Unicusano Focus 22 novembre

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UNICUSANO FOCUS Università degli Studi Niccolò Cusano - Telematica Roma

ALLEGATO AL NUMERO ODIERNO DEL

I.P. A CURA DELL’UNIVERSITà NICCOLò CUSANO e di SpoRTNETWORK martedì 22 novembre 2016 www.corrieredellosport.it

Settimanale di Scienza, Industria e Sport a cura della Cusano

Politica Trump e la Nato Cosa succederà?

Start Cup Lazio Due premi per l’Unicusano

> A PAGINA III

Costituzione Per capire la riforma > A PAGINA IV

Giovedì 24 novembre l’Università Niccolò Cusano ospiterà, presso il Campus di via Don Carlo Gnocchi a Roma, un incontro dedicato alla riforma costituzionale e al voto del 4 dicembre. L’appuntamento sarà trasmesso in diretta su Radio Cusano Campus (89.1 FM a Roma e nel Lazio) e in streaming audio/video sulla pagina Facebook dell’Ateneo romano.

il punto

LAURA FREDDI

Lo spread torna di moda

L

ricomincio da me sport e solidarietà

BasketArtisti e la Cusano insieme sul parquet > A PAGINA VII Prodotto da “L’ Arte nel Cuore”, Testi di Andrea Giovalè, Disegni di Vincenzo Lomanto. www.fourenergyheroes.it

FOTO PATRIZIA ABBADI

Dopo la partecipazione al Grande Fratello Vip la showgirl è pronta a rimettersi in gioco: «Di nuovo in tv? Sì, ma con eleganza»

LA VIGNETTA

> A pagina V

> A PAGINA II

o spread in Italia, inteso come differenza del tasso di rendimento tra Btp decennale italiano e Bund tedesco, è tornato di moda. Negli ultimi giorni, infatti, per motivi di varia natura, il divario si è nuovamente accentuato ed esiste la possibilità che possa ulteriormente allargarsi. All’inizio dell’anno, il 4 gennaio, lo spread era addirittura sceso al di sotto dei 100 punti (99) ed era inferiore di 20 punti a quello spagnolo (119); ora ha superato i 180 - livello che non si vedeva da marzo 2014 - ed è superiore di circa 50 punti rispetto a quello spagnolo. Il confronto con quest’ultimo è particolarmente significativo se si considera che la Spagna per molti aspetti è considerata puntuale riferimento per misurare la nostra competitività. Perché questa impennata? Esistono motivazioni macroeconomiche globali, tra cui spicca la propensione al rialzo dei tassi negli Stati Uniti che alcuni commentatori vedevano di più difficile verificazione dopo la vittoria di Trump. Il mattino successivo, a caldo dai microfoni di Radio Cusano Campus, avevo affermato che si manteneva intatta la possibilità della relativa decisione nella prossima riunione della Fed del 14 e 15 dicembre, vista la soddisfacente situazione economica - crescita del Pil nel 3 trimestre (2,9%) superiore alle attese e tasso di disoccupazione sempre intorno al 5% - consolidatasi negli ultimi mesi. Segnali evidenti poi sono venuti nei giorni successivi: rafforzamento del dollaro nei confronti delle principali valute internazionali (il maggiore negli ultimi tredici anni), incremento dei rendimenti dei titoli di Stato statunitensi e ulteriori dichiarazioni della Yellen di qualche giorno fa. Questi sono alcuni fattori importanti che però valgono per tutti i Paesi, non solo per l’Italia. Ovviamente, l’aumento dello spread ha determinato un innalzamento del tasso di rendimento dei Btp decennali italiani che ha raggiunto il 2,1 per cento. Tale incremento costituisce un vantaggio per gli investitori che possono contare su una maggiore remunerazione dei capitali investiti ma, nel contempo, fa aumentare in modo considerevole l’ammontare degli interessi che lo Stato deve pagare ai sottoscrittori, e quindi il debito pubblico. Il vantaggio immediato ha come contropartita un appesantimento dei conti pubblici che non giova allo Stato nel suo complesso e ai singoli cittadini. Un po’ come un cane che si morde la coda. Fabio Fortuna Magnifico Rettore Università Niccolò Cusano SEGUE A PAGINA II


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