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UNICUSANO FOCUS Università degli Studi Niccolò Cusano - Telematica Roma

ALLEGATO AL NUMERO ODIERNO DEL

I.P. A CURA DELL’UNIVERSITà NICCOLò CUSANO e di SpoRTNETWORK martedì 18 APRILE 2017 www.corrieredellosport.it

Settimanale di Scienza, Industria e Sport a cura della Cusano

Scuola Estiva Ad Arpino incontri tra diritto e religioni > A pagina IV

Amici Unicusano Crowdfunding anti-violenza

Special Olympics Conto alla rovescia per i Nazionali > A PAGINA VI

> A PAGINA VII

il punto

pietro sermonti

IL DEF: una prima e sintetica analisi

I

l Consiglio dei Ministri nel pomeriggio di martedì 11 aprile – quindi a ridosso del termine del 10 aprile previsto dalla legge 39/2011 - ha varato il DEF (Documento di Economia e Finanza), il cui testo è disponibile dal giorno successivo, per proporlo alle Camere che dovranno approvarlo; entro il 30 aprile dovrà poi essere trasmesso alla Commissione europea. Si tratta del principale strumento di programmazione economico-finanziaria a disposizione del Governo per fissare le strategie da attuare nel medio termine. Costituisce la base per la legge di bilancio annuale; viene poi modificato e integrato attraverso la Nota di aggiornamento che è presentata nel mese di settembre.

L’attore romano torna a interpretare il ruolo di un padre geloso nella fiction “Tutto può succedere”: «E al cinema aspetto di vestire anche i panni di un cattivo»

Il DEF 2017 - da guardare nelle sue varie parti con grande equilibrio e con una visione globale - è caratterizzato, come sempre, da luci e ombre che non consentono di esprimere un giudizio pienamente soddisfacente sulle reali prospettive della nostra economia. L’Italia, come nel recente passato, rispetta il famoso parametro del 3% del rapporto Deficit/Pil ma non riesce a ridurre il debito, che secondo i dati di giovedì scorso della Banca d’Italia ammonta a 2240 miliardi di euro. In generale, si può affermare che i principali dati macroeconomici, pur testimoniando la costante ripresa degli ultimi tempi, confermano il livello poco significativo dei miglioramenti. Il maggiore elemento di preoccupazione, al riguardo, è costituito dal fatto che, in molti casi, si registra, almeno in questa fase previsionale, una tendenza alla diminuzione della crescita e dello sviluppo negli anni 2018 e 2019.

affari di famiglia

Principali obiettivi del DEF - in vista della manovra d’autunno che dovrebbe avere un’entità compresa tra i 16 e i 18 miliardi - sono il taglio del cuneo fiscale (in particolare per le fasce più deboli, neoassunti, donne e giovani in primis), nuove ipotesi di riduzione della spesa pubblica, la lotta all’evasione fiscale e il disinnesco delle ormai ben note clausole di salvaguardia riguardanti l’IVA. Viene meno l’ipotesi della riduzione delle aliquote IRPEF che invece era stata promessa dal precedente Governo; il ministro Padoan, tuttavia, a Pasqua ha rilasciato dichiarazioni che lasciano intendere una possibile riconsiderazione in autunno in sede di varo della manovra. Ciò potrebbe realizzarsi, come ha affermato il Ministro dell’economia, rinunciando parzialmente alla sterilizzazione delle clausole di salvaguardia, anche se sembra poco probabile una soluzione di tal genere a meno di convincenti argomentazioni. La mancata riduzione delle aliquote IRPEF è comunque un elemento criticabile perché si tratta dell’imposta sul reddito che riguarda tutti i cittadini: vedremo come andrà a finire!

> A PAGINA II

la storia oscura

La figura controversa di Charles De Gaulle > A PAGINA V

Fabio Fortuna Magnifico Rettore Università Niccolò Cusano SEGUE A PAGINA III


II UNICUSANO FOCUS CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

martedì 18 aprile 2017

cultura e ricerca

la carriera

La serie

Da ”Un medico in famiglia” a “Boris”

è ispirata all’americana “Parenthood”

Impossibile dimenticare Sermonti nel ruolo di Guido nella serie “Un medico in famiglia”, in quello di Stanis La Rochelle in “Boris” o dell’antropologo culturale Andrea De Sanctis nel film “Smetto quando voglio”.

La fiction “Tutto può succedere” è basata sulla serie televisiva “Parenthood”. Nel cast Maya Sansa, Ana Caterina Morariu, Alessandro Tiberi, Camilla Filippi, Licia Maglietta e Giorgio Colangeli.

pietro sermonti con me “tutto può succedere” L’attore è pronto a ritornare nei panni di Alessandro: «è un padre geloso, non mi comporterei come lui» «La prima serie finisce che scopro che non è mia figlia ma mia moglie a essere incinta, ora nasce una nuova creatura. Anche questa volta gliene succedono di tutti i colori. Spero di passare ancora molto tempo con questa tribù». La tribù è l’affiatato cast di “Tutto può succedere”,la fortunata fiction che rivedremo a partire da giovedì 20 aprile in prima serata su Rai1, e a parlare è Pietro Sermonti che nella serie veste i panni di anni Alessandro Ferraro. Romano, classe 1971, Sermonti, che in questi anni ha collezionato successi al cinema, al teatro e in tv nella seconda stagione di “Tutto può succedere” ci regala un Alessandro inedito. Il granitico fratello maggiore, la colonna portante della famiglia Ferraro, cederà inaspettatamente il passo a un uomo più fragile e insicuro, in piena crisi professionale e personale, molto lontano dall’uomo, marito e padre che è sempre stato. Nel pieno della burrasca, sarà suo fratello Carlo, il piccolo di casa, a tendergli una mano e a salvargli la vita con la più sorprendente delle proposte. Chi è Alessandro Ferraro? «Amo il mio personaggio: è una pecora bianca terribilmente affidabile, innamorato di moglie e figli da vent’an-

Pietro Sermonti, 45, ha debuttato al cinema nel 1998 in “Piccole anime” di Giacomo Ciarrapico

La fiction di Rai1 tornerà in prima serata con la sua seconda stagione dal 20 aprile «Sono pronto per un ruolo da cattivo Sono i più facili e spesso anche i più divertenti»

ni in modo quasi goffo ma meravigliosamente umano. Aver passato tanto tempo con questa tribù, anche i con i minorenni, è stato fantastico». In cosa è lontanissimo da te questo personaggio? «È lontanissimo da me come vita. Quasi in tutto. Soprattutto quando mi ritrovo a essere un padre geloso della propria figlia. Non avendo figlie non so cosa si provi ma lui è ge-

loso in un modo un po’ medievale. Però amo molto ritrovarmi a credere moltissimo in qualcosa che io non farei mai. La “zona” del rapporto con la figlia e con i suoi fidanzati è molto infantile». Ti senti pronto per un ruolo diverso, magari da cattivo? «Certamente. Sono i ruoli più facili e, per quanto mi riguarda, anche i più divertenti». Sappiamo che segui molto

lo sport. Sei sportivo? «Sì anche se ormai, sull’uscio della terza età, riesco a farne meno. Mi sono rotto tutto però vorrei ricominciare a giocare a tennis. Il pallone è impossibile: ho le caviglie svitate».

Per segnalazioni, commenti, informazioni, domande alla redazione dei contenuti del settimanale Unicusano Focus – Sport & Ricerca, potete scrivere all’indirizzo:

Sei impegnato su un nuovo set? «Sì, sto girando una nuova fiction. Intanto occhi puntati su “Tutto può succedere”».

gianluca.fabi@unicusano.it

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il libro

La sessualità raccontata da chi vive la disabilità La vita di Barbara è cambiata all’improvviso a poco più di quindici anni, quando per un tuffo in acqua troppo bassa è rimasta tetraplegica. Quindici anni è l’età delle prime “cotte”, dei batticuori. E del sesso. Di tutte le perdite che l’incidente ha portato con sé, la più insopportabile è proprio il pensiero di restare vergine per sempre. Vergine non solo nel corpo, ma di esperienze, di vita, di sbagli, di successi, di fallimenti, di viaggi, di sole. Una storia che è diventata un libro: Non volevo morire vergine” edito da Piemme. L’autrice e protagonista, Barbara Garlaschelli, ne ha parlato dettagliatamente nel corso del programma “Genetica Oggi”, condotto da Andrea Lupoli, su Radio Cusano Campus.

Un “maledetto tuffo” che cambia la sua vita in un secondo. Cos’è successo quel giorno? «È successo qualcosa di molto banale: Ero al mare, presi la rincorsa per entrare in acqua, mi tuffai e la mia testa batté contro un sasso sul fondo del mare. È così che mi sono lesa la quinta vertebra cervicale. La lesione ha compromesso gran parte della capacità motoria e sensoriale del mio corpo, soprattutto nei primi mesi, dove sono rimasta assolutamente immobile: muovevo solo gli occhi e non sapevo nemmeno quanto avrei recuperato del mio corpo, della mia mobilità. Avevo 15 anni, un’età molto particolare perché si è nella piena adolescenza, si sta per diventare donne e il mio per-

corso è stato bruscamente interrotto. Ma non volevo rinunciare a niente della mia vita, volevo viverla intensamente. Volevo realizzare tutto quello che era nella mia testa prima di farmi male. Ho sempre avuto delle idee molto precise rispetto a me stessa». “Non volevo morire vergine”, un titolo che guarda a una verginità non solo ses-

suale ma anche esperienziale? «Esattamente questo. Devo dire grazie ai miei genitori che mi hanno supportata e non mi hanno abbandonata mai, mi hanno sempre stimolata a non mollare. Sono riuscita grazie a loro a non perdere l’anno di scuola, nonostante dieci lunghi mesi di degenza in ospedale. E poi un supporto che è durato anche dopo. Sono riuscita a diplomarmi e

genetica oggi, in onda su radio cusano campus La trasmissione “Genetica Oggi”, condotta da Andrea Lupoli, va in onda dal lunedì al venerdì su Radio Cusano Campus (89.1 in Fm a Roma e nel Lazio, in streaming su www.radiocusanocampus.it) dalle ore 12 alle 13.

poi a laurearmi, ho viaggiato, mi sono sposata, sono diventata una scrittrice. Ho cercato di vivere al meglio delle mie possibilità, con quello che potevo, tutto quello che mi capitava. Restava però questa grande parte della mia vita legata alla sessualità e all’affettività. Ecco, questa è rimasta congelata per moltissimo tempo». Una sessualità poi vissuta, come racconta nel libro. Si parla molto poco di disabilità e sesso nel nostro Paese. «In Italia si parla pochissimo di questo tema e poco di sessualità in generale. Nel libro parlo sia di sessualità sia di disabilità fisica, ma ogni persona è un mondo a sé. Io racconto la mia storia perché solo della mia posso rispondere in prima persona,

anche se so che ci sono dei punti comuni. Mi arrivano messaggi da persone che non hanno una visibile disabilità fisica ma in realtà la percezione nel modo in cui viviamo il nostro corpo e la nostra sessualità è una percezione molto complessa e contorta e non serena». Come ha vissuto l’uscita del libro suo marito? «Gli ho detto che volevo pubblicare un libro, spiegandogli quello che avrei scritto, e gli ho chiesto se fosse d’accordo. Ovviamente era una domanda retorica perché lo avrei pubblicato lo stesso (ride, ndr). Lui, che è un uomo molto intelligente e un compagno meraviglioso, mi ha detto che dovevo pubblicarlo». © Copyright Università Niccolò Cusano


martedì 18 APRILE 2017

Unicusano FOCUS III CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

CULTURA e università

i principali dati del DEF

L’analisi del Documento di Economia e Finanza del rettore della Cusano Fabio Fortuna SEGUE DA PAGINA I

Il PIL è atteso in crescita nel 2017 - ma meno di quanto previsto nel DEF dello scorso anno - e soprattutto in una prospettiva di riduzione nei prossimi anni; nel 2017 +1,1%, + 1% nel 2018 e nel 2019. È evidente che gli aumenti ipotizzati in tale docu-

Le cifre emerse evidenziano una prospettiva meno positiva del previsto nel medio termine mento nell’aprile 2016 hanno subito un notevole ridimensionamento; il risultato del 2017, confrontato con lo 0,9% del 2016, presenta un leggero incremento ma poi diminuisce nel 2018 e nel 2019. Ciò non risulta in linea con le necessità del nostro Paese e, indubbiamente, si tratta di un andamento che conferma nuovamente le diffi-

coltà di prospettive di deciso recupero dopo la ben nota crisi, ma non va considerato isolatamente per sperare in risultati migliori delle aspettative. Le condizioni del contesto macroeconomico nazionale sono migliorate già nella seconda parte del 2016, anche se risultano tuttora condizionate dalle difficoltà del sistema bancario. Quello internazionale desta preoccupazioni connesse a rischi geopolitici e alle ipotesi protezionistiche della politica economica americana a cui si aggiunge la notevole incertezza generata dal futuro dell’Europa legato all’esito delle elezioni in Francia e in Germania.

domani alla cusano

Come parlare di finanza etica

Il rapporto Deficit/PIL si attesta in discesa al 2,1 % nel 2017, si prevede all’1,2 % nel 2018 e Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan e il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni allo 0,2% nel 2019. In sostanza, quindi, sarà ancora neces- di flessibilità per le quali, però, è evidentemente orientata 131% nel 2018 e al 128,2% nel sario ampliare il deficit pub- occorre il benestare europeo; ad alimentare ancora la leva 2019; siamo ancora ben lonblico rispetto alle previsioni del resto, anche per il 2016 del deficit, nel rispetto del fa- tani dal 60% stabilito nell’amfacendo ricorso alle clausole siamo in attesa del giudizio moso parametro del 3% pre- bito europeo, anche se quedefinitivo che dovrebbe ar- visto nell’ambito UE, in modo sto – magra consolazione rivare dopo la manovra cor- da rendere possibile il raffor- ci accomuna alla stragrande rettiva dello 0,2%. Il pareg- zamento della crescita attra- maggioranza degli altri Paesi. gio di bilancio è rinvia- verso il potenziamento delle to dal 2019 al 2020, risorse disponibili. Il rappor- Si prospettano diminuzioni ma d’altron- to Debito pubblico/PIL scen- del tasso di disoccupazione de la filoso- de - più lentamente del pre- e della pressione fiscale, in fia del DEF visto - al 132,5%, si prevede al ambedue i casi non tali da determinare una vera e propria svolta; indubbiamente sono progressi assolutamente marginali e poco significativi in un contesto ancora dominato da notevoli difficoltà occupazionali e da preoccupanti fenomeni di evasione fiscale. I dati evidenziati, riguardanti solo alcuni aggregati presenti all’interno del DEF, testimoniano, nel complesso, una prospettiva meno positiva del previsto nel medio termine e, al di là delle motivazioni, costituiscono un freno alle aspettative dei cittadini che continuano ad assistere, quasi impotenti, a fenomeni

globali e domestici che non fanno intravedere sostanziali miglioramenti nel richiamato arco temporale. Le banche centrali e la BCE in particolare continueranno nel 2017 a intervenire in base alle necessità, fermo restando che le manovre di politica monetaria tendono ad esaurirsi, costituendo soltanto un rimedio temporaneo e congiunturale alle difficoltà esistenti. In definitiva, prendiamo atto della situazione prospettata dal DEF e di quella del contesto internazionale, ma speriamo che le condizioni possano evolvere positivamente, consentendo al nostro Paese di presentare miglioramenti nella Nota di aggiornamento del prossimo settembre e nei dati definitivi del 2017, magari con risultati superiori alle aspettative e con una proiezione più interessante nel medio termine.

Domani, 19 aprile, a partire dalle ore 10, l’Aula Magna dell’Università degli Studi Niccolò Cusano (nel suo Campus romano in via Don Carlo Gnocchi 3) ospiterà l’incontro dal titolo “Comunicare la finanza etica e il microcredito 2.0”. dopo i saluti istituzionali del rettore Fabio Fortuna e di Mario Baccini, presidente dell’Ente Nazionale per il Microcredito, partiranno gli interventi in programma. GLI INTERVENTI. Prenderanno

la parola Gino Falleri, vice presidente ODG Lazio; Giovanni Puoti, preside della facoltà di Giurisprudenza dell’Univer-

sità degli Studi Niccolò Cusano; Emma Evangelista, direttore della rivista Microfinanza e capoufficio stampa ENM; Fabio Carosi, caporedattore e responsabile di Affaritaliani.it Roma; Gianluca Fabi direttore di Radio Cusano Campus; Valentina Renzopaoli, giornalista televisiva e fondatrice della Casa editrice digitale Kepler. Al professor Fortuna, che coordinerà gli interventi, sono affidati anche i saluti conclusivi. L’evento è valido ai fini del conseguimento dei crediti formativi per i giornalisti previa iscrizione alla piattaforma Sigef. © Copyright Università Niccolò Cusano

Fabio Fortuna Magnifico Rettore Università degli Studi Niccolò Cusano

tra storia e magia

La scienza dei mostri di carta Che cosa possono avere in comune Galileo Galilei e Harry Potter? Quali sono le differenze tra scienza e magia? Come mai Giacomo Leopardi studiò tanta chimica? Sono alcune delle domande alle quali il professor Marco Ciardi, docente di Storia della scienza e della tecnica presso l’Università di Bologna, ha risposto nel corso di uno degli incontri sulla

Il professor Ciardi su Radio Cusano Campus analizza il confine tra realtà e mistero “scienza dei mostri di carta”, organizzati a Padova dal Cicap, il Comitato Italiano per il controllo delle affermazioni sul paranormale. “Giochi a Fumetti”, su Radio Cusano Campus seguirà gli incontri organizzati dal Cicap, tenuti da studiosi ed esperti che nel corso della loro attività scientifica hanno approfondito il campo del miste-

ro nei suoi variegati aspetti. Primo appuntamento in radio proprio con il professor Marco Ciardi, che si interessa allo studio dei rapporti tra scienza, filosofia e letteratura, tra scienza, pseudoscienza e magia, e all’analisi delle relazioni tra cultura scientifica, educazione e democrazia. Fra i suoi libri, “Le metamorfosi di Atlantide”, “Terra. Storia di un’idea”,

“Galileo e Harry Potter”. Che cosa possono avere in comune Galileo Galilei e Harry Potter? «Il primo punto in comune è quello che se Galileo fosse tra noi oggi sarebbe stato uno dei più accesi fan di Harry Potter. Perché il suo libro preferito era l’Harry Potter dei suoi tempi, l’Orlando Furioso. Ariosto è una delle letture principali di Galilei quindi il discorso va posto in questi termini. In genere siamo abituati a pensare alla scienza come a qualcosa di di-

stante che impariamo sui manuali e ci sembra distante l’aspetto della creatività e dell’immaginazione quando invece il legame è strettissimo da questo punto di vista». Conosciamo veramente la differenza tra scienza e magia? «Purtroppo, e non per colpa degli insegnanti, a volte non c’ è il tempo per riflettere su questi fondamenti. Ci troviamo ad apprendere nozioni ma non a discutere di distinzioni importanti come questa. Questo partendo dal presupposto che la scienza sia quella modalità di pensiero che debba

GIOCHI A FUMETTI IN ONDA SU RADIO CUSANO CAMPUS Condotta da Andrea Di Ciancio e Andrea Lupoli, la trasmissione radiofonica “Giochi a Fumetti”, dedicata al mondo dell’arte sequenziale e al gaming, va in onda su Radio Cusano Campus (89.1 in Fm a Roma e nel Lazio, in streaming su www.radiocusanocampus.it) tutti i sabati dalle 11 alle 12.

guidarci nella ricerca non della verità con la V maiuscola ma a distinguere il vero dal falso». Ippogrifi, draghi e unicorni. Ci sono dei punti in comune tra loro e c’è qualcosa di reale che si avvicina ad animali del genere? «Come dicevo prima, Galileo ama moltissimo la letteratura fantastica e questo non è distante dalla sua capacità di creare una rivoluzione che ha portato dei grandissimi cambiamenti anche in ambito astronomico. Anche se sono scaturite dall’immaginazione, queste creature possono avere dei fondamenti reali. Ad esempio, il ritrovamento in età antica di resti fossili di dinosauri che in quel momento non si sapeva come interpretare». La letteratura fantastica può essere strumento per l’insegnamento della scienza? «Prima di tutto è interessante far vedere, partendo dal caso di Galileo ma il di-

scorso può essere esteso a tutti gli scienziati che hanno contribuito alla costruzione della scienza moderna, di quanto questo legame sia molto stretto. La scienza non è un’attività di routine, c’è bisogno di una grande capacità di immaginazione. Poi c’è bisogno di quei criteri per saper distinguere il vero dal falso, il momento in cui subentrano valori sui quali a scuola non si riflette abbastanza: come la comunità scientifica si è costituita nel corso tempo e come vie-

ne verificato un esperimento nella comunità scientifica. Sicuramente un approccio ai problemi strettamente manualistico, dove impariamo una serie di dati e nozioni senza chiederci cosa ci sta dietro a volte non facilita l’amore per la scienza». Perché Giacomo Leopardi studiò tanta chimica? «È l’altro rovescio della medaglia. Leopardi nell’immaginario è il poeta, forse qualcuno accenna al fatto che sia un filosofo, solo a volte si ac-

cenna al fatto che si sia occupato di scienze ma bisognerebbe insistere proprio sul fatto che la metà della formazione di Leopardi è scientifica. Leopardi conosce tutta la scienza del periodo e senza la comprensione di questa sua formazione non riusciamo a leggere bene i testi di Leopardi. Questo è un altro punto di vista, il letterato che ama la scienza un altro aspetto che ci aiuta a capire l’importanza della storia della scienza». © Copyright Università Niccolò Cusano


IV UNICUSANO FOCUS CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

martedì 18 aprile 2017

CULTURA e università

ad arpino tra diritto e religioni

Scuola Estiva dal 7 al 9/09: ne parliamo con il prof. Enrico Ferri La Facoltà di Giurisprudenza dell’Unicusano, in collaborazione con quelle della Magna Graecia e di Cassino, organizza ad Arpino, la cittadina ciociara patria di Cicerone e Caio Mario, la terza edizione della Scuola Estiva, sul tema “Diritto e Religioni”, da giovedì 7 settembre a sabato 9 settembre. All’iniziativa curata dal prof. Enrico Ferri, che insegna Filosofia del diritto e Storia dei Paesi islamici all’Unicusano, parteciperanno 15 docenti provenienti da varie università italiane, spagnole e inglesi ed esperti della tematica, ma pure 20 studenti universitari e dottorandi dell’Italia e dell’UE, grazie alla concessione di borse di studio che garantiranno agli studenti l’ospitalità ad Arpino, presso il Country Hotel “Il Ciclope”. Abbiamo rivolto alcune domande al promotore dell’iniziativa, il prof. Enrico Ferri, per capire meglio cos’è una Summer School e, nel caso specifico, quali siano gli obiettivi che si propone questa terza edizione dell’iniziativa ad Arpino.

de con la formula “Summer School”, scuola estiva? «Si tratta di un ciclo di seminari su un tema specifico, che in genere durano due, tre giorni e si svolgono durante il periodo estivo, generalmente in una località diversa dalla sede universitaria che li promuove. È un’occasione per discutere in modo approfondito su una tematica, con diversi approcci interpretativi, coinvolgendo anche gli studenti, che partecipano ai seminari non solo ascoltando ma pure avanzando osservazioni e domande». Chi parteciperà a quest’edizione della scuola estiva? «Una quindicina di docenti provenienti da varie univer-

sità italiane (Federico II, Catanzaro, Cassino, Luiss, Trieste, Macerata, Bologna), spagnole (Madrid e Siviglia) e inglesi (Londra e Canterbury).Si tratta di filosofi del diritto e della politica, ma pure di studiosi di diritto ecclesiastico e canonico, di islamisti e sociologi. Saranno concesse circa venti borse di studio a studenti universitari e dottorandi italiani e di altri Paesi dell’UE, che frequentano le facoltà di Giurisprudenza, Scienze politiche e Filosofia. Le borse garantiranno l’ospitalità ad Arpino (soggiorno con pensione completa) nei giorni

dell’iniziativa. Gli interventi dei vari relatori saranno raccolti e pubblicati entro il 2018 sulla Rivista Internazionale di Filosofia del diritto».

sti di console e generale ebbe un ruolo importante nella storia della Roma repubblicana e Marco Vipsanio Agrippa, amico, urbanista e ammiraglio di Augusto, costruttore Perché è stata scelta Arpi- del Pantheon a Roma. Senza no come sede della Summer considerare personaggi come School: per il ruolo che ha Giuseppe Cesari, “Il Cavalier avuto nella nostra tradizio- d’Arpino” e lo scultore e pittore ne classica o per altri motivi? Umberto Mastroianni, zio del «Arpino ha avuto un ruolo im- noto attore Marcello Mastroportante nella storia degli stu- ianni. Arpino è anche la città di classici, considerando che dove io ho vissuto e frequenha dato i natali a personaggi tato le scuole, il Liceo Tulliano come Marco Tullio Cicero- fondato da Gioacchino Mune, autore tra l’altro di un te- rat come convitto nazionale, sto importante sulla religione il primo in Italia, nel 1814. Ma romana, “De natura deorum”. la ragione per cui è stata scelAd Arpino è nato Caio Mario ta Arpino è soprattutto legata che nelle ve-

Prof. Ferri, che cosa si inten- Una suggestiva veduta del Castello di Ladislao ad Arpino

all’ottimo rapporto qualitàprezzo dell’ospitalità, alla gradevolezza del posto e alla fattiva collaborazione dell’amministrazione locale. La scuola estiva si svolge in locali prestigiosi, in un’ala del Castello Ladislao, dove ha sede la Fondazione Mastroianni, presieduta dall’ing. Andrea Chietini. Anche il sindaco, l’avv. Renato Rea, ha sempre avuto la cortesia di accoglier gli ospiti, presiedere all’inaugurazione dei lavori e agevolare in ogni modo l’organizzazione dell’evento». Arpino è anche uno dei più importanti siti archeologici del Lazio… «Del Lazio e d’Italia, se solo consideriamo l’acropoli dell’ottavo secolo a.C., con la cinta di mura pelasgiche, l’arco a sesto acuto unico al mondo e la torre medioevale dei Piccolomini. Occorre ricordare pure le chiese seicentesche, nell’acropoli e ad Arpino, come quella di San Michele, affrescata dal Cavalier d’Arpino. Un punto di forza della località è dato anche dai prodotti del territorio, in primis

università niccolò cusano: il master

La location che ospiterà la Scuola Estiva

l’olio e da una gastronomia di eccellenza legata ad una tradizione centenaria, all’agricoltura e alla pastorizia dei colli arpinati». Il tema di quest’anno è “religioni e diritto”: ci può sintetizzare i punti essenziali? «Una delle questioni aperte del nostro tempo è di garantire la convivenza tra popoli e persone di religione diversa, all’interno di uno stesso

stato e fra stati diversi. Pensiamo, ad esempio, alla situazione dell’Irak e della Siria, ma pure a quella del nostro paese dove vivono quasi due milioni di musulmani. Un’altra questione, una delle tante, è di valutare il ruolo e l’influenza della religione su questioni all’ordine del giorno come quelle del matrimonio tra persone dello stesso sesso e dell’eutanasia». © Copyright Università Niccolò Cusano

le iniziative

Green Economy e Management sostenibile Summer School In risposta alla crisi economica e finanziaria globale, che ha generato ripercussioni nefaste anche nel settore sociale ed ambientale, è andato sviluppandosi con sempre maggiore forza il concetto di green economy come elemento di svolta da cui partire per invertire una tendenza negativa cui ogni Paese ha dovuto far fronte, soprattutto negli ultimi anni. Con il passare del tempo la questione si è spostata dall’ambito strettamente teorico a quello pratico-politico, attirando l’attenzione dei governi e del settore privato a impegnarsi nella direzione di un approdo ad un modello economico ecologicamente responsabile, più equo e solidale verso tutti.

STRATEGIE. Se spostassimo la

questione su un livello politico economico, questa transizione comporterebbe, per forza di cose, il ripensamento delle attuali strategie economiche e il reperimento di finanziamenti per la tutela delle risorse naturali, oltre che per

la diffusione delle tecnologie green, la garanzia di investimenti e l’eliminazione di tutto ciò che risulta dannoso per l’ambiente. Per il settore privato, questa transizione equivale ad attuare riforme e incrementare gli investimenti per l’innovazione, al fine di sfrutta-

re al meglio le opportunità de- rizzonte attendono solo di esrivanti dalla green economy. sere colte e per farlo sarà necessario poter gestire risorIL MASTER. L’eco-compatibilità, se scarse in modo responsaoggi, non viene più vista come bile e sostenibile, cercando elemento che inibisce la crea- di limitare l’impatto dell’attizione di ricchezza né che de- vità economica su ambiente prime l’opportunità di occu- e territorio. Per rispondere a pazione, tutt’altro. L’espansio- queste esigenze del mercato ne ad ampio spettro di settori del lavoro, il master in Green green offre importanti occa- Economy e Management Sosioni di investimento, cresci- stenibile, afferente alla Facolta e occupazione per l’intero tà di Economia dell’UniCusasistema produttivo. Alla luce no e di durata pari a 1.500 ore, di tutto questo l’Università de- si prefigge di formare profesgli Studi Niccolò Cusano, pro- sionisti preparati a rispondeseguendo nella sua azione di re alle sfide economiche poste offrire percorsi di studio pro- dal deterioramento dell’amfessionalizzanti funzionali allo biente e dal bisogno di ottisvolgimento di effettive attivi- mizzazione delle risorse. tà di lavoro, istituisce il Master di I livello in “Green Economy DESTINATARI. I destinatari idee Management Sostenibile”. ali di questo percorso di forLe sfide che si stagliano all’o- mazione possono essere rin-

tracciati tra i laureati in discipline tecnico-scientifiche, i general manager e quadri delle imprese private, gli operatori del settore energia, i funzionari della PA, ricercatori e giornalisti di settore. I principali sbocchi professionali sono i seguenti: green manager, energy manager, aree di consulenza strategica aree di gestione e ottimizzazione risorse, aree di consulenza energetica, pubbliche relazioni e green marketing. I candidati sono ammessi con riserva previo accertamento dei requisiti previsti dal bando. INFO. Per informazioni si può

scrivere all’indirizzo di posta elettronica contatti@unicusano.it © Copyright Università Niccolò Cusano

per futuri avvocati Il processo di internazionalizzazione dell’Università Niccolò Cusano fare un ulteriore passo avanti questa estate. La Summer School of Advanced International Studies in “Business Law and Financial Academy”, che garantisce un’esauriente introduzione al diritto commerciale per studenti di legge, professionisti, avvocati e altri professionisti, sarà ospitata questa estate proprio dall’Università Niccolò Cusano. Dal 25 giugno al 9 luglio 2017 la sede romana dell’ateneo (in via Don Carlo Gnocchi 3) diventerà ancora più internazionale, con le lezioni

tenute in inglese in due momenti diversi della giornata, alla mattina e al pomeriggio. NEL CAMPUS. Oltre a essere

teatro delle lezioni, la Cusano offrirà a tutti coloro che si iscriveranno l’opportunità di essere ospitati nel Campus dell’università, che oltre a un comodo soggiorno è dotato di una mensa: le due opzioni consentiranno a tutti di eliminare gli spostamenti per dedicarsi solo ed esclusivamente allo studio senza preoccupazioni logistiche. Per info: summerschool.unicusano.com © Copyright Università Niccolò Cusano


martedì 18 aprile 2017

Unicusano FOCUS V CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

cultura

DE GAULLE DALLA RESISTENZA ALLA QUINTA REPUBBLICA Il leader francese è una figura tanto discussa quanto fondamentale del XX secolo Generale dell’esercito, uomo molto discusso, De Gaulle è diventato il personaggio centrale della Francia degli anni ’40 e del secondo dopoguerra, dall’inizio della Resistenza al nazismo fino alla data della sua morte nel 1970. In vista delle imminenti elezioni presidenziali francesi, di Francia e di De Gaulle si è parlato su Radio Cusano Campus a La Storia Oscura, trasmissione curata e con-

Il professor Caroli della Cusano: «Anche se militare non prese il potere con colpo di Stato» dotta da Fabio Camillacci. Ha preso parte al dibattito anche il professor Giuliano Caroli, professore ordinario di Storia delle Relazioni Internazionali all’Università Niccolò Cusano. De Gaulle chiamato sempre nel momento del bisogno, si può considerare un Cincinnato della Francia? «Io -ha risposto il professor Caroli- sono sem-

pre un po’ contrario ai paragoni tra personaggi che hanno fatto la storia, perché ognuno ha una storia a sé. Sicuramente Charles De Gaulle fu chiamato nel momento del bisogno, ma chiamato non dal nulla. Perchè fu chiamato a risolvere problemi gravissimi quando già aveva iniziato una carriera come militare e poi anche come politico durante la Seconda Guerra Mondiale. De Gaulle contro la Germania nazista di Hitler fu il campione della resistenza a tutti i costi, seppur dislocato a Londra. Fu contrario all’armistizio firmato dal maresciallo Petain leader della Repubblica francese di Vichy, collaborazionista con i nazisti. Ma De Gaulle ispirò soprattutto il Movimento

della Francia libera, poi diventato Francia combattente. Cioè acquista subito un ruolo di punta nella ricostruzione della Francia dopo la Seconda Guerra Mondiale». IN PATRIA. Per i francesi, che

Charles De Gaulle

nel 1945 lo eleggono capo del governo provvisorio, è il salvatore della patria. Decisionista infastidito dai partiti politici e dai riti della democrazia parlamentare tanto che un anno dopo la sua elezione lascia ogni responsabilità di governo. A tal proposito, lo storico dell’Unicusano ha spiegato: «De Gaulle, anche contro molti pareri del mondo politico transalpino, fu nominato capo del governo tra il 1945, quindi qualche mese dopo la fine del conflitto, e l’inizio del 1946. E qui abbiamo un anticipo del suo operare, anche se sempre nell’ambito di quella che è stata definita la Quarta Repubblica francese e che lo stesso De Gaulle non ha mai amato. Pertanto De Gaulle fu senza dubbio un politico d’eccezione. Si può essere contro o a favore delle sue idee politiche, ma senza dubbio ebbe un seguito emotivo non indifferente, al di là dei singoli risultati elettorali ottenuti all’inizio del suo ritorno sulla scena politica per così dire da Cin-

cinnato cioè nel 1958 quando ormai la Quarta Repubblica era allo sfacelo, in crisi profonda, irreversibile. è chiaro che tutte le decisioni prese da De Gaulle furono avallate dal voto, tra referendum popolari ed elezioni politiche, quindi democraticamente. Questo tanto per fare chiarezza: De Gaulle, anche se militare, non fu un dittatore e non prese il potere con un colpo di Stato. Anzi, semmai salvò la Francia da un golpe scaturito dalla crisi franco-algerina».

Nel 1958, infatti, sarà la guerra d’indipendenza algerina a riportare De Gaulle al centro della scena politica nazionale, proprio in uno dei momenti più bui della storia francese ad un passo dal golpe: «La sua profonda riforma -ha aggiunto il professor Caroli- è contro le procedure del mondo parlamentare; non tanto contro il Parlamento come istituzione ma contro la politica degli ostacoli di natura parlamentare e contro la stessa gestione della poli-

Raccontare la storia per capire l’attualità La “Storia Oscura” in onda dal lunedi al venerdi dalle 13.00 alle 15.00 di Fabio Camillacci. Un programma nato per raccontare, analizzare e approfondire i fatti del passato: dalle origini ai giorni nostri. Obiettivo: far luce su fatti ed eventi storici avvolti nel mistero. D’altronde, la ricerca della verità è sempre stato il desiderio principale di Niccolò Cusano.

tica fatta di affarismo e altro. De Gaulle prepara dunque il terreno per la nascita della Quinta Repubblica francese, visto che la Quarta è praticametne agonizzante, in particolare dopo il fiasco dell’intervento militare transalpino insieme alla Gran Bretagna nella crisi del Canale di Suez. Un fiasco che ridimensionò anche il ruolo della Francia a livello internazionale. E De Gaulle lavorò pure per risollevare il prestigio del suo Paese a livello mondiale. Per concludere possiamo dire che Charles De Gaulle fino al 1970, quando morì a 80 anni, puntò tutto sulla rinascita della Nazione francese: dal punto di vista militare, della politica interna e dal punto di vista della politica internazionale. Un momento qualificante fu quando volle partecipare a tutti i costi alla Conferenza di Jalta con Stalin, Roosevelt e Churchill; ma, in particolare il presidente americano pose il veto». Il 1° giugno 1958 il Generale diventa presidente del Consiglio e redige una nuova Costituzione: la Quinta Repubblica. A dicembre De Gaulle viene eletto Presidente con la nuova Costituzione che ne ha accresciuto di molto i poteri. La Francia di oggi, a livello costituzionale, è ancora la Francia di De Gaulle. © Copyright Università Niccolò Cusano

comunicazione e formazione

L’importanza di educare a interpretare le immagini L’immagine, nella società attuale, è un elemento trasversale nella vita di un individuo. A partire da quelle che troviamo nei libri di scuola, nelle fotografie dei nostri album dei ricordi, nelle pubblicità, nei cartelli stradali e quant’altro, essa è costante in ogni aspetto della nostra quotidianità. Questo perché l’immagine ha un impatto emotivo più forte e immediato rispetto al linguaggio parlato. Fa parte degli strumenti della comunicazione non verbale ed è composta da un insieme d’informazioni organizzate su più livelli, e ciò ne-

Un’interessante analisi: considerare la comprensione di immagini come attività dialettica cessità di specifiche competenze affinché il messaggio che essa rappresenta, arrivi correttamente al lettore. Per l’interpretazione di un’immagine bisogna tener conto di parametri tecnici, ma va considerata soprattutto come un’attività dialettica, che mette in relazione diversi fattori, perché altrimenti una lettura analitica può esaurire solo la parte informativa dell’immagine, quando in realtà il lettore deve focalizzarsi sulla percezione che ha di quest’ultima, in buona parte affidata all’espressività, composta dall’aspetto estetico, dal piacere visivo e soprattutto sull’emozione che trasmette l’immagine osservata. MULTIVOCALITÀ. Il codice ico-

nico, inoltre, rispetta criteri diversi a seconda dell’ambito di rappresentazione e, a differenza della scrittura, non c’è un ordine di lettura, ma il significato e il modo di guardare un’immagine dipende dall’occhio dell’osservatore, da cosa cattura istantaneamente la sua attenzione, dalla percezione dei colori, dalla capacità di notare i dettagli e inoltre dallo stato d’animo del lettore stesso. Questa caratteristica delle immagini viene definita “multivocalità”, poiché rappresenta la copresenza di diversi livelli di comunicazione, e dunque d’interpretazione della medesima immagine. In questa visione ogni rappresentazione è esposta a diverse letture, determinate da specifiche convenzioni cultura-

li, che assegnano molteplici significati a forme e simboli, dalle proiezioni soggettive che ognuno effettua davanti a un’immagine data e da connessioni con il contesto che la stessa omette ma sott’intende. È dunque necessario impegnarsi in un lavoro interpretativo che assuma uno dei molti significati possibili e lo faccia proprio, senza escludere però che altri prendano strade diverse.

incrementato nei programmi didattici uno specifico insegnamento all’interpretazione di quest’ultime, sebbene esso sia ricco di stimoli e d’informazioni multivocali. Quindi sarebbe utile prendere in considerazione l’ipotesi di inserire come materia di studio, insieme all’educazione linguistica, musicale e motoria già in atto, anche l’educazione all’interpretazione dell’immagine.

NELLA DIDATTICA. Per entrare in contatto con la visione altrui, è dunque necessario registrare e mettere a confronto le diverse letture delle immagini che si vogliono analizzare. Attualmente, nonostante la grande divulgazione delle immagini e dell’utilizzo di esse a 360 gradi, non viene

Fabiana Ludovisi Laureata in Scienze Educazione e Formazione Università Niccolò Cusano Francesco Peluso Cassese Professore Associato Direttore Laboratorio di Ricerca H.E.R.A.C.L.E. Università Niccolò Cusano


VI Unicusano FOCUS CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

martedì 18 aprile 2017

società e università

violenza domestica un percorso di cura Studiodonne, che fa parte della rete di Amici Unicusano, lancia il progetto #Perteuomo: crowdfunding in difesa delle donne Studiodonne fa parte da mesi del progetto “Amici Unicusano”, la rete che riunisce imprese, grandi e piccole che, lavorando in sinergia tra loro e con l’ateneo, danno l’opportunità agli studenti della Cusano di entrare nel mondo del lavoro e investe in ricerca e innovazione. «Siamo stati convinti alla partecipazione – ha spiegato l’avvocato Maria Luisa Missiaggia di Studiodonne ai microfoni di Radio Cusano Campus - per la ricerca e per la creazione di eventi innovativi che la Cusano fa sviluppando queste sinergie. Ci ha colpito la partecipazione di tantissime aziende e professionisti che cooperano nelle loro diversità, aiutandosi nell’interesse di cittadini e studenti: perché l’università è il primo momento importante per costruire una classe dirigente del futuro». Tra i progetti di Studiodonne, spicca quello dedicato agli uomini che si rendono colpevoli di violenza sulle donne, dal nome #perteuomo: una campagna di crowdfunding per riuscire a “curare” gli uomini maltrattanti, che l’avvocato Missiaggia ha illustrato in un’intervista alla radio dell’Ateneo. La violenza sulle donne non è solo quella fisica, vero avvocato? «Ci sono tanti modi e tanti segnali che le donne devono imparare a conoscere prima di arrivare all’omicidio. L’uo-

mo violento ha forme di comunicazione che la donna forse non conosce, perché nei sistemi di comunicazione non esiste un vero protocollo da insegnare. E spesso le donne si rivolgono ai centri antiviolenza quando è troppo tardi».

L’avvocato Maria Luisa Missiaggia: «Con la Cusano per formare gli “uomini” del futuro»

Ad esempio spesso si verifica la violenza economica. «Esatto ed è già stata condannata da Strasburgo: è quella di chi opera ricatti sul potere economico e si verifica molto spesso presso alti ceti, quando ci sono molti soldi. La donna, per paura di perdere tutto, si riduce a subire ricatti senza denunciare» Alla base di queste vicende c’è un problema culturale legato al giudizio degli uomini nei confronti delle donne? «Non bisogna generalizzare. Esistono tanti uomini che possono sostenere il nostro progetto, che pone l’accento sul vero uomo, ovvero di chi non ha bisogno di violenza. Perché nella violenza c’è debolezza».

A volte sono le donne a non voler vedere la violenza del proprio compagno? «Può succedere, ma il fenomeno della violenza è profondo e trasversale per donne e uomini. Ad esempio non Quali sono messaggi e è detto che finalità di #perteuomo? una donna «Ho creato un prointelligente e congetto per dare l’opsapevole portunità a chi si non possa sente a disagio nella fasubire violenza, così come non è detto che Maria Luisa Missiaggia un uomo colto e riuscito nella professione non si riveli violento. La violenza si riconosce attraverso sistemi che vanno insegnati: si insegna proprio un metodo per capire se una relazione è sana».

miglia di trovare dei centri di ascolto in anonimato. Così ho avviato un crowdfunding su internet, sul sito studiodonne.it: lì si trova il link con la descrizione di tutto il progetto. Si parte da un presupposto importante: la violenza è una malattia che si può curare come le tossicodipendenze e l’alcolismo. Esiste una soluzione a questo problema».

12 passi” può risultare valido anche in questo caso, sempre in anonimato. La persona si sente infatti accolta in un percorso spirituale dove non è più da sola. C’è poi l’ambizione da parte mia come legale che queste persone possano trovare accoglienza nei centri d’ascolto e

Il problema degli uomini maltrattanti è che spesso non ammettono di esserlo. Come si intercettano? «Il messaggio che stiamo diffondendo è già il primo passo, perché lo ascolteranno e verranno incuriositi. Il primo sintomo è la negazione della malattia stessa, come in tutte le dipendenze. Abbiamo però imparato che il “metodo dei

che vengano guidate direttamente dalla magistratura, come accade negli Stati Uniti, dove sono gli stessi magistrati a dirigere chi è violento in percorsi per la cura della malattia. È un progetto innovativo e ambizioso, ci credo molto e penso che le donne italiane saranno molto sensibilizzate: potremo trovare un inizio di soluzione per un problema così complesso, sempre a difesa delle donne». © Copyright Università Niccolò Cusano

università niccolò cusano: job placement

Laurea e stage, il momento di Federico Accorciare la distanza tra il mondo dell’alta formazione ovvero dell’università e le grandi imprese. In Italia esiste un gap cronico, ma l’Università Niccolò Cusano ha tra i suoi obiettivi proprio il job placement e sono moltissime le testimonianze di studenti che sono riusciti a mettere a frutto il titolo conseguito presso la Cusano, proprio grazie all’attivi-

Ancora una volta dalla Cusano al mondo del lavoro: l’esperienza di uno studente tà di placement dell’Ateneo stesso. È il caso di Fabrizio Perrelli, studente nella fa-

coltà di economia con percorso magistrale, che ha raccontato la sua esperienza ai microfoni di Open Day.

molto impegnativo nella loro sede, mi hanno scelto».

Fabrizio, hai da poco ottenuto uno stage di sei mesi presso l’Enterprise Spa. Un primo passo importante, ma torniamo all’inizio: come hai conosciuto la Cusano? «Tramite degli amici che erano già iscritti a economia; dopo aver approfondito le modalità di studio mi sono trasferito da Cosenza, dove avevo già concluso un anno di università, a Roma per concludere la triennale e ora sono in tesi per la magistrale». Sei il classico studente fuori sede? «Direi di sì: ho affittato una

stanza a piazza Bologna, e mi sono ambientato bene a Roma grazie ad amicizie

Open Day è on air dalle 18 alle 20 Di università e ricerca si parla a “Open Day”, il programma di Radio Cusano Campus condotto da Misa Urbano e Alessio Moriggi, in diretta dal lunedì al venerdì nella fascia oraria 18-20 sull’emittente dell’Ateneo (89.1 Fm a Roma e nel Lazio, in streaming su www.radiocusanocampus.it). Open Day tratta le tematiche principali dell’istituzione universitaria: l’offerta formativa, i servizi, le convenzioni, l’orientamento e gli eventi, accademici e non, organizzati dall’ateneo di via Don Carlo Gnocchi.

e a mia sorella. Alla Cusano mi sono trovato senz’altro molto bene». Che tipo di studente sei? «Utilizzo il sistema misto: quando gli orari me lo consentono studio in presenza, ma ho scelto la Cusano anche per studiare online con le videolezioni negli orari che si coniugano bene con i miei impegni». Ora c’è questo stage pres-

so Enterprise spa. Come sei venuto a conoscenza della possibilità di rilanciare il tuo cv? «È stata fondamentale la figura di Marta Modugno dell’ufficio placement. A lei ho girato il mio cv e lei, ogni volta che si presentava un’offerta, mi chiedeva il placet per poter girare il curriculum. Enterpirse spa voleva avviare uno stage per analista funzionale bancario e, dopo un colloquio di due ore

Cosa ti hanno chiesto? «I colloqui ormai sono molto standard sotto il profilo conoscitivo ma poi c’è quello tecnico. Mi sono stati sottoposti test di logica, matematica, inglese e di questioni tecniche bancarie. Poi ho fatto un assestment di gruppo per valutare capacità di teamworking e problem solving. Infine c’è stato un colloquio individuale molto lungo; hanno spulciato il mio cv, mi hanno chiesto ogni tipo di esperienza di lavoro e di studio. Quindi mi hanno chiamato dopo poco meno di due mesi per iniziare lo stage». Che compito avrai? Le competenze apprese con la laurea si sono rivelate proficue? «Dovrò parlare con i clienti per capire le loro richieste e necessità e anche valutare un po’ la concorrenza in ambito bancario. Le competenze che ho appreso alla Cusano erano molto mirate e sono state di grande utilizzo, soprattutto nei test tecnici». © Copyright Università Niccolò Cusano


martedì 18 aprile 2017

unicusano focus VII CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

sport e disabilità

pattinaggio sul ghiaccio

special olympics

Buon sangue Tutto pronto non mente mai per i Nazionali Andrea e Giulia Tuba, fratelli-campioni uniti I Giochi estivi si disputeranno a Terni, Spezia da talento e grande passione per la pista e Biella. Il 21 aprile la presentazione a Roma Sui banchi di scuola (e di casa) con un sogno: le Olimpiadi Invernali di Pechino 2022. Quella di Andrea e Giulia Tuba, pattinatori rispettivamente di 14 e 12 anni, è la storia di tanti giovani sportivi che si impegnano in palestra, in questo caso al Palaghiaccio di Roma-Mentana presso il centro sportivo Mezzaluna, senza mai perdere di vista lo studio. Una gara che affrontano ogni giorno, tra difficoltà e soddisfazioni. «Ci siamo avvicinati al pattinaggio gra-

quentare di più, specialmente per seguire le lezioni: «Ad esempio, sarebbe molto utile poter vedere le lezioni che si tengono in classe. Le si potrebbero magari registrare in video per poi poterle vedere a casa. In questo modo riusciremmo a non perdere troppo terreno».

«Qualche volta a casa litighiamo ma nello sport facciamo tanto lavoro di squadra» zie a nostra sorella Francesca – racconta Giulia - noi andavamo a vederla insieme a tutta la famiglia, sia in gara che in allenamento. A un certo punto ho deciso di provarci pure io». «Quando andavo alla pista a vedere gli allenamenti di Giulia mi annoiavo a stare lì fermo – spiega, invece, Andrea - così mi sono buttato in pista. Inizialmente pattinavamo singolarmente mentre dopo, verso gli 11-12 anni, abbiamo cominciato a pattinare in coppia».

ANCHE LO STUDIO. Pian piano

danzare sul ghiaccio è diventato più di un passatempo. Gli allenamenti sono duri e costanti. Due ore la mattina, un’ora il pomeriggio più un’altra ora di ginnastica. Quando si devono preparare delle gare, invece, questo impegno aumenta anche fino a sei ore al giorno, tutti i giorni esclusa la domenica. Nel frattempo ci sono anche gli studi. Andrea frequenta la terza media, Giulia la seconda: «Diciamo che abbiamo avu-

to delle difficoltà – raccontano - il tempo più o meno ce l’abbiamo. Il pomeriggio abbiamo qualche ora a disposizione. Poi possiamo contare sull’aiuto di un insegnante che viene a casa nostra per colmare alcune lacune che abbiamo. La scuola ci è venuta incontro dandoci dei permessi. Entriamo alle dieci la mattina, tranne un giorno nel quale frequentiamo sei ore. Quando siamo sotto gara ci assentiamo più spesso». Entrambi vorrebbero poter fre-

LA VIGNETTA

Prodotto da “L’ Arte nel Cuore”, Testi di Andrea Giovalè, Disegni di Vincenzo Lomanto. www.fourenergyheroes.it

LAVORO DI SQUADRA. Come in tutti i rapporti tra fratelli, ci sono momenti di frizione: «A casa litighiamo sempre – rivela Andrea - succede anche in pista ma stiamo riuscendo a non litigare più. Abbiamo capito che se si lavora insieme si ottengono risultati migliori». «A casa spesso non ho nulla da fare e preferisco dare fastidio a mio fratello quando ho finito i compiti. In pista discutiamo se uno dei due non fa una cosa bene», racconta invece Giulia che, nonostante l’età, sogna di poter danzare sulle note de “Il Lago dei Cigni”, «ma è ancora troppo presto – ammette - secondo i miei allenatori». IN GARA. Nell’ultima uscita,

Andrea e Giulia Tuba, davanti al pubblico di casa, sono arrivati secondi nel primo “Mezzaluna Cup”, dominato da coppie russe arrivate prime, terze e quarte. Intanto, ricordano ancora l’argento ai campionati nazionali ad Aosta: «Abbiamo conosciuto molte persone, divenute poi nostri amici – ricorda Andrea - a inizio competizione ci eravamo qualificati come primi, alla fine siamo arrivati secondi per qualche errore che si poteva evitare. Ci siamo però confrontati con atleti di quattro-cinque anni più grandi». A breve entrambi dovranno affrontare le scuole superiori: «La scuola viene prima di tutto» ribadiscono entrambi che, infine, hanno anche un pensiero per i loro cari: «Ringraziamo la nostra famiglia e i nostri allenatori Valter, Stefania e Rachele che ci permettono di praticare al meglio questo sport». © Copyright Università Niccolò Cusano

Venerdì 21 aprile, presso la Sala Giunta del Coni a Roma, si terrà la conferenza stampa di presentazione dei Giochi nazionali estivi Special Olympics. Con moderatore Massimo Caputi, interverranno il Presidente di Special Olympics Italia, Maurizio Romiti, il Presidente del Coni Giovanni Malagò, e il Ministro dello Sport Luca Lotti. I GIOCHI. L’evento, giunto alla

XXXIII edizione, coinvolgerà 3.300 Atleti provenienti da tutta Italia. Si svolgerà a Terni e Narni, dal 10 al 14 maggio, per le discipline sportive dell’atletica, canottaggio, dragon boat, golf, indoor rowing, nuoto, nuoto in acque aperte, tennis e tennis tavolo; a La Spezia, dall’11 al 15 giugno, nel basket, calcio, badminton, ginnastica artistica e ritmica; a Biella, dal 3 all’8 luglio, nelle bocce, bowling, equitazione, nuoto, nuoto in acque aperte, pallavolo, rugby e vela. Sono in tutto venti le discipline sportive proposte e per gli sport di squadra sono in programma gare di sport unificato che prevedono la partecipazione, all’interno della stessa squadra, di atleti con e senza disabilità intellettiva. L’evento di Terni e Narni, che ospiterà per la prima volta i Giochi nazionali estivi, rappresenta in primo luogo una grande opportunità di sensibilizzazione del territorio al tema della disabilità intellettiva. A La Spezia, dopo le passate edizioni dei Giochi nel 2007, 2011 e 2014, così come a Biella, nel 2008 e 2012, si tratta invece di un atteso ritorno. DELEGAZIONI STRANIERE. Un

evento sportivo che avrà inoltre un respiro internazionale in virtù della partecipazione di delegazioni Special Olympics provenienti da 17 paesi stranieri: Paesi Bassi, Regno Unito, Ungheria e Lettonia (Terni), Romania, Malta, Spagna, Andorra, Svizzera e Gibilterra (La Spezia), Germania, Austria, Finlandia, Ci-

pro, Canada, Portogallo e Repubblica di San Marino (Biella). FUORI DALLA COMPETIZIONE.

Parallelamente alle gare, in tutti e tre gli appuntamenti, si svolgeranno i programmi sportivi non competitivi dello YAP (Young Athletes Program), programma innovativo di gioco e attività motoria per bambini fino agli 8 anni d’età e MATP (Motor Activity Training Program) programma di allenamento studiato per bambini ed adulti con disabilità intellettive gravi e gravissime e disabilità fisiche e/o sensoriali con associata una disabilità intellettiva. PROGRAMMA SALUTE. Duran-

te i Giochi gli atleti avranno inoltre la possibilità di sottoporsi a esami medici gratuiti nell’ambito del Programma Salute promosso da Special Olympics, che vede l’attuazione di specifici protocolli di accoglienza, prevenzione e diagnosi per persone con disabilità intellettiva e il coinvolgimento di centinaia di volontari clinici. © Copyright Università Niccolò Cusano

foto di Andrea Ranalli shoot4change

UnicusanoFondi

Fiuggi Cup 2017 il bilancio è positivo I Giovanissimi dell’UnicusanoFondi hanno partecipato in maniera positiva alla “Fiuggi Cup 2017”, il torneo nazionale di calcio giovanile che si è disputato in terra ciociara nel lungo fine settimana di Pasqua. I rossoblù hanno preso parte alla competizione riservata ai nati 2003, venendo estromessi solamente ai calci di rigore nella partita decisiva per l’accesso alle semifinali. I ragazzi diretti da Piero Parisella, dopo aver ceduto di misura alla Sambenedettese, hanno trovato rapido riscatto a spese della Virtus Francavilla; la gara decisiva, contro i capitolini della Vigor Perconti, terminata in parità, ha poi premiato i romani con i tiri dal dischetto.



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