Unicusano focus 10 gennaio 2017

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UNICUSANO FOCUS Università degli Studi Niccolò Cusano - Telematica Roma

ALLEGATO AL NUMERO ODIERNO DEL

I.P. A CURA DELL’UNIVERSITà NICCOLò CUSANO e di SpoRTNETWORK martedì 10 gennaio 2017 www.corrieredellosport.it

Settimanale di Scienza, Industria e Sport a cura della Cusano

Economia La vicenda Mps e la mano statale

Fumetti Special Olympics “Il porto proibito” L’indipendenza nata è tutto da scoprire dall’esercizio fisico > A PAGINA III

> A PAGINA IV

> A pagina V

il punto

lisa marzoli

Deflazione, dintorni e prospettive

L’

buone notizie dalla tv

inflazione, spauracchio di qualche decennio fa, consiste, com’è noto, nell’aumento generalizzato del livello dei prezzi. Negli anni ‘50 e ‘60 i tassi erano piuttosto bassi, addirittura negativo (deflazione) del -0,4% quello del 1959, nel 1963 era pari al 7,5% per poi ridiscendere fino al 5% nel 1970, salire repentinamente al 19,1% nel 1974, diminuire fino al 1978 e raggiungere il massimo storico del 21,20% nel 1980. È evidente che un livello così elevato (inflazione galoppante) genera notevoli problematiche al Paese interessato e spinge a svalutare la moneta; al contrario, quella strisciante, cioè molto moderata ha effetti benefici e contribuisce a creare condizioni adeguate per crescita, sviluppo e occupazione. Dal 1980 poi l’inflazione ha iniziato una rapida discesa che l’ha portata al 5% nel 1987 e da quel momento, attraverso un’alternanza caratterizzata dalla preponderanza della riduzione, si è giunti al tasso negativo del - 0.1% del 2016 annunciato dall’ISTAT mercoledì 3 gennaio; dal 1959 non si era più verificata un’ipotesi del genere. Lo scorso anno, quindi, si è chiuso in deflazione. Cosa si intende con tale termine? La deflazione o inflazione negativa è caratterizzata dalla diminuzione generalizzata del livello dei prezzi. A prima vista ciò potrebbe apparire positivo perché consente di acquistare beni e servizi a prezzi sempre minori. In realtà, così non è nel caso in cui la stragrande maggioranza dei prezzi tendono a scendere, generando incertezza nel futuro e crisi nel sistema economico in cui la deflazione si insinua come un male oscuro. In una situazione del genere, caratterizzata da una flessione della domanda, le imprese produttrici di beni e servizi sono costrette a collocare i propri prodotti a prezzi sempre minori pur di sopravvivere, insorgono problematiche occupazionali, i lavoratori sono costretti ad accettare condizioni retributive sempre più modeste, il potere d’acquisto si ridimensiona. I possibili acquirenti di beni e servizi attendono prezzi sempre più favorevoli, contribuendo ulteriormente alla riduzione della domanda e alle conseguenti difficoltà dei produttori. Fabio Fortuna Magnifico Rettore Università Niccolò Cusano

Con Maurizio Costanzo la giornalista conduce “S’è fatta notte”: «Abbiamo puntato su un messaggio di speranza» > A PAGINA II

SEGUE A PAGINA III

LA VIGNETTA

master e corsi

Ora la Carta Docenti si può usare alla Cusano > A PAGINA VI Prodotto da “L’ Arte nel Cuore”, Testi di Andrea Giovalè, Disegni di Vincenzo Lomanto. www.fourenergyheroes.it


II UNICUSANO FOCUS CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

martedì 10 gennaio 2017

cultura e ricerca

su rai1

la carriera

Ogni sabato in onda dalle 23.40

Dalla laurea con la lode al TGR Lazio

Torna il sabato alle 23.40 su Rai1 “S’è fatta notte”, programma condotto da Lisa Marzoli e Maurizio Costanzo. Ogni settimana un argomento raccontato attraverso le esperienze di volti noti e persone comuni.

Nata a Ortona, Lisa Marzoli si è laureata con 110 e lode nel 2004 in Scienze della comunicazione con una tesi sulla tv digitale. Dal 2010 ha condotto l’edizione principale del TGR Lazio, per poi passare al Tg2.

LISA MARZOLI QUANTO CONTANO GLI ESEMPI POSITIVI La giornalista conduttrice di “S’è fatta notte”: «Voglio raccontare belle storie e lanciare messaggi di speranza» Lisa Marzoli è uno dei volti più amati del piccolo schermo. Abruzzese, classe ’79, giornalista professionista dal 2005, ha alle spalle numerose esperienze: dalle reti locali alla Rai passando per la carta stampata e la radio. È stata inviata, autrice, presentatrice e si è occupata di politica, tematiche sociali e culturali, cinema, arte e attualità. Oggi - dopo il successo riscosso a settembre («un milione di te-

ordinarie. Buoni esempi per tutti noi. Sarebbe stato più facile cavalcare la spettacolarizzazione del loro dolore ma noi, al contrario, abbiamo scelto la strada più difficile, quella del riscatto e della speranza. Il milione di telespettatori in seconda serata ci ha fatto capire che la gente aveva bisogno proprio di questo. Non smetterò mai di ringraziare il pubblico per i nostri straordinari ascolti».

«Lavorare accanto a un big come Costanzo mi ha restituito la fiducia in me stessa» lespettatori!») - è tornata su Rai1, il sabato in seconda serata, con il programma “S’è fatta notte” che conduce insieme a Maurizio Costanzo, «il padre del talk show». Positiva, ottimista, salutista e «un po’ all’antica», porta avanti con entusiasmo la passione che ha fin da bambina: «Raccontare storie belle». Conduci “S’è fatta notte” insieme a Maurizio Costanzo: cosa si prova a lavorare al fianco di un big? «All’inizio potete immaginare quanto fossi in soggezio-

Lisa Marzoli, protagonista della seconda serata del sabato su Rai1

ne, ma il pensiero che proprio lui, il padre del talk show in Italia, mi avesse scelto e voluto come conduttrice del suo format mi ha fatto recuperare presto fiducia in me stessa. Faccio questo mestiere da 15 anni e ho pensato: finalmente tutta la prepara-

zione di una vita potrà uscire fuori». I critici hanno parlato di “S’è fatta notte” come uno dei programmi migliori del 2016. Qual è il segreto per fare una tv di qualità? «I critici hanno parlato di noi

come di una buona tv, che dà uno schiaffo a quella del dolore. Sono felice che abbiano colto l’onestà di base dei nostri intenti: raccontare storie anche difficili ma con esito positivo, esempi di persone comuni che hanno compiuto con forza imprese stra-

Il programma andrà in onda fino a marzo: cosa doppiamo aspettarci? «La formula del nostro talk è mettere insieme personaggi famosi e sconosciuti uniti da storie simili, perché la vita non fa sconti a nessuno e certe esperienze sono democratiche. Prossimamente racconteremo l’incredibile vita di Platinette ma anche di Ottavio: un uomo di famiglia che ha deciso di cambiare sesso. Poi la seconda vita di Marisa Laurito come pittrice, ma anche di una donna che si è laureata a 80 anni e tante altre storie bellissime». Come nasce la passione per il giornalismo e che consigli dai a un giovane che magari sta studiando per diventare giornalista? «A sei anni andai da mia madre dicendole che volevo fare

«In Italia ci sono tante persone di valore: il futuro del Paese parte da loro» la bibliotecaria o la giornalista. Per me le due cose coincidevano, perché significava imparare tante cose e raccontarle. Non ho mai cambiato idea, continuo a essere una lettrice onnivora e da quando ho 19 anni ho sempre fatto questo mestiere, partendo dai giornali fino alla radio e alla tv. Un con-

siglio? Non farsi scoraggiare mai. Arriva un punto nel quale se hai talento gli altri non potranno più ostacolarti. Ma è un mondo molto competitivo, non lo nego». Buoni propositi per l’anno appena iniziato? «Il mio per il 2017 è trovare quante più storie belle e

chirurgia

L’eccellenza italiana che salva la vita dei bambini pretermine Appena 720 grammi. Questo il peso del primo neonato operato nel 2017 all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. Il piccolo è venuto alla luce il giorno di Santo Stefano dopo appena 28 settimane di gestazione, con l’intestino perforato. Trasferito dall’Umbria a Roma il primo giorno del nuovo anno, è stato sottoposto a un’operazione d’urgenza da parte dell’équipe di chirurghi del Dipartimento di Neonatologia dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, diretto dal professor Pietro Bagolan, intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus, nel corso del programma “Genetica Oggi”. Professor Bagolan, come sta il bambino? «L’intervento è andato bene

premessa per una peritonite che in questi bambini così piccoli è una complicanza gravissima che va gestita nel più breve tempo possibile».

e il bambino progressivamente è migliorato. Abbiamo motivi per essere ottimisti».

Perché questa operazione? «Aveva una perforazione intestinale, questa era una

Un bambino nato pretermine. Quanto è difficile operare un paziente così piccolo? «È complesso per chi non è abituato a farlo. Noi, inevitabilmente, in un ospedale come il nostro siamo attrezzati tecnologicamente a fare proprio questo. Consideri che, purtroppo, la prematurità è in aumento, rappresentando il 7,2% dei nuovi nati. Questo porta alla nostra attenzione bambini con molte complicanze a livello chirurgico». Quali sono i motivi di questo aumento?

«Le cause sono molteplici e vanno dall’aumento dell’età media delle donne al primo parto (attualmente 35 anni) all’abuso di fumo, dall’esistenza anche di gravidanze medicalmente indotte alle gravidanze plurime, che sono più a rischio di circa dieci volte rispetto alle quelle singole. Tutti questi sono elementi che favoriscono, in tutto il mondo, il rischio di prematurità».

Quanto le nuove tecnologie hanno trasformato questo settore? «Direi in maniera sostanziale. Fino a venti anni fa, questi bambini erano considerati persi. Oggi è quasi l’opposto, le aspettative dei genitori e di noi medici sono molto elevate, soprattutto se non entrano in gioco complicanze di altra natura, come quelle neurologiche. Il bambino può crescere e diventare un

genetica oggi, in onda su radio cusano campus La trasmissione “Genetica Oggi”, condotta da Andrea Lupoli, va in onda dal lunedì al venerdì su Radio Cusano Campus (89.1 in Fm a Roma e nel Lazio, in streaming su www.radiocusanocampus.it) dalle ore 12 alle 13.

bambino sano e un adulto sano. Il percorso è lungo e accidentato ma le possibilità di arrivare ad una condizione simile a quella di tutti gli altri è oggi elevata. Non significa il 100% ma abbiamo ottime possibilità. Ricordo, infine, i trattamenti in utero che permettono di trattare medicalmente e chirurgicamente il feto, in casi molto selezionati, per condizioni particolari di malformazioni varie. Noi stessi siamo fra quelli che praticano tali tecniche. Una tecnologia che ci permette di essere minimamente invasivi anche dentro l’utero di una mamma: riusciamo a entrare nella bocca e nella trachea di un feto e fare piccole manovre che cambiano sostanzialmente l’esito alla nascita». © Copyright Università Niccolò Cusano

buoni esempi in Italia da raccontare in tv. La speranza è il motore della vita ed essere ottimisti è un duro lavoro quotidiano che dobbiamo fare su noi stessi. L’Italia è piena di persone di valore: dobbiamo ripartire da loro per il futuro del nostro Paese». © Copyright Università Niccolò Cusano

Per segnalazioni, commenti, informazioni, domande alla redazione dei contenuti del settimanale Unicusano Focus – Sport & Ricerca, potete scrivere all’indirizzo: gianluca.fabi@ unicusano.it


martedì 10 gennaio 2017

Unicusano FOCUS III CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

cultura

oltre l’inflazione dal pil ai consumi

La leggera ripresa dei prezzi non sarà sufficiente senza crescita, sviluppo e lavoro. L’analisi del Rettore Fortuna SEGUE DA PAGINA I

La stabilità dei prezzi è compromessa dai focolai deflattivi che riguardano alcune categorie di beni e servizi e, affinché si realizzi, è necessario che questi ultimi siano disinnescati e che l’inflazione si porti a un livello fisiologico e ottimale per la crescita; la maggior parte delle banche centrali - prima tra tutte la BCE - lo colloca intorno al 2%. La domanda che ci si può porre al riguardo è del tipo: non sarebbe ancora migliore un’inflazione pari a zero? La risposta è negati-

ad attendere prezzi migliori che puntualmente, almeno per alcuni beni e servizi, arrivano. L’inflazione di fondo, calcolata al netto dei prodotti alimentari freschi e dei prodotti energetici, esprime un incremento nell’ordine dello 0,5%, inferiore allo 0,7% del 2015; molto forte la deflazione nel settore delle comunicazioni (-3,1%).

Per superare le difficoltà sarà fondamentale l’incremento del potere d’acquisto va perché un aumento limitato dei prezzi è giustificato dai miglioramenti qualitativi dei beni; ad esempio, quelli caratterizzati da un’elevata tecnologia e da una rilevante obsolescenza - come pc e tv presentano innovazioni continue e rapide che giustificano l’aumento dei prezzi mitigato dai minori costi delle imprese produttrici, dovuti principalmente all’incremento delle vendite e alla realizzazione di connesse e significative economie di scala. L’Italia, come ricordato in precedenza, ha chiuso il 2016 con una deflazione pari al -0,1%, mentre nell’Area euro l’anno si chiude con

Una buona notizia è venuta invece dai positivi dati preliminari - quelli completi il 18 gennaio - relativi al mese di dicembre che non ci hanno consentito di portare in territorio positivo il 2016 ma costituiscono un motivo d’incoraggiamento per il futuro. In Italia, si è concretizzato un aumento dell’inflazione pari allo 0,5% su base annua; nell’Eurozona si è avuto un incremento dell’1,1% (1,7% in Germania), come non accadeva dal 2013. Analizzando in maggior dettaglio, ci si accorge che l’incremento è riconducibile all’aumento del prezzo del petrolio susseguente all’accordo del 30 novembre 2016 - operativo dal 1 gennaio 2017 - tra i tredici Paesi OPEC esteso an-

un incremento dell’inflazione intorno allo 0,5%; ne consegue che da noi la situazione è più preoccupante e non sono stati sufficienti i continui interventi della BCE per scongiurare la deflazione. La stampa ha dato grande clamore alla notizia che però non ha grandi elementi di sorpresa; vista la situazione che si era delineata negli ultimi mesi era molto prevedibile che il dato sintetico potesse essere negativo. È evidente che il -0,1% non dà informazioni sulla situazione dei singoli settori, ma mette in luce la generale e profonda debolezza delle capacità di spesa delle famiglie costrette

che ad altri undici importanti produttori, tendere a ridurre l’offerta del greggio attraverso tagli alla produzione e, conseguentemente, destinato a favorire l’aumento del prezzo. Certamente, una crescita dell’inflazione imputabile principalmente all’incremento del prezzo del petrolio e dei prodotti energetici non è soddisfacente; i consumatori poi non la vedono affatto di buon occhio! L’inizio d’anno nel nostro Paese è stato caratterizzato da aumenti dei costi relativi a gas, energia elettrica, percorsi autostradali, ecc. Come spesso avviene, il sacrificio maggiore è richiesto alla collettività che deve sopportare tali oneri nella speranza che ciò possa contribuire in modo significativo al miglioramento dello stato di salute del nostro sistema economico. In realtà, la ripresa dell’inflazione deve essere accompagnata, affinché possa incidere positivamente, da crescita, sviluppo e occupazione e non da semplici ma significativi aumenti dei prezzi a cui non corrisponda l’invarianza del potere d’acquisto.

Siamo di fronte alle solite problematiche di PIL, occupazione e dintorni che possono essere superate soltanto con un’adeguata politica d’investimenti pubblici e privati. La nota mensile dell’ISTAT pubblicata il 30 dicembre 2016 - che configura, attraverso analisi prospettiche rivolte al 2017, interessanti sviluppi in tal senso - unita ai dati incoraggianti su pressione fiscale e potere d’acquisto resi noti il 5 gennaio, ci fa sperare che, una volta tanto, le aspettative non entusiasmanti per il 2017 possano essere inferiori a quanto riusciremo a fare. E allora noi, indomabili ottimisti, guardiamo al futuro con fiducia e, soprattutto, auspichiamo che Brexit, vittoria di Trump, esito del referendum, elezioni in Europa e altri eventi europei e internazionali, possano alimentare positivamente la via della ripresa globale e la crescita di competitività del nostro Paese! Fabio Fortuna, Magnifico Rettore Università degli Studi Niccolò Cusano

il caso

Perché il Governo è intervenuto nella vicenda Mps Il nostro lettore si sentirà bombardato da notizie e interpretazioni sul tema del settore bancario spesso senza comprendere i termini della situazione. Racconti di economia, la trasmissione di economia ideata da Gianluca Fabi, Livia Ventimiglia e il sottoscritto, in onda il giovedì alle 16 su Radio Cusano Campus, si è occupata del tema cercando, come è nella sua “mission”, di porre il radioascoltatore nelle condizioni di farsi un’opinione personale. Innanzitutto dobbiamo ricordare come il sistema finanziario e il sistema bancario, che ne è una parte significativa, siano oggetto di regolamentazioni internazionali. In particolare le regolamentazioni del sistema bancario sono attuate da tutte le banche centrali, per l’Europa la BCE, sotto il coordinamento della Banca dei Regolamenti Internazionali di Basilea. Il fine principale di queste regolamentazioni è scongiura-

re una situazione in cui una banca si trovi nella condizione di non poter onorare i propri impegni. Dato la forte interconnessione fra le banche se la banca A non ha la capacità di onorare i propri impegni verso la banca B è molto probabile che poi anche B non abbia i fondi per onorare i propri con C, in questo modo rendendo in-

stabile l’intero sistema. Il metro per valutare se, in determinate condizioni estreme - chiamate scenari di stress - alcuni istituti possano innescare un problema di sistema sono gli stress test. La situazione in cui si trovano allo stato alcune banche italiane è di non aver superato lo stress test e di dover ovviare dotandosi di un capitale sufficiente ad onorare i propri impegni nello scenario di stress. Il lettore a questo punto ha già chiaro che la situazione sottoposta a valutazione, lo scenario di stress, non è quella in cui si trova attualmente la banca, ma una ipotetica situazione estrema.

racconti di economia ogni giovedì alle 16 Ogni giovedì, dalle 16 alle 17, Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università Niccolò Cusano (89.1 in Fm a Roma e nel Lazio, in streaming su www. radiocusanocampus.it), trasmette “Racconti di economia”, un programma condotto da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia con la partecipazione di Philip Moschetti.

MPS e le altre banche italiane oggetto di valutazione non sono quindi in crisi, in fallimento o impossibilitate ad operare, ma in una situazione di necessità di ricapitalizzazione preventiva. In realtà in un mondo non regolamentato, chiamiamolo “scenario Trump”, MPS potrebbe tranquillamente ope-

rare. L’intervento del Governo, previsto dalla regolamentazione europea, si inserisce appunto in questo contesto; gli investitori privati non si sono dimostrati disposti, o capaci, di finanziare l’incremento precauzionale di

capitale ponendo il Governo italiano di fronte alla opportunità di finanziare esso stesso l’aumento di capitale. Avrebbe potuto non farlo, ma questo avrebbe significato o che MPS avrebbe dovuto aggregarsi (leggi essere

venduta) con una banca più forte, o essere chiusa. L’intervento del Governo avviene nella forma di acquisto di attivi, cosicché non si trati di un aumento del debito pubblico in quanto le attività, le azioni e/o le obbligazioni del MPS che saranno comprate controbilanceranno esattamente il nuovo debito pubblico che il Governo dovrà fare per finanziare l’operazione. L’intervento del Governo non è qualcosa di anormale. Le agenzie di rating, presto oggetto di approfondimento da parte di “Racconti di Economia”, nel valutare le banche tengono ordinariamente conto di questi tre fattori: andamento dell’economia, gestione della banca e potenziale supporto da parte del Governo. La situazione di questi giorni non è quindi qualcosa di inatteso: è l’avverarsi di una condizione estrema, ma non straordinaria. Prof. Philip Moschetti Università Niccolò Cusano


IV UNICUSANO FOCUS CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

martedì 10 gennaio 2017

cultura e università

Nello scrigno del tesoro una graphic novel preziosa Un’avventura da non perdere quella raccontata da Teresa Radice e Stefano Turconi nel pluripremiato “Il porto proibito”: «Si rivivono antiche atmosfere marinaresche» Nell’estate del 1807, una nave della marina di Sua Maestà recupera al largo del Siam un giovane naufrago, Abel, che di sé ricorda soltanto il nome. Diventa ben presto amico del primo ufficiale, facente funzioni di capitano perché il comandante della nave è, a quanto pare, scappato dopo essersi appropriato dei valo-

to. Il porto proibito è una storia di un viaggio, anzi di più viaggi che il protagonista fa all’interno di se stesso alla ricerca di pezzi del suo passato per riuscire a scoprire cosa deve fare nel suo futuro. La sua storia poi s’incontra con tante altre storie non solo per mare ma anche sul territorio inglese».

I due autori hanno parlato del lavoro intervenendo ai microfoni di Radio Cusano Campus

Il fumetto ha vinto molti premi, dal Gran Guinigi a Lucca come “Miglior Graphic Novel” al Premio Micheluzzi come “Miglior Fumetto”. Qual è il segreto di tanto successo?

ri presenti a bordo. Abel torna in Inghilterra con l’Explorer, e trova alloggio presso la locanda gestita dalle tre figlie del capitano fuggiasco. Ben prima che gli possa tornare la memoria, però, scoprirà qualcosa di profondamente inquietante su di sé, e comprenderà la vera natura di alcune delle persone che lo hanno aiutato. Un’avven-

Una parte delle tavole della graphic novel “Il porto proibito”

tura da non perdere quella raccontata da Teresa Radice e Stefano Turconi ne “Il porto proibito” una graphic novel pluripremiata, uscita nel 2015 e oggi impreziosita da Bao Publishing in una nuova Artist Edition. Si tratta di una riedizione che presenta l’opera in una nuova veste editoriale: una nuova copertina, tavole di grandi dimensio-

ni e un’appendice di illustrazioni a colori. Teresa Radice è intervenuta ai microfoni di Radio Cusano Campus, nel corso del programma Giochi a Fumetti. «L’avventura marinaresca nelle nostre intenzioni e in quelle di Bao doveva partire già dal vestito del libro. Quindi l’idea di fare un oggetto blu che avesse questo aspetto antico e che

quindi ci trasportasse in un certo tipo di avventura alla Conrad o Stevenson è partito da subito insieme al progetto del libro». Come è nato “Il porto proibito”? «L’idea viene da lontanissimo. Io e Stefano lavoriamo insieme da anni ma soprattutto su Disney, come auto-

ri di Topolino, avevo bisogno di raccontare questa storia da tanto tempo ma non avevo ancora trovato il posto, il modo e i personaggi giusti. È stato mettendo insieme la mia voglia di raccontare questa storia con la nostra passione per le storie marinaresche che siamo riusciti finalmente a cominciare a dare corpo a questo proget-

la testimonianza

Studenti “made in Cusano” e la scelta di Scienze politiche Made in Cusano è una sezione del sito dell’Università Niccolò Cusano che raccoglie le testimonianze e i profili degli studenti che si sono laureati presso l’Ateneo romano. «Creatività, lavoro di gruppo, intraprendenza», in questo caso, sono le tre cose che appassionano Alessio Benoni, laureato in Scienze politiche presso la Cusano, al suo lavoro di Interior Design & Project Manager. Il suo percorso formativo e professionale può essere descritto così: «Mi sono laureato in Interior Design allo IED

di Milano, lavoro presso uno studio di architettura a Milano. La mia forte passione per la storia, gli avvenimenti geopolitici e la politica stessa mi hanno portato, dopo una accurata riflessione, a iscrivermi all’Università Niccolò Cusano alla facoltà di Scienze politiche e attualmente alla magistrale in Relazioni internazionali». la scelta. Quando chiedia-

mo ad Alessio quali siano i motivi che l’hanno spinto a scegliere proprio l’Unicusano

come punto di partenza per il suo futuro, ci risponde così: «Perché trovo fondamentale, dati i miei impegni lavorativi e familiari, poter seguire le lezioni e studiare in maniera autonoma, grazie soprattutto al materiale della piattaforma (lezioni e dispense) potendo gestire da casa la preparazione all’esame. Molto utile è anche la scelta della sede di esame (se scritto o orale) e la possibilità di dare esami mensilmente». Ognuno di noi ha i suoi «assi nella manica» per riuscire bene nel proprio lavo-

ro e quelli che Alessio ritiene fondamentali per fare un lavoro simile al suo sono la «capacità di lavorare in team unita allo spirito di adattamento» accompagnata da «buone attitudini a lavorare in situazioni di stress legate alle scadenze lavorative». Le sue ambizioni professionali, che noi gli auguriamo di realizzare, dimostrano la sua flessibilità e la sua voglia di crescita, magari in un ambito anche diverso rispetto a quello attuale, futuro.

come lui stesso ci confessa: «Essendo impegnato lavorativamente in un settore diverso da quello inerente a Scienze politiche, mi piacerebbe in un futuro colmare, almeno parzialmente, questo gap». E questo è il consiglio che si sente di dare a tutti i laureandi in Scienze politiche: «Sapersi adattare alle forti esigenze del mercato, perché questa laurea deve essere vista come un trampolino verso nuovi obiettivi e non come il risultato finale». © Copyright Università Niccolò Cusano

«Devo dire grazie anche a Bao perché questo è un progetto sui generis soprattutto per noi che eravamo conosciuti come autori per ragazzi. Provare a proporci con una storia adulta, in bianco e nero, a matita, per noi è stato un salto nel vuoto. Una cosa totalmente nuova e quelli di Bao hanno accettato la sfida». La storia poi ha diversi chiavi di lettura. «Abbiamo trovato lettori di ogni età, dalle medie in su, anche tanti adulti che non avevano mai letto un fumet-

GIOCHI A FUMETTI IN ONDA SU RADIO CUSANO CAMPUS Condotta da Andrea Di Ciancio e Andrea Lupoli, la trasmissione radiofonica “Giochi a Fumetti”, dedicata al mondo dell’arte sequenziale e al gaming, va in onda su Radio Cusano Campus (89.1 in Fm a Roma e nel Lazio, in streaming su www.radiocusanocampus.it) tutti i sabati dalle 11 alle 12.

to in vita loro. Quello che poi ha aiutato tanto il porto è stato inizialmente il suo aspetto, sembrava un libro vero. La confezione conta tanto, si dice l’abito non fa il monaco ma nel caso del libro avere un bell’oggetto tra le mani con il profumo della carta giusta e le sensazioni tattili della copertina contano, e contano tanto. Per il plot abbiamo lavorato due anni sulla documentazione e abbiamo fatto due viaggi in Inghilterra con tutta la famiglia per raccogliere materiale. Avevamo bisogno di stare sulle navi e ci siamo portati i bambini, abbiamo trasformato la vacanza in un viaggio che serviva per la documentazione. Il più piccolo aveva quindici mesi e ha fatto i suoi primi passi sul ponte della Victory, è una cosa di cui si vanterà da grande. Per loro era normale che a tavola si cantassero le canzoni marinaresche in inglese perché noi le stavamo sentendo mentre lavoravamo». © Copyright Università Niccolò Cusano


martedì 10 gennaio 2017

sport e disabilità

Unicusano FOCUS V CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

riscoprire la vita a forza di esercizi Corsa, ginnastica e poi l’incontro con Special Olympics sono stati la migliore terapia per i progressi di Luca «All’epoca non si sapeva ancora cosa fosse realmente l’autismo. I medici consultati ci dissero che Luca non avrebbe mai imparato a leggere e a scrivere. Non ci avrebbe certamente riconosciuti come genitori e la soluzione migliore era quella di rinchiuderlo in un Istituto.

Il racconto dei genitori: «Sport e impegno, così è uscito “fuori dal guscio”» Ipotizzavano che una delle cause potesse essere attribuibile al rapporto con la mamma, alla mancanza di affetto, gioia, sorrisi, serenità. Era una teoria, ma noi l’abbiamo dovuta subire tutta». Rita e Luciano raccontano la straordinaria storia di Luca, Atleta Special Olympics che grazie allo sport ha sfidato le difficoltà della vita. «Luca non parlava, si metteva in un angolo della camera, urlava, faceva gesti ripetitivi e si mordeva la bocca. Non potevamo uscire con lui, neanche per andare a fare la spesa. La casa doveva avere spazi li-

beri, dovevamo tenere tutto chiuso a chiave. Luca, che all’epoca aveva 5 anni, con il tempo peggiorava e in noi crescevano ansie e preoccupazioni».

cial Olympics, Luca ha iniziato a gareggiare vincendo per tre anni consecutivi la medaglia d’oro in tre diverse edizioni dei Giochi Nazionali. Rita e Luciano hanno fatto diventare il problema di Luca un’opportunità per affrontare anche il problema di altre persone con disabilità intellettiva riunendole all’interno del Team Special Olympics, Ogliastra Informa; tutte persone che come Luca avevano bisogno di attenzioni particolari e che soprattutto grazie alla possibilità di fare sport hanno fatto grandi progressi.

METODO DOMAN. «Ci sia-

mo sforzati – proseguono i genitori – di trovare una strada, un canale di comunicazione con nostro figlio; l’indecisione da parte dei medici ci ha portato a credere che la soluzione andava ricercata da un’altra parte e non ci siamo arresi». Gran parte della vita di Luca Ferreli, 34 anni di Ilbono in provincia di Nuoro, è stata ripresa da una telecamera per documentare una terapia seguita per tanti anni a Filadelfia; un amore caparbio che ha portato Luca fino negli Stati Uniti, in un centro che utilizzava un nuovo metodo nella cura dei bambini autistici: il metodo Doman. «Attraverso questo metodo – raccontano i genitori – vengono forniti input continui; si ripercorrono tutti quelli che rappresentano i passaggi di uno sviluppo normale e si lavora laddove si verificano alcune lacune: dallo strisciare, gattonare,

LA FORZA. La sfida più gran-

Special Olympics, Luca insieme alla madre Rita

camminare fino ad arrivare al linguaggio. Luca ha mostrato risultati eccellenti e immediati, risposte positive che ci hanno dato una grossa spinta nell’andare avanti con una sempre maggiore convinzione». Inizia così, all’età di 7 anni, il percorso di rieducazione psicomotoria di Luca, basato su di un rigido programma che prevedeva obiettivi precisi da raggiungere. Luca ha imparato a leggere per immagini, una

sorta di processo al contrario che lo ha portato a memorizzare la parola per poi passare alle singole sillabe. Ogni giorno percorreva 1.200 metri strisciando, 4.000 metri a carponi, 5 km di corsa e ore di capriole e altri esercizi di ginnastica. Il corpo di Luca parlava più di tante parole, dal percorso di rieducazione alla partecipazione alle gare sportive il pasLE GARE.

so è stato breve. «Luca – ricorda il papà che lo seguiva negli allenamenti – era arrivato a fare 100 addominali in meno di un minuto; capriole ed esercizi sempre più difficili che corrispondevano a quelli propri della ginnastica artistica e gli hanno permesso di sviluppare questa sua grande capacità. Non lo sapevamo – afferma la mamma – ma in realtà Luca era un ginnasta a tutti gli effetti». In quegli anni, grazie a Spe-

de l’ha vinta l’unione di una famiglia che non si è mai arresa alle difficoltà e ha lottato, con tutte le proprie forze, insieme a Luca. Dal 1990 al 1998, ogni sei mesi, con tutte e tre le sorelle al seguito, Laura, Lisa e Letizia, partivano per Filadelfia. Appuntamenti continui attraverso i quali poter testare i progressi fisici e mentali di Luca e porsi, tutti insieme, nuovi obiettivi da raggiungere. Un lungo percorso ricco di soddisfazioni, fino alla decisione di interrompere la terapia con il metodo Doman. «Luca stava molto meglio –

afferma Rita – siamo arrivati a impegnargli tutta la giornata, non aveva più tempo “per fissare il muro”; la sua era diventata una vita possibile. Venticinque anni prima non avremmo mai neppure potuto sognare un risultato del genere, il fatto che tutta una famiglia potesse spostarsi per lui, partecipare attivamente, tutti insieme, alla terapia; siamo cresciuti con lui. È stata come una rinascita, una seconda vita. Luca ci ha dato l’opportunità di essere quello che siamo». «All’inizio – conclude il papà – pensavo di non meritarmi un figlio così; ho sofferto tanto, anche se per farmi forza non la mostravo. Oggi sono felice, abbiamo raggiunto uno standard di vita che ci permette di vivere come gli altri, forse meglio degli altri». «L’autismo – conclude la mamma – è una serie di equilibri fragilissimi, un insieme di bicchieri di cristallo. Quando una famiglia è unita anche se si sposta un bicchiere, gli altri riescono a reggerlo». «Luca – afferma la sorella Lisa – mi ricorda la Guernica di Picasso, un quadro molto incasinato ma nel suo complesso è un qualcosa di bellissimo». © Copyright Università Niccolò Cusano

turismo accessibile

Disabilità, nei Comuni amici sventola la Bandiera Lilla le nel centro storico di Castelnuovo Magra. TESTIMONIAL. Madrina dell’i-

niziativa la scrittrice Simonetta Agnello Hornby, madre di un ragazzo disabile: «Sarebbe bello vedere sventolare bandiere lilla dappertutto. E invece purtroppo siamo ancora molto lontani. La legislazione c’è, le Nazioni Unite lo impongono, la Comunità europea si è mossa, ma in realtà soprattutto nel privato l’accessibilità c’è molto raramente, spesso è malfatta o fatta anche in modo disonesto. E se le barriere architettoniche ostacolano il turismo, danneggiano non solo i disabili e le loro famiglie, ma anche gli anziani,

L’iniziativa segnala azioni concrete e buone pratiche mirate a favorire l’accoglienza Si rinnova anche nel 2017 il progetto Bandiera Lilla, nato nel 2012 con l’obiettivo di favorire il turismo da parte di persone con disabilità, premiando e supportando quei Comuni - e presto anche gli operatori privati - che, con lungimiranza, prestano una particolare attenzione a questo target turistico. Il progetto è stato accolto con grande interesse dalla Regione Liguria che ha visto in esso uno strumento in grado di coniugare il sostegno e la promozione sociale con il marketing turistico operando sia una funzione sociale sia di rilancio

dell’economia e, per questo, lo ha sostenuto seguendone da vicino la prima fase di sperimentazione. FINALITÀ. Non si tratta né di un progetto fine a se stesso né di un premio, di una competizione, bensì di un contributo concreto utile anche a sfatare alcuni luoghi comuni, tanto radicati quanto errati, riguardanti il mondo della disabilità. Essere un Comune Bandiera Lilla vuol dire avere una serie di servizi e progetti in atto volti a favorire l’accoglienza di turisti con disabilità motorie, visive, auditive e pa-

tologie alimentari. Significa, in sostanza, avere una accessibilità delle strutture pubbliche destinate al turismo, superiore alla media. Azioni concrete per fornire sempre maggiore supporto alla libertà di movimento dei disabili e alla loro voglia di viaggiare e conoscere luoghi e persone, perché il turismo è un bisogno sociale primario e, parallelamente, rappresenta uno strumento di conoscenza ed emancipazione. Esempi di buone pratiche sono il parco giochi accessibile a Finale Ligure o la realizzazione di una cartellonistica turistica in brail-

le mamme con i passeggini e tutti quelli che hanno difficoltà a muoversi» sottolinea la scrittrice. «I disabili in Italia sono 4,1 milioni nel 2014 pari al 6,7% della popolazione, destinati a diventare 4,8 nel 2020 e 6,7 nel 2040. Sono oltre 80 milioni i disabili residenti in Europa. Il riconoscimento Bandiera Lilla costituisce per i Comuni lo stimolo a migliorare l’esistente e a fare rete con le associazioni che si occupano di disabilità in vista di un obiettivo comune» spiega il presidente di Bandiera Lilla Roberto Bazzano. © Copyright Università Niccolò Cusanow


VI UNICUSANO FOCUS CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

martedì 10 gennaio 2017

cultura e università

Albania il fascino dell’integrazione

Mescolanza di culture e religioni, storia, natura e tradizione il Paese delle Aquile è pronto a rinascere: ecco i punti di forza La domenica mattina ad Argirocastro risuonano le voci degli operai, impegnati a ricostruire i tetti delle case nel centro storico. Li rifaranno identici a come erano nei secoli scorsi, stessa tecnica ma materiali più leggeri per scongiurare crolli. Nei secoli scorsi si ammassavano pezzi di ardesia come tegole, il peso gravava sulle travi di legno ma gli abitanti della cittadina erano manovali capaci e le loro costruzioni garantivano equilibrio. Se si fa presente agli operai che di domenica si dovrebbe riposare, rispondono sorridendo che hanno troppo da fare. Si sono rimboccati le maniche, felici di averlo fatto. Come felice è tutta l’Albania, protagonista di una rinascita che – dalla caduta del Comunismo

Il governo punta forte sul turismo: «Gli italiani hanno scoperto la nostra terra» – ha visto il Paese attraversare una fase di naturale globalizzazione e un successivo momento di consapevolezza di non dover cancellare il proprio passato. Anzi: di poter recuperare ciò che era distintivo per il paese delle Aquile, esattamente come i tetti e l’ardesia di Argirocastro. INTEGRAZIONE. L’Albania è da secoli un esempio riuscito di integrazione. Nei cimiteri non c’è distinzione tra tombe cristiane, musulmane, ebraiche. Non ci sono aree selet-

Una suggestiva veduta di Argirocastro, patrimonio dell’umanità dell’UNESCO. In alto, una torre del castello di Scutari

Il teatro classico del sito archeologico di Butrinto

tive: la morte accomuna tutti e così il ricordo dei propri cari. Nelle città si respira la stessa atmosfera di integrazione spontanea, mai forzata. La moschea di Scutari, ad esempio, domina il corso principale, dove si affacciano negozi e musei di marche occidentali; in uno dei musei, appena ristrutturato, è ospitata la fototeca Marubi, uno degli innumerevoli segni della presenza italiana in terra albanese. L’archivio di Pietro Marubi, fotografo piacentino che lasciò l’I-

turo è pieno di investimenti e di sviluppo, come tiene a sottolineare il direttore generale dell’Agenzia per il turismo Ardit Collaku. I numeri avvalorano uno sviluppo del settore turistico in Albania, che deve molto all’azione del governo di Edi Rama, impegnato nei primi tre anni della sua legislatura a «lavorare sull’immagine che proiettiamo all’estero: e i risultati arrivano anche e soprattutto grazie a questo», spiega ancora Collaku. Il tutto grazie alle strette collabo-

talia negli anni del Risorgimento, è una testimonianza preziosa del passato albanese, dell’affermazione del Comunismo, di quella estrema mescolanza di culture che il Paese ospita da sempre. Tirana stessa – in perenne mutazione giorno dopo giorno, come dimostra Piazza Scanderbeg, l’agorà della capitale – è stata pensata, costruita, impreziosita dall’opera italiana nel corso del secolo passato. Strade e palazzi ideati da Gherardo Bosio sono il migliore omaggio al raziona-

lismo sovietico: le linee rigide esaltano il concetto di austerità, rendendo la città un modello unico di rigore ma – allo stesso tempo – ricevendo influenze da molte culture diverse. Anche qui, proprio nella piazza centrale, accanto al museo di Storia e a pochi metri dalla statua dell’eroe nazionale (Giorgio Castriota Scanderbeg), si trova la piccola ma interessante Moschea di Ethem Bey. Un tuffo nella storia antica, invece, si può fare a Butrinto, meraviglioso sito archeolo-

gico vicino al confine con la Grecia. Una stratificazione di secoli di rara bellezza, portata alla luce sotto il Fascismo dall’archeologo Luigi Maria Ugolini. «I turisti italiani sono cresciuti del 30 per cento negli ultimi tempi e sono terzi dopo macedoni e kosovari in ordine di presenza numerica in Albania». Il turismo in Albania è infatti una sorpresa solo per chi non ha mai avuto la fortuna di visitare il Paese, il cui fuTURISMO.

razioni con l’Italia a livello istituzionale e a un processo di cooperazione consolidato da anni, che spazia dalle forze dell’ordine alle ambasciate fino agli istituti italiani di cultura. I capisaldi dell’azione di governo in termini di politica nazionale puntano a trainare il rilancio di un Paese che ambisce apertamente all’ingresso in Ue; lodevole la politica fiscale: «In Albania – afferma Collaku la piccola e media impresa è incentivata da un regime fiscale particolarmente age-

volato: crediamo molto nel tessuto artigiano della nostra economia». Il turismo vuole essere uno dei motori e le cose stanno cambiando: «E’ molto aumentata la qualità dell’ospitalità – spiega Elena Pinguli, amministratore del tour operator AlbaniaGO, che promuove soggiorni di qualità in Albania per i turisti italiani – Sono stati avviati degli investimenti strategici per il turismo, puntando anche molto sulla sostenibilità». © Copyright Università Niccolò Cusano

università niccolò cusano

Formazione e aggiornamento, ok alla Carta docenti Un importante riconoscimento è stato ottenuto dall’Università Niccolò Cusano, che aprirà con piacere le sue porte a tutti i docenti di ogni ordine e grado, dalla scuola dell’infanzia alla scuola secondaria di II grado. L’Ateneo romano ha infatti ottenuto l’accreditamento per consentire l’acquisto di corsi e ma-

L’Ateneo romano ha ottenuto l’accreditamento: ecco la sua offerta per gli insegnanti ster da parte degli insegnanti in possesso della Carta Docenti. Docenti di tutta Italia potranno dunque usufruire dei master riservati all’area scolastica per l’aggiornamento, così come stabilito dalla legge 107 del 13 luglio 2016 (Buona Scuola), art. 1

comma 121, che istituisce la Carta elettronica per l’aggiornamento e la formazione dei docenti di ruolo delle istituzioni scolastiche. BENEFICIARI. La Carta è as-

segnata ai docenti di ruolo a tempo indeterminato delle istituzioni scolastiche statali, sia a tempo pieno che a tempo parziale, compresi i docenti che sono in periodo di formazione e prova, i docenti dichiarati inidonei per motivi di salute di cui all’art. 514 del Dlgs.16/04/94, n.297, e successive modificazioni, i docenti in posizione di comando, distacco, fuori ruolo o altrimenti utilizzati, i docenti nelle scuole all’estero, delle scuole militari. MASTER E CORSI. Tra ciò che è acquistabile con la carta figurano infatti l’iscrizione a corsi per attività di aggiornamento e di qualificazione delle competenze professionali, svolti da enti accreditati

presso il ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca così come l’iscrizione a corsi di laurea, di laurea magistrale, specialistica o a ciclo unico, inerenti al profilo professionale, ovvero a corsi post lauream o a master universitari inerenti al profilo professionale.

MONDO SCUOLA. Ampia è l’of-

ferta dell’Università Niccolò Cusano per quel che riguarda i master dell’Area Mondo Scuola, molti dei quali sono ormai capisaldi della proposta didattica della Cusano. È il caso del Master in Psicopedagogia e didattica per i disturbi specifici dell’apprendimen-

to, che ha l’obiettivo di fornire strumenti e tecniche di intervento specifiche a tutte le figure professionali, principalmente i docenti e gli operatori scolastici, che si trovino a operare nel campo dei DSA. Oppure del master in Pedagogia e didattica per l’innovazione scolastica, che mira a consolidare e approfondire conoscenze di base già acquisite in ambito pedagogico e metodologico e a strutturare percorsi finalizzati ad analizzare tecniche, strumenti e materiali utili per rendere più efficace e naturale il processo di apprendimento. Di più recente attivazione il master in disturbi dello spettro autistico, quello in “Educare in contesti multietnici, multiculturali e multilivello” o, ancora, in Counseling Psicologico Counseling Relazionale. L’offerta didattica completa si trova sul sito www.unicusano.it. Per informazioni: 800.98.73.73 e contatti@unicusano.it © Copyright Università Niccolò Cusano

Il Campus dell’Università Niccolò Cusano, in via Don Carlo Gnocchi 3 a Roma


martedì 10 gennaio 2017

unicusano focus VII CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

LA CUSANO E lo sport

il jolly rossoblù si chiama d’agostino

Il 24enne fantasista dell’UnicusanoFondi è il giocatore più decisivo tra tutti i subentrati del girone C di Lega Pro con tre gol all’attivo Per un calciatore non è facile accettare la panchina, a qualsiasi livello. Trovare una maglia da titolare è la ricompensa per gli sforzi fatti durante la settimana, un premio che tutti si aspettano per l’impegno mostrato. Ma in campo si va in undi-

no D’Agostino. Il fantasista ligure naturalmente non disdegnerebbe più spazio dal primo minuto ma, guardando i numeri, il suo contributo in corsa è stato eccellente. LE RETI. Già alla prima di campionato a fine agosto, in casa contro la Reggina, fa capire il trend: inizialmente in panchina, entra dopo un’ora di gioco al posto di Calderini con la gara sul 2-1 per gli universitari e siglando nel finale la rete che spezza definitivamente le speranze di rimonta dei calabresi. Più recentemente, a dicembre risulta ancora una volta decisivo a gara in corso, mettendo a segno due reti che evitano due ko ai rossoblù. Il 20 dicembre, alla 18esima giornata, in casa contro la Virtus Francavilla, Pochesci lo chiama in causa dopo 54 minuti, in sostituzione di Varone, con la squadra sot-

L’ex Primavera della Sampdoria ha firmato le reti del pareggio con Virtus e Catanzaro ci e le scelte del tecnico non possono essere messe in discussione: un posto dal primo minuto va conquistato con grinta e voglia di mettere in difficoltà l’allenatore. Poi ci sono casi che rappresentano un’eccezione, cioè quelli che riguardano calciatori che vengono spesso tenuti inizialmente in panchina perché hanno la capacità di spezzare in due le partite al loro ingresso in campo, che riescono a trovare il ritmo di gara anche da subentrati e che spesso sanno calarsi immediatamente nella trance agonistica.

to di una rete. L’ex Primavera della Sampdoria risponde con il gol del definitivo 1-1 a cinque minuti dal termine. Stesso impatto nella difficile trasferta di Catanzaro: UnicusanoFondi con un gol da recuperare, D’Agostino in campo al 50’ per Varone

Nel primo turno di campionato ha siglato la terza rete nel successo contro la Reggina e dopo un quarto d’ora ecco la rete che regala ai pontini un punto prezioso. Se guardiamo il suo ruolino stagionale in campionato, il numero 10 del club della Cusano ha raccolto 12 gettoni ma per un totale di appena 456 LEADERSHIP.

minuti, mettendo a segno tre reti, tutte da subentrato. Ma il dato che più impressiona è quello che riguarda le otto gare in cui ha preso parte alla partita solo in corsa: 264 minuti totali e le tre reti sono tutte lì. Nel girone C della Lega Pro nessuno è riuscito a fare meglio di lui senza partire dall’inizio, e solo Baclet del Cosenza ha messo a segno lo stesso numero di gol, entrando in 12 occasioni. Certamente D’Agostino meriterebbe qualche chance in più dal primo minuto – anche perché è il terzo miglior realizzatore della squadra – ma si può anche comprendere il tecnico Pochesci che preferisce conservare un asso nella manica: il fantasista è l’arma in più per rimettere in carreggiata una partita che viaggia su un binario sbagliato. © Copyright Università Niccolò Cusano

Giovanissimi partenza con il botto Tra sorrisi e soddisfazioni, ma anche con alcune delusioni, ecco che è ripartita di gran carriera l’attività giovanile dell’UnicusanoFondi. Non ancora a pieno regime perché alcuni campionati devono ancora riprendere il proprio percorso, ma comunque già sul campo in maniera significativa. blitz. Il primo fine settima-

una carta in più. I tifosi del-

la Roma non hanno dimenticato, ad esempio, l’impatto di Vincenzo Montella nel 2000-01, quando i giallorossi vinsero il loro terzo scudetto. L’ormai tecnico del Milan veniva spesso lasciato inizialmente in panchina da Capello proprio per la capacità dell’Aeroplanino di spostare l’inerzia della partita. Una volta passato dal campo alla panchina, poi, Montella ammise di aver compreso le scelte fatte dall’allenatore al tempo, ma aggiungendo che quando si è giocatori è più difficile farlo. Anche l’UnicusanoFondi ha un jolly prezioso in grado di tirare la squadra fuori dai guai a partita in corso, ed è il migliore del girone: Stefa-

Il vivaio degli universitari

Stefano D’Agostino è alla seconda stagione con l’UnicusanoFondi

La solidarietà va a canestro sul parquet di Camaiore Il 7 gennaio, a Camaiore, BasketArtisti Unicusano è scesa sul parquet per sfidare la All Star Versilia in una partita di beneficenza per raccogliere fondi per aiutare Maman, una bambina italo-senegalese di 5 anni che vive in una situazione di indigenza. La partita è stata un successo, perché è riuscita ad avvicinare alla vicenda di Maman

tante persone, che hanno dato il loro contributo. Un successo di gruppo che, come vuole ricordare la Cusano, è stato possibile grazie al grande impegno di BasketArtisti, delle istituzioni di Camaiore e tutte le persone che hanno popolato il Palazzetto della cittadina toscana in nome della solidarietà.

sura che vede allontanarsi proprio la prima posizione, ma che al tempo stesso non pregiudica il lungo cammino da percorrere né quello che di positivo è stato fatto sinora. Una bella prova non è bastata alla Juniores nazionale per evitare lo stop contro il Città di Ciampino. I giovanotti rossoblù avrebbero meritato ben altra sorte, e ora andranno a cercarla altrove, magari già nel prossimo turno di campionato, sul campo del Monterosi.

na del 2017 porta la firma dei Giovanissimi regionali fascia B, che hanno inaugurato il AI BOX. Innuovo anno tanto, si avcon una bel- Per i ragazzi la vittor ia di Piero Parisella vicina il ritorno in esterna convittoria esterna tro il Borgo campo per Podgora. Al sul campo le formadi là del sin- del Borgo Podgora z i o n i U n golo risultader 15 e Unto positivo, il der 17, che gruppo diretto da Piero Pari- nel prossimo fine settimasella si sta facendo apprez- na potranno iniziare la loro zare per quella compattez- seconda parte del loro torza di gioco che non soltan- neo. Le compagini allenate to lo colloca a ridosso della da Danilo Ligori e Dino Di prima, ma che le permetto- Iulio attenderanno le pari no di avere la miglior difesa età del Monopoli, nel dopdell’intera categoria (in to- pio confronto che si giochetale 80 squadre) insieme a rà al Madonna degli Angeli. Si riparte dal primo posto quella della Viterbese. con cui si è chiuso lo scorso STOP INASPETTATO. Hanno anno e che rappresenta un invece iniziato in maniera ottimo viatico per quanto negativa gli Allievi regio- ci sarà ancora da fare. Annali fascia B, che nel big- cora una settimana di ripomatch interno con la capo- so, invece, per la formaziolista Pomezia sono stati co- ne Berretti, che tornerà in stretti alla sconfitta, la prima scena solamente la prossisul campo amico dell’inte- ma settimana. ro torneo. Uno stop di mi© Copyright Università Niccolò Cusano



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