19 ottobre - Motosprint 42

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AVANTI MAX! Biaggi altri due anni con Aprilia

42 19/25 OTTOBRE 2010 Settimanale Anno XXXIII Fascicolo 1693

2,50 Euro (Italy only)

Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 46/2004) art.1, c.1, DCB Bologna PTE CONT. 5,00 Euro - Canton Ticino 8,00 Chf

NOVITÀ 2011 La Honda del mistero

L’uomo MOTOGP AUSTRALIA

invisibile

Uno Stoner fantastico sparisce in poche curve. Honda ha visto giusto. E pure Rossi (che fatica con Hayden!) ha scelto bene MOTO2 De Angelis e Redding onorano Tomizawa


Sommario numero 42/2010

1LA POSTA Lettere di Stefano Saragoni Officina di Massimo Clarke

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1PADDOCK

Velocità, cross, enduro, trial, minimoto, speedway, supermoto

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1IN PISTA

MotoGP GP Australia Commenti, foto, pagelle, interviste dai nostri inviati a Phillip Island MotoGP Le ultime notizie dai box Moto2 GP Australia 125 GP Australia Superbike Biaggi “minaccia” lo stop Italiano Velocità Ultima prova del CIV al Mugello

20 36 42 48 52 56

1FUORISTRADA Freestyle X-Fighters a Roma Rally Faraoni Sportitalia I campionati regionali

62 66 70

1SU STRADA

Attualità Honda “crossover” Attualità Scooter Quadro Attualità La produzione, le leggi, le novità Motolandia 200 Miglia di Imola Revival Made in Abbigliamento e accessori

1MERCATINO

Compravendita di moto e accessori

75 76 78 80 88 90

1GP GUIDA

Gare e raduni Gli appuntamenti in pista

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1RUBRICHE

Contromano di Marco Masetti Polvere di stelle di Luigi Rivola Qui Giappone di Laurent Benchana Donne e motori di Laura Cattaneo Via col vento di Giovanni Carlo Nuzzo

16 18 76 86 87

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Lettere

di Stefano Saragoni posta@motosprint.it

IN BREVE

CARO MOTOSPRINT NON TI CAPISCO

Dì al tuo direttore di non imitare il calcio

CARO Motosprint, ti leggo da oltre un ventennio ma a volte faccio fatica a comprenderti. Capisco che il punto di riferimento per tutti sia Valentino, capisco che il marketing imponga questo, capisco che i tifosi si vogliono sentir dire certe cose e non altre, ma un po’ di obiettività ritengo non farebbe male, soprattutto nel rispetto di chi di moto e corse se ne intende. Tutto questo non per sottovalutare la bravura, l’onnipotenza, la classe, l’eleganza, la dialettica - e chi più ne ha più ne metta - del “Dottore”, ma solamente per precisare che anche quest’ultimo si è lamentato più volte in situazioni analoghe a quella che lo ha visto protagonista insieme a Lorenzo a Motegi ma a ruoli invertiti. È successo con Elias, Melandri ed altri. motosprint

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Inoltre per quanto riguarda la “virilità”, credo che Biaggi abbia voluto far capire a chi ancora non lo avesse capito che, mentre nella Superbike prevale il pilota, nella MotoGP prevale “il sistema” come fatto notare anche da altri piloti. Allora, mio caro Motosprint, che continuo assiduamente a leggere, merito della mia forte passione per le moto, volevo dicessi al tuo direttore che in un paese dove il calcio domina su tutto (e a suo modo) sarebbe bene cercare di non imitarlo perché uno sport bello come quello delle moto non esiste altrove ed ha solo bisogno di crescere in modo veritiero. Gianni Meschini

CARO Gianni, tra Motosprint e il suo direttore c’è un buon dialogo, sarà perché abbiamo

com cominciato a volerci ben bene nel lontano 197 1977... A Avendo una trentina d’an di GP alle spalle d’anni av e avendo avuto la fortun di raccontare i tuna gra grandi americani (e aus australiani) quando an ancora il Motomondia diale andava in TV (qu (quella di stato) a sp spizzichi e bocconi, ho visto questo mondo crescere e cambi biare (non sempre in m meglio) ma anche co conservare un’aute tenticità sopravviss suta a popolarità e d denaro. Nel motocicclismo non ci sono filtri, addetti stampa e manager non annacqu annacquano il pensiero dei piloti (anche se oggi ci provano), che a volte possono anche parlare a vanvera ma parlano, senza filtro. E se Lorenzo ci dice di avere chiesto un incontro con i vertici Yamaha per sottolineare il suo disappunto per il comportamento in gara di Rossi, e chiedere che lo stesso venisse censurato, dobbiamo credergli. A quel punto, su quanto affermato da Lorenzo, posso esprimere un mio parere, che può piacere o meno, che può essere condiviso o meno. Ma finisce qui. Sulla “virilità” chiamata in causa da Biaggi, non mi pare che la frase pronunciata da Max a Imola lasci spazio ad interpretazioni quando dice «qui le questioni in pista si dirimono con una spallata e nessuno fa drammi». Il rispetto di chi ci legge, è il

LA MAGLIETTA DI SIMON IN RICORDO DI TOMIZAWA Salve. Per caso, sapete se la maglietta che Simon ha portato in onore di Tomizawa sul podio di Motegi è in vendita? O l’ha fatta fare lui? In caso di risposta affermativa dove potrei trovarla? Giacomo Cabrini

È stata realizzata per Simon da Factory Racing, e almeno per il momento non è in vendita. LA DICHIARAZIONE ADATTA AL GP GIAPPONE Caro Jorge, non so se tu legga Motosprint ma, con tutta la stima e il rispetto che nutro per te come pilota, volevo dirti una cosa: secondo me hai perduto un’occasione d’oro. Invece di piagnucolare, era sufficiente una dichiarazione, questa: “Un duello così potevamo farlo solo io e Valentino”. Stefano LA FESTA SOLITARIA DI JORGE LORENZO A parte la bandiera stracciata (se c’era un simbolo per questa giornata eccolo bello chiaro) non prendere i complimenti degli avversari (Spies a ragione ha scosso la testa...), fare finta di non vedere il compagno di squadra che si congratula e infine festeggiare il titolo da solo con la sua squadra non è bello. Peppino Crea Roma

mio (e nostro) primo comandamento. Lo era quando raccontavo i Gran Premi, lo è oggi che ho la fortuna di guidare una squadra di giornalisti appassionati che sanno (bene) di cosa scrivono. Quello che scriviamo non è per il marketing, non è per i tifosi dell’uno o dell’altro. È per tutti quelli che ci leggono (tanti, per fortuna) ed è quello che ci sentiamo di scrivere, quello che pensiamo, forse giusto, forse sbagliato, sicuramente autentico.

GP GIAPPONE TANTO CLAMORE SOLO SE C’È ROSSI NEL PREVEDIBILE clamore mediatico originato da un barlume di lotta tra due piloti di MotoGP, vorrei uscire dal coro dicendo semplicemente... Mbé?! In 125, Moto2, Superbike soprattutto, è ordinaria amministrazione il duello gomito a gomito dal primo all’ultimo giro, anche tra piloti ormai sazi (vedi Biaggi a Magny Cours). Allora comprendi che il clamore è dettato solo dalla presenza di Rossi, o meglio: se lo fa lui è lotta epica, se lo fanno gli altri è ordinaria amministrazione. Troppo poco, troppo riduttivo, troppo poco rispettoso verso gli altri piloti. Se c’è lui diventa lotta epica anche uno scontro al di là di un normale confronto tra piloti per di più di una stessa squadra. E altri piloti in passato hanno pagato con sanzioni certi comportamenti. E allora si dà addosso a Lorenzo perché doveva restare calmo al quarto posto, così come si sarebbe dato addosso a Lorenzo se non ci provava, accusato di fare il ragioniere, e si dà addosso alla Yamaha perché giustamente tiene sia al mondiale piloti sia a quello costruttori, sia all’integrità fisica di un giovane talento sotto contratto. Tutti sotto accusa, tutti tranne uno, che stranamente da più parti è stato indicato come scorretto in

fasi cruciali ma sempre viene santificato, tanto da meritarsi un trafiletto di Saragoni di osanna. Invece a me appare chiaro come certi comportamenti, anche un po’ penosi (vedi la gamba fuori al di là di ogni ragionevole necessità ben più degli altri cultori della pratica, al solo scopo di chiudere la pista) potevano o potranno avere in futuro conseguenze. E bello sarebbe aprire un dibattito sereno e non fazioso perché non si debbano più scrivere frasi tipo “...le dà ...le prende”, che certamente non rappresentano un buon esempio da dare a quanti praticano questo sport e anche a quelli che circolano su strada, tanto più se le frasi rappresentano la situazione tra due compagni di team. In ogni caso la MotoGP ha moltissimo da apprendere dal circus della F.1 riguardo gli aspetti sanzionatori, ma lì la Federazione esiste. Nino Carapucci

SCUSA Nino, ma qualcosa non mi torna. Se quel “barlume di lotta” che è “ordinaria amministrazione” in altre categorie lo troviamo (finalmente) in MotoGP, perché usare un peso diverso nel valutarlo? Il “trafiletto” sul n. 40 non è un osanna per nessuno, esprime semplicemente perplessità nel vedere un Lorenzo che “le dà e le prende” (estrapolate dal contesto, queste parole non significano niente) esce sconfitto dal testa a testa con Rossi e chiede alla squadra di schierar-si con lui. Cosa che è accaduta, generan-rdo (in me) altre però plessità. Ma si può ipensarla in modo dieverso, anche diameto. tralmente opposto. iaMa per favore, lasciativi mo perdere i cattivi esempi.

IO UN GIRO LO FAREI CON MAX

CREDO che difficilmente rivedremo quello che ci ha fatto vedere Max Biaggi in Francia. Il contenimento di Crutchlow è stata la sua “opera omnia”, ma anche la prudenza usata per conquistare i due titoli è stata esempio di grande professionalità. Rimarrà una vergogna per il Motomondiale l’averci privato di un simile campione per tanti anni. Da vero professionista ha fatto il suo lavoro esattamente come lo faceva quando un’intera regione italiana lo sbeffeggiava, quando la Yamaha sembrava non essere più capace di fare motociclette, quando gli hanno fatto lo sgambetto a favore di Doohan e quando lo hanno addirittura lasciato a casa per non disturbare il… manovratore. Lo sport che noi amiamo offre poco spazio alla fantasia e all’umorismo. Buttarla in ridere non è esattamente quello che un campione di moto fa volentieri visto che fa uno sport rischioso... Al contrario di altri, Biaggi ha praticato in modo “serioso” e per questo si è procurato molti nemici e l’ostilità di quelli che non lo trovano “simpatico”, cosa piuttosto curiosa visto che le gare di moto non si vincono con la simpatia e che i piloti si valutano per la velocità con cui percorrono una pista e non con le barzellette che si propinano ai fan. Sono troppo vecchio per farmi portare a fare un giro in moto da un campione di motociclismo ma se lo potessi fare preferirei farlo con Max Biaggi. Romano Cionini Visani

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Lettere

SABATO 2 ottobre si è svolta a Roma la finale dei Red Bull XFighters; per la prima volta il grande spettacolo del freestyle motocross è arrivato in Italia. Il prezzo del biglietto, il viaggio per arrivare a Roma e le ore di attesa all’ingresso dello stadio Flaminio sono state ampiamente ripagate dallo spettacolo pazzesco e dalle emozioni che i piloti ci hanno regalato. Oggi, acquistando Motosprint, ero assolutamente certo di trovare un bel servizio sugli X-Fighters, di vedere le foto delle acrobazie di Adams, Villa, Torres... per la prima volta in Italia, a conclusione del campionato, con quasi 30.000 spettatori e grandi ospiti (tra cui Cairoli). Mi aspettavo che la vostra rivista dedicasse più di una pagina all’evento, ma con grande stupore e disappunto non ho trovato nemmeno cinque righe dedicate all’evento. Va bene mettere in risalto Motomondiale e Superbike, ma perché ignorare completamente un evento così importante? Motosprint non dovrebbe abbracciare le competizioni motociclistiche a 360 gradi? Giuseppe

DOMANDA lecita, caro Giuseppe. Che merita risposta. Domenica 3 ottobre si sono corsi i Mondiali GP e Superbike. E non c’era proprio la possibilità di dare spazio anche all’X-Fighters perché non c’erano pagine disponibili. Così abbiamo programmato sia l’evento di Roma che la 200 Miglia di Imola (anche lei sacrificata sull’altare di GP e SBK) per la settimana seguente. Il guaio è che siamo stati costretti a rimandarli ancora (li trovate su questo numero) sempre per problemi di spazio! Mi dispiace molto, e cerco di farmene una ragione pensando che l’X-Fighters è uno spettacolo meraviglioso da vedere (ne sono motosprint

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stato più volte testimone) ma non è facile riproporne le emozioni su carta. Non è una consolazione, ma aiuta... anche se avendo fatto della tempestività d’informazione una bandiera non possiamo essere soddisfatti quando ci rinunciamo.

CONFRONTO PEDROSA NON È DOOHAN NELL’ARTICOLO sul n. 39, dove si confrontano i primi cinque anni in sella alla Honda ufficiale 500/ MotoGP di Mick Doohan e Dani Pedrosa, non si cita il gravissimo incidente sofferto da Doohan ad Assen nel giugno 1992 (quarto anno in 500 con la Honda) senza il quale i titoli vinti dall’australiano forse sarebbero due di più (7 nella 500). Nel 1992, pur saltando quasi tutte le gare dopo Assen, l’australiano ha rischiato di vincere il titolo lo stesso e i primi GP della stagione sono stati tutti vinti da lui, da dominatore, quindi il paragone - spiace dirlo - non regge proprio. Doohan era già dominatore alla quarta stagione in 500! Guidando moto molto, ma molto più difficili delle attuali 4 tempi con tanta elettronica. Non paragoniamo il grande Doohan con Pedrosa, almeno fino ad ora, poi in futuro spero che Dani lo possa avvicinare. Gianni Costetti Bologna

CARO Gianni, quel che dici è vero, Michael Doohan nel 1992 non aveva avversari, vinse con ampio margine 5 delle 7 gare prima dell’infortunio in Olanda e fu due volte secondo. E se non fosse stato per la fretta di operare la gamba fratturata, avrebbe fatto in tempo a rientrare e vincere il titolo. Alla quarta stagione sulla Honda 500 era già assoluto dominatore della classe regina, cosa che Pedrosa non è ancora riuscita... Questo non impedisce alla Honda di confidare nei numeri...

200 MIGLIA REVIVAL STESSO SPIRITO DEI BEI TEMPI

DIFESA D’UFFICIO LA MIA “LANCIA” PER NORI

PER I ROMAGNOLI (abito a Lugo di Romagna), Imola ha sempre avuto un significato particolare; sono convinto che ogni motociclista che ha frequentato anche solo una volta questo circuito intriso di storia, abbia una bella emozione o un bel ricordo legato a questo tracciato. A inizio ottobre a Imola si è svolto il revival della 200 Miglia, gara che fu desiderata e organizzata dal grande Checco Costa a partire dal 1972, e che quest’anno è tornata alla memoria di tutti. Nonostante abbia “solo” 34 anni, ero presente alla gara fin dal 1981 (vittoria di Lucky) sempre con mio padre, del quale ero spesso compagno di sortite motociclistiche. Lo spirito non è cambiato, nonostante siano trascorsi circa 25 anni dall’ultima edizione: prezzi molto onesti (e soltanto per chi voleva assaporare il vecchio, amato ambiente dei box), ex-piloti disponibilissimi, moto d’annata fantastiche e profumo di olio di ricino, simbolo di quel motociclismo “arcaico” che oggi non trova paragoni. Spero che questa manifestazione e l’impegno profuso dalla famiglia Costa possano riportare Imola ai fasti di un tempo. Dovessi dare un consiglio... direi che la manifestazione dovrebbe svolgersi in aprile, e non in concomitanza con le gare di Mondiale (SBK e GP). Colgo l’occasione per ringraziare di cuore Mario Lega, Roberto Gallina, Leandro Becheroni, Massimo Broccoli, Corrado Tuzii e gli altri campioni che hanno reso queste giornate magnifiche, che non hanno lesinato sulla manetta del gas e hanno risposto con pazienza e amicizia alle nostre domande e richieste di foto. Non è da tutti giorni vedere “King” Kenny Roberts, Steve Baker e Giacomo Agostini in pista con le moto di un tempo... Ho visto persone commuoversi...beh... ci stava eccome! Enrico Baroncini

VORREI spezzare una lancia per Nori Haga, secondo me un top rider della SBK, uno che non si è mai lamentato per i torti subiti. Ripenso a quando Max lo ha steso a Misano (se fosse successo il contrario?) e perse punti importantissimi per il mondiale, o quanto accaduto lo scorso anno con Rea. Alla fine, al primo anno di Ducati è arrivato secondo. Ora tutti dicono che è finito, ma io credo che la Ducati abbia avuto parecchie difficoltà quest’anno, in fin dei conti nella sua stagione peggiore Nori è sempre davanti a Fabrizio e un paio di gare le ha vinte anche quest’anno. Se penso a Toseland, Vermullen, Neuckirchner... Si esalta tanto Checa, ma Nori ha qualcosa che tanti altri piloti non hanno. Ho visto solo un pilota partire sedicesimo e vincere in MotoGP, e solo uno in SBK: lui. Lode all’Aprilia, contenta della scelta, Max ha vinto. ma ai tifosi Ducati dico: voi che rimpiangete la scelta, a Bayliss avranno chiesto un parere a suo tempo? Io credo di sì. forse Haga non vincerà mai un mondiale SBK, ha avuto una brutta stagione, ma che sia tutta colpa sua... Io continuerò a tifarlo in Aprilia, apprezzo chi non guarda dietro, non fa polemiche, ecc... Ho letto su MS che ringrazia tutta la Ducati, che la rispetterà sempre. Ecco, anche se sarà stato, o sarà sempre l’eterno secondo o terzo, merita rispetto, anche perché i numeri questo funambolo li fa da dieci anni, mentre di meteore ne abbiamo viste parecchie. Forza Nory! Luca Campidelli

IO LA PENSO COSÌ

PUNTUALITÀ DOV’È FINITO L’X-FIGHTERS?

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Officina

di Massimo Clarke massimo.clarke@virgilio.it

FASATURA VARIABILE PERCHÉ CONVIENE Migliora il tiro ai bassi e medi regimi SULLA Kawasaki GTR 1400 viene impiegata la distribuzione a fasatura variabile, un sistema simile a quello utilizzato su molti motori automobilistici. Vorrei sapere quali vantaggi dà e perché viene montato soltanto all’aspirazione. Franco De Rosa Palermo

IL SISTEMA del quale parla agisce variando la calettatura della ruota dentata di comando rispetto all’albero a camme. In altre parole, cambiando il posizionamento angolare reciproco di questi due componenti. Il risultato è che la fasatura viene anticipata o ritardata; la durata totale di apertura della valvola, e il sollevamento dalla sede (cioè l’alzata), non cambiano. Se si anticipa di X gradi il momento di inizio apertura, rispetto al PMS, automaticamente si riduce, sempre di X gradi, il ritardo di chiusura (rispetto al PMI). E viceversa, ovviamente. Variando la FASATURA DI DISTRIBUZIONE si possono ottenere vantaggi sensibili per quanto riguarda il “riempimento” della curva di erogazione. In altre parole, si può migliorare la coppia ai medi regimi senza rinunciare a nulla in fatto di potenza agli alti. Alcuni costruttori che impiegano sistemi di questo genere, sostengono che lo fanno per avere un minimo più regolare e un miglior funzionamento del motore ai bassi regimi. In realtà un grande vantaggio, per quanto riguarda tali condizioni di funzionamento, è in genere costituito dall’abbattimento delle emissioni di idrocarburi, reso possibile dalla dimotosprint

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I SISTEMI DI DISTRIBUZIONE A FASATURA VARIABILE (SOPRA QUELLO DELLA KAWASAKI GTR 1400) VENGONO IN GENERE ADOTTATI SOLO ALL’ASPIRAZIONE, PERCHÉ COSÌ FACENDO SI MIGLIORA LA RESPIRAZIONE DEL MOTORE A TUTTI I REGIMI.

minuzione dell’angolo di incrocio. Nei motori moderni si sfruttano largamente l’inerzia delle colonne gassose e le onde di pressione ai fini del rendimento volumetrico. Ferme restando le caratteristiche dei sistemi di aspirazione e di scarico, sono i momenti di apertura e di chiusura delle valvole a determinare i regimi in corrispondenza dei quali si ha la massima utilizzazione dell’inerzia e delle pulsazioni di pressione, e di conseguenza si ottiene la migliore respirazione del motore. Di particolare importanza è il ritardo di chiusura della valvola di aspirazione. I gas continuano

ad entrare nel cilindro anche dopo che il pistone, superato il PMI, ha iniziato la sua risalita verso il PMS. In altre parole, l’aspirazione si prolunga anche dopo che è iniziata la corsa di compressione (che ovviamente non si identifica con la fase di compressione!). Se la valvola si chiude proprio nel momento in cui i gas si stanno arrestando, si ottiene il miglior riempimento del cilindro. Dunque, il ritardo di chiusura della valvola è critico e risulta ottimale solo per una data velocità di rotazione. Ai regimi più elevati si ha un peggioramento del rendimento volumetrico; la valvola, infatti, si

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chiude mentre i gas stanno ancora continuando ad entrare. Ai regimi più bassi, invece, la valvola si chiude quando i gas, dopo essersi arrestati, stanno in effetti uscendo dal cilindro, sotto l’azione del pistone che sale, all’interno del cilindro, verso il PMS! Pure questo è svantaggioso ai fini del riempimento. L’ideale sarebbe poter cambiare il punto di chiusura della valvola, ovvero il ritardo rispetto al PMI, al variare del regime di rotazione. I sistemi di distribuzione a fasatura variabile sono stati sviluppati proprio per ottenere questo. Naturalmente, per quanto riguarda le onde di pressione che viaggiano nel condotto, in seno ai gas freschi, sono valide considerazioni analoghe. Queste onde si muovono con velocità sonica in seno alla massa gassosa. Quando si apre la valvola (stiamo sempre considerando l’aspirazione), parte un’onda di pressione negativa che si dirige verso l’estremità opposta, ovvero verso la presa d’aria. Quest’onda, raggiunta tale estremità viene riflessa con segno cambiato. Diventa cioè un’onda di pressione positiva. Idealmente, per poter dare un vigoroso contributo alla respirazione del motore, essa deve arrivare in corrispondenza della valvola proprio mentre questa si sta chiudendo. La situazione è pertanto estremamente simile a quella già vista parlando dell’inerzia dei gas. Naturalmente, risultati pressoché eguali si possono ottenere, ferma restando la fasatura, mediante sistemi di aspirazione a geometria variabile, ovvero

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Officina TURBO LAG

trombette di aspirazione telescopiche. Nelle moto di prestazioni altissime, per ottenere potenze specifiche straordinarie, si rinuncia in misura considerevole al tiro ai medi regimi; l’impiego di tali sistemi di aspirazione con lunghezza variabile contribuisce notevolmente a incrementare le prestazioni complessive e a migliorare la guidabilità, “riempiendo” la curva di erogazione. I sistemi di distribuzione a fasatura variabile vengono in genere adottati solo all’aspirazione in quanto il ritardo di chiusura di tale valvola è il fattore di importanza preponderante per quanto riguarda la respirazione ai vari regimi di rotazione, ovvero l’andamento della curva di coppia.

MOTORI TURBO OGGI AVREBBERO UN SENSO ORA che in campo auto la sovralimentazione viene proposta in tutte le salse, specialmente su motori di piccola cilindrata, non sarebbe il caso di rispolverare questa tecnologia anche sui propulsori moto? La tecnica ha fatto notevoli passi in avanti e credo che oggi consentirebbe delle realizzazioni eccezionali sfruttando un turbocompressore, che in passato è stato già impiegato con successo sulle moto da competizione. Non sarebbe ora che la FIM ne riammettesse l’uso, anche per uscire da una situazione tecnica abbastanza cristallizzata? Che differenza c’è, in termini di prestazioni che si possono ottenere, tra i compressori volumetrici e i turbocompressori? Giovanni Conti Milano

SUL finire degli anni Trenta effettivamente la scena era dominata, per quanto riguarda le motosprint

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competizioni al massimo livello, dalle moto sovralimentate (mediante compressore a lobi o a palette). Basta ricordare soltanto la BMW e la Gilera 500, vincitrici del Campionato Europeo (che allora si disputava al posto del mondiale) nel 1938 e 1939. Per diversi anni la DKW ha ottenuto grandi successi nella classe 250 con delle moto a due tempi raffreddate ad acqua e sovralimentate. Nel dopoguerra la FIM ha bandito la sovralimentazione. Le moto dei primati mondiali di velocità (chilometro lanciato) hanno però potuto continuare ad impiegarla ed effettivamente da decenni il record assoluto viene conquistato da mezzi azionati da motori sovralimentati. Occorre dire che, forse in seguito alla spinta emotiva derivante da quanto stava accadendo in F.1, ove si stava imponendo la soluzione turbo, la FIM ammise, una trentina di anni fa, l’impiego della sovralimentazione, con un forte handicap di cilindrata (1 a 2) nei confronti dei motori aspirati, salvo fare poi rapidamente macchina indietro. La Honda realizzò in tale periodo (verso la metà degli anni Ottanta) una straordinaria bicilindrica 250 dotata di due turbocompressori, di dimensioni estremamente ridotte, che pare abbia dato al banco una potenza di ben 150 CV (a un regime dell’ordine di 20.000 giri/min), corrispondente a ben 600 cavalli/litro! Questa splendida realizzazione rimase allo stadio di prototipo appunto in seguito alla decisione della federazione internazionale di non ammettere i motori sovralimentati. Personalmente sono più che convinto che sarebbe ora di realizzare moto di serie dotate di compressore volumetrico o di turbocompressore, e che, per quanto riguarda quelle da competizione, si dovrebbe lasciare una libertà assai maggiore ai

NEMENTE È IL TERMINE COMU USATO DAI TECNICI ARDO PER INDICARE IL RIT DI RISPOSTA, ALL’AZIONAMENTO , DELL’ACCELERATORE NTATI IME AL VR SO RI TO DEI MO MEDIANTE RE TURBOCOMPRESSO

tecnici, ammettendo anche la sovralimentazione. Se effettivamente qualche costruttore realizzerà delle moto stradali sovralimentate, può anche darsi che la FIM possa un giorno cambiare i suoi regolamenti ammettendo i motori alimentati con una pressione superiore a quella atmosferica; del resto, lo fa per i mezzi da record, anche se si tratta davvero di una razza a parte… Pure i dragsters sono sovralimentati, ma si tratta di una razza ancora più a parte. Sembra che una delle ragioni che hanno portato la FIM a stabilire regolamenti restrittivi (al punto da limitare, oltre al numero dei cilindri, anche l’alesaggio, nel caso delle MotoGP) e a varare una classe che è addirittura monomarca, per quanto riguarda il motore, al posto della storica 250, sia quella di contenere i costi. Viene allora spontaneo chiedersi per quale ragione non si sia posto un limite all’elettronica e per quale ragione alcuni anni fa sia stata abolita la classe 50, nella quale delle piccole aziende e talvolta addirittura degli artigiani realizzavano degli autentici capolavori. Magari tenerla per un campionato europeo, o per un trofeo a parte, ma abolirla proprio no… L’evoluzione della tecnica nel campo della sovralimentazione, con particolare riferimento ai sistemi di controllo, rende oggi interessante come non mai l’ipotesi di adottare tale soluzione. In campo auto praticamente tutti i costruttori vi ricorrono in misura sempre crescente e probabilmente sarebbe ora di adottarla anche sulle moto. Il limite più evidente è

dato dallo spazio disponibile per il compressore, per le tubazioni e, specialmente, per l’intercooler, che diventa indispensabile quando la pressione di sovralimentazione supera valori dell’ordine di 0,6 bar. Lo sviluppo di intercooler aria-acqua, già da tempo impiegati in campo auto, potrebbe forse risultare vantaggioso sotto questo aspetto. Per quanto riguarda la differenza tra i “turbo” e i compressori volumetrici in termini di prestazioni e di comportamento del motore, c’è da dire che questi ultimi assicurano una risposta sempre pronta, sin dai regimi più bassi, e una pressione di sovralimentazione sempre elevata, che rimane praticamente costante per tutto l’arco di regimi all’interno del quale funziona il motore. Sono però più ingombranti e devono essere azionati meccanicamente, il che non lascia molta possibilità di scelta per quanto riguarda il loro posizionamento e può comportare, al di sopra di un certo grado di sovralimentazione, un sensibile peggioramento dei consumi. I turbo devono girare molto forte. Tra i loro punti di forza vi sono le dimensioni relativamente contenute e la grande libertà di posizionamento (il collegamento al motore è solo fluidodinamico). Tradizionalmente i punti deboli sono un certo ritardo nella risposta all’azionamento dell’acceleratore e il fatto che, se le dimensioni e le caratteristiche del turbo sono ottimizzate per gli alti regimi, ai bassi il motore è “vuoto”. Negli ultimi anni sono stati compiuti notevoli passi in avanti, comunque, e oggi la situazione è straordinariamente migliorata. Del “TURBO LAG” non parla più nessuno e si può avere un buon tiro anche ai regimi medi. Tra le soluzioni più interessanti vanno segnalate le turbine con palettatura statorica a geometria variabile.


Paddock A cura di Lucia Voltan

Il freestyle fa tappa a Colonia DOPO quattro mesi, il Mondiale Freestyle è tornato in scena con la prova di Colonia. Con il leader di classifica, il ceco Libor Podmol fermo per via dell’infortunio rimediato nell’ultima tappa degli X-Fighters, a Roma, Brice Izzo (nella foto) ha compiuto un passo in avanti. Il francese si è aggiudicato la vittoria della prova tedesca, e ora il suo distacco da Podmol - che rimane in testa al campionato - è ridotto ad appena sei lunghezze. Anche per lo spagnolo José Miralles, Colonia è stata positiva: con il secondo posto in gara è terzo in campionato, con 8 punti in meno del capoclassifica. Non ha guadagnato l’accesso alla finale (riservata ai migliori sei) Massimo Bianconcini, classificato settimo dell’evento e quinto in campionato. Nel corso della serata, dimostrazione record del tedesco Luc Ackermann: 12 anni è diventato il più giovane pilota a eseguire un backflip.

TEAM KAWASAKI

DEMARIA MANAGER

NUOVA carriera per Yves Demaria. Il francese, che ha vinto tre titoli mondiali di cross, assume ora la qualifica di Sport Manager per il team factory Kawasaki. Il suo compito sarà consigliare e assistere negli allenamenti i piloti del cross Jonathan Barragan, Xavier Boog e Sébastien Pourcel. «Il mio obiettivo è riportare la Kawasaki ai vertici, un compito impegnativo ma stimolante» ha raccontato il francese, che si è ritirato dalle competizioni tre anni fa. motosprint

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«Io non ho un grande talento: per questo se voglio vincere devo lavorare molto di più di altri piloti» Cal Crutchlow SCUOLA PER PILOTI IN MALESIA Alla vigilia della tappa del Motomondiale, il ministro dello sport della Malesia ha dichiarato che all’interno del prossimo programma (decennale) di sviluppo delle attività ricreative del Paese inserirà la formazione di una scuola per piloti e una per l’educazione stradale; il tutto avrà sede nel circuito di Sepang, in un’area apposita.

SUPERCROSS. METCALFE SALE SULLA SUZUKI BRETT METCALFE, CHE HA APPENA CONCLUSO LA STAGIONE DEL NATIONAL AMERICANO DI CROSS CON IL TERZO POSTO ASSOLUTO, LASCIA LA HONDA PER LA SUZUKI. SULLA RMZ450 AFFFRONTERÀ IL PROSSIMO SUPERCROSS E SARÀ COMPAGNO DI SQUADRA DEL CAMPIONE IN CARICA RYAN DUNGEY.

SHORT ALLA KTM L’AMERICANO Andrew Short ha firmato con KTM e correrà per il team ufficiale la stagione 2011 di Supercross e National USA. Da anni legato alla Honda, Short ha chiuso terzo il National americano, mentre nel Supercross è stato costretto a un lungo stop per un infortunio a un piede. Il texano correrà al fianco di Mike Alessi nella classe 450, mentre nella 250 la KTM schiererà il campione mondiale della MX2 Marvin Musquin (che correrà Supercross e National) e il tedesco Roczen, che però disputerà solo la stagione Supercross, per poi tornare in Europa, dove gareggerà nel Mondiale MX2.

STIZZA HA PROVATO LA MOTO2 AL MUGELLO Test di Nicolas Stizza, che al Mugello ha provato la Moto2 del team Grillini. «Nonostante le cattive condizioni atmosferiche si legge nel comunicato diffuso dalla squadra - il pilota ha effettuato 22 giri facendo segnare ottimi tempi». IL GRAN FINALE DEL TROFEO SKUBE Si svolgerà il 24 ottobre, a Bergamasco, pochi km da Alessandria in direzione di Nizza Monferrato, l’ultima prova della stagione dell’Enduro Country “Skube Series Verdeonline”. Restano in palio numerosi titoli di classe. Gli organizzatori del moto club Madonnina dei Centauri offrono anche la possibilità di iscriversi con la formula “Hobby Sport” anche a chi è sprovvisto di licenza agonistica, e che consente a tutti gli appassionati di testare il tracciato di gara sotto la “supervisione” di personale specializzato. Info 338.4605138

IN BREVE

IZZO VOLA ALTO SUL MONDIALE

VOTA LA TUA GARA DI TRIAL PREFERITA Qual è la gara più bella dei campionati trial di quest’anno? Ognuno può scegliere liberamente quella che preferisce e votare tramite il link http://www.sondaggiofacile.com/ RespWeb/Qn.aspx?EID=819382 oppure attraverso il sito www.mototrial.it. Al termine della stagione, verranno premiati i migliori club.

IDENTIKIT

COMPAGNONE e CERVELLIN 1 3

Felice Compagnone nella MX1 e Andrea Cervellin in MX2, campioni del cross italiano. Ma qual è stato il momento decisivo per la conquista dei rispettivi titoli? Compagnone: «L’ultima gara, a Cavallara. Io e Beggi eravamo a pari punti, io ho vinto due volte, lui ha fatto secondo altrettante. Ho vinto il titolo anche lo scorso anno, ma stavolta è stata molto più dura». Cervellin: «La penultima prova, Faenza. Avevo saltato quella precedente perché era concomitante con l’Europeo. Ero terzo in classifica e avevo assolutamente bisogno di punti se volevo mantenere viva la speranza. È andata bene, sono passato in testa al campionato e all’ultima gara mi è bastato poco per diventare campione».

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L’avversario più ostico? Compagnone: «Ovviamente Beggi, che, detto per inciso, mi incuteva anche un certo timore, lui che ha corso il Mondiale MX3. Ma non è stato l’unico. C’erano altri veterani, come Dami e Bricca, che mi hanno impegnato in diverse gare. E qualche giovane tosto - come Lombrici - anche se meno costante. Cervellin: «Francamente di piloti bravi in questa categoria ce ne sono diversi. Uno più di tutti? Forse Mercandino».

NATO A

CECCANO (FR) ETÀ

33 ANNI

HA VINTO

3 TITOLI ITALIANI CROSS

Come hai iniziato con il cross? Compagnone: «Da piccolo, anche se in verità non è che ai tempi del minicross prendessi la cosa tanto sul serio. A 14 anni sono passato alle 125, nel 2000 ho vinto l’italiano Junior, poi ho fatto qualche gara di europeo e di mondiale, mai stagioni complete a livello internazionale. Cervellin: «È stato praticamente inevitabile, visto che vengo da una famiglia di patiti del motocross. Papà correva, mio zio, Giorgio Antoniazzi, ha vinto tre titoli italiani. Io e mio fratello camminavamo appena e già avevamo la motina da cross».

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Progetti per il prossimo futuro? Compagnone: «L’anno prossimo stesso campionato, l’italiano, e stessa classe, la MX1. Adesso ci ho preso gusto: voglio il tris. Ma ho un altro impegno che mi sta molto a cuore: la mia squadra di ragazzini del minicross, mi danno molte soddisfazioni. Cervellin: «L’unica cosa certa è l’operazione al ginocchio. Mi sono rotto i legamenti, uno dei motivi per cui ho perso il titolo europeo, dunque la prossima settimana sono sotto i ferri. Per quanto riguarda invece le corse, sono in altomare. Non ho certezze, né accordi con nessuno».

NATO A

VALDAGNO (VI) ETÀ

20 ANNI HA VINTO

1 TITOLO ITALIANO CROSS

GRAN PREMI DI SPEEDWAY SU EUROSPORT 2 Per gli appassionati di speedway Eurosport 2 propone in differita quattro gran premi, fra i quali quello d’Italia a Terenzano (in onda il 21 ottobre, alle 15 e il 24 ottobre alle 20). GENTLEMEN’S MOTOR CLUB HA RINNOVATO IL SITO Ristrutturato il sito www.gmc-roma.it; nuova veste e nuova struttura.

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Paddock

JEREMY TARROUX DAL CROSS ALL’ENDURO UN ALTRO CROSSISTA FRANCESE PASSERÀ A TEMPO PIENO ALL’ENDURO NEL 2011. SI TRATTA DEL GIOVANE JEREMY TARROUX, CHE SI È LEGATO ALLA KTM-FRANCE, NELLA SQUADRA DI ERIC BERNARD. TARROUX PRENDERÀ COSÌ IL POSTO LASCIATO LIBERO IN KTM DALL’EX IRIDIATO DELLA MX3, PIERRE RENET, CHE NEL 2011 GUIDERÀ L’HUSABERG 450 4T NEL MONDIALE CLASSE E2.

CONFERMA KIRSSI A RUDOLSTADT, in Germania, Simo Kirssi (sopra) ha conquistato il titolo di campione europeo Cross Country. Il trentunenne tedesco della BMW corre in questo campionato dal 2008, è campione in carica e ha vinto, compresa quest’ultima, sedici della 24 gare complessivamente disputate. Secondo posto in campionato per un tedesco, Chris Weiß, terzo l’italiano Andrea Tronconi. Sesto posto per un altro dei nostri, Massimo Ballati.

TRIUMPH PARKINGO

CAMPIONE DI TRIAL

CON tre vittorie all’attivo, è Fabrizio Perotti il vincitore della prima stagione del Triumph ParkinGO European Series. Il giovane pilota italiano ha quindi conquistato la possibilità di prendere parte alla finale continentale che si terrà a fine ottobre ad Albacete, sulla Triumph 675 che ha appena concluso il Mondiale Supersport. In Francia, nell’ultima prova, Ivan Clementi è stato autore di una gara maiuscola, che lo ha portato a transitare in solitaria sul traguardo, dopo essersi però reso protagonista di un duello con Matthieu Lagrive e Perotti, che hanno concluso al secondo e terzo posto.

DAL primo di dicembre, sarà Diego Bosis il nuovo responsabile del Gruppo Sportivo Fiamme Oro. Succede a Gianangelo Croci. Bosis, pilota di grande prestigio, corona così un’attività sportiva ultraventennale nel trial e nella Polizia di Stato.

PEROTTI PRIMO CAMPIONE

BOSIS GUIDA LE FIAMME ORO

SBK. I TEST INVERNALI SU ODEON TV Il Mondiale in pista si è concluso, ma in televisione prosegue con il programma Superbike TV, in onda il giovedì alle 20 su Odeon TV e Odeon24 (digitale terrestre e SKY 827) e in replica alle 23,30 su Odeon24. Trasmetteranno tutti i test invernali.

Kiyonari tris in Inghilterra CON UNA TRIPLETTA NELL’ULTIMA TAPPA DELLA STAGIONE, AL CIRCUITO OULTON PARK, RYUICHI KIYONARI HA CONQUISTATO IL SUO TERZO TITOLO NELLA SUPERBIKE INGLESE, DOPO I SUCCESSI DEL 2006 E 2007, SEMPRE CON IL TEAM HM PLANT HONDA. LO SCORSO ANNO IL GIAPPONESE AVEVA CORSO NEL MONDIALE SUPERBIKE.

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LO SPEEDWAY PERDE PAOLO BELLINI TUTTO IL MONDO DELLO SPEEDWAY ITALIANO ERA PRESENTE NEL DUOMO DI COLOGNA VENETA PER DARE L’ULTIMO SALUTO A PAOLO BELLINI, EX PILOTA E COSTRUTTORE DI PROTOTIPI DI MOTORI PER LA PISTA OVALE. UN ICTUS CEREBRALE HA TOLTO ALLA MOGLIE PAOLA E AL FIGLIO MARCO UNA PERSONA GENTILE E PIENA DI IDEE INNOVATIVE. PRE MOLTI ANNI È STATO COLLABORATORE DELLA DELL’ORTO PER PREPARE I CARBURATORI PER LA PISTA OVALE. AVEVA 57 ANNI. LE PIÙ SENTITE CONDOGLIANZE ALLA FAMIGLIA.

MALESIA, DIRETTA E BIS

OLTRE 5 MILIONI PER LA MOTOGP

2.475.000 telespettatori, il 34,45% di share, per la MotoGP in Malesia, gara che ha assegnato il titolo a Lorenzo. Anche in questo caso, c’è stata una leggera flessione rispetto al 2009, quando gli spettatori erano stati 2.642.000. La gara è stata replicata alle 14,00, vista da 2.230.000 telespettatori (14,49%). Sempre su Italia 1, la classe 125 ha catturato 172.000 spettatori (7,87%) e la Moto2 434.000 (5,83%). L’approfondimento di Fuori Giri ha totalizzato 1.232.000 telespettatori (18,28%).

SUPERBIKER DI METTET

LAZZARINI PRIMO E TERZO SUCCESSO di Ivan Lazzarini (sopra), che al Superbiker di Mettet (Belgio) si è aggiudicato la classe Supermoto e un podio nella Superfinale. La formula di gara prevede qualifiche e classifiche separate tra i vari gruppi di piloti partecipanti, poi i migliori vanno poi ad affrontarsi in una Superfinale. Lazzarini era nel gruppo Supermoto, mentre gli Starbikers, ovvero personalità di spicco dell’ambiente motociclistico, quest’anno includevano Pichon, Bartolini, Chambon, Dymond, Coppins, Parkes e Tortelli. In Superfinale, Lazzarini si è piazzato terzo alle spalle del vincitore Mauno Hermunen e di Adrien Chareyre.


contromano

IL FATTORE C DI MISTER EZPELETA Il boss della MotoGP gestisce molto bene un business con pochi, ma bravissimi piloti

di Marco Masetti fagnigol@yahoo.it

CARMELO EZPELETA LAVORA MOLTO, TESSE ALLEANZE, MANOVRA TEAM E PILOTI... ED È ANCHE FORTUNATO. NEL 2011 VALENTINO ROSSI GUIDERÀ LA ROSSA ED IL CAPO DELLA DORNA SARÀ IL PRODUTTORE DELL’ENNESIMO FILM DI GRANDE SUCCESSO.

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NAPOLEONE Bonaparte, imperatore dei francesi, ma anche di parecchi italiani, li preferiva fortunati, magari non bravissimi, ma sfacciatamente dotati di fondoschiena. Di gente brava, ma che si è bloccata, il mondo è pieno. Cantanti con una voce meravigliosa che vivacchiano in locali di provincia, mentre autentici cagnacci mandano in delirio le folle del pianeta con i loro ululati. Attori che hanno alle spalle decenni di studi si arrangiano doppiando manga giapponesi, mentre stoccafissi monoespressione e bellocce simil lobotomizzate si comprano la casa dopo un solo serial. Contano le amicizie, qualche volta anche approfondite a letto, ma la fortuna ha il suo peso, eccome. Una persona che io reputo molto fortunata, oltre che abilissima nel proprio lavoro, si chiama Carmelo Ezpeleta, il padre padrone della MotoGP. Il “boss” non è uno che si mette la mattina in veranda e accarezza il cornetto di corallo in attesa che il fato si giri dalla sua parte. Anzi è uno che lavora molto, che tesse alleanze, che manovra team e piloti. Ed è anche fortunato...

La MotoGP 2010, almeno sino al GP del Giappone, ha messo in scena uno dei più brutti campionati della storia dell’umanità. Non ci voleva un genio a capire il perché: pochi i partecipanti, una totale dipendenza da parte della tecnologia, che ha di fatto trasformato la prestazione in pista in qualcosa di totalmente programmabile. Mettiamoci gli infortuni di Rossi, la stagione a dir poco bislacca di Casey Stoner, pilota velocissimo e sublime, ma con ampie falle sotto il profilo dell’equilibrio e della stabilità (e non parlo solo di quello che si vede in pista), le “cappelle” incredibili di Pedrosa che, con due cadute, si è suicidato, et voilà, il gioco è fatto. Lorenzo di fatto campione da prima dello stop estivo! Poi il genere umano è tornato a galla per merito del più umano dei piloti in pista, Rossi. Che ha iniziato a dirsi che Lorenzo quel mondiale doveva ancora sudarlo e che, in ogni caso, c’era da ricordare a Jorge che il prossimo anno sarà guerra. E Vale è stato di parola, regalando grandi emozioni, guadagnandosi le luci della ribalta (la sua droga) e trasformando gare potenzialmente indigeribili e ben poco arrapanti in grandi spettacoli. E Carmelo è felice, perché la gente a casa si è divertita davanti alla TV, gioiosi anche gli sponsor, che pensano già di riconfermare i contratti per la prossima stagione. Del resto, il prossimo anno ci sarà Rossi con la Rossa, sai che spettacolo! Vero, ma c’è sempre e solo questo ingrediente, seppur sopraffino, le sfide di Valentino. Abbiamo avuto già grandi successi come: “Valentino contro la 500”, poi “Vale contro la Honda”, a seguire “Yamaha über alles” e tanti altri film di successo. Tutti con un solo protagonista, con Rossi, amuleto potentissimo di Carmelo Ezpeleta, l’uomo che ebbe la fortuna, il coraggio e l’acume, di puntare tutto su un numero, il 46, facendo l’en plein. Il resto mi sembra un bollettino di guerra: una Suzuki oppure due? Una Ducati Pramac anche per Elias? Dove mettiamo Hiroshi Aoyama? Carmelo sa di aver pochi (ma buoni) piloti, un numero ridotto di Case, un punteggio che è a dir poco da buttare, visto che ci sono più punti a disposizione che piloti all’arrivo. Come non bastasse, ci sono anche troppe trasferte e tanti problemi. Ma mister C (Carmelo) sa di averla sfangata anche questa volta. Lo show va avanti, il business pure. Anche grazie al fattore C (culo), dote fondamentale.


polvere di stelle

UN INVENTORE LIMITATO DALLE LEGGI RESTRITTIVE Butler brevettò nel 1884 un mezzo con motore 2T. Non ebbe successo a causa del Locomotive Acte

di Luigi Rivola lurivola@tin.it

IL PRIMO PROTOTIPO COSTRUITO DA EDWARD BUTLER NEL 1887 FU CHIAMATO PETROL CYCLE. IL MOTORE A 2 TEMPI FUNZIONAVA MA DISPERDEVA MOLTA POTENZA. I PROBLEMI FURONO RISOLTI PERÒ I FINANZIATORI DECISERO DI PUNTARE SU ALTRI SETTORI.

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LA SCORSA puntata l’ho dedicata a un motore, del tutto sconosciuto prima che entrassi in possesso di un raro volume del 1899 che faceva il punto sulla tecnica dei veicoli. Questa volta mi occupo dello stesso periodo storico, ma a causa di un articolo scovato sulla rivista inglese “Motor Cycling” del 14 febbraio 1952, acquistata con altre da un anziano irlandese al mercatino del Crame a Imola. Il titolo è significativo: “Risolto il mistero di Butler”. Chi è costui? Edward Butler è il tecnico che gli inglesi contrappongono a Daimler come inventore della motocicletta, un primato che molti storici hanno contestato, mettendo in dubbio persino che il suo veicolo abbia mai effettivamente circolato, ma L.R. Higgins su Motor Cycling smentisce gli scettici. Ecco a voi la storia. Edward Butler, figlio di un contadino del Devonshire, si appassionò fin da bambino delle nuove macchine e in particolare dei motori a vapore, tanto che a 17 anni ne costruì uno funzionante che applicò a un triciclo. Pochi mesi dopo fu assunto come apprendista presso un’officina meccanica. In quel periodo venne a conoscenza

del “Locomotives Act”, la legge che obbligava i veicoli a motore a circolare sul territorio britannico a una velocità non superiore a 4 miglia orarie (6,4 km/h) e ad essere sempre preceduti da un uomo a piedi recante una bandiera rossa di giorno e una lanterna accesa di notte. Convinto che questa legge riguardasse solo i pochissimi veicoli stradali già esistenti e tutti a vapore, Butler cominciò a studiare un sistema per aggirare la norma e progettò un mezzo spinto da un motore endotermico bicilindrico con ciclo a 2T alimentato a benzina. L’idea venne concretizzata in tre anni ed ottenne un primo brevetto nel 1884, quando il progetto definitivo venne esposto allo Stanley Show di Londra col nome di “Velocycle”. Descrivendo la sua invenzione, l’autore scriveva: “Il motore ha sufficiente potenza per spingere la macchina a 10-15 miglia orarie (16-25 km/h) e la potenza si ottiene senza far ricorso a fornelli e a caldaie d’acqua”. Il peso del triciclo era di 114 kg e il costo di produzione di 70 sterline. Lo Stanley Show, il salone londinese delle invenzioni, procurò a Butler solo delle delusioni. Nessun imprenditore si fece avanti per finanziare la produzione del veicolo e il giovanissimo tecnico decise di abbandonare il progetto. Cambiò idea quasi subito e si diede al perfezionamento del motore, che presentava parecchie pecche, anche perché in quel periodo quasi nessuno seguiva la strada del motore a 2T, pur essendo questo l’unico a poter eludere le esose licenze della Deutzmotoren Fabrik di Otto e Langen sul 4T. Nel 1887 Butler trovò un finanziatore nel londinese Theodore Allingham, che formò una società per la costruzione del “Petrol Cycle”. Alla fine dell’anno iniziò la costruzione del prototipo che dopo sei mesi fu pronto per le prime prove pratiche. Il motore funzionava sì, ma disperdeva molta potenza e necessitava di modifiche all’impianto di alimentazione e alla trasmissione. Butler si mise al lavoro e trovò la soluzione a tutti i problemi; in particolare mise a punto un carburatore molto perfezionato che consentì al “Petrol Cycle” di muoversi con buona regolarità. La scure che tagliò di netto ogni ipotesi di diffusione del nuovo veicolo fu però ancora una volta la legge: Il “Locomotives Act” non era stato abrogato, valeva per qualsiasi mezzo stradale motorizzato e i soci di Butler decisero che il loro investimento non aveva prospettive in quella direzione. Mantennero quindi in vita la società per sviluppare motori per applicazioni marine e fisse, ma rinunciarono al triciclo. Butler insistette ancora qualche tempo, poi si arrese. Morì nel 1940.

top rider 2010

vota il pilota

dell’anno e vinci questa splendida Honda CBR 600 RR

Dal mese di novembre troverai la scheda per partecipare

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MotoGP Australia

di Enrico Borghi - foto Milagro

GABBIANI IN VOLO, VENTO FORTE, TEMPERATURE QUASI INVERNALI. MA NIENTE PUÒ FERMARE CASEY STONER SULLA SUA PISTA. IN 4 ANNI, 4 SUCCESSI. TUTTI IN SELLA ALLA DUCATI.

Uno Stoner fantastico sparisce in poche curve. Honda ha visto giusto. E Rossi pure... Che fatica metter dietro Hayden (e Ducati) motosprint

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L’uomo invisibile Stoner a Phillip Island è una garanzia. Non sbaglia un colpo dal 2007.

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MotoGP Australia il commento

L’uomo del giorno

IL MIO SEGRETO? LO TENGO PER ME UN SECONDO E MEZZO DI DISTACCO IN UN SOLO GIRO, E JORGE LORENZO HA SUBITO DESISTITO DALL’INSEGUIRE STONER. MA IL SUO SECONDO POSTO NON È STATO MAI IN DUBBIO. ALLE SUE SPALLE, NEI PRIMI GIRI, SIMONCELLI (58), HAYDEN (69), DOVIZIOSO.

I migliori piloti lo sanno come si guida qui...

«Sapevo che qui Stoner era imbattibile. Aveva già vinto tre gare di fila... Ma io ne ho vinte due all’Estoril. Mi rifarò là» Jorge Lorenzo

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HILLIP ISLAND – Nell’ammirare la perfezione di Casey Stoner (che ha dominato in modo schiacciante) e nel considerare la solidità di Jorge Lorenzo (agevolmente secondo) si è fatta largo una domanda: perché lo spettacolo lo fa solo Valentino Rossi? Se non ci fosse stato lui, qui a Phillip Island, così come nelle altre gare di questo “trittico” consumato tutto d’un fiato, chi ci avrebbe regalato qualche emozione?

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A Motegi Valentino ha cercato il corpo a corpo con Lorenzo, in Malesia è andato a vincere dopo aver recuperato undici posizioni, qui ha riagguantato il terzo gradino del podio con un gran sorpasso ai danni di Nicky Hayden nell’ultimo giro. Va bene, non ha fatto niente che gli abbia permesso di aumentare la propria gloria, non ha fatto nulla che non avesse già fatto in passato, ma la MotoGP adesso rischia di fare un po’ dormire, e la

sveglia la punta solo Valentino Rossi... Stoner ha incantato: per la sua forza, la precisione, la costanza di rendimento. Ma come sempre è sembrato impegnato più in una fuga e in un confronto con il cronometro. È stato così bravo e perfetto, Casey, da non aver concesso nulla allo spettacolo. Alla fine di questa sua grandiosa prestazione – la quarta affermazione nella gara di casa, un record – resta quindi una fila di numeri im-

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PHILLIP ISLAND – Il padrone di casa ha concesso qualcosina ai suoi avversari, venerdì, navigando senza agitarsi nella tempesta invernale che ha investito Phillip Island. Ma sabato ha infilato i guantoni, si è sgranchito braccia e spalle, e poi ha cominciato a menare. E sono state botte da orbi. Fino a domenica pomeriggio. Casey Stoner ha ridicolizzato tutti, dalle qualifiche al warm up, fino ovviamente alla gara. Ha inflitto distacchi enormi in prova, e in gara ha fatto quello che ha voluto. Mai un giro in cui sia stato in difficoltà. Mai un momento di esitazione. Soprattutto, mai un istante di debolezza. Il dato che fa capire in che modo abbia guidato Stoner è relativo al primo giro: partendo da fermo, ha inflitto un distacco di un secondo e mezzo a Lorenzo... È dura reagire, quando uno fa così. Infatti Lorenzo non ha reagito – almeno, non in modo efficace – e Casey ha continuato a viaggiare ad un ritmo assolutamente sconosciuto a chiunque altro. Gestendo a suo piacimento ritmo e vantaggio. La galoppata solitaria del pilota Ducati è stata devastante per il morale degli avversari. Soprattutto per quello di Jorge Lorenzo, l’unico che ha cercato di tenere testa all’australiano. Ma è stata esaltante per i tifosi australiani, che hanno rivisto quel pilota infallibile e straordinariamente veloce che sempre si manifesta sull’asfalto amico. «È il suo pubblico, cioè il sapere che sei davanti alla tua gente, che ti rende così forte sulla tua pista» ha detto Valentino Rossi, e probabilmente è così. Stoner però non ha saputo (o voluto) spiegarlo, il perché della sua forza su questa pista: «quando la tua moto va alla perfezione, come è andata la mia in questo fine settimana, e quando tu ti diverti nel guidare, come accade a me quando sono qui, allora non è così difficile». Facile a dirlo, molto più difficile a farlo. Anche perché Stoner si è ben guardato dal rivelare i suoi segreti. Cioè le sue traiettorie, i punti in cui apre il gas, la maniera in cui raccorda i vari punti del tracciato. «Il mio segreto? I migliori cinque o sei piloti lo sanno, come si guida qui. E ognuno ha il suo modo» ha detto lui, sornione. Ma lo si può capire: nemmeno Valentino rivela mai il perché della sua estrema, totale, conoscenza

Casey Stoner «Quando la moto va alla perfezione e ti diverti a guidare...»

e feeling con la pista del Mugello. Casey Stoner è stato inarrivabile come si pensava che sarebbe stato anche prima di arrivare qui agli antipodi. E come lui stesso si era imposto: «lo scorso anno la gente voleva che vincessi per la terza gara consecutiva, ed ero riuscito a dare questa soddisfazione ai miei connazionali. Ovviamente quest’anno volevano ancora di più, cioè la quarta affermazione, e io mi sono un po’ innervosito perché non era un’impresa semplice». Beh, in gara non è sembrato. «Io non pensavo di vincere con questa facilità, non credevo di poter dominare con questo margine. Davvero, pensavo che sarebbe stata più dura». Ma Casey ha anche spiegato che «la squadra ha fatto un grandissimo lavoro sulla moto, che ha funzionato in modo perfetto. Siamo arrivati al punto per cui abbiamo lavorato tanto in questi mesi: il team non ha mai mollato, e siamo riusciti a trovare la messa a punto che adesso credo possa andare bene su tutte le piste». Già, peccato però che sia tardi. Cioè, è tardi se si pensa all’obiettivo di inizio stagione: il titolo. Casey Stoner le vince quasi tutte così, le sue gare: ama scappare, preferisce imporre subito il proprio ritmo, sceglie sempre la fuga al combattimento. Non è uomo da ring, lo sappiamo. Ma sa essere preciso come un computer quando si sente a proprio agio con la sua moto. Resta però una domanda: perché va forte solo quando non ha più pressione addosso? Perché è così forte solo quando non ha nulla da perdere? Sarebbe bello vederlo correre così anche nei momenti delicati della stagione, quando i nervi devono restare solidi e la mente lucida. E anche nei giorni in cui non ha un reale vantaggio di moto. Ma per questo, bisogna aspettare il prossimo anno.

JORGE LORENZO APRE IL RUBINETTO DELLO SHAMPAGNE SULLA TESTA DI STONER, CHE LA PRENDE IN RIDERE. VINCERE METTE SEMPRE DI BUON UMORE. motosprint

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MotoGP Australia il commento

«È stata una bella battaglia, quella con Hayden, perché in alcuni punti era più veloce di me. Con questo sono tre podi in tre gare ma potevo fare di più»

NON SONO STATI SEMPRE INSIEME, MA QUANDO ERANO VICINI, SPIES, HAYDEN, ROSSI E SIMONCELLI, HANNO DATO SPETTACOLO.

pressi sul computer: il cronologico dei suoi giri strepitosi. Adesso servirebbe qualcosa di più emozionante, però: duelli, confronti da ricordare e da raccontare. E questo lo fa solo Valentino Rossi. Dopo aver visto Jorge Lorenzo conquistare il titolo in Malesia, e dopo aver assistito alla realizzazione dell’impresa che i tifosi australiani chiedevano a Casey Stoner – la quarta vittoria, che lo pone al di sopra persino di Michael Doohan – si spera che il campionato si concluda in modo più vivace. Magari con sfide fini a se stesse, ma pur sempre battaglie affrontate senza tattiche, né tensione. Il problema è che nella MotoGP di oggi non ci sono mai momenti privi di tensione. Soprattutto, non ci sono mai gare in cui tutti i piloti riescono ad avere la messa a punto giusta, quella che consente di guidare al meglio. A turno, c’è sempre qualcuno che ha delle difficoltà. MA NEL 2010 c’è stato un altro problema. A nemmeno metà stagione ci si è messi a ragionare essenzialmente in proiezione futura: non si pensava solo alle vicende attuali, ma soprattutto a ciò che ci attende nel 2012. Stoner e Rossi sono stati considerati piloti Honda e Ducati, e questo ha spinto la mente di tutti a sognare e cercare nuovi scenari. Tanto il titolo di Lorenzo era scontato. Anche nel giorno della consacrazione del maiorchino si è pensato alla rivincita, cioè alle prestazioni che Stoner potrà esibire con la Honda (la grande protagonista del finale

Valentino Rossi

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Jorge Lorenzo

IO NON HO MAI MOLLATO Ma più tiravo e più lo vedevo irraggiungibile...

PHILLIP ISLAND – Jorge Lorenzo ha preferito prenderla in ridere, la sua gara. E ha fatto bene. In fondo, il suo secondo posto lo ha giudicato... «quanto di meglio potessi fare, considerando che Stoner è stato impressionante». Lorenzo l’ha raccontata così, la vicenda che ha dato una svolta alla gara: «di solito non guardo mai le moto degli altri, ma questa volta l’ho fatto. Ho dato un’occhiata alla gomma posteriore di Casey, sulla griglia, e ho notato che era ancora completamente nuova. Ho pensato: ci vorrà qualche giro prima che lui possa tirare davvero, magari ne approfitto. Nel primo giro lui mi ha dato un secondo e mezzo, e ci sono rimasto malissimo... Non ci potevo credere! E lì ho capito anche che sarebbe stata dura». Lorenzo però nega di essersi arreso subito: «Ho cercato di motosprint

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inseguirlo, non l’ho mollato mai. Non mi sono arreso. Anche se lui mi ha lasciato lì con grande facilità, io ho cercato di pensare a come poterlo raggiungere». Ma la sua tattica non ha prodotto alcun effetto: «Mi sono messo a spingere, ma più tiravo e più lo vedevo irraggiungibile. Ho deciso di forzare fino a metà gara, a quel punto ho capito che non ce la facevo. Insomma, ho pensato che stavo rischiando, e nonostante questo lui era sempre là davanti. Sempre più lontano. Allora ho capito che oggi avevamo davvero un passo diverso, e quindi ho chiuso il gas». Ma Jorge medita già la rivincita: «Prima sto un po’ a Maiorca, perché voglio festeggiare il titolo insieme alla mia gente, e poi mi metto a pensare all’Estoril: vado là per rifarmi». motosprint

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MotoGP Australia il commento

di stagione, per quanto riguarda le moto) e soprattutto a quelle di Rossi con la Ducati. CI SI STANCA con troppa facilità del presente, non ci si gode più nulla. C’è un continuo bisogno di avere qualcosa di nuovo a cui pensare. Infatti le ultime due gare della stagione, in Portogallo e in Spagna, vengono già vissute all’insegna dell’attesa: si aspettano i due giorni di prova che avranno luogo il 9 e il 10 novembre a Valencia, perché Valentino Rossi scenderà in pista con la Ducati. Un evento – non se la prenda Casey Stoner – che è accentratore di attenzioni come niente altro in questo periodo. Questo toglierà valore al finale di stagione, ma permetterà ai tifosi di vedere Valentino in azione fino alla fine. Il pesarese vuole concludere un’avventura straordinaria, come è stata quella vissuta con la Yamaha, in modo adeguato. E per lui modo adeguato significa vincere. Così come volle vincere (e ci riuscì) la sua ultima gara con la Honda, nel 2003, a Valencia. Già questo suona come una sorta di sfida, quindi ancora una volta dobbiamo attaccarci a lui. A Valentino Rossi. Questo suo proposito può far sperare in un finale di stagione emozionante perché, pur se per motivi diversi, anche Jorge Lorenzo ha idee molto precise. Esternate senza troppi giri di parole. «Lo sapevo che qui Stoner qui sarebbe stato quasi imbattibile, perché aveva già vinto tre gare di fila. Bene, io ho già vinto due gare di fila a Estoril, quindi intendo ripartire da lì per rifarmi». Forza ragazzi, fate uno sforzo. Per l’onore, ma soprattutto per i tifosi. E prima ancora per lo spettacolo.

«La moto è partita via. L’ho ripresa con enorme fortuna, usando il ginocchio. Che mi ha aiutato a non cadere»

Il caso

STERZO BLOCCATO DOVI RITIRATO

Si è sganciato l’ammortizzatore

PHILLIP ISLAND – Andrea Dovizioso ha rischiato grosso, questa volta, e la causa del suo ritiro è incredibile: si è sganciato il braccetto che sostiene l’ammortizzatore di sterzo. «Dopo due giri ho sentito che lo sterzo si stava indurendo – ha raccontato il forlivese – e nel terzo giro lo sterzo si è bloccato alla Curva 4. La moto mi è proprio partita, e l’ho ripresa con enorme fortuna: cioè usando il ginocchio. Solo quello mi ha impedito di andare per terra. Ho pensato che fosse un problema passeggero, quindi ho provato a ripartire, nonostante fossi ormai molto indietro; ma lo sterzo si induriva sempre di più, si bloccava, e a quel punto ho mollato. La situazione era diventata piuttosto pericolosa». Dovizioso era in quinta posizione, quando è successo questo inconveniente. La sua gara era tutta da costruire. In questo modo però, oltre allo scampato pericolo, va detto che questo “zero” fa grossi danni alla classifica del forlivese. Che lotta per la terza posizione in campionato. Ora è quinto, alle spalle di Stoner e Rossi (i suoi due rivali per la terza piazza finale). E sarà dura spuntarla, nelle prossime due gare.

«Vorrei correre gli ultimi due GP, poi provare la Ducati e farmi operare un paio di giorni dopo i test. Se la spalla non è peggiorata...» Valentino Rossi

Yamaha ha dato l’OK

ROSSI PROVERÀ LA DUCATI

Il 9 e 10 novembre a Valencia PHILLIP ISLAND – Alla vigilia della gara, cioè sabato sera, Valentino ha ricevuto dal Giappone il nulla osta per provare la Ducati a Valencia. Ora lui deve decidere che cosa fare, ma pare che abbia già deciso: proverà. «Devo prima verificare come sta la spalla – ha detto Valentino –. Al rientro in Italia farò degli esami (previsti a metà di questa settimana ndr) e spero che nessuno mi dica che la spalla in queste tre gare è peggiorata». Sarebbe un disastro, perché il piano di Valentino è questo: «correre anche le ultime due gare della stagione con la Yamaha, poi provare la Ducati e subito dopo, cioè appena un paio di giorni dopo quella prova, mi farò operare alla spalla». Di fatto, questo è un annuncio: Valentino proverà la Ducati, dopo la fine del campionato. In Australia Rossi ha gareggiato con questo pensiero nella mente, che però non lo ha limitato. Anzi, forse gli ha dato le motivazioni per finire alla grande la stagione, anche se lui le motivazioni le trova sempre. Questa gara non è andata però come lui sperava, quando ha lasciato la Malesia. È

stato infatti solo terzo, un piazzamento che per lui, su questa pista, non è una cosa da far strappare i capelli. A Phillip Island Valentino ha scritto alcune delle pagine esaltanti della sua storia, e di quella del motociclismo. Il pesarese ha esaltato il pubblico con alcuni sorpassi molto belli, ma sperava di poter lottare per la vittoria. Però sin dal primo turno di prove questa è apparsa un’impresa praticamente impossibile. «Sono partito dalla terza fila, ho trovato traffico all’inizio. E questo mi ha messo nei guai. Ma il vero problema è che abbiamo avuto troppi problemi durante le prove: è questo che ha rovinato la mia gara. Abbiamo impiegato troppo tempo per trovare il giusto bilanciamento: solo domenica riuscivo a guidare come volevo, ma non è stato sufficiente». Valentino non ha dato la colpa alla spalla: «mi fa un po’ male, ma ho potuto guidare ugualmente bene. Il problema è che noi dobbiamo rivedere il nostro modo di lavorare, perché quando in prova le condizioni sono difficili, gli altri lavorano un po’ meglio di noi». Valentino si è detto soddisfatto per il podio «perché è stata una bella battaglia, quella con Nicky» però non è bastato per soddisfarlo del tutto. Non è servito, in fondo, nemmeno considerare che lui è il pilota che esce dal “trittico” con le migliori prestazioni globali: «sì, sono il pilota che ha accumulato il maggior numero di punti nelle ultime tre gare; e sono anche quello che è salito sempre sul podio. Però possiamo fare di più». Ecco perché non vuole smettere proprio adesso.

Andrea Dovizioso motosprint

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motosprint

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MotoGP Australia Le pagelle di Enrico Borghi

Supertrasferta

LAVORI FORZATI PHILLIP ISLAND – Voto 10 alla MotoGP, per come ha superato la temuta trasferta tripla conclusa dal GP Australia. Tre gare lontanissime dall’Europa, con molte insidie: chi si fa male nella prima non può recuperare (è accaduto a Pedrosa, che si è rotto una clavicola in Giappone, all’inizio), e poi bisogna abituarsi rapidamente a tre tipi di clima diversi, tre fusi orari, cibi differenti. Infine, tre voli da 8 ore ciascuno, in rapidissima successione. È in questa trasferta che ci si rende conto di quanto siano preparati i piloti. Non è crollato nessuno: il Mondiale GP obbliga al senso di responsabilità e alla professionalità. È una trasferta insidiosa pure per tecnici e meccanici: gente fisicamente ben preparata, che deve essere efficiente e lucida. I team hanno retto bene lo sforzo. Sono state assorbite bene anche le notti magiche in Malesia, con le feste dei piloti dopo la gara: a un lato della città quella in onore di Lorenzo neocampione, al lato opposto (ovviamente…) quella per celebrare il ritorno alla vittoria di Rossi. Si sono fatte le ore piccole in entrambi i casi, però in Australia era stato tutto riassorbito ed è stato come la fine di una vacanza: tutti a letto presto, nelle casette dell’isola in cui cala il coprifuoco dopo il tramonto. Ecco, il senso del GP Australia è stato il riposo. Questa “tripla” non è nel calendario 2011, e non compariva nemmeno in questo campionato perché i piloti avevano chiesto di evitarla. Ma un vulcano islandese ha stravolto i piani. Voto 10 alla MotoGP, accusata dagli australiani di “portare il maltempo”. Nell’area di Melbourne, dicono che ci fossero 24 gradi prima del week-end del GP. E, sostengono sempre gli australiani, le previsioni per il periodo successivo parlavano di sole. Gli australiani abitano lontano, forse non sanno che questo è stato il primo week-end di gara realmente avversato dal maltempo. Non era ancora accaduto, quest’anno, e siamo alla gara numero 16. La MotoGP è innocente. motosprint

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Casey Stoner «Prima della gara ho sentito un po’ la pressione, ero più nervoso del solito, ma forse dovrei esserlo più spesso, perché non ho fatto errori!» Perfetto come un computer. Soprattutto, impressionante nel primo giro. Ci sono cose in cui ricorda Freddie Spencer: anche lui sa guidare al limite sin dai primi metri. Anche lui concede poco allo spettacolo. A parte questo, a volte sa essere davvero grande.

Senza limiti 10

Jorge Lorenzo «Mi è piaciuto molto correre qui e far derapare un po’ la mia M1, è stato divertente, ma questa oggi era la gara di Casey» Si dice che il secondo posto, in certi casi, valga una vittoria, ma la verità è che qui il neocampione del mondo ha preso paga. Però gli altri sono andati molto peggio di lui: dunque, in fondo Jorge è stato bravo. Il guaio è che davanti c’era un marziano.

Primo degli umani 8

ROSSI (46) HA CONQUISTATO IL PODIO A SUON DI SORPASSI: QUI È IN BAGARRE CON EDWARDS (5), DE PUNIET (14) E MELANDRI. A DESTRA, SIMONCELLI (58) A TU PER TU CON AOYAMA.

Valentino Rossi «Per noi il podio oggi è stato il massimo. Ma è stata pur sempre una dura lotta arrivarci» Parte male e recupera, lotta per il podio a suon di sorpassi. E lo riprende quando sembrava perduto. Il suo senso dello spettacolo è intatto, il suo cuore mai domo. Peccato che abbia sbagliato le prove.

Ben Spies

Marco Simoncelli Colin Edwards

«Alla fine giravo in tempi che mi avrebbero permesso di lottare per il podio, se le cose all’inizio fossero andate nel modo giusto...»

«Sono contento, sono stato costante per tutti i giri e alla fine ho tentato di superare Spies ma invece lo ha fatto lui»

Ha già corso a Phillip Island, ma questa volta le condizioni erano estreme. Il ragazzo non è un comico di Zelig, e non trascina le folle come Obama. Ma è solido, duro, veloce. E tosto. Non a caso si è laureato Rookie of the Year, debuttante dell’anno.

Ancora una volta è stato bravo nella parte iniziale della gara. Ma di nuovo ha dovuto cedere nel finale. Il problema è la sua guida, che fa consumare troppo la gomma posteriore. Potrebbe aiutarlo l’elettronica, ma di certo Marco sta dimostrando un netto miglioramento.

Coriaceo 7

In progressione 7

«Non siamo riusciti a trovare una buona messa a punto e la mia velocità era dettata da ciò che la ruota posteriore stava facendo in quel momento» È stato in settima posizione per 27 giri: è stato persino maniacale, nella sua regolarità. Nelle prove aveva mostrato il potenziale per fare un po’ di più, ma davanti aveva gente tosta. Certo, un sorpassino lo poteva tentare...

Timido 6

Arrendersi, mai! 8

Nicky Hayden «È stata una bella battaglia e sono molto dispiaciuto di averla persa. Ma lottare con Valentino Rossi per qualsiasi posizione non è mai facile» Ha combattuto, ha cercato di strappare il podio con i denti. E si è messo a litigare con Rossi, mica con uno qualsiasi. Nicky questa volta ha mostrato carattere.

Coraggioso 8 motosprint

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MotoGP Australia Le pagelle

Aleix Espargaró

Randy De Puniet

«La bagarre con Melandri è andata avanti fino all’ultimo rettilineo. Sono riuscito a chiudere ottavo per un soffio. Bello tornare nella top ten in queste condizioni!»

«Sono dispiaciuto perché mi aspettavo un finale nei primi sei. Alla curva 4 ho commesso un errore in scalata e sono finito largo sull’erba. Ho ripreso ma avevo perso molte posizioni»

Prima della gara aveva accusato un dolore ad un braccio e l’infiammazione ad un polso. L’hanno salvato l’agopuntura e le cure della Clinica Mobile. In corsa si è battuto, ha tenuto duro. È stata la sua prestazione migliore, insieme alla gara del Mugello.

Reattivo 7

Marco Melandri «Una gara come tutto il resto della stagione, è stato difficile ed alla fine mi ha passato anche Espargaró» Farsi passare da Espargaró nel finale non è lusinghiero. Almeno, non per uno che ha il passato di Melandri. Ma la sua moto scivolava troppo, e il problema è sempre lo stesso: senza l’elettronica giusta, oggi in MotoGP non si va da nessuna parte.

Rassegnato 6

LA SUZUKI CONTINUA A FAR SUDARE ALVARO BAUTISTA (A SINISTRA) EPPURE QUALCHE SPRAZZO QUA E LÀ C’È. MARCO MELANDRI (33) SI IMPEGNA MA I RISULTATI SONO COSÌ COSÌ: NEL FINALE L’HA PASSATO ANCHE ALEIX ESPARGARÓ.

Hector Barbera «Non è un risultato memorabile ma almeno mi è rimasta l’impressione che tutto sia a posto, sarà utile per la gara in Portogallo»

Meriterebbe un bel 4 per l’errore che lo ha spinto fuori pista. Poi meriterebbe almeno la sufficienza per la rimonta. Il francese ha prestazioni altalenanti, ben lontane da quelle di inizio stagione.

I 2 punti del quattordicesimo posto non devono ingannare: lo spagnolo è arrivato ultimo. Perde la confidenza dopo le difficoltà nelle prove, poi subisce la pista. Alla fine si dice contento per aver risolto i problemi di grip incontrati in Giappone e in Malesia. Gli basta poco per essere soddisfatto. Difficile da capire, uno così.

Deconcentrato 5

Mika Kallio «Il dolore alla spalla sinistra infortunata a Le Mans è troppo e questo limita le mie prestazioni. Nonostante la buona gara, insieme al team, abbiamo preferito concludere oggi la nostra collaborazione» Lascia Pramac e MotoGP con una gara positiva, ritrovando un po’ di “verve”. Sfiora la top ten per una manciata di centesimi. Quest’anno ne ha vissute di tutti i colori, lascia però senza rimpianto.

Senza rancore 6

C’è tanto da fare 5

Andrea Dovizioso «L’ammortizzatore di sterzo si è spostato e lo sterzo si è irrigidito. Ritirarsi è stato un vero peccato, avevo il passo per lottare per il podio» È partito bene, stava organizzando la sua corsa. Lo ha fermato un inconveniente tecnico. Più che il pilota, bisognerebbe giudicare la Honda: in Giappone il gas resta accelerato sulla moto di Pedrosa, qui si blocca lo sterzo di quella del forlivese. Piloti in balia di forze oscure?

n.g.

Alvaro Bautista «A 40 metri dal traguardo ho sentito la moto perdere un po’ di velocità e ho perso due posizioni. Ero convinto di aver chiuso decimo, mentre la moto era dodicesima!» Questa è la peggiore pista che la Suzuki possa incontrare, ed è una difficoltà che storicamente si ripete. Lo spagnolo tenta una reazione, ma poi si deve arrendere: qui non c’è gloria, per la sua moto.

Meglio guardare avanti 5

Hiroshi Aoyama «Avrei voluto essere più veloce ma le gomme non entravano in temperatura e non è facile correre così» Fatica a mandare in temperatura la gomma posteriore, e non trovando mai il grip diventa un miraggio anche la ricerca del feeling con la moto. Un’altra gara difficile, in questa stagione al di sotto delle aspettative per quello che è stato il campione 250 nel 2009.

Dimenticare in fretta 5 motosprint

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motosprint

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MotoGP Australia

il tabellone

esterna 11°C asfalto 22°C

Altraguardo

Giriveloci

1. Casey Stoner

Australia

Ducati

1'41"480

1'31"243

1'30"107

1'30"942

2. Jorge Lorenzo

Spagna

Yamaha

1'41"146

1'32"168

1'30"775

1'52"957

3. Ben Spies

USA

Yamaha

1'58"613

1'32"101

1'31"386

1'35"306

2. Jorge Lorenzo

Yamaha

Fiat Yamaha Team

a 8"598

4. Marco Simoncelli

Italia

Honda

1'41"881

1'32"739

1'31"402

1'32"832

3. Valentino Rossi

Yamaha

Fiat Yamaha Team

a 17"997

5. Colin Edwards

USA

Yamaha

1'43"013

1'32"000

1'31"415

1'33"106

Ducati

1'41"631

1'32"209

1'31"530

1'33"636

Francia

Honda

1'43"476

1'32"449

1'31"554

1'33"266

8. Valentino Rossi

Italia

Yamaha

1'42"626

1'32"667

1'31"627

1'32"913

9. Andrea Dovizioso

Italia

Honda

1'42"271

1'32"226

1'32"018

1'33"023

10. Marco Melandri

Italia

Honda

1'41"982

1'33"092

1'32"367

1'33"393

11. Aleix Espargaró

Spagna

Ducati

1'48"127

1'33"303

1'32"542

1'34"834

12. Mika Kallio

Finlandia

Ducati

1'44"179

1'33"742

1'32"816

1'33"709

13. Hiroshi Aoyama

Giappone

Honda

1'44"704

1'34"718

1'33"190

1'33"599

14. Alvaro Bautista

Spagna

Suzuki

1'46"160

1'34"065

1'33"224

1'35"191

15. Dani Pedrosa

Spagna

Honda

1'51"210

1'34"804

1'33"384

16. Hector Barbera

Spagna

Ducati

1'45"695

1'34"055

1'33"390

1'34"874

17. Loris Capirossi

Italia

Suzuki

1'43"984

1'34"454

1'34"269

Ducati Team

in 41'09"128

1. Casey Stoner

4. Nicky Hayden 5. Ben Spies 6. Marco Simoncelli 7. Colin Edwards

Ducati

Ducati Team

Yamaha

1'30"796

3. Nicky Hayden

1'31"059

4. Valentino Rossi

1'31"072

5. Ben Spies

1'31"529

a 25"017

6. Marco Simoncelli

1'31"547

a 35"168

7. Colin Edwards

1'31"665

8. Andrea Dovizioso

1'31"716

a 22"211

San Carlo Honda Gresini

Yamaha

2. Jorge Lorenzo

a 18"035

Monster Yamaha Tech 3

Honda

Monster Yamaha Tech 3

8. Aleix Espargaró

Ducati

Pramac Racing Team

a 46"194

9. Marco Melandri

Honda

San Carlo Honda Gresini

a 46"294

9. Aleix Espargarò

1'32"088

10. Randy De Puniet

Honda

LCR Honda MotoGP

a 59"635

10. Randy De Puniet

1'32"217

11. Mika Kallio

Ducati

Pramac Racing Team

a 59"664

11. Marco Melandri

1'32"314

12. Alvaro Bautista

Suzuki

Rizla Suzuki MotoGP

a 59"732

12. Mika Kallio

1'32"342

13. Hiroshi Aoyama

Honda

14. Hector Barbera

Ducati

13. Hector Barbera

1'32"841

14. Alvaro Bautista

1'32"869

15. Hiroshi Aoyama

1'33"059

Interwetten Honda MotoGP a 1'05"029 Paginas Amarillas Aspar

a 1'05"053

RITIRATO

Poleposition

Andrea Dovizioso

Rizla Suzuki MotoGP

Dani Pedrosa

Honda

Repsol Honda Team

Nicky Hayden (Honda) nel 2008 in 1'30"059 alla media di 177,803 km/h.

Lecadute

Factory Brakes

NUMERO GIRI

25 11 — 20 16 — 13 6 9 10

20 25 13 — 16 9 — 7 10 11

25 8 11 — 20 16 13 9 10 —

4

25 20 11 16 10 — 13 5 7 8

20

20 9 — 25 16 11 13 5 10 3

GR giu AN gn B o 26 RETA G OL giu AN gn NA DA o

ITA giug LIA no

FR ma AN g CI gio A

6

Yamaha Honda Ducati Yamaha Honda Yamaha Ducati Honda Honda Honda

23

Spagna Spagna Australia Italia Italia USA USA Italia Francia Italia

2

Campionatopiloti 1. Jorge Lorenzo 2. Dani Pedrosa 3. Casey Stoner 4. Valentino Rossi 5. Andrea Dovizioso 6. Ben Spies 7. Nicky Hayden 8. Marco Simoncelli 9. Randy De Puniet 10. Marco Melandri

327,1 326,6 324,1 324,0 323,0 322,7 322,5 322,0 321,4 321,4 320,0 319,8 319,5 318,7 317,5 311,5 305,5

Dischi T-Drive

TEMPERATURA TEMPERATURA ESTERNA (°C) ASFALTO (°C)

15 27

Factory Brakes

Dischi SuperSport

SP ma AG gg NA io

25 20 16 — 11 13 9 7 10 —

25 20 16 — 2 10 8 — 13 7

15

29

20 25 16 13 11 8 9 10 — 6

25 — 20 16 13 10 11 — — 8

25 20 16 11 — 13 10 5 6 8

16 25 — 13 11 20 10 9 3 —

20 25 11 16 13 10 — 2 3 6

13 20 25 10 — 11 16 9 — 7

13 — 25 16 20 8 4 10 7 5

16 — — 25 20 13 10 8 6 7

20 — 25 16 — 11 13 10 6 7

Punti in classifica rispetto al 2009 dopo 16 gare

333 228 205 197 179 163 152 102 100 93

+88 +119 -15 -89 +27 deb +59 deb -1 -15

11. Colin Edwards 90; 12. Hector Barbera 76; 13. Alvaro Bautista 73; 14. Aleix Espargaro 60; 15. Hiroshi Aoyama 47; 16. Mika Kallio 43; 17. Loris Capirossi 41; 18. Alex De Angelis 11; 19. Roger Lee Hayden 5; 20. Kousuke Akiyoshi 4; 21. Wataru Yoshikawa 1.

Topteam 1. 2. 3. 4. 5.

Fiat Yamaha Team Repsol Honda Team Ducati Team Monster Yamaha Tech 3 San Carlo Honda Gresini

Campionatomarche 531 407 357 253 195

1. 2. 3. 4.

YAMAHA HONDA DUCATI SUZUKI

25 16 13 7

25 20 13 6

25 16 13 —

20 25 13 6

25 20 13 4

25 20 16 3

Mescola RC

25 20 16 11

Pista/Strada

Australia 17.10.2010 Phillip Island

PILOTI AL VIA

11

Venerdì: nessuno. Sabato: Melandri, De Puniet (libere), Capirossi (qualifiche). Domenica: Spies (warm up).

warm up gara qualifiche warm up gara gara gara gara warm up qualifiche gara qualifiche qualifiche gara gara qualifiche qualifiche

re

Suzuki

CA lug TA lio LU 18 NYA GE lug RM li AN o 25 IA US lug A l

Loris Capirossi

QA ap TA ril R e

nei tre giorni 88.037 nel 2009 50.094 (nei tre giorni 105.037)

al 4. giro

Stoner Dovizioso Barbera Melandri Rossi Simoncelli Edwards Hayden Kallio Espargarò Spies Lorenzo De Puniet Aoyama Bautista Capirossi Pedrosa

PRIMATO IMBATTUTO

Pista

41.537

Repsol Honda Team

NON PARTITI

Casey Stoner (Ducati) in 1'30"107 alla media di 177,708 km/h. Pole 2009: Casey Stoner (Ducati) in 1'30"341 alla media di 177,248 km/h.

SPETTATORI

Honda

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17.

1'30"458

alla media di 177,019 km/h

E

USA

7. Randy De Puniet

Ducati

120,096 km alla media di 175,100 km/h

TO TA L

6. Nicky Hayden

1. Casey Stoner

Velocitàmassime

3

P -U M AR W

GI otto AP b PO re 10 NE MA ott LE ob SI re 17 A AU ott ST ob RA re 31 LIA PO ott RT ob OG re AL 7 LO VA nov LE em NC b IA re

NI IO AZ IC F I AL QU

20 25 16 5

25 13 20 6

25 20 16 —

20 25 10 8

20 25 11 8

Mescola SC

13 20 25 8

16 20 25 9

25 20 10 11

20 10 25 4

Mescola SA

Strada

TO BA SA

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15

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354 315 255 96

-12 +43 -6 -35

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MotoGP Australia Pit walk

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motosprint


MotoGP Australia Dai box

TROPPO FREDDO CAMBIA LA DATA

GP a marzo dal 2012. Forse prima

IL VENTO SOLLEVA LE GONNE, IL FREDDO GELA VALENTINO ROSSI, LA PIOGGIA ALLAGA IL TRACCIATO: COSÌ NON VA.

PHILLIP ISLAND – La bufera che ha rovinato il week-end del GP Australia, per le conseguenze di una ondata di maltempo che si è abbattuta sulla zona di Melbourne a partire da venerdì, portando pioggia e raffiche di vento gelido, ha finalmente smosso la situazione: la Dorna e il promoter australiano, spinti dall’insistenza dei piloti, stanno cercando di cambiare la data del GP Australia. Sicuramente per il

Il GP Australia è stato ostaggio della coda dell’inverno australiano che ha flagellato l’isoletta di Phillip Island nel week-end della gara. Venerdì ci sono state bufere di pioggia e vento che hanno reso necessario modificare il programma. La temperatura si è abbassata di colpo e la pioggia ha cominciato a portare terriccio sulla pista, in particolare nella zona tra le curve 4 (Honda) e 6 (Siberia), facendo slittare il programma: sono intervenuti i pompieri per togliere la terra dalla pista (che in alcuni tratti era anche allagata). Quindi la 125 è entrata in pista alle 14,40, la MotoGP alle 15,50 e la Moto2 alle 16,15. Ma una volta in pista, quasi tutti i piloti hanno chiuso il gas e lo spettacolo, ovviamente, ne ha risentito. Pedrosa dopo 7 giri si è fermato al box e se n’è andato, Ben Spies lo ha fatto addirittura dopo 3 sole tornate. Poi ha abbandonato il circuito anche lui. Tra bufere di vento e pioggia sul circuito è calata anche un’aria freddissima che ha causato grossi problemi. Il freddo – 10 gradi l’aria, 7 sull’asfalto – ha creato anche una situazione di pericolo per i piloti perché le gomme Bridgestone hanno bisogno di una temperatura di almeno 16 gradi per potersi scaldare. I piloti lo dicono da anni, ogni volta Valentino Rossi e Loris Capirossi si fanno portavoce della protesta, ma non è mai cambiato niente. Ora però, di fronte al week-end più brutto della stagione, qualcosa dovrebbe cambiare.

2012, ma si sta lavorando anche per il 2011. Carmelo Ezpeleta ha avuto diversi meeting con l’organizzatore – una società che si chiama Australian Grand Prix Corporation – e con rappresentanti del governo di Victoria (lo Stato in cui si trova Melbourne) che supporta l’evento. Si vuole anticipare la gara al mese di marzo, periodo che in Australia segna la fine dell’estate e presenta ancora un clima ottimale. Di

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fronte al disastro di questa edizione flagellata dal maltempo sta crollando anche la resistenza del promoter, lo stesso del GP di Formula1, che non voleva i due eventi vicini ma che Carmelo Ezpeleta sta convincendo a dar vita ad una straordinaria “full immersion” motoristica in week-end. Ora bisogna convincere gli oganizzatori del Qatar a cedere la loro data, che significa la gara di apertura della stagione, il 20 marzo... Per ottimizzare le spese, la Dorna ha proposto di organizzare sempre qui anche l’ultima sessione di prove invernali, nel week-end precedente la gara. Il promoter ha preso atto che correre alla fine dell’inverno (cioè in questo periodo) è una mossa poco furba: per fare buoni affari è necessario portare molto pubblico, ma se si corre quando l’aria è gelida e diluvia in continuazione la gente rimane a casa... Il circuito di Phillip Island è poi “vecchio stile”: non ci sono tribune permanenti, la gente staziona perlopiù sui verdissimi prati adiacenti la pista. Ma ovviamente i prati si sono allagati, così come le zone dei parcheggi, creando grossi problemi a tutti.


MotoGP Australia Dai box

CADUTO IN PROVA

CAPIROSSI KO MA RIENTRA A ESTORIL LORIS Capirossi ha concluso il suo GP Australia sabato pomeriggio, quando è stato scaraventato al suolo dalla sua Suzuki a causa di un “high side”. Si era ormai alla fine del turno di qualificazione. Loris ha riportato uno strappo ai muscoli adduttori della gamba sinistra. Il romagnolo era già arrivato a Phillip Island in precarie condizioni fisiche, zoppicante per l’infortunio al tallone destro in Malesia, e ha quindi deciso che la misura era colma.Tornerà in pista in Portogallo.

CASEY FESTEGGIA IN PISTA I SUOI 25 ANNI Casey Stoner non è riuscito a festeggiare il suo venticinquesimo compleanno assieme ai suoi amici e alla sua famiglia, nella sua città, ma almeno lo ha fatto nel suo Paese. L’australiano della Ducati infatti ha spento 25 candeline in circuito, a Phillip Island, sabato 16 ottobre. CARENE DUCATI TRAFORATE Il vento e le velocità sono due elementi sempre presenti sulla pista di Phillip Island. Molto spesso in abbondanza. La Ducati ha confermato la sua attenzione per i dettagli e ha messo in pista carene traforate per le Desmosedici.

Pole Position

STONER ATOMICO PHILLIP ISLAND – Casey Stoner (nella foto) non ha lasciato spazio a nessuno: quando ha deciso di spingere, ha inflitto agli avversari distacchi pesanti. Lorenzo, secondo, si è preso 668 decimi! E Spies, che ha completato la prima fila, si è preso 1’2”... Per Stoner si è trattato della terza pole stagionale, la numero 25 in carriera. Il più veloce degli italiani è stato Simoncelli, quarto tempo e quindi in seconda fila insieme a Edwards e Hayden. Rossi (ottavo) e Dovizioso (nono) si sono ritrovati in terza fila. Melandri (decimo) in quarta. Di Simoncelli va detto che è stato il migliore dei piloti Honda e si è trattato anche della sua miglior prestazione in prova, fino ad ora, nella classe regina. AdverTime-MI

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ELIAS IN MOTOGP COL TEAM LCR E De Puniet va con Pramac PHILLIP ISLANd - Il progetto di portare Toni Elias (nella foto) in MotoGP, con il sostegno della Dorna, si è concretizzato alla vigilia del GP Australia: lo spagnolo, neoiridato della Moto2, correrà con il Team LCR e in sella ad una Honda. Di conseguenza sarà Randy De Puniet a salire sulla Ducati del Team Pramac. Fino al GP Giappone la Pramac sembrava intenzionata a schierare una sola moto, tanto

più dopo che è naufragato il progetto tedesco di portare nella classe regina Max Neukirchner. Invece in Malesia la Dorna – che è alla continua ricerca di soluzioni per aumentare, o anche solo salvaguardare, la griglia della MotoGP – si è offerta di aiutare Elias. Il campione del mondo della Moto2 deve essere premiato, deve avere la possibilità di salire di categoria. E poi rientra nello spirito della Moto2 forgiare piloti per la classe superiore. Non c’è da scandalizzarsi se la Dorna aiuta i team satellite: versa denaro da anni (e alla fine si tratta di milioni di euro, non di noccioline) e nessuna squadra privata potrebbe farcela senza questo sostegno. Ma durante la tripla trasferta sono definitivamente venuti a galla i problemi di convivenza tra De Puniet e il Team LCR. Tra incomprensioni di varia natura è emersa la sensazione, per entrambe le parti, che l’avventura sia finita: tutti hanno voglia di cambiare. È in questa situazione che è maturato il cambio di destinazione del francese, e di conseguenza di Elias.

GSV-R EVOLUZIONE

SUZUKI SI CONCENTRA SU ALVARO BAUTISTA SOLO Alvaro Bautista sta utilizzando la versione più aggiornata del telaio della Suzuki GSV-R, consegnato alla fine dell’estate. Loris Capirossi se ne andrà a fine stagione e questo ha definito in automatico chi lavorerà allo sviluppo della moto. Il nuovo telaio «fa lavorare meglio la gomma posteriore: la differenza non si vede tanto sul giro, ma durante la gara. Ecco perché da un po’ di gare le prestazioni della moto sono più costanti. E anche un po’ migliori» ha detto Bautista.

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OPERATO ALLA CLAVICOLA

MOTOGP ARTIGIANALE

SPALLA DOLORANTE

DANI Pedrosa (nella foto) ha deciso di rinunciare al GP Australia. Dopo un viaggio di un giorno e mezzo, dopo aver sofferto sia venerdì che sabato, dopo che tanti gli avevano sconsigliato di venire fin qui per provare a guidare una MotoGP a sole due settimane dalla frattura della clavicola sinistra riportata in Giappone e operata subito in Spagna. «Il braccio perde forza e diventa difficilissimo controllare la moto. E il vento forte complica una situazione già difficile. Questo è un tracciato molto veloce, bisogna stringere il manubrio con forza, e giro dopo giro il dolore alla spalla si fa sempre più forte. Sono più lento, di passo, di almeno 3 secondi: non ha senso gareggiare. Non voglio prendere altri rischi, spero di recuperare per Estoril».

IL COSTRUTTORE artigianale Inmotec intende prendere parte ai test di fine stagione, che si svolgeranno a Valencia dopo il gran premio. La moto è stata costruita ma ancora non sviluppata: c’è bisogno di capire il livello del progetto e lo si può fare solo girando insieme agli altri. A portare in pista la prima MotoGP spagnola sarebbe il Team BQR, già impegnato nella Moto2. Il pilota scelto è Ivan Silva.

MIKA Kallio (nella foto) ha deciso di chiudere in anticipo una stagione resa difficile dal dolore alla spalla sinistra infortunata a Le Mans. Aveva provato a correre in Malesia e Australia ma la situazione non è migliorata, così il team Pramac gli ha permesso di interrompere la collaborazione. «Non vorrei mai trovarmi in queste situazioni, ma quando un pilota ti chiede di poter non correre perché non può dare il 100% per il team, non puoi fare altro che prendere atto di questo gesto di sincerità e andargli incontro – ha commentato Paolo Campinoti, titolare del team –. In questi due anni Mika ha sempre dimostrato grande correttezza, dando sempre il massimo per i nostri colori, e per questo lo considereremo anche in futuro parte della nostra famiglia».

PEDROSA PROVA POI TORNA A CASA

PUBBLICITÀ VIETATA VIA I MARCHI DELLE SIGARETTE! Anche in Australia le moto sono scese in pista prive di marchi o riferimenti agli sponsor del tabacco. La Ducati da tempo sceglie la livrea completamente rossa, la Suzuki ha sostituito il marchio con il numero di gara del pilota. MICK DOOHAN TESTIMONIAL PER LA SICUREZZA ALLA GUIDA Mick Doohan è il testimonial di una campagna per la sicurezza stradale che la TAC (Transport Accident Commission) e la polizia dello Stato di Victoria hanno lanciato in occasione del GP Australia. Qui quest’anno il numero di motociclisti morti in incidenti stradali è cresciuto del 71%; l’iniziativa mira a sensibilizzare gli utenti sull’uso di abbigliamento tecnico specifico e sul rispetto del codice stradale. Il week-end del GP si è aperto con l’arresto di un motociclista che, sulla strada che porta verso Phillip Island, è stato intercettato dai radar della polizia a 206 km/h.

LA INMOTEC VUOLE PROVARE A VALENCIA

DICHIARAZIONE “FORTE” DI STONER. «LA PAURA È ADRENALINA» Rientrato in Australia per il gran premio di casa, Casey Stoner si è visto fare molte domande dai giornalisti australiani. A una di queste, riguardante la tragedia di Shoya Tomizawa, Casey ha risposto così: «Ogni pilota sa che questo rischio fa parte del gioco: credo sia un tipo di rischio con cui un pilota sa di dover convivere. Forse è brutto da dire, ma questa situazione contribuisce ad alzare l’adrenalina. Quella paura che avverti, quel sangue che pompa nelle vene e il cuore che si agita, è anche quello che ti spinge a fare quello che facciamo». LA PISTA MENO DURA PER I FRENI MA NON PER LE GOMME È dal 1989 che si corre in Australia, e ben 16 delle 22 edizioni si sono svolte a Phillip Island (6 a Eastern Creek). Questa pista è la meno impegnativa per i freni: ha una sola frenata vera, in fondo al rettilineo, in più non è nemmeno troppo aggressiva. Ci sono tre staccate in tutto, quindi il pilota passa solo il 13% del suo tempo attaccato ai freni (secondo i dati della Brembo). In compenso questa pista esalta la velocità in curva, quando si resta piegati a lungo. Per questo tracciato è obbligatoria una gomma specifica, ovviamente a mescola differenziata per via della predominanza delle curve (sempre veloci e lunghe) a sinistra.

KALLIO CHIUDE QUI LA STAGIONE...

HA GIÀ PROVATO AL MUGELLO

...NEGLI ULTIMI DUE GP LO SOSTITUIRÀ CHECA APPROFITTANDO della possibilità di utilizzare il test team, Carlos Checa ha provato la Ducati Desmosedici al Mugello mentre i protagonisti della MotoGP raggiungevano l’Australia, provenienti dalla Malesia. Il suo miglior tempo è stato 1’51” (la pole di Pedrosa è 1’48”819). Checa in passato già aveva corso con la Desmosedici, e correrà le ultime due gare del campionato al posto di Mika Kallio, che ha chiesto e ottenuto di essere lasciato libero da vincoli contrattuali.

GOMME, SI PAGHERÀ?

PHILLIP ISLAND – Se rinnoverà il contratto (che scade a fine 2011) la Bridgestone potrebbe chiedere ai team un contributo economico per la fornitura delle gomme. Il responsabile del progetto MotoGP per la Casa giapponese, Hiroshi Yamada, ha inserito la possibilità nelle discussioni sul rinnovo dell’impegno per i prossimi anni. Del resto accade già in Moto2, con la Dunlop. Su questo tema però Yamada resta vago, e a Phillip Island ha detto solo che «al GP Valencia il “top management” dovrebbe comunicarci la decisione per il futuro». È apparso molto prudente quando gli è stato chiesto quale fosse la sua personale sensazione: «Io spero che si possa restare – ha detto –. Tra i consiglieri importanti, quelli che fanno parte del “board” e che prendono le decisioni, c’è chi è molto soddisfatto di questi anni di lavoro, di crescita e di successi, però molti pensano anche che la condizione economica mondiale, oltre che giapponese, non permetta di spendere cifre folli per fare le gare». Di sicuro piloti e team sperano che la Bridgestone riveda i suoi concetti: la gomma di quest’anno è troppo dura persino nella versione “soft”, perché la Bridgestone non vuole problemi di durata e quindi ne ha costruito una resistentissima. I tecnici giapponesi se ne sono accorti, ma non è stato possibile fare modifiche alla fornitura di questa stagione perché la Bridgestone ha costruito tutte le gomme all’inizio dell’anno.

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Moto2 Australia

di Enrico Borghi - foto Milagro

DE ANGELIS SUL PODIO INSIEME A REDDING E IANNONE (TERZO). NIENTE SPUMANTE E SOBRIETÀ, IN RICORDO DI SHOYA. SOTTO, I TRE ANCORA VICINI NELLE FASI FINALI DELLA GARA.

Rinati

Primo De Angelis, secondo Redding. Sul podio senza festeggiare, uniti nel ricordo di Tomizawa

P

HILLIP ISLAND – Mentre si avvicinavano al podio, a pochi metri dal piccolo palcoscenico, con la gente che li aspettava per fare festa, Alex De Angelis e Scott Redding si sono fermati. E si sono parlati. «Non facciamo festa, questa volta: stiamo seri, niente spumante, niente spruzzi, niente festa. Lo facciamo per onorare Shoya. Sei d’accordo?» ha chiesto Alex De Angelis, il vincitore. «Assolutamente sì. Io non potrei nemmeno stappare la bottiglia, perché sono minorenne, ma non lo farei comunque. E non farò niente di eclatante. Sì, lo faremo per Shoya» ha risposto Scott Redding, che è arrivato secondo. Una volta sul podio, De Angelis si è complimentato con Andrea Iannone (giunto terzo, dopo essere stato sempre vicino a loro) e non ha toccato la bottiglia. Lui e Redding hanno mantenuto la parola. Il loro accordo ha funzionato. Nel nome di Shoya Tomizawa, il ragazzo che è morto a Misano perché sono stati proprio loro due, Alex e Scott, ad investirlo in rapida successione. Alex De Angelis non ha l’istinto selvaggio di Andrea Iannone, né l’aggressività di Scott Redding, ma sta diventando un protagonista della Moto2. Come era nelle previsioni di inizio stagione. Il sammarinese, che ha vinto il GP Australia, sta crescendo costantemente: è veloce in prova, rapido e costante in gara, mantiene prestazioni di altissimo livello anche quando cambiano le condizioni della pista o del clima. Era nell’aria, una sua affermazione, perché nella seconda parte del campionato, dopo mille vicissitudini, Alex ha trovato il suo vecchio capotecnico (Pietro Caprara), una moto che gli ha dato sicurezza (la TSR) e una squadra (JiR) nella quale si sente a proprio agio: «perché è composta dai ragazzi che formavano il mio team nella 250». Del resto, per combattere con due animali da gara come Iannone (che alla fine è stato di nuovo terzo) e Redding (che si è dovuto accontentare del secondo po-

sto) bisogna essere non solo forti e disposti a tutto: serve anche il gruppo. Alex adesso ce l’ha, e anche se continua a gareggiare senza ingaggio – «non ho nemmeno il contratto, dopo ogni gara io e Luca Montiron (il proprietario ndr) ci diamo appuntamento a quella successiva e ormai dovrei finire con loro» – ed è già tanto perché lui a fine agosto era a piedi. La sua squadra della Moto2 ha dovuto fermarsi, causa problemi economici, la sostituzione di Aoyama nella MotoGP si era esaurita. In Australia Alex De Angelis ha compiuto un piccolo capolavoro: è stato svelto al via, molto preciso nelle prime fase, sempre attento a verificare il ritmo e la guida dei suoi avversari nel corso della gara. Alex ha mantenuto un ritmo alto senza mai esagerare, ha gestito bene le risorse, e nel finale ha sorpreso Redding e Iannone colpendo duro. A sei giri dalla fine ha cominciato a forzare, per togliere il fiato agli avversari, e la sua tattica lo ha premiato: Alex aveva ancora delle energie, gli altri non ne avevano più. Ed è così che De Angelis è riuscito ad alzare il ritmo nel momento decisivo, sorprendendo tutti. E andando a vincere. Se la vittoria di De Angelis è importante per il proseguimento della sua carriera, il podio di Andrea Iannone è utile per restare in lizza per la seconda posizione in campionato. Julian Simon, che è stato bravo e solido nel limitare i danni con la quarta posizione, è infatti un pilota che sta crescendo e che sarà un osso duro fino a Valencia. Andrea non ha ancora risolto del tutto i problemi di trazione, che lo hanno penalizzato anche questa volta: «sin dall’inizio mi sono reso conto che nella parte stretta Alex e Redding erano più efficaci in uscita di curva: la gomma scivolava, loro uscivano molto più velocemente. Per un po’ ho compensato nella parte veloce, ma piano piano la gomma ha cominciato a deteriorarsi e i problemi si sono amplificati». In Australia ha un po’ deluso Toni Elias.

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Ora De Angelis è uno dei più inseguiti. Anche il potente e ricco Team VDS (che schiera Redding) vuole Alex per il 2011 motosprint

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Moto2 Australia

Il neo iridato era arrivato con un sorriso smagliante e con tanto entusiasmo. Aveva esibito la fierezza e la sicurezza del campione e infatti si era sbilanciato: «qui onorerò il mio titolo con una gara aggressiva». Ma in gara è rimasto nelle retrovie e poi si è trovato a combattere in mezzo ad un gruppo che non gli ha concesso nulla. Infatti ha dovuto sudare, per arrivare in sesta posizione afflitto anche dal malfunzionamento del cambio. Simone Corsi è approdato in ottava posizione, dopo una buona rimonta, e Claudio Corti si è guadagnato un punticino iridato con la quindicesima piazza. Conquistata davanti a Raffaele De Rosa. Per Roberto Rolfo invece la gara è da dimenticare: la brutta caduta nelle prove lo ha messo in difficoltà anche domenica: alla fine è stato solo ventiseiesimo.

TEAM SPEEDMASTER

LA SQUADRA DI IANNONE DIVENTA REALTÀ LA SQUADRA che sta nascendo attorno ad Andrea Iannone adesso ha anche un nome. E, soprattutto, un futuro. Si chiamerà Team Speedmaster e si è garantito l’accesso alla Moto2 del prossimo anno acquisendo il team sammarinese WTR. Che di fatto si fonderà con la nuova squadra. La fusione con team già esistenti aggira la norma del numero chiuso, imposta dalla IRTA: l’associazione dei team vuole infatti garantire in primo luogo chi ha investito sin dall’inizio nella nuova categoria. GAS APERTO IN STILE GRUPPO SELVAGGIO, TIPICO DELLA MOTO2. SI RICONOSCONO SIMON, DE ANGELIS, REDDING, IANNONE, ELIAS, DI MEGLIO.

Pole Position PRIMA PER DE ANGELIS MARQUEZ SALE A UNDICI ERA dal 2007 che Alex De Angelis non conquistava la pole. Era cioè dal GP Gran Bretagna 250. Il sammarinese ha ottenuto quindi anche la sua migliore prestazione da quando corre nella Moto2. In prima fila è stato seguito da Redding, Bradl e Di Meglio. Non ci sono state invece sorprese nella 125, dove è proseguita la marcia di Marc Marquez che ha ulteriormente allungato il suo record: ora è a quota 11 nella stessa stagione. In questo caso la prima fila è stata completata da Cortese, Espargaro, Terol. Il più veloce degli azzurri è stato Simone Grotzkyj, tredicesimo.

IPOTESI MOTORE LIBERO NEL 2013 PHILLIP ISLAND – Giunti ormai alla fine della prima stagione, la Moto2 sta valutando ciò che ha funzionato e ciò che bisognerà migliorare per il futuro. Una delle discussioni più importanti verte sul motore, che non ha soddisfatto nessuno. Manca potenza, soprattutto. Ma mancano anche altre cose (come ad esempio la possibilità di intervenire sul cambio) prima di poter dire che si tratta di un propulsore degno di un campionato del mondo di questo livello. Quindi la Dorna sta discutendo una nuova soluzione: eliminare la norma del monomotore

allo scadere del contratto con la Honda, alla fine del 2012. Ogni costruttore potrà scegliersi il tipo di motore a lui più congeniale, e questo farebbe aumentare il livello tecnico della categoria. Ovviamente, prima di approvare una simile norma, che provocherebbe un’indubbia rivoluzione, bisognerà preparare un regolamento che imponga diverse restrizioni: il pericolo, infatti, consiste nell’impennata dei costi che deriverebbe dalla libertà dei Costruttori e delle squadre di sviluppare i motori in modo autonomo.

I TEAM SARANNO 14

L’ELENCO 2011 VERRÀ DIRAMATO A ESTORIL C’È GRANDE attesa nel paddock, per l’uscita delle liste dei team che verranno accettati per il prossimo campionato. Il numero delle squadre verrà ridotto: solo 14 sono già sicure, ne mancano tre o forse quattro. E verranno scelte in base alla validità (e solidità economica) dei progetti presentati. Questo è anche il motivo per il quale i team manager e i piloti, concludono le discussioni con una frase ormai consolidata: “non c’è fretta, ne parliamo entro Valencia“.

IN LISTA D’ATTESA

IL PROGETTO DI SACCHI SI CHIAMA YODA RACING GIAMPIERO Sacchi, ex responsabile delle attività sportive del Gruppo Piaggio, nonché veterano del Mondiale (attraverso una sua squadra, poi con la gestione del progetto Derbi, infine con il Gruppo Aprilia) si è messo in lista per la Moto2 del prossimo anno: pur senza fare troppo clamore ha iscritto una sua squadra e attende come tanti altri il verdetto dell’IRTA. In virtù del suo passato, e delle sue credenziali, Sacchi ha praticamente il posto assicurato. La sua nuova squadra, che avrà due piloti nel 2011, e che nel 2012 si impegnerà anche nella Moto3, si chiama Yoda Racing Project. motosprint

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Le pagelle Alex De Angelis

Andrea Iannone

Scott Redding

Toni Elias

Lucido, preciso, costante. In una parola: favoloso. Il sammarinese è tornato davanti a tutti dopo diverso tempo e tante vicissitudini.

Nel finale ha dovuto cedere, anche perché la sua moto non era nelle condizioni per sostenerlo. Ma lui è stato bravo nel non esagerare: è un segnale di crescita.

Ha talento, è veloce. Ma gli mancano alcune malizie. Si è fatto sorprendere da De Angelis e ha perso il contatto proprio nel momento decisivo. Ma ha un grande potenziale.

Nella sua prima gara da campione del mondo Toni non è stato brillante in prova e nemmeno in gara. Dove ha sofferto più del previsto.

Bentornato 10

Assennato 7

Inesperto 7

Troppi bagordi? 5

L’intervista Alex De Angelis

È STATO UN ANNO CATASTROFICO PHILLIP ISLAND – Dopo la gara Alex De Angelis non sembra felice. «Sono serio perché dedico questa vittoria a Shoya. Per il resto, a dire la verità mi sento nella posizione che avrei dovuto occupare sin dall’inizio del campionato. Io e Toni eravamo i piloti con la maggiore esperienza di 4 tempi, perché veniamo dalla MotoGP. Avrei dovuto fare meglio, quest’anno». Ma le cose sono andate diversamente. Molto diversamente. «Sì, la conoscono tutti la mia storia. È stato un anno che definirei catastrofico. Ho avuto tanta sfortuna. Ho cercato di riemergere, ho lottato, ho tenuto duro: appena ne ho avuto l’occasione ho deciso di giocar bene le mie carte. E ce la sto facendo: ma è stata dura per me venire fuori da un periodo davvero pessimo». È stata una vittoria della tattica sull’aggressività? «La gomma che avevo scelto mi sembrava troppo dura, e non mi sentivo a mio agio. Allora ho deciso di restare vicino agli altri, senza prendere l’iniziativa». Sei stato attendista. «Sì, perché volevo capire che cosa potevano fare Iannone e Redding. Che andavano forte. Si teneva un passo che era al di sotto di due decimi rispetto alla pole, poi però passavano i giri e vedevo che io ne avevo di più». Loro sbagliavano? «Sì, li vedevo commettere dei piccoli errori, sbagliavano la traiettoria oppure arrivavano lunghi. Quindi ho capito che se avessi provato a spingere, magari li avrei messi in difficoltà». E l’hai fatto. «A sei giri dalla fine mi sono messo a tirare a testa bassa, non mi sono mai voltato. Ogni tanto mi chiedevo dove fossero, ma non volevo perdere la concentrazione. Quando ho impostato il passo dell’1’35” loro non rispondevano, lì ho capito che ce la potevo fare». Ti eri preparato a una gara simile? «Fino a tre quarti di gara ero certo che ce la saremmo giocata nel finale, questa vittoria. Quindi mi ero messo ad immaginare uno scenario diverso, per l’ultimo giro. Ma non ce n’è stato bisogno». motosprint

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Moto2 Australia LI BE RE

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il tabellone

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Altraguardo

Alex De Angelis Scott Redding Stefan Bradl Mike Di Meglio Andrea Iannone

R. S. Marino G. Bretagna Germania Francia Italia

1’35”369 1’35”297 1’35”610 1’36”287 1’35”354

1’35”148 1’35”378 1’35”578 1’35”696 1’35”870

Julian Simon Michael Ranseder Raffaele De Rosa Toni Elias Karel Abraham Wayne Maxwell Thomas Luthi Hector Faubel Simone Corsi Fonsi Nieto Claudio Corti Jules Cluzel Axel Pons Yuki Takahashi Alex Baldolini Alex Debon Gabor Talmacsi Anthony West Yonny Hernandez Roberto Rolfo Dominique Aegerter Ratthapark Wilairot Sergio Gadea Javier Fores Valentin Debise Vladimir Ivanov Robertino Pietri Alexander Cudlin Kazuki Watanabe Kenny Noyes Joan Olive Yannick Guerra Mashel Al Naimi Hiromichi Kunikawa

Spagna Austria Italia Spagna Rep. Ceca Australia Svizzera Spagna Italia Spagna Italia Francia Spagna Giappone Italia Spagna Ungheria Australia Colombia Italia Svizzera Thailandia Spagna Spagna Francia Ucraina Venezuela Australia Giappone USA Spagna Spagna Qatar Giappone

1’35”674 1’36”032 1’36”737 1’36”238 1’35”703 1’36”597 1’36”236 1’36”908 1’36”039 1’35”720 1’35”714 1’36”206 1’36”408 1’36”148 1’36”361 1’35”669 1’36”735 1’36”313 1’36”748 1’36”074 1’36”401 1’37”200 1’36”789 1’36”785 1’37”349 1’37”550 1’38”328 1’37”431 1’38”738 1’38”292 1’39”533 1’39”233 1’39”786 1’40”793

1’35”883 1’35”935 1’36”091 1’36”105 1’36”133 1’36”146 1’36”212 1’36”243 1’36”245 1’36”304 1’36”319 1’36”326 1’36”348 1’36”389 1’36”392 1’36”448 1’36”515 1’36”719 1’36”775 1’36”840 1’37”169 1’37”229 1’37”335 1’37”373 1’37”634 1’37”798 1’38”129 1’38”422 1’38”781 1’38”835 1’39”318 1’40”095 1’40”274 1’41”716

Giriveloci

1. Alex De Angelis Motobi 111,20 km alla media di 167,420 km/h 2. Scott Redding Suter 3. Andrea Iannone Speed Up 4. Julian Simon Suter 5. Stefan Bradl Suter 6. Mike Di Meglio Suter 7. Toni Elias Moriwaki 8. Simone Corsi Motobi 9. Alex Debon FTR 10. Karel Abraham FTR 11. Thomas Luthi Moriwaki 12. Fonsi Nieto Moriwaki 13. Dominique Aegerter Suter 14. Axel Pons Pons Kalex 15. Claudio Corti Suter 16. Raffaele De Rosa Tech 3 17. Yuki Takahashi Tech 3 18. Gabor Talmacsi Speed Up 19. Yonny Hernandez BQR-Moto2 20. Alex Baldolini I.C.P. 21. Anthony West MZ-RE Honda 22. Ratthapark Wilairot Bimota Suter 23. Jules Cluzel 24. Sergio Gadea Pons Kalex 25. Javier Fores Bimota 26. Roberto Rolfo Suter 27. Robertino Pietri Suter 28. Valentin Debise ADV 29. Vladimir Ivanov Moriwaki 30. Alexander Cudlin BQR-Moto2 31. Kenny Noyes Promoharris 32. Kazuki Watanabe Suter 33. Yannick Guerra Moriwaki Promoharris 34. Joan Olive RITIRATI BQR-Moto2 Mashel Al Naimi Suter Michael Ranseder Bimota Hiromichi Kunikawa NON HA FINITO IL PRIMO GIRO Suter Hector Faubel SQUALIFICATO Moriwaki Wayne Maxwell

in 39’51”102 a 2”172 a 2”974 a 10”344 a 10”617 a 17”847 a 27”145 a 27”249 a 27”398 a 27”666 a 27”677 a 27”851 a 28”333 a 28”438 a 28”497 a 32”644 a 37”671 a 42”933 a 46”144 a 46”164 a 46”370 a 51”841 a 54”114 a 1’00”729 a 1’04”140 a 1’04”185 a 1’09”299 a 1’09”794 a 1’16”060 a 1’16”195 a 1’34”156 a 1 giro a 1 giro a 1 giro

1. Andrea Iannone 1’34”771 alla media di 168,963 km/h 2. Alex De Angelis 1’34”931 3. Scott Redding 1’34”983 4. Stefan Bradl 1’35”198 5. Mike Di Meglio 1’35”219 6. Julian Simon 1’35”223 7. Axel Pons 1’35”532 8. Toni Elias 1’35”545 9. Karel Abraham 1’35”613 10. Claudio Corti 1’35”690 11. Alex Debon 1’35”712 12. Michael Ranseder 1’35”757 13. D. Aegerter 1’35”766 14. Thomas Luthi 1’35”795 15. Simone Corsi 1’35”860 16. Gabor Talmacsi 1’35”898 17. Fonsi Nieto 1’35”962 18. Raffaele De Rosa 1’36”022 19. Yonny Hernandez 1’36”145 20. Yuki Takahashi 1’36”309 21. Jules Cluzel 1’36”359 22. Alex Baldolini 1’36”456 23. Ratthapark Wilairot 1’36”530 24. Anthony West 1’36”538 25. Sergio Gadea 1’36”852 26. Javier Fores 1’36”912 27. Valentin Debise 1’37”000 28. Roberto Rolfo 1’37”103 29. Vladimir Ivanov 1’37”226 30. Alexander Cudlin 1’37”471 31. Wayne Maxwell 1’37”553 32. Robertino Pietri 1’37”585 33. Kenny Noyes 1’37”710 34. Joan Olive 1’38”807 35. Kazuki Watanabe 1’39”034 36. Yannick Guerra 1’39”409 37. Mashel Al Naimi 1’39”613 38. Hiromichi Kuniwawa 1’39”740

Il pod Il od o odio dio i del de ellla e a PR PRC PRC RC 6 60 00

France Fra ncesco sco co Do Dorat rata ra rat a

Pao olo o Man M ara Ma

Il pod po p od dio io della ella el a PR PRC RC 10 000 0

Andrea Di D Martino no e Luce u nte e Pi P pit p one

Giusep Gi Giu eppe ep p Dai pe Da don one ne

Promo Race Cup a Binetto. Gara molto tranquilla nella Promo Race Cup 600 dove a dominare sin dalle prove c’è stato Antonio Nespoli su Honda. Dietro di lui in entrambe le gare si è piazzato Dorata, leader indiscusso del campionato. Per il terzo gradino del podio c’è stata un po’ di bagarre tra Calabrese, Cascone ed Agosta (ma solo in gara uno). In gara due Nespoli parte male, ma al sesto giro è di nuovo al comando e regola il roccioso Dorata con un distacco sotto i due secondi. Nella Promo Race Cup 1000 la battaglia è stata più serrata con Di Martino e Pipitone che si sono scambiati

al 19. giro al 17. giro al 9. giro

le posizioni in entrambe le gare, con una leggerissima supremazia di Di Martino a cui ora basta un piazzamento nell’ultima gara per conquistare il titolo. Bella anche la lotta alle spalle del duo di testa tra Daidone e Salemme, conclusasi a favore del primo in entrambe le gare. Peccato per l’azzardo di Salemme al tredicesimo giro di gara due che gli è costato il quarto posto e ha complicato la sua classifica allontanandolo dal leader Di Martino. Ora manca solo l’ultimo appuntamento e già si scaldano... le gomme! Le classifiche mostrano i tempi aggregati di Gara 1 e gara 2.

Pinza GP-4 RX

Tecnologia MotoGP

9/10 Ottobre 2010

25 20 — 16 13

13 20 25 6 11

25 20 3 8 5

13 — 16 — 6

1° Antonio Nespoli

9 13 16 5 8

271 181 179 143 127

2° Francesco Dorata 3° Marco Calabrese 4° Giovanni Cascone 5° Francesco Agosta

46

SuperSport

T-Drive

motosprint

Z04

6. Cluzel 101; 7. Talmacsi 95; 8. Takahashi 86; 9. Tomizawa 82; 10. Redding 78; 11. Rolfo 75; 12. Bradl 72; 13. Debon 70; 14. De Angelis 69; 15. Abraham 65; 16. Aegerter 60; 17. Gadea 59; 18. Nieto 45; 19. Di Meglio 34; 20. Wilairot 30; 20. Hernandez 30; 22. Corti 20; 23. Noyes 18; 24. Baldolini 18; 25. West 17; 26. Faubel 13; 27. Pasini 12; 28. Cudlin D. 9; 29. Simeon 9; 30. Di Salvo 7; 31. De Rosa 5; 32. Pesek 5; 33. Pons 4; 34. Ranseder 4; 35. Pirro 2; 36. Ivanov 2; 37. Tode 2; 38. Teshima 1. Distribuito da:

motoitalia@motorquality.it www.motorquality.com

23’26.809 9.370 19.011 22.097 32.940

Classifica

25 20 13 9 11

PRC 1000

25 11 16 5 8

L’assistenza in pista

E

re

25 — 20 — —

Classifica

11 16 3 20 10

PRC 600

20 10 25 16 4

TO TA L

6 16 4 20 —

17

11 7 25 13 16

AU ot ST tob RA re 31 LIA PO ot RT tob OG re 7 ALL VA nov O LE em NC b IA re

25 20 13 — 16

Il Paddock

27

3

25 8 — 16 11

4

13 — — 9 8

15

CA lug TA lio LU N 18 YA GE lu RM gli AN o 15 IA RE ag P. os CE to C 29 A IN ag DI o AN st AP o OL 5 IS SA set N tem MA b 19 RINO re AR se AG tte ON m b

20

GR gi AN ug BR no 26 ETA GN OL gi A AN ug DA no

ITA giu LI gn A o

FR m AN ag CI gio A

SP ma AG gg NA io

6

Moriwaki Suter Speed Up Moriwaki Motobi

23

Spagna Spagna Italia Svizzera Italia

2

Toni Elias Julian Simon Andrea Iannone Thomas Luthi Simone Corsi

11

1. 2. 3. 4. 5.

QA ap TA ri R le

Campionatopiloti

TEMPERATURA TEMPERATURA ESTERNA (°C) ASFALTO (°C)

39 25

Interasse Variabile

Pompa 19RCS

NUMERO GIRI

GI otto AP b PO re 10 NE MA ot LE tob SI re A

PILOTI AL VIA

1° Andrea Di Martino

20’38.861

2° Dario Lucente Pipitone 3° Giuseppe Daidone 4° Vincenzo Ficarotta 5° Daniele Spadaro

13.308 45.180 52.944

2.275


125 Australia

Marquez

HO TEMUTO IL VENTO «IL MIO avversario più temibile è stato il vento. Sapevo che sarei riuscito a scappare, perché avevamo lavorato bene nelle prove. Ma il vento era forte, arrivavano delle

Gli spagnoli continuano a divertirsi. Marquez vince, Espargaró e Terol inseguono

Parco giochi P

HILLIP ISLAND – I tre ragazzini spagnoli che hanno fatto del Mondiale un parco giochi assolutamente privato sono stati primo, secondo e terzo con grande facilità. Non ci sono state sorprese, quindi, nel GP Australia: hanno dominato i soliti noti. L’unica variazione è che Marc Marquez si è reso autore di una galoppata solitaria, davanti a Nico Terol e Pol Espargaró. Non ci sono state zuffe: il confronto questa volta è avvenuto attraverso il ritmo di gara. In ogni caso sul podio ci sono finiti sempre loro tre. Marc Marquez è stato implacabile. Ha impiegato il primo giro per andare al comando, poi ha iniziato ad imporre il suo ritmo che si è rivelato irresistibile. Infatti nessuno lo ha più visto, e adesso è un po’ distante anche nella classifica di campionato: il fenomenale ragazzino della Derbi ha un vantaggio di 12 punti nei confronti di Terol, 17 su Espargaró. Non è abbastanza per sentirsi tranquillo, ma quello che Marquez ha fatto vedere nelle tre gare corse lontano dall’Europa – ha sempre

motosprint

48

dominato – è sufficiente per togliere morale ai rivali. Gli spagnoli sono approdati in Australia con i tre titoli mondiali già in tasca. Una grande impresa, che permette a questo Paese di entrare nella storia di questo sport. È stata la matematica – giudice incontestabile – a stabilire questo record: in Malesia sono stati individuati i nomi del campione della MotoGP e della Moto2,

STESSO PODIO DELLA MALESIA. LA DIFFERENZA È CHE IN AUSTRALIA NON C’È STATO IL CORPO A CORPO PER TUTTA LA GARA TRA MARQUEZ (93), ESPARGARÓ (44) E TEROL (40).

per quello della 125 bisognerà ancora aspettare un paio di gare. Ma che sia uno spagnolo, a diventare campione, è già certo. Solo Marquez, Terol ed Espargaró possono vincere il titolo. Gli altri sono fuori dai giochi. Certo, non è una notizia strabiliante. La Spagna domina la 125 da così tanto tempo, che Andrea Iannone può persino vantarsi di un primato: è stato lui, infatti, l’ultimo pilota non spagnolo ad

aver vinto una gara della ottavo di litro (il GP Catalunya 2009). Dopo, è iniziata una dominazione che portato a 25 il numero di vittorie iberiche consecutive. Marquez, Terol ed Espargaró hanno fatto nuovamente una gara a parte, così come fanno il bello e il cattivo tempo sin dall’inizio. Nel corso della stagione il leader di classifica è cambiato cinque volte, ma è sempre stato uno dei tre. La lotta è così serrata che i ragazzi cercano ogni possibile finezza. Se la Repsol ha assegnato a Marquez, in esclusiva, una benzina speciale per la Derbi del Team Ajo, Pol Espargaró negli ultimi due mesi è riuscito a perdere addirittura 5 kg, passando dai 71,6 kg di Brno ai 66, 5 di Phillip Island. «Ma ho solo ridotto la massa muscolare - ha sottolineato lui - . Sto cercando di essere il più veloce possibile e in questa categoria il peso conta parecchio». Anche questo tipo di sacrificio rende l’idea circa il livello imposto dai tre spagnoli. Questa volta Marquez non si è neppure voltato a guardare dove fossero gli altri due. Era troppo sicuro del suo ritmo, che aveva verificato nel corso delle prove. Ha continuato a spingere, con la sua guida precisa ed estremamente fluida, fino a sei tornate dalla fine: a quel punto ha tirato un po’ il fiato, perché poteva permettersi di gestire un vantaggio superiore ai sei secondi. Ma non è stato necessario, per-

ché Espargaró e Terol avevano ben altre cose a cui pensare. Dopo aver capito che questa volta non si poteva che limitare i danni, i due sembravano avviarsi verso un duro corpo a corpo nel finale quando (a otto giri dalla fine) Terol ha deciso di mollare. E a quel punto sono finite le incertezze: «non avevo l’assetto giusto, me ne sono accorto subito quando ero davanti a Pol. Soffrivo molto il vento, facevo fatica a gestire la moto: quando ho rischiato di cadere ho deciso di mollare». «Si vedeva che Nico aveva problemi con il vento – ha confermato Espargaró – . Credo anche con le gomme. Lui all’inizio mi aveva sorpreso, così avevo deciso di stare dietro per vedere cosa sarebbe successo alla fine. Mi è andata bene». Il migliore dei nostri è stato Simone Grotzkyj, che ha navigato per quasi tutta la gara in quindicesima posizione. Poco più in là si è inserito Luca Marconi, che è stato diciannovesimo dopo aver perso una posizione nel finale. Non era in condizioni fisiche ottimali, Marconi. A metà settimana è stato involontariamente colpito da Rossi, mentre i due giocavano a golf, sperimentando la durezza della mazza da golf e procurandosi una brutta ferita all’altezza del sopracciglio sinistro. Invece Lorenzo Savadori si è ritirato dopo pochi giri per la rottura della marmitta.

folate da ogni parte, spesso la mia moto ondeggiava e io non è che fossi sempre sicuro di poterla tenere. Nel finale il vento è persino aumentato, ed è il motivo per cui ad un certo punto ho calato un po’ il ritmo: non volevo prendere dei rischi, e volevo capire cosa stessero facendo gli altri. Ma erano lontani, per fortuna».

PROGETTI PER LA MOTO3

KTM PUNTA SUL CROSS HONDA SULL’INEDITO PHILLIP ISLAND – La KTM sta lavorando a un progetto utilizzando un motore 250 a 4 tempi di derivazione cross. Dal Giappone arrivano altre notizie sulla nuova moto che la Honda sta sviluppando per il 2012: dovrebbe chiamarsi NSR 250 ed è già scesa in pista, naturalmente in Giappone, in base a un programma di lavoro che verrà seguito dal reparto Ricerca e Sviluppo. Lo ha confermato Shuhei Nakamoto, il capo operativo della HRC, che ha detto che «il livello di competitività e potenza per adesso sta a metà tra quello che ha raggiunto l’Aprilia RSA e la nostra 125 due tempi». Secondo Nakamoto il nuovo motore «non deriva dal cross, si tratta di un progetto del tutto nuovo dedicato a questo tipo di impiego». motosprint

49


125 Australia

1. Marc Marquez

1’45”456 1’45”673 1’46”347 1’47”797 1’47”961 1’48”757 1’48”873

Derbi

a 6”062

2. Nicolas Terol

1’38”321

3. Nicolas Terol

Aprilia

a 11”576

3. Pol Espargaró

1’38”767

4. Efren Vazquez

Derbi

a 19”032

4. Bradley Smith

1’39”423

5. Bradley Smith

Aprilia

a 19”033

5. Efren Vazquez

1’39”481

6. Esteve Rabat

Aprilia

a 20”593

6. Tomoyoshi Koyama

1’39”486

7. Tomoyoshi Koyama

Aprilia

a 31”519

7. Esteve Rabat

1’39”500

8. Luis Salom

Aprilia

a 46”598

8. Luis Salom

1’40”156

9. Randy Krummenacher

Aprilia

a 48”730

9. Sandro Cortese

1’40”725

10. Danny Webb

Aprilia

a 58”456

11. Adrian Martin

Aprilia

12. Sturla Fagerhaug

10. R. Krummenacher

1’40”910

a 1’15”857

11. Danny Webb

1’40”978

Aprilia

a 1’19”506

12. Adrian Martin

1’41”101

13. Marcel Schrotter

Honda

a 1’19”540

13. Marcel Schrotter

1’41”721

14. Jakub Kornfeil

Aprilia

a 1’19”543

14. Sturla Fagerhaug

1’41”961

15. Simone Grotzkyj

Aprilia

a 1’32”122

15. Jakub Kornfeil

1’42”073

16. Jasper Iwema

Aprilia

a 1’42”366

16. Simone Grotzkyj

1’42”339

17. Louis Rossi

Aprilia

a 1 giro

17. Lorenzo Savadori

1’42”780

18. Joshua Hook

Aprilia

a 1 giro

18. Jasper Iwema

1’42”975

19. Luca Marconi

Aprilia

a 1 giro

19. Louis Rossi

1’43”297

20. Joel Taylor

Aprilia

a 1 giro

20. Joshua Hook

1’43”602

21. Danny Kent

Lambretta

a 1 giro

21. Luca Marconi

1’43”981

22. Joel Taylor

1’44”262

Lorenzo Savadori

Aprilia

al 4. giro

Sandro Cortese

Derbi

al 3. giro

Johann Zarco

Aprilia

Alberto Moncayo

Aprilia

25 16 3 — —

Alvaro Bautista (Aprilia) nel 2006 in 1’36”927 alla media di 165,204 km/h

NUMERO GIRI

TEMPERATURA TEMPERATURA ESTERNA (°C) ASFALTO (°C)

16 20 25 11 9

25 20 16 13 9

25 13 20 16 7

25 20 16 13 —

25 — 16 20 —

21

re

15 3

20

— 20 25 13 16

I AZ

CI RA

B

TU

4

6

16 25 13 8 9

I

ON

CA lug TA lio LU N 18 YA GE lu RM gli AN o 15 IA RE ag P. os CE to C 29 A IN ag DI o AN st AP o OL 5 IS SA set N tem MA b R 19 INO re AR se AG tte ON m b

23

GR gi AN ug BR no 26 ETA GN OL gi A AN ug DA no

2

ITA giu LI gn A o

11

QA ap TA ri R le

SP ma AG gg NA io

T

NG

360 303 23 6 1

25 23

N

Derbi Aprilia Derbi Aprilia Aprilia

23. Danny Kent 1’44”319 PRIMATO IMBATTUTO

25 — — 11 13

9 25 20 10 16

6 25 16 — 11

25 20 10 13 9

— 20 25 16 9

25 20 13 16 10

25 16 20 11 9

TO TA L

PILOTI AL VIA

A UB

Spagna Spagna Spagna G. Bretagna Spagna

2. Pol Espargaró

1. DERBI 2. APRILIA 3. HONDA 4. KTM 5. LAMBRETTA

G

Marc Marquez Nicolas Terol Pol Espargaró Bradley Smith Esteve Rabat

1’38”305

alla media di 162,888 km/h

Campionatomarche

IN AC IR

Campionatopiloti

1. Marc Marquez

NON HANNO FINITO IL PRIMO GIRO

Marc Marquez (Derbi) in 1’38”236 alla media di 163,003 km/h Pole 2009: Pol Espargaro (Derbi) in 1’37”770 alla media di 163,780 km/h.

1. 2. 3. 4. 5.

in 38’13”008

RITIRATI

Poleposition

ZIO

Derbi

102,304 km alla media di 160,616 km/h

E

1’38”236 1’38”852 1’38”991 1’39”084 1’39”363 1’40”124 1’40”641 1’40”728 1’40”787 1’41”212 1’41”458 1’41”490 1’42”071 1’42”202 1’42”252 1’42”326 1’42”556 1’42”601 1’42”657 1’43”365 1’43”403 1’43”808 1’43”990 1’44”271

Giriveloci

17

Spagna 1’47”615 Marc Marquez Germania 1’50”103 Sandro Cortese Spagna 1’46”395 Pol Espargaró Spagna 1’50”380 Nicolas Terol G. Bretagna 1’48”230 Bradley Smith Spagna 1’54”817 Esteve Rabat Spagna 1’48”676 Efren Vazquez 1’51”101 Tomoyoshi Koyama Giappone Spagna 1’51”905 Luis Salom Spagna 1’52”606 Alberto Moncayo G. Bretagna 1’49”657 Danny Webb 1’49”813 Randy Krummenacher Svizzera Italia 1’55”213 Simone Grotzkyj Francia 1’52”120 Johann Zarco Germania 1’52”253 Marcel Schrotter Italia 1’51”027 Lorenzo Savadori Spagna 1’51”253 Adrian Martin Rep. Ceca 1’53”000 Jakub Kornfeil Norvegia 1’52”761 Sturla Fagerhaug Italia 1’54”664 Luca Marconi Olanda 1’55”477 Jasper Iwema Australia 1’59”598 Joshua Hook G. Bretagna 1’52”704 Danny Kent Francia 1’57”033 Louis Rossi NON QUALIFICATI Australia 1’57”361 Joel Taylor 1’55”808 Zulfahmi Khairuddin Malesia Australia 1’54”835 Levi Day Italia 2’00”433 Marco Ravaioli Australia 1’57”491 Jordan Zamora Australia 2’03”352 Nicky Diles Italia 1’59”640 Tommaso Gabrielli

FR m AN ag CI gio A

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24.

Altraguardo

AU ot ST tob RA re 31 LIA PO ot RT tob OG re 7 n ALLO VA ov LE em NC b IA re

Alvia

GI otto AP b PO re N 10 E MA ot LE tob SI re A

LI BE RE

es QUA as ter LIF fa na IC lto 1 HE 24 4°C °C

il tabellone

25 16 20 11 10

272 260 255 182 137

6. Vazquez 136; 7. Cortese 132; 8. Koyama 118; 9. Krummenacher 97; 10. Webb 86; 11. Zarco 77; 12. Folger 56; 13. Moncayo 55; 14. Salom 55; 15. Martin 35; 16. Iwema 34; 17. Schrotter 23; 18. Kornfeil 22; 19. Masbou 20; 20. Grotzkyj 20; 21. Fagerhaug 12; 22. Kartheininger 6; 23. Savadori 5; 24. Khairuddin 3; 25. Rossi 2.

M4

GP-4 RX

19RCS

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Superbike Leon Haslam di Paolo Gozzi - foto Zac

Il vicecampione riparte dalla BMW. Con le idee chiare: “Sono convinto che saremo competitivi da subito”

G

«Biaggi favorito anche nel 2011? Ci potete scommettere. Ripartirà forte» motosprint

52

Max ti sfido

ENTE pratica, i tedeschi. Hanno progettato una Superbike da Mondiale ma dopo due stagioni di risultati inferiori alle attese si sono resi conto che mancava il pilota giusto per portarla davanti a tutti. Così, dopo aver vanamente tentato il primo della lista, cioè Max Biaggi, hanno puntato sull’unico in grado di creargli problemi, almeno fino a due terzi del campionato. Leon Haslam, 26 anni, è sbarcato in Germania da salvatore della patria. Il gigante BMW si aspetta che il figlio d’arte riesca là dove Troy Corser e Ruben Xaus hanno fallito. Il vicecampione del mondo ha già provato la S 1000 RR versione 2010 a Magny Cours. Tra una settimana salirà in sella alla versione 2011 al Motorland di Aragón nel primo confronto diretto con Biaggi. La Suzuki non ha aiutato Leon come avrebbe potuto, la BMW gli offrirà un supporto tecnico da F.1. Si fa dura per Max. Cos’hai pensato durante il primo giro a Magny Cours con la BMW? «Accidenti alla pioggia! Ho fatto i primi chilometri con un tempo da lupi, stando attento soltanto a non mettermi la moto per cappello». Il giorno dopo però è uscito il sole… «... e sono riuscito finalmente ad aprire il gas al massimo. Sono rimasto impressionato dalla potenza del motore, del resto ce n’eravamo accorti anche correndoci contro. Troy Corser mi ha spiegato che la scorsa stagione non sono riusciti a sfruttare la cavalleria perché nel finale delle gare la S 1000 RR andava puntualmente in crisi d’aderenza. Così, nella seconda parte del test, ho voluto vederci chiaro, compiendo parecchie simulazioni con gomme ormai finite».

E cosa hai scoperto? «Che la situazione non è così drammatica, forse si tratta solo di affinare qualche regolazione e di modificare la distribuzione dei pesi, com’è stato fatto sulla versione 2011. Abbiamo un intero inverno di test davanti per mettere a posto le cose». Perché hai girato soltanto con la versione 2010? «Volevo unicamente farmi un’idea del potenziale del progetto. È stato utile anche per i tecnici perché si sono resi conto di come funziona la moto con un pilota diverso da quelli che l’hanno guidata nel campionato scorso. Comincerò a lavorare con la moto nuova nella prossima uscita sul tracciato spagnolo di Aragón (27-29 ottobre, insieme ad Aprilia, Suzuki e Kawasaki, ndr)». Qual è la principale differenza tra Suzuki e BMW? «È un po’ presto per fare questo tipo di analisi. Ma dopo i primi due giorni posso dire che la BMW è molto più sofisticata della GSX-R, la ciclistica offre tantissime possibilità di regolazioni e ci sono controlli elettronici dappertutto. La Suzuki è un’ottima moto, che potrà ancora vincere delle gare. Ma la BMW, già a questo livello di sviluppo, non è molto lontana. E credo che abbia un potenziale molto superiore, se riusciremo a trovare le soluzioni adatte». Nella seconda parte di stagione c’è stato molto fermento nel box BMW. Che clima hai trovato? «Prima di firmare il contratto mi sono informato a fondo su questo aspetto, non ho fatto un salto nel buio. La BMW è una grandissima azienda, non credo che ritroverò lo stesso clima familiare che ho lasciato all’Alstare, ma ho grande fiducia nelle potenzialità tecniche del gruppo. E poi, per ulteriore garanzia, mi sono portato dietro il mio capomeccanico Giacomo Guidotti». Hai lavorato solo una stagione con il tecnico fiorentino. Il rapporto è già così forte? «Mi sono trovato molto bene con lui. Ha una grande esperienza e per la prima volta nella mia carriera ho trovato un tecnico di grande capacità, che capiva al volo le mie esigenze ogni volta che scendevo dalla Suzuki. Senza Guidotti non credo che Haslam e la Suzuki si sarebbero giocati il Mondiale fino a un round dalla fine. In BMW troviamo una moto potenzialmente vincente ma ancora da sviluppare: è una sfida che non ci fa paura».

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0 0 1 2 K B S o t To

Superbike Leon Haslam

La BMW corre da due anni in Superbike ma non ha ancora mai vinto. Tu pensi di potercela fare? «Sono convinto che saremo molto competitivi da subito. Se riusciremo a sfruttare bene i test invernali credo di essere in grado di ripartire da là dov’ero con la Suzuki, cioè costantemente nelle prime cinque posizioni. E poi migliorare durante la stagione». Vuoi dire che Haslam-BMW sono da Mondiale 2011? «La Superbike è un campionato veramente duro. L’Aprilia ha un potenziale, fantastico, Yamaha e Honda non sono da meno e poi c’è sempre qualche sorpresa. Non partiamo favoriti, ma ci saremo anche noi». Ti ha battuto Max Biaggi oppure l’Aprilia era troppo più forte della Suzuki? «Per vincere un Mondiale ci vuole tutto: pilota, moto, squadra. Max è riuscito a mettere a punto velocemente la sua moto e in pista è stato molto efficace e soprattutto incredibilmente consistente, terminando tutte le corse. È così che ha fatto la differenza. L’Aprilia gli ha dato una mano, specie sulle piste veloci, ma credo che alla fine abbia vinto il pilota più completo». Biaggi sarà il favorito anche nel 2011? «Ci potete scommettere. Ha vinto molte corse nella seconda parte del campionato e ripartirà forte. Ma anche Yamaha e Honda hanno moto e piloti molto temibili, ci sarà da divertirsi, sarà un Mondiale più difficile e competitivo del precedente». Sei come un fratello per Cal Crutchlow: pensi che abbia fatto bene ad andare in MotoGP dopo un solo anno di Superbike? «Non è troppo presto, ha fatto bene. È andato forte nel campionato inglese, in Supersport e in Superbike. Non è un pivello e la Yamaha gli ha messo sul piatto l’occasione della vita. Avrà una squadra privata e non credo che sarà subito all’altezza dei mostri sacri. Ma lui sa che deve fare solo esperienza, ha un anno intero per crescere». A metà dicembre sposerai Olivia. Poi ti trasferirai nella tua nuova casa sul lago di Como? «Non subito perché preferisco passare l’inverno nella mia attuale casa nella cammotosprint

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i r o t i c n i v i

pagna di Derby. Li ho tutto per allenarmi perché mio papà Ron gestisce una scuola guida per piloti: campo da cross, trial, supermotard. Verrò in Italia a metà aprile». Imparerai l’italiano? «Devo, ma sospetto che ci vorrà un po’ di tempo. Olivia è molto più portata di me, lo capisce già discretamente. Il tedesco non credo, troppo difficile. Per fortuna in BMW parlano tutti un ottimo inglese». Porterai in Italia anche i tuoi cani e cavalli? «Ho comprato un piccolo appartamento, non avrei dove tenerli. Abiterò sul lago durante la stagione di gare ma tornerò a Derby ogni volta che potrò, perché la mia vita è lì».

PERSONE HASLAM CON LE VICINE IN PISTA. NO SO I GL Ù PI E CH OMO GUIDOTTI, A FIANCO, GIAC E LO SEGUIRÀ CH O IC CAPOTECN LA FIDANZATA A, PR ALLA BMW. SO SIE IN ME A LEON OLIVIA E IN ALTO “ROCKET” N RO , PÀ PA 500. C’È IL OPHY E DELLA TR IST UR EX DEL TO

Festa di piazza a Noale per il doppio titolo. Poi la firma...

Ernesto Buonfiglio di Pescara è il vincitore della HONDA HORNET 600 in palio fra i più di mille partecipanti che hanno compilato almeno 6 pronostici sui 12 previsti. L’estrazione è avvenuta alla presenza del funzionario della Camera di Commercio di Bologna, venerdì 8/10

Salvatore Daniele di Ronco Briantino (MI) Dario Aliberti di Roma Gabriele Mirabile di Roma sono i primi tre della classifica a punti e vincono ciascuno un set di gomme Pirelli Diablo Rosso Corsa

BIAGGI SULL’APRILIA PER ALTRI DUE ANNI MAX BIAGGI sull’Aprilia per altre due stagioni: il campione romano, primo italiano a vincere il titolo nella storia del Mondiale SBK, resterà quindi con la Casa di Noale fino a 41 anni. Il rinnovo è arrivato dopo la grande festa che si è svolta nella serata di venerdì 15 nella piazza della cittadina veneta che ospita la sede dell’Aprilia. Max è stato l’ospite d’onore della serata, cui hanno preso parte anche l’altro pilota Aprilia, Leon Camier, il Reparto Corse capitanato dal direttore tecnico Luigi Dall’Igna, da Maurizio Roman (direttore generale sviluppo prodotto e strategie del Gruppo Piaggio) e dall’amministratore delegato di Aprilia Racing Leo Francesco Mercanti (da sinistra, Dall’Igna, Biaggi e Roman). motosprint

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Velocità CIV

di Paolo Gozzi - foto Zac

ROBERTO TAMBURINI (4) È DIVENTATO CAMPIONE SUPERSPORT DOPO LA SQUALIFICA DI GIANLUCA VIZZIELLO (ALLE SUE SPALLE NELLA FOTO) PER IRREGOLARITÀ TECNICHE. SOPRA, IL VINCITORE DELLA GARA, ILARIO DIONISI.

Poker... contes stato Vizziello incoronato e squalificato. Mauriello, Massei, Goi e Tamburini campioni

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CARPERIA – Sfide, spettacolo, emozioni e il giallo di un titolo assegnato a tavolino: la finalissima del CIV al Mugello non ha deluso le attese, calando il sipario su una stagione coi fiocchi. Si discuterà a lungo sulla squalifica che ha tolto di scena la Honda ufficiale privando Gianluca Vizziello del titolo Supersport assegnato a tavolino a Roberto Tamburini, pupillo Yamaha. Il trentenne lucano, secondo dietro al compagno di marca Ilario Diniosi dominatore della corsa, è stato estromesso dai commissari per utilizzo della pinza freno difforme da quella della fiche di omologazione. Un’autentica beffa per il piccolo team fiorentino Velmotor che, tramite i buoni uffi-

ci di Honda Italia, ha utilizzato la CBR-RR della Ten Kate, cioè la moto iridata della categoria. La Honda voleva battere a tutti a costi le Yamaha di Tamburini e Lamborghini, ma è andata diversamente. «È un equivoco, Vizziello ha utilizzato la pinza della versione con ABS che è addirittura più pesante di quella senza ABS inserita nella fiche - è stata la giustificazione di Carlo Florenzano della Honda Italia. - Non abbiamo tratto alcun vantaggio, tanto che siamo andati a prendere una moto stradale versione ABS nel concessionario più vicino per dimostrare la nostra assoluta buona fede». I commissari della Federmoto però sono

stati irremovibili. La Honda ricorrerà in appello «ma allo stato dei fatti la squalifica è confermata, perché i freni di Vizziello non erano omologati» ha spiegato Alfredo Mastropasqua, direttore del CIV e membro della direzione corsa permanente. Il caso è scottante perché la stessa CBR-RR utilizzata da Vizziello ha gareggiato coi colori di Ten Kate nel Mondiale Supersport senza che i controllori della Federmoto Internazionale avessero nulla da eccepire. La Honda aveva dominato la corsa vissuta nella fase iniziale sul fantastico duello tra Tamburini e Vizziello, che in qualifica aveva segnato il nuovo primato ufficioso. Al quarto passaggio l’hondista ha frenato tardissimo

alla San Donato per aprirsi il varco, c’è stato contatto con Tamburini e Dionisi, in agguato, è passato all’intero fuggendo alla conquista del secondo centro stagionale. Tamburini, che aveva scelto gomme troppo soffici, poco dopo ha cominciato a remare perdendo contatto «e io mi sono messo tranquillo, gestendo il secondo posto e il campionato» aveva raccontato Vizzy dopo il podio. Ma è stato tutto inutile. Tamburini, quarto all’arrivo, è avanzato di una posizione, quella che bastava per firmare il primo titolo. Dionisi è arrivato a soli quattro punti dal traguardo «perché ho sofferto troppo nelle gare bagnate, comunque ho goduto a battere la Honda ufficiale con la CBR-RR della Improve». Mai in partita Ferruccio Lamborghini finito in crisi d’aderenza e sconsolato sesto: la Dunlop, che al Mugello sul bagnato aveva fatto la differenza nel doppio impegno di giugno (doppietta di Lambo) stavolta non è stata all’altezza delle Pirelli-Metzeler. Cristiano “Inox” Migliorati, 42 anni, ha concluso la carriera sul terzo gradino: nel 2011 sarà direttore sportivo del team Italia, gestendo Tamburini superato nel finale. STOCK 600 – La under 25 ha offerto lo show più bello dell’intera stagione con un confronto serratissimo tra otto scatenati che si sono giocati tutto nel volatone finale. Fabio Massei, approdato al Mugello ampiamente al comando della classifica, si è infilato in mezzo al caos «ma volevano vincere tutti rischiando come matti, così mi sono messo tranquillo gestendo l’ottavo posto» ha commentato il romano, campione al primo colpo nella Stock 600 dominata, come nel 2009, dalla Yamaha R6. Lorenzo Zanetti, l’unico che aveva ancora (teoriche) possibilità di farcela, si è giocato bene le carte ma sull’ultimo rettilineo ha concesso la scia fatale a Berardino Lombardi premiato dal fotofinish per... due millesimi! Zanetti l’ha presa con sportività «perché nel titolo non ci speravo, Massei poteva solo perderlo». Nel 2011 il bresciano dovrebbe correre con la BMW Italia nella Stock 1000 iridata sostituendo Ayrton Badovini «ma ho anche un’altra offerta molto interessante, decido tra pochi giorni». Lombardi, ventenne campano, rilanciato dalle 4T esattamente come Zanetti, aveva accarezzato il successo molte volte quest’anno, sia nel CIV che nell’Europeo e ha centrato il bersaglio sfoggiando grinta e determinazione. Primo podio in carriera per Luca Vitali, figlio d’arte: papà Maurizio è stato protagonista in 125 negli anni ’80 e adesso prepara di caschi di Valentino Rossi.

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La rivincita di Ivan Goi

MAI DARSI PER VINTI SCARPERIA – Nel 1996 Ivan Goi vinse il GP Austria 125 a Zeltweg all’età di 16 anni. Sembrava destinato a diventare il rivale di Valentino Rossi. E invece… «Ero immaturo, non avevo le persone giuste al mio fianco e alla prima difficoltà mi sono bruciato». Il tricolore Superstock, a 30 anni, è il ritorno di un pilota che non ha voluto arrendersi. «Il grande merito è stato credere sempre in me, anche quando sembrava che non ci fosse più alcuna speranza, che non potesse più ripassare il treno giusto. Il team Ecodem mi ha fatto volare di nuovo». Goi ha regalato all’Aprilia un successo importante dal punto di vista strategico: la RSV4 ha dominato la Superbike con Max Biaggi ma va forte anche in configurazione Stock. «Il reparto corse non c’entra, abbiamo comprato tutto dal concessionario. Però mi fa piacere aver vinto il tricolore tre settimane dopo l’iride di Max». Goi non si ferma qua, il prossimo obbiettivo è l’Europeo in prova unica, domenica ad Albacete. «Gli spagnoli su quella pista sono forti perché hanno le Dunlop, che lì sono imbattibili. Nel tricolore c’è il monogomma Pirelli ma noi ci siamo allenati con le coperture anglonipponiche e andremo là molto bellicosi».

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Velocità CIV

600 STOCK: BERARDINO LOMBARDI DAVANTI A LORENZO ZANETTI, LUCA VITALI E SIMONE SANCIONI.

Yamaha R Series Cup

GRAN FINALE PER RUSSO E PRATTICHIZZO MUGELLO – Riccardo Russo (nella foto) 18 anni appena compiuti, è il nuovo campione di Yamaha R6 Metzeler Cup. Russo (concessionaria Viscardo Motors) nel 2011 correrà il campionato europeo Stock 600 nel Team Italia-Yamaha, ed è

destinato a seguire le orme di Massimo Roccoli (tre volte campione d’Italia), Marco Bussolotti, Danilo Petrucci e molti altri talenti scoperti da Yamaha R Series. Decisiva la scivolata di Mitija Emili all’ultima curva, in scia al vincitore, Gianpietro Avanzi: l’uscita di scena del triestino ha dato a Russo i punti fondamentali per il successo. «È stata una beffa ma sono felice per Riccardo, è un ragazzo che farà strada e si meritato il titolo» ha commentato Avanzi, ex crossista di 43 anni. Nella R1 Leovince Cup, gara e titolo per Maurizio Prattichizzo, (Fratelli Maggi), 32 anni, ex protagonista della Superbike nazionale. Scivolata senza danni al primo giro per l’antagonista Ugo Laudati (Celestini) arrivato al Mugello al comando della classifica.

Hanno complicato la domenica di Massei anche gli ottimi Russo, che in mattinata si era laureato nella Yamaha R Series, Fanelli, Sancioni e l’argentino Mercado, unico portacolori Kawasaki.

Tonucci primo al traguardo in 125 125 GP 1. Tonucci (Aprilia) 14 giri pari a 73,430 km in 28’47”039 alla media di 153,064 km/h; 2. Antonelli (Aprilia) a 11”431; 3. Morciano (Aprilia) a 11”467; 4. Pontone (Aprilia) a 27”523; 5. Gondo (Aprilia) a 33”149; 6. Tatasciore (Aprilia) a 33”296; 7. Ono (Rumi) a 33”309; 8. Stirpe (Honda) a 33”339; 9. Mauriello (Aprilia) a 33”955; 10. Cunti (Honda) a 51”688; 11. Giorgi (Aprilia) a 52”079; 12. Calia (Rumi) a 59”080; 13. Giacomini (Aprilia) a 1’00”697; 14. Fazzina (Aprilia) a 1’14”817; 15. Tucci (Honda) a 1’14”820; 16. Migno (Honda) a 1’26”611. Giro più veloce: Tonucci in 2’02”255 alla media di 154,448 km/h. IN CAMPIONATO: 1. Mauriello p. 97; 2. Popov 95; 3. Tonucci 85; 4. Pontone 83; 5. Ono 55; 6. Antonelli 51; 7. Calia 51; 8. Stirpe 46; 9. Gabrielli 45; 10. Parziani 39; 11. Bonati 37; 12. Morciano 36; 13. Fenati 35; 14. Gondo 35; 15. Giorgi 33; 16. Stizza 21; 17. Tarozzi 20; 18. Tatasciore 20; 19. Gabrielli 18; 20. Lumina 16.

STOCK 1000 – Luca Verdini, l’inseguitore, aveva complicato la corsa al titolo scivolando nel precedente round di Misano, sua pista di casa. Il pesarese ha iniziato la rincorsa da -15 punti ma è partito a razzo prendendo in contropiede il capofila Ivan Goi solo ottavo nelle prime curve. Verdini però ha fatto il gambero (terzo posto) mentre Goi ha risalito il gruppo fino alla seconda posizione più che sufficiente per chiudere i giochi. «Ma sono felice lo stesso perché ho fatto il massimo, cominciando il campionato alla seconda gara» ha commentato lo sconfitto, ex tricolore 125 rimesso in pista dal progetto “Adopt-arider.” L’ultima prova è stata dominata dall’ex campione europeo Lorenzo Alfonsi tornato a volare dopo anni grigi con la BMW schierata dalla squadra di Maurizio Cucchiarini. «Abito a pochi chilometri ma non avevo mai vinto al Mugello, siamo partiti in ritardo altrimenti ci saremmo giocati il titolo» ha commentato Alfonsi che ambisce al passaggio in Superbike sempre con la S1000RR. Hanno destato impressione anche Antonelli, La Marra e Boscoscuro finiti ad un soffio dal podio. 125 – Lo straniero non è passato: per la malridotta scuola italiana dell’unica cilindrata 2T il tricolore di Miroslav Popov sarebbe stata l’ennesima onta. Ma il quindicenne si è tarpato le ali da solo cadendo nelle due gare finali, quando gli sarebbe bastato gestire il gigantesco vantaggio accumulato nelle precedenti cinque uscite. L’errore al Mugello è stato ancora più inspiegabile perché l’unico rivale, Francesco Mauriello, era dietro e non dava segni di riscossa. Con il fuorigioco del ceco al simpatico napoletano è bastato un semplice nono posto per dar vita ai festeggiamenti da stadio dei tifosi arrivati dalla lontana Cacuzzano. La vittoria nel round finale ha un sapore

SUPERSPORT 600

LORENZO ALFONSI, PRIMO AL TRAGUARDO DELLA STOCK 1000, PRECEDE IVAN GOI. SOTTO, ORGOGLIO DA NUMERI UNO PER I NOVELLI CAMPIONI: FABIO MASSEI (STOCK 600) E FRANCESCO MAURIELLO (125).

1. Dionisi (Honda) 14 giri pari a 73,430 km in 27’19”279 alla media di 161,259 km/h; 2. Migliorati (Kawasaki) a 5”447; 3. Tamburini (Yamaha) a 10”489; 4. Velini (Yamaha) a 13”593; 5. Gramigni (Yamaha) a 13”744; 6. Lamborghini (Yamaha) a 15”145; 7. Barone (Yamaha) a 17”870; 8. Lunadei (Honda) a 33”908; 9. Aitchison (Honda) a 36”212; 10. Torcolacci (Honda) a 40”861; 11. Menghi (Yamaha) a 42”960; 12. Paoloni (Yamaha) a 52”002; 13. Bonecchi (Yamaha) a 1’00”461; 14. Pirazzoli (Honda) a 1’19”001; 15. Berclaz (Yamaha) a 1’19”143; 16. Altomonte (Honda) a 1’58”825. Giro più veloce: Dionisi in 1’55”571 alla media di 163,380 km/h. IN CAMPIONATO: 1. Tamburini p. 102; 2. Dionisi 98; 3. Lamborghini 98; 4. Migliorati 98; 5. Vizziello 89; 6. Velini 66; 7. Barone 62; 8. Gramigni 40; 9. Ciavattini 40; 10. Clementi 36; 11. Giansanti 32; 12. Erbacci 29; 13. Palumbo 25; 14. Menghi 24; 15. Lai 21; 16. Lunadei 18; 17. Paoloni 15; 18. Vino 11; 19. Bonecchi 10; 20. Ruggiero 9.

SUPERBIKE 1. Polita (Ducati) 14 giri pari a 73,430 km in 26’56”477 alla media di 163,533 km/h; 2. Cruciani (Ducati) 6”736; 3. Petrucci (Kawasaki) a 8”663; 4. Aldrovandi (Suzuki) a 12”137; 5. Nannelli (Ducati) a 12”440; 6. Saltarelli (Suzuki) a 12”727; 7. Baroni (Ducati) a 26”450; 8. Pedersoli (Ducati) a 28”101; 9. Caselli (BMW) a 35”522; 10. Emili (Honda) a 41”040; 11. Pasini (Yamaha) a 41”372; 12. Sandi (Aprilia) a 44”727; 13. Gentile (Ducati) a 1’03”193; 14. Baggi (Ducati) a 1’06”000; 15. Coltelli (Yamaha) a 1’07”696; 16. Milanese (BMW) a 1’16”472; 17. Durigon (BMW) a 1’16”619; 18. Perri (Honda) a 1’16”961; 19. Averkin (BMW) a 1’17”440; 20. Di Pietrogiacomo (Suzuki) a 1’24”568; 21. Diviccaro (Yamaha) a 1’29”242; 22. Chiapello (Honda) a 1’31”657; 23. Ascanio (Yamaha) a 1’45”004. Giro più veloce: Polita in 1’53”277 alla media di 166,689 km/h. IN CAMPIONATO: 1. Polita p. 146; 2. Cruciani 105; 3. Petrucci 79; 4. Conforti 77; 5. Sandi 53; 6. Borciani 53; 7. Brignola 51; 8. Aldrovandi 46; 9. Pedersoli 41; 10. Saltarelli 40; 11. Gentile 38; 12. Baggi 35; 13. Mauri 32; 14. Faccietti 22; 15. Caselli 21; 16. Zenatello 18; 17. Ciacci 14; 18. Pasini 13; 19. Nannelli 11; 20. Lai 11.

STOCK 600

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1. Lombardi (Yamaha) 10 giri pari a 52,450 km in 20’14”964 alla media di 155,412 km/h; 2. Zanetti (Yamaha) a 0”002; 3. Vitali (Yamaha) a 0”088; 4. Russo (Yamaha) a 0”155; 5. Fanelli (Honda) a 0”256; 6. Sancioni (Yamaha) a 0”454; 7. Mercado (Kawasaki) a 0”762; 8. Massei (Yamaha) a 0”919; 9. Cottini (Honda) a 3”001; 10. Vargas (Honda) a 4”113; 11. Cocco (Yamaha) a 8”707; 12. Monti (Yamaha) a 12”211; 13. Morelli (Yamaha) a 12”261; 14. Spadaro (Yamaha) a 12”806; 15. Casalotti (Yamaha) a 14”425; 16. Lagiongada (Honda) a 23”061; 17. Morbidelli (Yamaha) a 23”238; 18. Mariotti (Yamaha) a 23”275; 19. Toccacieli (Kawasaki) a

23”593; 20. Biaggi (Yamaha) a 24”011; 21. Leoni (Yamaha) a 24”085; 22. Sportoletti (Yamaha) a 24”145; 23. Basic (Yamaha) a 29”165; 24. Paratore (Yamaha) a 36”487; 25. Anastasia (Yamaha) a 44”302; 26. Velasco (Yamaha) a 54”002; 27. Ambrogioni (Yamaha) a 1’01”103; 28. Zanella (Honda) a 1’02”337. Giro più veloce: Sancioni in 1’59”900 alla media di 157,481 km/h. IN CAMPIONATO: 1. Massei p. 132; 2. Zanetti 125; 3. Lombardi 96; 4. Fanelli 90; 5. Russo 58; 6. Marcheluzzo 45; 7. Mercado 40; 8. Biaggi 38; 9. Lorenzetti 32; 10. Farinelli 30; 11. Vitali 29; 12. Morelli 27; 13. Maglioni 25; 14. Gregorini 25; 15. Monti 23; 16. Boscoscuro 20; 17. Vargas 20; 18. Sancioni 18; 19. Marconi 16; 20. Morrentino 12.

STOCK 1000 1. Alfonsi (BMW) 10 giri pari a 52,450 km in 19’31”096 alla media di 161,234 km/h; 2. Goi (Aprilia) a 0”384; 3. Verdini (Honda) a 2”458; 4. Antonelli (Honda) a 2”465; 5. La Marra (Honda) a 3”074; 6. Boscoscuro (Honda) a 4”762; 7. Baiocco (Kawasaki) a 4”776; 8. Della Ceca (Yamaha) a 5”547; 9. Dell’Omo (Suzuki) a 5”603; 10. Seaton (KTM) a 6”353; 11. Muzio (Honda) a 10”591; 12. Salvatore (Yamaha) a 11”092; 13. Rubino (BMW) a 11”957; 14. Valsecchi (Aprilia) a 23”846; 15. Vivarelli (Honda) a 29”261; 16. Fusco (Yamaha) a 31”904; 17. Berclaz (Honda) a 32”259; 18. Chiarello (Yamaha) a 38”504; 19. Gabrielli (Aprilia) a 47”977; 20. Tramarin (Aprilia) a 49”162. Giro più veloce: Goi in 1’55”914 alla media di 162,897 km/h. IN CAMPIONATO: 1. Goi p. 120; 2. Verdini 101; 3. Dell’Omo 76; 4. Baiocco 69; 5. Bussolotti 68; 6. Alfonsi 64; 7. Colucci 62; 8. Muzio 56; 9. Della Ceca 44; 10. Valsecchi 37; 11. Boscoscuro 30; 12. Salvatore 28; 13. Badovini 25; 14. Andriotta 25; 15. Conti 18; 16. Holland 17; 17. Fusco 15; 18. Antonelli 13; 19. Giugliano 13; 20. La Marra 11.

R1 LEOVINCE CUP 1. Prattichizzo 8 giri pari a 41,960 km in 16’08”922 alla media di 155,901 km/h; 2. Sanca a 1”649; 3. Gomiero a 4”363; 4. Laudati G. a 5”351; 5. Romagnoli a 5”376; 6. Benato a 5”501; 7. Cucci a 22”218; 8. Padovani a 23”680; 9. Zuccarino a 27”487; 10. Manici a 31”129; 11. Bottari a 53”375; 12. Zaffelli a 59”798. Giro più veloce: Prattichizzo in 1’58”929 alla media di 158,767 km/h. IN CAMPIONATO: 1. Prattichizzo p. 133; 2. Laudati U. 116; 3. Laudati G. 81; 4. Sanca 79; 5. Gomiero 70; 6. Manici 64; 7. Cucci 51; 8. Zerbo 51; 9. Benato 43; 10. Zuccarino 36; 11. Rubino 34; 12. Patanè 31; 13. Romagnoli 28; 14. Brunelli 28; 15. Filippini 27; 16. Buccheri 18; 17. Zaffelli 15; 18. Bottari 14; 19. Ruggiero 14; 20. Pratelli 6.

R6 METZELER CUP 1. Avanzi 8 giri pari a 41,960 km in 16’27”189 alla media di 153,016 km/h; 2. Vigilucci a 0”502; 3. Paoloni a 0”783; 4. Russo a 0”904; 5. D’Andrea a 1”523; 6. Salvadori a 1”978; 7. Scicchitano a 2”184; 8. Poma a 8”165; 9. Minganti a 8”538; 10. Pinna a 12”262; 11. Grandi a 13”500; 12. Agnelli a 13”794; 13. Mercandelli a 21”924; 14. Ruggero a 22”767; 15. Larini a 25”917; 16. Viglieno a 36”074; 17. Cannizzaro a 36”103; 18. Nardin a 36”397; 19. Cloroformio a 36”422; 20. Polita a 41”364; 21. Nori a 41”684; 22. Garofoli a 42”257; 23. Schiavoni a 42”555; 24. Castello a 43”161; 25. Ripamonti a 43”649; 26. Favi a 43”832; 27. Civillini a 43”895; 28. Toffanin a 44”882; 29. Ermacora a 45”253; 30. Schirone a 46”459; 31. Eccheli a 51”077; 32. Agnoletto a 1’04”483; 33. Daina a 1’20”219; 34. Tibaldo a 1 giro. Giro più veloce: Paoloni in 2’00”634 alla media di 156,523 km/h. IN CAMPIONATO: 1. Russo p. 891; 2. Avanzi 882; 3. Paoloni 866; 4. Vigilucci 613; 5. Poma 548; 6. Grandi 481; 7. Agnelli 480; 8. Emili 446; 9. Minganti 420; 10. Scicchitano 401; 11. Salvadori 357; 12. Carta 329; 13. Cannizzaro 314; 14. Larini 307; 15. Caloroso 296; 16. Pinna 256; 17. Mottola 255; 18. Cloroformio 241; 19. Calvano 237; 20. Mercandelli 228.

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Velocità CIV

amaro per Alex Tonucci, dominatore sull’asciutto quanto in difficoltà nelle precedenti corse avversate dal maltempo. Il pesarese, terzo nel CIV, cercherà di dare un senso alla stagione dell’Aprilia Junior GP puntando all’europeo domenica ad Albacete. Spagnoli permettendo. Bel finale anche per Niccolò Antonelli, quattordicenne che sta scalando velocemente la classifica. Ha preceduto Luigi Morciano che si è consolato con la prima pole in carriera. SUPERBIKE – Era l’unica categoria decisa in anticipo e Alex Polita, il neocampione, non si è sottratto, disputando la miglior gara di stagione. Il Pirata è andato subito in fuga ed ha vinto per distacco, vanamente inseguito dai compagni di squadra Luca Conforti, caduto all’ultimo giro, e Stefano Cruciani che ha rilevato il secondo posto. Il team Barni ha dominato la scena, come al solito, sotto gli occhi del responsabile Superbike Ducati Ernesto Marinelli. Polita vuole tornare nel Mondiale e sta trattando con Althea, l’alternativa è restare nel CIV con Barni, disputando alcune prove iridate. Bellissima rimonta fino al terzo posto per Danilo Petrucci che all’inizio si era quasi fermato «perché ho avuto l’impressione che la Kawasaki Pedercini si fosse rotta». Il ternano ha preceduto l’ottimo Alessio Aldrovandi, primo dei Suzuki, davanti al rientrante Gianluca Nannelli. Nulla da fare per Federico Sandi: con l’Aprilia-Michelin aveva firmato la pole, ma è scivolato nella fasi iniziali finendo nelle retrovie. Con le stesse gomme francesi Simone Saltarelli ha fatto sesto con la Suzuki del team Boselli.

GIÀ CAMPIONE CON UNA PROVA DI ANTICIPO, ALEX POLITA HA CONQUISTATO ANCHE L’ULTIMA GARA SBK.

125 ROVENTE CON TONUCCI (19) DAVANTI A GONDO (52) E POPOV (95).

DOMENICA 24

I NOSTRI ALL’EUROPEO DOMENICA prossima, 24 ottobre, si assegnano ad Albacete (Spagna) i titoli europei della velocità. È il terzo anno di questo format e nelle precedenti occasioni gli spagnoli hanno fatto la voce grossa: l’unico successo italiano risale al 2008 con Lorenzo Savadori (Aprilia) nella 125. Alla finalissima si qualificano i migliori dei campionati nazionali d’Italia, Spagna, Francia, Germania, nord Europa e Alpe Adria. Ecco i convocati azzurri. 125: Romano Fenati (Aprilia), Mattia Tarozzi (Aprilia), Alex Tonucci (Aprilia), Francesco Mauriello (Aprilia), Luigi Morciano (Aprilia), Kavin Calia (Rumi), Manuel Tatasciore (Aprilia). Supersport: Mirco Giansanti (Triumph), Ferruccio Lamborghini (Yamaha). Stock 1000: Ivan Goi (Aprilia). Albacete ospiterà anche la finale della Coppa Honda 100NSF (riservata agli under 14) alla quale sono iscritti anche Luca Marini, 13 anni, fratello di Valentino Rossi, e Remy Gardner, 10 anni, figlio dell’ex iridato 500 Wayne. TROPPA NEBBIA QUALIFICHE ACCORCIATE Sabato mattina il Mugello si è presentato avvolto dalla nebbia alzatasi solo alle 11. Così gli organizzatori hanno dovuto rivoluzionare il programma istituendo un turno di qualifica unico di 40 minuti. Le pole: 125, Luigi Morciano (Aprilia) 2’01”275; Stock 600, Fabio Massei (Yamaha) 1’57”949; Supersport, Gianluca Vizziello (Honda) 1’54”479; Stock 1000, Lorenzo Alfonsi (BMW) 1’54”136; Superbike, Federico Sandi (Aprilia) 1’52”329.

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CALENDARIO 2011

DUE “DOPPIE” E LA MOTO 2 LA FMI ufficializzerà il calendario del CIV 2011 al Salone di Milano. Questa è la lista provvisoria: 20 marzo test ufficiali (Vallelunga); 10 aprile Misano; 1 maggio Monza; 26 giugno Mugello (doppio round); 17 luglio Misano (doppio round); 18 settembre Vallelunga; 9 ottobre Mugello. Sempre a Milano verranno comunicati i monofornitori di gomme per Stock 600, Stock 1000 e Moto2 che verrà introdotta insieme alla Supersport, che però resta in regime di concorrenza. La Moto2 avrà il motore unico Honda, ancora da decidere se in configurazione Supersport o Stock come nel campionato spagnolo. ROCCOLI E TAMBURINI TRATTANO PER IL MONDIALE SUPERSPORT Massimo Roccoli potrebbe avere una Yamaha ufficiale ex Crutchlow nel Mondiale Supersport. Il tre volte campione italiano sta trattando con la Bike Service, nella quale troverà posto anche la rivelazione Roberto Tamburini con l’appoggio di FMI e Yamaha Italia. Curiosità: squadre e piloti sono di Rimini, inoltre sia Roccoli che Tamburini sono stati lanciati dalla Yamaha R Series.

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MX Freestyle X-Fight X-Fighters ters di Giulio Gori

DANI TORRES, SOTTO E IN AZIONE NELLA FOTO D’APERTURA, HA DOMINATO L’ULTIMA TAPPA DEL RED BULL X-FIGHTERS. VITTORIA ASSOLUTA PER NATE ADAMS, SOPRA. A DESTRA, TORRES (SULLA MOTO) E ADAMS SALUTANO I 22.000 SPETTATORI.

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Per una notte Roma capitale dei salti. Flaminio gremito, gara a Torres, titolo ad Adams

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Mundi

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OMA - Nella tiepida sera romana, i fuochi d’artificio salutano l’edizione 2010 degli X-Fighters, challenge di Freestyle Motocross considerato come la massima espressione di questa adrenalinica specialità. Nate Adams ha in testa una corona di alloro degna di un imperatore. Infatti è lui il vincitore di quest’anno, così come lo era stato nel 2009 e il suo sorriso pulito sembra stridere con il suo nick name “Destroyer”. Accanto a lui il vincitore della tappa di Roma, lo spagnolo Dani Torres che ha incantato per ritmo e stile di esecuzione, rifacendosi di una stagione sfortunata dove un infortunio ad un polso lo ha condizionato nei momenti cruciali.

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MX Freestyle X-Fighters

A Torres la gara, ad Adams il campionato, anche se non possiamo non considerare gli infortuni e le conseguenti assenze della rivelazione, il neozelandese Levi Sherwood e dell’australiano Robby Maddison. Alla fine ha prevalso la costanza di rendimento di Adams, che a Roma era arrivato in seconda posizione nella generale dietro al sorprendente norvegese Andre Villa che non è riuscito a mantenere il risicato vantaggio di cinque punti, forse accusando un po’ la pressione. NELLA NOTTE romana sia Adams che Villa sono stati eliminati nelle semifinali, ma Adams ha ottenuto un punteggio globale più alto da parte dei cinque, severissimi, giudici, scavalcando così il norvegese di quel tanto che è bastato per bissare il successo. Ad avere l’onore di aprire la serata è stato il nostro Max Biaconcini, unico italiano ammesso all’ultimo appuntamento del torneo, che già superando le qualifiche del pomeriggio aveva ottenuto il suo personale obiettivo. “Bianco” ha dato il massimo lottando con generosità ma nel primo round che seleziona due su quattro piloti ha ceduto il passo a Sheehan e Izzo che si sono guadagnati i quarti di finale. Negli scontri diretti, uno contro l’altro, si è davvero iniziato a fare sul serio tra backflip in ogni variazione possibile con Torres che ha avuto la meglio su Rebaud, Villa vincitore su Bizouard, Jones che primeggiava su Izzo ed infine Adams che vinceva su un promettente Sheehan. Grande lavoro per i giudici (tra i quali anche il nostro Alvaro Dal Farra) che, ricordiamolo, giudicano il concorrente secondo precisi parametri: varietà, difficoltà ed esecuzione, stile, uso del tracciato, spettacolarità e reazione del pubblico. Nelle semifinali la prima sorpresa con Villa che viene battuto da un irresistibile Adam Jones mentre Torres nell’altra semifinale batteva Adams. In finalissima passano quindi Jones e Torres ma è lo spagnolo ad incantare nei due minuti concessi per la sua prestazione e guadagna un punteggio pieno da parte dei giudici, che lo incoronano come vincitore della tappa finale di Roma. Adams invece scrive per la seconda volta il suo nome nell’albo d’oro degli X-Fighters. UNA NOTTE magica quella romana. Lo stadio Flaminio trasformato in arena, i piloti che diventano moderni gladiatori e tutta la suspense di una finale giocata sul filo di pochi punti. A questo va aggiunta una copertura pubblicitaria e una spinta mediatica senza motosprint

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precedenti che ha fatto siglare il tutto to esaurito quando ancora mancavano diiversi giorni alla manifestazione. Questi gli ingredienti che hanno traasformato la finale dei Red Bull XFighters di Roma, in un evento che ha a portato sugli spalti oltre ventimila spet-tatori! La serata si è aperta con i legio-nari romani schierati a formazione e contro i freestyler e si è proseguito poi con l’ingresso in pista della Red Bull F.1 guidata da Coulthard; vedere una F.1 derapare sullo sterrato non è roba di tutti i giorni... E poi via con altri intermezzi, compreso un inseguimento di una gruppo di vespisti in vena di impennate, inseguiti da poco probabili mezzi dei carabinieri (una vecchia 500 e un Ape Cross). Sulle tribune la musica e le luci degne della migliore discoteca e soprattutto laa tensione e la sorpresa del pubblico ai trick dei protagonisti. Fino all’ovazione finale quando a consegnare il trofeo ad Adams ha fatto il suo ingresso il campione del mondo MX1 Tony Cairoli in sella alla sua KTM n. 222. Vedere così tanto pubblico per le ruote artigliate è cosa che deve esaltare ma anche far riflettere un settore che troppo spesso accusa una partecipazione di pubblico appena sufficiente. Riflettere anche su una scommessa vinta; perché portare questa manifestazione di Freestyle nella Capitale non è stata impresa facile, ma alla fine ne è uscito un evento che segna un precedente importante. Si potrà quindi non solo ripetere, ma a chi ha voglia e risorse per investire, si è aperta una strada, un percorso che deve in qualche modo essere sfruttato. Si parla del prossimo X-Fighters a Roma ma c’è già chi sogna insieme al Freestyle, un bel Supercross con le stelle americane...

Adams vs Villa finale mancata A ROMA: 1. Dany Torres (ESP), 2. Adam Jones (USA), 3. Nate Adams (USA), 4. Andrè Villa (NOR), 5. Mat Rebeaud (SUI), 6. Rémi Bizouard (FRA). FINALE: 1. Nate Adams (USA/370 punti), 2. Andrè Villa (NOR/365 punti), 3. Dany Torres (ESP/310 punti), 4. Levi Sherwood (NZL/290 punti), 5. Adam Jones (USA/290 punti), 6. Robbie Maddison (AUS), 7. Mat Rebeaud (SUI), 8. Eigo Sato (JPN).

SCENOGRAFIA DI GRANDE EFFETTO ALL0 STADIO FLAMINIO. IN AZIONE, IN SENSO ORARIO: IL NORVEGESE VILLA A TESTA IN GIÙ, L’ITALIANO BIANCONCINI E LO STATUNITENSE JONES.

L’IMPERATORE

CAIROLI NELL’ARENA IL CAMPIONE del mondo MX1 è apparso a fine gara in sella alla KTM SX-F 350, tra il tripudio generale, e ha premiato il vincitore degli X-Fighters Nate Adams.

SULLE RAMPE CON LA VESPA

TEST JUMP

NEL TRADIZIONALE appuntamento del venerdì in centro città, che precede l’evento, Nicola Campobasso ha fatto le sue evoluzioni in sella ad una Vespa.

DERAPATE DA FORMULA 1

COULTHARD SHOW NON capita tutti i giorni di vedere una vera Formula 1 su uno sterrato. Agli X-Fighters a dare spettacolo è stato Coulthard al volante della Red Bull.

RICEVUTO IN VATICANO

REBEAUD IN... GUARDIA ALLA VIGILIA della gara Mat Rebeaud è stato ricevuto dalla guardia Svizzera in Vaticano. Il pilota svizzero si è anche esibito nella zona dell’armeria.

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Rally Pharaons di Edoardo Bauer

Coma

4 x 4

IL PODIO FINALE A EL ALAMEIN. CON COMA HANNO FESTEGGIAT IL CILENO LOPEZ, A O SINISTRA, E IL PORT OGHESE RODRIGUES È STATO A LUNGO IN . LOPEZ TESTA NELLA PRIMA PARTE DELLA GARA .

«Ho voluto concludere degnamente la carriera della KTM 690, una moto che ha fatto la storia dei rally» Marc Coma pilota ufficiale KTM

Il catalano vince per la quarta volta in Egitto. Un successo che gli vale il quarto titolo mondiale

E

L ALAMEIN – Marc Coma in 4x4. No, il campione catalano non ha deciso di passare alle auto, come hanno fatto negli anni tanti suoi colleghi. Ha semplicemente vinto il suo quarto Pharaons Rally, eguagliando il record di Fabrizio Meoni e con questo successo si è assicurato il quarto titolo mondiale della sua carriera. La gara egiziana, sei tappe per complessivi 2.600 chilometri, era iniziata in salita per Marc, con il quinto posto nella prima delle sei tappe, staccato di ben sedici minuti dal cileno Lopez, abilissimo a sfruttare la posizione di partenza favorevole. La sfida al Pharaons Rally è stata soprattutto tra loro due, ma a più riprese hanno cercato di inserirsi piloti come Helder Rodrigues, Gerard Farres (vincitore di una tappa, prima del ritiro per infortunio) o il giovane spagnolo Joan Barreda. L’ultima gara della KTM 690 ufficiale doveva essere onorata degnamente, così Coma giorno dopo giorno ha cercato di recuperare lo svantaggio da Lopez e con una tattica perfetta ha fatto la differenza nelle ultime due tappe, le più veloci del Pharaons, dove ha potuto sfruttare adeguatamente i tanti cavalli a disposizione. Francisco “Chaleco” Lopez e la sua Aprilia sono ormai diventati una costante nella lotta per la vittoria. Il binomio italo/cileno è stato in testa per quattro delle sei tappe, per cedere a Coma solo sul finale. La minor potenza dell’Aprilia 450 rispetto alla KTM 690, in una gara veloce come il Pharaons, è un gap che neppure un “pazzo” come Lopez è riuscito a colmare, anche se in più occasioni ci è andato molto vicino. Sarà interessante il confronto alla prossima Dakar, dove tutti i top rider saranno in sella alle quattroemmezzo e la bicilindrica di Noale ha già dimostrato lo scorso anno l’eccellente livello di competitività raggiunto. Lopez e Coma, dunque, sono stati i protagonisti della gara, ma non l’hanno monopolizzata. Anzi, il Pharaons è stato ricco di spunti agonistici, di piloti che hanno confermato la loro competitività o di sorprese. L’incertezza della classifica finale ha reso ancora più interessante la sfida tra le sabbie egiziane, basti pensare che alla vigilia dell’ultima tappa Coma e Lopez erano divisi da meno di mezzo minuto. Con una frazione conclusiva iperveloce, Marc ha usato la stessa strategia del giorno prima, quella non proprio meditata di attaccare a fondo. Quindi sul traguardo finale di El Alamein è arrivato con otto minuti di vantaggio su Lopez. “Chaleco” ha naturalmente vinto la classe

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Rally Pharaons

Hanno detto Marc Coma «All’inizio ero venuto in Egitto pensando soprattutto al titolo Mondiale, poi giorno dopo giorno, ho iniziato a pensare che avrei voluto concludere degnamente la carriera della 690, una moto che ha fatto la storia dei rally e che ha accompagnato praticamente tutta la mia carriera agonistica. Non è stata una gara facile, soprattutto dopo la prima tappa ho pensato che lo svantaggio fosse troppo, ma nella penultima ci ho provato e sono passato in testa alla gara: ho rischiato e mi è andata bene. Ho vinto il mio quarto titolo mondiale e il quarto Pharaons. Uguagliare il record di Fabrizio Meoni è una cosa speciale, lui è sempre stato il riferimento per me e questa gara è in assoluto il rally più bello e meglio organizzato. Ora andiamo in Marocco dove useremo per la prima volta in gara la nuova 450 con cui faremo la Dakar».

GRAZIANI (104) È IL PRIMO DEGLI ITALIANI, AL SESTO POSTO ALL’ESORDIO CON L’APRILIA. È ANDATA MALE A ZANOTTI (103) COSTRETTO AL RITIRO. DODICESIMA POSIZIONE PER TURCHI (62).

Casteu già campione 450 ASSOLUTA

450 ed è secondo assoluto, sinceramente il massimo a cui poteva ambire contro Coma e la sua 690, anche se non ha mai smesso di crederci. Sul terzo gradino del podio è salito Helder Rodrigues, arrivato in Egitto praticamente da solo e senza assistenza; il portoghese sta maturando agonisticamente e con risultati derivanti da una ritrovata costanza ha concluso a una ventina di minuti da Coma. Chi ha da recriminare è il polacco Jakub Przygonski, avversario diretto del catalano nella lotta per il titolo mondiale della classe open. “Kuba” si è giocato un probabile terzo gradino del podio per un problema al motore nell’ultima tappa; si è fatto trainare da Dabrowski fino al traguardo ma è stato penalizzato di conseguenza con tre ore. Ha dovuto così lasciare la quarta posizione al compagno di team Jacek Czachor, che ha preceduto il tedesco residente in Dubai Tim Trenker. PER TROVARE il primo italiano bisogna scendere fino al sesto posto: si tratta di Matteo Graziani, new entry nello squadrone Aprilia per il Pharaons. Il campione di Forlì non correva in Africa da due anni, dal Pharaons 2008, saliva su una moto per lui nuova, quindi ha affrontato la gara con prudenza, badando soprattutto a finire. E infatti la strategia conservativa lo ha premiato con il podio della classe 450, cosa che non è invece successa ad Alex Zanotti. Il sammarinese è caduto nella penultima tappa rompendo il radiatore dell’olio. Ha provato a proseguire motosprint

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ma chiaramente ha rotto il motore poco dopo. Peccato perché Alex stava facendo un’ottima gara, partita con il terzo posto nella frazione d’apertura e continuata con risultati ottimi fino al ritiro. Immediatamente alle spalle di Graziani troviamo Ivan Boano: al suo secondo rally in assoluto – aveva debuttato lo scorso anno proprio al Faraoni – Ivan era in gara con la nuova Beta realizzata dalla “Boano Factory” con la quale sarà al via anche alla prossima Dakar. In un Pharaons che ha visto al via ben 85 tra moto e quad, solo 53 all’arrivo, si sono ottimamente comportati Stefano Turchi, dodicesimo assoluto, e Nicola Colombo, quindicesimo al traguardo. La sfida tra gli undici quad al via è stata dominata dall’argentino Marcos Patronelli, il vincitore della Dakar. Troppa la sua superiorità per permettere a Rafal Sonik e Dmitri Pavolv, i due leaer del Mondiale, di avvicinare il fortissimo argentino. Quarta Camelia Liparoti, che ha confermato il titolo mondale femminile già ottenuto lo scorso anno.

1. Coma (KTM 690 Rally) in 21.18’50”; 2. Lopez (Aprilia RXV 450) a 8’23”; 3. Rodrigues (Yamaha WR 450) a 19’50”; 4. Czachor (KTM 690 Rally) a 1.54’52”; 5. Trenker (KTM 690 Rally) a 2.37’29”; 6. Graziani (Aprilia RXV 450) a 2.50’28”; 7. Boano (Beta 450 RR) a 3.43’18”; 8. Prohens (KTM 530) a 3.48’01”; 9. Munk (KTM 530) a 3.52’29”; 10. Arre (Aprilia RXV 450) a 3.53’33”; 11. Dabrowski (KTM 690 Rally) a 3.56’18”; 12. Turchi (KTM 690 Rally) a 4.02’23”; 13. Patronelli (Yamaha 700) a 4.23’57”; 14. Przygonski (KTM 690 Rally) a 4.47’05”; 15. Colombo (KTM 450) a 5.05’42”; 16. Alan (KTM EXGR 530) a 6.31’20”; 17. Sonik (Yamaha Raptor) a 6.52’23”; 18. Pavlov (Honda TRX 700) a 7.49’02”; 19. Fesani (Rieju EXC 450) a 7.52’00”; 20. Pavone (Beta 450) a 8.19’28”; 21. Muraglia (Beta 450) a 8.20’52”; 22. Beretta (Yamaha WR 450 F) a 8.26’05”; 23. Mutelet (KTM 690 Rally) a 8.32’34”; 24. Napoli (Beta 450 RR) a 8.41’46”; 25. Mauri (KTM 525 MXC) a 8.46’45”; 26. Pattono (Yamaha WR 450) a 8.47’46”; 27. Carnelos (Yamaha 450) a 8.49’58”; 28. Rampolla (KTM 690 Rally) a 9.12’36”; 29. Berrini (Alfer PKL 525) a 9.58’36”; 30. Navech (KTM EXC - RBA 530) a 10.31’24”; 31. Liparoti (KTM 525 XC) a 11.03’31”; 32. Stefanucci (KTM EXC 450) a 11.39’19”; 33. Casadei (KTM EXC 450) a 12.02’10”; 34. Massari (KTM EXC 450) a 12.25’05”; 35. Campione (KTM EXC - R 530) a 12.51’41”; 36. Bugli (Beta 450) a 13.17’03”; 37. Michot (Honda XR 650) a 13.52’15”; 38. Fulici (Beta RR 450) a 14.18’11”; 39. Busi (Yamaha 450 WR) a 15.39’31”; 40. Picco (Yamaha WR 450) a 15.40’52; 41. Tracanzan (Yamaha WRF 450) a 15.43’17”; 42. Marcant (KTM 690 Rally Replica) a 18.44’51”; 43. Zuffetti (Yamaha WR 450) a 21.13’02”; 44. Modena (KTM 690 Rally Factory) a 23.28’36”; 45. Alzarouini (Can Am DS 450) a 31.20’44”; 46. Dal Ben (Beta 525) a 36.19’53”; 47. Procaccini (KTM 450 EXC) a 37.51’16”; 48. Cusumano (Yamaha 450) a 40.26’09”; 49. Mounier (Honda XR 650) a 44.17’34”; 50. Ronzoni (KTM 525) a 55.36’02”; 51. Romagna (Yamaha WRF 450) a 55’46”16; 52. Celi (KTM EXC 450) a 56.36’52”; 53. Refaat (Honda XR 650) a 62.30’43”.

Francisco Lopez «Sono contento. Le ultime due giornate non erano per nulla adatte alle 450, ma aver comandato la classifica per quattro tappe è di ottimo auspicio per la prossima Dakar. Sono secondo nel Mondiale della 450 ed ho vinto la classe qui. Di più non si poteva pretendere».

LOPEZ (101) HA LOTTATO PER TENERE IL PASSO DEGLI AVVERSARI CON MOTO PIÙ POTENTI. OLTRE IL SECONDO POSTO ERA DIFFICILE ANDARE. PRIMO TRA I QUAD L’ARGENTINO PATRONELLI (202). SETTIMO BOANO (106) CON LA BETA.

Matteo Graziani «Per tutta la gara sono stato attento a non fare errori. Ho dovuto riadattarmi ai ritmi delle gare africane e alla nuova moto, così non aveva senso rischiare. Alla fine il podio della 450 è comunque un risultato di rilievo».

IN CAMPIONATO OVER 450: 1. Coma (KTM) p.125; 2. Czachor (KTM) 95; 3. Przygonski (KTM) p. 90; 4. Trenker (KTM) 61; 5. Dabrowski (KTM) p. 45. FINO A 450: 1. Casteu (Sherco) p. 85; 2. Lopez (Aprilia) 50; 3. Rodrigues (Yamaha) 42; 4. Arredondo (Yamaha) 35: 5. Zanol (Yamaha) 25.

Leclassifiche motosprint

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Sportitalia I campionati regionali

FONTANESI NON HA RIVALI Crosscampionato italiano CAVALLARA - Assoluta incertezza sino all’ultima manche disputata in terra marchigiana sia nella MX1 che nella MX2, mentre, per la categoria femminile, la rincorsa al titolo tricolore 2010, si è conclusa già al termine della prima frazione di gara, quando Chiara Fontanesi centrando l’ennesimo successo stagionale di manche ha conquistato anche la corona tricolore. Netta è stata per tutto l’anno la supremazia dimostrata in questa categoria dalla parmense, che ha costretto ancora una volta la sua più coriacea avversaria Francesca Nocera al posto d’onore sia nella prima che nella seconda manche. Nella MX2, è stata la giornata di Deny Philippaerts; il portacolori del team Rossi Racing, ha centrato il successo sia nella prima che la seconda frazione di gara, costringendo entrambe le volte Andrea Cervellin al posto d’onore, posizione che comunque è valsa al giovane veneto il titolo italiano Elite. Per Philippaerts, questa potrebbe essere stata l’ultima partecipazione ad una gara di cross, visto che a fine gara ha dichiarato che è molto probabile che il prossimo anno, si dedichi completamente all’enduro. Nella MX1, la giornata è vissuta tutta sul duello tra Cristian Beggi e Felice Compagnone in lotta sino agli ultimi metri della manche finale per il titolo tricolore. Compagnone è partito bene e si è piazzato in testa sia alla prima che alla seconda gara. Per Beggi due secondi posti. Il campionato si chiude quindi con la doppia affermazione di Felice Compagnone che conquista anche il titolo italiano per la categoria Elite. Ottimo finale di campionato anche per Roberto Lombrici, che sullo spettacolare tracciato di Cavallara ha concluso sempre sul gradino più basso del podio. A pagina 13 intervista doppia ai due campioni. Francesco Fiorani

10 ottobre Campionato italiano motocross e femminile, sesta prova – Organizzatore: M.C. Cavallara – Direttore di gara: Angelo Guerri – Meteo: sereno

Classifiche FEMMINILE GARA 1: 1. Fontanesi (Yamaha); 2. Nocera (Honda); 3. Magnoli (Husqvarna); 4. Rivetti (KTM); 5. De Carli (Honda); 6. Sbrana (Honda); 7. Giorda (Suzuki); 8. Dionisi

motosprint

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(Honda); 9. Giudici (Kawasaki); 10. Lago (Suzuki); 11. Bellinato (Suzuki). GARA 2: 1. Fontanesi (Yamaha); 2. Nocera (Honda); 3. Rivetti (KTM); 4. Magnoli (Husqvarna); 5. Decarli (Honda); 6. Sbrana (Honda); 7. Giorda (Suzuki); 8. Dionisi (Honda); 9. Lago (Suzuki); 10. Bellinato (Suzuki). MX1 GRUPPO A GARA 1: 1. Compagnone (Honda); 2. Beggi (TM); 3. Lombrici (Suzuki); 4. Bricca (Suzuki); 5. Dami (Honda); 6. Bracesco

(Honda); 7. Pagliacci (Honda); 8. Saletti (Honda); 9. Pedri (Honda); 10. Ferrari (Kawasaki); 11. Disetti (Honda); 12. Sonego (Honda); 13. Pedica (Suzuki); 14. Maggiore (Honda); 15. Scabrosi (Suzuki); 16. Ruf (Honda); 17. Debbi (Suzuki); 18. Galluzzi (Yamaha); 19. Ombrosi (KTM); 20. Paolanti (Honda); 21. Fappani (Suzuki); 22. Mocini (Honda); 23. Benedini (Yamaha); 24. Carizia (Honda); 25. Buso (KTM); 26. Rebuschi (Kawasaki); 27. Gizzi (Suzuki); 28. Casagrande (Yamaha); 29. Fossi (Honda); 30. Bagnarelli (Honda); 31. Arnò (Yamaha); 32. Prelli (Suzuki); 33. Fritelloni (Honda); 34. Ferrario (Kawasaki); 35. Delnevo (Honda); 36. Bertugli (Yamaha); 37. Nompari (Honda); 38. Andressi (Kawasaki). GARA 2: 1. Compagnone (Honda); 2. Beggi (TM); 3. Lombrici (Suzuki); 4. Bracesco (Honda); 5. Dami (Honda); 6. Pagliacci (Honda); 7. Ferrari (Kawasaki); 8. Sonego (Honda); 9. Pedica (Suzuki); 10. Saletti (Honda); 11. Maggiore (Honda); 12. Scabrosi (Suzuki); 13. Bertugli (Yamaha); 14. Debbi (Suzuki); 15. Ombrosi (KTM); 16. Fappani (Suzuki); 17. Mocini (Honda); 18. Paolanti (Honda); 19. Galluzzi (Yamaha); 20. Disetti (Honda); 21. Casagrande (Yamaha); 22. Rebuschi (Kawasaki); 23. Buso (KTM); 24. Fossi (Honda); 25. Andressi (Kawasaki); 26. Prelli (Suzuki); 27. Fritelloni (Honda); 28. Arnò (Yamaha); 29. Delnevo (Honda); 30. Nompari (Honda); 31. Bagnarelli (Honda); 32. Pedri (Honda); 33. Carizia (Honda); 34. Bricca (Suzuki); 35. Ferrario (Kawasaki). MX2 GRUPPO A GARA 1: 1. Philippaerts (Suzuki); 2. Cervellin (Husqvarna); 3. Aperio (Honda); 4. Valente (Suzuki); 5. Pezzuto (Yamaha); 6. Zeni (KTM); 7. Mercandino (Honda); 8. Martini (Honda); 9. De Bortoli (Honda); 10. Marrazzo (Honda); 11. Cervellin (Honda); 12. Dal Vecchio (KTM); 13. Neri (Honda); 14. Terraneo (Honda); 15. Amodeo (Honda); 16. Dolce (Kawasaki); 17. Winkler (Honda); 18. Lattanzi (Yamaha); 19. Montanari (Honda); 20. Peverieri (TM); 21. Guglielmi (KTM); 22. Gruarin (Honda); 23. Cimberio (Suzuki); 24. Ciola (Honda); 25. Aldini (Honda); 26. Tommasi (KTM); 27. Cencioni M. (Honda); 28. Paganini (Suzuki); 29. Faustini (Honda); 30. Gipponi (Honda); 31. Cencioni R. (Honda); 32. Furlotti (Suzuki).

Speedway

Triveneto Lonigo (VI) 30 settembre Campionato individuale triveneto di speedway; settima prova – Organizzatore: M.C. Lonigo – Direttore di gara: Giorgio Zaramella – Meteo: sereno

Classifiche IN GARA: 1. Gregnanin punti 17; 2. Zambon 14; 3. Carpanes 12; 4. Seren 9; 5. Novello 7; 6. M. Castagna 6; 7. Maida 4; 8. Cavicchioli 4; 9. Maran 2; 10. Marzotto 2; 11. Rizza 1; 12. Bevilacqua 0. COSI’ DOPO 7 PROVE: 1. Carpanese punti 59; 2. Maida 51; 3. Gregnanin 46; 4. Zambon 44; 5. Seren 35; 6. M.Castagna 32; 7. Franchetti 31; 8. Cavicchioli 26; 9. A. Castagna 24; 10. Novello 22; 11. Marzotto 18; 12. Maran 13; 13. Del Totte 8; 14. Rizza 7; 15. Bevilacqua 4; 16. Scagnetti 1; 17. Stevanini 1; 18. Ugolini 0.

LUCA DE ROSA (338) E DAWID CIUCCI (55), PROTAGONISTI NEL TROFEO ITALIA DI CROSS A GIOIELLA.

Trofeo Italia GARA 2: 1. Philippaerts (Suzuki); 2. Cervellin (Husqvarna); 3. Pezzuto (Yamaha); 4. Valente (Suzuki); 5. Aperio (Honda); 6. Mercandino (Honda); 7. Dal Vecchio (KTM); 8. Martini (Honda); 9. Marrazzo (Honda); 10. Ciarlo (Suzuki); 11. D’Angelo (Suzuki); 12. Terraneo (Honda); 13. Cervellin (Honda); 14. Lattanzi (Yamaha); 15. Zeni (KTM); 16. Winkler (Honda); 17. Montanari (Honda); 18. Peverieri (TM); 19. De Bortoli (Honda); 20. Cimberio (Suzuki); 21. Dolce (Kawasaki); 22. Tommasi (KTM); 23. Gruarin (Honda); 24. Cogo (Suzuki); 25. Ciola (Honda); 26. Cencioni R. (Honda); 27. Cencioni M. (Honda); 28. Gipponi (Honda); 29. Di Santo (Honda); 30. Aldini (Honda); 31. Fabbri (Honda); 32. Bertuzzo (KTM); 33. Faustini (Honda); 34. Paganini (Suzuki); 35. Guglielmi (KTM); 36. Muratori (Suzuki); 37. Neri (Honda).

FELICE COMPAGNONE (5) SI È CONFERMATO CAMPIONE MX1. IMPRENDIBILE CHIARA FONTANESI (8) TRA LE RAGAZZE. DENY PHILIPPAERTS (414), HA FATTO DOPPIETTA NELL’ULTIMA PROVA MX2.

Gioiella (PG) 3 ottobre Trofeo Italia e Campionato italiano 125, sesta ed ultima prova – Organizzatore: M.C. Trasimeno – Direttore di gara: Valerio Baldi – Meteo: sereno

Classifiche TROFEO ITALIA MX1 GARA 1: 1. De Rosa (Honda); 2. Mocini (Honda); 3. Pedica (Suzuki); 4. Ombrosi (KTM); 5. Buso (KTM); 6. Paolanti (Honda); 7. Massini (Honda); 8. Giachè (Honda); 9. Tincani (TM); 10. Fontanesi (Yamaha); 11. Carizia (Honda); 12. Frittelloni (Honda); 13. Giampieri (Honda); 14. Angelici (Suzuki); 15. Comastri (Honda); 16. Sallicati (Honda); 17. Balducci (Honda); 18. Leonesi (Honda); 19. Del Nevo (Honda); 20. Prearsi (KTM); 21. Mosconi (Honda); 22. Rousseau (KTM); 23. Prelli (Suzuki); 24. Sensini (KTM); 25. Bortolotti (KTM); 26. Musso (Suzuki); 27. Bisaccioni (KTM); 28. Nompari (Honda); 29. Pistucchia (Honda); 30. Donatini (Honda). GARA 2: 1. Mocini (Honda); 2. Ombrosi (KTM); 3. Paolanti (Honda); 4. Nompari (Honda); 5. Carizia (Honda); 6. De Rosa (Honda); 7. Tincani (TM); 8. Buso (KTM); 9. Massini (Honda); 10. Fontanesi (Yamaha); 11. Angelici (Suzuki); 12. Leonesi (Honda); 13. Comastri (Honda); 14. Sallicati (Honda); 15. Musso (Suzuki); 16. Frittelloni (Honda); 17. Giampieri (Honda); 18. Balducci (Honda); 19. Prelli (Suzuki); 20. Del Nevo (Honda); 21. Prearsi (KTM); 22. Bortolotti (KTM); 23. Rousseau (KTM); 24. Bisaccioni (KTM); 25. Donatini (Honda); 26. Pistucchia (Honda). MX2 GARA 1: 1. Pezzuto (KTM); 2. Dolce (Kawasaki); 3. Della Mora (Honda); 4. Furlotti (Suzuki); 5. Winkler (Honda); 6. Montanari (Honda); 7. Pascucci (Honda); 8. Faccioli (Suzuki); 9. Bianchetti (Yamaha); 10. Ciarlo (Suzuki); 11. Marincioni (Suzuki); 12. Petti-

nari (Kawasaki); 13. Zaccaro (TM); 14. Franceschini (Honda); 15. Gizzi (Suzuki); 16. Manuppiello (KTM); 17. Matteucci (Honda); 18. Ferrazzani (Kawasaki); 19. Ciuffetelli (KTM); 20. Cristalli (Kawasaki); 21. Marasca (Suzuki); 22. Del Federico (Honda); 23. Micozzi (Yamaha); 24. Celesti (Honda); 25. Spagna (Yamaha); 26. Di Bari (Honda); 27. Boattini (Yamaha); 28. Cannella (Suzuki); 29. Peruzzini (Yamaha); 30. Piatesi (KTM); 31. Pepe (Husqvarna); 32. Fioretti (Honda); 33. Morelli (Honda); 34. Albertoni (Kawasaki); 35. Biliato (KTM). GARA 2: 1. Pezzuto (KTM); 2. Della Mora (Honda); 3. Dolce (Kawasaki); 4. Albertoni (Kawasaki); 5. Furlotti (Suzuki); 6. Ciarlo (Suzuki); 7. Marincioni (Suzuki); 8. Winkler (Honda); 9. Pascucci (Honda); 10. Montanari (Honda); 11. Faccioli (Suzuki); 12. Franceschini (Honda); 13. Matteucci (Honda); 14. Biliato (KTM); 15. Pettinari (Kawasaki); 16. Zaccaro (TM); 17. Ferrazzani (Kawasaki); 18. Gizzi (Suzuki); 19. Peruzzini (Yamaha); 20. Manuppiello (KTM); 21. Ciufettelli (KTM); 22. Del Federico (Honda); 23. Micozzi (Yamaha); 24. Cannella (Suzuki); 25. Celesti (Honda); 26. Spagna (Yamaha); 27. Di Bari (Honda); 28. Pepe (Husqvarna); 29. Morelli (Honda); 30. Boattini (Yamaha); 31. Piatesi (KTM); 32. Fioretti (Honda). CAMPIONATO ITALIANO 125 GARA 1: 1. Ciucci (KTM); 2. Zecchina (Suzuki); 3. Muratori (Suzuki); 4. Guglielmi (KTM); 5. Ruzzi (KTM); 6. Mantovani (Yamaha); 7. Peverieri (TM); 8. De Pietri (Suzuki); 9. Sbrocca (KTM); 10. Bandini (Yamaha); 11. Anichini (KTM); 12. Lucci (KTM); 13. Fondelli (Husqvarna); 14. De Santis (Honda); 15. Mocellin (Honda); 16. Cavallo (Yamaha); 17. Andrini (Suzuki); 18. Marchelli (KTM); 19. Toccacieli (Suzuki); 20. Nardin (KTM); 21. Borgonzani (KTM); 22. Burana (Honda); 23. Uberti (KTM); 24. Polidori (Yamaha); 25. Di Marziantonio (Honda); 26. Da Ros (Suzuki); 27. Serri (TM); 28. Coturri (Yamaha); 29. Miazzon (KTM); 30. Arnò (Honda); 31. Bisi (KTM); 32. Zenato (KTM); 33. Desiderà (Yamaha); 34. Fiorgentili (Suzuki); 35. Bistocchi (Yamaha); 36. Naldoni (Suzuki); 37. Mazzoni (KTM); 38. Basenghi (KTM); 39. Broccoletti (Yamaha). GARA 2: 1. Ciucci (KTM); 2. Muratori (Suzuki); 3. Guglielmi (KTM); 4. Peverieri (TM); 5. Zecchina (Suzuki); 6. Marchelli (KTM); 7. De Pietri (Suzuki); 8. Ruzzi (KTM); 9. Sbrocca (KTM); 10. Mantovani (Yamaha); 11. De Santis (Honda); 12. Nardin (KTM); 13. Coturri (Yamaha); 14. Mocellin (Honda); 15. Cavallo (Yamaha); 16. Lucci (KTM); 17. Andrini (Suzuki); 18. Bergonzani (Suzuki); 19. Toccacieli (Suzuki); 20. Polidori (Yamaha); 21. Burana (Honda); 22. Di Marziantonio (Honda); 23. Fiorgentili (Suzuki); 24. Miazzon (KTM); 25. Da Ros (Suzuki); 26. Uberti (KTM); 27. Bisi (KTM); 28. Serri (TM); 29. Bistocchi (Yamaha); 30. Arnò (Honda); 31. Desiderà (Yamaha); 32. Zenato (KTM); 33. Naldoni (Suzuki); 34. Basenghi (KTM); 35. Mazzoni (KTM).

UN SECONDO POSTO E UNA VITTORIA PER GIOVANNI BERTUCCELLI NELLA MX2 SULLA SPIAGGIA DI CATANIA.

Emilia Romagna Faenza 25 settembre Campionato regionale motocross categoria MX4 – Organizzatore: M.C. Faenza

Classifiche GARA 1: 1. Miani (Yamaha); 2. Ravaglia G. (Suzuki); 3. Baschieri (Yamaha); 4. Ravaglia M. (Suzuki); 5. Mazzotti (Suzuki); 6. Mussi (Yamaha); 7. Bortolotti (KTM); 8. Gardini (Honda); 9. Zardi (Honda); 10. Rinaldi (Kawasaki); 11. Tondini (Suzuki); 12. Bonpensiere (Suzuki); 13. Merzari (Honda); 14. Magli (Yamaha); 15. Dovizioso (Kawasaki); 16. Placci (Honda); 17. Focaccia (Kawasaki); 18. Giuliani (Yamaha); 19. Ballati (Yamaha); 20. Pini (Suzuki); 21. Stazzone (Honda); 22. Oliveri (TM); 23. Lombardo (Kawasaki). GARA 2: 1. Miani (Yamaha); 2. Ravaglia G. (Suzuki); 3. Baschieri (Yamaha); 4. Mazzotti (Suzuki); 5. Gardini (Honda); 6. Bortolotti (KTM); 7. Zardi (Honda); 8. Ravaglia M. (Suzuki); 9. Rinaldi (Kawasaki); 10. Ballati (Yamaha); 11. Tondini (Suzuki); 12. Bonpensiere (Suzuki); 13. Mussi (Yamaha); 14. Merzari (Honda); 15. Placci (Honda); 16. Dovizioso (Kawasaki); 17. Magli (Yamaha); 18. Pini (Suzuki); 19. Giuliani (Yamaha); 20. Focaccia (Kawasaki); 21. Bucci (Yamaha); 22. Stazzone (Honda); 23. Oliveri (TM); 24. Lombardo (Kawasaki).

Supermarecross Catania 3 ottobre Supermarecross, terza prova – Organizzatore: M.C. Taormina – Direttore di gara: Angelo Guerri – Meteo: giornata estiva

Classifiche MX1 GARA 1: 1. Bricca (Suzuki); 2. Compagnone (Honda); 3. Doria (Honda); 4. Amodeo (Honda); 5. Greco (Honda); 6. Giglio (KTM); 7. Manuardi (Suzuki); 8. Marafioti (Yamaha); 9. Berenati (Honda); 10. Marotta (Honda); 11. Lombardo (KTM); 12. Agrò (Honda); 13. Messina (Yamaha); 14. Siclari (Honda); 15. Cutroneo (Honda). GARA 2: 1. Compagnone (Honda); 2. Bricca (Suzuki); 3. Amodeo (Honda); 4. Doria (Honda); 5. Berenati (Honda); 6. Marafioti (Yamaha); 7. Manuardi (Suzuki); 8. Giglio (KTM); 9. Agrò (Honda); 10. Lombardo (KTM); 11. Siclari (Honda); 12. Marotta (Honda); 13. Greco (Honda). MX2 GARA 1: 1. Maddii (Suzuki); 2. Bertuccelli (KTM); 3. Caruso (KTM); 4. Moroni (KTM);

5. Zagarella (KTM); 6. Zinetti (KTM); 7. Nocera (Honda); 8. Milizia (Honda); 9. Campisi (Yamaha); 10. Cicciarella (KTM); 11. Molino (Honda); 12. Garufi (Kawasaki); 13. Runcio (Yamaha); 14. Cardaci (Yamaha); 15. La Ferla (Kawasaki); 16. Bottino (Kawasaki); 17. Carrubba (Yamaha); 18. Curcuruto (Honda); 19. Vizzarri (Honda); 20. Carbone (KTM); 21. Giustolisi (Honda). GARA 2: 1. Bertuccelli (KTM); 2. Maddii (Suzuki); 3. Carbone (KTM); 4. Caruso (KTM); 5. Runcio (Yamaha); 6. Zinetti (KTM); 7. Moroni (KTM); 8. Milizia (Honda); 9. Nocera (Honda); 10. Cicciarella (KTM); 11. Molino (Honda); 12. Campisi (Yamaha); 13. Bottino (Kawasaki); 14. Zagarella (KTM); 15. Carrubba (Yamaha); 16. Vizzarri (Honda); 17. Cardaci (Yamaha); 18. Curcuruto (Honda); 19. La Ferla (Kawasaki); 20. Garufi (Kawasaki). MINICROSS GARA 1: Tropepe; 2. Lentini; 3. De Nicola; 4. Scala; 5. Di Nardo; 6. Sicari; 7. Barbaro (tutti su KTM). GARA 2: 1. Tropepe; 2. De Nicola; 3. Lentini; 4. Scala; 5. Barbaro; 6. Di Nardo (tutti su KTM).

Piemonte Parodo (CN) 3 ottobre Campionato piemontese motocross, sesta prova – Organizzatore: Pro Sport Racing - Condizioni meteo: sereno - variabile

Classifiche MAJOR: 1. Lusardi (Suzuki); 2. Lusso (Suzuki); 3. Ferrari (Suzuki); 4. Gasparella (Suzuki); 5. Rampado (Honda); 6. Bessone (Kawasaki); 7. Dilani (Honda); 8. Di Giorgio (Kawasaki); 9. Pignataro (KTM); 10. Bassani (Suzuki); 11. Polizzari (Honda); 12. Taricco (Suzuki); 13. Frati (Suzuki); 14. Magliano (Suzuki); 15. Toppino (Yamaha); 16. Smeraldi (Honda); 17. Enrico (Yamaha); 18. Bisconti (Suzuki). NAZIONALI: 1. Marrazzo (Honda); 2. Lorenzon (Kawasaki); 3. Montanari (Suzuki); 4. Orlandi (Kawasaki); 5. Marra (Yamaha); 6. Rabossi (Suzuki); 7. Colombo (KTM); 8. Roasio 9. Magliano; 10. Celestino (Suzuki); 11. Garelli (Kawasaki); 12. Ferrario (Honda); 13. Paire (Kawasaki). TERRITORIALI: 1. Ballario (Honda); 2. Gobbi (Yamaha); 3. Magni (Honda); 4. Sordo (Honda); 5. Guidotti (Yamaha); 6. Danna (Yamaha); 7. Maio (Suzuki); 8. Gazzola (KTM); 9. Pozzi (Kawasaki); 10. Castelli (Yamaha); 11. Novarino (Suzuki); 12. Bertola (Honda); 13. Fresco (Kawasaki); 14. Peirone (Honda); 15. Berutti (Yamaha); 16. Milani (KTM); 17. Angiolini (Honda); 18. Campari (Honda); 19. Talmon (Kawasaki); 20. Piredda (Honda); 21. Pennino (Honda); 22. Bombelli (KTM); 23. Dominici (Honda); 24. Grimaldi (Suzuki); 25. Moranzino (Honda); 26. Rivetti (KTM); 27. Fissolo (Honda); 28. Reale (Honda); 29. Marangon (Yamaha); 30. Sordo (Yamaha); 31. Ternullo; 32. Quarona (Honda); 33. Carniato (Honda); 34. Rivetti (KTM); 35. Alessi (Kawasaki); 36. Scaglione; 37. Baduino (Suzuki); 38. Solina (KTM); 39. Piredda (Honda); 40. Giachetto (Honda); 41. Gazzola (Yamaha); 42. Piantanida (KTM). INTERREGIONALE MX1: 1. Peira (Honda); 2. Marchese (Honda); 3. Amerio (Honda); 4. Lauro (Honda); 5. Marangotto (Honda); 6. Astesano (Honda); 7. Marchisio (KTM); 8. Zanoli (Suzuki); 9. Radaelli (Honda); 10. Cardone (Honda); 11. Ferrazzano (Honda). motosprint

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Sportitalia

MINIGP PAGLIANI BIS PER IL CAMPIONE Velocitàa Varano VARANO – Ultimo round stagionale per il campionato italiano MiniGP, che ha concluso in Emilia il suo brillante percorso stagionale. Nella prima gara della Senior 70 Manuel Pagliani, già campione, ha confermato la sua leadership precedendo nella prima frazione Gianluca Tranchina e Lorenzo Dalla Porta . Ancora Pagliani nella seconda gara, con un finale ancora più tirato rispetto alla prima frazione, tanto che il veneto è riuscito ad anticipare Alessandro Delbianco di soli 4 millesimi. Ha chiuso il podio Lorenzo Dalla Porta su Tranchino. Nella Junior 50, Luigi Montella ha firmato il successo nella prima gara, precedendo Lorenzo Gabellini e Stefano Manzi, quest’ultimo già laureatosi campione nella prova precedente. Colpo di scena nella seconda frazione, quando proprio Manzi è costretto a partire dai box a causa di un problema tecnico (ottavo alla fine). Lorenzo Gabellini firma l’ultima vittoria dell’anno. Per quanto riguarda il Trofeo Sperimentale 80, vittoria di Francesco Bagnaia seguito da Andrea Caravella (campione) e da Laghi. Oltre alla MiniGP, si è disputata la Val Ceno Cup. Sul gradino più alto del podio 125 è salito Marco Baldassarre, che ha preceduto Marco Modesti e Matteo Venturini. Tra le 600 Stock ed Aperta, Lorenzo Renaudo ha vinto la Stock (primo assoluto al traguardo) precedendo Kenny Paita e Carlo Corsini; nella Aperta Daniele Ventura ha vinto il raggruppamento precedendo Kevin Manfredi ed Emanuele Frosi. Infine la Open/stock ha visto Alessandro Traversaro vincere gara e classifica Open, precedendo Gilioli e Bonati. La Stock è stata appannaggio di Nicola Vivaldi. Max Regazzi

10 ottobre Val Ceno Cup e Campionato Italiano Mini Gp – Organizzatore: M.C. Varano– Direttore di gara: Gabriele Aliprandi e Federica Triburzi – Meteo: sereno

Classifiche 125 SPORT: 1. Baldassarre 12 giri in 15’29”669; 2. Modesti a 34”353; 3. Venturini a 36”887; 4. Scagnetti a 39”058; 5. Casella a 1’02”987; 6. Siri a 1’12”844; 7. Tognocchi a 1 giro; 8. Ragazzi a 1 giro (tutti su Aprilia). 600 APERTA: 1. Ventura (Yamaha) 15 giri in 17’46”298; 2. Manfredi (Honda) a 8”608; 3. Frosi (Yamaha) a 18”408; 4. Sabella (Yamaha) a 19”416; 5. Bronzini (Yamaha) a 23”083; 6. Fiorentini (Yamaha) a 32”365; 7. Bizzocchi (Honda) a 33”524; 8. Bovelli (Honda) a 37”287; 9. Bertolotti (Yamaha) a 37”533; 10. Semiglia (Honda) a 47”989; 11. Ferrari (Suzuki) a 51”683; 12. Sanguinetti (Yamaha) a 52”291; 13. Bongi (Kawasaki) a 1 giro; 14. Verri (Suzuki) a 1 giro; 15. Murru (Yamaha) a 1 giro. 600 STOCK: 1. Renaudo (Kawasaki) in 17’38”686; 2. Paita (Honda) a 8”098; 3. Corsini (Yamaha) a 17”919; 4. Nocivelli (Honda) a 19”997; 5. Lo Bartolo (Kawasaki) a 24”934; 6. Scienza (Yamaha) a 27”216; 7. Ziglioli a 28”763; 8. Abati (Honda) a 1’02”902; 9. Bricchi (Yamaha) a 1’10”824; motosprint

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10. Carra (Honda) a 1 giro; 11. Tavella (Honda) a 1 giro; 12. La Macchia a 2 giri. 1000 SUPERSTOCK: 1. Vivaldi (BMW) 15 giri in 17’34”610; 2. Bonetti (Honda) a 4”759; 3. Manici (Yamaha) a 5”813; 4. Accornero (Ducati) a 11”466; 5. Chiesa (Honda) a 1’03”948; 6. Zaffelli (Yamaha) a 1 giro. OPEN: 1. Traversaro (Honda) 15 giri in 17’24”881; 2. Gilioli (Suzuki) a 53”648; 3. Bonati (Suzuki) a 59”960; 4. Aloisio (Suzuki) a 1 giro.

MANUEL PAGLIANI ERA GIÀ CAMPIONE MA NON SI È RISPARMIATO NELL’ULTIMA GARA: HA FATTO DOPPIETTA.

MINIGP SENIOR 70 GARA 1: 1. Pagliani (ZPF) 10 giri in 9’20”014; 2. Tranchina (GRC) a 0”130; 3. Dalla Porta (Metrakit) a 0”399; 4. Zimbone (GRC) a 4”896; 5. Marzocchi (GRC) a 4”925; 6. Caruso (Honda) a 13”753; 7. Locatelli (Honda) a 13”980; 8. Ferrari (Honda) a 16”015; 9. Mencarelli (GRC) a 16”241; 10. Marini (Honda) a 16”568; 11. Latini (GRC) a 28”686; 12. Spedale (GAS Racing) a 28”757; 13. Mengoni (Seven) a 28”813; 14. Mazzotti (Honda) a 29”739; 15. Delbianco (ZPF) a 30”489; 16. Negri (Honda Kitaco) a 39”858; 17. Bonazzi (ZPF) a 40”375. GARA 2: 1. Pagliani (ZPF) 10 giri in 9’19”223; 2. Delbianco (ZPF) a 0”918; 3. Dalla Porta (Metrakit) a 0”918; 4. Tranchina (GRC) a 0”964; 5. Marzocchi (GRC) a 12”379; 6. Caruso (Honda) a 12”425; 7. Locatelli (Honda) a 12”467; 8. Castelli (Metrakit) a 12”817; 9. Zimbone (GRC) a 13”647; 10. Ferrari (Honda) a 14”059; 11. Santoro (Honda Kitaco) a 14”090; 12. Mancarella (GRC) a 14”231; 13. Marini (Honda) a 15”741; 14. Mengoni (Seven) a 20”905; 15. Bonazzi (ZPF) a 26”607; 16. Mazzotti (Honda) a 29”251; 17. Latini (GRC) a 30”110. JUNIOR 50 GARA 1: 1. Montella (Seven) 8 giri in 7’47”934; 2. Gabellini (Honda) a 1”825; 3. Manzi (Honda) a 1”825; 4. Scalbi (ZPF) a 2”787; 5. Gravina (Honda) a 2”898; 6. Bulega (ZPF) a 3”332; 7. Zaccone (Honda) a 3”752; 8. Giordano (Honda) a 4”027; 9. Di Giannantonio (Honda) a 4”285; 10. Castellini (ZPF) a 4”505; 11. Piccoli (Honda) a 11”047; 12. Perseghin (GRC) a 11”474; 13. Ferrante (ZPF) a 12”259; 14. Adragna (Metrakit) a 12”458; 15. Ciulla (Metrakit) a 21”244; 16. Bortolozzo (Honda) a 29”265; 17. Lasi (GRC) a 32”297. GARA 2: 1. Gabellini (Honda) 8 giri in 7’50”159; 2. Montella (Seven) a 0”085; 3. Bulega (ZPF) a 0”379; 4. Di Giannantonio (Honda) a 0”434; 5. Gravina (Honda) a 0”627; 6. Scalbi (ZPF) a 0”842; 7. Giordano (Honda) a 1”199; 8. Manzi (Honda) a 1”319; 9. Castellini (ZPF) a 1”579; 10. Zaccone (Honda) a 1”903; 11. Ferrante (ZPF) a 2”168; 12. Adragna (Metrakit) a 7”755; 13. Piccoli (Honda) a 8”949; 14. Ciulla (Metrakit) a 16”110; 15. Bortolozzo (Honda) a 28”109; 16. Lasi (GRC) a 40”234; 17. Ciprietti (Bi Zeta Moto) a 46”349. 80 RUOTE ALTE: 1. Bagnaia (RMU) 13 giri in 11’53”443; 2. Caravella (Metrakit) a 16”592; 3. Laghi (RMU) a 17”581; 4. Rousseau (BMS) a 30”322; 5. Masoni (RMU) a 32”455; 6. Suvio (BMS) a 32”772; 7. Gobbi (Seven) a 37”075; 8. Groppi (Metrakit) a 38”449; 9. Ferretti (Metrakit) a 56”055; 10. Payet (BMS) a 1 giro; 11. Pagliani (RMU) a 1 giro.

Enduroregionale

Sardegna Siniscola (NU) 26 settembre Campionato sardo enduro, sesta prova – Organizzatore: M.C. Baronia – Direttore di gara: Carlo Piccardi – Meteo: nuvoloso

Classifiche CLASSE 50 - 125 - 250 2T: 1. Pusceddu R. (Husqvarna); 2. Decandia (KTM); 3. Pusceddu A. (KTM); 4. Zulli (Honda); 5. Marzi (KTM); 6. Mainas (Rijeu); 7. Ledda (Honda). CLASSE 250 4T: 1. Dentis R. (Rijeu); 2. Bagedda (KTM); 3. Lai (Kawasaki); 4. Garau (KTM); 5. Mocci (Kawasaki); 6. Lecca (Kawasaki). CLASSE 450 4T: 1. Fadda (Beta); 2. Sanna F. (Honda); 3. Mela (KTM); 4. Sanna R. (Kawasaki); 5. D’Alessandro (KTM); 6. Panetto (Beta); 7. Zedda (KTM); 8. Pistone (Beta); 9. Comparato (KTM); 10. Salaris (KTM). CLASSE 600 4T: 1. Muntoni (KTM); 2. Farinello (Beta); 3. Cozzolino (Husaberg); 4. Collura (Beta); 5. Peddis (Beta). VETERAN: 1. Biondelli (Honda); 2. Maiorca (Husaberg); 3. Solinas (Kawasaki); 4. Ottaviani (KTM).

Toscana Rapolano Terme (SI) 26 settembre Campionato toscana enduro, sesta prova – Organizzatore: Associazione motociclistica aretina – Direttore di gara: Ghino Mozzini – Meteo: sereno

Classifiche ELITE + ASSOLUTI: 1. Malatesta (Husqvarna); 2. Serafini (Husqvarna); 3. Guastini (Beta); 4. Lilli (Suzuki); 5. Ravagli (Beta); 6. Paoletti (Yamaha); 7. Giustelli (Honda); 8. Bartolini (Husqvarna). UNDER 23 ENDURO 1: 1. Moretti (KTM); 2. Giorgini (Suzuki); 3. Monnecchi (KTM); 4. Bracco (Kawasaki); 5. Brezzi (KTM); 6. Lorenzelli (KTM); 7. Severi (KTM); 8. Ganozzi (KTM); 9. Pizzirani (Honda); 10. Martino (KTM); 11. Arigoni (KTM); 12. Ciabatti (KTM); 13. Davini (KTM); 14. Cacciatori (Husqvarna); 15. Motto (KTM); 16. Vighetti (KTM); 17. Bartolini (Beta); 18. Bartalesi (Honda); 19. Pagnini (KTM); 20. Bartolletti (Suzuki); 21. Morbidelli (Husqvarna); 22. Billi (KTM); 23. Sonnini (KTM); 24. Liberatori (KTM); 25. Giganti (Honda). ENDURO 2: 1. Forestieri (KTM); 2. Matteoni (Beta); 3. Poli (Beta); 4. Stanghellini (KTM); 5. Iozzelli (Beta); 6. Tomei (KTM); 7. Sassoli (Beta); 8. Pasquini (KTM); 9. Andreini (KTM); 10. Stefanelli (KTM). UNDER 35 ENDURO 1: 1. De Felice (Honda); 2. Fondelli (KTM); 3. Parrini (Suzuki); 4. Maretta (Honda); 5. Guidarelli (Suzuki); 6. Ghezzani (Yamaha); 7. Pinna (KTM); 8. Quercia (KTM); 9. Lai (KTM); 10. Incerti (Kawasaki); 11. Cortellessa (Suzuki); 12. Cintelli (Honda); 13. Grifoni (Honda); 14. Peri (TM). ENDURO 2: 1. Petruzzi (Kawasaki); 2.

Minucci (Kawasaki); 3. Di Fabio (Beta); 4. Maccari (KTM); 5. Varrocchi (Beta); 6. Giusti (KTM); 7. Bertocci (KTM); 8. Carli (Honda); 9. Vanni (KTM); 10. Narducci (KTM); 11. Massai (Yamaha); 12. Del Carlo (KTM). ENDURO 3: 1. Bacci (KTM); 2. Fagiolini (KTM); 3. Girolami (Beta); 4. Venturi (KTM); 5. Baccei (KTM); 6. Giusti (Beta). OVER 35 ENDURO 1: 1. Tavanti (Suzuki); 2. Malatesta (Beta); 3. La Marca (Honda); 4. Belloni (KTM); 5. Taddei (KTM); 6. Puccianti (KTM); 7. Gualtieri (Honda); 8. Gelli (KTM); 9. D’Annunzio (KTM); 10. Barni (Honda); 11. Cancialli (Honda); 12. Bologna (Yamaha); 13. Toschi (Yamaha); 14. Francalanci (Honda); 15. Calamai (Husqvarna); 16. Di Renzone (Husqvarna). ENDURO 2: 1. Giraldi (KTM); 2. Conti (Honda); 3. Donati (Honda); 4. Giannotti (Beta); 5. Philippaerts (Yamaha); 6. Alessandrini (KTM); 7. Colarusso (KTM); 8. Ducci (KTM); 9. Venuto (Honda); 10. Casotti (KTM); 11. Segantini (KTM); 12. Ricci (KTM); 13. Galli (Beta); 14. Salimbeni (Honda); 15. Mazzucchi (KTM); 16. Trippi (Beta); 17. Brogi (KTM); 18. Pizzi (BMW); 19. Roscelli (KTM). ENDURO 3: 1. Giuntini (TM); 2. Simi (Beta); 3. Cosimi (KTM); 4. Ducceschi (KTM); 5. Pieraccini (KTM); 6. Viesti (Beta); 7. Trallori (KTM); 8. Brezzi (Husqvarna). VETERANI UNICA: 1. De Felice (Kawasaki); 2. Ravaglia (Beta); 3. Martino (KTM); 4. Orrea (Honda); 5. Marini (KTM); 6. Bettini (KTM); 7. Motto (KTM); 8. Guidotti (BMW); 9. Simeone (Beta); 10. Felici (KTM); 11. Rigatti (Yamaha); 12. Marcellino (KTM); 13. Gallori (Suzuki). CLASSE Z: 1. Maimone (Fantic); 2. Pampaloni (Beta); 3. Pierozzi (Beta); 4. Cecarelli (HM). SQUADRE: 1. Valdibure; 2. Empoli Racing; 3. Maimone; 4. Pantera; 5. A.M. Aretina; 6. Pegaso; 7. Firenze; 8. Vernio; 9. AMC Garfagnana; 10. Promotor Valdarno; 11. Val di Roggio; 12. A.M.F:; 13. Perla Tirreno; 14. Costa Etrusca; 15. Pistoia; 16. Etruria; 17. Rosignano; 18. Pontedera; 19. Garganella; 20. Torre Meloria; 21. Castiglion F.NO F. Meoni; 22. Massa Vet.; 23. S. Quirico D’Orcia; 24. Follonica; 25. Siena; 26. Valdera; 27. La Balzana; 28. Buldog; 29. Due Due Due; 30. Brilli Peri.

Emilia Romagna Gaggio Montano (BO) 26 settembre Campionato regionale Emilia-Romagna - Organizzazione: Motoclub AL. VA.RE

Classifiche CLASSE E: 1. Bernardi (Husqvarna). CLASSE S: 1. Gironi (KTM); 2. Zanotti (Gas Gas); 3. Mion; 4. Croci (Beta); 5. Busi (KTM); 6. Vandini (KTM); 7. Berti (Honda); 8. Fontana (KTM); 9. Petazzini (KTM); 10. Ronchi (Gas Gas); 11. Ferri (Husaberg); 12. Cristofori (Husaberg); 13. Morelli (KTM). CLASSE Z: 1. Castellana (HM); 2. Armani (HM); 3. Castellana (HM); 4. Boccacci (Beta); 5. Conciatori (Beta); 6. Ori (Beta); 7. Rotelli (HM). CLASSE R1: 1. Donelli (KTM); 2. Chiappa (Husqvarna); 3. Trevaini (Honda); 4. Lelli (KTM); 5. Nassetti (KTM); 6. De Marchi (KTM); 7. Gatti (KTM); 8. Molletta (Honda); 9. Imattivi (KTM); 10. Zarpelloni (Kawasa-

ki); 11. Michelon (Kawasaki). CLASSE R2: 1. Pregnolato (Husqvarna); 2. Rossi (Suzuki); 3. Aguzzoli (Kawasaki); 4. Becchetti (Kawasaki); 5. Benetti (Honda); 6. Carta (Honda); 7. Losi (Suzuki); 8. Alfieri (Suzuki); 9. Mucci (Kawasaki); 10. Elmi (Honda); 11. Cavanna (Honda); 12. Hilber (Honda); 13. Stragliotto (Kawasaki); 14. Debiasi (Yamaha); 15. Pizzato (Yamaha); 16. Consolini (Honda); 17. Mucci (Kawasaki); 18. Persiani (KTM); 19. Gamberi (KTM); 20. Mazzanti (KTM); 21. Lombardo (Yamaha). CLASSE R3: 1. Casadei (Honda); 2. Lenzi (Gas Gas); 3. Fiaccadori (Suzuki); 4. Milani (KTM); 5. Bertolotti (Husqvarna); 6. Sesenna (KTM); 7. Schrock (Gas Gas); 8. Vannucchi (KTM); 9. Stefanini (KTM); 10. Mazzocchi (KTM); 11. Boracchi (Yamaha); 12. Bertorelli (KTM); 13. Fanticini (KTM); 14. Ferri (TM); 15. Gandolfi (TM); 16. Lorenzini (KTM); 17. Benini (HM); 18. Castagna (KTM); 19. Mattarozzi (Kawasaki); 20. Sartori (KTM); 21. Rota (HM); 22. Rovatti (TM); 23. Ercolani (Husqvarna); 24. Tonelli (Suzuki); 25. Mazzocchi (KTM); 26. Adami (KTM); 27. Pifferi (KTM); 28. Salvoni (Husqvarna); 29. Sangervasio (KTM); 30. Ralli (Honda); 31. Guglielmi (TM); 32. Ferrari (KTM); 33. Mazzi (KTM); 34. Franchi (KTM). CLASSE R4: 1. Traversi (Suzuki); 2. Ferrarini (Honda); 3. Cogato (KTM); 4. Muccioli (Rieju); 5. Elmi (Rieju); 6. Politi (Beta); 7. Bercella (Honda); 8. Zaccaria (KTM); 9. Nigelli (Suzuki); 10. Fiocchi (KTM); 11. Dal Cortivo (Honda); 12. Stabilito (Husqvarna); 13. Valentini (KTM); 14. Corbelli (Suzuki); 15. Caloi (KTM); 16. Sorboni (KTM); 17. Tedaldi (Yamaha); 18. Occhialini (HM); 19. Bosi (Yamaha); 20. Milani (Yamaha); 21. Rizzi (Aprilia); 22. Lapina (KTM); 23. Sereni (KTM); 24. Bartoloni (KTM); 25. Coaduro (KTM); 26. Sinibaldi (Beta); 27. Noro; 28. Montorsi (KTM); 29. Dellai (Husqvarna); 30. Minarello (Yamaha); 31. Predella (Honda); 32. Zanella (KTM); 33. Girotti (KTM); 34. Ferretti (Beta); 35. Mainardi (Beta); 36. Bottacini (KTM); 37. Tanzi (KTM); 38. Elmi (KTM). CLASSE U: 1. Bruschi (Honda); 2. Ferrari (KTM); 3. Montelaghi (KTM); 4. Bondavalli (KTM); 5. Pini (Honda); 6. Bondavalli (KTM); 7. Draghi (KTM); 8. Favari (KTM); 9. Manfredi (KTM); 10. Mozzi (KTM); 11. Alimonta (KTM); 12. Manfrini (Husqvarna); 13. Lambri (KTM); 14. Hausbergher (Husqvarna); 15. Casolari (KTM). CLASSE V: 1. Elmi (Honda); 2. Righetti (KTM); 3. Sambin (Yamaha); 4. Monti (Yamaha); 5. Aimi (Yamaha); 6. Serra; 7. Fontana (Husqvarna); 8. Municella (HM); 9. Dal Pos (Fantic); 10. Campigotto (Honda); 11. Vinante (Husqvarna); 12. Tadini (KTM). CLUB: 1. Trial Fornaroli; 2. Crostolo; 3. AMX; 4. Castiglione dei Pepoli; 5. Ponte dell’Olio; 6. Collina Motori; 7. Bobbio.

Friuli Lignano Sabbiadoro (UD) 3 ottobre Trofeo Endurance Friuli Venezia Giulia, nona prova – Organizzatore: M.C. Sabbiadoro – Direttore di gara: Lucio Urbano – Meteo: variabile

Classifiche ASSOLUTA A COPPIE: 1. Andrea CabassFabrizio Hriaz (Yamaha); 2. Mauri- Cescon A. (Honda); 3. Melandri- Zoppas (KTM); 4. Liva- Cocitto (Honda-Yamaha); 5. Dal Bello F.- Dal Bello D. (KTM); 6. Centis- Bernava

(Honda); 7. De Lazzari- Zavagno (Yamaha); 8. Dessì- Manfè (KTM-Honda); 9. FantinBortolotto (Honda); 10. Sabbadini- Gabbino (Honda-Yamaha); 11. De Cecco A.-De Cecco M. (Honda); 12. Oliana-Zanussi (KTM-Honda); 13. Zamparo-Rassatti (Yamaha-Kawasaki); 14. Caravita-Lenisa (KTM); 15. Novello A.-Panizzutti (KTM-Yamaha); 16. Zorzitto.De Monte A. (Suzuki-TM); 17. ZanardoMorelli (Honda); 18. Pagano-Borghi (Suzuki-Yamaha); 19. Zaccheo-Zoccolan (KTM); 20. Quaino-Paravano (Suzuki-Honda); 21. Moro-Temporin (KTM); 22. Varutti-Sellan (Honda); 23. Pivetta D.-Dal Bò (Honda); 24. Toniut-Casasola (Honda-Suzuki); 25. Cattarossi-Orioli (KTM); 26. Ius-Rossi N. (Suzuki); 27. Leonarduzzi M.-Zancan (Suzuki); 28. Paron-Gobbo (Honda-Kawasaki); 29. Piccioli-Zamparutti (Yamaha); 30. AgostoNimis (Honda-KTM); 31. Quintarelli-Albanese (KTM-Yamaha); 32. Magagnoli-Di Bernardo (KTM); 33. Rossetto P.-Tilotti (KTM-Honda); 34. D’Andrea-Scodellaro (Suzuki-Kawasaki); 35. Brunzin-Corradin (Suzuki-Yamaha); 36. Tesolin-Facca (Suzuki-Yamaha); 37. Zamarian-Macorig (KTM); 38. Mattiuz-Volpe (Honda-Suzuki); 39. Rovatti-Ziber (Husqvarna); 40. Piccin Mi.Piccin Ma. (Honda); 41. Santarossa-Soldan (Honda-Yamaha); 42. Fabbroni-Cicuto (Honda-Beta); 43. Stefanello-Brunetta L. (KTM); 44. Pignat-Tomasella (Honda-KTM); 45. Cristofoletto-Rossetto L. (Honda); 46. Anastasia-Neri (Suzuki-Honda); 47. Vecchiutti-Schincariol (Husqvarna-KTM); 48. Gaspardo-Michelin (Honda-KTM); 49. Copetti-Cucchiaro (Husqvarna-KTM); 50. Quaiattini-Feruglio (Honda-Kawasaki); 51. Petris-Zorzenone (KTM-TM); 52. Prampa-

FABRIZIO HRIAZ IN AZIONE IN FRIULI. CON ANDREA CABASS HA VINTO L’ASSOLUTA A COPPIE. ro-Pasian (Honda-Suzuki); 53. Rossi M.Stabile (KTM); 54. Bassan-Furlan (Honda); 55. Manazzone (Suzuki); 56. Colladon-Lucadamo (Honda); 57. Macrì-Lizzi (HondaHusqvarna); 58. Basso S.-Basso C. (Tamaha); 59. Plozzer-Faidutti (TM); 60. Bandolin-Maso (Suzuki-KTM); 61. Klancnik-Korenika (Husqvarna-KTM); 62. Madussi-Monai (KTM); 63. Titton-Marchetti (KTM); 64. Perini-Gava (Honda); 65. Covre-Garlatti (Yamaha-Gas Gas); 66. Filipuzzi-Cecchetto (Honda-Suzuki); 67. Bettin T.-Dolcetti (Honda); 68. Zorzettig-Herman (KTM); 69. Simeoni-Manfè (Honda-KTM); 70. Collino-Pascoli (Suzuki-Kawasaki); 71. Tonutti-Zampa (KTM-Honda); 72. Valent-Manfè (KTM); 73. Mainardis A.-Mainardis M. (KTM); 74. Perla-Castaldo (KTM-Honda); 75. VirginioNovello S. (Suzuki-Honda); 76. BaroneZanibellato (KTM-Husqvarna); 77. ZinuttiGatti (KTM); 78. Zanon-Casagrande (KTM); 79. Gallo-Mauro (Honda-KTM); 80. TavianRui (Kawasaki-Yamaha); 81. Pramparo G.Pramparo A. (Honda-KTM); 82. PascoloFerro (Gas Gas-KTM); 83. Compri-Marchina (KTM-Honda); 84. Fantin Mo.-Gianesi (Honda); 85. Pasian R.-Vipiana (KTM).

Cross CountryTrofeo Skube Revigliasco (AT) 3 ottobre Trofeo Skube series – Organizzatore: M.C. Alfieri – Direttore di gara: Alfredo Zani – Meteo: sereno-variabile

Classifiche CLASSE 50 CODICE: 1. Carbone F. (HM); 2. Garlet (HM); 3. Destefanis (Beta); 4. Vescia G. (Zundapp). CLASSE 80: 1. Vescia E. (TM); 2. Vescia G. (TM). CLASSE 125: 1. Galliano (Husqvarna); 2. Favari M. (KTM); 3. Agnelli M. (Husqvarna); 4. Draghi (KTM); 5. Carbone V. (KTM); 6. Gaglione (Kawasaki); 7. Candela (KTM); 8. Albano (KTM); 9. Girini (KTM). CLASSE OLTRE 125: 1. Ferratusco (KTM); 2. Compalati (Suzuki); 3. Borreani (KTM); 4. Gallo (KTM); 5. Cavanna (Yamaha); 6. Borra A. (KTM); 7. Truffo (KTM); 8. Delponte (KTM); 9. Caffa (KTM); 10. Parodi (Gas Gas). CLASSE 250 4T: 1. Caffarati (Kawasaki); 2. Bossi (Honda); 3. Bertorello (KTM); 4. Capello (HM); 5. Pezzolla (Suzuki); 6. Vaccari (Suzuki); 7. Travaglio (HM). CLASSE OLTRE 250 4T: 1. Bossi (HM); 2. Raso A. (Beta); 3. Molinari (HM); 4. Nigelli (Suzuki); 5. Lagorio (HM); 6. Oroli (Kawasaki); 7. Ob erto (KTM); 8. Carmiani (KTM); 9.

Scalzo (KTM). SPORT: 1. Petazzi (KTM); 2. Del Vecchio (KTM); 3. Freno G. (Husaberg); 4. Capelli (HM); 5. Ferrero (HM); 6. Pigaglio (KTM); 7. Giachino (Gas Gas). EPOCA: 1. Abate (Husqvarna); 2. Masoero (SWM). MINI 65: 1. Favari A. (KTM); 2. Maioli (KTM); 3. Freno (KTM); 4. Oberto (Kawasaki); 5. Borra L. (KTM); 6. Cogno E. (KTM). MINI MONO: 1. Maioli (KTM); 2. Freno (KTM); 3. Cogno V. (KTM). MINI OPEN: 1. Massa (Kawasaki); 2. Rossi (Suzuki); 3. Chiola (HM); 4. Marenzi (HM); 5. Cogno E. (KTM). FEMMINILE: 1. Pivoni (KTM).

ALEX FAVARI SI È IMPOSTO NELLA MINI 65 DEL TROFEO SKUBE.

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qui giappone

Attualità Anteprima Milano di Dario Ballardini

LE AZIENDE GIAPPONESI HANNO ARCHIVI POVERI Fortunatamente molti appassionati si interessano a ciò che si faceva ieri, anche fuori dal Sol Levante

di Laurent Benchana Nippon News

RIKUO (SOPRA UN ESEMPLARE PERFETTAMENTE RESTAURATO), È STATO UNO DEI PRIMI PRODUTTORI DI MOTO IN GIAPPONE. NEGLI ANNI ‘30 LAVORAVA SU LICENZA HARLEY DAVIDSON. DOPO LA SECONDA GUERRA MONDIALE VENNE UTILIZZATO IL MARCHIO RIKUO.

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I GIAPPONESI sono chiaramente molto attaccati alla loro cultura ed alle loro tradizioni, ma verosimilmente meno alla loro storia. Effettuando servizi presso molte aziende di moto e non solo, sono rimasto piuttosto sorpreso dalla povertà dei loro archivi. Del passato non è stato conservato praticamente nulla ed è chiaro che non era stato fatto granché per conservare traccia, recuperare documenti, ricostruire tappe cronologiche. Qualche anno fa, per esempio, mi era stato molto difficile trovare immagini d’archivio riguardanti il costruttore di caschi Shoei; lo stesso mi era successo quando avevo deciso di scrivere un articolo su Mugen, il mitico preparatore giapponese di auto e moto. Fu ben difficile trovare una persona in grado di parlarmi degli “anni d’oro” (Johnny O’Mara sulla Mugen ME125 W1 del 1980!). Fortunatamente, molto fortunatamente, ci sono appassionati che seguono una logica diversa, che si interessano a ciò che si faceva ieri e fanno

grandi sforzi perché lo si ricordi anche domani: questo è il caso, per esempio, di Imai-Moto, una piccola officina specializzata nel restauro di vecchie moto, di qualsiasi provenienza, dal Giappone (Rikuo, Meguro, Bridgestone) all’Italia (MV Agusta, Mondial, Ducati), passando per la Gran Bretagna (Triumph, Norton, BSA) e la Germania (BMW, Zundapp). Nata nel 1989, con base a Nagoya, quest’azienda non ha enormi mezzi economici e basta vedere l’officina per convincersene. Per contro, non mancano certo il genio, l’inventiva e la passione. Quando si vede lo stato in cui si trovano certe moto vecchie di 100 anni, quando arrivano, completamente ricoperte di ruggine, e lo stato nel quale escono dall’officina, come nuove, si resta strabiliati! Acquisto, vendita, manutenzione, restauro; i proprietari definiscono la loro azienda come una “officina simil museo”. Il loro sito Internet va visitato (imai-auto.jp) e non mancate di cliccare un po’ dappertutto per scoprire o riscoprire moto rare: Honda F Cub (1952), Kawasaki W1S (1969), Suzuki Diamond-Free (1954), Matchless G80 (1950), Moto Guzzi 500 (1935), Norton 99 Café Racer (1960)… Ognuna delle moto in vendita è accompagnata da una descrizione (in giapponese) sul suo stato e la sua storia; un grande sforzo pedagogico! Non esitate a condividere questo prezioso indirizzo con i vostri amici collezionisti…

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ROPPO per stare tranquilli, poco per capirci qualcosa. Non è che la prima immagine diffusa dalla Honda chiarisca molto le idee su uno dei modelli che verranno presentati a Milano ma ce n’è più che a sufficienza per accendere la curiosità. Esattamente l’obiettivo che si voleva raggiungere. D’altro canto l’oggetto misterioso è interessante davvero perché interpreta in maniera originale, ma estremamente logica, il concetto di moto crossover, le endurone che vanno per la maggiore: aspetto da adventure bike ma la sella è più bassa ed è più basso il baricentro, il manubrio è largo e l’abitabilità adeguata a chi non disdegna passeggero e bagaglio. Il tutto spinto da un motore V4 di cilindrata intermedia che, stando a qualche indiscrezione, dovrebbe essere il quattro cilindri della VFR 800. Un

cuore eccellente per una moto che con la VFR dovrebbe mantenere parecchi punti di contatto, in primis una grande versatilità. Piuttosto sportiva nella linea ma facile da usare, brillante senza esagerare, e divertente, ma anche più accessibile della maggioranza delle endurone. Dovrebbe avere le ruote di 17”, con cerchi in lega. La crossover che verrà svelata a Milano è stata sviluppata in Italia, presso il centro R&D Honda di Roma, e sarà presentata il 2 novembre, giorno di apertura dell’EICMA; nella stessa occasione verranno comunicate anche le date di inizio della produzione e di consegna, che potrebbero non avvenire in tempi brevissimi. La crossover 800 in ogni caso non sarà l’unica novità Honda di Milano. È annunciata anche una moto dal concetto innovativo basata sul motore della VFR1200F, della qua-

Mistero Honda

le però si sa ancora meno. Una crossover anche questa, probabilmente, con le ruote di 19” e qualche pretesa in più, forse con il cambio robotizzato come la moto da cui deriva il propulsore, ma sull’argomento è ancora tutto fumoso. Quello che è certo è che la Honda non ha intenzione di affrontare la crisi generale in posizione prudente e defilata, e preferisce prenderla di petto lanciando novità piene di fascino. Non si può che esserne contenti: è così bello farsi tentare...

In arrivo una crossover 800 con caratteristiche allettanti. Per ora c’è solo questo schizzo

I LETTORI più proiettati verso il futuro saranno certamente interessati a sapere che esiste nel Paese un Japan Electric Vehicule Club Web. Attivissimo, questo club passa in rassegna le novità del settore. Si può per esempio scoprire che una Daihatsu Mira elettrica ha percorso 1003 km con una sola ricarica. Il club annuncia anche tutti gli eventi del paese, e talvolta ne organizza perfino, come il 3 novembre prossimo sul circuito di Tsukuba. In programma, prove, gare di kart elettrici, endurance automobilistico di 74 minuti (perché è la durata della nona sinfonia di Beethoven...) Il solo rimprovero da fare a questa associazione alla moda? Lo scarso interesse per le moto. Ma per questo, forse, ci sono anche i costruttori giapponesi… motosprint motosp moto spri spr prin pri nt nt

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Attualità Quadro 3D e 4D di Dario Ballardini

DIAVEL A MILANO

LE QUATTRO RUOTE DEL 4D (SOPRA) PERMETTONO COSE INCREDIBILI SUL BAGNATO, MA HA MOLTI ASPETTI RIVOLUZIONARI ANCHE IL TRE RUOTE 3D (SOTTO) CHE ARRIVERÀ IL PROSSIMO ANNO.

Quadro d’ d’artista artista

ARRIVA il diavolo; o meglio, la Diavel, la custom Ducati più volte sorpresa durante i collaudi del prototipo. A Borgo Panigale hanno deciso di togliere il velo e all’EICMA, il Salone di Milano, dal 2 al 7 novembre verrà esposta la versione definitiva di una delle moto più attese del momento: una maxi custom muscolosa e dall’anima sportiva, spinta dal motore Testastretta 11° – lo stesso della Multistrada 1200 –. Perché è una custom atipica questa, nella quale le prestazioni avranno un ruolo importante. La linea è aggressiva e il livello tecnico elevatissimo: ABS, controllo di trazione e riding mode di serie per una moto che promette di stabilire nuovi riferimenti per la categoria, nel motore e anche nelle doti di guida. Le prime informazioni parlano di un’agilità notevole e un peso di soli 207 kg a secco, ma anche di un’erogazione che all’occorrenza può renderla estremamente trattabile. La Ducati ha anche spiegato la genesi del curioso nome, derivato dal dialetto bolognese : «L’è ignurànt comm’al diavel», si è lasciato sfuggire qualcuno vedendola per la prima volta. “Ignorante come il diavolo” nel senso di cattiva. E Diavel è rimasta.

Maxi scooter a tre e quattro ruote con eccezionali doti di guida. E basta la patente B. La rivoluzione di Marabese

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ILANO – La differenza tra visionario e sognatore è che l’uno i sogni li fa a vuoto e l’altro li mette in pratica. Quanti hanno disegnato una moto a quattro ruote sulla carta? Luciano Marabese l’ha fatta funzionare. Lui e il team con il quale ha dato vita a Quadro Tecnologie, società nata per sviluppare veicoli innovativi a tre e quattro ruote, costola della Marabese Design srl alla quale si deve lo styling di un bel numero di mezzi realizzati per Aprilia, Moto Guzzi, Moto Morini, Piaggio, Triumph, Yamaha, alla quale si deve anche il progetto ceduto alla Piaggio da cui è nato l’MP3. motosprint

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Marabese aveva un’idea meravigliosa e ha deciso di svilupparla e commercializzarla in proprio, per portare fino in fondo un concetto che “rompe” con gli schemi tradizionali. Scooter, se così vogliamo chiamarli, ma con caratteristiche assolutamente inusuali e potenzialità elevatissime: le immagini del “quattro ruote” che sul bagnato piega fino a toccare l’asfalto con la mano saranno anche fatte per impressionare, ma ci riescono benissimo... Due sono i progetti, diversissimi tra loro: uno si chiama 3D, ha tre ruote – ma con uno schema diverso da quello brevettato dell’MP3 – e verrà commercializzato l’an-

no prossimo, l’altro è il 4D, ha quattro ruote ed è atteso per il 2012. Entrambi si inclinano come una moto ed entrambi hanno motori monocilindrici a quattro valvole, il primo di 350 cm3 basculante, in funzione di braccio della sospensione posteriore come sulla maggioranza degli scooter, mentre il secondo è di 500 cm3 ed è fisso nel telaio, come sui maxi e sulle moto; li accomuna il fatto che il sistema delle sospensioni è completamente idraulico, compreso il dispositivo che blocca automaticamente la rotazione sull’asse quella che permette di inclinarsi in curva – nel momento in cui ci si ferma.

A scanso di malfunzionamenti elettronici. I numeri sono interessanti. Si parla di 130 km/h e 194 kg a secco per il 3D, e di 150 km/h e 236 kg per il 500, accreditato di un potenziale di frenata pazzesco: da 60 km/h a 0 in 12 metri quando ad una Yamaha R1 ne servono 13. Il tutto a prezzi che si vogliono mantenere ragionevoli, attorno ai 7000 euro per il 3D e inferiore ai 9000 per il 4D. Li troverete all’EICMA, il Salone di Milano, e sarà l’occasione per notare alcuni particolari interessanti: il primo è l’abbondanza di spazio di carico disponibile, grande vano sottosella più lo scomparto per

una valigetta sulla sinistra nel 3D, mentre il 4D può alloggiare due caschi integrali e una valigetta. L’altro dettaglio interessante è che possono essere guidati con la patente B, il tre ruote in versione limitata a 11 kW addirittura a 16 anni. Il motivo è che sono omologati come tricicli, anche il quattro ruote per il quale la carreggiata anteriore è di soli 250 mm (contro i 465 mm della posteriore), sufficienti a considerarle ruote gemellate. E anche questa è una faccenda innovativa, che faciliterà l’accesso al maxiscooter anche a chi ancora non ha deciso di conseguire la patente A. Bella idea, signor Marabese. motosprint

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Attualità a cura di Dario Ballardini

HOREX LA NUOVA SFIDA A 6 CILINDRI

Marchio storico, società nuovissima COLONIA - Il marchio è glorioso e il progetto estremamente ambizioso: la Horex si è presentata al Salone di Colonia con questa sconvolgente 6 cilindri sovralimentata, sorprendendo un po’ tutti. Questo d’altronde era proprio l’obiettivo, visto che la Compact-Bike EntwicklungsGmbH aveva acquisito i diritti per l’uso del marchio dal 2007, ma ha preferito cambiare nome solo in tempi recenti per poter sviluppare indisturbata il suo progetto, senza clamori. Ora la società si chiama Horex GmbH, ha sede a Garching, in Germania, ed è guidata da Clemens Neese, amministratore delegato. Il modulo operativo è costituito da un piccolo team che opera in collegamento con aziende e fornitori esterni, e avverrà esternamente anche la produzione del motore per la quale c’è già un accordo con la Weber Automotive. Cuore della VR6 è un propulsore originalissimo per l’ambito motociclistico, che sfrutta diversi brevetti detenuti dallo stesso Neese. I 6 cilindri sono disposti su due bancate con una V longitudinale strettissima, 15° appena, e sfalsati tra di loro per poterli temotosprint

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nere così ravvicinati; questo ha permesso di avere un motore più stretto di un quattro cilindri e di pochissimo più lungo. Ci sono tre valvole per cilindro, e tre alberi a camme in tutto perché quello centrale ha doppi eccentrici e comanda sia le valvole di scarico della bancata anteriore, sia quelle di aspirazione della posteriore. Per l’alimentazione è impiegato un compressore sistemato dietro i cilindri, comandato da una cinghia. Significa che la risposta è sempre pronta perché non ci sono i ritardi che caratterizzavano i turbocompressori di una trentina d’anni fa, in cui la girante era comandata dai gas di scarico. Qui l’erogazione dovrebbe essere molto più gestibile, pur con una potenza che viene promessa tra 175 e 200 CV a 8500 giri, e una coppia superiore a 150 Nm. Tra le particolarità della Horex VR6 anche il forcellone monobraccio e la trasmissione a cinghia, ma rispetto al motore sono sfumature. Adesso, piuttosto, bisogna aspettare che la rivoluzionaria 6 cilindri arrivi in produzione: secondo il costruttore dovrebbe avvenire alla fine del 2011.

IN BREVE

ITO LASCIA SUZUKI ITALIA E PASSA A SUZUKI FRANCIA Haruo Ito, amministratore delegato di Suzuki Italia Spa con delega sulla divisione Moto e Marine, ha lasciato l’incarico alla fine del mese di settembre. Dal 1° ottobre ricopre la medesima carica nella filiale francese della Suzuki. Nobuo Fujita, presidente di Suzuki Italia, mantiene la responsabilità delle divisioni Auto, Moto e Fuoribordo. YAHOO! EUROSPORT È ONLINE MOTORSHOW Dal 1° ottobre è online MotorShow, rubrica di Yahoo! Eurosport sul mondo dei motori, realizzata in collaborazione con l’agenzia Italpress. Darà grande spazio alla produzione, dalle novità dei saloni ai test, ampio spazio anche per le informazioni di servizio, nuove norme del Codice della Strada e novità in materia di fisco e di tasse.

L’ORIGINALE DISPOSIZIONE DEI CILINDRI DEL MOTORE HOREX SEGUE UNO SCHEMA GIÀ IMPIEGATO IN CAMPO AUTO CHE PERMETTE DI CONTENERE L’INGOMBRO.

ATTENTI AL BUCO SECONDA giornata di mappatura e denuncia dei pericoli delle strade romane per il Coordinamento Motociclisti, assieme a Gold Wing Club Italia e Touring 4 Fun. I partecipanti hanno ispezionato diverse vie della Capitale (Laurentina, Tor Pagnotta, Capannelle, Casilina, Nomentana) rilevando e fotografando i pericoli maggiori per l’utenza a due ruote; le segnalazioni sono state formalizzate agli enti competenti con richiesta di intervento. Questo tra l’altro significa che in caso di incidente l’ente proprietario delle strade non potrà sostenere di non essere stato a conoscenza delle situazioni di rischio.

LA SUZUKI GSX-R 600 SI FA SENTIRE In versione Yoshimura È UNA versione più cattiva della Suzuki GSX-R 600 quella che viene proposta in questi giorni, realizzata in serie limitata. La differenza rispetto alla versione 2010 “base” è nello scarico Yoshimura GP Evo III, che rende ancora più aggressiva la supersport giapponese. Così com’è la GSX-R 600 Yoshimura viene offerta a 10.700 euro, cioè 300 in più rispetto alla versione standard. Il costo del kit marmitta comprato come aftermarket è 664 euro, montaggio escluso.

PADOVA SHOW SI CAMBIA CON UN comunicato firmato dal direttore Paolo Coin, la Fiera di Padova ha annunciato la decisione di lanciare un progetto sul mondo delle due ruote, definito “fortemente innovativo”, destinato a un segmento di mercato per il quale ancora non c’è un appuntamento dedicato, senza altre specificazioni. Il resto sarà comunicato successivamente. In conseguenza di questo comunque il Padova Bike Expo Show rinuncia alla storica data di gennaio.

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APRILIA IRIDATE IN ESPOSIZIONE

VENDITE FERME. MENO 25% IN FATTO di immatricolazioni, la sintesi di Corrado Capelli, presidente di Confindustria-ANCMA, è lapidaria: «Nei primi 9 mesi del 2010 mancano all’appello 85.000 veicoli rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e, senza novità di rilievo, confermiamo una previsione sull’anno intorno al -25%». La probabile re-distribuzione dei fondi dedicati agli incentivi non utilizzati fa sperare bene, ma la decisione ancora non è stata presa. E nel frattempo sono guai: da gennaio a settembre sono state registrate 270.619 immatricolazioni, dato che si traduce in un -22,4% rispetto allo scorso anno, suddivise in 186.594 scooter (-26%) e 84.025 moto (-12,1%). Il momento è relativamente buono per gli scooter da 300 a 500 cm3 che perdono meno della media (71.025 veicoli, -12,8%), tutte le altre cilindrate stanno oltre il -30%. Tra le moto invece continua il successo delle oltre 1000 (22.199 immatricolazioni, +11,4%) e in misura minore delle 800-1000 (20.885 mezzi, +3,6%), ma le altre precipitano: 600 a -40,8%, 650÷750 a -29%, 125 a -15,5%. Tra i segmenti, in calo naked (-27,4%) e sportive (-25,2%), bene enduro stradali (+1,3%), custom (+8,7%) e turistiche (+28,5%). Immatricolazioni 2010 1. Honda 48.060 2. Piaggio 44.516 3. Yamaha 36.594 4. Kymco 30.090 5. BMW 13.008 6. Aprilia 12.480 7. Suzuki 12.033 8. SYM 9803 9. Kawasaki 9236 10. Ducati 8119 altre 46.680 Totale 248.375

NUOVO PROGETTO

I modelli più venduti del 2010 Ciclomotori 2010 Honda SH 300 12.470 1. Piaggio 22.666 Piaggio Beverly 300 Tourer 9705 2. Aprilia 11.399 Yamaha X-Max 250 8978 3. Kymco 8054 Honda SH 150 8972 4. Yamaha 6778 Honda SH 125 8568 5. Malaguti 6450 Yamaha TMax 500 8191 6. SYM 2789 Piaggio Liberty 125 RST 6613 7. Garelli 2779 Piaggio Vespa GTS 300 Super 6142 8. Peugeot 2600 Kymco Agility 125 R16 5789 9. Honda 1561 Kymco Downtown 300 5070 10. Gilera 1465 altri Il più venduto di settembre 8527 Honda SH 300 Totale 960 75.068

SPAZIO Broletto 13, la “vetrina” Piaggio nel cuore di Milano, è dedicato anche alle esposizioni e il Gruppo di Pontedera ne ha approfittato per mettere in mostra pezzi unici: da giovedì 14 ottobre sono esposte le Aprilia con cui Max Biaggi ha conquistato il mondiale, dalla RS250V del 1994 alla RSV4 del titolo Superbike, e accanto ad esse le novità di Colonia, la RSV4 APRC SE e la Dorsoduro 1200.

CASCHI VIETATI

SCODELLE FUORILEGGE DAL 12 OTTOBRE non è più consentito l’uso dei caschi a scodella – già vietati per le moto – nemmeno sui ciclomotori. Secondo le modifiche al Codice della Strada l’omologazione DGM non è più valida, pertanto usare un casco DGM equivale a non averlo, e comporta una multa di 74 euro, il sequestro del casco e il fermo amministrativo del veicolo per 60 giorni, che diventano 90 se si commette due volte la stessa infrazione in un biennio. motosprint

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Motolandia 200 Miglia di Imola di Dario Ballardini - foto DPS

«Dentro nostro padre c’era qualcosa di invisibile, il grande amore per i piloti, capaci di affrontare il dramma della vita con il sorriso sulle labbra» Claudio e Carlo Costa

QUASI COME ALLORA: DA SINISTRA, SARRON (YAMAHA 750), BAKER (YAMAHA 750), SMART (DUCATI 750) E AGOSTINI (YAMAHA 750). IN SECONDA FILA LAVADO (12, YAMAHA 250) NASCONDE ROBERTS.

Era la Daytona d’Europa, chiamò campioni da tutto il mondo. Tornati a Imola un quarto di secolo dopo, per un revival magico motosprint

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C’era una una volta...

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UALCHE vigile imolese vicino alla pensione ricorda ancora quel ritrovamento dell’aprile 1974, o forse era il 1975: venne ripescata un’auto dal canale, c’era finita con dentro Kenny Roberts e Gene Romero, piloti del team YamahaUSA, e Barry Sheene. Incolumi ma con un alito da far esplodere qualsiasi etilometro. Guidava Romero, pare che il grande Barry avesse tirato il freno a mano «per scherzo»... A Imola erano arrivati “quelli” della 200 Miglia, Checco Costa li aveva presi da tutto

il mondo inventando una gara che in Europa non esisteva e riproponeva la formula della 200 Miglia di Daytona, allora una delle gare più importanti del mondo. I mezzi dovevano essere derivati dalla serie, molte Case prepararono moto solo per la sfida sulle rive del Santerno, come la MV 750 (col cardano) che corse una sola volta (con Agostini), nella prima edizione del 1972. Molti piloti d’Oltreoceano approdarono al Vecchio Continente per la Daytona d’Europa, ingaggiati dal geniale Checco, e vi rimasero: gente come Kenny Roberts e

Steve Baker, Greg Hansford e Randy Mamola. Gente che ha fatto la storia del motociclismo, assieme a tanti altri che nella 200 Miglia hanno gareggiato con le 750 derivate dalla serie, poi con le 750 GP che finirono per correre un campionato mondiale a sé stante, infine le 500 GP quando i regolamenti cambiarono. Ogni anno la 200 Miglia di Imola era un avvenimento storico con i suoi eroi, la banda del ContinentalCircus, zingari-piloti che allora correvano a gettone e si spostavano con tende e camioncini che oggi stonereb-

bero in una gara amatoriale. La 200 Miglia è tornata a Imola un quarto di secolo dopo l’ultima edizione, del 1985, per una rievocazione capace di riempire il cuore di chiunque abbia avuto a che fare con quei tempi gloriosi. Per l’occasione sono usciti da musei e collezioni private moto dal valore inestimabile, ma soprattutto sono tornati in sella quelli che il compianto Ezio Pirazzini definiva “I cavalieri del rischio”, i più sulle stesse moto di allora. È stata l’occasione per vedere che fine hanno fatto, come so-

no cambiati gli eroi di un tempo, al di là dei capelli d’argento e della tuta che si è fatta stretta sulla pancia. Come compagni di scuola che si ritrovano per la rimpatriata, assieme ai figli di Costa, il dottor Claudio, medico dei piloti, e Carlo, speaker per eccellenza della Daytona d’Europa. Non c’erano tutti naturalmente, eppure erano tanti davvero. E Checco? Il principe degli organizzatori è morto nel 1988, investito da una moto. Ma il ritorno della “sua” 200 Miglia se l’è sicuramente goduto tutto, là dov’è. motosprint

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Motolandia 200 Miglia di Imola

DOVE SONO FINITI I NOSTRI EROI?

I privati d’Italia che si facevano onore nella 500

LEANDRO BECHERONI IL TOSCANACCIO, che nel 1981 vinse l’Europeo 500 e a lungo fu uno dei privati di spicco nel Motomondiale, ha tirato fuori la Suzuki RGB 500 dei tempi d’oro proprio per questo evento. Normalmente la moto è esposta nel ristorante Gli Alberi, attività di famiglia in cui Leandro ha sempre continuato a lavorare, anche quando correva. Vinse diversi trofei in Italia e andava forte, ma era il periodo in cui la scena era dominata dai “mostri” Lucchinelli, Uncini e Ferrari.

Carriere, matrimoni, avventure, passione

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PaulSmart

JohnnyCecotto

VirginioFerrari

SteveBaker

L’UOMO che entrò nella leggenda vincendo la prima 200 Miglia di Imola, nel 1972 (in alto a destra sulla Ducati dell’epoca), oggi ha 67 anni e conduce «una gran bella vita». Fa mountain bike e canoa, va regolarmente in moto: invitato all’ultimo WDW dalla Ducati, ci è arrivato in moto dall’Inghilterra. La sua leggendaria vittoria con la Ducati ufficiale sulle rive del Santerno non ebbe chissà quali effetti sulla sua carriera, altri temma erano e pi: ffece la SuperbiUSA per un anke U no, nel ‘74 tornò e corse soprattutto cor britanniche in gare g o iinternazionali, guidò anche la prigui ma Suzuki RG 500 quattro cilindri qu che però era anch cora acerba, lonco tana da quella ta che sarebbe poi ch diventata la dodiv minatrice del m mondiale. m Smart smise nel ‘79 e aprì un n negozio di moto, n poi un secondo e p un terzo. È spou ssato con la sorrella del grande Barry Sheene, B Paula, e ha un P ffiglio – Scott – cche corre a sua volta. Lui si gode vo la vita, partecipa alle rievocazioni – per l’occasione aveva proprio la moto della famosa vittoria, prestata dal collezionista che l’ha acquistata – e colleziona moto d’epoca.

È STATO uno dei più grandi talenti del suo periodo: esplose nel 1975 vincendo il mondiale 350 con una Yamaha privata della Venemotos. Ha vinto poi il titolo della 750 nel ‘78 e a fine 1980 smise con le moto per passare alle auto: nell’83 era già in Formula 1 con la Theodore, ma nell’84 con la Toleman si fratturò le caviglie, dovette restare fermo un anno e poi continuò con le ruote coperte, vincendo comunque parecchio. Ha smesso per seguire i figli: nel 2003 ha cominciato con i kart Johnny Amadeus, avuto dal primo matrimonio con Martina, poi dal 2007 è arrivato anche Jonathan, vice campione italiano 2010 della classe 60; Julie, la terza, per il momento è troppo piccola. Cecotto è sposato con Isabella e fino all’anno scorso ha vissuto in Germania ma ora si è spostato a Treviso dove ha una squadra di kart, la JC Racing, in società con Claudio Genisi. A Imola non è sceso in pista, ma è venuto a salutare i vecchi amici.

AVREBBE voluto partecipare alla rievocazione, glie lo hanno impedito le conseguenze del grave incidente stradale del 2002, quando in moto si trovò l’autostrada sbarrata da un tronco caduto per una tempesta, vicino a Bordighera, e ne uscì con gravi fratture che gli rendono doloroso piegare la gamba quanto lo richiede un assetto da corsa; fa comunque regolarmente footing. Abita a Montecar-lo dall’88, vi si tra-sferì ai tempi in cuii collaborava con la a trasmissione Chro-no, e nel Principato è importatore MV con n numerosi clienti innternazionali, e distriibutore di accessori ri MV e Ducati. Virginio fu uno dei ei grandi italiani della lla 500 tra la fine degli gli anni Settanta e gli Ottanta, con la Suzuki uki ufficiale schierata dal team Gallina contese il mondiale a Roberts nel’79, vinse il mondiale F1 con la Bimota, dopo lo stop divenne team manager Ducati Superbike e nel 2000 portò in Europa Anthony Gobert, che dette alla Bimota una vittoria nel mondiale Superbike. Ferrari è sposato con Anna ed ha due figli che delle moto non fanno una malattia: Gioele, 20 anni, è musicista, e Flora, 15 cavallerizza. anni, ca avallerizza.

L’UOMO che nel 1976 stupì tutti dominando a sorpresa la 200 Miglia di Imola ha conservato una bella manetta, perché continua a guidare la sua Yamaha 750 nelle varie rievocazioni. Piccolino e con i capelli alla Clooney, 58 anni, Baker è rimasto educato e timido come allora. La sua carriera fu breve, perché dopo quel ‘76 con i colori della Yamaha Canada e una OW31 ufficiale entrò nel team schierato direttamente della Casa per correre in 500 e 750, l’anno dopo passò alla Suzuki ufficiale di Gallina e nel ‘79 già era in Gran Bretagna per fare solo il campionato nazionale 750; lì si ruppe la gamba sinistra e tirò giù la serranda. Tornato a Washingtton, ha aperto un negozio di u moto che si m cchiama MT BaMotoker Sports, 8 anni fa S lo ha venduto e ora o vi lavora come m dipendente, venditore. È spove sato sa con Janice e ha due figli di 25 e 29 anni.

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CORRADO TUZII QUANDO correva, privato nel Mondiale 500, non stava mai inattivo: i più preparati ricorderanno i suoi esperimenti con l’effetto suolo. Non si è fermato nemmeno dopo il ritiro, nell’83, allestendo un team che portò a casa il titolo italiano 500 dell’86 con Michele Valdo e il secondo nell’europeo 500 ‘87 con Marco Papa. Nel ‘90 Tuzii ha aperto una concessionaria con officina a Sulmona, la sua città, poi l’ha venduta tenendo l’officina. Nel 2007 un’auto gli ha tagliato la strada mentre provava una moto e le gravi fratture (8 costole, mandibola, spalla, bacino, femore e altro ancora, per 4 mesi di semi immobilità) gli hanno lasciato qualche problema. Tuzii, 55 anni, una moglie (Livia) e una figlia (Nicole, 16 anni), guida tranquillamente la sua Honda tre cilindri, ha affittato l’officina ed è capofficina in un’altra struttura, ma ha intenzione di andare in pensione...

MASSIMO BROCCOLI ERA UNO dei talenti emergenti degli anni Ottanta, fece belle gare da privato nel Mondiale 500 e fu anche collaudatore di lusso della Cagiva 500 GP dall’87 al ‘90, ma non ebbe mai la grande occasione che forse avrebbe meritato. Ha smesso di correre nell’83, dopo qualche stagione nella Superbike nazionale, e per diversi anni ha allestito squadre per il campionato italiano. Oggi il suo lavoro è organizzare giornate di prove libere in pista. 53 anni, originario di San Biagio (RA), si è trasferito a Imola dove vive con Roberta che ha una figlia ventenne. NON POTEVA MANCARE GIACOMO AGOSTINI (A FIANCO, IN SELLA A UNA YAMAHA 750 DEL 1975), L’UNICO ITALIANO A VINCERE LE 200 MIGLIA DI DAYTONA E DI IMOLA. AGO È IL PILOTA CHE HA VINTO PIÙ MONDIALI DI TUTTI (15), POI HA GAREGGIATO IN AUTO E QUINDI HA AVUTO UN SUO TEAM CON CUI HA VINTO 3 MONDIALI CON LAWSON. OGGI HA 68 ANNI, È SPOSATO E HA DUE FIGLI. VIVE A BERGAMO ED È IL PIÙ RICHIESTO NELLE RIEVOCAZIONI. motosprint

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Motolandia 200 Miglia di Imola

KENNY ROBERTS (2, DAVANTI A BAKER) ARRIVÒ IN EUROPA CON LA 200 MIGLIA DI IMOLA E VI RIMASE FINO ALL’83, VINCENDO 3 MONDIALI 500. POI FONDÒ UN TEAM CHE VINSE ALTRI 4 TITOLI. OGGI HA 58 ANNI. ROBERTS, COME LUCCHINELLI CHE A IMOLA NON HA GIRATO, SARÀ PROTAGONISTA DI UNA RACCOLTA CHE PUBBLICHEREMO NELL’INVERNO.

ChristianSarron A CAVALLO tra gli anni Settanta e Ottanta fu tra i migliori europei europei delle grosse cilindrate, vinse il mondiale 250 nel 1984 e nel ‘77 fu secondo in quello della 750 GP, ma soprattutto era uno dei pochi capaci di preoccupare anche gente come Freddie Spencer ed Eddie Lawson in 500, categoria che lo vide gor vincitore del GP vin Germania nell’85. ne Ha corso nei GP per 15 anni e sempre con la squadra del potentissimo po i m p o r t a t o re francese che fr ai tempi si chiamava Soch nauto e oggi è na la Yamaha Motor to France, per p cui ha lavorato come vo team manate ger della squadra che s prima ha corp so nei GP, poi s iin Superbike quindi e n e l l’ E n d u rrance. Oggi Sarron ha 55 S anni e nonoa stante i numerosi brutti incidenti di cui è stato protagonista, in parte dovuti allo stile di guida che lo portava a non spostare il corpo all’interno della curva, è uno dei più in forma: magro, elegante nei modi, ancora sciolto in sella alla Yamaha OW31 750 che ha guidato a Imola. È divorziato, ha due figli di 19 e 12 anni ha una compagna di nome Evelyn e lavora ancora per la Yamaha Motor France, gestendo un programma per far crescere giovani piloti. Ha anche una sua scuola di guida ed assieme al fratello Dominique, pure lui ex pilota del mondiale, ha una pista da kart vicino a Clermont Ferrand, dove vive.

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tiva, trovò solo un posto per l’endurance ma la squadra fermò tutto a metà stagione, Lega restò a piedi e l’avventura finì lì. Sposato, una figlia, Lega oggi è in prepensionamento e vive a Lugo, dove ha sempre abitato.

CarlosLavado

MarioLega

TeuvoLansivuori

ERA UN folletto e tale è rimasto, un chiacchierone estroverso che scherza e salta da tutte le parti. Per lui sembra che gli anni non siano passati, ma ne ha 54. È il più titolato dei piloti venezuelani lanciati dall’importatore Yamaha Venemotos, Andreas Ippolito, papà dell’attuale presidente FIM Vito: vinse due mondiali 250 con la Yamaha, e anche dopo il ritiro ha continuato a occuparsi di corse: fino a non molto tempo fa era manager di Robertino Pietri – venezuelano, e figlio d’ararte – che ora corre in Moto2; o2; in patria ha organizzato monomarca per far crescere ere piloti giovani, ma la situauazione politica è molto cammbiata, sono state bloccate ate le importazioni di moto e questo ha fermato tutto. Lavado vive sei mesi si all’anno a Massa Lombarrda (RA) e gli altri sei a Caaracas, e vuole trasferirsi si definitivamente in Italia. a. Nel frattempo cerca gio-vani piloti venezuelani da a lanciare nel Mondiale – ne sta seguendo due,, Ramos e Gallipoli – par-tecipa a rievocazioni e fa l’istruttore in scuole di guida. Ha divorziato due volte, ha due figlie di 23 e 12 anni ed una nipotina di 4. È rimasto un folletto,, ma è già g nonno.

NON dimostra assolutamente i suoi 61 anni, portati splendidamente: Mario fa footing, l’istruttore di guida in pista e collabora anche con testate giornalistiche come tester e opinionista. Vinse il mondiale 250 nel 1977, con la Morbidelli, sfruttando per le trasferte i giorni di ferie dal suo lavoro di operaio SIP, oggi Telecom, che non abbandonò mai. Per fortuna... perché dopo un’altra stagione di mondiale per la quale prese aspetta-

FU L’AMICO e il gregario del mitico Jarno Saarinen, che vinse la 200 Miglia di Imola nel ‘73, finlandese come lui, fu la spalla di Agostini e di Barry Sheene sulla Yamaha e poi sulla Suzuki ufficiale, forse rimase oscurato da loro ma era uno dei migliori, sempre in lotta per il podio. Oggi ha 65 anni e ancora i gloriosi baffoni, nei capelli ampie tracce del rosso finnico che lo caratterizzava. L’inglese però ancora non lo ha imparato, o comunque solo qualche parola: quando la messa a punto si limitava alla carburazione poteva bastare, oggi tra elettronica, freno in compressione, precarico e tarature, capirsi coi meccanici sarebbe dura. Lansivuori è anche un po’ appesantito, l’età si vede, ma quando va in moto non troppo. È sposato con Arja e vive a Iisalmi.

Castiglioni non dimentica Papa MARCO PAPA È SCOMPARSO 11 ANNI FA IN UN INCIDENTE D’AUTO MA A IMOLA C’ERA ORNELLA, SUA COMPAGNA STORICA: PER RICORDARLO, ASSIEME ALL’AMICO PIERPAOLO VICARELLI HANNO FATTO UN LIBRO CHE VIENE VENDUTO E IL RICAVATO È DESTINATO A SOSTENERE IL CORSO UNIVERSITARIO DELLA FIGLIA MELISSA. IL PARTICOLARE BELLO È CHE MARCO FU A LUNGO COLLAUDATORE DELLA CAGIVA 500 GP E PER QUESTO CLAUDIO CASTIGLIONI, PRESIDENTE MV, AD OGNI APPUNTAMENTO IN CUI ORNELLA ALLESTISCE LA VENDITA DI “SCINTILLE DAL PARADISO” MANDA UNA CAGIVA 500 GP DA ESPORRE, NATURALMENTE A SPESE SUE, E SENZA AVERLO MAI DETTO A NESSUNO. SIGNORI SI NASCE...

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IL (BUON) SENSO DEI PROPRI LIMITI IN UNA piccola città della Corea una donna di 68 anni è finalmente riuscita a conseguire la patente di guida dopo la bellezza di 10 tentativi per la pratica e 960 per la teoria. La sua foto sorridente e soddisfatta troneggia sulla prima pagina del giornale cittadino da cui la donna, finalmente indipendente, dichiara di voler realizzare il proprio sogno e comprarsi una piccola utilitaria usata. È probabile che dal giorno in cui è uscito l’articolo, la città intera abbia cambiato le proprie abitudini di uscite e commissioni, onde evitare di incontrare la signora e aver salva la vita propria e dei familiari accompagnatori nella speranza che lei faccia sempre più esperienza nel frattempo e impari a distinguere i segnali stradali di pericolo da quelli di divieto di sosta, chissà. Da queste parti, invece, e non so se accada anche dalle vostre, a qualsiasi ora del giorno si esca si incontrano almeno tre o quattro automobiline in versione scuola guida pilotate da giovanotti e giovanotte lentissimi e spaventati, altri allievi incastonati nei sedili posteriori e un maestro o una maestra seduto a lato, con lo sguardo fintamente tranquillo e la manina sempre pronta sul freno a mano. Ho calcolato che di media ne incontro almeno quattro ogni volta che esco, e considerato che non sono una che esce spesso, significa che sono sempre in giro e in numero decisamente maggiore. Purtroppo non sono riuscita a capire ogni quanto tempo vengano fatti gli esami per conseguire la patente e il numero esatto di neopatentati che ogni anno vengono abilitati a girare per la città senza più bisogno di nessuno accanto che faccia loro da mentore. Posso solo supporre che molti di quelli che vedo allenarsi quotidianamente sulle strade prima o poi passino l’esame – non necessariamente dopo 10 tentativi per la pratica e 960 per la teoria - e di conseguenza se ne vadano in giro magari con la macchina nuova da fighetti regalata da papà, altro che utilitaria usata. Ebbene, esattamente come accade per i laureati che sono in numero troppo alto rispetto alle offerte di lavoro e alla capacità di assorbirli da parte del mercato, le strade non sono abbastanza grandi per ospitare tutte quelle P che ogni tot si riversano sulle corsie con le medesime pretese di tutti gli altri. E non abbastanza grandi per contenerli tutti lo sono anche i parcheggi, i semafori, le rotatorie e gli spazi in seconda fila e nemmeno in terza. Purtroppo è semplice: per rendere migliore la vita di tutti bisognerebbe selezionare maggiormente le richieste o colpire più severamente quelli che proprio non ce la fanno, come per esempio la signora coreana. Purtroppo, per la grande legge delle pari opportunità per tutti, tutti hanno il diritto ad avere la patente prima o poi, foss’anche dopo centinaia di tentativi, e tutti hanno il diritto di girare per le strade, magari per far danni. Diciamo che sarebbe bello che ognuno di noi, oltre al diritto ad avere la patente, avesse anche il senso dei propri limiti e di quelli del mondo, ma la strada è ancora lunga, e per arrivare in fondo servono ancora un sacco di tentativi. Laura Cattaneo

L’EMOZIONE DEL VIAGGIO Le avventure Mototouring VIVERE le strade del mondo, scoprire angoli inesplorati, superare gli orizzonti. Dare vita ad un sogno, in sella ad una moto... è ovvio! Mototouring è un’organizzazione specializzata in viaggi avventura e grandi attraversate su itinerari che si snodano prevalentemente su strade asfaltate con, solo quando non se ne può fare a meno, percorrenze su tratti sterrati percorribili anche con moto stradali. Le tappe, anche nei tour più lunghi, non sono mai eccessivamente impegnative e sono sempre previste soste per visitare con calma i luoghi più intessanti. I gruppi sono accompagnati da guide italiane e locali, c’è l’assistenza, si pernotta in hotel, è anche possibile noleggiare la moto. Tante le porposte con itinerari in tutti i continenti. Tra i viaggi previsti nei prossi-

1Piemonte DOMENICA 24 OTTOBRE 8º Motoincontro di Belmonte a Belmonte Valperga (TO) M.C. Ciriè, tel. e fax 0123346656 Grazia, 366-4678294 Luisa, www. facebook.com/MotoClubCirie, email motoclubcirie@libero.it

1Lombardia SABATO 23 - DOMENICA 24 OTTOBRE 3º Motoincontro “6º MotoGrana” a Goito (MN) in occasione della annuale fiera del Grana Padano. M.C. Mincio, tel. 3893454776 (Filippo), fax 0376-605067 , www. motoclubmincio.it, email info@motoclubmincio.it

DOMENICA 24 OTTOBRE Happy Norelli Day a Mapello (BG), manifestazione non competitiva con superfettucciato e maxigrigliata. M.C. Bergamo, tel. e fax 035-4592744, www.motoclub.bergamo. it, email info@motoclub.bergamo.it

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mi mesi: Transamerica Centrale (dal 26 dicembre al 16 gennaio con ritrovo a Panama City), Patagonia (dal 27 dicembre all’11 gennaio con partenza da Osorno in Cile), Singapore-Hanoi (dal 27 dicembre al 17 gennaio) 6.000 km attraverso Malesia, Tailandia, Cambogia e Vietnam. www.mototouring.it

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7° Motoraduno territoriale a Bottanuco (BG) M.C. Polisportiva Bottanuco, tel. 035-907468, 339-4229663, fax 035-906175, email info@motoclubbottanuco.it 10º Motoincontro Ducati Autunno in Lomellina a Villanova di Cassolnovo (PV) Ducati DOC Vigevano, tel. 339-7714600, 338-7346328, www.ducaticlubvigevano.it, fraduc@libero.it, solodesmo@tiscali.it

1Friuli Venezia Giulia DOMENICA 24 OTTOBRE Motoincontro al Santuario di Castelmonte di Prepotto (UD) con benedizione delle moto M.C. Morena, tel. e fax 0432-233966, www.motoclubmorena.it , email info@motoclubmorena.it, segreteria@motoclubmorena.it 2º Motoincontro enduro storiche a Fagagna (UD) loc. Col Roncon - Villaverde, in occasione del campionato triveneto hardrace. Prova di abilità su fettucciato e giro di enduro tra le colline di Fagagna e San Daniele. M.C. Moto Mas, tel. 335-5802871, 0432-800442, fax 0432-800442, www.motomas.it, email nicola.silva@tin.it

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DOMENICA 24 OTTOBRE Motocastagnata a Ospedaletto D’Istrana (TV) M.C. Imega Team, tel. 348-8263080, 329-5458562, fax 0422-832088, www.imegateam.weebly.com, email neno16m@ libero.it, emanueleluisa@libero.it

1Emilia Romagna DOMENICA 24 OTTOBRE Mostrascambio al Museo Nazionale del Motociclo di Rimini info: tel. 0541-731096, 347-1844267, fax 0541-633287, www.museomotociclo.it, email info@museomotociclo.it

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DOMENICA 31 OTTOBRE 24º Rally Appenninico Città di Pistoia, motoraduno fuoristradistico non competitivo. M.C. Valdibure, tel. 347-6434765, 3315006778, 338-9914771, 348-3353488.

1Umbria SABATO 23 DOMENICA 24 OTTOBRE Motoraduno nazionale “Il cioccolato si mette in moto” a Torgiano (PG) M.C. Perugia “Marco Papa”, tel. 329-0086777, 334-6504130, 349-6700126, 347-3680157, i it email il perugiai www.motoclubperugia.it, marcopapa@motoclubfmi.it

1Lazio DOMENICA 24 OTTOBRE 5º Motoraduno “Memorial Alessio Perilli” ad Anzio (RM) M.C. Alessio Perilli AX#52, tel. 06-9890342, 328-1695536, fax 069820552, email racingteam.ax52@ libero.it 1ª Motocavalcata Città di Leonessa (RI) M.C. Leonessa, per info 3482853862 Diego, 333-7788898 Dario, 349-6001161 Emiliano, 3289782182 Sergio, fax 0746-923312, www.motoclubleonessa.com, email m . c . le o n e s s a @ gmail.com

1Abruzzo DOMENICA 24 OTTOBRE Motocavalcata a Città Sant’Angelo (PE) M.C. Avventure, tel. 085-9506217, fax 0859500073, email avventure@motoclubfmi.it

DOMENICA 31 OTTOBRE 7ª Motocavalcata Aterno a L’Aquila A.S. Team Aquila Enduro, tel. 347-4036650, fax 178-2265668, www.aquilaenduro.it, email info@aquilaenduro.it

1Puglia DOMENICA 24 OTTOBRE 10ª motocavalcata “Terre Nere” del subappenino Dauno a Castelluccio dei Sauri (FG) per moto da enduro e quad. M.C. Foggia tel. 348-3323982 (Massimo) o 3381203653 (Enzo), fax 0881-639686, 08811610220, www.motoclubfoggia.it

1Sardegna DOMENICA 24 OTTOBRE Motocavalcata “Memorial F. Meoni” a Cagliari più giro itinerante stradale. M.C. Il Centauro, tel. 070-492692 Betty o Daniela, email info@ilcentauromoto.it

L’INIZIO DI UNA NUOVA ERA DI CIALTRONI SE SIETE stufi ditemelo pure, la mia email non è un segreto. Ma finchè non vi disturba, proseguo col viaggio storico in moto nel cuore dell’ex “impero del male”. In un certo senso è il mio modo di celebrare questi vent’anni dal crollo del muro, avvenimento controverso che ho vissuto quasi in diretta, tra i primi motociclisti occidentali. Quando arrivo a Mosca, al termine dell’era Gorbaciov, la Piazza Rossa ha già cambiato aspetto. Il mausoleo dei padri della patria è ancora lì, montato dalla guardia, ma davanti ai magazzini Gum già s’allunga la fila di sopravvivenza delle massaie che aspettano i turisti in piedi, con una bracciata in equilibrio di confezioni di profumi, cosmetici, spumante russo e caviale del Don. Una sfilata di alberi umani della cuccagna che scambia volentieri il superfluo per i rubli necessari alla zuppa quotidiana di cavoli che dal giorno del crollo nessuno garantisce più. Ciascuno per sé e Dio per tutti; la nuova formula del mercato. Intanto vengo adottato da una banda di cialtroni che vanno su e giù in sella ad Ural scassati trasformati in improbabili chopper. Si chiamano Night Wolves e fanno parte del nuovo corso russo. Probabilmente pochi mesi prima sarebbero finiti tutti in Siberia a spalare carbone. Ora invece si rendono utili alla collettività ubriacandosi e facendo casino. Le nuvole basse di fine agosto fanno di Mosca una teoria inc certa di nebbia inquinata su cui trionfa il cemento. Ci spostiamo q quindi a Smolensk. In un giardino pubblico, tra le panchine, vedo un velivolo dell’Aeroflot parcheggiato e tre cavalli che pascolano. Forse le idee si sono proprio confuse. Nell’hotel dove facciamo base, sul far della sera, i cialtroni fanno sapere che alla bisogna loro hanno tutto, senza problemi, dal «soviet champagne» a q quello che si vuole. Con l’anonimato del buio arriva anche un pullman di signorine. Il ristorante dell’albergo si popola allora di a appariscenti modelle che finiscono a certi tavoli, in certa compagnia. Ma poi, prima che venga servita la cena, hanno già cambiato posto e girano con mazzetti di fiori freschi in mano. Le coppie ballano al suono di un’orchestrina zigana, poi tornano al tavolo a finire di mangiare. Quando riprendono a ballare le coppie sono diverse. I cialtroni fanno sapere di avere anche whisky e sigarette americane. Il fumo nella sala si fa insopportabile. Ufficiali dell’Armata con facce di ghiaccio cominciano ad affacciarsi severamente nel locale. C’è gente seduta e gente in piedi. Gli ubriachi escono. A notte fonda hanno tutti una bottiglia di soviet champagne in mano e le ragazze con la minigonna un mazzetto di fiori. Alcuni gruppi vanno via e i cialtroni procurano loro taxi e scombinati passaggi in moto. Altri sgattaiolano direttamente verso le stanze. La morsa degli ufficiali scatta allora in piedi. Si scopre che all’ombra dei paludamenti tarlati della hall ci sono almeno una mezza dozzina di ex agenti del KGB che fanno la spia. Controllano la morale degli alberghi per stranieri. In genere bastano un dollaro e un giro di vodka per fargli chiudere entrambi gli occhi. Alla veloce transazione provvedono i cialtroni. (Continua) Giovanni Carlo Nuzzo - gcn@gcnw.it

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Gp Guida Appuntamenti fino al 24 ottobre

I REGIONALI TORNANO ALLA RIBALTA Week-end all’insegna delle gare locali 1Velocità 24 OTTOBRE Europeo - Campionato classi 125, Supersport, Superstock 1000 e moto elettriche ad Albacete (Spagna) Circuito de Albacete, Ctra. De la Cuchilleria, Km 3.7, Apartado 1055, Albacete Spain, tel. +34967-242510, fax +34-967-242562, www. circuitoalbacete.es, email circuito@circuitoalbacete.es Meeting in pista per moto d’epoca Gr. 3-4-5 e Coppa endurance Classic Bike all’autodromo di Franciacorta Autodromo Franciacorta “Daniel Bonara”, località Bargnana, Castrezzato (BS), tel. 030-7040677, www.autodromodifranciacorta.it, email circuito@autodromodifranciacorta.it Trofeo del Mediterraneo, Trofeo Promo Race Cup, campionato regionale Sicilia a Racalmuto (AG) M.C. Autodromo Valle dei Templi, c/da Mezzarati (Km 28+500 della SS 640 AG-CL), Racalmuto (AG), tel. 0922-949462, fax 0922-949462, www.autodromovalledeitempli.com, email info@ autodromovalledeitempli.com Trofei Malossi Sicilia ScooterMatic Extreme e SuperScooter a Racalmuto (AG) Race Service, tel. 051-727098, 3356281121, www.raceservice.com, email race@raceservice.com Campionato regionale Sardegna e Trofei Sud e Monomarca all’autodromo di Mores (SS) Autodromo Nazionale Mores Franco di Suni, Loc. Su Sassu, Sassari, tel. 079-706665, fax 079-706200, www.autodromosardegna.net, email info@autodromosardegna.net

1Cross 23 OTTOBRE Mondiale - Campionato Freestyle a Riga (Lettonia) LaMSF (Latvian Motorcyclists Federation), tel. +371 7 845 851, +371 7 845 850, fax +371 7 845 843, www.lamsf.lv

24 OTTOBRE MX Cup Husqvarna a Casale Monferrato (AL) M.C. Italo Palli, tel. 348-8580776, 3356611171, fax 0142-454148, www.motoclubpalli.it, motoclubpalli@motoclubpalli. it - www.husqvarna-motorcycles.com Campionato piemontese MX1 (nazionali/ territoriali/major), minicross, under 17 moto d’epoca a Mirabello (AL) M.C. G. Corsico, tel. 0131-942108, 0131-233209, 335-6682611, email gruppo.ar@libero.it Campionato trentino MX1, MX2 e minicross tutti al Ciclamino di Pietramurata (TN), ultima prova M.C. Arco, tel. e fax 0464-507317, www.motoclubarco.net, email info@motoclubarco.net Campionato friulano minicross e squadre a S. Stino di Livenza (VE) M.C. Speedy, tel. 334-8227370, www.mcspeedy.it, email info@mcspeedy.it Finale campionato emiliano-romagnolo MX1/MX2/125/MX4/Under 17 e Minicross (debuttanti, cadetti, junior e senior) motosprint

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a Faenza (RA) crossodromo Monte Coralli M.C. Faenza, tel. 0546-662450, fax 0546688224, www.motoclubfaenza.it, email segreteria@motoclubfaenza.it Campionato toscano minicross (debuttanti, cadetti, junior e senior) e 125 2T, sesta e ultima prova a Montevarchi (AR) (recupero della gara annullata il 26/9) M.C. Brilli Peri, tel. 055-9707222 martedì dopo le 21.00, fax 055-9707348, www.mcbrilliperi.it, email info@mcbrilliperi.it Campionato umbro-marchigiano più gara Sport a Esanatoglia (MC) M.C. Esanatoglia, loc. Monte Porro, Esanatoglia (MC), tel. 0737-889330 anche fax, 333-4482999. Campionato laziale cross e minicross al crossodromo Ceri di Cerveteri (RM) M.C. T.S. Racing, tel. 338-4112633, fax 066140561, email tsracing@motoclubfmi.it Campionato campano, ottava prova a Circello (BN) M.C. Ultracross, tel. 08119721458, 340-1547246, 081-5366030, 348-7346568, fax 081-19319272, www.ultracross.it, email info@ultracross.it Campionato sardo MX2-MX1 e Minicross debuttanti-cadetti-junior-senior a Tempio Pausania (SS) M.C. Polisportiva Città di Tempio Pausania, tel. 079-4920400, email mc.tempio@libero.it Trofeo T. Cassinelli interregionale MX2 e MX1, terza prova a Dorno (PV) M.C. Berbenno, tel. 035-861254, 335-8229569, 348-4030939, fax 035-261418, email berbenno@mediacom.it

rato (AL) M.C. Italo Palli, tel. 348-8580776, 335-6611171, fax 0142-454148, www. motoclubpalli.it, www.husqvarna-motorcycles.com Campionato lombardo major a Misinto (MI) M.C. Misinto A. Bergamonti, tel. 0296721208 anche fax, 347-5427580, www. motoclubmisinto.it, mc.misinto@tiscali.it Campionato triveneto Hard-Race 4 Ore a coppie “5º Memorial Enrico Piano” a Fagagna (UD) loc. Col Roncon - Villaverde M.C. Moto Mas, tel. 335-5802871, 0432800442, fax 0432-800442, www.motomas. it, email nicola.silva@tin.it Campionato toscano, settima prova a Torrita di Siena M.C. Torrita, tel. e fax 0577685766, email torrita@motoclubfmi.it Enduro Country Skube Series Verdeonline a Bergamasco (AL) M.C. Madonnina dei Centauri, tel. 338-4605138, 338-7581980, fax 0131-40664, www.mcmadonnina.it, email segreteria@mcmadonnina.it Moto Race Country a Baura (FE) a coppie e Marathon ASD LG Race, tel. 347-1443288 Luca, 345-1149208 Pierangelo. 2º Memorial Domenico Fenocchio a Soprazzocco di Gavardo (BS) formula Hobby Sport U.S. Leonessa d’Italia 1903, tel. 3336792756, fax 030-322065, www.leonessa1903.it, email info@leonessa1903.it

1Supermotard

Campionato piemontese e valdostano e trial Juniores a Balmuccia (VC) M.C. Valsesia, tel. 333-1038310, 349-1629501, 3483009104, 347-2789126, fax 0163-71344, www.motoclubvalsesia.it email valsesia@ motoclubfmi.it, thommyracing@yahoo.it Campionato lombardo e juniores a Valtorta (BG) M.C. Bergamo tel. e fax 0354592744, www.motoclub.bergamo.it, email info@motoclub.bergamo.it. Sezione AVB, tel. 035-576198, pmarco74@yahoo.it Campionato emiliano-romagnolo a Castel d’Aiano (BO) M.C. La Stalla, tel. e fax 0542-640882, email lastalla@libero.it, lastallaimola@motoclubfmi.it

24 OTTOBRE Italiano - Campionato Minibike Motard e Challenge Mobster e campionato toscano Supermotard a Pomposa (FE) FX Action, tel. 0584-267095, cell. 338-7830809, fax 0584-267095, www.fxaction.it, email info@fxaction.it - Circuito di Pomposa, SS Romea km 29, S. Giuseppe di Comacchio (FE), tel. 0533-380366, 392-9999399, fax 0533-380093 www.circuitodipomposa. com marco@circuitodipomposa.com Endurance a coppie a Latina Circuito Il Sagittario, via Pontina km 81,300, Latina (LT), tel. 0773-258183, 0773-239699, 3806809836, www.pistego-kart.it, email info@ pistego-kart.it

1Enduro 23 - 24 OTTOBRE Campionato siciliano quinta e sesta prova, e Trofeo delle Province Siciliane, più gara regionale promozionale a Canicattì (AG) M.C. Canicattì, tel. 346-3758843, fax 0922-735145, email info@tipoaurora.com, www.siciliaenduro.it

1Trial 24 OTTOBRE

1Speedway 24 OTTOBRE Italiano - Campionato a squadre a Lonigo (VI) (recupero della manifestazione del 18 settembre annullata causa maltempo) M.C. Lonigo, via S.Marina 25 - Casella Postale 65, Lonigo (VI), tel. 0444-831894, fax 0444-835144, www.motoclublonigo.com, email info@motoclublonigo.com

1Quad

24 OTTOBRE

24 OTTOBRE

Trofeo nazionale KTM, sesta prova a Priero (CN) M.C. Major Motor, tel. 0173746008, 334-3429460, fax 0173-746008, email rossgiacometti@live.it - www.ktm.it Enduro Cup Husqvarna a Casale Monfer-

Trofeo Quad FMI Racing Sprint Centro a Pesaro M.C. QuadForQuad, tel. 043388103, 334-6563165 Gabriele Silino, fax 0433-886775, www.fmiquad.it, email quadforquad@motoclubfmi.it

CONTI EDITORE s.p.a. Ufficio abbonamenti telefono 051-6227308, fax 051-6227314 abbonamenti@contieditore.it Motosprint: Registrazione n. 4472 del 6.9.76 presso il Tribunale di Bologna Responsabile trattamento dati (D.Lgs 196/2003): Stefano Saragoni Arretrati (disponibili dal 2004 in poi) euro 4,00 telefono 051-6227.282 - 051-6227.308 Abbonamenti Italia: annuale euro 93,00 semestrale euro 48,00 Estero: Europa euro 180,00 Africa/Asia/Americhe euro 260,00 Oceania euro 280,00 Modalità di pagamento: a) vaglia postale b) assegno bancario c) c/c postale 24966400, intestato a: Conti Editore S.p.A. - via del Lavoro 7 40068 - San Lazzaro di Savena (BO) Stampa: Poligrafici il Borgo - via del Litografo, 6 40138 - Bologna telefono 051-603.4001 Diffusione esclusiva per l’edicola in Italia: m-dis Distribuzione Media S.p.A via Cazzaniga 2 - 20132 Milano telefono 02-25821, fax 02-25825302

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2004 2004

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