4 minute read
Paradiso Urbano
from Stadium n. 5-8/2014
by Stadium
Il Pontificio Collegio Urbano ha conquistato la sua prima Clericus Cup. I Leoni d’Africa nella finale 2014 hanno battuto 1-0 su rigore i neocatecumenali del Redemptoris Mater. Bronzo per l’Istituto teologico San Pietro di Viterbo.
di Felice Alborghetti
Clima mondiale, al ritmo di wakawaka i ragazzi del Collegio Urbano cantano “Il collegio del Papa siamo noi”. Esultano con gioia, dopo aver conquistato la Clericus Cup 2014. La Coppa con il Saturno resta sul colle del Gianicolo, approdando per la prima volta nel Pontificio Collegio Urbano, il Collegio “de propaganda fide”, il seminario missionario che predica l’evangelizzazione tra i popoli, e che nel Mondiale della Chiesa aveva eliminato i campioni in carica statunitensi, vicini di casa sul colle. L’ottava finale della Clericus Cup ha premiato così i “Leoni d’Africa”. L’1-0 nella finale del 24 maggio è arrivato da calcio di rigore. A realizzarlo a 10 minuti dal termine dei 60 regolamentari è stato il bomber camerunense Jean Marie Voundi (5 gol nel torneo). Sul dischetto, con i neocatecumenali in dieci, dopo il cartellino azzurro (5 minuti di espulsione temporanea) sventolato dall’arbitro Priscoglio al veterano Davide Tisato, è arrivata la zampata del leone urbaniano. Si conclude così il campionato di calcio per i collegi, i seminari e gli istituti pontifici organizzato dal Centro Sportivo Italiano, con il patrocinio dell’Ufficio sport della Cei, e la collaborazione del Pontificio Consiglio per i Laici e del Pontificio Consiglio della Cultura del Vaticano. Festa grande per il rettore del Collegio Urbano, il pugliese Mons. Vincenzo Viva, per l’allenatore il camerunense Joel Minsi, per il veterano Albert Koetlisi che a dicembre tornerà nel suo Lesotho “dedico la vittoria ai miei vecchi compagni che oggi in Africa esulteranno per il nostro successo” e per il capitano il camerunense Romeo Ntsama, che, alzando la Coppa al cielo prega e pensa al Papa. “Dopo aver celebrato la Messa dell’Epifania in San Pietro con sua Santità vorrei portare a Francesco in dono la Coppa”. Nella finale per il bronzo vittoria 2-1 dell’ Istituto Teologico San Pietro di Viterbo sul Sedes Sapientiae, con reti argentine pro Bergoglio dei due fratelli Bonello, Andres, e Tomas.
Numeri e curiosità
Sono state 134 le reti realizzate nelle 32 disputate nell’edizione 8 della Clericus Cup. Anche ai giocatori più “santi” può capitare di commettere qualche peccatuccio. Nel torneo 2014 sono stati 72 i cartellini estratti dagli arbitri del Csi: 3 rossi (il primo al brasiliano don Roberto Carlos), 69 gialli, e due azzurri (espulsione temporanea di 5 minuti, entrambi a carico del Red Mat in finale). All’8* edizione della Clericus Cup, hanno giocato 351 calciatori di 60 diverse nazionalità.
Ai migliori del torneo 4 stole sacerdotali
Nell’anno della canonizzazione di Papa Giovanni Paolo II e Papa Giovanni XXIII i premi individuali agli atleti della Clericus Cup non potevano non essere all’insegna dei due Papi santi. La loro effige era impressa sulle quattro stole premio, dei colori corrispondenti al calendario liturgico, ricevute dalle quattro migliori individualità del torneo. Stola bianca al migliore tecnico (il camerunense Joel Minsi, mister del Collegio Urbano); Stola viola al miglior portiere (il romano Fabiano Rebeggiani numero 1 del Redemptoris Mater); Stola rossa al miglior giocatore (il croato Krunoslav Siroglavic del Sedes Sapientiae); Stola verde per il migliore attaccante (l’italiano Edwin Salnitro dell’ Istituto Teologico San Pietro di Viterbo, autore di 13 reti).
In gol con papa Francesco Per una vita da vero fuoriclasse Alessio Albertini Ed. In dialogo, Milano 2014
Merita davvero di essere letta, o meglio ancora di essere tenuta sul comodino per ripercorrerne ogni tanto un brano, questa fatica di don Alessio Albertini, consulente ecclesiastico nazionale del Csi. L’impianto è semplice: 14 brevi capitoli, ciascuno dei quali prende le mosse da una frase di papa Francesco che, facendo riferimento a un’immagine o a un contesto sportivo, esprime concetti importanti per comportarsi da “campioni” nella partita che ciascuno di noi, giovane o anziano, gioca nella vita. Don Albertini costruisce così un percorso che attraversa quei valori che si possono attingere dallo sport quando lo sport è “giocato” nel modo giusto. Agonismo, gratuità, forza di volontà, coraggio, spirito di sacrificio, perseveranza, disciplina, gioia, umiltà, fiducia, cameratismo, solidarietà sono per l’autore le “costole” di un’esperienza sportiva vissuta con impegno e consapevolezza, valori che ti rendono “forte” anche nella quotidianità. Non si pensi però a una complessa esposizione teologica o filosofica. Con la stessa semplicità di linguaggio cara al pontefice, l’autore “pesca” nella storia dello sport aneddoti e esempi attraverso i quali approfondire e riaffermare il senso della conquista di quei valori. Un libro importante per capire meglio la grandezza educativa dello sport.