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I Artva: scatta l’obbligo anche
ARTVA: SCATTA L’OBBLIGO ANCHE PER CIASPOLATORI ED ESCURSIONISTI
Dal 1° gennaio anche gli escursionisti e chi utilizza le racchette da neve devono dotarsi del dispositivo per il soccorso in valanga, pala e sonda quando si muovono in ambiente innevato. Ma il CAI chiede chiarimenti
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_ di Tatiana Bertera
Che gli scialpinisti dovessero esserne muniti (pena una multa salata e, nel peggiore dei casi, la vita) già si sapeva. Ma dalla data del 1° gennaio 2022 l’obbligo riguarda anche le categorie degli escursionisti e dei ciaspolatori. A stabilirlo è l’entrata in vigore del decreto legislativo 28 febbraio 2021 n. 40 sulle nuove norme di sicurezza per le discipline sportive invernali. In particolare, riportiamo pari pari quanto evidenziato nell’articolo 26, comma 2: si introduce l’obbligo di dotarsi di ARTVA, pala e sonda quando si pratica attività fuoripista e attività escursionistiche, anche con racchette, “in particolari ambienti innevati laddove, per le condizioni nivometeorologiche, sussistano rischi di valanghe”. Una legge che, come spesso accade, lascia adito ad interpretazioni. Innanzitutto è necessario chiarire il concetto di “rischio di valanghe”. Partendo dal presupposto, universalmente valido, che il rischio zero non esista, per interpretare la legge nella maniera più corretta possibile si deve fare riferimento ai bollettini quotidiani e alla scala del pericolo. Stando a questo, si parla di “rischio” a partire dal livello due, mentre al livello tre corrisponde un “rischio elevato”. Ne consegue che ARTVA, pala e sonda siano necessari ogni qualvolta il bollettino dia un livello di rischio dal due in su. A fronte dell’infrazione è prevista una sanzione da 100 a 150 euro.
LE CONTESTAZIONI DEL CAI Il Club Alpino Italiano però ha ritenuto questa norma troppo generica. Inoltre, proprio a causa di questa mancanza di precisazioni in merito al concetto di rischio e alle caratteristiche degli ambienti innevati, la legge potrebbe di fatto creare non pochi problemi alle Forze dell’Ordine preposte alla vigilanza. Per questa ragione ha inviato a Valentina Vezzali, sottosegretaria con delega allo sport, una formale richiesta affinché venga al più presto chiarito il concetto. La nota tecnica, che andrà a completare il testo di legge nelle sue lacune, dovrà essere frutto di intesa tra Servizio Valanghe Italiano (SVI) e gli organi tecnici CNSASA e CCE. Nel frattempo, mentre si cerca di fare chiarezza, il CAI invita i frequentatori della montagna a muoversi con attenzione, prudenza e buonsenso.
RISVOLTI ECONOMICI Dopo avervi presentato la norma e le contestazioni già in essere, sorgono a questo punto spontanee alcune riflessioni. Per esempio su come faranno, i nuovi possessori di ARTVA, ad apprenderne l’utilizzo. Frequenteranno un corso o agiranno da autodidatti, oppure, cosa ancora peggiore, si limiteranno a portarselo appresso per non incorrere in sanzioni? Saranno disposti, escursionisti e ciaspolatori, ad affrontare una spesa che varia dai 200 ai 300 euro per il kit completo? Quale vantaggio porterà tutto ciò a chi produce questa attrezzatura? I negozianti riusciranno a far fronte alla domanda, se effettivamente ci sarà? A tutte queste domande cercheremo di dare risposta nel prossimo numero.
