UNICUSANO FOCUS Università degli Studi Niccolò Cusano - Telematica Roma
ALLEGATO AL NUMERO ODIERNO DEL
I.P. A CURA DELL’UNIVERSITà NICCOLò CUSANO e di SpoRTNETWORK
Settimanale di Scienza, Industria e Sport a cura della Cusano
Vaccinazioni Fondamentali a tutte le età
Festival Tra robotica e disabilità
> A PAGINA III
il punto
Nuova legge di bilancio via libera il 20 ottobre
L
a scadenza fatidica del 20 ottobre, data entro la quale il Consiglio dei Ministri dà il via libera alla legge di bilancio per sottoporla all’attenzione del Parlamento, è ormai prossima. La manovra per il 2017 dovrebbe aggirarsi sui 23-24 miliardi, anche se, sia per l’entità sia per la distribuzione degli stanziamenti, è opportuno essere prudenti e attendere il testo definitivo. Al di là delle cifre che possono subire delle modifiche fino all’ultimo momento, un dato appare certo: il Governo ha intenzione di porre in essere una manovra espansiva che quantomeno possa consentire di guardare al futuro con prospettive migliori di quanto fino a oggi è accaduto in termini di crescita e sviluppo. È senz’altro vero che ciò che succederà in Italia è fortemente condizionato dalla situazione di generale difficoltà in cui versa il mondo intero, visto che la crescita globale è stata rivista più volte al ribasso negli ultimi mesi. Quest’ultimo elemento, tuttavia, non deve costituire un alibi per non impegnarsi a fondo e per giustificare difficoltà e insuccessi domestici. Passiamo all’analisi dei pun-
ti salienti della legge di bilancio. Prima di tutto, è necessario garantire il disinnesco della clausola di salvaguardia, cioè stanziare circa 15,1 miliardi relativi al solo 2017, per impedire l’aumento dell’aliquota ordinaria dell’IVA che avrebbe un impatto pericoloso sul nostro sistema economico, visto che tale imposta grava completamente sul consumatore finali. Si tratta, com’è evidente, di circa il 60% dell’intero fabbisogno. La parte restante della manovra è destinata a una serie d’interventi che, in sintesi, si sviluppano secondo quattro direttrici: pensioni, investimenti, fiscale e sociale. Per quanto riguarda le pensioni, è ormai di dominio pubblico e di sicura introduzione il meccanismo dell’APE (anticipo pensionistico) che garantirà la possibilità di andare in pensione a 63 anni, cioè 3 anni e 7 mesi prima grazie a un prestito pensionistico erogato da banche o assicurazioni che l’interessato restituirà in venti anni dal momento in cui percepirà la pensione ordinaria. Fabio Fortuna Magnifico Rettore Università Niccolò Cusano SEGUE A PAGINA II
cultura
L’Armenia ha festeggiato i 25 anni di indipendenza
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> A PAGINA VI
Tim Shriver
un kennedy alla
cusano > Il nipote di JFK oggi presidente di Special Olympics ha partecipato all’incontro “Sport for Inclusion”
martedì 11 ottobre 2016 www.corrieredellosport.it
LA VIGNETTA
Prodotto da “L’ Arte nel Cuore”, Testi di Andrea Giovalè, Disegni di Vincenzo Lomanto. www.fourenergyheroes.it
II UNICUSANO FOCUS CORRIERE DELLO SPORT / STADIO
martedì 11 ottobre 2016
disabilità e CULTURA
nel mondo
papa francesco
4,7 milioni di sportivi di ogni età
«Un ruolo divulgativo decisivo»
Special Olympics coinvolge 4,7 milioni di atleti in tutto il mondo dagli 8 anni in su provenienti da 169 paesi. Per i più giovani, da 2 a 7 anni, è presente il programma “Young Athletes”.
«Il movimento paralimpico e associazioni come Special Olympics hanno un ruolo decisivo nell’aiutare il pubblico a riconoscere e ammirare le straordinarie prestazioni di atleti con diverse abilità e capacità», ha dichiarato Papa Francesco.
sport e inclusione binomio perfetto Tim Shriver, presidente di Special Olympics, alla Cusano: «Anche l’impegno del singolo può fare la differenza» Il nipote di JFK: «Dobbiamo andare oltre la superficie e arrivare al cuore delle persone»
All’appuntamento al Campus di Roma dell’Ateneo ha partecipato anche Loretta Claiborne
Davanti a oltre 200 studenti (a cui si aggiungono i mille collegati alla pagina Facebook dell’Ateneo), lo scorso martedì al Campus dell’Università Niccolò Cusano di Roma si è tenuto l’incontro “Sport for Inclusion”. L’appuntamento ha visto la presenza preziosa di Tim Shriver, presidente di Special Olympics e nipote di Bob e John Fitzgerald Kennedy, e Loretta Claiborne, atleta simbolo del movimento. Entrambi sono intervenuti parlando di inclusione e sport unificato.
ry Kennedy, e dall’influenza che la sua disabilità intellettiva ha esercitato sui familiari, rivelando pagine inedite della storia della famiglia Kennedy. GUARDARE OLTRE. Tim Shri-
ver, presidente internazionale di Special Olympics, è infatti il figlio di Eunice Kennedy Shriver, sorella maggiore di Bob Kennedy e JFK, fondatrice nel 1968 del movimento che oggi conta circa 5 milioni di atleti, con e senza disabilità intellettiva, presenti in 169 paesi nel mondo. «Il senso di questo libro non è dare delle risposte ma invitare a porsi delle domande e chiedersi cosa ci fa sentire pienamente vivi. Il messaggio di Special Olympics è veramente semplice - ha spiegato Shriver - bisogna guardare oltre, andare oltre la superficie e cercare il cuore e l’anima delle persone che si hanno di fronte».
CAMBIARE CON LO SPORT. «L’i-
dea di fondo, che può sembrare un po’ bislacca, è che semplicemente con un gioco, facendo sport, si possano cambiare le cose e sanare delle ferite della società», ha detto Tim Shriver salutando gli studenti della Cusano. «La mia esperienza – ha continuato - è quella di aver vissuto, giocato e lavorato con le persone con disabilità intellettiva, e quello che ho imparato grazie a loro è proprio come sentirmi pienamente vivo». Esperienza che Shriver ha raccolto in un libro, “Fully Alive” (Pienamente Vivi, Edizioni Itaca), presentato durante la giornata all’Università Niccolò Cusano. Prende le mosse dalla silenziosa eredità della zia, Rosema-
Per segnalazioni, commenti, informazioni, domande alla redazione dei contenuti del settimanale Unicusano Focus – Sport & Ricerca, potete scrivere all’indirizzo: gianluca.fabi@ unicusano.it
Tim Shriver, presidente di Special Olympics, durante il suo intervento alla Cusano
«Grazie alla mia esperienza con questi ragazzi ho imparato a sentirmi pienamente vivo»
Tim Shriver al Campus dell’Università Niccolò Cusano a Roma. Sotto, Loretta Claiborne
LORETTA CLAIBORNE. Dopo
Tim Shriver, è intervenuta Loretta Claiborne, alla cui incredibile storia la Walt Disney ha dedicato un film. Le sue parole sono state particolarmente toccanti: «Sono nata con dei problemi di vista e una disabilità intellettiva. Nel mio quartiere ero continuamente esclusa da qualsiasi tipo di attività,
compreso il gioco. Le persone di colore non erano accettate, ma c’era qualcosa di più verso di me. Ci ho messo molto tempo a capire che il mio problema era la disabilità intellettiva e ho cominciato a vivere con tanta rabbia,
sempre con i pugni chiusi». INCLUSIONE. «Quattro anni più tardi – ha continuato il suo intervento la Claiborne - ho partecipato ai miei primi giochi nazionali Special Olympics, ma avevo ancora tanta rab-
bia perché non mi sentivo inclusa. Quando guardo indietro mi accorgo di quanta strada abbiamo fatto e di quanto anche una sola persona possa cambiare le cose. Mia madre mi aveva detto che non c’è mai nulla di gratis nella vita e che avrei sempre dovuto restituire qualcosa. Si sbagliava: un giorno, dopo che tempo prima non ero stata accettata dalla squadra di atletica della mia scuola, ho ricevuto un’offerta di borsa di studio di Special Olympics. Non è quello che ti manca, la tua disabilità, che conta, ma quello che hai da dare e che sei fare sul campo, mi disse quel giorno Eunice Kennedy. Lo sport è il veicolo di inclusione per tutti. Eunice Kennedy aveva capito quello che la società ancora stentava a capire, e io penso davvero che lei meritasse il Premio Nobel». © Copyright Università Niccolò Cusano
l’analisi
Ecco tutti i punti salienti della nuova legge di bilancio SEGUE DA PAGINA I
Ciò agevolerà coloro che volontariamente desiderano allontanarsi dal mondo del lavoro prima del previsto, con la consapevolezza del fatto che la scelta determinerà un costo, variabile in funzione dell’ammontare della pensione e del periodo di anticipo, ma comunque di significativa entità. Ciò costituirà un deterrente che mette seriamente in pericolo il successo dell’APE volontaria. Differente il discorso per la cosiddetta APE social destinata a una platea di lavoratori svantaggiati, per i quali, entro limiti ben delineati, il costo è sopportato dallo Stato. Una terza tipologia riguarderà i dipendenti di aziende in corso
di ristrutturazione. A quanto sinteticamente delineato, si aggiungono, tra le varie novità, trattamenti particolari per lavoratori precoci e usuranti, un ampliamento della platea dei destinatari della quattordicesima (circa 1,2 milioni di beneficiari che incrementano i 2,1 milioni già esistenti) - originato da un aumento del reddito di riferimento (due volte il minimo) - l’innalzamento del limite della no-tax area e la possibilità di ricongiungere periodi contributivi senza costi aggiuntivi. Si tratta di un insieme di interventi interessanti, certamente lodevoli ma ancora insufficienti a risolvere completamente i problemi dei pensionati. In merito agli investimenti, il “Piano nazionale Industria
4.0: investimenti, produttività, innovazione”, la cui denominazione include tre sostantivi che sono alla base di un’eventuale svolta, rappresenta un significativo passo in avanti, a condizione che si riesca a portarlo a termine nei modi delineati. Tale piano è impostato sul medio-lungo termine tra il 2017 e il 2020 (13 miliardi di investimenti pubblici e 10 miliardi di quelli privati), anche se per una parte delle risorse si arriva fino al 2024; è molto articolato, contrapponendosi agli interventi del passato, spesso frammentati, legati alle esigenze del momento e utili soltanto ad affrontare situazioni temporanee di difficoltà, senza guardare un orizzonte lontano. Apprezzabile risulta l’intuizio-
ne della necessità di legare innovazione e ricerca al mondo dell’istruzione, con stanziamenti a favore della scuola (Piano nazionale scuola digitale e alternanza scuola/lavoro) e del sistema universitario (creazione di 1.400 dottorati ad hoc). Questo appare un passaggio decisivo e irrinunciabile per la valorizzazione dei nostri talenti al fine di utilizzarli pienamente per la crescita e lo sviluppo del Paese. Il progetto si fonda su incentivi fiscali basati sull’esperienza maturata sul campo negli ultimi anni. Innanzitutto, si proroga il superammortamento in scadenza al 31 dicembre 2016 - che ha avuto un discreto effetto nella sua applicazione - pari al 140% sui beni strumentali e
viene introdotto il cosiddetto iperammortamento pari al 250% sugli investimenti in tecnologie, agri-food e impianti volti a migliorare i consumi energetici. Si incrementa poi dal 25% al 50% il credito d’imposta per tutte le tipologie di investimenti in ricerca e sviluppo; l’importo massimo imputabile annualmente da ciascun soggetto sale da 5 a 20 milioni. Tra gli investimenti possibili, poi, si configura la possibilità di utilizzare - per il noto piano Casa Italia (in particolare, per interventi su edifici pubblici e scolastici) - risorse originate dallo sblocco selettivo degli avanzi dei Comuni e dal bonus sul fondo pluriennale vincolato che consiste nella possibilità di non far seguire nel medesi-
mo periodo i pagamenti agli impegni assunti. In riferimento alle misure fiscali, si segnalano la riduzione dell’aliquota IRES (Imposta sul reddito delle società) dal 27,50% al 24%, l’introduzione dell’IRI (Imposta sul reddito dell’imprenditore), il regime di cassa che consentirà alle imprese in contabilità semplificata di pagare le imposte su quanto incassato e non sul fatturato; sul medesimo fronte ma in riferimento alla possibilità di reperire risorse finanziarie risultano particolarmente importanti la lotta all’evasione fiscale e la voluntary disclosure bis. In ultima analisi, un cenno meritano gli interventi sociali relativi a casa e famiglia: incentivi per le ricostruzioni
in una misura che varia dal 50% all’80%, agevolazioni IRFEF relative ai bonus sugli immobili per i quali il periodo di detraibilità potrebbe passare da 10 a 5 anni e bonus destinati a famiglie con più di due figli. Quanto esposto costituisce un quadro sintetico della manovra che si realizzerà con la legge di bilancio; in essa traspare la volontà di agire nel rispetto delle regole europee, contando sulla flessibilità dello 0,4% relativa ai costi derivanti dal sisma e dai migranti che, dopo serrati confronti, la Commissione europea dovrebbe concederci. Fabio Fortuna Magnifico Rettore Università Niccolò Cusano
martedì 11 ottobre 2016
UNICUSANO FOCUS III CORRIERE DELLO SPORT / STADIO
ricerca
tra i bambini
tra gli adulti
In Italia siamo sotto la soglia di sicurezza
Secondo l’Iss i numeri sono in calo
Con una nota pubblicata sul sito dell’Iss, il suo direttore Walter Ricciardi ha spiegato come in Italia il numero dei bambini vaccinati per le principali malattie stia scendendo «al limite della soglia di sicurezza».
Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, in Italia i vaccinati per poliomielite, tetano, difterite ed epatite B sono scesi al 95%, quelli contro morbillo, parotite e rosolia sono scesi del 4%, arrivando all’86 per cento.
vaccinazioni è il momento
La professoressa Esposito, presidente della WAidid: «Necessarie per affrontare la stagione influenzale» Si avvicina il periodo delle vaccinazioni contro l’influenza stagionale per gli adulti over 65, gli anziani e i malati cronici. Cosa conoscere per una vaccinazione consapevole? Ne ha parlato la professoressa Susanna Esposito, presidente dell’Associazione Mondiale Malattie Infettive e disordini immunologici (WAidid), in-
gerli con vaccinazioni che devono tenere in considerazione i principali rischi per la loro età, oltre che i benefici attesi nell’ottica preventiva. Con le linee guida abbiamo identificato quattro categorie: gli adulti sani, quelli immuno-compromessi, quelli con condizioni di rischio peculiari (operatori sa-
nitari, insegnanti e donne incinte) e infine gli anziani. In queste quattro categorie abbiamo sottolineato come vengono consigliate le vaccinazioni in termini anche di migliori strategie». Si prevede una stagione influenzale più severa rispetto a quella dello scorso anno. Come comportarsi?
«Il consiglio è sempre di vaccinarsi. Posso dire che i vaccini antinfluenzali sono ormai in fase avanzata di produzione. Sono stati già evidenziati alcuni ceppi circolanti. Le raccomandazioni sottolineano l’importanza della vaccinazione antinfluenzale e l’utilità della vaccinazione anche nel bambino, in particolare in quello
L’infettivologa è intervenuta a “Genetica Oggi” in onda su Radio Cusano Campus
«Un tempo era una pratica destinata solo ai più piccoli oggi è efficace a tutte le età»
tervenuta durante la diretta del programma “Genetica Oggi”, in onda su Radio Cusano Campus.
che frequenta la comunità o che spesso presenta infezioni respiratorie ricorrenti. Le categorie in cui sono raccomandate rimangono le quattro di cui abbiamo parlato».
Professoressa Esposito, lei è promotrice e curatrice delle prime linee guida in adulti e anziani. Cosa significa? «La vaccinazione oggi non viene vista più solo per i bambini, ma come l’approccio preventivo più efficace che esista anche in persone di età diverse. In questo caso parliamo di adulti, con patologia cronica o che svolgono professioni come insegnanti, medici o forze dell’ordine. Questi adulti, anche se in condizioni di salute eccellenti, sono
soggetti a rischio di contrarre malattie e a rischio di diffonderle all’interno delle comunità. Nell’anziano abbiamo davanti una persona che vede deteriorarsi il suo sistema immunitario, è chiaro che in individui come questi diventa fondamentale proteg-
«Dieta corretta e stile di vita sano possono rafforzare il sistema immunitario»
genetica oggi, in onda su radio cusano campus La trasmissione “Genetica Oggi”, condotta da Andrea Lupoli, va in onda dal lunedì al venerdì su Radio Cusano Campus (89.1 in Fm a Roma e nel Lazio, in streaming su www.radiocusanocampus.it) dalle ore 12 alle 13.
L’influenza può trasformarsi in polmonite? «Certamente sappiamo bene come l’influenza possa causare infezioni respiratorie anche di una certa gravità. Questo rimane un problema rilevante di cui tenere conto. Mi piace ricordare in chiusura come uno stile di vita sano e una corretta alimentazione siano due elementi fondamentali per potenziare il nostro sistema immunitario». © Copyright Università Niccolò Cusano
radio cusano campus informa
Retinopatia diabetica, la patologia è il tema della Giornata della Vista Ogni anno, il secondo giovedì di ottobre, si celebra la Giornata mondiale della vista grazie all’impegno dell’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità-IAPB Italia onlus e dell’Oms. Quest’anno ricorre il 13 ottobre e nel nostro paese è dedicata alla prevenzione della retinopatia diabetica. I DATI. Nel mondo ci sono 147
milioni di persone colpite da questa malattia oculare su 422 milioni di diabetici, ma una diagnosi precoce può salvare la vista e tutelare la qualità della vita. La retinopatia diabetica
è una complicanza grave e frequente del diabete ed è tra le principali cause di ipovisione e cecità, soprattutto nei sog-
L’appuntamento è per il 13 ottobre Sarà dedicata alla prevenzione della malattia getti in età lavorativa (20-65 anni). Per questo l’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità - IAPB Italia onlus promuove una campagna
informativa per conoscere più da vicino i fattori di rischio, le terapie e soprattutto come prevenirne l’insorgenza. La retinopatia può insorgere con qualsiasi forma di diabete ma la probabilità di esserne colpiti è più elevata se si è ammalati di diabete da un tempo più lungo. È possibile, però, che una persona scopra di essere diabetica nel
corso di una visita oculistica, quando all’esame del fondo dell’occhio vengono riscontrate le caratteristiche alterazioni della circolazione della retina. FATTORI DI RISCHIO. Uno dei principali fattori di rischio è proprio la durata della malattia: da quanto più tempo si soffre di diabete, tanto maggiore è il rischio di avere una retinopatia. Dopo 20 anni di diabete più del 90% dei diabetici presenta una retinopatia diabetica. L’altro fattore di rischio è rappresentato dal controllo metabolico del diabete, ossia da quanto i va-
lori della glicemia si mantengono entro certi limiti e non presentano sbalzi eccessivi. Questo obiettivo si può raggiungere attenendosi scrupolosamente alle indicazioni del medico e adottando uno stile di vita adeguato. L’ipertensione arteriosa è un altro fattore di rischio che si associa a una comparsa precoce e a un’evoluzione più rapida della retinopatia. I SINTOMI. È importante sape-
re che i sintomi oculari si hanno solo quando la retinopatia diabetica ha raggiunto uno stadio molto avanzato, che ha
già determinato dei danni irreversibili o colpisce in maniera specifica la macula, che è la parte centrale e più nobile della retina. Si possono avere: abbassamento lento e graduale della vista (visus) con associata distorsione delle immagini (metamorfopsie), improvvisa perdita della visione in un occhio per un’emorragia abbondante (emovitreo) o per l’occlusione di un grosso vaso sanguigno della retina. L’efficacia della terapia delle complicanze oculari è strettamente correlata con la precocità della diagnosi. © Copyright Università Niccolò Cusano
IV UNICUSANO FOCUS CORRIERE DELLO SPORT / STADIO
martedì 11 ottoBRE 2016
cultura
repubblica armena 25 anni di vita e tremila di storia L’anniversario dell’indipendenza è caduto il 21 settembre Il professor Ferri analizza il percorso del Paese insieme all’ambasciatrice Bagdassarian In Armenia e nella diaspora si festeggiano i 25 anni di indipendenza della Repubblica d’Armenia: il 21 settembre del 1991 l’Armenia fu proclamata repubblica indipendente, entro gli stessi confini di quella che per 70 anni era stata la Repubblica Socialista Sovietica d’Armenia. Qualche giorno fa, la nuova ambasciatrice armena in Italia, Victoria Bagdassarian, giovane donna e giurista brillante, ha ricordato nel corso dei festeggiamenti a Palazzo Ferraioli che «dopo la caduta nel 1375 dell’ultimo regno d’Armenia, il regno di Cilicia, l’Armenia, la sua gente, ha vissuto per sei secoli sotto il giogo straniero, riuscendo tuttavia a conservare la sua anima, la sua identità. Non ha mai smesso di immaginare, creare, costruire. Ha conservato il sogno di riacquistare la propria indipendenza». Indipendenza che non aveva l’Armenia sovietica e che fu raggiunta per soli due anni, dal 1918 al 1920 dalla Repubblica democratica d’Armenia, poi “salvata” dagli eserciti di Kemal Pascia (Ataturk) grazie all’Armata rossa del Grande Fratello, l’Unione Sovietica. Quello delle relazioni internazionali è uno dei problemi aperti della giovane Repubblica d’Armenia, a partire dai partner quali la Federazione russa, un “amico” che dai tempi degli zar si è sempre presentato nelle vesti di un alleato e un protettore, in nome della religione, di interessi condivisi e in opposizione a nemici comuni,
L’ambasciatrice Bagdassarian
in condizioni difficili a causa della guerra, del clima, del percorso lungo e accidentato che gli armeni dovettero affrontare, ma che non ci fu premeditazione. Gli armeni affermano invece che si trattò del progetto predeterminato, da parte turca, di eliminare tutti gli armeni che vivevano nelle regioni orientali della Turchia e in Cilicia, per motivi di ordine militare, politico ed economico.
Yerevan, 2003: il popolo armeno ascolta in piazza un discorso pre-elettorale di Stepan Demirchian. In alto, le prime elezioni post-comunismo in Armenia
come la Persia e la Turchia, senza esitare, però, a usare questi argomenti come strumenti di penetrazione nell’area del Caucaso, quando non di vera e propria occupazione, come nella lunga notte dell’Impero sovietico. I russi sono il primo partner commerciale, i maggiori fornitori di armamenti, l’unico paese che ha contingenti militari nella giovane repubblica, lungo il confine con la Turchia, un alleato che sul piano internazionale sostiene le ragioni dell’Armenia. Per questi motivi non si porrà presto all’ordine del giorno la questione di un riequilibrio delle alleanze nell’area e a livello più globale, almeno fino a quando ci sarà la crisi nelle relazioni con l’Azerbaigian e la Turchia.
Con gli azeri c’è la non piccola questione del Nagorno-Garabakh: si è combattuta una guerra (1992-94) per questo territorio con popolazione armena donato da Stalin all’Azerbaigian. Gli armeni hanno vinto sul campo e
oggi, come ha detto l’Ambasciatrice Bagdassarian, «c’è una Repubblica di fatto, che ha costretto i suoi avversari a firmare una tregua soddisfacente». Repubblica di fatto, non di diritto, “tregua soddisfacente”, ma soddisfa-
cente per chi? È difficile immaginare la risoluzione del conflitto in Nagorno-Karabakh a partire da questi presupposti. Altra questione aperta è quella dei rapporti con la
Teatro orione
Fino al 16 ottobre a Roma il “Catilina” di Fini Ad Atene, negli anni della democrazia, c’era un sussidio che si chiamava “theorikon” e che, con i fondi della città, permetteva ai meno abbienti di assistere alle rappresentazioni teatrali. Il teatro non era considerato solo un divertimento, ma pure un momento importante di formazione civica. Non può non far piacere, pertanto, la notizia di un teatro che torna a essere operativo e vitale, come sta accadendo in questi giorni al Teatro Orione, un luogo storico nel quartiere Appio Latino di
Roma, il quarto teatro del Lazio per capienza. È stato preso in gestione da alcuni giovani intellettuali che hanno inaugurato la riapertura del teatro con un’opera, “Catilina”, che è una libera rielaborazione di un omonimo saggio di Massimo Fini sulle dinamiche del potere nella Roma di Silla e di Mario. Si potrà assistere alla rappresentazione fino a domenica 16 ottobre. Info e biglietti www.teatroorione.it-www. vivaticket.it; 06/77206960 - Via Tortona 7, Roma.
IL PORTALE GREEN DELL’UNIVERSITÀ NICCOLÒ CUSANO WWW.ATENEOVERDE.IT
Turchia, legata soprattutto al mancato riconoscimento da parte turca del genocidio di più di un milione di armeni nel 1915. I turchi sostengono che le morti di tanti armeni furono conseguenza di una deportazione avvenuta
C’è da ricordare che le stragi avvennero in territorio ottomano, sotto controllo dell’esercito della Sublime porta, cioè con la oggettiva responsabilità del governo e dell’esercito, ma il fatto che gli armeni parlino di un genocidio premeditato, rende più difficile sostenere la volontarietà del progetto dello sterminio del popolo armeno nel suo insieme e più facile ai Turchi dichiarare l’inesistenza
di un progetto governativo di eccidio generalizzato, anche se i fatti storici sembrerebbero andare in tal senso. Una parte dell’intervento dell’ambasciatrice Bagdassarian è stata dedicata ai rapporti con l’Italia, che risalgono all’età romana e poi in età moderna ai tempi delle repubbliche marinare, in particolare Venezia, che da trecento anni ospita nell’isola di San Lazzaro il più importante centro culturale della diaspora armena, il complesso dei padri mechitaristi diffusore della cultura italiana ed europea tra gli armeni e della cultura armena nel mondo. La giovane repubblica armena festeggia 25 anni di vita, ma la sua storia risale all’alba della civiltà umana, ai tempi di Noè la cui arca si posò sul monte Ararat, simbolo da sempre della nazione armena. Prima nazione della storia ad adottare il cristianesimo come religione, con una lingua indoeuropea e un alfabeto originale, da più di un millennio presente con i suoi mercanti nell’oriente e nell’area del Mediterraneo, ha saputo per tre millenni conservare una sua identità storica e culturale in un contesto geopolitico che l’ha sempre vista stretta fra grandi imperi (persiano, romano, bizantino, mongolo, turco, russo) e costretta a difendersi da conquistatori provenienti da tutti le direzione dell’orizzonte. Un esempio di una nazione che, pur perdendo per lunghi secoli l’indipendenza politica, non ha mai perso la sua identità culturale e storica. L’augurio alle generazioni del presente e del futuro è di mantenere la forza e la determinazione delle passate generazioni. Enrico Ferri docente di Filosofia del diritto e Storia dei Paesi islamici Università Niccolò Cusano
martedì 11 ottobre 2016
Unicusano FOCUS V CORRIERE DELLO SPORT / STADIO
Cultura e ricerca
idee e ideali una famiglia sulle orme di jfk
Il messaggio di John Fitzgerald è attuale ancora oggi: «Il coraggio morale è più raro dell’audacia in battaglia» Vedere un Kennedy girare per l’università ha indubbiamente generato un mare di ricordi e di emozioni in chi ha vissuto gli anni di John, il presidente della “Nuova Frontiera”, e di suo fratello Bob, il “senatore dei giovani” che quattro anni e mezzo dopo presidente stava per diventarlo. Due grandi vite spezzate da complotti ancora oggi avvolti da mistero, parte integrante del “secolo breve” che a tanti decenni di distanza non è solo storia ma entra ancora a forza nel nostro immaginario collettivo, anche se il mondo non è andato per la via che auspicavano.
zii, Tim Shriver è uno dei numerosi nipoti che con “Special Olympics” sembra aver raccolto al meglio la sostanza dell’eredità ideale dei due Kennedy: organizzare concretamente l’aiuto a chi da solo non ce la fa ma che ha tutti i requisiti per raggiungere da solo mete all’inizio impensabili. INNOVAZIONE. È una coraggio-
sa idea “politica” anche questa. Una politica fatta di idee, profondamente innovatrice, non solo da rapporti tra governi, da trattati e compromessi che la politica, quella tradizionale, implica. John e
EREDITà. Tim Shriver è figlio
di Eunice, sorella di John e di Sargeant, uomo di punta dello staff del presidente, organizzatore dei famosi “Peace Corps” formati da giovani americani sparsi nel mondo sottosviluppato per aiutarlo a progredire. Somigliantissimo ai suoi grandi
Una foto datata 28 agosto 1963 che mostra il presidente degli Stati Uniti John F. Kennedy in compagnia dei fratelli Robert ed Edward alla Casa Bianca, fuori dallo Studio Ovale
Robert Kennedy sono considerati ancora oggi, a tanti decenni di distanza, i simboli di un “sogno spezzato”. Che non riguardava solo l’America ma il mondo in fermento degli Anni sessanta. Credo che buona parte della drammatica situazione dei problemi odierni, emblema di una “sicurezza” trasversale e poliedrica sempre più in bilico, sarebbe stato diversa se Robert, che aveva raccolto e maturato l’eredità del fratello presidente prematuramente scomparso, fosse stato eletto. IL MESSAGGIO DI JFK. Per chi ha
vissuto quegli anni, gli “anni dei Kennedy”, gli anni delle inquietudini ma anche del rinnovamento, gli anni che ci videro tutti – come si definiva JFK – “idealisti senza illusioni”, quell’eredità non scompare. Anzi. Chi rilegge quegli anni con attenzione è colpito dall’estrema attualità del messaggio dei due Kennedy. Un esempio: resta ancora oggi a sfidare rischi e opportunità di un pianeta perennemente in crisi il messaggio che Robert Kennedy lanciò il 6 giugno del 1966 ai giovani di tutto il mondo dall’Università di Johannesburg, nel Sudafrica ancora con le cate-
ne dell’apartheid: «Il coraggio morale è un bene più raro dell’audacia in battaglia o di una grande intelligenza. Eppure è la sola qualità essenziale, vitale anzi, di chi si propone i cambiare un mondo che si oppone così penosamente al cambiamento. Io credo che in questa generazione gli uomini dotati del coraggio necessario per affrontare i conflitti morali troveranno compagni in tutti gli angoli del mondo». Giuliano Caroli Ordinario di Storia delle relazioni internazionali Università Niccolò Cusano
salute
Sargent Shriver insieme alla moglie Eunice
Mens sana in corpore sano lo sport come aiuto psicologico Il professor Peluso Cassese della Cusano spiega i benefici dell’attività fisica per i più piccoli Mai più attuale fu la celebre locuzione latina di Giovenale «mens sana in corpore sano», ora che la modernità impone ritmi frenetici, che niente è più certo dell’incerto e quello che conta è rimanere centrati su se stessi. Lo sport, come un aiuto psicologico, può esserci utile per acquisire energie e benessere perduti. Su questo tema a #genitorisidiventa, programma in onda su Radio Cusano Campus, è intervenuto il professor Francesco Peluso, docente di Didattica delle attività motorie, che ha dichiarato: «Un insieme di dati, raccolti nel tempo, ci dicono che la mente funziona meglio quando si fa sport, ludico, competitivo, agonistico, di qualunque genere esso sia. Lo sport ludico tende a migliorare le capacità cognitive, comportamentali, relazionali, favorite dall’ossigenazione dei tessuti che migliorano funzionamento delle strutture neurali, del sistema nervoso centrale, dell’encefalo, e di tutti i processi mentali di natura cognitiva e di natura strutturale». Professore, quali sono i benefici dello sport praticato sin dall’infanzia e quali sono i nostri giovamenti per il nostro stato psicofisico? «Fare sport è sempre importante, sia in tenera età, sia in tarda età, sia che si ricominci dopo un periodo di inattività. Importante è sempre la scelta dell’attività da fare. In età evolutiva, i soggetti attraversano vari stadi di crescita di natura antropometrica e di natura anatomica, fisiologica e psicologica. Iniziare in tarda età si può, non è precluso a nessuno».
Come scegliere lo sport che fa al caso nostro? E come aiutare i figli a scegliere quello giusto? «Ci accorgiamo quando qualcosa ci fa bene, se ne accorge anche chi è fuori dalla scienza delle attività motorie. Non è facile stabilire con certezza ciò che fa bene e ciò che fa male. Neppure i medici hanno esperienza in tutte le attività motorie. Spesso si pensa che una nuova attività motoria sia lo sport mi-
gliore. È consigliabile, sempre, valutare caso per caso. È importante lasciare ai figli libera scelta. Ogni attività motoria va bene, sia quella individuale, sia quella di gruppo. È un modo per individuare il talento del ragazzo. Verso i 12 anni, i giovani possono scegliere liberamente senza e non è consigliabile imporre niente. La traumaticità degli sport è importante ma non è detto che gli sport traumatici non sia-
#genitorisidiventa in onda tutti i giorni su radio cusano campus Ogni giorno, dalle ore 11 alle 12, va in onda il programma #genitorisidiventa, condotto da Annalisa Colavito. In collaborazione con le facoltà di Psicologia e Scienze della formazione dell’Università Niccolò Cusano, ai microfoni di Radio Cusano Campus si alternano i maggiori esperti di psicologia, formazione e pediatria, per una trasmissione dedicata a tutti i genitori, a chi si sente imperfetto, a chi è bravo ma cerca conferme, a chi si trova in preda ai dilemmi educativi: insomma a tutti coloro che desiderano quotidianamente crescere con i propri figli.
no completi, come il calcio o lo sci. Mettono in funzione il metabolismo aerobico che produce acido lattico. Ai figli bisogna consentire diversità di attività». Ci sono attività motorie poco considerate in Europa, come quelle orientali. È un problema culturale? «Anche in età evolutiva si comincia a vedere maggiore attenzione nei confronti di queste pratiche. C’è molta psicomotricità intorno a loro. C’è una costruzione mentale e del movimento che in altre discipline manca. Anche il calcio sta prendendo indicazioni ed esempi dalle discipline orientali. Il movimento si costruisce attraverso il rilassamento iniziale, che non è più solo frutto dell’esaltazione emotiva del momento. Le discipline orientali consentono il recupero della parte iniziale del movimento, che è una costruzione psicomotoria che lo rende pulito e utilizzabile in tutte le discipline». © Copyright Università Niccolò Cusano
VI UNICUSANO FOCUS CORRIERE DELLO SPORT / STADIO
martedì 11 ottobre 2016
INDUSTRIA, DISABILITà e CULTURA
un nuovo alleato per la disabilità
Dal 2017, ogni due anni, il Festival Internazionale della Robotica sarà protagonista a Pisa. Spazio alle applicazioni socio-sanitarie tica, economia, sport e turismo nell’handicap sensoriale e motorio); nella cooperazione umanitaria (cui è dedicata un’intera giornata), in collaborazione con le più importanti organizzazioni nazionali e internazionali operanti nelle aree difficili del globo nella convinzione che il buon uso delle tecnologie e quindi anche della robotica, contribuisca a ridurre la divaricazione tra nord e sud del mondo; nell’arte e nello sport, comprese le applicazioni tecnologiche per l’handicap. Alle problematiche dell’industria (ricerca, applicazioni, sostenibilità economica e sociale) sarà dedicata un’intera giornata.
La prima edizione si terrà dal 7 al 13 settembre prossimi Presenti esperti di tutto il mondo La ricerca italiana in robotica è all’avanguardia e l’industria della robotica e dell’automazione sono anch’esse tra le primissime al mondo, sia nella produzione di robot e macchine automatiche sia nel loro utilizzo. La Toscana è un polo di eccellenza della robotica. La regione vanta un sistema di ricerca in robotica attivo dai primi anni ’80, caratterizzato da una profonda interdisciplinarità e riconosciuto oggi come di assoluta valenza internazionale. Partendo da queste considerazioni sul valore strategico della robotica e sulla presenza di una solida realtà in Toscana e in particolare a Pisa, il sindaco Marco Filippeschi, il presidente della Fondazione Arpa, Franco Mosca, professore emerito dell’Università di Pisa, e il professor Paolo Dario, direttore dell’Istituto di BioRobotica della Scuola Sant’Anna, pochi giorni fa hanno presentato la prima edizione del “Festival Internazionale della Robotica”,una grande manifestazione a cadenza biennale che si svolgerà a Pisa nella settimana che va dal 7 al 13 settembre 2017, promossa e sostenuta dall’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna e dalla Fondazione Arpa. AL SERVIZIO DELLA DISABILITÀ.
L’elemento portante del Festival sarà un’esposizione interattiva di cui saranno protagonisti i robot nei settori della chirurgia, della riabilitazione, dell’assistenza agli anziani fragili e alle persone disabili,
NON SOLO DIBATTITI. Inoltre,
Elementi portanti saranno l’assistenza agli anziani e i nuovi supporti tecnologici per ogni handicap delle protesi bioniche, dell’interazione fisica ed emotiva fra persone e robot, della realtà virtuale, della robotica industriale di tipo collaborativo, dell’agricoltura di precisione, della robotica marina, dei droni, dell’economia circolare, della robotica per l’arte e così via. I visitatori saranno attivamente coinvolti in percor-
si nei quali potranno vedere i robot in azione, toccarli e interagire con loro. Particolare attenzione sarà dedicata alle scolaresche, che saranno attivamente coinvolte in percorsi nei quali non solo potranno vedere i robot in azione e toccarli, ma potranno interagire con loro secondo protocolli di studio costruiti con
criteri scientifici in condivisione/collaborazione con i responsabili scolastici. CONFRONTO. Verranno orga-
nizzati dibattiti e tavole rotonde con la partecipazione di personalità provenienti da vari ambiti culturali, fra i quali sociologici, psicologi, filosofi, antropologi, economisti, giu-
risti, studiosi di etica della tecnologia, scrittori, giornalisti, artisti e designer, che discuteranno le grandi sfide etiche, sociali, legali ed economiche che l’avanzamento tecnologico e scientifico della robotica pone. Ampio spazio sarà dato alle applicazioni della robotica in area socio-sanitaria (chirurgia, riabilitazione, domo-
saranno organizzati laboratori di robotica educativa per bambini e adulti, competizioni di robot, spettacoli teatrali con attori robot, una rassegna cinematografica, una mostra fotografica e diverse esposizioni sul tema della robotica, dai fumetti ai costumi al design. Particolare attenzione verrà rivolta alle università, agli enti di ricerca, alle aziende e alle startup, che avranno a disposizione spazi per presentare i propri progetti e le proprie realizzazioni. Al percorso espositivo si affiancherà un articolato programma di attività culturali e artistiche ideato per offrire agli ospiti (visitatori, espositori, investitori italiani e stranieri) un’importante offerta musicale con concerto Pucciniano a cura del Maestro Andrea Colombini sabato 9 al Teatro Verdi, concerto di musica etnica con il cantautore argentino Jorge Rojas domenica 10 al Giardino Scotto, e concerto con il Maestro Andrea Bocelli, la Soprano Maria Luigia Borsi e il violinista Brad Repp martedì 12 al Teatro Verdi. © Copyright Università Niccolò Cusano
l’azienda
L’imbragatura mobile ideata da una madre La Firefly ha prodotto Upsee per i piccoli affetti da paralisi Il marchio fa parte del mondo Leckey e ha sviluppato la proposta della donna israeliana Fondata nel 1983 a Belfast, la Leckey è un’azienda britannica all’avanguardia a livello mondiale in materia di ricerca, progettazione e sviluppo di prodotti per il supporto posturale. Uno dei suoi marchi più conosciuto è Firefly, dedicato esclusivamente ai bambini e che contribuisce a rendere gli ostacoli fisici occasioni di coinvolgimento. DEBBY E ROTEM. Nel 2014, la Firefly è stata al centro dell’attenzione mediatica quando ha prodotto un’imbragatura mobile nata da un’idea dell’israeliana Debby Elnatan, mamma del piccolo Rotem, affetto paralisi cerebrale. La madre non si arrendeva al fatto che il suo bambino non potesse stare in piedi e camminare, e aveva immaginato un modo per aggan-
ciare il figlio con tutto il busto e gli arti inferiori alle gambe del genitore, permettendogli di camminare insieme a lui; una sorta di cintura di sostegno che aiutasse il piccolo a stare eretto ed essere assicurato al corpo dell’adulto, allenandosi così a camminare con il suo supporto. In questo modo, camminano in simultanea grazie all’utilizzo di speciali sandali, le mani del bambino durante l’uso sarebbero state libere di scoprire il mondo. DUE ANNI DI LAVORO. La perseve-
ranza di Debby Elnatan ha portato alla realizzazione di Firefly Upsee, grazie al lavoro congiunto di terapisti, ingegneri ed esperti, durato ben due anni. L’Upsee è ora in vendita in tutto il mondo, anche attraverso il sito della Firefly (www.fireflyfriends.com). La storia di Debby e del piccolo Rotem e la voglia di non mollare mai di una madre meritano una visita della pagina web del Firefly Upsee: un oggetto che è la prova concreta di come volere sia potere. © Copyright Università Niccolò Cusano
attualità
La sicurezza della casa: cosa fa la politica? Il crollo dell’edificio a Roma vicino a Ponte Milvio ha alimentato il clamore mediatico già suscitato sulla Capitale dalla recente cronaca politica. Il sindaco Raggi si è recata sul luogo delle operazioni onde rendersi conto dello stato dei luoghi e della condizione delle persone loro malgrado protagoniste di questi fatti. È lecito chiedersi: come possono (ancora) accadere eventi di questo tipo nella Capitale della settima o ottava potenza mondiale? Chi vigila sulla sicurezza delle nostre case, sulla tenuta del suolo? In questo caso poi nemmeno ci troviamo in qualche area sperduta del territorio nazionale, ma nel cuore di Roma. Non che, è ovvio, non tutte le zone abitate debbano essere
messe in sicurezza, certo che così deve indubbiamente esser fatto, ma, insomma, è evidente che vi sono territori più difficili da controllare di altri e quindi la cosiddetta fatalità (comunque da prevenirsi) ha comunque maggiori possibilità di verificarsi. L’episodio che ci occupa è avvenuto in un’area cittadina densamente popolata, trafficata, viva più che mai. Non si tratta qui solo di cemento armato, di intonaco che cade, di materiali più o meno resistenti, di fondazioni fatte più o meno a regola d’arte o di suolo più o meno idoneo a esser edificato: qui si tratta soprattutto, come accade sempre in questi casi, di persone, di famiglie, scampate alla morte, che ora si trovano letteralmente in mezzo alla strada.
Penso in particolare ai bambini, agli anziani, alle persone con specifiche difficoltà: per non parlare poi di coloro che pur non abitando nell’edificio crollato, ma in quelli adiacenti, per ovvi motivi vivono la stessa condizione e gli stessi pericoli dei loro vicini di casa (ancor) più sfortunati. È stata aperta (doverosamente) un’inchiesta dalla magistratura; i tecnici così come i politici sono (auspicabilmente) al lavoro. I tempi per il ripristino e per la messa in sicurezza, sempre che sia praticabile, presumibilmente non saranno brevi. L’azione della magistratura segue le sue regole; l’azione tecnico-amministrativa anche. E la politica? Specie in questi frangenti deve saper dimostrare
quella capacità di impulso e di coordinamento che con efficacia porta a realizzare soluzioni tempestive per i cittadini. Fuor di retorica: a che cosa serve del resto la politica, se non a rispondere ai bisogni (primari) di tutti i cittadini? La politica nell’assoluto rispetto delle regole governi, ma governi sul serio (anche) questi fenomeni, e la magistratura accerti le eventuali responsabilità. Queste persone adesso non hanno tanto bisogno di un albergo a 5 stelle dove magari poter riparare: hanno bisogno di tornare a casa, a casa loro, il prima possibile. Federico Girelli Docente di Diritto costituzionale Università Niccolò Cusano
L’edificio di Roma crollato nella notte tra il 23 e il 24 settembre
martedì 11 OTTOBRE 2016
unicusano focus VII CORRIERE DELLO SPORT / STADIO
la cusano E il calcio
a lecce è l’alba di una nuova era
Quasi 10 mila abbonati e primo posto nella Lega Pro La gestione Sticchi Damiani sta dando ottimi risultati Il presidente onorario: «I tifosi hanno dimostrato il loro aiuto nei momenti difficili»
Il vivaio dell’UnicusanoFondi
La favola della Berretti prima in classifica e a punteggio pieno
«Non sarà una sfida a due con il Foggia: per la promozione vedo Juve Stabia Cosenza e Matera» Sono 9.183 tifosi che hanno risposto presenti. L’amore per i colori della propria squadra del cuore non conosce ostacoli o categorie. L’US Lecce ha stracciato, con una campagna abbonamenti da record, società calcistiche di campionati superiori. «La nostra terra è la nostra maglia», recitava così lo slogan della campagna abbonamenti su un bellissimo sfondo floreale giallorosso. Un risultato incredibile che, forse, rappresenta un punto di svolta nella storia dei salentini. NUOVA ERA. Dopo la fine dell’era Semeraro, si è da poco insediata una nuova cordata di imprenditori al posto della presidenza Tesoro. A guidare questo nuovo progetto c’è il presidente onorario, il professor Saverio Sticchi Damiani. «Sicuramente è una transizione non semplice – spiega l’avvocato - abbiamo rilevato la squadra in un campionato difficilissimo, ovvero la Lega Pro, e solo il novembre scorso abbiamo acquisito il 100% delle quote. È stato un periodo molto intenso, vissuto con grande impegno da parte di tutti noi. Si trattava di intervenire su una società che aveva delle problematiche. Abbiamo lavorato giorno e notte e stiamo continuando a farlo». IL TERRITORIO. Dopo un cam-
bio ai vertici di una società è sempre complicato trovare da subito il feeling coi tifosi. A Lecce ci si è riusciti da subito: «Abbiamo cercato di
L’esultanza della Berretti dell’UnicusanoFondi dopo il successo esterno sul Foggia
Ottimo avvio di campionato per il Lecce, primo nel Girone C insieme al Foggia
sottolineare, in maniera forte, l’identità che esiste, il connubio fortissimo tra la squadra del territorio e il Salento, a prescindere dalla categoria. Sebbene il Lecce abbia un passato importante, abbiamo sollecitato la gente a legarsi alla propria squadra e abbiamo avuto una risposta fortissima. La gente ha dimostrato di volerci essere in un momento di difficoltà nella storia di questa società. Noi stiamo facendo grandi sforzi e ci sentiamo ancor più responsabilizza-
il presidente Saverio Sticchi Damiani
ti da numeri che non conoscono precedenti. Il Lecce non ha mai avuto tutti questi abbonati in Serie B e Lega Pro. Anzi, neanche in Serie A si sono sempre toccate vette del genere. Per noi si tratta del quinto risultato di tutti i tempi».
mazione e le problematiche di natura finanziaria che si erano accumulate nel tempo. Lo abbiamo fatto con trasparenza, e questo la gente lo ha apprezzato. In questa stagione mi sembra si sia cambiato passo nell’organizzazione societaria e non solo».
TRASPARENZA. Un mare di passione che ha resistito alle delusioni sportive nei play off promozione nella scorsa stagione. «Da quando siamo entrati siamo stati chiari. Abbiamo spiegato la program-
MALEDETTI PLAY OFF. Nelle ul-
time quattro stagioni sono arrivate le sconfitte agli spareggi promozione contro Foggia, Frosinone e Carpi: «Le prime due in ordine di tempo le ho vissute da tifo-
Vittoria in Puglia e terzo successo in altrettante gare per la formazione di mister Parisella
so. A quei tempi non avevamo rilevato il club. Il dispiacere fu tanto ma quando partecipi direttamente, come dirigente, le cose cambiano. La sconfitta nei play off col Foggia è stata vissuta con grandissimo disappunto sebbene quell’anno fossimo arrivati in corsa alla guida del Lecce. I tifosi applaudirono la squadra perché fece il massimo».
C’è il marchio della squadra Berretti su questo inizio torneo che sta caratterizzando il percorso del settore giovanile dell’UnicusanoFondi. Il successo ottenuto a Foggia vale per la squadra di Alessandro Parisella la terza vittoria su altrettante gare e un primato solitario in classifica di assoluto valore.
SFIDA PUGLIESE. In questa sta-
rossoblù si sono saputi regalare in questo felicissimo avvio di stagione è il segno che il gruppo è sicuramente in grado di farsi strada in un torneo certamente impegnativo e difficile, oltre a preparare nel modo migliore l’imminente doppio confronto casalingo da sostenere contro la Racing Roma e il Monopoli; che, seppur ci si trovi solamente nella fase iniziale della stagione, potranno avere valore non indifferente in chiave mentale e sotto il profilo della convinzione.
gione si sta ripetendo il testa a testa con il Foggia: «Ma non sarà una lotta a due. Ho visto giocare Matera, Juve Stabia e Cosenza. Sono tutte squadre attrezzate e la differenza verrà davvero fatta dal dettaglio e da come verranno gestiti i momenti di difficoltà. Noi vogliamo esserci e siamo pronti a fare qualsiasi sacrificio per giocarcela fino alla fine». Il derby pugliese in vetta sarà tra tre giornate: «Abbiamo due gare importanti prima, con Virtus Francavilla e Catania. La prima è una squadra ben attrezzata e che potrà ambire a qualcosa di più di una salvezza tranquilla. Col Catania sarà come affrontare una delle primissime della classe. Abbiamo di fronte un trittico difficilissimo e non dobbiamo sbagliare nulla». © Copyright Università Niccolò Cusano
EN PLEIN. Il tris che i giovani
J U N I O R ES. I l p r o s s i m o weekend sarà invece di riposo per la Juniores nazionale, che osserva la sosta prevista dal calendario. Una sosta che permetterà al tecnico Mariano Esteso di lavorare al meglio sul proprio gruppo in vista delle tante sfide ancora da sostenere. Prose-
gue invece il cammino delle squadre nazionali Under 17 e Under 15, che nella domenica del loro esordio allo Stadium Unicusano hanno incontrato la Casertana incamerando il pareggio dei più giovani. Adesso per entrambe ci sarà la trasferta sul campo della Paganese, prima della nuova sosta prevista dal calendario. IL VIVAIO. Nel frattempo è ar-
rivato il momento di scendere in campo anche per le altre formazioni del vivaio fon-
dano, che aprono i battenti della loro annata. Sabato pomeriggio toccherà alle due compagini, Allievi e Giovanissimi, che partecipano ai campionati regionali Fascia B (per loro natura, costruiti nell’ottica della formazione futura dei giovani calciatori): rispettivamente di scena sui campi di Sermoneta e Falasche, il principale obiettivo sarà quello di partire con il piede giusto. A ruota, toccherà ai ragazzi delle categorie provinciali. © Copyright Università Niccolò Cusano