO ANCHE IL CONFRONTO CON L’ALTRO “ROOKIE” DELLA HONDA, AOYAMA (7).
UNA VITTORIA SIGNIFICATIVA La considero un regalo per ringraziare la Yamaha SEPANG - Valentino Rossi ha guidato in modo splendido, ha lottato come un guerriero. Ma il capolavoro – anzi, i tre capolavori – li ha esibiti alla “staccata” della Curva 9. Vi si arriva a 250 all’ora, e nessuno sa frenare dopo di lui. Questa è la frenata in cui ha bruciato prima Lorenzo e poi Dovizioso. Lì Valentino ha preso il comando della gara e poi lo ha ripreso quando Andrea nel finale ha rialzato la testa. Tre frenate irresistibili, tre staccate che hanno steso i suoi avversari. «Sì, nemmeno io che sono un buono staccatore, in questo momento posso frenare dove frena lui» ha detto Andrea Dovizioso. E se lo dice lui, che ha nella frenata una delle sue armi migliori, vuole dire che è vero ciò che sostiene anche Dani Pedrosa: «Valentino è il più grande staccatore del mondo». La Curva 9 è uno dei punti in cui non si può resistere a Valentino Rossi. Lo sa bene anche Loris Capirossi, altro staccatore di gran classe: quello infatti è il punto in cui Valentino conquistò la vittoria del GP Malesia 2006, beffando Loris e la Ducati nell’ultimo giro.
na voglia di commetterlo». Non lo sapremo mai, se Lorenzo in condizioni normali avrebbe attaccato Dovizioso e Rossi. E non è sufficiente la sua rassicurazione: «ero assolutamente in grado di giocarmi la vittoria» fornita, senza esitazioni, a fine gara. Non possiamo infatti sapere quanto margine Jorge avesse davvero in tasca. Sappiamo però che ha subito i due italiani ed è stato terzo, alle spalle di Rossi (che ha vinto) e di Dovizioso (arrivato al traguardo staccato di soli due decimi da Valentino). JORGE Lorenzo è il campione del mondo – e sui libri della storia della moto ci sarà scritto solo questo – ma non gli è riuscita l’impresa di vincere il titolo conquistando anche la gara. Questa è l’unica “macchia“ di un fine settimana per lui trionfale. Jorge non ha accettato il rischio motosprint
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di provare a vincere nel giorno più delicato e rischioso nella carriera di un pilota: «quando ho capito che stavo rischiando troppo, ho lasciato perdere» ha detto. Peccato, sarebbe stata un’impresa che avrebbe impreziosito un titolo «meritato pienamente» come hanno detto in coro Rossi e Dovizioso, ma che porta con sé qualche ombra. L’infortunio di Valentino, in primis. Lorenzo ha vinto alla sua maniera, cioè gestendo nella seconda parte del campionato sia il suo vantaggio che le sue risorse. Come nel 2006, anno in cui conquistò il primo titolo nella 250. La sua ultima vittoria risale a Ferragosto, nel GP Repubblica Ceca. Dopo quel trionfo Lorenzo si è fatto da parte. Sempre attento a non sbagliare, per non finire mai a terra, ha perso forza a Indianapolis e a Misano ed è stato in difficoltà ad Ara-
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«Mi piace la vittoria numero 46. Mi piacerebbero anche la 47 e la 48... Voglio finire la stagione e vorrei anche provare la Ducati» Valentino Rossi
ROSSI era venuto a Sepang per vincere – «perché questa vittoria ha molti significati per me» – e c’è stato un momento in cui ha temuto di non farcela: «sabato abbiamo un po’ perso la strada». Domenica lui e la sua squadra l’hanno ritrovata, la strada giusta, e Valentino ha potuto esprimersi a livelli altissimi. È partito male, ha inseguito gli avversari, li ha superati tutti. Poi si è difeso. E infine ha vinto. Si è portato in scia un Andrea Dovizioso sempre più solido, ma il suo vero bersaglio era Jorge Lorenzo. Non l’ha voluto dire, Valentino, ma togliere qualcosa al giorno della festa dello spagnolo era l’imperativo. Beh, lo ha fatto. C’era anche da inviare qualche messaggio alla Yamaha, e lui ha fatto anche questo: «è stata la vittoria numero 46 ottenuta con la Yamaha, la considero un bel regalo per celebrare quello che abbiamo fatto e per ringraziarla per i sette anni trascorsi insieme». Una frase sibillina che alcuni hanno interpretato come l’annuncio della fine della sua stagione. Andrai a casa per farti operare? Gli è stato chiesto. Lui ha negato: «andrò in
Australia, poi cercherò di continuare fino alla fine del campionato». E poi ha detto una frase che ha lasciato in silenzio la platea: «voglio anche provare la Ducati, se la Yamaha mi darà il permesso». Ed ha aggiunto: «se non me la fanno provare sono proprio delle...». Non ha finito la frase, ma si è ben capito cosa. Valentino ha cambiato idea? Pare di sì, il che non è illogico. Il pesarese era pessimista, quando ha lasciato l’Italia per raggiungere il Giappone: pensava di soffrire a Motegi e di subire in Malesia. Pensava quindi di dover salutare tutti dopo la gara di Phillip Island. Ma a Motegi la spalla ha retto, in Malesia Valentino ha ritrovato se stesso. Insomma, un pensierino a tirare dritto fino a Valencia è comprensibile. «C’è un problema – ha detto Valentino –: mi piace la vittoria numero 46 con la Yamaha, ma mi piacerebbero anche la 47 e poi la 48... Insomma, io mi diverto solo se corro, se combatto. A casa non so cosa fare». E allora perché non provare anche la Ducati? «Se tengo duro e corro fino a Valencia, mi farò operare un paio di giorni dopo: tecnicamente, il tempoo per guarire bene e con calma, ci sarebbe» be». Di sicuro non sfugge l’attenzione ’attenzione entino ha e il calore con cui Valentino mpione parlato del nuovo campione zienda: e della sua quasi ex azienda: «mi congratulo con Jorge: orge: si merita questo titoloo perché è stato in piedi, e perché è stato il più forte. E mi congratulo con la Yamaha». Parole che mostrano un cambio di strategia a per indurre i giapponesi esi a ta per concedergli il nulla osta salire sulla Ducati già nel 2010. Oppure, solo le parole tivo vero espresse da uno sportivo o avanti, che sta già guardando 1. cioè alla sfida del 2011. a Jeremy Burgess aveva o di consigliato a Valentino oa aspettare almeno fino tere Sepang, prima di mettere
fine alla stagione. Glielo aveva suggerito ad Aragon, quando Valentino era apparso sfiduciato: su questa pista Rossi e la sua squadra hanno raccolto un’infinità di dati, era quindi il luogo migliore per verificare la differenza con le prestazioni di febbraio – quando Valentino era stato il dominatore dei test invernali – e quindi era il banco di prova ideale per capire. Beh, è facile comprendere che tipo di indicazioni siano emerse da questa verifica... Comunque vedremo dopo la gara di domenica prossima, in Australia, cosa succederà. Bisognerà vedere come la spalla avrà sopportato la tripla trasferta. Intanto, va detto che Valentino Rossi è tornato alla vittoria. E lo ha fatto con una grande gara. Andrea Dovizioso pensava di poter vincere e Jorge Lorenzo ha provato a scappare dopo essere partito al comando. Ma nessuno ha realizzato il proprio piano. Il primo che ha messo alle corde Lorenzo è stato Dovizioso, che si è incollato alla Yamaha dello spagnolo con un solo pensiero nella mente: questa volta non ssarebbe finita come a Barcellona. Andrea gli Bar è rim rimasto alle costole, lo ha studiato, lo ha attaccato, lo ha superato. atta ha battuto. Lo h Certo, poi è arrivato Cer Valentino Rossi che ha Vale messo tutti d’accordo. me Ha vinto lui, Valentino, e iin fondo non bisogna stupirsi. Sì, la spalla stu faceva male. Va bene, fac c’era il caldo. c’e OK, bisognava contare OK lo scarso allenamento. Ma Valentino Rossi M a Sepang guida come al Mugello, e ci sono giorni in cui è quasi g imbattibile. In fondo im Valentino non ha tutti V i torti: perché fermarsi aadesso? Proprio sul più bello? p motosprint
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MotoGP Malesia il commento
«Ho fatto la gara insieme a Vale, ho finito a 2 decimi da lui dopo 20 giri e ho risposto per due volte ai suoi attacchi» Andrea Dovizioso
gon, infine ha subito duramente in Giappone. Insomma, dopo Brno abbiamo smesso di vedere il Lorenzo che abbiamo ammirato per tutta la prima parte del campionato. Al suo posto c’era un “sosia” che ha cercato di reggere la parte come meglio poteva ma senza mai riuscire ad essere efficace come l’originale. Lui sostiene che «se una squadra sta vincendo quattro a zero nel secondo tempo, smette di adottare una tattica offensiva e comincia a controllare l’avversario» e i fatti gli danno ragione. Massima resa con il minimo sforzo, è stato il suo grido di battaglia, la sua filosofia, la strada che ha scelto di seguire. Negli ultimi tempi però sono arrivati anche gli scatti d’ira per sfogare rabbia e tensione. E c’è stata la reazione fuori luogo dopo il duello perso con Valentino a
Motegi. Ma a Sepang Lorenzo si è presentato calmo e concentrato. Non ha voluto parlare dei fatti del Giappone, non ha raccolto le provocazioni. Era così sicuro che questo sarebbe stato il suo momento, da chiedere alla Dorna di seguirlo con le telecamere per 48 ore, facendosi riprendere dalla sera alla mattina, dalla camera dell’hotel al circuito, dalla colazione alla cena, per realizzare una sorta di film che riporterà per sempre i momenti più significativi «del week-end più importante della mia vita». JORGE ha tenuto i nervi saldi. Solo sabato sera, alla vigilia della gara, ha detto: «adesso la tensione sta arrivando, ma io la stavo aspettando». Infatti domenica pomeriggio ha conquistato i 16 punti del terzo posto (gliene sarebbero bastati 7,
Andrea Dovizioso
VOGLIO PENSARE POSITIVO Il nostro livello è alto. Posso puntare alla vittoria
SEPANG - Andrea Dovizioso è tornato protagonista dopo un periodo di annebbiamento. E adesso, dopo due secondi posti consecutivi (e dopo la caduta di Casey Stoner alla fine del primo giro), il forlivese ha nel mirino la terza posizione in campionato. Che può apparire un piazzamento di poco conto, e in effetti per certi versi lo sarebbe... Ma quest’anno, visto ciò che è accaduto e considerando i significati, la terza posizione è diventata un piazzamento importante. Qualcosa per cui vale la pena di lottare. Non siamo venali, i premi (presenti sui contratti di ogni pilota) in questo caso non c’entrano. Questa volta c’è di mezzo l’orgoglio. Infatti uno dei motivi per cui Valentino Rossi sta pensando di continuare è anche questo: ha la possibilità di concludere in terza posizione, cioè la posizione che occupa dopo questa vittoria. Anche perché i piloti che stanno lottando per questo terzo posto sono dei big: Rossi, Stoner e Dovizioso. «Sono quinto, adesso – ha detto Andrea –: ma Casey è a un punto e Valentino a due. Ce la giochiamo». Andrea Dovizioso non ha nascosto quali fossero i suoi obiettivi prima del via: «Sì, lo ammetto: pensavo di poter vincere. motosprint
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Però fa lo stesso, bisogna guardare anche le cose positive, che ci sono state comunque». Il forlivese è apparso aggressivo, determinato. Adesso va proprio forte. «Ho fatto la gara insieme a Vale, ho concluso solo a due decimi da lui, dopo 20 giri. Questo sarebbe già qualcosa di cui vantarsi, ma io dico che c’è di più: la cosa che mi è piaciuta di più, della mia gara, è che sono riuscito a rispondere per due volte agli attacchi di Valentino». Andrea parla degli attacchi basati sullo “strappo”, cioè una manovra che il pilota fa quando decide di verificare quanto il suo avversario può resistere ad un certo ritmo. «Valentino per due volte ha cercato di allungare, di andare via, di staccarmi. Io ho sempre reagito, gli ho sempre risposto. E gli sono rimasto addosso fino alla bandiera a scacchi. È una cosa importante, questa. Anche perché stiamo parlando di Valentino, in più su questa pista in cui lui è fortissimo». Dovizioso ha subito Rossi in frenata, e ha un’idea precisa del perché. «Io in questo momento non posso frenare come e dove frena lui, ma la spiegazione è anche tecnica. Valentino è fortissimo in frenata, certo, però bisogna dire che lui e la
Yamaha hanno costruito una moto considerando anche questo aspetto: l’hanno fatta in modo che garantisca stabilità in frenata, oltre che velocità in curva. È una caratteristica che Valentino ha cercato e sviluppato sulla sua moto». Ora ci si sposta a Phillip Island. «E noi non dobbiamo avere paura. Adesso la moto ha fatto un grande passo avanti, come ciclistica e come elettronica, e la squadra sta facendo un grande lavoro. Siamo forti, questi ultimi risultati, in Giappone e qui in Malesia, non sono venuti per caso. Dobbiamo andare in Australia pensando che il nostro livello è alto, quindi possiamo giocarci anche la vittoria».
PER ALVARO BAUTISTA (19) UN ALTRO QUINTO POSTO, SUO MIGLIOR RISULTATO STAGIONALE, GIÀ OTTENUTO A BARCELLONA. DAVANTI A LUI BEN SPIES (11) E ALLE SUA SPALLE NICKY HAYDEN (69), CHE DOPO UN BEL SECONDO POSTO NELLE QUALIFICHE SI È PERSO PER STRADA. PER LA DUCATI UNA GARA DA DIMENTICARE, CON STONER USCITO DI SCENA PER UNA CADUTA ALLA FINE DEL PRIMO GIRO.
per chiudere la partita) mantenendo quella costanza di rendimento sconosciuta ai suoi rivali di quest’anno. Già prima della gara Jorge ha detto: «ho guidato al meglio il materiale che avevo a disposizione in questo periodo: la Yamaha ad un certo punto ha smesso di essere la migliore perché ha bloccato lo sviluppo quando la concorrenza ha invece cominciato a rafforzarsi». E dopo la conquista del titolo ha apprezzato molto una sorta di ammissione di colpevolezza proveniente dal responsabile della Technology Development Division, che si chiama Hayasaki. Però, resosi conto che questa
non era la giornata delle lamentele, Jorge ha poi preso a baciare tutti, compreso Hayasaki, e ha cominciato a cantare “We are the champion” dei Queen (steccando una nota su due, ma fa lo stesso...) chiedendo subito ai vertici della sua squadra una collaborazione per il coro. Hayasaki ha fatto finta di cantare, sfruttando abilmente la conoscenza del karaoke. Poco prima l’ingegnere giapponese si era augurato di «avere d’ora in poi in Jorge un valido collaboratore per lo sviluppo della moto». Hayasaki ha dimostrato di essere attento: il problema centrale, senza Valentino Rossi – «che ci ha aiutato tantissimo in questi anni», ha ricordato il giapponese – è proprio questo: Jorge Lorenzo, secondo l’illustre parere di Jeremy Burgess, fino ad ora «ha guidato benissimo una moto sviluppata da altri», e tra i compiti che impone il suo nuovo ruolo c’è anche la totale responsabilità dello sviluppo della M1. La Ducati ce l’ha, la nuova guida per lo sviluppo della Desmosedici (si chiama Valentino Rossi, e sappiamo già tutto di lui). E ce l’ha anche la Honda, perché Dovizioso sta facendo un grande lavoro. La Yamaha ora deve fidarsi di Lorenzo. Che è il nuovo riferimento. Prima di lasciare il circuito, Jorge ha detto: «ora che sono tranquillo, voglio tornare a vincere prima della fine del campionato» ed è quello che tutti si attendono. Tre gare in cui i piloti si batteranno senza fare calcoli. Speriamo che si cominci questo fine settimana, nella splendida Phillip Island. motosprint
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MotoGP Malesia Le pagelle di Enrico Borghi
Crisi Suzuki Valentino Rossi
L’IMPORTANTE È CREDERCI SEPANG –La convinzione forse non è tutto, ma di sicuro conta. Le vicende della Suzuki sono emblematiche. Due piloti che sono stati sempre accomunati dai guai della GSV-R adesso sembrano divisi dalle rispettive prestazioni. E di conseguenza, dalle opinioni. Loris Capirossi, il più positivo e il più fiducioso, ha perso fiducia. Alvaro Bautista, sempre silenzioso, lento e poco combattivo in gara, ora comincia a reagire e sembra aver preso in mano le sorti della squadra. In questo finale di stagione i ruoli si sono capovolti, complice la convinzione dei due piloti. Chi credeva ciecamente nel futuro – Capirossi – ora è sfiduciato e deluso. Chi pensava che non sarebbe mai stato possibile uscire dai guai – Bautista – adesso sembra addirittura aver trovato il bandolo della matassa. I due vedono le cose in modo diverso, e questo si riflette nelle prestazioni. Bautista da qualche tempo è in ascesa, le sue prestazioni sono in miglioramento. Normale, trattandosi di un giovane che deve ancora conquistare la consacrazione. Parallelamente, da qualche tempo le prestazioni di Capirossi sembrano in calo. Ed è normale anche questo, visto che dopo tre anni di impegno non è arrivato un solo risultato di rilievo. Non una gara veramente esaltante o anche solo confortante. In casa Suzuki sta avvenendo un logico avvicendamento, un passaggio di consegne tra rappresentanti di due generazioni di piloti del tutto diversi. Loris, esperto e smaliziato, ha conosciuto le grandi prestazioni, le moto veloci, i reparti corse reattivi. E vuole ritrovare tutto questo, prima di mettere fine alla sua carriera. Alvaro, debuttante e inesperto, è partito alla scoperta di un mondo nuovo, non pretende niente, non ha punti di paragone e riferimento, ed è per questo che mantiene uno stato d’animo positivo che sta mostrando in gara. Uno è convinto che questa sfida sia irrimediabilmente perduta. L’altro pensa che ci siano ancora delle strade da tentare. E forse non è un caso, che chi sta ottenendo i risultati migliori sia colui che ha deciso di restare. motosprint
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Ben Spies
«Una partenza disastrosa, ma in poche curve ho capito che potevo provarci perché la moto andava molto bene»
«Confrontando i tempi sul giro, se all’inizio fossi rimasto con i primi avrei potuto lottare con loro»
La squadra ha modificato la distribuzione dei pesi per cercare di dare alla M1 maggiore trazione, al resto ha pensato lui: Valentino non si è scoraggiato, quando nel primo giro si è ritrovato in undicesima posizione. Si è messo a guidare come solo lui sa fare, ha trovato il suo ritmo. E ha messo KO gli avversari con colpi devastanti. Chi pensa che i suoi giorni migliori siano alle spalle, si sbaglia.
Ha impiegato più tempo del previsto a mandare in temperatura la gomma posteriore, soprattutto sul lato sinistro, ma poi ha organizzato le idee e si è gettato nella mischia. E ne è uscito alla grande. Veramente tosto questo texano.
Picchiatore 8
Alvaro Bautista
chiuso a soli Implacabile 10 «Abbiamo 15 secondi dal primo
Andrea Dovizioso «Nell’ultima curva non ero abbastanza vicino a Rossi per attaccarlo anche se è andato largo. Ma è stata una gran gara» Dopo aver messo sotto pressione Stoner in Giappone, Dovizioso ha fatto lo stesso in Malesia con Valentino Rossi. Andrea ci mette molto, prima di fidarsi della sua moto, ma quando lo fa diventa tosto. Girare sui tempi di Rossi e aggredirlo fino alla fine, rimediando un distacco di soli due decimi, è una cosa che possono fare solo i piloti forti. Ma forti davvero.
Stupefacente 9
Jorge Lorenzo
e questo dimostra che stiamo migliorando. La moto ed io» Fino ad ora non se n’era accorto nessuno, ma Alvaro sta facendo progressi. La sua Suzuki si lascia improvvisamente domare, trova trazione e stabilità, e lo spagnolo costruisce un quinto posto che, diciamo la verità, nessuno pensava potesse conquistare. È stata la sua miglior gara nella MotoGP.
In crescita 7,5
Nicky Hayden
Marco Simoncelli
«Fin da subito ho avuto problemi in frenata e questo mi ha reso la vita difficile. Sesto non è terribile ma ci aspettavamo di più»
«Ho fatto due terzi di gara ottimi, dopo non ce la facevo più fisicamente e ho fatto fatica a finire»
Ha sentito di aver perduto il feeling con l’anteriore, ma non sa perché. All’inizio ha dormito, si è estraniato dalla lotta. Si è scaldato con troppa calma, è stato in disparte mentre altri cercavano la strada per il podio. Nel finale si è ripreso, ma la sua è stata una gara deludente se si considera quello che aveva fatto vedere nelle prove.
Delusione 6,5
È calato nel finale, quando faceva fatica a respirare e gli si annebbiava la vista per lo sforzo. Nella prima parte di gara si è messo in mezzo ai big, ha guidato bene. L’ottavo posto non gli rende giustizia: Marco ha compiuto un bel passo avanti, considerato anche che qui, in febbraio, nei test invernali, aveva rimediato botte da orbi. Bravo Marco, avanti così!
Combattente 7
Hiroshi Aoyama
Marco Melandri
«Il quarto posto era alla mia portata ma Simoncelli mi ha toccato un paio di volte e ho dovuto fargli spazio»
«Dopo un paio di giri non sentivo più l’anteriore e sono anche andato dritto. Peccato, si poteva fare una buona gara»
Sepang lo esalta, e si vede. Fino ad ora il giapponese è stato un personaggio di contorno, in questa MotoGP di superstar, ma sull’asfalto amico si è trasformato in un protagonista. Ha duellato con Hayden, Barbera, Simoncelli: ha superato, subito e poi reagito di nuovo. Era ora!
Bella scoperta 7,5
Era partito abbastanza bene, e andava forte. Poi ha perso feeling con l’anteriore e sono iniziati i guai. Ha anche rischiato di cadere, un paio di volte, e ha pensato solo a stare in piedi. Una cosa che non è sempre facile, soprattutto a Sepang.
Occasione sprecata 6
MELANDRI (A FIANCO) CONTINUA A NON TROVARE IL BANDOLO DELLA MATASSA CON LA HONDA: NONO. INVECE COMINCIA A TROVARLO BAUTISTA (19), CHE HA PORTATO LA SUZUKI AL QUINTO POSTO.
Randy De Puniet «Dopo 7 giri ho cominciato ad avere problemi con l’anteriore e ho preferito accontentarmi. Più di così non potevo rischiare» Anche lui ha dovuto far fronte a problemi all’anteriore, che nel suo caso si sono manifestati anche in prova. Montare una gomma più dura non ha cambiato molto le cose, ne è uscita una gara in difesa. E non è da lui.
Chi l’ha visto? 5
Hector Barbera «Ho guadagnato un paio di posizioni al primo giro ma dopo un po’ ho visto che quelli davanti a me erano irraggiungibili» La sua Ducati era stabile in frenata ma non aveva trazione: lo spagnolo faticava in uscita di curva, la moto scivolava molto. Quando ha capito che non era giornata, ha usato la gara per provare nuove traiettorie, e un modo diverso di guidare. Be’, ha fatto una cosa furba.
In vena di esperimenti 6
«Non sono riuscito a guidare come avrei potuto e non ho voluto spingere troppo. Vincere oggi non era la cosa più importante» Niente da dire, ha svolto il suo lavoro in modo impeccabile. Però non ha esaltato. Anzi, Jorge è sembrato sempre correre in difesa, comprensibilmente condizionato dal fatto di dovere vincere il mondiale. È l’unico appunto che gli si può fare, in una giornata che è stata comunque grandiosa.
Ragioniere 9 motosprint
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MotoGP Malesia Le pagelle
ANCORA UNA TRASFERTA DIFFICILE PER CAPIROSSI (A DESTRA, MENTRE ATTACCA DE PUNIET), CONTUSO IN PROVA E RITIRATO IN GARA. MA È ANDATA MALE ANCHE AD ESPARGARÓ (IN BASSO)...
Mika Kallio «Ho concluso dodicesimo, non è esaltante ma le mie condizioni fisiche non mi permettono di più» L’ultimo posto sarebbe umiliante, ma non per lui. Il finlandese ha la testa altrove, cioè a casa sua. Ha chiesto di non finire la stagione, e sarebbe un gesto di cattiveria negarglielo. Il ragazzo non ha problemi di moto o di guida: deve ritrovare se stesso.
Assente giustificato 5
Aleix Espargaró «In un cambio di traiettoria la moto è scivolata via e si è rotto il manubrio. Peccato, con tutti quei ritiri si poteva stare nei primi dieci» Si è buttato per terra come un principiante, subito dopo aver mandato in temperatura le gomme. Cioè nel momento in cui doveva costruire la sua gara. C’è poco da arrabbiarsi, per il fatto che si è rotto il manubrio. Lui non ne ha azzeccata una!
Pasticcione 5
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Loris Capirossi
Colin Edwards
«Sono deluso. Non meritiamo le cose che continuano a succederci ma andiamo avanti. Sperando di migliorare»
«Sono caduto e sono ripartito per prendere punti, ma per non intralciare i primi li ho lasciati passare una volta di troppo: per venire classificato avrei dovuto fare un giro in più»
Si è rotta la centralina del motore. Loris ha parcheggiato la sua moto a bordo pista, poi se ne è andato a piedi. Lui non è nella sua forma migliore, ma la Suzuki ci sta mettendo del suo.
Allo sbando ng TRA PROBLEMI AI FRENI E DI ADERENZA DELL’ANTERIORE, COLIN EDWARDS È FINITO GAMBE ALL’ARIA (SOTTO). HA CERCATO DI FINIRE LA GARA MA NON HA FATTO GIRI A SUFFICIENZA, PER CUI NON È STATO CLASSIFICATO E NON HA PRESO PUNTI.
Ha litigato con la sua M1 sin dall’inizio, perché non aveva feeling sull’anteriore. Ad un certo punto è anche finito per terra. Gli va riconosciuto il merito di non aver mollato, ma di certo il “Tornado” non sta vivendo un gran momento. Sembra appannato. Dove è finita la guida fluida di un tempo?
Stordito 5
Casey Stoner «Avevo il passo per stare coi primi ma sono caduto perché le gomme erano ancora fredde. Eppure non avrei potuto stare più attento di così nei primi giri» Non si spiega come sia stato possibile cadere, con la gomma fredda, visto che lui stava attentissimo... Eppure le dovrebbe conoscere, le Bridgestone. Soprattutto, dovrebbe sapere che nei primi giri non si può tirare come forsennati. Lo ha già fatto tante volte, questo errore. Chi glielo spiega, che così non va?
Vittima di sé stesso 4
motosprint
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MotoGP Malesia
il tabellone
esterna 34°C asfalto 52°C
3. Andrea Dovizioso
Italia
Honda
2'02"833
2'02"311
2'01"829
2'02"730
4. Ben Spies
USA
Yamaha
2'03"477
2'02"818
2'01"993
2'03"141
5. Casey Stoner
Australia
Ducati
2'03"160
2'01"971
2'02"023
2'02"359
6. Valentino Rossi
Italia
Yamaha
2'02"724
2'02"192
2'02"030
2'02"269
7. Colin Edwards
USA
Yamaha
2'03"393
2'02"774
2'02"097
2'02"642
8. Alvaro Bautista
Spagna
Suzuki
2'03"338
2'02"617
2'02"394
1. Valentino Rossi
Yamaha
Fiat Yamaha Team
41'03"448
2. Andrea Dovizioso
Honda
Repsol Honda Team
a 0"224
3. Jorge Lorenzo
Yamaha
Fiat Yamaha Team
a 6"035
4. Ben Spies
Yamaha
Monster Yamaha Tech 3
2'03"285
5. Alvaro Bautista
Suzuki
Rizla Suzuki MotoGP
a 15"402
Ducati
Ducati Team
a 18"826
Italia
Suzuki
2'03"717
—
2'02"522
2'03"812
10. Marco Melandri
Italia
Honda
2'03"438
2'03"456
2'02"624
2'03"639
7. Hiroshi Aoyama
Honda
Interwetten Honda MotoGP
a 20"218
11. Marco Simoncelli
Italia
Honda
2'03"680
2'02"543
2'02"690
2'03"178
8. Marco Simoncelli
Honda
San Carlo Honda Gresini
a 23"574
12. Aleix Espargaró
Spagna
Ducati
2'03"471
2'02"921
2'02"723
2'03"283
9. Marco Melandri
Honda
San Carlo Honda Gresini
a 23"964
13. Randy De Puniet
Francia
Honda
2'03"539
2'02"638
2'02"775
2'03"462
10. Randy De Puniet
Honda
LCR Honda MotoGP
a 31"850
14. Hiroshi Aoyama
Giappone
Honda
2'03"769
2'03"069
2'02"778
2'03"230
11. Hector Barbera
Ducati
Paginas Amarillas Aspar
a 38"579
15. Hector Barbera
Spagna
Ducati
2'03"760
2'02"796
2'02"928
2'03"820
16. Mika Kallio
Finlandia
Ducati
2'04"023
2'03"711
2'04"167
2'03"858
Ducati
Poleposition
Ducati
a 38"849
Pramac Racing Team
Suzuki
Loris Capirossi
al 7. giro
Rizla Suzuki MotoGP
Yamaha
Colin Edwards
al 5. giro
Monster Yamaha Tech 3
Casey Stoner
Ducati
ITA giug LIA no
FR ma AN g CI gio A
SP ma AG gg NA io
6
Yamaha Honda Yamaha Ducati Honda Yamaha Ducati Honda Honda Honda
23
Spagna Spagna Italia Australia Italia USA USA Francia Italia Italia
2
1. Jorge Lorenzo 2. Dani Pedrosa 3. Valentino Rossi 4. Casey Stoner 5. Andrea Dovizioso 6. Ben Spies 7. Nicky Hayden 8. Randy De Puniet 9. Marco Simoncelli 10. Marco Melandri
20 9 25 — 16 11 13 10 5 3
25 20 16 11 10 — 13 7 5 8
25 11 20 — 16 — 13 9 6 10
20 25 — 13 16 9 — 10 7 11
310,3
4. Dovizioso
qualifiche
310,3
5. Lorenzo
gara
310,1
2'02"683
6. Capirossi
qualifiche
310,1
2'02"773
7. Stoner
warm up
309,8
6. Alvaro Bautista
2'02"895
8. Rossi
warm up
309,5
7. Marco Simoncelli
2'02"898
9. Kallio
libere 2
309,4
8. Nicky Hayden
2'03"062
10. Aoyama
warm up
309,2
2'03"363
11. Edwards
qualifiche
308,8
12. Hayden
libere 2
307,8
13. Spies
gara
307,1 306,6
10. Randy De Puniet
2'03"366
11. Marco Melandri
2'03"418
14. De Puniet
libere 2
12. Hector Barbera
2'03"819
15. Espargarò
qualifiche
306,6
13. Mika Kallio
2'04"152
16. Simoncelli
gara
306,2
14. Aleix Espargarò
2'04"270
15. Loris Capirossi
2'04"425
Pinza GP-4 RX
Tecnologia MotoGP
NUMERO GIRI
TEMPERATURA TEMPERATURA ESTERNA (°C) ASFALTO (°C)
16 20
11
Campionatopiloti
QA ap TA ril R e
Malesia 10.10.2010 Sepang
libere 2
5. Ben Spies
Casey Stoner (Ducati) nel 2007 in 2'02"108 alla media di 163,566 km/h.
Interasse Variabile
311,4
3. Bautista
PRIMATO IMBATTUTO
PILOTI AL VIA Pompa 19RCS
313,6
warm up
4. Hiroshi Aoyama
Ducati Team
25 8 — 11 20 16 13 10 9 —
25 20 — 16 11 13 9 10 7 —
33
43
25 20 — 16 2 10 8 13 — 7
20 25 13 16 11 8 9 — 10 6
25 — 16 20 13 10 11 — — 8
25 20 11 16 — 13 10 6 5 8
16 25 13 — 11 20 10 3 9 —
20 25 16 11 13 10 — 3 2 6
13 20 10 25 — 11 16 — 9 7
13 — 16 25 20 8 4 7 10 5
16 — 25 — 20 13 10 6 8 7
313 228 181 180 179 152 139 94 92 86
Punti in classifica rispetto al 2009 dopo 15 gare
+81 +39 -89 -15 +27 deb +57 -7 deb -14
11. Colin Edwards 81; 12. Hector Barbera 74; 13. Alvaro Bautista 69; 14. Aleix Espargaro 52; 15. Hiroshi Aoyama 44; 16. Loris Capirossi 41; 17. Mika Kallio 38; 18. Alex De Angelis 11; 19. Roger Lee Hayden 5; 20. Kousuke Akiyoshi 4; 21. Wataru Yoshikawa 1.
Topteam 1. 2. 3. 4. 5.
Fiat Yamaha Team Repsol Honda Team Ducati Team Monster Yamaha Tech 3 San Carlo Honda Gresini
Campionatomarche 495 407 319 233 178
1. 2. 3. 4.
YAMAHA HONDA DUCATI SUZUKI
25 16 13 7
Z04
Venerdì: Stoner. Sabato: Capirossi. Domenica: Stoner, Espargaró, Edwards.
libere 2
2. Melandri
2'02"624
a 6 giri
Lecadute
1. Barbera
3. Jorge Lorenzo
NON HA FINITO IL PRIMO GIRO
Jorge Lorenzo (Yamaha) in 2'01"537 alla media di 164,335 km/h. Pole 2009: Valentino Rossi (Yamaha) in 2'00"518 alla media di 165,724 km/h.
nei tre giorni 106.650 nel 2009 59.206 (nei tre giorni 102.255)
Pramac Racing Team
2'02"427
9. Colin Edwards
RITIRATI Aleix Espargaró
62.250
2. Andrea Dovizioso
a 13"676
9. Loris Capirossi
12. Mika Kallio
2'02"117
alla media di 163,554 km/h
6. Nicky Hayden
SPETTATORI
1. Valentino Rossi
110,960 km alla media di 162,153 km/h
E
2'02"770
TO TA L
2'02"472
2'01"637
re
2'01"537
2'02"849
3
2'01"949
2'03"947
GI otto AP b PO re 10 NE MA ott LE ob SI re 17 A AU ott ST ob RA re 31 LIA PO ott RT ob OG re AL 7 LO VA nov LE em NC b IA re
2'02"898
Ducati
Velocitàmassime
25 20 13 6
25 16 13 —
20 25 13 6
25 20 13 4
25 20 16 3
25 20 16 11
20 25 16 5
25 13 20 6
25 20 16 —
20 25 10 8
20 25 11 8
SuperSport
Yamaha
USA
io
Spagna
2. Nicky Hayden
Giriveloci
15
1. Jorge Lorenzo
Altraguardo
RE ag P. os CE to 29 CA IN ag DI os AN to AP 5 OL IS SA sett e N MA mb 19 RINO re AR se AG tte ON m b
P -U M AR W
4
NI IO AZ IC F I AL QU
CA lug TA lio LU 18 NYA GE lug RM li AN o 25 IA US lug A l
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T-Drive
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20
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Alvia
Ì RD NE E V
13 20 25 8
16 20 25 9
25 20 10 11
334 305 230 92
-16 +53 -6 -29
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MotoGP Malesia Pit walk
IN MALESIA FA CALDO, LE RAGAZZE SONO POCO VESTITE E SONO TUTTI CONTENTI... NEL PIT WALK DI MISANO SULLA COCCARDA DELLA SECONDA MISS, MANCAVA IL NUMERO “2”. AL NOSTRO MASETTI, ASSENTE PER PROBLEMI DI SALUTE, AUGURI DA ALEX DE ANGELIS.
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motosprint
MotoGP Malesia Dai box
REPSOL HA DETTO SÌ: TRE PILOTI HRC Dovizioso, Pedrosa e Stoner SEPANG – Alla fine la Honda ha dovuto accettare di schierare un team HRC formato da tre piloti. I giapponesi stanno prendendo tempo, dicono che bisogna sistemare ancora diverse cose (e questo è vero) ma la strada è ormai segnata: non si può fare altrimenti. Nel 2011 il Team HRC Repsol sarà composto da tre piloti: Pedrosa, Dovizioso, Stoner. La situazione l’ha sbloccata la Repsol, dopo il GP Giappone: il petroliere ha dato il suo benestare alla formazione di una squadra “allargata”, dando l’indispensabile assenso anche all’aumento del budget (che sembra possa arrivare a 15 milioni di euro a stagione). Quindi adesso è tutto nelle mani del vertice della HRC: Shuhei Nakamoto ha la responsabilità della decisione finale. Ed è impensabile che possa gettare tutto all’aria. Di fatto, la Honda non ha più molta libertà di manovra. Andrea Dovizioso ha legalmente diritto a restare nel Team HRC Repsol, lo sponsor iberico pretende la presenza di Dani Pedrosa. A questo punto, o si colloca Casey Stoner in un altro team, oppure bisogna fare come ha ormai accettato anche la Repsol: una squadra di tre piloti. All’inizio questo progetto era stato ritenuto irrealizzabile. La Honda pensava di schierare Stoner e Pedrosa nel Team Repsol e Dovizioso in un team satellite (Gresini oppure LCR) garantendo supporto tecnico ed economico. Ma Dovizioso non ha ceduto: vuol fare valere il diritto di restare al suo posto – ha il contratto dalla sua parte – e quindi non resta altra possibilità che allargare il Team HRC Repsol. Anche perché in Honda non è mai stata presa in considerazione la possibilità di collocare Stoner in una squadra satellite (pur con il supporto ufficiale) visto che la Casa ha investito sull’australiano la bellezza
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di 14 milioni di dollari (7 per ognuna delle due stagioni di contratto). Anche la creazione di un Team HRC tutto per Stoner è irrealizzabile perché la Repsol ha chiarito che non accetterà un team ufficiale diverso dal suo. Quindi il Team HRC del 2011 sarà composto da Pedrosa, Dovizioso e Stoner. Resta vero quello che dicono i giapponesi: non è tutto a posto. La HRC e i vertici della Repsol – cioè coloro che comandano – devono stabilire gli incarichi all’interno della squadra e di conseguenza devono mettere buoni i due personaggi che da diversi mesi combattono una guerra: Alberto Puig e Livio Suppo. Lo sponsor protegge Puig, la Casa difende Suppo. Bisogna stabilire i confini di potere di ognuno dei due: entrambi vogliono comandare, nessuno dei due è disposto ad accettare che sia l’altro a farlo. Metterli d’accordo non sarà una passeggiata.
I DATI BREMBO
DUE STACCATE DA BRIVIDO LA PISTA di Sepang esalta gli staccatori (a destra, Dovizioso e Rossi). Le frenate più impegnative sono quelle alle Curve 1 e 6, quelle al termine dei due rettilinei. Secondo i dati della Brembo, alla Curva 1 si arriva mediamente a 315 km/h e si decelera fino agli 85 in uno spazio di 295 metri percorsi in 6,5”; alla Curva 6 (che è il punto in cui si vedono le maggiori derapate in ingresso) si registrano praticamente gli stessi dati: cambia il carico sulla leva: 5,7 kg per frenare alla Curva 1, 6,2 kg per la Curva 6.
Pole Position
LORENZO IN SESTA SEPANG – Nicky Hayden ha cullato il sogno della pole per tre minuti, cioè prima che Jorge Lorenzo (sopra) facesse segnare il 2’01”537 che gli è valso il giro più veloce in prova. La pole gli sfuggiva dal luglio scorso, cioè dal GP USA a Laguna Seca. Ed è stata la sua sesta pole in questa stagione. Hayden, che ha ottenuto il suo miglior risultato dal GP Portogallo 2007, quando conquistò la pole, non era mai stato così veloce in prova con la Ducati: è rimasto in prima fila col secondo tempo, precedendo Dovizioso. Stoner e Rossi (rispettivamente quinto e sesto) si sono fatti sorprendere da Ben Spies che ha utilizzato meglio di loro le gomme morbide facendo segnare il quarto miglior tempo.
PER MOTORI PIAGGIO CARTER CORTO
PER MOTORI PIAGGIO CARTER LUNGO, FRENO TAMBURO
PER MOTORI PIAGGIO CARTER LUNGO, FRENO DISCO
PER MOTORI MINARELLI VERTICALE
PER MOTORI MINARELLI ORIZZONTALE
PER MOTORI MINARELLI ORIZZONTALE
172.0011 PIAGGIO ZIP
172.0012 PIAGGIO NRG MC3 - NTT
172.0013 PIAGGIO NRG MC3
172.0014 MBK BOOSTER 172.0015 MBK BOOSTER
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MotoGP Malesia Dai box
SUZUKI HA DECISO: UNA MOTO SOLA Ma la Dorna non ci sta SEPANG – Giovedì sera Paul Denning, il team manager della Suzuki, ha fatto sapere ai meccanici della squadra che la forza-lavoro dovrà essere dimezzata. Se ne dovranno andare in 6, forse 7, perché la Suzuki ha emesso il suo verdetto: una sola moto per il 2011. Secondo Carmelo Ezpeleta la partita non è ancora chiusa – il capo della Dorna ha parlato apertamente di vie legali, per fare rispettare un contratto con il quale la Casa giapponese si impegna a schierare due piloti – ma per adesso è più realistico pensare che sarà dura vedere due GSV-R nel 2011. La Suzuki metterà a disposizione il budget per un solo pilota, quindi se Paul Denning (o la Dorna) ne vorranno schierare un secondo, dovranno trovare soldi (cioè sponsor). Ma sono tempi duri, questi, e ancora di più per il Team Suzuki che a fine stagione perderà anche la Rizla. In effetti non è ancora finita, ma tra le possibilità va inserita anche quella che prevede un accordo con la Dorna in base al quale la Suzuki metterà in pista una sola moto nell’ultima stagione della 800 (il 2011) e poi tornerà a due moto dal primo anno della nuova “mille” (cioè il 2012).
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40
Il caso Suzuki è un problema complicato. Una serie di scelte poco lungimiranti hanno determinato una situazione da cui è difficile uscire. Il punto centrale della questione è il 2012, stagione in cui inizierà la nuova era della MotoGP con il ritorno alle “mille”. La Suzuki non ha il pilota per affrontare la nuova era. Cioè, non ha un top rider capace ed esperto che è invece indispensabile per una Casa che schiera un team ufficiale. Perché nel 2011 bisogna sviluppare la nuova moto. I piloti che corrispondono a questa caratteristica sono già accasati, in forza di un contratto biennale appena stipulato: Rossi, Lorenzo, Stoner, Pedrosa, Spies, Hayden per il 2012 hanno già una moto e una squadra. La nuova “mille” sarà una moto ancora più “assistita” dall’elettronica, anche perché non potrebbe essere altrimenti. La cilindrata aumenterà di 200 cm3 ma il serbatoio resterà di 21 litri: solo una gestione elettronica ancora più sofisticata di quella attuale può consentire ad un motore più grande di andare forte rispettando questi limiti. Per sviluppare un simile motore ed una gestione elettronica adeguata – che è tra l’altro il tallone d’Achille della Suzuki, il punto in cui è maggiormente attardata rispetto alla concorrenza – servono un team di sviluppo di alto livello e un pilota esperto. E la Suzuki ha scoperto di non avere né l’uno, né l’altro. La Suzuki potrebbe ingaggiare Andrea Dovizioso, pilota perfetto per lo sviluppo di una moto, ma il forlivese nel 2011 sarà su una Honda, quindi non potrà dare una mano alla Suzuki. Potrebbe farlo nell’inverno del 2012, ma potrebbe essere tardi. La Suzuki si è accorta che (anche per colpa dei suoi dirigenti) rischia di perdere l’ennesimo treno. Ed è questo che l’ha fatta precipitare in uno stato di depressione preoccupante.
GIOVEDÌ IN PISTA
MELANDRI PRIMO CON I KART MARCO Melandri ha vinto la gara di kart organizzata in forma molto amatoriale il giovedì sul circuito ricavato all’interno dell’impianto malese. La gara si è svolta formando due gruppi di qualificazione, che hanno portato i selezionati a correre una finale vinta da Melandri, davanti a Kallio e Aegerter.
CLAVICOLA OPERATA
PEDROSA RIENTRA A PHILLIP ISLAND DOPO essere rimasto indeciso fino all’ultimo, mercoledì sera Dani Pedrosa ha deciso di rinunciare ad imbarcarsi su un volo che aveva già prenotato. L’intervento alla clavicola sinistra fratturata nelle prove del GP Giappone è andato bene, ma correre a Sepang non avrebbe avuto molto senso... Eppure Dani non vuole riposarsi troppo: ha dichiarato che tornerà in pista in Australia, questo fine settimana.
TRATTATIVE IN CORSO
TONI ELIAS TORNA CON PRAMAC? TONI Elias dopo la vittoria del mondiale della Moto2 ha molte più possibilità di ritornare a correre nella MotoGP, dove aveva gareggiato fino allo scorso anno. Lo spagnolo infatti sta trattando con la sua ex squadra, il Team Pramac Ducati, per rientrare nei ranghi. Se l’accordo arriverà a felice conclusione Elias diventerà il compagno di squadra di Loris Capirossi.
MotoGP Malesia Dai box
C’È LA FORMULA1 SI RITARDA IL VIA Nonostante il rischio pioggia SEPANG – La Dorna ha spostato l’orario di partenza delle gare, portando la MotoGP alle 16.00 ora locale. La stessa cosa avverrà la prossima domenica, in Australia. Il motivo? Lo ha detto Valentino Rossi: «Ancora una volta abbassiamo la testa di fronte allo strapotere della Formula 1 – ha denunciato il pesarese, riferendosi al fatto che la Dorna ha voluto evitare di trasmettere alla stessa ora del GP Giappone F.1 –. Non lo dovevamo fare. Io trovo che aspettare la pioggia, alle 4 del pomeriggio, sia una stupidaggine. Per esigenze televisive si mette in secondo piano lo sport». In Malesia piove sempre di pomeriggio: è questo il motivo per cui i piloti hanno storto il naso. «Se alle 2 (orario classico del GP) ci sono il 90% di possibilità di avere il sole, quindi una gara avvincente, alle 4 ci sono il 60% di chance di pioggia... Subiamo tutto questo per aspettare la F.1. Mi sembra una cosa stupida». Valentino però ha capito che su questo tema non la può spuntare: «Ne ho già parlato con Carmelo (Ezpeleta): lui mi ha detto che corriamo alle 4, punto e basta». «Valentino mi ha spiegato le sue ragioni, anche perché noi discutiamo sempre su tutto – ha confermato Carmelo Ezpeleta –. Dal suo punto di vista ha ragione, ma nelle cose ci sono anche i punti di vista degli altri e questa volta deve accettarlo: abbiamo deciso da tempo di
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non metterci in concorrenza con la F1, facendo la gara alla stessa ora. E vogliamo mantenere questa scelta, che credo sia un bene anche per gli appassionati di moto». «Non credo che la Dorna abbia un accordo con la F.1 per non sovrapporre le gare – ha concluso ironicamente Valentino – infatti penso che siamo noi che abbassiamo sempre la testa. Siamo sempre noi che cambiamo gli orari o le date delle gare. Alla F.1 non importa niente di ciò che facciamo noi, loro fanno solo quello che vogliono. E noi ci adeguiamo sempre».
GESTIONE ELETTRONICA
TECNICO DI PEDROSA PER SIMONCELLI POICHÉ Dani Pedrosa è rimasto in Spagna, il suo ingegnere elettronico, che si chiama Muroaki, si è dedicato alla RCV di Simoncelli. Un aiuto prezioso per Marco, che non riesce a trovare il modo di utilizzare la nuova e complicata gestione elettronica (molto simile a quella che utilizzano i piloti del Team Repsol). L’ingegnere ha dato consigli preziosi, ma dalla prossima gara tornerà ad occuparsi dei problemi di Pedrosa.
ANTERIORE SUPERDURA PER IL CALDO I giapponesi della Bridgestone non hanno avuto esitazioni nell’inserire nella fornitura per il GP Malesia anche una gomma anteriore superdura: «Si tratta di una scelta obbligata, viste le condizioni di stress a cui viene sottoposta la gomma su questa pista – ha spiegato il responsabile tecnico, Ubukata –. Il calore amplifica i problemi determinati dai due rettilinei al termine dei quali i piloti affrontano una frenata fortissima: la parte centrale della gomma viene quindi messa sotto stress in modo inusuale». PREZZI MODICI PER ATTIRARE PUBBLICO In Malesia dilagano gli scooter e le moto di piccola cilindrata, ma la MotoGP fatica ad affermarsi. Anche a Sepang il confronto con la Formula 1 è impietoso, per le moto. Gli organizzatori stanno facendo di tutto per portare gente a vedere le moto, e i prezzi dei biglietti la dicono lunga: dai 7 ai 15 euro per le tribune secondarie, 25 euro per la tribuna centrale posta sulla griglia di partenza e davanti ai box. Un altro mondo, rispetto all’Italia. VENT’ANNI DI GRAN PREMI In una festa organizzata a Kuala Lumpur mercoledì sera, l’organizzatore ha festeggiato i 20 anni del GP Malesia. Si è corso in tre circuiti differenti. La prima edizione si svolse nel 1991, sulla pista di Shah Alam (vicino a Kuala Lumpur) dove si è corso fino al 1997. Nel 1998 si fece tappa a Johor (nel sud del Paese, al confine con Singapore) e dal 1999 si corre nel modernissimo e splendido circuito di Sepang.
CADUTO IN PROVA
CAPIROSSI, CHE BOTTA AL TALLONE! LORIS Capirossi (nella foto) è caduto nel suo primo giro del primo turno di prove libere, sabato mattina, ed ha riportato una fortissima contusione del tallone del piede destro. Sulla sua Suzuki si è bloccata la ruota posteriore: la GSV-R ha sbandato e poi ha gettato a terra il suo pilota.
GARA ACCORCIATA
UN GIRO IN MENO CAUSA CALDO IL GP MALESIA si è corso sulla distanza di 20 giri, cioè uno in meno rispetto al solito. Sono stati i piloti a chiedere questa modifica: nel 2008 (la gara si corse su asfalto asciutto, quindi nelle peggiori condizioni possibili per il caldo e l’umidità) molti di loro erano arrivati in fondo in condizioni fisiche piuttosto difficili. «Abbiamo chiesto due giri in meno, ma ne abbiamo ottenuto soltanto uno: meglio di niente – ha detto Valentino Rossi –. Anche un giro in meno può contare: nel finale di gara, a Sepang, la vista ti si annebbia, ti senti crollare, sei sfinito: è durissimo, e anche pericoloso».
IL DEBUTTO NEL 2002
150 GRAN PREMI PER LA BRIDGESTONE QUESTA è stata la gara numero 150 per la Bridgestone, e i tecnici sperano che il top management decida di proseguire l’avventura. Il contratto con la Dorna per la monofornitura scade alla fine del 2011 e non è ancora certo il rinnovo. La Bridgestone ha debuttato nei gran premi nella stagione 2002, con il Team Proton KR.
NEL 2011
LA HONDA SPOSTA AOYAMA DA GRESINI LA HONDA vuole almeno un pilota giapponese in MotoGP, quindi si è occupata di Hiroshi Aoyama (nella foto) “suggerendo” il suo trasferimento nel Team Gresini, dove prenderà il posto di Melandri a fianco di Marco Simoncelli. Il Team Interwetten a Motegi aveva fatto sapere di non avere il budget per la stagione 2011, in più la Honda è obbligata ad allestire un Team Repsol con tre moto. Poiché per il 2011 non verranno costruite più di 6 RCV, i conti sono presto fatti...
KALLIO STOP SEPANG – La vicenda è triste, infatti nessuno ha fatto commenti. Il paddock si è limitato a prendere atto dell’ennesima crisi profonda di un ragazzo che non riesce più a sentirsi quello che vorrebbe essere: un pilota. Mika Kallio (nella foto) ha chiesto alla sua squadra di essere lasciato libero per mettere fine con anticipo a questa sua stagione tremenda, in cui ha vissuto vicende personali molto pesanti che hanno anche avuto riflessi sulla sua professione. In più, recentemente si è riacutizzato un problema alla spalla infortunata a Le Mans, in maggio. Il finlandese ha chiesto al Team Pramac di poter rientrare a casa addirittura dopo il GP Malesia, in quanto non vuole gareggiare nemmeno in Australia questo fine settimana. Che Kallio corra oppure no domenica prossima, la sua stagione si può considerare conclusa perché di sicuro non correrà a Estoril e a Valencia. Il Team Pramac infatti ha già provveduto ad allertare Carlos Checa, che nei giorni seguenti il rientro della squadra in Italia (cioè a metà della settimana successiva al GP Australia) affronterà una prova al Mugello: se si sentirà a proprio agio sulla Desmosedici (che ha guidato nel campionato 2005), correrà le ultime due prove della stagione.
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Moto2 Malesia
La rivincita de degli egli ex Elias, scaricato dalla MotoGP, si laurea campione del mondo. Rolfo, dopo 4 anni lontano dai GP, torna alla vittoria. Non accadeva dal 2004, con la 250
S
ROLFO (44) AVEVA GIÀ FATTO BUONE GARE QUEST’ANNO, MA IN MALESIA C’È STATO IL SALTO DI QUALITÀ. IANNONE (29) È PARTITO BENE, PERÒ HA DOVUTO LASCIARE STRADA A DE ANGELIS (15), TORNATO PROTAGONISTA. SOPRA, ELIAS FESTEGGIA IL TITOLO IRIDATO.
Due azzurri (e un sammarinese) insieme sul podio. Una giornata da ricordare per la “nostra” Moto2 motosprint
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EPANG – Roberto Rolfo ha vinto con la forza e la determinazione di chi deve organizzare il proprio futuro, dopo essersi ritrovato a piedi e quindi nella necessità di conquistare una squadra e una moto per il 2011. Alex De Angelis ha cercato di vincere fino allo sventolare della bandiera a scacchi, restando incollato a Rolfo, spinto dalla voglia di tornare protagonista almeno alla fine dopo una stagione per lui infame. Andrea Iannone ha corso col cuore in gola, in modo quasi disperato, dopo aver tribolato nelle prove e dopo aver ritrovato in gara non solo la forza, ma anche la motivazione per tornare davanti. I nostri, cioè due azzurri e un sammarinese, hanno monopolizzato il podio: non era mai accaduto, nella Moto2. Non era mai successo che Rolfo vincesse (la sua ultima affermazione è datata 2004, nella 250) e neppure che De Angelis arrivasse secondo. Il podio di Iannone non è invece esaltante, visto che lui ha già vinto delle gare, ma è comunque una buona prestazione. I conti sono stati fatti mentre Toni Elias, fermo lungo la pista, ha trasformato se stesso (cambiando tuta) e la sua moto (il numero 24 è stato sostituito dal numero 1) per rientrare ai box da trionfatore. Lo spagnolo ha compiuto la sua missione: è diventato campione del mondo. Soprattutto, ha conquistato il primo titolo di una carriera strana, altalenante, spesso agitata. Toni Elias era già uno dei pochi piloti ad aver vinto almeno un gran premio in tre categorie diverse (125, 250, MotoGP), ora entra nella storia per essere il primo campione del mondo della Moto2. Ed è un gran bel modo per ritrovare fiducia in stesso e credibilità all’esterno: Toni infatti vuole tornare il prima possibile da dove è venuto (in MotoGP, visto che la Moto2, per lui, è stata una sorta di retrocessione) e quindi sta dandosi da fare per ritornare nella classe regina. Toni Elias è stato quarto, questa volta, ma ha provato a
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Moto2 Malesia
Hanno detto
conquistare il podio e persino a vincere. Poi ha usato la testa. Ha corso da protagonista, così come era deciso a fare perché la sua moto era a posto: il suo capotecnico Fabrizio Cecchini ha svolto come sempre un lavoro impeccabile, e così Toni è stato molto solido anche nel giorno più delicato. È un campione degno, Toni Elias: è stato il più forte ed il più costante, in più la sua impresa consegna alla Moriwaki il suo primo titolo mondiale, dopo una lunga militanza agonistica fatta di esperimenti di vario tipo a livello di ciclistica. VISTO che Julian Simon ne ha combinate di tutti i colori, i grandi protagonisti del GP Malesia sono stati i nostri ragazzi. Roberto Rolfo è spuntato dal nulla, nel senso che all’inizio si è mosso in modo silenzioso. Ma quando ha cominciato ad affacciarsi sullo scacchiere che conta, ha iniziato ad allargare i gomiti ed a tirare staccate mozzafiato. Ha lottato, ha preso il comando dopo metà gara, poi si è difeso ed ha gestito bene la sua leadership, senza farsi mai sorprendere da un De Angelis che è riuscito finalmente a concretizzare i suoi sforzi. Iannone nel finale è andato in crisi con le gomme e con la mancanza di trazione della sua moto, quindi è rimasto De Angelis a cercare un varco per scavalcare Rolfo. Ma il torinese non ha sbagliato una sola mossa. Anche quando Alex ha cercato traiettorie personali, Rolfo ha badato solo alle sue. Ed ha fatto bene. Alla fine, anche se per un nulla, ha vinto lui. Sembra strano che questa volta gli stranieri siano rimasti a guardare, ma è così. Tra l’altro molti hanno commesso errori gravi. Thomas Lüthi ha animato le prime fasi della gara, poi è caduto. Julian Simon è finito prima fuori pista e poi a terra; infine, è stato ventunesimo. Scott Redding è uscito di scena nel finale. Nella grande giornata degli italiani va segnalata anche la bella gara di Simone Corsi, che ha affrontato il suo gran premio con coraggio: ritrovatosi ultimo, in partenza, dopo essere stato ammesso in extremis (non aveva di fatto preso parte al turno di qualificazione per aver distrutto la sua moto in una caduta all’inizio del turno) il romano si è gettato a testa bassa all’inseguimento della miglior posizione possibile. E a forza di sorpassi ha chiuso in decima posizione. Anche Alex Baldolini, dodicesimo, e Claudio Corti, quindicesimo, sono entrati in zona punti. Invece Raffaele De Rosa e Ferruccio Lamborghini non hanno nemmeno visto la bandiera a scacchi. motosprint
46
Roberto Rolfo «La moto era già migliorata a Motegi, perché abbiamo trovato una buona messa a punto. Qui mi sono subito accorto di poter contare su un avantreno stabile. Dopo i primi giri mi sono reso conto che riuscivo a guidare bene ed allora ho cominciato a fare un pensierino alla vittoria. Ho seguito le mie traiettorie e ce l’ho fatta. Spero di poter fare un buon finale di stagione. Ne ho bisogno».
Toni Elias
Pole Position
Voglio la MotoGP
LA TERZA DI SIMON (E MARQUEZ RECORD)
SEPANG - Toni Elias non si vergogna di mostrare i suoi sentimenti: è entusiasta, felice, si commuove, ride, urla, a volte piange. Ed è incontenibile. «Ho pianto anche mentre guidavo, nel finale. Sono assalito da tante emozioni, moltissimi pensieri. Non so più cosa dire. Ma una cosa è certa: sono felice». A chi hai pensato dopo aver tagliato il traguardo? «A mio zio, che è mancato quattro anni fa. Prima di morire mi disse: ti guarderò dal cielo. Lui è la prima persona a cui ho pensato quando ho tagliato il traguardo. Ma ad un certo punto ho pensato anche a Shoya Tomizawa». Diciamoci la verità, il mondiale era l’obiettivo che tu e la tua squadra vi eravate posti. «Sì, sin dall’inizio l’obiettivo era chiaro:
SEPANG - Marc Marquez ha conquistato la sua decima pole stagionale, facendo segnare un record per la ottavo di litro: non ci era mai riuscito nessuno, prima di lui. Prosegue anche la scia positiva di Julian Simon: è alla terza pole stagionale nella Moto2. La piacevole sorpresa, per i nostri, è arrivata appunto nella “middle class” con Alex De Angelis sempre protagonista ed alla fine autore del secondo miglior tempo (a due decimi da Simon) che gli ha garantito la prima fila. Per Alex si è trattato del miglior risultato in qualifica, dai tempi della pole nel GP Gran Bretagna 250 del 2007. A completare la prima fila sono stati Lüthi ed Elias, con Rolfo e Iannone autori rispettivamente del quinto e del sesto tempo. Nella ottavo di litro anche Bradley Smith ha proseguito una serie di prestazioni positive: si è garantito per la decima volta la prima fila, con il secondo tempo. Il più veloce degli azzurri, in questa categoria, è stato Simone Grotzkyj.
AL TERMINE DELLA GARA, ELIAS È PASSATO DALLO “SPOGLIATOIO” (SOPRA). QUANDO È USCITO AVEVA UNA TUTA NUOVA (A SINISTRA) E SULLA CARENA DELLA SUA MOTO IL NUMERO 1 AVEVA SOSTITUITO IL 24.
Alex De Angelis volevamo vincere. Ma se all’inizio io pensavo che sarebbe stata una cosa facile, questa, già nella prima gara in Qatar mi sono reso conto che la Moto2 non è facile per niente e che avrei dovuto sudare per vincere questo titolo. Ed è stato così». Ci sono stati anche momenti duri? «Ho sofferto e lottato ed ho imparato tanto sulla preparazione della gara e sulla gestione di un campionato. Negli anni della 125 e della 250 avevo imparato a perdere. Ad un certo punto ho deciso che era arrivato il momento di imparare a vincere». C’è stato un momento decisivo? «Il GP Germania. Abbiamo stravolto e migliorato la moto ed abbiamo fatto un passo in avanti notevole. Soprattutto per il rendimento dell’avantreno. A quel punto sono diventato più forte in frenata ed ho acquisito sempre più fiducia». E adesso? «Devo lottare per tornare in MotoGP, è il mio obiettivo. Se non ce la farò per il 2011, sarò contento di restare nella Moto2, ma di sicuro voglio sfruttare le possibilità che si apriranno nel 2012, quando si useranno di nuovo i motori di 1000 cm3. Io voglio tornare in MotoGP».
«In questa stagione ho dovuto cambiare tre team e due moto, di categorie e cilindrate diverse, e ho sempre dovuto abituarmi in fretta sia alle une che alle altre. Non è stato facile. Roby ha guidato benissimo, e non mi ha mai lasciato un solo spiraglio. Spero che questo podio sia la base dalla quale poter partire, per avere finalmente una costanza di prestazioni, a questo livello».
Andrea Iannone «Alla fine, mentre duellavo con Toni, ero a corto di fiato ed avevo poca trazione. Dopo le prove ero quasi disperato, poi nel warm up abbiamo stravolto la moto ed abbiamo trovato una soluzione. Nei primi giri mi sono accorto di essere veloce ed ho cercato di approfittarne, per andare davanti: ho provato ad allungare, per sgranare il gruppo, ma non ci sono riuscito. Avevo anche scelto la gomma morbida e nel finale ero più in difficoltà degli altri. Ma va bene così: mi congratulo con Toni, che ha vinto il titolo, e con Alex e Roby, che mi sono stati davanti».
Le pagelle Roberto Rolfo
Toni Elias
Alex De Angelis
Julian Simon
Ha guidato benissimo, è stato aggressivo e preciso allo stesso tempo. Non vinceva da anni, ma è sembrato un habitué del primo posto. Bravo, davvero bravo!
Quando ha capito che non avrebbe potuto vincere, ha pensato al campionato. Voleva chiudere la questione in Malesia. È stata la scelta migliore.
Alex ha finalmente raggiunto una posizione degna delle sue capacità. È un gradito ritorno, il suo. Un premio per un bravo ragazzo che non molla mai.
Sabato ha detto che sarebbe partito per vincere. Domenica ne ha combinate di tutti i colori ed è finita male. Serve più calma per stare sempre tra i big.
Impeccabile 10
Saggio 9
Umile e caparbio 8
Agitato 5
motosprint
47
Moto2 Malesia
Karel Abraham Scott Redding Michael Ranseder Alex Debon Dominique Aegerter Claudio Corti Jules Cluzel Alex Baldolini Gabor Talmacsi Fonsi Nieto Hector Faubel Yuki Takahashi Mike Di Meglio Raffaele De Rosa Sergio Gadea Stefan Bradl Ratthapark Wilairot Axel Pons Kenny Noyes Anthony West Yonny Hernandez Joan Olive Valentin Debise Javier Fores Mohamad Zamri Baba Kazuki Watanabe Vladimir Ivanov Robertino Pietri Yannick Guerra Ferruccio Lamborghini Mashel Al Naimi Hiromichi Kunikawa Simone Corsi
Rep. Ceca G. Bretagna Austria Spagna Svizzera Italia Francia Italia Ungheria Spagna Spagna Giappone Francia Italia Spagna Germania Thailandia Spagna USA Australia Colombia Spagna Francia Spagna Malesia Giappone Ucraina Venezuela Spagna Italia Qatar Giappone Italia
2’09”854 2’09”549 2’10”888 2’09”688 2’09”545 2’09”878 2’10”618 2’10”526 2’10”172 2’10”661 2’09”718 2’10”551 2’11”097 2’10”427 2’10”723 2’09”764 2’10”289 2’11”147 2’10”998 2’10”272 2’10”515 2’11”706 2’11”352 2’11”660 2’11”055 2’11”274 2’12”081 2’12”433 2’12”491 2’12”772 2’12”271 2’14”211 2’09”250
2’09”187 2’09”335 2’09”409 2’09”429 2’09”430 2’09”489 2’09”563 2’09”587 2’09”714 2’09”746 2’09”794 2’09”852 2’09”879 2’09”900 2’09”959 2’09”988 2’10”059 2’10”129 2’10”194 2’10”444 2’10”566 2’10”885 2’10”971 2’11”069 2’11”289 2’11”351 2’11”496 2’11”972 2’12”253 2’12”645 2’12”952 2’13”458 3’20”426
PILOTI AL VIA
G
IN AC IR
TEMPERATURA TEMPERATURA ESTERNA (°C) ASFALTO (°C)
25 20 13 — 16
11 7 25 13 16
6 16 4 20 —
20 10 25 16 4
11 16 3 20 10
44
re
33 3
25 8 — 16 11
Factory Pads
4
13 — — 9 8
Mescola Z04
CA lug TA lio LU N 18 YA GE lu RM gli AN o 15 IA RE ag P. os CE to C 29 A IN ag DI o AN st AP o OL 5 IS SA set N tem MA b 19 RINO re AR se AG tte ON m b
20
SP ma AG gg NA io
6
Moriwaki Suter Speed Up Moriwaki Motobi
23
Spagna Spagna Italia Svizzera Italia
2
Toni Elias Julian Simon Andrea Iannone Thomas Luthi Simone Corsi
11
1. 2. 3. 4. 5.
QA ap TA ri R le
T
GR gi AN ug BR no 26 ETA GN OL gi A AN ug DA no
A UB
Campionatopiloti
NUMERO GIRI
39 19
N
ZIO
1. Julian Simon 2’08”691 alla media di 155,199 km/h 2. Andrea Iannone 2’08”865 3. Alex De Angelis 2’09”037 4. Toni Elias 2’09”057 5. Roberto Rolfo 2’09”140 6. Thomas Luthi 2’09”259 7. Scott Redding 2’09”324 8. Karel Abraham 2’09”328 9. Stefan Bradl 2’09”341 10. Yonny Hernandez 2’09”431 11. D. Aegerter 2’09”474 12. Claudio Corti 2’09”619 13. Alex Debon 2’09”637 14. Hector Faubel 2’09”674 15. Gabor Talmacsi 2’09”690 16. Jules Cluzel 2’09”713 17. Ratthapark Wilairot 2’09”736 18. Simone Corsi 2’09”741 19. Alex Baldolini 2’09”757 20. Michael Ranseder 2’09”868 21. Yuki Takahashi 2’09”905 22. Axel Pons 2’10”061 23. Sergio Gadea 2’10”131 24. Kenny Noyes 2’10”324 25. Mike Di Meglio 2’10”416 26. Fonsi Nieto 2’10”585 27. Valentin Debise 2’10”635 28. Raffaele De Rosa 2’10”746 29. Joan Olive 2’10”936 30. Anthony West 2’10”962 31. Kazuki Watanabe 2’11”097 32. Mohamad Zamri Baba 2’11”175 33. Vladimir Ivanov 2’11”626 34. Javier Fores 2’11”741 35. Robertino Pietri 2’11”748 36. Hiromichi Kuniwawa 2’12”817 37. F. Lamborghini 2’12”857 38. Mashel Al Naimi 2’12”950 39. Yannick Guerra 2’23”685
1. Roberto Rolfo Suter in 41’09”412 105,412 km alla media di 153,673 km/h 2. Alex De Angelis Motobi a 0”040 3. Andrea Iannone Speed Up a 5”915 4. Toni Elias Moriwaki a 6”322 5. Alex Debon FTR a 11”912 6. Karel Abraham FTR a 12”458 7. Stefan Bradl Suter a 12”519 8. Dominique Aegerter Suter a 12”589 9. Jules Cluzel Suter a 15”010 10. Simone Corsi Motobi a 16”707 11. Hector Faubel Suter a 20”179 12. Alex Baldolini I.C.P. a 20”462 13. Yonny Hernandez BQR-Moto2 a 21”638 14. Michael Ranseder Suter a 22”388 15. Claudio Corti Suter a 24”512 16. Ratthapark Wilairot Bimota a 26”366 17. Axel Pons Pons Kalex a 30”730 18. Kenny Noyes Promoharris a 31”080 19. Fonsi Nieto Moriwaki a 32”239 20. Valentin Debise ADV a 33”804 21. Julian Simon Suter a 39”448 22. Mohamad Zamri Baba Moriwaki a 46”031 23. Joan Olive Promoharris a 47”257 24. Anthony West MZ-RE Honda a 50”058 25. Kazuki Watanabe Suter a 50”830 26. Mike Di Meglio Suter a 51”971 27. Robertino Pietri Suter a 59”155 28. Hiromichi Kunikawa Bimota a 1’16”759 29. Mashel Al Naimi BQR-Moto2 a 1’43”949 RITIRATI Speed Up al 14. giro Gabor Talmacsi Suter al 14. giro Scott Redding Pons Kalex al 14. giro Sergio Gadea Tech 3 al 11. giro Raffaele De Rosa Tech 3 al 9. giro Yuki Takahashi Moriwaki al 8. giro Thomas Luthi Moriwaki al 7. giro Vladimir Ivanov Bimota al 7. giro Javier Fores Moriwaki al 7. giro Ferruccio Lamborghini Moriwaki al 2. giro Yannick Guerra
25 — 20 — —
25 11 16 5 8
25 20 13 9 11
25 20 — 16 13
13 20 25 6 11
25 20 3 8 5
E
2’08”562 2’08”754 2’08”860 2’08”863 2’08”920 2’09”004
TO TA L
2’08”990 2’08”888 2’09”535 2’09”394 2’09”809 2’09”757
17
Spagna R. S. Marino Svizzera Spagna Italia Italia
Giriveloci
AU ot ST tob RA re 31 LIA PO ot RT tob OG re 7 ALL VA nov O LE em NC b IA re
Julian Simon Alex De Angelis Thomas Luthi Toni Elias Roberto Rolfo Andrea Iannone
ITA giu LI gn A o
1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. 25. 26. 27. 28. 29. 30. 31. 32. 33. 34. 35. 36. 37. 38.
Altraguardo
FR m AN ag CI gio A
Alvia
GI otto AP b PO re 10 NE MA ot LE tob SI re A
LI BE RE
es QUA as ter LIF fa na IC lto 3 HE 56 7°C °C
il tabellone
13 — 16 — 6
262 168 163 138 119
6. Cluzel 101; 7. Talmacsi 95; 8. Takahashi 86; 9. Tomizawa 82; 10. Rolfo 75; 11. Debon 63; 12. Bradl 61; 13. Gadea 59; 14. Abraham 59; 15. Redding 58; 16. Aegerter 57; 17. De Angelis 44; 18. Nieto 41; 19. Wilairot 30; 20. Hernandez 30; 21. Di Meglio 24; 22. Corti 19; 23. Noyes 18; 24. Baldolini 18; 25. West 17; 26. Faubel 13; 27. Pasini 12; 28. Cudlin 9; 29. Simeon 9; 30. Di Salvo 7; 31. De Rosa 5; 32. Pesek 5; 33. Ranseder 4; 34. Pirro 2; 35. Pons 2; 36. Ivanov 2; 37. Tode 2; 38. Teshima 1. Distribuito da:
motosprint
48
CATENE
CORONE
PIGNONI
motoitalia@motorquality.it www.motorquality.com
125 Malesia
L’intervista Marc Marquez
VITTORIA IMPORTANTE A METÀ GARA, MARC MARQUEZ (93) HA PRESO IL LARGO E POL ESPARGARÓ (44) NON È RIUSCITO PIÙ A PRENDERLO. MA ALLA FINE, MOLTO SPORTIVAMENTE, GLI HA FATTO I COMPLIMENTI.
Comando io Ottava vittoria della stagione per Marquez, che torna in vetta al campionato. Nessun segno di ripresa per gli italiani
motosprint
50
S
EPANG – Il GP Malesia è finito nel no-
no giro, cioè prima della metà gara, quando Marc Marquez si è stancato di perdere tempo in scaramucce e ha preso il comando. Non gli è riuscita una vera e propria fuga, ma il suo ritmo, la sua precisione di guida, la sua concentrazione gli hanno permesso di tenere comunque a distanza Nico Terol e Pol Espargaró. Che non sono più stati in grado di insidiarlo. Infatti i tre spagnoli si sono scambiati qualche colpo all’inizio, ma quando Marquez ha preso l’iniziativa le posizioni si sono stabilizzate. Marc Marquez ha vinto una gara durissima, perché il confronto non si è basato solo sulla guida ma anche sulla lucidità e la resistenza: «Non riesco ad immaginare che cosa possa significare correre qui con la MotoGP, visto quanto è dura con la 125» ha detto Marquez, ed è un commento che dà l’idea di come abbia dovuto lottare anche lui. Il nuovo fenomeno del motociclismo spa-
gnolo (e mondiale) aveva del margine, e lo ha usato in modo perfetto. Non ha perso la testa quando Terol ed Espargaró lo hanno accerchiato, costringendolo al corpo a corpo nei primi giri, e non ha perso mai un attimo di lucidità quando si è portato al comando con decisione. A quel punto ha stretto le spalle nella carena, ha infilato la testa nel cupolino, ha cominciato a guidare con il suo stile fluido ed efficace e ha allungato, giro dopo giro, fino ad arrivare al finale di gara con un vantaggio confortante. Nessuno è riuscito a resistergli, ma dopo quello che il diciassettenne catalano aveva fatto vedere nelle prove era anche difficile ipotizzare che qualcuno ce l’avrebbe fatta. Va detto che anche il caldo ha spinto i piloti a darsi una calmata, quindi quando Terol ed Espargaró hanno capito che non era il caso di forzare più del dovuto, la gara ha perso incertezza. In realtà ci hanno provato, a tenerlo alle spalle, ma non ce l’hanno fatta.
«Niente da fare, questa volta: più di così non potevo fare» ha detto Nico Terol. «È un risultato giusto» ha commentato Pol Espargaró. I tre spagnoli hanno corso ovviamente una gara nella gara, così come stanno disputando un campionato diverso da quello degli altri. Marquez, Terol, Espargaró sono una spanna sopra tutti, ed è quindi logico che siano loro a giocarsi il titolo. Per quanto riguarda il campionato, Marquez non ha proprio rimesso le cose a posto, ma almeno è tornato davanti. Oggi sarebbe ben più distante, se non fosse stato abbattuto in partenza ad Aragón. Marquez si trova però là dove è giusto che stia, anche se i suoi avversari sono tutti degni. Ora comanda con 3 punti di vantaggio su Terol e 12 su Espargarò. Tutto può ancora succedere. «Le gomme sono calate nel finale, ecco perché non sono stato in grado di tenere il ritmo, però il team sta lavorando bene, ho
«HO TENTATO subito di allungare, ma non ci sono riuscito, così ho cercato di stare calmo per non fare errori. Dopo un po’ ho trovato la strada giusta e mi sono infilato.
ancora fiducia» ha ammonito Terol. «Ho ritrovato la fiducia che avevo un po’ perso in Giappone, lotterò fino alla fine, non mi darò mai per vinto» ha avvertito Espargaró. IL RESTO del mondo, nella 125, sta a guardare. Questa volta Bradley Smith, il migliore degli stranieri in un campionato della 125 in cui da 24 gare vincono solo gli spagnoli, ha dovuto subire anche da Efren Vasquez. Un altro spagnolo... Sugli italiani sarebbe meglio sorvolare. Ne sono arrivati al traguardo solo due: Marco Ravaioli (diciottesimo) e Tommaso Gabrielli (diciannovesimo). Insomma, penultimo e ultimo... Lorenzo Savadori si è ritirato nel terzo giro, mentre navigava nelle retrovie. Poco dopo, cioè nel quinto giro, è caduto Simone Grotzkyj. E nella stessa tornata è uscito di scena anche Luca Marconi. Speriamo vada meglio in Australia.
Una volta davanti, però, non è mica finita... È stato sempre difficile. Ho fatto molta fatica per tenere la concentrazione. È stata una vittoria importante per il campionato».
PROGETTO MOTO3 NEL 2012
HONDA TORNA TRA LE PICCOLE
LA HONDA vuole impegnarsi nuovamente nella cilindrata più piccola del Motomondiale, e lo farà entrando da protagonista nella futura categoria Moto3, che prenderà il via tra due anni. La Casa giapponese ha recentemente annunciato l’avvio di un programma che si chiama “Next Racing Standard 250“ e prevede la realizzazione di una nuova moto da corsa spinta da un motore 250 quattro tempi. Quindi sarà la moto per la categoria Moto3, per la quale la Honda inizierà la fornitura ai team privati. Non si conoscono per il momento altri dettagli, circa la moto, tuttavia la Honda stessa ha fatto sapere che tra breve presenterà il progetto. motosprint
51
125 Malesia
NEXT ROUND: 12 E 13 MARZO - MEETING & TEST 2011
il tabellone
Alvia
Altraguardo
1. Marc Marquez
Spagna
2’12”946
2’13”398
2. Bradley Smith
G. Bretagna
2’14”297
2’13”691
3. Nicolas Terol
Spagna
2’13”682
2’14”104
4. Pol Espargaró
Spagna
2’14”159
1. Marc Marquez
Giriveloci
Derbi
in 40’29”035
1. Marc Marquez
2’14”105
2’13”773
alla media di 149,303 km/h
99,864 km alla media di 148,005 km/h 2. Pol Espargaró
Derbi
a 2”341
2. Pol Espargaró
2’14”079
3. Nicolas Terol
Aprilia
a 3”656
3. Efren Vazquez
2’14”245
4. Efren Vazquez
Derbi
a 6”780
4. Nicolas Terol
2’14”270
5. Bradley Smith
Aprilia
a 7”133
5. Bradley Smith
2’14”407
6. Sandro Cortese
Derbi
a 7”297
6. Sandro Cortese
2’14”461
5. Efren Vazquez
Spagna
2’15”568
2’14”415
6. Sandro Cortese
Germania
2’14”260
2’14”551
7. Esteve Rabat
Spagna
2’14”809
2’14”772
7. Esteve Rabat
Aprilia
a 26”648
7. Esteve Rabat
2’14”801
8. Luis Salom
Spagna
2’15”991
2’15”494
8. Luis Salom
Aprilia
a 29”339
8. Luis Salom
2’15”150
9. Tomoyoshi Koyama
Giappone
9. Tomoyoshi Koyama
9. R. Krummenacher
2’15”482
2’15”891
2’15”541
Aprilia
a 29”339
10. Randy Krummenacher Svizzera
2’15”746
2’15”967
10. Randy Krummenacher
Aprilia
a 29”365
10. Johann Zarco
2’15”553
11. Johann Zarco
Francia
2’15”815
2’16”150
11. Johann Zarco
Aprilia
a 36”329
11. Danny Webb
2’15”623
12. Danny Webb
G. Bretagna
2’15”602
2’16”286
12. Alberto Moncayo
Aprilia
a 37”545
12. Alberto Moncayo
2’15”671
13. Adrian Martin
Aprilia
a 51”262
13. Tomoyoshi Koyama
2’15”703
14. Jakub Kornfeil
Aprilia
a 54”634
14. Adrian Martin
2’16”660
15. Marcel Schrotter
Honda
a 54”635
15. Simone Grotzkyj
2’16”710
16. Zulfahmi Khairuddin
Aprilia
a 58”581
16. Danny Kent
2’16”730
13. Danny Kent
G. Bretagna
2’16”894
2’16”392
14. Alberto Moncayo
Spagna
2’16”087
2’16”543
15. Adrian Martin
Spagna
2’16”471
2’16”706
16. Simone Grotzkyj
Italia
2’16”643
2’17”151
17. Louis Rossi
Aprilia
a 1’15”218
17. Sturla Fagerhaug
2’16”735
17. Louis Rossi
Francia
2’18”964
2’17”154
18. Marco Ravaioli
Lambretta
a 1’15”595
18. Marcel Schrotter
2’16”782
18. Marcel Schrotter
Germania
2’17”125
2’17”268
19. Tommaso Gabrielli
Aprilia
a 2’00”178
19. Jakub Kornfeil
2’16”883
19. Jakub Kornfeil
Rep. Ceca
2’17”155
2’17”441
20. Jasper Iwema
2’17”065
20. Lorenzo Savadori
Italia
2’18”858
2’17”802
Danny Webb
Aprilia
al 12. giro
21. Z. Khairuddin
2’17”315
2’17”878
Danny Kent
Lambretta
al 12. giro
22. Marco Ravaioli
2’17”444
Jasper Iwema
Aprilia
all’8. giro
23. Louis Rossi
2’17”463
Sturla Fagerhaug
Aprilia
al 7. giro
24. Luca Marconi
2’19”080
Simone Grotzkyj
Aprilia
al 6. giro
25. Lorenzo Savadori
2’19”150
Luca Marconi
Aprilia
al 6. giro
Aprilia
al 4. giro
26. Tommaso Gabrielli 2’19”695 PRIMATO IMBATTUTO
2’17”279
2’17”896
23. Marco Ravaioli
Italia
2’18”911
2’17”953
24. Jasper Iwema
Olanda
2’18”485
2’18”515
25. Luca Marconi
Italia
2’19”266
2’19”444
26. Tommaso Gabrielli
Italia
2’23”321
2’21”190
2’16”204
—
Aprilia
Jonas Folger
Campionatomarche
PILOTI AL VIA
20
GR gi AN ug BR no 26 ETA GN OL gi A AN ug DA no
ITA giu LI gn A o
FR m AN ag CI gio A
SP ma AG gg NA io
6
Derbi Aprilia Derbi Aprilia Derbi
23
Spagna Spagna Spagna G. Bretagna Germania
2
Marc Marquez Nicolas Terol Pol Espargaró Bradley Smith Sandro Cortese
11
1. 2. 3. 4. 5.
QA ap TA ri R le
Campionatopiloti
NUMERO GIRI
16 25 13 8 11
— 20 25 13 5
16 20 25 11 10
25 20 16 13 —
25 13 20 16 10
25 20 16 13 11
25 — 16 20 13
N
IO
Z BA
I AC IR
Ad Adria per un titolo che vale una stagione: due gare secche, a Vallelunga la prima, che assegnano il titolo della Malossi Day Cup Scootermatic, quello aperto ai piloti di ogni nazionalità, quello che regala un alloro a chi ci crede fino alla fine. E l’International Raceway ha sempre regalato grandi emozioni fino alla fine, fino alla bandiera a scacchi. A Vallelunga finì con una volata a quattro con la vittoria che andò a Melone su La Lingua, Picca e Grilli, racchiusi in soli due decimi. Ad Adria tutta l’Italia rappresentata dal nord al sud, da est a ovest, con l’insert di un pilota francese, Cristophe Roux, un po’ acerbo ma in grado di battersi con gli italiani. Primo turno di Crono con pista ancora umida e spunta Daniele Picca: il pontino rimette tuta e casco e si da da fare per completare il successo del suo “pilota” Max Mendogho. Alle sue spalle salgono in prima fila Grilli (vincitore dello scorso anno) ed i siciliani Bonomo e Seminerio. Secondo turno e Picca è ancora avanti a tutti con gran scioltezza su Alessandro Melone, il “nordista” Marco Pelloni e Gianluca Grilli. Bonomo scende in seconda fila, davanti a Seminerio, La Lingua e l’incredibile Del Mastro, mai così in forma come ad Adria. E’ in crisi Nicolò Baldi che è solo penultimo sulla griglia. Si spengono i semafori e comincia lo show: un trenino si stacca dal grippo e comincia a tenere un ritmo esasperato. Alla prima fila si aggiungono i due salernitani Del Mastro e Baldi ed è
TU
TEMPERATURA TEMPERATURA ESTERNA (°C) ASFALTO (°C)
26 18
Factory Brakes
Dischi T-Drive
NG
335 287 20 6 1
33
44
25 — — 11 16
9 25 20 10 —
6 25 16 — 20
25 20 10 13 11
— 20 25 16 11
25 20 13 16 4
TO TA L
Marc Marquez (Derbi) in 2’13”398 alla media di 149,723 km/h Pole 2009: Marc Marquez (KTM) in 2’13”756 alla media di 149,322 km/h.
25 16 1 — —
17
1. DERBI 2. APRILIA 3. HONDA 4. KTM 5. LAMBRETTA
AU ot ST tob RA re 31 LIA PO ot RT tob OG re 7 n ALLO VA ov LE em NC b IA re
Poleposition
Imprevedibili!
Alvaro Bautista (Aprilia) nel 2006 in 2’13”118 alla media di 150,038 km/h
re
Germania
NON PARTITO
3
Jonas Folger
Lorenzo Savadori
GI otto AP b PO re N 10 E MA ot LE tob SI re A
22. Zulfahmi Khairuddin Malesia
2’18”411
4
Norvegia
CA lug TA lio LU N 18 YA GE lu RM gli AN o 15 IA RE ag P. os CE to C 29 A IN ag DI o AN st AP o OL 5 IS SA set N tem MA b R 19 INO re AR se AG tte ON m b
21. Sturla Fagerhaug
RITIRATI
MELONE CHE VITTORIA!
E
LI BE RE
es QUA as ter LIF fa na IC lto 3 HE 52 5°C °C
Il momento della partenza della Malossi Day Cup ad Adria!
25 16 20 11 10
247 244 235 171 132
Alessandro Melone (21) ce l’ha fatta e ha piazzato la zampata, classificandosi primo! Seconda posizione per Marco Pelloni (50) alla sua prima uscita nell’MDC!
6. Rabat 127; 7. Vazquez 123; 8. Koyama 109; 9. Krummenacher 90; 10. Webb 80; 11. Zarco 77; 12. Folger 56; 13. Moncayo 55; 14. Salom 47; 15. Iwema 34; 16. Martin 30; 17. Kornfeil 20; 18. Masbou 20; 19. Schrotter 20; 20. Grotzkyj 19; 21. Fagerhaug 8; 22. Kartheininger 6; 23. Savadori 5; 24. Khairuddin 3; 25. Rossi 2.
Il pilota della DPS si aggiudica il titolo della MDC con la vittoria di Adria Malossi Day Cup Adria International Raceway- 03/10/2010
Classifica Gara Cl Pilota Tot Team 1 21 Melone Alessandro DPS 25 2 50 Pelloni Marco Martelli Motors 22 3 83 Del Mastro Antonio Fusco Racing 20 4 9 Picca Daniele D&D Moto 18 5 35 Baldi Nicolò NiBa Racing 16 Seminerio 15 6 69 Seminerio Francesco 7 58 La Lingua Riccardo DPS 14 8 74 Grilli Gianluca Scooternos 13 9 84 Anastasi Nicola D&D Moto 12 10 20 Andreazzoli Maurizio Ninja Scooter 11 11 70 Roux Cristophe Roux 10 nc 29 Bonomo F. (Marmitta) 1; nc 155 Berlini M. (M.T.) 1; nc 65 Tosi M. (M.T.)1
Classifica Trofeo Cl Pilota Team 1 21 Melone Alessandro DPS 2 9 Picca Daniele D&D Moto 3 58 La Lingua Riccardo DPS 4 74 Grilli Gianluca Scooternos 5 84 Anastasi Nicola D&D Moto 6 50 Pelloni Marco Martelli Motors 7 83 Del Mastro Antonio Fusco Racing 8 35 Baldi Nicolò NiBa Racing 9 69 Seminerio Francesco Seminerio 10 20 Andreazzoli Maurizio Ninja Scooter 11. 70 Roux C. (Roux) 10; 12. 7 Gottardello M. (Minischetti) 1; 13. 29 Bonomo F. (Marmitta) 1; 14. 155 Berlini M. (M.T.) 1; 15. 65 Tosi M. (M.T.) 1
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Tot 50 38 36 31 28 22 20 16 15 11
Salgono sul podio della Malossi Day Cup Melone e il Team DPS davanti a Pelloni e Del Mastro.
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M4
GP-4 RX
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Distribuito da:
grande spettacolo sull’International Raceway. Marco Pelloni è in gran forma e galvanizzato dal successo nella ScooterMatic Nord: il pilota del Team Ferraguti si mette a tirare controllando La Lingua, Picca, Melone, Bonomo, Grilli e Del Mastro, mentre Seminerio è in bagarre con Anastasi, Baldi, Berlini, Andreazzoli, Tosi e Roux. Davanti si alternano al comando ma sul traguardo lo spunto buono è sempre di Pelloni. Baldi si libera della marcatura siciliana e segna il giro più veloce a metà gara riagganciando il gruppo dei fuggitivi. Bonomo si ritira dopo essere salito in terza posizione, mentre scivola Grilli che riparte staccato. Intanto Riccardo La Lingua rompe gli indugi e si porta in testa su Pelloni, Melone, Del Mastro, Picca e Baldi ed è uno show incredibile. Poi anche il cassinate commette un errore che gli costerà la gara e chiuderà in settima posizione. Torna in testa Pelloni tallonato da Melone Picca e Del Mastro e si arriva alla volata finale. Melone vuole bissare il successo di Vallelunga ed attacca deciso ma Pelloni resiste, dietro Picca è alle prese con Del Mastro e Baldi e suda le proverbiali sette camice. Sul traguardo Melone riesce a fulminare Pelloni per soli 77 millesimi di secondo, aggiudicandosi così la Malossi Day Cup 2010 e regalandosi il primo titolo della sua carriera: “Non poteva finire con la scivolata del Trofeo Italia – dice con un sorriso a 32 denti il tarantino – Non me lo sarei perdonato. Il successo lo dedico a tutta la squadra che quest’anno ha fatto un lavoro straordinario ed anche gli straordinari per risistemare lo scooter dopo la scivolata. Armando Di Pasquale è una persona straordinaria: mai una pressione, mai un rimprovero”. E va via, accarezzando il numero 52 nascosto dietro lo scudo del suo Zip. La sorpresa della giornata è certamente Marco Pelloni: il ragazzo sta dimostrando buone doti ed è in grado di viaggiare con i big della categoria in cui certamente lo vedremo il prossimo anno. Il secondo posto per pochi millesimi la dicono lunga sul suo talento. Fotofinish anche per la terza piazza ed è Antonio Del Mastro che sale sul podio dopo una bellissima lotta con Daniele Picca: “Ci voleva una gara così – racconta ridendo il pompiere volante – Potevo finire a podio anche nel Trofeo Italia ma la scivolata di Melone mi ha tolto quella soddisfazione. Qui siamo riusciti a concretizzare tutto il lavoro svolto nell’anno ed è una grande iniezione di fiducia per la Fusco Racing. Siamo sulla buona strada”. Grande protagonista anche Nicolò Baldi: “ho il giro più veloce ed è la prima volta quest’anno che un SuperScooter ci riesce – afferma il pilota preparatore della Ni.Ba – ho dato il massimo e sono riuscito a riagganciare il gruppo di testa, Meglio di questo con il Runner non si poteva fare”. Ilio Ascione
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La partenza dell’ultima gara del Nazionale ad Adria: ci si gioca il tutto per tutto!
Davide Zenari (24) è stato un vero mastino dal primo all’ultimo giro, ma nella roulette dell’ultimo giro ha dovuto accontentarsi di un secondo posto meritatissimo. Trofeo Nazionale Scooter Velocità Malossi Adria International Raceway - 03/10/2010
Classifica Gara
AVE, MAX!
Max “Gladiatore” Mendogho (1) è partito con l’idea di vincere e ce l’ha fatta anche quest’anno: il numero uno rimarrà per il secondo anno di fila sul suo cupolino. E’ un avvenimento che accade di rado nei Trofei Malossi!
Mendogho il “Gladiatore” fa il bis e si tiene stretto il suo numero uno; secondo posto per Zenari e terzo per Santo Russo
Sconvolgenti!
Finale incandescente per il Trofeo Nazionale Scooter Velocità Malossi con 6 piloti in lizza per il titolo più prestigioso dei trofei promossi dalla Race Service: sull’International Raceway di Adria Mendogho è il leader ma deve stare attento a Russo, Gabellini, Grilli, Anastasi e Zenari, tutti matematicamente in corsa per il rinato campionato in autodromo. Un piccolo errore e la stagione salta. Lo sa bene il romano e lo sanno bene gli inseguitori. Primo turno di prove e pista non perfetta per la pioggia della notte. I big ci danno comunque dentro ed alla fine Max Mendogho sale in cattedra con un buon tempo, davanti a Zenari, Russo e Bortolato. Secondo turno e pista perfetta. Vanno tutti in progressione con Santo Russo che fa la lepre. Davanti si alternano lui e Zenari, mentre Mendogho fa il tempo girando da solo. Alla fine il toscano strappa la pole in 1’34”879 davanti al veneto staccato di 3 centesimi ed al romano dietro di due decimi. L’ultimo posto della prima fila va a Grilli, tenace a combattere con il piemontese Boccardo, in gran forma ad Adria: l’umbro riesce nell’impresa sotto la bandiera a scacchi, lasciando in seconda fila Boccardo, Bortolato, Gabellini e Anastasi. Primo dei piloti con i Superscooter è il solito Baldi che precede di pochissimo il sempre più sorprendete Andrea Minischetti. Nel pomeriggio di domenica prende il via l’ultimo atto del trofeo Nazionale Scooter Velocità. Parte fortissimo la prima linea ma la
www.
seconda è lì che incalza. Santo Russo prende il comando delle operazioni ma dietro Zenari è un mastino e non gli lascia respiro. Il pilota di Motauto prova a mettere più volte le ruote avanti ma Russo sa che deve vincere per non lasciare speranze a Mendogho. Il romano della D&D si mette dietro ma ha da fare i conti nei primi giri con Gabellini a caccia dell’ennesimo podio. Subito fuori Calabrò, seguito poco dopo dall’altro messinese Nicola Anastasi. Il terzetto di testa va via in scioltezza con Russo e Zenari che combattono ad ogni curva e Mendogho che viaggia di conserva. Grande sfida anche per il quarto posto: Gabellini, Bortolato, Grilli, Boccardo e Baldi danno spettacolo ma perdono terreno rispetto al gruppo di testa. Baldi all’improvviso rallenta per un problema alla cinghia lasciando la compagnia degli Zip. Su di lui rinviene Gottardello che sente odore di impresa nella SuperScooter. L’ultimo giro è da paura: Max Mendogho, fino a questo momento “nascosto” cambia passo e, approfittando dello scooter fresco va via di prepotenza segnando il giro più veloce. Russo e Zenari provano a contrastarlo ma non c’è nulla da fare. Il veneto resisterà fino all’ultima curva ma poi il campione romano vince con 110 millesimi di vantaggio e si aggiudica il titolo: “Bello, bello – continua a ripetere Max – ho cominciato la stagione con alcuni problemi ed io non ero in forma. Poi da Binetto abbiamo cambiato marcia ed ho infilato 3 vittorie consecutive. La vittoria è di tutto il
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Santo Russo (5) si è visto sfuggire il titolo tra le mani come lo scorso anno: ugualmente complimenti al toscano che si è battuto ad ogni gara. Paolo Gabellini (8) ha chiuso quinto assoluto nella gara finale del Nazionale ad Adria.
Omar “Pittore” Bortolato (4) ha chiuso in quarta posizio team: grazie a Daniele e Sandro ed anche al mio compagno di squadra Nicola Anastasi, vincitore a Castelletto”. Davide Zenari è tornato in grandissima forma. Il veneto mancava da 3 anni nel Trofeo ed ha dimostrato una grandissima continuità di risultato: “Ci ho provato per tutta la gara a mettere il mio sigillo – afferma Zambo – ma Mendogho ci ha fatto combattere davanti rimanendo nascosto. Poi ha cambiato passo e non c’è stato nulla da fare. Mi sono divertito tantissimo ed ho ritrovato avversari di grande spessore”. Santo Russo chiude terzo in gara e secondo in campionato: “Come lo scorso anno – racconta un po’ sconsolato - Arrivo qui con due punti di distacco ed un infortunio. Questa volta avevo una piccola frattura al malleolo. Ma al di là di questo ci ho messo l’anima in gara. Non ho saputo cambiare ritmo all’ultimo giro. Faccio i complimenti a Max, è una grande avversario ed un amico”. Fra i SuperScooter spunta ancora una volta Nicolò Baldi: il salernitano questa volta stringe i denti ed ha ragione di Gottardello nell’ultima curva. Vittoria pulita per Max Mendogho, oltre ogni dubbio: prima della partenza è stata cambiata d’ufficio la benzina ai primi tre della griglia e poi in verifica è stato smontato completamente lo scooter di Mendogho e verificati accuratamente anche quelli di Zenari e Russo: “Se c’erano delle voci sono state smorzate – dice Santo Russo – lo scooter di
Max ha passato le verifiche: la vittoria è sua, di pulizia di guida e di tattica”. Cinque gare in autodromo, griglie piene, grande spettacolo e risultati incerti fino alla fine: Il Trofeo Nazionale Scooter Velocità è tornato in perfetta forma, regalando a tutti emozioni indimenticabili. Max Mendogho conquista l’alloro 2010 e lancia la sfida per il 2011 dove sarà ancora più difficile con l’arrivo annunciato di nuovi rider e vecchie conoscenze: tutti in grado di regalare ai Trofei Malossi lo spettacolo che merita. Ilio Ascione Mendogho festeggia il secondo titolo consecutivo.
Cla 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 nc nc
1 24 5 4 8 74 36 35 7 91 333 34 84 46
Pilota Mendogho M. Zenari Davide Russo Santo Bortolato Omar Gabellini Paolo Grilli Gianluca Boccardo Sergio Baldi Nicolò Gottardello Marco Bressan Stevis Minischetti Andrea Cipriani Marco Anastasi Nicola Calabrò Letterio
Team D&D Motauto Minischetti Motauto Racing Gabellini Moto Scooternos Boccardo Ni.Ba.Racing Minischetti ASD Peschiera Minischetti LG Moto D&D Lillo Calabrò
Punti 25 22 20 18 16 15 14 13 12 11 10 9 1 1
Classifica di Trofeo Cla 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17
1 5 8 74 24 84 36 35 4 7 46 333 34 61 43 33 97
Pilota Mendogho Massimo Russo Santo Gabellini Paolo Grilli Gianluca Zenari Davide Anastasi Nicola Boccardo Sergio Baldi Nicolò Bortolato Omar Gottardello Marco Calabrò Letterio Minischetti Andrea Cipriani M. Ferraguti Gianni Fasce Marco Ferraguti Marco Magrone Marco
Team D&D Minischetti Gabellini M. Scooternos Motauto R. D&D Boccardo Ni.Ba.Racing Motauto R. Minischetti Lillo Calabrò Minischetti LG Moto Ferraguti Borgna Scooter Ferraguti AM Crotti
Tot 105 98 88 85 84 69 67 67 63 59 45 43 30 11 10 9 1
Il podio con Mendogho, Zenari e Russo
ORGANIZZAZIONE/COMUNICAZIONE
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NEXT ROUND: 12 E 13 MARZO - MEETING & TEST 2011
Una partenza da pelle d’oca per la ScooterMatic Extreme Italia sul rettilineo di Adria!
Santo Russo (5) si piazza al secondo posto dopo aver lottato come un leone. Trofeo ScooterMatic Extreme ITALIA
Max Mendogho (1) ha vinto anche nella ScooterMatic Extreme Italia: rimane la soddisfazione del successo ma ormai il titolo è già scappato, proprio a Vallelunga!
MENDOGHO L’INSAZIABILE! Carambola finale!
Non c’era nessun titolo da assegnare (giochi già chiusi da Nicola Mannino a Vallelunga) e viene fuori la più bella gara della stagione: l’ultima prova del Trofeo Malossi ScooterMatic Extreme Italia si è mostrata in tutta la sua spettacolarità. Senza conteggi di classifica e senza tattiche. Griglia piena e piloti determinati a cogliere l’ultimo sigillo stagionale ma anche ad affilare le armi per quelli che dovranno disputare anche la finale del Trofeo Nazionale. E si vede Santo Russo: il toscano decide di correre per misurarsi con gli ex compagni di avventura. In prova fa forte, molto, ma Mendogho, che vuole abdicare almeno con il secondo posto in classifica, spara un tempone nelle prime tornate e chiude il discorso, davanti a Russo, Melone e La Lingua. Secondo turno e Mendogho fa il diavolo a quattro: una dimostrazione di forza paurosa che spedisce Russo ad un secondo e 2 e gli altri ancora più attardati. In griglia si conferma la prima fila del mattino, mentre dietro ci sono Boccardo, Morgante, Bonomo e Del Mastro. Gabellini riesce a rimediare alla sfortuna (questa volta è una pipetta che fa le bizze) e si qualifica in terza fila, davanti al campione Italia Nord Scattolini ed al primo dei SuperScooter Marco Gottardello. Si spegne il semaforo e davanti parte un trenino di 9 piloti: si gioca di scia e staccate ed il pubblico è in visibilio. In testa si alternano tutti, ma a tirare di più sono Russo, La Lingua e Melone. Gran gara per Angelo Morgante ma il messinese commette un’ingenuità al quarto giro e riparte staccato. Rimangono in otto e gli ultimi due giri di Adria sono al cardiopalmo. Tutti sentono odore di grande impresa ed il gruppo si compatta all’inizio dell’ultimo giro, con Santo Russo che transita avanti a Melone, La Lingua, Mendogho, Del Mastro, Boccardo, Gabellini e Bonomo. Max Mendogho capisce
www.
prima di tutti il momento buono e alla fine del secondo rettilineo viene fuori di prepotenza: il piccolo vantaggio lo terrà fuori dai guai. Russo si accoda al romano ma dietro sgomitano tutti gli altri. Lo scooter di Mendogho è un fulmine e Santo Russo ci mette tanto di suo per rimanere incollato e provare l’eventuale colpaccio all’ultima curva. Il toscano però sembra spacciato perché gli Zip della DPS (con Melone e La Lingua) vanno quanto quello di Mendogho, se non di più. All’ultima curva Max si infila per primo mentre dietro Melone (all’interno) perde il controllo del mezzo e scivola, portandosi dietro gli incolpevoli Gabellini, La Lingua, Bonomo e Del Mastro. Sul traguardo passa primo Mendogho con un decimo di vantaggio su Santo Russo, mentre va benissimo ad un super Boccardo (ultimo del gruppetto) che evita la caduta multipla e taglia in terza posizione, davanti all’ottimo Francesco Bonomo (impegnato in uno slalom fra gli avversari a terra) e Morgante risalito con gran caparbietà. Sesto posto per Scattolini, davanti a Gabellini, Sartori e Bressan, primo dei SuperScooter dopo una gara tiratissima con Gianni Ferraguti (finito a terra al penultimo giro), Marco Gottardello e Marco Ferraguti. “Mi assumo tutte le colpe di quanto accaduto – confessa Alessandro Melone – Ero all’interno ma ho perso il controllo dell’anteriore tirandomi dietro tutti gli altri. Peccato perché sia io che Riccardo La Lingua avevamo la possibilità di andare a vincere. Chiedo scusa a tutti”. Mendogho è felicissimo: “Che finale di stagione, quattro vittorie consecutive nell’Italia – dice il romano – se solo fossi partito meglio avrei conquistato anche questo titolo. All’ultimo giro ho capito che bisognava dare il tutto per tutto perché rimanere in gruppo è sempre rischioso: ho avuto ragione”.
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Max Mendogho mette a segno la quarta vittoria di fila e abdica con onore; secondo posto per Russo e terzo per Boccardo
Adria International Raceway - 03/10/2010
Classifica Gara Pos.
Santo Russo è soddisfatto del secondo posto: “Per me era un allenamento e volevo vedere da vicino Max, prima della sfida decisiva del TNSV – confessa il toscano - Ma qui andavano forte tutti, anche quelli che non ti aspetti. Bravi tutti, bisogna dirlo”. Per Sergio Boccardo una stagione da incorniciare. Il veterano dei Trofei Malossi aveva bisogno di un risultato come questo: “ero in corsa per il titolo Italia Nord che mi è sfuggito all’ultima gara – confessa il piemontese – io stavo bene e lo scooter mi ha assistito fino all’ultimo. Devo dire che sono stato anche fortunato ad Adria: ho trovato un varco fra gli avversari che scivolavano e sono passato indenne. Capisco la voglia di vincere ma in quella curva in otto non si passa”. Sorride Bressan.Il veneto tira fuori la solita gara magica di Adria: “Beh è un po’ la gara di casa e ci tengo – racconta il pilota di Peschiera – Adria mi piace in particolar modo
Sergio Boccardo (36) chiude il podio con il terzo posto in gara. e riesco sempre a fare ottime performance. Peccato che ho dovuto saltare qualche corsa quest’anno perché potevo dire la mia in questa stagione”. Alla fine comunque facce sorridenti per tutti: i principali protagonisti sanno di trovare nuovi avversari per la prossima stagione del Trofeo Malossi Scootermatic Extreme Italia che si preannuncia ancora più spettacolare del 2010. Ilio Ascione
Il podio della ScooterMatic Extreme Italia premia vincitore Mendogho davanti a Russo e Boccardo.
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
1 5 36 29 107 12 8 20 91 7
Pilota
Team
Mendogho M. Russo S. Boccardo S. Bonomo F. Morgante A. Scattolini D. Gabellini P. Sartori R. Bressan S. Gottardello M.
D&D Moto Minischetti Boccardo Marmitta Peppino Morgante Perinelli Engines Gabellini Engines Motauto Racing ASD Peschiera S. Minischetti
25 22 20 18 16 15 14 13 12 11
11. 33 Ferraguti M. (Ferraguti) 10; 12. 27 Ribul N. (Beta Racing) 9; 13. 32 Olivieri C. (Olivieri) 8; 14. 69 Seminerio F. (Seminerio) 7; 15. 333 Minischetti A. (Minischetti) 6; 16. 30 Lipari M. (Boccardo) 5; 17. 49 Franco M. (Fey Race) 4; 18. 4 Bortolato O. (Motauto Racing) 3; 19. 97 Magrone M. (A.M. Crotti) 2; 20. 21 Melone A. (D. P. S.) 2; 21. 83 Del Mastro A. (Fusco Racing) 2; 22. 43 Bruzzone D. (Borgna Scooter) 2; nc 58 La Lingua R. (D. P. S.) 1; nc 61 Ferraguti G. (Ferraguti) 1
Classifica Trofeo Pos.
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
66 1 29 58 36 8 21 20 12 69
Pilota
Team
Mannino N. Mendogho M. Bonomo F. La Lingua R. Boccardo S. Gabellini P Melone A. Sartori R. Scattolini D. Paduano A.
Mannino Racing D&D Moto Marmitta DPS Team Boccardo Gabellini Moto DPS Motauto Racing Perinelli Engines Ni.Ba. Racing
197 192 173 171 169 166 163 160 158 145
11. 55 Sambucci S. (Sambucci Moto) 132; 12. 2 Milone D. (Pino Racing) 132; 13. 28 Bona F. P. (Pino Racing) 131; 14. 87 Scianna I. (TZT Racing) 126; 15. 30 Lipari M. (Boccardo) 108; 16. 83 Del Mastro A. (Fusco Racing) 102; 17. 49 Franco M. (Fey Race) 97; 18. 5 Russo S. (Minischetti) 95; 19. 32 Olivieri C. (Olivieri) 95; 20. 36 Pintacoda B. (Marmitta) 93; 21. 107 Morgante A. (Peppino Morgante) 91; 22. 57 Pintacoda M. (Birilli Racing) 86; 23. 91 Bressan S. (ASD Peschiera Scooter) 83; 24. 69 Seminerio F. (Seminerio) 77; 25. 71 Spadoni O. (Fey Race) 76; 26. 7 Gottardello M. (Minischetti) 74; 27. 9 Morreale E. (Baiamonte) 70; 28. 112 Trovato P. (Trovato) 68; 29. 9 Picca D. (D&D Moto) 68; 30. 174 Parodi L. (Borgna Scooter) 67; 31. 59 Monaco C. (Monaco Racing) 67; 32. 35 Baldi N. (Ni. Ba. Racing) 65; 33. 33 Ferraguti M. (Ferraguti) 58; 34. 5 Mancuso G. (Baiamonte) 58; 35. 46 Calabrò L. (Lillo Calabrò) 57; 36. 157 Fusto C. (Borgna Scooter) 47; 37. 64 Mannone G. (DEV Corse) 40; 38. 27 Ribul N. (Beta Racing) 36; 39. 84 Anastasi N. (D&D Moto) 34; 40. 97 Magrone M. (A.M. Crotti) 33; 41. 26 Andreazzoli M. (Ninja Scooter) 39; 42. 333 Minischetti A. (Minischetti) 30; 43. 59 Marino F. (Marino) 26; 44. 45 Marconato L. (Motauto Racing) 24; 45. 164 Rizzo P. (M.R.T.) 21; 46. 43 Bruzzone D. (Borgna Scooter) 21; 47. 85 Alongi S. (Marmitta) 19; 48. 6 Cusenza N. (Gugliuzza) 16; 49. 61 Ferraguti G. (Ferraguti) 15
La grinta e la determinazione di Bonomo (29) lo premiano con il quarto posto assoluto! Una gara tutta all’attacco per Morgante (107) che chiude quinto!
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La partenza della ScooterMatic Extreme Nord. C’è in palio il titolo!
Marco Pelloni (50) chiude secondo ma a pari punti con Fordiani e conquista così il suo primo titolo ScooterMatic Extreme Nord!
SUPER PELLO !
La vittoria è di Fordiani ma a paripunti con il nuovo campione Nord, Marco Pelloni; sul podio con loro Bruzzone
Salgono sul podio Fordiani, Pelloni neo campione Nord e Bruzzone. A destra: è suo agio nei curvoni veloci di Adria e chiude terzo assoluto Bruzzone (22).
Che duello! Il leader della classifica si conferma anche ad Adria in una delle giornate più esaltanti del 2010: Marco Pelloni con una vittoria e un secondo posto vince il titolo del Trofeo ScooterMatic Nord, dopo aver dato battaglia a Graziano Fordiani, grande combattente e vincitore di giornata per il successo in gara 2. I due protagonisti precedono Bruzzone, sempre veloce ma costretto agli straordinari per contenere gli attacchi dei suoi avversari, mentre festeggia solo a metà Marco Berlini, che ha conquistato la pole ma non si è neanche schierato in gara 1: la terza posizione in gara 2 avrebbe potuto significare podio di giornata. Sulla scia dell’entusiasmo Pelloni si è schierato anche nella gara della Malossi Day Cup, che ha concluso secondo dietro al campione 2010 Melone. I piloti Nord hanno corso le loro finali insieme ai partecipanti al Trofeo delle Regioni dove erano schierati anche i protagonisti del Trofeo ScooterMatic Sud che ha concluso la stagione a Vallelunga con la vittoria di Mastroberti, per l’occasione di nuovo in sella ad un SuperScooter come nella stagione dell’esordio nei Trofei Malossi, questa volta però si tratta di un Gilera Runner. Il primo turno di crono del mattino è proprio quello della ScooterMatic Nord, con una pista ancora in ombra che non permette tempi importanti. Sono i piloti del Trofeo delle Regioni i più forti mentre si fa vedere poco il leader del campionato Pelloni. Il secondo turno è nettamente più veloce e comandato nei primi minuti da Bruzzone,
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ma Marco Berlini, convincente per tutta la stagione e che prende la testa in 1’38”465 seguito a 2 decimi da Fordiani. Pelloni si porta al terzo posto davanti a Bruzzone. Tosi apre la seconda fila, staccato di 1 secondo dal leader. Non prende parte a gara 1 l’autore della pole Berlini e questo dà il via libera a Pelloni che volendo chiudere presto la partita prende la testa su Fordiani mentre Sciarrino si prende 30 secondi sul tempo di gara a causa di una partenza anticipata. Errore per Musella che scivola alla esse nel secondo giro e riparte diciassettesimo. Intanto
Pelloni e Fordiani vanno in fuga, mentre Bruzzone fa da tappo e deve contenere l’arrivo di Gargiulo che lo passa al terzo giro. Pelloni molla leggermente il gas ma rimane saldamente in testa su Fordiani, Reale ha un problema al suo Zip proprio all’ultimo giro e lascia passare Bruzzone. Al traguardo passano Pelloni su Fordiani, Gargiulo, Bruzzone e Miniero. Sciarrino dopo la penalità chiude quattordicesimo. Parte ancora forte Pelloni, ma Fordiani lo passa e va lacomando, con Berlini che si mette fisso in terza posizione. Sciarrino parte giusto in gara 2 ma commette un
Bella prestazione per “Mattinik” Miniero (18) che chiude quinto assoluto.
Quarto posto per Garlato (8) che ben figura ad Adria.
errore e scivola e si trova a fondo classifica, al passaggio successivo tocca a Gargiulo e anche lui riesce a risalire in sella. Fordiani tiene ancora la testa della gara e resiste agli attacchi di Pelloni che si può anche permettere di rischiare mentre Berlini tiene il ritmo dei primi e precede
Bruzzone, alle prese con Pedretti, Garlato, Musella, Miniero e Tosi. Fordiani vuole la vittoria e dopo aver perso la leadership si affianca a Pelloni e si riporta davanti a tre giri dalla fine anche se al passaggio successivo è di nuovo Pelloni in testa e allunga ancora all’ultimo giro, ma il toscano non si accontenta del secondo posto ed esce fortissimo dall’ultima curva freddando Pelloni sul traguardo. Berlini chiude terzo con 5 secondi di vantaggio sul gruppo comandato da Bruzzone che tiene dietro Pedretti e Garlato. Musella cade a pochi metri dalla fine. Alvise Ulrich
Trofeo Scootermatic Nord Circuito Kart Planet (CN) - 04/07/2010
Classifica Gara Pos
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
16 50 22 8 18 150 48 155 21 65 15 111
Team
G1
G2
Fordiani Corse Ferraguti Borgna Scooter Motauto Racing Erreemmeracing Garda Moto NS MT MVT MT NS MT
22 25 20 16 15 15 14 1 1 1 13 1
25 22 18 15 12 12 11 20 16 14 1 1
47 47 38 31 27 27 25 21 17 15 14 2
Classifica Trofeo Pos.
Graziano Fordiani (16) sale sul gradino più alto del podio ad Adria!
Pilota
Fordiani G. Pelloni M. Bruzzone G. Garlato G. Miniero M. Chiappin E. Vietina M. Berlini M. Pedretti G. Tosi M. Lazzoni M. Cosmi F.
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
50 18 21 8 150 65 16 10 155 22
Pilota
Team
Pelloni M. Miniero M. Pedretti G. Garlato G. Chiappin E. Tosi M. Fordiani G. Chiaramonte N. Berlini M. Bruzzone G.
Ferraguti Erreemmeracing MVT Motauto Garda Moto MT Fordiani Corse Perinelli Eng MT Borgna Scooter
205 173 161 138 128 125 122 119 106 84
11. 82 Boccacci A. (Team Boccacci) 73; 12. 222 Scarrone T. (M. C. Alassio) 64; 13. 19 Tognarelli F. (D&D Moto) 40; 14. 15 Lazzoni M. (NS) 39; 15. 6 Borgna M. (Borgna Scooter) 39; 16. 48 Vietina M. (NS) 25; 17. 7 Fogliani A. (Serra Racing) 21; 18. 111 Cosmi F. (M.T.)2
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Luigi Pannone (41) alla sua prima uscita nella TMax Cup chiude al secondo posto!
RUSSO... SANTO SUBITO!
Santo vince la quarta gara su cinque e “soffia” al fratello Marco,qui terzo, il numero uno. Secondo posto per uno stratosferico Luigi Pannone.
Marco Delmastro (28) ha faticato più del previsto e l’arrivo di Pannone l’ha fatto scendere dal podio in un weekend difficile
Il “fratricida”! Poteva essere quasi una formalità per il pilota di punta del Team Minischetti, ma Santo Russo, che qui ad Adria si giocava anche il titolo del Trofeo Nazionale Scooter Velocità non ha voluto lasciare nulla al caso e ha dominato ancora una volta prove e gara segnando il record della pista di Adria per i TMax Malossi. Matematicamente era ancora in lizza per il titolo il fratello Marco, che però ha capito subito che anche oggi non ce n’era e si è dovuto accontentare del terzo gradino del podio di giornata consegnando il titolo 2010, che deteneva lo scorso anno, al fratello. Sul secondo gradino del podio è salito un nome nuovo per molti ma una vecchia conoscenza per chi ha bazzicato li Trofeo Malossi Scooter Velocità: Luigi Pannone, che si sente di nuovo a casa dopo 10 anni di assenza, alla sua prima gara nella TMax Cup va subito alla grande e si piazza alle spalle di Santo. Fuori dal podio per manifestata insufficienza telaistica è Marco Delmastro, che con il TMax vecchia versione non può riuscire a contrastare neanche con la migliore guida e il migliore aiuto del suo team la supremazia del più leggero e piantato TMax 2008. A rendere la quinta gara della stagione ancora più divertente hanno corso insieme i piloti italiani e i francesi della TMax Cup France, che hanno girato però più lenti rispetto ai nostri top drivers. Santo Russo non aspetta un minuto nelle crono e si porta subito in testa in 1’35”422 seguito dal primo dei francesi Lavorel, ma Marco si piazza in seconda posizione insieme a Pannone, lasciando il francese in quarta. Santo è indoma-
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bile e batte subito il record della pista: 1’33”221 è un tempo stratosferico, tanto che Marco è ora staccato di un secondo. Delmastro prova a tenere il ritmo dei primi e si gioca la terza piazza con Pannone mentre Lavorel, sempre il più forte tra i francesi in pista apre la seconda fila davanti a Steichen, D’Elia e Luperini, che a fine turno gli soffia la quinta posizione. Santo tira un po’ il fiato nel secondo turno e lascia andare in testa il fratello che con 1’33”6 si porta a 4 decimi dalla pole ma già il giro successivo si concentra e torna in testa. Pannone è la terza forza in campo davanti a Delmastro. Lavorel, torna quinto,ma a fine turno è scavalcato ancora da Luperini. I fratelli Russo non potevano lasciare il secondo turno senza show e record: Santo lima la pole in 1’33”127, Marco è dietro di soli 33 millesimi. Pannone è terzo dietro di 5 decimi mentre Delmastro chiude la prima fila ma staccato di 1”5 dai pratesi. Buono lo spunto di Delmastro in partenza della gara, anche se dopo poche curve si deve accodare al trenino comandato da Santo, Marco e Pannone. Lavorel si prende 4 secondi solo al primo giro, e si capisce subito che non è in grado di influenzare la lotta per la vittoria di gara e di campionato. Anche Delmastro comincia a perdere contatto con i primi, mentre Pannone s’infila tra i due toscani con facilità. Dopo 3 giri Santo Russo stacca il giro veloce mentre Marco si fa mangiare qualche centesimo da Pannone; Delmastro, terzo degli italiani e quindi sul podio si guarda la gara da spettatore, troppo indietro per riprendere i primi ma anche troppo avanti
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Marco Russo (1) abdica in favore del fratello Santo ma chiude la gara di Adria col sorriso per il terzo posto e per un bel duello con Pannone.
Santo Russo (5) ce l’ha fatta: col successo di Adria è il nuovo campione della TMax Cup!
per farsi raggiungere da Luperini, che ha già un gran da fare per rispondere agli attacchi di Lavorel e Terrone. La bagarre tra gli inseguitori facilita il compito di Santo Russo a cui basta un piazzamento per vincere il Trofeo 2010; dietro di lui Marco non è tranquillo perchè a 2 giri dalla fine Pannone tenta al secondo curvone di passare davanti e ci riesce. Delmastro li guarda da lontano, oltre 9 secondi dal podio e con 13 di vantaggio su Luperini attaccato da Lavorel che lo passa alla esse ma cede al traguardo la sua posizione. Pannone allunga all’ultimo giro, dietro a Santo Russo che batte un altro record
della pista: 1’33”108 e vince per la quarta volta nella stagione. Terzo e a podio il campione 2010 Marco. Delmastro è quarto davanti a Luperini che brucia in volata Lavorel.
TMax Cup Malossi Day Cup Prende un po’ di fiato Santo Russo che non si schiera nella finale della Malossi Day Cup classe TMax, che vale anche come seconda manche del Trofeo Francese. Il comando è comunque di un toscano, Marco, che tiene dietro Pannone, Lavorel, Delmastro e Luperini. La leadership del toscano dura 2 giri perché poi passa Pannone
mentre Del Mastro liquida Lavorel, con Luperini che ci pensa il giro successivo. Russo tiene il passo di Pannone, mentre Delmastro procede solitario come in gara 1 con margine sulla coppia Lavorel-Luperini che sono staccati di pochi centimetri. Russo studia l’avversario e tenta il tutto nell’ultimo giro, ma la gara si risolve ancora una volta all’ultima curva: vince Pannone per 2 decimi su Marco Russo. Delmastro ancora da solo taglia terzo e completa il podio. Lavorel interrompe la scia italiana passando Luperini, poi Liotaud, D’Elia e Terrone. Alvise Ulrich T-Max Cup Malossi Yamaha
La festa del podio con Santo Russo davanti a Luigi Pannone e Marco Russo.
Adria International Raceway - 3/10/2010
Classifica Gara Cla 1 2 2 4 5 6 7 8
Quinta piazza per Cristian Luperini (7), in buona condizione ad Adria e divertito dalla lotta con i francesi.
5 12 1 28 7 222 9 58
Pilota Russo Santo Pannone Luigi Russo Marco Delmastro Marco Luperini Cristian D’Elia Angelo Russo Giuseppe Rossi Pierpaolo
Team Minischetti Superpann Minischetti GFR Alberix Nuovo Team Scooter Gp Russo Racing Rossi
Punti 25 22 20 18 16 15 14 13
Classifica Trofeo Cla 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
La sportività tra Luigi Pannone (41) e Marco Russo (1) dopo il bel duello di Adria!
5 1 28 9 7 58 222 12 88 53
Pilota Russo Santo Russo Marco Delmastro Marco Russo Giuseppe Luperini Cristian Rossi Pierpaolo D’Elia Angelo Pannone Luigi Gianazza Roberto Ferrara Francesco
Team Minischetti Minischetti GFR Alberix Russo Racing Nuovo Team Rossi Scooter Gp Superpann Show Bike Show Bike
Punti 122 105 100 78 71 69 61 22 20 15
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Simone Pellegrino (18) chiude terzo in gara ma si aggiudica il titolo italiano GP80!
un PELLEGRINO ad ADRIA
In alto: la partenza dei GP80 ad Adria!
La vittoria di Adria va a Villani davanti a Gammino; Simone Pellegrino chiude terzo e si aggiudica il titolo; infortunato Chianese.
decimi che viene scavalcato anche da Simone Pellegrino. Alla bandiera a scacchi migliorano ancora i primi 2: Dumont stacca un 1’39”596, Villani risponde sfiorando il muro dell’1’40 e lascia indietro Simone Pellegrino di 7 decimi. L’ultima zampata per la prima fila la dà Gammino, che lascia a Chianese la quinta posizione. Com’era prevedibile Dumont parte solitario al comando con Villani che cerca di reggere il confronto e Chianese subito fortissimo dalla seconda fila. La gara del napoletano dura però meno di un giro perché alla esse cade ed è costretto ad abbandonare la gara per un infortunio alla clavicola. Il francese prende già un buon margine di vantaggio ma il gruppo è compatto e Villani viene passato da Gammino, ma gli si incolla allo scarico. Simone è quarto davanti al fratello che precede Ciampa, Volpi e Barbato. Al quarto giro, mentre Dumont è ormai fuori dalla portata di tutti con 2 secondi di vantaggio, Villani riesce a smarcarsi da Simone e si avvicina pericolosamente a Gammino, davanti di soli 2 decimi, e cerca di sorprenderlo ritardando le staccate. La battaglia per la piazza d’onore. Ma che con classifica separata determina la vittoria nella finale per gli italiani si risolve negli ultimi giri: il bolognese passa Gammino
Secondo gradino del podio per Valerio Gammino (72).
al tornantino e i due insieme cercano di tirarsi per raggiungere Dumont. Simone quarto gira solitario mentre è il gruppo degli altri italiani dietro di lui che dà spettacolo con Francesco, Ciampa e Genny Barbato che si alternano a tirare la volata. Villani tenta il tutto all’ultimo giro, stacca di 4 decimi Gammino e va alla ricerca di Dumont che riesce a superare al tornantino ma il francese risponde. Alla bandiera a scacchi Dumont mantene la testa per un decimo su Villani e 3 su Gammino. Quarto è Simone su Ciampa, Barbato e Francesco. Giro veloce di Gammino: 1’38”992. Nella seocnda gara, valida per il campionato francese e per la Malossi Day Cup la lotta per la vittoria è tra Villani e Dumont con il francese che non vuole cedere il passo al bolognese. Gammino tiene ancora testa a Pellegrino, mentre l’esordiente 2009 Greco, è già quinto ma staccato di parecchie lunghezza dai primi e incalzato per gran parte della gara da Ciampa. La sfida Italia – Francia si conclude nelle ultime battute, con il bolognese che tenta il tutto nel tratto misto prima del traguardo ma all’uscita sul rettilineo sbuca solitario Dumont preceduto da Gammino e Villani, che taglia terzo su Simone Pellegrino. Alvise Ulrich
Bella vittoria nella classifica italiana per Francesco Villani (49), secondo assoluto nella classifica mista con anche i francesi.
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Classifica Gara Cla 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 nc
49 72 18 90 44 17 24 63 95 30 40
Pilota Villani F. Gammino V. Pellegrino S. Ciampa A. Barbato G. Pellegrino F. Volpi M. Greco A. Mastrosimone N. Malandrino F. Chianese A.
Team Villani Pellegrino Pellegrino Ciampa Nerone Ni.Ba.Racing Volpi Giemme MA-SA Pellegrino Racing Nerone Racing
Pilota Pellegrino S. Gammino V. Chianese A. Villani F. Barbato G. Volpi M. Pellegrino F. Mastrosimone N. Greco A. Sansanelli N. Ciampa A. Costabile U. Bianculli G. Russo M. Malandrino F. Miraglia M.
Team Pellegrino Pellegrino Nerone Villani Nerone Volpi Ni.Ba MA-SA Giemme MA-SA Ciampa Nerone BMK Minischetti Pellegrino Minischetti
Tot 25 22 20 18 16 15 14 13 12 11 1
Classifica Trofeo Cla 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16
18 72 40 49 44 24 17 95 63 21 90 82 77 63 30 96
Punti 205 192 180 169 160 158 157 136 122 119 117 116 97 47 43 21
SIl momento del podio con Villani e il suo team trionfanti davanti a Gammino e Simone Pellegrino, neocampione di specialità!
Spettacolari! La famiglia Pellegrino mette finalmente il suo nome nel Trofeo GP80 Malossi. Dopo la strepitosa stagione di Francesco lo scorso anno, persa per un soffio contro il campione Nord Ottaviani, il fratello minore Simone si sposta nel Trofeo Nord e quest’anno domina il campionato di zona ma non fallisce le finali e si aggiudica il Trofeo italiano. Simone riesce ad avere la meglio su uno sfortunato Chianese, partito fortissimo nel Trofeo Sud a Battipaglia e dimostratosi nel corso dell’anno l’antagonista di Simone al Sud. Purtroppo nella finale di Adria è stato vittima di una scivolata che gli ha compromesso weekend e lotta per il titolo. Simone festeggia il titolo sul terzo gradino del podio di giornata monopolizzato dai piloti nord, insieme al compagno di team Gammino, giunto secondo e al dominatore di Adria, il ritrovato Francesco Villani. Il bolognese che già aveva convinto a Vallelunga,
Trofeo GP80 Adria International Raceway - 03/10/2010
ha conquistato il miglior tempo italiano nelle crono, la vittoria nella finale e ha lottato contro i francesi nella gara internazionale vinta da Dumont, dove è giunto terzo anche alle spalle di Gammino. Corrono insieme ai francesi i piloti della GP80 dove il più in palla si dimostra subito il transalpino Dumont che nelle prime fasi di cronometrate precede il leader del Trofeo italiano Simone Pellegrino, seguito dal compagno di squadra Gammino e Villani. Chianese è primo della seconda fila davanti a Francesco Pellegrino e Ciampa. Il secondo turno si apre come il primo, con Dumont imbattibile che avvicina subito il muro dell’1’40 precedendo Chianese, e Villani, che dopo qualche minuto dall’inizio del turno scavalca il leader del Trofeo Nord. Mentre Dumont abbassa ancora la pole Villani si accende e diventa l’unico ad avvicinare i tempi del francese, lasciando Chianese dietro di 8
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Quarta posizione per Ciampa (90) che ha cambiato moto. Quinto posto per il sempreverde Genny Barbato (44).
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NEXT ROUND: 12 E 13 MARZO - MEETING & TEST 2011 Baldi (35), vincitore del Nazionale e Gottardello (7), secondo nel Nazionale e nell’Italia sono i nuovi campioni del Nazionale e dell’Italia per i SuperScooter!
Baldi vince il titolo e la gara Nazionale mentre Gottardello è campione Italia, secondo dietro a Bressan vincitore in gara
SUPERSCOOTER SUPERSONICI I signori della velocità
SuperScooter in crescita esponenziale nei Trofei Malossi e spettacolo che si rinnova anche ad Adria nel Malossi Day con i protagonisti impegnati in due categorie, il Trofeo Nazionale Scooter Velocità e nel Trofeo Italia. Giochi quasi fatti nel “Nazionale” con le tre vittorie di Nicolò Baldi che avevano messo una bella ipoteca sul titolo, anche se Marco Gottardello era ancora vicino al pilota salernitano. Ad Adria il più veloce è stato ancora una volta il portacolori della Ni.Ba. Racing ritornato a guidare come ai tempi delle sfide con Giovanni Olivieri. Il pilota-preparatore è di gran lunga il più veloce sull’International Raceway mettendosi alle spalle il sorprendente Andrea Minischetti e Stevis Bressan mentre appaiono in crisi Gottardello e Cipriani, attardati da noie tecniche. In gara però il campione 2008 si riprende benissimo rimontando posizioni. Ma con Baldi non sembra esserci storia, visto il passo decisamente superiore del pilota di Bellizzi. Ma a metà gara sul Runner della Ni.Ba. cede la cinghia, costringendo Baldi ad abbassare il ritmo per terminare la gara. Gottardello gli arriva addosso nell’ultimo giro e lo passa, ma Baldi si dimentica dei calcoli e riprende ad attaccare. Il sorpasso è all’ultimo giro: “Stavo andando fortissimo e battagliavo con gli ScooterMatic ma ha ceduto all’improvviso la cinghia – ci dice Baldi – Ho pensato a chiudere la gara guidando di conserva. Ma all’ultimo giro quando GottarStevis Bressan (91) ha vinto la gara dell’Italia e ha fatto terzo sul podio del Nazionale. Marco Ferraguti (33) chiude terzo la gara dell’Italia
dello mi ha passato ho avuto un moto d’orgoglio e ho tirato il massimo dal mio Runner: mi sono infilato all’ultima curva e sono riuscito a vincere la mia classe. E’ stata una stagione fantastica”. Gli fa eco Gottardello: “Baldi è un gran pilota ed una persona leale – afferma il portacolori di Minischetti – Ha dimostrato di andar forte in tutto il campionato. Quando l’ho visto in difficoltà ho sperato di fare il colpaccio ma non sarebbe stato giusto e non mi sarebbe piaciuto. Pensa che la cinghia lo ha mollato del tutto cento metri dopo il traguardo”. Sul terzo gradino del podio sale Stevis Bressan, dopo una bellissima battaglia con il giovanissimo Andrea Minischetti, mentre Cipriani chiude in quinta posizione senza essere mai riuscito ad entrare in bagarre per i problemi del suo Gilera Runner. Nel Trofeo Malossi SuperScooter Italia la vittoria va a Stevis Bressan, che ha da rammaricarsi per aver saltato una gara mentre Gottardello, secondo di un solo decimo, va il titolo 2010. Terzo è Marco Ferraguti che chiude davanti ad Andreazzoli e Minischetti. Sfortunato protagonista Gianni Ferraguti in bagarre per la vittoria fino alla caduta al penultimo giro. Gli scooter a ruote medie danno appuntamento alla stagione 2011 con la promessa di rinnovare il bellissimo spettacolo che sono riusciti a regalare anche in questa stagione. Ilio Ascione
Le premiazioni del Nazionale e dell’Italia.
Trofeo Superscooter Nazionale
Adria International Raceway - 03/10/2010
Classifica Gara Cl 1 2 3 4 5
Pilota 35 Baldi Nicolò 7 Gottardello Marco 91 Bressan Stevis 333 Minischetti Andrea 34 Cipriani Marco
Cl 1 2 3 4 5 6 7 8
Pilota 35 Baldi Nicolò 7 Gottardello Marco 333 Minischetti Andrea 91 Bressan Stevis 34 Cipriani Marco 33 Ferraguti Marco 61 Ferraguti Gianni 97 Magrone Marco
Team Ni.Ba Racing Minischetti ASD Peschiera Minischetti LG Moto
Tot 25 22 20 18 16
Classifica Trofeo Team Ni.Ba Racing Minischetti Minischetti ASD Peschiera LG Moto Ferraguti Ferraguti AM Crotti
Tot 122 113 87 60 55 32 20 1
Trofeo Superscooter Italia Classifica Gara Cl 1 2 3 4 5 6 7 8 9 nc
Pilota 91 Bressan Stevis 7 Gottardello Marco 33 Ferraguti Marco 26 Andreazzoli Maurizio 333 Minischetti Andrea 49 Franco Marco 71 Spadoni Omar 97 Magrone Marco 43 Bruzzone Davide 61w Ferraguti Gianni
Cl 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11
Pilota 7 Gottardello Marco 49 Franco Marco 91 Bressan Stevis 33 Ferraguti Marco 71 Spadoni Omar 333 Minischetti Andrea 97 Magrone Marco 27 Ribul Nicola 26 Andreazzoli Maurizio 61w Ferraguti Gianni 43 Bruzzone Davide
Team ASD Peschiera Minischetti Ferraguti Ninja Scooter Minischetti Fey Race Fey Race AM Crotti Borgna Scooter Ferraguti
Tot 25 22 20 18 16 15 14 13 12 1
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1’39”3 1’39”4 1’39”4 1’39”5 1’39”7 1’40”1
(HAGA) PISTA: 1’38”619 RECORD DELLA ) W LO CH 699 (CUT POLE 2010: 1’37”
Signori si cambia
AGNY COURS - Mentre c’è chi si ostina a investire sui vecchi draghi in disarmo, la Yamaha punta sui giovani e pare aver fatto centro anche stavolta. Dopo Cal Crutchlow, destinato alla MotoGP dopo un solo anno in Superbike, piomba sulla scena l’irlandese Eugene Laverty che – tra la sorpresa generale – ha portato la YZF-R1 in vetta alla classifica dopo un brevissimo apprendistato nei test post gara a Magny Cours. La pioggia ha mandato in fumo la prima delle due giornate, per cui attesissime novità 2011 – Haslam sulla BMW e Haga sull’Aprilia del team Pata - hanno avuto solo poche ore di asciutto a disposizione per farsi un’idea del potenziale. James Toseland ha ripetuto per tutta la stagione quanto la R1 fosse difficile da mettere a punto e troppo severa con le gomme. Ma non ci aveva creduto nessuno, visto che mesi prima – con Ben Spies – la stessa moto volava. Laverty, disinvolto fin dal primo giorno sul bagnato, in poche ore ha preso totale dimestichezza con la quattro cilindri firmando una sequenza di giri veloci che ha lasciato di stucco i tecnici della Yamaha. Con le gomme da gara Eugene è arrivato a 1’39”3, ad appena sei decimi dal miglior giro in gara di Cal Crutchlow. A sera, pur provato fisicamente, ha insistito per saggiare anche la copertura da Superpole, limando ultemotosprint
HA) LAVERTY (YAMA HASLAM (BMW) AKI) SYKES (KAWAS A) ILI PR (A HAGA KI) FABRIZIO (SUZU CORSER (BMW)
riormente, 1’38”8. Laverty arriva dalla Supersport, come il predecessore Cal: ha ottenuto 7 vittorie in 13 gare ma ha lasciato il Mondiale al più regolare Kenan Sofuoglu. Il parallelo delle prestazioni in gara è stato largamente favorevole a Crutchlow ma al primo esame Laverty non ha fallito. «Ho superato le mie aspettative, non pensavo di adattarmi subito alla R1 - ha commentato l’irlandese che in passato ha corso anche nella 250 GP. - Non ho voluto forzare, andando avanti passo passo per conoscere la moto e non fare errori stupidi che potessero dare al team un’opinione sbagliata di me. Pensavo di dover fare più chilometri per capire la moto, invece mi sono sentito subito a mio agio». In questa prima uscita Laverty ha utilizzato la R1 ex Toseland, ereditando anche lo stesso capomeccanico, Frankie Carchedi. Con Marco Melandri, che debutterà sulla R1 l’undici novembre a Valencia, la Yamaha ha formato una coppia ben assortita – un pilota navigato e un giovane emergente – e molto temibile.
I TEDESCHI sono convinti di avere una moto potenzialmente vincente e che finora sia mancano il pilota. Leon concorda. «Il motore è fantastico, la moto è agile e molto sofisticata, pare impossibile che non abbia
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CAUSA MALTEMPO, È DURATO SOLO POCHE ORE IL PRIMO APPROCCIO CON LE NUOVE MOTO IN PREVISIONE 2011. MICHEL FABRIZIO (84) È SCESO DALLA DUCATI PER SALIRE SULLA SUZUKI, GUIDATA QUEST’ANNO DA LEON HASLAM (SOPRA). L’INGLESE DA ORA IN POI AVRÀ IL COMPITO DI RENDERE VINCENTE LA BMW.
Michel Fabrizio sulla Suzuki
MI SEMBRA DI ESSERE TORNATO A CASA MAGNY COURS – «Francesco Batta mi ha ripetuto mille volte di non fare errori, di non spingere troppo. Cosi mi sono tenuto qualche decimo in tasca!». Michel Fabrizio è felice, sereno, rilassato. La pagina Ducati si è chiusa dopo tre anni, con tante recriminazioni per quello che poteva essere e non è stato. Adesso, da unico ufficiale Suzuki, avrà il difficile compito di non far rimpiangere Leon Haslam mantenendo la GSX-R ai vertici del Mondiale. «Il mercato piloti è stato un po’ una sofferenza perché i giorni passavano e il mio management non riusciva a chiudere nessuna delle tre trattative che avevamo in corso (BMW, Yamaha e Suzuki, ndr). Ma alla fine ho trovato il meglio: la Suzuki va forte e all’Alstare ho l’impressione di essere tornato a casa».
Il ventiseienne romano ha infatti già gareggiato con la formazione di Francesco Batta nel 2003 conquistando la Stock 1000 dopo l’epico duello con Lorenzo Lanzi. Com’è andato il debutto sulla K10 ex Haslam? «Il primo giorno, con il bagnato non fa testo. Tra l’altro ho girato pochissimo. Sull’asciutto invece ho cominciato a prendere un po’ la mano. Il tempo sul giro dice poco, tra l’altro nel miglior passaggio ho perso due-tre decimi all’ultima curva perché ho trovato la bandiera rossa per un dritto di Haga». Qual è il punto di forza della Suzuki? «Non mi sono fatto ancora un’idea molto precisa perché dopo tre anni con la Ducati bicilindrica devo ancora ritrovare gli automatismi con la quattro cilindri. Il motore spinge forte, me n’ero accorto la domenica prima quando Guintoli mi passava come un missile…». Hai cominciato a personalizzare l’assetto? «Ho girato solo un giorno sull’asciutto, cominciando a toccare qualche regolazione poco prima che il test si concludesse. Il lavoro vero parte nella prossima uscita ad Aragon, in Spagna. Stavolta ho fatto cambiare solo le molle forcella e il link della sospensione, tanto per avere un’idea sulle reazioni della moto».
Quattro tappe in Italia nel 2011
AUSTRALIA (Phillip Island) 27 febbraio EUROPA* (Vallelunga) zo 27 mar PAESI BASSI (Assen) 17 aprile ITALIA (Monza) gio 8 mag STATI UNITI** (Miller) 30 maggio SAN MARINO (Misano) no 12 giug SPAGNA (Aragón) 19 giugno REP. CECA (Brno) io 10 lugl GRAN BRETAGNA (Silverstone) 31 luglio GERMANIA (Sachsenring) e mbr 4 sette 25 settembre ITALIA* (Imola) FRANCIA (Magny Cours) 2 ottobre PORTOGALLO (Portimao) 16 ottobre *da confermare
**lunedì
motosprint
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Superbike Test a Magny Cours
ancora centrato la vittoria…» è stato il primo, impegnativo, commento dell’ex Suzuki. Accompagnato nella nuova avventura dal capomeccanico Giacomo Guidotti, che ha lasciato l’Alstare dopo sei anni, Haslam ha utilizzato la versione 2010 per farsi un’idea e iniziare ad impostare il lavoro di personalizzazione. «La moto reagisce molto bene alle regolazioni che sono numerose e molto complesse, il posteriore mi è sembrato un po’ leggero e adesso sono curioso di provare l’evoluzione 2011 che dovrebbe aver ovviato a questo problema». Haslam ha girato subito bene, arrivando con facilità a eguagliare il giro veloce in gara di Troy Corser. Con la moto evo l’australiano è stato quasi un secondo più lento. Guidotti ha parlato anche del clima che ha trovato nel box recentemente squassato da polemiche interne e dal clamoroso allontanamento del ds Davide Tardozzi. «Un po’ di tensione c’era, anche perché in questo test hanno lavorato alcuni tecnici che non faranno parte dello staff 2011 - ha raccontato il tecnico toscano. - Però il potenziale è molto alto, ho visto un bello spirito. Mi sono trovato bene». HAGA è tornato in Aprilia. Il giapponese ha già gareggiato con Noale con la Superbike bicilindrica RSV (2002) e la stagione successiva in MotoGP Cube, senza lasciare grandi tracce. In cerca di rilancio dopo la negativa esperienza biennale con Ducati, Haga ha trovato fiducia nel team Pata, fusione tra le strutture di Borciani e Dfx. Per questa prima presa di contatto il giapponese ha avuto a disposizione la RSV4 ex Jakub Smrz, cioè la moto utilizzata nella prima parte dal 2010 dal test team Aprilia. L’Aprilia, per supportare al meglio il prestigioso cliente, ha lasciato in Francia cinque ingegneri del reparto corse. Al termine dell’unica giornata asciutta Haga ha ottenuto un incoraggiante 1’39”5, mezzo secondo più lento della miglior prestazione di Max Biaggi in gara. Con la Ducati ufficiale Nori, sempre in gara, aveva fatto 1’39”243. «Haga ha apprezzato la moto in generale parlando bene soprattutto del nostro controllo di trazione» ha spiegato il numero uno delle corse Aprilia, Gigi Dall’Igna, aggiornato in tempo reale sull’esito del test. «Noriyuki ha lamentato qualche problema di stabilità in frenata e nella prima uscita la squadra comincerà a personalizzare l’assetto al particolare stile di guida del pilota». Aria nuova anche in Suzuki che ha aperto il dopo Haslam con il neoacquisto Michel Fabrizio. Il romano ha girato pochismotosprint
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EUGENE LAVERTY (SOPRA) È ARRIVATO DALLA SUPERSPORT E LE HA SUONATE A TUTTI. SOTTO, NORIYUKI HAGA PARTE PER LA SUA NUOVA AVVENTURA IN SELLA ALL’APRILIA DEL TEAM PATA.
OPERATO ALLO SCAFOIDE
REA, DUE ORE SOTTO I FERRI
JONATHAN Rea è stato operato a Manchester per la ricostruzione dei legamenti dello scafoide sinistro lesionato nell’incidente in Superpole a Imola. Il danno si è rivelato più grave del previsto e l’intervento è durato ben due ore, il doppio del previsto. «I medici inglesi si sono chiesti come sia riuscito a guidare a Magny Cours con il polso in queste condizioni - ha dichiarato Rea lasciando l’ospedale per rientrare all’Isola di Man, dove risiede. - Mi hanno bloccato i tendini con due fili esterni che saranno rimossi tra un mese, non volevo finire la stagione in questo modo ma adesso l’importante è cominciare prima possibile la riabilitazione per essere in forma per i test invernali».
BMW 2011 simo il primo giorno sul bagnato, per evitare rischi, e nel secondo si è limitato a riprendere confidenza con la quattro cilindri di Hamamatsu già guidata, ma in versione Stock, nel 2003. Miglior passaggio 1’39”7, mezzo secondo più lento rispetto ad Haslam nel week-end precedente. A Magny Cours è rimasta anche la Kawasaki che ha mandato di nuovo in pista la ZX-10R già vista in azione due settimane prima a Valencia. Ancora assenti per infortunio i titolari Chris Vermeulen e Joan Lascorz, lo sviluppo è stato affidato a Tom Sykes e al neo-tester Katsuaki Fujiwara. Le Kawasaki non hanno girato sul bagnato e il secondo giorno il britannico ha concluso il lavoro con un impressionante 1’39”4: la nuova verdona sembra nata proprio bene. Prossima uscita il 25-27 ottobre al Motorland di Aragón.
NUOVO SCARICO STILE MOTOGP TROY CORSER ha portato in pista la versione 2011 della BMW S1000RR. La modifica più vistosa riguarda lo scarico accorciato e più basso, stile MotoGP. Il cambiamento più radicale però riguarda la distribuzione dei pesi: il serbatoio, parzialmente spostato sotto la sella come Yamaha e Suzuki, è stato ridisegnato per caricare maggiormente il retrotreno e ovviare ai problemi di trazione e repentina usura degli pneumatici, che finora sono stati il tallone d’Achille della quattro cilindri tedesca. È cambiato anche il forcellone. Haslam guiderà l’evoluzione nella prossima uscita ad Aragón, a fine ottobre.
Fuoristrada Varie
LA ZAMPATA DI LENZI
DA SINISTRA, FRANCHETTI, CARPANESE E MAIDA NELLA BATTERIA DI FINALE.
L’ultima vittoria è di Maida
Trial. Campionato Italiano BERCETO - Fabio Lenzi si aggiudica quasi a sorpresa il suo settimo titolo tricolore! Con i tre contendenti raggruppati in 3 punti, l’ha spuntata quello che era più indietro. Quello che forse una settimana fa non ci avrebbe creduto. Con Grattarola clamorosamente infortunatosi in un allenamento in bicicletta, e costretto ad operarsi martedì prima delle gara per sistemare i legamenti della caviglia, la lotta per il titolo riproponeva un copione già presentato all’ultima prova di due anni fa. Maurino che conduce la classifica e Lenzi che
FABIO LENZI IN AZIONE E, IN ALTO, MENTRE INDICA IL NUMERO DI TITOLI TRICOLORI VINTI: SETTE. QUESTO CAMPIONATO È STATO CONDIZIONATO DALL’INFORTUNIO CHE HA COSTRETTO GRATTAROLA A DISERTARE L’ULTIMA GARA. motosprint
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insegue. A quel tempo il pilota Gas Gas godeva di un vantaggio più cospicuo, ma la tensione gli aveva giocato un brutto scherzo. La gara di oggi avrebbe potuto rappresentare un’ottima occasione di rivincita. Ma nelle 15 zone molto viscide del percorso di Berceto, in provincia di Parma, è nuovamente emerso il bresciano, sicuramente più incline a terreni scivolosi rispetto al piemontese, che predilige quelli asciutti. Una differenza di appena 6 punti al termine, con una situazione sempre incerta ed aperta ad ogni risultato. Nel primo giro si è perso moltissimo tempo nell’ispezione delle prime 4 zone, tutte in un sottobosco ricco di muschio e terreno con scarsa aderenza. Lenzi ne è uscito con un vantaggio di 3 punti, che poi è riuscito ad incrementare fino a 5 al termine del giro. Ancora qualche errore di Maurino all’inizio della seconda tornata, che suonava come una resa. Poi invece la rimonta. Da - 8 a - 1 il suo svantaggio. Ma infine, un perentorio 5 alla zona 11 ha spianato il successo al rivale. Terzo posto per l’inglese Jack Challoner, decisamente sotto tono, forse anche poco motivato. Infatti per vincere il titolo nella categoria Internazionale, vista l’assenza di Grattarola, si sarebbero dovute verificare diverse combinazioni. Un titolo che è andato a Maurino: una sorta di consolazione per aver nuovamente fallito di un soffio quello più ambito. Successi che hanno coinciso con le incoronazioni per Cotone (TR2), Locca (TR3), Soulier (TR3-Over) e Trentini (femminile). Soulier, penalizzato di 20 punti per essere stato il vincitore dell’anno passato, è stato aiutato dal fatto che fra lui e il suo rivale Parisi si è piazzato Andreoli. In questo modo entrambi hanno raggiunto lo stesso punteggio, ma Soulier ha potuto vantare un maggior numero di vittorie. Nella TR3125 titolo per Garnero, oggi solo terzo, battuto da Zaccagnini e Zuccali. Nelle classi TR4 e TR4 over i titoli sono andati a Logi e Feltrinelli. Mario Candellone
A Maurino il titolo Internazionali TR1: 1. Lenzi (Montesa) penalità 54; 2. Maurino (Gas Gas) 60; 3. Orizio (Gas Gas) 76; 4. Vaccaretti (Beta) 90; 5. Iolitta (Beta) 93; 6. Mazzocchin (Beta) 96. IN CAMPIONATO: 1. Lenzi punti 105; 2. Maurino 105; 3. Grattarola 87; 4. Vaccaretti 69; 5. Iolitta 64. TR2: 1. Cotone (Gas Gas) penalità 112; 2. Poli (Beta) 104; 3. Cominoli (Beta) 90; 4. Garzoni (Beta) 74; 5. Saleri (Beta) 68; 6. Postal (Gas Gas) 58; 7. Catalin (Gas Gas) 55; 8. Cattaneo (Gas Gas) 49; 9. Di Bacco (Beta) 39; 10. Gilardini (Montesa) 32; 11. Rochon (Gas Gas) 28; 12. Baghino (Gas Gas) 25; 13. De Iuliis (Beta) 10; 14. Dresco (Gas Gas) 4. IN CAMPIONATO: 1. Cotone punti 59; 2. Poli 61; 3. Cominoli 70; 4. Garzoni 74; 5. Saleri 79. TR3 + 30: 1. Soulier (Gas Gas) penalità 20; 2. Andreoli (Montesa) 25; 3. Parisi (Gas Gas) 37; 4. Balbo (Gas Gas) 40; 5. Pizzini (Sherco) 46; 6. Verdari (Scorpa) 50; 7. Diemmi (Beta) 51; 8. Donchi (Beta) 52; 9. Giovacchini (Beta) 54; 10. Fornara (Beta) 58; 11. Ferrando L. (Gas Gas) 58; 12. Anastasi (Montesa) 61; 13. Pichler (Gas Gas) 66; 14. Serafini (Beta) 66; 15. Lazzaroni (Beta) 68; 16. Conforti (Beta) 82; 17. Hauser (Gas Gas) 86; 18. Ferrando U. (Gas Gas) 86; 19. Piu (Sherco) 98. IN CAMPIONATO: 1. Soulier punti 97; 2. Parisi 97; 3. Andreoli 75; 4. Balbo 69; 5. Donchi 66. TR3: 1. Locca (Beta) penalità 12; 2. Julita (Beta) 20; 3. Panteghini (Beta) 24; 4. Tosini (Montesa) 27; 5. Rembado (Gas Gas) 31; 6. Codega (Sherco) 38; 7. Gianoni (Sherco) 43; 8. Bauce (Gas Gas) 45; 9. Scalenghe (Beta) 45; 10. Natta (Beta) 50; 11. Costa (Beta) 53. IN CAMPIONATO: 1. Locca punti 109; 2. Julita 90; 3. Tosini 70; 4. Rembado 67; 5. Panteghini 65. TR3 125: 1. Zaccagnini (Beta) penalità 19; 2. Zuccali (Beta) 27; 3. Garnero (Beta) 29; 4. Ferrari (Beta) 36; 5. Coppi (Beta) 37; 6. Corti (Beta) 49; 7. Grossi (Xispa) 86. IN CAMPIONATO: 1. Garnero punti 102; 2. Zuccali 99; 3. Zaccagnini 99; 4. Corti 76; 5. Ferrari 75. FEMMINILE: 1. Trentini (Beta) penalità 46; 2. Balducchi (Beta) 60; 3. Rivera (Beta) 66; 4. Peretti V. (Beta) 73; 5. Peretti E. (Gas Gas) 73; 6. Kasermann (Gas Gas) 78; 7. Porcu (Gas Gas) 96. IN CAMPIONATO: 1. Trentini punti 117; 2. Balducchi 105; 3. Rivera 90; 4. Peretti E. 72; 5. Peretti V. 72. INTERNAZIONALI: 1. Lenzi (Montesa) penalità 54; 2. Maurino (Gas Gas) 60; 3. Challoner (Beta) 76; 4. Orizio (Gas Gas) 76; 5. Vaccaretti (Beta) 90; 6. Iolitta (Beta) 9. IN CAMPIONATO: 1. Maurino punti 100; 2. Lenzi 99; 3. Challoner 94; 4. Grattarola 82; 5. Vaccaretti 63. TR4 + 40: 1. Feltrinelli (Beta) penalità 39; 2. Marranci (Gas Gas) 41; 3. Prina (Gas Gas) 43; 4. Nobili (Beta) 44; 5. Adami (Beta) 54; 6. Girello (Beta) 54; 7. Pasquali (Beta) 56; 8. Semeraro (Gas Gas) 57; 9. Maselli (Beta) 58; 10. Reverberi (Beta) 60; 11. Ciancia (Beta) 62. IN CAMPIONATO: 1. Feltrinelli punti 106; 2. Marranci 75; 3. Nobili 74; 4. Girello 73; 5. Rolle 57. TR4: 1. Luppi (Beta) penalità 16; 2. Logi (Beta) 39; 3. Scicolone (Beta) 46; 4. Ansaloni (Beta) 46; 5. Ciciliani (Montesa) 51; 6. Tedaldi (Beta) 54; 7. Zoppi (Sherco) 57; 8. Conti (Gas Gas) 58; 9. Riddi (Beta) 77. IN CAMPIONATO: 1. Logi punti 109; 2. Ciciliani 73; 3. Scicolone 69; 4. Ansaloni 56; 5. Luppi 50.
Leclassifiche
CARPANESE CALA IL POKER
Speedway. Campionato Italiano LONIGO - Andrea Maida, 46 anni, pilota rodigino alla sua ultima stagione agonistica, ha vinto l’ultima prova del Campionato Italiano Open disputato in una bellissima giornata di sole nella pista di Santa Marina. Questa ultima prova era decisiva per assegnare il titolo italiano con Mattia Carpanese che si presentava con ben 23 punti di vantaggio su Maida, al capo classifica erano sufficienti 3 punti per vincere il suo quarto titolo tricolore. Carpanese alla sua prima uscita dove incontrava il campione uscente Franchetti ha vinto la manche dopo un bel duello assicurandosi subito il titolo italiano. Ma le venti manche di qualificazione per portare i primi quattro mi-
gliori punteggi alla manche di finale sono state molto interessanti e incerte e hanno visto la partecipazione di due piloti francesi e del solito bulgaro Manev che si sobbarca ben 3.400 chilometri per partecipare ad una gara di campionato italiano. Alla finale sono arrivati Maida e Carpanese con 14 punti, Franchetti e Gregnanin con 13 mentre buone prestazioni hanno fornito Zambon, “Paco” Castagna e Cavicchioli. La manche di finale ha visto un duello subito in prima curva fra Carpanese e Maida seguiti da vicino da Gregnanin e Franchetti. In centro della seconda curva Carpanese rallentava moltissimo la sua marcia, forse per rottura del motore, e
A LONIGO: 1. Maida p 25; 2. Gregnanin 22; 3. Carpanese 20; 4. Franchetti 18; 5. Zambon 16; 6. Castagna 14; 7. Cavicchioli 12; 8. Manev; 9. Salanova 14 ; 10.Seren 11; 11. Novello; 12. Lorenzon 10; 13. Del Torre 9; 14. Scagnetti 8; 15. Marzotto 7; 16. Stevanini 6, 17. Maran 5. IN CAMPIONATO: 1. Carpanese p 139; 2. Maida 117; 3. Cavicchioli 102; 4. Franchetti 88; 5. Seren 79; 6. Gregnanin 76; 7. Novello; 7. Baroni 68; 9. Scagnetti 57; 10. Del Torre 49; 11. Castagna; 11. Marzotto 48; 13. Zamobn 38; 14. Stevanini 27; 15. Maran 19; 16. Bevilacqua 15; 17. Ugolini 5; 18. Rizza 3.
Leclassifiche Franchetti per evitarlo cadeva. L’arbitro della gara, signora Toniolo, fermava la batteria e squalificava Franchetti fra qualche mugugno. Nella ripetizione a tre lotta in prima curva fra Maida e Carpanese con Gregnanin che riusciva con una manovra perfetta a infilarsi all’interno soffiando la posizione a Carpanese e così dopo tre giri infuocati Maida vinceva questa ultima prova precedendo Gregnanin e Carpanese. Inserito in questo tricolore open anche il tricolore italiano under 21 che ha visto la vittoria del friulano Dario Del Torre mentre in seconda posizione si è classificato Michele “Paco” Castagna. Foto Tomba
Speedway. Campionato del Mondo
IL CAMPIONE KO NELL’ULTIMO GP BYDGOSZCZ (POLONIA) - Con il titolo di campione del mondo conquistato con la splendida vittoria di Terenzano gli oltre 17.000 spettatori si aspettavano un’altra grande prova di Tomasz Gollob (foto) nella pista di casa, invece il neo campione del mondo si è presentato all’ultimo GP in cattive condizioni, in settimana si era infortunato alla gamba destra facendo motocross. Gollob dopo aver vinto la sua prima manche, ritiratosi in partenza della seconda per rottura del motore, nella terza è stato toccato involontariamente da un avversario e costretto al ritiro. Le venti manche di qualificazione sono state molto avvincenti con i piloti impegnati al massimo per entrare nelle prime otto posizioni e in tre batterie l’arbitro è stato costretto a consultare il fotofinish per determinare l’ordine d’arrivo.
Eliminati Nicky Pedersen, Protasiewicz, Hancock e Lindgren nelle semifinali, la finale ha visto allo starter la wild card Kolodziej, Harris, Holta e Jonsson. È stato lo svedese Jonsson con un sorpasso incredibile ai danni di Harris ad aggiudicarsi il GP precedendo Harris e i due polacchi Kolodziej e Holta.
Le classifiche A BYDGOSZCZ: 1. Jonsson punti 17; 2. Harris 13; 3. Kolodziej 14; 4. Holta 12; 5. Pedersen N. 13; 6. Hancock 12; 7. Lindgren 11; 8.Protasiewicz 8; 9. Zetterstrom 7; 10. Andersen 7; 11. Crump 6; 12.Holder 6; 13. Hampel 6; 14. Woffinden 4; 15. Bjerre 6; 16. Gollob 3; 17. Mroczka 1; 18. Pawlicki 0. IN CAMPIONATO: 1. Gollob punti 166; 2. Hampel 137; 3. Crump 135; 4. Holta 109; 5. Hancock 107; 6. Harris 107; 7. Bjerre 106; 8. Holder 96; 9. Jonsson 95; 10. Pedersen N. 91; 11. Lindgren 87; 12. Andersen 86; 13. Zetteratrom 74; 14. Woffinden 48; 15. Sayfutdinov 33.
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Sportitalia I campionati regionali
Velocitàa Misano MISANO – Nella Mototemporada Romagnola, gara e campionato della 125 per Andrea Mantovani (terzo al traguardo dietro a Cangi e Giordani: classifica separata Moriwaki) al suo primo titolo. Sul podio anche Christian Gamarino e Alessandro Andreozzi. Giornata davvero positiva anche per Massimiliano Spedale, quattordicenne pilota di Bellaria, che ha chiuso al sesto posto assoluto ma primo degli Under 15, risultato che gli ha permesso di agguantare anche il titolo assoluto riservato ai giovanissimi. Non meno interessante la gara della 600 Stock Motemporada che ha premiato in volata Raffaele Vargas su William Marconi e Fabio Marchionni. Marco Marchelluzzo, già laureatosi campione con una gara in anticipo, ha concluso al sesto posto. All’interno della medesima competizione, Massimiliano Morlacchi è risultato primo tra i piloti del trofeo Marco Papa della 600 Stock con il titolo andato a Patrizio Binucci. Nella Mototemporada Open assolo di Samuel Maggiori, che si era già assicurato il titolo in anticipo. Per Bonecchi Borgazzi è arrivato il titolo nel Trofeo Marco Papa 600 Aperta, imitato da David Tuinder nella Open sempre legata al trofeo Marco Papa Nella Suzuki Gladius Cup, successo di Lorenzo Segoni, già campione. Nel Trofeo Supertwins, l’esperto imolese Valter Bartolini, dopo la pole si è assicurato anche la vittoria per distacco in sella ad una “special” GPM, mentre nel challenge Roadster, Giampiero Scopetani ha preceduto il leader della classifica Nicola Ruggiero e Marco Toini. Per entrambi questi trofei i festeggiamenti per i campioni assoluti 2010 sono rimandati all’ultimo round di Vallelunga, previsto il prossimo 31 ottobre. La Dunlop Cup by G&G ha visto nella classe 600 la vittoria di Mattia Cassani, che ha vinto il confronto con Luca Volpato e Mauro Carzaniga, agmotosprint
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giudicandosi matematicamente anche il titolo 2010. La classe 1000 ha registrato il successo della wild-card Vittorio Bortone davanti ad Andrea Poggi, che ha festeggiato il titolo. Vittoria di Roberto Miele nel Trofeo Motoestate 600 Stock/Aperta (sua l’assoluta ed il raggruppamento Stock) su Alessio Corradi, già protagonista della Mototemporada 600 e Emanuele Magnanelli che si è imposto nella speciale classifica “600 Aperta”. L’altoatesino Harald Lantschner con il terzo posto tra le Stock, precedendo Filippo Benini, si è aggiudicato il titolo. Nella 600 aperta, Simone Castellani si era già laureato campione Nel Trofeo Motoestate Open/Stock 1000 vittoria assoluta del piemontese Roberto Festa, già campione Open. Marco Dall’Aglio, secondo in volata su Gabriele Perri, si è aggiudicato la classifica di giornata e quella generale della classe Stock. La Black Cup Continental ha visto la vittoria del ligure Cesare Sansavini, in volata sul campione 2010 di categoria, Daniele Ventura, e Giuseppe Sabella Max Regazzi
3 ottobre Mototemporada Romagnola - Coppa FMI (Roaster, Supertwinsm Gladius Cup, Black Cup, Dunlop G&G, Motoestate - Direttore di gara: Raffaele De Fabritiis Condizioni Meteo: sole poi nuvoloso
Classifiche MOTOTEMPORADA 125 SP: 1. Cangi (Moriwaki) 10 giri in 19’42”665; 2. Giordani (Moriwaki) a 0”639; 3. Mantovani (Aprilia) a 0”795; 4. Gamarino (Aprilia) a 0”881; 5. Andreozzi (Aprilia) a 1”851; 6. Bastianelli (Aprilia) a 4”643; 7. Arioni (Moriwaki) a 7”988; 8. Tramarin (Aprilia) a 9”455; 9. Spedale (Aprilia) a 9”479; 10. Luciani (Aprilia) a 9”517; 11. Brignoli (Aprilia) a 29”316; 12. Milioli (Aprilia) a 29”393; 13. Zonca (Aprilia) a 29”900; 14. Pagliani (Aprilia) a 34”820; 15. Mazzina (Aprilia) a 35”229; 16. Scagnetti (Aprilia) a 35”966; 17. Betti (Aprilia) a 36”140; 18. Basic (Aprilia) a 42”858; 19. Benelli (Aprilia) a 44”858; 20. Garofali (Aprilia) a 51”034; 21. Bertolasio (Aprilia) a 52”967; 22. Mazzuoli (Aprilia) a 1’08”608; 23. Theffo (Aprilia) a 1’14”545; 24. D’Agostino (Aprilia) a 1’31”937; 25. Gasparelli (Aprilia) a 1’34”155;
SOPRA, RAFFAELE VARGAS, PRIMO AL TRAGUARDO DELLA MOTOTEMPORADA 600 STOCK. IN ALTO, ANDREA MANTOVANI, VINCITORE DELLA 125. SOTTO, VALTER BARTOLINI (SUPERTWINS).
3. Toini (Mv Agusta) a 24”542; 4. Serio (Mv Agusta) a 1’16”613; 5. Ramponi (Buell) a 1’17”743; 6. Del Deo (Honda) a 1’18”463; 7. Poggi (Harley Davidson) a 1’30”513; 8. Cordioli (Bimota) a 1’36”713; 9. Bendinelli (KTM) a 1’41”653; 10. Marchesi (KTM) a 1’43”566; 11. Nosenso (HD) a 1’44”809. MOTOESTATE OPEN 1000: 1. Festa (Yamaha) 10 giri in 16’59”670; 2. Dall’Aglio (Honda) a 25”525; 3. Perri (Honda) a 25”692; 4. Costa (Honda) a 28”864; 5. Venturini (Ducati) a 30”148; 6. Pezzoli (Ducati) a 30”195; 7. Rinaldi (Honda) a 30”714; 8. Romagnoli (Yamaha) a 32”224; 9. Lazzaroni (Honda) a 32”338; 10. Sassi (BMW) a 44”604; 11. Viganò (Ducati) a 50”301; 12. Bescotti (Honda) a 51”171; 13. Cavallini (Yamaha) a 55”546; 14. Faletti (Honda) a 57”700; 15. Gilioli (Suzuki) a 1’05”320; 16. Pedretti (Kawasaki) a 1’06”108; 17. Calderoli (Kawasaki) a 1’06”930; 18. Caffi (Suzuki) a 1’20”477; 19. Vezzoli (Ducati) a 1’23”380; 20. Soldo (Yamaha) a 1’26”298; 21. Baratti (BMW) a 1’35”014; 22. Nava (Kawasaki) a 1’45”166; 23. Sajeva (Yamaha) a 1 giro; 24. Macchi (Honda) a 1 giro. DUNLOP CUP G&G 600: 1. Cassani (Yamaha) 10 giri in 17’33”449; 2. Volpato (Yamaha) a 0”169; 3. Carzaniga (Honda) a 1”012; 4. Pietrobon (Kawasaki) a 13”105; 5. Romano (Honda) a 17”788; 6. Marcolongo (Yamaha) a 18”317; 7. Valentini (Yamaha) a 19”514; 8. Fossa (Yamaha) a 28”470; 9. Di Pietro (Yamaha) a 28”700; 10. Landi (Honda) a 30”238; 11. Zanella (Yamaha) a 34”388; 12. Navone
(Honda) a 37”034; 13. Cabello (Yamaha) a 37”238; 14. Pietrobon (Kawasaki) a 48”803; 15. Rossi (Yamaha) a 49”034; 16. Ascari (Yamaha) a 52”728; 17. Zavatta (Yamaha) a 53”607; 18. Fada (Triumph) a 54”388; 19. Bricchi (Yamaha) a 1’02”943; 20. Marchetti (Yamaha) a 1’03”575; 21. Mancin (Yamaha) a 1’06”653; 22. Riva (Honda) a 1’07”722; 23. Bani (Triumph) a 1’07”843; 24. Bonera (Triumph) a 1’08”565; 25. Lo Turco (Honda) a 1 giro. G&G 1000: 1. Bortone (Honda) 10 giri in 17’29”059; 2. Poggi (BMW) a 3”587; 3. Lini (Yamaha) a 4”681; 4. Pavanini (Aprilia) a 5”714; 5. Pelonara (BMW) a 15”665; 6. Antonellini (Yamaha) a 15”792; 7. Nasato (Ducati) a 32”314; 8. Fontanelli (Yamaha) a 33”873; 9. Montironi (Yamaha) a 35”975; 10. Rossi (Yamaha) a 40”320; 11. Lisanti (Yamaha) a 40”530; 12. Para (Aprilia) a 41”970; 13. Santini (BMW) a 42”170; 14. De Prà (Kawasaki) a 45”136; 15. Segata (Suzuki) a 46”034; 16. Stellini (Ducati) a 52”389; 17. Perotti (Honda) a 1’04”356; 18. Parolini (Yamaha) a 1’04”673; 19. Bello (Ducati) a 1’04”901; 20. Pignotti (Suzuki) a 1’19”487; 21. Andriulo (Suzuki) a 1’33”306; 22. Fragapane (Honda) a 1’34”382; 23. Selvatici (Honda) a 1 giro; 24. Favaro (Ducati) a 1 giro. TROFEO BLACK CUP 600: 1. Sansavini (Yamaha) 10 giri in 1’59”752; 2. Ventura (Yamaha) a 0”228; 3. Sabella (Suzuki) a 0”339; 4. Forin (Yamaha) a 1”985; 5. Marelli (Yamaha) a 5”776; 6. Pistarà (Yamaha) a 11”569; 7. Pizzo (Triumph) a 21”704; 8. Treccani (Yamaha) a 21”757; 9. Gaggino (Yamaha) a 22”659; 10. Ferrari (Suzuki) a 37”036; 11. Nadal (Honda) a 42”834; 12. Galeno (Yamaha) a 48”036; 13. Malanchini (Yamaha) a 49”154; 14. Treccani (Yamaha) a 1’00”879; 15. Murru (Yamaha) a 1’01”608; 16. Adani (Honda) a 1’01”738; 17. Morselli (Kawasaki) a 1’32”127.
Trofeo del Mediterraneo Racalmuto (AG) 26 settembre Trofeo del Mediterraneo, terza prova – Organizzatore: Autodromo Valle dei Templi – Direttore di gara: Attilio Greco – Meteo: variabile
Classifiche OPEN: 1. Tricomi (Honda) 15 giri in 16’15”490; 2. Ullo (Suzuki) a 14”475; 3. Torrisi (Yamaha) a 18”875; 4. Campione (Yamaha) a 26”973; 5. Stabile (Suzuki) a 39”166; 6. Marino (Suzuki) a 44”600; 7. La Maestra A. (Kawasaki) a 1 giro; 8. La Maestra G. a 2 giri; 9. Aprile (Yamaha) a 7 giri. PPS 600: 1. Aprile (Yamaha) 10 giri in 11’43”128; 2. Di Francesco (Yamaha) a 6”814; 3. Valvo (Yamaha) a 17”757; 4. Cera (Suzuki) a 25”509. PPS 1000: 1. Russo (Honda) 10 giri in 11’34”672; 2. Squillaci (Suzuki) a 1”598; 3. Sciacca (Suzuki) a 4”677; 4. Cafiso (Honda) a 5”852; 5. Giustolisi (Suzuki) a 6”696; 6. Tricomi (Honda) a 36”305; 7. Smedile (Kawasaki) a 1 giro. PRC 600 GARA 1: 1. Priulla (Yamaha) 10 giri in 11’17”233; 2. Vella (Kawasaki) a 3”194; 3. Dorata (Honda) a 4”176; 4. Calabrese (Honda) a 9”198; 5. Manara (Yamaha) a 13”319; 6. Agosta (Honda) a 13”589; 7. Marchese (Yamaha) a 18”988; 8. Cascone (Yamaha) a
18”988; 9. Lo Savio (Honda) a 29”759. GARA 2: 1. Priulla (Yamaha) 10 giri in 11’16”268; 2. Dorata (Honda) a 1”464; 3. Vella (Kawasaki) a 4”524; 4. Calabrese (Honda) a 8”482; 5. Marchese (Yamaha) a 14”325; 6. Agosta (Honda) a 17”639; 7. Cascone (Yamaha) a 19”368; 8. Lo Savio (Honda) a 21”754; 9. Manara (Yamaha) a 22”073. PRC 1000 GARA 1: 1. Pipitone (Aprilia) 10 giri in 10’54”684; 2. Dimartino (Yamaha) a 2”894; 3. Ascari (Aprilia) a 12”054; 4. Daidone (Aprilia) a 14”645; 5. Di Prima (Kawasaki) a 14”812; 6. Salemme (Aprilia) a 19”587; 7. Mugnas (Suzuki) a 20”657; 8. Ficarotta (Aprilia) a 21”052; 9. Pavia (Kawasaki) a 21”945; 10. Marsella (Aprilia) a 26”164; 11. Di Natale (Honda) a 26”832; 12. Migliazzo (Yamaha) a 29”224; 13. Porto (Kawasaki) a 29”684; 14. Spadaro (Yamaha) a 34”210; 15. Ciulla (Aprilia) a 47”297; 16. Sammito (Honda) a 50”704; 17. Bovi (Kawasaki) a 54”746; 18. Licini (Suzuki) a 1 giro; 19. Russo (Aprilia) a 1 giro; 20. Massa (Aprilia) a 1 giro; 21. Lo Magno (Yamaha) a 4 giri; 22. Cardali (Yamaha) a 4 giri. GARA 2: 1. Pipitone (Aprilia) 10 giri in 10’54”557; 2. Ascari (Aprilia) a 7”040; 3. Di Martino (Yamaha) a 8”188; 4. Di Prima (Kawasaki) a 21”231; 5. Salemme (Aprilia) a 25”220; 6. Mugnas (Suzuki) a 26”709; 7. Ficarotta (Aprilia) a 26”824; 8. Marsella (Aprilia) a 28”952; 9. Pavia (Kawasaki) a 29”277; 10. Di Natale (Honda) a 29”892; 11. Porto (Kawasaki) a 33”807; 12. Spadaro (Yamaha) a 35”664; 13. Cardali (Yamaha) a 35”992; 14. Lo Magno (Yamaha) a 36”321; 15. Bovi (Kawasaki) a 42”390; 16. Ciulla (Aprilia) a 49”161; 17. Sammito (Honda) a 50”251; 18. Migliazzo (Yamaha) a 56”645; 19. Daidone (Aprilia) a 1 giro; 20. Russo (Aprilia) a 1 giro; 21. Massa (Aprilia) a 1 giro. PRC AM 600: 1. Alioto 12 giri in 55’06”519; 2. Giudice (Honda) a 0”107; 3. Calabro (Yamaha) a 3”564; 4. Puglisi (Yamaha) a 12”133; 5. Albano (Yamaha) a 12”527; 6. Palmieri (Yamaha) a 13”475; 7. Intelisano (Kawasaki) a 15”532; 8. Pitrolo (Yamaha) a 21”898; 9. Bellini (Yamaha) a 38”552; 10. Perrone (Ducati) a 48”869; 11. Banno (Yamaha) a 51”427; 12. Mancuso (Honda) a 56”598; 13. Giglio (Honda) a 1’00”951; 14. Leone (Honda) a 1 giro. PR AM 1000 GARA 1: 1. Carbonaro (Yamaha) 12 giri in 13’59”225; 2. Fidone (Suzuki) a 2”733; 3. Leonardi (Yamaha) a 21”528; 4. Cannatella (Honda) a 42”139; 5. Cifalino (Suzuki) a 45”083; 6. Piazza (Yamaha) a 5 giri. SCOOTERMATIC GARA 1: 1. Bonomo 10 giri in 13’49”459; 2. Calabro a 5”168; 3. Alongi a 11”567; 4. Stabile a 13”399; 5. Mannone a 15”007; 6. Maggio a 16”742; 7. Angi a 1’21”171; 8. De Marco a 2 giri; 9. Bonfiglio a 7 giri (tutti su Piaggio). GARA 2: 1. Bonomo 10 giri in 13’41”149; 2. Calabro a 0”181; 3. Bonfiglio a 12”710; 4. Stabile a 12”937; 5. Alongi a 18”020; 6. Mannone a 18”264; 7. Maggio a 34”577; 8. De Marco a 1’03”946; 9. Angi a 1’06”273 (tutti su Piaggio). TWINS RED CUP: 1. Sabella 12 giri in 14’09”033; 2. Guzzo a 5”345; 3. Giordano a 12”957; 4. Coccellato a 17”526; 5. Costanzo a 17”807; 6. Sabella a 18”343; 7. Bonomo a 30”603; 8. Aquila a 54”150; 9. Culcasi a 55”487; 10. Caronia (KTM) a 59”409; 11. Mannino a 58”819; 12. Montalbano a 1’14”387; 13. Callari a 1’24”361; 14. Quarto a 1 giro; 15. Gueccia a 1 giro; 16. Comune a 4 giri; 17. Casini a 6 giri (tutti gli altri su Ducati). VINTAGE: 1. Mancuso (Honda) 12 giri in 16’06”770; 2. Rossi (Honda) a 57”261; 3. Mancuso a 1 giro; 4. Faraci a 7 giri; 5. Mancuso a 11 giri.
CROCI CAMPIONE TRA I PICCOLI EnduroItaliano under 23 e senior FABRIANO - Simone Croci ha conquistato il tricolore 50 codice, imponendosi anche nella giornata, mentre in 125 a Tommaso Mozzoni è bastato il secondo posto dietro Pellegrinelli per conquistare il suo secondo titolo. Davide Amerio è il miglior Under 23. Nella 125 4T, successo di giornata a Daniele Andressi, che ha preceduto il già campione Simone Poloni. Tra gli Junior, 125 il migliore è stato Jacopo Cerutti: ha preceduto il neo campione Davide Roggeri. Nella 250 2T è stato Massimo Mangini a conquistare il tricolore terminando la giornata alle spalle di Andrea Mayr. Tra i Senior, Alessio Polidori, ha conquistato il successo di giornata, mentre il titolo è andato a Giuliano Falgari, giunto secondo. Nelle 250 2T Daniele Tellini è salito sul gradino più alto del podio dopo che nella prova precedente si era anticipatamente laureato campione italiano. Nella 250 4T, il successo di giornata è andato a Costantino Capriotti, mentre è stato Manuel Pievani che con il secondo posto si è aggiudicato il suo primo titolo nazionale. Maurizio Facchin, ha lasciato via libera per il successo di giornata a Mattia Traversi, ma il veneto, con il secondo posto fa suo il titolo 450 4T. Diego Nicoletti centra sia il successo di giornata 500 4T che la corona tricolore. Francesco Fiorani
3 ottobre Campionato Italiano Under 23 e Senior, quinta prova – Organizzatore: M.C. Artiglio di Attiggio – Direttore di gara: Pietro Scipioni – Meteo: sereno
Classifiche UNDER 23 CLASSE 125 4T: 1. Andressi (HM); 2. Poloni (HM); 3. Arcuri (Fantic); 4. Facchetti (HM); 5. Contenti (Fantic). CLASSE 125: 1. Cerutti; 2. Roggeri (Suzuki); 3. Rovelli; 4. Montanari; 5. Bove; 6. Nappi; 7. Zaffaroni; 8. Donelli; 9. Trevaini (HM); 10. Peila (TM); 11. Gualtieri (Husqvarna); 12. De Marchi; 13. Bongiovanni (Suzuki); 14. Gatti; 15. Arizzi; 16. Salvetti; 17. Vighetti; 18. Papini (Suzuki); (tutti gli altri su KTM).
NICOLAS PELLEGRINELLI
MANTOVANI GARA E TITOLO 125
26. Facchetti (Aprilia) a 1’40”043. STOCK 600: 1. Vargas (Honda) 10 giri in 17’26”065; 2. Marconi (Yamaha) a 0”472; 3. Marchionni (Yamaha) a 0”651; 4. Totti (Yamaha) a 1”055; 5. Corradi (Triumph) a 2”043; 6. Marcheluzzo (Honda) a 7”417; 7. Morbidelli (Yamaha) a 10”867; 8. Toccacieli (Kawasaki) a 11”416; 9. Romano (Yamaha) a 17”484; 10. Favi (Yamaha) a 21”155; 11. Basic (Yamaha) a 23”059; 12. Morlacchi (Yamaha) a 23”088; 13. Zappon (Honda) a 23”093; 14. Grandi (Yamaha) a 40”720; 15. Gambatesa (Yamaha) a 41”467; 16. Binucci (Yamaha) a 42”984; 17. Pazzini (Yamaha) a 45”433; 18. Cecchi (Yamaha) a 45”708; 19. Magnani (Kawasaki) a 1’01”697; 20. Ricci (Honda) a 1’03”155; 21. Valla (Yamaha) a 1’14”306; 22. Aiello (Suzuki) a 1’41”533; 23. Caldana (Yamaha) a 1 giro. 600 APERTA/STOCK: 1. Miele (Honda) 10 giri in 17’22”362; 2. Corradi (Triumph) a 1”282; 3. Magnanelli (Honda) a 19”885; 4. Cini (Yamaha) a 20”075; 5. Castellani (Honda) a 20”252; 6. Lantschner (Yamaha) a 20”429; 7. Benini (Yamaha) a 23”335; 8. Pina (Yamaha) a 23”744; 9. Ognibene (Yamaha) a 24”457; 10. Alfano (Yamaha) a 24”708; 11. Pinna (Honda) a 25”858; 12. Butti (Yamaha) a 26”457; 13. Bertoldo (Honda) a 31”470; 14. Nocivelli (Honda) a 36”569; 15. Ferrari (Yamaha) a 36”712; 16. Corradi (Kawasaki) a 37”224; 17. Dalzini (Yamaha) a 42”206; 18. Tavella (Honda) a 44”535; 19. Raimondi (Yamaha) a 46”200; 20. Taglialatela (Yamaha) a 56”351; 21. Preda (Yamaha) a 1’16”839; 22. Farina (Honda) a 1’18”327; 23. Carubini (Honda) a 1’42”339. OPEN: 1. Maggiori (Yamaha) 10 giri in 17’14”632; 2. Zannini (Honda) a 7”285; 3. Pedoni (Yamaha) a 10”272; 4. Bonecchi (Yamaha) a 11”933; 5. Maineri (Ducati) a 17”054; 6. Armiraglio (Yamaha) a 26”842; 7. Grilli (Yamaha) a 26”978; 8. Andreozzi (Ducati) a 28”723; 9. Tuinder (Kawasaki) a 37”795; 10. Lazzari (Aprilia) a 46”192; 11. Cappon (Ducati) a 46”286; 12. Paoletti (Suzuki) a 1’20”200; 13. Ferrari (Kawasaki) a 1’27”384; 14. Caschera (Yamaha) a 1’29”466; 15. Scalaberni (Yamaha) a 1’30”458. SUPERTWINS: 1. Bartolini (Gpm) 10 giri in 17’18”070; 2. Pini (Bimota) a 13”214; 3. Bulai (Ducati) a 20”493; 4. Franco (Ducati) a 29”101; 5. Guetti (Ducati) a 33”191; 6. Veracini (Ducati) a 59”780; 7. Ghezzani (Ducati) a 1’08”512; 8. Miselli (Ducati) a 1’19”498; 9. Rizzi (Ducati) a 1’28”909; 10. Marziani (Perobon/Ducati) a 1’28”922; 11. Gasparini (Ducati) a 1’29”433; 12. Cicchinelli (Ducati/ Megabike) a 1’29”997; 13. Lucchini (Bimota) a 1’30”051; 14. Nesa (Bimota) a 1’32”652; 15. Marino (Ducati/Mebabike) a 1’34”075; 16. D’Amico (Ducati) a 1’35”441; 17. Savelli (Moretti) a 1’40”435; 18. Pigliacelli (Bimota) a 1 giro; 19. Plenario (Aprilia) a 1 giro; 20. Biagini (Ducati/Megabike) a 1 giro. TROFEO SUZUKI GLADIUS: 1. Segoni 10 giri in 19’00”942; 2. Marangon a 0”580; 3. Mazzina a 0”801; 4. Trimarco a 0”950; 5. Donati a 1”255; 6. Tavella a 23”829; 7. Valentini a 31”246; 8. Tuttolomondo a 59”866; 9. Natali a 1’00”380; 10. Broglia a 1’00”577; 11. Miraglia a 1 giro; 12. Tarticchio a 1 giro. ROADSTER: 1. Scopetani (Aprilia) 10 giri in 18’05”551; 2. Ruggiero (Aprilia) a 0”308;
SIMONE CROCI
CLASSE 250 2T: 1. Mayr (HM); 2. Mangini (KTM); 3. Cargnel (KTM); 4. Mori (KTM); 5. Bertolotti (Husqvarna); 6. Barigelli (HM); 7. Pasqualetti (TM); 8. Mayr (KTM); 9. Serra (Gas Gas); 10. Coppola (KTM); 11. Casadei (HM); 12. Armanni (Suzuki); 13. Bassi (TM); 14. Manenti (KTM); 15. Domenghini (Gas Gas); 16. Vannucchi (KTM); 17. Cremasco (Yamaha); 18. Porro (Gas Gas); 19. Careglio (Gas Gas); 20. Ganozzi (Husqvarna); 21. Verlato (KTM); 22. Rota (KTM); 23. Pedretti (HM); 24. Gheza (Gas Gas). CLASSE 4T: 1. Balboni (Beta); 2. Marcotulli (Yamaha); 3. Chiatti (KTM); 4. Conforti (Suzuki); 5. Serafini (Husqvarna); 6. Premi (KL); 7. Morandi (Husqvarna); 8. Paghini (KTM); 9. Poli (Beta); 10. Dalle Carbonare (KL); 11. Corradin (KTM); 12. Boffa (SBR); 13. Barcella (Beta); 14. Omodei (HM); 15. Corrado (KTM); 16. Bassi (Suzuki); 17. Zanotti (HM); 18. Scali (Suzuki); 19. Boeri (KTM); 20. Internò (Aprilia); 21. Boarolo (KTM); 22. Arronenzi (KTM); 23. Lucarini (Husqvarna); 24. Cardinale (HM); 25. Zaccaria (KTM); 26. Corradin (KTM); 27. Dall’Ara (Husqvarna); 28. Faccaro (Yamaha); 29. Federici (HM); 30. Fontana (KTM). CADETTI CLASSE 125: 1. Pellegrinelli (Yamaha); 2. Mozzoni (KTM); 3. Conforti (KTM); 4. Bruschi (HM); 5. Piccinini (KTM); 6. Casaretto (KTM);
] motosprint
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Sportitalia
7. Barel (KTM); 8. Martini (Husqvarna); 9. Beggio (TM); 10. Lazzarini (KTM); 11. Maule (HM); 12. Ferrari (KTM); 13. Cutuli (TM); 14. Giammona (KTM); 15. Gheza (KTM); 16. Manfredi (Suzuki); 17. Bondavalli Joe (KTM); 18. Bondavalli Jorden (KTM); 19. Segnacasi (HM); 20. Bracco (KL); 21. Pini (HM); 22. Bonetto (KTM); 23. Ognissanti (KTM); 24. Lo Sasso (TM); 25. Giulietti (KTM); 26. Pizzirani (KL); 27. Savoldi (Gas Gas); 28. Sampaoli (KTM); 29. Molteni (Husqvarna); 30. Molinari (TM); 31. Boffelli (Yamaha). CLASSE 50 CODICE: 1. Croci (Beta); 2. Crippa (HM); 3. Castellana (HM); 4. Bresolin (HM); 5. Soreca (HM); 6. Di Pace (Beta); 7. Pampaloni (Beta); 8. Maimone (Fantic); 9. Bernardi (HM); 10. Martinelli (Fantic); 11. Giacchero (Fantic); 12. Milesi (Fantic); 13. Boccacci (Beta); 14. Corrù (HM); 15. Rivoltella (HM); 16. Castellana (HM); 17. Giubettini (Fantic); 18. Armellini (Fantic); 19. Chioda (HM); 20. Marciò (HM). SENIOR CLASSE 125: 1. Polidori (TM); 2. Falgari (Yamaha); 3. Vecchi (TM); 4. Zappoli (Suzuki); 5. Eustacchi (KTM); 6. Paoletti (Yamaha); 7. Lelli (KTM). CLASSE 250 2T: 1. Tellini (KTM); 2. Ferrari (KTM); 3. Milani (KTM); 4. Urgnani (KTM); 5. Pozzi (KTM); 6. Rolli (KTM); 7. Gambarini (KTM); 8. Fiaccadori (Suzuki); 9. Balordi (Husqvarna); 10. Pederiva (TM); 11. Lenzi (Gas Gas); 12. Marucci (Gas Gas); 13. Sesenna (KTM); 14. Boracchi (Yamaha); 15. Finardi (KTM); 16. Bossini (KTM). CLASSE 250 4T: 1. Capriotti (HM); 2. Pievani (Suzuki); 3. Rossi (Suzuki); 4. Lilli (Su-
zuki); 5. Graziani (HM); 6. Pagnoni (TM); 7. Ulissi (KTM); 8. Cagnoni (HM); 9. Alvisi (Husqvarna); 10. Perdichizzi (KTM); 11. Pellegrini (Suzuki); 12. Incaini (TM); 13. Grosso (Gas Gas); 14. Borghi (Husqvarna); 15. Tagliani (KTM); 16. Guarneri (KTM); 17. Incerti (KL); 18. Saraceni (HM); 19. Giannasi (KL). CLASSE 450 4T: 1. Traversi (Suzuki); 2. Facchin (Yamaha); 3. Fiorini (HM); 4. Cianfarani (KTM); 5. Simoncini (HM); 6. Cantenne (Beta); 7. Giulietti (KTM); 8. Faravelli (HM); 9. Rughi (TM); 10. Antonella (KL); 11. Scorta (Husaberg); 12. Flamini (KL); 13. Oliva (Husaberg); 14. De Ponti (KTM); 15. Minucci (Kawasaki); 16. Pasta (Yamaha); 17. Stimpfl (TM); 18. Bergamasco (HM); 19. Lombardi (HM); 20. Sonzogni (KTM). CLASSE OLTRE 500 4T: 1. Nicoletti (Beta); 2. Zecchin (KTM); 3. Dall’Ava (KTM); 4. Marconato (KTM); 5. Porcella (Husaberg); 6. Barborini (Beta). TEAM: 1. Enduro Team Treviza; 2. KTM Team Italia Gp Motorsport. LADIES: 1. Sappino (HM); 2. Marrocco (Husqvarna); 3. Balduzzi (Yamaha); 4. Belgiovine (KTM); 5. Ori (Beta). ELITE: 1. Cherubini (TM); 2. Dall’Era (KTM). CLUB: 1. Treviglio Under; 2. Intimiano N. Noseda Under; 3. Racing Terni Under; 4. Trial Fornaroli Under; 5. Motorando Under; 6. Bg Norelli Under; 7. Autec La Marca Tv Under; 8. Sebino Under. 1. Acelum - La Marca Tv Senior; 2. Sebino Senior; 3. Trial Fornaroli Senior; 4. Foligno Senior; 5. Ponte Dell’Olio Senior; 6. Brembana Senior.
Supermotardle classifiche finali LUCA D’Addato, che era già campione, ha dominato anche l’ultima prova del campionato italiano Supermotard. Nella Coppa Italia, gara e campionato per Teo Monticelli. Ecco le classifiche finali di questi due campionati (risultati e classifica della classe principale, la S1, sono stati già pubblicati sul numero 39).
Ottobiano (PV) 26 settembre
Classifiche OPEN: 1. D’Addato 2730; 2. Porfiri 2090; 3. Pes 1690; 4. Martella 1393; 5. Lupacchini 1322; 6. Traversa 1214; 7. Di Iorio 1203; 8. Moschini 1170; 9. Governatori 931; 10. Cucchietti 930; 11. Lapini 898; 12. Pezzimenti 885; 13. Lorenzini 854; 14. Borella 760; 15. Cecchetti 753; 16. Landolfi 750; 17. Leone 738; 18. Pirri 661; 19. Piccinato 660; 20. Gavinelli 652; 21. Melzani 626; 22. Verdelli 547; 23. Carassai 494; 24. Scorolli 490; 25. Gazzarri 440; 26. Romano 423; 27. Tavaroli 359; 28. Piva 310; 29. Brambilla 309; 30. Gorini 265; 31. Colombini 224; 32. Liciarelli 131; 33. Paolucci 113; 34. Ermondi 112; 35. Moretti 72; 36. Cianfrocca 63. COPPA ITALIA FMI: 1. Monticelli 2830; 2. Salmaso 2380; 3. Catallo 1363; 4. Taffurelli 1335; 5. Furega 1314; 6. Di Cicco 1245; 7. Brizzolari 1199; 8. Puglisi 1063; 9. Iale 941; 10. Comellini 930; 11. Silenzi 821; 12. Zanon 784; 13. Gabelotto 740; 14. Camanini 629; 15. Fraschini 494; 16. Alicino 486; 17. Valentini 473; 18. Fraccaro
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467; 19. Sguazzini 461; 20. Lamonarca 378; 21. Fraccaro 367; 22. Cecconi 332; 23. Fissolo 328; 24. Girardi 328; 25. Migliori 320; 26. Pasquini 309; 27. Girolami 298; 28. Ciompi 281; 29. Marsili 240; 30. Semplici 196; 31. Cavagnino 190; 32. Costa 187; 33. Bima 182; 34. Pisarra 174; 35. Zamparini 170; 36. Ramaccioni 170; 37. Savini 165; 38. Iacopi 160; 39. Regazoni 159; 40. Arpini 156; 41. Valentini 153; 42. Canaccini 152; 43. Giustacchini 148; 44. Polidoro 142; 45. Smeraldo 142; 46. Bernardi 142; 47. Cavalleri 140; 48. Vavini 134; 49. Lavalle 133; 50. Zufferli 130; 51. Biella 128; 52. Mariotti 125; 53. Ciaglia 123; 54. Brami 123; 55. Schipa 121; 56. Sanetti 118; 57. Vari 118; 58. Bevilacqua 117; 59. Mulas 117; 60. Pompilio 116; 61. Nebbioli 114; 62. Traina 113; 63. Pintucci 113; 64. Sola 110; 65. Ferrari 110; 66. Cecchini 109; 67. Felici 108; 68. Sani 106; 69. Cosio 103; 70. Castriotta 103; 71. Puca 101; 72. Suriano 96; 73. Draghi 94; 74. Di Fuccia 88; 75. Beltrandi 86; 76. Di Feo 85; 77. Nannetti 78; 78. Borgia 77; 79. Viganò 77; 80. Gaggini 71; 81. Cinquini 64; 82. Pennisi 58; 83. Di Florio 54; 84. Tani 52; 85. Bedini 45; 86. Parlani 43; 87. Graziano 43; 88. Riccei 24.
Attualità Salone di Colonia A di Dario Ballardini e Riccardo Piergentili
...eppure soffia soffia Le novità del 2011 che ancora non avete visto. Nonostante la crisi ci sono proposte interessanti
C
OLONIA – La vetrina non luccica più come una volta, però è tutt’altro che vuota. L’indicazione che viene da Intermot, il Salone di Colonia, è chiara: le Case continuano a proporre novità anche in tempi di contrazione delle vendite e non mancano gli spunti interessanti, pur se temperati dalla contingenza. Per dirla più chiaramente: la pioggia di novità che in passato era una costante di ogni salone autunnale oggi è solo un ricordo, eppure novità ce ne sono; in numero minore e spesso frutto di un intelligente lavoro di “taglia e cuci”, però ci sono. Il segno dei tempi, piuttosto, è che si è allargata la forbice e la tendenza è proporre modelli accattivanti nella forma ma nella sostanza molto tradizionali, cioè poco costosi da produrre e da acquistare, oppure moto mozzafiato, di quelle che lasciano l’appassionato senza respiro e il portafogli senza fiato. Diverse ve le abbiamo presentate nei numeri scorsi, novità sontuose come come le BMW K 1600 sei cilindri o aggressive alla massimo potenza come la Kawasaki ZX-10R, supermotardone stradali del calibro dell’Aprilia Dorsoduro o la fascinosa retró Moto Guzzi V7 Racer; e ancora, nell’ambito dell’offensiva Kawasaki, la Z750 R ricavata da una delle più apprezzate naked del momento, la Z1000 SX “nuda ricarenata”, e la W800 anni ‘60, mentre la Triumph ha una nuova versione della Speed Triple e la Ducati ha presentato la nuova edizione della 848. Il resto lo vedete qui, in queste pagine da cui è difficile trarre un’indicazione precisa perché a Colonia alcune motosprint
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Case non avevano portato tutto ed altre non avevano portato niente, preferendo aspettare l’EICMA, il Salone di Milano che si svolgerà dal 4 al 7 novembre. Là dovremmo trovare la Ducati Diavel, la cruiser col motore 8 valvole che sta ultimando i collaudi, la BMW G 650 GS monocilindrica e il restyling (o forse di più) della R 1200 R, l’Aprilia Tuono V4 e le attese novità della Honda – per il momento ha mostrato solo le nuove colorazioni – e della Yamaha, che a Intermot si è limitata a portare una concept bike nata sulla base della Super Ténéré e lo scooter elettrico EC-03 in versione definitiva. E KI ancora le due versioKAWASA ni della Triumph Tiger 800, l’endurona di cui vi abbiamo mostrato il prototipo sul numero 37. E poi diverse Case italiane di minori dimensioni, che hanno preferito concentrarsi sull’appuntamento di casa. Ma prima di guardare così avanti conviene fermarsi a vedere questa prima tranche di novità, quelle che ancora non vi avevamo mostrato, a partire dalle Suzuki di cui erano circolati solo alcuni disegni, e dalle KTM che a Colonia erano numerose. Le tentazioni ancora abbondano. Forse il settore non viaggia col vento a gonfie vele. Eppure soffia.
ZX-10R
HONDA CBR 600 RR PER IL SALONE DI COLONIA LA YAMAHA HA ALLESTITO QUESTA VERSIONE CONCEPT DELLA SUPER TÉNÉRÉ MENTRE LA KAWASAKI HA PORTATO UNA MODELLA DA INFARTO PER L’INEDITA ZX-10R. LA HONDA HA PRESENTATO NUOVE COLORAZIONI, LE NOVITÀ ARRIVERANNO A MILANO.
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Attualità Salone di Colonia A
SUZUKI GSR 750, GSX-R 600 e GSX-R 750
Tutta nuova la naked modificate le supersportive LA SUZUKI GSR 750 è arrivata, finalmente. È in ritardo, perché per anni la Kawasaki Z750 ha giocato senza avversari diretti. D’accordo, c’erano numerose naked giapponesi anche meno costose della nuda di Akashi, ma erano tutte equipaggiate con quadricilindrici di 600 cm3: tanta potenza, poca coppia in basso, quella che serve per divertirsi senza essere costretti sfruttare il potenziale del motore al massimo. La seconda mossa in questo mercato l’ha fatta Yamaha, presentando la FZ8 ed ora Suzuki scende in campo con un prodotto completamente diverso dalla GSR 600. La 750, infatti, ha un aspetto molto più aggressivo, ma anche meno personale, rispetto alla sua sorella minore, perché le forme del cupolino si ispirano molto a quelle della Honda CB 1000 R, mentre il codino ricorda abbastanza quello della Z750. Proprio come avevamo ipotizzato osservando i disegni, pubblicati in anteprima sul numero 38 di Motosprint, il motore della nuova GSR non deriva da quello montato sulle ultime versioni della GSX-R 750, ma da un’unità un po’ più anziana, riconoscibile dal cambio montato in basso. Il telaio, saldato al telaietto posteriore, è in acciaio, materiale con cui è stato anche realizzato il forcellone di sezione rettangolare. Sia sulla forcella a steli rovesciati da 41 mm Ø che sull’ammortizzatore si può variare il precarico molla.
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L’impianto frenante anteriore è composto da due pinze flottanti ad attacco assiale Tokico a due pistoncini e da una pompa Nissin; al retrotreno c’è una pompa Nissin che lavora con una pinza flottante Nissin ad un pistoncino. Per quanto riguarda il prezzo, si aggirerà intorno a 8.000 euro. LE GSX-R 600 e 750 sono state oggetto d’interventi tecnici, che renderanno queste sportive più efficaci e maneggevoli. L’interasse, infatti, è stato ridotto di 15 mm, e la cura dimagrante ha fatto perdere 8 kg alla 750 e ben 9 kg alla 600. Il telaio è stato riprogettato ed è cambiata la posizione del motore nel telaio (il quattro cilindri è stato ruotato di 3° verso il retrotreno). Rivisti anche i rapporti del cambio, le forme delle carene e le grafiche. Tutto nuovo l’avantreno, dove ci sono la forcella Showa Big Piston e le pinze radiali della Brembo.
LINEE TESE E SPIGOLOSE, SOLUZIONI TECNICHE SEMPLICI E UN BUON RAPPORTO QUALITÀ/PREZZO. IN UNA PAROLA, GSR 750, LA MOTO CON CUI SUZUKI ENTRERÀ IN CONCORRENZA CON LA KAWASAKI Z750 E LA YAMAHA FZ8.
PER DISTINGUERE LA GSX-R 600 (SOTTO) DALLA 750 (SOTTO A SINISTRA) BISOGNA OSSERVARE LA GRAFICA: SULLA 750 LA PORZIONE DI CARENA CHE SEPARA IL CUPOLINO DAL RESTO DELLE PLASTICHE È SCURA ED HA DELLE SFUMATURE VIOLA. A SINISTRA, IL TAPPO DELLA NUOVA FORCELLA SHOWA BIG PISTON.
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Attualità Salone di Colonia A
KTM 1190 RC8 TRACK
Una vera moto da corsa a circa 17.000 euro KTM DUKE 125
Pensata per i giovani, bella come quella da “grandi” LA PICCOLA Duke è equipaggiata con un monocilindrico 4T di 125 cm3, in grado di erogare 11,3 kW a 10.500 giri/’ e 1,2 kgm a 8000 giri/’. Insomma, dal punto di vista prestazionale non sembra molto diversa dalla concorrenza, anche se il motore austriaco ha un aspetto molto robusto, tanto robusto da sembrare pronto anche ad un futuro di cilindrata portata a 250 cm3. Stupiscono, però, il design (dietro al quale c’è la mano di Kiska) ed i dettagli, che non hanno nulla da invidiare a quelli delle naked di grossa cilindrata. Il telaio a traliccio in tubi d’acciaio è collegato a un bel forcellone in alluminio dotato di vistose nervature di rinforzo. La forcella a steli rovesciati di ben 43 mm Ø, che non offre possibilità di regolazione, arriva dalla WP, azienda che fornisce anche l’ammortizzatore, sul quale, invece, si può variare il precarico molla. La sospensione posteriore non è progressiva. L’impianto frenante anteriore è composto da una pinza radiale a quattro pistoncini, abbinata a un disco di 280 mm Ø e a una pompa freno assiale. Al retrotreno c’è un disco di 230 mm Ø ed una pinza flottante ad un pistoncino. Partendo dalla versione base (sopra e a sinistra), è comunque possibile impreziosire la moto con numerosi componenti speciali (a destra). La Duke 125 dovrebbe costare meno di 4.000 euro. motosprint
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FINALMENTE qualcuno proverà a vendere una moto supersportiva in versione racing, a un prezzo onesto, considerando la tipologia e l’allestimento del veicolo. Da anni sosteniamo che le maxisportive andrebbero usate solo in pista e finalmente KTM ha tentato l’esperimento, mettendo in vendita, a circa 17.000 euro, una RC8 dotata di numerosissimi accessori racing, tra cui: lo scarico Akrapovic, la pompa freno anteriore Superbike, le sospensioni tarate per l’uso in circuito, i pneumatici slick da 17”, il cambio elettronico, il plexiglass del cupolino più protettivo, le pedane regolabili tanto altro ancora. L’assetto base deriva da quello delle moto usate da Stefan Nebel (sopra a destra) e Martin Bauer (sopra a sinistra) nel campionato IDM Superbike. Ovviamente la moto verrà consegnata con la carena racing. In Italia verranno importati circa 50 KTM RC8 TRACK.
LA KTM EQUIPAGGIATA CON IL MOTORE ELETTRICO SI ERA GIÀ VISTA AL SALONE DI TOKIO. A COLONIA NON ERA ESPOSTA NELLO STAND KTM, MA NEL PADIGLIONE 5.2, QUELLO DEDICATO AI VEICOLI AD IMPATTO AMBIENTALE ZERO. LA OFF ROAD ELETTRICA DI KTM SARÀ UN MODEL YEAR 2012, ED È STATA SVILUPPATA PER ESSERE UTILIZZATA IN IMPIANTI INDOOR, DATO CHE HA CIRCA UN’ORA DI AUTONOMIA. DIMENSIONI E PRESTAZIONI SI PONGONO A METÀ STRADA TRA UNA 2T DI 85 CM3 ED UNA 2T DI 125 CM3.
KTM SM T 990 ABS IL MOTORE E IL TELAIO NON SONO STATI OGGETTO DI MODIFICHE, MENTRE LE GRAFICHE SONO NUOVE. LA VERA NOVITÀ È L’INTRODUZIONE DELL’ IMPIANTO FRENANTE CON ABS. LA VERSIONE SENZA IL SISTEMA ANTI BLOCCAGGIO DELLE RUOTE RIMARRÀ COMUNQUE IN PRODUZIONE.
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Attualità Salone di Colonia A
LA SPEEDMASTER (A DESTRA) HA IL CERCHIO ANTERIORE DA 19” E LA FORCELLA TRADIZIONALE. LA AMERICA (SOTTO) HA IL CERCHIO ANTERIORE DA 16” E LA FORCELLA UPSIDE DOWN.
TRIUMPH America e Speedmaster 3
Bicilindriche di 865 cm a meno di 9000 euro DUCATI 1198/1198 SP
Il diavolo rosso e la guerra dell’elettronica LA DUCATI 1198 sale di un gradino nella versione “base” e di due in quella SP che sostituisce i precedenti modelli S ed S Corse. Anche qui elettronica a profusione, con l’adozione del “quick shifter” (sotto) per cambiare senza togliere il gas, del data analyser per il recupero dei dati e l’analisi
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dei valori raccolti, e il controllo di trazione regolabile su 8 step e con due livelli di intervento: fino ad un certo slittamento riduce la coppia del motore intervenendo sulla fasatura di accensione, se si va oltre taglia anche l’alimentazione, in percentuali diverse a seconda della situazione. È stato alleggerito il cinematismo della sospensione posteriore e all’anteriore ci sono pinze monoblocco a 4 pistoncini di 34 mm Ø con dischi di 330 mm Ø per tutte e due le versioni. Differenze invece nei cerchi, Enkel a 5 razze per la “base” e Marchesini a 7 per la SP, e nelle sospensioni: forcella Showa per la 1198 e Öhlins per la SP, entrambe a steli rovesciati di 43 mm Ø; gli stessi produttori per i due ammortizzatori, che nella SP è il TTX a doppio tubo; su quest’ultima è Öhlins pure l’ammortizzatore di sterzo regolabile, e il serbatoio ha 2,5 litri in più (totale 18 litri) ed è in alluminio.
IL SETTORE delle supersportive sta perdendo colpi e per realizzare una Superbike che abbia un buon successo dal punto di vista commerciale bisogna investire molto anche nelle corse. Insomma, spese folli, guadagno non assicurato. Ecco perché Triumph, pur avendo da tempo una maxisportiva a tre cilindri “nel cassetto” ha deciso di investire in altri settori: quello delle naked, ma anche quello delle cruiser sotto i 1000 cm3. Al Salone di Colonia se ne sono viste due tutte nuove, equipaggiate con lo stesso motore, il bicilindrico parallelo raffreddato ad aria da 865 cm3, in grado di erogare 61 CV e 7,3 kgm e caratterizzato da manovelle a 270°. La forza di queste cruiser è il prezzo, che sarà di circa 9000 euro. Entrambe, inoltre, hanno una sella ultra ribassata (690 millimetri da terra), perché Triumph vorrebbe catturare l’attenzione delle donne. La America ha il cerchio anteriore da 16”, quello posteriore da 15” e sarà disponibile in nero e nella livrea bicolore blu/bianco. La Speedmaster, proposta in nero ed in rosso, ha un aspetto più essenziale, il cerchio anteriore da 19” e quello posteriore da 15”, proprio come sulla America. Entrambe le cruiser Triumph saranno disponibili da gennaio 2011. motosprint
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Attualità Salone di Colonia A
APRILIA RSV4 Factory APRC
La nuova frontiera dell’elettronica
LA RSV4 che arriva a pochi giorni dalle vittorie del Mondiale Superbike Piloti e Marche è derivata davvero da quella di Max Biaggi: per quanto riguarda l’elettronica, e di conseguenza la guida, segna un nuovo punto di riferimento. Avanzatissimo. Il cuore dell’innovazione si chiama APRC (Aprilia Performance Ride Control) ed è incentrato su una piattaforma inerziale con due accelerometri e due girometri che permettono alla centralina elettronica di identificare le condizioni dinamiche della moto ed intervenire di conseguenza sulla gestione del motore; il pilota può regolare ogni elemento del sistema. Il traction control ha 8 livelli di intervento selezionabili in movimento, da un joystick al manubrio, e non si limita a ridurre la coppia motrice ma permette di graduare la derapata; perdipiù è adattabile alla gomma e al rapporto montati: per questa versione della RSV4 è stato studiato il nuovo pneumatico Pirelli bimescola 200/55. Il sistema elettronico comprende anche il controllo dell’impennata, regolabile su tre livelli, il launch control che permette di partire a gas spalancato, e il quick shift per cambiate rapidissime. Tra le modifiche rispetto alla RSV4 Factory anche il nuovo scarico, il cambio con le prime tre marce ravvicinate, il contralbero su cuscinetti a sfera invece che su bronzine, miglioramenti nella lubrificazione e nel circuito di raffreddamento delle teste. Modificate anche le camere di combustione. motosprint
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MOTO GUZZI Norge GT 8V RIVOLUZIONE PER DUE MODELLI GIÀ NOTI: L’APRILIA RSV4 HA LA PIÙ SOFISTICATA ELETTRONICA MAI VISTA IN PRODUZIONE, LA GUZZI NORGE HA IL MOTORE 8 VALVOLE.
Dolcezza e muscoli LA GRANTURISMO di Mandello tira fuori i muscoli e si fa ancora più adatta alle lunghe percorrenze: c’è la versione 1200 cm3 a 8 valvole del celebre bicilindrico a V trasversale, su questa edizione della Norge presentata a Colonia, per la quale è stato adottato anche un nuovo impianto di scarico. Il risultato sono 102 cavalli e una coppia di 104 Nm erogata a 5500 giri, che vanno a braccetto con una nuova taratura delle sospensioni: sono state cambiate le molle della forcella e dell’ammortizzatore ed è stato variato il freno idraulico per rendere la Norge più rapida nei cambi di direzione ed anche più solida in traiettoria. Nuova è anche la carenatura integrale, più larga per assicurare maggiore protezione e con differenti passaggi dell’aria che hanno migliorato il raffreddamento del propulsore e il comfort del pilota. È anche stato avvicinato il quadro strumenti, ed è nuova pure le sella, posta a 800 mm da terra.
Ritorna la Vespa PX. La vedremo a Milano QUESTA È UNA NOVITÀ DI TRENTA ANNI FA E NON ERA ESPOSTA A COLONIA, MA ARRIVERÀ AL SALONE DI MILANO: A GRANDE RICHIESTA DEL PUBBLICO E DEI CONCESSIONARI TORNA LA GLORIOSA VESPA PX, UNO SCOOTER CHE HA FATTO STORIA. LA NOTIZIA È CHE È RIMASTA IN PRATICA SEMPRE LA STESSA, CON MODIFICHE RIDOTTE AL MINIMO: CAMBIO AL MANUBRIO, A 4 MARCE, LA STESSA SCOCCA IN ACCIAIO E LO STESSO MOTORE A DUE TEMPI, ADEGUATO AI LIMITI IMPOSTI DALLA NORMATIVA EURO 3. LE IMMAGINI DEI COLLUDATORI LASCIANO POCHI DUBBI: LA SILHOUETTE È SEMPRE QUELLA, INCONFONDIBILE, È RIMASTA ANCHE LA RUOTA DI SCORTA SOTTO IL GUSCIO SINISTRO; SOLO IL PROFILO DELLA SELLA È LEGGERMENTE DIVERSO, PIÙ TONDEGGIANTE, MA SI TRATTA DI SFUMATURE. DOVREBBE ESSERE PROPOSTA ALMENO IN DUE CILINDRATE: 125 E ANCHE – A GIUDICARE DALLA SCRITTA A PENNARELLO SU UNO DEI PROTOTIPI – 175 CM3.
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qui giappone
DALL’ENERGIA ALTERNATIVA ALLA MAIONESE Tendenze e disavventure. Anche la Suzuki nella corsa all’elettrico. Maxi incidente per la salsa concorrenza e l’estetica, come detto copiata da quella del 49 cm3 Let’s, non ha di che attirare gli sguardi… Questi sono gli aspetti da giudicare, ma salvo prova contraria, Suzuki non ha annunciato l’intenzione di commercializzarlo. L’e-Let’s partecipa all’Hamamatsu Social Experiment Project on Next-Generation Eco-Cars che interessa altre imprese private, centri d’istruzione e governi locali. Per sorprenderci sarebbe stato interessante che Suzuki sperimentasse su strada la Crosscage a pila a combustibile (vedi foto). Il costruttore di Hamamatsu ci ha già sorpreso in passato (ricordate la B-King ?), allora diamogli ancora la possibilità di sorprenderci di nuovo…
di Laurent Benchana Nippon News
IN ATTESA DI VEDERE IN AZIONE LA CROSSCAGE A PILA A COMBUSTIBILE, SUZUKI HA PRESENTATO UN ALTRO MEZZO ELETTRICO. SI TRATTA DI UN MENO INTERESSANTE SCOOTER CON COMPONENTI ED ESTETICA DEL LET’S 4.
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IL PERIODO è decisamente favorevole agli annunci di prototipi di scooter elettrici: il 24 settembre, Suzuki ha infatti annunciato di entrare nella corsa alle due ruote non inquinanti presentando e-Let’s, un modello che riprende il telaio e gli equipaggiamenti del Let’s 4 con il tradizionale propulsore termico, commercializzato da diversi anni in Giappone. Per realizzare il suo scooter e-Let’s, Suzuki si è avvalsa della collaborazione della Sanyo, famosa azienda giapponese di elettronica fondata nel 1950 e associata con la Panasonic dal 2008. Suzuki ha sviluppato un motore compatto asincrono che si integra alla ruota posteriore dello scooter. Nonostante l’utilizzo delle batterie agli ioni di Litio Sanyo e all’integrazione con un sistema di recupero d’energia in frenata, offre un’autonomia di appena 30 chilometri ad una velocità media di 30 km/h. Quanto alla ricarica delle batterie è necessario un fermo di 4 ore con il collegamento a una presa elettrica da 100V. Le caratteristiche sono poco allettanti rispetto alla
SONO certo che anche voi, come tanti, avete un’idea della cucina tradizionale giapponese: yakitori, sushi, sashimi, soba… Piatti semplici, sani, talvolta raffinati, mai grassi. Ma nel Giappone di oggi le abitudini culinarie sono infarcite di americanismi… Ed è in questo contesto che l’informazione che segue acquista tutto il suo sapore. Venerdì 24 settembre, verso mezzanotte, centinaia di tubi di maionese caduti da un camion hanno innescato una carambola che ha coinvolto otto veicoli con il ferimento di tre persone! L’incidente ha coinvolto una moto, due camion e cinque automobili su di un’autostrada a due corsie a Kakogawa City nella prefettura di Hyogo. Questo è ciò che risulta dal rapporto di Masaaki Miyazaki, poliziotto incaricato del fatto. Fortunatamente nessuno di feriti è in gravi condizioni. Dei cartoni contenenti tubetti di maionese sarebbero caduti dalla parte posteriore del camion e si sarebbero sparsi per 300 metri. Ciò che poi, verosimilmente è successo è che le vetture che procedevano dietro il camion hanno schiacciato i tubetti. Come ben si sa una buona maionese si fa con uova, aceto e olio, un composto che sulla strada si rivela più “scivoloso e pericoloso della neve” avrebbe aggiunto Masaaki Miyazaki. Il motociclista sarebbe stato il primo a cadere, poi nel tentativo di evitarlo un automobilista sarebbe finito fuori strada, mentre i conducenti dei veicoli che seguivano si sarebbero incastrati gli uni dentro gli altri dopo brusche frenate. La circolazione è rimasta interrotta fino alle 5.30 del mattino. Secondo le ultime notizie si è ancora alla ricerca del conducente del camion all’origine di questa insolita “insalata”…
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ASSEGNATI GLI AMBITI PREMI IGNOBEL MASSÌ, lasciamo che siano gli altri a litigarsi il premio Nobel, a contestare chi l’ha ricevuto, a recriminare, gioire, arrabbiarsi o godere. Noi abbiamo altro a cui pensare e di cui – rigorosamente – ridere. Noi che anche quest’anno non abbiamo vinto né il Nobel per la Pace, né quello per la Medicina e nemmeno, caso stranissimo, per le Moto, andiamo a seguire un’altra manifestazione – che non è un ripiego, giammai – che si tiene ogni anno da vent’anni in concomitanza con la consegna dei Nobel, ma che invece si occupa di assegnare gli IgNobel, ovvero i premi per le scoperte improbabili. Andiamo in America, naturalmente, al Teatro dell’Università di Harvard (prima si teneva presso il prestigiosissimo MIT di Boston) dove vedremo veri premi Nobel consegnare gli IgNobel, a dimostrazione di quanto siano seri gli scienziati soprattutto quando fanno gli spiritosi. La finalità del premio è dare risalto a quelle ricerche che dovrebbero prima far ridere e poi pensare e per dare un’idea del tenore si sappia che alcune ricerche improbabili del passato su cui molti hanno riso e riflettuto si sono basate sull’effetto della somministrazione di Prozac alle vongole e al conseguente riflesso sulla loro attività sessuale oppure sull’impatto della musica country nei casi di suicidio. Se si pensa a quante volte è stata citata la musica rock come fattore principale nella fondazione di sette sataniche, si scopre facilmente quanto certe ricerche apparentemente cretine siano invece seguite con interesse dai testoni di tutto il globo. Ma veniamo ai premi di quest’anno, perdindirindina! Quello per la Medicina, ad esempio, è andato a due ricercatori olandesi che hanno scoperto come la respirazione degli asmatici cambi dopo un giro sulle montagne russe, mentre quello attesissimo per la Fisica è andato alla Nuova Zelanda dove un attento studio ha rivelato quanto le persone tendano a scivolare di meno sul ghiaccio se indossano i calzini sopra le scarpe invece che sotto (cosa che risulta abbastanza chiara a chiunque ci ragioni un attimo, ma che non tutti hanno la forza o il denaro per finanziare una ricerca). Il sempre ambitissimo IgNobel per la Pace è andato a un team di ricercatori inglesi e alla loro scoperta sull’importanza dell’imprecazione nel superamento del dolore. Viene da domandarsi quanti alluci siano stati rotti contro i comodini della camera da letto e quante unghie siano state spezzate accidentalmente tra le portiere di utilitarie per la raccolta dei dati di questa fondamentale e riappacificante scoperta. Ultimo ma non per questo meno importante, il premio per il Management è andato all’Università di Catania per il lavoro sull’assegnazione casuale delle promozioni invece che meritocratica, da cui deriverebbe una società migliore piuttosto che votata al fallimento come verrebbe da pensare. Ma con tutto il rispetto per i premi Nobel che dopo lungo pensare hanno assegnato gli IgNobel, a differenza di quanto possa apparire ad un ragionamento troppo spiccio, questa è una ricerca davvero interessante, di cui c’è poco da ridere e molto su cui riflettere per lo meno qui da noi, ma tant’è. Laura Cattaneo
REGOLARITÀ DEI RICORDI Trofeo FMI epoca a Varzi NEL comune del pavese il 26 settembre si sono dati appuntamento ben 174 regolaristi per la penultima prova del Trofeo FMI Gruppo 5. Moto rigosamente “ante” ma piloti d’ogni età: Leonardo Calosi, 15 anni, il più giovanne, Guido Borghin, 70 anni, il più anziano. Gara disputata su un percorso di 37 km (34 di trasferimento e 3 di speciale). Hanno vinto: Alfredo Szathvary (A1), Alberto Ritta (A2), Gian-
carlo Melli (A3), Marco Bianchi (A4), Alessandro Brunino (B1), Ivan Pagani (B2), Claudio Oriboni (B3), Pietro Caccia (C1), Marco Pinoli (C2), Mario Valsecchi (C3), Matteo Rubin (C4), Massimo Parrini (C5), Enrico Tortoli (C6), Gian Mario Giudici (D1), Gianluca Passoni (D2), Siegnar Dubronner (D3), Alfredo Bottarelli (D4), Tullio Fabio Perego (D5), Alberto Rizzini (E1), Alessandro Talamo (E2), Danilo Pozzi (X2).
SUL PROSSIMO NUMERO LA 200 MIGLIA DI IMOLA
PROPRIO UN GRAN BEL REVIVAL
LA PISTA di Imola nel primo weekend di ottobre si è trasformata in una sorta di Disneyland dei ricordi. Gli appasionati hanno avuto modi di ammirare in pista e di “toccare con mano” nel paddock le moto che hanno fatto la storia delle competizioni sino agli anni Ottanta e avere degli incontri ravvicinati con un “dream team” di campioni. Un evento che merita spazio, questa volta ne avevamo poco ma sul prossimo numero troverete un ampio servizio sulla 200 Miglia Revival. Nella foto, Giacomo Agostini tra Claudio e Carlo Costa.
Multimedia DICIAMOLO, i Mondiali di calcio per la nostra Nazionale non sono andati bene, ma è ora di guardare avanti. L’occasione buona è la diciottesima edizione del più titolato videogioco di calcio del mondo: “Fifa 11”, di Electronic Arts. Che punta ad un realismo mai visto prima, tenendo conto di 36 attributi e 57 caratteristiche di ogni
singolo calciatore di 500 team ufficiali in 30 diversi campionati. Software colossale, con 15mila veri atleti, dove finalmente si può giocare 11 contro 11 anche online. Disponibile (da 30 euro) per tutte le piattaforme esistenti:PC, PS3, X360, PS2, Psp, Ds, Wii.
Radunifino al 17 ottobre 1Piemonte
1Veneto
DOMENICA 17 OTTOBRE
SABATO 16 - DOMENICA 17 OTTOBRE
Motovagando nel Casalese ad Alessandria M.C. Madonnina dei Centauri, tel. e fax 0131-40664, 339-8694084, www.mcmadonnina.it, email segreteria@mcmadonnina.it Mulatrial della Val Sangone a Giaveno (TO) M.C. Giaveno, tel. 347-2502880 e 3470011534 dopo le 17, www.motoclubgiaveno. com, email motoclubgiaveno@gmail.com
11º Motomarroni a Pederobba (TV) M.C. Aquile Bianche, tel. 338-7639101, 3335390109, www.aquilebianche.it, email aquilebianche@motoclubfmi.it
1Liguria DOMENICA 17 OTTOBRE 21º Motogiro “Quasi Gastronomico” della Strega a Taggia (IM) M.C. Valle Argentina, tel. 0184-475582, 0184-541867, fax 0184475582, www.mcva.it, email info@mcva.it
1Lombardia SABATO 16 - DOMENICA 17 OTTOBRE Festival dei Motori presso Centro Fiera del Garda di Montichiari (BS). Centro Fiera, tel. 030-961148, 030-961062, 030-961416, www.centrofiera.it, info@centrofiera.it 9º Rombo di tuono presso Centro Fiera del Garda di Montichiari (BS) dedicata al mondo Custom, nell’ambito del festival te dei Motori. Per info tel. 330-764480, 3 366-4340466, 3393 3500226, www. rrombodituono.it K Kustom People S Show alla Fiera B Brixia Expo di B Brescia Kustom People, tel. 3498565289, www. kustompeople eu Brixia Expo, tel. 030kustompeople.eu 3463470, www.brixiaexpo.it
DOMENICA 17 OTTOBRE 5º motoraduno territoriale a Vittuone (MI) M.C. Vittuone, tel. 029022294, fax 029362157, email mbissacco@libero.it 3ª Cavalcata Trial dell’Alta Valle Brembana a Carona M.C. Bergamo, tel. e fax 0354592744, www.motoclub.bergamo.it
1Friuli Venezia Giulia DOMENICA 17 OTTOBRE Motoraduno Città di Zoppola (PN) 3º Memorial Sangion Daniel M.C. Richinvelda, 0434-85280, 0432-918168, fax 0432-918928, email richinvelda@infinito.it 12º raduno nazionale “Incontriamoci a Pordenone in Vespa” Vespa Club Pordenone, tel. 0434-551789, http://vespaclubpordenone.wordpress.com, email pordenone@ vespaclubditalia.it
1Emilia Romagna VENERDÌ 15 - DOMENICA 17 OTTOBRE RadunanQuattro ad Abetone (MO) motoraduni.org, tel. 335-6860692, fax 07211830144, sito internet www.motoraduni. org/radunanquattro.asp, redazione@motoraduni.org
SABATO 16 OTTOBRE 2º Bike n’Beer a Busseto (PR) Troopers, tel. 347-4743872, www.troopers.it, email info@troopers.it
DOMENICA 17 OTTOBRE Rockabilly Six Wheels raduno per auto e moto storiche e d’epoca a Rimini per info tel. 392-9515818, 340-5162867, www. amsrimini.net
DOMENICA 17 OTTOBRE Motocavalcata dei Forti a Roana (VI) M.C. Spinea, tel. 041-990878, 338-6271106, fax 041-5411447, www.motoclubspinea-ve. com, email mcspinea@alice.it Raduno a Cittadella (PD) M.C. Città Murata, tel. 049-5974555, 329-2160241, 3496188695, mc.cittamurata@gmail.com
1Marche VENERDÌ 15 - DOMENICA 17 OTTOBRE 32ª Motoraduno Internazionale “del tartufo” a Sant’Angelo in Vado (PU) M.C. T. Benelli, tel. 0722-818403, 0722-818246, 0722-88064, 338-5436434, email santangeloinmoto@libero.it, italo- collesi@libero.it
SABATO 16 DOMENICA 17 OTTOBRE 32ª Mostra scambio o Automotociclo d’Epo-o ca a Pesaro presso quartiere fieristico Per info Museo Nazionale del Motociclo, tel. 0541-731096, 347-1844267, fax useomotociclo it 0541-633287, www.museomotociclo.it
1Abruzzo DOMENICA 17 OTTOBRE Motocavalcata a Guardiagrele (CH) M.C. M.V.C. Guardiagrele, tel. e fax 0871-83797, email tecnicalmoto2000due@tin.it
1Calabria SABATO 16 OTTOBRE Bikers Reunion a Castrovillari (CS) Old Friends, tel. 388-7537619, 329-2243069.
SABATO 16 - DOMENICA 17 OTTOBRE 1º Motoraduno Città di Rende (CS) M.C. Lone Wolf, tel. 349-0602117, 348-8716441, email mclonewolfrende@virgilio.it
1Sicilia DOMENICA 17 OTTOBRE Mototour regionale ad Acate (RG) M.C. Acate Racing, tel. 0932-990866, 338-3559733, 339-7036650, www.motoclubacateracing.it, email info@motoclubacateracing.it Motopasseggiata regionale a Pedara (CT) M.C. The Dragons, tel. 349-4253803, email gamma1@hotmail.it
1Sardegna VENERDÌ 15 - DOMENICA 17 OTTOBRE Sardegna Legend Rally a Fonni-Arbatax (OG) M.C. Bike Village, tel. 02-9901161, 339-2482577, fax 02-99480802, www.bikevillage.it, email info@bikevillage.it
DOMENICA 17 OTTOBRE Motocavalcata “Moto, funghi e……castagne” a Desulo (NU) M.C. Gennargentu, tel. 389-6873383, email motodesulo@email.it 1º Automotoraduno storico della Torre a Santa Teresa di Gallura (SS) M.C. S.Teresa, tel. 340-3740217, www.motoclubsantateresa.it, presidente@motoclubsantateresa.it
TUTTI IN CODA PER SENTIRSI LIBERI ALL’INDOMANI del crollo, sulla strada ai confini della dissolta Repubblica Sovietica, c’è chi entra in bicilindrico, come me, e chi invece non ne può più. A cambiare è solo il senso di marcia. In attesa di fuggire, la gente se ne sta ammassata da giorni. Chilometri di tutto ciò che è marciante, camion, trattori, autobus, Moskvitcvh dalla vernice opaca con le masserizie sul tettuccio, residuati militari dell’Armata in disfacimento con famiglie al gran completo, pentole, amici e amici degli amici. Tutti sull’erba come una sagra di paese, stesi nei fossi o seduti sul ciglio dei campi. Giovani robusti come tori e ragazze da sogni proibiti che s’illuminano in viso al passaggio della moto, sgranando gli occhi come gatte al buio, accosciate senza imbarazzo con le loro gonnine risicate. Tutte, tutti pronti, ambosessi, ad andare a servirsi la fetta di mondo libero che gli spetta o a recitare, più verosimilmente, la parte dei nuovi schiavi. A Uzghorod la luce nelle strade è poca ma la cittadina appare ordinata nel suo squallore da periferia dell’impero. Anzi, più che ordinata atterrita dal destino. Le moto vengono fatte confluire in uno spiazzo in terra battuta, cinto da una cancellata mal messa sui cardini. All’esterno si assiepa una piccola folla di curiosi muti. L’albergo non riceve manutenzione da molto tempo, gli intonaci sono cadenti e solo il cemento, il sano materiale simbolo di tutta l’ex Unione, regge alla sfida dell’indifferenza. Il ristorante, come del resto le scale, è protetto da una inferriata a chiavistelli che ricorda l’ingresso di un carcere. Il gruppo dei biker era atteso, perciò si mangia anche fuori dell’orario sindacale, pressoché al buio: carne fredda, burro e verdura agrodolce. La birra calda finisce subito. Resta l’acqua di mare in bottiglia: almeno ci si augura che sia di mare, perché mare non c’è mentre nelle bottiglie, di qui fino a Kiev, il sale si può pesare col bilancino. Kiev è un fiore all’occhiello, una Miami ucraina bagnata dallo Dniepr che dà nome al celebre sidecar che a volte si vede solcare queste campagne sterminate, coi suoi 32 cavalli di boxer 750. Un paradiso infernale dove ogni abitante si sciroppa giornalmente una dose decuplicata di radiazioni. Cento chilometri a monte, Chernobyl è stata l’ultima grande menzogna del regime. E a dirla tutta, nemmeno da noi ce l’hanno raccontata giusta. Evidentemente anche alla vecchia Europa piacciono le anestesie della propaganda. Sugli incroci intanto sono sorti i primi baracchini privati di dolcetti, frutta, sigarette e gomme da masticare. L’impresa sboccia, i gestori lavorano con lena, hanno perfino imparato a sorridere alla clientela. Un miracolo. Tra le statue residue dei padri del comunismo, Lenin, ancora non sconfessato, osserva intanto dalla piazza centrale il grande fiume trasportare ogni giorno il suo carico invisibile di leucemie. Corre l’anno 1991. Ne avremo forse fino al 10091. Oltre, lo stradone s’allunga tra la taiga. L’asfalto capriccioso continua a rendere la marcia una corsa a ostacoli, ma la carreggiata si fa ampia. Preannuncia i grandi spazi insondabili dell’Asia. (Continua). Giovanni Carlo Nuzzo - gcn@gcnw.it
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Campionato trentino MX1 + MX2 a Tenno (TN) M.C. Tenno, tel. 0464-521221, fax 0464-553945, www.motoclubtenno.it, email motoclubtenno@libero.it Campionato friulano minicross, più gara squadre e sport a Codroipo (UD) M.C. Pedemontano, tel. 338-6260089, fax 0434919327, www.mcpedemontano.it, email info@mcpedemontano.it Campionato emiliano-romagnolo MX1 Assoluta e 2T, MX2 assoluta ed under 17, 125 2T Assoluta ed Under 17, MX4, minicross junior/senior a Salsomaggiore (PR) M.C. Salsomaggiore, tel. 0524-579310, fax 0524-579963, www.motoclub-salsomaggiore.it, info@motoclub-salsomaggiore.it Campionato toscano a Ponte alla Chiassa (AR) M.C. Bulldog Stella Azzurra, tel. 0575-362034, 329-9020661; 335-5697448, fax 0575-362034, www.motoclubbulldog. com, email andrea.valenti11@tin.it Trofeo interregionale e campionato campano, settima gara a Ripi (FR) M.C. Ultracross, tel. 081-19721458, 340-1547246, 081-5366030, 348-7346568, fax 08119319272, www.ultracross.it Gara interregionale MX2 e MX1 “Trofeo T. Cassinelli” a Dorno (BG) M.C. Berbenno, tel. 035-861254, 335-8229569, 3484030939, www.mediacom.it/motoclubberbenno, email berbenno@mediacom.it Gara Sport interregionale a Rignano Flaminio (RM) M.C. Rignano Flaminio, tel. 0761-508032, fax 0761-507769, email rignanoflaminio@motoclubfmi.it
1Enduro 17 OTTOBRE Trofeo nazionale delle Regioni a Matelica (MC) M.C. Matelica, tel. 0737-786007, fax 0737-786007, www.motoclubmatelica.it, email info@motoclubmatelica.it - www. axiver.com Campionato sardo minienduro ad Oliena (NU) M.C. Oliena, tel. 349-3720813, fax 0784-285129, www.motocluboliena.it, email motocluboliena@tiscali.it Due ore a coppie a Pianezza (TO) zona Cassagna M.C. Valle di Susa, tel. 348-
In televisione
STRALIA) U (A P G O T O M
VENERDÌ 15 0,30
Prove
3,50 4,55 6,10
125 prove MotoGP prove Moto2 prove
SABATO 16
motosprint
98
7 DOMENICA 1 eplica 10,20)
1Supermotard 17 OTTOBRE King of Motard interregionale a Cogliate (MI) zona industriale T.W.O. Two Wheels Obsession, tel. 039-325106, fax 039325107, www.two.go.it, info@two.go.it
1Trial 17 OTTOBRE 20° Trial Masters Beta, ultima prova, e campionato toscano più Hobby Sport a Rignano sull’Arno (FI) M.C. Alef, tel. 0558335267, fax 055-8335267, email gasroescio@tiscali.it - www.masterbeta.it Slowtrial regionale a Faedo (SO) M.C. Valtellina, tel. 0342-512982, 393-9793374, fax 0342-512982, www.valtellinatrial.it, email info@valtellinatrial.it
1Speedway 17 OTTOBRE Italiano - Campionato a squadre a Terenzano (UD) M.C. Olimpia, tel. 335-1016210, fax 0432-506343, www.motoclubolimpia. it, simone.terenzani@motoclubolimpia.it
1Minimoto 17 OTTOBRE Italiano - Quarta e ultima finale al Circuito di Pomposa (FE) Nuovo M.C. Renzo Pasolini, tel. 0541-786660, 349-1600152, www.motoclubpasolini.it. Circuito Pomposa, tel. 0533-380366, 392-9999399, www. circuitodipomposa.com Endurance a coppie a Borgo Carso (LT) M.C. Zeta Team, tel. 392-7885055, fax 069254399, www.zeta-team.it, email pirolli. fabio@yahoo.it
1Quad
Italia 1
sintesi
Italia 1 Italia 1 Italia 1
diretta diretta diretta
Italia 1 (r ra ga 5 Italia 1 12 3,50 eplica 11,20) Italia 1 Moto2 gara (r 0) ,0 14 5,15 gara (replica P oG ot Italia 1 M 6,30 iri 15,00 Fuorig
8064566, 335-5830734, 335-7796014, fax 011-9672562, email c.cullino@nke.it 6 ore a coppie interregionale ad Abbiate Guazzone (VA) M.C. Abbiate Guazzone, tel. 0331-842945 (ore serali), 347-4230429, fax 0331-849153. Enduro d’epoca a Primaluna (LC) M.C. Valsassina G. Selva A., tel. 349-2962333, fax 0341-955023, motoclubvalsassina@ gmail.com, motoclubvalsassina@tiscali.it
17 OTTOBRE Italiano - Ultima prova di campionato a Marina di Carrara (MS) M.C. Three Eyes, tel. 0721-854653, fax 0721-857413, www. quadcross.it, email info@quadcross.it
1Gimkane 17 OTTOBRE
diretta diretta diretta rubrica
Italiano - Campionato Gimkana Vespa 2010 prova unica a Stradella (PV) Vespa Club Oltrepò, tel. 0385-48364, 3388917209, www.vespacluboltrepo.it, www. campionatogimkanavespa2010.it
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