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I Ossola Outdoor School

OUTDOOR NON CONVENZIONALE

Presentata a Croveo (VB) il 5 gennaio, Ossola Outdoor School si compone di 25 professionisti con competenze specifiche e punta a proporre attività reinterpretate in chiave non commerciale

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di Tatiana Bertera

Differenziarsi dalle proposte commerciali tipiche del panorama outdoor offrendo qualcosa di diverso. È questo l’obiettivo dei professionisti di OOS, che punta a reinterpretare la montagna al fine di diffondere non solamente la cultura della sicurezza, fondamentale per chiunque si muova in questo ambiente, ma anche il rispetto dello stesso e la valorizzazione del territorio. Un progetto ambizioso che nasce dalla mente di Giovanni Pagnoncelli, aspirante guida alpina che, proprio in Val d’Ossola, ha trovato terreno fertile per la nascita di questa nuova realtà. Promotore nel 2019 della campagna Ski Local di Ortovox, ha fatto di questa filosofia il pilastro portante di gran parte della sua attività in montagna. Perché andare lontano quando la montagna ce l’hai proprio a due passi da casa? Da anni Pagnoncelli parte da casa in bicicletta, con sci e scarponi in spalla oppure

Il nostro obiettivo è arricchire le persone e fare in modo che, oltre alle esperienze, si portino a casa anche un bagaglio di competenze. Vogliamo che le persone scoprano la montagna “nascosta”, quella meno conosciuta e meno commerciale. Perché ci sono vette e luoghi poco valorizzati, anche nella stessa Val d’Ossola, che meritano di essere conosciute e vissute. Desideriamo fare rete e collaborare con enti, istituzioni e scuole. Soprattutto queste ultime, le scuole appunto, sono fondamentali per trasmettere il nostro messaggio. Sono le nuove generazioni ad avere in mano le chiavi del Pianeta e vogliamo lavorare affinché i ragazzi ereditino (e a loro volta facciano ereditare ai “loro figli”) il miglior mondo possibile

Giovanni Pagnoncelli, OOS

con lo zaino carico di materiale da arrampicata, per raggiungere i suoi obiettivi alpinistici. Un approccio che è piaciuto ai tanti che, nel tempo, hanno deciso di imitarlo. Lo scorso mese di luglio, a seguito di un intervento che lo ha portato a un periodo di stop forzato, ha trovato il tempo di rispolverare un sogno rimasto nel cassetto per troppo tempo. E così in pochi mesi l’idea ha preso forma e Giovanni si è trovato circondato da professionisti desiderosi di condividere la sua filosofia e trasmetterla agli altri. Guide Alpine, escursionistiche ambientali e turistiche, istruttori di mountain bike, di trail running e di volo, psicologi ed educatori, fotografi e comunicatori pronti a trasmettere non solo competenze ma anche cultura, ad accompagnare ma anche a formare, con una particolare attenzione ai più giovani.

SOSTENIBILITÀ AL CENTRO Tutte le offerte e i programmi hanno un denominatore comune legato al sensibilizzare e all’insegnare un modo per praticare il mondo “non controllato” in maniera cosciente e, quindi, responsabile.Partendo da proposte adeguate agli scopi didattici dei principianti (come quelle nel comprensorio di Domobianca), OOS si muoverà sul territorio privilegiando un approccio alla montagna autentico, limitando al minimo l’uso di impianti di risalita e di mezzi a motore ed escludendo attività ad alto impatto carbonico. Utilizzando il più possibile mezzi collettivi, pubblici e la bicicletta. OSS ha inoltre intenzione di compensare, con azioni concrete, il proprio “carbon footprint” tramite il supporto a progetti certificati e legandosi a partner tecnici che mirano tanto al prodotto quanto alla sostenibilità della sua produzione. Verrà infine creato un rapporto annuale CSR dell’impatto carbonico definendo obiettivi temporali di riduzione e compensazione.

"Deve davvero essere così scomoda?" La vera storia dell'invenzione dell'abbigliamento Fast and Light

"Appena arrivata a casa mi sono Dalle necessità di questi atleti ho Ho unito la migliore tecnologia sul affrettata a togliere quell'orribile giacca studiato soluzioni per tutti gli amanti della mercato con la ricerca del comfort e da sci. montagna come te. della performance. Ci sudavo dentro durante ogni allenamento! Era fredda, pesante e non traspirava per nulla.

Deve dawero essere così scomoda? E i pantaloni devono davvero essere così voluminosi, pieni di tasche e avere tessuti così irritanti? E le maglie tecniche devono davvero essere così rigide e gelate sulla pelle?"

Non che ci fossero alternative. "Sono questi i vestiti da montagna" mi dicevano tutti.

Era il 1989 quando ho deciso che le cose potevano cambiare. Ho voluto chiama Fast and Light. L'abbigliamento che ha sancito la nuova era di andare in montagna.

In Crazy abbiamo inventato l'abbigliamento fast and light e siamo l'unica azienda a seguire questa filosofia con tutti i nostri prodotti.

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