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I Cammino Materano: sei vie per i sassi
from Outdoor Mag 06 2021
by Sport Press
SEI VIE PER I SASSI
Il Cammino Materano raccontato da Angelofabio Attolico, alla scoperta del patrimonio ambientale, culturale ed enogastronomico di Puglia, Basilicata, Campania e Molise. Ferrino ne è lo sponsor tecnico
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di Erika Pozzi
Ben sei vie, ognuna con il nome di una popolazione pre-romana, compongono quello che prende il nome di Cammino Materano e convergono in uno dei più suggestivi e unici luoghi al mondo: la Città dei Sassi. Il progetto nasce nel 2015, prima ancora della candidatura di Matera a capitale della cultura, ed è stato nominato “Best Practice Europea” dall'Interreg Europe Green Pilgrimage. Angelofabio Attolico, Claudio Focarazzo e Lorenzo Lozito, co-autori di Terre di Mezzo e archeologi, avviano questo progetto per far riscoprire la bellezza del cammino e dei luoghi attraverso il turismo lento, destagionalizzato ed ecosostenibile. Il Cammino Materano è organizzato sul modello dell’Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa e dunque, come accade per il Cammino di Santiago e per la Via Francigena, il pellegrino è dotato di una credenziale che attesta lo status di viaggiatore a piedi. Parla Angelofabio Attolico.
Saranno sei le vie totali, ma solo due sono dichiarate “aperte”. Cosa si intende? Per progettare un cammino e poi dichiararlo “aperto” sono necessarie una serie di azioni e servizi. Rispetto all’escursionismo infatti parliamo di un apparato di governance più complesso, dovuto al fatto che, oltre alla segnaletica posta lungo di esso, è fondamentale predisporre e attivare tutta la rete di accoglienza, e l’organizzazione dei diversi comitati di tappa, tanti quanti quelli lungo la via. Al momento sono percorribili la Via Peuceta con partenza da Bari e la Via Ellenica che congiunge Brindisi a Matera. Con quale criterio vengono scelti servizi e strutture ricettive? Si tratta di strutture certificate secondo alcuni standard targhettizzati per rientrare nell’organizzazione del cammino. Pur essendo di diverso genere (ostelli, b&b agriturismi) è importante che siano “walking friendly”, ovvero che, per esempio, si preoccupino di mettere uno spazio per il lavaggio della biancheria, un luogo dove riporre gli scarponi... Lo stesso discorso vale per le strutture ristorative: prediligiamo chi sceglie prodotti locali, preferibilmente a km zero, offrendo dunque al pellegrino un’esperienza anche enogastronomica genuina. Quali sono le altre vie, al momento, “walk in progress”? Le altre vie, per le quali esistono già gli studi di fattibilità e le tracce gps, saranno la Sveva da Trani (Br), la Jonica che collega Matera a Finibus Terrae (la punta estrema della Puglia), la Dauna con partenza a Termoli (Cb), e la Lucana a Paestum (Sa). Tutte avranno il fine ultimo di promuovere la conoscenza di luoghi autentici attraverso un’esperienza sostenibile, offrendo un’opportunità di crescita reciproca tra i viandanti che le percorrono e le comunità locali. Qual è il vostro target di riferimento? Grazie ai dati richiesti all’utente per il rilascio delle credenziali siamo in grado di stilare la profilazione del nostro camminatore: si tratta di una persona tra i 30 e i 60 anni, con un alto livello di istruzione. Per il mercato italiano la prima regione rappresentata è la Lombardia, seguita da Veneto, Lazio e Trentino. L’estero invece è rappresentato più da francofoni che da anglofoni. Quali supporti di informazione e comunicazione avete predisposto? Online è presente il nuovo sito web del Cammino Materano, completamente rinnovato e reso interattivo per essere più intuitivo e fruibile. Inoltre, per ognuna delle vie è prevista una guida cartacea con consigli utili su accoglienza e ristorazione, la suddivisione delle stesse nelle tappe e persino una sorta di “codice etico”. È disponibile anche quella della Via Ellenica ma, per il momento, solo in versione ridotta (digitale e scaricabile in pdf), dato che quella cartacea uscirà all’inizio del 2022. A ogni tappa per di più ci sono dei referenti di comunità, in modo che, qualora arrivasse qualcuno in difficoltà, possa chiamare un numero di telefono, e avere un punto di riferimento.
Il Cammino Materano può essere quindi considerato un’ulteriore occasione per il rilancio dell’economia outdoor… Esattamente, basti pensare che nei soli tre mesi estivi dello scorso anno abbiamo registrato numeri maggiori del 2019. Il nostro principale competitor è la Spagna con il Cammino di Santiago che, in epoca pre-Covid, registrava mezzo milione di presenze, il cui 36% erano italiani. Ciò significa che nel nostro Paese c’era già un mercato interno pronto ad accogliere il concetto di “cammino”. Negli ultimi cinque anni si stanno strutturando diversi progetti – rientrano in una rete nazionale nata nel 2015 e chiamata Cammini del Sud – che, verosimilmente, potrebbero mantenere quel 36% di utenti qui. Ovviamente ciò comporta anche una maggior richiesta di materiali e dunque maggior lavoro per i negozi outdoor del Sud Italia. Il Cammino Materano è un’opportunità che consente il raggiungimento di tre obiettivi: la destagionalizzazione perché in Meridione è possibile camminare tutto l’anno, l’internazionalizzazione in quanto si tratta di un concept con un vasto pubblico straniero e diversificazione poiché si tratta di una nuova proposta di turismo che offre al contempo paesaggio, beni culturali ed enogastronomia, irreplicabili nel resto del mondo.
“d Angelo mi è stato presentato da Riccardo “the Pathfinder”, il vulcanico camminatore che sta andando da Santa Maria i Leuca a Finisterre. Nel suo progetto c'è il concatenamento dei diversi cammini che percorrono l'Italia e il primo in cui si è imbattuto è proprio quello Materano, una bellissima realtà del nostro Sud Italia. Ciò che mi ha colpito è il suo essere “progetto di un territorio”, con l’obiettivo di promuovere le attività imprenditoriali in una zona che sta scoprendo il turismo lento a passi da gigante e con grande professionalità. Sono luoghi che possono donare, a chi si mette in cammino, emozioni vere e straordinarie. Per questo Ferrino si è schierato a fianco di questa realtà Giorgio Rabajoli, direttore vendite Italia di Ferrino (sponsor tecnico del Cammino Materano)
A proposito di materiali, qui entra in gioco Ferrino. Anche il rapporto con Ferrino può essere definito un “cammino”. Ciò che condividiamo è soprattutto la ricerca: ci piace molto l’idea di lavorare insieme a prodotti che possano in qualche modo essere targettizzati. Questo è un mercato in costante ascesa e con un sempre maggior numero di utenti che richiedono consigli sull’attrezzatura più idonea alle lunghe percorrenze a piedi. Sono necessari capi tecnici e versatili, che riescano a garantire la performance senza sacrificare comfort, leggerezza e resistenza. Un esempio è lo zaino Finisterre, pensato proprio per affrontare il cammino.
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