UNICUSANO FOCUS Università degli Studi Niccolò Cusano - Telematica Roma
ALLEGATO AL NUMERO ODIERNO DEL
I.P. A CURA DELL’UNIVERSITÀ NICCOLÒ CUSANO E DI SPORTNETWORK MARTEDÌ 7 MARZO 2017 www.corrieredellosport.it
Settimanale di Scienza, Industria e Sport a cura della Cusano
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In Parlamento Il ddl sul fine vita all’esame dell’Aula
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ANNA VALLE
Il ritorno in tv con i misteri della fiction “Sorelle”: «Sul set e nella quotidianità non si può rinunciare ai sentimenti»
L’AMORE SI COLORA DI GIALLO
IL PUNTO
Sistema tributario e redditi degli italiani
I
principi generali del nostro sistema tributario, com’è noto, sono stabiliti dall’art.53 della Costituzione che testualmente recita: «Tutti i cittadini sono tenuti a concorrere alla spesa pubblica in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività». Questa norma evidenzia due concetti fondamentali. La capacità contributiva esprime la differente capacità di ciascun cittadino di contribuire alla spesa pubblica a seconda della ricchezza di cui dispone; all’incremento di quest’ultima deve corrispondere una maggiore partecipazione alla spesa pubblica. È ovvio che un soggetto che ha redditi pari a euro 100 mila euro debba contribuire in misura maggiore rispetto a un altro che complessivamente possiede redditi pari a 50 mila euro. La progressività, sancita dal comma 2, introduce un principio altrettanto opportuno: colui che ha redditi più elevati non soltanto deve partecipare in misura maggiore alla spesa pubblica - come stabilito dal comma 1 - ma il prelievo da parte dello Stato deve crescere in modo più che proporzionale rispetto all’aumento del reddito. L’imposizione fiscale si realizza attraverso i tributi che - impropriamente indicati nel linguaggio comune col termine tasse - costituiscono le principali entrate dello Stato e si suddividono in imposte, tasse e contributi. L’imposta è un prelievo coattivo esercitato dallo Stato per avere i mezzi finanziari necessari per offrire alla collettività i servizi generali di cui ha bisogno (istruzione, sanità, giustizia, ecc.). Nel caso delle imposte, quindi non esiste una corrispondenza diretta tra il tributo pagato dal cittadino e il servizio reso dallo Stato; ciò vuol dire che il contribuente non ha dallo Stato una controprestazione immediata e singolarmente individuabile. La tassa, invece, è pagata in corrispondenza di uno specifico servizio reso dallo Stato o dalla Pubblica Amministrazione (ad esempio, tasse scolastiche e universitarie per iscrizione e frequenza di istituzioni statali). I contributi, infine, sono pagati dai soggetti che traggono un vantaggio particolare dalla fornitura di un servizio pubblico generale (ad esempio, nel caso della realizzazione di una strada da cui un proprietario di fabbricati trae un particolare beneficio).
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AMICI UNICUSANO
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Prof. Fabio Fortuna Magnifico Rettore Università Niccolò Cusano SEGUE A PAGINA III