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ENRICO GUALA E LA GENESI DELL’ENDURO
from Bikefortrade 06-2021
by Sport Press
"VI RACCONTO LA GENESI DELL’EWS"
Enrico Guala ci parla della nascita e dell'evoluzione dell’enduro, una disciplina relativamente giovane, ma che è sempre esistita
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Credits: @superenduromtb
Come nasce l’enduro, la disciplina che ha cambiato il volto della mtb?
Era il 2007 quando Franco Monchiero fece due gare sperimentali. Andai a una di queste con lo stand 4Guimp e con le Ibis. Capii subito che era il modo perfetto per dare alle Ibis Mojo uno sbocco competitivo e quindi anche commerciale. Ancora non si sentiva parlare di “trail”. Anche se gli americani l’avevano progettata per quel tipo di utilizzo, in Italia nessuno si comperava un oggetto del genere se non era un “mezzo da gara”. La visione tecnica di Franco con la mia attitudine alla comunicazione ci permise di dar vita al brand "Superenduro", che presto divenne un format che promuoveva un certo modo di andare in bici.
Quali sono state fin da subito le ragioni del suo successo?
Non era la dh, era molto più accessibile a tutti e soprattutto era il modo perfetto di raccontare un territorio su cui andavamo a lavorare. Inoltre, il raggio di azione si ampliava anche a quei territori, dove c’era un pubblico gravity, ma non c’erano gli impianti di risalita. Alla fine, l’enduro è ciò che facevano i padri fondatori della mtb. La parte divertente è sempre stata la discesa, con la componente free&fun da sempre essenziale per la mtb. Abbiamo quindi iniziato a sviluppare il concetto di Enduro anche per la sentieristica, sviluppando sempre nuovi percorsi nelle destinazioni e organizzandoci poi le gare. I tracciati non erano solamente estremi, anzi, erano sempre più tagliati anche per bici trail e allmountain. Fu il momento in cui arrivarono anche le prime aziende come KS, con cui facemmo subito un grande successo con i telescopici. Da li tutti quei prodotti che sono l'ossatura di 4Guimp, che come distributore è principalmente focalizzato su questo modo di andare in bici.
Quanto è stata importante la comunicazione?
Negli anni il Superenduro ha guadagnato una visibilità incredibile. L’approccio era quello di raccontare la disciplina come una esperienza. Questo approccio arriva ai media internazionali, e arriva anche a Pink Bike. Tanto che lavoriamo con i loro inviati per coprire tutta la serie Superenduro a livello globale. Questa cosa ha suscitato grande interesse da parte di tutto il mondo, aziende comprese. Nel 2011 arrivammo a fare una finale di Superenduro a Finale Ligure dove vinse Dan Atherthon, davanti a Sottocornola e Curtis Keene. Un podio internazionale di altissimo livello, tutto il mondo ne parlò, tanto da avere il primo interessamento dell’UCI. Inoltre, il nostro format permetteva a qualunque zona con una buona rete sentieristica, di poter ospitare una gara.
A quel punto è diventata una cosa seria.
Chris Ball, ai tempi lavorava in UCI per lo sviluppo dei percorsi dh. Venne a vedere una gara e facemmo una riunione dove ragionammo del format dell’enduro. A gennaio 2012 ci ritroviamo negli uffici UCI per definire il regolamento e il format ufficiale di gara dell’Enduro World Series. A settembre 2012 scoppia però lo scandalo doping di Armstrong e l’UCI decide di bloccare tutto a data da destinarsi. Chris decise di dimettersi dalla UCI e ci trovammo alla Rock D’azur, dove fondammo l’Enduro World Series. Avevamo già il calendario con le gare, i team e gli atleti quando l’UCI ci lasciò soli, non solo noi, ma anche tutta l’industria. Con una certa vena di follia e buona volontà facemmo partire il circuito comunque. Ora abbiamo un nuovo importante partner dato che abbiamo fianalizzato l'accordo con il gruppo Discovery con cui eravamo in contatto già da diverso tempo. Abbiamo scelto loro tra i vari interessati, perché il loro modo di raccontare lo sport è quello che più ci piace. E che piace al nostro gruppo. Loro ci danno i mezzi per raccontare lo sport come vogliamo farlo noi e non modificarlo a fini televisivi. É una grandissima vetrina per noi ma in generale per tutto il mondo della mtb.
E l’UCI nel frattempo?
Ovviamente abbiamo continuato a portare avanti il dialogo con la federazione, perché non potevamo governare lo sport senza di loro. L’UCI garantisce, ad esempio, la lealtà sportiva, i giudici, l’antidoping. Lo sport non sarebbe potuto crescere senza la legittimazione da parte della federazione. Tre anni fa abbiamo quindi siglato un accordo con UCI che ci legittima dal punto di vista federale e quindi l’EWS è diventato il circuito ufficiale di enduro, ed anche enduro elettrico.
Quali sono le differenze tra i due?
Le gare in parte si sovrappongono, come a Finale ad esempio, ma le differenze a livello di tracciati sono enormi, a partire dai percorsi che sono completamente diversi. Non puoi pensare di far correre le eBike sulle stesse speciali delle bici tradizionali, inoltre le eEnduro hanno le “power stage” che sono delle speciali in salita, brevi ma di altissima intensità. Non puoi pensare di avere lo stesso tipo di approccio e di percorso.
Enrico Guala, aka il papa dell'enduro
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