Rapporto del 23 novembre 2013, sui dati del settembre 2013
-CONGIUNTURA ECONOMICA E INVESTIMENTI PUBBLICITARI 2013 Sintesi del rapporto fondato sui dati del settembre 2013 Le pagine iniziali sono destinate al lettore frettoloso poiché riportano in estrema sintesi quanto dettagliatamente esposto nel completo rapporto delle pagine successive.
In generale si può affermare come l’insieme degli indicatori economici abbia marciato di buon passo sulla via delle contrazioni raggiungendone il punto più basso entro i primi 3-4 mesi dell’anno, dopo i quali si è incamminato -sia pure a piccoli passi- sulla via dell’espansione nella quale mostra decisamente di voler proseguire. Si vuol dire come la recessione abbia sostanzialmente terminato la sua corsa distruttiva lasciando definitivamente via libera alla ripresa che non avverrà nello stesso tempo e nella stessa misura per tutti i settori, poiché alcuni settori procederanno in avanguardia mentre altri in retroguardia; alcuni procederanno con passo svelto mentre altri procederanno con passo lento. Va doverosamente tenuto in conto come l’avviato mutamento dello scenario congiunturale nazionale trovi sostegno e consonanza nelle economie dei paesi dell’euro-zona che, già da qualche tempo, stanno procedendo sulla strada della ripresa. Va osservato che quanto sopra non emerge soltanto dalla considerazione delle variazioni congiunturali e tendenziali mensili e di periodo, ma anche dall’analisi delle tendenze evidenziate dall’intera serie delle variazioni tendenziali di periodo soprattutto del corrente anno. Si vuole fare riferimento agli indicatori della produzione industriale, del fatturato e degli ordinativi dell’industria, della produzione edilizia, dei prezzi dei prodotti industriali, dei prezzi e delle vendite al dettaglio, dei saldi del commercio estero, degli investimenti pubblicitari. Invece, per il tasso d’inflazione, per il tasso di disoccupazione, per il clima di fiducia del commercio e dei consumatori occorre attendere un congruo lasso di tempo richiesto dallo esaurimento delle forze inerziali. Nel quadro dianzi disegnato risalta il previsto cammino del PIL che dovrebbe passare dal -1,8% del corrente anno al +0,8% del prossimo anno; cammino cui sembra fare ala il clima di fiducia delle imprese industriali e dell’edilizia. Se ci si sofferma ad analizzare il previsto recupero della produzione industriale del 2013 nei confronti del 2012, si può affermare come esso sarà consistente per i beni di consumo durevole (dal minimo del -23,5% di gennaio al -11,8% previsto per fine anno); sarà elevato per i beni intermedi (dal -5,6% di gennaio risalirà al +1,2% di fine anno). Invece sarà minore per i beni strumentali (dal -5,6% di settembre al -5,4% di fine anno), per i beni di consumo non durevole (dal -7,2% di luglio al -5,6% di fine anno), per l’energia (dal -11,7% di gennaio al -10,4% di fine anno). Il totale della produzione industriale, ovviamente, compirà anch’esso un passo in avanti lasciando il -7,8% di luglio per concludere il 2013 con un previsto 6,6%. In coerenza con l’andamento della produzione industriale sarà anche l’andamento degli investimenti pubblicitari, poiché dopo aver abbandonato il -18,8% di marzo per il -14,4% di settembre, si avvia a raggiungere il previsto -7,5% di fine 2013 con una veloce rincorsa, come testimoniato dalle variazioni mensili (passate dal -22,4% di marzo al -5,8% di settembre). Corrono parallelamente alla produzione industriale sia il fatturato sia gli ordinativi dell’industria, vuoi del mercato interno vuoi del mercato estero. Non devono quindi trarre in inganno né le variazioni tendenziali del fatturato di settembre (con un 1,0% complessivo, con un -3,4% per il mercato interno e un +4,4% per il mercato estero), né le variazioni tendenziali del periodo gennaio-settembre (-4,8% complessivo quale risultante fra il 7,6% del mercato interno e il +0,6% del mercato estero). Si fa notare come il fatturato con l’estero abbia già posto il piede alquanto saldamente in territorio positivo. Né debbono suscitare delusione le variazioni tendenziali degli ordinativi del periodo gennaiosettembre sia per quanto riguarda il totale (-2,3%) sia per quanto riguarda il mercato interno (5,4%). Per quanto riguarda in particolare gli ordinativi provenienti dall’estero occorre tener ben presente come essi segnino un +2,1%, proseguendo così la navigazione con l’insegna positiva. 1
Rapporto del 23 novembre 2013, sui dati del settembre 2013
Per quanto riguarda l’industria delle costruzioni (la più devastata dalla recessione) vale lo stesso discorso nonostante essa presenti una variazione tendenziale mensile del -6,1% e una variazione tendenziale per il periodo gennaio-settembre del -11,2%. Infatti, dall’aprile scorso il comparto è in evidente recupero sia pure con passo più lento di quello degli altri comparti. Rispetto allo stesso mese del 2012, a settembre si registra un aumento dell’export (+2,0%), sostenuto dalla crescita dei volumi (+2,2%), mentre la lieve flessione dell’import (-0,1%) è sintesi di una dinamica opposta dei volumi (+3,8%) e dei valori medi unitari (-3,8%). Nei primi tre trimestri si rileva una contenuta flessione tendenziale dell’export (-0,3%) e una marcata riduzione dell’import (-6,1%). Ad ogni buon conto, a settembre 2013, il saldo commerciale è pari a +794 milioni, in ampliamento sul settembre 2012 (+131 milioni). Al netto dell’energia, l’attivo è di +4,9 milioni. Nei primi nove mesi dell’anno, l’avanzo commerciale raggiunge i +19,6 milioni e, al netto dei prodotti energetici, è pari a +60,8 milioni. L’andamento dei prezzi dei prodotti industriali nel 2012 ha sempre marciato in territorio positivo (in totale, mercato interno, mercato estero: euro e non euro), ma nel 2013 è andato sempre più peggiorando, salvo riprendersi col mese di settembre con esclusione del mercato non euro. La variazione del periodo gennaio-settembre è del -0,8% per il totale e per il mercato interno, mentre per il mercato estero è del -0,5% che media fra il -0,9% dell’ eurozona e il -0,2% della zona non euro. Per quanto concerne le vendite al dettaglio si deve rilevare per il periodo gennaio-settembre una flessione tendenziale del -2,3% per il totale dei prodotti, del -1,3% per i prodotti alimentari e del 3,0% per i prodotti non alimentari. Questo è il punto d’arrivo di una tendenza in ascesa iniziata dopo i primi 2-4 mesi dell’anno, il che appare di buon auspicio per i mesi venturi, Sembra superfluo riferire come la distribuzione tradizionale sia meno favorita di quella moderna. Il tasso d’inflazione ha compiuto un altro passo indietro passando dal +0,9% di settembre al +0,8% di ottobre (era del +1,2% nei tre mesi precedenti); quale ovvia conseguenza del rallentamento prolungato della domanda e della produzione, che si muovono pur sempre in territorio negativo anche se accompagnate da segnali di ripresa. Il permanere di detto scenario non può certamente favorire l’incremento dell’occupazione sino a quando la ripresa non si sarà consolidata in area positiva e su livelli consistenti. Il tasso di disoccupazione si conferma ad ottobre al 12,5%, +0,1% rispetto al mese precedente e del +1,6% rispetto all’ottobre del 2012. Analogamente dicasi per la disoccupazione giovanile che segna un 40,4%, in aumento dal 40,1% di settembre e dal 39,5% di luglio. Si concludono le presenti note ricordando che occorreranno molti mesi affinché la produzione industriale e gli investimenti pubblicitari possano recuperare le posizioni lasciate nel 2007, cioè nell’anno ante recessione. Infatti la produzione industriale dovrà recuperare il 23,2% mentre gli investimenti pubblicitari dovranno recuperare il 33,3%. Secondo consuetudine si riportano le previsioni degli investimenti pubblicitari 2013 rispetto a quelli del 2012, formulate da Autorevoli Fonti di cui si è venuti a conoscenza. Fonti Totale TV Quotid. Period. Radio Cinema Affiss. Internet Nielsen (giu .2013) -10,8 -10,8 -21,8 -23,1 -11,5 ? -4,9 +6,3 Zenith-Optimedia (giu. -12,2 -13,0 -21,7 -15,3 -15,0 ? -7,0 +2,1 2013) UPA (gen. 2013) -12,5 UPA (lug. 2013) -12,5 Assocom (lug. 2013) -12,5 -12,0 -23,9 -20.9 -11,0 ? -16,5 +5,7 Zenith (set. 2013) -12,2 Carat (set. 2013) -11,7 Price Wat. (set. 2013) -3,2 GroupM (set.2013) -12,5
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Rapporto del 23 novembre 2013, sui dati del settembre 2013
CONGIUNTURA ECONOMICA E INVESTIMENTI PUBBLICITARI 2013 Rapporto fondato sui dati del settembre 2013 1) Scopo del lavoro Il presente rapporto mensile persegue l’obiettivo di monitorare l’andamento degli investimenti pubblicitari e di formulare previsioni riferite all’anno solare corrente. Dette previsioni vengono aggiornate mensilmente parallelamente alle preziose rilevazioni di Nielsen Media Research. Per conseguenza i dati esposti in un dato rapporto mensile – come i calcoli su di essi fondati – possono divergere in qualche misura da quelli esposti nei rapporti dei mesi precedenti. Si ricorda che i dati e i calcoli statistici sugli investimenti pubblicitari vengono previamente inquadrati in una sintetica nota sullo scenario congiunturale; nota tratta – sostanzialmente - dai dati ufficiali dell’ISTAT. Detta nota persegue il fine sia di meglio interpretare l’andamento degli investimenti pubblicitari, sia di attribuire un ragionevole fondamento alle previsioni che li riguarda. I rapporti dei mesi e degli anni precedenti sono liberamente disponibili nella sezione “Modelli di Ricerca” del sito www.marketingclub-italy.it 2) Le variazioni tendenziali % mensili e di periodo della produzione industriale. La produzione industriale del mese di settembre, pur navigando in zona negativa, presenta un discreto miglioramento nei confronti del precedente mese di agosto. Infatti, essa annovera una variazione tendenziale del -3,0% certamente più confortante di quella del -4,6% presentata in agosto (vedi Tav.1). Il miglioramento settembrino è dovuto principalmente al comparto dell’energia (risalito al -5,1% dal -9,7% di agosto) e al comparto dei beni strumentali (passato al -5,2% dal -7,4% di agosto) che, ad evidenza, hanno più che ricompensato il peggioramento palesato dai beni intermedi e dai beni di consumo (durevoli e non). Tav. 1 = Variazioni % mensili indici produzione industriale: set. 2013/set. 2012 annimesi set. 2013 set. 2012 2013/2012
beni intermedi
100,5 100,7 -0,2
beni strument.
100,6 106,1 -5,2
beni cons. durevoli
89,9 97,4 -7,7
beni cons. non durev.
102 104,6 -2,5
beni di consumo
100,2 103,5 -3,2
energia
85,6 90,2 -5,1
totale industria
98,4 101,4 -3,0
Il discreto miglioramento del mese di settembre si è riverberato sulla variazione cumulata gennaio-settembre tuttavia in misura lieve quasi simbolica. Infatti, in complesso si constata a tutto settembre a un -3,9% contro un -4,0% a tutto agosto. Si tratta di un risultato complessivo dovuto al miglioramento dei beni intermedi (passato al -3,2% dal precedente -3,6%) contrastato dal peggioramento dei beni di consumo durevoli (sceso al -6,0% dal -5,8% di agosto), mentre i rimanenti comparti hanno confermato le posizioni detenute a tutto il mese di agosto (vedi Tav. 2). Tav.2 = Variazioni % di periodo indici produzione industriale: gen-set. 2013/gen-set. 2012 anni-mesi g - s 2013 g - a 2012 2013/2012
beni intermedi
815,4 842,4 -3,2
beni strument.
836,9 885,2 -5,5
beni cons durevoli
746,2 793,7 -6,0
beni cons. non durev.
838,8 857,4 -2,2
beni consumo
824,6 847,7 -2,7
energia
818,1 862,8 -5,2
totale industria
823,4 857,2 -3,9
A questo punto si deve ricordare come le variazioni tendenziali del settore della produzione industriale sopra esposte rappresentino soltanto la parte più recente degli arretramenti causati dalla pesante recessione in cui si naviga tuttora. Di ciò ci si può rendere conto evidenziando (con la Tav. 3) il confronto fra la situazione del periodo gennaio-settembre 2013 con quella del gennaio-settembre 2007, cioè dell’anno che ha preceduto lo tsunami recessivo. Infatti, la sottostante tabella evidenzia una variazione tendenziale complessiva del -23,2%, quale risultante dal pesantissimo arretramento dei beni di consumo durevole (-34,0%), dei bei intermedi (-30,8%) e dei beni strumentali (24,4%), nonché della non lieve contrazione dell’energia (-15,7%) e dei beni di consumo non durevole (-8,4%). L’aggregato dei beni di consumo (durevole e non) lamenta per lo stesso periodo un -13,4%. Tav. 3 = Variazioni % di periodo produzione industriale: gen-set. 2013/gen-set. 2007 anni-mesi
beni intermedi
beni strument.
beni cons durevoli
beni cons. non durev.
beni consumo
energia
totale industria
815,4 836,9 746,2 838,8 824,6 818,1 823,4 1.178,1 1.107,1 1.130,7 915,7 952,5 970,2 1.071,5 2013/2007 -30,8 -24,4 -34,0 -8,4 -13,4 -15,7 -23,2 Sarebbe ora veramente interessante prendere conoscenza del cammino percorso dalla produzione industriale -sia nel suo complesso sia secondo comparti- dal 2007 al 2013, ma evidenti ragioni di spazio non lo permettono, ma lo consentono g - s 2013 g - s 2007
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Rapporto del 23 novembre 2013, sui dati del settembre 2013
soltanto per l’aggregato dei beni di consumo cui si è data preferenza in quanto da esso dipende l’andamento degli investimenti pubblicitari, scopo primario del presente lavoro. Inoltre vi è da osservare che anche per questo comparto vi è una limitazione di spazio per la rappresentazione tabellare, diversamente per quanto riguarda la rappresentazione grafica. Infatti, la Tav. 4 abbraccia soltanto il periodo 2009-2013, mentre il grafico (Graf. 1) abbraccia l’intero periodo considerato 2007-2013. Tav. 4 = Variazioni % mensili e di periodo della produzione di beni di consumo: 2009-2013.
mesi gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic
2009 var. % var. % di mensili periodo -8,9 -8,9 -9,2 -9,1 -13,5 -10,6 -13,3 -11,3 -6,7 -10,3 -9,7 -10,2 -5,8 -9,5 -4,4 -9,1 -4,8 -8,6 -5,2 -8,2 -3,4 -7,8 -1,6 -7,3
2010 var. % var. % di mensili periodo 0,7 0,7 -0,6 0,0 6,5 2,2 3,2 2,5 2,6 2,5 4,7 2,9 4,1 3,1 3,4 3,1 2,8 3,1 1,0 2,8 -2,1 2,3 -4,5 1,8
2011 var. % var. % di mensili periodo -5,2 -5,2 -1,2 -3,1 1,0 -1,6 5,2 0,0 0,7 0,1 -3,4 -0,5 -2,4 -0,8 4,2 -0,4 -5,6 -1,0 -5,2 -1,5 -2,6 -1,6 -0,9 -1,5
2012 var. % var. % di mensili periodo -3,3 -3,3 -6,8 -5,1 -4,7 -5,0 -8,9 -5,9 -4,2 -5,6 -5,3 -5,5 -4,3 -5,3 -3,6 -5,2 0,6 -4,5 -2,9 -4,3 -4,7 -4,4 -5,9 -4,5
2013 var. % var. % di mensili periodo 1,1 1,1 1,0 1,0 -5,0 -1,2 -6,1 -2,4 -3,0 -2,5 -3,3 -2,6 -3,3 -2,7 -1,8 -2,7 -3,2 -2,7
Nella tavola sovraesposta si fanno notare nel mare delle variazioni negative le variazioni positive (mensili e di periodo) presenti nell’anno 2010 e quelle comprese fra i mesi di marzo e maggio del 2011, nonché quelle del primo bimestre 2013. GRAF. 1 = VARIAZIONI %MENSILI E DI PERIODO PRODUZIONE BENI CONSUMO: 2007-2013 10,0
VARIAZ
5,0 0,0 -5,0 -10,0
20 07 /1 20 07 /7 20 08 /1 20 08 /7 20 09 /1 20 09 /7 20 10 /1 20 10 /7 20 11 /1 20 11 /7 20 12 /1 20 12 /7 20 13 /1 20 13 /7
-15,0
MESI 2007-2013
var. %mensili var %di periodo
Grazie al Graf.1, si constata il passaggio dalle variazioni positive del 2007 a quelle negative del 2008. Inoltre si prende atto del crollo abissale del 2009 cui è seguito un fugace tentativo di ripresa del 2010; tentativo poi frustrato dall’alluvione di variazioni negative che hanno imperversato dal 2011 al 2013. 4) Stime previsive 2013/2012 della produzione industriale dei beni di consumo (aggregato). Come accennato più sopra, le stime previsive sono state calcolate per il solo aggregato dei beni di consumo perché dal suo andamento dipende strettamente l’andamento degli investimenti pubblicitari. Ed è proprio per questa correlazione storica che le stime previsive della produzione dei beni di consumo offrono una giustificazione razionale alle stime previsive degli investimenti pubblicitari oggetto primario del presente lavoro.
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Rapporto del 23 novembre 2013, sui dati del settembre 2013
Come si è avuto modo di ripetere più volte nei precedenti rapporti, il metodo adottato per calcolare le stime previsive dell’aggregato dei beni di consumo è quello “delle proiezioni”, peraltro adottato nei “tempi normali” anche per il calcolo delle stime previsive degli investimenti pubblicitari. Le stime previsive del rapporto 2013/2012 della produzione industriale dell’aggregato dei beni di consumo sono riportate nella sottostante Tav. 5, comprendente le stime previsive calcolate in ciascun mese nel corrente anno utilizzando i dati disponibili nei corrispondenti mesi. Tav. 5 = Stime previsive 2013/2012 della produzione industriale dei beni di consumo (aggregato) mesi delle previsioni
previsioni 2013
gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto settembre
1.128,8 1.125,5 1.109,6 1.096,8 1.098,8 1.096,4 1.096,3 1.100,0 1.116,2
consuntivo 2012
1.128,8 1.128,8 1.128,8 1.128,8 1.128,8 1.128,8 1.128,8 1.128,8 1.128,8
differenze indici
%
2013-2012
2013/2012
0,0 -3,3 -19,2 -32,0 -30,0 -32,4 -32,5 -28,8 -12,6
0,0 -0,3 -1,7 -2,8 -2,7 -2,9 -2,9 -2,5 -1,1
La stima previsiva del rapporto 2013/2012 della produzione industriale dei beni di consumo calcolata con i dati di settembre è pari al -1,1% , come risulta dall’ultima casella dell’ultima colonna– riferita al mese di settembre - della Tav. 5 poc’anzi esposta. Se poi si osservano attentamente le stime previsive formulate nei singoli mesi del corrente anno (ultima colonna) non si può fare a meno di constatare due distinti segmenti: decrescente sino al giugno-luglio e crescente dall’agosto. Detto andamento risente, ovviamente, dell’andamento dei dati rilevati come si può certamente verificare alla luce dei dati dell’ultima colonna della Tav. 4. Nello stesso tempo non si può fare a meno di prendere atto che il -1,1% previsto è nettamente inferiore all’ultimo dato rilevato a settembre (-2,7% della Tav. 4), sia al -4,5% del dicembre 2012. Il che permetterebbe di confermare fondatamente l’avvicinamento progressivo al territorio positivo, argomento su cui ci si soffermerà un poco più avanti. Nel frattempo si ritiene utile informare che la variazione acquisita per il 2013 (cioè qualora nei restanti mesi dell’anno si dovessero registrare gli stessi dati del 2012) risulta pari a -1,8%, percentuale anch’essa inferiore sia al dato rilevato in settembre (-2,7%) sia a quello rilevato a fine 2012 (-4,5%). A sostegno della stima previsiva cui si è pervenuti (-1,1%) si porta il risultato della estrapolazione calcolata sulle variazioni di periodo del 2013; risultato espresso nella misura del -1,0% scaturito da una polinomiale di 3° grado con C.C. = 0,83 come si evince agevolmente dal seguente Graf. 2. GRAF. 2 =VARIAZIONI %DI PERIODO PRODUZIONE BENI CONSUMO 2013: DATI RILEVATI E CALCOLATI 2,0 1,5 1,0
y = -0,0037x3 + 0,1735x2 - 1,9046x + 3,2267 C.C.= 0,96
0,0 -0,5 -1,0 -1,5 -2,0 -2,5 -3,0
MESI 2913
di c
no v
ot t
se t
ag o
lu g
gi u
m ag
ap r
m ar
fe b
-3,5 ge n
VARIAZ
0,5
rilevate
5
Rapporto del 23 novembre 2013, sui dati del settembre 2013
Quanto sopra esposto a proposito delle stime previsive dell’aggregato dei beni di consumo induce fondatamente ad un certo ottimismo anche per tutti gli altri comparti; ottimismo giustificato anche dai risultati di taluni calcoli di seguito sinteticamente descritti. Per il totale della produzione industriale, per ciascun comparto e per l’aggregato dei beni di consumo si sono calcolate le variazioni tendenziali di periodo per l’arco di tempo 2011-2013, ma con riferimento al 2010. Successivamente dette variazioni sono state trattate statisticamente al fine di ricavare una interpolante (di norma una polinomiale di 3° grado) estesa poi al dicembre 2013. L’osservazione dei dati interpolati ha consentito di identificare il periodo nel quale le variazioni % di periodo dovrebbero passare da un segmento discendente ad un segmento ascendente pur rimanendo per qualche tempo ancora in area negativa, qualora dette variazioni vengano riferite al 2010, mentre se riferite all’anno precedente le stesse variazioni passerebbero dal segno negativo al segno positivo. Ad ogni buon conto il punto di svolta consentirebbe di indicare –almeno in via orientativa- l’inizio dell’inversione della tendenza della produzione industriale. Il processo di calcolo più sopra descritto è già stato effettuato –oltre che nel mese di settembre - anche nei mesi di gennaio, maggio e giugno, conseguendo i risultati riportati nella seguente Tav. 6 Tav. 6 = Trimestri 2013 del punto di svolta (calcolati nei mesi sotto indicati). COMPARTI beni intermedi beni strumentali beni cons. durevole beni cons. non durev. beni di consumo energia totale industria
gennaio 3 3 3
maggio 2 3 2
giugno 2 3 1
2 2 ? 3
1 1 4 3
1 1 4 2
settembre Tendenza 1 anticipo 4 2 3 3 4 4
posticipo costante posticipo
Scorrendo i risultati riportati nella Tav. 6 si rileva che viene confermato il conseguimento del punto di svolta entro il 2013 per tutti i comparti e per il totale della produzione industriale, sia pure con diversa scansione temporale. Nel contempo si riscontra anche un certo rallentamento nel processo di tale conseguimento che, qualora dovesse proseguire, potrebbe ovviamente allontanare almeno un trimestre il raggiungimento del punto di svolta. Ma, come si può rilevare, il rallentamento non è generale poiché esso riguarda il totale dell’industria, i beni strumentali e i beni di consumo (durevole, non durevole e il relativo aggregato), mentre il comparto dell’energia conferma il suo punto di svolta nel quarto trimestre 2013. Infine, il comparto dei beni intermedi ha anticipato il punto di svolta al primo trimestre del corrente anno come del resto realmente avvenuto e facendo prevedere al dicembre 2013 una variazione positiva (per l’esattezza del +1,2%) Si deve tuttavia osservare come il calcolo del punto di svolta porti a risultati “statistici”, vale a dire che pur essendo attendibili possono oscillare entro una fascia delimitata dall’errore standard. 5) L’andamento degli investimenti pubblicitari. Si tenga presente che a partire dal mese di marzo del corrente anno i dati sugli investimenti pubblicitari comprendono, oltre ai tradizionali media classici, anche quelli della TV Satellitare e di Internet. La considerazione delle due serie di dati inizia col 2008 poiché in detto anno è risultata disponibile l’intera coppia dei dati. Il mese di settembre rinvigorisce le attese di una ripresa degli investimenti pubblicitari poiché palesa una variazione tendenziale mensile del -5,8% (vedi Tav. 7) contro quella del -10,8% del mese di agosto che, a sua volta, sembrava aver interrotto la corsa dei mesi precedenti verso l’area positiva. Trova così conferma l’interpretazione data dal ricercatore al regresso di agosto quale mero e transitorio rimbalzo tecnico ovvero quale opportuna pausa estiva. . Il miglioramento del totale degli investimenti di settembre si deve esclusivamente alla TV (ascesa a -0,6% dal -4,1%) ed al Cinema (salito al -12,2% dal -51,4%) che hanno evidentemente surclassato gli arretramenti subiti da tutti i rimanenti media. Tav.7 = Variazioni % mensili degli investimenti pubblicitari: settembre 2013/ settembre 2012. mesi set. 13 set. 12 %(13/12)
Totale 502.033 532.935 -5,8
TV 296.977 298.850 -0,6
Radio Quotidiani 25.795 55.291 27.837 65.489 -7,3 -15,6
Periodici 46.728 63.985 -27,0
Affiss. 8.124 9.106 -10,8
Cinema 2.116 2.409 -12,2
TV Sat 29.059 27.650 5,1
Internet 37.943 37.609 0,9
Del miglioramento del mese di settembre ha tratto beneficio il bilancio dei primi 9 mesi 2013 (riportato nella Tav. 8) nei confronti dello stesso periodo dell’anno precedente. Infatti, detto bilancio mette sul piatto un -14,4% contro il -15,5
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Rapporto del 23 novembre 2013, sui dati del settembre 2013
dell’anno precedente. Ne hanno tratto beneficio anche la TV, la Radio, i Quotidiani, il Cinema, la TVsat e Internet, al contrario dei Periodici e delle Affissioni che hanno registrato un piccolo arretramento. Tav. 8= Variazioni % di periodo investimenti pubblicitari: gen-set. 2013/gen-set. 2012 mesi Totale TV g. - s. 13 4.146.388 2.477.726 g. - s. 12 4.843.073 2.851.116 %(13/12) -14,4 -13,1
Radio Quotidiani 240.405 457.378 270.022 587.084 -11,0 -22,1
Periodici 357.692 472.753 -24,3
Affiss. 65.798 72.978 -9,8
Cinema 15.360 20.170 -23,8
TV Sat 234.747 260.563 -9,9
Internet 297.282 308.387 -3,6
Le note positive suscitate dai dati maturati a settembre non deve comunque far dimenticare che gli investimenti pubblicitari si muovono in territorio negativo e, più precisamente, molto all’interno di detto territorio. Per rendersene conto basta mettere in rapporto gli investimenti pubblicitari del gennaio-settembre 2013 con quelli dello stesso periodo del 2008, cioè del primo anno della recessione (si è preso a confronto il 2008 - anno d’inizio della recessione- per assicurare l’omogeneità dei media e dei relativi dati). Infatti, la Tav. 9 evidenzia gli arretramenti fatti registrare dagli investimenti pubblicitari Tav. 9 = Variazioni % di periodo investimenti pubblicitari:gen-set. 2013/gen-set. 2008 mesi Totale TV g. - s. 13 4.146.388 2.477.726 g. - s. 08 6.218.757 3.539.328 %(13/08) -33,3 -30,0
Radio Quotidiani 240.405 457.378 324.443 908.034 -25,9 -49,6
Periodici 357.692 882.014 -59,4
Affiss. 65.798 163.194 -59,7
Cinema 15.360 34.439 -55,4
TV Sat 234.747 180.045 30,4
Internet 297.282 187.260 58,8
Come si può agevolmente leggere nella Tav. 9, gli investimenti pubblicitari passando dal 2008 al 2013 hanno perso complessivamente il -33,3% della loro consistenza, quale media fra le abissali perdite subite dalle Affissioni, dai Periodici, dal Cinema e dai Quotidiani con quelle più contenute perdite della TV e della Radio e i ragguardevoli progressi della TVSat e di Internet. La strada percorsa dal 2008 al 2013 dagli investimenti pubblicitari viene indicata dalle variazioni % mensili e di periodo evidenziate in due modi: la prima è quella numerica contenuta nella Tav. 10, mentre la seconda è evidenziata nel Graf. 3. Si legge dalla Tav. 10 (come si vede nel Graf. 3) che le variazioni tendenziali hanno subito un notevole arretramento nel 2009, mentre nell’anno successivo hanno tentato di riemergere dalle profondità con un modesto recupero. Infine nel triennio successivo hanno ripreso a scivolare sempre più in basso ma presentando -nei recenti mesi dell’anno corrente- un progressivo recupero del terreno perduto. Tav. 10 = Variazioni % mensili e di periodo degli investimenti pubblicitari: 2009-2013 2009 2010 2011 2012 2013 var. % var. % var. % var. % var. % var. % var. % var. % var. % var. % mensili periodo mensili periodo mensili periodo mensili periodo mensili periodo gennaio -19,0 -19,0 4,5 4,5 0,4 0,4 -3,8 -3,8 -15,5 -15,5 febbraio -20,5 -19,8 7,7 6,2 -1,5 -0,7 -3,9 -3,9 -17,2 -16,4 marzo -17,3 -18,8 9,2 7,4 -4,2 -2,1 -7,9 -5,5 -22,4 -18,8 aprile -17,2 -18,4 5,2 6,8 1,1 -1,3 -9,8 -6,7 -18,3 -18,7 maggio -15,7 -17,8 4,3 6,2 -3,1 -1,7 -13,7 -8,3 -10,2 -16,8 giugno -15,1 -17,3 18,0 8,1 -16,1 -4,3 -7,4 -8,2 -16,3 -16,7 luglio -12,8 -16,9 13,6 8,6 -7,3 -4,6 -16,0 -8,9 -4,7 -15,7 agosto -16,6 -16,9 4,7 8,4 0,4 -4,3 -17,2 -9,4 -10,7 -15,4 settembre -12,3 -16,4 3,3 7,8 6,5 -3,1 -21,4 -10,9 -5,8 -14,4 ottobre -12,3 -15,9 4,5 7,4 0,5 -2,6 -20,5 -12,1 novembre -3,9 -14,7 8,7 7,5 -4,2 -2,8 -22,7 -13,3 dicembre -0,5 -13,6 4,7 7,3 -2,8 -2,8 -16,9 -13,6 mesi
A quest’ultimo proposito si vuol fare specifico riferimento alle variazioni % di periodo del 2013 che, dopo aver toccato il punto più basso nel febbraio (-18,8%) hanno iniziato a risalire sino a tutto settembre (-14,4%) guadagnando così oltre quattro punti percentuali che, per conseguenza, tendono a diradare le incombenti nubi sempre più minacciose mentre nel contempo alimentano la speranza di raggiungere più confortanti traguardi. Il Graf. 3 rende evidente ciò che è stato dianzi descritto.
7
Rapporto del 23 novembre 2013, sui dati del settembre 2013
GRAF. 3 = VARIAZIONI %MENSILI E DI PERIODO INVESTIMENTI PUBBLICITARI: 2009-2013 25,0 20,0
VARIAZIO
15,0 10,0 5,0 0,0 -5,0 -10,0 -15,0 -20,0 ge n09 m ag -0 9 se t09 ge n10 m ag -1 0 se t10 ge n11 m ag -1 1 se t11 ge n12 m ag -1 2 se t12 ge n13 m ag -1 3 se t13
-25,0
mensili
MESI 2009-2013
periodo
7) Le stime previsive 2013/2012 degli investimenti pubblicitari. Il particolare andamento delle variazioni tendenziali mensili e di periodo ha fatto sorgere il desiderio di accertare quale potrebbe essere il loro cammino nei mesi prossimi e, in particolare, e a quale traguardo detto cammino potrebbe portare nei prossimi mesi. Al fine di soddisfare detto desiderio si sono sottoposte ad interpolazione-estrapolazione le variazioni % mensili e di periodo pervenendo ai risultati che vengono visualizzati, rispettivamente, nel Graf. 4 per le variazioni mensili e nel Graf. 5 per le variazioni di periodo. GRAF.4 = VARIAZIONI %MENSILI INVESTIMENTI PUBBLICITARI 20122013: DATI RILEVATI E CALCOLATI 10,0
VARIAZIO
5,0
y = 0,0016x3 + 0,1027x2 - 3,1422x + 0,8113 C.C. = 0,86
0,0 -5,0 -10,0 -15,0 -20,0
MESI 2012-2013
lu gl io se tt em br e no ve m br e
m ag gi o
m ar zo
lu gl io se tt em br e no ve m br e ge nn ai o
m ag gi o
m ar zo
ge nn ai o
-25,0
var. %rilevate Poli. (var. %rilevate)
Il grafico sopra riportato esprime una chiara tendenza al rialzo che porterebbe le variazioni % mensili ad entrare in territorio positivo già in novembre (col+2,3%) per poi proseguire anche in dicembre (col +6,7%). La tendenza mostrata dalle variazioni tendenziali mensili fa sin d’ora intuire quale potrebbe essere la stima previsiva del rapporto 2013/2112 degli investimenti pubblicitari; stima previsiva che comunque ci si appresta a calcolare estrapolando la serie storica delle variazioni % di periodo 2012-2013. Ciò non senza far notare che, al pari dei mesi precedenti, non si è ritenuto corretto ricorrere al tradizionale “metodo delle proiezioni” (peraltro impiegato per calcolare le stime previsive della produzione dei beni di consumo) essendo venuto meno il tradizionale rapporto fra le variazioni % della produzione dei beni di consumo e le variazioni % degli investimenti pubblicitari, come si avrà modo di dimostrare più avanti. Nella sottostante Tav. 11 sono riportati i dati rilevati e quelli calcolati, successivamente visualizzati nel Graf. 5
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Rapporto del 23 novembre 2013, sui dati del settembre 2013
Tav.11 = Variazioni % di periodo investimenti pubblicitari 2012-2013: dati rilevati e calcolati. mesi gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto settembre ottobre novembre dicembre gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto settembre ottobre novembre dicembre
var. % rilevate -3,8 -3,9 -5,5 -6,7 -8,3 -8,2 -8,9 -9,4 -10,9 -12,1 -13,3 -13,6 -15,5 -16,4 -18,8 -18,7 -16,8 -16,7 -15,7 -15,4 -14,4
var.% calcolate -4,2 -4,6 -5,2 -5,9 -6,9 -7,9 -9,0 -10,2 -11,4 -12,6 -13,7 -14,7 -15,6 -16,4 -16,9 -17,3 -17,3 -17,1 -16,5 -15,6 -14,3 -12,5 -10,3 -7,5
GRAF. 5= VARIAZIONI %DI PERIODO INVESTIMENTI PUBBLICITARI 2012 & 2013: DATI RILEVATI E CALCOLATI 0,0
VARIAZIO
-2,0 -4,0
y = 0,0058x3 - 0,1469x2 + 0,0446x - 4,1409 C.C.= 0,99
-6,0 -8,0 -10,0 -12,0 -14,0 -16,0 -18,0
MESI 2012-2013
lu gl se io tt em br e no ve m br e
m ag gi o
lu gl se io tt em br e no ve m br e ge nn ai o m ar zo
m ag gi o
ge nn ai o m ar zo
-20,0
var. %rilevate Poli. (var. %rilevate)
Come si può agevolmente leggere nella Tav. 11, i calcoli effettuati hanno portato alla stima previsiva del -7,5% del rapporto 2013/2012 degli investimenti pubblicitari. Si fa osservare come il valore di detta stima sia del medesimo ordine di grandezza dei valori cui si era pervenuti nel mese di agosto e nel mese di luglio; valori che sembrano dissolvere i timori suscitati dalle pesantissime contrazioni subite dagli investimenti pubblicitari nei primi mesi del corrente anno mentre sembra dare vigore alle speranze circa gli investimenti pubblicitari del 2014. Si concludono le presenti note portando a conoscenza che la variazione % acquisita (che si avrebbe qualora nei restanti mesi del corrente anno si dovessero registrare gli stessi investimenti degli omologhi mesi del 2012) è stata calcolata nella misura del -10,4%, valore anch’esso lontano dai catastrofici dati dei primi mesi dell’anno.
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Rapporto del 23 novembre 2013, sui dati del settembre 2013
8) Le relazioni fra gli andamenti della produzione dei beni di consumo e degli investimenti pubblicitari. Giunti al punto presente si ritiene opportuno mettere in evidenza il mutato rapporto fra l’andamento delle variazioni % della produzione dei beni di consumo e l’andamento degli investimenti pubblicitari, con particolare riferimento a due distinti periodi sino al 2011. A questo fine ci si limita, per una mera questione di spazio e per evitare di appesantire lo scorrere del presente rapporto, a portare una succinta documentazione consistente in due soli grafici: uno riguardante le variazioni % di periodo per gli anni 2006-2011; l’altro riguardante sempre le variazioni % di periodo per gli anni 2012-2013. Si inizia col Graf. 6 in cui sono poste in relazione fra loro le variazioni di periodo dei beni di consumo e degli investimenti pubblicitari riguardanti il 2006-2011. Risulta in piena evidenza come l’andamento degli investimenti pubblicitari dipenda strettamente dall’andamento dei beni di consumo, secondo una funzione polinomiale di 3° avente un alto C.C. = 0,88. GRAF. 6 = CORRELAZIONE FRA LE VARIAZIONI %DI PERIODO PRODUZIONE BENI CONSUMO & PUBBLICITA':2006-2011 20,0 15,0
VAR. PUBB
10,0 5,0 0,0 -5,0 -10,0 y = -0,0217x3 - 0,3098x2 + 1,2409x + 3,5275 C.C.= 0,88
-15,0 -20,0
8, 0
6, 0
4, 0
2, 0
0, 0
-2 ,0
-4 ,0
-6 ,0
-8 ,0
-1 0, 0
-1 2, 0
-25,0
pubbllicità
VARIAZIONI %BENI CONSUMO
Poli. (pubbllicità)
Si passa poi ad esibire il Graf. 7 dal quale si evince agevolmente una fragilissima correlazione fra le due variabili considerate nonché una forma totalmente differente dalla precedente. GRAF. 7= CORRELAZIONE FRA VARIAZIONI %DI PERIODO BENI CONSUMO & PUBBLICITA': 2012-2013 0,0
VAR. PUBB
-5,0 -10,0 -15,0 -20,0 -25,0 -6,0
-5,0
-4,0
-3,0
-2,0
-1,0
VARIIAZIONI BENI CONSUMO
0,0
1,0
2,0 pubbllicità Poli. (pubbllicità)
Il che viene spiegato dal Graf. 8 in cui sono evidenziati -per i diversi mesi 2012-2013- i divergenti andamenti delle variazioni % di periodo dei beni di consumo e degli investimenti pubblicitari. Infatti, si nota immediatamente come le variazioni concernenti i beni di consumo manifestino una tendenza in modestissima lievitazione mentre le variazioni
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Rapporto del 23 novembre 2013, sui dati del settembre 2013
concernenti gli investimenti pubblicitari siano andati precipitando dal gennaio 2012 al marzo 2013, per poi risalire con alquanto vigore nei mesi successivi. GRAF.8=VARIAZIONI %DI PERIODO BENI CONSUMO& PUBBLIICTA':2012-2013 5,0
VARIAZ.
0,0 -5,0 -10,0 -15,0
MESI 2012-2013
no v13
se t13
m ar -1 3 m ag -1 3 lu g13
ge n13
no v12
se t12
lu g12
m ar -1 2 m ag -1 2
ge n12
-20,0
beni consumo pubbllicità
Si deve proprio all’andamento divergente dei due ordini di variazioni il fatto che si sia abbandonato –sia pure transitoriamente – il metodo delle proiezioni per il calcolo delle stime previsive, poiché è venuto a mancare un termine di razionale riferimento. Ovviamente, si ritornerà ad impiegare il metodo delle proiezioni non appena saranno tornati alla normalità i rapporti di correlazione dei due ordini di variazione. A questo punto si mettono a confronto le stime previsive 2013/2012 riferite agli investimenti pubblicitari (-7,5%) come riportato nella Tav.11. con le analoghe stime previsive riferite alla produzione dei beni di consumo (-1,1%) come riportato nella Tav. 5. In tempi normali fra i valori delle due stime previsive si sarebbe dovuto trovare un rapporto non superiore a due mentre allo stato presente detto rapporto è di poco inferiore a sette; rapporto che tuttavia si ritiene possa rinvenirsi con il progresso crescente degli investimenti pubblicitari.
7) LO SCENARIO ECONOMICO-CONGIUNTURALE: I DATI ISTAT - Le prospettive per l’economia italiana nel 2013-2014 (4 novembre 2013) Nel 2014 si prevede un aumento del prodotto interno lordo (Pil) italiano pari al + 0,7% in termini reali, che seguirebbe alla contrazione del - 1,8% attesa per il 2013. Nel 2013 il prodotto beneficerebbe del solo contributo positivo della domanda estera netta (+1,1 punti percentuali). Nel 2014 la crescita del Pil sarebbe sostenuta sia dalla domanda interna al netto delle scorte (+0,4%) sia dalla domanda estera netta (+0,2%). Anche la variazione delle scorte sosterrebbe la crescita seppur in misura contenuta (+0,1%). Nell’anno in corso la spesa delle famiglie segnerebbe una contrazione del -2,4%. Nonostante il permanere delle difficoltà sul mercato del lavoro e la debolezza dei redditi nominali, nel 2014, la spesa dei consumatori è prevista crescere moderatamente (+0,2%). Per il 2013 è prevista una riduzione degli investimenti fissi lordi del -5,5%, mentre nel 2014 le prospettive di una leggera ripresa del ciclo produttivo determinerebbero un recupero dei tassi di accumulazione che tornerebbero su valori positivi (+2,2%). Il tasso di disoccupazione, in crescita sostenuta nella prima parte dell’anno, raggiungerebbe quota 12,1% nel 2013. Nel 2014, pur stabilizzandosi, proseguirebbe ad aumentare a causa del ritardo con il quale il mercato del lavoro segue le evoluzioni dell’economia (12,4%). Questo scenario di previsione è legato a ipotesi specifiche sull’evoluzione del quadro internazionale, delle condizioni di liquidità e di incertezza economica e politica. In caso di minore crescita mondiale il Pil nel 2014 registrerebbe un incremento più contenuto. Viceversa un miglioramento delle condizioni di liquidità e una riduzione dell’incertezza stimolerebbero un ulteriore incremento degli investimenti e una crescita del Pil più sostenuta.
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Rapporto del 23 novembre 2013, sui dati del settembre 2013
- Stima preliminare del PIL (novembre 2013) Nel terzo trimestre del 2013 il prodotto interno lordo (PIL), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2005, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è diminuito del - 0,1% rispetto al trimestre precedente e del -1,9% nei confronti del terzo trimestre del 2012. La variazione acquisita per il 2013 è pari a -1,9%. Il calo congiunturale è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto nei comparti dell’agricoltura e dei servizi e di un aumento del valore aggiunto nell’industria. Il terzo trimestre del 2013 ha avuto tre giornate lavorative in più del trimestre precedente e una giornata lavorativa in più rispetto al terzo trimestre del 2012. Nel terzo trimestre del 2013 in termini congiunturali il PIL è aumentato del + 0,7% negli Stati Uniti e del + 0,8% nel Regno Unito. In termini tendenziali la crescita è stata del +1,6% negli Stati Uniti e del +1,5% nel Regno Unito. - Produzione industriale (settembre 2013) A settembre 2013 l’indice destagionalizzato della produzione industriale è aumentato del + 0,2% rispetto ad agosto. Nella media del trimestre luglio-settembre l’indice ha registrato una flessione del -1,0% rispetto al trimestre precedente. Corretto per gli effetti di calendario, a settembre 2013, l’indice è diminuito in termini tendenziali del -3,0% (i giorni lavorativi sono stati 21 contro i 20 di settembre 2012). Nella media dei primi nove mesi dell’anno la produzione è scesa del -3,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. A settembre l’indice destagionalizzato aumenta, rispetto ad agosto, solo nel comparto dei beni strumentali (+0,4%). Diminuiscono invece, i beni di consumo (-1,6%), l’energia (-1,4%) e i beni intermedi (-0,7%). Gli indici corretti per gli effetti di calendario registrano, a settembre 2013, diminuzioni tendenziali più marcate nei comparti dei beni strumentali (-5,2%), dell’energia (-5,1%) e dei beni di consumo (-3,2%). Segna invece una flessione più contenuta il raggruppamento dei beni intermedi (-0,2 %). % (set. 2013/ %(gen-set. 2013/ COMPARTI set. 2012) gen-set.2012) Beni di consumo -3,2 -2,8 Durevoli -7,7 -6,0 -non durevoli -2,5 -2,2 Beni strumentali -5,2 -5,5 Beni intermedi -0,2 -3,2 Energia -5,1 -5,5 IN COMPLESSO -3,9 -3,9 Per quanto riguarda i settori di attività economica, a settembre 2013 i comparti che registrano una crescita tendenziale sono quelli della produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+12,5%) e della metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+0,5%). Le diminuzioni maggiori si registrano nei settori della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-16,3%), dell’attività estrattiva (-9,2%) e delle altre industrie manifatturiere, riparazione e installazione di macchine e apparecchiature (-7,7%). Comparti con variazioni % positive (gen-set .2013/gen-set. 2012). Fabbricazione di computer, di prodotti elettronici, ottici, apparecchi elettromedicali (+2,5%); Produzione prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+2,8%); Comparti con variazioni % negative ma migliori del rapporto tendenziale: -3,9% (gen-set.2013/gen.set.2012): Fabbricazione prodotti chimici (-2,6%); Industrie tessili, abbigliamento, pelli, accessori (-2,1%); Industrie alimentari bevande e tabacco (-2,0%); Fabbricazione apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (1,4%). Comparti con variazioni negative ma peggiori del rapporto tendenziale: -3,9gen-set.2013/gen-set.2012): Fabbricazione di coke e prodotti petroliferi (-12,5%); Attività estrattiva (-9,0%); Fabbricazione articoli di gomma e materia plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi (-6,6%); Industria del legno, della carta e stampa (-6,1%); Fabbricazione di macchinari e attrezzature (-6,3%); Fabbricazione mezzi di trasporto (-5,2%); Altre industrie manifatturiere, riparazione e installazione macchine ed attrezzature (-5,3%); Fornitura di energia elettrica, gas, vapore, aria (-4,5%); Metallurgia e fabbricazione prodotti in metallo (-3,9%); Attività manifatturiere (-3,9%); - Produzione nelle costruzioni (settembre 2013) Nel mese di settembre 2013 l’indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni è diminuito, rispetto ad agosto 2013, del - 1,8%. Nella media del trimestre luglio-settembre l’indice ha registrato un incremento del +1,6% rispetto ai tre mesi precedenti. L’indice corretto per gli effetti di calendario a settembre 2013 è diminuito in termini tendenziali del -6,1% (i giorni lavorativi sono stati 21 contro i 20 di settembre 2012). Nella media dei primi nove mesi dell’anno la produzione nelle costruzioni è scesa del - 11,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. A settembre 2013 l'indice grezzo ha segnato un calo tendenziale del -2,8% rispetto allo stesso mese del 2012. Nella media dei primi nove mesi dell’anno la produzione è diminuita del -11,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
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Rapporto del 23 novembre 2013, sui dati del settembre 2013
-Fatturato ed ordinativi dell’industria (settembre 2013). A settembre il fatturato dell’industria, al netto della stagionalità, registra un aumento del - 0,1% rispetto ad agosto, con un incremento del + 0,7% sul mercato interno e un calo del - 0,8% su quello estero. Corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi sono stati 21 contro i 20 di settembre 2012), il fatturato totale diminuisce in termini tendenziali del - 1,0%, con un calo del -3,4% sul mercato interno e un incremento del +4,4% su quello estero. Per gli ordinativi totali, si registra un incremento congiunturale del +1,6%, sintesi di un aumento del +4,8% degli ordinativi esteri e una flessione del - 0,8% di quelli interni. Nel confronto con il mese di settembre 2012, l’indice grezzo degli ordinativi segna un aumento del +7,3%. L’incremento più rilevante si registra nella fabbricazione di computer e prodotti di elettronica (+39,5%), mentre la flessione maggiore si osserva nella fabbricazione di apparecchiature elettriche (-14,5%). Fatturato e ordinativi dell’industria (dati corretti effetti calendario, settembre 2013) %(set.2013/set.2012)
%(gen-set.2013/ genset.2012)
Fatturato totale
-1,0
-4,8
-interno
-3,4
-7,4
-estero
+4,4
+0,6
7,3
-2,3
-interno
1,6
-5,4
estero
16.4
2,1
Ordinativi grezzi)
totali
(dati
Gli indici destagionalizzati del fatturato per raggruppamenti principali di industrie segnano variazioni congiunturali positive per i beni strumentali (+2,7%) e per l'energia (+0,1%) e variazioni negative per i beni intermedi (-1,2%) e per i beni di consumo (-0,5%, rispettivamente -3,0% per quelli durevoli e -0,1% per quelli non durevoli). L'indice del fatturato corretto per gli effetti di calendario in settembre aumenta in termini tendenziali del +6,3% per i beni strumentali e diminuisce del -12,4% per l'energia, del -2,9% per i beni intermedi e del -1,3% per i beni di consumo (-2,0% per quelli durevoli e -1,1% per quelli non durevoli). -Fatturato dell’industria secondo comparti (dati corretti effetto calendario) %(set.2013set.2012)
%(gen-set.2013/ genset.2012)
Beni di consumo
-1,3
-1,8
- durevoli
-2,0
-2,8
-non durevoli
-1,1
-1,6
Beni strumentali
6,3
-4,1
Beni intermedi
-2,9
-4,7
Energia
-12,4
-16,2
Totale
-1,0
-4,8
Comparti
- Prezzi alla produzione dei prodotti industriali (settembre 2013). Nel mese di settembre 2013 l’indice dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali rimane invariato rispetto al mese precedente e diminuisce del -1,8% nei confronti di settembre 2012. I prezzi dei prodotti venduti sul mercato interno non presentano variazioni rispetto ad agosto mentre diminuiscono nella misura del -2,2% su base tendenziale. Al netto del comparto energetico si registrano flessioni del - 0,1% sul mese precedente e del - 0,2% in termini tendenziali. I prezzi dei beni venduti sul mercato estero segnano una diminuzione del 0,1% sul mese precedente (variazione nulla per l’area euro e -0,3% per l’area non euro). In termini tendenziali si registra una diminuzione del - 0,8% (variazioni uguali sia per l’area euro sia per quella non euro). Variazione tendenziali degli indici dei prezzi secondo mercati Mercati TOTALE Mercato interno Mercato estero Area euro Area non euro
%(set. 2013/ set. 2012)
%(gen-set.2013/ gen-set.2012
-1,8 -2,2 -0,8 -0,8 -0,8
-0,8 -0,8 -0,5 -0,9 -0,2
13
Rapporto del 23 novembre 2013, sui dati del settembre 2013
Riguardo ai contributi settoriali alla dinamica tendenziale dell’indice generale, per il mercato interno quello più rilevante deriva dal comparto energetico (-2,2 punti percentuali). Sul mercato estero i contributi più ampi provengono dai beni intermedi per l’area euro (-0,8 punti percentuali) e dall’energia per quella non euro (-0,7 punti percentuali).Il settore di attività economica per il quale si rileva la diminuzione tendenziale più marcata dei prezzi è quello della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-5,5% per il mercato interno e -10,0% per quello estero). Indici dei prezzi dei prodotti industriali secondo mercati e raggruppamenti merceologici MERCATO INTERNO %(set. 2013/ set. 2012)
Raggruppamenti
%(set. 2013/ set. 2012)
AREA NON EURO %(set. 2013/ set. 2012)
0,8
0,2
AREA EURO
0,9
Beni di consumo - durevoli -non durevoli Beni strumentali Beni intermedi Energia Totale
0,1 1,1
-0,3 1,2
0,3 -1,0 -6,7 .2,2
-0,1 -1,7 -4,2 -0,8
-3,3 1,2 0,5 -0,9 -12,4 -0,8
- Commercio con l’estero (settembre 2013). Rispetto al mese precedente, a settembre 2013 si registra un aumento sia dell’export (+0,6%) sia dell’import (+1,9%). La crescita congiunturale delle esportazioni è trainata dai paesi dell’area extra Ue (+1,3%), mentre l’import è sostenuto dagli acquisti dai paesi Ue (+3,3%). L’incremento congiunturale dell’export è notevole per i prodotti energetici (+11,4%), al netto dei quali la crescita delle esportazioni è solo di poco positiva (+0,2%). Dal lato dell’import, sono in forte espansione i beni di consumo durevoli (+6,3%) e non durevoli (+4,8%). Nel terzo trimestre 2013, rispetto al trimestre precedente, le importazioni sono in crescita (+1,9%), le esportazioni stazionarie. Quest’ultimo risultato è la sintesi di un aumento verso i paesi dell’area Ue (+1,4%) e di una flessione verso i paesi dell’area extra Ue (-1,6%). Rispetto allo stesso mese del 2012, si registra un aumento dell’export (+2,0%), sostenuto dalla crescita dei volumi (+2,2%), mentre la lieve flessione dell’import (-0,1%) è sintesi di una dinamica opposta dei volumi (+3,8%) e dei valori medi unitari (-3,8%). Nei primi tre trimestri si rileva una contenuta flessione tendenziale dell’export (-0,3%) e una marcata riduzione dell’import (-6,1%). A settembre 2013, il saldo commerciale è pari a +794 milioni, in ampliamento su settembre 2012 (+131 milioni). Al netto dell’energia, l’attivo è di +4,9 milioni. Nei primi nove mesi dell’anno, l’avanzo commerciale raggiunge i +19,6 milioni e, al netto dei prodotti energetici, è pari a +60,8 milioni. -Variazioni % tendenziali (dati grezzi) VOCI
PAESI EXTRA UE %(set.2013/ set.2012)
PAESI UE %(set.2013/ set.2012)
TOTALE
PAESI UE
PAESI EXTRA UE
TOTALE
%(set.2013/ set.2012)
%(gen-set.2013/ gen-set.2012)
%(gen-set.2013/ gen-set.2012)
%(gen-set.2013/ gen-set.2012)
2,4 1,5 2,0 -2,3 2,1 -0,3 5,2 -6,3 -0,1 -2,2 -10,3 -6,1 SALDI (mil.€) 472 322 794 8.300 11.304 19.805 A settembre l’aumento tendenziale dell’export è particolarmente accentuato verso Cina (+18,8%) e paesi MERCOSUR (+17,0%). Le vendite di autoveicoli (+15,5%) e di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+9,7%) sono in forte espansione. Le importazioni dai paesi OPEC (-34,8%) e dalla Russia (-15,4%) e gli acquisti di petrolio greggio (27,1%) e di prodotti dell’estrazione di minerali da cave e miniere (esclusi petrolio e gas) (-19,1%) sono in marcata contrazione. EXPORT IMPORT
Variazioni % tendenziali secondo tipologia dei ben (dati grezzi). COMPARTI Beni di consumo - durevoli -non durevoli Beni strumentali Beni intermedi Energia TOTALE Totale al netto dell’energia
EXPORT
IMPORT
%(set.2013/ set.2012)
%(set.2013/ set.2012)
6,5
4,3 2,3 7,5
7,5 -2,8 -21,8 2,0 3,4
-1,7 -5,1 14,7 1,7 -20,0 -0,1 5,5
SALDI (mil.€) %(set.2013/ set.2012)
1.526 922 604 3.657 -238 -4.152 794 4.948
EXPORT
IMPORT
%(gen-set.2013/ gen-set.2012)
%(gen-set.2013/ gen-set.2012)
5,8
0,6 1,7 6,8
-10,2 2,0
1,5 -4,1 -20,5 -0,3
-3,4 -5,5 -16,7 -6,1
0,8
-3,0
SALDI (mil.€) %(gen-set.2013/ gen-set.2012)
15.930 9.373 8.556 38.700 6.123 --41.148 19.605 60.753
14
Rapporto del 23 novembre 2013, sui dati del settembre 2013
- Prezzi al consumo (ottobre 2013) Nel mese di ottobre 2013, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, diminuisce del - 0,2% su base mensile e aumenta del + 0,8% su base annua (la stima provvisoria era +0,7%), risultando in lieve decelerazione rispetto alla dinamica rilevata a settembre (+0,9%). Il rallentamento dell’inflazione è in gran parte imputabile alle componenti più volatili, come i beni energetici e gli alimentari freschi, al netto dei quali la crescita tendenziale dell’indice dei prezzi al consumo (inflazione di fondo) resta stazionaria al + 1,2%. Rallentamenti tendenziali sensibili si rilevano per Beni energetici, Alimentari non lavorati, Servizi relativi alle comunicazioni. Per questi tre comparti i prezzi registrano diminuzioni congiunturali rispettivamente pari a -1,2%, -0,8% e 4,4%. L’inflazione acquisita per il 2013 scende all’1,2% dall’1,3% di settembre. Al netto dei soli beni energetici, il tasso di crescita tendenziale dell’indice dei prezzi al consumo scende all’1,1% (dall’1,3% del mese precedente). Rispetto a ottobre 2012, il tasso di crescita dei prezzi dei beni scende allo 0,1%, dallo 0,4% di settembre, e quello dei prezzi dei servizi si porta all’1,4% (era +1,5% nel mese precedente). Pertanto, il differenziale inflazionistico tra servizi e beni si amplia di due decimi di punto percentuale rispetto a settembre 2013. I prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto diminuiscono dello 0,2% su base mensile e crescono dello 0,8% su base annua (+1,0% a settembre). Variazioni % degli indici dei prezzi superiori alla media (+0,8%) Istruzione (+1,4); Servizi ricettivi e di ristorazione (+1,8%); Prodotti alimentari e bevande analcoliche (+1,4); Bevande alcoliche e tabacchi (+1,3%); Mobili, articoli e servizi per la casa (+1,2%). Variazioni % degli indici dei prezzi inferiori alla media (+0,8%) Abbigliamento e calzature (+0,7%); Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+0,4%); Trasporti (+0,4%);Ricreazione, spettacolo e cultura (+0,8%); Servizi sanitari e spese per la salute (+0,6%); Abitazione, acqua, elettricità, e combustibili (+0,4%) Altri beni e servizi (+0,5%). Variazioni % negative degli indici dei prezzi : Comunicazioni (-1,8%)
TASSI INFLAZIONE 2008-2013 5,0
TASS
4,0 3,0 2,0 1,0 0,0
ap r0 ag 8 o0 di 8 c0 ap 8 r0 ag 9 o09 di c0 ap 9 r1 ag 0 o10 di c1 ap 0 rag 11 o11 di c1 ap 1 r1 ag 2 o1 di 2 c1 ap 2 r1 ag 3 o13
-1,0
MESI 2008-2012
- Commercio al dettaglio (settembre 2013) A settembre 2013 l’indice destagionalizzato delle vendite al dettaglio (valore corrente che incorpora la dinamica sia delle quantità sia dei prezzi) diminuisce del - 0,3% cento rispetto al mese precedente. Nella media del trimestre luglio-settembre 2013 l’indice registra una flessione del - 0,4% rispetto ai tre mesi precedenti. Nel confronto con agosto 2013, le vendite di prodotti alimentari diminuiscono del - 0,2% , quelle di prodotti non alimentari dello 0,3%. Rispetto a settembre 2012, l’indice grezzo del totale delle vendite segna una diminuzione del -2,8%, sintesi di una flessione del -2,2% per le vendite di prodotti alimentari e del -3,1% per quelle di prodotti non alimentari. Le vendite per forma distributiva mostrano, nel confronto con il mese di settembre 2012, variazioni negative per la grande distribuzione (-2,6%) e per le imprese operanti su piccole superfici (-3,0%). Nel confronto con i primi nove mesi del 2012, le vendite di prodotti alimentari segnano una flessione del - 1,3% e quelle di prodotti non alimentari del -3,0%, per una diminuzione complessiva del -2,3%.
15
Rapporto del 23 novembre 2013, sui dati del settembre 2013
- Commercio al dettaglio a prezzi correnti per settore merceologico (dati grezzi). Forma distributiva ALIMENTARI Grande Distribuzione Piccola Distribuzione NON ALIMENTARI Grande Distribuzione Piccola Distribuzione TOTALE
%(set.13/set.12) -2,2 -1,8 -3,2 -3,1 -3,6 -2,9 -2,8
%(gen-set. 13/gen-set.12) -1,3 -0,6 -3,2 -3,0 -2,2 -3,2 -2,3
Variazioni % di periodo peggiori della media (-2,3). Cartoleria, libri, giornali e riviste (-4,3%); Foto-ottica e pellicole, supporti magnetici, strumenti musicali (-3,9%); Mobili, articoli tessili, arredamento (-3,7%); Elettrodomestici, radio, tv e registratori (-3,6%); Calzature, articoli di cuoio e da viaggio (-3,3%); Abbigliamento e pellicceria (-3.1%); Giochi, giocattoli, sport e campeggio (-3,0%); Generi casalinghi durevoli e non durevoli (-2,8%); Prodotti farmaceutici (-2,7%); Altri prodotti (-3,0%). Variazioni % di periodo migliori della media (-2,3) Utensileria per la casa e ferramenta (-2,0%); Dotazioni per l’informatica, telecomunicazioni, telefonia (-1,5%). Prodotti di profumeria, cura della persona (-1,4%); - Occupati e disoccupati (dati provvisori, settembre 2013) . A settembre 2013 gli occupati sono 22 milioni 349 mila, in diminuzione del - 0,4% rispetto al mese precedente (-80 mila) e del -2,1% su base annua (-490 mila). Il tasso di occupazione, pari al 55,4%, diminuisce del - 0,2% in termini congiunturali e del -1,2% punti rispetto a dodici mesi prima. Il numero di disoccupati, pari a 3 milioni 194 mila, aumenta del + 0,9% rispetto al mese precedente (+29 mila) e del +14,0% su base annua (+391 mila). Il tasso di disoccupazione si attesta al 12,5%, in aumento del +0,1% rispetto al mese precedente e del +1,6% nei dodici mesi. TASSI DISOCCUPAZIONE TOTALE E GIOVANILE (15-24 ANNI): 2007-2013 45,0 40,0 35,0
TASS
30,0 25,0 20,0 15,0 10,0 5,0 20 07 /1 20 07 /7 20 08 /1 20 08 /7 20 09 /1 20 09 /7 20 10 /1 20 10 /7 20 11 /1 20 11 /7 20 12 /1 20 12 /7 20 13 /1 20 13 /7
0,0
MESI 2007-2013
Totale 15-24 anni
I disoccupati tra 15 e 24 anni sono 654 mila. L’incidenza dei disoccupati di 15-24 anni sulla popolazione in questa fascia di età è pari al 10,9%, in calo del -0,2% rispetto ad agosto ma in crescita del +0,6% punti su base annua. Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, ovvero la quota dei disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca, è pari al 40,4%, in aumento del + 0,2 punti percentuali rispetto al mese precedente e del +4,4% punti nel confronto tendenziale. Il numero di individui inattivi tra 15 e 64 anni aumenta del +0,5% rispetto al mese precedente (+71 mila unità) ma rimane sostanzialmente invariato rispetto a dodici mesi prima. Il tasso di inattività si attesta al 36,4%, in aumento del +0,2% percentuali in termini percentuali e del + 0,1% su base annua. - Lavoro e retribuzioni nelle grandi imprese (agosto 2013). Ad agosto 2013 l’indice destagionalizzato dell’occupazione nelle grandi imprese diminuisce, rispetto a luglio, rispettivamente dello 0,1% al lordo dei dipendenti in cassa integrazione guadagni (Cig) e del - 0,4% al netto di quelli in Cig. Nel confronto con agosto 2012 l’indice grezzo dell’occupazione nelle grandi imprese diminuisce del -1,5% sia al lordo sia al netto dei dipendenti in Cig.
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Rapporto del 23 novembre 2013, sui dati del settembre 2013
Al netto degli effetti di calendario, il numero di ore lavorate per dipendente (al netto di quelli in Cig) diminuisce, rispetto ad agosto 2012, del -1,3%. L’incidenza delle ore di cassa integrazione guadagni utilizzate è pari a 44,6 ore ogni mille ore lavorate, in aumento di +0,7 ore ogni mille rispetto ad agosto 2012. Ad agosto la retribuzione lorda per ora lavorata (dati destagionalizzati) registra un incremento del 3,2% rispetto al mese precedente. In termini tendenziali l’indice grezzo aumenta del +4,2%. Rispetto ad agosto 2012 la retribuzione lorda e il costo del lavoro per dipendente (al netto di quelli in Cig) registrano aumenti rispettivamente pari al +0,7% e al + 0,8%. Considerando la sola componente continuativa, la retribuzione lorda per dipendente aumenta, rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, del + 1,8%. Occupazione alle dipendenze della Grandi Imprese (al netto CIG, dati grezzi, luglio2013) Settori %(ago. 2013/ago.2012 %(gen-ago./2013/gen-ago.2012) Industria -1,6 -1,6 Servizi -1,5 -1,3 Totale -1,5 -1,3
- Contrattti collettivi e retribuzione contrattuali (settembre 2013) Alla fine di settembre 2013 i contratti collettivi nazionali di lavoro in vigore per la parte economica riguardano il 49,2% degli occupati dipendenti e corrispondono al 47,4% del monte retributivo osservato. Nel mese di settembre l’indice delle retribuzioni contrattuali orarie risulta invariato rispetto al mese precedente e aumenta del +1,4% nei confronti di settembre 2012. Complessivamente, nei primi nove mesi del 2013 la retribuzione oraria media è cresciuta del +1,4% rispetto al corrispondente periodo del 2012. Con riferimento ai principali macrosettori, a settembre le retribuzioni contrattuali orarie registrano un incremento tendenziale del +1,8% per i dipendenti del settore privato e una variazione nulla per quelli della pubblica amministrazione.I settori che a settembre presentano gli incrementi tendenziali maggiori sono: alimentari bevande e tabacco (4,4%); agricoltura (3,7%); telecomunicazioni (2,5%). Si registrano variazioni nulle in tutti i comparti della pubblica amministrazione. Tra i contratti monitorati dall’indagine, nel mese di settembre è stato recepito un solo accordo mentre nessuno è scaduto. Alla fine di settembre la quota dei dipendenti in attesa di rinnovo è del 50,8% nel totale dell’economia e del 36,4% nel settore privato. L’attesa del rinnovo per i lavoratori con il contratto scaduto è in media di 28,7 mesi per l’insieme dei dipendenti e di 15,6 mesi per quelli del settore privato. Retribuzioni contrattuali :Variazioni % Retribuzioni Retribuzioni orarie Retribuzioni per dipendente
%(set.2013/set.2012) 1,4 1,4
%(gen-set.-2013/ gen-set.2012) 1,4 1,5
IL CLIMA DI FIDUCIA - Clima di fiducia delle imprese (ottobre 2013) A ottobre 2013 l’indice composito del clima di fiducia delle imprese italiane (Iesi, Istat economic sentiment indicator), espresso in base 2005=100, scende a 79,3 da 82,8 di settembre. L’andamento dell'indice complessivo rispecchia il peggioramento della fiducia delle imprese del commercio al dettaglio e dei servizi di mercato; risulta invece in aumento la fiducia delle imprese manifatturiere e di costruzione. L’indice del clima di fiducia delle imprese manifatturiere aumenta, passando da 96,8 di settembre a 97,3. I giudizi sugli ordini migliorano (da -28 a -27) e le attese di produzione rimangono stabili (a 4); il saldo relativo ai giudizi sulle scorte di magazzino passa da -1 a -2. L’analisi del clima di fiducia per raggruppamenti principali di industrie (Rpi) indica un miglioramento dell’indicatore nei beni di consumo (da 96,2 a 97,1), nei beni intermedi (da 98,2 a 99,0) e nei beni strumentali (da 94,8 a 95,0). L’indice del clima di fiducia delle imprese di costruzione sale da 78,9 di settembre a 80,8 I giudizi sugli ordini e/o piani di costruzione migliorano (da -48 a -46) mentre le attese sull’occupazione peggiorano (da -16 a -19). L’indice del clima di fiducia delle imprese dei servizi scende da 79,9 di settembre a 74,7. Peggiorano i giudizi e le attese sugli ordini (da -26 a 31 e da -8 a -18, rispettivamente), mentre stabile resta il saldo delle attese sull’andamento dell’economia in generale (a 37). Nel commercio al dettaglio, l’indice del clima di fiducia scende da 91,8 di settembre a 89,0. L’indice diminuisce sia nella grande distribuzione (da 88,6 a 87,7) sia in quella tradizionale (da 94,4 a 90,6). - La fiducia dei consumatori (ottobre 2013) A ottobre l’indice del clima di fiducia dei consumatori in base 2005=100 diminuisce a 97,3 da 100,8 del mese di settembre. Il peggioramento, diffuso a tutte le componenti, è particolarmente marcato per quella economica, che passa da 99,3 a 93,2, e per quella corrente che scende da 102,6 a 96,1. In deciso calo risulta l’indicatore riferito al quadro personale, che passa da 102,4 a 98,1, mentre quello della componente futura diminuisce più lievemente passando da 100,3 a 98,6. A livello territoriale, la fiducia peggiora in tutte le ripartizioni.
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Rapporto del 23 novembre 2013, sui dati del settembre 2013
Peggiorano sia i giudizi sia le attese sulla situazione economica del Paese (il saldo passa, rispettivamente, da -110 a -129 e da -11 a -14). In peggioramento risultano inoltre le aspettative sulla disoccupazione (da 68 a 71 il saldo). I giudizi e le attese sulla situazione economica della famiglia peggiorano (i saldi passano rispettivamente da -58 a -64 e da -11 a -18). Il saldo dei giudizi sul bilancio familiare diminuisce a -22 da -18. Le opinioni sulle opportunità attuali e sulle possibilità future di risparmio sono valutate in diminuzione: i rispettivi saldi passano da 140 a 134 per le prime e da -48 a -59 per le seconde. Le valutazioni sull’opportunità di acquisto di beni durevoli mostrano un peggioramento, con il relativo saldo che passa a -90 da -79. Il saldo dei giudizi sull’evoluzione recente dei prezzi al consumo è in aumento (da 46 a 54). Le valutazioni sull’evoluzione dei prezzi nei prossimi dodici mesi indicano un forte aumento della dinamica inflazionistica (il saldo passa da -5 a 37).
8) APPENDICE DI DOCUMENTAZIONE: indici della produzione dei beni di consumo e investimenti pubblicitari Tav. A = Indici mensili della produzione industriale dei beni di consumo: 2007-2013 mesi gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic
2007 98,9 109,0 116,4 100,8 113,8 108,9 117,5 71,1 116,1 119,1 115,5 96,1
2008 101,2 109,5 115,0 103,8 111,6 113,6 117,9 68,2 111,3 114,4 111,6 93,9
2009 92,2 99,4 99,5 90,0 104,1 102,6 111,1 65,2 106,0 108,5 107,8 92,4
2010 92,8 98,8 106,0 92,9 106,8 107,4 115,6 67,4 109,0 109,6 105,5 88,2
2011 88,0 97,6 107,1 97,7 107,5 103,8 112,8 70,2 102,9 103,9 102,8 87,4
2012 85,1 91,0 102,1 89,0 103,0 98,3 108,0 67,7 103,5 100,9 98,0 82,2
2013 86,0 91,9 97,0 83,6 99,9 95,1 104,4 66,5 100,2
Tav. B = Indici cumulati della produzione industriale dei beni di consumo: 2007-2013 mesi gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic
2007 98,9 207,9 324,3 425,1 538,9 647,8 765,3 836,4 952,5 1.071,6 1.187,1 1.283,2
2008 101,2 210,7 325,7 429,5 541,1 654,7 772,6 840,8 952,1 1.066,5 1.178,1 1.272,0
2009 92,2 191,6 291,1 381,1 485,2 587,8 698,9 764,1 870,1 978,6 1.086,4 1.178,8
2010 92,8 191,6 297,6 390,5 497,3 604,7 720,3 787,7 896,7 1.006,3 1.111,8 1.200,0
2011 88,0 185,6 292,7 390,4 497,9 601,7 714,5 784,7 887,6 991,5 1.094,3 1.181,7
2012 85,1 176,1 278,2 367,2 470,2 568,5 676,5 744,2 847,7 948,6 1.046,6 1.128,8
2013 86,0 177,9 274,9 358,5 458,4 553,5 657,9 724,4 824,6
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Rapporto del 23 novembre 2013, sui dati del settembre 2013
Tav. C = Investimenti pubblicitari mensili (000 euro): 2008-2013 mesi gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic
2008 599.663 743.744 911.535 813.839 950.442 750.610 457.976 288.274 702.674 900.265 797.260 654.090
2009 486.008 591.179 753.429 673.769 801.414 637.640 399.352 240.288 616.375 789.820 766.164 650.539
2010 507.643 636.718 822.466 709.086 835.559 752.199 453.721 251.495 636.432 825.597 833.080 680.963
2011 509.457 627.060 788.315 716.566 809.612 631.030 420.558 252.410 677.892 829.917 797.887 661.591
2012 490.017 602.368 726.097 646.349 698.714 584.169 353.381 209.043 532.935 659.397 616.695 550.029
2013 414.272 498.712 563.550 528.086 627.596 488.946 336.599 186.594 502.033
Tav. D = Investimenti pubblicitari cumulati (000 euro): 2008-2012 mesi gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic
2008 599.663 1.343.407 2.254.942 3.068.781 4.019.223 4.769.833 5.227.809 5.516.083 6.218.757 7.119.022 7.916.282 8.570.372
2009 486.008 1.077.187 1.830.616 2.504.385 3.305.799 3.943.439 4.342.791 4.583.079 5.199.454 5.989.274 6.755.438 7.405.977
2010 507.643 1.144.361 1.966.827 2.675.913 3.511.472 4.263.671 4.717.392 4.968.887 5.605.319 6.430.916 7.263.996 7.944.959
2011 509.457 1.136.517 1.924.832 2.641.398 3.451.010 4.082.040 4.502.598 4.755.008 5.432.900 6.262.817 7.060.704 7.722.295
2012 490.017 1.092.385 1.818.482 2.464.831 3.163.545 3.747.714 4.101.095 4.310.138 4.843.073 5.502.470 6.119.165 6.669.194
2013 414.272 912.984 1.476.534 2.004.620 2.632.216 3.121.162 3.457.761 3.644.355 4.146.388
-------------------------------
19