UNICUSANO FOCUS Università degli Studi Niccolò Cusano - Telematica Roma
ALLEGATO AL NUMERO ODIERNO DEL
I.P. A CURA DELL’UNIVERSITà NICCOLò CUSANO e di SpoRTNETWORK
Settimanale di Scienza, Industria e Sport a cura della Cusano
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Storia L’attualità di Federico II
> A PAGINA IV
martedì 6 DICEMBRE 2016 www.corrieredellosport.it
Inclusione Frozen, una fiaba contro i pregiudizi
> A PAGINA VI
> A pagina V
IL PUNTO
Giornata di grande festa alla Cusano
C
ari lettori, oggi per l’Università Niccolò Cusano è una giornata speciale!
Nell’Aula Magna del Campus, impreziosito da splendidi addobbi natalizi, si svolge la Cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2016-2017. Si tratta di un evento molto importante per l’istituzione e per me che, per la quarta volta, prendo parte alla manifestazione in qualità di Rettore. Il 10 maggio 2016 l’Ateneo ha festeggiato il suo decimo compleanno e, quindi, l’evento di oggi assume un significato particolare. Si sono concretizzati processi di crescita e sviluppo impensabili in un arco di tempo così limitato, originati da scelte vincenti e foriere di grandi risultati e soddisfazioni che ripagano ampiamente i sacrifici e gli sforzi miei e di tutti coloro che hanno fortemente creduto nella possibilità di realizzare una struttura universitaria estremamente dinamica.
A Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università Niccolò Cusano, il premio più prestigioso del settore: in soli due anni, è una realtà importante a livello nazionale
UNA RADIO tutta D’ORO
LA VIGNETTA
didattica
Psicologia dello sport, nuovo corso alla Cusano > A PAGINA VII Prodotto da “L’ Arte nel Cuore”, Testi di Andrea Giovalè, Disegni di Vincenzo Lomanto. www.fourenergyheroes.it
Desidero innanzitutto ringraziare, anche in questo breve contributo, tutte le componenti dell’Ateneo e, in primo luogo, il Sig. Stefano Bandecchi, Presidente della Società delle Scienze Umane Fondatrice dell’Ateneo, e il Consiglio di amministrazione dell’Ateneo per aver consentito e determinato, con scelte lungimiranti, la notevole crescita dell’Università; ciò è avvenuto con particolare attenzione all’attività di ricerca, come testimonia questo inserto settimanale che accoglie costantemente articoli che ne evidenziano originalità, capacità innovativa e risultati. Fabio Fortuna Magnifico Rettore Università Niccolò Cusano SEGUE A PAGINA III
II unicusano focus CORRIERE DELLO SPORT / STADIO
UNIVERSITà e RADIO
Roberto ARDUINI
Andrea DI CIANCIO
Luca BUSSOLETTI
Fabio CAMILLACCI
EssereaTriesteinunaseratacosìimportante a rappresentare Radio CusanoCampusèstatounonore.Un’emozione enorme che, sono convinto, sarà la prima di una lunga serie. La nostra è una radio giovane che in pochissimotempoèriuscitaadiventare una potenza a livello nazionale. Ora bisogna continuare a crescere: le Cuffie d’Oro vinte sabato scorso devono chiudere un capitolo e aprirne subito un altro. Essere un punto di partenza, non un punto di arrivo.
voglia di crescere ancora. “Ma allora le vogliamo festeggiare queste cuffie d’oro?” ci siamo detti in redazione dopo diversi giorni dalla notizia del premio. Eravamo già impegnati a cercare nuove sfide e a raggiungere nuovi obiettivi. Radio Cusano campus ormai è una realtà riconosciuta a livello nazionale, la nostra squadra ha costruito con serietà e passione tutto questo e sono convinto che arriveranno ancora tante soddisfazioni.
Quando si fa parte di una famiglia, ogni successo scalda il cuore nello stesso modo. Personale o collettivo che sia. Sono consapevole che la mia trasmissione sia meno centrale di altri programmi per cui non prendo meriti che non ho. Prendo, invece, il tempo di applaudire tutti i ragazzi (ormai fratelli) di Radio Cusano Campus per aver vinto un premio come le Cuffie d’oro. L’augurio è di avere per tanti anni questi luccichii piacevoli negli occhi.
Estate 2014: la neonata Radio Cusano Campus mi offre la possibilità di curare un programma di due ore,in cui avrei dovuto spaziare dalla storia antica e contemporanea fino alla storia del crimine.Non nascondo che all’inizio mi spaventai,nonostante la storia sia da sempre la mia grande passione. Fare cultura in Fm non è certo facile. Ma, citando JFK, considerai l’opportunità una nuova frontiera e così,due anni dopo,mi ritrovo a festeggiare con gli altri colle-
conduttore ECG
conduttore ECG
Come avete fatto in così pochi anni a crescere così tanto? Me lo hanno chiesto in molti a Trieste. Credo che non sia facile riuscire a dare una risposta a questa domanda, parlare di Radio Cusano Campus “da dentro”. Prima di tutto perché non stiamo parlando del mio lavo-
Annalisa COLAVITO conduttrice Genitori si diventa
Niente è più gratificante del vedersi riconoscere un lavoro, che ogni giorno pensi non sia abbastanza! Dietro ogni obiettivo raggiunto ce n’è un altro che attende di essere conseguito. Le Cuffie d’oro sono soltanto un punto di partenza per chi come noi crede in quello che fa, persevera e guarda al futuro con fiducia e positività. Radio Cusano Campus, con l’Università Niccolò Cusano, cresce solida e forte, e rappresenta la novi-
tà che mancava, in un ambiente in costante evoluzione, quale è quello radiofonico.
Piercarlo FABI conduttore Buio in sala
In Italia, è noto che cultura e informazione non abbiano vita facile. Da amante del cinema,amore divenuto una professione grazie al programma che conduco, lo so bene. Radio CusanoCampusrappresentaun’eccezione a questa regola e il premio Cuffie d’oro legittima tale eccezione. Affermarsi come punto di riferimento culturale e informativo nel giro di così poco tempo merita un simile riconoscimento, che premia il lavoro che tutti noi della radio fac-
ciamo quotidianamente. Un lavoro appassionante ma che - proprio per questo - richiede molta,moltissima responsabilità per il rispetto che bisognasempreportareperciòdicuici si appassiona, che è doveroso trattare con cura.
ro ma della mia vita, dei miei sogni che si realizzano ogni giorno. Questo premio è importantissimo, perché significa che la direzioneèquellagiustamaconoscendo la nostra squadra sono convinto che la grande gioia per il riconoscimento si sarà già trasformata in
martedì 6 DICEMBRE 2016
conduttore Lingue a sonagli
conduttore La storia oscura
Nelle orecchie, invece, solo Radio Cusano Campus (e qualche mia canzone).
radio cusano campus presente e futuro d’oro Dopo soli due anni di vita l’emittente dell’Ateneo romano vince il premio di settore più prestigioso Radio Cusano Campus racconta ogni giorno il paese reale. Lo fa attraverso la lente d’ingrandimento della storia, della politica, dell’economia e della formazione universitaria e scolastica. L’emittente dell’Università Niccolò Cusano mette quindi in luce le criticità e le problematiche che attraversano l’Italia per poi esaltarne le qualità e gli aspetti positivi. Le eccellenze della ricerca, della medicina, le storie di italiani messi in ombra da un’informazione che spesso si occupa del futile, ignorando chi - con il proprio lavoro valorizza le cose più belle di questo paese. Stefano Bandecchi, Presidente della società delle scienze umane, fondatrice dell’Unicusano, nell’estate del 2014 decise di realizzare una radio che sapesse divulgare attualità e sapere per realizzare un servizio pubblico. Questo premio nazionale è un riconoscimento importante,
Donatella GERETTO regia Radio Cusano Campus
Lavoronelmondodellaradiodamolti anni,ho sempre pensato che questo mezzo fosse il più bello e il più vicino alla gente senza essere invadente e mai scontato. Penso che oggi Radio Cusano Campus rappresenti in pieno lo spirito della buona comunicazioneedellalibertàdipensiero. Il premio ricevuto quest’anno rappresenta, secondo me, la vittoria di una grande famiglia che,giorno dopogiorno,siprendecuradiunprogetto con amore e professionalità.
Daniel MORETTI
conduttore Gr e Il mondo è piccolo È stimolante aver vinto il premio “grow up”, che significa “crescere”. La crescita ha un inizio ma può non avere fine,se non ti accontenti e continui a porti sempre nuovi obiettivi. Grazie alla giuria di Cuffie d’oro che ha riconosciuto lo straordinario lavoro fatto dalla nostra squadra in questi primi anni di vita. Grazie soprattutto all’Università Niccolò Cusano che ha creato e sostenuto questo progetto, puntando sulla qualità e sulla divulgazione.
Matteo DI LELIO regia e post produzione
Un successo di gruppo, un premio che è la dimostrazione di quanto conti l’unità di intenti, anche e soprattutto in una missione come la nostra, che è quella di informare e di fare cultura allo stesso tempo. Le Cuffie d’oro sono, a mio avviso, solo l’inizio di una lunga strada che Radio Cusano Campus saprà compiere con lo stesso spirito cooperativo ed entusiasta di questi primi due anni di vita.
Luigi GABRIELE regia e post produzione
Il premio ci gratifica tutti: lavoro, impegno e dedizione sono stati ripagati! Un successo di gruppo, ottenuto grazie a scelte di qualità e con tanto entusiasmo da parte di tutto il gruppo. Grazie a chi sa riconoscere i meriti e... lunga vita a Radio Cusano Campus!
Andrea LUPOLI conduttore Genetica Oggi
ma tutta la redazione e i tecnici sanno che si tratta soltanto del primo traguardo. La corsa è appena cominciata. Per questo siamo qui, negli studi del Campus, nel giorno della festa di questo Ateneo, anche oggi con la gioia negli occhi che illumina questa pagina. Gianluca Fabi Responsabile palinsesto Radio Cusano Campus
C’è un detto che recita: «Se vuoi andare veloce,corri da solo.Se vuoi andarelontano,corriinsiemeaqualcuno».Sono convinto cheRadio Cusano Campus,grazie all’impegno dello straordinario gruppo di cui ho l’onore di fare parte, sia riuscita a piegare anche questo vecchio adagio correndo veloce e correndo lontano. Dopo poco più di due anni si è aggiudicata infatti il premio Oscar della radio per la sua capacità di divulgare la cultura nel nostro Paese
conduttore Open Day
Metto il premio tra le grandi imprese che hanno segnato questo 2016, cosìfecondodiopportunità.IlLeicester di Ranieri vince incredibilmente la Premier,i Cleveland Cavs si aggiudicano il primo anello della loro storia in Nba, il Portogallo vince gli Europei e l’Argentina del tennis alza la sua prima Coppa Davis.Tutte squadre al battesimo della loro prima volta, tutte unite, tutte protese verso il traguardo più impensato,la vittoria impronosticabile.ConRadioCusano
Luca ROSSI
Matteo TOMASSETTI
Matteo TORRIOLI
Dopo due anni di duro lavoro arriva il primo riconoscimento ufficiale. Sono molto orgoglioso di far parte di una realtà giovane e dinamica, che come missione ha quella di divulgare la cultura e l’informazione, quella vera. Non saranno le Cuffie d’oro a farci crogiolare,questo è solo il primo step di una lunga cavalcata che ci porterà sempre più in altro. Nessuno ci credeva, tranne noi.
All’inizio di questa avventura c’era tanta voglia di fare ma anche tanta paura di non riuscire a cambiare rotta.Venivamo da un’altra esperienza, da un altro tipo di radio,e affrontare nuovi argomenti, nuove sfide, nuovi obiettivi, è bello ma anche preoccupante. Si ha paura di fallire. Questo premio è la scommessa vinta da parte dell’editore Stefano Bandecchi,ma anche e soprattutto vinta da parte nostra, un gruppo di lavoro fantastico. Una redazione fat-
Sonoorgogliosodiquestoriconoscimentochevaapremiareilgrandelavoro quotidiano svolto dalla nostra Radio. Felice della crescita che abbiamo fatto tutti insieme in questi anni, grazie anche all’entusiasmo con cui l’Università Niccolò Cusano ha deciso di investire in questa avventura.
Le Cuffie d’oro non rappresentano un traguardo ma un inizio. La forza della redazione della quale faccio parte si è vista già cinque minuti dopo l’annuncio della vittoria di questo prestigioso riconoscimento: tutti i giornalisti di Radio Cusano Campus hanno ripreso a lavorare con più passione di prima.Per me e per tutti è una grande responsabilità, specialmente nei confronti dei nostri ascoltatori. Ad maiora semper.
Misa URBANO
Emanuela VALENTE
Livia VENTIMIGLIA
Quando ho avuto la notizia del premio mi sono quasi spaventata, poi hopensatoaSpiderman e al suo«da un grande potere deriva una grande responsabilità». Con questo non voglio dire che siamo dei supereroi,anzi! Penso sia proprio la nostra umanità a far sì che tutti insieme funzioniamo meglio di come faremmosingolarmente.Siamoungruppo affiatatoeognivolta,quandoaccendiamo il microfono, sentiamo la responsabilitàdifaredelnostromeglio
Un premio inaspettato e, per questo,ancora più emozionante. Ricordo benissimo l’esordio, quell’8 settembre del 2014.Lo ricordo benissimo. Mi sudavano le mani, mi mancava il respiro. Mi sentivo alle prime armi,nonostante gli anni di radio locali e nazionali. Oggi dico che è stato l’approccio giusto.Giorno dopo giorno, puntata dopo puntata, tutti insieme abbiamo reso realtà il sogno di far diventare grande Radio CusanoCampus.IlpremioCuffied’oroèla
Sono commossa ed entusiasta! Questo è il riconoscimento più importante perché suggella un grandissimo lavoro di squadra; a dimostrazione che “trasmettere cultura” non è solo un’ambizione accademica ma una realtà possibile anche per la radio. In pochi, ma evidentemente i migliori, credevamo fin dall’inizio a questo progetto di comunicazione rivoluzionario, che ha significato tanto lavoro, soddisfazione, emozione non
regia e post produzione
conduttrice Open Day
regia e post produzione
ta di professionisti, ma soprattutto da persone intelligenti, che remano tutti insieme verso un obiettivo comune. Ora la sfida sarà migliorarsi e tornare a Trieste anche l’anno prossimo.
conduttrice Il mattino ha la cultura in bocca
per chi ci ascolta,ci ha scelto e si fida di noi. Questo premio oggi mi conferma che abbiamo preso la strada giusta e che la stiamo percorrendo tutti insieme,gli uni accanto agli altri, con lo stesso traguardo in mente. E ora si brinda, ce lo meritiamo!
Campus la radio torna a fare la radio, ad assolvere al suo compito strettamente informativo con forti connotatiformativiedidattici.Questopremio ci rassicura,ci carica e ci proietta verso un futuro incerto,certi però della strada che abbiamo intrapreso e che continueremo a percorrere.
conduttore Legge o giustizia
conduttrice Ho scelto Cusano
dimostrazione che siamo sulla strada giusta. Mi inorgoglisce e mi ripaga dell’impegno, dei sacrifici, delle fatiche. Ma è un punto di partenza. È lo stimolo per fare sempre di più, migliorarsi e porsi nuovi traguardi. Per noi e per chi ci ascolta. Intanto, però, mi godo il premio.
trasformando gli schemi, innovando il linguaggio radiofonico. Ora che i nostri “muscoli” sono caldi vogliamo continuare a correre ancora di più con l’augurio che i radioascoltatori divengano parte integrante di questo nostro viaggio. Ricordate? Insieme si va lontano.
Alessio MORIGGI
Luca PERNA
regia e post produzione
ghi, un prestigioso riconoscimento come le Cuffie d’oro.Un premio che, perdirlaallaRonald Reagan,rappresenta per tutti noi un nuovo inizio.
senza una buona dose fatica. Per questo oggi festeggiamo e guardiamo al futuro rilanciando nuovi grandi obiettivi!
Per segnalazioni, commenti, informazioni, domande alla redazione dei contenuti del settimanale Unicusano Focus – Sport & Ricerca, potete scrivere all’indirizzo: gianluca.fabi@unicusano.it
martedì 6 DICEMBRE 2016
Unicusano FOCUS III CORRIERE DELLO SPORT / STADIO
università
una giornata di festa alla niccolò cusano
Il Rettore Fabio Fortuna introduce l’appuntamento odierno con l’inaugurazione dell’Anno accademico 2016-17: «Nei nostri primi 10 anni abbiamo creato un sistema didattico unico» È poi prevista la Prolusione del Presidente dell’Antitrust Prof. Giovanni Pitruzzella, sul tema “L’antitrust tra rivoluzione digitale e globalizzazione” che offrirà un interessante focus su temi di grande rilevanza e attualità.
SEGUE DA PAGINA I
La Cerimonia inizia alle ore 10,30 con la mia Relazione in cui, dopo aver sviluppato sinteticamente alcune considerazioni sul contesto economico generale - nazionale e internazionale - in cui la Niccolò Cusano si trova ad operare, analizzo in modo specifico gli obiettivi rag-
Seguiranno gli interventi del Presidente del Consiglio di amministrazione, Prof. Giovanni Puoti e del Presidente della Società delle Scienze Umane Fondatrice dell’Ateneo, Sig. Stefano Bandecchi, che approfondiranno gli aspetti strategici alla base delle politiche di gestione della Niccolò Cusano e le conseguenti prospettive di sviluppo nazionale e internazionale. I vertici dell’Ateneo, infatti, sono fermamente convinti che vadano colte tempestivamente le opportunità offerte dall’internazionalizzazione sia sotto il profilo didattico-operativo - al punto tale che è in atto un continuo ampliamento delle sedi operative all’estero (Inghilterra, Francia, Spagna, ecc.) - sia nell’ottica del potenziamento e affinamento dell’attività di ricerca. La cerimonia si concluderà
La Cerimonia inizierà alle 10.30 Si susseguiranno alcuni interventi di elevato spessore giunti, la situazione attuale, le prospettive di consolidamento e di espansione dell’Ateneo. Com’è consuetudine, il discorso inaugurale dedicherà ampio spazio al bilancio dell’attività svolta ma tenderà ancora di più ad illustrare il presente e si orienterà al futuro, delineando le scelte strategiche dell’Ateneo e le prospettive competitive nell’ambito dei sistemi universitari nazionale, europei e internazionali.
Una veduta aerea della sede dell’Università Niccolò Cusano di via Don Carlo Gnocchi 3 nella capitale
intorno alle 13, orario in cui è previsto un lunch per tutti i partecipanti; nel pomeriggio, alle 15,30, Mons. Lorenzo Leuzzi, Vescovo ausiliare di Roma e Responsabile della Pastorale universitaria, celebrerà la Santa Messa in preparazione al Natale 2016. In questa pagina trovate ampi stralci della Relazione, che chiariscono in modo evidente le peculiarità del nostro Ateneo. Queste ultime costituiscono fattori di successo ed elementi distintivi che ci hanno consentito, in questi primi dieci anni, di dar vita a un sistema scientifico e didattico integrato anche e soprattutto con innovazioni non tradizionalmente connesse all’attività universitaria, ma assolutamente vincenti - apprezzato dagli studenti e da molti altri soggetti che, per motivazioni differenti e a vario titolo, sono entrati in contatto con la nostra realtà. Tanti auguri Università Niccolò Cusano e in bocca al lupo per i prossimi decenni! Fabio Fortuna Magnifico Rettore Università Niccolò Cusano
la relazione del rettore
Studio e ricerca, tutte le peculiarità dell’Ateneo Ecco, di seguito, alcuni stralci della Relazione che Fabio Fortuna, Magnifico Rettore dell’Università Niccolò Cusano, presenterà all’odierna Cerimonia di inaugurazione dell’Anno accademico 20162017 dell’Ateneo romano. L’Università Niccolò Cusano, nei primi dieci anni, ha realizzato progressi significativi, registrando un processo di crescita rapido, intenso e costante. L’offerta formativa prevede 6 aree di riferimento (economica, giuridica, politologica, della formazione, psicologica e ingegneristica), in cui sono attivi 13 corsi di studio: Economia (1 corso di laurea triennale e 1 magistrale), Giurisprudenza (1 corso di laurea magistrale a ciclo unico), Scienze politiche (1 corso di laurea triennale e 1 magistrale), Scienze della formazione (1 corso di laurea triennale), Psicologia (1 corso di laurea triennale e 1 magistrale) e Ingegneria (2 corsi di laurea triennale e 3 corsi di laurea magistrale). È doveroso sottolineare, al riguardo, l’attenzione rivolta dalla Niccolò Cusano al puntuale rispetto dei requisiti minimi di docenza fissati dalla normativa vigente che ha determinato il raggiungimento di un numero complessivo di 83 unità, ripartite in Professori ordinari, associati, straordinari a tempo
determinato, Ricercatori a tempo indeterminato e determinato. La Niccolò Cusano, nata come università telematica, oggi affianca alle modalità tipiche della formazione a distanza quelle tradizionali, riuscendo a coniugarle a vantaggio degli studenti. Ciò consente di diversificare le metodologie didattiche, con l’effetto di offrire ai discenti più opportunità e opzioni per costruire il proprio percorso di apprendimento; nel nostro Ateneo, infatti, esiste un’indubbia complementarità tra strumenti innovativi e tradizionali che facilita l’organizzazione dello studio. Gli studenti, quindi, possono acquisire conoscenze e competenze in modo diversificato, con l’indiscutibile vantaggio di poter scegliere come, dove e quando studiare e con la proficua opportunità di prendere confidenza con gli strumenti telematici che dovranno sicuramente utilizzare in qualsiasi contesto lavorativo. L’esistenza di tre percorsi didattici differenziati (telematico puro, telematico integrato e blended) consente ai discenti di scegliere quello più congeniale alle loro esigenze e preferenze. Al riguardo, si segnala il successo del percorso blended (misto) che prevede l’abbinamento tra atti-
vità in presenza e telematica; quest’ultima deve essere costantemente sviluppata dagli studenti attraverso l’utilizzo della piattaforma e-learning. Ciò sta determinando, in modo sempre crescente, lo svecchiamento della popolazione studentesca, per effetto della capacità attrattiva esercitata
dall’e-learning sui giovani unita alla possibilità di frequentare il campus e di affrontare in modo innovativo, personalizzato, più elastico e dinamico il percorso universitario. Le lezioni in presenza - che ovviamente non replicano i corsi video registrati e
presenti nella piattaforma - costituiscono un apprezzato arricchimento e hanno originato un rilevante incremento del numero dei giovanissimi che si accostano al nostro Ateneo e partecipano attivamente alle attività svolte nel Campus; ciò rappresenta per tutti coloro che, a vario titolo, operano all’in-
terno dell’Unicusano, motivo di grande soddisfazione e costituisce un incentivo a migliorare costantemente la didattica e, più in generale, i servizi a disposizione degli studenti. La nostra offerta formativa, orientandosi verso l’ormai irrinunciabile internazio-
nalizzazione, si sta ampliando ulteriormente attraverso la predisposizione di Corsi di laurea e Master in lingua inglese che consentono di offrire un’ulteriore opportunità di scelta agli studenti e contribuiscono a creare le condizioni per allargare l’orizzonte operativo a Paesi europei ed extraeuropei, come già sta avvenendo in virtù di progetti fortemente voluti dal Consiglio di amministrazione. In particolare, il processo di internazionalizzazione è già sfociato nell’apertura di una sede a Londra, Parigi e Barcellona; è in corso di perfezionamento anche l’accreditamento negli Stati Uniti. Del resto è incomprensibile, visti gli imprescindibili processi di integrazione europea e di globalizzazione, l’atteggiamento remissivo e il disinteresse delle Università italiane ad espandersi all’estero, soprattutto considerando il fenomeno di opposta natura che si sta realizzando in Italia attraverso l’apertura di numerose ramificazioni di Atenei stranieri. Continuano a svilupparsi e ampliarsi contatti con Università italiane e straniere che hanno consentito di definire proficui rapporti di collaborazione; particolare impulso e sviluppo ha avuto il Progetto Erasmus con ampia partecipazione di studenti e docen-
ti che possono spostarsi in modo sempre più frequente grazie ai numerosi accordi intercorsi con più di 100 Università straniere. Sin dalle sue recenti origini, con intensità notevole e costante, l’Università Niccolò Cusano si è impegnata nel potenziamento dell’attività scientifica, attuando una politica di reclutamento finalizzata ad ampliarne il campo d’azione e a migliorarne notevolmente la qualità. La VQR 2004-2010 ha evidenziato risultati veramente incoraggianti e ci aspettiamo - da quella 2010-2014 che si sta concludendo - ulteriori e significativi progressi. La Niccolò Cusano, nella tornata 2004-2010, è stata l’unica tra le telematiche ad essere considerata per l’effettivo svolgimento di una vera e propria attività di ricerca e ha conseguito un onorevole piazzamento, lasciandosi alle spalle Università statali che esistono da decenni. Per il futuro, si attendono risultati di gran lunga migliori anche in considerazione delle lungimiranti scelte del Cda rivolte all’investimento in risorse tecnologicamente avanzate e adeguate che si affiancano a quelle umane per la realizzazione di una brillante attività scientifica. Fabio Fortuna Magnifico Rettore Università Niccolò Cusano
IV unicusano focus CORRIERE DELLO SPORT / STADIO
martedì 6 DICEMBRE 2016
cultura e disabilità
il movimento aiuta lo studio
il libro
Il popolo armeno e le conseguenze delle leggi razziali
Il progetto dell’insegnante svizzero Eduard Buser sfrutta l’attività motoria per stimolare i canali sensoriali e favorire l’apprendimento L’inserimento della nozione di corporeità all’interno della didattica è un tema all’avanguardia, che negli ultimi anni sta prendendo piede. Nella corporeità risiede la capacità di comunicare con l’altro, non esclusivamente in maniera verbale, bensì non verbale e simbolica. La struttura fondamentale delle abilità relazionali, e quindi intellettive, umane appare, dunque legata indissolubilmente alle capacità motorie che determinano gli eventi inter-individuali su cui si costruisce la conoscenza come evento sociale e culturale. È chiaro, quindi, come nell’epoca dei Bisogni Educativi Speciali (BES) e delle classi complesse, la didattica dovrebbe seguire dei programmi innovativi introducendo in essi il valore comunicativo, interpretativo, comportamentale, relazionale e dinamico del corpo. ESPLORAZIONE. Il movimento
gnitiva incorporata, la quale nascita risale alla fine degli anni ’80, nel momento in cui si diffonde il concetto per il quale la mente non è più indipendente dal corpo, ma inscritta in esso. Il corpo, infatti, nel rispetto dei due elementi chiave dell’EC, la percezione e l’azione, funge da mediatore biologico e culturale per il processo di apprendimento. IL PROGETTO DI BUSER. Parten-
consente di farne esperienza e di includerlo di conseguenza all’interno di un sistema interpretativo dell’ambiente. Ciò equivale a dire, allora, che ogni singola informazione esterna diviene un elemento costruttivo di uno schema di realtà grazie
alla possibilità, data dal corpo, di muovere azioni e interazioni, le quali producono le visioni della realtà in cui agiamo. In altri termini, ogni individuo acquisisce informazioni dall’esterno e le include in un proprio modello di realtà attraverso l’attività
motoria, intesa come attività di esplorazione che costituisce l’elemento primario della capacità di apprendere. Tali concettualizzazioni vanno a riassumere in maniera coincidente la prospettiva dell’Embodied Cognitive Science (EC), o scienza co-
do da tale presupposto, è interessante proporre il progetto di Eduard Buser, noto insegnante svizzero, che ha fatto di questi concetti gli elementi cardine del suo lavoro. Con il progetto “Studiare in movimento”, egli sfrutta il movimento e la stimolazione dei canali sensoriali per favorire l’apprendimento. Secondo il noto insegnante, è possibile promuovere apprendimenti a lungo termine dal momento che il movimento rappresenta un
istinto e desiderio innato del bambino, attraverso il quale esprime se stesso, le proprie emozioni ed entra in contatto con gli altri, favorendo in tal modo anche l’integrazione nel gruppo. Se tutto ciò conduce a un apprendimento non solo efficace ma accessibile a tutti in maniera più semplicistica, l’auspicio allora è che l’EC diventi un modus operandi funzionale per la costruzione della conoscenza, affinché ognuno possa trasformarsi da semplice spettatore passivo a vero protagonista del proprio successo formativo. Francesco Peluso Cassese Professore associato Direttore Laboratorio di Ricerca H.E.R.A.C.L.E. Università Niccolò Cusano Giulia Torregiani Laureata in Psicologia Laboratorio di Ricerca H.E.R.A.C.L.E. Università Niccolò Cusano
È uscito in questi giorni negli Stati Uniti il libro “Armenians – Aryans, The ‘Blood Myth’, the Race Laws of 1938 and the Armenians in Italy”, edito da Nova Publishers di New York. L’autore della pubblicazione è il professor Enrico Ferri, docente di Filosofia del Diritto e Storia dei Paesi islamici all’Università Niccolò Cusano. LE OPINIONI. «“Armeni-Aria-
ni” è un’autentica cartina al tornasole con cui l’autore denuncia le pseudo logiche e le pseudo scienze alla base di ogni forma di razzismo e fa emergere l’edificio dei valori fondamentali costitutivi di un mondo integralmente umano», sono state le parole di Grigoris Serenian, della Congregazione dei Mechitaristi di San Lazzaro, a Venezia. «Il volume di Enrico Ferri – ha dichiarato il professor Marco Cossutta dell’Università di Trieste - illumina un tratto poco conosciuto delle conseguenze prodotte dalle leggi razziali nell’Europa fra le due guerre mondiali: la catalogazione delle comunità armene fra le razze semite o ariane. A partire dall’esperienza italiana, dove le leggi razziali entraro-
no in vigore nel 1938, l’autore affronta il tema, purtroppo sempre latente, dell’etnocentrismo, del razzismo e, più in generale, dell’emarginazione dell’altro». Anche il dottor Agop Manoukian, presidente onorario dell’Unione degli Armeni d’Italia, ha dato la propria opinione sul volume: «Esaminando il razzismo e le leggi razziali che hanno coinvolto anche gli Armeni in Italia e in Europa, l’autore mostra come un travisamento dell’uomo e della storia possano avere conseguenze devastanti se sostenuti dal fanatismo di massa». © Copyright Università Niccolò Cusano
integrazione
Comprendere la condizione e lo status dei disabili Spesso si fa riferimento a vulnerabilità Diciamo che persone o di gruppi vulne- una persona o un gruppo rabili utilizzando quesono vulnerabili perché sto aggettivo come hanno alcune caratteristiche o condise indicasse qualcosa di inerenzioni individuate alla persona li che favoriscono la loro discristessa. Ma non minazione, la loro è sempre così. impotenza o, in geQuando parliamo di inclusione è nerale, la violazioabituale usare la di- Rafael de Asis ne dei loro diritti. I stinzione tra l’esseneonati, ad esemre vulnerabili e il trovarsi in pio, sono vulnerabili da queuna situazione di vulnera- sto punto di vista. Ma diciabilità. Si tratta di due cose mo anche che una persodiverse, ma spesso non si na è vulnerabile perché si fanno distinzioni. Qualco- trova in una situazione che sa di simile è ciò che acca- ha la sua origine soprattutde quando si dice che una to in condizioni o struttupersona è povera, perché in re sociali. Il popolo ebraico, realtà dovremmo dire che si nella Germania nazista, era trova in una situazione di in- vulnerabile secondo questa digenza. prospettiva.
Il termine vulnerabilità è usato anche per riferirsi a persone con disabilità. Noi crediamo che siano vulnerabili perché hanno alcune caratteristiche (sotto forma fisica, sensoriale, psicosociale o intellettuale) che le rendono fragili. Questo è il modo di affrontare la disabilità secondo un approccio medico. Tuttavia, la disabilità, come ha evidenziato il cosiddetto modello sociale, è spesso una situazione che ha le sue origini in condizioni sociali (e non personali). Le persone con disabilità non sono vulnerabili da questo punto di vista, ma sono in una situazione di vulnerabilità. Come si comprende, la disabilità è una re-
capacità importanti, e grazie ai loro sforzi siano in grado di superare ostacoli significativi. Non pensiamo a questi atleti come a persone vulnerabili, ma piuttosto il contrario. Tuttavia, sappiamo che quelle barriere che hanno superato li avevano messi nella condizione di essere vulnerabili, e che anche al di fuori dello sport potrebbero trovarsi in situazioni di vulnerabilità.
il modello sociale.
comprensione. La distinzio-
Martina Caironi, una delle atlete più rappresentative del movimento sportivo paralimpico
altà che può colpire ognuno di noi e spesso dipende dal contesto o dall’ambiente in cui ci troviamo.
ammirazione. Quando ve-
diamo e ammiriamo i risultati delle persone con disabilità nello sport, difficilmen-
te lo facciamo dal punto di vista della vulnerabilità. Noi crediamo che queste persone abbiano competenze e
ne tra l’essere vulnerabile, o il trovarsi in una situazione di disabilità, è importante perché porta alla luce l’oppressione sociale e l’origine degli stigmi che accompagnano certe persone. Il trattamento della disabili-
tà e dei diritti delle persone con disabilità devono partire da questa considerazione. Tuttavia, questo non significa che dobbiamo dimenticare la prospettiva delle specifiche carenze individuali (o delle condizioni personali) quando si parla di disabilità. Si tratta di una prospettiva che contribuisce anche alla comprensione della disabilità come parte della diversità umana e serve a far riconoscere diritti e servizi alle persone che sono tradizionalmente discriminate su quest’aspetto. Prof. Rafael de Asis Università Carlo III di Madrid Traduzione dal castigliano del prof. Enrico Ferri
martedì 6 DICEMBRE 2016
cultura e università
Unicusano FOCUS V CORRIERE DELLO SPORT / STADIO
frozen la diversità diventa una favola Il professor Girelli analizza la pellicola di animazione della Disney ispirata alla fiaba di Hans Christian Andersen “La regina delle nevi” La principessa Elsa ha un potere. Può far nevicare, costruire scivoli di ghiaccio e colline di neve dove tuffarsi. Ha anche creato un simpatico pupazzo di neve parlante. «È come una magia», direbbe Highlander, l’ultimo immortale. Questo potere, però, può anche rivelarsi terribile, una maledizione: è in grado, infatti, di colpire a morte le persone, congelandole. Anna, la sorellina di Elsa, stravede per la sorella maggiore, vuole sempre giocare con lei e spesso le chiede di fare la sua magia. Elsa in genere è riluttante a usare il suo potere, perché ha paura di non poterlo controllare. Sovente, però, non sa resistere alle affettuose insistenze della sorellina e la fa contenta. IL SORTILEGIO. Una sera per
errore Anna viene raggelata e rischia di morire: il Re, il papà delle due bambine, le salva la vita, portandola da uno stregone nell’angolo più remoto del suo regno. Il sortilegio la guarisce e le cancella la memoria: né Anna, né nessun altro dovrà mai sapere del potere della principessa Elsa. A Palazzo, le due sorelle vengono divise: niente più stanza in comune, nessun contatto. Elsa cresce e
il potere cresce con lei. Anche Anna cresce e pervicacemente negli anni cerca la sorella, vuole giocare con lei, parlare con lei, stare con lei: essere una sorella, essere sua sorella. La porta della stanza di Elsa, però, resterà sempre chiusa. Anna non sa perché, non se ne fa una ragione, nessuno le spiega cosa succede. Poi, in un incidente, il Re e la Regina muoiono. Il Palazzo viene chiuso,
nessun rapporto con l’esterno, non si può rischiare che venga conosciuto il segreto di Elsa. incoronamento. Questo iso-
lamento cessa quando Elsa, raggiunta l’età, deve essere incoronata regina. Anna non sta nella pelle dalla gioia, rivedrà la sorella, potrà stare con sua sorella e il Palazzo, la sua casa, finalmente si riaprirà al mondo, uscirà dall’i-
solamento. Il giorno dell’incoronazione si manifesta incontrollabile il potere di Elsa: Elsa fugge, fugge da tutti, che la considerano “il mostro”. Anna, invece, avendo ritrovato sua sorella dopo tanti anni, non è disposta a perderla di nuovo: le dicono che Elsa è un mostro, che il suo potere la ucciderà. Ma Anna pensa e dice che Elsa è sua sorella ed è per questo che non le farebbe mai del male. Così af-
fronta il gelido inverno ormai calato in tutto il regno e si mette con tutte le sue forze alla ricerca di Elsa. L’avventura, che poi si arricchisce di diversi personaggi, vedrà alla fine di nuovo Anna in pericolo di vita proprio a causa del potere di Elsa, ma l’amore sorellevole e quello di un giovanotto sincero la salveranno. Anna non ha mai avuto paura del potere di Elsa e, ritrovatesi dopo tante
peripezie, le due sorelle proseguiranno le loro vite finalmente insieme. IL MESSAGGIO. Anna non ha
mai ridotto la sorella al suo potere: per Anna, Elsa è sempre stata Elsa con il suo potere, con questa sua peculiarità che la connota certamente nel profondo, ma che non esaurisce la sua persona. Una peculiarità, una diversità che alla stessa Anna ha provoca-
to tanti problemi. Anna ha rischiato persino la vita, ma non riesce a vedere sua sorella come “il mostro” e nemmeno rinuncia essa stessa a essere sorella. Anzi, in tutta la vicenda combatte per conservare e riacquistare questa dignità di sorella. “Frozen. Il Regno di Ghiaccio” della Disney è un film sulla diversità, così come, del resto, “Alla ricerca di Nemo” e “Alla ricerca di Dory”. In questi ultimi
due film viene messo bene in luce come le persone con disabilità, se adeguatamente supportate, se non ridotte alla loro disabilità, se riconosciute come persone, possono compiere anche grandi imprese, nonostante (e con tutta) la loro disabilità. In “Frozen” la prospettiva si incentra sui fratelli di persone con disabilità: in fondo la vera protagonista del film è Anna. In Anna ho rivisto il desiderio di essere fratelli come tutti gli altri, ferme le quotidiane, innegabili, a volte insormontabili difficoltà: il desiderio di essere (utilizzerò i nomi del film) semplicemente la sorella di Elsa e non la “sorella del mostro”; il desiderio di conoscere il proprio fratello, di vivere con lui. Questo desiderio diventa angoscia, quando le porte vengono chiuse, quando il problema viene celato, quando non viene spiegata la particolare condizione che connota il fratello disabile, quando (anche in buona fede) viene impedito di essere autenticamente e pienamente fratelli. Federico Girelli Docente di Diritto costituzionale Università Niccolò Cusano www.siblings.it
tornano i click days
Settanta borse di studio in palio per i maturandi Per il quarto anno consecutivo tornano i Click Days, l’iniziativa dell’Università Niccolò Cusano che offre settanta borse di studio ad altrettanti diplomati – i più veloci e determinati - di Roma e comuni limitrofi, con esonero totale della retta prevista per cinque anni di corso. Le borse verranno assegnate attraverso una campagna lunga 14 giorni, che partirà ufficialmente dalle ore 16 del prossimo 15 febbraio e si chiuderà alla mezzanotte del 28 dello stesso mese: saranno accettate le prime settanta domande inviate tramite posta elettronica certificata (all’indirizzo unicusano@pec.it).
Le domande potranno essere inviate dalle ore 16 del 15 febbraio 2017 e per tutto il mese OPPORTUNITÀ. Tutti gli stu-
denti pronti a intraprendere un percorso universitario, quindi, grazie a Click Days avranno la possibilità di farlo gratuitamente all’Università Niccolò Cusano, che metterà a loro disposizione un campus di 16.500 metri quadrati a Roma (in via Don Carlo Gnocchi 3, dove è in costruzione anche una nuova struttura di 30 mila metri quadrati), metodologie d’insegnamento all’avanguardia, laboratori di ricerca, aule multimediali, una radio in Fm, una squadra di calcio, mensa, bar, palestra e servizio navetta. E a sostegno delle attività di studio, sarà disposizione anche un
consulente didattico. INFO. Per avere ulteriori in-
formazioni sui Click Days, si può visitare il sito dell’Ateneo (www.unicusano.it/
borsa-di-studio), dove è disponibile anche la domanda di assegnazione (www.unicusano.it/domanda-borsadi-studio). Per ricevere altre informazioni sull’iniziativa,
è possibile scrivere all’indirizzo di posta elettronica laurea.plus@unicusano.it oppure chiamare il numero di telefono 339/6806317. © Copyright Università Niccolò Cusano
VI UNICUSANO FOCUS CORRIERE DELLO SPORT / STADIO
martedì 6 dicembre 2016
cultura
federico II un ponte VERSO l’attualità
La personalità poliedrica del “puer Apuliae” ha avuto una grande influenza nel modo in cui intendiamo la politica nei nostri giorni
Federico II, chiamato “stupor mundi” per la sua cultura
Volgeva al termine l’anno 1996 quando a Villa Madama la gentile signora Vanni, docente di storia, sotto i buoni auspici del marito grandissimo ristoratore romano, organizzò una cena favolosa, con Michele Placido recicantatore e il busto genovese del “puer Apuliae” e “stupor mundi” al centro dei tavoli, con il suo occhio bleso. Ero fra i trecento invitati grazie ai buoni uffici di un grandissimo avvocato, Giuseppe Zupo. Fra poesie e letture tratte dagli autori della corte federiciana, nobile per filosofi, poeti, politici e mistici navigatori del tempo, la serata trascorse. Nacque Federico in pubblica piazza a Jesi, dove la madre Costanza, già monaca, in viaggio per la sua capitale Palermo, fece radunare tutto il popolo perché non si dicesse che non fosse figlio di lei, tenuto conto del fatto che aveva ormai quasi 39 anni e fosse primipara. Con la sua nascita, il sogno coltivato dal nonno Federico Barbarossa di avere accesso ai mari caldi e ai prodotti vitaminici dell’Italia meridionale e insulare si veniva a realizzare. Lo stesso sogno che portò Konrad Adenauer, poi, a mandare il suo ministro degli Esteri a Messina, per prendere parte alla conferenza là convocata da don Gaetano Martino, allievo dei Gesuiti, ministro degli Esteri italiano e proprietario terriero, per discutere sull’opportunità di far nascere la Comunità Economica Europea. La Germania, così come gli altri paesi partecipanti che uscivano vinti dalla seconda guerra mondiale, ed essa in particolare, non esisteva più se non come mera nozione geografica, essendo occupata da ben quattro potenze straniere e con gran parte dei suoi cittadini maschi ancora prigionieri di guerra in Russia e nella stessa Germania. Martino, ben conscio dei flussi di scambio che fino all’immediato anteguerra avevano fatto arricchire i grandi proprietari terrieri siciliani attraverso le esportazioni di derivati agrumari, di salse di pomodoro e di oli di oliva e vino verso l’Europa del Nord e dell’Est, desiderava trovare un modo adeguato per ripristinarli e anche di esportare una gran massa di braccianti e di contadini, che con i mercati fermi non avevano materialmente di che vivere in Sicilia e in molte regioni italiane, trovando anche modo così di contribuire alla rinascita della bilancia dei pagamenti italiana e poi della convertibilità della lira (con Bernardo Mattarella poi ministro del Commercio con l’estero) stante il fatto che il governo italiano, a fronte di ogni lavoratore esportato in Germania, in Benelux o in Francia, veniva indennizzato con ben 30 milioni di lire dell’epoca a rimborso
Da sinistra, Halvard Lange, Gaetano Martino e Lester B. Pearson
Ferdinando Stagno d’Alcontres, a sinistra, riceve all’Ars nel 1960 il presidente del Parlamento della RFT
tà di import export, anche attraverso la stipula di accordi doganali con le varie potenze mediterranee. Crea poi la categoria degli agenti imperiali di commercio introducendo così il principio dell’assistenzialismo di stato di cui ancora oggi tutto il Sud soffre.
Helmuth Kohl, cancelliere tedesco dal 1982 al 1988
dei costi sostenuti per la sua formazione. Ai lavori messinesi partecipò un parente di Martino, Ferdinando Stagno D’Alcontres, fisico anch’esso cresciuto nello stesso collegio dei gesuiti, buon conoscitore degli usi civili dell’atomo e quindi ideatore della futura CEEA. Poi il grande cancelliere Helmut Kohl chiese, attraverso l’ufficio legislativo della Democrazia Cristiana, all’epoca diretto dall’ottimo Ivo Spinello, se potesse essere stipulato un accordo con i grandi produttori agricoli dell’Italia meridionale e insulare e gli importatori tedeschi, purché fosse convenuta l’alta qualità dei prodotti, la tempestività delle consegne a prezzi standard stabiliti: nessuno fu in grado di garantire alcunché, di conseguenza non restò agli amici germanici che affidarsi al MOF di Fondi per comprare occasionalmente qualcosa, e per il resto approvvigionarsi nella vicina Spagna.
Costanza, che sentiva avvicinarsi la morte, affidò la tutela del figlio Federico al Papa e per esso al Cardinale di Palermo. Stante il fatto che il padre Arrigo VI viveva lontano da Palermo e che la nobiltà tedesca colà presente e quella normanna locale non era molto affidabile. Il bambino lasciava il Palazzo la mattina e passava il tempo per le vie di Palermo in compagnia dei mercati ora latini, ora ebrei ora islamici che vivevano in buona compagnia. Così poté imparare le relative lingue e i principi della contabilità pubblica e privata, fino al tempo in cui, appena giovinetto, prese una moglie spagnola che gli portò in dote uno stormo di cavalieri, suo piccolo esercito, e poi con il consenso del Papa e il denaro dei banchieri genovesi poté riprendersi l’impero germanico, con l’aiuto del re di Francia che lo aveva sbarazzato dei suoi principali avversari. La corona imperiale gli con-
Konrad Adenauer, tra i fondatori della Comunità Europea
sentì di creare l’Ordine dei Cavalieri Teutonici in vista di un’eventuale crociata e ricordandosi delle sue amicizie ebraiche siciliane lo portò a riunire il Concilio di Haghenau per vedere condannato
chiunque accusasse gli ebrei di crimini di ogni tipo con l’Editto di Haghenau, nel contempo i Cavalieri Teutonici espandevano il suo regno in Prussia e in Polonia. Il suo crescere incominciò a pre-
occupare il papato dal momento che i suoi stati erano ormai circondati dall’unione fra i due regni, e che quello federiciano si dotava di leggi moderne in materia di amministrazione statuale laica
Davide saitta ospite a radio cusano campus Il campione di volley Davide Saitta è stato ospite di Radio Cusano Campus insieme alla moglie Nicoletta, neo dottoressa in Giurisprudenza all’Università Niccolò Cusano, proprio nel giorno della sua laurea. La famiglia Saitta vive a Montpellier, dove Davide sta disputando la sua terza stagione in Francia. Il palleggiatore catanese ha vinto il campionato francese con il Paris nella scorsa stagione.
e che l’apprendimento universitario trovava nuovi stimoli, oltre Bologna da sempre schierata con l’impero, a Napoli e Salerno, in chiave laica, mentre Federico si dedicava a scrivere il “De venandi cum avibus” volume laico frutto dei dialoghi che in corte avevano luogo, ancora oggi fondamentale per i patiti di quel tipo di caccia. Federico non era un grande militare e fu facile al Papato risollevare il partito guelfo nel nord, il conte del Molise al centro e a sud gli arabi di San Giuseppe Jato dell’emiro Abbate, arrivando intanto le prime scomuniche. Pur essendo stato almeno nominalmente Federico re di Roma, a cui aveva fatto dono di una enorme quantità di testi arabi siciliani di lirica e di varia letteratura anche erotica. Federico accentra l’amministrazione degli stati ai suoi funzionari e assume alla corona il controllo delle attivi-
Le scomuniche potrebbero produrre sommosse nel suo impero, non in Sicilia, dove il Cardinale di Palermo era stabilmente suo intimo e dove riposa in Cattedrale nonostante la scomunica finale comminata dal Concilio di Lione, della quale Guido Carli aveva chiesto la rimozione sentendosi rispondere dalla Segreteria di Stato che la storia non si tocca. Dopo varie sconfitte militari, mentre costruiva castelli e componeva musica. Il castello di Altamura ha nei suoi torrioni una vera sinfonia come i membri di “armonia antiqua” hanno a suo tempo dimostrato. Da scomunicato, poi sulle orme di Francesco, fece la sua crociata, ottenendo la liberazione dei luoghi santi per i cristiani senza combattere, anzi fu salvato dai suoi ospiti arabi da ben tre attentati, e con quegli ospiti concluse accordi di libero scambio, ricevette in omaggio bestie di ogni tipo, 5 mila soldati musulmani che poi furono stanziati a Lucera e un harem di 150 fanciulle, di cui parla anche Boccaccio nel suo “Decameron”. Se oggi fosse vivente, starebbe lavorando al testo del Trattato di pace tra Federazione russa e Giappone in corso di stipula e da re di Gerusalemme, attraverso uno dei suoi matrimoni, quello con la plantageneto, alla risoluzione della crisi israelo– palestinese. Vincenzo Porcasi Docente di Politica europea di vicinato e di prossimità Università Niccolò Cusano
martedì 6 DICEMBRE 2016
Unicusano FOCUS VII CORRIERE DELLO SPORT / STADIO
LA CUSANO E LO SPORT
una questione di motivazioni
All’Università Niccolò Cusano è pronto a partire il corso in Psicologia dello sport. Lo illustra il professor Vercelli All’Università Niccolò Cusano, all’interno della Facoltà di Psicologia, è pronto a partire il nuovo corso in Psicologia dello sport. Un percorso didattico che va così a implementare la già ricca offerta formativa della Cusano. Le lezioni di Psicologia dello Sport saranno affidate al professor Giuseppe Vercelli, un professionista che - tra i vari prestigiosi incarichi - è anche responsabile dell’Area psicologica della Juventus e ne segue tutti gli atleti, da quelli delle formazioni giovanili fino a quelli della prima squadra.
Il vivaio dell’UnicusanoFondi
Contro il Foggia vittorie a braccetto per le Under 15 e 17
Professor Vercelli, spesso la figura dello psicologo dello sport viene confusa con quella del mental coach o del motivatore. Dobbiamo, invece, distinguere tali figure? «Non c’è dubbio che vada operata una netta distinzione. Le due figure citate, nella maggior parte dei casi, sono figure pseudo-professionali che non prevedono una formazione di tipo accademico. Lo psicologo esperto in psicologia dello sport, invece, è un professionista che ha studiato psicologia e che, spesso, è anche uno psicoterapeuta».
Danilo Ligori, allenatore dell’Under 17 dell’UnicusanoFondi
«Sarò responsabile dell’insegnamento Affronteremo anche diversi aspetti pratici» In che cosa si caratterizza, quindi, il ruolo dello psicologo dello sport? «È una figura professionale che ha la competenza di lavorare sulle genialità dello sportivo, affinché tale figura possa riuscire nell’intento di esprimere al meglio il proprio talento durante una competizione agonistica. In pratica, dobbiamo aiutare l’individuo a esaltare le sue capacità». Quali saranno i capisaldi dell’insegnamento nel suo
corso in Psicologia dello sport che si terrà all’Università Niccolò Cusano? «Fornirò innanzitutto le basi della materia, portando all’attenzione dei ragazzi la mia esperienza come collaboratore della Juventus e al fianco di varie nazionali sportive italiane, come quelle di canoa e kayak, di sci alpino e di beach volley. Sarà
un insegnamento, quindi, anche di carattere pratico». Su quale argomento si cercherà di focalizzare l’attenzione durante il corso? «Nel nostro percorso formativo parleremo molto diffusamente del cosiddetto “modello sfera”, un modello base per tutti coloro che si avvicinano alla Psico-
logia dello sport. E cercheremo di sottolineare come l’approccio metodologico tra, ad esempio, un calciatore e un qualsiasi altro sportivo, sia sempre lo stesso. Ci sono poi ovviamente delle differenze tra disciplina e disciplina, ma il modello base per sviluppare la genialità dell’individuo rimane sempre il medesimo».
Di questo e di molto altro si parlerà all’interno del nuovo corso di Psicologia dello sport attivato all’Università Niccolo Cusano, a conferma del sempre crescente impegno dedicato dall’Ateneo romano allo sviluppo di una proficua relazione tra lo sport in tutte le sue forme e l’insegnamento universitario. © Copyright Università Niccolò Cusano
Sono arrivati dai campionati nazionali gli squilli di maggior rilievo del fine settimana che ha visto in campo le squadre del settore giovanile dell’UnicusanoFondi. Sono quelli dell’Under 15 e dell’Under 17, ancora una volta capaci di vincere in coppia e di confermare il loro cammino a ritmo più che spedito. Le due squadre rossoblù si sono imposte in quel di Foggia, incasellando la sesta vittoria di fila in un doppio campionato che sta davvero regalando soddisfazioni di assoluto rilievo. E per entrambe, alla vigilia del confronto casalingo da sostenere contro il Teramo che chiuderà il girone d’andata, la classifica assume connotazioni più che importanti, tali da far credere che nella seconda parte della stagione le formazioni dirette da
Le due formazioni giovanili corsare contro il club che oggi affronterà la prima squadra Danilo Ligori e Dino Di Iulio saranno tra le protagoniste di maggior rilievo dei rispettivi tornei. TORNA LA BERRETTI. Quel ruo-
lo che vuol tornare a confermare la Berretti, nuovamente in campo dopo la sosta, e che sabato in quel di Matera - sarà la penultima giornata d’andata - andrà a caccia di un risultato che possa permettere di riprendere la marcia e di consolidare il ruolo di capolista che l’undici rossoblù si è costruito in questa fase iniziale del tor-
neo. Come vorranno ritrovare il sorriso anche le formazioni partecipanti ai campionati regionali Fascia B, che al di là delle singole gare sono piazzate ai vertici delle rispettive classifiche sin dall’ inizio della stagione. Gli Allievi vorranno subito dimenticare la sconfitta patita a Nettuno, prima stagionale, attendendo il Podgora con il desiderio di un pronto riscatto, mentre i Giovanissimi disputeranno il derby con il Città di Terracina con l’intento di proseguire il percorso intrapreso. E cerca uno spunto positivo anche la Juniores nazionale, confortata dal gioco ma non dai risultati: sabato, contro l’Anzio terminerà il girone d’andata, e appare logico cercare quella vittoria casalinga che ancora non è arrivata. © Copyright Università Niccolò Cusano