Unicusano focus 14 marzo 2017

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UNICUSANO FOCUS Università degli Studi Niccolò Cusano - Telematica Roma

ALLEGATO AL NUMERO ODIERNO DEL

I.P. A CURA DELL’UNIVERSITà NICCOLò CUSANO e di SpoRTNETWORK martedì 14 marzo 2017 www.corrieredellosport.it

Settimanale di Scienza, Industria e Sport a cura della Cusano

Amici Unicusano Crescono le adesioni al progetto di rete > A PAGINA III

Attualità Perché legiferare sull’eutanasia

Cultura Gaming, la svolta della console ibrida > A PAGINA IV

> A pagina V

FABIO BASILE

La medaglia d’oro del judo si divide fra gli allenamenti e “Ballando con le stelle”: «Nella vita bisogna sempre porsi nuovi obiettivi, il mio chiodo fisso è Tokyo 2020»

sono nato per vincere

il punto

Alternanza scuola-lavoro: il modello Unicusano

L’

alternanza scuola-lavoro è un progetto del Miur che nasce da un’ottima idea, quella di far conoscere il mondo del lavoro agli studenti non solo in prospettiva futura o come momento occasionale nel periodo estivo, ma attraverso la porta principale delle aziende e delle imprese in grado di creare un momento di formazione armonioso con gli studi scolastici. Purtroppo, in alcuni casi, dietro a quella porta i ragazzi hanno trovato divise per servire caffè, fogli da fotocopiare e un atteggiamento di “sopportazione” della loro presenza da parte dell’azienda che li ospitava. Da ottobre a oggi, proseguendo fino ad aprile, l’alternanza scuola-lavoro targata Università Niccolò Cusano, organizzata dall’ufficio Job Placement e realizzata da Radio Cusano Campus, ha costituito un modello di soddisfazione completa dei requisiti richiesti dal ministero e soprattutto la piena adesione allo spirito che ha determinato la nascita di questo progetto. Gli studenti delle scuole romane, che per una settimana affiancano i conduttori della Radio nel lavoro di preparazione dei programmi di divulgazione culturale, sono letteralmente rapiti dalla dimensione professionale in cui vengono collocati. La suggestione dell’emozione radiofonica è infatti esperienza unica, irripetibile e fa sì che le loro passioni e i loro studi possano essere espressi pubblicamente attraverso un mezzo di comunicazione presente nella vita di tutti. In un contesto sociale in cui i ragazzi sono immersi nella comunicazione social, quindi vera ma virtuale allo stesso tempo, attraverso il percorso negli studi di Radio Cusano Campus, comprendono come migliorare la loro capacità comunicativa, come renderla più corretta nell’esposizione, più affascinante per chi la riceve e quindi più divertente per chi la costruisce. Il palinsesto divulgativo della radio trasforma poi i loro studi in materiale “vivo”, che prende forma creativa, dove la storia, la scienza e l’attualità che li circonda non rimane materia inerte o di passaggio didattico, ma viaggia fluida in Fm dopo averla costruita per il percorso radiofonico. L’ultima scuola che ha realizzato tutto questo nel Campus dell’Università Niccolò Cusano ci ha salutato con un applauso, che rende bene l’idea della gioia collettiva provata da questi ragazzi, che possono raccontarsi per quello che sono veramente e non per gli stereotipi raccontati dai media.

> A PAGINA II

Gianluca Fabi Direttore Radio Cusano Campus

il personaggio

Gol e social Moscardelli trascina l’Arezzo > A PAGINA VII

foto Giulio Cirinei


II UNICUSANO FOCUS CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

martedì 14 marzo 2017

cultura e ricerca

su rai uno

medaglia d’oro

Il sabato sera in coppia con Anastasia

A Rio 2016 la gioia più grande

A “Ballando con le stelle” Fabio fa coppia con Anastasia Kuzmina, insegnante di ballo. Il programma è giunto alla 12esima edizione: la puntata di sabato scorso ha raccolto 3 milioni 850mila telespettatori.

Il 7 agosto 2016 Fabio corona il suo sogno olimpico a Rio, battendo in finale il campione del mondo in carica, il sudcoreano Baul An: la sua è la duecentesima medaglia olimpica dello sport italiano.

fabio basile nuovi traguardi a passo di danza Il campione olimpico di judo a “Ballando con le stelle”: «Bisogna vivere con una meta, io penso già a Tokyo» «I social? Meglio non perderci troppo tempo», «fare tardi la sera per andare a ballare? Non mi interessa, specie se il giorno dopo c’è una gara: non si può fare tardi!». «Le ore trascorse in palestra? Niente di meglio. È quello che voglio. Nella vita bisogna avere le idee chiare se si vogliono raggiungere mete importanti. Il mio prossimo obiettivo sono le Olimpiadi

“Rapito” dalla tv: «Volevo scoprire una realtà diversa dal mondo in cui sono cresciuto» del 2020». Ha 23 anni il judoka Fabio Basile ma parla con la maturità di un adulto con la testa sulle spalle e, soprattutto, la fermezza e la tenacia tipica dell’atleta. Mentre si allena duramente in vista dei prossimi impegni ha scelto di fare anche «un’esperienza nuova», di conoscere «un mondo lontano» ma che lo affascina, quello della tv. Così ha deciso di partecipare a “Ballando con le stelle”: «Ci sono andato per vince-

coetanei uscivano più di me, facevano cose diverse ma io ho deciso presto che il judo sarebbe stata la mia vita, il mio primo impegno. Vivo fuori casa da quando avevo 14 anni. Nessun rimpianto. Bisogna vivere con una meta, per raggiungere un sogno, è necessario avere un obiettivo. Io non ho mai fatto la vita di un mio coetaneo: qualcuno mi diceva ‘sei un pazzo’. Ma io ero semplicemente felice».

Fabio Basile, 23 anni, fra i protagonisti del programma “Ballando con le stelle”

re!». Se la cava bene nel freestyle veloce eppure nel live e nel paso doble (con Anastasia Kuzmina forma una delle coppie più interessanti del talent) ma guardano Fabio i ricordi vanno dritti al 7 agosto 2016. È una domenica calda dell’estate Italiana e intorno alle 16 locali Fabio sale sul tatami di Rio, quello stesso tatami colorato che lo aveva stregato da bambino. Qualche ora più tardi, sono oramai le 23.30

in Italia, sono ancora in tanti davanti alla tv: tutti stregati dalle gesta del ragazzo con gli occhi di tigre. Fabio inizia la finale e mette al tappeto il campione del mondo in carica proveniente dalla lontana Corea: il ragazzo timido e impacciato, è il nuovo campione olimpico di judo. Fabio che ricordo hai di quel momento? «Non ho pianto per l’emozione ma ricordo benissimo

le lacrime di felicità dei miei amici dopo la vittoria. È stato un gran bel momento. Anche io poi ho pianto. Ma un po’ di tempo dopo quando ho visto un documentario sulla mia storia. Che emozione…». Sei nato a Rivoli il 7 ottobre del 1994. Hai iniziato in giovane età l’attività sportiva e tra i vari sport hai scelto il judo. Qualche rimpianto? «Assolutamente no. I miei

Perché partecipare a Ballando? «Perché sono sempre alla ricerca di stimoli e cose nuove. Volevo scoprire un’altra realtà. E poi per allontanarmi per la prima volta dal mio mondo, in cui sono entrato quando avevo 7 anni. È un’esperienza faticosa, devo ammetterlo, ma anche molto divertente ed entusiasmante. Io oltre agli allenamenti di “Ballando” ho i miei di allenamenti di judo. Inizio alle 7 del mattino, finisco nel tardo pomeriggio. Ho un bel ritmo da seguire». Con chi hai legato di più? «Siamo tutti una gran-

«Sì ma è molto diverso dalle vere gare. Io avevo solo 14 anni quando iniziato a fare le gare vere in nazionale. Lo so bene…».

de famiglia, stiamo bene: non c’è competitività. Milly Carlucci è una fuoriclasse, una bellissima persona, umile e che sa fare bene il suo lavoro. Io ho instaurato un bellissimo rapporto con la mia insegnante Anastasia Kuzmina: ci capiamo e veniamo incontro. Specie quando magari sono più stanco. Ho legato poi con tutto il resto del cast. Mi trovo a mio agio con tutti».

Dicono che per te è più semplice perché sei un atleta… «È vero. Ma le differenze sono diverse. Ci sono concorrenti con qualche anno più di me». Perché i ragazzi dovrebbero avvicinarsi allo sport? «Perché ti riempie di valori. Ti dà qualcosa in più. I valori e le regole sono importanti. Lo sport soprattutto ti allontana dalle brutte strade». Hai le idee molto chiare. Il tuo prossimo obiettivo? «Tokyo 2020. Nulla di più».

Una performance a “Ballando” è comunque una gara.

© Copyright Università Niccolò Cusano

ricerca

Fertilità e tumori, la scienza ha fatto passi da gigante La recente giornata mondiale contro il cancro ha riportato l’attenzione nei confronti del tema, particolarmente delicato, della conservazione della fertilità nelle donne, ma anche negli uomini, affetti da tumore. La richiesta di preservare la fertilità è in costante aumento alla luce dell’aumento dei tassi di sopravvivenza ai tumori. Sono due le neoplasie più frequenti: il nemico numero uno per gli uomini è il tumore della prostata, mentre per le donne è quello della mammella. I due tumori presentano però sopravvivenze a cinque anni di oltre il 90%, con percentuali ancora più elevate per quelli che vengono diagnosticati allo stadio precoce. Le cure oncologiche però possono compromettere la capacità riproduttiva delle pazienti: circa il 10% dei casi di cancro riguarda, infatti, donne

tamento oppure si prelevano ovuli da utilizzare in futuro». Quindi si possono prendere cellule uovo e crioconservarle, ossia congelarle? «Esattamente, o si congela il tessuto ovarico o si congelano gli ovuli. In quest’ultimo caso la crioconservazione degli ovociti rappresenta una grande opportunità per le pazienti oncologiche che, dopo aver affrontato una malattia grave come il tumore, non vogliono rinunciare al desiderio di diventaal di sotto dei 45 anni, per le quali è sempre più forte l’esigenza e la necessità di preservare il proprio potenziale riproduttivo. Ne ha parlato il prof. Antonio Pellicer, presidente IVI (Istituto Valenciano di Infertilità) recentemente associatosi con la RMANJ (Reproductive Me-

dicine Associates of New Jersey), intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus nel corso del programma “Genetica Oggi”. Professore, oncologie e fertilità rappresentano un binomio estremamente delicato.

«Quello che succede è che molto spesso dopo un trattamento oncologico, soprattutto nel caso di trattamento del tumore all’ovaio, la donna diventa sterile. Abbiamo prima del trattamento due possibilità: prendere una parte di ovaio che si congela e si trapianta dopo il trat-

re madri. La ricerca scientifica e la pratica clinica hanno fatto passi da gigante e oggi i tassi di successo che si ottengono dalla fecondazione in vitro che impiega ovociti congelati sono simili ai risultati ottenuti con ovociti freschi». Questi ovuli così conservati si mantengono nel tempo? «Assolutamente sì, oggi sappiamo che un ovulo può essere conservato fino a 20 anni. Una donna non aspetta certo tutto questo tempo

genetica oggi, in onda su radio cusano campus La trasmissione “Genetica Oggi”, condotta da Andrea Lupoli, va in onda dal lunedì al venerdì su Radio Cusano Campus (89.1 in Fm a Roma e nel Lazio, in streaming su www.radiocusanocampus.it) dalle ore 12 alle 13.

ma la conservazione è appunto possibile per un periodo tanto lungo. In generale, alla fine di un trattamento oncologico, che dura mediamente 4-5 anni, la donna può impiegare i suoi ovuli per diventare madre». Per gli uomini invece cosa si può fare? « La fertilità maschile è meno compromessa rispetto a quella femminile perché nell’uomo adulto è molto più facile conservare sperma rispetto agli ovuli. Congelare lo sperma però non è proprio necessario perché in circa l’80% degli uomini, anche dopo una specifica oncologia mirata al tumore al testicolo, si riacquista la fertilità. Nella donna è molto, molto più difficile che la fertilità rimanga conservata. Ecco perché si propone la crioconservazione». © Copyright Università Niccolò Cusano

Per segnalazioni, commenti, informazioni, domande alla redazione dei contenuti del settimanale Unicusano Focus – Sport & Ricerca, potete scrivere all’indirizzo: gianluca.fabi@ unicusano.it


martedì 14 marzo 2017

UNICUSANO FOCUS III CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

università e industria

università-lavoro una linea continua Labozeta, leader nella realizzazione di laboratori scientifici, aderisce al progetto “Amici Unicusano”: «L’Italia ha bisogno di realtà così» «Crediamo che la necessità d i “fare rete” sia l’obiettivo principale per creare quel circolo virtuoso tra azienda e scuola di cui l’Italia ha tanto bisogno». Sono queste le ragioni che hanno portato Labozeta Spa, azienda leader nella progettazione e realizzazione di laboratori scientifici, ad aderire al nuovo progetto dall’Univer-

in contatto con gli studenti con stage pre e post laurea, perché l’elemento primario per la crescita di un’impresa è proprio il capitale umano. A tutti gli amici dell’Unicusano vengono inoltre proposte diverse iniziative per entrare in contatto con molteplici settori economici a livello internazionale, già parte integrante dell’attività dell’Ateneo.

Il presidente dell’azienda De Matthaeis: «Uniti dallo spirito di innovazione»

L’AZIENDA. Labozeta proget-

sità Niccolò Cusano “Amici Unicusano”. Il presidente Giancarlo De Matthaeis si dice soddisfatto di questa partnership con una realtà «vicina alla nostra linea aziendale», in quanto «unire

ta e costruisce laboratori dal 1983; partner e distributore unico di Köttermann in Italia, è una società per azioni a capitale interamente italiano. Affermatesi come inuna realtà nuova giovane e dinamica come l’Unicusano, con un forte spirito di innovazione accademica, con la competenza imprenditoriale diventa uno strumento ideale per stimolare impulsi positivi verso la ricerca scientifica, creando una linea di continuità tra formazione didattica e mondo del lavoro. Una concezione originale – conclude De Matthaeis – che sicuramente darà ulteriore lustro alla preparazione universitaria

italiana e alle eccellenze imprenditoriali che ne condividono il sapere, nella convinzione che il nostro Paese ha ancora tanto da fare e da raccontare» IL PROGETTO. Amici Unicusa-

no rappresenta, con la sua rete, un’opportunità in più a disposizione delle imprese e dei professionisti. Obiettivo della neonata associazione è quello di rispondere alle nuove sfide dettate dall’economia globale, in cui c’è bisogno di un cambiamento culturale e organizzativo ma anche di disporre di forme di aggregazione flessibili e innovative, in grado di aumentare la competitività. Le aziende che decidono di far parte del progetto Amici Unicusano investono nella ricerca. E l’Ateneo dà la possibilità ai suoi “amici” di entrare

terlocutore privilegiato della comunità scientifica, disegna e realizza il laboratorio avvalendosi di un proprio team di esperti in progettazione e LabDesign in collaborazione con aziende qualificate. In oltre 30 anni ha maturato una solida esperienza realizzando progetti per enti istituzionali e privati prestigiosi. Oggi rappresenta una realtà multidisciplinare, costantemente impegnata nello studio di nuove forme strategiche e coerenti nello sviluppo di nuovi concetti e nella realizzazione di opere che ispirano un nuovo modo di vivere il laboratorio. © Copyright Università Niccolò Cusano

la testimonianza: g2 italia

Nella rete dell’Ateneo contano i rapporti umani Tra gli Amici Unicusano, abbiamo sentito l’esperienza di Daniele Rocchi, energy manager di G2 Italia, che – oltre a far parte della rete dell’Ateneo – è anche studente di Economia all’ultimo anno alla Cusano. La sua è una testimonianza di chi vive da dentro, dunque, la vita della Cusano e la sua capacità di fare rete e sviluppare rapporti umani e professionali. Qual è la tua attività? «Mi occupo di energia, faccio rete tra le mie collaborazioni, cercando di trovare il punto di incontro per un business dove

tutti siano soddisfatti. Quando mi è stato chiesto di entrare nella rete del nostro Ateneo, ho visto una ulteriore possibilità di conoscenza, anche e soprattutto nei rapporti umani». Lo scambio idee tra imprese e le sinergie sono fondamentali in un momento economico come questo. «Io organizzo tavoli tecnici e prima di tutto conta il rapporto di fiducia e il momento di confronto tra i partecipanti. Poi si possono creare progetti comuni: con la Cusano abbiamo partecipato a progetti di finanziamenti regionali ed

europei, mettendo al tavolo aziende di valore e di diversi settori». Qual è la tua missione professionale? «Fornire al mondo un’energia più pulita, che va dal fotovoltaico all’eolici fino all’energia solare. Riuscirci è una grande soddisfazione, etica ancor più che economica. Lavorando in campo ambientale ho rapporti che vanno dal Bioparco a player internazionali ai quali offro sempre tecnologia italiana, che non ha nulla da invidiare alle altre. © Copyright Università Niccolò Cusano

studenti made in cusano

Dalla laurea al lavoro, grazie alla Cusano si può Trovare un ottimo lavoro prima ancora di conoscere il proprio voto di laurea. Non è solo il sogno di molti studenti ma quello che ha appena vissuto Vincent Quaglini, brillante neolaureato della Cusano, con un contratto in tasca prima ancora della discussione della sua tesi in Ingegneria meccanica industriale. Vincent si è laureato il 6 marzo scorso alla Cusano e ieri ha cominciato la sua nuova vita in Gran Bretagna, in una importante realtà internazionale di Portsmouth, nel sud del Paese, che lo ha selezionato tra altre centinaia di candidati da tutto il mondo. Giusto il tempo quindi di festeggiare il traguardo raggiunto e Vincent Quaglini è salito sul un aereo per Londra. Prima di partire, Vincent ha raccontato la sua esperienza a Radio Cusano Campus. «Dopo la laurea triennale avevo già trovato lavoro - ha racconta-

to - Sono stato per due anni in Grecia, all’ufficio tecnico della costruzione della metropolitana di Salonicco. Lì ho deciso di continuare il mio percorso accademico e di specializzarmi, e non avrei potuto farlo senza l’Università Niccolò Cusano. Devo ringraziare i docenti, punta di diamante dell’Ateneo, e tutto il sistema accademico della mia università, perché stando all’estero se fossi stato iscritto a un altro ateneo non avrei mai potuto concludere il mio percorso in maniera soddisfacente». Vincent, come ti sei trovato con l’e-learning? «Un’università ti deve dare gli strumenti poi tocca a te, ci devi mettere la tua dedizione e lo studio. La Cusano ti rende possibile in tutti i modi il contatto con il docente, puoi parlarci tramite la piattaforma dove ci sono

Vincent Quaglini al termine della sua discussione di laurea alla Cusano

i corsi, gli esercizi e tutto quello che serve a uno studente per conoscere e capire la materia che si sta studiando. Dovendo prendere un aereo per venire a Roma

a dare gli esami, dovevo essere sicuro della mia preparazione e il sistema didattico così strutturato te lo permette. Mi è sembrato incredibile poi che, oltre a parlare

con i professori in piattaforma, mi rispondessero alle email praticamente in tempo reale». Come è arrivato il lavoro

in Gran Bretagna? «Sono stato contattato dai cosiddetti Head Hunter e quando sono arrivato all’ultimo livello della selezione per questa azienda, leader nei sistemi di filtraggio, purificazione e separazione, mi è stato chiesto di presentare un progetto. Allora ho fatto ricorso alla mia tesi, un lavoro sperimentale in laboratorio affrontato con il professor Fabrizio Patanè che mi ha permesso di superare la concorrenza degli altri candidati. Quando arrivi a quel punto della selezione in una grande azienda, hai di fronte tutti profili di altissimo livello ma l’aver presentato un mio progetto, con la descrizione tecnica di un qualcosa di mio, è stato la ciliegina sulla torta. Oltre alla soddisfazione personale per il percorso di studi che ho fatto, c’è stato anche questo premio». © Copyright Università Niccolò Cusano


IV UNICUSANO FOCUS CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

martedì 14 marzo 2017

cultura e università

rivoluzione gaming nasce la console ibrida La Nintendo Switch, appena lanciata, rappresenta un punto di svolta nel mercato. E una scommessa che sembra già vinta Dopo pochi giorni dall’esordio sul mercato Nintendo Switch è già la console più venduta della sua casa madre nel mondo, anche in Italia si è già classificata come miglior lancio Nintendo di sempre in Italia. Stefano Calcagni, Brand Manager Nintendo, è intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus nel corso del programma “Giochi a Fumetti”. «È un momento molto importante, le prime sensazioni sono molte positive. Switch si presenta sul mercato con un’idea molto innovativa: è la prima console ibrida che fonde le esigenze di una console da casa con quelle di una console portatile. Grazie a questa doppia anima non è più l’utente che deve in qualche modo vincolarsi alle occasioni d’uso della console ma è la console ad andare dietro alle esigenze del giocatore, quindi dà un’opportunità di con-

Quanto ha pesato nel successo di Nintendo Switch il titolo di lancio “Zelda: breath of the wild”? «È stato sicuramente un asso nella manica incredibile, non lo diciamo noi ma la stampa. In questi giorni è considerato uno dei migliori giochi di sempre in assoluto, quindi averlo tra le mani, soprattutto nei giorni di lancio, è un’opportunità che veramente in poche occasioni si hanno. Quando hai il contenuto giusto riesci a cavalcare un’onda positiva».

Nintendo Switch, a metà tra console da casa e dispositivo portatile

sumo ed esperienza di gioco veramente espansa al massimo. È un progetto difficile, sul quale Nintendo ha lavorato per anni e anche noi eravamo all’oscuro di molti dettagli. È una console da casa ad alta definizione, quindi da top del mercato ma è anche in assoluto la console portatile più potente con un livello di dettagli e qualità che sono unici al momento. La scommessa di realizzare un ibrido

che non penalizzasse nessuna delle due identità chiave della console è veramente riuscita». Ci saranno app scaricabili e disponibili per Switch? «Nella fase di lancio Nintendo si è concentrata soprattutto sull’aspetto ludico, che è il vero dna degli home and portable devices Nintendo. È chiaro che in futuro ci saranno anche delle applicazioni e molti altri contenuti, anche

se non conosciamo ancora i dettagli in quanto dal Giappone, come sempre, sono molto riservati sulle novità in arrivo. Sappiamo già però che ci saranno delle app di Nintendo, come ad esempio la chat vocale, che aiuterà l’utilizzo dell’online gaming e del contatto dei giocatori, ma ne arriveranno molte altre che però al momento non possiamo dichiarare per ovvi motivi di riservatezza».

Quali sono i prossimi prodotti in arrivo per Switch? «C’è un calendario molto serrato, in totale ci sono oltre ottanta titoli in sviluppo per Nintendo Switch, una line-up così forte non si è mai vista su una piattaforma Nintendo. I titoli proprietà di Nintendo saranno già moltissimi, infatti dopo il lancio di “Zelda: breath of the wild” e “1-2-Switch”, l’altro gioco che allarga sui giocatori più casual arriveranno altri titoli molto importanti: “Mario Kart 8 deluxe” che uscirà il 28 di aprile e poi “Arms”, una sorta di incrocio Le cartucce di Switch sono tra picchiaduro e sparatutto, particolarmente amare, un nuovo brand che Nintensono state realizzate così per do lancia sul mercato rivoevitare l’ingestione da parte luzionando le meccaniche dei bambini come sostiene di gioco e facendo leva soqualcuno o è solo una leg- prattutto sui Joy-Con, quegenda metropolitana? sti controller che hanno dei «Di voci di corridoio ce ne sensori di movimento davsono tantissime, in realtà non vero molto evoluti. Poi torabbiamo voci ufficiali in que- nerà quest’estate un nuovo sta direzione però ci piace pen- capitolo di “Splatoon”, un alsare che sia così. Io comun- tro brand molto forte partique vi sconsiglio di assaggiarla to su Wii-U qualche anno fa. perché effettivamente sembra Infine, nel periodo natalizio, che il sapore sia molto amaro». arriverà il nuovo Super Ma-

università niccolò cusano

rio in 3D, “Mario Odyssey”, un po’ “Zelda: breath in the wild” ma per l’ambientazione di Mario. Un titolo attesissimo da cui ci si aspetta un livello qualitativo veramente molto alto. Non è tutto, però, perché ci saranno anche tante sorprese, tanti titoli di terze parti, i più forti del mercato, stanno arrivando su Switch. Primo tra tutti “Fifa 18”, il nuovo capitolo EA che arriverà nell’autunno di quest’anno e che per la prima volta e solo su Switch potrà godere sia di un gioco tradizionale in casa sia portatile. Oltre a questo tanti altri titoli, come il nuovo capitolo dell’NBA o “Skyrim”».

Ci sono novità in arrivo per il servizio online? «Sì, ci sarà un servizio online che sarà completamente gratuito per la prova dei giocatori fino a circa fine agosto e poi inizierà il periodo a pagamento. Non abbiamo ancora i riferimenti principali di prezzo ma sembra che sarà un abbonamento molto contenuto. Questo per poter venire incontro alle esigenze di tutti i consumatori e allo stesso tempo per poter garantire un livello di qualità che sia sullo stesso piano di tutti i competitor che lavorano sull’online gaming da molti anni». © Copyright Università Niccolò Cusano

GIOCHI A FUMETTI IN ONDA SU RADIO CUSANO CAMPUS Condotta da Andrea Di Ciancio e Andrea Lupoli, la trasmissione radiofonica “Giochi a Fumetti”, dedicata al mondo dell’arte sequenziale e al gaming, va in onda su Radio Cusano Campus (89.1 in Fm a Roma e nel Lazio, in streaming su www.radiocusanocampus.it) tutti i sabati dalle 11 alle 12.

Tutor come angeli custodi nel percorso verso la laurea Uno dei tanti servizi con cui la Unicusano si differenzia e del quale può vantarsi è sicuramente quello offerto dai suoi tutor. Grazie a queste figure infatti, lo studente che ha scelto la Niccolò Cusano non si troverà mai e poi mai nella solitudine cui spesso ci si può imbattere all’Università quando, soprattutto agli inizi, si vaga alla disperata ricerca di qualcuno da cui essere guidato in quella che al primo sguardo sembra una giungla accademica. Il nostro Ateneo ha scelto perciò di distinguersi da questi vivaci quanto variopinti ecosistemi e ha optato per

la messa a disposizione di tutta una serie di “angeli custodi” in grado di affiancare dal primo all’ultimo iscritto. IL RUOLO. Già dal momento

della sua fondazione (avvenuta nel lontano 2006) l’Unicusano ha ritenuto utile dotarsi quindi delle figure dei Tutor, una serie di professionisti che per ogni singola materia inerente ai corsi di studio potessero rappresentare il tramite tra studente e docente, mettendo le due figure in connessione in modo conseguentemente più rapido e funzionale. Il tutor è, effettivamente, un vero e pro-

prio esperto dell’Università e delle sue logiche (che molti definirebbero contorte); essendo stato anche lui/ lei uno studente universitario, è ben consapevole delle problematiche che deve affrontare chiunque prenda la decisione di affrontare una prova del genere. Iscriversi a un corso di laurea non significa solo sostenere tanti esami e prepararsi alla discussione di un elaborato importante come la tesi, ma corrisponde anche a innumerevoli sforzi, tutti necessari a conseguire il fatidico titolo di laurea. In questo contesto il Tutor è designato come il sogget-

to più indicato per assistere lo studente, data la conoscenza abbastanza precisa di quali saranno le fasi attraverso cui lo studente medio passerà prima di giungere alla tanto attesa seduta di laurea.

un qualunque progetto. La prima serie di sfaccettature deriva dal fatto che l’Unicusano nasce come Università Telematica e ciò comporta la compresenza di un bacino di studenti molto variegato.

IL TRAGUARDO. E in base a ciò, avrà il compito di fare tutto quello che è in suo potere affinché ogni singola matricola possa giungere a tale memorabile data con il sorriso sulle labbra. L’incarico che gli viene assegnato è complesso quanto soddisfacente, perché flessibile in base alle sfaccettature del diamante grezzo che è

PRIMI PASSI. Tale segmenta-

zione può essere descritta partendo ad esempio dallo studente “matricola”. Il neodiplomato, che per la prima volta si trova ad affrontare un sistema adulto, nel quale incomincerà a incontrare persone che gli daranno del Lei e che lo tratteranno come l’adulto che sta per diventare, preten-

dendone serietà, responsabilità e autocontrollo. Non ci sarà più a sostenerlo la schiera di compagni di classe, né tantomeno quel ristretto numero di professori con cui avere un consolidato rapporto di amore–odio. Si troverà invece di fronte a un numero a prima vista infinito di materie (e relativi esami) da sostenere, Professori sempre diversi e compagni di corso mutevoli e provenienti da percorsi differenti ma con i quali si renderà spesso utile collaborare. Leslie Fadlon Tutor Disciplinare Università Niccolò Cusano


martedì 14 marzo 2017

Unicusano FOCUS V CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

cultura, sport e solidarietà

per il fine vita ci vuole una legge Eutanasia, testamento biologico, bioetica: il professor Cricenti della Cusano spiega i temi del ddl in discussione in Parlamento Nell’ambito del progetto dell’alternanza scuola – lavoro, il programma “Legge o Giustizia” su Radio Cusano Campus si è dedicato, su proposta degli studenti del Liceo Labriola di Roma Federico Zona e Samuele Zappalà, alla questione dell’eutanasia e della bioetica. Ospite della trasmissione è stato il professore di Diritto Civile dell’Università Niccolò Cusano ed esperto di bioetica Giusep-

Anche la Francia sta affrontando la questione: tiene banco il caso della piccola Marwa pe Cricenti. Quest’ultimo ha spiegato, in diretta, la differenza che c’è tra suicidio assistito ed eutanasia: «L’eutanasia è l’interruzione di una cura, quindi presuppone un soggetto malato che ha una patologia che in assenza di cure lo porterebbe alla morte. È l’interruzione di una cura vitale senza la quale la morte sopraggiungerebbe per cause naturali, per la malattia che fa il suo

che invece è relativa a una persona sana. Viene punito chi aiuta il malato a morire ma c’è anche chi dice che non rientra nel divieto chi invece aiuta a morire facendo interrompere una cura. A ogni modo la legge sul testamento biologico è necessaria per chiarire questo aspetto e per ribadire che ognuno di noi ha il diritto di rifiutare anche le cure salvifiche, quando ritiene che vivere in quelle condizioni non sia più accettabile». corso. “Suicidio assistito” è un termine improprio perché indicherebbe in sostanza la situazione di chi è sano e chiede aiuto per porre fine alla sua vita». NELL’AULA. L’eutanasia in Italia è illegale ma la vaglio del parlamento c’è un disegno di legge sul testamento biologico: «La soluzione è una legge come quella attualmente in discussione in Parlamento perché la situazione non è effettivamente disciplinata - risponde il professore – l’omicidio del consenziente e il suicidio assistito sono ipotesi diverse da quelle che

pongono i temi in questo tempo. Si discute della situazione di un malato terminale che decide di interrompere la cura, cosa diversa dall’omicidio del consenziente,

Legge 0 giustizia, in onda su radio cusano campus Il programma “Legge o Giustizia”, condotto da Matteo Torrioli, è in onda su Radio Cusano Campo è dal lunedì al venerdì, dalle 20 alle 21. È realizzato in collaborazione con la facoltà di Giurisprudenza dell’Università Niccolò Cusano.

LINEE GUIDA. Si

sta discutendo molto sul testamento biologico e Cricenti ha tracciato quelle che, secondo lui, dovrebbero essere le linee guida da seguire: «Secondo la legge in discussione il paziente avrebbe il diritto di disporre riguardo alle cure che gli verranno praticate nel caso in cui si trovi in una situazione di incoscienza, come nello stato vegetativo permanente. È ovvio che è riferibile soltanto a chi si trova in una situazione di malattia tale che la cura sia veramente palliativa (eutanasia passiva), ciò non toglie però che c’è un principio gene-

rale che la legge andrà ad affermare in base al quale nel nostro ordinamento ci sia pieno diritto di rifiutare qualsiasi tipo di cura, dallo sciroppo fino al vaccino. Naturalmente dal momento in cui c’è un diritto di rifiutare le cure questo diritto deve essere pieno e non solo nel caso di cure salvifiche (eutanasia attiva, come nel caso di Dj Fabo, le cui cure non erano del tutto palliative)». IL CASO. In Francia tiene banco la vicenda di Marwa, una bambina di 16 mesi oggetto di una raccolta firme portata avanti dai genitori contro la decisione dei medici di interrompere le cure palliative. Un caso che ora dovrà risolvere un giudice: chi deve decidere in questi casi, i genitori, i medici o i giudici? «I genitori, sicuramente. È probabile che in questo caso il medico abbia detto che era inutile tenerla in vita e abbia proposto l’interruzione delle cure. I genitori sono insorti ma è ovvio che quando una persona non possa decidere da sé intervengano i rappresentanti legali, che in questo caso sono i genitori». © Copyright Università Niccolò Cusano

BasketArtisti unicusano

Insieme sul parquet di Milano per sostenere ancora Amatrice La scorsa settimana la BasketArtisti Unicusano è tornata in campo a Milano per sostenere ancora una volta il progetto “100x100 Amatrice”, che sta offrendo supporto e aiu-

Raccolti fondi per portare i bambini della cittadina in un parco di divertimenti to alla cittadina laziale colpita dal terremoto. Nell’occasione del 6 marzo, la squadra di pallacanestro di beneficienza è scesa in campo per raccogliere fondi che serviranno a porterà un gruppo di bam-

bini di Amatrice in gita a un parco divertimenti il prossimo giugno. Grazie alla collaborazione con Idea Sport Pallacanestro, BasketArtisti Unicusano insieme ai team di Virgin Radio e Radio 105 si sono sfidati in un triangolare davanti a un pubblico caldo accorso numeroso per sostenere l’evento. I PROTAGONISTI. Tante le facce

conosciute arrivate per dare il proprio contributo, a bordo campo o sul parquest: Alessio Bernabei, Sebastian Gazzarrini, Daniele Battaglia, Ringo, Leonardo Decarli, Maurizia Cacciatori, Rachele Sangiuliano, Rosario Pellecchia, Andrea Montovoli, Mercedesz Henger, Cecile, Francesco Orsini, Ciccio Della Fiori, Andrea Rock, Franz Bisi, Jocelyn Deschamps, Giulia Salvi, Pippo Palmieri, Giorgio Borghetti, Jonis Bascir, Sebastiano Rizzo, Umberto Cappelletti, Stefano Polato, Toky, Gigi Sammarchi, Bibi Velluzzi, Gianguido Baldi, Rosa Mariamburgo Coppola, Pietro Finelli, Francesco Vecchi e Geo from Hell. Vittoria finale per il team di Radio 105 capitanato da Daniele Battaglia. L’ULTIMA DI DELLA FIORI. Grande

sorpresa per

Un momento della sfida tra BasketArtisti Unicusano e il Team Virgin. A sinistra, Alessio Bernabei

l’arrivo di coach Dan Peterson negli spogliatoi per salutare e abbracciare l’amico Ciccio Della Fiori prima della sua ultima partita ufficiale. Emozioni anche nel finale, quando Daniele Battaglia e Pippo Palmieri hanno invitato tutti ad alzarsi in piedi e dedicare un applauso all’amico Leone di Lernia scomparso solo pochi giorni prima. Dopo la

partita, grande party con buffet all’Old Fashion con pasta all’amatriciana doc cucinata con il guanciale di Amatrice fornito dal salumificio Sa.No, tra i partner dell’evento insieme a Idra Driver, Freschello vini e Metropolitan Fashion Mode e naturalmente il main sponsor di Basketartisti, l’Università Niccolò Cusano. © Copyright Università Niccolò Cusano


VI Unicusano FOCUS CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

FUMETTI

La storia

Ecco cosa è successo nelle puntate precedenti Teresina e la sua super-forza, Pietro e la sua super-velocità, Marietta e la sua super-empatia, Milko e il suo super-udito: sono i Four Energy Heroes, quattro amici accomunati da un grande coraggio e un destino più grande di loro: quello di cambiare il mondo, per salvarlo. Dopo l’apparente redenzione di Amilcare, ex incallito criminale e deciso a fare strada in politica, i Four Energy Heroes dubitavano della propria missione. Ci ha pensato Gaia, incarnazione del pianeta Terra e fonte dei loro super-poteri, a mostrare loro il futuro e la strada. La Terra, come la conosciamo, rischia di estinguersi. Cemento ovunque, non un solo metro cubo di verde rimasto, con smog e tecnologia a invadere ogni aspetto della vita di ognuno. I quattro ragazzi hanno capito che devono agire per cambiare tutto questo, ma prima ce la faranno a tornare illesi nel presente? (Prodotto da L’Arte nel Cuore da un’idea di Daniela Alleruzzo; testi di Andrea Giovalè; disegni e colori di Vincenzo Lomanto). © Copyright Università Niccolò Cusano

il progetto

L’inclusione come primo obiettivo Milko, Pietro, Teresina e Marietta sono i Four Energy Heroes, protagonisti del primo fumetto italiano interpretato da ragazzi disabili. L’iniziativa editoriale, prodotta dalla Onlus “L’Arte nel Cuore”, ha come obiettivo rappresentare la disabilità come valore aggiunto e sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema dell’integrazione. Il fumetto viene da un’idea della presidente della Onlus, Daniela Alleruzzo, e una sua striscia è pubblicata ogni settimana sulla prima pagina di “Unicusano Focus – Sport & Ricerca”, settmanale dell’Università Niccolò Cusano, prova della volontà dell’ateneo romano di dare voce a tutte le iniziative che sensibilizzino sul tema della disabilità. Ma da qualche settimana la sinergia tra l’Ateneo e i Four Energy Heroes si è rafforzata ancora di più, con una tavola intera che viene ospitata ogni due settimane sulle pagine “Unicusano Focus - Sport & Ricerca”, in allegato il martedì con il Corriere dello Sport-Stadio. Prodotto da L’Arte nel Cuore – Da un’idea di Daniela AlleruzzoTesti di Andrea Giovalè – Disegni e Colori di Vincenzo Lomanto [Le precedenti avventure dei Four Energy Heroes sono disponibili gratuitamente all’indirizzo www.fourenergyheroes.it ]

martedì 14 marzo 2017


martedì 14 marzo 2017

LA CUSANO E il calcio

Moscardelli il vizio del gol non si perde mai A suon di reti il bomber stella dei social sta trascinando l’Arezzo in Lega Pro: «Tornare in B sarebbe un sogno» Controllo di palla, dribbling con tunnel e tiro incredibile da trenta metri che si insacca all’incrocio dei pali. In questo modo bomber Davide Moscardelli ha deciso il derby contro il Livorno a favore della propria squadra, l’Arezzo. Un gol da campione per il fantasista che, nonostante gli anni che passano, continua ad avere un sinistro magico: «Diciamo che è stato un tiro strano – racconta Moscardelli - ho dovuto affrettare il passo per evitare il rientro dell’avversario. Ho colpito la palla in maniera strana, sono stato fortunato ma volevo fare quel tiro».

«L’Alessandria è quasi impossibile da raggiungere ma per il secondo posto ci siamo noi» DA LECCE AD AREZZO. Terzo in classifica, l’Arezzo è una delle rivelazioni del campionato: «Il bilancio è sicuramente positivo. A inizio stagione c’erano molti giocatori nuovi, compreso allenatore e staff tecnico. La società ha voluto fare una rivoluzione per un progetto a lungo termine. Siamo partiti bene e siamo quasi sempre stati lì in alto. Ora dobbiamo spingere fino alla fine». Un altro campionato da protagonista in Lega Pro dopo le stagioni a Lecce: «Sono stato veramente molto bene in Puglia, specialmente la mia famiglia. Mio figlio più piccolo vuole tornare lì e ci andrò in estate. L’obiettivo era tornare in serie B, ci abbiamo provato per due anni senza riuscirci. Ho cercato di dare sempre il massimo e la gente ancora oggi mi scrive. Dopo

unicusano focus VII CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

il gol col Livorno ho ricevuto molti messaggi sui social, una cosa che mi fa veramente piacere». LA LEGA PRO. A Lecce era ar-

rivato direttamente dalla serie A con il Bologna, ma la Lega Pro si è rivelata una categoria molto più dura del previsto: «Ho fatto un po’ di fatica all’inizio della mia esperienza a Lecce. È un bel campionato, con partite mai scontate». In questa stagione, il girone A in cui è inserito l’Arezzo è dominato dall’Alessandria che, nel girone di ritorno, ha però perso diversi punti per strada: «Ha fatto un girone d’andata spaventoso, ha avuto qualche difficoltà negli ultimi tempi ma è quasi impossibile da raggiungere. Noi con cinque vittorie consecutive ci siamo solo avvicinati. Il nostro obiettivo è riprenderci il secondo posto. Ci eravamo arrivati e ci siamo stati troppo poco. In chiave play off è fondamentale».

Le Under 15 e 17 fanno il pieno contro il Melfi Pareggio della Berretti In un fine settimana ancora una volta “ristretto” per motivi di varia natura (la Juniores nazionale ha riposato, i Giovanissimi regionali Fascia B sono stati costretti a un rinvio dell’ultim’ora, gli Allievi provinciali saranno in campo solamente domani pomeriggio), il settore giovanile dell’UnicusanoFondi si accende con i risultati che sono arrivati in particolare da Under 17 e Under 15, al doppio successo interno a spese del Melfi e con tanta forza in più per il loro percorso. LE UNDER. Gli Allievi di Da-

Davide Moscardelli, 37 anni. Sopra, nel Bologna

TRAGUARDI. Una sta-

gione ottima, insomma, ma la squadra può ancora crescere: «Si può sempre migliorare. La cosa importante è che chiunque venga chiamato in causa si faccia sempre trovato pronto, specialmente chi non gioca da tanto tempo.

Il vivaio dell’UnicusanoFondi

foto giulio cirinei

Siamo stati bravi in questo. Dobbiamo mantenere questa idea e concentrazione fino alla fine». Guai a parlare del sacrificio della barba per conquistare la B con l’Arezzo: «No, perché non serve. Ormai sono così. Salire in serie B sarebbe una grandissima cosa. Sono un po’ vecchietto, spero di giocare ancora a lungo perché mi piace e mi diverto. Andare nei cadetti sarebbe il coronamento di un sogno. Nessuno si

aspettava un campionato come questo da parte nostra». I SOCIAL. Grazie

ai social, Moscardelli è diventato un giocatore conosciuto praticamente ovunque in Italia: «Quando andavo a giocare su altri campi, all’inizio, forse per timore, arrivava qualche fischio. Devo però dire che a Cremona, all’andata, in una sfida importante per noi sono uscito dopo una doppietta e sono stato applaudito da tutti. Una soddisfazione doppia, tenendo conto che avevo anche giocato a Piacenza. È un’emozione forte quando l’avversario ti batte le mani». © Copyright Università Niccolò Cusano

nilo Ligori hanno messo al sicuro la qualificazione ai play off, e nelle quattro partite che restano da giocare avranno il concreto obiettivo di difendere l’attuale primo posto, certamente importante nel momento

in cui ci saranno da fare gli accoppiamenti per la seconda fase, tutta a eliminazione diretta. I Giovanissimi hanno invece fatto il loro ritorno nelle prime tre posizioni della classifica, dopo che gli ultimi risultati avversi avevano allontanato il team di mister Dino Di Iulio dal podio del girone D. E ora la prospettiva appare decisamente più incoraggiante. BERRETTI. Per certi versi in-

credibile è il pareggio interno che la Berretti si è vista imporre dalla Virtus Francavilla. Non tanto per sminuire la prova dell’avversario, quanto per sottolineare che i giovani accademici hanno lungamente avuto la partita tra le mani, facendosi raggiungere nel finale quando il successo sembrava ormai in tasca. Il primo posto è ancora ros-

soblù, ma con Lecce e Andria in agguato, e un imminente turno di riposo da osservare, per i ragazzi di Alessandro Parisella nella quattrE partite conclusive ci sarà davvero da sbagliare il meno possibile e mettere al sicuro la miglior posizione possibile in vista dei play off. REGIONALI. di occasione per-

sa si può parlare anche per gli Allievi regionali Fascia B, che sul campo del Cynthia si sono visti raggiungere due volte prima di terminare con un solo punto all’attivo. Occasione persa perché davanti la seconda della classe ha rallentato il suo cammino, e un eventuale successo avrebbe consentito di fare un passo in avanti importante, anche in vista della fase finale del torneo. © Copyright Università Niccolò Cusano

LA VIGNETTA

Prodotto da “L’ Arte nel Cuore”, Testi di Andrea Giovalè, Disegni di Vincenzo Lomanto. www.fourenergyheroes.it



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