UNICUSANO FOCUS Università degli Studi Niccolò Cusano - Telematica Roma
ALLEGATO AL NUMERO ODIERNO DEL
I.P. A CURA DELL’UNIVERSITà NICCOLò CUSANO e di SpoRTNETWORK
Settimanale di Scienza, Industria e Sport a cura della Cusano
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l’opinione
Le prospettive dell’economia italiana nel 2016 Cari Lettori, il 2016 è destinato ad essere cruciale per trasformare i deboli segnali di ripresa manifestatisi nel 2015 in processi di crescita più rapidi e significativi. La profonda crisi economico - finanziaria che ha coinvolto, sia pure con modalità e intensità differenziate, tutti gli attori a livello nazionale e internazionale, nel 2015 ha lentamente lasciato spazio alla ripresa; si è trattato, indubbiamente, di una fase embrionale a cui, si spera, possa seguire un’ulteriore evoluzione positiva. Certamente non si possono ipotizzare crescita e sviluppo in grado di produrre rapidi e notevoli miglioramenti nel breve termine; si può ragionevolmente pensare - se non verificheranno troppi eventi negativi, come purtroppo già sta succedendo - all’anno 2016 come fase di apprezzabile consolidamento per rendere più concrete ed evidenti le tendenze dello scorso anno. Alla fine del 2015, pur essendosi registrato da settembre in poi un leggero rallentamento, abbiamo potuto finalmente affermare che l’Italia stava uscendo dalla recessione, anche se quest’ultima non era stata completamente debellata. Sin dai primi mesi dell’anno, infatti, i dati macroeconomici elaborati dalle più prestigiose istituzioni nazionali e internazionali, avevano denotato una ripresa lenta, debole, fragile ma costante; non sono mancati elementi dissonanti, soprattutto in riferimento a crescita e occupazione, ma lievi progressi si sono incontestabilmente manifestati. E’ necessario continuare in questa direzione per ricostituire le condizioni di contesto necessarie per avere una crescita economica più intensa, ricerca e innovazione più sviluppate, riduzione del deficit e del debito pubblico, dati sull’occupazione più incoraggianti e piena uscita dalla deflazione: questi devono essere gli obiettivi da perseguire con forza per uscire definitivamente dalla fase recessiva e costruire le basi per un recupero di competitività internazionale che possa riportare l’Italia ai livelli che le si addicono. Questo inizio d’anno ha attenuato il moderato ottimismo che si era gradualmente generato in quello precedente. Il rallentamento dell’economia cinese, le preoccupazioni connesse ai Paesi emergenti, le prospettive di crescita globale inferiori alle attese, il crollo del prezzo del petrolio, gli atti di terrorismo che continuano dal 13 novembre 2015 a intensificarsi, preoccupano fortemente, originando difficoltà nei sistemi economici ed estrema volatilità nei mercati finanziari; a ciò si devono aggiungere, a livello interno, le ben note problematiche legate al sistema bancario che, comunque, nel suo complesso, si presenta solido e affidabile, pur essendo condizionato dall’elevato livello dei crediti in sofferenza e dalle recenti novità regolamentari di matrice europea in tema di salvataggi delle banche in crisi. Quanto sinteticamente descritto determina anche per l’Italia nuove incertezze per il futuro, visto che le previsioni per il 2016 e gli anni successivi potranno concretizzarsi soltanto in presenza di un positivo andamento dell’economia internazionale. Dobbiamo augurarci, quindi, che la sfavorevole congiuntura di questi primi giorni dell’anno possa essere superata per non vanificare i lievi progressi dello scorso anno, per proiettarsi verso i livelli di crescita attesi e, in generale, per guardare al futuro con maggiore fiducia e ottimismo. Fabio Fortuna, Magnifico Rettore Università degli Studi Niccolò Cusano
martedì 26 GENNAIO 2016 www.corrieredellosport.it
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