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I Massimiliano Monti consigliere cda di MVC Group
Al centro, Giordano Cremonese con i figli Alessio (a sinistra) e Alberto (a destra) Da sinistra, Massimiliano Monti, Alessio e Alberto Cremonese

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IN CONTINUA E COSTANTE CRESCITA
Manifattura Valcismon, proprietaria dei marchi Sportful, Castelli e Karpos, inaugura il nuovo store aziendale a Seren del Grappa (Bl) e presenta il rebranding. Davanti alla famiglia Cremonese e a tanti ex-atleti olimpici
di Lorenzo Di Nubila
Massimiliano Monti, consigliere cda di MVC Group e membro del fondo Equinox Da sinistra, Marco Confortola, Silvio Fauner, Antonio Rossi, Davide Cassani, Gabriella Paruzzi e Jury Chechi
Èstato il patriarca Giordano Cremonese a tagliare il nastro del nuovo store multimarca del gruppo Manifattura Valcismon a Seren del Grappa (BL), in Veneto. All’evento inaugurale, su invito, si sono date appuntamento istituzioni, autorità, personaggi della tv e dello sport insieme agli amici della famiglia Cremonese. Per l’occasione è stata lanciata la nuova immagine di Manifattura Valcismon: MVC Group. A fare gli onori di casa i figli di Giordano, Alessio e Alberto Cremonese, rispettivamente amministratore delegato e presidente del Gruppo, insieme a Massimiliano Monti, consigliere cda e membro del fondo Equinox. Insieme hanno presentato la nuova immagine MVC Group, che nella comunicazione andrà a sostituire la dicitura Manifattura Valcismon. All’evento, inoltre, erano presenti gli ex atleti olimpici Juri Chechi, Gabriella Paruzzi, Silvo Fauner, Antonio Rossi, l’alpinista Marco Confortola e, ad animare il palco anche Marino Bartoletti, storico conduttore. Il nuovo MVC Store, progettato e realizzato con criteri di sostenibilità ambientale ed energetica, accoglierà i marchi Castelli, Karpos e Sportful di proprietà del gruppo ed è stato concepito, anche in virtù della sua posizione strategica, per divenire hub di collegamento interregionale per gli appassionati di sport all’aria aperta, come cicloturismo, ciclismo, alpinismo, arrampicata e sci di fondo. In totale 1.500 mq che, oltre a ospitare i corner degli iconici marchi di famiglia, sono attrezzati con docce e spogliatoi, un lounge bar e colonnine per la ricarica di eBike. Abbiamo avuto il piacere di intervistare una delle voci principali dell’evento, quella di Massimiliano Monti, consigliere cda di MVC Group e membro del fondo Equinox, entrato nel 2019 nel capitale societario. Quattro anni fa circa, nel febbraio 2019, siete entrati a far parte di questa realtà. Quali sono state le motivazioni? Abbiamo fatto un investimento di minoranza, quindi con dinamiche e caratteristiche differenti rispetto a quello di maggioranza. Abbiamo presentato la nostra idea di crescita alla famiglia Cremonese sin dall’inizio. Un progetto che partiva con dei concetti ben definiti da subito: uno l’omnicanalità, di cui lo store di oggi è un grande tassello. L’altro, invece, è legato al b2c, quindi il canale online, che ci ha fatto ottenere importanti risultati se consideriamo, che al momento del nostro ingresso, il fatturato era pari a un milione di euro, mentre oggi raggiunge i nove. Prendendo atto che gli investimenti in essere nei nuovi siti e nelle nuove piattaforme CRM entreranno a pieno regime solo a giugno 2022. Questo per noi è un canale importante, rappresenta il futuro, un settore che ci permette di avere una corsia preferenziale con Giordano Cremonese, i nostri clienti. protagonista del taglio del nastro
Oltre a ciò, il fondo ha in cantiere dei progetti da portare avanti? C’è un progetto retail che vorremmo avviare con il brand Castelli e avere un flusso di engagement non solo commerciale, ma con il nostro portafoglio clienti. Per noi molto importanti sono due concetti: la digitalizzazione e l’ESG (Environmental, Social and Governance), il progetto di sostenibilità della filiera che riguarda i materiali, e iniziative volte a preservare la cultura ciclistica. Su queste linee guide, condizionate anche dalla pandemia, i nostri mercati sono cambiati. Attualmente stiamo andando a cogliere due macro trend, vale a dire l’eBike e, soprattutto, l’urban commuting. Spesso i fondi investono e fanno crescere un’azienda con l’idea di venderla generando una plusvalenza. Qual è la vostra posizione? Il nostro è un progetto industriale, non finanziario. Dunque, l’azienda non deve fermarsi. Da parte nostra, stiamo portando avanti una serie di investimenti per far crescere il Gruppo. Poi, che noi si rimanga azionisti o meno, questa è una componente patrimoniale. Per quanto riguarda i numeri, invece, quest’anno faremo 130 milioni di fatturato, un risultato sicuramente enorme. La vera differenza sta nel fatto che, anche durante il 2020, quindi in un contesto storico difficile, abbiamo continuato a investire e ci siamo fatti trovare pronti attraverso un lavoro completamente pianificato, gettando le basi. Abbiamo, infatti, raddoppiato da una stagione all’altra il numero dei capi. Il fondo investe anche in altre attività sportive? Sicuramente abbiamo acquisito esperienza nel settore. Non tutti i segmenti sportivi, però, hanno la stessa secolarizzazione del mercato. Siamo interessati a investire in quelle situazioni in cui il consumatore può traghettare lo sport nella sua vita quotidiana. In quei casi, per noi, ha senso.
