UNICUSANO FOCUS Università degli Studi Niccolò Cusano - Telematica Roma
ALLEGATO AL NUMERO ODIERNO DEL
I.P. A CURA DELL’UNIVERSITà NICCOLò CUSANO e di SpoRTNETWORK mercoledì 5 APRILE 2017 www.corrieredellosport.it
Settimanale di Scienza, Industria e Sport a cura della Cusano
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Alla Cusano La Facoltà di Ingegneria tra le migliori in Italia
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Storia I sessant’anni dell’Europa
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ANNA FAlCHI
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il punto
Anticipo pensionistico: un‘opportunità?
I
l tema delle pensioni rappresenta un’annosa questione che, pur riguardando l’intera collettività, stenta a trovare soluzioni soddisfacenti. Si tratta, infatti, di un cantiere sempre aperto in cui la legge di bilancio per il 2017 ha apportato elementi di flessibilità tendenti a migliorare il sistema previdenziale fortemente condizionato dalla riforma Fornero. In questa direzione, si è sviluppata l’attività di confronto tra Governo e sindacati che, con l’accordo di fine settembre 2016, ha posto le basi per concepire strumenti idonei a consentire di anticipare il momento della pensione a coloro che hanno interesse a farlo.
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L’Ape, in sostanza, consiste in un finanziamento da restituire o a fondo perduto che consente al lavoratore - nel pieno rispetto dell’art.36 della Costituzione - di avere, fino al raggiungimento dell’età pensionabile, una retribuzione nel caso in cui decida di uscire anticipatamente dal mondo del lavoro. Esistono tre tipologie di anticipo: Ape volontaria, aziendale e sociale, caratterizzate da un elemento comune e imprescindibile, cioè aver raggiunto i 63 anni d’età. Nei primi due casi l’Ape può riguardare tutti i lavoratori, nel terzo soltanto alcune categorie. La domanda dovrà essere presentata all’Inps a partire dal 1 maggio 2017 e la fase sperimentale durerà fino al 31 dicembre 2018. L’Ape volontaria, come indica l’espressione, deriva dalla scelta dei lavoratori - compresi tra gli iscritti all’assicurazione generale obbligatoria dell’Inps, a forme sostitutive della stessa (Enpals, Inpdai, ecc.), a forme esclusive (ex Inpdap, ex Fs, ecc.) e a gestione separata - di anticipare la pensione di 3 anni e 7 mesi, esercitabile nel caso in cui si siano raggiunti i 63 anni e si siano versati contributi per almeno venti anni. Tutto ciò ha un senso e rappresenta un’opportunità se il sacrificio originato dagli oneri connessi risulta secondario rispetto al desiderio e alla volontà di anticipare l’uscita dal mondo del lavoro; il problema fondamentale da affrontare e risolvere, infatti, è il contemperamento tra questi elementi contrastanti. L’anticipo pensionistico consiste in un finanziamento - concesso da una banca tra quelle indicate dall’Inps - che si snoda attraverso 12 mensilità all’anno da restituire poi nei venti anni successivi al raggiungimento dell’età anagrafica prevista per la pensione di vecchiaia (66 anni e 7 mesi); il prestito è coperto da una polizza assicurativa contro il rischio di premorienza. Gli oneri, quindi, derivano dagli interessi dovuti alla banca e dal premio da corrispondere alla compagnia assicurativa e si aggirano intorno al 4,6%, ma si conosceranno con precisione nel momento in cui verrà emanato il Decreto attuativo.
l’unione fa la forza
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Amici unicusano
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Fabio Fortuna Magnifico Rettore Università Niccolò Cusano