UNICUSANO FOCUS Università degli Studi Niccolò Cusano - Telematica Roma
ALLEGATO AL NUMERO ODIERNO DEL
I.P. A CURA DELL’UNIVERSITà NICCOLò CUSANO e di SpoRTNETWORK martedì 28 giugno 2016 www.corrieredellosport.it
Settimanale di Scienza, Industria e Sport a cura della Cusano
UniCusano Referendum Fondamentalismo Come si cambia islamico: che cos’è? la Costituzione > A PAGINA IV
Special Olympics Da dipendenti a volontari l’azienda diventa etica > A PAGINA V
> A PAGINA VI
il punto
SPECIALE BREXIT
Un voto storico: origini e implicazioni
goodbye
I
l 23 giugno, data fatidica che ha sancito la volontà del popolo inglese di uscire dall’Unione Europea (51,9% contro 48,1%), verrà ricordato nella storia come un momento senza precedenti e di notevole rilevanza per l’evoluzione del processo d’integrazione europea. Alle ore 9.10 del giorno successivo, in un’intervista rilasciata a caldo nella trasmissione “Ecg Regione” di Radio Cusano Campus, avevo detto che non sarebbe stata la fine del mondo e, nonostante la terribile giornata, ho riaffermato il medesimo concetto nel pomeriggio in un’intervista successiva all’Agenzia Dire, dicendo che era stata una brutta giornata ma non la fine del mondo. Oggi ne sono ancora fermamente convinto, pur essendo consapevole delle difficoltà che si dovranno superare. Certo, ce la saremmo risparmiata e il Leave ha colto di sorpresa tutti, compresi i mercati finanziari che, nei giorni immediatamente precedenti, avevano decisamente mostrato di credere a un ormai quasi scontato Remain. Il panico si è scatenato per effetto dell’uscita e, soprattutto, per il fatto che nelle ultime ore si era affermata l’ipotesi del Remain; nel breve termine, probabilmente assisteremo a forti turbolenze e instabilità ma poi si ricomincerà a guardare ai dati macroeconomici che, seppure inferiori alle attese, a livello globale non sono tali da giustificare un impatto così negativo, come quello che venerdì scorso e anche ieri, in misura minore, si è manifestato. In generale, comunque, nessuno è in grado di fare delle previsioni precise, perché si tratta di uno scenario unico nel suo genere, che non si è mai verificato prima: per questo non possiamo sapere cosa succederà. Tra i motivi del no alla permanenza, un ruolo fondamentale è stato svolto dal malcontento che si è generato soprattutto nei ceti mediobassi e nelle zone più periferiche della Gran Bretagna, cioè di quelle che, più di altre, devono quotidianamente fare i conti con le delicate questioni dell’immigrazione, dell’occupazione e della sicurezza. Coloro che hanno optato per il Leave - in prevalenza i più anziani, visto che il 75% dei giovani ha votato il Remain - non hanno valutato, però – forse perché non hanno gli strumenti per comprendere le conseguenze politiche ed economiche della loro decisione - che in questo modo hanno danneggiato loro stessi, rappresentando le fasce di popolazione più esposte ai problemi che avrà il loro paese. Fabio Fortuna Magnifico Rettore Università Niccolò Cusano
europa > I docenti dell’Università Niccolò Cusano analizzano esiti, scenari e risvolti della vittoria del “Leave”
> A PAGINA III
LA VIGNETTA
il personaggio
Katia Serra: «Sport e ricerca la ricchezza del calcio» > A PAGINA II Prodotto da “L’ Arte nel Cuore”, Testi di Andrea Giovalè, Disegni di Vincenzo Lomanto. www.fourenergyheroes.it
SEGUE A PAGINA III