Rapporto del 24 luglio 2013, sui dati del maggio 2013
CONGIUNTURA ECONOMICA E INVESTIMENTI PUBBLICITARI 2013 Sintesi del rapporto fondato sui dati del maggio 2013 Le pagine iniziali sono destinate al lettore frettoloso poiché riportano in estrema sintesi quanto dettagliatamente esposto nel completo rapporto delle pagine successive.
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Le sparse e timide luci che nel rapporto dello scorso mese erano state colte a punteggiare il fosco scenario congiunturale, sembrano essere aumentate in numero ed intensità confermando quindi una tendenza verso il punto di svolta della recessione. Infatti, da alcuni mesi si nota come le variazioni tendenziali negative -che ancora caratterizzano la generalità dei segmenti della nostra economia - si stiano gradatamente comprimendo tanto da mutarsi in alcuni casi in variazioni positive. In questo quadro va citata in primis la differenza fra le previsioni del PIL per il 2013 e le previsioni del PIL per il 2014 rispettivamente del -1,4% e del +0,7% differenza che evidentemente suppone un cambiamento di tendenza nella congiuntura recessiva. La domanda estera netta è la principale fonte di sostegno alla crescita economica nelle previsioni per il 2013 (+1,1 punti percentuali). Inoltre, il trattamento statistico delle variazioni tendenziali della produzione industriale, segnala che la loro conversione nell’auspicato segno positivo (il cosiddetto punto di svolta) dovrebbe verificarsi: entro il secondo trimestre 2013 per i beni di consumo (durevole e non durevole) e per i beni intermedi; entro il terzo trimestre per i beni strumentali; infine entro il quarto trimestre il comparto dell’energia. Per conseguenza il punto di svolta del totale della produzione industriale sarebbe atteso entro il terzo trimestre. Nel periodo gennaio-maggio 2013 il totale della produzione industriale si assesta sulla variazione tendenziale del -4,4% rispetto all’omologo periodo del 2012 nel quadro di un miglioramento in atto da qualche mese e che coinvolge la pressoché generalità dei comparti. Il fatturato totale dell’industria totale a maggio è diminuito in termini tendenziali del -5,1%, con un calo del -8,3% sul mercato interno ed un aumento del +1,7% su quello estero. Tuttavia si deve far notare come da circa due mesi le contrazioni stiano scemando soprattutto per merito del fatturato con l’estero. A maggio gli ordinativi dell’industria navigano complessivamente in territorio negativo (-1,1%), quale media fra il -7,9% del mercato italiano e il +9,4% del mercato estero. Ma gli stessi ordinativi negli ultimi due mesi presentano un andamento in consistente ripresa, soprattutto per quanto riguarda i mercati esteri. La produzione delle costruzioni naviga anch’essa in terreno negativo con una variazione tendenziale del -15,2% rispetto al maggio 2012, nonché con un -12,5% per il periodo gennaiomaggio. Tuttavia è doveroso sottolineare come dal mese di febbraio sia in corso una risalita degli indici della produzione: infatti, l’indice che era sceso a 64,1 di gennaio, è salito a 69,2 a febbraio, a 73,9 a marzo e aprile, a 80,2 a maggio. Si registra in maggio la riduzione tendenziale dell’export (-1,5%) e dell’import (-10,3%) che porta alla riduzione tendenziale del periodo gennaio-maggio al +0,1% per l’export e al -0,7% per l’import. In dette variazioni è palese il preponderante contributo dei rapporti con i paesi extra UE. Va comunque segnalato come da circa un bimestre le citate variazioni tendenziali siano in costante miglioramento. Il saldo commerciale è risultato a maggio di circa 3,9 miliardi di euro e di circa 8,6 miliardi di euro nei primi cinque mesi. Il che comprova le contrazioni dell’import e l’incremento dell’export, grazie soprattutto ai rapporti commerciali con i paesi extra Ue Nel mese di maggio 2013 nei confronti del maggio 2012 l’indice dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali è diminuito del - 1,0%, quale media fra la contrazione del -1,1% del mercato interno e del -0,7% del mercato estero (in particolare nella zona euro la variazione è del -1,6% mentre quella della zona non euro è nulla). La tendenza generale dei prezzi è cedente ma in misura maggiore per la zona euro, in misura minore per il mercato interno e, infine, per i paesi della zona non euro. Nel mese di maggio le vendite al dettaglio, rispetto al maggio 2012, presentano una variazione tendenziale negativa (-1,1%) quale media fra il +0,1% dei prodotti alimentari e il -1,1% dei prodotti non alimentari. Va tuttavia osservato come le contrazioni tendenziali delle vendite al 1