“Congiuntura & Pubblicità” i dati di luglio 2013

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Rapporto del 20 settembre 2013, sui dati del luglio 2013

CONGIUNTURA ECONOMICA E INVESTIMENTI PUBBLICITARI 2013 Sintesi del rapporto fondato sui dati del luglio 2013 Le pagine iniziali sono destinate al lettore frettoloso poiché riportano in estrema sintesi quanto dettagliatamente esposto nel completo rapporto delle pagine successive.

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Prosegue il lento e graduale cammino dall’arida valle della recessione verso la piana della ripresa; cammino sempre più affollato di segnali positivi pur con valori contenuti e non privo di qualche accidentale battuta d’arresto. Fra detti segnali vi è il clima di fiducia delle imprese -industriali, commerciali e dei servizi- che volge al positivo così come il clima di fiducia dei consumatori. Fa eccezione il clima di fiducia delle imprese di costruzione che invece registra una lieve contrazione. Segnali positivi provengono anche dall’andamento del PIL, nonostante il fondato timore che il previsto -1,4% per il 2013 e il previsto +0,7% per il 2014, debbano subire qualche limatura. Si tratta comunque di una positiva evoluzione in atto che troverebbe il suo alimento principale nel commercio con l’estero, specie con i paesi extra-UE. Nel suo complesso, la produzione industriale, dopo essersi lasciata alle spalle un 2012 caratterizzato da una serie di pesanti contrazioni, nel corrente anno ha migliorato sensibilmente le proprie posizioni (soprattutto nel primo bimestre) tuttavia segnando il passo a luglio, ma confermando il -4,0% di giugno nel quadro di una tendenza in modesta progressione. Va segnalato come la pausa di luglio nella produzione industriale vista nel suo complesso tenda a rimandare di un trimestre il punto di svolta -cioè il passaggio dalle variazioni negative a quelle positive- precedentemente previsto intorno al terzo trimestre del corrente anno. Un segnale un poco più confortante proviene dal totale del fatturato dell’industria che, sebbene si trovi a tutto luglio ancora in area negativa (-4,9%) palesa una chiara tendenza rampante. Il segno negativo è dovuto esclusivamente al fatturato sul mercato nazionale (-7,5%) ma anch’esso in tendenza ascendente, mentre il fatturato sul mercato estero si è già incamminato dall’inizio d’anno nell’area positiva conseguendo un +0,9%. Discorso analogo va ripetuto per gli ordinativi dell’industria, poiché anch’essi sono in risalita nonostante il segno negativo che avvolge sia il totale degli ordinativi (-4,6%) sia quello del mercato nazionale (con -8,6%). Inoltre si rileva come gli ordinativi dal mercato estero appaiano già ben ancorati in territorio positivo (+1,7%) Pur continuando a dibattersi nel profondo del territorio negativo, il settore delle costruzioni palesa taluni sussulti, sia pur modesti che sembrano aprire nuovi orizzonti. Infatti, pur avendo maturato nei primi sette mesi di quest’anno una contrazione del -11,8%, il mese di luglio ha fatto registrare una minore flessione pari al -10,8%, nel quadro di una scalata recentemente avviata. L’attività del commercio con l’estero può essere rappresentata nel crescente saldo che nei primi sette mesi dell’anno è giunto a superare i 18 miliardi di euro. Il che costituisce il risultato del +0,2% delle esportazioni e del -6,0% delle importazioni; risultato dovuto prevalentemente ai paesi extra-UE con un +3,2% dell’export e con un -10,0% dell’import, contro il -2,3% dell’export e il -2,4% dell’import dei Paesi UE. Trova così conferma del beneficio proveniente in netta prevalenza dai Paesi extra-Ue. I prezzi alla produzione dei prodotti industriali risentono ancora della debolezza del mercato nazionale e dei mercati internazionali; tuttavia col passare del tempo sembrano dover soffrire in misura minore grazie alle pur claudicanti prospettive. Infatti, nei primi sette mesi dell’anno detti prezzi hanno fatto registrare una flessione del -0,5% (contro il -0,9% del primo semestre), quale risultante fra il -0,9% dell’Area euro e il -0,1% dell’Area non euro. Nel mese di luglio 2013, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività -al lordo dei tabacchi – è rimasto stabile sul + 1,2% già registrato a giugno. Questo tasso d’inflazione costituisce la risultante fra i rallentamenti delle dinamiche tendenziali dei prezzi di tutte le tipologie di servizi e l’accelerazione della crescita dei prezzi di gran parte delle tipologie di beni e in particolare degli energetici non regolamentati. L’andamento dell’attività industriale non ha tuttora consentito di migliorare la situazione occupazionale, tuttavia si deve prendere atto come essa non sia peggiorata in luglio avendo 1


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