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green technology stop alle sostanze tossiche, Riciclo e riutilizzo ecco la battaglia per proteggere l'ambiente
editoriale
Microsoft fa marcia indietro? I
l prossimo 26 giugno sarà disponibile la beta pubblica dell'aggiornamento a "Windows Blue", il cui nome ufficiale sarà Windows 8.1. La novità più importante dovrebbe essere il ritorno del menu Start. Cos'è successo? La verità è che i clienti Microsoft hanno mal digerito (o non digerito per niente) la nuova filosofia del sistema operativo, con la schermata iniziale Modern UI e le sue "mattonelle". E come dargli torto? Fin dal primo impatto è stato chiaro che la nuova interfaccia ha un senso solo quando la si usa con dispositivi touch. Con mouse e tastiera diventa solo un'inutile complicazione che giustifica a pieno il rimpianto per la vecchia impostazione. Fino a qui, non ci sarebbe nulla di grave da rimproverare a Microsoft. Può succedere a chiunque di prendere un granchio e, in questo caso, riconoscere l'errore e tornare indietro è un semplice sintomo
di intelligenza. Quello che fa storcere il naso è il motivo per cui ci si è trovati ad affrontare il Modern UI. Il dubbio è che la manovra fatta dalla casa di Redmond fosse solo un goffo tentativo di assuefare i suoi utenti a un sistema che ha senso solo quando si usa un tablet. Insomma: la logica era quella di imporre le "mattonelle" su tutti i computer per abituare i potenziali clienti al sistema e rendere così più appetibili i tablet con Windows, secondo la logica del "compro il sistema che sono già abituato a usare". Il trucchetto avrebbe anche potuto funzionare se Windows godesse ancora di quella sorta di "monopolio naturale" che lo rendeva una scelta obbligata per ogni PC. Come ben sappiamo, non è più così. E ci guadagnano tutti. Vieni a trovarci su Facebook https://www.facebook.com/ computermagazinepro
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Computer magazine pro
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14 22 28 39 44 Direttore responsabile: Luca Sprea direttore@computermagazine.it Direttore Editoriale: Stefano Spagnolo Publisher: Mario Bosisio Redazione: redazione@computermagazine.it Samir Khadem (copertina e impaginazione), Brunetta Pieraccini (segreteria) Digital media coordinator: Massimo Allievi Hanno collaborato: Marco Schiaffino (coordinatore per Gruppo Orange), Elena Avesani, Maria Vitiello, Simone Bergamini, Fabio Fracas, Renzo Zonin Iconografie e Fotografie: Marco Coppola (fotografo), iStock International Inc. Pubblicità: Luigi De Re - luigidere@sprea.it - 339 4546500
Editoriale Microsoft fa marcia indietro? news dal mondo Tutte le novità e le indiscrezioni selezionate dalla redazione
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GReen technology La scommessa di un hi-tech amico dell'ambiente
Adesso il computer si indossa Non solo Google, anche in Italia ci sono gli occhiali Hi-tech il materiale delle meraviglie Il grafene apre la strada a nuove frontiere nella costruzione di dispositivi elettronici curare con i videogiochi Ecco come una console per videogame si trasforma in uno strumento terapeutico
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in forma col braccialetto Un personal trainer digitale da portare al polso
la nuova frontiera dei processori La nuova generazione di CPU sfrutterà le teorie della fisica quantistica social survival Fuori sincrono
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5G da un giga al secondo Le reti LTE di quarta generazione non sono ancora diffuse nemmeno nelle principali città che già c’è chi pensa alla nuova tecnologia 5G. Stiamo parlando di Samsung che ha appena comunicato i risultati dei suoi test effettuati sulla nuova banda da 28 gigahertz in grado di raggiungere la velocità stratosferica di un gigabit al secondo in download. Si tratta di un valore oltre 100 volte superiore a quello reso possibile dall’attuale tecnologia 4G e che permetterà di scaricare in pochi secondi anche film da diversi gigabyte, magari in 3D. Il trucco è quello di utilizzare trasmissioni ad altissima frequenza, che però risultano più
sensibili agli agenti atmosferici. In pratica basterà un po’ di pioggia per rallentare il segnale fino al 50%. Comunque il tempo per trovare risposte al problema c’è tutto, visto che l’effettiva diffusione del 5G è prevista per il 2020. www.samsung.it
Stamparsi un fucile? Le stampanti 3D in grado di realizzare oggetti reali a partire da software di modellazione CAD sono ormai una realtà e possono essere acquistate a prezzi di poco superiori ai 1000 euro. Le prospettive per il loro futuro sono estremamente rosee e secondo molti
potrebbero avere sull’economia un impatto simile a quello provocato dall’introduzione dei transistor. Insieme ai vantaggi ci sono però anche i lati negativi, come la possibilità di realizzare vere armi da fuoco con modelli CAD già disponibili in Rete. A dare l’allarme questa volta è Kim Dotcom, l’hacker austriaco fondatore del sito di file sharing Megaupload che ha deciso la rimozione dei file incriminati dal suo nuovo sito di condivisione Mega. Peccato che nel frattempo questi modelli siano stati scaricati più di 100.000 volte e siano attualmente disponibili praticamente su tutti i siti torrent. https://mega.co.nz/ 4
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YouTube a pagamento La notizia in realtà non è così brutta come potrebbe sembrare: è vero che Google ha iniziato negli Stati Uniti a farsi pagare un abbonamento mensile di 99 centesimi per vedere alcuni canali “Premium” come Sesame Street, ma è anche vero che tutta l’offerta gratuita del gigante di Mountain
View rimarrà esattamente identica a come è ora. In pratica i ricavi degli abbonamenti dovrebbero servire a compensare i costi sempre maggiori a cui Google va incontro e allo stesso tempo ad avvicinarsi al modello dei canali satellitari o via cavo. Anche perché a breve la presenza di Internet sulle TV sarà sempre più normale e quindi potremo scegliere di abbonarci a un canale attraverso YouTube con il vantaggio di poterlo vedere in qualsiasi momento anche su tablet, portatile o smartphone. www.google.com
Tutta colpa del blogger Come possa la responsabile di un sito di libri ed editoria come Writer’s Dream macchiarsi del reato di diffamazione a mezzo stampa è veramente difficile da capire. Fatto sta che il tribunale di Varese ha condannato in primo
grado Linda Rando, ventiduenne blogger di Rovigo, per non avere controllato e rimosso immediatamente i commenti offensivi pubblicati da un utente nei confronti di un editore. Che oltretutto non è stato nemmeno identificato dal tribunale, nonostante la presenza dell’indirizzo IP non rendesse certo difficile l’operazione e nonostante chiunque commenti sul sito debba accettare una clausola di responsabilità. Il problema è che anche i siti non registrati come testate giornalistiche sono soggetti alla legge sulla stampa del 1948, che ritiene responsabile chi gestisce la pubblicazione. Almeno fino a quando le leggi non cambieranno, ma vista la situazione politica italiana temiamo che questo non accadrà troppo presto. www.writersdream.org 5
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green technology stop alle sostanze tossiche, Riciclo e riutilizzo ecco la battaglia per proteggere l'ambiente 6
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L'
elettronica di consumo vive, orponenti usati per l’assemblaggio di mai da anni, un periodo d’oro. computer, smartphone e tablet, infatti, Una crescita che, tutto somvengono prodotti con materiali partimato, risente meno di altre della crisi. colari, tra cui metalli e minerali tanto Secondo gli ultimi dati pubblicati da preziosi quanto tossici per l’ambiente. Confcommercio sui consumi in Italia Negli Stati Uniti, i rifiuti elettronici rapnel mese di marzo, quello di beni e serpresentano il 2% del materiale conservizi per la comunicazione è l’unico setvato nelle discariche, ma rappresentore in cui si assiste a una crescita. La tano il 70% di tutto il complesso dei corsa ad aggiornare computer, dispositiNel mondo vengono prodotte vi mobili e beni tecnologici ha però un ogni anno da 20 a 50 milioni suo lato oscuro: per di tonnellate di rifiuti elettronici ogni nuovo dispositivo acquistato, ce n’è uno che finisce in discarica. Il risultato rifiuti tossici. Senza contare il valore è che, ogni anno, nel mondo vengono del materiale che contengono. I celluprodotte da 20 a 50 milioni di tonnellalari gettati via ogni anno negli USA, di te di rifiuti elettronici. contro, contengono oro e argento per un valore di oltre 60 milioni di dollari. Preziosi e pericolosi Per quanto riguarda il settore hi-tech, Solo una percentuale di questa monquindi, riciclare è un’esigenza con una tagna di rifiuti è composta da disposidoppia valenza: recuperare materiali tivi hi-tech, ma il loro “peso relativo” preziosi ed evitare la contaminazione è ben più alto di quello di altri elettrodel terreno. L’e-waste, come lo chiadomestici (lavatrici, frigoriferi e simili) a mano negli USA , non è solo una misbasso contenuto tecnologico. I comsione per convinti ambientalisti, V
Le pressioni delle associazioni ambientaliste hanno portato a escludere dalla produzione molti materiali pericolosi.
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Paul Bonomini
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inquinanti, ma anche modificare i parametri di progettazione dei dispositivi che vengono prodotti. Ciò che si chiede ai produttori e ai loro progettisti è di avere uno sguardo rivolto al futuro prossimo e remoto, mettendo in primo piano l’esigenza di eliminare le sostanze tossiche, permettere di sostituire le singole parti (e ridurre così la mortalità dei dispositivi per semplici guasti) e rendere più agevole la separazione dei materiali nella fase di smaltimento successiva alla “morte” dei prodotti. Considerazioni come queste sono, tra le altre, alla base dell’Eco-Guida ai prodotti elettronici elaborata e pubblicata periodicamente da Greenpeace, che esprime una valutazione di merito sulle politiche “green” di alcune grandi aziende del settore e permette di cogliere i cambiamenti che stanno avvenendo in questo senso. Non sempre, però, i progressi in questo settore sono lineari. Negli ultimi anni, per esempio, la corsa a realizzare prodotti più compatti e leggeri ha indotto le aziende a usare componenti saldate tra loro e non sostituibili. Una tendenza che ha
La scultura di Paul Bonomini è composta di rifiuti elettronici. Pesa 3,3 tonnellate: l’equivalente della produzione di e-waste di una famiglia inglese nel corso della vita.
ma una norma di comportamento che permette il risparmio e una (ri)generazione di ricchezza. In questi termini, l’obiettivo del riciclo appare come una specie di ovvietà. La realtà, però, ci racconta una storia diversa. Nel 2012 il riciclo ha interessato solo il 12,5% dei rifiuti elettronici a livello mondiale.
Non basta eliminare le sostanze tossiche, serve anche aumentare il ciclo di vita dei prodotti
Meglio prevenire La soluzione del problema non coinvolge solo le procedure di raccolta e lo smaltimento dei rifiuti elettronici. Anzi: secondo esperti e gruppi ambientalisti l’approccio più efficace è quello di considerare il problema rifiuti a monte della filiera, adeguando i metodi di produzione alle esigenze dell’ambiente. Il che non significa solo utilizzare processi a bassa emissione di
provocato un abbassamento dei voti per la maggior parte dei produttori citati nell’eco-guida. La maggior parte delle aziende sono molto sensibili alle questioni legate all’eliminazione di materiali tossici dai loro prodotti, ma hanno resistenze maggiori quando si considera l’estensione del ciclo di vita dei prodotti. Un problema che mette in 8
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Greenpeace pubblica da anni un’Eco-Guida in cui valuta i comportamenti delle maggiori aziende hi-tech operanti nel mondo.
risalto la contraddizione tra esigenze di mercato e rispetto dell’ambiente, che rischia di essere perennemente squilibrata a vantaggio del primo.
usiamo ogni giorno, richiedono per la loro produzione l’uso delle cosiddette “terre rare”. Si tratta di alcuni elementi (per convenzione se ne considerano 17) che si trovano solo in alcune zone del pianeta e la cui estrazione può risultare particolarmente nociva per l’ambiente. Non è un caso che le modalità di approvvigionamento di queste sostanze sia considerato uno degli elementi di valutazione nel “voto green” attribuito alle aziende. A confermarlo è Alessandro Gianni, direttore delle campagne di Greenpeace Italia. «Una delle voci che consideriamo nell’eco-guida» spiega Gianni «è la politica seguita dalle aziende nell’acquisto dei minerali. L’approvvigionamento in paesi interessati da conflitti è considerato un elemento nocivo, visto che le condizioni dei paesi in guerra non garantiscono il rispetto delle normative in tema ambientale nell’estrazione delle terre rare». In simili condizioni, ottimizzare il riciclo significa anche ridurre il rischio che la corsa all’accaparramento dei materiali più rari si trasformi V
Le materie prime Gli schermi sensibili al tocco, così come altri componenti degli oggetti che
Alessandro Gianni, direttore delle campagne di Greenpeace Italia. 9
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in degrado ambientale. Anche la fase quelli auspicati da Bruxelles. L’allarme del riciclo, però, pone problemi simili. era stato già lanciato nel 2009 dal conL’e-waste fa gola a molti operatori sensulente per la politica europea in mateza scrupoli che raccolgono il materiale ria di rifiuti della Hewlett Packard, Marc riciclabile in discariche (solitamente in Dempsey. Secondo Dempsey, solo il paesi africani o in Cina) che vengono 30% dei rifiuti torna attraverso il sistema gestite senza alcun controllo. Veri “ciufficiale di riciclo, mentre il resto viene miteri tecnologici” in cui viene fatto spesso La nuova direttiva europea prevede uso di manodopera di riciclare il 45% dei rifuti entro infantile per bruciare i componenti e il 2016 e l'85% entro il 2019 recuperare i metalli preziosi, ignorando qualsiasi precauzione per la salute dei raccolto a scopo di lucro da soggetti lavoratori e per la tutela del suolo. che operano “fuori dal circuito ufficiale” o vengono trasferiti illegalmente Obiettivi e risultati all’estero. Una situazione confermata Nel nostro continente, il riciclo dei “rida Thorsten Brunzena del dipartimento fiuti di apparecchiature elettriche ed Ambiente della Commissione europea, elettroniche” (RAEE) è regolato dalle che ha ammesso a stretto giro le falle direttive emesse dalla Commissione del sistema: del 50-60% dei rifiuti eletEuropea. L’organo comunitario ha mestronici vengono semplicemente “perse so in campo un programma ambizioso, le tracce”. Visto che la nuova direttiva per il quale sono stati fissati obiettivi fissa l’obiettivo di recuperare il 45% ancora più stringenti con la nuova didei rifiuti entro il 2016 e arrivare all’85% rettiva del 2012, che dovrebbe diventaentro il 2019, la strada da fare appare re operativa nel febbraio del 2014. I riancora lunga. sultati, però, rimangono ben distanti da Dall’Europa all’Italia L’applicazione della direttiva in Italia ha portato alla creazione di un gruppo di consorzi che agiscono in coordinamento con i produttori e le amministrazioni locali. Si tratta del cosiddetto “Sistema RAEE”, che nelle intenzioni dei legislatori dovrebbe avere la completa gestione dei rifiuti elettronici. Un sistema che al suo interno ha regole molto chiare, come spiega Fabrizia Gasperini, responsabile comunicazione di Remedia, uno dei maggiori consorzi italiani in questo settore. «Il sistema è pensato in modo che siano gli stessi produttori a 10
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I rifiuti tecnologici rischiano di finire wnelle discariche del sud del mondo dove vengono “riciclati” in condizioni intollerabili.
pagare le spese per il trattamento dei finisce come “disperso”. Quest’ultimo rifiuti, collaborando attivamente con comprende l’abbandono in luoghi gli operatori e con i comuni». Il sistepubblici o in discariche abusive. ma ufficiale, però, deve fare i conti con una realtà ben diversa da quella immaGioie e dolori dell’usato ginata nella teoria. «Accanto al circuito Riciclo fa rima con riutilizzo. Non solrappresentato dalle isole ecologiche e tanto per la possibilità che i produttori dai consorzi che operano nel Sistema hanno di utilizzare materiale recupeRAEE, c’è un “canale informale” che assorSolo il 37% dei rifiuti elettronici be una grande parte finisce nel sistema ufficiale di riciclo dei rifiuti. Si tratta di operatori piccoli o regolato dalla legge piccolissimi, che agiscono in autonomia e non offrono alcuna garanzia sulla bontà rato (plastica, metalli, carta per gli imdel trattamento». Secondo uno studio ballaggi) ma anche per la possibilità di della stessa Remedia, la produzione di riutilizzo di dispositivi usati che ritardarifiuti elettronici è di 14 Kg all’anno per no il loro passaggio al ruolo di “rifiuti” persona. Di questi, solo il 37% finisce nel senso stretto del termine. Sotto nel sistema ufficiale (la media europea l’ombrello della gestione dei “dispoè del 50%) mentre i rimanenti 10 Kg sositivi usati”, però, succede un po’ di no equamente divisi tra il canale infortutto. «Ci sono aziende, per esempio male e quello che tecnicamente si dein Francia, che hanno trasformato V 11
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fonte Remedia-Eurisko
il riutilizzo in un business» racconta Alessandro Gianni «recuperando parti di cellulari ormai non più funzionanti per assemblarle in “nuovi” telefoni venduti poi a prezzi ridotti». La classificazione del materiale elettronico come “prodotto usato” è però usata anche per aggirare le regole sul riciclo dei rifiuti. «In Inghilterra, gli attivisti di Greenpeace hanno provato a traccia-
re i rifiuti elettronici piazzando un segnalatore satellitare all’interno di un televisore rotto. Pur trattandosi chiaramente di un rifiuto elettronico che non potrebbe viaggiare come prodotto usato, è arrivato fino a una discarica in Ghana» racconta Gianni. Un rischio, quello del falso usato, che rimane elevato anche in Italia, visto che buona parte dei rifiuti continuano a sfuggire ai sistemi di controllo.
1 italiano su 2 ha sentito parlare dell'uno contro uno
Uno contro uno Una delle strategie adottate per aumentare l’efficacia del riciclo è la politica dell'“uno contro uno”, in cui dal 2010 si è cercato (la cautela è d’obbligo) di coinvolgere la grande distribuzione nella filiera del riutilizzo e smaltimento. L’idea è quella che i venditori si facciano carico del processo di smaltimento dei rifiuti che vengono consegnati dai clienti al momento dell’acquisto di un nuovo prodotto. Naturalmente si tratta di una formula pensata per elettrodomestici ingombranti come lavatrici e frigoriferi, ma la via crucis che ha fatto seguito all’avvio del programma rende bene l’idea degli ostacoli che il riciclo incontra nel nostro paese. A segnalare i punti di crisi è ancora Alessandro Gianni, che ha seguito la campagna di Greenpeace sui RAEE in corso in quegli anni. «Nel corso della campagna abbiamo denunciato come molti distributori cercavano di disincentivare i clienti chiedendo un contributo economico (teoricamente già compreso nel prezzo) ulteriore, vanificando di fatto il modello dell’uno contro uno».
Ma solo 1 su 5 di quelli interessati lo ha effettivamente utilizzato
I problemi pratici La responsabilità, però, non è tutta dei venditori. Anche i singoli comuni, in al12
fonte Remedia-Eurisko
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Dati sullo smaltimento dei piccoli apparecchi elettronici in Italia nel 2010.
cuni casi, ci hanno messo del loro. «Nei clo dei rifiuti, ha un peso ancora rilecasi in cui un grande centro commervante. Il solito rapporto di Remedia fociale apriva i battenti sul territorio di tografa impietosamente la situazione: un piccolo comune, l’amministrazione un terzo della dispersione dei rifiuti è locale si trovava a gestire una quantità dovuta a un errato smaltimento da pardi rifiuti elettronici enormemente supete dei consumatori, che buttano disporiore alle sue capacità» spiega Gianni. sitivi elettronici nella spazzatura senza «Molti sindaci hanno reagito limitando differenziarne la raccolta. Nel dettaglio, la possibilità di smaltire i rifiuti solo se lo studio identifica i piccoli oggetti l’acquirente era residente nel comune, elettronici come i massimi candidati a mettendo in crisi anche quei distribufinire nella spazzatura indifferenziata, tori che volevano rispettare le regole». Col tempo le cose In Italia, ogni anno, 120.000 tonnellate di rifiuti elettronici finiscono nelle sembrano migliorate, ma i risultati sono andiscariche invece di essere riciclati cora scarsi. «In Italia, solo il 6% dei rifiuti viene raccolto in questo modo» connella misura di quasi 2 Kg per abitante ferma Fabrizia Gasperini di Remedia all’anno. Visto che i maggiori candidati «mentre in paesi come la Francia, si ara subire questa sorte sono i piccoli eletriva a una quota del 30%». trodomestici (tra cui cellulari, componenti e accessori di computer) stiamo La responsabilità dei singoli parlando di 120.000 tonnellate di rifiuti Tutta colpa di leggi troppo complicate altamente tossici che finiscono nelle e operatori in mala fede? Non proprio. discariche senza alcun trattamento. Il comportamento individuale, nel riciPer semplice pigrizia. 13
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L'occhio tecnologico Dopo lo smartphone, il computer si indossa
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uarant'anni fa, quando i comNuova frontiera puter erano grandi come arLa direzione in cui ci si sta muovenmadi e venivano comandati do è di consentire l'interazione con tramite telescrivente, un genio visioun dispositivo portatile connesso a nario di nome Alan Kay si presentò ai Internet senza bisogno di distogliere laboratori Xerox Parc con un modell'attenzione da ciò che si sta facenlino di cartone sotto braccio e un'ido. Pensiamoci un attimo: molti di dea rivoluzionaria in testa: realizzare Nel 1972 Alan Kay presentò DynaBook, un comun modellino in cartone. Oggi lo puter così piccolo e sottile da poter esconosciamo come Apple iPad ser tenuto in mano, dotato di un grande schermo grafico e controllabile con il noi ormai passano gran parte della tocco delle dita. Era il 1972. Nel 2010, giornata con uno smartphone, o un Apple ha presentato il suo iPad, reatablet, in mano. Per telefonare, invializzando, di fatto, il progetto di Alan re mail, controllare gli aggiornamenti Kay. Il problema è: che fare adesso? di Twitter, consultare una mappa, auIndossare il computer. torizzare un pagamento. E ogni V Alan Kay mostra il modello in cartone del DynaBook con cui si presentò al PARC.
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Al momento, l'unico modo per interagire con lo smartphone senza guardarlo è usare interfacce vocali come Siri di Apple.
Il computer addosso Il dispositivo del quale si è parlato maggiormente è probabilmente l'occhiale di Google, il Google Glass: un apparecchio piuttosto costoso, con un'estetica che sembra uscita da Star Trek, e che non è una semplice periferica in quanto è in grado di far girare proprie App, anche se neIl prossimo passo è "indossare" cessita comunque il computer per fare ciò che di uno smartphone, Android o iOS, vogliamo senza interruzioni cui connettersi per ottenere accesso a tablet al normale campo visivo dell'uInternet. Google Glass ha un display tente; e sistemi di comando che sografico a colori montato su un prisma stituiscano gli schermi touch, come le da posizionare davanti all'occhio, una interfacce vocali. soluzione già collaudata molti anni fa volta che vogliamo armeggiare con il dispositivo, dobbiamo interrompere quello che facciamo. Per aggirare il problema, molti produttori stanno studiando periferiche di visualizzazione che sostituiscano lo schermo, permettendo per esempio di sovrapporre dati e immagini provenienti dal
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da IBM per il suo “Wearable PC”. Il 500 euro. L'occhiale di GlassUp è una prisma consente di formare l'immagiperiferica pura, che agisce come dine apparente del display a mezz'aria, splay grafico (320x240 pixel) monodi fronte all'utilizzatore. C'è poi una cromatico aggiuntivo per dispositivi microcamera capace di registrare foAndroid, iOS e Windows Phone, cui si to e video, una bussola e una superficie GlassUp funziona come un display di controllo “touch” grafico per applicazioni Android, sulla stanghetta di destra. La versione iOS e WIndows Phone per gli sviluppatori è già in circolazione, ma la commercializzazione vera e collega via Bluetooth. Il componente propria si avrà solo l'anno prossimo, a fondamentale è un microproiettore un prezzo probabilmente superiore ai che genera un'immagine sulla lente 1.000 dollari. destra dell'occhiale, opportunamente trattata. La tecnologia a proieL'occhiale italiano zione, secondo i tecnici di GlassUp, Anche in Italia c'è chi si sta lavorando elimina l'affaticamento agli occhi su soluzioni di questo tipo. GlassUp, tipico degli altri sistemi. «Il segreto giovane startup fondata nel 2011 dal di GlassUp, da noi brevettato, è un CEO Francesco Giartosio, sta dansistema miniaturizzato di proiezione do gli ultimi ritocchi al dispositivo su lenti trattate che però possono esomonimo che prevede di commersere scambiate per lenti normali, vicializzare entro la fine del 2013, salsto che mantengono una trasparenza vo imprevisti, a un prezzo intorno ai del 95%» ci spiega Alfio Giuffrida, V
Google Glass non è un semplice schermo aggiuntivo, perché incorpora anche una videocamera e può far girare proprie App.
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L'occhiale di GlassUp è basato su un microproiettore che crea sulla lente un display monocromatico da 320x240 pixel.
sales manager e business developer app che siano in grado di sfruttarlo. della società. L'occhiale GlassUp in«Il nostro obiettivo è di creare degli corpora inoltre alcuni sensori: un acSDK dedicati alle varie piattaforme, celerometro, una bussola elettronica, mediante i quali gli sviluppatori inun altimetro di precisione e un senteressati possano accedere alle API sore di luce ambiente. La periferica del dispositivo» ci ha detto Giuffrida. viene controllata tramite una superficie La collaborazione con le singole sensibile sulla stanghetta destra, che app permette di visualizzare comprende il tap notifiche direttamente sulla lente singolo e doppio, la pressione prolungata e lo swipe. L'SDK, inizialmente, verrà messo a disposizione di alcune realtà selezionaCosa fa te, in modo da consentire a GlassUp Le possibili applicazioni di GlassUp un controllo diretto sulla qualità delsono molteplici, e vanno dalla realle app. Inoltre, alcune app verranno tà aumentata, al notification, agli realizzate direttamente dal team di impieghi nello sport e nelle attività sviluppo interno, che sta lavorando che richiedono di avere le mani libeper esempio alla compatibilità con re mentre si consultano dati. Ma per WhatsApp. Ma è chiaro che l'obietfunzionare, GlassUp ha bisogno di tivo a lungo termine di GlassUp è di 18
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avere il massimo supporto di terze laboratorio, in alluminio. Del desiparti possibile. Le brochure mostragn vero e proprio dei primi modelte al CES e al Cebit mostrano esemli si è occupata un'azienda italiana pi di utilizzo per la messaggistica e specializzata nella realizzazione di twitter, come guida turistica in grado occhiali professionali, per studi medi visualizzare informazioni geolocadici, applicazioni industriali eccelizzate in base alla posizione GPS e tera. Abbiamo già stabilito contatti alla direzione dello sguardo, come il con società nell'ambito dell'eyewear “training assistant” per i runner o il navigatore per cicli- L'Italia è una vera potenza nel settore sti ed escursionisti, degli occhiali. Nulla di strano che senza contare le i GlassUp se ne avvantaggino molteplici applicazioni professionali di nicchia. perché sappiamo che una potenzialità di GlassUp, essendo nata in Italia, Questione di stile è di poterci rivolgere a player imporRispetto alla concorrenza, GlassUp tanti nell'ambito dell'occhialeria». ha un altro vantaggio: già adesso, Giuffrida non vuole fare nomi, ma il a livello di prototipo, somiglia davfatto che i laboratori di GlassUp siavero a un comune paio di occhiali. no a Marghera, a un'ora di macchina «Abbiamo sviluppato in azienda un dal distretto industriale che controlmodello di base, per il prototipo da la quasi il 30% della produzione V
Fra i possibili utilizzi di GlassUp, la visualizzazione di informazioni durante gli allenamenti, o quelle sui monumenti che visitiamo. 19
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Primo, l'ergonomia planetaria di occhiali, fa ben sperare. In ogni caso, lo stile e l'aspetto “faIl piano, comunque, sembra essere shion” non sono al momento in cima quello di concentrarsi all'inizio sulle alle priorità di sviluppo. funzionalità e realizzare un modello con un'estetica “basica” e rimandare "Prima della presentazione dei a un secondo momento la realizza- Google Glasses, ci dicevano tutti che zione di versioni più il nostro progetto era stupido" fashion. In ogni caso, la versione base avrà comunque l'aspetto di un nor«L'ergonomia è una cosa a cui siamo male paio di occhiali, e chi la indossa molto attenti» conferma Giuffrida non sembrerà un La Forge uscito per «Vogliamo realizzare un dispositivo errore da Star Trek NG. che si possa indossare per ore senza problemi di fatica visiva, problemi emersi nell'uso di dispositivi di altre aziende. Per questo nei nostri laboratori si stanno eseguendo vari test per trovare la combinazione migliore di tutti i parametri di visualizzazione». Una volta messo a punto il core tecnologico, esso verrà assemblato su una montatura di stile vagamente retrò, pensata per un pubblico di professionisti e amanti della tecnologia. In un secondo momento, verranno coinvolte realtà importanti nel settore dell'occhialeria e della moda, per creare modelli con canoni estetici diversi. Ma come ci si sente a competere in un mercato che Google ha intenzione Il prossimo passo dopo di fare suo? La risposta è nel blog di gli occhiali? Potrebbero essere GlassUp «Prima della presentazione le lenti a contatto digitali, dotate di dei Google Glasses, ci dicevano tutsensori e microdisplay, alimentate ti che il nostro progetto era stupido. a induzione o in fotovoltaico e Da quando Google è scesa in campo, in grado di comunicare via radio non ce lo ha più detto nessuno». Bluetooth. Ma non trattenete il fiato in attesa del loro arrivo nei Oltre il wearable negozi. Probabilmente potremo Se occhiali digitali, bracciali intellivedere i primi esemplari solo genti e smart watch sono di fatto una tra 5 o 10 anni. realtà, cosa c'è un po' più lontano? Alcune università stanno lavorando a
il prossimo futuro
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Ecco come potrebbe apparirci la realtà fra una decina d'anni, quando potremo usare lenti a contatto digitali connesse a Internet.
lenti a contatto digitali a uso medicaorganiche sono già in corso da tempo, le, dotate di ricetrasmettitori e di senper ora soprattutto in ambito militare sori, che potrebbero essere estese ed aerospaziale. Ma per concretizzaall'uso come periferica di smartphore gli studi attuali nella realizzazione ne e tablet. I problemi maggiori per di apparecchi per il mercato di massa la realizzazione di questi dispositivi riserviranno tempo, fondi e soprattutto guardano il sistema ottico per mettere Le future lenti a contatto digitali a fuoco le immagini non avranno batteria, ma saranno generate nella lente, e il sistema di alimentate per induzione alimentazione che ovviamente non può basarsi su batterie e deve funzionare qualcuno con le idee chiare su cosa si a induzione. Ma è chiaro che l'obiettivuole ottenere. Probabilmente abbiavo finale è di incorporare l'interfaccia mo bisogno di un altro Alan Kay, e di con i dispositivi digitali direttamente un altro Steve Jobs che abbia abbanel corpo umano. Studi su microchip stanza coraggio per credere davvero da installare sottopelle e interfacce nella sua idea. 21
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Il materiale delle
meraviglie
Centri di ricerca e multinazionali investono sul grafene, la nuova frontiera dell'hi-tech
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i sono scoperte scientifiche brevemente, ma ogni voce pesa coche segnano irrimediabilmenme un macigno, se vista nell’ottica di te la storia dell’uomo. Anche una rivoluzione tecnologica. Avendo se spesso sono necessari anni, se lo spessore di un atomo, è il materianon decenni, per vederle applicate le più sottile al mondo, è un perfetto alla vita di tutti i giorni, dal momento conduttore di elettricità e calore, è in cui vengono annunciate, si capisce sei volte più resistente dell’acciaio subito che qualcosa è cambiato. È il ed è eccezionalmente elastico. Le caso del grafene, chiamato da chi sue possibili applicazioni nel camne conosce le proprietà “il materiale Il grafene è il nano-materiale delle meraviglie”. Per la sua scoperta più sottile al mondo: ha lo spessore che risale al 2004, di un singolo atomo i due scienziati e ricercatori Andre Geim e Konstantin Novoselov dell'Upo scientifico sono enormi e, solo niversità di Manchester hanno ricevuper fare qualche esempio, potrebto il Nobel per la fisica. Ma cos’è vebe essere usato in aereonautica per ramente il grafene e cos’ha di tanto sostituire il materiale metallico degli speciale? È un nano-materiale le cui aerei o come filtro per desalinizzaproprietà possono essere descritte re l’acqua, ma soprattutto come V
Il grafene è considerato un materiale bidimensionale. 23
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Il futuro in un lapis Quando si passa una matita su un foglio, tecnicamente si dà inizio alla procedura che porta alla realizzazione del grafene. Geim e Novoselov sono giunti alla sua scoperta in modo tanto singolare, quanto particolare: sbriciolando la grafite sulle estremità di un comune scotch e appiccicandole ripetutamente, si sono accorti che, grazie alla continua esfoliazione, la grafite si era scomposta in minuscole superfici dello spessore di un solo atomo. Il grafene, infatti, è considerato un materiale bidimensionale ed è alla disposizione dei suoi atomi, collegati tra loro in strutture esagonali con angoli di 120°, che si debbono le rivoluzionarie qualità di cui si è accennato nel paragrafo precedente. Allo stato attuale, il grafene non si produce più con la tecnica utilizzata dai due scienziati che lo hanno scoperto, ma trattando la grafite chimicamente con l'uso di acido solforico e nitrico. È recente la notizia secondo cui la Graphene Platform, azienda specializzata nello studio e nella creazione del grafene, ha lanciato la produzione di fogli da 10x10 mm, attualmente i più grandi disponibili nell’intero panorama mondiale.
Questo potrebbe essere il display di uno smartphone o lo schermo di un PC: interconnesso e realizzato in grafene.
nuova base per circuiti e transistor. Proprio in quest’ambito c’è già chi inizia a guardare avanti, pensando di mandare in pensione il silicio e sostiIl grafene si ottiene trattando tuirlo con il grafene. a livello chimico la grafite con Le prospettive sono fantascientifiche e l’uso di acido solforico e nitrico se divenissero realtà, si assisterebbe alla nascita di processori migliaia di L’Europa ci crede volte più veloci rispetto agli attuali e Tra i più grandi sostenitori del grafeall’uso di schermi touch che si arrone c’è l’Europa, che a fine gennaio tolano come un foglio di carta. ha stanziato l’enorme cifra di 1 mi24
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liardo di euro per la ricerca su queBig Blue punta ai transistor sto materiale. A ben vedere, però, Considerando che un chip di un questo investimento è quanto mai centimetro quadrato può contenere oculato. Se si guarda la mappa monfino a 8 miliardi di fogli di grafene, diale in una prospettiva di scacchieè piuttosto facile comprendere le re tecnologico, è facile notare come L’Unione Europea la concentrazione ha stanziato un miliardo di euro maggiore di paesi produttori di appaper lo studio del grafene rati elettronici si collochi tra Asia e Stati Uniti. Tutti paesi che sfruttano il sipotenzialità di questo materiale nel licio per la produzione dei circuiti. campo dell’Information Technology. Ebbene, andando avanti nel tempo Il colosso IBM l’ha capito al volo e ha e mettendo insieme le risorse e gli affidato al proprio reparto ricerca e investimenti attuali fatti dall’Europa sviluppo il progetto di un transistor nello sviluppo del grafene, non ci al grafene che negli ultimi anni ha sarebbe da stupirsi se in un prossidato risultati eccezionali. Nel 2010 mo futuro il nostro continente divenBig Blue è riuscito a creare un protasse il principale fulcro tecnologico totipo con frequenza pari a 100 GHz, mondiale. migliorandone del 55% le prestazioni nell’arco del 2011, portandolo V fiducia alle università Il consorzio di ricerca europeo dedicato al grafene è il Graphene Flagship, che riunisce svariati atenei universitari di diversi paesi, tra cui figura il nostro Consiglio Nazionale delle Ricerche. È nelle parole del Professor Andrea Ferrari, illustre connazionale e professore alla Cambridge University, che si capisce la missione del Graphene Flagship. «La grande sfida cui il Flagship punta sono i processi di fabbricazione e produzione e al tempo stesso cerca di ampliare la ricerca ad altri materiali bidimensionali e sistemi ibridi. L'integrazione di questi nuovi materiali può portare alla miniaturizzazione delle tecnologie del futuro e alla creazione di dispositivi ancora più sottili, resistenti e veloci». 25
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a ben 155 GHz. Secondo l’azienda anche Nokia. Partner del Graphene si stanno studiando soluzioni semFlagship, ha iniziato la ricerca già pre più economiche e alla portata nel lontano 2006. E, come spiega il del mercato odierno per realizzare Dottor Herny Tirri Chief Technology transistor basati sul grafene. I loro Officer di Nokia, «l’Europa è un conprincipali campi d’uso potrebbero tinente in cui abbiamo tutti i migliori essere enormi, partendo dalla circupartners per dare valore al grafene iteria interna ai dispositivi di comune Nel 2011 IBM ha realizzato utilizzo, come rouun transistor in grafene capace ter, PC, smartphone e tablet, fino ad di funzionare a 155 GHz arrivare a progetti di natura ben più complessa come l’applicazione elete svilupparlo con applicazioni pratitromedicale. che. Da questo punto di vista, è un modo molto efficace e promettente nokia non sta a guardare per fare investimenti in ambito euroTra le grandi aziende che credono e peo». L’uso del grafene nel campo investono nel progetto grafene c’è della tecnologia mobile porterà a
Le applicazioni allo studio prevedono anche la realizzazione di transistor. 26
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L’utilizzo del grafene può portare alla realizzazione di dispositivi flessibili, come in questo concept di Nokia.
sembra ancora lontano a venire e, innovazioni impensabili solo fino a secondo le migliori prospettive, saqualche anno fa. Essendo un materanno necessari ancora svariati anni riale estremamente flessibile e sotprima di veder applicato il grafene tile, sarà possibile realizzare display all'uso quotidiano. Rimane tuttavia pieghevoli, spessi solo pochi millimetri e al tempo stesso resistentissiLa realizzazione di processori mi. Anche sul fronte al grafene è ancora lontana, delle batterie s’intravedono possibili ma risorse e ricerca non mancano applicazioni rivoluzionarie: grazie alle proprietà conduttive di questo maconfortante percepire l’impegno e teriale, creando apparati in grafene gli investimenti che l’Europa e alcuni i dispositivi mobili potrebbero godecolossi dell’informatica e della tecre di un’autonomia a oggi semplicenologia come IBM e Nokia vi riversamente inimmaginabile. Tutto questo no. Aspettiamo fiduciosi. 27
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Curare con
i videogiochi Una console per videogame diventa uno strumento terapeutico 28
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Daniele Siani e Roberta Landoni di Ciak 2.
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iak 2 è un centro diurno disabili Missione compiuta nella periferia ovest di Milano. Quando entriamo nel centro ci troviamo A portarci qui è stato un annundi fronte a una classica struttura socio-ecio ascoltato casualmente per radio. ducativa: cucina, spazi di ritrovo, una Roberta, che lavora a Ciak 2 come fisorta di palestra e diversi ambienti di sioterapista, cercava una Wii in regalo. servizio. Operatori e ospiti, però, sono Per chi non lo sapesse, Wii è la console tutti nella sala principale, schierati dadi gioco Nintendo che ha inaugurato la vanti a un televisore collegato alla Wii. moda dei sistemi di controllo “alternaQualcuno ha risposto alla richiesta di tivi”, in cui i gesti del corpo sostituiscono i La console Wii con Balance classici joystick e gamepad. L’obiettivo di Board viene usata per curare Roberta era mettere le disabilità acquisite le mani su un modello dotato di Balance Board, la pedana sensibile agli spostaRoberta e, da qualche giorno, lo staff ha menti di peso. Nelle mani sue e degli potuto cominciare la terapia a base di vioperatori del centro, quella “macchina deogiochi. «Il nostro centro si occupa di da gioco” si sarebbe trasformata in un disabilità acquisite» mi spiega Daniele perfetto strumento per la terapia. Siani, direttore del Ciak 2. «Ci occu- V 29
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piamo, in pratica, di problemi che non nostro tipo di attività» continua Roberta. sono congeniti, ma derivano da malattie «Coinvolgendo gli utenti attraverso il degenerative o incidenti. La terapia mira gioco, si favorisce la concentrazione e quindi alla riacquisizione di gesti semplila partecipazione». Un “effetto collateci, che in precedenza i pazienti eseguirale” che favorisce anche la prosecuziovano senza problemi, come camminare o Il costo ridotto della console affrontare le piccole permette ai pazienti di proseguire incombenze domestiche che richiedono la terapia anche a casa una certa manualità». Mentre parliamo, sullo schermo del televisore vedo un omine della terapia al di fuori del centro. no che cammina su una corda come un Secondo Daniele questo è anzi uno defunambolo, mentre il giocatore-paziengli aspetti più importanti. «Visto il costo te ne controlla i movimenti spostando il relativamente abbordabile della console suo peso sulla Balance Board. (circa 150 euro ndr) le famiglie possono acquistarne una e proseguire l’attività Doppio beneficio terapeutica anche quando il paziente si «All’inizio temevo che i giochi fossero trova a casa». Anche Liberio Bologna, troppo veloci o impegnativi» continua fisioterapista che ora svolge la sua attiDaniele «ma l’esperienza ci ha confervità in Sicilia, è un convinto sostenitore mato che offrono un ottimo stimolo dell’uso della Wii come strumento teper lavorare sulla rieducazione». «La rapeutico, al punto da aver dedicato a dimensione del gioco è molto utile nel questo argomento la sua tesi che ha diIl pacchetto Wii Fit con Balance Board ha attirato l’attenzione di medici e terapeuti.
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scusso l’anno scorso. «In ambito scienprezzi proibitivi, fino ai 20.000 euro per tifico l’uso di console di gioco come la esemplare. «L’uso della Balance Board Wii riceve sempre maggiore attenzione. offre certamente meno precisione nelHo portato avanti una sperimentaziola valutazione, ma ha una buona efficane di 3 mesi con i bambini, contando cia nel percorso terapeutico», spiega sull’effetto di coinvolgimento nell’uso di Le pedane stabilometriche usate un videogioco come strumento terapeu- per scopi clinici costano fino a 20.000 tico» spiega Liberio. euro, una Wii solo 150 Un ulteriore vantaggio dato dal gioco è che i pazienti possono vedersi in terza Liberio. I problemi tecnici, in questo persona e correggere la postura in matipo di applicazione del gioco, sono niera più efficace. legati alle caratteristiche della pedana, che sfrutta quattro sensori posti agli anTerapia low cost goli. «Quando ho fatto usare la Board Nel trattamento delle disabilità del Balance a pazienti disabili facendoli tipo trattato da Liberio vengono utisedere sulla pedana» spiega Liberio lizzate normalmente le “pedane stabi«il sistema non riusciva a rilevare le valometriche”, strumenti che hanno un riazioni di pressione, perché rilevava elevato livello di precisione ma anche l’utente seduto come se fosse un V 31
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singolo piede. Ho risolto il problema usando un panchettino con 4 gambe su cui farli sedere».
pensando di usare altre console di gioco come Xbox con Kinect in maniera simile alla Wii, ma vorremmo anche introdurre l’uso dei tablet» conferma Daniele Siani. «Il sistema di controllo touch è estremamente intuitivo e rappresenta un modo per fare in modo che i pazienti si avvicinino agli strumen-
Oltre la pedana A dare una mano ai terapisti sono anche altre funzioni della console, meno specializzate ma certamente comode. Daniele e Roberta li stanno scoprendo in Il software integrato nella Wii corso d’opera: «Molti aiuta anche a tenere sotto controllo dei nostri pazienti hanno la necessità il peso dei pazienti di tenere sotto controllo il loro peso. Normalmente bisognerebbe farli pesati informatici senza dover affrontare la re, registrare tutti i dati e creare i grafici complessità dell’uso di un computer». al computer. Con le funzioni della Wii Certo, ci sono dei costi da affrontare, creiamo un profilo per ognuno di loro ma non è detto che gli strumenti non e tutto viene fatto automaticamente in arrivino direttamente sotto forma di una manciata di secondi». A suscitare donazione. Per il momento il Ciak 2 si l’interesse di chi lavora con le disabiligode la sua “nuova” Wii e, a giudicare tà, però, non è solo la Balance Board. dall’entusiasmo con cui è stata accolta Nuove opportunità sono offerte anche la novità al centro, l’esperimento può da altri strumenti tecnologici. «Stiamo già dirsi riuscito.
Foto di gruppo per gli operatori e i pazienti del centro diurno disabili Ciak 2 di Milano. 32
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in forma col
braccialetto Poca attivitĂ fisica? Poca disciplina nella dieta? Ti aiuta il mini-computer da polso 33
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e buone intenzioni hanno spesSotto controllo so vita breve. Quante volte ci All’interno di UP c’è un sistema composiamo ripromessi di fare più mosto da sensori di movimento e un acceto e abbandonare il nostro stile di vita lerometro che permette al dispositivo sedentaria? O di dare una stretta alla di “capire” quando ci stiamo muovennostra alimentazione? Se fatichiamo a do e quanti passi facciamo. Tutto viene mantenere i buoni propositi, possiamo diligentemente registrato e, quando rivolgerci alla tecnologia. UP è un disposcarichiamo i dati sullo smartphone, absitivo portatile realizzato da Jawbone, biamo il quadro completo della nostra società specializzata nella produzione di Il braccialetto funziona in abbinata accessori tecnologici. A prima vista sembra con lo smartphone, attraverso un semplice braccial'uso di un'app gratuita letto, ma al suo interno c’è molto di più. Si tratta infatti di un mini-computer che, attività. Il braccialetto comunica con lo abbinato al nostro smartphone, permetsmartphone (iOS o Android) attraverso te di controllare il nostro stile di vita. Ma la porta mini-jack, ovvero quella usata la vera chiave è l’aspetto psicologico e normalmente per il collegamento delquello “social”. le cuffie. Una scelta che ha spiegazioni
A prima vista sembra un braccialetto di gomma. Ma costa 130 euro e contiene un minicomputer. 34
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ben precise: “Utilizziamo il collegamento senza fili Bluetooth per molti dei nostri prodotti” spiega il vicepresidente di Jawbone Bandar Antabi “ma in questo caso abbiamo scelto di utilizzare una connessione più intuitiva e immediata, che non richieda impostazioni o procedure complicate”. Secondo gli sviluppatori, la sincronizzazione tra braccialetto e telefono andrebbe eseguita almeno due volte al giorno.
UP registra i movimenti e li traduce nei passi fatti nel corso del giorno.
Hi-tech da polso Utilizzandolo tutto sembra molto semplice, al punto da dimenticarsi che il (raffinatissimo) braccialetto di gomma è in realtà un piccolo miracolo di ingegneria. Come confermato da Bandar Antabi, gli aspetti più impegnativi nella progettazione e realizzazione del dispositivo sono stati quelli della creazione di un oggetto flessibile e in grado di resistere ai piccoli infortuni di tutti i giorni. «Il nostro obiettivo era quello di fare in modo che le persone potessero dimenticarsi di avere al polso un oggetto così complesso, indossandolo come un normale accessorio» Spiega Antabi. «Sul fronte della resistenza, abbiamo sottoposto il prototipo a numerosi test per verificarne la resistenza nel tempo». Già, perché UP è pensato per accompagnare il suo proprietario 24 ore su 24, 7 giorni su 7,
Anti-spruzzo Uno degli aspetti più difficili da affrontare per il costruttore è stata l’impermeabiInserire un computer in un oggetto lizzazione. «Per creare flessibile non è facile. Le parti sono un oggetto resistente all’acqua è possibisottoposte a stress e sollecitazioni le fare riferimento ai numerosi standard registrando, analizzando e documen(le certificazioni ISO ndr) già esistenti. tando ogni movimento che facciamo Quando ci siamo trovati ad affrontare per consentirci di tenere sotto controllo la questione, però, abbiamo realizzato il nostro stile di vita e correggerlo. che un oggetto del genere sareb- V 35
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be stato sottoposto a diversi tipi di siMovimento e alimentazione tuazioni: contatto acqua calda e fredda, Il software per smartphone è una parte detersivi, saponi e via dicendo» ricorda importante del sistema. Oltre a permetil vicepresidente di Jawbone. «Per quetere di visualizzare i dati registrati dal sto abbiamo messo a punto una certibraccialetto, l’app permette di registraficazione ancora più esigente di quelle Secondo gli studi scientifici, usate normalmente». dobbiamo accumulare 10.000 Nonostante UP sia resistente ai liquidi, è passi e 8 ore di sonno al giorno sconsigliabile immergerlo troppo spesso in acqua. Scordiamoci quindi di indosre giorno per giorno tutte le bevande sarlo in piscina mentre nuotiamo. Poco e i cibi che si consumano, avendo un male, visto che il pur sofisticatissimo riassunto dei valori nutritivi assunti. Il sistema di rilevazione non sarebbe codatabase utilizza i dati del Dipartimento munque in grado di interpretare i movidell’Agricoltura degli Stati Uniti, utilizzamenti per tradurli in consumi di calorie to come fonte anche per determinare o nell’equivalente in passi. Per inserire le quantità di sostanze consigliate per le informazioni riguardanti attività diverun’alimentazione equilibrata. L’idea è se dalla semplice camminata dovremo quella di confrontare i dati sulle calorie inserirle manualmente attraverso l’app assunte e quelle consumate, permetdedicata. tendo di mantenere un equilibrio ide-
Dal giorno alla notte tutta da verificare, ma l’idea è per lo meno intrigante. Per passare dalla modalità diurna a quella notturna si usa un pulsante integrato nel bracciale, certificato dall’accensione della spia corrispondente (luna o sole) per verificare che la modalità di funzionamento sia quella corretta.
Nelle ore notturne, il monitoraggio non interessa il movimento effettuato ma la qualità del sonno. Per valutarla UP utilizza un’analisi dei micro-movimenti del polso, suddividendo la notte in sonno leggero, momenti di veglia e sonno profondo. L’affidabilità di questa analisi è 36
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Se vogliamo sfruttare al massimo il sistema di "auto-controllo" possiamo inserire nell'app le informazioni sui cibi che consumiamo ogni giorno.
ale. Un’attività che richiede un certo impegno, non fosse altro per ricordarsi di inserire le informazioni a ogni pasto. Per la ricerca delle informazioni sulle proprietà degli alimenti si può sfruttare un classico sistema di ricerca, o scannerizzare con il telefono il codice a barre del prodotto che mangiamo.
dovrebbero agire come sproni per mettere rimedio alle nostre mancanze. Se a questo si aggiunge la possibilità di creare un social network dedicato, il quadro è completo. L’app realizzata da Jawbone permette infatti di condividere le informazioni con i propri amici, rintracciando gli altri utilizzatori di UP tra i contatti
Una leva La condivisione con gli amici psicologica L’obiettivo di UP non (da Facebook e Twitter) è un'ulteriore è tanto quello di miforma di controllo surare con precisione svizzera i nostri movimenti o la qualità del sonno, quanto di di Facebook e Twitter. In questo caso, instaurare una forma di “autocontrollo eventuali “sgarri” al nostro programma indotto”. Come recita uno dei suggedi vita salutista saranno impietosamente rimenti che compaiono accedendo mostrati a tutti i nostri contatti. Prima di all’app “chi tiene il conto dei suoi passi condividere con chiunque i dati di UP, fa il 26% di movimento in più”. Come però, pensiamoci due volte. Come nadire che, sapendo di avere un obiettivo, scondere al capufficio una notte brava si è più ligi nel cercare di raggiungerlo. con gli amici quando il nostro profillo L’impietosa denuncia del nostro stile di comunica a tutti che abbiamo goduto vita sedentario o della carenza di sonno di 3 ore scarse di sonno? 37
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Rivoluzione
quantistica La nuova generazione di computer abbandonerĂ il concetto stesso di bit 38
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uardando lo smartphone che Un’altra dimensione abbiamo in tasca, il tablet Secondo l’IEEE, i computer si sono appoggiato sulla scrivania, evoluti effettivamente, dal punto di la lavagna touchscreen alla parete e vista tecnologico, solo cinque voltutti gli altri dispositivi elettronici che te in tutta la loro storia. L’ultima, utilizziamo quotidianamente sia al incredibilmente, nel lontano 1981 lavoro sia nel tempo libero, l’impresquando, per chiarire il concetto, è sione è di vivere in uno scorcio di fustato messo in produzione il Personal turo. Eppure, dal punto di vista della Computer IBM e sono stati utilizzaricerca, tutte queste meravigliose perifeAnche se potenti e velocissimi, riche sono comunque accomunate da gli attuali processori sono semplici un’unica caratteristievoluzioni di quelli precedenti ca: sono “vecchie”. E a dirlo non è un qualsiasi esperto di informatica, ma il ti per applicazioni pratiche i primi prestigioso IEEE ovvero l’Institute of “VLSI”: i circuiti elettronici a elevato Electrical and Electronics Engineers, lo grado di integrazione. Se, dal punto stesso ente che certifica tutti gli standi vista dell’evoluzione tecnologidard hardware utilizzati nel mondo. ca, l’ultimo ritrovato informatico V
La moderna tecnologia consente di ottenere transistor dell’ordine di poche decine di nanometri. 39
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La fitta giungla di connessioni neurali presenti nel cervello ci permette velocità di pensiero inarrivabili per i computer.
è praticamente identico (anche se secondo lo stesso principio: elabopiù veloce) di un qualsiasi PC dei ra il passaggio di corrente elettrica primi anni Ottanta, la domanda soral proprio interno associandogli uno ge spontanea: quale grado di innofra due possibili stati: “0” quando vazione è necessario introdurre per non c’è alcun passaggio di corrente poter parlare di “elaboratori di nuoe “1” quando, invece, quel passagva generazione”? In pratica, si tratta di Per creare una nuova generazione rifondare il concetto di computer è necessario riscrivere stesso di “elemento digitale” e purtropi fondamenti stessi dell’informatica po, non è possibile riuscirci senza rimettere in discussione persino la definigio si verifica. L’insieme di questi due zione di “bit”. stati prende il nome di “bit” e consente di effettuare qualsiasi tipo di Zero e uno operazione informatica che, proprio Ogni elemento elettronico funziona per questo motivo, viene definita 40
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“binaria”. Riuscire a superare questa logica vuol dire riuscire ad associare a un unico elemento elettronico di base più di due stati e questo, fino a poco tempo fa, sembrava un obiet-
elettronici. La fisica quantistica, evoluzione della fisica classica, considera tutta la materia come derivazione delle interazioni fra alcuni elementi fondamentali che prendono il nome di “quanti”. Può sembrare una La fisica quantistica è la chiave definizione da poper la comprensione della co, ma se applicata all’informatica pernatura dei qubit mette di superare il concetto di bit per tivo impossibile. Adesso, però, non introdurre al loro posto, quello di lo è più… a patto di cambiare radi“qubit”: ovvero, di “quantum bit” calmente la nostra visione del mono “bit quantistico”. I qubit hanno do. Consideriamo il funzionamento la principale e sconvolgente caratdel nostro cervello. Le informazioni, teristica di non essere più di oggetal suo interno, vengono scambiate ti “fisici” in grado di assumere V tramite delle sinapsi che collegano fra loro due neuroni. Ogni neurone, come nella logica binaria, può quindi essere o meno collegato all’altro riproducendo così la definizione di bit. Il fatto è che, mentre un bit può essere unito solo a quello che lo precede (catene di bit collegati fra loro formano le “stringhe”), ogni neurone può instaurare centinaia di migliaia di sinapsi con tutti gli altri neuroni che lo circondano! Se anche i bit potessero esistere in più stati differenti contemporaneamente, allora i computer potrebbero elaborare un numero enorme di informazioni e trasformarsi così in dei veri “cervelli elettronici”. Non solo teorie Nel 1982, a conclusione di una lunga serie di studi, Richard Phillips Feynman (premio Nobel per la fisica nel 1965) propose di applicare i principi della meccanica quantistica anche alla creazione degli elaboratori
Oltre al computer quantistico, Feynman elaborò, nel 1959, le teorie alla base del futuro sviluppo delle nanotecnologie. 41
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solo due stati contrapposti, bensì esso un’infinita serie di valori interelementi “logici” capaci di rappremedi calcolabili sfruttando lo stesso sentare una serie enorme di differenti principio delle coordinate terrestri. valori. Per capire come funzionano In questo modo, tutti gli stati che i qubit, è possibile considerare la non sono né “0” né “1” vengono struttura stessa del nostro pianeta. definiti come “stati di sovrapposizioLa Terra, infatti, ha due poli geograne” e paradossalmente, dato che ci fici, il “Polo Nord” e il “Polo Sud” e ogni I qubit possono esprimere punto sulla sua sucontemporaneamente un infinito perficie può essere individuato univonumero di stati elettromagnetici camente tramite il relativo valore di “latitudine” e di “longitudine”. troviamo nella meccanica quantistica, mentre il bit rappresenta alterRicerche in corso nativamente o lo “0” o l’“1”, il qubit Anche il qubit ha due stati principali, può esprimere contemporaneamenlo stato “0” e lo stato “1” (gli stessi te qualsiasi stato. In questo momenposseduti dal bit classico), ma dato to, la particella che maggiormente si che può essere rappresentato come presta a essere utilizzata come qubit un quanto, è possibile associarlo a all’interno degli elaboratori quanuna particella dotata di “densità di tistici è l’elettrone. Ogni elettrone, probabilità sferica”: una caratteristiinfatti, è dotato di una particolare ca che consente di determinare su di caratteristica, chiamata “spin”, che ne identifica il senso di rotazione in relazione all’asse sud/nord. Se lo spin è di tipo “up”, cioè rivolto verso nord, il qubit vale 1; se lo spin è di tipo “down”, rivolto verso sud, il qubit vale “0”. Qualsiasi altro orientamento della rotazione dello spin, di conseguenza, comporta la definizione di uno degli ulteriori possibili stati di sovrapposizione. Il computer che verrà Sostituendo i qubit ai bit nella tecnologia informatica, il primo risultato che si otterrebbe consisterebbe nell’aumentare a dismisura la capacità di calcolo del processore. Se un computer tradizionale può elaborare un’unica operazione per unità di tempo,
Alcuni enti di ricerca ricavano i qubit da degli ioni: atomi di un elemento a cui sono stati sottratti uno o più elettroni. 42
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I processori sono solo in fase sperimentale, ma i risultati ottenuti lasciano intravedere illimitati orizzonti tecnologici.
nello stesso periodo un elaboratore Wales, sono riusciti a scrivere e a legquantistico potrebbe, teoricamengere informazioni su un qubit derivate, processare un numero infinito di to dal nucleo di un atomo di silicio. informazioni. Naturalmente, ci saCerto, al momento si tratta solo di rebbero dei tempi tecnici per la geapplicazioni sperimentali dedicate stione dei dati che “rallenterebbero” esclusivamente alle prove in laborail funzionamento della macchina ma torio o alla ricerca, ma se lo sviluppo in linea di principio, un unico computer La potenza di calcolo dei qubit riuscirebbe a eguaè frenata dalle tecnologie necessarie gliare le possibilità di elaborazione atper poter gestire i dati tualmente accessibili solo alle reti di super computer. Solo fantasie? Pare tecnologico continuerà con questi proprio di no. È notizia dello scorso ritmi è possibile ipotizzare che già aprile 2013, pubblicata sull’autoreentro una decina di anni arriveranvole rivista “Nature” che i ricercatori no sulle nostre scrivanie i primi PC della Unsw, University of New South quantistici. 43
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Fuori sincrono L
a notizia ha già fatto il giro del mondo una decina di giorni fa: Paul Miller, il giornalista di The Verge che l’anno scorso a fine aprile aveva deciso di vivere un anno senza Internet, è tornato on-line. E indovinate cosa ci racconta? Che è andata malissimo. Se leggete il suo articolo e guardate il documentario girato da The Verge, Miller racconta che aveva tanti buoni propositi con cui, evidentemente, ha lastricato il pavimento di un (infernale) anno off-line. “I fell out of sync with the flow of life”, dice. Chi siamo noi per dirgli che non ce ne sorprendiamo affatto? Viviamo in una giungla? In un deserto? Siamo per caso i membri di una di quelle tribù primitive studiate dagli antropologi? L’esperimento di Miller è simile a quello di Morgan Spurlock che, nel 2004, girò e interpretò il documentario “Super Size Me”. Mangiò solo hamburger e patatine fritte e smise di fare attività fisica per trenta giorni, solo per dimostrare che era dannoso per la salute. Più che esperimenti antropologici, queste esperienze hanno il sapore del reality televisivo. Miller, tra l’altro, è stato pagato dalla sua testata per rimanere disconnesso un an-
no intero e “riprendere in mano” la sua vita: ossia telefonare e ricevere posta cartacea al posto di mandare e-mail, andare in bicicletta per i campi invece di sedere al PC, annusare il profumo dei fiori (!!), leggere l’Odissea, i Miserabili, salvo poi cedere all’indolenza sul divano e sentire la mancanza di amici lontani che poteva sentire solo tramite Facebook e Skype. Insomma, se vi salta in mente di provare la stessa esperienza, o vi cercate uno sponsor oppure un lavoro in cui non sia richiesto avere un indirizzo e-mail. La verità è che, ogni tanto, tutti sentiamo l’esigenza di allontanarci dal computer, dal flusso di notizie, dalle chat, dalla sicurezza di essere “always on”, così come ogni tanto abbiamo bisogno di star soli. Internet ormai è un mondo dove molte persone vivono e dove le relazioni, i contatti e le parole scambiate, sono reali e vere, e ciascuno vi fa affidamento reciproco. E per quanto riguarda il profumo dei fiori, nessuno ci lega alla sedia: possiamo uscire quando vogliamo, annusarli e, perché no, rendere più primaverile la nostra Timeline di Facebook fotografandoli e pubblicandoli per tutti i nostri amici. 44