Unicusano focus 21 marzo 2017

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UNICUSANO FOCUS Università degli Studi Niccolò Cusano - Telematica Roma

ALLEGATO AL NUMERO ODIERNO DEL

I.P. A CURA DELL’UNIVERSITà NICCOLò CUSANO e di SpoRTNETWORK martedì 21 marzo 2017 www.corrieredellosport.it

Settimanale di Scienza, Industria e Sport a cura della Cusano

Disabilità Didattica Amici Unicusano Aziende a caccia La Giornata mondiale I diritti del lavoro della sindrome di down alla prova del Master di menti brillanti > A PAGINA IV

> A PAGINA V

> A pagina VI

giuliano sangiorgi Il frontman dei Negramaro ha scritto la colonna sonora della nuova commedia di Veronesi “Non è un paese per giovani”: «Io e Giovanni abbiamo la stessa sensibilità»

emozioni

da film

il punto

I

l Consiglio dei ministri, nella seduta di venerdì 17 marzo - a una settimana di distanza dall’indizione dei referendum relativi a voucher e appalti - con pubblicazione in G.U. del D.L. 25/2017 realizzata a tempo di record lo stesso giorno, ha stabilito l’abolizione dei voucher e modificato le norme relative agli appalti dopo che negli ultimi giorni il dibattito aveva vissuto momenti di grande tensione, con dichiarazioni continue e contrastanti da parte di vari soggetti. La decisione, venuta un po’ a sorpresa, ha posto fine anche alle polemiche sull’opportunità dei due referendum che il 28 maggio, data prevista dal Decreto d’indizione del 10 marzo, non sono più destinati a svolgersi. È indubbio che tutto ciò sarebbe potuto avvenire in una fase temporale precedente in cui, con i giusti accorgimenti, si sarebbe evitato il ricorso alla consultazione referendaria che, pur essendo rappresentativa di una elevata forma di democrazia, non si addice a problematiche di spessore non tale da giustificarne l’utilizzazione. Evidentemente i toni degli ultimi giorni, uniti a motivazioni di ordine politico, hanno fatto sì che si verificasse un netto cambiamento di rotta, che ha spinto il Governo nella direzione descritta. Per quanto riguarda i voucher, ciò evita due mesi abbondanti di dispute politiche sul tema ma nel contempo genera una situazione di notevole incertezza e preoccupazione in famiglie, imprese, artigiani che li hanno utilizzati con una certa frequenza; è impensabile ritenere che lavori domestici, stagionali, ecc. possano essere regolati con contratti di lavoro subordinato e che questi ultimi possano sostituirsi ai buoni lavoro. Secondo l’INPS l’ammontare dei buoni venduti nel 2016 ha raggiunto i 133,8 milioni - valore nominale euro 10 e limite massimo di utilizzo in un anno euro 7.000 con un incremento del 23,9% rispetto al 2015. Gli aggiustamenti - realizzati con la tracciabilità introdotta lo scorso ottobre - stavano dando qualche risultato incoraggiante; i dati elaborati dall’Osservatorio INPS evidenziano che, per effetto della comunicazione preventiva telematica e delle sanzioni previste, la situazione stava migliorando ma non in modo tale da eliminare le diffuse polemiche sulla loro efficacia.

> A PAGINA II

domani all’ateneo

Confronto “storico” tra gli allievi di De Felice > A PAGINA III

Indietro tutta su voucher e appalti

Fabio Fortuna Magnifico Rettore Università Niccolò Cusano SEGUE A PAGINA III


II UNICUSANO FOCUS CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

martedì 21 marzo 2017

cultura e università

la trama

in veste di autore

In viaggio per scoprire se stessi

Dà le parole alle voci più grandi

Giuliano Sangiorgi ha scritto la colonna sonora di “Non è un paese per giovani”, eseguita dai Negramaro. Il film racconta le vicende di due ragazzi italiani che si trasferiscono a Cuba per scoprire se stessi.

Oltre alla carriera con i Negramaro, Sangiorgi ha scritto parole e musica per gli interpreti più conosciuti della canzone italiana: da Andrea Bocelli a Patti Pravo, da Mina a Celentano, da Elisa a Laura Pausini.

TRA pop e grande schermo la nuova sfida di sangiorgi

La voce dei Negramaro ha composto la colonna sonora di “Non è un paese per giovani”: «Racconta una storia comune a molti, quella di chi lascia l’Italia per inseguire un sogno» Dal successo con i Negramaro alla musica per film il passo è stato molto breve per Giuliano Sangiorgi, una delle voci più brillanti del panorama musicale italiano. Tra gli impegni con la sua band e la carriera autoriale, ha trovato il tempo per comporre le musiche del nuovo film di Giovanni Veronesi, “Non è un paese per giovani”, rinnovando il fortunato sodalizio con il regista toscano. Il film sarà nelle sale dal 23 marzo e rappresenta un esperimento molto interessante: prende spunto dall’omonima trasmissione radiofonica condotta dallo stesso Veronesi insieme a Max Cervelli su Radio Due, in cui i protagonisti sono ragazzi che hanno scelto di lasciare l’Italia per cercare fortuna all’estero.

de la parola, scherzando con il regista) «Sarebbe un po’ come chiederlo a un toscanaccio… Per rispondere alla domanda: no, l’idea non mi ha mai sfiorato». Raccontaci come Veronesi ti ha chiesto di comporre la colonna sonora per questo film. «Sono stato praticamente costretto a farla, un po’ come già successo anni fa con la reinterpretazione di Modugno. Giovanni ha questo approccio morbido con me: mi costringe. Ovviamente è una “costrizione” che io accetto con la massima felicità».

«Mi sono lasciato ispirare dalla sceneggiatura Io e Veronesi sulla stessa frequenza»

C’è un aneddoto preciso legato a questo momento? «Sì, ed è molto divertente. Ero in tournée con i Negramaro, quindi eravamo tutti presissimi dagli impegni. Lui mi ha invitato nella trasmissione su Radio Due che ha fatto da spunto per il film. Questo perché, oltre che a p ra n -

Giuliano, il film parla di italiani che scelgono di andare a vivere lontano dal nostro paese, non necessariamente “cervelli in fuga”, però. All’inizio della tua carriera, hai mai preso in considerazione la possibilità di andare a far musica all’estero? (Si intromette simpaticamente Giovanni Veronesi, ndr) «A un salentino lo chiedi…». (Sangiorgi finalmente pren-

zo e a cena, mi invita anche in radio. Durante la pausa di uno spot, mi ha chiesto di scrivere la colonna sonora integrale della pellicola. Mancava poco prima di

tornare in onda e io gli ho risposto “Giovanni grazie, sarebbe una figata ma sono in tour e non saprei davvero come fare”. In quel momento lui mi ha detto “Capisco, capisco”. Però la risposta sincera è arrivata solo quando siamo tornati in diretta, perché nuovamente in onda ha detto a tutti gli ascoltatori: “Giuliano Sangiorgi farà la colonna sonora del mio prossimo film”».

reputavo in grado di confrontarmi con un grande come Modugno, che io amo particolarmente, e la prima risposta che gli diedi fu negativa. Lui, chiaramente, l’ha trasformata in un sì il giorno successivo. In generale, mi pone davanti a sfide che in quel momento lui sa che io saprò gestire. Io, però, ancora no...». Visto che eri in tour, come

Sembra un po’ come lanciare una sfida. «L’approccio con Giovanni è semp re q u e s t o. Era successo qualcosa di simile già con “Italians”. Io non mi

ha fatto a buttare giù idee per “Non è un paese per giovani”? «L’ho fatto in viaggio, sostanzialmente, partendo dalla sceneggiatura, ed è stato molto stimolante. Ho avuto la possibilità di “vedere” le immagini del film ancora prima che fossero state girate. Tutto questo grazie alla scrittura di Giovanni, di Andrea Massara e Ilaria Macchia che mi ha permesso di figurare le scene. Una scrittura che racconta tematiche generazio-

nali profondissime, ma sempre con un risvolto leggero tipico della commedia». Le tue idee poi si sono sposate alla perfezione con il girato? «In effetti avevo timore che ciò che sentivo io non sarebbe coinciso con ciò che avrebbe sentito Giovanni, o comunque già pensato. In realtà, poi, è andata così bene che

© Copyright Università Niccolò Cusano

Il regista Giovanni Veronesi e Giuliano Sangiorgi insieme all’anteprima del film

università niccolò cusano

Studio e lavoro, con i Tutor l’obiettivo è più semplice La funzione del tutor Disciplinare è anche quella di rappresentare una sorta di “assistente del professore’’. Da tale ruolo si intuisce facilmente come il tutor sappia un po’ di tutto sulla materia, sulla prova d’esame finale e quindi sull’atteggiamento migliore da utilizzare nei confronti della materia in questione e del titolare di Cattedra. Perché l’atteggiamento, non si dimentichi mai, è fondamentale. A tal proposito, quello del tutor è aperto, positivo e soprattutto comprensivo. In caso contrario non sarebbe possibile una proficua interazione con tutte le diverse categorie di soggetti con cui ha il dovere di interfacciarsi quotidianamente. CATEGORIE. Tra queste, il neo-

diplomato appartiene a quella degli studenti più giovani e quindi vedrà i tutor come degli amici cui confidarsi: que-

a Cuba ha girato tante scene usando le musiche che avevo già scritto “in brutta copia”, e questo significa che c’è stato un comune sentire che ci ha guidati fino alla fine. Io poi ho semplicemente fatto una “bella copia” e insieme abbiamo scelto “Lo sai da qui” come brano finale del film e main song. Ne sono stato felice perché quella canzone ha molto di Cuba e di mio padre che non c’è più. Lui amava molto quell’isola e a lui ho dedicato quasi tutto “La rivoluzione sta arr i va n do”. L’album in fondo si è chiuso proprio a Cuba con il video di “Lo sai da qui”, girato lì proprio Giovanni. Ed è stata un’emozione incredibile, come una serie di magie che si sono coordinate da sole».

sto uno dei principali punti di forza della loro collaborazione. Tornando al discorso per cui l’Unicusano può offrire

i propri corsi di studi a tanti tipi di studenti, va sottolineata la centralità dell’altra categoria, quella dello studen-

te lavoratore. Si tratta di persone che hanno scelto l’ateneo per concludere qualcosa che probabilmente avevano già cominciato in passato o che temono di non riuscire a completare con le modalità standard delle università tradizionali. Studio e lavoro sono cose che difficilmente riescono a convivere, ma è sicuramente vero che quando si possiede la giusta dose di determinazione, nessuna sfida è impossibile.

siderio di godere della propria vita sociale e/o familiare. E allora, per la figura professionale del tutor, l’intento su cui focalizzarsi diventa comprendere le contingenze e unire le forze con lo studente per realizzare il calendario degli esami perfetto. Un calendario che corrisponde molte volte alla chiave per giungere, per cauti passi, alla stesura della tesi e alla proclamazione.

TABELLA DI MARCIA.

no il corso di studi deve infatti calzare a pennello a tutti gli iscritti ed è proprio ai Tutor che è affidato l’onore di affiancarsi ai discenti per rendere proficuo il periodo di preparazione degli esami e di un elaborato finale organizzato e armonico. E per far sì che ciò

I tutor sanno bene che chi si iscrive come studente lavoratore affronta una quotidiana lotta per riuscire a mantenere in ordine e in equilibrio l’impegno per il proprio lavoro, la costanza con cui portare avanti il proprio studio e il de-

AFFIANCAMENTO. All’Unicusa-

avvenga è lecito l’uso di ogni strumento a disposizione. Ad esempio, una delle particolarità delle università telematiche come la Niccolò Cusano, che le rendono l’opzione favorita per coloro i quali non hanno modo di frequentare estenuanti lezioni presso aule fatiscenti e ricolme, è che le lezioni (e tanti altri servizi) possono essere seguite online. Sotto questo punto di vista è ancora il tutor, durante il primo incontro, a istruire lo studente sul funzionamento della piattaforma e-learning, attraverso cui accedere alle lezioni asincrone e in videoconferenza e con la quale comunicare con docenti (e tutor). Leslie Fadlon Tutor Disciplinare Università Niccolò Cusano

Per segnalazioni, commenti, informazioni, domande alla redazione dei contenuti del settimanale Unicusano Focus – Sport & Ricerca, potete scrivere all’indirizzo: gianluca.fabi@ unicusano.it


martedì 21 marzo 2017

Unicusano FOCUS III CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

economia e cultura

passo indietro voucher addio

Il Consiglio dei Ministri ha stabilito la loro abolizione e modificato le norme relative agli appalti pubblici SEGUE DA PAGINA I

Il Consiglio dei ministri ha previsto un regime transitorio, stabilendo che i voucher potranno essere utilizzati fino al 31 dicembre 2017, a condizione che siano già stati richiesti prima di venerdì 17 marzo, data di pubblicazione ed entrata in vigore del D.L. 25/2017. Indubbiamente, la tempestività era d’obbligo ma mette in crisi alcuni settori che, in modo regolare e normativamente corretto, facevano ricorso ai voucher; si pensi, ad esempio, ad alcune società di calcio professionistiche che li utilizzavano ogni domenica per gli steward o alle famiglie che se ne servivano per regolare i loro rapporti con baby sitter, insegnanti per ripetizioni, badanti occasionali, ecc.

I due referendum già previsti per il 28 maggio non si terranno: l’analisi del Rettore

negli errori del passato che hanno determinato l’abrogazione dei voucher. Quali sono le tipologie di contratti di lavoro che più si avvicinano al lavoro occasionale e che si possono prendere in considerazione per la sostituzione momentanea e/o per la creazione di nuovi strumenti? Innanzitutto, il contratto di lavoro a chiamata o intermittente - applicabile però soltanto per prestazioni fornite da soggetti con età compresa tra 24 e 55 anni - in quanto caratterizzato da discontinuità, anche accentuata, nell’erogazione delle prestazioni richieste dal datore di lavoro; le collaborazioni che però spesso celano veri e propri ra p p o r-

ti di lavoro subordinato; il contratto di lavoro a tempo determinato, nel caso di attività caratterizzate da continuità in un periodo di tempo definito. Per quanto ci si possa sforzare di individuare una soluzione - anche prendendo alcune caratteristiche di ciascuno e mettendole insieme - è difficile in questa fase individuarne una pienamente convincente; il compito è difficile e magari potrà e dovrà anche aiutarci l’esperienza internazionale. GLI APPALTI. Nell’ambito del-

lo stesso decreto, come ac-

cennato in precedenza, è stata sancita anche la modifica di alcune norme che riguardano gli appalti. In particolare, è stato eliminato il beneficio della preventiva escussione del patrimonio dell’appaltatore nelle controversie che riguardano i crediti di lavoro, ristabilendo la piena responsabilità solidale del committente con appaltatore ed eventuali subappaltatori. L’intervento previsto dal Decreto impedisce poi che i Ccnl possano derogare dal regime di responsabilità solidale negli appalti. Si torna, quindi, alla versione origi-

naria dell’art. 29, comma 2 Dlgs. 276/2003, nel senso che nemmeno ricorrendo alla contrattazione collettiva nazionale si potranno inserire maggiori tutele per l’impresa committente; tuttavia, resta inalterata la possibilità di deroga nell’ambito dei contratti aziendali e territoriali previsti dall’art. 8 della legge Sacconi del 2011. LA CASSAZIONE. I l D. L . 25/2017, cancellando tre disposizioni del decreto attuativo del Jobs Act e tornando alla vecchia formulazione dell’art. 29, comma 2 Dlgs.276/2003, sembra al-

lontanare la possibilità che la Corte di Cassazione possa esprimersi in modo difforme in merito alla soppressione della consultazione referendaria. Per effetto di quanto sinteticamente esposto, il 28 maggio i due referendum previsti sono destinati a non aver luogo e forse è la soluzione migliore, ferme restando le perplessità in merito all’evoluzione degli eventi: tutto e il contrario di tutto! Fabio Fortuna Magnifico Rettore Università degli Studi Niccolò Cusano

Non solo didattica

Due appuntamenti all’Università Niccolò Cusano Oggi e domani l’Aula Magna della sede romana dell’Università Niccolò Cusano (in via Don Carlo Gnocchi 3) ospiterà due eventi la cui partecipazione è libera. Domani, dalle 10.30 alle 13, appuntamento con la tavola rotonda dal titolo “L’educazione finanziaria del cittadino per lo sviluppo integralle della società”, con il rettore Fortuna che introdurrà i lavori e sarà il moderatore degli interventi. Giovedì, dalle 14.30 alle 18, toccherà al convegno “Le associazioni e le società sportive dilettantistiche”, che conferirà crediti formativi ai fini della formazione professionale continua degli Ordini aderenti all’iniziativa.

le reazioni. Le reazioni im-

mediate e più diffuse indirizzano il pensiero nella direzione di un preoccupante impulso verso il lavoro nero - che in alcuni casi sarà difficilmente evitabile fino a quando non si troverà una soluzione - e ciò origina la necessità di procedere al più presto. Cosa si dovrà fare senza indugio? Sicuramente studiare e concepire adeguati strumenti per il lavoro occasionale; questo è un tema che dovrà essere affrontato senza ricadere

il convegno

Domani alla Cusano si ricorda Renzo De Felice Il 22 marzo alle ore 16, presso l’Aula Magna dell’Università Niccolò Cusano, si svolgerà il Convegno “Renzo De Felice, lo storico e il giornalista a oltre 20 anni dalla scomparsa”, organizzato dalla cattedra di Storia contemporanea della facoltà di Scienze politiche dello stesso Ateneo con la preziosa collaborazione di Radio Cusano Campus. Sarà

Durante l’evento saranno anche presentati i suoi “Scritti giornalistici” un’importante occasione per ricordare uno dei massimi storici del Novecento e per presentare la recente pubblicazione dei primi volumi dei suoi “Scritti giornalistici” curati dal professor Giusep-

Il convegno su De Felice sarà trasmesso in diretta FM e streaming su Radio Cusano Campus

Renzo De Felice è considerato uno dei maggiori studiosi del fascismo

pe Parlato (Luni Editrice) assieme al terzo numero monografico del 2016, della rivista scientifica «Nova Historica», anch’esso dedicato a De Felice. Dopo l’introduzione del Magnifico Rettore Fabio

Fortuna, seguiranno gli interventi del già ricordato professor Parlato, attuale presidente della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice, e dei professori Paolo Nello e Luciano Zani, tutti e tre allievi

dello storico romano. RACCONTARE I FATTI. Conside-

rato il massimo studioso e interprete del fascismo italiano, De Felice non ha limitato la sua produzione solo agli

studi sul regime: ciò è testimoniato, ad esempio, dalle sue ricerche sul giacobinismo italiano e più in generale a quelle dedicate al Risorgimento nazionale. Egli ha saputo “raccontare” i fatti prima ancora di volerli interpretare. Un approccio di stampo positivistico ha pertanto animato i suoi volumi, poiché fermamente convinto della necessità di preservare il mestiere di storico, fatto di ricerche archivistiche, e necessariamente scevro da improvvise quanto ingiustificate incursioni politologiche o sociologiche. Quando, nel 1976, il Partito Liberale Italiano gli offrì la possibilità di candidarsi nelle sue liste per le imminenti elezioni politiche, De Felice rifiutò tale ipotesi, sottolineando tutta la sua predilezione per l’attività didattica e scientifica, e ponendo in rilievo la necessità di mantenere per-

fettamente disgiunta la figura dello storico da quella del politico. ESIGENZA LIBERTÀ. Profonda-

mente refrattario alle novità storiografiche sorte negli anni Settanta e Ottanta, tendenti a smarrire il vero senso della ricerca storica, tutta la sua produzione, anche quella giornalistica, ha trovato origine da una profonda esigenza di libertà. Il rigore metodologico lo conduceva a respingere ogni approccio ideologico al fine di consentire al lettore di poter esprimere una propria capacità critica del testo. Come ha affermato Simona Colarizi, altra allieva dello storico romano, De Felice era guidato dalla «sua mai soddisfatta curiosità», che lo portava a non riconoscersi nei poteri politici dominanti o con i conformismi o le mode correnti. © Copyright Università Niccolò Cusano


IV UNICUSANO FOCUS CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

martedì 21 marzo 2017

disabilità e salute

niente è più bello della diversità Oggi tutto il mondo celebra la Giornata della sindrome di Down Anche in Italia sarà un momento di riflessione sulla trisomia 21 dirittura riuscita a presentare la Météo.

C’è ancora molto da fare perché anche alle persone con sindrome di Down (e, più in generale, a quelle con disabilità) sia assicurata sul serio «un’esistenza libera e dignitosa» (art. 36 Cost.). Eppure dobbiamo riconoscenza e rispetto a chi è venuto prima di noi, poiché negli anni molte cose sono (state) cambiate. Quasi quarant’an-

In Francia il volto nuovo del meteo in tv è Melanie, 21enne che ha vinto la sua sfida ni fa, quando nacque mia sorella Maria Claudia (donna appunto con la sindrome Down), quella che tecnicamente viene definita «comunicazione della diagnosi» a mia madre fu più o meno formulata così: «Signora, non si preoccupi granché: non è un suo problema. Questa bambina non la riconoscerà mai, probabilmente non si

La giovane Melanie durante la sua prima diretta televisiva. A destra il professor Albertini

renderà conto nemmeno di essere al mondo. Se la metterà in un istituto non avrà neanche contezza di dove si trova». IL METEO DI MELANIE. Oggi, in-

vece, vediamo bambini con sindrome di Down frequentare la scuola, ragazzi prendere l’autobus per raggiungere gli amici, adulti prende-

re l’autobus per raggiungere il posto di lavoro. Tutto ciò è possibile grazie alla tenacia di chi ci ha preceduto e quotidianamente è impegnato tuttora sul fronte dell’inclusione sociale delle persone con sindrome di Down. Non tutte parlano, scrivono, lavorano, ma tante ci riescono se adeguatamente supportate. Proprio oggi, una giovane

donna francese con sindrome di Down di 21 anni, Melanie Segard, tramite Facebook può addirittura realizzare il suo sogno di leggere le previsioni del tempo sull’emittente televisiva France 2. Si è trattata di una vera e propria sfida: il suo video postato online doveva raggiungere i 100 mila like. Sono stati molti di più e Melanie è ad-

GIORNATA MONDIALE. Oggi si celebra la Giornata Mondiale della Sindrome di Down (WDSD - World Down Syndrome Day): la EDSA (European Down Syndrome Association) parteciperà all’evento organizzato presso il Parlamento Europeo. Una data scelta non certo a caso poiché la sindrome di Down, detta anche trisomia 21, è dovuta al fatto che nella coppia di cromosomi numero 21 sono presenti 3 cromosomi anziché 2.

rotondo): testimonial della campagna di raccolta fondi è stato il nontiscordardime, fiore il cui nome evoca i valori di solidarietà e inclusione promossi dalla Associazione

Italiana Persone Down. Associazione che nacque con la denominazione di Associazione Bambini Down e che poi venne appunto cambiata onde manifestare come il pieno riconoscimento della dignità della persona vada correlato anche alla sua età. IL PROFESSOR ALBERTINI. Ma la denominazione iniziale fu forse frutto di una scelta, più che obbligata, naturale, in quanto l’Associazione venne fondata da giovani genitori di bambini (piccoli) con la sindrome di Down in un contesto che era quello descritto dalla “comunicazione della diagnosi” fatta a mia madre. In questi casi, fondamentali sono gli incontri che si fanno, poiché, se i miei genitori ebbero quel primo (infausto) impatto, ebbero

INIZIATIVE.

Tra le varie iniziative in Italia, il primo appuntamento si è tenuto domenica scorsa nelle piazze di Roma (ma anche di Tivoli e Monte-

salute e giustizia

anche l’occasione di conoscere persone come il professor Giorgio Albertini, neurologo, recentemente scomparso, che ha dedicato la sua vita ai bambini con sindrome di Down (e non solo) e alle loro famiglie. Desidero ricordarlo con le sue parole: «Hai presente quando nei fumetti di Topolino un personaggio ha un’idea, capisce qualcosa, arriva alla soluzione di un problema e gli si accende una lampadina sulla testa? Anche a Maria Claudia si accende quella lampadina, ma dopo, un po’ dopo…». Così Giorgio Albertini (allora giovane medico) spiegò il “ritardo mentale” a mia sorella Raffaella quando era una bambina. E con queste parole Raffaella, bambina, spiegò a me, suo fratellino, la condizione di nostra sorella più piccola Maria Claudia. Grazie professore, grazie di tutto. Federico Girelli Docente di Diritto Costituzionale Università Niccolò Cusano

Detenuti, anche nelle REMS cresce il sovraffollamento

Sono stati effettivamente superati gli gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari? Funzionano le REMS, le strutture che hanno sostituito i vecchi “manicomi”? L’avvocato penalista Daniele Bocciolini ne ha parlato all’interno del programma “Legge o Giustizia” su Radio Cusano Campus. «Alcune cose sono cambiate nelle REMS, ovvero le strutture residenziali per l’esecuzione delle misure di sicurezza – ha spiegato il legale – Troviamo chi viene dichiarato incapace di intendere o di volere e non sconta la pena, viene prosciolto o assolto. Viene quindi messo in queste strutture per ricevere le cure del

caso. Nei vecchi Opg c’erano i cosiddetti “ergastoli bianchi”. Il soggetto che veniva ritenuto socialmente pericoloso era bollato come matto e il detenuto-paziente restava lì vita natural durante. Le REMS, invece, hanno una durata limitata, pari alla durata massima per la pena prevista per un reato». SALUTE. Tutto ciò pone degli

interrogativi. «Il punto è questo: in quali condizioni è chi ne esce? Bisogna ovviamente tutelare la salute del detenuto-paziente che è nella struttura e dall’altra parte la collettività sociale. Se deve essere curato dobbiamo evita-

re che fugga dalla struttura e che faccia male a qualcuno o se stesso. Bisogna stare attenti soprattutto con i detenuti schizofrenici. Questi soggetti hanno un elevato rischio suicidario. Tempo fa un ragazzo di 22 anni è scappato da una REMS e si è parlato

di evasione. Non è così, perché non sono istituti carcerari come erano gli Opg. Quel ragazzo, dopo tre “fughe”, è stato riportato a Regina Coeli dove si è impiccato». RISCHI. Dal sovraffollamen-

to delle carceri a quello del-

Legge 0 giustizia, in onda su radio cusano campus Il programma “Legge o Giustizia”, condotto da Matteo Torrioli, è in onda su Radio Cusano Campo è dal lunedì al venerdì, dalle ore 20 alle ore 21. È realizzato in collaborazione con la facoltà di Giurisprudenza dell’Università Niccolò Cusano.

le REMS: la domanda è elevata e non si riesce a rispondere a tutte le richieste: «Nel Lazio ci sono quattro strutture ma non sono sufficienti. Ci lavorano grandi professionisti, che svolgono al meglio il loro lavoro. I REMS funzionano bene ma non sono abbastanza numerosi. Ho un cliente detenuto in carcere a Roma. È stato ritenuto dal Pm e dal Gip incompatibile al regime carcerario per elevato rischio suicidario. Il Gip ha accolto la mia istanza e ha inoltre ritenuta cessata la necessità di permanenza all’interna del carcere. Mi ha chiamato il DAP dicendomi che è stato accolto il provvedimen-

to del Gip che scarcera il detenuto il quale, però, continua a rimanere in carcere perché i posti nelle REMS sono esauriti. Prima di entrare – conclude Bocciolini – dovranno evadere una lunghissima serie di richieste, circa 190. Per una volta ci siamo trovati tutti d’accordo ma non sappiamo come affrontare la questione. Ed è un problema di di legge perché c’è un vuoto normativo. Il Governo deve intervenire. Qualora il detenuto dovesse commettere qualche atto che non dovrebbe commettere di chi sarebbe la responsabilità? I suicidi sono un fallimento per lo Stato». © Copyright Università Niccolò Cusano


martedì 21 marzo 2017

Unicusano FOCUS V CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

cultura e università

La rivoluzione bianca compie cento anni Dall’8 al 12 marzo del 1917 una rivolta popolare in Russia abbattè una delle dinastie monarchiche più potenti: quella dei Romanov Marzo 1917. Sta per finire il terzo inverno della prima guerra mondiale. In cinque giorni, dall’8 al 12 marzo, in Russia una rivolta popolare abbatte una delle dinastie monarchi-

Viene così definita per distinguerla da quella che portò al rovesciamento dell’impero che più potenti della terra: quella dei Romanov, che governano da tre secoli. Questa insurrezione verrà denominata la Rivoluzione di febbraio, perché si svolse tra il 23 e il 27 febbraio, secondo il calendario russo del tempo, in ritardo su quello gregoriano di tredici giorni. I rivoltosi auspicano di instaurare un regime democratico e repubblicano. In occasione del centenario della rivoluzione russa di febbraio, l’argomento è stato approfondito a “La Storia Oscura” su Radio Cusano Campus per il ciclo “I Grandi Anniversari della Storia”. Tra gli altri è intervenuto Giuliano Caroli, professore ordinario di Storia delle relazioni internazionali all’Università Niccolò Cusano.

SECONDA RIVOLUZIONE. Secon-

do molti storici, la Rivoluzione di febbraio è da considerare la seconda rivoluzione russa dopo quella del 1905, la triste e famosa “domenica di sangue”. Il professor Caroli, a tal proposito, ha fatto alcune precisazioni che aiutano a capire meglio: «In realtà ci sono molte differenze tra quella che, appunto, molti considerano la prima rivoluzione russa e la rivoluzione esplosa nel febbraio del 1917. Sicuramente possiamo inquadrare i due eventi nell’ambito di una insofferenza crescente da parte dei ceti più disagiati della popolazione, in relazione a una struttura politica sempre più inadeguata per lo sviluppo della Russia. Però le modalità e i protagonisti della rivoluzione di febbraio sono molto diverse da quella del 1905». LA PREPARAZIONE.

La rivoluzione russa di febbraio co-

munque non fu una manifestazione estemporanea, ma fu preparata nel tempo e soprattutto causata da eventi esterni: «In primo luogo sottolinea il professor Caroli - una Prima Guerra Mondiale che stava diventando sempre più disastrosa per la Russia. L’esercito era sempre più demotivato, stanco e anche insofferente. Troppe carneficine. L’insofferenza dell’esercito si sommò pertanto a quella del popolo, cavalcata dal movimento politico di opposizione all’autocrazia dello zar Nicola II. Lo Zar, che voleva continuare la Grande Guerra a tutti i costi, era addirittura diventato il comandante in capo delle forze armate russe, stava al fronte, aveva abbandonato l’allora capitale Pietrogrado, oggi San Pietroburgo. Un’opposizione che nasceva anche da ambienti politici progressisti e dagli intel-

Il Soviet di Pietrogrado nel febbraio del 1917. A sinistra, lo Zar Nicola II

lettuali. Prima dello scoppio della rivoluzione russa, peraltro, c’erano già state molte manifestazioni, una vide anche soldati e operai scendere in piazza insieme. Il movimento di opposizione allo zar era quindi variegato e

di conseguenza diviso dagli obiettivi da perseguire. Una sola cosa li univa: cambiare la conduzione politica e militare della Russia. Un’opposizione al regime che si radicalizza proprio nella Duma, il parlamento. Un’opposizione

Raccontare la storia per capire l’attualità La “Storia Oscura” in onda dal lunedi al venerdi dalle 13.00 alle 15.00. Un programma nato per raccontare, analizzare e approfondire i fatti del passato: dalle origini ai giorni nostri. Obiettivo: far luce su fatti ed eventi storici avvolti nel mistero. D’altronde, la ricerca della verità è sempre stato il desiderio principale di Niccolò Cusano.

politica che si combina, a volte in maniera contrastante e a volte in maniera collaborativa, con la spinta che viene dal basso. Si organizzano così i primi Soviet. E questi raggruppamenti di oppositori successivamente si trasformeranno in due organizzazioni ben distinte che a volte si fronteggiavano, a volte cercavano l’accordo, ovvero: il Comitato della Duma e il Soviet di Pietrogrado». RIVOLUZIONE BIANCA. Qualcu-

no l’ha definita anche “rivoluzione bianca”, per distinguerla da quella rossa bolscevica. Su questo punto, il professor Giuliano Caroli è

entrato nel dettaglio: «Parlerei più di rivoluzione socialdemocratica formata da varie correnti politiche, tra cui i bolscevichi che erano comunque in una posizione molto debole. Colui che poi diventerà il protagonista della rivoluzione di ottobre 1917, cioè Lenin, era ancora in esilio. E proprio questa netta diversità tra le correnti politiche che ispirarono la rivoluzione russa di febbraio, impedì ai protagonisti di formare un potere vero e proprio dopo l’abdicazione dello zar. E questo è un po’ il fatto più eclatante; un fallimento che nello stesso anno spianò la strada ai bolscevichi». Nonostante l’assalto al Palazzo d’Inverno dello zar Nicola II, la rivoluzione russa di febbraio non fu cruenta. Si parla di 1.455 tra morti e feriti; anche perché i soldati, in rivolta come il popolo, stavolta si rifiutarono di sparare sulla folla. La rivoluzione riuscì perché lo zar abdicò, ma la Russia non uscì dalla prima guerra mondiale e questo fu un altro degli aspetti che favorirono la presa del potere da parte dei bolscevichi di Lenin nell’ottobre di 100 anni fa. Ma questa è un’altra storia. © Copyright Università Niccolò Cusano

didattica

Diritto del lavoro, un Master valido per formazione continua L’Università degli Studi Niccolò Cusano ha attivato il Master di I livello in “Diritto del Lavoro” afferente alla facoltà di Giurisprudenza per l’Anno Accademico 2016/2017. Ha una durata pari a 1.500 ore e recentemente ha ricevuto dall’Ordine dei Commercialisti il riconoscimento per assegnare fino a un massimo di 60 crediti formativi validi ai fini della Formazione Professionale Continua. Si svolgerà in modalità e-learning con piattaforma accessibile 24 h\24h e sarà articolato in lezioni video e materiale fad. OBIETTIVI. Il Master si propo-

ne di formare esperti nella gestione dei rapporti di lavoro e delle relazioni industriali, sia nel settore privato sia in quello pubblico, con propensione a governare tutte e tre le dimensioni giuridiche ed economiche locale, nazionale e transnazionale. È rivolto sia a laureati che intendano specializzarsi nelle materie lavoristiche, sia a professionisti del settore quali avvocati, consulenti del lavoro, commercialisti, sindacalisti, direttori del personale, addetti alla gestione delle risorse umane e alle relazioni industriali, funzionari pubblici. OPPORTUNITÀ. Gli sbocchi pro-

fessionali portano a: liberi professionisti nelle aree della consulenza del lavoro (avvocati, consulenti del lavoro, commercialisti e revisori contabili, consulenti d’impresa); dirigenti e addetti all’amministrazione del personale e alla gestione delle risorse umane; dirigenti e addetti agli uffici di relazioni esterne e di relazioni industriali; dirigenti e funzionari di associazioni di catego-

ria, di associazioni sindacali, di enti bilaterali; personale ad alta professionalità nelle agenzie di somministrazione di lavoro temporaneo e di placement; dirigenti e funzio-

nari di enti pubblici - in particolare di quelli interni (statali, degli enti locali e previdenziali), comunitari e internazionali - che operano nel campo dei servizi per l’impie-

go, delle politiche del lavoro, della formazione e delle politiche sociali, delle prestazioni previdenziali e della relativa contribuzione; dirigenti e addetti degli uffici legali di imprese; legali dipendenti da enti previdenziali e da autorità di vigilanza; ricercatori e docenti di centri di ricerca e di formazione professionale nelle aree del lavoro; esperti di sicurezza sul lavoro e trattamento dei dati personali; esperti arbitri nelle controversie di lavoro. INFO. Email: master@unicusa-

no.it; telefono; 06/45678355.

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università niccolò cusano

Un’opportunità per aiutare la ricerca con il 5x1000 Un piccolo grande aiuto che non costa nulla e che risultare decisivo per grandi traguardi. Donare il 5 per mille all’Università Niccolò Cusano può avere risvolti positivi su ognuno di noi, perché le attività dell’Università Niccolò Cusano sono rivolte a tutta la comunità e al suo benessere. Nella prossima dichiarazione dei redditi sarà possibile donare il 5 per mille all’Università Niccolò Cusano. Farlo è semplicissimo e darà la possibilità di contribuire concretamente alla realizzazione e allo sviluppo dei progetti dell’Ateneo. INNOVAZIONE. L’Università Niccolò Cusano ha in-

fatti allestito all’interno del campus di via Don Carlo Gnocchi 3 dei laboratori all’avanguardia per la ricerca. Strutture che si contraddistinguono per le più moderne tecnologie, che hanno prodotto una sensibile intensificazione di un’attività che già ha portato a risultati concreti e si-

gnificativi. In quest’ottica, un esempio non trascurabile è rappresentato dalla collaborazione con l’Ospedale Bambino Gesù, grazie alla quale sono stati messi a punto degli studi che hanno regalato grandi innovazioni nella diagnosi e nella gestione della sindrome del QT lungo. GLI STUDI. E poi l’Università Niccolò Cusano ha

a cuore il destino dei suoi studenti. Gli iscritti non sono soltanto matricole. Non numeri, ma esseri umani, da accompagnare alla laurea attraverso un percorso formativo d’eccellenza e da aiutare fattivamente anche nel delicato momento legato all’ingresso nel mondo del lavoro. Il 5 per mille servirà anche a rafforzare l’attività di placement per offrire un posto di lavoro per ogni laureato. Un sogno che presto sarà realtà, anche grazie all’aiuto di tutti attraverso il 5 per mille. © Copyright Università Niccolò Cusano


VI Unicusano FOCUS CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

martedì 21 marzo 2017

università, industria e cultura amici unicusano: studiodonne

«Ripartiamo dai giovani» Il programma “Amici Unicusano” dell’Università Niccolò Cusano è un innovativo network di aziende, sia di piccole che di grandi dimensioni, che, sfruttando i reciproci know-how, investono nella ricerca per lo sviluppo del Paese attraverso il contatto fra il mondo universitario e quello imprenditoriale. Tali aziende credono fortemente che per migliorare il futuro sia necessario partire proprio dai giovani, in particolar modo dagli studenti: l’elemento primario della crescita di un’impresa è senz’altro quello di agire sul capitale umano. L’Università Niccolò Cusano, promotrice del progetto in commento, al fine di dare concreta attuazione ai suoi obiettivi,

mette in contatto tutti i partner con i suoi studenti; in tal modo da una parte viene offerta ai giovani un’opportunità sia formativa che lavorativa e dall’altra anche l’azienda potrà sfruttare positivamente le potenzialità del giovane studente. Grande importanza ha anche la vocazione internazionale di queste sinergie, che giardano nei confini nazionali e all’estero per cercare ragazzi di talento. Perché Studiodonne decide di entrare a far parte del progetto “Amici Unicusano”? Studiodonne decide di diventare parte integrante di “Amici Unicusano” poiché è da sempre attento alle tematiche sociali di maggior valore, quali la

famiglia e la salvaguardia dei diritti dei minori. Lo studio, infatti, si occupa da anni di diritto di famiglia anche a livello internazionale, con particolare attenzione alla tutela dei minori e il suo obiettivo è promuovere lo sviluppo socioculturale, sensibilizzando le persone ad una composizione bonaria della lite, soprattutto nell’interesse dei minori e della famiglia quale formazione sociale. Studiodonne è impegnato nel sostenere le parti anche nella separazione e nel divorzio, spingendo, ove possibile i propri clienti a trovare un accordo consensuale senza dover ricorrere alle vie giudiziali. A cura dell’Avv. Maria Luisa Missiaggia

le menti brillanti finiscono in rete Hosting Solutions aderisce al progetto Amici Unicusano che favorisce l’incontro università-lavoro: «Cerchiamo i professionisti del futuro» L’Università Niccolò Cusano accompagna i propri studenti nel mondo del lavoro grazie a iniziative efficaci, che nascono all’interno del Campus di via Don Carlo Gnocchi 3 a Roma e coinvolgono sempre più realtà imprenditoriali. Il neonato ufficio Job Placement, per esempio, garantisce una continuità, come un ideale ponte, tra

scambiarsi idee consentendo a studenti e neolaureati di entrare in contatto con le aziende, avendo sempre come riferimento l’Ateneo. Tra chi ha aderito a questa iniziativa dell’Università Niccolò Cusano c’è la Hosting Solutions, Internet Service Provider che da oltre vent’anni si occupa di soluzioni nell’ambito di servizi web, come spiega il dottor Alessio Fanfano.

data center dislocati su tutto il territorio». Una vocazione perfettamente in linea con l’approccio didattico dell’U-

niversità Niccolò Cusano… «Non a caso, Hosting Solutions collabora da tempo con l’Università Niccolò Cusano, erogando varie tipologie di servizi adatte alla didattica»

Il dottor Fanfano: «Solo il binomio fra tecnologia e sapere Dottor Fanfaci permette di stare no, qual è il core al passo coi tempi» business della Homondo dello studio e mondo del lavoro. A questo si affianca la rete Amici Unicusano che, oltre a dare un contributo immediato alla ricerca, favorisce l’incontro e le sinergie tra l’università e le imprese, che possono così

sting Solutions? «Il nostro business principale è fornire soluzioni destinate a chiunque desideri avere una presenza online professionale o a chi ha bisogno di infrastrutture Internet per i propri progetti o per i propri clienti. Ci serviamo per questo dei nostri

Qual è il suo punto di vista, da addetto ai lavori, sulle modalità didattiche proposte dalla Cusano? «Internet è uno strumento più che valido. Nato come mezzo di informazione, è evidente che possa essere usato anche come mezzo di istruzione, a patto che si sappia come formare gli studenti. Cambiano gli strumenti, ma gli obiettivi e i risultati restano gli stessi: formare gli studenti che diventeranno lavoratori e, perché no, la futura classe dirigente del nostro paese». Hosting Solutions conosce l’Università Niccolò Cusano, ma ha deciso di approfondire questa conoscenza attraverso la rete Amici Unicusano. Perché questa scelta?

«Entrare nel “club” può essere una cosa interessante. Una realtà come la nostra è sempre in cerca di menti brillanti da mettere al servizio dei nostri clienti. Lavoriamo con la massima tecnologia disponibile, ma questo non basta. È il binomio tra tecnologia e know how a produrre dei risultati e a permettere di stare al passo con i tempi. Questa speciale condizione si crea solo se si ha a disposizione un ampio bacino di risorse tra cui scegliere ed è per questo che fare rete con l’Università Niccolò Cusano rappresenta un’opportunità». Quanto è importante fare rete tra le imprese oggi? «Lavorando con internet il concetto di rete è “tirato” all’ennesima potenza. Noi lavoriamo collocandoci come partner tecnologici dei nostri clienti. Avere una rete è fondamentale». © Copyright Università Niccolò Cusano

il premio

Inclusione e istruzione diventano poesia Martedì 28 marzo, alla Sala Protomoteca del Campidoglio, a partire dalle ore 17, si terrà la premiazione del 17esimo “Concorso e premio nazionale letterario d’arte e cultura Nobildonna Maria Santoro”. L’appuntamento è nato anni fa per ricordare Maria Santoro, nobildonna pugliese dedita al mecenatismo, che ha dedicato gran parte della propria vita ai deboli, ai meno abbienti, e agli emarginati, non escludendo un sempre generoso incoraggiamento a favore dei giovanissimi studenti delle scuole medie inferiori e superiori, e a quelli universitari, al fine di sti-

molare la loro creatività e incoraggiarne il cammino artistico.

ni che hanno preso parte al concorso sono la figura della mamma, la condizione giovanile e il dialogo. Ma anche lo scambio interculturale fra i giovani di nazionalità diverse, la solidarietà tra i popoli, il mutuo soccorso fino al sostegno ai ceti più deboli, ai diversamente abili e agli emarginati.

I TEMI. Le opere che hanno

partecipato a questa edizione sono state di cinque tipologie, corrispondenti alle cinque sezioni del premio: poesia in lingua italiana, poesia in dialetto, opere scritte in prosa, arti figurative, sezione musica e canzoni. I concorrenti sono stati divisi in due categorie, una composta da adulti e studenti universitari, l’altra da alunni di istituti comprensivi e studenti delle scuole medie di secondo grado. I temi affrontanti nelle composizio-

La Sala Protomoteca del Campidoglio

PATROCINIO. Il concorso ha da sempre un appoggio istituzionale, e anche per questa edizione è nato sotto il patrocinio della presidenza della Giunta regionale e del Consiglio regionale del Lazio, di Roma Capitale, del Garante dell’Infan-

zia e dell’Adolescenza Lazio, del Senato della Repubblica, della rappresentanza in Italia della Commissione Europea, dell’Associazione Nazionale Dirigenti e Alte Professionalità della Scuola e del Centro Culturale Giuseppe Gioachino Belli, che ne è organizzatore e promotore. Durante la cerimonia – che vedrà premiate tutte le categorie – interverrà anche il Coro polifonico degli studenti del Liceo Newton di Roma, diretto dal Maestro Stefano Nerozzi, e con la cantante Valentina Corsi e la poetessa Francesca Pellegrino. © Copyright Università Niccolò Cusano


martedì 21 marzo 2017

LA CUSANO E il calcio

grassadonia e il segreto della paganese Gli azzurrostellati hanno cambiato marcia da sei gare Il tecnico: «Ho sempre avuto fiducia nei miei uomini» Cinque vittorie e un pareggio in sei partite per un totale di 16 punti. Una marcia da prima della classe per la Paganese che, con questo exploit, si è allontanato dalla zona retrocessione per puntare ai playoff promozione. Un obiettivo che in pochi pensavano si potesse perseguire, specialmente per come era

Sono sempre stato tranquillo. Conosco il presidente e lui conosce me. Sapevo che avrei avuto qualche gara in più e così è stato. Abbiamo continuato a lavorare con serenità, solo attraverso l’impegno si può raggiungere la salvezza». Un filotto nelle ultime sei gare che ha rilanciato la squadra in classifica: «La partita più difficile penso sia stata quella di Monopoli. Venivamo dalla sconfitta in casa col Catanzaro e ci presentavamo senza Pestrin, Alcibiade e Firenze squalificati. Nessuno avrebbe scommesso su di noi in quel match. Ci davano tutti per spacciati, invece la squadra ha fatto il massimo cogliendo la vittoria».

I campani sono in piena corsa per i playoff: «Non dobbiamo perdere la “fame”» iniziata la stagione: «Il mercato della Paganese è cominciato a settembre – racconta uno degli artefici di questo miracolo, il tecnico Gianluca Grassadonia - la squadra è stata costruita in una settimana, puntando su molte scommesse. Reginaldo, ad esempio, non giocava da due anni. Abbiamo contattato anche tanti altri giocatori che stavano a casa. Nonostante ciò, il girone d’andata è stato tutto sommato buono».

Pa g a ni sembra un’isola felice: «Questo per me è il quarto anno, ed è la prova che qui si stia bene. Il presidente vuole essere sempre informato ma, allo stesso tempo, ho pienissima autonomia. Io sento la sua fiducia perché si lavora con serietà. Nel calcio può succedere di tutto, come nel caso di Claudio Ranieri». Per la corsa ai playoff c’è anche la Paganese: «Al momento siamo lì, a un passo. Non dobbiamo perdere la fame di una squadra che deve salvarsi. Prima ancora del discorso tattico, è importante l’atteggiamento. Contro la Juve Stabia e il Catania abbiamo dimostrato di saper soffrire». Fondamentale, vista la rosa così giovane, sarà l’apporto dei più esperti: «I giocatori più anziani sono punti di riferimento importanti. Calciatori che si fanno sentire con gli esempi positivi. Danno tutti il massimo, anche se alcuni vengono utilizzati poco». OPPORTUNITÀ.

Gianluca Grassadonia, da quattro stagioni sulla panchina della Paganese

fame, grande voglia di mettersi in discussione e di imparare. Questa rosa ha ancora grandissimi margini di

miglioramento». RISCATTO. Il girone di ritor-

no, però, si era aperto ma-

lissimo: cinque gare con due pareggi e tre sconfitte. L’esonero, però, non è mai stato vicino: «Devo dire la verità.

RIVOLUZIONE. Il mercato di ri-

parazione è stato di rivoluzione. «A dicembre la società ha cambiato totalmente strategia, trasformando questa squadra in una rosa di ’96 e ’97. Giocatori giovani, di valore, che dovevano affrontare un campionato sconosciuto. Da gennaio si è cominciato a lavorare con dieci nuovi arrivi a fronte di nove partenze. Ci siamo ritrovati in un secondo terremoto dopo quello di settembre quando venimmo esclusi». Grassadonia, però, non si è abbattuto. «Abbiamo la fortuna di lavorare con una squadra che ci dà tantissimo. Ha

unicusano focus VII CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

LA VIGNETTA

Prodotto da “L’ Arte nel Cuore”, Testi di Andrea Giovalè, Disegni di Vincenzo Lomanto. www.fourenergyheroes.it

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Il vivaio dell’UnicusanoFondi

Vittoria dell’Under 15 Oggi vanno in campo Allievi e Giovanissimi In un calendario preprimaverile particolarmente fitto, sono tanti gli impegni e i susseguenti obiettivi da raggiungere per le squadre del settore giovanile dell’UnicusanoFondi. Si gioca su più fronti e c’è ancora tanto da vedere, e soprattutto molto da poter conquistare. La Berretti ha appena archiviato il suo turno di riposo, del quale le contendenti Lecce e Andria hanno approfittato per occupare la prima piazza. Un sorpasso sotto certi aspetti prevedibile ma che per la compagine di Alessandro Parisella cambia poco. Sarà adesso importante tornare subito a vincere, già dalla gara interna di sabato contro il Teramo

per poi lanciarsi con rinnovato slancio verso la fase finale del torneo a caccia dei playoff (e del miglior piazzamento possibile). ko l’under 17. Ai box ci vanno

invece le squadre Under 15 e Under 17, che attendono di giocare ad aprile le ultime tre giornate della prima fase, e con obiettivi simili e diversi al tempo stesso. Gli Allievi hanno perduto contro la Lupa Roma, uscendo sconfitti dopo una serie tanto lunga quanto splendida (12 vittorie e due pareggi), ma ha egualmente conservato la prima posizione. E la leadership finale, con cinque lunghezze da difendere sul Monopoli secondo della clas-

Nazionale Under 20

Sernicola, l’accademico alla corte del ct Evani Dopo la prima apparizione nello stage che si è tenuto circa un mese fa a Coverciano e Perugia, Leonardo Sernicola, esterno difensivo dell’UnicusanoFondi, è stato nuovamente convocato per la nazionale Under 20 di Alberico Evani. Giovedì 23 gli azzurri saranno impegnati a Pila contro la Polonia per la gara decisiva per il Torneo Quattro Nazioni (gli azzurri hanno due punti di vantaggio in classifica). I convocati si troveranno a Roma domenica per tre giorni di lavoro fino alla vigilia della partenza la Polonia.

se, è l’obiettivo che il team di Danilo Ligori può tranquillamente raggiungere. bene i giovanissimi. Escono

invece rinvigoriti dalla sfida con la compagine capitolina i Giovanissimi. Una vittoria che significa seconda affermazione di fila per i ragazzi di Dino Di Iulio, ma anche e soprattutto il consolidamento di quel terzo posto che i rossoblù saranno chiamati a difendere dall’attacco dei pari età della Casertana, distanti tre lunghezze. IN CAMPO. Le squadre regio-

nali che prendono parte ai campionati Fascia B sono attese alla corsa per il secondo posto. Da poter raggiungere per entrambe, nella speranza poi di giocare la fase finale del torneo - che terminerà a metà maggio - per qualcosa di più rilevante. Gli Allievi saranno di scena oggi pomeriggio in un turno infrasettimanale esterno (sul campo del Time Sport) da non sbagliare per riprendere rapidamente la marcia. Lo stesso dicasi per i Giovanissimi, che oggi recuperano contro i pari età del La Selcetta. Giocando in casa, appare d’obbligo andare alla ricerca dei tre punti. E vuole chiudere in bellezza anche la Juniores nazionale, che ha appena salutato una squillante vittoria casalinga e che adesso punta a terminare nel modo migliore. Rimangono tre confronti (Albalonga e Anzio in trasferta, Lupa Roma in casa): non mancherà modo per sorridere ancora. © Copyright Università Niccolò Cusano



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