UNICUSANO FOCUS Università degli Studi Niccolò Cusano - Telematica Roma
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I.P. A CURA DELL’UNIVERSITà NICCOLò CUSANO e di SpoRTNETWORK martedì 18 APRILE 2017 www.corrieredellosport.it
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il punto
pietro sermonti
IL DEF: una prima e sintetica analisi
I
l Consiglio dei Ministri nel pomeriggio di martedì 11 aprile – quindi a ridosso del termine del 10 aprile previsto dalla legge 39/2011 - ha varato il DEF (Documento di Economia e Finanza), il cui testo è disponibile dal giorno successivo, per proporlo alle Camere che dovranno approvarlo; entro il 30 aprile dovrà poi essere trasmesso alla Commissione europea. Si tratta del principale strumento di programmazione economico-finanziaria a disposizione del Governo per fissare le strategie da attuare nel medio termine. Costituisce la base per la legge di bilancio annuale; viene poi modificato e integrato attraverso la Nota di aggiornamento che è presentata nel mese di settembre.
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Il DEF 2017 - da guardare nelle sue varie parti con grande equilibrio e con una visione globale - è caratterizzato, come sempre, da luci e ombre che non consentono di esprimere un giudizio pienamente soddisfacente sulle reali prospettive della nostra economia. L’Italia, come nel recente passato, rispetta il famoso parametro del 3% del rapporto Deficit/Pil ma non riesce a ridurre il debito, che secondo i dati di giovedì scorso della Banca d’Italia ammonta a 2240 miliardi di euro. In generale, si può affermare che i principali dati macroeconomici, pur testimoniando la costante ripresa degli ultimi tempi, confermano il livello poco significativo dei miglioramenti. Il maggiore elemento di preoccupazione, al riguardo, è costituito dal fatto che, in molti casi, si registra, almeno in questa fase previsionale, una tendenza alla diminuzione della crescita e dello sviluppo negli anni 2018 e 2019.
affari di famiglia
Principali obiettivi del DEF - in vista della manovra d’autunno che dovrebbe avere un’entità compresa tra i 16 e i 18 miliardi - sono il taglio del cuneo fiscale (in particolare per le fasce più deboli, neoassunti, donne e giovani in primis), nuove ipotesi di riduzione della spesa pubblica, la lotta all’evasione fiscale e il disinnesco delle ormai ben note clausole di salvaguardia riguardanti l’IVA. Viene meno l’ipotesi della riduzione delle aliquote IRPEF che invece era stata promessa dal precedente Governo; il ministro Padoan, tuttavia, a Pasqua ha rilasciato dichiarazioni che lasciano intendere una possibile riconsiderazione in autunno in sede di varo della manovra. Ciò potrebbe realizzarsi, come ha affermato il Ministro dell’economia, rinunciando parzialmente alla sterilizzazione delle clausole di salvaguardia, anche se sembra poco probabile una soluzione di tal genere a meno di convincenti argomentazioni. La mancata riduzione delle aliquote IRPEF è comunque un elemento criticabile perché si tratta dell’imposta sul reddito che riguarda tutti i cittadini: vedremo come andrà a finire!
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la storia oscura
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Fabio Fortuna Magnifico Rettore Università Niccolò Cusano SEGUE A PAGINA III