Unicusano Focus - 5 maggio 2016

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UNICUSANO FOCUS Università degli Studi Niccolò Cusano - Telematica Roma

ALLEGATO AL NUMERO ODIERNO DEL

I.P. A CURA DELL’UNIVERSITà NICCOLò CUSANO e di SpoRTNETWORK martedì 24 maggio 2016 www.corrieredellosport.it

Settimanale di Scienza, Industria e Sport a cura della Cusano

L’analisi Ricerca e università il ruolo dei docenti

Calcio, Serie D UnicusanoFondi ancora una finale

> A PAGINA IV

Brexit Il Regno Unito verso il bivio referendum

> A PAGINA VII

> A PAGINA V

andrea delogu

> A PAGINA II

falsi miti

Vaccinazioni la parola solo agli esperti

> La conduttrice del “Processo” pronta a sbarcare su Fox Life per mettere alla prova i single

> A PAGINA III

tendenze

Il fenomeno della sharing economy

parla con lei IL PUNTO

> A PAGINA VI

> A PAGINA II

Il nostro paese e il tema della flessibilità: una soluzione definitiva? Il 18 maggio, data in cui la Commissione europea si è pronunciata ufficialmente in merito alla richiesta di flessibilità da parte dell’Italia, era una giornata attesa e temuta, anche se il clima generale era pervaso da un generale ottimismo. In sede europea, anche se alcune volte non sono mancati inasprimenti e difficoltà di rapporti con il nostro Paese, erano state rilasciate nei giorni precedenti dichiarazioni promettenti ed era maturata la convinzione che ce l’avremmo fatta… e così è stato! In effetti, l’Italia, pur nelle difficoltà riconducibili sinteticamente alla crescita inferiore al previsto e ai ben noti problemi occupazionali, si è sempre sfor-

zata di rispettare il famoso limite del 3% relativo al rapporto Deficit/Pil; questo è stato il principale elemento che ha spinto la Commissione europea alla comprensione e alla concessione della flessibilità. Già nei giorni precedenti erano trapelate fondate indiscrezioni in merito a un ammontare pari almeno allo 0,75% contro lo 0,80% richiesto dall’Italia per le clausole relative a riforme, investimenti, migranti e sicurezza; il 17 maggio, anche un po’ a sorpresa, si è diffusa la notizia che la Commissione europea sarebbe arrivata allo 0,85%, quindi oltre le attese. Puntualmente il 18 maggio è arrivata la lettera da Bruxelles che ha confermato lo 0,85% così

composto: 0,50% per le riforme, 0,25% per gli investimenti, 0,10% per migranti (0,04%) e sicurezza (0,06). Si tratta indubbiamente di un evento significativo perché testimonia un recupero di credibilità e un miglioramento reputazionale che ci rilancia nel contesto europeo e globale; mai era stata concessa una così ampia flessibilità a nessuno dei ventotto Paesi! Il Ministro dell’Economia Padoan ha sottolineato che l’Italia ha meritato questa apertura di credito per l’impegno profuso nel rispetto delle regole, ma ha anche sottolineato - confermando però una riduzione nel corso dell’anno - la persistenza dell’elevatezza del debito alimen-

tata dalla sfavorevole situazione deflattiva che sembra non allontanarsi, come invece alcuni erroneamente pensavano qualche mese fa. Nel contempo, ha rassicurato il Vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis e il Commissario Pierre Moscovici in riferimento all’impegno dell’Italia di raggiungere nel 2017 un rapporto Deficit/Pil pari all’1,8% e ha invitato a valutare positivamente le riforme in cantiere e i piani d’investimento connessi alla richiesta di flessibilità formulata dall’Italia. Nel documento – che dal 2010 la Commissione europea elabora e trasmette ai ventotto Paesi dell’UE – sono inserite alcune rac-

comandazioni di cui l’Italia dovrà tener conto per trasformarle in azioni entro i 12-18 mesi successivi. In sostanza, si pone l’accento sull’accelerazione e l’intensificazione dei processi di privatizzazione, sullo spostamento di parte del carico fiscale dai fattori produttivi a consumi e proprietà, sulla riduzione delle detrazioni fiscali, sul completamento della riforma del catasto e, soprattutto, sul contrasto più deciso dell’evasione fiscale. In attesa del graduale soddisfacimento delle richieste, la Commissione, come sempre, si è riservata la possibilità di valutare in autunno le capacità di reazione agli stimoli formulati, essendo momento

topico legato all’elaborazione della legge di stabilità per il 2017; ne consegue che esiste una sorta di riserva sui nostri conti che verrà rimossa soltanto dopo la verifica del nostro comportamento. E allora qualcuno asserisce che non si tratta di una soluzione definitiva; vero, ma sicuramente è un bel passo in avanti che deve essere giudicato positivamente, visto che ci proietta in modo deciso, a meno di eventi particolarmente negativi, verso quel traguardo! Fabio Fortuna Magnifico Rettore Università Niccolò Cusano


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