Unicusano Focus 20 dicembre 2016

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UNICUSANO FOCUS Università degli Studi Niccolò Cusano - Telematica Roma

ALLEGATO AL NUMERO ODIERNO DEL

I.P. A CURA DELL’UNIVERSITà NICCOLò CUSANO e di SpoRTNETWORK martedì 20 dicembre 2016 www.corrieredellosport.it

Settimanale di Scienza, Industria e Sport a cura della Cusano

Al Campus Giustizia Venerdì la consegna Il Master della Cusano dei doni ai bambini forma nuovi funzionari > A PAGINA VI

Filosofia Niccolò da Cusa e Giordano Bruno > A PAGINA IV

maria grazia cucinotta Il suo cortometraggio è dedicato al fenomeno: «Da bambina sono stata anche io un bersaglio, oggi più che mai bisogna tenere alto il controllo»

bullismo

> A PAGINA II

diciamo basta

LA VIGNETTA

> A pagina VI

IL PUNTO

Sistema bancario e salvataggio MPS

I

l sistema bancario italiano, come risulta evidente dalla quotidiana cronaca economico-finanziaria, sta attraversando un periodo costellato da indubbie difficoltà. Sono ben note le vicissitudini, non ancora superate, che hanno interessato le tristemente famose quattro banche (Banca Marche, Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio, Cassa di Risparmio di Ferrara e Cassa di Risparmio di Chieti); non è stata realizzata la vendita delle good banks che hanno avuto origine dalla loro crisi e alcuni risparmiatori che avevano sottoscritto le obbligazioni subordinate sono in attesa dei rimborsi. Al di là di casi particolari, le banche italiane in termini di patrimonializzazione, almeno per quanto riguarda quelle di maggiore dimensione analizzate, tranne MPS - come dimostrato dagli stress test elaborati prima dell’estate dall’EBA - presentano una situazione soddisfacente, buona per Intesa Sanpaolo. La maggiore preoccupazione che affligge le nostre aziende di credito è costituita dai crediti deteriorati che, come indica l’espressione, presentano difficoltà più o meno rilevanti, in ordine alla loro riscossione. Essi comprendono: i crediti scaduti, cioè quelli non riscossi a 90-180 giorni dalla scadenza, ma che spesso poi si regolarizzano; le inadempienze probabili - espressione che ha sostituito i crediti incagliati - che hanno problemi di buon fine e potrebbero purtroppo affluire tra quelli in sofferenza; questi ultimi comprendono i crediti per i quali sono iniziate le azioni legali volte a far pagare il debitore, nel tentativo di massimizzare il valore di recupero. Il tema della redditività, molto delicato e di preoccupante attualità, rimane al centro dell’attenzione, visto che il livello è in generale insufficiente a garantire lo sviluppo e, in alcuni casi, la sopravvivenza delle banche. Del resto, è innegabile che svalutazioni e perdite su crediti hanno raggiunto negli ultimi anni picchi difficilmente riscontrati in passato; ciò è derivato dalla ben nota crisi economicofinanziaria e anche da concessioni di linee di credito, purtroppo non sempre accompagnate da adeguate garanzie. Fabio Fortuna Magnifico Rettore Università Niccolò Cusano SEGUE A PAGINA III

Special Olympics

La passione di Sebastian un esempio per tutti > A PAGINA V Prodotto da “L’ Arte nel Cuore”, Testi di Andrea Giovalè, Disegni di Vincenzo Lomanto. www.fourenergyheroes.it

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II UNICUSANO FOCUS CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

martedì 20 DICEMBRE 2016

CULTURA e ricerca

cucinotta il mio cinema contro i bulli Il suo cortometraggio “Il compleanno di Alice” affronta il fenomeno: «Nelle scuole la situazione è drammatica» «Mi chiamavano Olivia come la fidanzata di Braccio di Ferro. Oppure “quattrocchi” perché portavo gli occhiali. Anche i miei piedi erano troppo lunghi. E soprattutto ero troppo educata e timida». Chissà quei ragazzi che si divertivano a prenderla in giro cosa avranno pensato qualche anno più tardi quando quella spilungona è diventa-

ni, i social. Tutto viene deriso e condiviso. E questo può portare a grande sofferenza. Addirittura, lo dice la cronaca e i numeri sono allarmanti, c’è chi muore suicida perché vittima di episodi di bullismo». Dove è stato girato il corto? «Le riprese si sono concluse qualche giorno fa. Ho scelto come location uno dei quartieri più difficili di Bari, San Pio, meglio conosciuto come Enziteto. È la storia di una bambina molto timida, per questo derisa dai compagni».

«Oggi non sono solo le battute a ferire i giovani: social e telefonini amplificano tutto» ta una modella. Poi un’attrice, produttrice e regista. Oltre che un’icona del fascino mediterraneo: Maria Grazia Cucinotta. «Poco importa: è passato tanto tempo e per fortuna certe cose si dimenticano, specie se accadono tra ragazzini. I bulli spesso nella vita vengono sorpassati proprio da chi, considerato debole, riesce invece a trovare riscatto» racconta l’attrice dell’intramontabile “Il Postino”, tornata dietro la macchina da presa proprio con un cortometraggio sul bullismo. «Un tema delicato che mi sta particolarmente a cuore». Abbiamo fatto una chiacchiera-

Maria Grazia Cucinotta

ta con Maria Grazia Cucinotta e parlato di cinema, adolescenza, solidarietà, salute. Ma tutto è iniziato con un “Diamoci del tu, ti prego!”. Ok. Dopo aver diretto nel 2011 “Il Maestro”, presentato a Venezia e che ti ha fatto vincere il Nastro d’Argento, torni alla regia di un cortometraggio dal titolo “Il compleanno di Alice”…

«Sì. Il tema è quello del bullismo. Un fenomeno che c’è sempre stato. Tra bambini e adolescenti c’è sempre qualcuno – il bullo o un gruppo di bulli – pronto a prendere in giro o offendere qualche coetaneo percepito come più debole. Ma oggi è tutto più amplificato: non sono solo le battute cattive a fare del male. Ci sono i video, la rete, telefoni-

Perché scegliere un tema di così grande attualità? «Perché è un fenomeno che sta crescendo invece che diminuire. Complice purtroppo il web che ormai è diventato un’arma. La situazione è drammatica. Ci vorrebbe maggiore controllo e il sostegno delle istituzioni. Sono tantissimi i ragazzi che ogni giorno subiscono violenza tra le mura scolastiche, ricevendo insulti, offese e spesso aggressioni fisiche. Anche io da piccola sono stata umiliata. Sono stata bersaglio di frecciatine per via del mio aspetto fisico. Mi prendevano in giro anche per i piedi: avevo un 40 su un metro e 78 e pesavo poco più di 50 chili». Cinema ma anche tanta solidarietà. Sei da anni è impe-

medicina

Alimentazione, niente eccessi Il vademecum per le festività L’obesità non solo come problema estetico quanto, soprattutto, come una malattia che può portare al decesso. In Italia sono cresciute negli ultimi anni le cattive abitudini in termini alimentari. Oltre il 50% della popolazione è sovrappeso e si spendono 28 milioni l’anno per curare le conseguenze dell’obesità. Ne ha parlato la dott. ssa Paola Tarantino, Medico Estetico, Direttrice Scuo-

Per segnalazioni, commenti, informazioni, domande alla redazione dei contenuti del settimanale Unicusano Focus – Sport & Ricerca, potete scrivere all’indirizzo: gianluca.fabi@ unicusano.it

la ICAMP di Milano, intervenuta ai microfoni di Radio Cusano Campus nel corso del programma “Genetica Oggi”. Dott.ssa Tarantino, siamo davanti a un’obesità dilagante che ha assunto i numeri di una epidemia «Questo è molto vero, la società del consumismo ci porta a mangiare sempre più dolci, fritture e alimenti non sani. Noi specialisti della medicina estetica ci occupiamo anche di nutrizione per rieducare i pazienti che vedono nella dieta un mezzo per arrivare a una forma fisica buona ed esteticamente accettabile. Bisogna pensare a una dieta bilanciata che aiuti il benessere ma anche l’aspetto estetico come per esempio la pelle. Spesso giungono pazienti con cellulite o cuscinetti adiposi che però non associano ai trattamenti un’alimentazione equilibrata. Attività fisica non sporadica e giusta alimentazione sono i due punti cardine. Una corretta alimentazione che però rispetti i gusti delle pazienti affinché si tuteli la parte psicologica del paziente. Inoltre abbiamo a disposizione anche molti integratori che aiutano la paziente laddove lei non vada ad assumere nutrienti fondamentali».

La dott.ssa Paola Tarantino

È sempre difficile parlare di “dieta” in periodi di festa come questi. Ma si possono dare delle indicazioni che si possono seguire anche in questi giorni? «Certo, ci sono cinque indicazioni sempre valide che sono: 1) Tante portate ma piccole porzioni. È ammesso fare qualche pasto con cibi più sfiziosi del quotidiano, purché sia molto variegato. Questa può essere la giusta combinazione per soddisfare la parte edonistica senza mettere a rischio l’organismo. 2) Evitare l’eccesso di dolci. I nostri nonni mangiavano il dolce solo la domenica; oggi il 45% della popolazione ita-

liana ne mangia troppi; tra le donne la percentuale sale al 48%. Un dolce fatto di frutta potrebbe essere un giusto compromesso. 3) Rispettare l’equilibrio tra le diverse componenti: carboidrati, proteine, grassi. I carboidrati devono corrispondere al 60% delle calorie che si ingeriscono, in quanto creano la giusta energia. I grassi non devono superare il 30% per non creare problemi al metabolismo. Se si eccedono questi parametri o si va al di sotto delle soglie minime l’organismo ne risente. L’82% degli italiani mangia pochi cereali (pane, pasta, riso), mentre ne dovremmo mangiare 4 porzioni al giorno. Il 73% mangia meno frutta e verdura del necessario, ossia 5 porzioni totali quotidiane. 4) Ridurre il consumo di carne e mangiare più pesce. Il 62% della popolazione non mangia pesce, eppure questo alimento è fondamentale, in quanto contiene gli acidi grassi polinsaturi (omega 3, omega 6) essenziali per tutte le membrane, anche nel cervello. 5) Non eccedere con gli alcolici. Ciò non significa mettersi a dieta il giorno di Natale: basta bilanciare con gli altri giorni e fare esercizio fisico, come detto, con continuità». © Copyright Università Niccolò Cusano

gnata in prima linea per la lotta e la prevenzione del tumore al seno. «Sostengo la Susan G. Komen da 17 anni. Credo che per le donne condividere la malattia sia importante: la rende meno feroce. E credo soprattutto che la prevenzione sia tutto. Dico a tutte le donne: coraggio, fatevi controllare e non rimandate a domani. Un esame può salvarti la vita: per questo non va fatto troppo tardi. Mia madre è salva grazie alla prevenzione. E poi ho visto centinaia di donne guarire». Cosa fai per mantenerti in forma? «Faccio una vita frenetica. Non ho molto tempo a disposizione per fare sport anche se mi piacerebbe. Non sollevo pesi ma borse e valigie e le corse sono quelle che faccio da un aeroporto all’altro, dalla mattina alla sera. Però, mangio sanissimo. Sono fissata con tutto quello che vie-

«Anche io da bambina sono stata un bersaglio, gli insulti causano grandi sofferenze» ne dalla campagna. Cerco tutto quello che è genuino. Il mio vero lusso è quello di mangiare bene». Sei mamma di Giulia che oggi ha 15 anni… «La mia vita dipende dalla sua felicità. Cerco di reprimere le mie ansie e di farle vivere la

sua libertà. Con molte difficoltà logicamente». Sei conosciuta in tutto il mondo per il film con Massimo Troisi e per essere comparsa nella saga 007 “Il mondo non basta”. Bella, amata, realizzata. Un mito insomma...

«Non scherziamo! Siamo tutti uguali: solo che chi fa questo lavoro è più “pubblicizzato”! Siamo tutti dei miti. Soprattutto le donne che ogni giorno si dividono tra casa e lavoro, tra mille impegni e preoccupazioni. Proviamo a fare tutto. Siamo delle brave equilibriste». © Copyright Università Niccolò Cusano


martedì 20 DICEMBRE 2016

Unicusano FOCUS III CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

cultura e università

la nostra solidità alla prova di mps

Il piano di salvataggio del Monte dei Paschi di Siena va avanti faticosamente. Una soluzione è necessaria entro la fine dell’anno SEGUE DA PAGINA I

A tali problematiche, come spesso ha sottolineato anche il presidente Draghi - in generale per le banche europee e, in particolare, per quelle italiane - si sono aggiunti il notevole assottigliamento della forbice dei tassi dovuto alla generalizzata riduzione degli stessi che nel 2017 dovrebbero risalire, l’elevatezza dei costi operativi connessi alla raccolta e all’impiego dei fondi e l’esistenza di un numero eccessivo di banche che certamente amplifica tutti gli elementi richiamati. In Italia, infatti, il problema del sottodimensionamento del sistema creditizio - ben noto da molti decenni e alimentato derivante da una corretta politica di frazionamento del rischio è stato affrontato parzialmente e in modo frammentario. Dobbiamo sperare in un superamento delle difficoltà congiunturali - legato indissolubilmente ad una ripresa economica più decisa e duratura - che consenta di restituire alle nostre banche la necessaria tranquillità operativa fondamentale per garantire un più agevole accesso al credito da parte di famiglie e imprese. Le aziende di credito, infatti, nonostante gli interventi della BCE volti a mettere a loro disposizione ingenti quantitativi di denaro, sono sempre molto attente a concedere prestiti - nelle varie tipologie - per il gravoso problema dei crediti deteriorati. Ciò ha ripercussioni negative, com’è facilmente intuibile, sia per la redditività delle

Certo, il nostro sistema bancario sta affrontando prove durissime e bisognerà far appello alle sue capacità di tenuta che, comunque, almeno in queste due settimane del dopo referendum, hanno potuto verificare tutti: noi che abbiamo sempre ripetuto nelle occasioni pubbliche che qualunque risultato non avrebbe prodotto sui mercati e nel settore bancario la fine del Mondo, ma anche tanti altri che addirittura

banche sia in riferimento alla possibilità per la clientela di avere finanziamenti, soprattutto nel caso delle piccole e medie imprese. Nel contempo, il piano di salvataggio del Monte dei Paschi di Siena va avanti faticosamente e tra notevoli difficoltà di attuazione, legate soprattutto all’aumento del capitale sociale di 5 miliardi di euro; è evidente, tuttavia, che si cercherà di evitare il bail in - ipotesi che si spera possa essere scongiurata - che, come ben sappiamo, dal 1 gennaio 2017, nell’ipotesi di assenza di soluzioni incombe sulla banca toscana. Giovedì 22 dicembre alle 14 sapremo se la banca sarà in grado di ricapitalizzarsi mediante operazioni di mercato che hanno una scadenza fissata 24 ore prima (conversione di obbligazioni subordinate in azioni e collocamento privato) o se sarà necessario attuare un piano alternativo. Venerdì 16 dicembre, infatti, il Cda dell’istituto di credito, vista l’autorizzazione CONSOB maturata la sera precedente, ha dato il via alla conversione volontaria dei bond subordinati in possesso di circa 40.000 risparmiatori per un controvalore valutato intorno a 2-2,1 miliardi di euro. Difficile azzardare previsioni ma, in caso di insuccesso, dovrebbe essere preso in considerazione l’intervento pubblico che si realizzerebbe attraverso l’applicazione delle norme di un Decreto che conterrebbe, al suo interno, anche novità riguardanti il sistema ban-

Fabio Fortuna Magnifico Rettore Università degli Studi Niccolò Cusano

Apre l’aula magna del Polo di Trapani

cario nel suo complesso per eliminarne o, quantomeno, attenuarne problematiche e criticità. Si potrebbe cogliere l’occasione dell’urgenza dettata dal caso Monte dei Paschi per porre in essere un vero e proprio piano di rafforzamento del sistema bancario, al quale aspirano e si stanno dedicando Tesoro e Banca d’Italia, soprattutto alla luce

dell’esistenza di norme europee da implementare. In particolare, ci si riferisce, tra i vari punti ipotizzabili a: potenziamento del fondo di risoluzione attraverso nuovi mezzi apportati dalle banche, magari prevedendo una rateizzazione in cinque anni dei relativi contributi; riforma delle banche popolari da effettuare entro il 31 dicembre 2016 – da

prorogare ma, dopo il vaglio del Consiglio di Stato, siamo in attesa della sentenza della Corte costituzionale del 12 gennaio 2017; garanzia della liquidità attraverso un’ulteriore rete di protezione costituita dall’attivazione di garanzie pubbliche che, ricordiamo, genererebbe costi solo se venisse attuata; ombrello precauzionale che scattereb-

be per MPS nel caso d’insuccesso dell’operazione di mercato ma che potrebbe servire anche per la crisi di altre banche, come Veneto banca, Popolare di Vicenza e Carige; aggiustamenti al meccanismo della GACS, cioè la garanzia sulla cartolarizzazione delle sofferenze pensata dal Tesoro per favorire lo smaltimento dei Non Performing Loans.

Scuola, a Ostia nasce l’ora delle idee Suona la campanella. L’ora delle idee è pronta a entrare in classe. Il professor Vito Giannini, docente di Lettere presso l’Istituto Paritario Vincenzo Pallotti di Ostia, ha introdotto nella didattica della scuola “L’Ora delle Idee”: «Un luogo nel quale dare spazio agli studenti affinché possano progettare delle idee per poi insieme realizzarle. Questo perché vogliamo una scuola appassionata che metta al centro gli studenti» sottolinea il docente nel suo intervento a Radio Cusano Campus.

«Durante la mia attività di docente mi sono reso conto di come, a volte, la scuola italiana venga vista dai ragazzi come un’istituzione che produce una cultura di tipo troppo nozionistico. Questo aspetto, assai frequentemente, finisce per demotivare gli studenti. Seguendo i dettami della “Pedagogia del Terzo Millennio” sarà possibile, invece, dedicare un’ora al mese interamente alle idee dei ragazzi. Sarà un modo per stimolarli e appassionarli ad una forma di insegnamento molto più dinamico».

Professor Giannini, qual è l’obiettivo di questa interessante iniziativa? «L’obiettivo è che gli studenti si appassionino, appunto, alle materie di studio, applicandosi in modo coinvolgente. E l’ora delle idee sembra fatta apposta per realizzare quella che è la fantasia e la capacità pratica dei ragazzi».

Come è stata accolta la sua iniziativa? «C’è stato da subito grande entusiasmo. Sia da parte degli alunni che dei loro genitori. Anche i miei colleghi insegnanti stanno offrendo un contributo importantissimo. Basti pensare che abbiamo istituito la figura di veri e propri “tutor delle idee” che altro non sono, appunto, che colleghi docenti che si stanno im-

I docenti devono quindi,

Non cantiamo vittoria, la strada da percorrere è in salita e irta di difficoltà che però speriamo di superare! Un augurio di Buon Natale a Tutti Voi e alle Vostre famiglie!

università niccolò cusano

l’iniziativa

secondo lei, “ispirare” gli studenti? «Esattamente. La scuola è un ponte che deve permettere agli studenti di trova-

prefiguravano scenari apocalittici che, per fortuna, non si sono manifestati!

re un giusto orientamento e quindi deve fornire gli strumenti affinché i ragazzi trovino il successo nella loro vita. L’Ora delle Idee può

contribuire a raggiungere questo scopo». Da cosa nasce questa rivoluzionaria idea?

pegnando nella realizzazione di questo progetto. Il nostro gioco di squadra è davvero perfetto». Quali sono le classi che stanno attuando il progetto? «La socializzazione e la cooperazione che sottende all’Ora delle Idee è attualmente portata avanti da tutte le classi dell’istituto, dalla I Media fino alla quinta liceo». Professor Giannini, siamo curiosi: quali sono le “idee” più interessanti che sono state messe in pratica? «Da questo punto di vista c’è davvero l’imbarazzo della scelta. I ragazzi stanno producendo idee di natura imprenditoriale, di start up, tecnologiche e informatiche, fino anche a quelle in ambito giornalistico. Sono davvero attivi e dinamici, perché l’ora delle idee deve anche essere un momento nel quale sia possibile discutere di attività di tipo sociale». © Copyright Università Niccolò Cusano

L’Aula magna intitolata a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, il ricordo delle vittime di mafia che «deve essere non soltanto memoria ma monito per una società migliore, ambizione che oggi può essere realizzata». È il messaggio che sta alla base dell’iniziativa di UniCusano Trapani, che ha voluto dedicare uno spazio al suo interno ai due magistrati uccisi nelle stragi del 1992. A tagliare il nastro dell’Aula è stato il senatore Vincenzo Santangelo; presenti, tra gli altri, monsignor Michele Crociata, i docenti Francesco Torre e Vito Abate, rispettivamente presidente e direttore di UniCusano Trapani, i rappresentanti dell’Aido, l’Associazione italiana donatori di organi, e del Siulp, il Sindacato unitario dei lavoratori di polizia. IL RICORDO. «Non dobbiamo

mai abbandonare il ricordo dei due eroi», sono state le parole di Francesco Torre, «non solo per valorizzare ciò che hanno fatto, ma anche per spenderci con tutte le nostre energie per la società dell’oggi e del domani, per dare il sostegno che meritano alle forze dell’ordine, alle istituzioni, alla polizia, ai carabinieri. C’è un eroe anche dietro a un padre di famiglia che a volte viene offeso in strada per difendere i diritti di tutti noi». Dopo il ricordo delle vittime di mafia attraverso la proiezione di un filmato, una delegazione del

Siulp ha voluto donare uno striscione commemorativo all’Università Niccolò Cusano. «Tante volte, pensando a colleghi morti, dico che vorrei vivere in un mondo senza eroi», è stato il pensiero di Antonio Cusimano, rappresentante della sigla sindacale. Vito Abate, direttore del polo accademico, ha messo in risalto l’importanza della cultura come antidoto a tutte le mafie: «Alla base delle disfunzioni del sistema, c’è sempre un errore di fondo. Gli errori si eliminano con la preparazione, perché spesso il male riesce a vincere quando trova terreno fertile. La preparazione e la cultura sono gli anticorpi per una società senza mafie». CULTURA DEL DONO. Durante la

manifestazione è stata ribadita l’apertura dell’Università Niccolò Cusano alle forze della società civile che intendono sviluppare progettualità sul territorio, tra queste l’Aido. Nell’illustrare la sinergia tra il polo accademico e l’associazione, il rappresentante Aido Giuseppe Cammarata ha sottolineato: «La Cusano è la prima università in Italia a sposare la cultura della donazione. Presto presenteremo un camper donato dall’ateneo ad AtS, l’Associazione trapianti Sicilia, che sarà benedetto da Papa Francesco nel corso di un’udienza in Vaticano». © Copyright Università Niccolò Cusano


IV UNICUSANO FOCUS CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

università

martedì 20 dicembre 2016

aprire il lavoro ai giovani una questione di giustizia Il professor Stefano Palumbo illustra gli obiettivi del Master della Cusano che prepara al concorso pubblico per nuovi funzionari: «I tribunali hanno bisogno di forze fresche» Qualcosa si muove nella giustizia italiana. È stato appena bandito un concorso pubblico per il reclutamento di Funzionari direttivi qualificati nelle amministrazioni della Giustizia, Finanze e Agenzia delle Entrate. Un concorso teso, soprattutto, a dare nuova forza alla giustizia italiana, mettendo dentro giovani preparati e con entusiasmo. Ai microfoni di “Legge o Giustizia” su Radio Cusano Campus, la radio dell’Università Niccolò Cusano, è intervenuto il professor Stefano Palumbo, docente coordinatore all’Università Niccolò del Master in materia di “Ordinamento Giudiziario e dei Servizi della Giustizia”. LA DIDATTICA. Il professore ha parlato di questo nuovo corso, il cui piano didattico è stato formulato in linea con le materie che saranno oggetto del concorso pubblico. «Purtroppo, come tutta la pubblica amministrazione italiana, c’è stato un periodo di circa 20 anni durante i quali si è pensato solo ai tagli e al blocco del turn over – ha ta l’attività didattica, fina- zo Di Carlo, Dirigente amspiegato il professor Palum- lizzandola a un obiettivo. Il ministrativo della Corte di bo – poi è intervenuta anche Comitato scientifico, inol- Cassazione. «Bisogna parla riforma pensionistica che tre, è una garanzia. Oltre al tire dal basso per poter arha trattenuto in servizio, fino professor Palumbo, ci sono rivare ai vertici. Abbiamo biil Presiden- sogno di tutti – riprende Paa 67 o più te Giorgio lumbo – gli uffici sono allo anni, il personale. Tut- «Gli assistenti S a n t a c r o - stremo e abbiamo assoluta ta la struttu- giudiziari devono c e, P r i m o necessità di avere giovani a ra si è invecP r e s i d e n - lavoro, motivati, altrimenti chiata. Al mi- avere capacità te emerito la giustizia in Italia non ponistero della informatiche della Corte trà che peggiorare ulteriorGiustizia, su al passo coi tempi» di Cassazio- mente. Siamo fuori dai parane; il Dot- metri europei già da tempo». un organico previsto tor Antonio circa 47mila unità, ce ne Marini, Magistrato diretti- DESTINATARI. I corsi non sono circa 36mila: manca- vo in q. già Procuratore ge- sono rivolti solo a chi parteno 11mila persone con varie nerale f.f. presso la Corte di ciperà al bando. È stata prequalifiche. L’aspetto centrale Appello di Roma e direttore vista infatti la formazione dell’attività degli uffici è svol- del corso; il Dottor Vincen- anche per chi già lavora nelto dagli assistenti giudiziari, ovvero coloro i quali aiutano il giudice prima, durante e dopo l’udienza. È una qualifica che va rinforzata, con giovani che hanno capacità informatiche e nozioni di diritto adeguate». Il programma “Legge o Giustizia”, condotto da Matteo Torrioli,

Legge 0 giustizia, in onda su radio cusano campus

DOCENTI. Per questo l’Uni-

versità Niccolò Cusano ha deciso di rendere concre-

è in onda su Radio Cusano Campo è dal lunedì al venerdì, dalle ore 20 alle ore 21. È realizzato in collaborazione con la facoltà di Giurisprudenza dell’Università Niccolò Cusano.

la giustizia. «Il 22 dicembre è convocata una riunione, presso il gabinetto del ministro della Giustizia Orlando, con tutte le figure sindacali, per discutere della riqualificazione del personale. È una

cosa necessaria, perché bisogna ricollocare in profili funzionali, anche con nomi diversi, il personale in servizio. Acquisire, rispolverare o rinforzare una preparazione che si ha è un’opportunità di crescita personale ma anche occasione per avere un titolo da spendere all’interno del luogo in cui si lavora. Palumbo ha concluso il suo intervento analizzando, in estrema sintesi, le criticità della giustizia in Italia: «Abbiamo dei difetti congeniti come italiani. La litigiosità è superiore ad altre popolazioni europee. Il nostro sistema giudiziario è stato più volte rivisto e modificato. Abbiamo una struttura, però, che non riesce a soddisfare la domanda. Fossimo un’azienda privata dovremmo aumentare la produzione quando c’è richiesta e ridurla quando non c’è. Purtroppo rimane tutto invariato e purtroppo i numeri crescono, fino a limiti intollerabili, in tutti gli uffici. Il Tribunale di Roma è il più grande d’Europa. La Corte di Cassazione è l’unica, nel mondo, con 83mila casi l’anno. È un quadro che va modificato, semplificato e potenziato con l’ingresso di nuove figure lavorative». © Copyright Università Niccolò Cusano

università niccolò cusano

Click Days, 70 borse per future matricole

Sull’onda del successo ri- questo che anche tornano scosso nelle tre precedenti i “Click Days”, che già negli edizioni, l’Università Niccolò anni scorsi ha permesso a Cusano propone per il quar- centinaia di studenti di iscrito anno consecutivo “Click versi e frequentare la CusaDays”, l’iniziativa che offrirà no con profitto, senza preoc70 borse di studio ad altret- cuparsi di gravare economitanti diplomati di Roma e co- camente sulle proprie famimuni limitrofi, per un esone- glie. Grazie all’iniziativa, gli ro totale della retta prevista studenti vincitori avranno la per cinque possibilità di anni di corregalarsi un so nell’Ate- Torna l’iniziativa intero perneo. Le bor- per il diritto allo corso accase di studio demico gratuito all’Univ e r r a n n o studio: le domande versità Nica s s e g n a t e si possono inviare attraverso dal 15 al 28 febbraio colò Cusano, che metterà una campagna che para loro dispotirà ufficialmente il prossimo sizione un campus di 16.500 15 febbraio fino alla mezza- metri quadrati a Roma (in notte dell’ultimo giorno del via Don Carlo Gnocchi 3, mese. dove è in costruzione anche una nuova struttura di L’OFFERTA. Spesso e volen- 30 mila metri quadrati), metieri il diritto allo studio nel todologie d’insegnamento nostro Paese è sbandiera- all’avanguardia, laboratori to ma non rispettato. È per di ricerca, aule multimediali,

una radio in Fm, una squadra di calcio, mensa, bar, palestra e servizio navetta. A sostegno delle loro attività di studio avranno a disposizione un consulente didattico. LE DOMANDE. Saranno accet-

tate soltanto le prime settanta domande di assegnazione inviate tramite PEC all’indirizzo unicusano@pec.it. INFO. Per avere ulteriori in-

formazioni sui “Click DAys”, si può visitare il sito dell’Ateneo (www.unicusano.it/borsa-di-studio), dove è disponibile anche la domanda di assegnazione (www.unicusano.it/domanda-borsa-distudio). Per ricevere altre informazioni sull’iniziativa, è possibile scrivere all’indirizzo di posta elettronica laurea.plus@unicusano.it oppure chiamare il numero di telefono 339/6806317. © Copyright Università Niccolò Cusano


martedì 20 DICEMBRE 2016

Unicusano FOCUS V CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

sport e disabilità

una storia unica di sport e coraggio Il romano Sebastian Palmeri ha scoperto una nuova vita grazie alle attività di Special Olympics e al canottaggio Nato con una malattia genetica rara, la sindrome megalencefalia, Sebastian Palmeri, 27enne di Roma, non aveva la certezza di poter mai parlare o camminare. Dolore, timori, preoccupazioni continue sono oggi pagine sbiadite dal tempo. La vita - ha scoperto Astrid, la mamma di Sebastian - non è fatta di aspettative ma di opportunità che mettono nelle condizioni di reagire alle difficoltà senza mai perdere la fiducia, il coraggio e la determinazione. «Credo che nella vita nulla sia impossi-

La madre Astrid: «Ora per tutti è il ragazzo che ha vinto tante medaglie» bile, serve solo una grande forza di volontà e non fermarsi mai. Volevo fortemente che mio figlio potesse crescere come i suoi coetanei e oggi mi sento come se fossi la mamma di una rockstar: mio figlio è un vincitore nato da quando ha conosciuto Special Olympics, l’amicizia e la possibilità di praticare sport. Prima era “il fi-

Special Olympics, il canottaggio è la grande passione di Sebastian

glio disabile della tedesca”, adesso è il ragazzo che ha vinto tante medaglie». SOLITUDINE. «Dopo aver fini-

to il percorso scolastico – ricorda la mamma – durante il quale tutti hanno contribuito nel favorire l’integrazione di Sebastian, con infiniti alti e bassi, siamo arrivati ad un bellissimo certificato

di frequenza ed all’arrivederci delle istituzioni. Niente più psicologo, neuropsichiatra, progetto personalizzato, ASL. Solo il Comune ci fornisce qualche ora di assistenza domiciliare, ma di fatto abbandonati alle sole nostre forze. Tocca a noi mamme organizzare la vita dei nostri figli maggiorenni. Sebastian era all’epoca un

ragazzo di 20 anni che voleva vivere come tutti gli altri, ma le porte delle normali attività per lui erano chiuse. Era troppo grande o troppo piccolo, richiedeva troppe attenzioni e responsabilità, era lento e diverso: in poche parole, nessuno lo voleva». OPPORTUNITÀ. «Un giorno –

prosegue Astrid – il mio oc-

Sebastian Palmeri, 27 anni

chio cadde su di un’inserzione, piccolissima pubblicata sul Messaggero: “Canottaggio per ragazzi con disabilità intellettiva con Special Olympics”. Senza pormi troppe domande, chiamai quel numero e fissai l’appuntamento per un primo incontro. Ci accolse Paolo Ramoni, coordinatore tecnico nazionale di Special

Olympics per il canottaggio, e lo fece con un enorme sorriso. In seguito ho capito che tutte le persone che incontriamo attraverso Special Olympics hanno quel sorriso, come se fosse un virus senza antidoto in grado di contagiare chiunque. È cominciata così la nostra avventura e da quel giorno la nostra vita è cambiata, un

po’ come se si fosse aperta una nuova parte del cervello di cui prima ignoravamo l’esistenza, che ti fa provare gioia e allo stesso tempo serenità nell’anima. Non ci sentivamo più soli». CRESCITA. Sebastian è un at-

leta rispettato e festeggiato come un campione sempre e comunque, al di là del

risultato sportivo che riesce a ottenere. Per lui far parte di una squadra è un motivo di grande orgoglio e uno stimolo forte nell’affrontare le paure. «Ricordo quando mi diceva “Mamma, ho paura” poco prima di una gara. Io gli rispondevo che non doveva necessariamente gareggiare se non se la sentiva. “Ma io voglio gareggiare, voglio far parte della mia squadra, voglio fare contento il mio tecnico e che tu sia fiera di me; ho paura ma voglio fare comunque la gara”. Sebastian ha maturato la consapevolezza di essere in competizione con se stesso e la sua gara l’ha vinta. Lo sento urlare “Tevere Remo - team Special Olympics del quale fa parte - sempre vinceremo”. In occasione di Giochi nazionali o regionali parte da solo con i suoi compagni. Mio figlio, che fino ad allora non aveva una vita sociale, tanto emarginato dai coetanei, non invitato alle feste di compleanno e inseguito per una vita, per via del suo aspetto fisico, dagli occhi curiosi della gente, oggi mi dice sempre: “Mamma voglio stare in mezzo alla gente”». © Copyright Università Niccolò Cusano

integrazione

Costruire sulla fragilità non è mai stato così reale Può sembrare impossibile costruire qualcosa su delle fondamenta che appaiono fragili. A volte, però, è solo una questione di equilibrio. Non c’è bisogno di scomodare ingegneri o architetti – lì occorre solidità strutturale – perché quando al centro di un progetto ci sono le persone, non ci sono formule che tengano. Se si parla di integrazione sociale, ricerca

La cooperativa Spazi Immensi ha organizzato un presepe vivente con attori speciali dell’autonomia e di crescita personale, occorre solo lavoro e tanta, tanta, pazienza. Di certo l’impegno non manca a Spazi Immensi, cooperativa nata nel 2009 proprio con l’obiettivo dell’integrazione sociale di chi proviene o vive in situazioni di fragilità sociale. Composta da 36 soci – divisi tra cooperatori e volontari – affianca figure professionali qualificate a cittadini sensibili al tema e familiari in prima fila. attività. Tra le tante attività in cui Spazi Immensi è coinvolta – con in testa l’intensa partecipazione nell’organizzazione delle attività psico-sociali e riabilitative della comunità terapeutico-riabilitativa di Villa Letizia a Roma – c’è la stretta collaborazione con La Fattorietta, struttura a due passi dalla Città del Vaticano che si dedica, tra tante difficoltà, all’agricoltura sociale.

presepe vivente. Quest’an-

no, gli ospiti di Villa Letizia nel lavoro congiunto dei laboratori interni d’espressività e Letiziart - hanno dato vita a un presepe vivente proprio negli spazi della Fattorietta, con l’organizzazione di Spazi Immensi in collaborazione con l’Associazione culturale Passeggiata del Gianicolo (che gestisce La Fattorietta), Fattorie Sociali, Confagricoltura e La Casetta dei Diritti. La prima si è tenuta domenica scorsa, e – con orario dalle 16.30 alle 18.30 – si replicherà il 26 dicembre e quindi il 6 e l’8 gennaio. Partecipare può essere l’occasione giusta per scoprire le attività che si svolgono in un piccolo luogo magico nascosto nel caos di Roma, dove scorrazzano l’asino Ernesto e il maialino Nando, e conoscere i vari progetti che coinvolgono Spazi Immensi e Villa Letizia. © Copyright Università Niccolò Cusano


VI UNICUSANO FOCUS CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

martedì 20 dicembre 2016

cultura e università

cusano a confronto con giordano bruno

Il filosofo messo al rogo a Campo de’ Fiori subì l’influenza del pensatore umanista. Il professor Clerici: «Entrambi rifiutavano la pedanteria» Dall’Umanesimo al Rinascimento. Dalla filosofia umanista di Niccolò da Cusa, a quella rinascimentale di Giordano Bruno. Dal teologo, filosofo e scienziato Niccolò Cusano vissuto nel ’400, al filosofo Giordano Bruno nato a metà del ’500, giudicato eretico e messo al rogo in piazza Campo de’ Fiori a Roma il 17 febbraio 1600. Delle differenze tra i due pensieri filosofici si è parlato a “La Storia Oscura” (trasmissione curata e condotta da Fabio Camillacci) su Radio Cusano Campus. È intervenuto il professor Alberto Clerici, professore associato di Storia delle Dottrine Politiche all’Università Niccolò Cusano. Bruno può essere considerato un allievo di Niccolò Cusano? O per meglio dire, il pensiero di Bruno subì l’influenza di Niccolò da Cusa? «All’interno di quella molteplicità di influenze, di influssi e di tradizioni filosofiche che si trovano nel pensiero di Giordano Bruno – ha risposto il docente della Cusano – certamente un posto di rilievo spetta al pensiero di Niccolò Cusano, la cui influenza sul filosofo di Nola è ormai accertata dalla storiografia. Oltre al fatto che Bruno cita espressamente Cusano in alcune sue opere e lo cita sempre in maniera positiva ma come è tipico del carattere di Giordano Bruno, mai con un elogio a tutto tondo assoluto; diciamo che c’è sempre qualcosa che non va anche nei grandi modelli che Bruno ritiene tali».

La statua di Giordano Bruno a Campo de’ Fiori

INFLUENZE. Giordano

AFFINITÀ. Niccolò Cusano e Giordano Bruno, così simili, così diversi: «Giordano Bruno senza dubbio nell’esprimersi era per così dire meno elegante di Niccolò Cusano - ha sottolineato il professor Clerici - però condivideva con Cusano una sorta di rifiuto della pedanteria, della filosofia scolastico-aristotelica, insomma, del modo tradizionale con cui si insegnava filosofia nelle università della seconda metà del ’500. Questo per sottolineare

università niccolò cusano

La statua di Niccolò Cusano nel campus di via Don Carlo Gnocchi 3 a Roma

che ci sono grandi differenze tra le due figure. Ovviamente, il contesto storico gioca un ruolo di primo piano; ci sono fattori storici di contesto e fattori se vogliamo teorici o filosofici che spiegano il differente fato che hanno avuto Giordano Bruno e Niccolò Cusano. La brutta fine che ha fatto Bruno arso vivo sul rogo, rispetto alla vita comunque di alto esponente della Chiesa che ha fatto Cusano fino ai suoi ultimi giorni. Fattori teorici invece che in ogni caso Cusano, pur difendendo l’infinità dei Mondi lo fa da un punto di vista ancora filosofico e mantiene ancora un ruolo importante per Cristo e non arriva al panteismo di Bruno, cioè all’idea che Dio e la natura sono identici, sono proprio la stessa cosa. In Cusano invece la natura è tutta contenuta in Dio ma Dio è qualcosa di più. È vero che tutto quello che c’è in natura c’è anche in Dio ma c’è anche un qualcosa di trascendente, che va oltre». Per Giorda-

il campus illuminato per le feste In un periodo economicamente ancora complicato, il Campus dell’Università Niccolò Cusano vuole contribuire a portare un messaggio positivo nel quartiere romano di Boccea, un’area che vive le difficoltà tipiche della periferia. Con il Natale alle porte, l’illuminazione dell’edificio principale del Campus di via Don Carlo Gnocchi 3 vuole rappresentare un riferimento di speranza e aggregazione sociale.

no Bruno invece tutto ciò che è materia è Dio, anche ultraterrena: «Materia anche nel senso di materia cosmica – ha precisato il docente della Cusano – cioè nel rapporto tra la sfera del sacro e quella della materia, mentre in Niccolò Cusano c’era più che altro il tentativo di deificare, di rendere sacre le cose materiali, le cose terrene. In sintesi, Cusano cercava il legame tra Dio e la natura ma per dire che le cose della natura dovevano essere considerate importanti tanto quanto le cose divine. In Giordano Bruno invece troviamo l’opposto, ovvero il tentativo di desacralizzare, di materializzare il sacro. E questa è una grande differenza tra i due pensieri». IL CONTESTO. Ma torniamo al

diverso fato tra i due: «Esistono - ha spiegato il professor Clerici - proprio fattori storico-contestuali. Perché Cusano ha scritto per pochi, visto che nell’epoca in cui è vissuto non c’era ancora l’ar-

te della stampa, quindi, le sue opere non avevano una certa diffusione. Lui aveva però amicizie potenti all’interno della Curia, pertanto la sua vita parlava chiaro anche se le sue opere potevano essere giudicate eterodosse, radicali dal punto di vista dell’ortodossia, comunque si può certamente dire che la vita di Cusano parlava per sé. Giordano Bruno, al contrario, per tutta la sua vita volle fare proseliti. Amava insegnare, ecco perché girovagava in tutta Italia e in Europa alla ricerca di un impiego universitario; lui voleva propagare le sue teorie, la sua politica. Rispetto a Cusano, Bruno non aveva amicizie ecclesiastiche ma solo politiche. Ecco perché al processo dell’Inquisizione, i detrattori di Giordano Bruno avevano tutto quello che lui aveva fatto e che poteva essere utilizzato contro di lui; mentre la vita di Niccolò Cusano non era una vita di eretico impenitente che andava in giro a

professare idee strane. L’INFINITO. Al termine della

puntata è stato poi approfondito il concetto di “infinito”, che Giordano Bruno eredita da Niccolò Cusano: «Proprio sul concetto di infinito espresso da Bruno in varie opere ma soprattutto nell’opera “De l’infinito Universo et Mundi” - ha confermato il professor Clerici - si concretizza il legame con Niccolò Cusano, perché Bruno utilizza proprio l’idea della sfera, di Dio come sfera infinita che ha un centro in tutti i luoghi e una circonferenza in nessun luo-

go. Un’immagine dunque che Bruno ha ripreso tale e quale dalle opere di Niccolò Cusano. Anche nella “Cena delle ceneri” e in altre opere, Giordano Bruno ritorna su questa idea di infinito, centrale nella sua filosofia, per giungere anche a relativizzare la posizione dell’uomo nel cosmo e della Terra all’interno dell’Universo, così come aveva fatto Cusano prima di lui». Quindi, abbracciare il copernicanesimo non in maniera totale ma su questo preciso punto si, distruggendo l’aristotelismo-tolemaico.

Venerdì al campus festa per i bambini

© Copyright Università Niccolò Cusano

Raccontare la storia per capire l’attualità La “Storia Oscura” va in onda dal lunedi al venerdi dalle 13.00 alle 15.00. Il programma condotto da Fabio Camillacci racconta, analizza e approfondisce i fatti del passato: dalle origini ai giorni nostri con l’obiettivo di far luce su fatti ed eventi storici avvolti nel mistero. La ricerca della verità è sempre stato il desiderio di Niccolò Cusano.

L’Università Niccolò Cusano desidera condividere la gioia del Natale con la comunità romana e, in particolare, con i bambini meno fortunati, donando un momento di spensieratezza e felicità. Il 23 dicembre 2016 alle 11, l’Ateneo organizzerà – presso il Campus di Via Don Carlo Gnocchi, 3 – una festa natalizia che culminerà con il dono di un giocattolo da parte di Babbo Natale a ciascun bambino. L’evento è organizzato in collaborazione con istituzioni, associazioni, parrocchie e case famiglia di Roma, vicine ogni giorno alle famiglie in difficoltà. I bambini sono quindi stati informati nelle settimane precedenti della possibilità di scrivere una lettera a Babbo Natale; tutte le lettere poi sono

state raccolte dall’Università Niccolò Cusano che si è impegnata a esaudire i desideri dei bimbi. A TEATRO. Festeggiare serena-

mente il Natale è importante per tutti e a maggior ragione è doveroso impegnarsi per far sì che sia un momento memorabile per quei bambini che versano in condizioni di difficoltà. Prima della consegna dei regali, la compagnia teatrale Un Teatro da Favola porterà in scena lo spettacolo “Racconto di Natale”; la magia del Natale verrà raccontata ai bambini attraverso una versione particolarmente divertente ed emozionante della celebre novella di Dickens dagli attori della compagnia, diretti da Pietro Clementi. © Copyright Università Niccolò Cusano


martedì 20 dicembre 2016

unicusano focus VII CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

LA CUSANO E il calcio

rachid arma il divertimento è a pordenone Lega Pro, il 31enne è il capocannoniere del girone B: «Il calcio qui si vive con grande entusiasmo e serenità» Da metalmeccanico a capocannoniere. Non è la storia di Vardy, attaccante del Leicester, ma di Rachid Arma, attaccante marocchino classe 1985 del Pordenone. I 12 gol messi a segno con i friulani hanno permesso ad Arma di essere il top scorer del girone B di Lega Pro. Non una novità per uno che è stato sempre abituato a segnare a ripetizione. «Sono arrivato in Italia a 9 anni – racconta il centravanti – in Marocco giocavo solo con amici del paese. Il primo tesseramento a livello calcistico l’ho fatto in Italia, alla Provese. Poi mi sono trasferito alla Sambonifacese dove, in 10 anni, sono passato dal settore giovanile fino alla prima squadra, serie D». Nel 2007-08 l’exploit, con 26 reti realizza-

Ex metalmeccanico ha fatto le fortune di Sambonifacese e Carpi: «Orgoglioso della mia storia» te, determinanti per la promozione in C2 della Sambonifacese. Arma ha sempre mantenuto i piedi saldi a terra, tanto che neanche i quasi 30 gol lo avevano convinto a fare il calciatore: «Ho pensato potesse essere questo il mio pensiero col primo anno tra i professionisti, alla Spal. Prima ero stato a Torino in serie B, un’esperienza personale che mi porterò dietro a vita. La storia del Toro è incredibile. Non ho giocato tanto, ero il vice Bianchi che era capitano, segnò moltissimo. Mi sono tolto, però, la soddisfazione di fare gol nei play off». LA CONFERMA. C’è

un’altra

Rachid Arma insieme al presidente del Pordenone Mauro Lovisa

cittadina che Arma porta nel cuore: «Contribuii alla prima promozione, dalla C alla B, del Carpi. Realizzai 9 gol quell’anno con 30 presenze. Sono orgoglioso di essere entrato nella storia di questo paese». Quest’anno Arma si sta confermando a Pordenone: «L’anno scorso ero alla Reggiana, ci si aspettava una promozione ma non ci siamo riusciti. C’erano squadre più attrezzate di noi. Ho deciso di ripartire da un ambiente che già lo scorso anno mi voleva. La società è tranquilla, si vive il calcio con grande entusiasmo. Il mister e la società mi hanno fortemente voluto e sono felicissimo di aver fatto questa scelta». Arma è il classico numero nove che finalizza il lavoro del gruppo e ammira molto Luca Toni: «È un bomber di razza, mi è sempre piaciuta la sua vena realizzativa». Di sicuro ai tifosi del Pordenone piace molto quello che

NESSUN RIMPIANTO. Magari Arma avrebbe potuto calpestare palcoscenici ancora più importanti, visti anche i numeri fatti registrare in carriera: «Ringrazio Dio per il percorso che ho fatto. Ho lavorato in azienda, facevo il metalmeccanico in un reparto di montaggio in provincia di Verona. Non ho rimpianti in tutto ciò che ho fatto. Da quando ho cominciato a giocare come professionista ho capito quanto siamo fortunati noi calciatori». © Copyright Università Niccolò Cusano

S

O CAM

A ROMA E NEL LAZIO

SU RADIOCUSANOCAMPUS.IT

Nove vittorie su dieci partite disputate, primo posto solitario in classifica e conseguente titolo di campione d’inverno (sempre importante sotto l’aspetto psicologico), miglior attacco del girone con una media di più di due reti a partita: è semplicemente perfetto il cammino della Berretti dell’UnicusanoFondi. La vittoria ottenuta in casa contro il Melfi ha messo il suggello a una prima parte di stagione decisamente al di sopra delle aspettative, e lancia la formazone rossoblù verso un girone di ritorno - che aprirà i battenti il prossimo 21 gennaio, con la sfida casalinga contro il Lecce secondo della classe - nel quale andare a caccia di una rapida qualificazione per la fase nazionale, riservata alle prime tre classificate. SODDISFAZIONE. «Se mi aves-

sero detto che avrei finito al comando solitario il girone d’andata non ci avrei creduto» afferma Alessandro Parisella, tecnico della Berretti. «Questa è una squadra che abbiamo assemblato giorno dopo giorno, quasi totalmente nuova, e i risultati ci stanno dando ragione, fermo restando - prosegue il mister - che dobbiamo sempre ragionare nell’ottica futura e nella possibilità che questi ragazzi possano approdare in prima squadra». Nel frattempo la società si

trambe nelgode queste affermazio- Il tecnico Parisella: la parte alta ni, che fanno «è una squadra delle rispettive graduail paio con i torie. Le due primi posti totalmente nuova compagini, dell’Under i risultati ci stanno rispettiva17 e dell’Un- dando ragione» der 15 e che mente dirette da Simone confermano l’alto livello espresso nelle Mazzarella e Piero Parisella, categorie nazionali (anche sono accomunate anche dal per loro il campionato è ai fatto di avere la migliore dibox, e ripartirà solamente a fesa dei loro gironi; per i Giometà gennaio con la doppia vanissimi, c’è anche la “chicca” di avere, con sole due reti sfida contro il Monopoli). al passivo, il secondo reparDIFESE OK. A loro va aggiunto to arretrato dei cinque giroanche il positivo rendimen- ni che compongono l’inteto delle compagini Allievi ra categoria. Anche queste e Giovanissimi che dispu- sono note tutt’altro che setano i campionati regionali condarie. © Copyright Università Niccolò Cusano Fascia B e che viaggiano en-

PRESENTA LA

SYNDICATION COS’É La SYNDICATION è una opportunità rivolta alle emittenti radiofoniche in FM per la diffusione di contenuti.

FM 89.100

Campioni d’inverno Berretti, continua la marcia trionfale

RADIO CUSANO CAMPUS

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RADIO

sta facendo Arma: «La stagione, fin qui, è stata molto bella e divertente. Esprimiamo forse il più bel calcio della categoria. Ci divertiamo noi e il pubblico. Siamo davanti a squadre che hanno speso molto più di noi. Viviamo tutto con serenità, non abbiamo la pressione di altre realtà del nostro girone».

Il vivaio dell’UnicusanoFondi

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