UNICUSANO FOCUS Università degli Studi Niccolò Cusano - Telematica Roma
ALLEGATO AL NUMERO ODIERNO DEL
I.P. A CURA DELL’UNIVERSITà NICCOLò CUSANO e di SpoRTNETWORK martedì 14 giugno 2016 www.corrieredellosport.it
Settimanale di Scienza, Industria e Sport a cura della Cusano
Migranti Medici in campo per l’inclusione
Start Up Disabilità La Cusano sostiene Quando il design le idee innovative diventa solidale
> A PAGINA III
> A PAGINA V
il punto
FEDERiCO
Le Olimpiadi 2024 a Roma: opportunità o minaccia?
BALZARETTI
formato europeo
> Calcio, spettacolo, famiglia e futuro l’ex azzurro racconta le proprie passioni: «Anche in televisione non indosso maschere» > A PAGINA II
LA VIGNETTA
special olympics
Nuoto, sci e autonomia una favola sportiva > A PAGINA IV Prodotto da “L’ Arte nel Cuore”, Disegni di Vincenzo Lomanto, Testi di Andrea Giovalè
> A PAGINA VI
I
l tema dell’organizzazione delle Olimpiadi a Roma nel 2024 è al centro dell’attenzione per la delicatezza delle scelta. è stato costituito un Comitato promotore per studiarne la fattibilità ma è doveroso ricordare che, nell’ipotesi della nostra candidatura, Parigi, Los Angeles e Budapest – e soprattutto i primi due – costituiscono concorrenti duri da sconfiggere. Molti sottolineano che le emergenze a Roma sono rilevanti ma ciò non deve costituire un ostacolo all’eventuale decisione positiva. I Giochi rappresentano un evento – non solo sportivo – che ha significative ripercussioni sull’economia del territorio in cui si svolge. È vero che la capitale si trova in una situazione di notevole difficoltà, ma ospitare le Olimpiadi può costituire un trampolino di lancio per lo sviluppo economico dell’area, soprattutto in considerazione dell’impatto occupazionale che queste ultime potrebbero originare. A tale proposito, si richiama l’attenzione sullo studio del Ceis dell’Università di Tor Vergata, secondo il quale a Roma si genererebbero 40 mila posti di lavoro e benefici per circa tre miliardi di euro: ciò è da dimostrare e verificare ma è comunque una previsione incoraggiante. Un sondaggio recentemente effettuato da SWG su un campione di 1.500 cittadini, inoltre, ha avuto un risultato positivo, nel senso che il 56% dei romani ha espresso parere favorevole, il 21% ha mostrato una tiepida propensione favorevole e soltanto il 23% è decisamente contrario. Tra le categorie maggiormente convinte, per motivazioni differenti ma convergenti, al primo posto gli studenti (76%), poi i giovani (66%), gli operai (65%) e i commercianti (59%). Esiste però un ampio fronte di aperta contrarietà per le note problematiche che Roma deve affrontare quotidianamente in relazione a sanità, istruzione, trasporti pubblici, infrastrutture, ecc. Chi ha ragione? Come in ogni situazione, qualunque scelta non può essere vincente al 100%: certo una decisione va presa tempestivamente, visti i tempi relativamente brevi, soprattutto se si propenderà per la candidatura. L’argomento è oggetto di controversia a livello politico – con una netta contrapposizione tra i due candidati alla carica di sindaco Giachetti (favorevole) e Raggi (contraria) – e potrebbe risultare determinante l’esito del ballottaggio del 19 giugno; in ogni caso, già molte dichiarazioni rese da soggetti direttamente coinvolti – tra cui il presidente del Coni, Giovanni Malagò, e il presidente del Comitato promotore, Luca Cordero di Montezemolo – evidenziano l’impossibilità di candidarsi nell’ipotesi di un sindaco contrario. Critiche e polemiche nascono dal fatto che all’evento a cinque cerchi si lega il sostenimento di ingenti costi, a cui spesso non corrisponde un ammontare di ricavi sufficiente a coprirli. L’esperienza maturata a livello internazionale dimostra che, a causa della rilevanza dei costi da sostenere, è molto difficile avere dei benefici significativi nel breve termine, ma sicuramente i vantaggi in termini economici arrivano, anche se sono diluiti in tempi medio-lunghi. L’eventuale organizzazione delle Olimpiadi a Roma gioverà soprattutto al recupero dell’immagine e della reputazione del nostro paese, fondamentali per renderlo più competitivo, attrarre investitori stranieri e rafforzare il settore del turismo, vitale per Roma e l’Italia. Si tratta di un’occasione importante per dimostrare al mondo intero che l’Italia, a 56 anni dalle ormai lontane Olimpiadi di Roma del 1960, è in grado di primeggiare in termini organizzativi e di tornare al rango che le compete nel novero dei paesi di riferimento nello scacchiere internazionale. Non è da sottovalutare, inoltre, l’entusiasmo che potrebbero generare sulla popolazione, come già è avvenuto per le Olimpiadi invernali di Torino e per l’Expo: in un periodo di così debole ripresa economica, la prospettiva di un evento del genere potrebbe essere estremamente importante per restituire fiducia ai cittadini. Credo che sia doveroso fronteggiare le emergenze ma che, nel contempo, si possa agire guardando al futuro, rendendole compatibili con l’organizzazione dei giochi e il conseguente sviluppo di progetti e opere destinati ad apportare benefici anche dopo la conclusione delle Olimpiadi. In fondo, stiamo parlando di un evento che si terrà nel 2024 – tra 8 anni – e c’è tutto il tempo per procedere in ambedue le direzioni. La soluzione ottimale, quindi, è da ricercarsi in un graduale ma deciso superamento delle attuali problematiche e nella contemporanea organizzazione dell’evento, ammesso che si vada avanti con la candidatura e si riesca a prevalere sugli agguerriti concorrenti. Fabio Fortuna, Magnifico Rettore Università degli Studi Niccolò Cusano