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del 22 settembre 2016 in collaborazione con

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Il settimanale delle eccellenze

INFORMAZIONE A CURA DI SPORT NETWORK

medicina

salute

Alcolismo Quando l'insonnia attenti ai segnali diventa incubo

in evidenza

Il futuro dell'auto sfila a Parigi

Assuefazione, dipendenza e perdita di controllo: ecco quando la situazione è grave

Cause e rimedi di uno dei disturbi più diffusi e invalidanti: le regole per cercare di contrastarla

Tecnologia e tradizione tra sportcar e Suv: il Salone francese promette spettacolo

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LO SPORT SCENDE IN STRADA nel boom dei playground in italia il basket la fa da padrone: attività fisica condivisione e socialità sulle orme degli stati uniti salute

PERSONAGGI

Ernia del disco salviamo la colonna

«Alle donne dico: prevenire è possibile»

Gli sforzi da evitare e come affrontare la patologia con ginnastica e interventi

Un messaggio "in rosa” da Amanda Sandrelli: «I controlli salvano la vita»

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2 sport & salute tuttosport

ernia del disco lombare è una delle patologie della colonna vertebrale più diffuse tra la popolazione mondiale che interessa non solo, come si evince dal nome, la parte bassa della schiena ma può estendersi anche agli arti inferiori. Talvolta, però, è molto facile confondere i sintomi con quelli di altre patologie ed è per questo che abbiamo chiesto al dottor Pedro Berjano, direttore della Divisione di Chirurgia Vertebrale di Clinica Ortopedica presso l’I.R.C.C.S. Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano, di spiegarci come imparare a riconoscerla e a curarla. Dottore, ci parli dell’ernia del disco lombare. «I dischi sono elementi elastici che si interpongono tra le vertebre, cioè tra le ossa della colonna, e che fungono da ammortizzatori o da regolatori del movimento delle vertebre stesse. Il disco intervertebrale lombare è formato da una zona esterna rigida fatta a strati, proprio come il copertone della ruota di un’automobile, che prende il nome di anello fibroso. Questa area confina un tessuto elastico, simile a un gel denso, detto nucleo polposo, responsabile dell’ammortizzazione o regolazione del carico del movimento nella colonna. Un’ernia del disco, quindi, è una lesione, un guasto che consiste nella rottura degli strati dell’anello fi-

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salute

postura o chirurgia come affrontarla I trattamenti per l’ernia discale sono fondamentalmente due. Nella maggior parte dei pazienti si ricorre, con successo, a una terapia data dalla combinazione di alcuni farmaci, accorgimenti posturali e trattamenti riabilitativi. In molti casi queste cure portano alla guarigione dell’ernia in un periodo che varia tra uno e tre mesi. In altri pazienti, nel momento in cui tutti questi trattamenti dovessero fallire, si ricorre direttamente all’intervento chirurgico, che ha dimostrato elevata efficacia e sicurezza.

ecco cosa accade nella schiena Un’ernia del disco è una lesione che consiste nella rottura degli strati dell’anello fibroso contenente il disco, che comporta la fuoriuscita di parte del gel contenuto all’interno

prevenire è possibile con il giusto stile di vita

ernia del disco viaggio tra le cause

Prevenire l’ernia del disco si può con un corretto stile di vita: sì a una moderata attività fisica, no a movimenti sbagliati e no al fumo, che altera la qualità dei dischi intervertebrali danneggiando i tessuti. Un paio d’ore di esercizio ogni settimana (meglio ancora quattro) sono sufficienti a migliorare la forza muscolare, l’ossigenazione dei tessuti e l’elasticità articolare, fattori che favorirebbero un miglior contenimento al movimento della colonna, riducendo così il rischio di avere un’ernia.

scopriamo come e perché si manifesta una delle patologie della colonna vertebrale più diffuse: parla il dottor berjano del galeazzi di milano broso contenente il disco, che comporta la fuoriuscita, attraverso questa perforazione, di parte del gel (nucleo polposo) contenuto all’interno. Una volta fuori, il gel va a comprimere o a infiammare i nervi che, partendo dalla colonna, forniscono informazioni di movimento e ricevono la sensibilità delle gambe. Questi nervi sono le radici del nervo sciatico ed è per questo motivo che i dolori provocati da un’ernia del disco possono essere denominati anche sciatici». Quali sono i sintomi dell’ernia discale? «Il primo di questi è senz’altro il dolore che può coinvolgere diverse parti del corpo: la parte bassa della schiena (detto lombare) oppure la gamba, le natiche, la coscia o il piede. Il secondo sintomo è la perdita o alterazione della sensibilità che provoca alla percezione di una zona insensibile, eccessivamente sensibile o formicolante. Terzo e ultimo sintomo è la perdita o diminuzione della forza: il muscolo, al quale il nervo

Bisogna evitare il sollevamento di pesi in posizioni sfavorevoli, cioè lontani dal corpo e con conseguente piegamento della colonna in avanti

università vita - salute san raffaele

Speechwriter, un lavoro d'autore «di alto artigianato»

in evidenza

il punto

ul cemento dei sobborghi delle metropoli statunitensi sono piantati canestri senza rete. Su quei campi, spesso con un tabellone solo, si sfidano “one-sided” muscoli e centimetri in un tipo di basket nel quale il resto del mondo fa difficoltà a competere. C’è qualcosa di magico in quei rettangoli quasi sempre di dimensioni irregolari, con la linea da tre punti che finisce al centro del campo. Il carisma delle storie che ruotano intorno a quei playground non ha faticato molto a superare l’oceano e affascinare gli appassionati di pallacanestro. La cultura del playground ha delle radici ben piantate sul suolo americano: lì si esprime al massimo delle sue potenzialità e nella stessa identica forma è impossibile riesca a imporsi in altri contesti. Nonostante le differenze di humus sociale, povertà e delinquenza che – purtroppo – ne caratterizzano la natura negli States, i playground si stanno diffondendo a macchia d’olio in Italia, grazie e soprattutto alla crescente passione degli streetballer italiani.

LE LEGGENDE AMERICANE Harlem e Rucker Park sono luoghi quasi fantastici, leggende come Earl Manigault detto “The Goat”, Rafer Alston e il suo “Skip to My Lou” o il maestro Abdul-Jabbar sono troppo forti da emulare, quasi eroi di un’epopea omerica. Forse qualcuno non sa neanche chi siano, offuscati dalle stelle lucenti del parquet di oggi. Ma quando si scende in campo in un playground, sono loro le divinità pagane che guardano dall’alto, in spirito o ancora “flesh and bone”.

PLAYGROUND sulla strada del divertimento

L'ESEMPIO DI MILANO Ce ne siamo accorti tardi, ma Milano era già New York. La pallacanestro funziona un po’ ovunque in Italia, ma l’incrocio tra le caratteristiche principali del basket di strada - spazi a disposizione, riqualificazione delle periferie e un buon numero di potenziali giocatori – sembrano cucite su misura da un sarto per il capoluogo lombardo. Tanto più che di campi ce n’erano già tanti e sarebbe bastato solo valorizzarli. Così amministrazione locale e sponsor privati hanno messo il seme, e gli streetballer hanno pensato a dargli acqua nel tempo. Internet ha dato un aiuto sostanziale, perché ha permesso il censimento dei campi attraverso diverse realtà - come Playground Milano - e creando app dedicate per individuare quello più vi- cio ormai ha sostituito il concetto di campo cino o libero, o magari quelli in cui manca parrocchiale dove pescare il nuovo Rivera, un giocatore per chiudere un tre contro tre. e soprattutto non è necessario un impianto ben strutturato per mettere La tecnologia aiuta poi a capire su una partita in pochi secondi: il livello medio dei resident, cioè bastano un piazzale o il prato dei giocatori che più facilmente il basket di una villa, un pallone e quatincontreremo sotto canestro, e è la disciplina tro giacchetti per le porte. Per la bontà della struttura. più praticata emulazione statunitense, il baFatica il calcio SCOPRIRE I CAMPI seball dovrebbe dire la sua, ma Questa mappatura capillare è e cresce il numero la disciplina fatica a esplodere un fatto quasi esclusivamen- di skater e biker in Italia e le sue regole molto te milanese, nonostante i play- e delle half-pipe tecniche non contribuiscono ground siano diffusi in tutta Itaa dare una mano alla sua diffulia, e non solo dedicati alla palsione da strada. Più facile trolacanestro, che resta però lo sport principe. vare un half-pipe per skater o bikers, in asPer scoprirli, la comunità più grande sul web senza di competizione e puntando solo sul è quella di Courts of the World. Tedesca di divertimento in acrobazia. base, offre geolocalizzazione di campi in tutto il mondo, schede per i giocatori e natural- IL FUTURO mente una versione mobile. Senza contare Per la vera rivoluzione culturale del playche anche Google Maps ha inserito una le- ground c’è ancora un po’ di cemento da magenda per i playground, con distinzione di sticare, come direbbero ad Harlem. Siamo colore dei pin in base allo stato del campo. lontani dal manager che a pranzo si camQuindi che siate a Roma, Torino, Bologna o bia nel bagno del suo ufficio, mette ai piedi in vacanza a Parigi, con un paio di tap siete le scarpe e va a sfidare i primi tre ragazzi che incontra nel campo più vicino. O anche da pronti per andare a canestro. qualche tiro nel canestro da backyard con i E GLI ALTRI SPORT? colleghi per stemperare lo stress durante una Come si diceva, il basket la fa un po’ da pa- pausa dal lavoro, come nel retro del County drone nell’ambito dei playground. Il più General Hospital di “E.R.”. Ma non c’è fretta grande competitor sarebbe naturalmente e nel frattempo possiamo affinare il nostro il calcio, ma l’abbondanza delle Scuole cal- pick and roll.

I PLAYGROUND PIù frequentati in ITALIA Playground Mario Borella Milano Via Dezza

La girada Treviso Via Mestre Campetto Madonna del Popolo Villafranca di Verona Via Alberto Bottagisio Playground Schiocchi Modena Via Fermo Corni

Spa Garden Torino Via Spalato

Giardini Margherita Bologna Via Dante Drusiani

PalaBellaria Playground Pontedera Viale Europa Poetto Beach Court Cagliari Viale Golfo di Quartu Campino delle Cascine Firenze Viale dei Visarno

Campetti Nike Caserta Via Giuseppe Maria Bosco

San Lollo Roma Via dello Scalo San Lorenzo

Stadio Delle Palme Palermo Via del Fante

Il progetto Cor per dare vita agli anni di Paolo Rotelli* Il Gruppo ospedaliero San Donato (GSD) promuove in tutti i suoi ospedali, la Settimana del Cuore, che avrà luogo dal 24 al 30 settembre per sensibilizzare l’opinione pubblica sui rischi delle malattie cardiovascolari (www.grupposandonato.it). In particolare il Policlinico San Donato capofila del GSD, che da 25 anni è il primo centro di cardiochirurgia in Italia con 50.0000 interventi al cuore, può vantare un patrimonio straordinario da mettere a disposizione della ricerca clinica e per questo motivo è l’ideatore del Progetto scientifico COR. COR nasce dal bisogno di dare una risposta concreta alle problematiche legate al cuore, che causano circa il 40% dei decessi, superando di gran lunga la mortalità dovuta alle patologie tumorali, che però sono percepite come più pericolose rispetto alle malattie del cuore e delle arterie. COR si basa su due punti fondamentali: la prevenzione, che deve essere un efficace strumento ottenibile attraverso uno stile di vita sano, e lo sviluppo di nuove terapie. Vogliamo che la nostra casistica, la più ampia e complessa d’Italia, diventi un patrimonio condiviso per gli studiosi, un’occasione per lavorare, dati alla mano, sulla comprensione delle malattie cardiovascolari e sul miglioramento delle terapie. Condivideremo il nostro lavoro con altri centri in tutto il mondo e con quei ricercatori italiani che vorremmo far rientrare in Italia. Con la Settimana del cuore vogliamo ricordare l’importanza delle visite di controllo e in generale della prevenzione primaria. Dal 24 al 30 settembre grazie al supporto della Fondazione del Gruppo ospedaliero San Donato (www.gsdfoundation.it) in tutti i nostri ospedali saranno a disposizione punti informativi aperti al pubblico. Prendersi cura del proprio cuore non significa solo aggiungere anni alla vita, ma anche vita agli anni. *Presidente del Gruppo ospedaliero San Donato ...

eccellenze

Negli ultimi trent’anni Mario Massazza ha scritto discorsi per alcune tra le figure più influenti del capitalismo italiano. Docente al master in Retorica per le Imprese, la Politica e le Professioni dell’Università Vita-Salute San Raffaele, lo abbiamo incontrato per conoscere più da vicino il lavoro dello speechwriter. Scrivere per altri. Non è un paradosso oggi, quando siamo tutti in prima persona narratori di noi stessi? Su Facebook, su Twitter, su innumerevoli blog, non solo scriviamo continuamente, ma la scrittura sembra trovare valore proprio nel suo essere immediata, in diretta, senza intermediari. «Nel mondo tutti chiacchierano. È per emergere in questo mare magnum che serve un substrato solido, ben fondato e coerente. Vale nella comunicazione, così come in tutte le altre attività: se vuoi incidere, se vuoi farti ascoltare, puoi gridare certo, ma se miri a costruire una credibilità solida e lasciare un segno durevole devi affidarti a una professionalità elevata e specifica, basata sulla conoscenza sia degli strumenti che si utilizzano sia del contesto in cui si opera. In questo campo l’autosufficienza si rivela in realtà una forma di dilettantismo. Lo speechwriter studia per te, è nel mondo per te, “annusa l’aria”, la società e i suoi cambiamenti – è capace di essere il fulcro di una l'esperto rete, di una molteplicità di saperi diver- Mario Massazza si: si tratta di un aiuto estremamente pre- è docente zioso e a cui quasi nessuno rinuncia, an- al master in Retorica che oggi. Non si tratta comunque di fare a meno alla propria voce nel momento in per le Imprese, cui ci si affida a un altro, quanto piuttosto la Politica di darle la massima forza possibile: l’in- e le Professioni terazione dello speechwriter con il com-

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i campi pubblici sono sempre più popolari in tutta italia il segreto? sport all'aria aperta e voglia di stare insieme

fornisce informazioni per contrarsi, può ri- che esso esercita: sforzi, movimenti o trauspondere debolmente allo sforzo. Per cui do- mi possono aumentare la probabilità della lori alla schiena e/o alla gamba, difficoltà a formazione della patologia». muoversi, alterazione della sensibilità e della forza sono le sinEsistono fattori che possono tomatologie tipiche di un’ernia i motivi favorirne la comparsa? del disco. Non necessariamen- «L’ernia discale «Ci sono alcuni fattori che poste ogni paziente presenta tutti non ha una sola sono favorirne la comparsa, ma questi sintomi». solo uno di questi può essere causa: il paziente controllato: evitare il sollevamento di pesi in posizioni sfaQuali sono le maggiori cause può incorrere in una, alcune vorevoli, cioè lontani dal corpo di questa patologia? e con conseguente piegamento «L’ernia discale non ha una sola o tutte le cause» della colonna in avanti. Questo causa: il paziente può incorrere meccanismo, che aumenta la in una, alcune o a tutte le cause. Alcune di queste possono essere, di prima pressione all’interno del disco vertebrale, è istanza, genetiche: dipendono dalla quali- probabilmente l’unico fattore che possiamo tà del tessuto discale proprio di ogni pazien- controllare in luce di una futura comparsa te. Altre sono dovute all’invecchiamento e di ernia discale. È praticamente impossibile all’utilizzo, nel corso della vita, del disco il controllare altri fattori predisponenti, quali quale ne altera le proprietà meccaniche e la nostra genetica, il nostro invecchiamenaumenta la predisposizione alla comparsa to e gli sforzi che la colonna subisce nel cordi un’ernia discale; e altre ancora al lavoro so degli anni».

gli sforzi da evitare sempre

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mittente è continua, il discorso si costruisce insieme, in un rapporto di estrema fiducia, di scambio continuo, di comune sentire». Come si impara una professione come quella dello speechwriter? «È una professione che sfugge alle modalità determinate, automatizzate, ripetitive, ai metodi “da manuale”. Si costruisce

il fulcro di una rete di saperi

Strimvelis, la terapia genica è diventata farmaco

«Lo speechwriter studia per te, è nel mondo per te, “annusa l’aria”, la società e i suoi cambiamenti - è capace di essere il fulcro di una rete, di una molteplicità di saperi diversi» spiega Massazza

Sebastian nasce nel 2002, a San Francisco. Nonostante il parto sia prematuro, i genitori, Lynette e Chris, apprendono con sollievo che il bambino pesa 3 chili ed è in buone condizioni. Prima di tornare a casa dall’ospedale il piccolo contrae però una brutta polmonite e non sembra rispondere ai farmaci. Viene trasferito al centro medico della University of California San Francisco dove, dopo appena sette settimane di vita e alcuni esami, riceve la diagnosi: si tratta di ADA-SCID, una malattia genetica molto rara. Chi ne soffre possiede una mutazione nel gene che codifica per la sintesi di un enzima fondamentale, chiamato Adenosina Deaminasi. Senza questo enzima i linfociti – un tipo di globuli bianchi – non sono in grado di svilupparsi correttamente per svolgere il loro compito di pattugliamento e difesa dell’organismo, che rimane così inerme di fronte a batteri e virus. La malattia si manifesta a partire dai primi mesi di vita, con infezioni frequenti e potenzialmente mortali, ma produce anche

come un lavoro di alto artigianato. Servono doti di intuizione, immedesimazione, empatia verso l’audience e verso il committente, comprensione del contesto, lavoro di squadra. Non è diversa probabilmente da molte professioni di ricerca di oggi, come potrebbe essere un laboratorio avanzato di robotica dove si trovano insieme ingegneri, informatici, chimici, linguisti, neurofisiologi e molti altri: la multidisciplinarità, l’apertura al mondo e alle diverse competenze, la curiosità e la capacità di apprendere indipendentemente dalla propria forma-

zione di partenza sono le caratteristiche della “bottega” in cui si costruisce un discorso. Esattamente come in una bottega nessun autore è uguale a un altro, nessun metodo può essere codificato e nessuno lavora da solo: è proprio in questa officina che voglio far entrare i miei studenti del master, perché abbiano un’esperienza viva del mondo delle imprese e una familiarità mano a mano crescente con le modalità con cui si costruisce quell’insieme di conoscenza, relazioni, ricerche, fonti che porta al “prodotto finale”».

il trattamento La tecnica innovativa è stata sviluppata nei laboratori dell'Istituto San Raffaele-Telethon di Milano

altri effetti, dal rallentamento della crescita alla sordità ad anomalie scheletriche e neurologiche. L’aspettativa di vita alla nascita per chi ne è affetto è di pochi anni: le terapie usuali sono il trapianto di midollo da donatore compatibile, quando ciò è disponibile, e la terapia enzimatica, di efficacia limitata.

TERAPIA GENICA Sebastian inizia da subito quest’ultima, ma se i primi anni sembra rispondere bene al trattamento, appena al quarto compleanno la salute del bambino comincia a peggiorare di nuovo e i genitori si mettono alla ricerca disperata di un’altra soluzione. È allora che vengono a sapere della terapia genica per ADA-SCID sviluppata nei laboratori dell’Istituto San Raffaele-Telethon per la Terapia Genica (SR-Tiget) dell’Ospedale San Raffaele di Milano. Qui i ricercatori hanno messo a punto un trattamento a singola somministrazione in grado di correggere il difetto genetico alla radice della

malattia. Sono passati dieci anni. Sebastian ora sta bene. È uno dei 18 bambini, provenienti da tutto il mondo, che si sono recati all’Ospedale San Raffaele e hanno trovato una cura definitiva alla loro terribile e rara condizione. Visti i risultati ottenuti – tutti i 18 bambini trattati stanno bene, 15 di questi senza bisogno di alcuna terapia aggiuntiva o di supporto – e grazie all’alleanza siglata tra Telethon, l’Ospedale San Raffaele e GSK, a fine maggio di quest’anno la terapia genica per ADA-SCID è stata approvata dall’Agenzia Europea del Farmaco, divenendo la prima terapia genica ex vivo approvata al mondo.

IL RISULTATO «Vedere questi bambini, colpiti da una malattia così debilitante e grave, crescere negli anni come persone sane, giocare con gli amici e andare a scuola è stata per noi la soddisfazione più grande. Non ci sono parole per descriverla», racconta il professor Alessandro Aiuti, coordinatore del trial clinico, e re-

sponsabile di tutta l’area clinica dell’Istituto SR-Tiget. Un sogno divenuto realtà grazie alla passione e all’ostinazione dei ricercatori del San Raffaele, che non hanno smesso di credere nella terapia genica anche quando in molti mettevano in dubbio la sua fattibilità e che oggi è considerata da molti il futuro della medicina. «La terapia genica è potenzialmente utile in tutti i casi di malattia di origine monogenica, cioè causata dalla mutazione di un singolo gene», spiega Alessandro Aiuti. Come conseguenza del gene mutato, la rispettiva proteina è danneggiata o del tutto assente nelle cellule dell’organismo, che a seconda del ruolo possono presentare gravi disfunzioni. La terapia genica reintroduce all’interno delle cellule il gene corretto, così che queste siano in grado di sintetizzare la proteina e possano ricominciare a svolgere il loro compito.

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ricerca

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IL PERSONAGGIO - AMANDA SANDRELLI

LE REGOLE per combattere L'insonnia

il dottor sterlicchio, responsabile di neurofisiopatologia all'irccs san donato, spiega cause e rimedi: «la meditazione e gli integratori possono aiutare»

«alle donne dico: prevenire si può»

Andare a dormire sempre alla stessa ora Evitare pasti abbondanti a cena

un appello alla “salute in rosa” da parte di amanda sandrelli: «ho provato sulla mia pelle l'importanza di esami e controlli»

Fare pratiche di meditazione e yoga

uando l'abbiamo sentita era appena uscita dal dentista: «Per fortuna nessun dolore, solo un controllo». Amanda Sandrelli ha un sorriso invidiabile ma fa attenzione, non si trascura. «Prevenzione e informazione sono le parole da tenere presente sempre quando si parla di salute» dice l’attrice che si sta preparando a «un anno di fuoco», in cui farà tappa nei principali teatri italiani. La vedremo prima nello spettacolo “Il bagno” (dal 3 novembre al Manzoni di Milano) di Gabriel Olivares poi, a fine stagione, in “Boomerang” di Angelo Longoni.

Usare integratori alimentari contenenti magnesio ed erbe (valeriana, melissa e passiflora)

arlando di insonnia va specificato che «il termine (dal latino insomnis, “inabile a dormire”, ndr), qualora venisse inteso nel significato letterale di mancanza di sonno, dovrebbe essere giudicato improprio, in quanto un’assenza permanente e totale di sonno rappresenta un evento di rarissimo riscontro nella pratica medica. Secondo una definizione clinica condivisa, l’insonnia consiste piuttosto nell’avere un sonno inadeguato o anormale». A spiegarlo è il dottor Michele Sterlicchio, responsabile del Servizio di Neurofisiopatologia all’IRCCS Policlinico San Donato, che fa luce sull’insonnia e sulle cure possibili.

stress e traumi quando l'insonnia diventa un incubo

LE FORME «L’insonnia - continua Sterlicchio - può avere differenti espressioni cliniche, distinguibili in tre categorie: insonnie iniziali, in cui il disturbo consiste nella difficoltà di addormentarsi; insonnie intermedie, caratterizzate da numerose interruzioni del sonno durante la notte; insonnie finali, in cui il paziente si risveglia precocemente e non riesce più a riaddormentarsi. Vi sono inoltre numerose forme miste, nelle quali queste diverse tipologie coesistono. Attualmente si tende invece a considerare l’insonnia come un sintomo del quale vanno ricercate le cause specifiche. disturbo La pratica clinica insegna che «Il timore di non riuscire una delle più comuni cause ad addormentarsi di insonnia è legata a una ten- e l'ansia che ne deriva sione emotiva riguardante il sonno, in assenza di altre di- creano un circolo vizioso sfunzioni psicopatologiche o che determina mentali». Il dottor Sterlicchio la cronicizzazione» precisa che questa, «tipicamente, si manifesta nei pazienti in seguito a un evento stressante, anche non grave; successivamente il timore di non riuscire ad addormentarsi e l’ansia derivata da ciò creano un circolo vizioso che determina la cronicizzazione del disturbo». La scienza medica, tramite le applicazioni di diverse metodologie quali l’elettroence-

anche lo yoga è utile Bisogna cercare di intervenire sulle fonti dello stress: a questo proposito si rivelano molto efficaci le pratiche di yoga e meditazione

SOLUZIONI «I più importanti accorgimenti da prendere - conclude il dottor Sterlicchio - sono quelli di cercare di andare a dormire sempre alla stessa ora, per aiutare il corpo a recuperare i suoi regolari ritmi circadiani, e di evitare pasti abbondanti a cena, soprattutto quelli ricchi di grassi. Si deve inoltre cercare di andare ad agire sulle fonti dello stress e a questo proposito sono molto efficaci pratiche di meditazione e yoga. A questi accorgimenti si può integrare inoltre l’uso di integratori alimentari contenenti magnesio ed erbe come valeriana, melissa e passiflora per rilassarsi e facilitare l’addormentamento e il mantenimento del sonno».

malattie extrapiramidali Il movimento è una funzione volontaria che l’uomo mette in pratica per fare tutto ciò che lo metta in relazione con il mondo esterno. Se i movimenti volontari sono prodotti dalla messa in funzione del sistema piramidale, che interessa diverse aree del cervello sollecitate nel momento in cui si volessero compiere movimenti, è il sistema extrapiramidale che ha il compito di renderli fluidi, morbidi e coordinati senza che essi risultino a scatti, improvvisi, tremolanti e scoordinati.

PROBLEMATICHE Il professor Mauro Porta, responsabile del Centro le cure Malattie Extrapiramida- «Purtroppo li e Sindrome di Tourette non sono all’IRCCS Istituto Orto- definitive pedico Galeazzi, spiega i fondamenti di questo si- nel fermare stema, facendo luce su al- il processo cune tra le patologie più degenerativo conosciute tra le quali la causato dalla malattia di Parkinson. «Il sistema extrapiramidale patologia» si colloca al di sotto della corteccia cerebrale, a livelli più profondi all’interno del nostro cervello. Quando questo sistema funziona male, si verificano differenti problematiche. Le più comuni sono quelle che sfociano nella, ormai nota, malattia di Parkinson, la quale, manifestandosi inizialmente con tremore preterintenzionale, rigidità articolare e rallentamento dell’iniziativa motoria, impedisce al

Depressione, rigidità e rallentamento così il Parkinson debilita il cervello paziente di mantenere una postura ferma, limitandone ulteriormente, e con il tempo, i movimenti e le funzionalità degli arti superiori. Altri disturbi correlati al sistema extrapiramidale sono il tremore in sé o le distonie (attitudine di un arto, della testa, di tutto un emicorpo o di tutto il corpo che è distorto sul proprio asse) attraverso il cosiddetto torcicollo distonico o le mani distoniche con eventi patologici assai disabilitanti».

CAUSE «Le cause della malattia di Parkinson, che interessa in Italia circa 350.000 soggetti, sono frutto del processo degenerativo subcorticale di un’alterazione deficitaria della dopamina, ossia del neuromediatore di collegamento tra neuroni per contiguità, nel momento in cui c’è il passaggio di uno stimolo dal cervello», spiega il professor Porta. «Caratterizzata da un tremore preterintenzionale, a oggi non esiste la possibilità di fermare la malattia a causa di una progressiva morte delle cellule neuronali, le quali, essendo incapaci di autorigenerarsi, vengono sostituite da cellule non più funzionanti come neuroni determinando, così, una morte per apoptosi (programmata). Con una prospettiva di

vita di circa 15-20 anni, da quando viene fatta la diagnosi, un parkinsoniano comincia ad avere grosse limitazioni della qualità di vita, con problematiche anche gestionali. Alla luce di questi processi degenerativi, inizialmente localizzati, si intuisce come difficilmente essi possano rimanere tali continuando a espandersi e a coinvolgere altre vie neuromediatoriali con una compromissione delle funzioni corticali superiori, cioè fasiche (parola), gnosiche (conoscenza), prassiche (fare)». Nel Parkinson, il primo disturbo, essendoci una compromissione della dopamina, è la depressione: «Il paziente – prosegue il professor Porta – perde di interesse, è noioso e ha una voce monotona, senza prosodia (cioè senza accenti). Nonostante l’impiego di farmaci sia ottimale per agire sui sintomi dovuti alle alterazioni dopaminergiche, è anche vero che esiste l’opportunità di una metodica apparentemente più invasiva ma molto più fisiologica, la Stimolazione Cerebrale Profonda, che, attraverso l’immissione di sonde all’interno del cervello, stimola quelle zone ricche di neuromediatori responsabili della malattia. Senza questi stimoli, il paziente sarebbe depresso e ipomobile. Altri, al contrario, sviluppano comportamen-

ti opposti: ossessivo-compulsivi esagerati ed esagitati, con tendenza alla ludopatia e all’ipersessualità dovuti a una disregolazione del sistema dopaminergico. Dopo la fase depressiva, comincia il tremore unilaterale, accompagnato da rigidità e da rallentamento nel muoversi soprattutto nel cammino che diventa lento, con spostamento del baricentro in avanti e con il classico movimento delle mani nel “contare le monete”».

LA DIAGNOSI «Esistono oggi possibilità diagnostiche (come il metodo daTSCAN, attraverso l’utilizzo di raggi isotopi) in grado di dare conferma strumentale di un deficit dopaminergico, anche se, prima di procedere con una terapia, è sempre importante osservare il paziente in maniera olistica. Soprattutto durante la prima fase della malattia la quale, se positiva ai farmaci, costituirebbe il cosiddetto Honeymoon Period, la luna di miele dei farmaci e della malattia, cioè una condizione di salute sintomatologicamente buona per il paziente. Queste cure – conclude l’esperto – non sono definitive nel fermare la degenerazione delle patologie, le quali proseguono inesorabilmente nella propria evoluzione».

Amanda, è vero che il teatro è una buona palestra? «In scena il corpo è in movimento. Non muovi tutti i muscoli però un po’ di fatica la fai: forse è per quello che più o meno, incrociando le dita, sono ancora abbastanza in forma! Non sollevo pesi: solo buste della spesa e valigie…».

falogramma (EEG), ha svelato molti dei misteri che riguardano l’insonnia. Si è evidenziato, per esempio, che nei pazienti affetti da insonnia si perde il regolare alternarsi di cicli di sonno NREM e REM e che si vanno ad alterare i ritmi di secrezione degli ormoni.

ORMONI Questi fattori agiscono in maniera sinergica fino a portare alla cronicizzazione del disturbo. I due principali ormoni coinvolti sono la melatonina e il cortisolo. «La melatonina – prosegue il dottor Sterlicchio – è l’ormone che veicola a livello biochimico il sonno. In condizioni fisiologiche viene secreta dalla ghiandola pineale durante la notte e, in questo modo, promuove l’addormentamento e il corretto riposo notturno. Il cortisolo invece, l’ormone dello stress, si abbassa durante la notte e questo permette, in rapporto sinergico con l’azione della melatonina, il regolare svolgersi del sonno. Nei pazienti affetti da insonnia si è scoperto che, a causa dello stress della vita quotidiana, si riduce la secrezione notturna di melatonina mentre aumenta quella di cortisolo. Questo veicola a livello biochimico l’insorgenza della patologia. Come è stato ampiamente dimostrato lo stile di vita è un fattore fondamentale nella nascita dell’insonnia e per questo la terapia di prima linea non può essere inizialmente farmacologica ma deve partire da salutari modifiche allo stile di vita».

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incontri

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in scena

confidenze “in bagno” Lu compie 40 anni e le sue tre migliori amiche Titti, Maria Sole e Angela hanno deciso di organizzare una festa a sorpresa a casa del suo fidanzato. Ma a sorpresa arriva anche Carmen, la madre di Lu. In una notte di follia, ubriachezza, incomprensioni e scoperte “in bagno”, le quattro amiche si trovano ad affrontare la verità sulla loro amicizia. E proprio “In bagno” è il titolo dello spettacolo diretto da uno tra i giovani registi più interessanti e prolifici della scena spagnola: Gabriel Olivares. Sul palco con Amanda e Stefania Sandrelli ci sono Claudia Ferri, Giulia Fiume e Serena Iansiti.

Quali sono le tue buone abitudini? «Cammino tanto. È una cosa che mi fa stare bene. Quando nella vita posso evito l'au«Dopo uno spettacolo tomobile: vado anche a fare la non rinuncio mai spesa a piedi. a un buon bicchiere Per rilassarmi di vino, ma per fortuna scelgo il parsono anche una grande co: fa bene a corpo e menamante delle verdure» te. Io, poi, per “staccare” ho bisogno di silenzio: perciò mi piace camminare in posti belli e silenziosi. A tavola cerco di non esagerare ma non rinuncio, specie dopo lo spettacolo, a mangiare bene e a un buon bicchiere di vino. Sono molto godereccia: amo mangiare ma cerco di regolarmi nel quotidiano. Per fortuna mi piacciono le cose sane come le verdure». Un paio di anni fa hai deciso di raccontare la tua storia: hai subito un’operazione al seno. «Non amo parlare di cose personali ma ho trovato fosse giusto lanciare un messaggio: se le cose si prendono per tempo si

possono superare in modo non traumatico, è giusto che le donne lo sappiano. Il mio è stato un problema “semplice” da risolvere. Tutti abbiamo paura di sottoporci a esami o controlli: ma sono necessari. Fondamentali. La prevenzione può salvarci. In questi ultimi anni si è fatto molto per quanto riguarda le campagne di informazione e i numeri ci dicono che qualcosa nel nostro Paese sta cambiando soprattutto nel caso del carcinoma mammario: il tasso di guarigione è altissimo, ha superato il 90% tra coloro a cui stato diagnosticato in fase iniziale». Nel cast dello spettacolo “Il bagno” c’è Stefania Sandrelli. Com’è dividere il palco con la propria madre? «È un’esperienza che arricchisce tanto dal punto di vista emotivo e professionale. Il nostro lavoro è divertente perché azzera i rapporti e le dinamiche familiari, perché sul palco sei al servizio di una storia e di un personaggio. Quello che ti porti con te è la confidenza e il divertimento di sapere, di conoscersi. In scena non sono sua figlia: è stato più divertente interpretare un altro ruolo. “Il ba- sul palco gno” è una commedia «Recitare molto giocosa, molto insieme animata, molto spaa mia madre gnola».

mi arricchisce

E tu che mamma come attrice sei? e anche dal «Cerco di non essere troppo invadente. punto di vista Non assillo i miei figli: emotivo» non leggo, ad esempio, le loro chat. Sto attenta però all’uso che fanno di internet ma rispetto i loro spazi. E poi detesto l’invasione. Una delle poche regole che ho è: “Ciò che non vuoi che sia fatto a te, non farlo agli altri”».

dal 3 novembre al manzoni di milano Dal 3 novembre, Amanda Sandrelli sarà tra le protagoniste dello spettacolo “Il bagno” di Gabriele Olivares al Teatro Manzoni di Milano


6 sport & salute tuttosport

GIOVEDì 22 settembre 2016

ricerca

come l'alcol rovina la vita

dipendenza, assuefazione, perdita di controllo tutti i fattori che caratterizzano l'alcolismo alcolismo è una situazione caratterizzata da fattori specifici. Eccoli in sintesi:

DIPENDENZA E ASSUEFAZIONE

L’alcol è, a tutti gli effetti, una droga “legale” che crea, appunto, dipendenza e assuefazione nel soggetto portandolo a bere sempre di più per soddisfare o per arrivare a certi obiettivi come, ad esempio, l’ubriachezza. Il più delle volte, non si ha la percezione di aver superato la soglia da bevitore occasionale a bevitore assiduo.

TEMPO PERSO PER PROCURARE ALCOLICI Molto spesso questi soggetti trascorrono la maggior parte delle proprie giornate a reperire e assumere alcol e soprattutto a riprendersi da un precedente abuso alcolico.

EFFETTI SULLE RELAZIONI Il paziente alcolista tende ad avere più problemi in ambito lavorativo, in ambito familiare e in ambito sociale. Creando una sorta di circolo vizioso. Si è registrata tra gli alcolisti la più alta incidenza di separazioni, reati, incidenti automobilistici e assenteismo dal lavoro. Nonostante venga messo a conoscenza dei rischi dell’alcol dal punto di vista ASTINENZA fisico e psichico, il paziente non riesce in ogni caso a smetSe il paziente interrompe bruscamente l’assunzione di al- tere con la sola forza di volontà. colici, comincia a manifestare una serie di sintomi tra cui insonnia, irrequietezza, nausea e vomito, fino ad arrivare al Perdita di controllo Il paziente alcolista tende a porsi dei limiti di assunziodelirium tremens con tremori e allucinazioni. ne di alcolici che, puntualmente, vengono oltrepassati in VANI TENTATIVI DI SMETTERE DI BERE modo inconsapevole. Anche se dovesse mai rendersi conUn’altra delle caratteristiche di questi pazienti è che, nel to di stare eccedendo, la perdita di controllo del suo io gli corso della propria vita, provano più volte a smettere di impedirebbe di fare la cosa giusta. Un paziente che mantiebere, senza mai riuscirci. In questi casi, essendo la proba- ne per almeno 12 mesi tre di questi punti, viene definito albilità di recidiva altissima e la tentazione costantemente colista a tutti gli effetti. Sicuramente, i due temi più impordietro l’angolo, l’ideale sarebbe affidarsi in maniera defini- tanti sono quelli legati alla dipendenza e all’assuefazione e tiva alla competenza di strutture specializzate per combat- quello dell’astinenza, poiché definiscono in maniera clinitere la dipendenza. ca questo tipo di problema.

GIOVEDì 22 settembre 2016

George Best Un campione in eccesso

Mike Tyson Le debolezze del Re

«Ho speso molti soldi per alcol, donne e macchine veloci. Il resto l'ho sperperato». La prima parte della frase è tristemente vera: il pur lento declino di George Best, leggenda del Manchester United, è legato all’abuso di alcol.

James Hunt Un triste cavaliere

Il più cattivo di tutti, l’ex campione dei pesi massimi Mike Tyson, che ha superato tre mesi fa i 50 anni, nell’agosto del 2013 confessò in tv: «Sono sul punto di morire, perché sono un alcolista».

Allen Iverson Nella spirale dei debiti

James Hunt, rivale di Niki Lauda in pista, era noto per un comportamento particolarmente spavaldo sia in gara che fuori, tanto che gli valse la reputazione di cavaliere in alcol e sesso. È morto a meno di 46 anni.

decidere di chiedere aiuto è cominciare a guarire Per una persona dipendente, quali sono le problematiche di guarigione e del chiedere aiuto? Non è facile la strada verso la guarigione anche perché si ha a che fare sia con una dipendenza fisica, sia con una dipendenza psicologica. La dipendenza fisica viene superata più o meno in 7-10 giorni, tramite l’ausilio di sedativi e ansiolitici ed è una fase piuttosto delicata poiché, talvolta, subentrano i tipici sintomi dell’astinenza che, a volte, possono essere

anche mortali. È importante che il paziente venga seguito all’interno di cliniche specializzate e che abbia l’appoggio, il sostegno psicologico e l’affetto della famiglia nonché quello di centri d’ascolto del territorio come il NOA (Nucleo Operativo Alcologia) o terapie di gruppo con l’Anonima Alcolisti. Il paziente alcolista è un soggetto sempre a rischio di recidiva e va, quindi, aiutato tenendolo il più possibile lontano dalle tentazioni e facendo sentire intorno a sé il maggiore affetto possibile.

le date del salone

Un percorso in linea tra le città di Torino e Saint Vincent, immersi nello scenario delle maestose cime alpine. Lo spettacolo della natura è già un buon motivo per partecipare a un’impresa. L’appuntamento con la 100 km delle Alpi è fissato sabato 8 ottobre alle 10. Il percorso, ormai collaudato, misurato e approvato dalla FIDAL, prevede il passaggio attraverso 18 comuni delle regioni Piemonte e Valle d’Aosta: Torino, Leini, Feletto, Rivarolo, Agliè, Vidracco, Vistrorio, Alice, Lessolo, Baio Dora, Quassolo, Tavagnasco, Pont Saint Martin, Donnas, Arnad, Verres, Montjovet, Saint-Vincent. Una caratteristica, particolarmente apprezzata dalle centinaia di concorrenti che in questi anni hanno scelto l’ultramaratona per vivere 100 km di emozioni, è data dal fatto che la corsa non si limita a transitare sul territorio dei singoli comuni, ma li attraversa tutti, uno per uno, nel loro centro storico, garantendo così agli atleti, oltre alla possibilità di scoprire veri tesori d’arte, anche il sostegno degli abitanti diventati ormai grandi tifosi sulle strade della corsa.

la storia La gara venne inaugurata nel 1963. A quella originale scommessa gli iscritti, veri pionieri delle ultradistanze, furono solo 12. Leggenda narra che i primi due di loro tagliarono il traguardo ab-

NUMERI da primato La gara attira ogni anno oltre 1.500 concorrenti ma si sono toccate in passato punte di oltre 2.000 iscritti

bracciati dopo 18h e 30’. Negli anni successivi, in un crescendo di partecipazione, la gara fu disputata ininterrottamente fino al 1987, edizione che vide la vittoria di Boris Bakmaz. So100 KM delle alpi spesa dal 1988 Sabato 8 ottobre al 1995, fu oggetto di un rel'appuntamento vival 18 maggio con una gara 1996 con la parsuggestiva tenza invertita anche dal punto e l’arrivo a Feletto. Da ricordi vista storico dare anche la 26esima edizione, che nel settembre 1997 vide arrivare al traguardo 70 atleti. Fu quella l’ultima 100 km su strada che si corse in Piemonte fino al 2009, quando i

fondatori del Giro d’Italia Run decisero di riportare l’ultradistanza sul territorio che l’aveva vista nascere. Gli oltre cinquant’anni di storia dell’ultramaratona in Piemonte hanno creato diverse “leggende” come ad esempio Attilio Liberini e Boris Bakmaz, plurivincitori della Torino-Saint Vincent.

il seguito Ogni anno la manifestazione richiama alla partenza di Torino oltre 1.500 concorrenti ma si sono toccate in passato punte oltre ai 2.000 iscritti. Si tratta dunque di un sistema consolidato che si è affermato nel tempo come un modello di successo, tanto da essere inserito, dagli organismi internazionali, fra le prove valide per l’assegnazione del titolo mondiale.

FERRARI 458 special A La meraviglia del Cavallino prodotta in serie limitata speciale per celebrare il successo della 458, adesso in versione aperta

Le porte della vetrina francese si apriranno dal primo al 16 ottobre al Parc des Expositions

Difficoltà finanziarie, alcol e gioco d’azzardo hanno compromesso gli ultimi anni di carriera di Allen Iverson, ex MVP della NBA nei Philadelphia 76ers. Un talento che ha dovuto fare i conti con la dipendenza.

PORSCHE PANAMERA Panamera 4 E-Hybrid è la versione a quattro ruote motrici e motore ibrido della bestseller del marchio tedesco

la ville lumière e il futuro dell'auto

a ottobre si alza il sipario sul salone dell'automobile di parigi due certezze: il dominio della tecnologia e il fascino del passato

IN VETRINA Il Salone dell'Automobile di Parigi riunirà anche quest’anno marchi e veicoli di tutto il mondo, dai più celebri agli outsider. City car, vetture di alta gamma, sportive, veicoli elettrici: l’evento, che proporrà tutto il lusso dell’automotive, vedrà in campo tutti i protagonisti del settore automobilistico mondiale, compresi produttori, OEM, esperti di energie alternative, esperti di elettronica integrata e molte società di servizi. Il leit motiv, come sempre, è unire i veicoli di ultima generazione con un occhio di riguardo verso la grande tradizione automobilistica. E così, sarà riservata ai visitatori una meravigliosa mostra che ripercorrerà le tappe storiche del Salone. Tante le novità di prodotto in questa edizione 2016, dalle supercar, con Ferrari 458 Speciale A e Lamborghini Aste-

Cento chilometri di corsa tra Torino e Saint-Vincent

in evidenza

quando succede agli sportivi

u il sipario sul Salone dell'Automobile di Parigi, l’evento internazionale che - ogni due anni nel mese di ottobre – ridisegna tendenze e confini dell’automotive continentale. Dopo la “naturale” pausa dello scorso anno, ecco che le porte della vetrina francese si apriranno dal primo al 16 ottobre. I numeri del Salone sono come sempre da capogiro: per l’edizione di quest’anno le previsioni parlano infatti di più di un milione di visitatori e di migliaia di giornalisti accreditati, provenienti da un centinaio di Paesi. L’appuntamento (per ne chi avesse voglia e possibilità) è al Parc des Expositions, a Porte de Versailles. Il conto alla rovescia è già iniziato.

IN PERICOLO I temi più importanti sono dipendenza e astinenza, poiché definiscono in maniera clinica una condizione di alcolismo

7 sport & salute tuttosport

I PROSSIMI APPUNTAMENTI Auto Moto d’Epoca Padova 20-23 ottobre 2016 Padova

Los Angeles Auto Show 15 novembre - 27 novembre 2016 Los Angeles, USA

Bologna Motor Show 2 dicembre - 11 dicembre 2016 Bologna

North American International Auto Show January 8 gennaio - 22 gennaio 2017 Detroit, USA

Salone Internazionale dell'Auto di Ginevra 9 marzo - 19 marzo 2017 Ginevra, Svizzera

FIAT 500X La nuova Fiat 500X è un crossover italiano derivata dalla Jeep Renegade: un urban suv dal successo garantito

SKODA KODIAQ

rion, fino alle proposte più “abbordabili”, con l'attesissima Fiat 500X, crossover del gruppo FCA sul quale sono già riposte le attenzioni degli automobilisti di mezza Europa. Ma le novità non finiranno qui. Anche Porsche sarà presente alla kermesse francese, con le tutte le novità targate Panamera. Si inizierà con la Porsche Panamera 4 E-Hybrid, versione a 4 ruote motrici e motore ibrido, auto che in Italia è già ordinabile. Anche il brand ceco Skoda, appartenente al Gruppo Volkswagen, sarà presente con il Suv Kodiaq, dotato di avveniristico cambio automatico a doppia frizione.

Robusta e spaziosa con un occhio al prezzo e ai consumi: il marchio ceco di casa Volkswagen si lancia nella battaglia dei Suv

HIGHLIGHT A Parigi farà ufficialmente il suo debutto anche la nuova Volvo V90 Cross Country, station wagon a trazione integrale che promette di rivoluzionare gli standard del suo segmento. Anche Honda non è voluta mancare al Salone: dopo essersi fatta apprezzare a Ginevra in versione "Prototype", la nuova Honda Civic 2017 sbarcherà infatti in veste ufficiale in Francia, con una carrozzeria berlina davvero accattivante. Tra i padroni di casa spicca Citroën che punterà gran parte delle proprie fiches al Salone sulla nuova C3 che, mostrata a giugno, arriverà in Francia per un debutto con i fiocchi e in anteprima mondiale. Non c’è che dire: saranno quindici giorni di emozioni a quattro ruote.

anteprime Porsche, Ferrari Lamborghini: le supercar incanteranno Ma le “piccole” vogliono stupire

Citroën C3 Si gioca in casa con la voglia di sorprendere: la nuova C3 dà un taglio al passato e presenta un design inedito

Robotica, l'errore di Atlas stupisce ogni scienziato

In bicicletta anche il sellino diventa artistico

Si chiama Atlas ed è un robot umanoide che è riuscito “per caso” a restare in equilibrio su una gamba per un tempo record, in bilico su uno spessore di appena 2 centimetri. Il video postato su YouTube dalla Boston Dynamic, la società che ha sviluppato anche il cane robot BigDog, mostra il robot mantenere l'equilibrio muovendo tronco e braccia per diversi secondi prima di cadere. Come esperimenti spiegano gli stessi ricercaL'umanoide della Boston tori a commento del video, il primato di Atlas, il robot Dynamic è rimasto umanoide alto circa 1 mein equilibrio tro e 80 per 150 chilogramsu una sola gamba mi e sviluppato in collaboper diversi secondi razione per l'agenzia americana Darpa, è arrivato per semplice fortuna, «normalmente non riesce a mantenere l'equilibrio così a lungo», hanno scritto su YouTube.

Voglia di personalizzare, design creativo, artigianalità made in Italy: questi tre ingredienti hanno dato vita alle 33 selle di Darriere Italia che caratterizzano la nuova collezione di lusso firmata dalla giovane azienda veneta. Le forme sono ispirate al classico modello delle bicicletta anni Settanta, mentre i materiali dei rivestimenti sono tutti contemporanei. Il risultato è l’originalità, contraddistinta sempre dal gusto made in Italy e da tecniche artigianali che abbracciano alcune firme di rilievo del panorama fashion. Le stampe dei rivestimenti portano il segno riconoscibile di Etro e Hermès, passando per Rubelli, Dedar, Kvadrat, Apib by Russo di Casandrino, Rubelli.

Riuscire a mantenere l'equilibrio su terreni accidentati è una delle maggiori sfide per gli sviluppatori di robot bipedi e il successo di Atlas segna un passo in avanti per il loro arrivo nel “mondo reale”. «La vera domanda è se gli

sviluppatori riusciranno a ripetere quello che hanno fatto», ha commentato Silvestro Micera, dell'Istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant'Anna. «Ovviamente - ha aggiunto - è più facile mantenere l'equilibrio di un robot quadrupede, fare un umanoide comporta un aggravio di complicazioni. Il problema è che camminando su due gambe siamo di fatto un pendolo inverso che tende costantemente a cadere».

Si può scegliere tra versioni in ecopelle con motivi decorativi tratti dal mondo

originali Le selle del marchio Derriere Italia offrono molte possibilità di personalizzazione

dell’arte (tra cui quelli che richiamano le opere di Mondrian) oppure optare per la variante in tessuto, fino ad arrivare ad alcune proposte più particolari con finitura metallizzata e brillante. Si può scegliere di abbinarle all’abbigliamento, agli accessori o semplicemente al proprio stato d’animo per personalizzare la bicicletta in modo esclusivo. Le selle Derriere Italia si possono trovare presso Tokyo Bike (Milano), Il Biciclettaio Matto (Desenzano), La Bottega dell’Eroica (Gaiole in Chianti), el Bike (Vicenza), Pavé (Viareggio) e Mastrofisso (Arezzo). darriere italia

Ecopelle, colorate, con rivestimenti vintage: un tocco di creatività alle due ruote



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