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CAMPING IL CAMPEGGIO CONQUISTA (ANCORA) GLI ITALIANI

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IL CAMPEGGIO CONQUISTA (ANCORA) GLI ITALIANI

Anche nel 2021 la vacanza en plein air si impone sul turismo tradizionale. Un’opportunità di consolidamento da sfruttare appieno

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_ di Chiara Bellini

Al pari del 2020, la chiave di volta anche per la prossima estate sarà il turismo outdoor, itinerante e sostenibile. Un trend in via di espansione da diversi anni, ma che proprio la pandemia - paradossalmente - può aiutare a favorire e consolidare. La scelta per vacanze all’aria aperta, immerse nella natura, alla ricerca di esperienze emozionali, all’insegna del “distanziamento sociale” e lontano da assembramenti ha prevalso. In molti hanno infatti preferito la riscoperta dei territori di prossimità alle tradizionali vacanze in riva al mare, spesso privilegiando strutture come campeggi e camper in cui è facile evitare il contatto con troppe persone. È questo il quadro emerso dal webinar organizzato dal salone del camper di Parma, andato in scena lo scorso 6 maggio. Moderati dalla giornalista Sabrina Talarico, si sono confrontati diversi esponenti del settore open air.

VALERIA MINGHETTI, CHIEF SENIOR RESEARCHER CISET (CENTRO INTERNAZIONALE DI STUDI SULL’ECONOMIA TURISTICA)

Nel 2020 il turismo all’aria aperta è stato il più gettonato dagli italiani e tra questi i campeggi sono andati bene perché sono formule che garantiscono sicurezza, rispetto del distanziamento fisico e più autonomia. Quindi, nonostante la stagione sia partita con molto ritardo, la perdita in termini di presenza e fatturato è stata “solo” del -40/50%, contro previsioni di inizio maggio del -70/80%. Inoltre dalla seconda settimana di agosto in poi c’è stato un boom di prenotazioni, con performance addirittura superiori al 2019. Per il momento la tendenza per il 2021 è una prenotazione di piazzole e campeggi in crescita rispetto all’anno scorso, soprattutto a luglio e agosto. Maggio e giugno invece sono mesi persi, anche se ancora su livelli inferiori al 2019. Quindi la ripresa è lenta ma graduale.

JOSEP EJARQUE, AMMINISTRATORE UNICO FTOURISM & MARKETING

L’immagine storica del campeggio come vacanza low cost non c’è più. Ora è una scelta del turista, che lo fa perché gli piace questo modo di vivere le ferie in libertà e comodità e soprattutto riflette i valori personali. Paradossalmente il Covid rappresenta l’opportunità di potenziare questo settore del turismo, per consolidare una proposta turistica con una chiara personalità e anche per essere un’opportunità di sviluppo economico per i vari territori. Siamo proprio passati dal “dove si va” al “perché” e questo è proprio il focus del turismo esperienziale.

Secondo i dati Eurostat (aggiornati al 2018), in Italia si contano circa 2.300 strutture per una capacità di oltre 1,2 milioni di posti letto

MAURIZIO DAVOLIO, PRESIDENTE AITR (ASSOCIAZIONE ITALIANA TURISMO RESPONSABILE)

Parliamo molto delle soste, ma il viaggio ha sì una componente di mobilità ma anche una componente forte di sosta, perché è in queste che si fanno le visite, si visitano le località, si mangia nelle trattorie, si stabiliscono rapporti con la popolazione, si ascoltano forme di storytelling, si fanno esperienze. Tutte le forme di turismo che sono all’aria aperta, che evitano gli assembramenti, che consentono di avere dei rapporti in contesti di salute sono molto ricercate e hanno grande successo.

MAURIZIO VIANELLO, PRESIDENTE FAITA (FEDERAZIONE DELLE ASSOCIAZIONI ITALIANE DEI COMPLESSI TURISTICO-RICETTIVI ALL’ARIA APERTA)

Sarà il territorio stesso ad attrarre e incidere sulla scelta del turista, che prediligerà un determinato luogo in funzione dei servizi offerti (posto letto, piazzola, aree attrezzate). Dobbiamo creare le condizioni perché le strutture ricettive e le realtà turistiche siano in grado di offrire la qualità che ormai il turista europeo e nazionale si aspetta di trovare. Inoltre, abbiamo l’opportunità di segmentare la clientela e specializzare i campeggi. Molti di questi (soprattutto del Centro e Sud Italia) ora potrebbero riavere l’opportunità di riposizionarsi sul mercato in maniera innovativa.

DIEGO SCARAMUZZA, PRESIDENTE NAZIONALE TERRANOSTRA

Come agricampeggi siamo molto attrattivi per vivere questo nuovo tipo di vacanze emozionali, perché rappresentiamo il territorio, diamo grandi soddisfazioni, offriamo la possibilità di svolgere varie attività, come svegliarsi al mattino in contesti isolati, paesaggi rurali, profumi particolari e colori diversi da un luogo all’altro. Esperienze non codificate nelle classiche tipologie di vacanza. Inoltre i consumatori ricercano spazio e distanziamento, due fattori che le nostre aziende possono garantire tranquillamente.

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