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Quando la parrocchia finisce in Serie A

CENTRO SPORTIVO ITALIANO, TIM E LEGA SERIE A INSIEME NELLA “JUNIOR TIM CUP – IL CALCIO NEGLI ORATORI”

Con la firma ad inizio 2013 del protocollo d’intesa è nata un’importante alleanza a favore della pratica dello sport in oratorio

di Daniele Zaccardi

Un mix impensabile, se non fosse

che il Csi ci ha sempre creduto, che ha sempre pensato si potesse fare dello sport di vertice, dei suoi campioni, il promotore e il testimonial dello sport giovanile, anche di quello più “povero ma bello” che va in scena negli oratori. Ora che ai primi di gennaio è nata ufficialmente la Junior TIM Cup nessuno potrà più dubitare che l’idea, per quanto audace, può avere vita. La svolta storica è avvenuta il 9 gennaio, a Milano, quando è stato firmato il protocollo d’intesa che ha fatto da atto di nascita della Junior TIM Cup, un protocollo, così hanno detto nell’occasione gli organizzatori, firmato con un inchiostro speciale: quello della speranza. Attori dell’intesa Centro Sportivo Italiano, TIM e Lega Serie A, uniti in un’iniziativa volta a favorire la pratica del calcio in oratorio. L’intesa ha fruttato l’istituzione di un fondo per promuovere il calcio negli oratori italiani, fondo nel quale confluiranno sia parte delle ammende comminate dal Giudice Sportivo ai tesserati e alle società di Serie A TIM durante il corso della stagione, sia un contributo di TIM nel ruolo di “title sponsor” del torneo. L’impegno di Csi, TIM e Lega Serie A è poi quello di costituire un “Comitato di garanzia”, che stabilisca l’assegnazione delle risorse sul territorio a sostegno di progetti di certificata valenza educativa e che riguardino la formazione di educatori sportivi, il supporto a squadre giovanili, oltre alla realizzazione di nuovi impianti e la fornitura di materiale sportivo. Intorno a tutto ciò ruota il torneo di calcio a 7, partito ai primi di febbraio, riservato a giovani under 14, che vede protagonisti gli oratori di 16 città le cui squadre militano nella Serie A TIM 2012-2013. Ad accrescere ulteriormente il fascino della competizione contribuisce anche il palcoscenico di eccezione offerto ad alcune squadre partecipanti - sorteggiate per mano dei grandi campioni della massima serie nel mese di febbraio proprio nei luoghi educativi della quotidianità, le sale oratoriali - che giocheranno prima del massimo campionato di Serie A.

Il calcio è di chi lo ama

«TIM è da sempre vicino allo sport e la “Junior TIM Cup – Il calcio negli Oratori” rappresenta un’importante tappa del percorso intrapreso all’insegna del claim “Il calcio è di chi lo ama”. TIM si propone, con questa ed altre iniziative, come protagonista attivo nell’incoraggiare i comportamenti virtuosi fuori e dentro il campo, per portare i valori puliti del calcio all’attenzione dei tifosi e dei media. Abbiamo deciso di abbandonare l’aspetto prettamente commerciale, puntando unicamente sui valori e sulla parte più sana del calcio, la parte migliore, rappresentato dai ragazzi». Carlotta Ventura, Direttore Domestic Media di Telecom Italia.

«Non posso far altro che fare gli auguri a tutti i partecipanti al torneo. La promozione e lo sviluppo del calcio sul territorio nazionale dev’essere una delle nostre priorità. La Lega Serie A è contenta di destinare una significativa percentuale delle multe del Giudice Sportivo per finanziare il calcio negli oratori attraverso il progetto della Junior TIM Cup, consapevoli che grazie a questa splendida iniziativa migliaia di ragazzi in tutta Italia potranno divertirsi e crescere praticando sport. In questo modo offriamo la possibilità di trovare un modo di redenzione a dei comportamenti poco consoni alle regole dell’etica». Maurizio Beretta, Presidente della Lega Serie A.

«Si tratta di un accordo storico che sancisce una grande alleanza a pari dignità, in cui le parti si prendono per mano e condividono una grande responsabilità: valorizzare il calcio che si gioca in quei luoghi educativi che sono gli oratori e di considerarli un patrimonio dell’intero movimento. Le grandi squadre di Serie A sono le prime a valorizzare il bel calcio in oratorio. La partita più grande che non possiamo perdere oggi è quella dell’educazione dei giovani. In questo il calcio è fondamentale». Massimo Achini presidente nazionale Csi.

Le dichiarazioni dei Vescovi

Mons. Betori: «Un pareggio che vale tre vittorie» Non nascondo la mia soddisfazione per questa iniziativa, che nella mia diocesi di Firenze, per l’operosa attività del rinato Csi, è riuscita a coinvolgere 24 diverse realtà under 14. Negli oratori si formano le generazioni del futuro e questo avviene senza trascurare nulla di ciò che è espressione dell’umano, perché sia reso pienamente tale. A volte si ha l’impressione che non ci siano più gli oratori di una volta. Sono però testimone dell’impegno che molte comunità profondono senza riserve in questo campo attraverso educatori appassionati e preparati. La manifestazione in corso è in fin dei conti un riconoscimento di questa opera di evangelizzazione e perciò di alto valore e profilo sociale. Lo sport è un grande veicolo di valori per la crescita umana dei nostri ragazzi, ma come tutte le agenzie educative ha bisogno del supporto fondamentale per eccellenza che è la famiglia. Uno sport per una famiglia che impara dallo sport dinamiche che fanno bene alla vita (successo, sconfitta, relazione, impegno, collaborazione, talento personale e spirito di sacrificio…). È lo sport che desideriamo. Il derby fra gli oratori di S. Caterina a Coverciano e del Sacro Cuore a Campi si è concluso in parità con 3 reti per parte, ma per me e per tutti il fatto che abbiano giocato e che il torneo abbia preso il via è già una gran bella vittoria.

Mons. Gristina: lo sport come allenamento alla libertà e alla verità Attraverso lo sport ogni persona viene educata a rispettare il proprio corpo, il compagno e l’avversario, si abitua alla competizione e comprende che i successi non sono facili da ottenere e che i risultati vengono dalle dure prove, dai sacrifici, dalle rinunce ed anche dalle sconfitte. In una sola parola lo sport abitua l’uomo ad una disciplina della libertà e della verità con se stesso e con gli altri. Naturalmente tutto ciò può essere inquinato da uno spirito affaristico che trasforma lo sport in industria e crea un mondo fittizio di dimensioni spaventose. Da qui lo sforzo continuo che ciascun cristiano deve mettere in atto per far comprendere che, come ha recentemente ricordato il Papa Benedetto XVI, l’uomo non vive di solo pane e che “il mondo del pane” è solo preludio della vera umanità e della vera libertà (cfr. Udienza Generale del Mercoledì 13 febbraio 2013). Solo così si riesce veramente a comprendere il valore altamente educativo dello sport. Sono lieto, pertanto, di aver partecipato alla prima edizione della “Junior Tim Cup - il Calcio negli Oratori”, che ha avuto il merito di rendere protagonisti per qualche ora i ragazzi che frequentano i nostri Oratori parrocchiali, veicolando un messaggio altamente educativo. Auguro cordialmente che gli Oratori svolgano sempre con successo tale compito e che tutti comprendiamo l’importanza e la portata di tale messaggio.

Le dichiarazioni dei presidenti dei club e dirigenti sportivi

Nei loro occhi la gioia di un sogno «Sono contento che sia stata Firenze a ospitare la partita inaugurale del torneo. È un’iniziativa che fa bene al calcio. In tribuna, avevo accanto i ragazzi dei due oratori. Ho parlato con loro e nei loro occhi c’era l’emozione di aver vissuto una giornata da protagonisti, la gioia per un sogno realizzato. Avvicinare i giovani ai campioni, riportare le famiglie allo stadio, recuperare i valori del calcio sono priorità che dovrebbero avere tutte le società di calcio. Gli oratori sono luogo di amicizia, integrazione e sport e tanti campioni sono partiti da lì». Andrea della Valle, Presidente della Acf Fiorentina

«Sono cresciuto in un oratorio brianzolo che mi ha trasmesso i valori della vita quelli che contano perché i veri campioni lo sono anche fuori dal campo». Adriano Galliani (Vice Presidente Vicario e Amministratore Delegato AC Milan)

Le dichiarazioni dei sindaci

L’oratorio, la “faccia” bella del calcio. «L’Oratorio è da sempre luogo di incontri e confronti, e il calcio rappresenta un fattore di crescita per i nostri ragazzi, che con lo sport apprendono il valore del fare squadra e del rispetto. La “Junior Tim Cup” è un’ulteriore occasione per valorizzare lo sport in oratorio come patrimonio educativo. A questo, poi, si aggiungono il divertimento e l’emozione, sentimenti che hanno senza dubbio assaporato i ragazzi. Una iniziativa che, ancora una volta, ci ha mostrato la ‘faccia’ bella del calcio». Matteo Renzi (Sindaco di Firenze)

Bello vedere i ragazzi in campo prima del Derby. «Sarà bello vedere tanti ragazzi allo stadio prima del derby. Aiuterà sicuramente a stemperare la tensione sugli spalti e a riportate il calcio nella sua dimensione più pura. Questo torneo è un grande aiuto a tutto lo sport ed a voi ragazzi. Dovreste cominciare a considerare vostri amici non solo i compagni di squadra, ma anche quelli delle squadre avversarie». Gianni Alemanno (Sindaco di Roma)

«Crediamo molto nel valore dello sport come elemento di coesione e di condivisione sociale, ma anche come modello di crescita personale e assieme agli altri. Purtroppo quello giocato dai nostri giovani ragazzi passa spesso in secondo piano. Invece, la forza di questo progetto è proprio quello di dare risalto al sano agonismo e allo spirito genuino utilizzato dai ragazzi durante le sfide all’oratorio. Sfide che, tutti noi, abbiamo giocato almeno una volta nella vita». Federico Pizzarotti (Sindaco di Parma)

Le dichiarazioni degli allenatori

«Anch’io ho iniziato sul campo in cemento della parrocchia. Lì si trovano gli ideali e i valori giusti, ci si diverte, ci si sfida, si impara ad apprezzare la vittoria, ma anche la sconfitta e a rispettare i propri compagni. Noi abbiamo fatto del calcio una professione, è una grande fortuna, ma non dimenticate che c’è dietro una grande passione e una grande gioia quando entriamo in campo». Stefano Pioli (Allenatore Bologna FC)

Le dichiarazioni dei campioni

“Con questa iniziativa si offre la possibilità a dei ragazzi di poter calcare dei campi importanti e di riportare le famiglie allo stadio che penso sia uno degli obiettivi più importanti di cui il calcio ha bisogno». Manuel Pasqual (capitano ACF Fiorentina)

«Vedere tanti bambini degli oratori che si divertono a giocare nello stadio “dei grandi” prima di un’importante sfida di campionato è una grandissima emozione anche per noi professionisti». Lorenzo Insigne (calciatore SSC Napoli)

«Ho iniziato a giocare a calcio a 7 anni in un oratorio a Frattamaggiore. Mio fratello non mi voleva portare perché ero troppo piccolo, ma quando sono in campo non mi hanno fatto più uscire». Alessandro Lucarelli (capitano FC Parma)

«Anch’io sono partito dall’oratorio del mio quartiere a Tor de Cenci. Me lo ricordo con grande romanticismo, giocavano fino al tramonto senza regole, senza nervosismi, con passione. Chiaramente allora non pensavo alla serie A ma devo riconoscere che quell’esperienza mi ha aiutato ad arrivare dove sono ora». Antonio Candfreva (calciatore SS Lazio)

«Sono nato in un campo di pallone. Andavo in chiesa. Giocavo a pallone con altri bambini. Poi quel tempo è passato. E’ importante avere una famiglia alle spalle che segua e sostenga la vostra genuina passione per il calcio dei ragazzi». Alessandro Florenzi (calciatore AS Roma)

«La vita non è solo calcio. A 31 anni vivo il calcio ancora con la passione di un ragazzino. I bambini devono vivere questo sport con agonismo e determinazione, ma aiutati sempre dagli adulti. Impegno, studio, stare insieme non devono mai mancare». Massimo Donati (calciatore US Città di Palermo)

«Felice di aver partecipato a questa iniziativa perché l’oratorio è molto importante per la crescita dei ragazzi». Nené (calciatore Cagliari Calcio)

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