UNICUSANO FOCUS Università degli Studi Niccolò Cusano - Telematica Roma
ALLEGATO AL NUMERO ODIERNO DEL
I.P. A CURA DELL’UNIVERSITà NICCOLò CUSANO e di SpoRTNETWORK
Settimanale di Scienza, Industria e Sport a cura della Cusano
mercoledì 26 OTTOBRE 2016 www.corrieredellosport.it
Speciale Scienza Al Campus congresso 700 ore per la didattica sulla Global Care la rivoluzione della Cusano > A pagina IV e V
> A PAGINA II
GEPPI
La conduttrice sostiene la battaglia contro il cancro: «Non bisogna arrendersi le speranze vanno coltivate»
CUCCIARI
aiutiamo la ricerca > A PAGINA II
FOTO simone comi
LA VIGNETTA
l’analisi della cusano
Clinton e Trump due “stili” a confronto > A PAGINA VI Prodotto da “L’ Arte nel Cuore”, Testi di Andrea Giovalè, Disegni di Vincenzo Lomanto. www.fourenergyheroes.it
il punto
La Buona Università
N
el nostro Paese c’è un diritto all’istruzione, costituzionalmente garantito. A mio avviso, dovrebbe essere garantito per chiunque abbia difficoltà di apprendimento di vario tipo. La legge stabilisce che abbiamo delle forme di supporto specifiche, che sono rappresentate dagli insegnanti di sostegno. Quando l’insegnate di sostegno non c’è, lo studente, anche se è in classe, è come se non ci fosse, perché questo insegnante è il trait d’union tra il suo studente e i compagni. Ci sono degli stanziamenti per il sostegno ma sono assolutamente insufficienti. Questa carenza è un prezzo che pagano tante scuole italiane e che recentemente ha pagato un istituto di Roma. Nella Capitale è accaduto che in una scuola in cui non c’è disponibilità di insegnanti di sostegno, sia girata una circolare in cui si comunicava alle famiglie degli alunni disabili l’obbligo di uscire alle 10.30 perché l’istituto non era in grado di garantire la presenza di questi docenti e quindi l’inserimento dei ragazzi. A quel punto, tutti gli alunni della scuola sono usciti a metà mattinata per esprimere solidarietà ai loro compagni. Il tema dell’insegnamento di sostegno è di primaria importanza, sia a livello locale - e quindi parlo alla sindaca Raggi – sia a quello nazionale. Nell’ambito della Buona Scuola dovrebbe essere una delle priorità, tenendo chiaramente conto che le percentuali di ragazzi che non hanno la piena capacità di seguire le lezioni è molto alta. Al tema è molto sensibile l’Università Niccolò Cusano, che sta seguendo un progetto di estensione del sostegno, che come tutti sanno si ferma al momento scolastico. Il nostro Ateneo vuole proseguire e offrirlo anche a livello universitario, creando insegnanti di sostegno che possano affiancare lo studente anche nel corso di laurea. Nella certezza che potrà essere un grande aiuto per i ragazzi e le loro famiglie. Giovanni Puoti Preside della Facoltà di Giurisprudenza e Presidente del Cda Università Niccolò Cusano
II UNICUSANO FOCUS CORRIERE DELLO SPORT / STADIO
mercoledì 26 ottobre 2016
ricerca
la campagna
la carriera
Dal 31 al 6 un pieno di iniziative
Zelig, Iene cinema e ora la radio
Lunedì 31 ottobre prenderanno il via “I Giorni della Ricerca”, che proseguiranno fino a domenica 6 novembre. Sabato 5, in 900 piazze, i volontari Airc distribuiranno I Cioccolatini della Ricerca.
Ci sono “Zelig”, “Le Invasioni Barbariche” e “Le Iene” nel curriculum di Geppi, protagonista di diversi film tra cui “Un fidanzato per mia moglie”. Attualmente, conduce “Un giorno da pecora” su Radio Uno.
geppi cucciari dalla parte della ricerca La conduttrice testimonial dell’Airc: «Non bisogna arrendersi al cancro come “malattia incurabile”» Per raccontare i progressi della ricerca scientifica serve il sostegno di chi ha sposato la battaglia contro i tumori. Geppi Cucciari è da diversi anni al fianco dell’Associazione italiana per la ricerca sul cancro ed è uno dei testimonial dei Giorni della ricerca (31 ottobre – 6 novembre), un appuntamento per informare il pubblico sui progressi della ricerca oncologica e raccogliere nuove risorse da destinare al lavoro di circa 5.000 ricercatori impegnati in sfide scientifiche fondamentali per rendere il cancro sempre più curabile. Attrice, conduttrice e grande appassionata di ba-
no fare perché rappresentano un grande sostegno: non c’è bisogno che sia io a dire quanta forza ed energia possa arrivare dagli altri». Una volta la parola cancro non si poteva neanche pronunciare. Era considerata un tabù. Perché invece è importante parlarne? «Anche solo usare quella parola fa paura. Ora si utilizzano tanti sinonimi, tra cui il più noto è forse quello di “malattia incurabile”. La battaglia dell’Airc si basa proprio sulla volontà di fare in modo che sia sempre più ampio il numero di tumori curabili, che, se individuati in tempo, possono essere sconfitti».
«è una realtà che conosco bene ma non serve che sia io a dire come va affrontata» sket, Geppi Cucciari ha giocato fino alla Serie A2 con la maglia della Virtus Cagliari. Sport e ricerca, in pratica, fanno parte della sua vita. Geppi Cucciari è da anni al fianco delle campagne per la ricerca sul cancro Geppi, come nasce il tuo impegno per la ricerca scientifica e che cosa ti ha avvicinato all’AIRC? «Quando mia madre si è ammalata mi sono avvicinato al loro mondo, soste-
Per segnalazioni, commenti, informazioni, domande alla redazione dei contenuti del settimanale Unicusano Focus – Sport & Ricerca, potete scrivere all’indirizzo: gianluca.fabi@ unicusano.it
Geppi Cucciari, testimonial dei Giorni della ricerca dell’Airc foto simone comi
nendoli come loro hanno sostenuto me quando ne ho avuto bisogno. Ho partecipato con piacere alle loro iniziative di sensibilizzazione, mirate ad avviare percorsi di prevenzione, e alle loro
campagne istituzionali. Personalmente, condivido gli obiettivi delle loro iniziative e ogni volta che posso farlo credo che sia importante ricordare a tutti il valore delle prevenzione».
C’è qualcosa che ti sentiresti di dire alle persone malate o ai loro familiari? «Quando una persona sta male si rischia sempre di dire banalità. E i familiari sanno già quello che devo-
Ci sono situazioni in cui anche l’ironia può dare una mano? È possibile in certi contesti sdrammatizzare? «Mi sono trovata a partecipare a qualche serata di sensibilizzazione e a fare un pezzo vagamente leggero sulla prevenzione in un mondo popolato da ginecologi, senologi, proctologi… Insomma, se il ginecologo non ti richia-
«Ho assistito a scene di grande bellezza e ironia: nulla spegne le speranze di guarigione» ma bisogna avere il coraggio di richiamarlo… A parte gli scherzi, la capacità degli es-
seri umani di reagire a ogni tipo di situazione, anche la più drammatica, non finisce
Che stile di vita hai e che valore dai all’attività fisica e allo sport? «Faccio parte di quella generazione che non ha mai iniziato a fare sport per tenersi in forma. Ho sempre amaSempre più perso- to l’agonismo, il senso di apne condividono le partenenza alla squadra. E loro esperienze sui social network. Pensi che sia un modo «Appartengo “sano” per raccon- a una generazione tare la malattia? «La famiglia, gli ami- che ha sempre ci, gli affetti sono fon- praticato sport damentali. La condi- per pura passione» visione è importante ma molto spesso bisogna fare atten- ho sempre fatto sport senza zione a quello che si guardare l’orologio e senza legge su Internet. Non pensare a quadricipiti e glupuò essere trasfora- tei. Solo per passione. Il bamato in uno stru- sket è stato la mia vita. Oggi, mento per rendere per via degli impegni lavorale cose più semplici: tivi, non ho più la stessa coni dati scientifici devo- tinuità di un tempo. Vado in no essere diffusi sem- palestra ma mi annoio, lo pre in modo rigoroso faccio solo per mantenermi e da questo punto di vista te- in forma. La mia vera passiolevisione e giornali hanno an- ne resta il basket». cora un ruolo importante». © Copyright Università Niccolò Cusano mai di stupire. Ho assistito a scene di una bellezza e di un’ironia senza confini, perché niente può spegnere le speranze di un malato».
all’Università niccolò cusano
Il congresso sulla Global Care nella cura del tumore polmonare Si terrà il 4 e il 5 novembre presso l’Università Niccolò Cusano, in via Don Carlo Gnocchi 3, il congresso dedicato al tumore polmonare dal titolo “La Global Care del paziente con Tu-
L’evento si terrà il 4 e 5 novembre a Roma, al Campus di Via Don Carlo Gnocchi 3 more Polmonare”. Il responsabile scientifico dell’evento, il dottor Andrea Mancuso, Oncologo Dirigente Medico presso l’Ospedale San Camillo di Roma, ne ha parlato ai microfoni di Radio Cusano Campus nel cor-
so del programma “Genetica Oggi”. Dottor Mancuso, una due giorni di confronto sul tumore al polmone presso l’Università Niccolò Cusano. «Sì, per guardare a una patologia che sta avendo dei risultati eclatanti a livello internazionale in termini terapeutici tanto che pensiamo che nel giro di due anni crediamo sarà possibile trattarla solo con terapie di tipo biologico senza utilizzare chemioterapici, e con pochissimi effetti tossici. Questo avrà un vantaggio per i pazienti sia in termini di sopravvivenza che ovviamente di tossicità. Sarà dunque fondamentale parlarne durante il congresso».
I docenti che parteciperanno all’incontro si confronteranno sul tema delle neoplasie polmonari. Diversi esperti per diversi approcci? «La logica è proprio questa, cioè invitare vari esperti in varie branche. La multidisciplinarietà è l’arma vincente che abbiamo nei confronti del tumore al polmone, non c’è solo l’oncologo infatti ma anche il radioterapista, il biologo molecolare, l’anatomo-patologo, proprio perché il tumore al polmone è una malattia singola per il singolo paziente, non c’è un’unica malattia da trattare con i medesimi farmaci. È molto importante oggi eseguire un profilo genomico, valutare dove ci sono mutazioni o riarrangiamenti genetici. La popolazione è ete-
rogenea così come lo sono i trattamenti». Quanto sono migliorate le terapie negli ultimi anni? «Sono migliorate moltissimo, in primis la sopravvivenza. Adesso abbiamo la possibilità in un gruppo selezionato di pazienti, sempre a livello biomolecolare, di eseguire addirittura in prima linea una immunoterapia, con un farmaco che va direttamente al tumore e che risulta migliore della chemioterapia. Abbiamo un impatto sulla sopravvivenza: un paziente con tumore metastatico può migliorare la sua sopravvivenza, senza uso della chemioterapia, con l’impiego di questi farmaci. Dove non fosse possibile utilizzare questo farmaco, abbiamo altre certezze terapeutiche che
nel 2017 saranno sempre più presenti anche con vari altri farmaci e sempre nell’ottica di dare meno effetti tossici e più sopravvivenza». Quanto la ricerca genetica e le moderne tecnologie stanno trasformando l’oncologia? «Tantissimo. Ai miei pazienti che mi portano referti di tumore polmonare o di altri tumori, se io non faccio un profilo genomico non riesco a capire qual è la terapia. Noi dobbiamo lavorare a stretto contatto con il laboratorio, con il biologo molecolare, con l’anatomo-patologo per capire la complessità di questi tumori e disegnare le terapie personalizzate sul paziente». © Copyright Università Niccolò Cusano
genetica oggi, in onda su radio cusano campus La trasmissione “Genetica Oggi”, condotta da Andrea Lupoli, va in onda dal lunedì al venerdì su Radio Cusano Campus (89.1 in Fm a Roma e nel Lazio, in streaming su www.radiocusanocampus.it) dalle ore 12 alle 13.
mercoledì 26 ottobre 2016
Unicusano FOCUS III CORRIERE DELLO SPORT / STADIO
Cultura
la fenomenologia del mostro di rostov
Il dottor Andrea Feltri, professore della Cusano, traccia un profilo di Andrei Chikatilo, uno dei più sanguinosi serial killer della storia Il “Mostro di Rostov ”, “l’Hannibal Lecter russo”, lo “Squartatore di Rostov”, “Evilenko” al cinema. Tanti nomi per un solo individuo: all’anagrafe, Andrei Romanovich Chikatilo, nato il 16 ottobre 1936 in un villaggio dell’Ucraina. Tra il 1978 e il 1990 insanguinò la Russia uccidendo e torturando oltre 50 persone, tra bambine, bambini, ragazze, ragazzi e donne. Maniaco, serial killer, pedofilo e cannibale. Della spaventosa figura di Andrei Chikatilo, catturato nel 1990 e giustiziato nel 1994, si è parlato a “La Storia Oscura” (trasmissione curata e condotta da Fabio Camillacci) su Radio Cusano Campus. È intervenuto il dottor Andrea Feltri, uno dei massimi esperti internazionali in scienze criminologiche e criminalistiche, grande esperto di intelligence e docente del nuovo Master dell’Università Niccolò Cu-
L’esperto è tra i docenti del nuovo Master dal titolo “Analisi del crimine security e safety”
bale e sadico di 55 vittime. Forse anche di più». Quale era il suo modus operandi? «Il modus operandi di Chikatilo era più o meno costante nel tempo, aumentava solo la sua crudeltà, adescava verbalmente ragazzi e ragazze presso stazioni ferroviarie o tram, offrendosi spesso di accompagnarli o di dar loro dei soldi: ma non appena si isolavano li assaliva con violenza e li denudava».
Andrei Romanovich Chikatilo, il terribile “Mostro di Rostov”
sano in “Analisi del Crimine, security e safety”. Chi è stato Andrei Chikatilo, meglio conosciuto come il “Mostro di Rostov”? «È stato il più seriale mostro per il suo complesso modus operandi, cioè, attraverso strangolamenti, sevizie, mutilazioni sessuali ed episodi di cannibalismo. Un serial
Raccontare la storia per capire l’attualità La “Storia Oscura” in onda dal lunedi al venerdi dalle 13.00 alle 15.00. Un programma nato per raccontare, analizzare e approfondire i fatti del passato: dalle origini ai giorni nostri. Obiettivo: far luce su fatti ed eventi storici avvolti nel mistero. D’altronde, la ricerca della verità è sempre stato il desiderio principale di Niccolò Cusano.
killer che raggruppa dunque più parafilie, una combinazione variabile di perversioni. Le esperienze sessuali precoci e traumatiche lasciano senza dubbio un segno indelebile nella psiche dei serial killer. E infatti, nello specifico, Chikatilo è stato un serial killer parafiliaco, ovvero pedofilo, canni-
La vita di Chikatilo fu caratterizzata da una serie di episodi traumatici fin dall’infanzia: preso in giro fin da bambino per la sua miopia ed enuresi, e soprattutto impotente a soli 19 anni. Quanto incise nella sua identità sessuale il cannibalismo? «Moltissimo, in quanto molti assassini seriali cannibali sperimentano la sensazione di unità totale con un altro essere umano. Per loro è una forma relazionale e non solo sessuale. Infatti, Chikatilo, non riuscendo ad affrontare gli approcci e l’intesa sessuale, otteneva tutto ciò attraverso le perversioni e in particolar modo il cannibalismo».
ni con gli altri, soprattutto con le donne? «Sì, è la chiave principale per entrare nella mente di questo serial killer. Chikatilo fondeva nelle sue vittime vicinanza e nutrimento nell’omicidio e nel cannibalismo, l’equivalente di intimità e vicinanza che nella persona normale si crea a livello simbolico attraverso il rapporto sessuale». Chikatilo, umilia, uccide e mutila soprattutto donne, bambini e bambine. Uccideva senza distinzione? «In Chikatilo all’inizio c’era solo un desiderio di soddisfare le sue fantasie sessuali e dar sfogo alle sue perversioni. Uccideva senza distinzione e man mano che uccideva aumenta-
va la ferocia e nel suo modus operandi si riscontrano tutte le caratteristiche comuni delle perversioni parafiliache». Quali erano le sue principali caratteristiche da serial killer? «Il soddisfacimento non si ha durante l’atto stesso, il più delle volte si raggiunge tramite un successivo atto masturbatorio. La libido finale è assente o scarsa. Non c’è nessun attaccamento o coinvolgimento con il soggetto, in quanto la vittima rappresenta solo un mezzo che consente al serial killer di raggiungere gratificazione attraverso pratiche prettamente perverse. Di conseguenza, anche quando viene raggiunto il coito, viene vissuto a livello parziale senza un completo appagamento emotivo che coinvolga tutta la personalità. Secondo il DSM-IV TR (il manuale diagnostico e statistico delle malattie mentali,
La locandina del film di David Grieco
Nel caso del “Mostro di Rostov”, si può considerare questa forma di cannibalismo la motivazione principale per un’incapacità sessuali e nelle relazio-
ndr), le parafilie in genere riguardano oggetti inanimati, la sofferenza o l’umiliazione di se stessi o del partner, bambini o altre persone non consenzienti. In sintesi, per i serial killer i meccanismi di perversione permettono di dominare le loro castrazioni, ed è la presenza dell’ostilità o della negazione del desiderio e soddisfacimento sessuale a dar sfogo a vendetta, perversione adulta e crimine, dove la perversione sostituisce la parte mancante dell’io e genera onnipotenza». Il processo ad Andrei Romanovich Chikatilo, istituito nel 1992, lo vide preda della follia più completa: arrivò a negare di essere l’autore di quegli orrendi crimini da lui stesso confessati, le registrazioni però lo inchiodarono e, giudicato capace di intendere e di volere e responsabile degli omicidi a lui ascritti, fu condannato a morte con un colpo di pistola alla testa ricevuto in ginocchio davanti al boia il 14 febbraio 1994 nel penitenziario di Mosca, dopo aver trascorso gli ultimi sei mesi in isolamento in una vera e propria gabbia. Sembra addirittura che alcuni istituti mentali abbiano reclamato a titolo di studio, e dietro la promessa di grosse somme di denaro, il suo cadavere, che secondo leggende metropolitane, ora riposa per essere analizzato dalla scienza. per informazioni: master@ unicusano.it o numero verde 800 987373 © Copyright Università Niccolò Cusano
libri
università
Sette lauree, un 83enne da record La II guerra mondiale Ha la voce squillante e soddisfatta di chi ha raggiunto l’ennesimo grande traguardo. E in effetti Luigi Milana ha tutte le ragioni del mondo per essere felice. Il 17 ottobre, alla tenera età di 83 anni, ha preso la sua laurea numero sette. E ai ragazzi dice: «Studiate con impegno. La cultura è tutto». Sette volte dottore, con tutte le
le in filologia moderna. Ho promesso a mia moglie che da ora in avanti, però, smetto. Per arrivare a questi risultati la voglia non basta, serve volontà e abnegazione. Allo studio bisogna dedicare tanto tempo, senza però trascurare l’attività sportiva, altrimenti ci si blocca, non soltanto fisicamente ma anche mentalmente».
«Ai ragazzi dico sempre di studiare con impegno: la cultura è tutto ciò che abbiamo»
LE LAUREE. Luigi Milana può
lauree prese in età avanzata. Luigi Milana ha raccontato la sua storia a Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università Niccolò Cusano, nel corso del programma “ECG”. Racconta con orgoglio la sua storia: «L’ultima laurea è stata una magistra-
essere un vero e proprio modello per tanti ragazzi: «Non è mai troppo tardi per la cultura. La mia prima laurea è arrivata quando avevo già compiuto 53 anni. Avevo da poco cambiato lavoro e avendo più tempo a disposizione, insieme a mia moglie, mi sono iscritto a Lettere, laureandomi in quattro anni». Poi, dopo essere andato in pensione, il dottor Milana ha sentito forte il richiamo della conoscenza: «Ero andato in pensio-
ne, avevo cessato la mia attività di consulente tecnico e ho deciso di dedicarmi allo studio. Ho fatto Filosofia, Filosofia specialistica, Storia moderna e Contemporanea. Poi ho preso una laurea specialistica in Scienze storiche e una magistrale in Scienza delle religioni». MOTIVAZIONI. Anche
il 17 ottobre, al conseguimento della settima laurea, Luigi era emozionato: «Mai smettere di emozionarsi. Non esiste età per essere emozionati, è una cosa
bellissima e ti dà una carica pazzesca. Bisogna emozionarsi, non importa se a 20 o a 80 anni». Studiare, ammette Luigi, è importantissimo: «L’essere umano è proteso verso l’apprendimento. Lo studio può essere fatto in tante materie. Bisogna avere interesse per ciò che ci circonda, se manca l’interesse manca la motivazione. E la cosa più importante è l’impegno. È molto più importante dell’intelligenza. Una persona molto grintosa riuscirà meglio di una persona super intelligente
dalle 8 alle 11 appuntamento con ecg regione lazio Ecg Regione Lazio è l’appuntamento radiofonico con la cronaca, l’attualità e la politica al cardiopalma: dalle 8 alle 11, tutti i giorni, dal lunedì al venerdì, su Radio Cusano Campus, Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio presentano inchieste esclusive e interviste pungenti con irriverenza e ironia.
ma con poca grinta. Quello che conta è la volontà. L’intelligenza è una condizione necessaria ma non sufficiente». GLI ALTRI STUDENTI. Nel cor-
so della sua carriera universitaria, Luigi ha incontrato tanti giovani: «Ci sono tantissimi ragazzi in gamba. All’inizio, magari, mi guardano con un pizzico di diffidenza, ma poi si crea sempre un bel rapporto. Quando sei in aula e magari non ti conoscono, ti guardano strano. Io mi siedo sempre ai primi banchi di solito, poi capiscono che non sono un insegnante e in qualche modo si avvicinano. I ragazzi dell’ultimo corso che ho frequentato avevano 21, massimo 22 anni. Sessant’anni di differenza sono tanti, ma dopo qualche settimana siamo diventati colleghi, come se fossimo stati coetanei». © Copyright Università Niccolò Cusano
vista da Fontana Liri Il più grande conflitto che ha sconvolto l’umanità, la seconda guerra mondiale, visto da un piccolo centro urbano di qualche migliaio di abitanti, Fontana Liri, 20 chilometri a nord di Cassino e 120 a sud di Roma. Così si potrebbe definire l’interessante studio di Carlo Venditti, tenente colonnello dell’esercito non nuovo a ricerche storiche, che ha per titolo “Fontana Liri, 1940-1945. Appunti per una storia”. Il lavoro verrà presentato sabato 29 ottobre, nella cittadina ciociara, alle ore 18 , in Via Fiume 22, dall’avvocato Roberto Molle, Presidente dell’Associazione Battaglia di Cassino e dal professor Enrico Ferri, docente di Filosofia del Diritto all’Unicusano. LA PRESENTAZIONE.
L’ANALISI. «L’accurato studio di Carlo Ven-
ditti - ha spiegato il professor Ferri - ha il pregio di mostrare attraverso le vicende di decine di Fontanesi, che si intrecciano con quelle dei paracadutisti tedeschi che combatterono a Montecassino, dell’esercito alleato che avanzava dal sud dell’Italia, dei primi nuclei di partigiani locali e di inglesi e americani fuggiti dalla prigionia, una serie di vicende umane e militari assai interessanti, alle quali si aggiungono decine di percorsi militari e personali, spesso con esiti tragici, di Fontanesi che combatterono con onore e con importanti riconoscimenti in Europa ed in Nord Africa». Un interessante incontro a cui tutti sono invitati. © Copyright Università Niccolò Cusano
VI UNICUSANO FOCUS CORRIERE DELLO SPORT / STADIO
mercoledì 26 ottobre 2016
speciale università
meroledì 26 ottobre 2016
Unicusano FOCUS V CORRIERE DELLO SPORT / STADIO
speciale università
unicusano la rivoluzione didattica comincia ora
Al via un nuovo programma: ogni docente dell’Ateneo sarà impegnato per 700 ore l’anno tra lezioni, ricerca e ricevimenti. Intanto prosegue l’ampliamento del Campus Un’università all’avanguardia in tutti i campi, anche dal punto di vista strutturale. Soluzioni ecosostenibili ed ecocompatibili, nessuna barriera architettonica e attenzione alla comunità accademica per il progetto di ampliamento dell’Università Niccolò Cusano. Studenti, professori e dipendenti dai primi mesi del 2018 avranno a disposizione un nuovo modernissimo edificio pensato e realizzato con importanti accortezze bioclimatiche, a basso impatto ambientale, dal fabbisogno energetico ridotto e certificato dai più autorevoli organismi internazionali di settore. Ci racconta di più l’ingegnere Giuseppe Zaccariello, responsabile del progetto.
il rettore
«Lo studente protagonista» Fortuna: «Il nostro obiettivo è la sua crescita culturale»
Il progetto di ampliamento prevede la realizzazione di un polo universitario su un’area di oltre 1,5 ettari. La nuova struttura (sulla destra) avrà anche un auditorium, 24 aule e 88 camere per gli studenti
Il Rettore dell’Università Niccolò Cusano Fabio Fortuna
«Il rapporto con i docenti è fondamentale per attenuare ogni difficoltà» Continua il nostro sforzo teso a migliorare la qualità dell’attività didattica ponendo, come abbiamo sempre fatto, lo studente al centro dell’attenzione e dell’impegno dell’Ateneo. In particolar modo, si vuole intensificare il contatto tra docente e studente. Questo risulterà fondamentale per attenuare le difficoltà di apprendimento che si possono manifestare durante il percorso formativo. Il professore universitario, infatti, deve svolgere la propria attività avendo come obiettivo primario la crescita culturale dello studente che si può realizzare pienamente solo attraverso un proficuo e co-
stante rapporto didattico e motivazionale. Nella nostra università l’obiettivo primario è sempre stato il conseguimento di questo risultato. La costante crescita degli iscritti nel nostro Ateneo testimonia che questa è la strada da perseguire. Le famiglie italiane affidando i propri ragazzi alle università non solo per il conseguimento della laurea ma anche per avere garantita una formazione completa in un passaggio fondamentale della vita dello studente. Quella universitaria è un’ulteriore prova di maturità che necessita di tutto l’apporto didattico e psicologico che può dare il corpo docente. Per questo più tempo sarà messo a disposizione degli studenti dell’Università Niccolò Cusano. Fabio Fortuna Magnifico Rettore Università degli Studi Niccolò Cusano
Una delle problematiche più forti, ma allo stesso tempo meno raccontate, che riguradano gli studenti universitari, è quel senso di abbandono che si prova durante il percorso accademico. Soli di fronte alla materia da studiare, soli a fronteggiare le normali difficoltà di apprendimento, soli di fronte all’esame. Tutto questo sviluppa un senso di impotenza in chi studia, che può portare anche all’abbandono del corso di laurea. L’Università Niccolò Cusano crea un ponte didattico per colmare la distanza che spesso si crea tra corpo docente e studenti. Tutto nasce dallo spirito che ha portato alla fondazione della Cusano e sviluppato nei suoi dieci anni di esperienza: un’attività tutta incentrata sulla costruzione di una realtà accademica che sapesse accogliere le esigenze dello studente e non solo gestirle. A questo poi si è aggiunto il confronto con contesti universitari diversi, che ha portato inevitabilmente a una riflessione e a una crescita. Lo sanno bene, ad esempio, gli studenti universitari che hanno trascorso un periodo della loro vita in Erasmus. Lo sanno bene i ricercatori e i professori che
durante il loro percorso professionale vengono a contatto con le migliori istituzioni straniere. Lo sa bene l’Università Niccolò Cusano che, unico ateneo italiano ad avere proprie sedi in Gran Bretagna, Francia e Spagna (Londra, Parigi e Barcellona), proprio grazie al rapporto con le accademie di questi Paesi ha scelto di dar vita ad un nuovo e rivoluzionario modello didattico. L’asticella dunque viene alzata dalla CuNUMERI.
sano e parte da un numero: 700. 700 sono le ore di didattica annuale garantite da ogni docente dell’Università Niccolò Cusano ai propri studenti; si tratta di una vera e propria rivoluzione in un paese come l’Italia dove la media del monte ore dei docenti universitari va dalle 70 alle 120 nei casi migliori, come ben sanno tanti studenti universitari italiani. 700 contro 70 dunque, ed è così che la Cusano dà vita al miglior sistema standardizzato che si sia mai
visto in Italia con le ore di didattica per ogni professore universitario divise tra corsi in aula, ricerca, esami e ricevimento studenti in presenza e in piattaforma. PIATTAFORMA. Orari presta-
biliti e una programmazione settimanale per consentire allo studente, in Italia e all’estero, di poter organizzare la propria giornata in funzione dell’appuntamento con il proprio docente. L’Ateneo romano cresce sempre più come una grande commu-
nity, sfruttando al meglio le occasioni offerte dalla tecnologia e dall’organizzazione del campus di Roma. Gli studenti, tanto dall’Italia quanto collegandosi dal resto del mondo, possono contattare docenti e tutor didattici attraverso la piattaforma e-learning o incontrarli in presenza presso la sede centrale della Cusano (16.000 mq e altri 25.000 in costruzione) per un’ora al giorno in orari prestabiliti e organizzati. La piattaforma Unicusano, finalista a Smau2015, è stata
elaborata e realizzata dall’Ateneo stesso e sarà presto a disposizione open source. Una piattaforma viva, dinamica, sempre in grado di fornire contenuti e risposte agli studenti che decidono di entrare in contatto telematico con la propria università. La rivoluzione della didattica universitaria è iniziata. L’Università Niccolò Cusano al servizio dei propri studenti, con i docenti sempre vicini nel loro percorso accademico. © Copyright Università Niccolò Cusano
Quali sono i tempi di realizzazione? «Da programma è prevista la conclusione dei lavori per i primi mesi del 2018». Quali sono gli elementi innovativi in questo nuovo edificio in cui vivranno la propria quotidianità gli studenti della Cusano? «L’obiettivo è la realizzazione di un edificio moderno con importanti accortezze bioclimatiche, a basso impatto ambientale, dal fabbisogno energetico ridotto e sarà certifica-
Che ambiente troveranno gli studenti dell’Università Niccolò Cusano? «Gli ambienti sono stati pensati per ottimizzare la fruibilità dei servizi anche in funzione della futura crescita del numero di iscrizioni. Si è progettato un polo universitario moderno che, lasciando invariati i punti di forza dell’attuale struttura, punta a fornire la massima disponibilità delle dotazioni a supporto della didattica. Il Campus sarà do-
L’ingegner Zaccariello spiega: «Rispetteremo i più alti standard energetici»
Nella nuova struttura sono previste aule, sale multimediali e un auditorium
to dai più autorevoli organismi internazionali di settore. Sebbene l’architettura dell’edificio si presenta molto articolata nelle piante e nei prospetti, viene mantenuta una certa compattezza nel volume, interrotta solo parzialmente al piano terra. Questa compattezza è una caratteristica che si rivela molto efficiente sotto il profilo energetico, poiché comporta minori dispersioni termiche. Sarà caratterizzato da soluzioni tecniche tese al risparmio dei consumi di energia elettrica e gas tramite l’impiego di impianti fotovoltaici e di soluzioni per la captazione della luce naturale. Il verde
Il progetto di ampliamento del Campus prevede la realizzazione di un polo universitario su un’area di oltre 1,5 ettari
pensile proteggerà la copertura dell’edificio prevenendo l’eccessivo innalzamento delle temperature d’estate e l’eccessiva dispersione termica d’inverno che interessano il solaio di copertura e i locali a esso sottostanti. Ciò si traduce in un risparmio dei costi di gestione energetica. Anche all’involucro verranno prestate particolari efficienze di isolamento termico, sia delle pareti cieche che dei serramenti e accorgimenti per l’efficienza energetica indiretta. Inoltre sarà posta particolare attenzione alla scelta dei materiali sia per le finiture interne sia per il rivestimento ester-
no. Saranno utilizzati materiali biocompatibili con il massimo contenuto di solventi naturali e a ridotto costo energetico, preferendo prodotti locali e possibilmente con alto contenuto di riciclato». Quali sono i vantaggi derivanti da questo tipo di accortezze nella costruzione? «Direi che questo è un tasto importante e mi fa piacere ricordare i numerosi vantaggi indotti dalla realizzazione del nuovo polo scolastico quali la disponibilità di un edificio costruito secondo i canoni della nuova direttiva scolastica, antincendio e di eliminazione
A Radio Cusano Campus inchiesta su cibo e cultura GIURISPRUDENZA
«Opportunità anche per i prof» «Il confronto sarà costante» sore, che può capire qual è il riscontro dei suoi studenti. Se, per esempio, durante il video-ricevimento un professore individua delle parti dell’esame su cui ci sono più dubbi potrà decidere di fare una lezione dedicata a quell’argomento. Il nostro obiettivo è dare una formazione di eccellenza e per farlo bisogna essere disponibili: lo studente ha bisogno di imparare dal professore. Pensiamo anche a chi sta preparando la tesi di laurea: è quello il momento in cui si ha maggiore bisogne del professore. La possibilità di poter mettersi in contatto con il professore in qualsiasi momento e da qualsiasi posto è per noi un punto di forza. E, provandolo direttamente, ho già visto grande entusiasmo nei miei studenti.
Anna Pirozzoli, preside della Facoltà di Scienze Politiche
di 402 mq e aree verdi, oltre a quelle già presenti, per circa 3.600 mq. Come già detto, ci sarà anche un parcheggio di oltre 8.000 mq».
alternanza scuola-lavoro
SCIENZE POLITICHE
Cambia l’impostazione con cui ogni studente può relazionarsi con il proprio professore. Ogni docente, secondo il nostro nuovo modello, sarà disponibile ogni giorno della settimana per due ore al giorno. Lo studente troverà a disposizione un professore per avere chiarimenti sugli esami e sulle tematiche che verranno affrontate. L’elemento di svolta, oltre a essere la possibilità di trovare sempre un professore e avere da lui un riscontro su questioni che riguardano la preparazione, è rappresentato anche dalla possibilità di incontrare gli altri studenti perché questo nuovo servizio è come un video-ricevimento: lo studente può incontrare non solo il professore ma anche gli altri studenti che in quel momento sono in contatto con il professore stesso. Questo si aggiunge ai tanti servizi che l’Ateneo ha offerto già in passato dando però un’opportunità in più sia per lo studente sia per il profes-
Ingegnere Zaccariello, siete al lavoro da tempo per l’ampliamento del campus della Cusano. Ci può dare qualche informazione sul progetto? «Effettivamente il percorso per ottenere i vari permessi non è stato né semplice né veloce. Per il rilascio del permesso di costruire relativo all’intero Campus (Permesso n. 352 prot. N. 213423 del 30/12/15) è stato necessario acquisire una serie di pareri propedeutici e vincolanti, come il parere positivo espresso dalla Asl relativamente all’idoneità degli ambienti in funzione delle destinazioni d’uso, il parere positivo al progetto da parte dei VVF per la prevenzioni incendi, il parere positivo espresso dal Dipartimento mobilità relativamente alla viabilità e percorsi pedonali, parere positivo espresso dalla polizia locale relativamente ai nuovi accessi
e l’autorizzazione del progetto delle strutture portanti da parte del Genio civile».
Anna Pirozzoli Preside Facoltà Scienze politiche Università Niccolò Cusano
Molte persone pensano che “università telematica” significhi solo che lo studente può fruire di lezioni online sul suo computer prima di andare a fare l’esame. Non c’è niente di più sbagliato. Noi non trasformiamo l’università tradizionale in università online in senso asettico. Noi vogliamo invece fare un’opera di raggiungimento dello studente in diversi modi. La lezione online è solo il percorso ufficiale e istituzionale di ogni materia nel senso che lo studente trova le lezioni registrate. È la base del nostro metodo didattico, ma non è tutto. I nostri interventi mirano a due obiettivi. Il primo è fornire allo studente gli strumenti per “capire se sta capendo”, se può andare avanti o meno nel suo percorso nella singola materia. Uno stru-
Il preside della Facoltà di Giurisprudenza Giovanni Puoti
mento che va in questa direzione riguarda i test di autovalutazione. Il secondo obiettivo importante è quello che consente di superare tutte le critiche che ci sono state all’i-
nizio sulle università telematiche e che riguardano il rapporto tra docenti e studenti. Lo sforzo dell’Università Niccolò Cusano è quello di moltiplicare le occasioni di con-
fronto tra docenti e studenti. Questo si attua con la disponibilità del docente non solo nello rispondere alle mail ma anche attraverso una serie di incontri che possono essere in presenza fisica o in presenza virtuale. In questo secondo caso abbiamo aggiunto l’elemento della visibilità per cui il dialogo con il docente viene fatto in videoconferenza. Questo è importante per abbattere le distanze fisiche. L’Università cerca di prendere per mano ogni studente e di portarlo al completamento degli studi. La nostra presenza nella vita dello studente è costante. Giovanni Puoti Preside Facoltà Giurisprudenza e Presidente del Cda Università Niccolò Cusano
Chi dice che i giovani mangiano male? Certo, è innegabile che i fast food abbiano un gran successo tra i ragazzi, anche per l’economicità dei pasti, tuttavia, da questa piccola inchiesta realizzata per Radio Cusano Campus da due studentesse del Liceo Scientifico Linguistico Federigo Enriques di Roma, emerge un quadro di abitudini tipicamente italiane. Quando ci è stato proposto di fare un’inchiesta per Radio Cusano Campus, nel progetto alternanza scuola-lavoro, la prima domanda che ci siamo poste è: come si alimentaLE DOMANDE.
Due studentesse di un liceo romano hanno esaminato le abitudini dei loro coetanei no i nostri coetanei? Per avere delle risposte dovevamo fare una piccola indagine, così abbiamo trovato delle “vittime” e le abbiamo interrogate: i giovani, la parte della società considerata più capricciosa e problematica se si tratta di alimentazione, vanno spesso a mangiare fuori? Quali sono le loro abitudini alimentari? Mangiano fuori pasto? Superato un primo imbarazzo nel porre le domande, anche con i nostri amici, abbiamo raccolto 10 risposte, in alcuni casi sorprendenti. DIETE. Tra le più interessanti
le dichiarazioni di Cristian, giovane chef, esperto di ali-
Martyna e Sabina negli studi di Radio Cusano Campus
mentazione che ci ha spiegato come mangiare in modo sano e adeguato per la nostra età, consigliandoci di assumere le giuste quantità di carboidrati, proteine, vitamine e sali minerali, evitando il junk food, che ha definito senza mezzi termini “zozzerie”. Abbiamo rilevato che alcuni di noi seguono diete per tenersi in forma o hanno tendenze vegetariane, tra cui Andrea che ci ha rivelato di aver fatto questa scelta perché odia la carne. Come previsto però, molti adolescenti scelgono le grandi catene dei nostri cari fast-food. In effetti, chi può rifiutare un bel hamburger? Abitudine confermata anche da Clau-
dio, lavoratore del Burger King che ha spiegato come questi “ristoranti” siano frequentati prevalentemente dai ragazzi nell’ora di pranzo o dopo scuola. Dal nostro piccolo osservatorio risulta infatti che i principali consumatori di queste “schifezze” siano proprio i giovani. LE SCELTE. La rivelazione che
ci ha colpite di più è che la maggior parte di noi al panino del McDonald’s preferiscono una bella carbonara! I giovani italiani vanno ghiotti di pasta, in particolare lasagne, e carne (come nel caso di Flavia, Simone e Chiara) e adorano i cibi preparati dai loro familiari,
in casa, soprattutto durante il pranzo domenicale. Anche se per andare a mangiare fuori con gli amici senza spendere troppo, i fast food diventano comunque una succosa opportunità. C’è chi poi, come Ruggero, è costretto a causa del lavoro, a mangiare spesso fuori scegliendo perlopiù la cucina orientale: kebab, sushi e simili. È così che i nostri coetanei rispettano un’alimentazione salutare non togliendosi però lo sfizio di un piatto da “catena di montaggio”. Martyna Cichomska, Sabina Kobron - classe IV del Liceo Scientifico Linguistico Federigo Enriques di Roma
barriere architettoniche con conseguente efficienza della didattica e della fruibilità e sicurezza degli spazi. Un edificio a basso consumo, ovvero abbattimento delle emissioni di CO2 a tutela dell’ambiente e infine l’impatto nullo su viabilità e parcheggi poiché come saranno realizzati accessi e parcheggi adeguati alla struttura e approvati dagli organi competenti». Può dirci qualcosa sulla divisione degli spazi? «Come detto il progetto prevede di realizzare sull’area di oltre 1,5 ettari un immobile destinato a nuovo polo uni-
versitario. La struttura contiene una sala accoglienza, una segreteria, quattro uffici e una sala professori, un auditorium, un’aula magna e due aule modulabili per 96 persone, una sala multimediale collegata alle aule, una sala lettura con accanto una mediateca, 24 aule, 10 blocchi di servizi igienici, una mensa e bar per un totale di 685 mq, due aree ristoro con bar automatico ed alcuni tavolini, 88 camere doppie con bagno privato, 4 singole con bagno privato, locali tecnici e depositi per circa 203 mq. Inoltre, ci sarà un’area sport di circa 950 mq con una zona fitness
tato di strumentazioni all’avanguardia che catalizzeranno inevitabilmente l’attenzione dei fruitori. Gli spazi sono stati accuratamente dimensionati secondo le linee guida dei regolamenti nazionali e comunali, dell’Asl, del Miur e del Coni». Quale idea si è seguita per la progettazione dei nuovi spazi? «Il progetto affronta il tema della razionalizzazione del modello insediativo scolastico senza barriere architettoniche e a basso impatto. L’edificio principale, con forma quadrata e corte centrale, si
articola su cinque livelli fuori terra e su due livelli interrati. Il prospetto principale è caratterizzato dalla presenza di una grande scala monumentale che collega il piano stradale con il piano terra dell’edificio. La scala si sviluppa attraverso un andamento planimetrico irregolare, in un ampio terrapieno con terrazzamenti a verde sui due lati. Le aree hanno specifiche caratteristiche e requisiti di progetto che stabiliscono le relazioni tra le varie parti della costruzione e sviluppano spazi totalmente permeabili. In particolare il piano terra viene a configurarsi come una piazza aperta su tutti i fronti e con intersezioni di verde e percorsi con pavimentazione che sarà una prosecuzione dei materiali dell’intero lotto. Al centro è presente un cortile forato con una forma curva che permette il passaggio di un cono di luce per la mensa e la sala professori al piano sottostante. Mentre il piano terra viene illuminato attraverso il cortile interno, a forma rettangolare, che permette inoltre l’affaccio sulla piazza dai piani superiori. Per contrastare le forme squadrate dei prospetti, al piano terra si sono inserite delle forme curve che racchiudono la funzione di segreteria e accoglienza. La copertura a verde non solo è una soluzione gradevole dal punto di vista estetico e della fruibilità degli spazi che possono godere di un ottimo microclima, ma contribuisce alla riduzione dell’effetto isola di calore mediante l’assorbimento della radiazione solare». © Copyright Università Niccolò Cusano
VI UNICUSANO FOCUS CORRIERE DELLO SPORT / STADIO
mercoledì 26 ottobre 2016
cultura, sport e disabilità
la prima di una donna e i muscoli del tycoon
Il professor Silvio Berardi della Cusano analizza gli ultimi momenti della sfida tra Hillary Clinton e Donald Trump per la Casa Bianca Candidati atipici, campagna elettorale inedita e toni accesi, soprattutto se confrontati con gli ultimi pacati anni di amministrazione Obama. America 2016, conto alla rovescia in vista del voto dell’8 novembre che cambierà la faccia degli Stati Uniti. Trump vs Clinton, la sfida è apertissima. «Sì, è davvero una campagna atipica per gli standard americani - spiega Silvio Berardi, docente di Storia e Istituzioni delle Americhe all’Università Niccolò Cusano - E non solo perché per la prima volta una donna corre per la Casa Bianca, e già così la campagna è impossibile da paragonare alle altre. E sicuramente Trump mostra i muscoli più degli altri candidati repubblicani: una prova di forza nello scontro
L’8 novembre gli Stati Uniti andranno al voto per eleggere il nuovo presidente
che specificare l’altissimo carico di aspettative sul presidente di origini afroamericane: toni entusiastici già smorzati nel passaggio dalla prima alla seconda campagna elettorale, una specie di disincanto». Due candidati che, rispetto ai loro partiti politici, rappresentano la continuità: «Sicuramente sia Trump che Clinton si richiamano alla rispettiva tradizione. Dalla parte repubblicana certamente c’è più aggressività nella politica estera, insieme a un minimalismo e a uno scarso intervento nella realtà economica nazionale, una specie di welfare state. Dall’altra parte, la Clinton punta a continuare le battaglie di Obama per l’integrazione o la riforma sanitaria. Battaglie che l’attuale presidente ha lanciato e non è riuscito a portare pienamente a termine».
Donald Trump e Hillary Clinton si sono affrontati in tre faccia a faccia televisivi
«Lei è pragmatica e con i piedi per terra, lui alza i toni per parlare alla pancia del Paese»
ATTACCHI.
HILLARY E LE DONNE. Mol-
ti si chiedono se il mondo femminile si riconosce nella Clinton: «Sì e no. Diciamo che un particolare o, se vole-
Luca Colosio di corsa verso l’autonomia
AGO DELLA BILANCIA. L’atteg-
finalizzata più all’esclusione che all’inclusione, per fare un esempio rispetto alla comunità afroamericana». Un duello più aspro rispetti a quelli cui si è assistito negli ultimi decenni, nonostante le corse per Washington non siano mai state prive di colpi bassi. Ma stavolta è diverso. «In particolare ci sono stati più attacchi personali e alla vita privata dell’avversario che alla sua idea politica - fa notare Berardi - Guardiamo le accuse di Trump alla Clinton in riferimento a suo marito Bill o gli atteggiamenti sessisti e razzisti di Trump. Stiamo parlando di due personaggi molto discussi e al tempo stesso anche molto fragili nella loro vita istituzionale».
special olympics
non si arrivava all’aggressività e alla violenza verbale di questa campagna elettorale, soprattutto da parte di Trump, mentre la Clinton tutto sommato si è limitata a rispondere agli attacchi politici. Lui parla molto alla pancia del Paese e per questo alza i toni». L’eredità di Obama potrà essere uno dei fattori che farà pendere l’ago della bilancia: «La Clinton può avere un beneficio dalla presidenza Obama, considerata alla fine relativamente soddisfacente, alla luce di alcuni obiettivi non centrati. Ma qui - sottolinea Berardi - bisogna anDOPO OBAMA.
te, una provocazione, fa capire la complessità del tema – chiarisce Berardi - lei difende molto il ruolo della donna e incoraggia l’emancipazione, ma si è candidata come presidente degli Stati Uniti usando il cognome del marito. Una scelta importante,
che evoca un passato e una presidenza di luci e ombre ma che nell’elettorato democratico è capace di muovere molti voti». IL CLIMA POLITICO. Difficile pensare che uno scontro così acceso sia la diretta conse-
guenza di ciò che ha rappresentato la presidenza di Barack Obama: «Se andiamo a guardare gli ultimi otto anni di amministrazione, troviamo dei toni completamente soft anche nel rapporto con gli avversari. Certo- spiega il docente della Cusano -
giamento di Trump potrà essere il fattore decisivo: «Oltre al fatto che la campagna della Clinton è molto più pragmatica e con i piedi per terra, a differenza del 2008 non si parla di un cambiamento epocale nonostante si tratti di una donna. Secondo i maggiori analisti - riporta il professore dell’Unicusano - sarà determinante l’atteggiamento irriverente e oltranzista di Trump, che va a sfidare anche alcuni valori del suo elettorato, sì molto deciso ma che non condivide alcuni dei suoi atteggiamenti, ad esempio sulla questione femminile. I repubblicani hanno una visione centrale e conservatrice delle donne come pilastro della casa, ma non condividono assolutamente l’immagine un po’ bambola che traspare da alcune uscite del tycoon. Un atteggiamento boomerang, che in Italia potremmo definire guascone e che forse potrebbe avere una maggiore presa. Ma gli americani - conclude ironicamente Berardi - non sono ancora pronti». © Copyright Università Niccolò Cusano
Luca Colosio, Atleta Special Olympics di Brescia
La corsa come metafora della vita e delle difficoltà che si incontrano lungo il suo percorso. La maratona è una prova affascinante per tanti podisti perché rappresenta, in primo luogo, una sfida con se stessi, contro i propri limiti.
Il 6 novembre il 30enne Atleta parteciperà alla Maratona di New York Una sfida che Luca Colosio, 30 anni compiuti lo scorso 3 gennaio, atleta Special Olympics di Brescia, ha vinto affrontando le proprie paure e quel timore di «non essere all’altezza perché diverso dagli altri». A NEW YORK. In effetti non sia-
mo tutti uguali, non abbiamo le stesse abilità, la stessa determinazione, ma soprattutto non tutti abbiamo una preparazione tale da poterci
svegliare una mattina e pensare di correre più di 42 km semplicemente mettendo un piede davanti all’altro. La partecipazione di Luca Colosio alla TCS New York City Marathon, in programma il prossimo 6 novembre, è il frutto di un percorso, espressione di una volontà, quella di poter un giorno essere presente a New York al nastro di partenza e in modo più profondo crescere e migliorarsi attraverso lo sport, mettendo a dura prova il proprio corpo e la propria mente. OTTIMISMO. «Siamo cresciuti insieme, con la consapevolezza che lo sport è un progetto di vita, un mezzo che apre al mondo – ha raccontato la madre, Martina. - Io, come mamma, ho imparato a vedere il bicchiere sempre pieno, il lato positivo delle cose. C’è sempre una luce ed è quella che porta la serenità che permette ai nostri figli di stare bene e crederci sempre». © Copyright Università Niccolò Cusano
mercoledì 26 OTTOBRE 2016
unicusano focus VII CORRIERE DELLO SPORT / STADIO
la cusano E lo sport
sottil: RISCOPRIAMO I VALORI DEL CALCIO
L’ex difensore di Udinese, Atalanta, Catania e Fiorentina ora allena a Siracusa: «Che passione negli stadi del sud» «Oggi certi valori sono venuti a mancare». Andrea Sottil, granitico difensore classe 1974, è stato intervistato a Radio Cusano Campus con due giornalisti d’eccezione. Flavio e Francesco, studenti della 4° DL del Liceo Linguistico Federigo Enriques, hanno realizzato questa intervista riguardante il passato, il presente e il futuro di Sottil. Roccioso centrale, Sottil ha avuto a che fare con gli attaccanti più forti della storia del calcio: «Ci sono tanti attaccanti che ho marcato – racconta - Ho iniziato presto, quando nel nostro campionato arrivavano i migliori giocatori del mondo. Quando mi chiedono chi fosse il più forte, faccio sempre lo stesso nome: Ronaldo, un giocatore che non esiste neanche adesso. Con tutto il rispetto per grandissimi campioni come Messi o Cristiano Ronaldo, vedere da vicino le movenze del Fenomeno ti faceva capire perché avesse questo soprannome. La tec-
«Il progresso ha fatto dimenticare la natura di questo sport: ritroviamo le sue radici» nica era da fenomeno vero, faceva cose a velocità supersonica. Un giocatore, insomma, quasi immarcabile. Sapeva fare dei colpi che si vedono anche in altri campioni ma lui riusciva a fare tutto a 200 all’ora: questa la differenza rispetto agli altri». NEL PASSATO. Ora, sulla pan-
china del Siracusa, Sottil dovrà vedersela in Lega Pro anche contro dei vecchi amori come Reggina e Catania: «A Catania ho conquistato un campionato, con un grandissimo pubblico siamo arrivati in Serie A dopo 25 anni. A Reggio abbiamo ottenuto una sofferta salvezza. Quando torni in questi stadi, senti sempre il calore della gente, soprattutto a livello umano. Vuol dire che si è fatto qual-
Il vivaio dell’UnicusanoFondi
Quinto successo continua la favola della Berretti Andrea Sottil guida il Siracusa nel Girone C della Lega Pro
cosa di buono. Riaffiorano tanti ricordi, è normale, e la passione della gente fa sempre piacere». IL CALORE DEL SUD. Giocare ne-
gli stadi del Sud, dove sembra che la passione per il calcio non scemi mai, sembra dare una carica unica: «Ho sempre preferito giocare al Sud.
anche se ci sono grandissimi tifoserie anche al Nord. Ho giocato a Bergamo con l’Atalanta, ho militato nel Genoa, per non parlare del Torino. Sono piazze dove il tifo sembra meridionale. È chiaro che la passione e il trasporto che ci sono al Sud non le vedi ovunque, specialmente nelle categorie inferiori. Con il Si-
racusa, in occasione della sfida con la Cavese, abbiamo registrato 7 mila spettatori. Taranto ha numeri incredibili sempre, come Foggia e Lecce. La Reggina sta crescen-
«Che campione Ronaldo ai tempi dell’Inter, faceva cose impossibili a 200 all’ora» do dopo anni di difficoltà. Ricordo, poi, quando giocavo al Catania che il Massimino era il nostro valore aggiunto. In una sfida con l’Albinoleffe lo stadio era pieno già da mezzogiorno». L’EVOLUZIONE dEL CALCIO. Tra
il calcio degli anni ’90 e quello odierno sembrano esserci molte differenze: «Sono molto legato a quel periodo, essendo del ’74. Secondo me è stata la migliore espressione del nostro calcio. C’era un altro stile di vita. Oggi vengono a mancare i valori veri dello sport. Io sono contrario alle nuove tecnologie, sono uno di vecchio stampo che usa ancora carta e penna. Certo, bisogna aggiornarsi perché il mondo va avanti. È giusto che la tecnologia
faccia progressi. Però spesso si perde di vista il valore di aggregazione dello sport. In ritiro vedi i giocatori che stanno da soli con le cuffie e i loro smartphone. In quegli anni lì non c’era questo. Giocavamo a ping pong, biliardo, briscola a chiamata e tresette. Non c’erano tutti questi casi e scenate esasperate che portano anche cattivi messaggi. Lo spirito agonistico c’è sempre stato. Tutti giocano per vincere ma c’era un limite. Era proprio un altro modo di vivere il calcio».
La Berretti dell’UnicusanoFondi prosegue la propria marcia a vele spiegate
I ragazzi guidati da mister Parisella hanno centrato I VALORI. Le differenze sem- la quinta vittoria brano esserci proprio tra i in altrettante gare giovani: «Sono cresciuto al Toro con Policano, Bruno, Annoni, Cravero. I ragazzi giovani che alleno oggi sono diversi da noi quando avevamo la loro età. Certi valori ce li trasmettevano proprio determinati giocatori. Il ritiro, ad esempio, nasce per stare insieme, per conoscersi meglio specialmente dal punto di vista umano. Ora non esiste più una cosa del genere. Ad esempio, non faccio più ritiro quando giochiamo in casa. Il nostro è un bel gruppo ma sono tutti isolati nelle loro cuffie. C’è poca comunicazione. Si è persa l’atmosfera tipica dei ritiri». © Copyright Università Niccolò Cusano
Andare al riposo da capolista non era certo prevedibile, andarci a punteggio pieno era forse il più bello dei sogni. Diventato una splendida realtà per la Berretti, che attende la sosta del suo campionato prevista per questo fine settimana nel modo più bello, ovvero da sola al comando del Girone D. I ragazzi di Alessandro Parisella hanno vinto con grande cuore e dedizione lo scontro diretto con il Monopoli, spuntandola nel finale e addirittura in doppia inferiorità numerica. Al di là della vittoria e del significato che ri-
veste in chiave classifica, il successo appena conseguito potrà certamente dare convinzione e tanto morale, che saranno certamente utili nel corso di un cammino ancora molto lungo. LE DUE UNDER. E se i più gran-
di riposano, tornano invece in campo le squadre Under 15 e Under 17 Lega Pro, che hanno messo da parte la seconda sosta stagionale e ora si apprestano a preparare il doppio confronto interno con la Juve Stabia. In entrambe le contendenti ci sarà il desiderio di riprendere subito quel discorso felicemente iniziato con la doppia affermazione esterna ottenuta sul campo della Paganese e magari di ripetere l’exploit tra le mura amiche. e per i giovani rossoblù sarebbe la prima volta nel corso della stagione.
JUNIORES. Come va alla ricer-
ca della sua prima affermazione anche la Juniores nazionale, capace di raccogliere tre pareggi su cinque gare giocate. Il pari colto in casa dell’Ostia Mare ha arrecato fiducia, e ora in casa contro il Grosseto si vuol provare a fare finalmente bottino pieno. E l’avvio di stagione è senza dubbio importante anche per le altre squadre del vasto e affollato vivaio fondano. Le squadre Allievi e Giovanissimi che disputano i campionati regionali Fascia B hanno iniziato nel migliore dei modi, e domenica hanno entrambe vinto in casa i rispettivi impegni. Non da meno le formazioni provinciali che hanno portato all’incasso quattro punti su sei. Sebbene sia sempre primario giocare per la crescita e il divertimento dei ragazzi. © Copyright Università Niccolò Cusano