UNICUSANO FOCUS Università degli Studi Niccolò Cusano - Telematica Roma
ALLEGATO AL NUMERO ODIERNO DEL
I.P. A CURA DELL’UNIVERSITà NICCOLò CUSANO e di SpoRTNETWORK martedì 27 settembre 2016 www.corrieredellosport.it
Settimanale di Scienza, Industria e Sport a cura della Cusano
Aziende Il tesoro nei kiwi orgoglio laziale
Personaggi Bruno, il judo e la famiglia
Iniziative Tra studio e lavoro formula Click Days
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carlo conti
l’uomo record Il numero uno degli ascolti Rai si racconta: «Il successo si mantiene divertendosi»
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LA VIGNETTA
salute
Demenza senile, i segnali per poterla prevedere > A PAGINA III Prodotto da “L’ Arte nel Cuore”, Testi di Andrea Giovalè, Disegni di Vincenzo Lomanto. www.fourenergyheroes.it
il punto
Il piano Industria 4.0 un punto di svolta
I
l governo, consapevole delle notevoli difficoltà in termini di crescita e sviluppo, ha messo a punto e presentato nei giorni scorsi il “Piano nazionale Industria 4.0: investimenti, produttività, innovazione”. La denominazione è tutto un programma, includendo tre sostantivi che sono alla base di un’eventuale svolta. Il suo contenuto è permeato da una serie di caratteristiche che potrebbero riportare la giusta attenzione verso l’industria in generale e, in particolare, verso quella manifatturiera - così importanti per il nostro Paese - facendole tornare al centro della politica economica nazionale. Il Piano industria 4.0 - se realizzato come è stato presentato - potrebbe contribuire in modo decisivo a imprimere forza alla crescita così modesta? La risposta non è semplice, ma certamente se verrà sviluppato in modo appropriato gioverà almeno ad apportare dinamismo e fiducia nell’ambito del nostro sistema economico. Esaminiamone allora le principali caratteristiche, iniziando dall’ampiezza del periodo temporale di riferimento. Ciò può consentire di coglierne pienamente valenza e significatività. Il piano, infatti, è spalmato sul medio-lungo termine tra il 2017 e il 2020, anche se per una parte delle risorse pubbliche si arriva fino al 2024. È un cambiamento di rotta rispetto alle politiche di breve termine rivolte alla domanda, attuate, anche per necessità, negli ultimi anni. In sostanza, si vuole andare nella direzione di un mix virtuoso di investimenti pubblici (13 miliardi di euro) e privati (10 miliardi nel 2017 e complessivamente 24 miliardi) rivolti al potenziamento della produttività nel lungo termine. È un piano molto articolato che si contrappone agli interventi del passato, spesso frammentati, legati alle esigenze del momento e utili soltanto ad affrontare situazioni temporanee di difficoltà senza guardare un orizzonte lontano. Grande rilevanza innovativa è individuabile nelle linee generali del programma che tende ad attuare una vera e propria rivoluzione industriale sotto il segno della tecnologia informatica legata alla rete. A questo proposito, si sottolinea l’intervento sulla banda ultra larga che ha l’obiettivo di raggiungere per le aziende il 100% della copertura a 30 Mbps e il 50% a 100 Mbps. Apprezzabile risulta, inoltre, la comprensione della necessità di legare innovazione e ricerca al mondo dell’istruzione, con stanziamenti a favore della scuola (Piano nazionale scuola digitale e alternanza scuola-lavoro) e del sistema universitario (creazione di 1.400 dottorati ad hoc). Fabio Fortuna Magnifico Rettore Università Niccolò Cusano SEGUE A PAGINA II