UNICUSANO FOCUS Università degli Studi Niccolò Cusano - Telematica Roma
ALLEGATO AL NUMERO ODIERNO DEL
I.P. A CURA DELL’UNIVERSITà NICCOLò CUSANO e di SpoRTNETWORK
Settimanale di Scienza, Industria e Sport a cura della Cusano
Medicina Special Olympics I segreti della salute Così si può uscire sono nel microbioma dall’emarginazione > A PAGINA III
Football No Limits Bosnia, il calcio alleva la nuova generazione
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il punto
margherita granbassi
E Internet fu Nessuno poteva immaginarne le conseguenze, forse nemmeno lui, il super informatico del Cnuce di Pisa, Antonio Blasco Bonito che trent’anni fa inviava un “ping” dal router Butterfly: pochissimi istanti dopo il segnale rimbalzava dalla Pennsylvania, stabilendo così la prima connessione dall’Italia ad Arpanet. Da lì a pochi anni nacque il Word Wide Web, e questa è storia di oggi. Con l’Internet day si è voluto festeggiare un compleanno importante, segnato dal prorompente sviluppo dei nuovi strumenti d’informazione, degli innovativi veicoli di comunicazione, dei social network. Ma proprio tutti hanno potuto celebrare questa giornata dedicata alla rete? C’è, infatti, una questione di accessibilità che non può essere sottovalutata. Si tratta del riconoscimento di un eguale diritto di accesso a Internet in condizioni di parità, diritto che si dimostra tutt’altro che scontato se si considera che in Italia l’11,5% dei ragazzi tra gli 11 e i 17 anni non ha mai navigato nel web. Si tratta dei cosiddetti adolescenti disconnessi, quelli che secondo uno studio di Save the Children, a causa delle proprie condizioni economiche familiari, rischiano di rimanere in una situazione di povertà educativa non potendo godere di tutte le opportunità culturali e relazionali che offre la rete. Nondimeno qualcosa si muove nel panorama italiano, con la “Dichiarazione dei diritti in Internet”, il documento della Commissione di studio per l’elaborazione di principi in tema di diritti e doveri relativi a Internet, il cui art. 2 sancisce che “L’accesso a Internet è diritto fondamentale della persona e condizione per il suo pieno sviluppo individuale e sociale”. Insomma, l’ambizione è quella di arrivare alla piena attuazione del primo Internet Bill of Rights italiano. Certo, una volta garantito il più ampio ingresso alla rete il punto, poi, è la regolamentazione. La dimensione virtuale consente una straordinaria espansione della libertà di comunicare, di informare e di informarsi, una moltiplicazione delle opportunità di partecipazione democratica e di accesso alla cultura, qualità che non possiamo non riconoscere, ma che resteranno tali soltanto se opportunamente bilanciate con tutti gli altri interessi in gioco. Le premesse ci sono e le intenzioni pure: non ci resta che aspettare il prossimo “ping”.
dalla parte delle donne > L’ex campionessa di fioretto sostiene la campagna dell’Airc contro i tumori femminili: «Aiutare la ricerca scientifica è un dovere di tutti noi»
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la storia
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martedì 3 maggio 2016 www.corrieredellosport.it
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Anna Pirozzoli Professore ordinario di Istituzioni di diritto pubblico e Preside della Facoltà di Scienze politiche Università Niccolò Cusano