UNICUSANO FOCUS Università degli Studi Niccolò Cusano - Telematica Roma
ALLEGATO AL NUMERO ODIERNO DEL
I.P. A CURA DELL’UNIVERSITà NICCOLò CUSANO e di SpoRTNETWORK
Settimanale di Scienza, Industria e Sport a cura della Cusano
Salute Tempo di allergie attenti agli occhi
MARTEDì 5 APRILE 2016 www.corrieredellosport.it
Robotica Calcio Un esoscheletro Guidetti e l’arte firmato UniCusano di andare a segno
> A PAGINA III
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Pieraccioni
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il punto
Impresa, bene comune e condivisione dei valori
> Il regista in campo a Firenze in una sfida tra calciatori e artisti per la salute maschile: «Il modo per parlarne si trova a tutte le età»
Etica, responsabilità e sostenibilità sono termini e concetti che si intrecciano nel dibattito su temi economici di ampio respiro (politiche industriali, sviluppo, occupazione, relazioni di lavoro, sfruttamento delle risorse, ecc.), così come nell’analisi di singole situazioni e comportamenti dei soggetti coinvolti (imprese, consumatori, istituzioni pubbliche e private). Le imprese, più delle istituzioni e dei consumatori, sono chiamate a rispondere del loro ruolo nella società e della loro responsabilità (economica, sociale e ambientale) e sono sempre più numerosi i contributi che cercano di individuare nuovi modi e nuove logiche dell’agire economico d’impresa. Diverse imprese hanno risposto, come è noto, attivando codici etici, bilanci sociali e proposte di varia natura (a favore dell’ambiente, di soggetti bisognosi, a volte dei propri lavoratori); tuttavia emerge la necessità di un cambiamento di prospettiva per queste iniziative che altrimenti rischiano di restare isolate e non produrre effetti significativi per migliorare il rapporto tra l’impresa e la società. Gli imprenditori e i manager nel tentativo di improntare la gestione dell’impresa in un’ottica responsabile, spesso si trovano di fronte a una realtà controversa in cui contrappongono le convenienze economiche e il rispetto dei diritti di uomini e cose. È opportuno superare tale impasse attraverso un arricchimento culturale di tutte le componenti della società, riscoprendo l’importanza della dimensione sociale dell’attività d’impresa quale vincolo al rispetto di impegni che sono gerarchicamente superiori alla ricerca del profitto. La relazione tra la dimensione etica, del bene comune, e quella utilitarista, del risultato economico, devono e possono convivere, ancor più se si considera che il dialogo e la condivisione dei valori tra l’impresa e società civile costituiscono un importante volano per l’innovazione e la competitività delle imprese sul mercato.
un gioco
da uomini imprese
sport
Tecnologia italiana a Rio per gli atleti paralimpici
Special Olympics, integrazione sulle nevi
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Mario Risso Preside della Facoltà di Economia Università Niccolò Cusano
II unicusano focus CORRIERE DELLO SPORT / STADIO
martedì 5 APRILE 2016
ricerca
a teatro
il match
Da settembre il tour con Conti e Panariello
Il ricavato a due onlus fiorentine
“Il Tour”, lo spettacolo di Giorgio Panariello, Carlo Conti e Leonardo Pieraccioni, partirà il 5 settembre dall’Arena di Verona. I tre amici torneranno insieme sul palco, a oltre vent’anni di distanza dal loro debutto.
L’incasso della gara di Firenze sarà devoluto a due Onlus fiorentine: Trisomia 21, che si occupa delle persone con sindrome di down, e Cure2Children, impegnata a curare i bambini affetti da malattie oncologiche nel loro Paese.
guida il sesso? tra uomini Prandelli la spedizione si parla senza tabù dei “campioni” le squadre
Leonardo Pieraccioni in campo insieme agli andrologi nella partita “L’amore in gioco“: «La prevenzione deve entrare in testa a tutti» L’appuntamento Sabato a Firenze i volti dello sport e dello spettacolo promuoveranno uno stile di vita sano La ricetta maschile «Anche da adulti è bene conservare un approccio fanciullesco all’argomento»
campagna di prevenzione dei disturbi sessuali della Società italiana andrologia. Secondo te, il calcio fa bene all’amore? «Sì, nel senso che i grandi tradimenti si perpetuano il mercoledì sera quando il marito va a giocare a calcetto… Battute a parte, la prevenzione è un po’ come le cinture di sicurezza ed è importante parlarne perché entri nella testa delle persone».
come se Ceccherini si fingesse catechista» Che tipo di tifoso sei? «Ho finto di esserlo quando facevo i film con Cecchi Gori, poi ho fatto outing confessando di seguire solo un po’ il curling… Se la Fiorentina vince mi fa piacere, se non vince mi diverto a leggere la disperazione sul volto dei miei amici Gianfranco Monti e Carlo Conti».
Quasi un esordio «Solo il pensiero di quei bambini poteva convincermi Gli uomini parlano dei loro a indossare problemi di salute o li na- gli scarpini»
Con la partita del 9 aprile prende il via anche la
scondono? «Mi sono trovato qualche anno fa con Biagio Izzo a parlare lungo di colesterolo. La stessa conversazione, dieci anni prima, si sarebbe concentrata solo sulle attrici del film che stavamo girando… A una certa età, la salute diventa un argomento di conversazione molto frequente».
Fingersi calciatore per una buona causa. Con il pallone ammette di non avere dimestichezza, ma Leonardo Pieraccioni è senz’altro uno dei protagonisti più attesi della partita del 9 aprile allo Stadio Bozzi di Firenze tra la Nazionale Cantanti e la squadra dei “Campioni”, composta dagli specialisti della Società italiana andrologia, supportati da atleti d’eccezione e personaggi dello spettacolo.
I problemi di sesso sono considerati un tabù tra uomini? «No, non credo. Fortunatamente, noi uomini abbiamo un rapporto molto fanciullesco con il sesso: da bambini si faceva la gara a chi la faceva più lontano, con lo stesso spirito da adulti si parla di prostata e prevenzione».
Leonardo, il tuo è praticamente un esordio sul campo. Come ti stai preparando? «Mangiando gli avanzi della colomba pasquale… Credo che giocherò solo i primi 15 minuti e sarò l’unico calciatore al mondo che gioca dove il pallone non arriva mai. Ma l’importante è la finalità della partita, visto che il ricavato sarà devoluto a due Onlus fiorentine, Associazione Trisomia 21 e Cure2Children: solamente loro potevano spingermi a fingermi calciatore,
Leonardo Pieraccioni, in campo il 9 aprile al Franchi di Firenze
posto 13
“Spettatori” dal cuore grande
La poltroncina simbolica del posto numero 13 Cure2Children e Trisomia 21 potranno contare sul sostegno del pubblico di Firenze, il cosiddetto 12esimo uomo in campo. Ma la partita “l’Amore in Gioco” ha pensato anche al 13esimo di uomo in campo: il pubblico da casa, che potrà acquistare, per solidarietà, il posto numero 13, una poltroncina, che resterà vuota durante tutta la partita e il cui biglietto, però, è già stato venduto molte volte, a tutti
L’impegno sociale «Cure2Children mi ha fatto scoprire quanto può essere importante mettersi a disposizione»
coloro che non potranno esserci fisicamente. Ma ci saranno con lo spirito e con il cuore. Il biglietto del “posto 13” si può acquistare in ogni sede di prevendita, online (www. partitanazionalecantante.it) e alle biglietterie dello stadio. Ogni biglietto per la “poltroncina N. 13” ha un costo di 10 euro. Il contributo si aggiungerà a quanto raccolto dalla vendita degli altri biglietti e donato, quindi, in beneficenza.
C’è una battuta di un tuo film che ricordi legata ai disturbi sessuali? «Ce n’è una “pecoreccissima” che ho fatto dire a Rocco Papaleo in “Finalmente la felicità”: “Se la fatica supera il gusto, molla le donne e attaccati al lambrusco”». Quanto conta essere testimonial di una buona causa? «Il mio sostegno a Cure2Children, l’associazione che permette ai bambini che abitano in zone disagiate del pianeta di avere accesso alle cure, parte dall’incontro con persone che avevano perso il proprio figlio e che avevano trasformato questo incubo in energia. Penso che anche le piccole cose, come 22 uomini che corrono in maniera raffazzonata dietro a un pallone, possono generare forme eccezionali di aiuto». Fra i tuoi progetti c’è un’avventura teatrale che partirà a settembre con Carlo Conti e Giorgio Panariello. «Premetto sono molto preoccupato perché io sono ancora giovane e loro sono due anziani… Tutto nasce da una serata che abbiamo fatto due anni fa per festeggiare il compleanno di Francesco Nuti. Lavorare di nuovo insieme è un po’ come riaprire il campeggio in cui si andava da ragazzi e ritrovare tutto intatto». © Copyright Università Niccolò Cusano
«Anche le piccole cose possono generare forme eccezionali di aiuto»
L’ex commissario tecnico della Nazionale Cesare Prandelli
L’amichevole contro la Nazionale cantanti servirà a evidenziare i benefici del calcio sulla salute maschile Giocare a pallone per 45 minuti due o tre volte a settimana, anche in modo amatoriale, riduce del 40% il rischio di disturbi sessuali come disfunzione erettile ed eiaculazione precoce. Lo dimostrano i dati della Società italiana andrologia raccolti su 15.000 ragazzi tra i 18 e i 20 anni visitati in occasione di campagne di prevenzione andrologica e interrogati sulle loro attività sessuali e sportive. Il calcio risulta più “benefico” messo a confronto con altri sport, soprattutto quelli potenzialmente più rischiosi per la fertilità o la sessualità come il ciclismo, le arti marziali o la boxe. Secondo altri studi, effetti positivi si hanno anche negli adulti che giocano a calcetto e perfino negli anziani che facciano una partitella leggera, in cui la capacità cardiorespiratoria aumenta fino al 18%: l’esercizio aerobico mantiene le arterie pulite ed evita la formazione di occlusioni che impediscono al flusso sanguigno di irrorare a sufficienza il pene. E comunque dove non arriva lo sport, ricordano gli andrologi, possono arrivare i farmaci. «Il
calcio è un ottimo alleato “anti-flop”, ma se c’è un disturbo è un’altra eccellenza nazionale la via per risolverlo: Avanafil, l’ultima pillola dell’amore tutta italiana, in commercio da circa 2 anni, offre ai pazienti un’arma terapeutica sicura e efficace contro la disfunzione erettile», spiega il presidente della Sia Giorgio Franco. IN CAMPO. Il calcio è protagoni-
sta della campagna “L’amore in gioco”,promossa dalla SIA e sostenuta da Menarini: attraverso partite in tutta Italia, saranno diffuse informazioni per la salute sessuale della coppia e si raccoglieranno fondi per enti benefici e di ricerca. Il prossimo 9 aprile la campagna farà tappa allo stadio “Bozzi” di Firenze (ore 20) con un incontro fra la Nazionale italiana cantanti e la squadra dei “Campioni”, composta da andrologi della Sia, supportati da atleti d’eccezione come Giancarlo Antognoni, Alberto Di Chiara, Christian Riganò, Gianfranco Monti e tanti nomi del mondo dello spettacolo come Leonardo Pieraccioni, Carlo Conti, The Jackal, Tiberio Timperi, Pierluigi Pardo, Paolo Ruffini e Lorenzo Baglioni, guidati da un mister d’eccezione: Cesare Prandelli. Il ricavato sarà interamente devoluto a due Onlus fiorentine: Cure2Children e Associazione Trisomia 21. © Copyright Università Niccolò Cusano
il parere
Calcio e Sla, alla ricerca di un chiarimento Dopo l’ultima vittima, Paolo List, 52 anni, ex di Foggia e Bologna, sale drammaticamente il numero di calciatori italiani morti di Sla. Ai microfoni della trasmissione “Genetica oggi”, in onda su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano, ne ha parlato nel dettaglio il professore Nicola Vanacore, neuroepidemiologo del Centro nazionale di epidemiologia e sorveglianza della salute dell’Istituto superiore di sanità di Roma, autore di uno dei due studi epidemiologici su “Calcio e Sla” commissionati dal procuratore aggiunto di Torino Raffaele Guariniello.
in questi ultimi 11 anni non è mai stata fatta».
Professore, cosa è emerso dal suo studio? «Una forte associazione tra il calcio e il rischio di ammalarsi e di morire di Sla. Osservammo un rischio 12 volte su-
periore a quello della popolazione generale italiana. E questo dato non è stato confutato. Sui motivi di questa associazione bisognerebbe condurre una ricerca più mirata, ma
Il calcio, dunque, può causare la SLA? «Più che dire che possa causare la Sla, bisogna capire che cosa è accaduto nel mondo del calcio. Sicuramente i calciatori italiani hanno un rischio elevato di morire di questa malattia. Sappiamo che anche chi fa altri sport si può ammalarsi di Sla, ma non si raggiunge la stessa incidenza. Ci sono altri due fenomeni importanti per quanto riguarda i calciatori italiani. Si ammalano in età più giovanile rispetto a quando essa si presenta nella popolazione
generale. Questo fa pensare che il processo neurodegenerativo sia più accelerato. E poi sono tutti casi sporadici, cioè non ci sono altri casi della stessa malattia nelle famiglie di questi calciatori». Il doping potrebbe essere uno dei fattori favorenti la patologia? «Queste malattie sono mul-
ti fattoriali. C’è sicuramente una base di suscettibilità genetica, e a questa si sommano fattori di tipo ambientali. Di ipotesi ne sono state fatte molte, anche legate al doping e all’eccessivo utilizzo di farmaci antinfiammatori. Bisognerebbe condurre una ricerca mirata per comporre i vari tasselli di questo mosaico». © Copyright Università Niccolò Cusano
Per segnalazioni, commenti, informazioni, domande alla redazione dei contenuti del settimanale Unicusano Focus – Sport & Ricerca, potete scrivere all’indirizzo: ufficiostampa@unicusano.it
martedì 5 APRILE 2016
ricerca
il dato
la ricerca
Il mattino non ha l’oro in bocca
Dagli anni ‘80 a oggi: la rinite si diffonde
Secondo una ricerca condotta da Assosalute su un campione di mille persone, il momento peggiore della giornata per chi soffre di allergie è la mattina, con una conferma dal 31,2% degli intervistati.
La rinite allergica è sempre più diffusa. Secondo un’indagine dell’Unità di Epidemiologia ambientale polmonare dell’Istituto di fisiologia clinica del Cnr, dagli anni ’80 a oggi la sua incidenza è passata dal 16,2% al 37,4%.
La professoressa Esposito
La primavera porta come sempre il suo carico di allergie. Secondo i dati dell’Oms, le allergie si posizionano ai primi posti come malattie croniche con una prevalenza che si attesta tra il 10% e il 40% della popolazione mondiale, a seconda delle regioni e dei periodi dell’anno. In Italia, i soggetti allergici sono circa il 20%, e il 10% dei casi riguarda i bambini. Ne ha parlato la professoressa Susanna Esposito, presidente dell’Associazione mondiale per le malattie infettive e i disordini immunologici – WAidid, intervenendo ai microfoni di Radio Cusano Campus, durante la diretta del programma “Genetica Oggi”.
UNICUSANO FOCUS III CORRIERE DELLO SPORT / STADIO
Maledetta primavera tornano le allergie La professoressa Susanna Esposito, presidente della WAidid, fa il punto sui rischi per i bambini: «è fondamentale differenziare le varie forme» da predisposizione allergica ma magari scatenate da infezioni, come il broncospasmo di origine infettiva. In età scolare, dopo i 5 anni, si sviluppa la sensibilizzazione per alcuni allergeni, come quelli stagionali o perenni. Quindi le manifestazioni cliniche, a volte anche di una certa importanza, riguardano le basse vie aeree, come nel caso dell’asma, o possono dare sintomi comunque fastidiosi e frequenti, come quelli di rinite e congiuntivite. Molto diffusa è la congiuntivite allergica nei primi anni di vita».
Professoressa Esposito, quali sono le più frequenti allergie nei bambini? « Le manifestazioni allergiche nei più piccoli si presentano in modo differente nelle diverse fasce d’età. Inizialmente, nei primi mesi o anni di vita, presentano quadri come la dermatite atopica, o comunque situazioni caratterizzate di base
«Nei primi anni di vita la causa principale è di natura infettiva»
Una congiuntivite allergica che non va confusa con la cheratocongiuntivite Vernal, che è invece fra le più complesse. Cosa è esattamente? «È importante differenziare le varie tipologie di congiuntivite, perché le forme allergiche se poi si trasformano in situazioni più importanti, come quelle asmatiche, devono essere controllate con l’immunoterapia specifica.
«Nei più piccoli si manifestano in modo differente a seconda delle diverse fasce d’età» «Attenzione alla cheratocongiuntivite Vernal: pediatra e oculista devono lavorare in team» Nella cheratocongiuntivite Vernal si osserva una situazione infiammatoria a livello dell’occhio, e per questo è importante una visita congiunta fra pediatra e oculista per evidenziare un quadro di progressivo rimodellamento con situazioni che non si risolvono con il semplice antistaminico e che spesso richiedono un trattamento di colliri cortisonici, nelle forme più lievi, e di colliri a base di ciclosporina in quelle più complesse. La differenza sostanziale è rappresentata dal fatto che, a fronte di sintomi apparentemente analoghi come bruciore, lacrimazione, prurito, nelle forme di Vernal questi sintomi si sommano a una forte fotofobia che persiste anche fuori dal periodo allergico». Ci può essere predisposizione verso questa forma allergica? «È più frequente nel periodo tra gli 11 e i 20 anni, ed è sicuramente una forma che si presenta con una casistica maggiore in chi soffre già di allergie. La predisposizione individuale è concomitante con quella delle allergie, ricordando comunque che è meno frequente, in senso assoluto, delle più classiche allergie». © Copyright Università Niccolò Cusano
robotica riabilitativa
Wake-Up, l’esoscheletro sviluppato dall’UniCusano La tecnologia robotica è l’ultima frontiera per la valutazione diagnostica e il recupero delle capacità motorie e neuromotorie. La finalità della riabilitazione robotica non è fare miracoli, ovviamente, ma restituire a un paziente un grado di autonomia sufficiente per poter lasciare l’ambiente ospedaliero il prima possibile. Non dobbiamo dimenticarci, infatti, che prima si torna alla vita di tutti i giorni, alla normale interazione sociale quotidiana, prima e meglio si recuperano le capacità motorie e cognitive che sono state colpite in seguito e un danno neurologico. Altro vantaggio conseguente a un inferiore periodo di ospedalizzazione è senza dubbio il minor costo che deve essere sostenuto dal sistema sanitario nazionale. PASSATO E PRESENTE. L’impiego di ro-
bot per costruire programmi di riabilitazione innovativi era limitato fino a pochi anni fa al solo mondo della ricerca scientifica e dei laboratori di ricerca universitari. Oggi, le macchine hanno raggiunto un livello di affidabilità e di
L’esoscheletro Wake-Up poggiato sul banco esposizione del Maker Faire 2015
utilizzabilità tale da poter essere impiegate in modo autonomo ed efficace dal personale medico; importanti centri di eccellenza, sia ospedali che cliniche, anche in Italia, si sono già dotati di sistemi di diagnostica e riabilitazione neuromotoria di tipo robotico. LA COLLABORAZIONE. Il Newman Labo-
ratory for Biomechanics and Human Rehabilitation dell’Mit di Boston è stato il centro di ricerca pioniere nell’ambito della riabilitazione robotica. A oggi, le macchine prodotte dal Mit sono tra le più vendute a ospedali e cliniche di riabilitazione nel mondo. Anche l’Istituto Italiano di Tecnologia sta creando dei propri spin-off per la
produzione di dispositivi simili. Pro- vare i riferimenti agli importanti ricoprio grazie a una collaborazione con noscimenti ricevuti, quali il premio l’Iit è nato l’esoscheletro pediatrico “Call for Ideas”, promosso dalla FedeWake-Up, i cui inventori sono targa- razione nazionale dei Cavalieri del lati Cusano, Sapienza, Tuscia, e Ospe- voro, e il recente XV premio Sapio per dale Bambino Gesù. L’esoscheletro la ricerca e l’innovazione, consegnaWake-Up è una versione robotizza- to nella Sala Regina di Montecitorio. ta “smart” di una ortesi di ginocchio L’esoscheletro Wake-Up non è il solo e caviglia di 2,5 kg readispositivo in sviluppo lizzata mediante stampresso l’Unicusanopa 3D, completamenLab. Altre macchine, L’idea dei ricercatori te portatile e autonorealizzate dalla Cusama. Il Wake-Up è in dell’Ateneo romano no in collaborazione grado di rilevare l’at- e di altri enti con altri enti di ricerto, l’intenzione di mo- ha ricevuto diversi ca, sono state già spevimento, e di correggerimentate e installare in modo autonomo riconoscimenti te in importanti centri di eccellenza, quale difficoltà locomotorie del bambino causali il Polo Tecnologico te dal danno neurologico. Nel contem- della Fondazione Don Gnocchi di Mipo, il dispositivo registra e fornisce in lano e il laboratorio di analisi del motempo reale tutte le grandezze fisio- vimento e robotica MARlab dell’Ospelogiche associate al movimento, utili dale Bambino Gesù. da un punto di vista diagnostico e di valutazione dell’efficacia terapeutica. Fabrizio Patanè, PhD Associate Professor ECCELLENZE. È sufficiente digitare “EsoMechanical Engineering Faculty scheletro Wake-Up” su Google per troUniversity Niccolò Cusano
CASA EDITRICE DELL’UNIVERSITÀ NICCOLÒ CUSANO
Il prototipo di esoscheletro Wake-Up indossato, con elettronica di controllo visibile
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IV UNICUSANO FOCUS CORRIERE DELLO SPORT / STADIO
sport, disabilità e cultura
al mondo serve un po’ di ordine La professoressa Pagnini: «La geopolitica ha il compito di prevedere gli scenari futuri in maniera scientifica» Insieme al collega André-Louis Sanguin è autrice di “Storia e teoria della geografia politica” Mai come oggi geografia politica e geopolitica entrano ogni giorno nelle nostre case attraverso le notizie riguardanti immigrazione, terrorismo globale e tensioni internazionali. L’approccio giornalistico, però, è spesso influenzato dall’emotività e andrebbe sempre accompagnato dalle scienze che si occupano di analizzare gli scenari del presente (la geografia politica) e di fare previsioni sul loro evolversi (la geopolitica). Lo spiega la professoressa Maria Paola Pagnini, responsabile del dottorato di ricerca in Geopolitica e geoeconomia all’Università Niccolò Cusano, autrice insieme al collega André-Louis Sanguin, che ha insegnato Geografia politica e Storia del
pensiero geografico alla Sorbona di Parigi, di “Storia e teoria della geografia politica. Una prospettiva internazionale”, pubblicato da Edicusano, la casa editrice dell’Ateneo romano.
menti che a volte, a distanza di poco tempo, si rivelano errati: questo non significa che il giornalista faccia un cattivo lavoro: ne fa uno diverso. Il cronista deve rendere l’immediatezza, mentre il ricercatore, partendo da solide basi, deve studiare la realtà sulla scia di quella costruzione, delicata e progressiva, con cui ogni scienziato aggiunge il proprio tassello allo scibile. Lo studio dei fenomeni non è immediato ma va portato avanti lentamente, sulla base di teorie e modelli che nel tempo variano».
Professoressa, nel libro, scritto a quattro mani, si incontrano vedute diverse. «I punti di vista diversi si sono tradotti in un coraggioso tentativo di sintesi. Nel libro spieghiamo proprio come si studia, come si pensa e come si ragiona a seconda della zona del mondo in cui si vive». Un libro di questo tipo a chi è diretto? «Prima di tutto agli studenti universitari, in particolare chi, terminati gli studi, vuole entrare in un dottorato o intraprendere la professione di esperto di relazioni internazionali. A chiunque abbia un interesse a farsi un’idea precisa della disciplina, scientificamente intesa».
Le cronache sono troppo influenzate dall’emotività
martedì 5 aprile 2016
Qual è la differenza tra geografia politica e geopolitica? «La prima dà una lettura molto precisa di ciò che accade nel mondo ed è alla base della seconda, una materia dinamica, che deve avere capacità predittive su quello che accadrà».
L’attualità è sempre riconducibile alla geopolitica. Qual è il ruolo di questa materia? «La visibilità mediatica induce
a una riflessione tra l’approccio giornalistico e la ricerca scientifica. Il primo viaggia sull’onda dell’emotività con ragiona-
Viviamo in un’epoca postglobalizzata: quali sono gli effetti più evidenti di questa fase? «C’è stata una riesplosione dei nazionalismi: per paura di essere spazzato via, ognuno ha ripreso la propria identità con forza, anche a livello di piccole comunità. C’è un generale revival identitario e questa è una conseguenza della globalizzazione». © Copyright Università Niccolò Cusano
sul ghiaccio
Sledge hockey, l’Italia difende il titolo europeo In Svezia al via la competizione continentale con gli azzurri di Da Rin in cerca di conferme A Ostersund, cittadina nel nord della Svezia conosciuta in tutto il mondo per gli sport invernali, parte oggi la quarta edizione dei Campionati europei di sledge hockey. Per chi non mastica l’inglese, si tratta della versione su slittino dell’hockey, una disciplina di squadra dedicata ad atleti con disabilità nella parte inferiore del corpo. Il torneo, che si disputa nella formula del girone all’italiana, si chiuderà il 10 aprile. Gli Azzurri sono i campioni in carica e devono difendere l’oro conquistato a Solleftea, sempre in Svezia, nel 2011. La competizione, infatti, è ancora alla ricerca della giusta cadenza, che ora sembra possa essere definita a due anni dopo le Paralimpiadi. Il debutto nel 2005 era stato a Zlin, in Repubblica Ceca, con la Germania che la spuntò sulla Svezia grazie alla differenza gol. Due anni più, a Pinerolo, si impose la Norvegia. Quindi nell’edizione di cinque anni fa trionfò l’Italia, che superò nel match per l’oro i Cechi con il punteggio di 2-1. E quindi nuovamente in Svezia gli uomini del ct Da Rin dovranno difendere la corona europea. Il calendario gare degli Azzurri prevede l’esordio il 5 aprile con la Germania, il giorno seguente sfida alla Repubblica Ceca, il 7 aprile la Norvegia, quindi riposo l’8, poi di nuovo sul ghiaccio il 9 contro la Russia e chiusura il 10 contro i padroni di casa svedesi. Questi i convocati di Da Rin per LA SPEDIZIONE AZZURRA.
In Svezia si aprono i Mondiali di Sledge Hockey
l’impegno europeo: Andrea Chiarotti, Valerio Corvino, Gregory Brian Leperdi, Andrea Macrì, Gabriele Araudo (Sportdipiù); Alessandro Andreoni, Emanuele Parolin, Roberto Radice, Santino Stillitano (Polha-Vare-
se); Sandro Kalegaris (Aquile F.V.G.); Christoph Depaoli, Nils Larch Nils, Florian Planker, Werner Winkler, Gianluca Cavaliere, Gianluigi Rosa (Gruppo Sportivo Disabili Alto Adige). © Copyright Università Niccolò Cusano
cosa c’è da sapere
Slittino e due bastoni le regole del gioco Lo sledge hockey, in italiano hockey su slittino, è la variante dell’hockey su ghiaccio per atleti con disabilità permanente alla parte inferiore del corpo. Rispetto all’hockey su ghiaccio, si differenzia principalmente per l’equipaggiamento. Invece dei pattini da ghiaccio, i giocatori di sledge hockey si muovono utilizzando uno slittino (lo sledge), con due lame analoghe a quelle dei pattini. Ogni giocatore usa due bastoni da gioco, sia per colpire il puck con l’estremità a forma di pala, sia per spingersi con quella a punta. Il meccanismo di gioco è invariato fatta eccezione per la durata dei tre tempi, che è ridotta a 15 minuti rispetto ai 20 dell’hockey su ghiaccio.
atletica paralimpica
Grosseto, è tempo di meeting Torna a Grosseto il tradizionale appuntamento con gli Italian Open Championships, il meeting internazionale del circuito IPC Athletics Grand Prix. Lo Stadio Olimpico Carlo Zecchini si conferma per la quarta volta consecutiva al centro dell’Atletica paralimpica mondiale, ospitando dall’8 al 10 aprile le gare più interessanti e gli atleti più in
forma del momento. Il Grand Prix ha debuttato a Canberra, in Australia, il 5-7 febbraio, e fino a giugno si sposterà in tutti e cinque i continenti, toccando anche la sede delle prossime Paralimpiadi estive di Rio De Janeiro a maggio, per poi concludersi a Londra il 23-24 luglio. VERSO RIO. Gli Italian Open
Championships assumono un valore agonistico assoluto, sia perché saranno un’occasione cruciale in preparazione di Rio, sia perché serviranno da test per i Campionati Europei paralimpici che proprio a Grosseto, dal 10 al 16 giugno, offriranno l’ultima chance agli atleti che puntano a qualificarsi per le Paralimpiadi in Brasile.
i numeri. Il meeting accoglie-
rà 250 atleti provenienti da un numero record di 42 paesi del globo. Oltre ai 170 stranieri, ci saranno 80 atleti italiani compresi quasi tutti gli Azzurri che hanno partecipato agli ultimi Mondiali di Doha guidati dalla medaglia d’oro del peso F11 Assunta Legnante e dal bronzo iridato dei 200 T35 Oxana Corso (Fiamme Gialle). Dopo
i successi degli ultimi tre anni ottenuti grazie alla stretta collaborazione tra Fispes, Atletica Grosseto Banca della Maremma e Comune di Grosseto, il presidente Sandrino Porru ha sottolineato il forte impegno della Federazione per tutto il 2016: «La Fispes è di nuovo organizzatrice del Grand Prix e, per la prima volta in Italia, degli Europei para-
IL PORTALE GREEN
DELL’UNIVERSITÀ CUSANO
W W W. AT E N E O V E R D E . I T
limpici di Atletica. Il meeting è un appuntamento importantissimo che ci permetterà di oliare la macchina organizzativa della rassegna continentale, di consolidare i rapporti con il territorio e di diventare amplificatore promozionale dello spirito paralimpico a livello nazionale e internazionale». © Copyright Università Niccolò Cusano
Al meeting di Grosseto saranno presenti 250 atleti
martedì 5 APRILE 2016
sport, industria e cultura
Unicusano FOCUS V CORRIERE DELLO SPORT / STADIO
tecarterapia svolta hi-tech Le macchine della Golden Star saranno a Rio in accordo con il Comitato italiano paralimpico
Stefano Rossetti, azzurro di basket in carrozzina
atleti che faranno parte della delegazione azzurra alle Paralimpiadi di Rio. E la partnership si prolungherà fino alle Paralimpiadi di Tokyo 2020. Siamo sponsor tecnico della Federazione italiana sport del ghiaccio, impegnata nei giorni scorsi ai Mondiali di Boston, e in passato abbiamo collaborato con la Federazione italiana basket in carrozzina: riteniamo importante mostrare la possibilità di utilizzare le nostre macchine anche per tutti gli sportivi paralimpici».
Il sistema brevettato consente al terapista libertà di movimento ed è pratico per i pazienti disabili Il titolare dell’azienda Stefano Giordano: «Il nostro lavoro si basa sul confronto con gli specialisti» La Golden Star Elettromedicali condivide con il Comitato italiano paralimpico gli ideali della rivalsa, affidata alla forza di volontà e alla fiducia nel futuro. Non a caso l’azienda nata a Roma nel 1948 è diventata fornitore ufficiale del Cip, al quale consegnerà in vista di Rio 2016 cinque macchine per la tecarterapia, la tecnica che trasferisce energia per mezzo di applicatori “a contatto” ai tessuti corporei. La Golden Star ha brevettato il sistema Fisiowarm, realizzato completamente in Italia, che permette al terapista di sfruttare in parallelo due sistemi di controllo: uno remoto – il tablet – e uno disposto
Il sistema Fisiowarm sfrutta un tablet per leggere i dati sui pazienti durante la tecarterapia
sul fronte del corpo macchina, che permette di supervisionare e gestire tutte le funzioni di lavoro essenziali con efficacia. Grazie al tablet il terapista può concentrarsi sul paziente, assumendo le posizioni più adatte e comode per la terapia, senza la necessità di controllare di frequente la macchina: sul display vengono, infatti, visualizzati in tempo reale tutti i feedback, come
spiega Stefano Giordano, titolare e amministratore delegato dell’azienda presente in venti Paesi del mondo e per la quale le Paralimpiadi rappresenteranno un’importante vetrina. Come nasce la vostra collaborazione con il Comitato italiano paralimpico? «Nasce dal rapporto con i fisioterapisti. Le nostre appa-
recchiature sono molto differenti dai modelli usati tradizionalmente per la tecarterapia. Le dimensioni ridotte, per esempio, danno la possibilità di lavorare in posti angusti, in condizioni di emergenza e di trasportare agevolmente le macchine nelle trasferte. Inoltre, si tratta di accessori che danno grande libertà di movimento al fisioterapista e che non costringono il
paziente con disabilità a sdraiarsi su un lettino. Il Comitato italiano paralimpico è venuto a conoscenza dei nostri prodotti e da lì è stata avviata una collaborazione». In cosa consiste, nel concreto, l’accordo? «Il prossimo 19 aprile avverrà la consegna ufficiale delle cinque macchine che il Cip metterà a disposizione degli
Come è nato il sistema Fisiowarm? «L’evoluzione del sistema è legata alle esigenze del fisioterapista: chiaramente, c’è un ritorno economico e di immagine ma quello che conta nel nostro lavoro è principalmente lo scambio di informazioni con chi con queste macchine lavora». C’è anche un’evoluzione tecnologica che riguarda l’uso di app e smartwatch. Ritiene che sia questa la direzione da dare alle terapie di riabilitazione? «Tutto questo serve a favorire il fisioterapista che può concentrarsi totalmente sul pa-
I feedback delle sedute vengono elaborati su tablet ziente sfruttando la tecnologia per avere le informazioni che gli servono». Qual è la filosofia di Golden Star? «Il nostro obiettivo è creare prodotti che non siano confezionati ma di adattarli a quello che gli specialisti richiedono. Normalmente, un produttore realizza macchi-
ne che rispondono alle proprie esigenze di costi e vendite. Noi siamo partiti dal terapista e questo è il risultato di quattro anni di confronto. La nostra filosofia è quindi la dinamicità, che si traduce nella libertà di movimento che permettiamo ai fisioterapisti durante il trattamento dei pazienti». © Copyright Università Niccolò Cusano
economia
Il costo delle sanzioni alla Russia si manifesterà nel lungo termine
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Il valore dell’export italiano verso la Russia, secondo i dati Istat elaborati nel dettaglio dalla CGIA, è diminuito di quasi 3,7 miliardi di euro dal 2013. Quasi la totalità del fatturato perso con la Russia è relativo al manifatturiero, tuttavia, il settore su cui il calo dell’export ha influito maggiormente in percentuale è quello agroalimentare. Questo settore ha visto quasi azzerato il valore del commercio con il mercato russo. Infatti, l’agroalimentare italiano nel 2013 esportava in Russia merci per 94,6 milioni di euro, nel 2015 per 17 milioni di euro, presentando un calo dell’82%. A livello europeo, le esportazioni da paesi dell’Area Euro verso la Russia tra il 2013 e il 2015 sono calate di circa il 39% (34 miliardi di euro). Le esportazioni europee verso la Russia rappresentano l’1,5% del totale delle esportazioni. Nel 2013 rappresentavano il 2,6%. I MOTIVI. Il calo delle esporta-
zioni europee verso la Russia è stato sicuramente influenzato dalle restrizioni al commercio internazionale imposte a seguito dei fatti in Crimea e Ucraina. Tuttavia è importante sottolineare che una diminuzione della domanda russa di prodotti esteri era attesa anche prima che le sanzioni fossero applicate. Infatti, poiché gran parte dell’economia russa è connessa al settore estrattivo e di raffinazione del petrolio, l’andamento al ribasso del prezzo del petrolio ha avuto un effetto restrittivo sulla domanda aggregata russa molto maggiore dell’impatto delle sanzioni. Fino al 2012 il PIL russo cresceva a velocità stabilmente al di sopra del 3%. Nel 2013 è cresciuto dell’1,3% rispet-
in cifre
3,7
miliardi di euro in meno per l’export italiano in Russia dal 2013
-82%
il calo dell’export del settore agroalimentare del made in Italy
to all’anno precedente mentre nel 2014, anno della veloce discesa del prezzo del petrolio e delle sanzioni, il PIL russo è cresciuto solo dello 0,6%. Nel 2015, anno in cui si sono manifestati compiutamente gli effetti dei minori ricavi dal settore energetico e delle sanzio-
ni, il PIL è diminuito del 3,8%. Un ulteriore shock negativo sull’economia russa si è manifestato nel 2014, cioè il pesante deprezzamento del rublo. Questo evento è derivato dal minore accesso ai mercati finanziari internazionali da parte degli operatori russi, ed è perciò connesso agli embarghi derivati dalle sanzioni; tuttavia va considerato separatamente dall’aspetto commerciale. Le esportazioni italiane ed europee verso la Russia hanno subito una notevole contrazione nel 2015. Tuttavia, non è agevole distinguere tra gli effetti delle sanzioni e quelli degli shock macroeconomici avversi che hanno colpito la Russia nel 2014 e nel 2015. L’economia russa sta vivendo una fase di transizione verso nuove condizioni strut-
turali connesse a un prezzo del petrolio su valori storicamente lontano dai valori massimi. Le imprese italiane ne risentiranno fino a che l’economia russa non si riposizionerà su un sentiero espansivo. La mancata proroga delle sanzioni nel 2016 avrebbe un effetto diretto positivo nell’immediato, ma tutto sommato modesto se paragonato all’effetto di altri fenomeni macroeconomici. Non vanno tuttavia trascurate le pericolose conseguenze nel lungo periodo di sanzioni prolungate. L’effetto di un prolungato isolamento del mercato russo dai mercati dei paesi avanzati potrebbe avere ripercussioni sul suo potenziale di crescita di lungo periodo, in quanto all’interscambio commerciale si affianca spesso un interscambio di tecnologie e di know how che favorisce l’incremento della produttività e dell’efficienza tecnica. In Russia, a seguito delle sanzioni e delle restrizioni si assiste a un declino improvviso degli investimenti diretti esteri da parte del resto del mondo (da 69 miliardi di dollari nel 2013 a 8 miliardi nel 2015 – dati MiSE). Ciò significa una minore presenza di imprese estere sul territorio russo che potrebbe minare il potenziale competitivo della Russia. Nel lungo termine ciò relegherebbe la Russia al ruolo di partner commerciale secondario per l’Italia e per l’Europa con conseguenze non prevedibili sul piano geo-politico e difficilmente contrastabili con la sola eliminazione di sanzioni. Stefano Marzioni Ricercatore di Economia Politica Università Niccolò Cusano
VI UNICUSANO FOCUS CORRIERE DELLO SPORT / STADIO
Gianluca Garzetti 27 anni Atleta Special Olympics
martedì 5 APRILE 2016
sport e disabilità
nuovi orizzonti Ledei“Emotions” campioni oltre l’autismo in 50 foto A torino
I grandi sportivi con disabilità sono i protagonisti dei ritratti di 10 fotografi internazionali Fino al 30 aprile la mostra è ospitata dallo spazio ADPlog di Alex Del Piero Poi volerà a Rio
La storia di Gianluca Garzetti, Atleta Special Olympics, è un esempio dell’effetto positivo dell’attività fisica nella valorizzazione dell’individuo Grazie alle attività dell’organizzazione il 27enne di Brescia ha trovato un nuovo modo di comunicare Vincitore di tre medaglie a Giochi nazionali di Bormio nel 2017 parteciperà ai Mondiali invernali Sabato 2 aprile si è celebrata la IX Giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo. Luoghi ed edifici in ogni parte del mondo si sono illuminati di blu, il colore simbolo della Giornata che accende i riflettori sui diritti umani di oltre 60 milioni di persone. Sono passati più di 70 anni da quando Leo Kanner, psichiatra infantile, utilizzò per la pri-
ma volta il termine autismo, per indicare una specifica sindrome, da lui osservata in 11 bambini, che chiamò autismo precoce infantile e che ancora oggi, nella sua forma più classica, porta il suo nome. A distanza di tanti anni la comunità scientifica non ha trovato una tesi univoca in grado di mostrare le cause di questa patologia ma, nonostante ci sia ancora tanta strada da percorrere, i passi in avanti a livello culturale così come nella ricerca sono stati concreti. L’attenzione agli aspetti educativi e una corretta integrazione tra servizi sanitari e sociali, durante il percorso evolutivo e nel delicato passaggio all’età adulta, hanno dimostrato il loro potere benefico sulle persone con autismo. L’attività sportiva ha invece quello di migliorare la forma fisica ma soprattutto ispirare uno slancio costrut-
tivo. Non esistono dunque limiti ma possibilità e la storia di Gianluca Garzetti, 27 anni di Brescia con disturbo dello spettro autistico, ce lo ricorda. Una sintesi della parola sport intesa, in senso più ampio, come mezzo che apre alla vita, al rispetto del prossimo, all’impegno e al sacrificio che porta ogni essere umano alla piena valorizzazione di sé. OLTRE I LIMITI. «Fino ai 7 anni Gianluca non parlava, emetteva solo versi. La corsa – ricorda il fratello Andrea, di quattro anni più grande – era il suo modo di comunicare. Aveva una predisposizione naturale: lo sport, nell’approccio alle sue difficoltà, è stato una salvezza». Una capacità che, coltivata nel tempo, gli ha offerto numerose opportunità, come la partecipazione nel gennaio scorso ai Giochi Nazionali Invernali
Special Olympics di Bormio nella corsa con le racchette da neve: «Lo sport mi ha fatto crescere come persona e come uomo – sono le parole di Gianluca – e mi ha dato la possibilità di fare amicizie ed esperienze. L’attività sportiva mi fa sentire meglio». SUPERANDO LE DIFFICOLTÀ.
«Non è stato semplice seguire il percorso di Gianluca – ammette il fratello Andrea – Ci sono stati momenti bui che hanno messo a dura prova anche noi familiari. Nostra madre per seguire Gianluca ha rinunciato al suo lavoro, una scelta coraggiosa che oggi ripaga di ogni sacrificio. Le persone autistiche come mio fratello vengono spesso escluse, gli atti di bullismo in ambito scolastico purtroppo esistono e hanno portato Gianluca ad abbandonare la scuola. Ci sono state, di contro, nu-
merose persone che hanno contribuito alla sua crescita con impegno, sensibilità e passione, come la dottoressa Sartorio che l’ha seguito sin da piccolino stimolandolo nel parlare e insegnandogli a leggere e scrivere Le persone come mio fratello sono speciali, hanno un’intelligenza speciale. In ciò che gli interessa, si impegna e riesce: ad esempio è lui ad insegnarmi a utilizzare la gran parte dei dispositivi elettronici. Io, come fratello maggiore, sono stato per lui un punto di riferimento importante. Si confida con me più che con nostro padre. Ricordo ancora con emozione quando, anni fa, mi lasciai con la mia compagna dell’epoca: mi ha abbracciato dicendomi che anche lui avrebbe tanto desiderato una fidanzata, una famiglia e in futuro un figlio. Ama la vita e vorrebbe viverla a pieno, senza limiti».
Cinquanta immagini scattate da dieci fotografi internazionali raccontano le imprese degli sportivi con disabilità. Si chiama “Emotions! Semplicemente atleti” ed è la mostra itinerante curata da Mauro Ujetto, Sabina Beckert e Roberto Serratore, allestita con il patrocinio dell’Inail e del Comitato italiano paralimpico e inaugurata lo scorso 10 marzo a Torino nello spazio multifunzionale ADPlog. La data della sua cerimonia di apertura non è stata casuale: è caduta in occasione del decimo anniversario delle Paralimpiadi invernali del 2006 di Torino. Testimonial d’eccezione è stato proprio Alessandro Del Piero, proprietario dello spazio pensato per ospitare mostre, eventi e conferenze.
DA TORINO A RIO. Tra gli eventi
collaterali, ci sono workshop e laboratori didattici per gli addetti al settore, per i giovani e gli studenti delle scuole. La mostra resterà aperta al pubblico fino al 30 aprile, per poi spostarsi a Rio de Janeiro per i Giochi paralimpici estivi. Il percorso espositivo - tra sguardi, espressioni, sentimenti, sconfitte e trionfi di grandi atleti che non si sono mai arresi - è accompagnato dalle musiche di Ezio Bosso, che ha messo a disposizione il suo ultimo lavoro “The 12th Room” come colonna sonora della mostra. Spazio anche al rapporto tra disabilità e comunicazione aziendale. Tra gli obiettivi dichiarati dai curatori, infatti, c’è quello di promuovere l’integrazione sociale, e celebrare lo sport come elemento fondante del dialogo tra le persone e come strumento di recupero dell’indipendenza. Grazie al supporto fornito dal Cip e dall’Inail nella scelta delle tematiche, uno spazio della mostra è dedicato al rapporto tra questi due mondi, anche in seguito alla decisione di alcune grandi aziende di scegliere i protagonisti delle discipline paralimpiche come testimonial della loro comunicazione. © Copyright Università Niccolò Cusano
SOGNO MONDIALE. Ai Giochi
Nazionali Invernali di Bormio, nella corsa con le racchette da neve, Gianluca ha vinto tre medaglie d’argento nei 400, 800 e nella staffetta 4x100 metri. Nella stessa disciplina, Gianluca avrà la possibilità di mostrare le proprie capacità ai prossimi Giochi Mondiali Invernali, che si terranno in Austria dal 14 al 25 marzo 2017. «Sono il suo primo tifoso – conclude Andrea - felice più di lui quando torna da una gara con una medaglia. Mi auguro con tutto il cuore di poterlo seguire in Austria. Impegnandosi, nello sport ha trovato la sua forza. La sua caparbietà e determinazione nel raggiungere nuovi obiettivi sono esempi meravigliosi, di sport e di vita, per tutti. Se oggi sono così lo devo principalmente a lui che mi ha aiutato a comprendere il vero senso della vita». © Copyright Università Niccolò Cusano
l’analisi
Sport, i passi necessari per una piena inclusione
L’azzurro Alex Zanardi
Il trattamento della disabilità si è evoluto dal modello medico (per il quale la disabilità è la conseguenza di una carenza individuale e deve essere affrontata tentando la riabilitazione della persona – fare in modo che la persona disabile diventi “normale” ) fino al modello sociale (per il quale la disabilità è il risultato della combinazione di carenze individuali, strutturali e di situazioni sociali, condizione che dovrebbe essere affrontata con particolare attenzione al reinserimento sociale
- si deve far diventare la società adeguata alla disabilità). L’approccio allo sport delle persone con disabilità è stato realizzato innanzitutto grazie al modello medico, considerando lo sport utile in termini di salute e adattando i diversi sport alle specifiche condizioni dei disabili. Le origini dei giochi Paraolimpici, con Ludwig Guttman dal 1945, ne sono una prova. Questi primi passi hanno portato alla creazione di diverse organizzazioni e federazioni sportive. Grazie a questi movimenti sportivi, le persone con disabilità hanno accesso allo sport, concepito in un primo tempo come uno strumento di benessere e poi come un mezzo per migliorare la propria condizione psicofisica e poter partecipare alle competizio-
ni sportive. Naturalmente lo sport “adattato” è stato sempre visto come uno strumento speciale per persone speciali, ‘adeguando lo sport e l’attività sportiva a coloro che avevano determinate caratteristiche. Se consideriamo che lo sport è anche un’attività per competere e superarsi, è un cambiamento insufficiente quello rappresentato dal modello sociale, perché ancora non si oltrepassa la barriera tra lo sport praticato da persone con e senza disabilità. I tentativi di rompere questa barriera inizieranno con la promozione dello sport inclusivo. Però l’idea dello sport inclusivo, non necessariamente si proietta nella pratica sportiva. Lo sport inclusivo ha anche a che fare con l’organizzazione dello sport, seppure in questo caso sarebbe meglio parlare di concezione inclusiva dello
“ Senza Ricerca non esistono cure INFO@FONDAZIONENICCOLOCUSANO.IT WWW.FONDAZIONENICCOLOCUSANO.IT
“
Riceviamo e volentieri pubblichiamo un altro contributo del prof. Rafael de Asís, che insegna Filosofia del Diritto nell’Università di Madrid ed è uno dei maggiori esperti spagnoli delle questioni relative allo sport come strumento di inclusione culturale e sociale.
sport, che vede la partecipazione indifferenziata di abili e meno abili. Attualmente, i diversi tipi di sport hanno la loro federazione sportiva, ci sono alcuni che ne hanno persino due, a seconda della presenza o meno di pratiche differenziate dello stesso sport. Queste federazioni hanno permesso (e ancora lo fanno) l’accesso allo sport delle persone con disabilità. Ma una concezione inclusiva dello sport richiede di unificare le federazioni sportive e abbandonare l’idea che le persone con disabilità rientrino nella sfera dello straordinario. La maggior parte dei tentativi di effettuare questa unificazione, appellandosi agli interessi delle persone con disabilità, non sono riusciti. Tali tentativi, fra l’altro possono nascondere il tentativo di sminuire i diversamente abili
e forme di paternalismo non giustificato. Inoltre, dietro questa separazione ci sono anche degli interessi economici (per tutte le federazioni). Mantenere due federazioni per lo stesso sport, che si differenziano per le persone alle quali si rivolgono, a seconda che siano o meno delle persone con disabilità, perpetua il discorso che alcune persone non rientrino nella sfera della “normalità” e, quindi, è una pratica lontana della Convenzione internazionale sui diritti delle persone con disabilità. Prof.Rafael de Asís, Università Carlos III, Madrid Traduzione dal castigliano della dott.ssa Katerine Solorzano
martedì 5 APRILE 2016
unicusano focus VII CORRIERE DELLO SPORT / STADIO
La cusano racconta la serie d
Continua la fuga max GUIDETTI di Virtus Francavilla il gol nel sangue Nardò e Taranto il punto sul girone h
Figlio d’arte, è nella storia dei cannonieri dello Spezia E a 39 anni sta spingendo il Gozzano verso i play off sfazioni personali: ne ho già avute. Trasmettere ai ragazzi queste esperienze è fondamentale nella loro crescita umana ancora prima di quella sportiva: nel calcio e nella vita non c’è nulla di dovuto e scontato. Quando però le regole impongono l’utilizzo obbligatorio di giovani di una certa età, lo spirito di sacrificio può venir meno. Non ho più necessità di tutelare me stesso: sono vecchio e ho dato tanto. Loro, invece, rischiano di non comprendere cosa voglia dire giocarsi il posto con qualcuno».
«Con le Aquile ho vissuto quattro stagioni speciali Il rapporto con città è tifosi e unico» «Ora mi diverto in Serie D vicino a casa A fine campionato deciderò se smettere o giocare ancora» Non è mai facile riuscire a vivere la propria carriera con un cognome importante sulle spalle. Il classe 1976 Massimiliano Guidetti, figlio di Mario, ex centrocampista di Napoli e Verona, continua a realizzare gol a raffica in Serie D con la maglia del Gozzano. È l’attaccante più importante e amato della storia dello Spezia e ha respirato calcio fin da bambino, vicino ai più grandi: «Mio papà ha fatto il calciatore prima di me. Mi è venuto naturale e spontaneo seguirlo sin da bambino. Mi sono innamorato di questo gioco meraviglioso e il resto lo ha fatto la passione». E ammirare in campo i campioni ha aiutato: «Ho avuto la fortuna di vedere Ruud Krol. Ero piccolo e ma ricordo che fu una grandissima emozione». L’ESORDIO A VARALLO. Dagli
Massimiliano Guidetti, attaccante del Gozzano
inizi al Dufour Varallo fino alla Serie B: Massimiliano di strada ne ha fatta tanta: «Cominciai in provincia di Vercelli, tra i Dilettanti, e sono rimasto lì tre annui giocando in prima squadra». Il passaggio diretto tra i grandi è servito molto per la sua crescita: «Mi sono confrontato subito con giocatori esperti, che mi hanno fatto capire che cosa fosse davvero questo sport. In passato, e mi sembra questa sia la differenza sostanziale con il calcio di oggi, i
giovani venivano aggregati in prima squadra solo se lo meritavano, per il comportamento e per le loro qualità. Oggi, invece, le società Dilettantistiche sono obbligate a far giocare i giovani ». ETÀ DI LEGA. Un’opinione si-
mile a quella di un altro grande bomber, Denis Godeas, riportata su queste pagine: «Oggi gioco soprattutto per insegnare ciò che ho imparato ai ragazzi – riprende Guidetti – e non per le soddi-
UNICUSANOFONDI
Allievi, un pareggio ferma la serie di 16 vittorie Con due vittorie e un pareggio si chiude il primo weekend di aprile del settore giovanile dell’UnicusanoFondi. La Juniores nazionale ha segnato ben dieci reti all’Isola Liri. La vittoria è il miglior viatico per approcciare le ultime due sfide della regular season contro San Cesareo e Aprilia per centrare i play off. Dopo una serie di 16 vittorie
consecutive, è arrivato il primo pareggio stagionale degli Allievi provinciali, sul campo del Formia, dopo una doppia rimonta. A cinque giornate dalla fine, la vittoria del torneo resto solo una formalità. I Giovanissimi regionali hanno proseguito la loro serie positiva superando il Don Bosco Gaeta, consolidando il sesto posto in classifica.
CON LE AQUILE. Con la maglia dello Spezia ha avuto le maggiori soddisfazioni in carriera: «Avevo fatto una buona stagione a Padova nel 2004, durante l’estate mi chiamò lo Spezia che cercava un attaccante. Sin dagli anni di C2 avevo sempre ammirato questa piazza e sarei potuto arrivare lì anche prima. Poi, in C1, si è concretizzò questa possibilità, anche grazie al direttore Vignoni». Quattro stagioni con la maglia delle Aquile: «Sono state tutte speciali sia dal punto di vista personale che da quello di squadra. Nel mio primo anno abbiamo vinto la Coppa Italia di C, e in quello successivo il campionato e la Supercoppa. Il terzo anno ci siamo salvati in Serie B e anche il quarto anno, nonostante il fallimento, mi ha lasciato tanti ricor-
di. C’era una sinergia speciale tra la squadra e la città. È stato un periodo fantastico, nonostante i problemi economici. La stagione si chiuse con la retrocessione ma la città non ci fece mai mancare il suo sostegno. Per me è stata una grande soddisfazione essere entrato nella storia di questa società e di una città che vive di calcio. Ci sono tradizione e passione, e sono orgoglioso di aver vestito questa maglia». Infatti Guidetti è il secondo miglior realizzatore nella storia del club e l’ultima bandiera della squadra che ora sogna la Serie A. IL RITORNO IN D. Dopo tante
stagione ad alti livelli, Guidetti è tornato tra i Dilettanti: «Dopo la Cremonese, a 36 anni, non volevo più allontanarmi da casa. Ho giocato nei Dilettanti vicino casa, sono felice e contento di essere al Gozzano. Lo scorso anno abbiamo vinto l’Eccellenza e quest’anno possiamo ancora arrivare ai play off». Negli ultimi due anni ha realizzato 49 gol e non sembra voler smettere: «Quelle che restano in questa stagione potrebbero essere le mie ultime gare, anche se vorrei continuare almeno un altro campionato. Il mio primo pensiero è giocare ancora ma devo valutare tanti fattori: a fine anno, tirerò le somme e prenderò una decisione».
UnicusanoFondi e Francavilla si sfideranno nei quarti di Coppa Italia di Serie D
Restano solamente cinque giornate alla fine del campionato, eppure nel girone H sembra che non ci sia nulla di certo. In testa, tre formazioni continuano a viaggiare alla stessa velocità, e spedita. Nardò e Virtus Francavilla, a braccetto alla guida della classifica, hanno entrambe vinto in casa, rispettivamente contro Serpentara e Picerno, rallentandone il tentativo di raggiungere zone più tranquille. Il Taranto, che insegue la prima piazza a due lunghezze, ha confermato lo stato di grazia superando senza problemi (4-0) in trasferta il Gallipoli, ultimo della classe. PLAY OFF.Il Francavilla in Sin-
© Copyright Università Niccolò Cusano
ni consolida la quarta posizione grazie ai tre punti colti in rimonta sul campo dell’Aprilia (1-2), che per la terza volta in questa stagione è stato raggiunto e superato in casa. I lucani guadagnano punti sull’UnicusanoFon-
Juniores nazionali
allievi provinciali
CLASSIFICA Pt Trastevere 46 Ostia mare 45 UnicusanoFondi 44 Viterbese 40 Albalonga 39 San Cesareo 39 Aprilia 39 Rieti 29 Astrea 29 Cynthia 22 Flaminia 12 Serpentara 11 Isola Liri (penalizz. - 1 ) 5 Lupa Castelli Romani -
CLASSIFICA Pt UnicusanoFondi 49 Monte San Biagio 36 Ss. Cosma e Samiano 36 Don Bosco Gaeta 35 Formia 1905 33 Mondo Calcio Formia 32 Vigor Gaeta 23 Don Bosco Formia 14 Virtus Lenola 14 Insieme Ausonia 6 Briganti Itri 4 A.V. Scauri 3
In testa non cambiano le gerarchie. Domani torna la Coppa Italia l’UnicusanoFondi sfida il Francavilla di, fermo al quinto posto, approfittando del pareggio (22) strappato dai pontini sul campo della Turris. Un punto che, se da un lato deve essere accolto con favore dai laziali per il modo in cui è maturato (con una rimonta negli ultimi minuti e in inferiorità numerica), dall’altro non è sufficiente per guadagnare posizioni in ottica play off. STOP BISCEGLIE. Il club dell’A-
teneo romano riesce comunque a conservare il vantaggio su chi insegue, visto che il Pomigliano ha colto solo un punto (1-1) a San Severo - che così respira in zona salvezza - e visto che il Bisceglie si è fermato a Torrecuso (2-0),
giovanissimi regionali CLASSIFICA Pt Aprilia 53 Sermoneta 53 Albalonga 52 Virtus Nettuno 39 UnicusanoFondi 37 Podgora 33 Pomezia 34 Calcio Sezze 27 Anzio 26 Unipomezia 22 Agora 19 Pontinia 16 Sabotino 12 Don Bosco Gaeta 7 Priverno Calcio 0
Master in PIANIFICAZIONE FISCALE E DOGANALE NEGLI SCAMBI CON L’ESTERO E PER L’INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE Corso online di I° Livello 1500 ore - 60 CFU
in casa di una formazione che ha forse compiuto il passo decisivo per la permanenza nella categoria. Vittoria dal sapore simile è quella del Manfredonia, al quale è bastata una rete per espugnare il campo dell’Isola Liri. Un punto a testa tra Potenza e Marcianise, con qualche rimpianto per i rossoblù: i campani hanno agguantato il pareggio in extremis (1-1) e tra qualche polemica. In questo momento della stagione, però, anche un punto (e vicino alla soglia dei 40) può essere anche accettato di buon grado. COPPA ITALIA. Prima del pros-
simo turno di campionato, domani tornerà in scena di Coppa Italia: l’ UnicusanoFondi sarà ospite (ore 15) del Francavilla in Sinni nella gara secca che vale la qualificazione alla semifinale. Un appuntamento che gli universitari non vogliono assolutamente fallire. © Copyright Università Niccolò Cusano
giovanissimi provinciali CLASSIFICA Pt Borgo Faiti 2004 41 UnicusanoFondi 38 Monte San Biagio 35 Nuova Circe 26 Palluzzi Priverno 29 Hermada 22 Città di Sonnino 22 Vodice 14 Real Sabaudia 3 Bassiano 0
La
UniversitĂ
Il Campus Unicusano di Roma
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