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UMBRIA, LA PATRIA DEL TURISMO LENTO
ph: Sviluppumbria - Fabrizio Ardito ph: Sviluppumbria - Fabrizio Ardito
LA PATRIA DEL TURISMO LENTO
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La vocazione dell’Umbria per i cammini, l’escursionismo e la pratica sportiva è un fattore essenziale della strategia di sviluppo e di rilancio della regione. I dati superano le aspettative
_ di Karen Pozzi
L’Umbria è meta e crocevia dei più importanti Cammini d’Italia. La Via di Francesco, il Cammino di San Benedetto che parte da Norcia, la Via Romea Germanica di recente dichiarata Itinerario Culturale d’Europa (che attraversa l’area del Lago Trasimeno e dell’orvietano), il Cammino Francescano della Marca, la Via Amerina, la Via Lauretana, il Cammino dei Protomartiri Francescani e altri nuovi itinerari emergenti sono mete ambite. Oltre ai cammini, intesi come percorsi interregionali di più giornate, esiste un’offerta diversificata di turismo lento per famiglie e gruppi di amici, con tragitti da uno o più giorni ma anche di esperienze legate all’arte, alla storia, ai paesaggi e alle eccellenze enogastronomiche.
IMPATTO DEL TURISMO LENTO E DEI CAMMINI SULLA REGIONE
- Economico: attraverso la rielaborazione delle informazioni non strutturate (email, colloqui, convegni, giornate di studio, incontri pubblici) si apprende che i comuni umbri, attraversati dal sistema dei cammini, negli ultimi 10 anni hanno visto un incremento delle strutture ricettive e di ristorazione. Un aumento delle richieste di servizi specializzati (trasporto bagagli e noleggio biciclette) a forte valore aggiunto. A beneficiare delle ricadute economiche è tutto il territorio umbro in termini di notorietà e di reputazione. In particolare, la popolarità del tracciato francescano ha favorito la promozione, commercializzazione e vendita di pacchetti per escursionisti in altri territori meno noti. Ciò che emerge è che il pellegrino/camminatore si fidelizza ed è molto propenso a ritornare negli anni successivi, di norma accompagnato da familiari e amici, con l’evidente conseguenza di un valore aggiunto futuro sull’economia del territorio. - Sociale: dal costante ascolto dei soggetti del settore socio-economico (consorzi turistici, associazioni e istituzioni civili e religiosi, etc.) si osservano ricadute positive sui seguenti ambiti: rigenerazione dei piccoli borghi fuori dalle principali rotte turistiche; recupero e conversione del patrimonio culturale, architettonico, civile e religioso; promozione e commercializzazione dei prodotti locali, favorendo l’integrazione del reddito delle comunità rurali; nascita di nuove forme di occupazione, promozione di stili di vita salutari, legati alla riscoperta dei sentieri e degli itinerari a piedi in Umbria; favorire l’aggregazione sociale nei centri abitati. Per i villaggi e le comunità dell’Umbria, la Via fornisce una nuova fonte di reddito e un nuovo modo per risvegliare l’orgoglio e l’identità locale.
(Fonte: Sviluppumbria Spa - Agenzia di Sviluppo Economico della Regione)
VERSO LA STAGIONE ESTIVA 2021
La Regione Umbria ha lanciato una poderosa campagna di promozione e comunicazione turistica, che si declina in una pluralità di canali e in un media mix molto articolato. “Io amo il mare dell’Umbria”, questo il messaggio trasmesso. Se infatti è appurato che all’Umbria manca il mare così come è comunemente inteso, è vero anche che questa regione evoca sensazioni legate ad altri mari, egualmente estesi, profondi e suggestivi: un mare di esperienze, di storie, di cammini, di sfumature, di sapori, di musica e suoni. Il 2021 sarà caratterizzato dalla opportunità di puntare in primo luogo sul turismo di prossimità, in prevalenza domestico, anche se sono stati rilevati i primi viaggiatori dall’estero. Di grande importanza per la regione appaiono Gran Bretagna, Paesi Bassi, Belgio e Germania. Una recente ricerca di Enit ha riassunto le motivazioni che spingono i turisti stranieri a visitare il nostro Paese, che si rivelano essere l’enogastronomia, la cultura, l’outdoor e il turismo rurale nel verde. Distanziamento naturale, arte, paesaggio, spiritualità e sostenibilità sono, quindi, elementi fortemente identificanti dell’Umbria, e sono fattori determinanti della popolarità e notorietà di questa regione come destinazione ideale per le esperienze di Turismo Lento e outdoor.