EDIZIONE
S T R AO R D I NA R I A
C E N T ’A N N I
TOUR DE FRANCE di
GRandi eRoi
ESCLUSIVO
gli erOi, gli scOrretti e le cOntrOVersie della gara Più grande al MOndO
Bernard Hinault
Bradley wiggins
eddy Merckx
L’ultimo grande ciclista francese e il miglior corridore di tutti i tempi al Tour
La straordinaria vittoria di Wiggins e del Team Sky nell’edizione 2012
L’incredibile storia dell’uomo che ha vinto di tutto nel ciclismo professionistico
Alberto Contador
“IL TOUR DE FRANCE è SENZA OMBRA DI DUBBIO LA COMPETIZIONE PIù IMPORTANTE AL MONDO”
2
100 years of the Tour De France
100 anni di
100 years of the Tour de France
LA STORIA
FOCUS
Un viaggio nella storia del Tour dagli albori
DOPING
TOUR DE
FRANCE
30
Da Anquetil ad Armstrong il doping è stata una costante del Tour
all’ultima edizione del 2012
1900
14
1910
20
1920
24
1930
36
1940
42
1950
52
1960
62
1970
76
1980
88
1990
100
2000
118
2010
132
LA SECONDA GUERRA MONDIALE
46
Dopo la devastazione di un conflitto e sette anni di assenza, il Tour tornò più forte che mai
L’IMPORTANZA DELLA BICI
72
Dietro a ogni straordinario corridore c’è sempre una grande bici. Vediamo come sono cambiate negli anni
IL PRIMO TOUR
112
La prima edizione fu quella del 1903 e da quel momento il Tour continuò a crescere di fama e ad allargare i propri confini di gara
I RECORD DEL TOUR
142
L’elenco completo dei vincitori di tutte le categorie nel corso degli anni
CORRIDORI FAUSTO COPPI
58
JACqUES ANqUETIL
68
EDDy MERCkx
84
BERNARD HINAULT
96
MIGUEL INDURAIN
108
LANCE ARMSTRONG
126
WIGGINS & TEAM Sky
136
La prima vera superstar del Tour, protagonista sui giornali per la sue imprese e per il primo scandalo che sconvolse l’opinione pubblica
Eroe, edonista e utilizzatore di doping
La carriera di Eddy Merckx e il suo dominio nel Tour nel 1969 sono diventati leggenda
Tra i migliori ciclisti di sempre con le sue dieci vittorie ai Grandi Giri
Cinque vittorie al Tour de France e due al Giro d’Italia per lo spagnolo più famoso della storia del ciclismo
Lo scandalo doping dell’ex campione americano ha sconvolto il mondo dello sport
La nuova era del ciclismo è iniziata
136
Fotografie: Offside / L’Equipe
Tour 2012
L’ANNO DELLA RIVELAZIONE PER BRADLEy WIGGINS E IL TEAM Sky
*** 100 anni di Tour De France
3
Fausto Coppi paese: Italia Data di nascita: 15 Settembre 1934 Data di morte: 2 Gennaio 1987 Vittorie al tour de France: 1949, 1952 altre vittorie ai Grandi Giri: > Giro d’Italia (1940, 1947, 1949, 1952, 1953)
58 100 anni di Tour de France
In rare occasioni un personaggio delle sport è stato adulato come Coppi per le vittorie e nello stesso momento disprezzato per gli eventi della vita privata
ANGELO FAUSTO COPPI CORRIDORI
Le Leggende del Tour de France
FAUSTO COPPI Testi: Mark Robinson
Fotografie: Offside/L’Equipe
Coppi vinse solo 2 titoli, ma le sue imprese portarono nuovamente il Tour sotto le luci della ribalta dopo la II guerra mondiale
F
austo Coppi è senza dubbio uno dei ciclisti più premiati di tutti i tempi. L’italiano dominò le competizioni del dopoguerra, sfruttando tutte le sue abilità come scalatore, velocista ed esperto delle cronometro, dando vita a un palmarès che riscrisse il libro della storia dei record e alzò il livello del ciclismo professionistico. I soli successi erano sufficienti per riempire pagine di quotidiani e giornali, che lo elogiavano come atleta “a tutto tondo”. Non è quindi un caso che, nel 1999, Fausto Coppi sia stato riconosciuto come il secondo personaggio sportivo italiano più grande del ventesimo secolo. Tuttavia la storia di Fausto Coppi non è fatta solo di ciclismo. A far parlare di sé, oltre alla gloria delle vittorie, era la rivalità con Gino Bartali che spaccava in due l’Italia, i racconti della sua prigionia in Africa durante la guerra, lo scandalo di una relazione extraconiugale che ha scosso la società conservatrice e una morte prematura. Così, mentre Coppi è giustamente celebrato come uno dei corridori più grandi di tutti i tempi, l'analisi dei suoi successi e della sua vita sono inevitabilmente offuscati da tragedia e polemiche. La vita straordinaria di Coppi è iniziata nel settembre 1919 in Piemonte all’ombra delle Alpi, montagne che avrebbe conquistato molto spesso successivamente sulla sua sella. All’età di 20 anni, nel 1940, Fausto Coppi aveva già vinto il Giro d’Italia. Questo suo inaspettato successo avrebbe scatenato la rivalità con l’eroe del ciclismo del tempo, Gino Bartali, e da quel momento le carriere dei due sportivi (e le loro vite) sarebbero
state indissolubilmente legate. Quanto Coppi vinse il Giro, Bartali, cinque anni più vecchio, ne aveva già vinte due edizioni e aveva conquistato la maglia gialla nel Tour del 1938, oltre ad essere riconosciuto da tutti come il numero uno in Italia e come uno dei migliori ciclisti al mondo. In realtà Coppi era stato ingaggiato per aiutare proprio Bartali a vincere il giro, ma alla resa dei conti fu lui a trionfare, con un distacco non indifferente. Il mondo rimase senza parole, così come Bartali che rimase indignato davanti a questo affronto. Questo era solo l’inizio di un duello che sarebbe andato avanti per decine di anni. Coppi fu più spesso in testa alle gare e partecipò a molte competizioni estere più di Bartali, che preferiva correre in Italia, in cerca di gloria. Nel 1950 Coppi vinse nello stesso anno la Parigi-Roubaix e la Fleche Wallon, emozionando le folle del nord europa e mettendo in luce le sue qualità di atleta versatile. Coppi ha vinto anche due Giri più di Bartali (cinque contro tre) e l’ha eguagliato nelle vittorie al Tour (due). Coppi migliorò nel 1952 anche il record dell’ora su pista. Proprio per le loro differenti indoli, i media italiani riuscirono a creare due personaggi ben
“LO STUPORE DI BARTALI ERA AFFIANCATO DA UNA FORTE INDIGNAZIONE CHE NON SAREBBE MAI SVANITA” 100 anni di Tour de France 59
Fausto Coppi alza al cielo il trofeo del Giro dell’Appennino del 1955
60 100 anni di Tour de France
ANGELO FAUSTO COPPI CORRIDORI distinti: da un lato Fausto Coppi, cosmopolita e rappresentante del nord in continua crescita economica, dall’altro lato Bartali, religioso, conservativo e senza interessi per la vita al di fuori dell’Italia e rappresentante della classe rurale del sud. Qualcuno potrebbe anche affermare che Coppi aveva bisogno di Bartali e che la sua stella non brillerebbe ancora dopo tutti questi anni dalla sua morte se il suo più acerrimo rivale non l’avesse costretto a lottare per ottenere le sue vittorie. In realtà questa scuola di pensiero non tiene in considerazione il talento innato di Coppi. In aggiunta ai successi ottenuti nei Grandi Giri e nel nord Europa, Coppi vinse il Campionato Mondiale (1953), tre volte la Milano-Sanremo e cinque volte il Giro di Lombardia, senza dimenticare che fu il primo corridore a vincere nello stesso anno il Giro e il Tour per due volte (nel 1949 e nel 1952). Coppi sarebbe stato una superstar in qualsiasi era. La sua rivalità con Bartali ha semplicemente amplificato la sua fama e la sua notorietà per i non addetti i lavori: per gli esperti del ciclismo le sue qualità erano ovvie e per chi l’aveva visto in azione erano ancor più evidenti. All’interno del libro “The Story of The Tour de France” del 2006 Bill e Carol McGann scrissero: “Coppi vinse tutto: il record dell’ora, il campionato del mondo, i Grandi Giri,
In alto: Il pubblico incita Coppi durante l’undicesima tappa del Tour del 1956
Qui sopra: Coppi e Bartali alla partenza del Tour del 1949
Sotto: Giro d’onore dopo la vittoria del Tour del 1952. Coppi aveva accumulato un vantaggio di oltre mezz’ora sul secondo
“COPPI SAREBBE STATO UNA SUPERSTAR IN QUALSIASI ERA. LA RIVALITÀ CON BARTALI NE HA SOLO AMPLIFICATO FAMA E NOTORIERÀ”
le classiche e le prove a tempo. Tra il 1946 e il 1954 il grande giornalista francese di ciclismo Pierre Chany disse che una volta che Coppi partiva in fuga, il peloton non l’avrebbe più rivisto fino al traguardo. Possiamo forse affermare una cosa simile nei confronti di qualsiasi altro corridore? Gli osservatori del tempo affermarono che Coppi era il corridore più elegante nella pedalata tra quelli che avevano vinto grazie alle loro doti fisiche, in opposizione a Merckx che invece era l’incarnazione stessa della volontà di vincere a tutti i costi sfruttando al massimo i propri muscoli.
Non sapremo mai quanti altri titoli avrebbe vinto Fausto Coppi se gli infortuni e la guerra non avessero intralciato la sua vita. Nel corso della sua carriera Coppi fu spesso vittima di infortuni e di rottura delle ossa della spalla, del bacino e delle vertebre per colpa di un problema di malnutrizione della sua infanzia che aveva portato a una forte fragilità delle sue ossa. Durante la guerra poi fu catturato in Africa mentre militata nell’esercito italiano e rimase prigioniero per oltre due anni. Dopo la guerra Coppi era ancora più in forma, ma forse, nonostante le numerose vicissitudini che lo videro protagonista, non era ancora pronto per quella più complicata. Nel 1952 Coppi aveva vinto per la seconda volta Giro e Tour nello stesso anno, elevandosi a miglior ciclista della storia, ma in realtà, di lì a poco, i giornali avrebbero parlato di Coppi per ben altri motivi. Lo scandalo scoppiò nel 1953, quando i giornali francesi pubblicarono una foto di Coppi dopo la vittoria del Campionato Mondiale insieme a una donna sposata con la quale aveva una relazione extraconiugale segreta. La donna si chiamava Giulia Occhini ed era anche la madre di due bambini piccoli: la foto, essendo entrambi già sposati, creò uno shock e una forte spaccatura nel popolo italiano, anche perché negli anni ’50 in Italia l’adulterio era considerato un crimine. Intervenne persino il Vaticano e Fausto Coppi e Giulia Occhini furono arrestati nel 1955 e processati e condannati. Tuttavia entrambi usufruirono della sospensione condizionale della pena, si sposarono ed ebbero un figlio anche se non il loro matrimonio non fu riconosciuto dalle autorità italiane. A soli 5 anni dalla scandalo la vità di Coppi finì tragicamente alla soglia dei 40 anni dopo aver contratto la malaria nel Burkina Faso in Africa durante un gara. La colpa fu dei dottori italiani che non riconobbero la malattia, invece correttamente diagnosticata al corridore francese Raphael Gérminiani che aveva partecipato alla stessa gara, e gli prescrissero dei medicinali per la bronchite. A 50 anni dalla sua morte come dovremmo forse ricordare Coppi? Come la massima espressione del ciclismo professionistico? Assolutamente sì. Con dei rimpianti per gli anni persi? Sì. Come la prima superstar del ciclismo? Probabilmente. Come il più grande ciclista di tutti i tempi? Non lo sapremo mai. 100 anni di Tour de France 61