Congiuntura e Pubblicità Rapporto agosto 2013

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Rapporto del 23 ottobre 2013, sui dati dell’agosto 2013

-CONGIUNTURA ECONOMICA E INVESTIMENTI PUBBLICITARI 2013 Sintesi del rapporto fondato sui dati dell’agosto 2013 Le pagine iniziali sono destinate al lettore frettoloso poiché riportano in estrema sintesi quanto dettagliatamente esposto nel completo rapporto delle pagine successive.

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Il mese di agosto segna una battuta d’arresto nell’andamento della congiuntura, cui non è estraneo il fattore stagionale e la pausa tecnica dopo i confortanti risultati dei mesi precedenti. Ad ogni buon conto, non sembrano affacciarsi all’orizzonte segnali che possano compromettere l’avviato orientamento positivo della nostra economia, tanto più che la maggior parte dei paesi dell’euro zona da qualche tempo hanno già chiaramente intrapreso il cammino verso la ripresa. I fattori del risveglio dell’economia dell’euro-zona pare si debbano rinvenire nel rinnovato dinamismo della domanda mondiale e nell’allentamento della pressione fiscale, anche se il tasso di disoccupazione tende a limitare la domanda interna. In armonia col descritto quadro europeo si colloca il clima di fiducia delle imprese manifatturiere italiane che dichiarano di riscontrare un miglioramento generale sia nei giudizi sia nelle attese della produzione per i beni di consumo, per i beni intermedi e per i beni strumentali. Anche il clima di fiducia delle imprese di costruzione è in ascesa sia pur modesta, così come il clima di fiducia delle imprese dei servizi. Altrettanto dicasi per quanto concerne la grande distribuzione moderna e la distribuzione tradizionale. La produzione industriale, tuttora in territorio negativo, nel corrente anno si presenta con un’altalena di variazioni tendenziali mensili culminate col -4,6% di agosto. Analogamente dicasi per le variazioni tendenziali di periodo che, tuttavia, dopo un progressivo peggioramento nei primi cinque mesi hanno poi invertito la rotta assestandosi sul -4,0% nei successivi tre mesi. La citata stazionarietà degli ultimi tre mesi potrà molto probabilmente far differire d’un trimestre il “punto di svolta” (cioè il passaggio dalle variazioni tendenziali negative a quelle positive) sia della produzione industriale presa nel suo complesso, sia la produzione dei beni di consumo, settore questo colpito dalla recessione meno duramente degli altri settori. Per quanto riguarda invece il ritorno alle posizioni detenute nell’anno ante-recessione (2007) occorrerà parecchio tempo, poiché il totale della produzione industriale dovrà recuperare il 22,9% della situazione pregressa, quale risultante fra il recupero massimo del 33,6% da parte dei beni di consumo durevole e il recupero minimo dell’8,5% dei beni di consumo non durevole. Anche il totale del fatturato dell’industria si presenta con andamenti opposti (pur sempre in area negativa): infatti, il cumulato gennaio-aprile scende sino al -6,2% mentre il cumulato gennaioagosto recupera salendo al -4,9% . Detti andamenti riflettono gli andamenti del fatturato nazionale e del fatturato estero, ma con una differenza sostanziale: il fatturato nazionale cammina in territorio negativo conseguendo per il periodo gennaio-agosto un -7,5%, mentre il fatturato estero viaggia dallo scorso gennaio in territorio positivo conseguendo un +0,9% per lo stesso periodo. Quanto sopra esposto a proposito del fatturato può essere pedissequamente ripetuto a proposito degli ordinativi che, ad ogni buon conto, chiudono il periodo gennaio-agosto con un -4,7% complessivo, risultante fra il -8,5% per il mercato nazionale e il +0,6% per i mercati esteri. L’industria delle costruzioni, che è certamente il settore più colpito dalla recessione, ha presentato anch’esso un andamento in discesa nel periodo gennaio-maggio chiudendolo con una variazione tendenziale del -12,5%, per poi concludere in salita il periodo gennaio-agosto con una variazione tendenziale del -11,60%. Il saldo del commercio con l’estero continua a segnare bel tempo presentando un risultato di 19,3 miliardi, superando nettamente il risultato maturato a luglio (18,0 miliardi). Ciò è dovuto - sempre per lo stesso periodo - da un lato, al limitato regresso (-0,3%) delle esportazioni per il prevalente merito dell’incremento del +2,3% del commercio coi paesi extra-Ue; mentre dall’altro è dovuto al consistente regresso delle importazioni (-6,4%) causato dalla contenuta attività produttiva nazionale.

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Rapporto del 23 ottobre 2013, sui dati dell’agosto 2013

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Anche l’andamento dei prezzi dei prodotti industriali sembra ben orientato, poiché progredisce a piccoli passi pur rimanendo in territorio negativo. Infatti per il periodo gennaio-agosto le variazioni tendenziali negative guadagnano qualche posizione portandosi al -0,6% nel complesso, quale risultante fra il -0,7% maturato nel mercato interno e il -0,9% nel mercato euro ed il -0,2% nel mercato extra-euro. Il fattore stagionale unitamente a quello dell’andamento riflessivo dei consumi, ha prodotto una decisa battuta d’arresto al tasso d’inflazione, misurato dall’indice nazionale dei prezzi al consumo, che è sceso al 0,9% (di settembre) dall’1,2% dei tre precedenti mesi. Stante la tendenza tuttora riflessiva della produzione industriale, non sembrano prospettarsi a breve miglioramenti nei tassi occupazionali. Infatti, il tasso complessivo della disoccupazione in agosto è salito al 12,2%, dal 12,0% di luglio, e quello del settore giovanile (cioè dell’età compresa fra i 15 e i 24 anni) è salito al 40,1% dal 39,5% di luglio. Lo scenario congiunturale fin qui tratteggiato non ha mancato di imporsi anche al mercato pubblicitario, facendogli registrare in agosto una contrazione del -10,8%, certamente di peso maggiore di quella più rassicurante del -4,7% di luglio ma, comunque, di peso notevolmente minore di quella oltre il -15% mediamente sofferta nel primo semestre. Tuttavia detta contrazione mensile non dovrebbe suscitare particolari preoccupazioni poiché la variazione % del periodo gennaio-agosto si è portata al -15,5% dal -15,7% del periodo gennaioluglio. Inoltre, secondo i calcoli estrapolativi le variazioni % mensili 2012 e 2013 continueranno a disporsi su un trend ascendente che dovrebbe portarle in territorio positivo conquistando un confortante livello positivo nel prossimo dicembre Il favorevole andamento delle variazioni % mensili si riversa ovviamente sulle variazioni % di periodo che, secondo gli analoghi calcoli estrapolativi, si appresterebbero a chiudere il 2013 con un -7,4% nei confronti del 2012. Detta stima previsiva conferma sostanzialmente il -6,0% calcolato sui dati aggiornati allo scorso luglio. Si ritiene buona cosa prestare attenzione su una certa congruità fra le suddette stime previsive degli investimenti pubblicitari (-7,4%) e quelle riguardanti la strettamente correlata produzione industriale dei beni di consumo, stime calcolate nel -2,6% sempre quale confronto 2013/2012. Infatti, le due stime si mantengono nell’intorno del tradizionale rapporto funzionale secondo cui alle contrazioni negative della produzione industriale corrispondono variazioni negative più che proporzionali degli investimenti pubblicitari. Per quanto concerne il rientro in territorio positivo delle variazioni degli investimenti pubblicitari, i calcoli effettuati sembrano rimandarle al 2014; mentre per quanto riguarda il ritorno alla situazione dell’anno precedente la recessione si dovrà attendere molto più a lungo, dovendosi recuperare ben un terzo degli investimenti di quell’anno.

Secondo consuetudine si riportano le previsioni degli investimenti pubblicitari 2012 rispetto a quelli del 2011, formulate da Autorevoli Fonti di cui si è venuti a conoscenza. Fonti Totale TV Quotid. Period. Radio Cinema Affiss. Internet Nielsen (giu.2013) -10,8 -10,8 -21,8 -23,1 -11,5 ? -4,9 +6,3 Zenith-Optimedia (giu. 2013) UPA (gen. 2013) UPA (lug. 2013)

-12,2

-13,0

-21,7

-15,3

-15,0

?

-7,0

+2,1

-12,5 -12,5

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Rapporto del 23 ottobre 2013, sui dati dell’agosto 2013

CONGIUNTURA ECONOMICA E INVESTIMENTI PUBBLICITARI 2013 Rapporto fondato sui dati dell’agosto 2013 1) Scopo del lavoro Il presente rapporto mensile persegue l’obiettivo di monitorare l’andamento degli investimenti pubblicitari e di formulare previsioni riferite all’anno solare corrente. Dette previsioni vengono aggiornate mensilmente parallelamente alle preziose rilevazioni di Nielsen Media Research. Per conseguenza i dati esposti in un dato rapporto mensile – come i calcoli su di essi fondati – possono divergere in qualche misura da quelli esposti nei rapporti dei mesi precedenti. Si ricorda che i dati e i calcoli statistici sugli investimenti pubblicitari vengono previamente inquadrati in una sintetica nota sullo scenario congiunturale; nota tratta – sostanzialmente - dai dati ufficiali dell’ISTAT. Detta nota persegue il fine sia di meglio interpretare l’andamento degli investimenti pubblicitari, sia di attribuire un ragionevole fondamento alle previsioni che li riguarda. I rapporti dei mesi e degli anni precedenti sono liberamente disponibili nella sezione “Modelli di Ricerca” del sito www.marketingclub-italy.it 2) Le variazioni tendenziali % mensili e di periodo della produzione industriale. La produzione industriale che nello scorso mese di luglio aveva segnato il passo, nel mese di agosto ha fatto segnare un arretramento, sia pur modesto, portandosi al -4,6% dal -4,3 di luglio (si veda la Tav.1). Tuttavia va rimarcato come detto arretramento non sia stato alimentato dal regresso della generalità dei comparti ma soltanto dai comparti dei beni strumentali (passati al -7.4% dal -6,6% di luglio) e dei prodotti energetici (passati al -9.7% dal -4,4% di luglio). I restanti comparti hanno invece fruito di un miglioramento: in particolare si segnala come il comparto dei beni intermedi abbia sfiorato il territorio positivo (toccando il confine dello 0,0% dal -2,1% di luglio), mentre il comparto dei beni di consumo durevole sia entrato decisamente in territorio positivo (passando al +1,8% dal – 7,2% di luglio). Ovviamente, anche l’aggregato dei beni di consumo (durevole e non durevole) ha fruito di un miglioramento raggiungendo il -2,1% dal più scomodo - 3,7% di luglio. Ad ogni buon conto la suddetta variazione tendenziale non sembra suscitare particolari preoccupazioni, sia perché riguarda il periodo estivo storicamente incline a comportamenti deboli ed incerti, sia perché il quadro generale delle tendenze in atto mantiene tuttora la rotta verso gli auspicati orizzonti (come si dimostrerà più avanti). Tav. 1 = Variazioni % mensili indici produzione industriale: ago. 2013/ago. 2012 annimesi ago. 2013 ago. 2012 2013/2012

beni intermedi

50,1 50,1 0,0

beni strument.

47,9 51,7 -7,4

beni cons. durevoli

34,7 34,1 1,8

beni cons. non durev.

72,0 73,8 -2,4

beni di consumo

66,3 67,7 -2,1

energia

87,6 97,0 -9,7

totale industria

58,5 61,3 -4,6

Infatti, lo conferma la Tav. 2 dalla quale si evince che non è in atto un peggioramento del cumulato gennaio-agosto, poiché la variazione % di periodo si mantiene sugli stessi livelli del periodo gennaio-luglio, cioè al -4,0%. Si tratta di un valore risultante fra i miglioramenti fruiti dai beni intermedi, dai beni di consumo durevole e dell’aggregato dei beni di consumo e dai peggioramenti dei beni strumentali e dell’energia, mentre i beni di consumo non durevole si attestano sui valori del gennaio-luglio. Va comunque riferito come dette variazioni tendenziali di periodo possano essere lecitamente interpretate come mere oscillazioni non in grado di mutare il quadro complessivo tracciato dal rapporto del precedente mese. Tav.2 = Variazioni % di periodo indici produzione industriale: gen-ago. 2013/gen-ago. 2012 anni-mesi g - a. 2013 g -a. 2012 2013/2012

beni intermedi

715,0 741,7 -3,6

beni strument.

736,3 779,1 -5,5

beni cons durevoli

656,0 696,3 -5,8

beni cons. non durev.

736,6 752,8 -2,2

beni consumo

724,2 744,2 -2,7

energia

732,5 772,6 -5,2

totale industria

725,2 755,8 -4,0

Le variazioni tendenziali sopra esposte non descrivono compiutamente la situazione in cui si trova la produzione industriale per effetto della recessione in cui si dibatte; compito che è invece affidato ai dati 2007-2013 offerti dalla Tav.3. Tav. 3 = Variazioni % di periodo produzione industriale: gen-ago. 2013/gen-ago. 2007 anni-mesi g -a 2013 g - a 2007 2013/2007

beni intermedi

715,0 1.031,8 -30,7

beni strument.

736,3 970,5 -24,1

beni cons durevoli

656,0 987,9 -33,6

beni cons. non durev.

736,6 805,1 -8,5

beni consumo

724,2 836,4 -13,4

energia

732,5 866,7 -15,5

totale industria

725,2 941,0 -22,9

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Rapporto del 23 ottobre 2013, sui dati dell’agosto 2013

Infatti, essi informano che dal 2007 al 2013 la produzione industriale ha perso circa un quarto della sua attività (-22,9%), quale risultante fra le massime contrazioni dei beni di consumo durevole (-33,6%), dei beni intermedi (-30,7%) e dei beni strumentali (-24,1%) e le più contenute contrazioni dei prodotti energetici (-15,5%) e dei beni di consumo non durevole (con un - 8,5%). Risulta quindi naturale che l’intero aggregato dei beni di consumo registri una contrazione del -13,4%, che costituisce pure una sorta di indicatore delle contrazioni del settore. Diviene ora interessante descrivere l’andamento delle variazioni mensili e di periodo della produzione industriale dal 2007 al 2013, al fine di avere una chiara idea dell’andamento di detto comparto. E’ quanto ci si accinge a fare ma soltanto per l’aggregato dei beni di consumo, proprio perché -come più sopra accennato- costituisce una sorta di indicatore fra la massima e la minima contrazione sofferta dei comparti. E’ quanto si può constatare con la Tav.4 (che per ragioni di spazio espone soltanto il periodo 2009-2013) ma ancora meglio con il Graf. 1 che invece abbraccia l’intero periodo considerato. Tav. 4 = Variazioni % mensili e di periodo della produzione di beni di consumo: 2009-2013.

mesi gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic

2009 var. % var. % di mensili periodo -8,9 -8,9 -9,2 -9,1 -13,5 -10,6 -13,3 -11,3 -6,7 -10,3 -9,7 -10,2 -5,8 -9,5 -4,4 -9,1 -4,8 -8,6 -5,2 -8,2 -3,4 -7,8 -1,6 -7,3

2010 var. % var. % di mensili periodo 0,7 0,7 -0,6 0,0 6,5 2,2 3,2 2,5 2,6 2,5 4,7 2,9 4,1 3,1 3,4 3,1 2,8 3,1 1,0 2,8 -2,1 2,3 -4,5 1,8

2011 var. % var. % di mensili periodo -5,2 -5,2 -1,2 -3,1 1,0 -1,6 5,2 0,0 0,7 0,1 -3,4 -0,5 -2,4 -0,8 4,2 -0,4 -5,6 -1,0 -5,2 -1,5 -2,6 -1,6 -0,9 -1,5

2012 var. % var. % di mensili periodo -3,3 -3,3 -6,8 -5,1 -4,7 -5,0 -8,9 -5,9 -4,2 -5,6 -5,3 -5,5 -4,3 -5,3 -3,6 -5,2 0,6 -4,5 -2,9 -4,3 -4,7 -4,4 -5,9 -4,5

2013 var. % var. % di mensili periodo 1,1 1,1 1,0 1,0 -5,0 -1,2 -6,1 -2,4 -3,0 -2,5 -3,3 -2,6 -3,3 -2,7 -2,1 -2,7

GRAF. 1 = VARIAZIONI %MENSILI E DI PERIODO PRODUZIONE INDUSTRIALE: 2007-2013 10,0

VARIAZION

5,0 0,0 -5,0 -10,0

20 07 /1 20 07 /7 20 08 /1 20 08 /7 20 09 /1 20 09 /7 20 10 /1 20 10 /7 20 11 /1 20 11 /7 20 12 /1 20 12 /7 20 13 /1 20 13 /7

-15,0

MESI 2007-2013

var. %mensili var %di periodo

La lettura del grafico consente di prendere atto dell’andamento delle variazioni tendenziali in area positiva per il 2007 e del passaggio dalle variazioni positive a quelle negative per il 2008. Nel 2009 sono seguite abissali contrazioni, mentre nel 2010 si registra un conato di ripresa caratterizzato da una confortante serie di variazioni positive, la cui provvisorietà tuttavia viene messa in evidenza dalle variazioni di opposto segno del biennio successivo 2011-2012, nonché da quelle del 2013 di cui si è già parlato. Si fa inoltre notare che pur nell’alluvione di segni negativi del periodo 2011-2013 spiccano alcune eccezioni evidenziate in giallo nella Tav. 4; si vuole fare esplicito riferimento alle variazioni positive dei mesi di marzo, aprile, maggio del 2011, del settembre 2012 e dei già citati mesi di gennaio e febbraio del corrente anno.

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Rapporto del 23 ottobre 2013, sui dati dell’agosto 2013

4) Stime previsive 2013/2012 della produzione industriale dei beni di consumo (aggregato). Le stime previsive della produzione industriale vengono effettuate limitatamente all’aggregato dei beni di consumo, sia perché esso rappresenta una sorta di indicatore fra il comparto più penalizzato dalla recessione e quello meno penalizzato; sia perché esso presta tradizionalmente un termine di riferimento razionale per l’andamento e per le stime previsive degli investimenti pubblicitari cui il presente lavoro è dedicato. Le stime previsive della produzione industriale dei beni di consumo 2013/2012 sono effettuate adottando il metodo delle proiezioni (ben noto agli abituali lettori del presente rapporto mensile); metodo che è stato abitualmente applicato anche per le stime previsive degli investimenti pubblicitari. I risultati dei calcoli che supportano le stime previsive della produzione industriale dei beni di consumo sono riportati nella sottostante Tav. 5, includente i risultati dei calcoli effettuati col trattamento dei dati disponibili in ciascuno dei singoli mesi del corrente anno. Tav. 5 = Stime previsive 2013/2012 della produzione industriale dei beni di consumo (aggregato) mesi delle previsioni

previsioni 2013

consuntivo 2012

differenze indici

%

2013-2012

2013/2012

gennaio

1.128,9

1.128,8

0,1

0,0

febbraio

1.125,2

1.128,8

-3,6

-0,3

marzo

1.109,5

1.128,8

-19,3

-1,7

aprile

1.096,7

1.128,8

-32,1

-2,8

maggio

1.098,8

1.128,8

-30,0

-2,7

giugno

1.096,5

1.128,8

-32,3

-2,9

luglio

1.096,4

1.128,8

-32,4

-2,9

agosto

1.099,8

1.128,8

-29,0

-2,6

Osservando i risultati esposti nell’ultima colonna per i primi due mesi dell’anno si leggono stime molto incoraggianti limitatamente ai primi due mesi, mentre per i mesi successivi si leggono stime previsive in costante peggioramento sino ad assestarsi a luglio sul valore del -2,9% poi ridimensionato nel -2,6% di agosto probabile annunciatore di un prossimo miglioramento. Infatti, poiché detto valore è inferiore sia a quello reale registrato a fine agosto (-2,7%) sia a quello reale registrato a fine 2012 (-4,5%) sembra lecito trarre giustificate ragioni per nutrire fondati auspici di miglioramento. Il che non collide, ma anzi si armonizza, con i risultati del calcolo sulla “variazione acquisita” (cioè quella che si avrebbe con la ripetizione nei restanti mesi 2013 dei valori registrati negli stessi mesi del 2012) stimata nel -1,8%. A questo punto si ritiene pertinente esporre i seguenti grafici che descrivono l’andamento di particolari variazioni tendenziali di periodo che attengono al comparto dei beni di consumo ed al totale della produzione industriale. Si vuol fare riferimento a quelle variazioni calcolate sui valori di base rilevati nel 2010. Come si vedrà, dette variazioni riferite al periodo 2011-2013 sono state interpolate al preciso scopo di individuare una tendenza capace di indicare il “punto di svolta” dell’attuale fase recessiva: cioè del mese (sia pure approssimativo) a partire dal quale le variazioni tendenziali inizierebbero ad assumere valori negativi inferiori a quelli dei mesi precedenti. Il Graf. 2 si riferisce all’aggregato dei beni di consumo, mentre il Graf. 3 si riferisce al totale della produzione industriale.

1,0 0,0 -1,0 -2,0 -3,0 -4,0 -5,0 -6,0 -7,0 -8,0 -9,0 -10,0

MESI 2011-2013

20 13 /9

20 13 /5

20 13 /1

20 12 /9

20 12 /5

20 12 /1

20 11 /9

y = 0,001x3 - 0,0496x2 + 0,4184x - 2,6815 C.C.= 0,83

20 11 /5

20 11 /1

VARIAZION

GRAF. 2 = BENI DI CONSUMO - VARIAZIONI %DI PERIODO 2011-2013 (SUL 2010)

beni di consumo

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Rapporto del 23 ottobre 2013, sui dati dell’agosto 2013

6,0 4,0 2,0 0,0 -2,0 -4,0 -6,0 -8,0 -10,0

20 13 /9

20 13 /5

20 13 /1

20 12 /9

20 12 /5

20 12 /1

20 11 /9

y = 0,0006x3 - 0,0275x2 - 0,117x + 3,9984 C.C = 0,97

20 11 /5

20 11 /1

VARIAZION

GRAF. 3 = TOTALE INDUSTRIA - VARIAZIONI %DI PERIODO 2011-2013 (SUL 2010)

MESI 2011-2013

totale industria

Le interpolanti dei due ordini di dati consentono di indicare - sia pure approssimativamente – che nel secondo trimestre del corrente anno cade il punto di svolta per l’aggregato dei beni di consumo, mentre consentono di indicare nell’ultimo trimestre sempre del corrente anno il punto di svolta per il totale della produzione industriale. E’ doveroso far notare che i periodi di tempo in cui sono previsti cadere i citati punti di svolta sono definiti dalle “interpolazioni”, pertanto sono sicuramente approssimativi rispetto a quelli che si potranno verificare nella realtà ma altrettanto sicuramente corretti per quanto riguarda l’indicazione della tendenza. 5) L’andamento degli investimenti pubblicitari. Si tenga presente che a partire dal mese di marzo del corrente anno i dati sugli investimenti pubblicitari comprendono, oltre ai tradizionali media classici, anche quelli della TV Satellitare e di Internet. La considerazione delle due serie di dati inizia col 2008 poiché in detto anno è risultata disponibile l’intera coppia dei dati. Il mese di agosto sembra deludere, anche se limitatamente, le speranze e le attese suscitate dai favorevoli dati rilevati in luglio. Infatti, la variazione tendenziale mensile di agosto (si veda la Tav. 6) assume il valore del -10,8% contro il sorprendente -4,6% del mese di luglio, percentuale quest’ultima che aveva indotto a confidare in un ulteriore passo in avanti verso l’uscita dal territorio negativo. Si osserva come il peggioramento mensile del totale investimenti sia conseguente ai sensibili peggioramenti della TV, delle Affissioni, del Cinema, della TVSat e di Internet, che hanno avuto agevolmente la meglio sui modesti miglioramenti della Radio, dei Quotidiani e dei Periodici. Tuttavia, occorre segnalare che a parere del ricercatore l’arretramento di agosto potrebbe essere interpretato sia come un normale rimbalzo tecnico (tipico dopo un miglioramento che aveva interrotto una precedente serie di pesanti contrazioni), sia come una semplice manifestazione di debolezza caratteristica del periodo estivo durante il quale i valori in gioco solitamente si afflosciano. Tav.6 = Variazioni % mensili degli investimenti pubblicitari: agosto 2013/ agosto 2012. mesi ago. 13 ago. 12 %(13/12)

Totale 186.545 209.043 -10,8

TV 94.746 98.846 -4,1

Radio Quotidiani Periodici 11.092 28.673 24.591 11.732 32.893 32.213 -5,5 -12,8 -23,7

Affiss. 2.669 2.569 3,9

Cinema 418 860 -51,4

TV Sat 10.881 15.667 -30,5

Internet 13.475 14.263 -5,5

Di fatto, stante il limitato peso degli investimenti pubblicitari di agosto, il cumulato del periodo gennaio-agosto non sembra aver particolarmente sofferto del passo indietro di detto mese, poiché segna una variazione del -15,5% che è migliore –sia pur di poco- di quella rilevata (-15,7%) per il periodo gennaio-luglio. Si tratta di un miglioramento che trae il suo alimento dal modesto miglioramento fruito dalla TV, dalla Radio, dai Quotidiani, dalle Affissioni, mentre soffrono di un altrettanto modesto peggioramento il Cinema, la TV Sat e Internet. Tav. 7= Variazioni % di periodo investimenti pubblicitari: gen-ago. 2013/gen-ago. 2012 mesi Totale TV g .- a. 13 3.643.922 2.180.744 g. - a. 12 4.310.138 2.552.266 %(13/12) -15,5 -14,6

Radio Quotidiani Periodici 214.599 402.099 310.941 242.185 521.595 408.768 -11,4 -22,9 -23,9

Affiss. 57.674 63.872 -9,7

Cinema 12.844 17.761 -27,7

TV Sat 205.683 232.913 -11,7

Internet 259.338 270.778 -4,2

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Rapporto del 23 ottobre 2013, sui dati dell’agosto 2013

Il che sembra avvalorare l’ipotesi di una momentanea pausa nella nuova tendenza ascendente che è recentemente subentrata alla precedente lunga e pesante tendenza discendente. Si ritiene doveroso a questo punto ricordare al lettore che la difficile situazione in cui versano gli investimenti pubblicitari non è soltanto quella descritta dalla Tav. 7, poiché essa riferisce della perdita subita nell’arco di un solo anno cioè dal 2012 al 2013, ma è quella descritta dalla seguente Tav. 8 che registra le perdite subite dagli investimenti pubblicitari durante l’intero periodo della recessione. Infatti, in detta tavola sono confrontate le variazioni % di periodo del gennaio-agosto 2013 con quelle dell’omologo periodo del 2008, primo anno della caduta recessiva. Per la verità occorre ricordare come il confronto più idoneo sarebbe stato quello che considera la variazione % del periodo compreso fra il 2007 e il 2013; confronto che non è stato possibile al fine di non guastare l’omogeneità fra i media considerati (immissione di TVSat e Internet soltanto dal 2008). La lettura dei dati della Tav. 8 informa che nel periodo 2008-2013 il complesso degli investimenti pubblicitari ha perso per strada un terzo della sua iniziale consistenza, a causa delle pesantissime contrazioni dei Quotidiani, dei Periodici, delle Affissioni e del Cinema e le pesanti contrazioni della TV e della Radio, nonostante i pur consistenti incrementi presentati dalla TVSat e da Internet (al loro esordio nel 2008, come poco sopra accennato). Tav. 8 = Variazioni % di periodo investimenti pubblicitari:gen-ago. 2013/gen-ago. 2008 mesi Totale TV g .- a. 13 3.643.922 2.180.744 g. - a. 08 5.516.083 3.157.688 %(13/08) -33,9 -30,9

Radio Quotidiani Periodici 214.599 402.099 310.941 290.211 803.088 769.486 -26,1 -49,9 -59,6

Affiss. 57.674 142.705 -59,6

Cinema 12.844 29.544 -56,5

TV Sat 205.683 159.637 28,8

Internet 259.338 163.724 58,4

Alla Tav. 9 ed ancor meglio al Graf. 4 si affida il compito di descrivere la dinamica delle variazioni degli investimenti pubblicitari che si sono susseguite nel cammino durante il considerato periodo recessivo; variazioni % mensili e di periodo che si riferiscono - per evidenti ragioni - all’arco di tempo 2009- 2013. Tav. 9= Variazioni % mensili e di periodo degli investimenti pubblicitari: 2009-2013 2009 2010 2011 2012 2013 var. % var. % var. % var. % var. % var. % var. % var. % var. % var. % mensili periodo mensili periodo mensili periodo mensili periodo mensili periodo gennaio -19,0 -19,0 4,5 4,5 0,4 0,4 -3,8 -3,8 -15,5 -15,5 febbraio -20,5 -19,8 7,7 6,2 -1,5 -0,7 -3,9 -3,9 -17,2 -16,4 marzo -17,3 -18,8 9,2 7,4 -4,2 -2,1 -7,9 -5,5 -22,4 -18,8 aprile -17,2 -18,4 5,2 6,8 1,1 -1,3 -9,8 -6,7 -18,3 -18,7 maggio -15,7 -17,8 4,3 6,2 -3,1 -1,7 -13,7 -8,3 -10,2 -16,8 giugno -15,1 -17,3 18,0 8,1 -16,1 -4,3 -7,4 -8,2 -16,4 -16,7 luglio -12,8 -16,9 13,6 8,6 -7,3 -4,6 -16,0 -8,9 -4,7 -15,7 agosto -16,6 -16,9 4,7 8,4 0,4 -4,3 -17,2 -9,4 -10,8 -15,5 settembre -12,3 -16,4 3,3 7,8 6,5 -3,1 -21,4 -10,9 ottobre -12,3 -15,9 4,5 7,4 0,5 -2,6 -20,5 -12,1 novembre -3,9 -14,7 8,7 7,5 -4,2 -2,8 -22,7 -13,3 dicembre -0,5 -13,6 4,7 7,3 -2,8 -2,8 -16,9 -13,6 mesi

Come si può agevolmente evincere sia dalla Tav. 9 sia dal Graf. 4 le variazioni tendenziali dopo essersi inabissate nel 2009, nell’anno successivo hanno tentato vanamente di risalire verso le posizioni perdute, per poi ritornare a ridiscendere sempre più in basso nel 2011, nel 2012 e nel 2013. Tuttavia, in quest’ultimo anno si nota un apprezzabile tentativo di risalita facendo registrare un recupero dal massimo negativo del -18,8% di marzo al recente -15,5% di agosto.

7


Rapporto del 23 ottobre 2013, sui dati dell’agosto 2013

GRAF. 4= VARIAZIONI %MENSILI E DI PERIODO INVESTIMENTI PUBBLICITARI: 2009-2013 25,0 20,0

VARIAZIO

15,0 10,0 5,0 0,0 -5,0 -10,0 -15,0 -20,0 ge n09 m ag -0 9 se t09 ge n10 m ag -1 0 se t10 ge n11 m ag -1 1 se t11 ge n12 m ag -1 2 se t12 ge n13 m ag -1 3

-25,0

mensili

MESI 2009-2013

periodo

7) Le stime previsive 2013/2012 degli investimenti pubblicitari. L’osservazione delle variazioni % mensili rilevate in ciascun mese del 2012 e in ciascuno degli otto mesi del 2013 non può fare a meno di cogliere agevolmente una chiara tendenza ascendente. E’ quanto espresso dal Graf. 5 sotto riportato, in cui la funzione interpolante sembra lanciarsi decisamente non soltanto verso il territorio positivo ma altrettanto decisamente sembra inoltrarsi in esso. Infatti, il prolungamento dell’interpolante sino al dicembre 2013 porta ad identificare in detto mese una variazione mensile del +9,4%.

GRAF. 5 = VARIAZIONI %MENSILI INVESTIMENTI PUBBLICITARI 2012-2013: DATI RILEVATI E CALCOLATI 15,0

VARIAZION

10,0 5,0

y = 0,0027x3 + 0,0721x2 - 2,9133x + 0,428 C.C.= 0,85

0,0 -5,0 -10,0 -15,0 -20,0

MESI 2012-2013

lu se glio tt em br e no ve m br e

lu se glio tt em br e no ve m br e ge nn ai o m ar zo m ag gi o

ge nn ai o m ar zo m ag gi o

-25,0

var. %rilevate Poli. (var. %rilevate)

Detta tendenza ascendente trova conferma anche dalle variazioni % di periodo concernenti lo stesso periodo gennaio 2012agosto 2013, come compiutamente descritto dal successivo Graf. 6. Infatti, le variazioni % di periodo degli investimenti pubblicitari risentono -come d’obbligo- favorevolmente dell’andamento molto confortante delle variazioni % mensili più sopra descritto, tanto che la loro interpolante estesa sino al dicembre del corrente anno porta a raggiungere una variazione 2013-2012 pari al -7,4% , valore molto lontano da quelli abissali registrati soprattutto nei primissimi mesi 2013 (si veda la Tav. 9).

8


Rapporto del 23 ottobre 2013, sui dati dell’agosto 2013

GRAF. 6 = VARIAZIONI %DI PERIODO INVESTIMENTI PUBBLICITARI 2012-2013: DATI RILEVATI E CALCOLATI 0,0 -2,0 y = 0,006x3 - 0,1535x2 + 0,0939x - 4,2235 C.C.= 0,99

VARIAZION

-4,0 -6,0 -8,0 -10,0 -12,0 -14,0 -16,0 -18,0

lu gl io se tt em br e no ve m br e

m ag gi o

m ar zo

lu gl io se tt em br e no ve m br e ge nn ai o

m ag gi o

m ar zo

ge nn ai o

-20,0

MESI 2012-2013

rilevate Poli. (rilevate)

I due grafici più sopra esibiti costituiscono il naturale preambolo al discorso sulle stime previsive del rapporto fra gli investimenti pubblicitari del 2013 rispetto a quelli del 2012; discorso che non può che essere concluso con l’attesa d’una previsione confortante stante positive tendenze presentate dalle variazioni % mensili e dalle variazioni % di periodo. Infatti, adottando i valori estrapolati concernenti le variazioni % d periodo quali stime previsive degli investimenti pubblicitari 2013-2012 si ottiene la seguente Tav. 10 nella quale si legge appunto come il dicembre del corrente anno dovrebbe registrare una variazione 2013/2012 dell’ordine del già annunciato -7,4%. Si tratta di un valore press’a poco dello stesso ordine di grandezza di quello calcolato (-6,0%) nel precedente rapporto del mese di luglio Tav. 10 = Variazioni % di periodo investimenti pubblicitari 2012-2013: dati rilevati e calcolati. Mesi 2012 e 2013

gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto settembre ottobre novembre dicembre gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto settembre ottobre novembre dicembre

Variaz. % di periodo rilevate

calcolate

-3,8 -3,9 -5,5 -6,7 -8,3 -8,2 -8,9 -9,4 -10,9 -12,1 -13,3 -13,6 -15,5 -16,4 -18,8 -18,7 -16,8 -16,7 -15,7 -15,5

-4,3 -4,6 -5,2 -5,9 -6,8 -7,9 -9,0 -10,2 -11,4 -12,6 -13,8 -14,8 -15,8 -16,5 -17,1 -17,4 -17,5 -17,3 -16,7 -15,7 -14,4 -12,6 -10,3 -7,4

9


Rapporto del 23 ottobre 2013, sui dati dell’agosto 2013

La suddetta stima previsiva sembra quindi allontanare le minacciose prospettive suscitate dalle abissali variazioni negative registrate nella prima parte dell’anno e, al contrario, sembra annunciare il confortante avvio di una ripresa che - si osserva non potrà che essere lunga e faticosa stante i grandi arretramenti subiti dall’inizio della recessione (si rilegga la Tav.3). A questo punto si coglie l’occasione per far rilevare la congruità fra la stima previsiva degli investimenti pubblicitari poc’anzi esibita nel -7.4% e la stima previsiva della produzione industriale dei beni di consumo esibita nella Tav. 5 col valore del -2,6%. Detto giudizio di congruità è ritenuto sufficientemente attendibile in quanto, come ripetutamente dimostrato, alle variazioni negative della produzione industriale dei beni di consumo corrispondono più che proporzionali variazioni negative degli investimenti pubblicitari, come nel caso in esame. Infine si porta a conoscenza del lettore che la “variazione acquisita” dagli investimenti pubblicitari (cioè nell’ipotesi che nei restanti mesi dell’anno si ripetano gli investimenti pubblicitari dei corrispondenti mesi del 2012) è pari a -10,0%. Si chiude il presente capitolo destinato ad evidenziare il notevole cambiamento intervenuto, a causa del prolungamento del periodo recessivo, nel rapporto fra andamento delle variazioni di periodo della produzione industriale dei beni di consumo e quello delle analoghe variazioni attinenti agli investimenti pubblicitari. Infatti, come si può vedere nei seguenti grafici, sino al 2011 detto rapporto veniva regolato da una polinomiale di 3° grado (vedi Graf. 7); mentre dal 2012 detto rapporto funzionale è venuto a meno in quanto i due andamenti erano in netta divaricazione (vedi Graf. 8). GRAF. 7 =VARIAZIONI %DI PERIODO BENI DI CONSUMO & PUBBLICITA': 2006-2011

20,0 15,0

VARIAZ. AD

10,0

y = -0,0217x3 - 0,3098x2 + 1,2409x + 3,5275 C.C.= 0,88

5,0 0,0 -5,0 -10,0 -15,0 -20,0 -25,0 -12,0

-10,0

-8,0

-6,0

-4,0

-2,0

0,0

2,0

4,0

6,0

8,0

pubbllicità

VARIAZIONI BENI CONSUMO

Poli. (pubbllicità)

GRAF. 8 = VARIAZIONI %DI PERIODO BENI CONSUMO & PUBBLICITA': 2012-2013 5,0

-5,0 -10,0 -15,0

MESI 2012-2013

no v13

se t13

ge n13 m ar -1 3 m ag -1 3 lu g13

no v12

se t12

-20,0

ge n12 m ar -1 2 m ag -1 2 lu g12

VARIAZIO

0,0

beni consumo pubbllicità

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Rapporto del 23 ottobre 2013, sui dati dell’agosto 2013

E’ al suddetto detto mutamento nei rapporti fra variazioni % di periodo della produzione industriale dei beni di consumo e degli investimenti pubblicitari, che si deve l’abbandono (sia pure transitorio) del “metodo delle proiezioni” tradizionalmente adottato per effettuare le stime previsive degli investimenti pubblicitari. Infatti, seguendo detto metodo si sarebbe pervenuti ad una stima previsiva pari al -14,4% che, come le stime previsive calcolate negli ultimi venti mesi, non sono assolutamente congrue con le corrispondenti stime previsive della produzione industriale dei beni di consumo (-2,6%) e, quindi, non accoglibili. E’ comunque ovvio che al ritorno della congruità fra i due ordini di variabili si tornerà a calcolare le stime previsive anche col tradizionale metodo delle proiezioni. 7) LO SCENARIO ECONOMICO-CONGIUNTURALE: I DATI ISTAT - Euro-zone economic out look (IFO, INSEE, ISTAT: 7 ottobre 2013) Dopo sei trimestri consecutivi di flessione, il PIL nell’area dell’euro è cresciuto dello 0,3% nel 2° trimestre e ci si attende che, nell’orizzonte di previsione, la ripresa continui (0,1% nel 3° trim, 0,3% nel 4° trim. e 0,4% nel 1° trim. 2014). Il rinnovato dinamismo della domanda mondiale e il graduale allentamento delle restrizioni fiscali sarebbero i principali motori dello sviluppo. Tuttavia la crescita rimarrebbe molto contenuta, condizionata dal processo di consolidamento fiscale e dalle riforme strutturali che continueranno ad avere effetti sulla domanda interna di molti Stati Membri. Le sfavorevoli condizioni del mercato del lavoro, inoltre, graveranno sul reddito delle famiglie determinando una dinamica moderata per i consumi privati. Ci si attende che anche gli investimenti privati crescano nei prossimi trimestri in maniera contenuta principalmente per rinnovare lo stock di capitale e per soddisfare gli ordinativi esteri. Sotto l’ipotesi che il prezzo del petrolio si stabilizzi al livello di 111 dollari al barile e che il tasso di cambio dollaro/euro fluttui attorno a 1,35, ci si attende che l’inflazione resti ben al di sotto del target del 2% (1,5% nel 4° trim. e 1,4% nel 1° trim. 2014). I principali rischi al ribasso associati a questo scenario sono l’eventuale riacutizzarsi della crisi del debito sovrano e un rallentamento della domanda delle economie emergenti. - Produzione industriale (agosto 2013) Ad agosto 2013 l’indice destagionalizzato della produzione industriale è diminuito del - 0,3% rispetto a luglio. Nella media del trimestre giugno-agosto l’indice ha registrato una flessione del - 0,5% rispetto al trimestre precedente. Corretto per gli effetti di calendario, ad agosto 2013 l’indice è diminuito in termini tendenziali del -4,6% (i giorni lavorativi sono stati 21 contro i 22 di agosto 2012). Nella media dei primi otto mesi dell’anno la produzione è diminuita del -4,0% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Ad agosto la lieve diminuzione congiunturale dell’indice complessivo destagionalizzato è associata a variazioni positive nei settori produttori di beni non energetici: beni di consumo (+2,2%), beni intermedi (+1,3%), beni strumentali (+0,1%). Segna invece una variazione negativa il comparto dell’energia (-1,6%). COMPARTI Beni di consumo Durevoli -non durevoli Beni strumentali Beni intermedi Energia IN COMPLESSO

% (ago. 2013/ ago. 2012) -2,1 +1,8 -2,4 -7,4 0,0 -9,7 -4,6

%(gen-ago. 2013/ gen-ago.2012) -2,7 -5,7 -2,1 -5,5 -3,6 -5,6 -4,0

Gli indici corretti per gli effetti di calendario registrano, ad agosto 2013, diminuzioni tendenziali significative nei comparti dell’energia (-9,7%) e dei beni strumentali (-7,4%). Segna una flessione più contenuta il raggruppamento dei beni di consumo (-2,1%), mentre i beni intermedi registrano una variazione nulla. Per quanto riguarda i settori di attività economica, ad agosto 2013 i comparti che registrano la crescita tendenziale più accentuata sono quelli della fabbricazione di mezzi di trasporto (+13,1%), della fabbricazione di computer, prodotti di elettronica ed ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi (+12,4%) e delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (+10,5%). Le diminuzioni maggiori si registrano per i settori della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-12,0%), della fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (-8,9%) e della fabbricazione di macchinari e attrezzature n.c.a. (-8,8%). Comparti con variazioni % positive (gen-ago .2013/gen-ago. 2012). Fabbricazione di computer, di prodotti elettronici, ottici, apparecchi elettromedicali (+2,9%); Produzione prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+1,5%); Comparti con variazioni % negative ma migliori del rapporto tendenziale: -4,0% (gen-ago.2013/gen.ago.2012): Attività manifatturiere (-3,9%); Fabbricazione prodotti chimici (-2,3%); Industrie tessili, abbigliamento, pelli, accessori (2,0%); Industrie alimentari bevande e tabacco (-1,5%); Fabbricazione apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (-1,2%).

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Rapporto del 23 ottobre 2013, sui dati dell’agosto 2013

Comparti con variazioni negative ma peggiori del rapporto tendenziale: -4,0(gen-ago.2013/gen-ago.2012): Fabbricazione di coke e prodotti petroliferi (-12,1%); Attività estrattiva (-8,9%); Fabbricazione articoli di gomma e materia plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi (-7,1%); Industria del legno, della carta e stampa (-6,3%); Fabbricazione di macchinari e attrezzature (-6,3%); Fabbricazione mezzi di trasporto (-5,8%); Altre industrie manifatturiere, riparazione e installazione macchine ed attrezzature (-5,0%); Fornitura di energia elettrica, gas, vapore, aria (-4,8%); Metallurgia e fabbricazione prodotti in metallo (-4,5%); - Produzione nelle costruzioni (agosto 2013) Nel mese di agosto 2013 l’indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni è aumentato, rispetto a luglio 2013, del +3,4%. Nella media del trimestre giugno-agosto l’indice ha registrato un incremento del +3,4% rispetto ai tre mesi precedenti. L’indice corretto per gli effetti di calendario ad agosto 2013 è diminuito in termini tendenziali del -10,6% (i giorni lavorativi sono stati 21 contro i 22 di agosto 2012). Nella media dei primi otto mesi dell’anno la produzione nelle costruzioni è scesa del -11,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Ad agosto 2013 l'indice grezzo ha segnato un calo tendenziale del -13,6% rispetto allo stesso mese del 2012. Nella media dei primi otto mesi dell’anno la produzione è diminuita del -12,0% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. -Fatturato ed ordinativi dell’industria (agosto 2013). Ad agosto il fatturato dell’industria, al netto della stagionalità, registra un aumento del + 1,0% rispetto a luglio, con stazionarietà sul mercato interno e un incremento del + 3,1% su quello estero. Nella media degli ultimi tre mesi, l’indice complessivo registra un aumento del + 0,9% rispetto ai tre mesi precedenti (+1,0% per il fatturato interno e +0,7% per quello estero). Corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi sono stati 21 contro i 22 di agosto 2012), il fatturato totale diminuisce in termini tendenziali del - 4,8%, con un calo del -7,4% sul mercato interno e un incremento del + 1,0% su quello estero. Per quel che riguarda gli ordinativi totali, si registra un incremento congiunturale del +2,0%, sintesi di un aumento del +3,9% degli ordinativi interni e una flessione del -0,5% di quelli esteri. Nella media degli ultimi tre mesi gli ordinativi totali crescono del + 0,1% rispetto al trimestre precedente. Nel confronto con il mese di agosto 2012, l’indice grezzo degli ordinativi segna una variazione negativa del -6,8%. La diminuzione più significativa si registra nella metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (-14,0%), mentre l’incremento più rilevante si osserva nella fabbricazione di mezzi di trasporto (+16,4%). Fatturato e ordinativi dell’industria (dati corretti effetti calendario, luglio 2013)

%(ago.2013/ago.2012)

%(gen-ago.2013/ gen-ago.2012)

Fatturato totale

-4,8

-4,9

-interno

-7,4

-7,5

-estero

+1,0

+0,9

Ordinativi totali (dati grezzi)

-6,8

-4,7

-interno

-7,7

-8,5

estero

-5,9

+0,6

Gli indici destagionalizzati del fatturato segnano incrementi congiunturali per i beni di consumo (+1,4%), per i beni intermedi (+1,3%) e per i beni strumentali (+0,7%), mentre per l’energia si registra una flessione (-0,9%). L’indice grezzo del fatturato cala, in termini tendenziali, del 7,6%: il contributo più ampio a tale diminuzione viene dalla componente interna dell’energia. Per il fatturato l’incremento tendenziale più rilevante si registra nella fabbricazione di macchinari e attrezzature (+3,7%), mentre la diminuzione più marcata riguarda la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (19,6%). -Fatturato dell’industria secondo comparti (dati corretti effetto calendario)

%(ago.2013/ago.2012)

%(gen-ago.2013/ gen-ago.2012)

Beni di consumo

-1,5

-17

- durevoli

+1,7

-2,0

-non durevoli

-1,9

-1,7

Beni strumentali

-0,9

-4,3

Comparti

12


Rapporto del 23 ottobre 2013, sui dati dell’agosto 2013

Beni intermedi

-3,6

-4,6

Energia

-19,2

-16,0

Totale

-4,8

-4,9

- Prezzi alla produzione dei prodotti industriali (agosto 2013). Nel mese di agosto 2013 l’indice dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali aumenta del +0,2% rispetto al mese precedente e diminuisce del - 2,0% nei confronti di agosto 2012. I prezzi dei prodotti venduti sul mercato interno crescono del +0,2% rispetto a luglio mentre diminuiscono del -2,3% su base tendenziale. La flessione e' imputabile al comparto energetico, al netto del quale si registra un aumento del + 0,1% sia sul mese precedente sia in termini tendenziali. I prezzi dei beni venduti sul mercato estero segnano una variazione nulla sul mese precedente (-0,1% per l’area euro e +0,1% per l’area non euro). In termini tendenziali si registra una diminuzione del - 0,8% (-1,0% per l’area euro e -0,7% per quella non euro). Variazione tendenziali degli indici dei prezzi secondo mercati Mercati TOTALE Mercato interno Mercato estero Area euro Area non euro

%(ago. 2013/ ago. 2012)

%(gen-ago.2013/ gen-ago.2012

-2,0 -2,3 -0,8 -1,0 -0,7

-0,6 -0,7 -0,5 -0,9 -0,2

Riguardo ai contributi settoriali alla dinamica tendenziale dell’indice generale, per il mercato interno quello più rilevante deriva dal comparto energetico (-2,4 punti percentuali). Sul mercato estero i contributi più ampi provengono dai beni intermedi per l’area euro (-0,9 punti percentuali) e dall’energia per quella non euro (-0,7 punti percentuali). Il settore di attività economica per il quale si rileva la diminuzione tendenziale più marcata dei prezzi è quello della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-5,7% per il mercato interno e -10,4% per quello estero). Indici dei prezzi dei prodotti industriali secondo mercati e raggruppamenti merceologici Raggruppamenti Beni di consumo - durevoli -non durevoli Beni strumentali Beni intermedi Energia Totale

MERCATO INTERNO %(ago. 2013/ ago. 2012)

0,9

%(ago. 2013/ ago. 2012)

AREA NON EURO %(ago. 2013/ ago. 2012)

0,3

0,4

AREA EURO

-0,4 1,1 0,6 -0,8 0,1 -2,3

-0,7 0,9 -0,4 -5,8 -0,8 -1,0

-2,5 1,3 0,2 -12,3 0,0 -0,7

- Prezzi alla produzione dei servizi ( 2° trimestre 2013) Nel secondo trimestre del 2013 l’indice dei prezzi alla produzione dei servizi postali e delle attività di corriere espresso, con base 2010=100, rimane invariato rispetto al trimestre precedente e diminuisce dello 0,5% rispetto al corrispondente periodo del 2012. Nello stesso periodo del 2013 l’indice dei prezzi alla produzione dei servizi di telecomunicazione, con base 2010=100, diminuisce in termini congiunturali dello 0,9% e in termini tendenziali del 7,4%. Nel secondo trimestre del 2013 l’indice dei prezzi alla produzione dei servizi di trasporto marittimo, con base 2010=100, diminuisce del 6,6% rispetto al trimestre precedente ed aumenta del 4,1% rispetto al corrispondente periodo del 2012. Sempre nel secondo trimestre del 2013, l’indice dei prezzi alla produzione dei servizi di trasporto aereo, con base 2010=100, diminuisce dello 0,8% rispetto al trimestre precedente e aumenta dell’1,3% rispetto al secondo trimestre del 2012. - Commercio con l’estero (agosto2013). Rispetto al mese precedente, ad agosto 2013 si registra un aumento sia dell’export (+1,7%) sia dell’import (+1,1%). La crescita congiunturale di entrambi i flussi è trainata dall’interscambio con i paesi dell’area Ue: +2,9% per l’export e +2,4% per l’import. L’incremento congiunturale delle vendite all’estero è particolarmente sostenuto per i beni di consumo durevoli (+8,4%); dal lato dell’import, sono in forte espansione gli acquisti di beni strumentali (+13,8%). Rispetto al trimestre precedente, nel periodo giugno-agosto 2013 risultano in crescita sia le importazioni (+1,3%) sia le esportazioni (+0,7%).

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Rapporto del 23 ottobre 2013, sui dati dell’agosto 2013

La contenuta crescita congiunturale delle vendite all’estero nell’ultimo trimestre è la sintesi di un aumento verso i paesi dell’area Ue (+2,6%) e di una flessione verso i paesi dell’area extra Ue (-1,4%). Rispetto allo stesso mese del 2012, si registra una significativa flessione sia dell’export (-4,4%) sia, in misura ancora più ampia, dell’import (-9,8%). La contrazione dell’interscambio è più marcata per l’area extra Ue: export (- 5,4%) e import (15,5%). -Variazioni % tendenziali (dati grezzi) TOTALE

PAESI UE

PAESI EXTRA UE

TOTALE

%(ago.2013/ ago.2012)

PAESI EXTRA UE %(ago.2013/ ago.2012)

%(ago.2013/ ago.2012)

%(gen-ago.2013/ gen-ago.2012)

%(gen-ago.2013/ gen-ago.2012)

%(gen-ago.2013/ gen-ago.2012)

-3,4 -3,3 392

-5,4 -15,5 566

-4,4 .9,8 968

-2,4 -2,5 8.264

2,3 -10,7 11.063

-0,3 -6,4 19.227

PAESI UE

VOCI EXPORT IMPORT SALDI (mil.€)

Ad agosto 2013 si conferma una dinamica tendenziale negativa dei valori medi unitari all’import (- 3,7%). I volumi scambiati sono in contrazione sia per l’import (-6,3%) sia per l’export (-4,2%). Ad agosto 2013 si rileva un avanzo di 958 milioni a fronte del contenuto deficit registrato a agosto 2012 (-483 milioni). Al netto dell’energia, la bilancia risulta in attivo per +5,4 miliardi. Nei primi otto mesi dell’anno l’avanzo commerciale raggiunge +19,2 miliardi e, al netto dei prodotti energetici, +56 miliardi. Ad agosto la diminuzione tendenziale dell’export è particolarmente accentuata verso Turchia (-29,5%) e Svizzera (-24,3%). La diminuzione tendenziale delle vendite di prodotti petroliferi raffinati (-32,1%) e di metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (- 18,7%), sono entrambe rilevanti. Sono in forte diminuzione le importazioni dai paesi ASEAN (-23,9%) e EDA (-20,1%) e gli acquisti di prodotti dell’estrazione di minerali da cave e miniere (esclusi petrolio e gas) (-40,0%) e di petrolio greggio (-34,9%). Variazioni % tendenziali secondo tipologia dei ben (dati grezzi). COMPARTI Beni di consumo - durevoli -non durevoli Beni strumentali Beni intermedi Energia TOTALE Totale al netto dell’energia

EXPORT

IMPORT

%(ago.2013/ ago.2012)

%(ago.2013/ ago.2012)

3,2

SALDI (mil.€) %(ago.2013/ ago.2012)

-0,6 -8,8 -34,1 -4,4

-5,8 -18,3 -4,5 14,8 -10,6 -25,8 --0,3

1.383 769 614 3.141 831 -4.397 958

-2,1

-0,3

5.355

5,9 2,7

EXPORT

IMPORT

%(gen-ago.2013/ gen-ago.2012)

%(gen-ago.2013/ gen-ago.2012)

6,1

0,4

SALDI (mil.€) %(gen-ago.2013/ gen-ago.2012)

1,1 -3,8 -20,2 -0,3

-5,4 -5,2 -16,7 -3,4

14.544 8.647 6.077 35.569 5.860 -36.748 19.973

0,8

-6,4

56.973

1,8 7.1

-10,7 1,8

- Prezzi al consumo (settembre 2013) Nel mese di settembre 2013, secondo le stime preliminari, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra una diminuzione congiunturale del - 0,3% e un aumento del + 0,9% su base annua, in rallentamento rispetto alla dinamica rilevata ad agosto (+1,2%). Il rallentamento dell’inflazione è ampiamente imputabile ai beni energetici, al netto dei quali la crescita tendenziale dell’indice dei prezzi al consumo resta stazionaria all’1,3%. In particolare, nonostante i prezzi dei Beni energetici non regolamentati registrino, su base mensile, un aumento relativamente consistente (+1,0%), questo risulta molto più contenuto rispetto a quello rilevato tra agosto e settembre del 2012. Questo fenomeno accentua la flessione tendenziale dei prezzi dei Beni energetici, contribuendo così, insieme con il rallentamento della crescita su base annua dei prezzi dei Beni alimentari non lavorati e dei Servizi relativi ai Trasporti, al calo dell’inflazione a settembre. L’aumento congiunturale dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati viene bilanciato dai fattori stagionali che sono alla base dei ribassi dei prezzi dei Servizi relativi ai Trasporti (-5,0%) e della Frutta fresca (-4,6%) e che spiegano gran parte del calo congiunturale dell’indice generale, cui contribuiscono anche i Servizi relativi alle comunicazioni (-1,1%). L’inflazione acquisita per il 2013 scende all’1,3% dall’1,4% di agosto. A settembre l’inflazione di fondo, calcolata al netto dei beni energetici e degli alimentari freschi, sale all’1,3% (dal +1,2% del mese precedente). Rispetto a settembre 2012, il tasso di crescita dei prezzi dei beni scende allo 0,4%, dallo 0,8% di agosto, mentre quello dei prezzi dei servizi resta stabile all’1,6%. Pertanto, il differenziale inflazionistico tra servizi e beni si amplia di quattro decimi di punto percentuale rispetto ad agosto 2013. I prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquistoregistrano un aumento dello 0,2% su base mensile e dell’1,0% su base annua, in rallentamento di sette decimi di punto rispetto ad agosto (+1,7%). Secondo le stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dell’1,8% rispetto al mese precedente e dello 0,9% nei confronti di

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Rapporto del 23 ottobre 2013, sui dati dell’agosto 2013

settembre 2012 (era +1,2% ad agosto). L’aumento congiunturale è principalmente imputabile alla fine dei saldi estivi, di cui l’indice NIC non tiene conto. Variazioni % degli indici dei prezzi superiori alla media (+0,9%) Istruzione (+2,9); Servizi ricettivi e di ristorazione (+2,1%); Prodotti alimentari e bevande analcoliche (+1,9); Bevande alcoliche e tabacchi (+1,2%); Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+1,1%); Mobili, articoli e servizi per la casa (+1,1%). Variazioni % degli indici dei prezzi inferiori alla media (+0,9%) Abbigliamento e calzature (+0,7%); Trasporti (+0,6%);Ricreazione, spettacolo e cultura (+0,5%); Servizi sanitari e spese per la salute (+0,4%); Altri beni e servizi (+0,6%). Variazioni % negative degli indici dei prezzi : Comunicazioni (-6,0%) TASSI INFLAZIONE 2008-2013 5,0

TASS

4,0 3,0 2,0 1,0 0,0

ap r0 ag 8 o08 di c0 ap 8 r0 ag 9 o0 di 9 c0 ap 9 r1 ag 0 o10 di c1 ap 0 r1 ag 1 o11 di c1 ap 1 r1 ag 2 o12 di c1 ap 2 r1 ag 3 o13

-1,0

MESI 2008-2012

- Commercio al dettaglio (luglio 2013) A luglio 2013 l’indice destagionalizzato delle vendite al dettaglio (valore corrente che incorpora la dinamica sia delle quantità sia dei prezzi) diminuisce del - 0,3% rispetto al mese di giugno. Nella media del trimestre maggio-luglio 2013 l’indice registra una diminuzione del - 0,2% rispetto ai tre mesi precedenti. Nel confronto con giugno 2013, diminuiscono del - 0,1% le vendite di prodotti alimentari e del - 0,3% quelle di prodotti non alimentari. Rispetto a luglio 2012, l’indice grezzo del totale delle vendite segna una flessione del - 0,9%, risultante che media fra l’aumento del + 0,2% per le vendite di prodotti alimentari e di una diminuzione del - 1,6% per quelle di prodotti non alimentari. Le vendite per forma distributiva mostrano, nel confronto con il mese di luglio 2012, un calo sia per la grande distribuzione (-0,4%) sia per le imprese operanti su piccole superfici (-1,2%). Nel confronto con i primi sette mesi del 2012, le vendite di prodotti alimentari segnano una flessione del - 1,6% e quelle di prodotti non alimentari del -3,3%, per una diminuzione complessiva del -2,6%. - Commercio al dettaglio a prezzi correnti per settore merceologico (dati grezzi). Forma distributiva ALIMENTARI Grande Distribuzione Piccola Distribuzione NON ALIMENTARI Grande Distribuzione Piccola Distribuzione TOTALE

%(lug.13/lug.12) 0,2 0,5 -0,6 -1,6 -1,8 -1,5 -0,9

%(gen-lug. 13/gen-lug.12) -1,6 -0,9 -3,5 -3,3 -2,4 -3,5 -2,6

Variazioni % semestrali peggiori della media (-2,6). Foto-ottica e pellicole, supporti magnetici, strumenti musicali (-4,4%); Cartoleria, libri, giornali e riviste (-4,4%); Mobili, articoli tessili, arredamento (-4,2%); Giochi, giocattoli, sport e campeggio (-4,0%); Elettrodomestici, radio, tv e registratori (-4,2%); Abbigliamento e pellicceria (-3.3%); Calzature, articoli di cuoio e da viaggio (-3,3%); Prodotti farmaceutici (3,0%); Generi casalinghi durevoli e non durevoli (-3,0%); Altri prodotti (-3,5%). Variazioni % semestrali migliori della media (-2,6) Utensileria per la casa e ferramenta (-2,2%); Prodotti di profumeria, cura della persona (-1,7%);Dotazioni per l’informatica, telecomunicazioni, telefonia (-1,2%).

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Rapporto del 23 ottobre 2013, sui dati dell’agosto 2013

- Occupati e disoccupati (dati provvisori, agosto 2013) . Ad agosto 2013 gli occupati sono 22 milioni 498 mila, sostanzialmente invariati rispetto al mese precedente e in diminuzione dell’1,5% su base annua (-347 mila). Il tasso di occupazione, pari al 55,8%, rimane invariato in termini congiunturali e diminuisce di 0,8 punti percentuali rispetto a dodici mesi prima. Il numero di disoccupati, pari a 3 milioni 127 mila, aumenta dell’1,4% rispetto al mese precedente (+42 mila) e del 14,5% su base annua (+395 mila). Il tasso di disoccupazione si attesta al 12,2%, in aumento di + 0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente e di +1,5 punti nei dodici mesi. Tra i 15-24enni le persone in cerca di lavoro sono 667 mila e rappresentano l’11,1% della popolazione in questa fascia d’età. Il tasso di disoccupazione dei 15- 24enni, ovvero l’incidenza dei disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca, è pari al 40,1%, in aumento di +0,4 punti percentuali rispetto al mese precedente e di +5,5 punti nel confronto tendenziale. Il numero di individui inattivi tra i 15 e i 64 anni diminuisce del - 0,3% rispetto al mese precedente (-42 mila unità) e diminuisce del -0,8% rispetto a dodici mesi prima (- 113 mila). Il tasso di inattività si attesta al 36,3%, ed è in diminuzione di -0,1 punti percentuali in termini congiunturali e di - 0,2 punti su base annua TASSI DISOCCUPAZIONE TOTALE E GIOVANILE(15-24 ANN) : 2004-2013 45,0 40,0 35,0

TASSI

30,0 25,0 20,0 15,0 10,0 5,0 20 04 20 /1 04 / 20 7 05 20 /1 05 / 20 7 06 20 /1 06 / 20 7 07 20 /1 07 / 20 7 08 20 /1 08 / 20 7 09 20 /1 09 / 20 7 10 20 /1 10 / 20 7 11 20 /1 11 / 20 7 12 20 /1 12 / 20 7 13 20 /1 13 /7

0,0

MESI 2004-2013

- Lavoro e retribuzioni nelle grandi imprese (luglio 2013). A luglio 2013 l’indice destagionalizzato dell’occupazione nelle grandi imprese diminuisce, rispetto a giugno, dello 0,1% al lordo dei dipendenti in cassa integrazione guadagni (Cig) e aumenta dello 0,1% al netto degli occupati in Cig. Nel confronto con luglio 2012 l’indice grezzo dell’occupazione nelle grandi imprese diminuisce del -1,5% al lordo e del -1,1% al netto dei dipendenti in Cig. Al netto degli effetti di calendario, il numero di ore lavorate per dipendente (al netto di quelli in Cig) diminuisce, rispetto a luglio 2012, del - 0,4%. L’incidenza delle ore di cassa integrazione guadagni utilizzate è pari a 32,8 ore ogni mille ore lavorate, in riduzione di -4,8 ore ogni mille rispetto a luglio 2012. A luglio la retribuzione lorda per ora lavorata (dati destagionalizzati) registra un incremento dello 0,6% rispetto al mese precedente. In termini tendenziali l’indice grezzo diminuisce del -1,9%. Rispetto a luglio 2012 la retribuzione lorda e il costo del lavoro per dipendente (al netto di quelli in Cig) registrano rispettivamente un aumento del + 0,4% e del + 0,5%. Considerando la sola componente continuativa, la retribuzione lorda per dipendente aumenta, rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, del + 1,8%. Occupazione alle dipendenze della Grandi Imprese (al netto CIG, dati grezzi, luglio2013) Settori %(lug. 2013/lug.2012 %(gen-lug./2013/gen-lug.2012) Industria -0,5 -1,7 Servizi -1,4 -1,3 Totale -1,1 -1,4

- Contrattti collettivi e retribuzione contrattuali (agosto 2013) Alla fine di agosto 2013 i contratti collettivi nazionali di lavoro in vigore per la parte economica riguardano il 47,6% degli occupati dipendenti e corrispondono al 46,1% del monte retributivo osservato.

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Rapporto del 23 ottobre 2013, sui dati dell’agosto 2013

Nel mese di agosto l’indice delle retribuzioni contrattuali orarie risulta invariato rispetto al mese precedente e aumenta del + 1,5% nei confronti di agosto 2012. Complessivamente, nei primi otto mesi del 2013, la retribuzione oraria media è cresciuta del + 1,5% rispetto al corrispondente periodo del 2012. Con riferimento ai principali macrosettori, ad agosto le retribuzioni contrattuali orarie registrano un incremento tendenziale del + 1,9% per i dipendenti del settore privato e una variazione nulla per quelli della pubblica amministrazione. I settori che ad agosto presentano gli incrementi tendenziali maggiori sono: alimentari bevande e tabacco (4,4%); agricoltura (3,2%); pubblici esercizi e alberghi (2,9%). Si registrano, invece, variazioni nulle in tutti i comparti della pubblica amministrazione. Tra i contratti monitorati dall’indagine, nel mese di agosto sono stati recepiti due accordi mentre nessuno è scaduto. Alla fine di agosto la quota dei dipendenti in attesa di rinnovo è del 52,4% nel totale dell’economia e del 38,5% nel settore privato. L’attesa del rinnovo per i lavoratori con il contratto scaduto è in media di 27,0 mesi per l’insieme dei dipendenti e di 14,1 mesi per quelli del settore privato. Retribuzioni contrattuali :Variazioni % Retribuzioni Retribuzioni orarie Retribuzioni per dipendente

%(ago.2013/ago.2012) 1,5 1,5

%(gen-ago.-2013/ gen-ago.2012) 1,5 1,5

IL CLIMA DI FIDUCIA - Clima di fiducia delle imprese (settembre 2013) A settembre 2013 l'indice composito del clima di fiducia delle imprese italiane (Iesi, Istat economic sentiment indicator) espresso in base 2005=100, sale a 83,3, da 82,0 di agosto. L’andamento positivo dell’indice composito rispecchia un miglioramento della fiducia diffuso in tutti i settori economici. L’indice del clima di fiducia delle imprese manifatturiere aumenta, passando da 93,4 di agosto a 96,6. I giudizi sugli ordini e le attese di produzione migliorano (da -32 a -28 e da -1 a 3, rispettivamente); il saldo relativo ai giudizi sulle scorte di magazzino passa da 0 a -1. L’analisi del clima di fiducia per raggruppamenti principali di industrie (Rpi) indica un miglioramento dell’indicatore nei beni di consumo (da 92,8 a 96,0), nei beni intermedi (da 94,2 a 98,0) e nei beni strumentali (da 91,7 a 94,8). L’indice del clima di fiducia delle imprese di costruzione sale da 76,4 di agosto a 78,6. I giudizi sugli ordini e/o piani di costruzione e le attese sull’occupazione migliorano (i saldi aumentano da -52 a -49 e da -18 a -16, rispettivamente). L’indice destagionalizzato del clima di fiducia delle imprese dei servizi cresce da 79,8 a 80,8. Al peggioramento dei giudizi sul livello degli ordini (da -19 a -25 il saldo) si contrappone il miglioramento delle relative attese (da -13 a -6); si conferma in recupero il saldo relativo alle attese sull’andamento dell’economia in generale (da -38 a -36). Nel commercio al dettaglio, l’indice del clima di fiducia sale da 86,6 di agosto a 91,1. L’indice aumenta sia nella grande distribuzione (da 81,2 a 90,3) sia nella distribuzione tradizionale (da 93,2 a 94,9). - La fiducia dei consumatori (settembre2013) A settembre il clima di fiducia dei consumatori (in base 2005=100) aumenta a 101,1 da 98,4 del mese di agosto. Un miglioramento si rileva sia per il quadro personale sia per quello economico, i cui indici passano rispettivamente da 98,9 a 102,4 e da 97,7 a 99,7. La componente riferita al quadro corrente migliora, con l’indice che passa da 96,9 a 102,6, mentre per quella futura si nota una leggera flessione rispetto al mese precedente (da 101,0 a 100,4 ). Migliorano i giudizi sulla situazione economica del Paese: il saldo passa da -117 a -108, mentre per le attese si registra un peggioramento (da -7 a -11 il saldo). Per le aspettative sulla disoccupazione si rileva un miglioramento (il saldo passa a 68 da 72). I giudizi e le attese sulla situazione economica della famiglia migliorano (i saldi passano rispettivamente a -58 da -66 e a -11 da -15). Il saldo dei giudizi sul bilancio familiare diminuisce a -18 da -17. Il saldo delle opinioni sulle opportunità attuali di risparmio registra un aumento (da 121 a 140), mentre diminuisce quello sulle possibilità future di risparmiare (da -44 a -48). Le valutazioni sull’opportunità di acquisto di beni durevoli migliorano: il saldo passa da -90 a -79. Il saldo dei giudizi sull’evoluzione recente dei prezzi al consumo è in calo (da 51 a 46). Le valutazioni sull’evoluzione dei prezzi nei prossimi dodici mesi indicano una diminuzione della dinamica inflazionistica (il saldo passa da -1 a -5). A livello territoriale, la fiducia migliora in tutto il Paese.

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Rapporto del 23 ottobre 2013, sui dati dell’agosto 2013

8) APPENDICE DI DOCUMENTAZIONE: indici della produzione dei beni di consumo e investimenti pubblicitari Tav. A = Indici mensili della produzione industriale dei beni di consumo: 2007-2013 mesi gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic

2007 98,9 109,0 116,4 100,8 113,8 108,9 117,5 71,1 116,1 119,1 115,5 96,1

2008 101,2 109,5 115,0 103,8 111,6 113,6 117,9 68,2 111,3 114,4 111,6 93,9

2009 92,2 99,4 99,5 90,0 104,1 102,6 111,1 65,2 106,0 108,5 107,8 92,4

2010 92,8 98,8 106,0 92,9 106,8 107,4 115,6 67,4 109,0 109,6 105,5 88,2

2011 88,0 97,6 107,1 97,7 107,5 103,8 112,8 70,2 102,9 103,9 102,8 87,4

2012 85,1 91,0 102,1 89,0 103,0 98,3 108,0 67,7 103,5 100,9 98,0 82,2

2013 86,0 91,9 97,0 83,6 99,9 95,1 104,4 66,3

Tav. B = Indici cumulati della produzione industriale dei beni di consumo: 2007-2013 mesi gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic

2007 98,9 207,9 324,3 425,1 538,9 647,8 765,3 836,4 952,5 1.071,6 1.187,1 1.283,2

2008 101,2 210,7 325,7 429,5 541,1 654,7 772,6 840,8 952,1 1.066,5 1.178,1 1.272,0

2009 92,2 191,6 291,1 381,1 485,2 587,8 698,9 764,1 870,1 978,6 1.086,4 1.178,8

2010 92,8 191,6 297,6 390,5 497,3 604,7 720,3 787,7 896,7 1.006,3 1.111,8 1.200,0

2011 88,0 185,6 292,7 390,4 497,9 601,7 714,5 784,7 887,6 991,5 1.094,3 1.181,7

2012 85,1 176,1 278,2 367,2 470,2 568,5 676,5 744,2 847,7 948,6 1.046,6 1.128,8

2013 86,0 177,9 274,9 358,5 458,4 553,5 657,9 724,2

Tav. C = Investimenti pubblicitari mensili (000 euro): 2008-2013 mesi gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic

2008 599.663 743.744 911.535 813.839 950.442 750.610 457.976 288.274 702.674 900.265 797.260 654.090

2009 486.008 591.179 753.429 673.769 801.414 637.640 399.352 240.288 616.375 789.820 766.164 650.539

2010 507.643 636.718 822.466 709.086 835.559 752.199 453.721 251.495 636.432 825.596 833.080 680.964

2011 509.457 627.060 788.315 716.566 809.612 631.030 420.558 252.410 677.892 829.917 797.887 661.591

2012 490.017 602.368 726.097 646.349 698.714 584.169 353.381 209.043 532.935 659.397 616.695 550.029

2013 414.272 498.712 563.566 528.085 627.596 488.544 336.602 186.545

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Rapporto del 23 ottobre 2013, sui dati dell’agosto 2013

Tav. D = Investimenti pubblicitari cumulati (000 euro): 2008-2012 mesi gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic

2008 599.663 1.343.407 2.254.942 3.068.781 4.019.223 4.769.833 5.227.809 5.516.083 6.218.757 7.119.022 7.916.282 8.570.372

2009 486.008 1.077.187 1.830.616 2.504.385 3.305.799 3.943.439 4.342.791 4.583.079 5.199.454 5.989.274 6.755.438 7.405.977

2010 507.643 1.144.361 1.966.827 2.675.913 3.511.472 4.263.671 4.717.392 4.968.887 5.605.319 6.430.915 7.263.995 7.944.959

2011 509.457 1.136.517 1.924.832 2.641.398 3.451.010 4.082.040 4.502.598 4.755.008 5.432.900 6.262.817 7.060.704 7.722.295

2012 490.017 1.092.385 1.818.482 2.464.831 3.163.545 3.747.714 4.101.095 4.310.138 4.843.073 5.502.470 6.119.165 6.669.194

2013 414.272 912.984 1.476.550 2.004.635 2.632.231 3.120.775 3.457.377 3.643.922

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