Unicusano focus 0405

Page 1

UNICUSANO FOCUS Università degli Studi Niccolò Cusano - Telematica Roma

ALLEGATO AL NUMERO ODIERNO DEL

I.P. A CURA DELL’UNIVERSITà NICCOLò CUSANO e di SpoRTNETWORK mercoledì 5 APRILE 2017 www.corrieredellosport.it

Settimanale di Scienza, Industria e Sport a cura della Cusano

Ambiente Tuteliamo l’acqua il bene più prezioso

Alla Cusano La Facoltà di Ingegneria tra le migliori in Italia

> A pagina III

Storia I sessant’anni dell’Europa

> A PAGINA IV

ANNA FAlCHI

> A PAGINA V

il punto

Anticipo pensionistico: un‘opportunità?

I

l tema delle pensioni rappresenta un’annosa questione che, pur riguardando l’intera collettività, stenta a trovare soluzioni soddisfacenti. Si tratta, infatti, di un cantiere sempre aperto in cui la legge di bilancio per il 2017 ha apportato elementi di flessibilità tendenti a migliorare il sistema previdenziale fortemente condizionato dalla riforma Fornero. In questa direzione, si è sviluppata l’attività di confronto tra Governo e sindacati che, con l’accordo di fine settembre 2016, ha posto le basi per concepire strumenti idonei a consentire di anticipare il momento della pensione a coloro che hanno interesse a farlo.

In prima linea contro la violenza sulle donne: «Non bisogna mai abbassare la guardia perché non succede solo alle altre»

L’Ape, in sostanza, consiste in un finanziamento da restituire o a fondo perduto che consente al lavoratore - nel pieno rispetto dell’art.36 della Costituzione - di avere, fino al raggiungimento dell’età pensionabile, una retribuzione nel caso in cui decida di uscire anticipatamente dal mondo del lavoro. Esistono tre tipologie di anticipo: Ape volontaria, aziendale e sociale, caratterizzate da un elemento comune e imprescindibile, cioè aver raggiunto i 63 anni d’età. Nei primi due casi l’Ape può riguardare tutti i lavoratori, nel terzo soltanto alcune categorie. La domanda dovrà essere presentata all’Inps a partire dal 1 maggio 2017 e la fase sperimentale durerà fino al 31 dicembre 2018. L’Ape volontaria, come indica l’espressione, deriva dalla scelta dei lavoratori - compresi tra gli iscritti all’assicurazione generale obbligatoria dell’Inps, a forme sostitutive della stessa (Enpals, Inpdai, ecc.), a forme esclusive (ex Inpdap, ex Fs, ecc.) e a gestione separata - di anticipare la pensione di 3 anni e 7 mesi, esercitabile nel caso in cui si siano raggiunti i 63 anni e si siano versati contributi per almeno venti anni. Tutto ciò ha un senso e rappresenta un’opportunità se il sacrificio originato dagli oneri connessi risulta secondario rispetto al desiderio e alla volontà di anticipare l’uscita dal mondo del lavoro; il problema fondamentale da affrontare e risolvere, infatti, è il contemperamento tra questi elementi contrastanti. L’anticipo pensionistico consiste in un finanziamento - concesso da una banca tra quelle indicate dall’Inps - che si snoda attraverso 12 mensilità all’anno da restituire poi nei venti anni successivi al raggiungimento dell’età anagrafica prevista per la pensione di vecchiaia (66 anni e 7 mesi); il prestito è coperto da una polizza assicurativa contro il rischio di premorienza. Gli oneri, quindi, derivano dagli interessi dovuti alla banca e dal premio da corrispondere alla compagnia assicurativa e si aggirano intorno al 4,6%, ma si conosceranno con precisione nel momento in cui verrà emanato il Decreto attuativo.

l’unione fa la forza

> A PAGINA II

Amici unicusano

Micro Lab Equipment dove nasce la ricerca PROGETTO DELL’UNIVERSITÀ NICCOLÒ CUSANO PER LA DIVULGAZIONE SCIENTIFICA. DISEGNI E TESTI DI TONINO RISULEO.

> A PAGINA VI

Fabio Fortuna Magnifico Rettore Università Niccolò Cusano


II UNICUSANO FOCUS CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

mercoledì 5 APRILE 2017

cultura, sport e disabilità

la carriera

mix di culture

Nel suo curriculum cinema e tv

Finlandia, Romagna e... Roma

Dal Festival di Sanremo con Pippo Baudo nel 1995 ai film della commedia anni ’90 (Nel continente nero, S.P.Q.R., Paparazzi): Anna Falchi ha sempre alternato tv e cinema, senza dimenticare il teatro.

Nata il 22 aprile 1972 a Tampere, Finlandia, da madre finlandese, e padre romagnolo, Anna Kristiina Falchi si è trasferita a Roma nel 1995. è legata sentimentalmente all’avvocato Andrea Ruggieri.

«mi schiero con le donne la parità ancora non c’è»

Anna Falchi ai microfoni di Radio Cusano Campus in prima linea contro femminicidio e violenze: «Continuo a battermi per l’uguaglianza, ma non chiamatemi femminista» Anna Falchi è stata ospite di Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano, nel corso del programma ECG, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio. Nel corso dell’intervista, l’attrice di origini finlandesi è tornata sul suo sfogo di qualche settimana fa a Domenica In, quando ha raccontato

gnale. Siamo diventate più noi corteggiatrici».

sto di nuovo per l’Isola dei famosi, sono dieci anni che mi chiamano per l’Isola, ma non ci andrei, negli anni mi si è sviluppato anche un senso del pudore diverso rispetto a quando ero più giovane, ero più disinibita, è normale che sia così, la maturità ti porta a fare delle scelte più ponderate rispetto alla vita che fai».

Che pensi di talent e reality? «Ormai in tv ci sono solo loro, basta non ne possiamo più, bisogna inventare dei nuovi format. Non parteciperei mai, recentemente mi hanno propo-

«Essere ospite della Cusano è stato un piacere: bisogna credere nell’università»

Da tifosa della Lazio, com’è il tuo rapporto con i sostenitori delle altre squadre? «Buonissimo, mi scrivono sempre tanti romanisti, tanti juventini, tifosi di altri squadre, e scherzando dicono che l’unico difetto che ho è che tifo per la Lazio».

a Pippo Baudo di «vivere di ospitate tv» ringraziandolo per l’invito, e soprattutto del suo impegno contro la violenza sulle donne. Anna, com’è il tuo rapporto di oggi con la televisione? «Le mie parole a Pippo Baudo sono state un po’ travisate, stavo chiacchierando del più e del meno e il giorno dopo mi sono ritrovate le agenzie che scrivevano “grido di dolore di Anna Falchi”: in realtà volevo solo essere un po’ lusinghiera nei confronti di Pippo Baudo. Per quanto riguarda la televisione di oggi, sono molto appassionata di cronaca nera». Sei da sempre in prima linea contro il femminicidio e la violenza sulle donne. «E’ un discorso che mi piace approfondire perché voglio lottare insieme a tutte le donne contro questo fe-

Anna Falchi ha parlato del suo impegno contro la violenza sulle donne ai microfoni di Radio Cusano Campus

nomeno dilagante. Spesso mi trovo anche a dover dare consigli a donne che si trovano ad avere a che fare con uomini super gelosi, aggressivi, molto possessivi, che le controllano continuamente. Non succede solo agli altri, bisogna sempre guardarsi

intorno e allontanare storie che partono malate». Ti è mai capitato di dare consigli diretti in questo senso? «Tante donne mi chiedono consigli e io credo che su questo tema non si debba

dalle 8 alle 11 on air appuntamento con ecg Ecg è l’appuntamento radiofonico con la cronaca, l’attualità e la politica al cardiopalma: dalle 8 alle 11, tutti i giorni, dal lunedì al venerdì, su Radio Cusano Campus, Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio presentano inchieste esclusive e interviste pungenti con irriverenza e ironia.

mai abbassare la guardia. Io sono sempre a favore delle donne, non dico che sono femminista, perché non sarebbe un termine giusto o adeguato, è una parola obsoleta, però mi piace avere un buon rapporto con le donne, perché l’unione fa la forza, visto che continuiamo a batterci per questa uguaglianza che forse non arriverà mai». Com’è il tuo rapporto con i social? «Appena esprimi un’opinione, arrivano gli haters. Preferisco utilizzare i social per fare autopromozione, visto che sono un personaggio pubblico. Non con-

divido sui social la mia vita privata o le mie opinioni. Preferisco vivere bene, perché poi certe cose ti fanno stare male, vuoi o non vuoi».

In chiusura, un consiglio ai ragazzi «E’ stato un piacere parlare con voi, in bocca al lupo a tutti quelli che credono nell’università, a tutti quelli che studiano, quello che sarà anche il percorso per i miei figli e per i miei nipoti. Non aver potuto studiare è un mio grande rammarico».

Esiste ancora il corteggiamento? «Il corteggiamento non esiste più, noi donne siamo diventate troppo prepotenti e troppo indipendenti, vorremmo essere corteggiate, vorremmo il romanticismo, ma forse siamo proprio noi donne ad aver castigato un po’ l’uomo. L’uomo di oggi è impaurito da questa donna, sta un passo indietro, aspetta che lei dia un se-

© Copyright Università Niccolò Cusano

l’intervento

Disabili, il ruolo della formazione nei club sportivi Diversi studi sulle perso- LE RISORSE. Questa povertà ne con disabilità concor- relazionale è presente in condano sul fatto che uno dei testi dove la segregazione è principali problemi riguar- la regola, ma anche in quelda le scarse relazioni socia- li che vorrebbero essere inli di queste persone. La loro clusivi. Così, ad esempio, è difficoltà nelle relaziomolto comune che nelni sociali è una realle scuole in cui si trotà ricorrente, non vano bambini con per i loro tratti fie senza disabilità, sici o per i modi di si determinino situazioni che hancomportarsi, ma no a che fare con per il ricorrente rifiuto da parte degli l’esclusione: «Sono altri. Si utilizza il tersolo/a nel cortile, mine povertà rela- Rafael de Asís nessuno si vuole sezionale per definire dere accanto a me questo fenomeno, ma serve per mangiare o in classe». Si pure per descrivere la situa- tratta di un problema che ha zione di esclusione sociale origini culturali, determinato nella quale si trovano le per- dal modo in cui percepiamo sone con disabilità. Il proble- la disabilità, ma anche dalla ma si aggrava quando parlia- mancanza di risorse umane mo di bambine e bambini e materiali nelle scuole, che portatori di handicap. non sono in grado di affron-

Disabilità, lo sport come strumento di inclusione

tare in modo corretto l’inclusione. A volte una cattiva politica di inclusione può essere causa di esclusione.

INCLUSIONE. Qualcosa di si-

mile accade nello sport. In alcune occasioni ho parlato dello sport come strumen-

to di inclusione delle persone con disabilità e ho sempre ritenuto importante che gli atleti, con o senza disabilità, pratichino lo sport insieme o che condividano gli impianti sportivi. Ho sottolineato come sia importante che i club sportivi abbiano degli spazi per i disabili e che perseguano una finalità di inclusione, o che le federazioni sportive si costituiscano in base ai tipi di sport e non per le caratteristiche delle persone. È importante iniziare a considerare normale la presenza di persone con disabilità nello sport e che questa presenza non sia l’eccezione ma la regola. Perché ciò avvenga, il primo passo è migliorare l’accesso allo sport delle persone con disabilità. Tuttavia, questo passag-

gio non è sufficiente poiché, come pure accade ad esempio nell’educazione, se il primo passo non viene accompagnato da altre iniziative, ci possono essere dei risultati diversi da quelli che si volevano raggiungere. Si può determinare l’esclusione ed accentuare la povertà relazionale. ACCESSIBILITà. Il valore dell’accessibilità nell’ambito dello sport deve essere accompagnato da altre misure per porre fine alla povertà relazionale. Forse la questione più importante è la formazione. Lo sport è uno strumento di inclusione se tutto ciò che lo circonda, sul piano materiale e personale, lo conferma. Pertanto è importante che ci sia una formazione

all’inclusione nei protagonisti dello sport: sportivi, allenatori, personale dipendente dei centri sportivi, dirigenti... Non è sufficiente che un club abbia una sezione per disabili con un approccio inclusivo. Ciò che veramente è importante è la consapevolezza e la formazione dei membri del club. Insieme alla formazione, l’inclusione richiede che ci sia un riconoscimento da parte degli stessi disabili e il loro ruolo di protagonisti nello sport, con parità di condizioni con le altre persone. Prof.Rafael de Asís, Università Carlo III, Madrid Traduzione dal castigliano del prof. Enrico Ferri, Unicusano

Per segnalazioni, commenti, informazioni, domande alla redazione dei contenuti del settimanale Unicusano Focus – Sport & Ricerca, potete scrivere all’indirizzo: gianluca.fabi@ unicusano.it


mercoledì 5 APRILE 2017

Unicusano FOCUS III CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

CULTURA e università

tutte le opzioni per l’anticipo pensionistico

La sperimentazione dell’Ape partirà il primo maggio ecco le strade a disposizione per lasciare il lavoro

cui intende rivolgersi e l’Inps fungerà da intermediario.

SEGUE DA PAGINA I

Gli interessati, a partire dal 1 maggio 2017, dovranno presentare all’Inps domanda di certificazione del diritto all’Ape - tramite intermediario o accedendo con codice Pin - e l’istituto, nel caso

I TEMPI. La durata minima dell’Ape è di 6 mesi e, quindi, non potranno aderire coloro che matureranno il diritto alla pensione (66 anni e 7 mesi) entro ottobre 2017, cioè nati entro marzo 1951. Il prestito è erogato entro 30 giorni dal perfezionamento del contratto e costituisce a tutti gli effetti credito al consumo soggetto agli obblighi semplificati di adeguata verifica della clientela. È prevista l’istituzione presso il

La durata minima è di 6 mesi: escluso chi maturerà il diritto di uscita entro ottobre 2017 di accettazione, comunicherà entità minima e massima della rata di anticipo; tali importi saranno previsti nel Dpcm che già doveva essere stato emanato entro

il 2 marzo. Ciò consentirà di presentare la domanda di anticipo pensionistico e di pensione, senza possibilità di revoca, esercitabile soltanto nel caso in cui si interrompa l’operazione di prestito; quest’ultimo potrà essere estinto anticipatamente secondo mo-

dalità che verranno definite nel Dpcm. Il lavoratore dovrà anche indicare la banca (per il prestito) e la compagnia assicurativa (per la polizza) - comprese tra quelle che aderiranno agli accordi stipulati tra Mef, Ministero del lavoro, Abi e Ania - a

Mef di un Fondo di garanzia - gestito dall’Inps sulla base di convenzione stipulata tra i ministeri interessati - che copri-

rà l’80% del finanziamento e dei relativi interessi. Il tasso d’ interesse - al pari del premio da corrispondere alla compagnia assicurativa per la copertura del rischio di premorienza - sarà fissato negli accordi precedentemente richiamati. Nel momento in cui si raggiungerà l’età pensionabile, l’Inps per 20 anni erogherà la pensione al netto della rata prevista per il rimborso che poi verserà all’istituto finanziatore entro i 180 giorni successivi alla scadenza della rata stessa. Ulteriori dettagli e modalità attuative saranno disponibili nei prossimi giorni nell’ambito del Dpcm in corso di perfezionamento. LE AZIENDE. L’Ape aziendale presenta le medesime caratteristiche di quella volontaria - di cui si può considerare una variante - con la particolarità costituita dal fatto che gli oneri connessi sono in parte compensati dall’intervento del datore di lavoro. Quest’ultimo, infatti, può versare - sulla base di accordi individuali intercorsi col singolo lavoratore - una somma pari almeno all’entità della contribuzione volontaria (pari nel 2016 al 32,87% della retribuzione imponibile nelle ultime 52 settimane) per tutta la durata dell’anticipo. Ciò può consentire all’azienda un rinnovo delle risorse umane che si realizza con un parziale o totale sostegno del lavoratore che intende usufruire dell’anticipo.

tegrativa temporanea anticipata erogata da fondi pensione) che costituisce un’alternativa all’Ape, basandosi sulla corresponsione di una rendita temporanea che decorre dall’accettazione della richiesta fino al raggiungimento dei requisiti pensionistici. Condizioni d’accesso e procedure sono analoghe a quelle previste per l’Ape volontaria, cioè 63 anni e 20 anni di contribuzione; i possibili vantaggi per il lavoratore consistono nel non dover richiedere un prestito, nel non dover attivare la polizza assicurativa per il rischio di premorienza e nel non avere riduzioni della futura pensione. I lavoratori, quindi, dovranno elaborare veri e propri calcoli di convenienza - tra l’altro spesso per niente facili - per decidere quale via seguire, tenendo conto anche delle differenti implicazioni fiscali di Ape volontaria, aziendale e Rita.

dalle recenti novità è costituita dalla Rita (rendita in-

legge di bilancio 2017 ha introdotto, oltre alle tipologie sinteticamente richiamate, anche la cosiddetta Ape social o sociale, destinata ad avere successo per la mancanza di onerosità per il lavoratore, ma limitata soltanto ad alcune categorie. Tale tipologia, infatti, prevede che il costo sia interamente a carico dello Stato in considerazione della condizione disagiata dei soggetti interessati; si tratta di disoccupati, lavoratori che assistono - al momento della richiesta e da almeno 6 mesi - coniuge o parenti di 1° grado con handicap (legge 104/92) e lavoratori con invalidità pari

no avere un accesso equo ed economico all’acqua potabile. Per far ciò, sarà necessario risanare gli ecosistemi legati all’acqua, creare atti-

vità cooperative internazionali, investire su trattamento delle acque reflue e le tecnologie di riciclaggio, ma tutto sarà vano senza un grande

LA RITA. Alternativa prevista

L’APE SOCIALE. La

al 74% che abbiano maturato almeno 30 anni di contribuzione. Riguarda, inoltre, i lavoratori dipendenti che, al momento della decorrenza dell’anticipo, abbiano compiuto 63 anni, abbiano versato contributi per almeno 36 anni e siano impiegati da almeno 6 anni in attività particolarmente gravose e/o usuranti quali ad esempio: operai dell’industria estrattiva ed edilizia, conduttori di gru e macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni, conciatori di pelli, conduttori di convogli ferroviari e mezzi pesanti, insegnanti della scuola dell’infanzia, ecc. L’indennità spetta a coloro che non sono già titolari di trattamenti pensionistici diretti e il valore massimo mensile è di 1.500 euro. Il Dpcm di imminente emanazione prevederà ulteriori dettagli e modalità applicative nei limiti dei 300 milioni di euro stanziati per il 2017; qualora le domande dovessero superare tale importo, la decorrenza dell’indennità verrà differita in base alle indicazioni contenute nel Decreto attuativo. Come sempre, soltanto la realtà operativa ci dirà come si sono orientate le scelte dei soggetti interessati in riferimento all’Ape volontaria e aziendale, mentre per l’Ape social, vista la mancanza di onerosità, l’adesione dovrebbe essere notevole, sempre che si voglia uscire in anticipo dal mondo del lavoro. Fabio Fortuna Magnifico Rettore Università degli Studi Niccolò Cusano

ambiente

L’acqua e il suo talento prezioso Il 22 marzo è stata celebrata la Giornata mondiale dell’acqua. E di acqua è molto difficile non parlare, poiché questa rappresenta la vita. Chi vuole, può vedere questo giorno come la Giornata mondiale della vita. Eppure non tutti hanno a disposizione acqua. L’Unicef stima che siano circa in 750 milioni a non aver accesso a fonti di acqua potabile. Altri paesi invece, come il nostro, ne fanno un uso abbondante, spesso spropositato. Deve essere chiaro che l’acqua possiede un vero e proprio talento. È speciale. Oltre a consentire di svolgere tutte le nostre funzioni vitali come singolo or-

ganismo, il talento dell’acqua consente alla Terra di vivere. Pensate al ghiaccio. Questo galleggia sull’acqua. Pensate cosa potrebbe succedere se il ghiaccio si depositasse sul fondo, sui fondali degli oceani o dei laghi, anziché galleggiare. Tutto andrebbe verso il congelamento, ghiacciando progressivamente tutta l’acqua. Catastrofico. La vita sulla/della Terra verrebbe minata. NELL’ALIMENTAZIONE. Si pensi

poi alla sua bravura, dell’acqua, nel farci mangiare. Tutto grazie alla sua alta temperatura di ebollizione che consente di cuocere le no-

stre pietanze preferite, senza bruciarle. Meritevole è l’acqua, anche per l’opportunità che ci offre nell’utilizzare il suo vapore per preparare, tra le altre, delle ottime verdure che non abbiano perso tutte le loro proprietà nutritive. Tutto questo grazie a una fitta rete di comunicazione e cooperazione tra le molecole di acqua, chimicamente conosciuta come una rete di legami idrogeno. Ma come tutti i talenti, anche quello dell’acqua non deve essere sprecato. Come in una azienda di successo, il talento va protetto e migliorato. L’acqua, proprio perché talentuosa, è sia il manager che il dipenden-

te di questa azienda. Ci dà delle indicazioni, delle linee guida, ma allo stesso tempo ci aiuta a vivere, mettendosi al nostro servizio. NO SPRECHI. È una risorsa rin-

novabile, ma non è infinita. Si pensi che la percentuale di acqua potabile su tutto il globo non arriva al 3% della quantità totale. Quello che possiamo fare noi per tutelare questo enorme talento è ridurre gli sprechi, considerando l’acqua un sinonimo di vita. I settori agricolo e industriale rappresentano i maggiori pericoli per la salvaguardia dell’acqua. Gli scarichi industriali, l’u-

tilizzo di pesticidi, l’inquinamento atmosferico, sono solo alcuni degli avvertimenti che dovrebbero suonare come dei campanelli d’allarme. L’acqua è un bene comune, tutti si devono impegnare a preservarla. Un impegno sostenibile, compreso nell’Agenda 2030 sottoscritta dai governi dei Paesi membri dell’Onu nel 2015. Questo programma ingloba 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile, tra cui il numero sei, che ha come traguardo quello di garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico-sanitarie. Tutti, entro il 2030, dovran-

impegno sociale. Prof. Stefano Cinti Docente di Chimica generale Università Niccolò Cusano


IV UNICUSANO FOCUS CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

mercoledì 5 aprile 2017

CULTURA e università

la buona Ingegneria premiata la ricerca Nel recente rapporto dell’Anvur sulla qualità degli atenei italiani la facoltà della Cusano ha ottenuto una valutazione lusinghiera Nelle ultime recenti valutazioni dell’Anvur, la facoltà di Ingegneria dell’Università Niccolò Cusano ha ottenuto risultati lusinghieri, sia per l’importanza dei progetti di ricerca scientifica avviati sia in fatto di qualità della proposta didattica. «Sono particolarmente soddisfatto del

dustriale dell’ateneo romano. «È un risultato interessante - ha spiegato il professor Guarino - che ci mette in prima fila in compagnia di altri atenei a livello nazionale. Ci abbiamo lavorato moltissimo sia come opera di reclutamento sia in fatto di impegno individuale. Certamente non abbiamo intenzione di fermarci qui. La prospettiva è di condurre progetti di ricerca che ci portino ancora più in alto, sia all’interno dei confini nazionali sia in fatto di reputazione internazionale, che è altrettanto importante».

Il coordinatore professor Bella: «Un risultato frutto del nostro grande impegno» sesto posto raggiunto dalla nostra facoltà – ha commentato il professor Gino Bella, coordinatore della facoltà, ai microfoni di Radio Cusano Campus - Ci aspettavamo un buon risultato perché abbiamo lavorato nella direzione di un reclutamento teso all’eccellenza. Giungere sesti ci ha in parte sorpreso perché, a fronte dell’aspettativa per un buon risultato,

Il laboratorio di Ingegneria dell’Università Niccolò Cusano

alla fine ne abbiamo raggiunto uno ottimo». Un risultato estremamente positivo per un ateneo così giovane come la Cusano: «Negli ultimi trequattro anni è stato portato avanti un lavoro attento sia dal punto di vista del reclutamento, sia per ciò che riguarda i progetti di ricerca scientifica. Il sesto posto è il frutto di questo lavoro».

I PRIN. Un altro risultato da ri-

marcare è quello che riguarda i Prin, i progetti di ricerca di interesse nazionale e sostanzialmente gestiti dal ministero: «Ce ne siamo aggiudicati due – spiega Bella - ricevendo un riscontro importante della correttezza del lavoro svolto, con un corpo docente di circa 30 persone. Se pensiamo che i grandi atenei se ne ag-

giudicano uno ogni 100-120 docenti, risulta chiaro quanto sia stato apprezzato il lavoro svolto dai nostri trenta». LA RICERCA. In merito al la-

voro svolto nel campo della ricerca, è intervenuto anche il professor Stefano Guarino, docente di Tecnologie e sistemi di lavorazione presso la facoltà di Ingegneria in-

RIFLESSI POSITIVI. Quando si ottengono risultati prestigiosi riconosciuti da chi è impegnato nelle valutazioni accademiche, ci sono effetti positivi anche a livello didattico: «La ricerca è il punto di partenza per la formazione culturale dei professori – spiega il docente dell’Università Niccolò Cusano - e di conseguenza si può parlare di ricaduta positiva in fatto di som-

ministrazione della didattica agli studenti. Un professore preparato e aggiornato elabora sempre nuovi schemi didattici da proporre ai propri studenti che non possono far altro che beneficiarne». I PROGETTI. Tra i vari proget-

ti sui quali sta lavorando l’ateneo ce n’è uno molto interessante chiamato “Paint it”: «Si tratta di un progetto che fa parte di un programma di ricerca europeo, “Life”,nel quale convergono tutte le tematiche di ricerca che hanno a che fare con l’impatto ambientale. Il target del nostro progetto ci porta a realizzare rivestimenti per chiglie di barche al fine di evitare la formazione di vegetazione su di esse. Questo è estremamente importante, perché su una nave che viaggia per migliaia di miglia si impedisce il trasporto di organismi dannosi oltre ad avere un risparmio energetico, perché una chiglia pulita fa molto meno attrito rispetto a una sporca». © Copyright Università Niccolò Cusano

libri

Per una istruzione senza più barriere Ileana Argentin, ospite di ECG, il programma condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio su Radio Cusano Campus, ha parlato del suo ultimo libro, “Scuola a rotelle”, edito da Donzelli. Secco e immediato, racchiude due mondi: quello della disabilità e quello dell’istruzione, che sanno amarsi ma ancora tra troppe difficoltà. «Per me la scuola ha rappresentato sì barriere fisiche e culturali ma anche gioia, condivisione, amicizia e affetti», ha detto la Argentin ai microfoni dell’emittente dell’Università Niccolò Cusano. «Ho inserito nel libro aneddoti, spesso divertenti, per raccontare cos’è la

NEI RICORDI. Dal primo gior-

Ileana Argentin ha pubblicato “Scuola a rotelle” scritto insieme a Paolo Marcacci scuola per un disabile, non avendo alcuna intenzione di tirare fuori un testo che fosse pesante nella lettura e rigido nel suo essere politicamente corretto. Al contrario, il libro sa strappare più di un sorriso, anche amaro, facendo riflettere con ironia su quali siano ancora i tanti ostacoli per un disabile che affronta il periodo degli studi», ha dichiarato la deputata.

La deputata Ileana Argentin alla Camera dei Deputati

no di scuola alla possibilità di andare in bagno, dalla ricreazione all’ora di ginnastica, in “Scuola a rotelle” Ileana Argentin ripercorre tutti i momenti della giornata da studentessa e, per ogni capitolo, oltre alla sua prospettiva c’è quella dell’altro autore del libro, Paolo Marcacci, insegnante di Lettere alle scuole medie, che racconta la giornata scolastica con lo sguardo di chi vive quotidianamente la disabilità nel suo ruolo di professore. «Con i miei compagni di classe ebbi un rapporto stupendo. Il bullismo l’ho subito dagli insegnanti, che mi escludevano con la

facilità di chi con conosce e vuole sentirsi al di sopra del problema della disabilità», ha detto Ileana Argentin, che sul suo rendimento scolastico ricorda: «Ho provato a essere una brava alunna ma, allo stesso tempo, ho cercato di combattere i pregiudizi: poiché ero in carrozzina, dovevo per forza essere una secchiona, non potevo essere né bella né simpatica. Sulle difficoltà, nel libro racconto della mia ora di ginnastica alle medie, quando venivo lasciata da sola in classe: una situazione che spero nessun bambino disabile debba più rivivere». © Copyright Università Niccolò Cusano

l’infografica

Capire il voto attraverso le immagini

Come funziona una legge elettorale? Da mesi il tema è al centro del dibattito politico, e se ne discute quotidianamente su radio, giornali e talk show televisivi. Il referendum costituzionale dello scorso dicembre, e la successiva sentenza della Corte Costituzionale del 25 gennaio, che ha riscritto la legge elettorale votata dal Parlamento, hanno dato ulteriore importanza – se mai ce ne fosse bisogno – alla questione. Per consentire a tutti di partecipare in modo consapevole al dibattito che ruota intorno a uno dei provvedimenti alla base dei futuri equilibri del Paese, il dipartimento di Scienze politiche dell’Università Niccolò Cusano di Roma ha sviluppato l’infografica “La legge elettorale in Italia e in Europa”.

SISTEMA DI REGOLE. L’infografi-

ca dell’ateneo spiega che cos’è una legge elettorale, ovvero un «sistema di regole utilizzato per trasformare le preferenze degli elettori in seggi in Parlamento» e inserisce la situazione italiana all’interno del contesto europeo. Per farlo, mostra cosa sono e come funzionano i sistemi elettorali, sia dal punto di vista teorico politica e sia pratico. Ricostruisce, inoltre, la storia d’Italia attraverso le leggi elettorali che si sono succedute nella storia del Paese fino agli interventi della Corte Costituzionale dello scorso gennaio. SUL WEB. L’infografica è dispo-

nibile all’indirizzo: www.roma.unicusano.it/studiare-a-roma/legge-elettorale-infografica © Copyright Università Niccolò Cusano


mercoledì 5 aprile 2017

Unicusano FOCUS V CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

cultura e sport

i sessant’anni dell’europa

Il 25 marzo 1957 a Roma furono siglati i Trattati che diedero vita ufficialmente alla Cee Sono passati 60 anni da quel 25 marzo 1957, quando in Campidoglio furono firmati i Trattati di Roma. Ma il cammino che portò all’integrazione economica europea parte da lontano, cioè all’indomani della fine della Grande guerra. Poi ci fu il famoso Manifesto di Ventotene firmato da grandi europeisti come Altiero Spinelli, Ernesto Rossi e Ursula Hirschmann, e pubblicato da Eugenio Colorni, che ispirò quanto messo in pratica successivamente: nel secondo dopoguerra. Questo lungo cammino, in occasione del 60° anniversario della firma dei Trattati

Gli Stati Uniti ebbero un ruolo fondamentale nella formazione di un blocco stabile di Roma, è stato approfondito in più puntate su Radio Cusano Campus, a “La Storia Oscura”, trasmissione curata e condotta da Fabio Camillacci. Tra gli altri è intervenuto Silvio Berardi, professore associato di Storia contemporanea e di Storia e istituzioni delle Americhe all’Università Niccolò Cusano. INTEGRAZIONE. L’approfon-

dimento è partito da un assunto: la storia dell’Europa unita si intreccia in qualche modo col processo che prima portò alla nascita delle Nazioni Unite; anche se

tempi di Guerra Fredda con l’URSS, avevano bisogno di un blocco europeo stabile e unito: «Sì, chiaramente il processo di integrazione europea è stimolato da Washington anche in quella logica di realtà bipolare che è la Guerra Fredda. Perché, come detto, gli Stati Uniti avevano un grande interesse a proporre un’alleanza europea di natura economica e anche militare considerando prima il Patto Atlantico e poi la Nato; meno dal punto di vista politico, alla luce del fallimento di alcuni grandi progetti, come ad esempio quello della Comunità europea

di difesa. Progetti di integrazione politica dell’Europa che fallirono sì per volontà della Francia ma anche perché gli Usa erano fondamentalmente contrari. Agli Stati Uniti interessava esclusivamente un’integrazione economica dell’Europa occidentale. Ecco perché la prima Comunità europea fu la CECA, la Comunità europea del carbone e dell’acciaio, cioè proprio quelle materie prime che erano state alla base dei contrasti tra Parigi e la Repubblica di Weimar all’indomani degli anni ’20. Quindi

La firma dei Trattati di Roma avvenuta il 25 marzo del 1957

l’Onu nacque ufficialmente nel 1945 e il primo passo europeo con l’istituzione della CECA (Comunità europea del carbone e dell’acciaio) ci fu 6 anni dopo, nel 1951: «Bisogna dire - ha sottolineato il professor Berardi - che il processo di integrazione europea che trova una dei suoi punti massimi di riferimento proprio nei Trattati di Roma del 1957, di cui celebriamo i 60 anni in questo 2017, viene stimolato dall’esterno, nel senso che sono proprio gli Stati Uniti a dare il via a questo processo e a stimolarne soprattutto l’integrazione economica

rispetto a quella politica. E quindi qui torniamo al parallelismo Onu-Europa, visto che gli stessi Stati Uniti ebbero un ruolo rilevante per la nascita delle Nazioni Unite. Come la stessa Car-

ta Atlantica già nel corso della Seconda Guerra Mondiale aveva evidenziato». BLOCCO EUROPEO. Si evince

pertanto che gli States, in

Raccontare la storia per capire l’attualità La “Storia Oscura” in onda dal lunedi al venerdi dalle 13.00 alle 15.00. Un programma nato per raccontare, analizzare e approfondire i fatti del passato: dalle origini ai giorni nostri. Obiettivo: far luce su fatti ed eventi storici avvolti nel mistero. D’altronde, la ricerca della verità è sempre stato il desiderio principale di Niccolò Cusano.

cercare di evitare in qualche modo lo sviluppo di nuovi e ulteriori contrasti tra gli Stati dell’Europa occidentale, in primis Germania Ovest e Francia. Per arrivare poi ai Trattati di Roma del 1957 che portarono alla nascita della Comunità economia europea e all’Euratom per lo sfruttamento pacifico dell’energia nucleare». I PADRI EUROPEISTI. Da Spi-

nelli a De Gasperi, Schumann e Adenauer, l’Europa nata nel 1957 rispecchia in parte i voleri di questi grandi europeisti: «Per alcune linee guida assolutamente sì, la firma dei Trattati di Roma rispecchia la volontà dei padri europeisti. Ai nomi fatti da lei vorrei ricordare anche Carlo Sforza, che fu ministro degli Esteri e un convinto assertore dell’integrazione economica e politica dell’Europa. Ma ripeto l’elemento politico sfugge, perché come ho già sottolineato c’è una volontà degli Stati Uniti ma anche di alcuni Stati europei, Francia e Gran Bretagna in particolare, di procedere con un’integrazione europea soltanto dal punto di vista economico e commerciale. A proposito del Regno Unito, ricordiamo che nel 1957 non entra immediatamente nella Cee ma lo farà solo all’indomani degli anni ’70». Ora, invece, con Brexit, il popolo britannico ha deciso di uscire dall’Europa. Un’Europa oggi a 27 che resta integrata solo dal punto economico e commerciale. © Copyright Università Niccolò Cusano

l’approfondimento

Roma, l’economia dello stadio AIl nuovo stadio della A.S. Roma sarà realizzato a sudovest della città, nel sito del vecchio ippodromo di Tor di Valle, tra il GRA e l’autostrada per l’aeroporto internazionale di Fiumicino. Racconti di economia, la trasmissione di economia ideata da Gianluca Fabi, Livia Ventimiglia e il sottoscritto, in onda il giovedì alle 16 su Radio Cusano Campus, si è occupata del tema cercando, come nella sua mission, di porre il radioascoltatore nella condizione di farsi un’opinione personale. Il progetto è costruito in modo da rispondere alle richieste della Legge Stadi, che prevede che gli stadi possano essere costruiti mantenendo per il promotore «l’equilibrio economico del progetto» grazie ai ricavi della vendita o gestione di immobiliare non residenziale. Allo stato non è possibile definire con precisione i contorni della nuova versione del progetto, in quanto il risultato dell’accordo del febbraio scorso con la Giunta Raggi non è ancora disponibile. È però possibile comprenderne a grandi linee il contenuto economico dalla lettura dei comunicati stampa delle varie parti in causa. In base a tali notizie, si può ritenere che la variazione più importante riguarderà l’immobiliare non residenziale necessario a mantenere in equilibrio il progetto. I NUMERI. Il

progetto originale (www.urbanistica.comune.roma.it/stadio-romatordivalle.html) prevedeva la costruzione di tre gruppi di opere. La parte sportiva composta dallo stadio di 60 mila posti, dal commerciale a supporto e della “nuova” Trigoria per circa 270 milioni di euro; le opere pub-

Il rendering dello stadio della Roma modificato dall’accordo in Campidoglio del 24 febbraio

bliche, composte da opere stradali, parcheggi e nuovo ponte per circa 270 milioni di euro; le opere in compensazione, quasi interamente aree a destinazione uffici, per circa 380 mila mq. Proprio questa parte sembra essere stata toccata dall’accordo con un dimezzamento delle superfici a circa 180 mila mq per un valore stimato - in base ai dati della banca dati OMI dell’Agenzia delle Entrate - fra i 400 e i 500 milioni di euro. Apportando ai valori dello studio di fattibilità queste modifiche, la prima conclusione economica che si può trarre è che il nuovo stadio attiverà investimenti per circa 1 miliardo di euro. L’impatto di nuova occupazione dell’investimento sarà di circa 4 mila persone coinvolte a vario titolo nella gestione della parte sportiva e di circa mille nella zona di sviluppo immobiliare a compensazione.

LE CRITICHE. La costruzione

dello stadio ha incontrato varie critiche. Tratteremo qui solo quelle di ordine procedurale ed economico, mentre lasciamo al lettore quelle di ordine estetico. La prima questione da considerare è che l’area, scelta da un privato e non dal Comune, non presenta, nel piano regolatore vigente, la possibilità di costruire più di 80 mila mq. Il procedimento di selezione ha infatti selezionato l’area fra 80 alternative, secondo dati del proponente, senza che però nessuna delle aree alternative sia stata conosciuta e senza che fosse - a quanto è dato sapere - posto come vincolo la compatibilità con il Prg. La seconda critica è che i lavori in compensazione costituiscono in realtà una valorizzazione per un’area che il privato ha acquistato a un prezzo inferiore a quello che sarebbe stato necessario se fosse stata scelta un’area conforme alle

racconti di economia ogni giovedì alle 16 Ogni giovedì, dalle 16 alle 17, Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università Niccolò Cusano (89.1 in Fm a Roma e nel Lazio, in streaming su www. radiocusanocampus.it), trasmette “Racconti di economia”, un programma condotto da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia con la partecipazione di Philip Moschetti.

richieste del Prg. La terza critica è che l’impatto sul mercato dell’immobiliare non residenziale romano di un’offerta imponente come quella prevista avrà ripercussioni tali da impedirne una rinascita nel breve e medio periodo. BENEFICI. A fronte di queste critiche i pareri positivi, anche qui al netto di quelli estetici, riportano, oltre l’impatto in termini di posti di lavoro diretti già citati, altri benefici di ordine economico. In primo luogo, si può prospettare la nascita di un settore turistico collegato sia con gli impegni internazionali e nazionali della Roma. In secondo luogo, vi sarebbero i benefici derivanti dalla minore congestione del quadrante nord di Roma, valorizzabili economicamente come minor tempo di trasferimento, minor tempo per parcheggio e così via. In sintesi l’analisi economica del progetto del nuovo stadio sembra apportare benefici alla città sebbene la procedura per la selezione del progetto non possa dirsi la migliore. Se questa impressione sarà poi confermata nella fase di realizzazione e gestione, richiama necessariamente la famosa frase manzoniana “ai posteri l’ardua sentenza”.

Prof. Philip Moschetti Economista


VI Unicusano FOCUS CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

mercoledì 5 aprile 2017

università e industria

Scopriamo dove nasce la ricerca Micro Lab Equipment è tra i partner del progetto Amici Unicusano Il suo impegno nella realizzazione di laboratori è un’opportunità Amici Unicusano è il grande progetto dell’Università Niccolò Cusano, che non si accontenta dell’attività di di-

L’amministratore Ricciato: «Mettere in comunicazione aziende e atenei è indispensabile» dattica e di ricerca. Un progetto al quale aderiscono con entusiasmo tante imprese, grandi e piccole, che lavorano in sinergia tra loro e

con l’ateneo. Le aziende danno l’opportunità agli studenti della Cusano di entrare nel mondo del lavoro e gli studenti ricambiano rendendo disponibili le loro capacità. Tra gli ultimi “amici” della Cusano c’è Micro Lab Equipment, pronta a fare la propria parte in questo scambio fruttuoso di competenze. Roberto Ricciato, amministratore dell’azienda, ha parlato della collaborazione con Amici Unicusano ai microfoni di Radio Cusano Campus. Roberto, grazie per aver dato un contributo al pro-

getto attraverso la sua azienda. Quali sono le ragioni di questa scelta? «Il motivo sta nel fatto che il progetto è molto interessante. È un’idea che mi ha subito appassionato: avvicinare le aziende al mondo universitario. Era ora che qualcuno realizzasse qualcosa di simile, perché dà opportunità ai neolaureati e dà alle realtà imprenditoriali la possibilità di trovare personale qualificato». Quanto è importante oggi fare rete? « Molto, perché crea una sinergia

tra aziende e università. Personalmente ho realizzato diversi laboratori di ricerca, anche nel vostro ateneo, quindi so bene quale sia l’importanza di mettere in comunicazione questi due mondi». Di cosa si occupa esattamente la sua azienda? «Micro Lab Equipment è una società impegnata da anni nel settore della ricerca scientifica. Ci occupiamo prettamente della realizzazione e l’allestimento di laboratori e fornitura di strumentazione nell’ambito della scienza e dell’industria». Lei è in contatto quotidianamente con gli è impe-

gnato nel campo della ricerca in Italia. Che sensazioni si hanno? «Purtroppo non positive, perché i ricercatori vorrebbero e potrebbero fare tanto ma gli viene concesso poco per portare avanti ciò che hanno studiato. Devo dire, che alla Cusano è stato realizzato un laboratorio all’avanguardia, e questo potrà aiutare gli studenti dell’università. Purtroppo, però, non sempre avviene questo». Anche voi, nel vostro campo, effettuate un lavoro di ricerca? «Certamente, perché la tecnologia avanza e noi dobbiamo tenere il suo passo. Sono i ricercatori stessi a

consigliarci, magari, come sviluppare uno strumento che loro hanno necessità di utilizzare». Il vostro è un po’ il “dietro le quinte” della ricerca, come se voi “allestisse il palco”. «Esatto, è la base su cui si fonda il lavoro del ricercatore. È importante, quindi, lavorare di comune accordo seguendo le indicazioni del singolo, perché i campi applicativi sono molteplici. E noi dobbiamo poterli soddisfare ogni richiesta». © Copyright Università Niccolò Cusano

studenti made in cusano

La testimonianza: dalla laurea al lavoro Stefano Fasoli, laureato in Ingegneria industriale presso l’Università Niccolò Cusano e attualmente ingegnere presso Alfacentauri S.p.A, ci racconta così il suo percorso formativo e professionale: «Ho iniziato la mia esperienza presso l’Unicusano nel settembre 2013 iscrivendomi al corso di studi in Ingegneria industriale. Fin da subito ho avuto in me due sentimenti contrastanti: l’euforia di questo percorso formativo, in quanto molto interessato alla meccanica, e la paura di non essere in grado di superare esami così difficili e lontani dal mio precedente percorso, essendo diplomato come perito chimico presso l’IIS L. di Savoia di Chieti. Ho cominciato fin da subito a seguire le lezioni tramite piattaforma e sono rimasto davvero stupito per quanto materiale ci fosse e per la chiarezza delle videolezioni. Ho dato il mio primo esame nel gennaio del 2014 e in due anni sono riuscito a concludere il percorso di studi. Attualmente lavoro in un’azienda che si occupa di telemetria per impianti a Gpl e metano, azienda in cui ho svolto

L’INGEGNERE. Andando più

anche il tirocinio formativo obbligatorio durante il percorso di studi, ricoprendo diversi ruoli che vanno dal progettista fino al supporto tecnico per i clienti». LA SCELTA. Sentendolo par-

lare di Unicusano e dei motivi che lo hanno spinto a scegliere proprio il nostro Ateneo, la soddisfazione e l’entusiasmo sono palpabili: «La scelta dell’Unicusano è stata la miglior che aves-

si potuto fare per la formazione universitaria. È stata una fantastica esperienza che rifarei assolutamente e che consiglio vivamente a tutti gli studenti interessati a intraprendere un eccellente percorso formativo. I perché della scelta sono molti: un percorso di studi validissimo e completo di tutte le materie fondamentali per intraprendere un percorso lavorativo, la possibilità di fare esami

sia in sede che in altri centri, la presenza di un appello al mese per ogni materia, il materiale completo e la disponibilità veramente eccezionale dei professori sempre pronti a rispiegare qualsiasi argomento con rapidità. Il valore aggiunto principale, sicuramente, è l’ottimo grado di preparazione ma anche lo sviluppo delle capacità logiche e relazionali per il campo professionale».

sul tecnico, Stefano svela anche un po’ di segreti del mestiere: «Nel lavoro di oggi, soprattutto per un ingegnere, le competenze nel settore scelto sono fondamentali. Nel mio caso quelle meccaniche ed elettroniche sono essenziali, ma nello stesso tempo anche l’utilizzo e la conoscenza dei vari software di progettazione, a partire dal più famoso ma ormai in disuso Autocad, fino ad arrivare a programmi per la progettazione in 3D. Il tutto deve essere accompagnato da un’ottima conoscenza del pacchetto Office». Se anche voi state pensando di diventare degli ingegneri i suoi consigli potrebbero tornarvi molto utili: «Il mio consiglio è di credere in se stessi e di non mollare mai. Andare sempre fino in fondo e studiare, perché essere ingegneri non è assolutamente facile e una volta raggiunto l’obiettivo della laurea si è anche più motivati nel crescere professionalmente. Attenzione al fattore tempo. Oggi, molte aziende assumono giovani laureati ma guardano soprattutto al tempo impiegato per

completare il percorso formativo, quindi sempre concentrati e motivati». PASSIONE. Sono tre gli aspetti

che più lo appassionano del suo lavoro: «Primo, il settore in cui lavoro, in quanto l’utilizzo del gpl sta diventando sempre più frequente in tutte le applicazioni industriali. Poi, c’è sicuramente la progettazione tramite software di ultima generazione. Terzo, ottimo gruppo di lavoro che consente di ottenere risultati eccellenti». Le prospettive future di Stefano riguardano soprattutto i motori, sua grande passione, come lui stesso ci svela: «La mia prospettiva è diventare un progettista d’esperienza nel campo meccanico, sperando di trovare posizioni in aziende motoristiche vista la mia passione per i motori e per le competizioni motoristiche. Sono sicuro che grazie al mio percorso formativo presso l’Unicusano ci riuscirò». Siamo convinti che Stefano, spinto dal suo grande entusiasmo, potrà arrivare molto lontano. Non ci resta che fargli un grande in bocca al lupo. © Copyright Università Niccolò Cusano


mercoledì 5 aprile 2017

unicusano focus VII CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

sport e disabilità

unicusanofondi

special olympics

Scontro diretto Quando lo sport per i play off cambia la vita

Oggi alle 14.30 gli universitari affronteranno Grande risultato ai Giochi Mondiali Invernali in trasferta la solida Paganese di Reginaldo per Marco Casalini: due ori nello sci nordico Dal Matera alla Paganese il passo è breve per l’UnicusanoFondi. Sono passati appena tre giorni dall’impegno contro i lucani e il fitto calendario del campionato di Lega Pro ha già in programma una nuova sfida per la

dell’undici di mister Grassadonia, che si annuncia avversario tutt’altro che comodo, e che richiederà una prova di attenzione e spessore. Perché gli universitari possono e devono continuare a far bene, adesso che il punto appena raccolto ha permesso di tornare a muovere la classifica.

Giornata numero 33 in Lega Pro Pochesci sarà privo di Coletta e Bombagi formazione rossoblù. Gli universitari di Sandro Pochesci hanno avuto solo lo spazio necessario per archiviare e salutare in maniera positiva il pareggio raccolto contro il Matera di Auteri, proiettandosi nel contempo alla partita da giocare in terra campana. Oggi pomeriggio (calcio d’inizio alle ore 14.30, dirige l’arbitro Carella di Bari) ci sarà nuovamente da fare sul serio contro una squadra che, al di là della partita persa nell’ultimo turno contro la lanciatissima capolista Foggia, vive un momento particolarmente importante.

OBIETTIVO PLAYOFF. «Il risul-

Gianluca Galasso capitano dei pontini

GLI AVVERSARI. Sei risultati utili, tra i quali ben cinque successi, parlano a favore

LA VIGNETTA

Prodotto da “L’ Arte nel Cuore”, Testi di Andrea Giovalè, Disegni di Vincenzo Lomanto. www.fourenergyheroes.it

tato che abbiamo incamerato ci regala forza e autostima - ha affermato il capitano dell’UnicusanoFondi Gianluca Galasso subito dopo la partita con il Matera - e queste sono cose importanti perché abbiamo avuto modo di rilanciarci e di prendere coraggio anche nell’ottica della classifica. Sono cose che fanno bene nell’ambito del discorso play off, per il quale siamo in piena corsa, anche per sottolineare che diverse critiche arrivate sono sembrate esagerate, specie in relazione al cammino che abbiamo portato avanti sinora». I DISPONIBILI. L’alle-

natore Sandro Pochesci, che ieri pomeriggio prima della partenza per la trasferta campana ha fatto sostenere la classica rifinitura, può contare su gran parte del gruppo solitamente a sua disposizione. Non sarà della contesa, oltre a Bombagi, anche il portiere Coletta, uscito anzitempo per infortunio nella partita di tre giorni fa. Subito dopo il match del Torre, la comitiva fondana tornerà in sede e domani si ritroverà per iniziare a pensare al confronto in programma domenica pomeriggio al Purificato contro il Messina. © Copyright Università Niccolò Cusano

Marco Casalini, 48enne Atleta Special Olympics di Dervio, lo scorso anno era stato selezionato per i Giochi Mondiali Estivi di Los Angeles, ma solo come riserva. «Gli spiegammo in tutti i modi – ricorda Fabrizio Alippi, direttore della Cooperativa Incontro dove Marco lavora - che la riserva difficilmente sarebbe partita con la squadra ma lui rispondeva “Va bene”. La mamma, Elena, ci raccontava che di notte lo sentiva spesso dire nel sonno “America, aereo, mondiali, voglio vincere una medaglia”». Poi arrivò la notizia della convocazione come titolare ai Giochi Mondiali Invernali in Austria: anche lui avrebbe coronato il sogno di partecipare a un evento internazionale. Nessun aereo e viaggio oltreoceano, ma l’opportunità di essere comunque protagonista indossando la divisa azzurra della delegazione italiana. Marco è stato l’unico a tornare dall’Austria con due medaglie d’oro, conquistate nello sci nordico, 50 e 100 metri tecnica classica. «Ha una tenacia che dimostra ogni volta che indossa gli sci e affronta le gare – prosegue Fabrizio - allora diventa l’atleta a tutto tondo, cura la preparazione fisica e l’alimentazione». IL LAVORO. Marco, che all’in-

terno della cooperativa lavora da quasi trent’anni, è sempre stato per tutti Marchino, per distinguerlo dall’omonimo Marco che già lavorava lì al suo arrivo. «In effetti Marchino è grande e robusto, penso che il diminutivo fosse dovuto al suo sorriso che fa molta tenerezza», racconta Franca Lafranconi, responsabile del Team Special Olympics, Polisportiva Mandello del Lario, dove Marco si allena durante tutto l’anno. Marco vive con i genitori Elena e Bruno in una bella casa che dalla collina di Dervio affaccia sul lago di Como. Ogni mattina prende il treno che lo porta, per lavoro, a Man-

Marco Casalini, 48 anni, Atleta Special Olympics

dello. Lì trova diversi amici e colleghi, in particolare Chicco e Marco, che sono anche sui compagni di sport. L’inizio in salita. «Quando

abbiamo pensato – prosegue Fabrizio - di avviare i ragazzi della Cooperativa ad alcune pratiche sportive, Marchino ha aderito con molto entusiasmo; oltre alle passeggiate in montagna d’estate, abbiamo pensato di praticare lo sci nordico e ci siamo trovati subito davanti alle difficoltà di Marco che non poteva muoversi, con gli sci, con la disinvoltura necessaria; questo lo portava ad avere una grande paura di cadere per cui si irrigidiva e finiva spesso rovinosamente sulla neve trascinando con se chi gli stava vicino. Siamo ricorsi allora alle pelli di foca applicando delle strisce sotto gli sci che restavano così più aderenti alla neve permettendogli di muoversi con più serenità. Ben presto Marco non ha più voluto usare le pelli di foca e ha insistito riuscendo infine a sciare con le sue sole forze».

LE PRIME GARE. «Quando ab-

biamo conosciuto Special Olympics – ricorda Fabrizio e abbiamo cominciato a partecipare ai Giochi, prima con il Team Oltretutto 97 e poi in seguito con la Polisportiva Mandello, il suo impegno è aumentato. spesso insisteva da solo negli allenamenti, anche quando il resto del gruppo si fermava per il pranzo o per una sosta, per riuscire ad affrontare un percorso senza cadere. Marchino è molto emotivo, a ogni vittoria abbraccia chi gli sta vicino con molta irruenza sprizzando felicità da tutti i pori, talvolta l’emozione è tale da farlo scoppiare a piangere, lacrime di gioia». CRESCITA. «Certamente da quando frequenta Special Olympics – prosegue Fabrizio - Marco è diventato più sicuro e più responsabile, durante le trasferte è l’atleta che più ha cura della propria persona e dei bagagli: sistema accuratamente i vestiti, si preoccupa che tutto sia ripiegato per bene, sempre pun-

tuale e con tutto quello che gli serve per la gara o gli allenamenti senza che altri glielo debbano ricordare. Quando i suoi compagni di squadra sono stati scelti, nel corso degli anni, per partecipare a diverse edizioni di Giochi Mondiali o Europei, ha mostrato solo per un istante la sua delusione di non essere stato selezionato. Con un gesto molto eloquente ci diceva chiaramente: “Un’altra volta toccherà a me”». OLTRE LO SPORT. «Conosco Marco da 20 anni – conclude Fabrizio - Ha un cuore grande, è tenace e essere generoso, sa stupirsi con semplicità delle cose belle che la vita gli offre. La generosità gli ha permesso di vincere un tumore che lo ha costretto ad affrontare lunghe terapie. La sua vittoria va oltre lo sport e l’esperienza vissuta gli darà una nuova carica per affrontare ogni aspetto della vita con il coraggio, la forza e la determinazione che lo hanno sempre contraddistinto». © Copyright Università Niccolò Cusano



Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.