Unicusano Focus 20 aprile

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UNICUSANO FOCUS Università degli Studi Niccolò Cusano - Telematica Roma

ALLEGATO AL NUMERO ODIERNO DEL

I.P. A CURA DELL’UNIVERSITà NICCOLò CUSANO e di SpoRTNETWORK

Settimanale di Scienza, Industria e Sport a cura della Cusano

Riforme Medicina Carta Costituzionale Avanzano gli studi il potere è del popolo contro l’emofilia > A PAGINA IV

mercoledì 20 APRILE 2016 www.corrieredellosport.it

Calcio Sangiovannese un tifoso speciale

> A PAGINA III

> A PAGINA VII

luca mercalli

allarme ambiente

> L’opera di sensibilizzazione televisiva del climatologo: «Dobbiamo sviluppare una coscienza etica verso i cambiamenti climatici»

> A PAGINA II

tartadesign

l’iniziativa

Schienali “intelligenti“ per l’avventura paralimpica

La Cusano con Amnesty premia le “Voci per la libertà”

> A PAGINA V

> A PAGINA IV

il punto

Come può essere così difficile Siamo quasi alla fine dell’anno scolastico, genitori, nonni e zii dei bambini che hanno iniziato la prima elementare si aspettavano che già a Natale i loro piccoli sapessero leggere. In alcuni casi non è così, alcuni di questi bambini, diciamo una percentuale del 5%, a fine prima elementare presentano ancora una lettura lenta e stentata e commettono un numero rilevante di errori. Questo pattern si continua a osservare anche in seconda e terza elementare. Ed ecco allora la preoccupazione, si interrogano le insegnanti e nasce il sospetto, la dislessia. Ma cos’è la dislessia, e cosa devono fare i genitori che hanno questo dubbio? La dislessia è un disturbo evolutivo della lettura che si manifesta in bambini con intelligenza nella media (spesso superiore) che non hanno alcun deficit sensoriale e che hanno frequentato la scuola regolarmente. Tale disturbo può essere presente da solo o in associazione con altri disturbi dell’apprendimento, quali la scrittura e il calcolo. Molto si può fare per questi bambini, un intervento riabilitativo solitamente produce miglioramenti significativi, la presenza di una diagnosi certificata fa sì che a scuola possano essere usati gli strumenti compensativi e dispensativi previsti dalla legge. Tali strumenti fanno sì che i bambini con dislessia possano apprendere ed essere valutati come tutti gli altri bambini normo lettori. Dieci o quindici anni fa molti bambini non sono stati riconosciuti come dislessici, si sono arrangiati come meglio potevano, contando solo sulle proprie forze, sentendosi chiamare “pigri e svogliati”. Le conoscenze sui disturbi specifici dell’apprendimento hanno avuto un forte sviluppo negli ultimi anni. Oggi quei bambini sono cresciuti e hanno finalmente avuto risposta ai loro quesiti, molti di loro hanno avuto una diagnosi e con l’utilizzo degli strumenti compensativi e dispensativi, frequentano l’università con successo. Gloria Di Filippo preside Facoltà di Psicologia Università Niccolò Cusano


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