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GLI ACCOMPAGNATORI DI MEDIA MONTAGNA
UNA PASSIONE CHE DIVENTA PROFESSIONE
Sono 51 i giovani che nelle prime settimane di marzo hanno superato le prove attitudinali per intraprendere il percorso formativo che li porterà a diventare accompagnatori di media montagna
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_ di Tatiana Bertera
Sarà l’effetto pandemia e “reclusione forzata” tra le mura delle proprie abitazioni, ma alle ultime prove attitudinali di accesso al corso formativo per accompagnatore di media montagna si è assistito a un vero e proprio boom di iscrizioni. Nell’ultimo anno e mezzo sempre più persone si sono rese conto della necessità di vivere la natura, proteggerla, preservarla. E in molti è scattata anche la voglia di farla conoscere al prossimo, rendendo quella che un tempo poteva essere la “passione della domenica” una vera e propria professione. E così sono stati 86 i più e meno giovani che si sono presentati a Eupilio (CO) alle selezioni per il corso organizzato e tenuto dalle Guide Alpine Lombardia. Degli esaminati hanno superato le prove 51 candidati, ora pronti per iniziare un percorso formativo di 600 ore, che si concluderà (si spera) con il conseguimento dell’ambito titolo e le relative competenze per iniziare a esercitare la professione.
IL CONCORSO
COME SI SVOLGONO LE SELEZIONI: prove tecnico-pratiche su terreno escursionistico + test culturale scritto + colloquio sul curriculum e sulle motivazioni personali alla pratica della professione.
PROVENIENZA DEI 51 CANDIDATI AMMESSI: 37 dalla Lombardia (11 da Brescia, 7 da Sondrio, 6 da Milano, 5 da Bergamo, 3 da Lecco, 2 da Monza e Brianza, 1 da Como, 1 da Varese e 1 da Pavia); 9 dal Trentino; 2 dalla Valle di Aosta; 1 dalla Liguria; 1 dal Friuli Venezia Giulia; 1 dal Piemonte.
CURRICULUM PER ACCEDERE ALLE SELEZIONI: un minimo di 50 escursioni (di cui almeno 15 con un dislivello di 1.500 metri) effettuate negli ultimi cinque anni.
COSA FA L’AMM: guida persone in escursioni in montagna e in ambiente naturale, insegna le tecniche escursionistiche e illustra l’ambiente montano percorso. Le sue aree di competenza sono tutti i terreni escursionistici che non richiedono l’utilizzo di attrezzatura come corde, moschettoni o ramponi.
OBIETTIVI DEL CORSO: ampliare e consolidare le conoscenze, perfezionare le abilità tecniche e operative e apprendere atteggiamenti e comportamenti specifici per la professione. Circa 300 ore saranno dedicate alle tecniche di accompagnamento, alla gestione del gruppo e all’orientamento, la parte rimanente, invece, a fornire elementi nozionistici legati alla natura e all’ambiente.
DIFFERENZE CON LA GUIDA ALPINA: l’AMM accompagna i propri clienti a ogni quota purché non ci si trovi su terreni che necessitano di competenze e attrezzature da alpinismo, dove subentra la figura della Guida Alpina.
Le richieste del mercato sono sempre più varie
Quando nasce la figura dell’AMM e perché? I corsi per AMM sono partiti nel 1998 imomento in cui la domanda di accompagnamento escursionistico era parecchia e le Guide Alpine, essendo più “votate” all’alpinismo e all’arrampicata, non riuscivano a soddisfare tale richiesta. Si è pertanto pensato di formare la figura già prevista dalla legge nazionale, per dare una risposta concreta a questa esigenza e, nel contempo, offrire la possibilità anche ai tanti appassionati di montagna (che però non hanno le stesse capacità e competenze di una guida alpina) di trasformare il loro amore per l’escursionismo in una professione.
Quest’anno c’è stato un vero e proprio boom di richieste. Secondo te questo c’entra qualcosa con il Covid e la “reclusione” che le persone hanno vissuto oppure è solamente una casualità? Sicuramente la problematica sanitaria ha aumentato la sensibilità nelle persone riguardo alle attività outdoor, ma credo sia solo una coincidenza, in quanto sono diversi anni che la richiesta è in costante aumento. Fabrizio Pina, presidente del collegio Guide Alpine Lombardia
Che sviluppi credi possa avere questa professione in futuro? Visto l’aumento costante della richiesta di mercato e della necessità di avere professionisti adeguatamente preparati con corrette competenze acquisite sul campo e solo per alcune marginali parti teoriche online, credo proprio che ci saranno buone opportunità lavorative legate all’outdoor, anche in ambiti non prettamente escursionistici. Un esempio l’accompagnamento con le mtb ed eMtb su terreno montano.
Potrebbero nascere delle nuove figure, oltre all’accompagnatore di media montagna, sempre afferenti al collegio guide alpine? Magari qualcosa legato a discipline particolari e in sviluppo come il canyoning? Sì, credo sia ormai giunto il tempo di gradualizzare la professione di Guida Alpina su diversi step, in modo da poter rispondere efficacemente alle richieste di mercato sempre più varie, dando così la possibilità di aprire la platea dei candidati all’accesso della professione.