TEMPOREALE LA RIVISTA A BANDA LARGA
Iscrizione al Tribunale di GORIZIA N° 409 del 06/06/2009.
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TEMPOREALE PEOPLE EDITORE Associazione Banda Larga APS. DIRETTORE RESPONSABILE Cristina Visintini. Redazione Claudia Fabaz. Caterina Basile, Marta Cuscunà, Marco Gigante, Marco Pischiutta. Grafica e impaginazione Andrea "Style1" Antoni. Collaboratori Lorenzo Ava, Geeyns Paterson Del Missier, Pablo Aguilera Del Castillo (Mexico), Stefano Di Gioseffo, Samantha Faccio, Lilli Goriup, Davide Vassallo, Tommaso Manià, Simone Marchesan, Valentina Musina, Alex Pasutti, Alessia Picotti, Daniela Proietti, Silvia Allegri, Simone Saccomanno, Marco Pischiutta, Roberta Russi, Elisa Biagi. Ringraziamenti Patrizia Baldassi-Ufficio regionale di supporto del Tutore dei Minori del Friuli Venezia Giulia, Nadia Francalacci, Manlio Rizzo, Emiliano Zorzi, Martina Tosoratti, Davide Martinelli Vicedirettore Linea d'Ombra. Copertina "C'è pace e pace: camìna déi" di First197. Realizzato con il contributo della Regione Friuli Venezia Giulia.
IL MOTIVO PRICIPALE PER CUI NON HAI RISPOSTE È CHE NON HAI POSTO DOMANDE.
R.Bach Centro di Aggregazione Giovanile del Comune di Monfalcone Ass. La Viarte, Santa Maria la Longa(UD). Ass. Benkadì, Staranzano. Corso Educatori LIVE (CEL), Bassa Friulana. Forum Giovani Priovincia di Gorizia. MGS Movimento Giovanile Salesiano. Ass. Culturale - Periferia Nord Est, Monfalcone (GO). ISIT Commerciale "L.Einaudi", Industriale "G.Marconi", Staranzano (GO). ExisT - Volontari Europei. CV CS, Gorizia. Ass. Scimmie Bisiache, Monfalcone (GO). United World College of the Adriatic Duino (TS). Tenda per la pace e i diritti. Provincia di Gorizia, Assessorato alle Politiche Giovanili. Circolo Arci "Cas*aupa" (UD). Il Cerchio Magico - Villesse (GO). Assessorato alle Politiche sociali della Provincia di Udine.
TEMPOREALE LA RETE
IN QUESTO NUMERO... 04
Giornalista alzati e cammina
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Direzione Babele
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Minori in libera espressione
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Il Cerchio Magico e la libertà.
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First197
Libertà di parola: un diritto?
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LiberAgenda
Libertà come, dove, perchè
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Liberarte
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Free-Test
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Info-Spot
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NoFace-Book
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Una parola, un mondo
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Bella è la libertà
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Sottovoce
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The Net - Videoteca
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Cum grano salis
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Liberi tra i confini Liberoreportage
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Numbers
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Banda Larga
É tempo di Cattiva maestra televisione c'è una vespa tse-tse che addormenta la mia nazione; la libertà è un mezzo e non un fine, ecco perché apprezzo l'esercitarla da oltre confine; la censura non è più quella di una volta non decidono chi parla ma decidono chi ascolta. Nuove tecniche applicate di psicologia sociale condizionano la gente un tanto al quintale. Devo quindi pensare e con grande dedizione esercitare sul serio la libertà di espressione. Finti ribelli su MTV col sorriso dipinto, trasgrediscono soltanto all'interno del recinto; meglio sputare rime intime sapendo ciò che dici che fare cose infime come l'Isola od Amici. Loro vendono sondaggi e suonerie per cellulare, io non d-g-to ma parlo per chi è in grado di ascoltare.
Meglio iniziare fin da adesso ed in cercheremo di riempire questo niente culturale. Tommaso Manià, da 12 anni giornalista TV Capodistria e underground Freestyler.
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FABAZ.
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GIORNALISTA
ALZATI E CAMMINA Investimenti italiani in Liberia, rifiuti tossici riciclati, mafia dei colletti bianchi, i conti delle carceri italiane, i forni abusivi di Napoli, le frodi nella sanità. Sono solo alcuni dei temi trattati negli articoli di Nadia Francalacci, classe 1975, giornalista freelance che con le sue inchieste lavora per i gruppi editoriali Espresso e Mondadori. Un richiamo alla responsabilità del giornalista nell’esercizio della professione. Il giornalismo di inchiesta da sempre è il termometro della libertà di movimento delle parole e dell’informazione. Come sono la quantità e qualità della libertà di parola in Italia? La questione della libertà di informazione è un boomerang: se osserviamo i giornali hanno tutti le stesse notizie e le stesse informazioni. La vera limitazione è l’omologazione. Sono i giornalisti che oggi che per primi “limitano” l’informazione perché sempre più spesso non riconoscono la notizia. Insomma ci sono sempre meno “cronisti di strada”. I veri cronisti devono avere il corpo e la mente in mezzo alla strada. O almeno la mente, perché solo tra la gente si trova il materiale per gli articoli. Oggi, invece, sono sempre di più giornalisti formati all’interno delle scuole di giornalismo che sono capaci di raccontare bene ma incapaci di ‘scoprire’ news. Non a caso in questi ultimi anni i giornali che più degli altri dovrebbero far inchieste (per target o mission) ne realizzano e pubblicano sempre meno. Il limite è nella formazione: ci sono sempre di più “impiegati della parola”. Magari usano un italiano perfetto ( e talvolta neanche quello) ma alla fine fanno dei copia e incolla dei lanci delle agenzie. Io le agenzie le guardo a malapena. Ribadisco: il vero giornalista, almeno quello che si occupa di cronaca nera e che vuole fare informazione, deve avere il ‘sedere’ in strada perché è la gente che fa la notizia. Chi compie un reato? Chi è il protagonista di un fatto? La persona! La gente comune.
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Rivisitazione de "Il Quarto Stato" ad opera di Style1, Asker, Weik e Sen 400. Alessandria, Settembre 2009. More info: www.style1.org
E’ anche una questione del tempo giusto di quando si dà la notizia. Ultimamente si leggono analisi della società, con interviste a psicologi o criminologi che riempiono intere paginate di giornali dopo che si è verificato un fatto grave o una strage. Questo è il più grave degli errori di un giornalista. Il giornalista dovrebbe riuscire a “captare” in anticipo quei piccoli segnali o eventi che sono stati alla base di quel fatto grave, perché niente avviene senza preavviso.. Non occorre per fare informazione cercare lo scoop a tutti i costi ma basta guardarsi intorno con occhi diversi. E’ questo che vuole il lettore: vedere che cosa succede intorno a lui attraverso la penna del giornalista.
Che deve essere il più obiettivo possibile. Oggi, aspettiamo a scrivere solo quando accade qualcosa di gravissimo o che colpisce il personaggio pubblico di turno…si scrive l’articolo per scrivere il titolo “ad effetto” che spesso non porta con sé un vero contenuto. Per questo motivo i lettori si sono stancati dei giornali. Ci presentano informazione e politica come eterni antagonisti… Io mi occupo di cronaca nera e seguo la politica solo come chiave di lettura degli eventi che si verificano. Eccetto alcuni casi, e sottolineo ‘alcuni casi’ non credo nelle ‘limitazioni assolute’ dell’editore. Chiaramente se il giornale ha
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una connotazione politica è ovvio che ci siano articoli con sfumature ed interpretazioni di quello o quell’altro schieramento politico… Una cosa che invece io detesto e che accade sempre più spesso è quella di voler ‘strumentalizzare’ o meglio “politicizzare”, al di fuori delle pagine dedicate alla politica, anche fatti di cronaca. Questo per poter sollevare dibattiti e polemiche spesso assurde che tolgono invece spazio ad inchieste serie e profonde che potrebbero essere fatte su quello stesso argomento. Certamente è più semplice adottare un atteggiamento del genere che non ricercare la causa che ha originato quell’evento. E’ meno faticoso e dispendioso. Una delle giornaliste che fa eccezione è sicuramente la Milena Gabanelli (e il gruppo dei colleghi di Report): ha dovuto superare molti ostacoli e molte sono le battaglie che dovrà ancora combattere, ma non è stata imbavagliata. Nel frattempo fioccano scuole di giornalismo.. Io sono contraria. Si impara lavorando, sulla strada. Io ho iniziato appena diplomata e ho continuato i miei studi lavorando nelle redazioni di giornali e televisioni locali, prima di arrivare ai settimanali nazionali. Questo lavoro richiede molti
sacrifici, io lo definisco comunque una missione….richiede dedizione costante…io non spengo mai il mio cellulare neppure di notte, o il sabato e la domenica come ai vecchi tempi, quando mi occupavo della cronaca locale e mi telefonavano a tutte le ore i miei informatori. Un altro limite del giornalista moderno è che non ha informatori , le‘gole profonde’ da far parlare. Non ha voglia di uscire all’alba o di notte se quella notizia lo richiede rischiando anche un po’. Se è necessario. Hai potuto sperimentare gli effetti della libertà di informazione?. C’è un riscontro poi nella realtà? Sì. Ad esempio dopo la denuncia dei forni abusivi di Napoli è stato predisposto un regolamento regionale sulla tracciabilità del pane, che ovviamente a distanza di due anni viene contrastato con forza dai clan camorristi. Per quanto riguarda il traffico di rifiuti tossici che rientrano in Italia sotto forma di materie prime secondarie per essere riciclati nelle industrie sia siderurgiche che alimentari, ne è seguito lo scandalo dei biscotti al petrolio. Ovvero, centinaia di persone denunciate e aziende chiuse dai NAS. Dopo tanti anni ancora mi arrabbio e mi emoziono di fronte a notizie e fatti che possono cambiare la vita
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delle persone. Anche se aiuti una sola persona già è tanto: il giornalismo deve aiutare il prossimo. Ma senti veramente una richiesta di informazione da parte dei lettori?Dicono che ci stiamo appiattendo le coscienze… Per me sì e lo vediamo nel successo delle trasmissioni come le Iene e Striscia la notizia, che ricevono il mio plauso perché fanno ancora informazione, quella che vuole la gente. Quella vera. Il giornalista della carta stampata dovrebbe tornare a fare le inchieste che fanno questi programmi… La mia punta d’orgoglio è proprio aver “ispirato” almeno con una mia inchiesta - quella sul pane cotto con le bare nei forni abusivi di Napoli che io avevo pubblicato alcuni mesi prima - una di queste trasmissioni. E’ stata una grande gioia. Anche nella vostra zona dovete stare attenti perché il confine fa passare di tutto e come in ogni passaggio qualcosa cade e rimane, tra l’altro, tante schifezze.. Purtroppo il Friuli Venezia Giulia, piccola regione d’Italia ha dati preoccupanti su un fenomeno di cui si parla sempre molto poco: l’usura. Solo nel primo semestre del 2009, in Friuli Venezia Giulia sono stati denunciati 10 usurai mentre in Lombardia o in Piemonte “solo” si fa per dire, 14.
Questo è un dato allarmante e che deve far riflettere sia in relazione alla popolazione che alla posizione geografica. Sono per la maggior parte le grandi organizzazioni criminali ad avere liquidità in questo periodo di crisi economica e sono loro che prestano i soldi in cambio di azione all’interno delle società. L’infiltrazione nel tessuto sociale di un territorio di confine agevolerebbe ulteriormente i traffici illeciti da e verso il nostro territorio.
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foto di Silvia Allegri.
MINORI IN LIBERA ESPRESSIONE Il 20 novembre 2009 trascorrono vent’ anni dall’approvazione della Convenzione sui Diritti dell’ Infanzia e dell’ Adolescenza (CRC)*, conosciuta in Italia anche come Convenzione sui Diritti del Fanciullo, e ratificata da tutti gli Stati del mondo ad eccezione degli Usa e della Somalia. Il 27 novembre 2009 si è tenuta a Udine, presso l’ Auditorium della Regione, la prima seduta del Consiglio regionale dei ragazzi e delle ragazze del Friuli Venezia Giulia. I ragazzi e le ragazze che vi hanno preso parte sono 200 circa, di un’età compresa fra gli 8 e 14 anni, appartenenti ai Consigli comunali di Buttrio, Cordenons, Campoformido cividale del friuli codroipo fiumicello latisana pavia di udine pasian di prato Pordenone, Pradamano, Remanzacco, S. Vito al Tagliamento, Tavagnacco, Udine. La partecipazione è un elemento essenziale nell’ambito dei diritti dei bambini e conferisce loro la possibilità di esprimersi su questioni che li toccano direttamente e di divenire gradualmente protagonisti della loro vita nonché per preparare e motivare gli adolescenti all’esercizio futuro dei propri diritti di cittadinanza. L’Ufficio del Tutore pubblico dei minori ha inoltre promosso il Concorso di Libera espressione per gli studenti... iI vincitore sul sito… www.regione.fvg.it/tutore minori/welcome.asp
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foto di Silvia Allegri
LIBERTA' DI PAROLA un diritto? Sono Stefano, un ragazzo di 22 anni che cercherà di spiegare cos'è secondo lui la libertà di parola. La libertà di parola è un diritto che tutte le persone del mondo hanno ma che, a causa della presunta superiorità che qualcuno ritiene di possedere, non a tutti viene riconosciuta. La libertà di parola è un diritto fondamentale perché permette alle persone di esprimersi, di comunicare tra di loro, di far conoscere i propri desideri e bisogni, di capire quelli degli altri e soprattutto è un modo per condividere e crescere assieme. La libertà di parola è un modo per riconoscere il valore de-
gli altri. La libertà di parola è, da questo punto di vista, un'espressione dell'uguaglianza degli uomini. Non è un caso che tutti i sistemi totalitari (il nazismo, il comunismo, il fascismo…) hanno negato la libertà di parola. Tuttavia anche nei paesi democratici, dove vigono le Costituzioni come la nostra repubblicana, e dove il diritto di parola è affermato sulla Carta fondamentale, di fatto non sempre viene rispettato tale valore. Voglio fare un esempio. Quando sentiamo parlare i politici sembra che diano molta importanza a quello che pensano e che dicono gli altri, ma in realtà, quando giunge il momento di votare le leggi in Parlamento, danno poco peso a quello
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che davvero i cittadini pensano e dicono. Questo è un modo per sminuire e svalorizzare la parola degli altri. La libertà di parola è un valore decisivo in una società civile e rappresenta un aspetto spesso sottovalutato o mal compreso nella sua complessità. Libertà di parola vuol dire anche dare il giusto peso alle parole che si usano e riconoscerne il peso ed il significato. Trovo in realtà contrario al diritto di parola insultare gli altri. L'insulto e l'ingiuria sono un'offesa che può sminuire la dignità degli altri. Da questo punto di vista la libertà di parola non può tradursi in libertà di offesa degli altri, soprattutto quando questi ultimi sono più deboli. Credo che ognuno
di noi debba stare attento a come usa il diritto di parola, perché attraverso la parola si può anche causare odio, discordie e maldicenze. In conclusione affermo che tale libertà è un diritto fondamentale di tutti gli uomini e che debba essere usata anche nei paesi che si credono tra i più democratici in modo corretto. La libertà di parola in tutti i suoi aspetti e conseguenze è sinonimo di civiltà. Stefano
LiberAgenda E’ iniziata la prima fase del progetto multi-disciplinare di durata triennale per la promozione dei giovani attori, ballerini, musicisti, grafici e fotografi dai 18 ai 35 anni sul territorio regionale, realizzato dal Circolo di Studi Artistici e Sociali Espressione_Est con il sostegno dell'assessorato alle Politiche Giovanili della Regione Friuli Venezia Giulia. Si è svolto il 30 gennaio 2010 il convegno “Ci si mette molto tempo a diventare giovani”. Esperienze, idee, buone pratiche di politiche giovanili a confronto-, organizzato dalla Cooperativa Aracon di Udine. Tra i workshop: “crea la tua associazione “ e laboratorio di web tv. www.espressione-est.com www.aracon.it
foto di Marco Pischiutta
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“Boschi, campagne, case”, “Acque”, “Ritratti”, “Natura abitata” – sono le quattro sezioni della mostra “La diffusione del realismo e dell’impressionismo nell’Europa centrale e orientale L’età di Courbet e Monet”, organizzata da Linea d’ombra Libri srl a Villa Manin di Passariano di Codroipo ancora aperta al pubblico fino al 27 marzo 2010. Libertà di osservare e ritrarre la natura senza sottomettersi a interpretazioni accademiche di matrice storica, mitologica o religiosa. Questa l’innovazione sposata nella seconda metà del XIX secolo dagli artisti francesi di Barbizon, poi seguiti da pittori rumeni, olandesi, tedeschi, svizzeri, cechi, ungheresi. Il senso del naturalismo si trasferisce infine anche nelle opere giovanili di Monet, Sisley, Pissarro, Renoir. Per gli scuole visitatrici della mostra c’è la possibilità di aderire al concorso inviando elaborati personali. In palio viaggi a a Praga e Budapest per tutta la classe. (www.lineadombra.it/ villamanin/concorso_prez.html) In anteprima il titolo della mostra autunnale sempre a Villa Manin: “Munch e lo spirito del nord. Scandinavia nel secondo Ottocento” (circa 130 dipiniti in esposizione dal 25 settembre al 6 marzo 2011), preceduta da “I Basaldella. Dino, Mirko, Afro”, che resterà aperta al pubblico dal 27 marzo al 29 agosto 2010. foto di Davide Martinelli
INFO SPOT
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Articolo 11 - Libertà di espressione e d'informazione 1. Ogni individuo ha diritto alla libertà di espressione. Tale diritto include la libertà di opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza limiti di frontiera. 2. La libertà dei media e il loro pluralismo sono rispettati. DA: Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea. “il Programma delle Nazioni Unite per gli Insediamenti Umani ha divulgato il Rapporto della Missione d’inchiesta a Port Harcourt (12-16 Marzo 2009). Reporters sans frontiers , peraltro da qualcuno accusata di favorire gli USA e le loro campagne politiche, ha pubblicato il Rapporto 2009 sulla libertà di stampa nel mondo . I dati più rilevanti sono l’aumento della libertà di stampa negli Stati Uniti dopo l’insediamento di Obama (dal 40esimo posto al 20esimo) e il peggiorare della situazione in paesi come Iran (73esimo) e Israele . La tendenza negativa si fotografa anche in Europa e in particolare Bulgaria e Croazia continuano a scendere, assieme a Slovacchia, che precipita di 37 posti arrivando così al 44° posto dell’indice “Questo è dovuto principalmente alle continue ingerenze del governo nelle attività dei media” argomenta RSF. In Croazia, le relazioni con la Serbia rappresentano ancora un argomento spinoso per i giornalisti, spesso vittime di violenze a carattere intimidatorio, a cui si aggiungono attacchi e aggressioni mossi da parte di esponenti della criminalità organizzata. Anche per l’Italia un indice negativo, col nostro paese che scende dalla 44esima posizione dell’anno scorso alla 49esima e diventa il Paese con il punteggio peggiore tra i sei fondatori dell’UE. “Gli attacchi della criminalità organizzata che prende sistematicamente di mira i giornalisti, le pressioni del Cavaliere sui mezzi di comunicazione, il DDL sulle intercettazioni spiegano la nuova posizione del Paese nella classifica” scrive RSF. A ciò si somma il recente allarme di RSF per il decreto legislativo proposto da Paolo Romani, viceministro allo Sviluppo economico con delega alle comunicazioni, che potrebbe costringere i siti che diffondono video a ottenere una licenza ufficiale. Le sanzioni previste sono consistenti, con multe fino a 150 mila euro. Il paese che quest’anno si piazza in testa alla classifica è la Danimarca, seguita da Finlandia e Irlanda. Chiude tristemente la sfilata l’Eritrea.
http://rsfitalia.org/ www.rsf.org
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foto di Simone Saccomanno.
Pablo Aguilera Del Castillo.
UNA PAROLA UN MONDO Il cielo, un albero, una linea, una mano che ti sfiora, il colpo brutale di un pugno, la luce più brillante, l’oscurità più profonda, disperazione, domani, adesso. Parole. Me ne stavo leggendo seduto su una panca attorno alla quale erano stati piantati alcuni castagni di dimensione considerevole. L’ombra di uno di essi si mescolava con l’inchiostro del libro che tenevo fra
le mani e, all’improvviso, quelle persone sedute a fianco a me, sulla stessa panca, apparvero proprio mentre facevano volare le loro voci in diverse lingue. Pensai quindi un po’ di più ad ognuno di quei suo-
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ni, di quei segni che dipingiamo nell’aria con le nostre voci. Parole con le quali scolpiamo le nostre vite; parole che ci rappresentano come individui, come nazioni, come membri di diversi gruppi e sostenitori di diverse ideologie. Parole con le quali dipingiamo i nostri ritratti. Quando ci riferiamo alla libertà, di solito pronunciamo in modo speciale l’articolo la, mostrando la nostra percezione di lei come un’idea unica. Non sempre ci soffermiamo a pensare con attenzione che probabilmente anche la libertà ha diverse definizioni e sfumature in diversi luoghi in giro per il mondo. Nel mio paese, per esempio, la gente dice che siamo liberi. Ci piace pensare che lo siamo, che possiamo parlare con libertà e che le nostre parole sono libere, ma in realtà io non sono sicuro di essere in una nazione così libera. In primo luogo perché non siamo una sola nazione; in secondo luogo perché non siamo capaci di conoscere la situazione di tutto il nostro paese e, infine, il non essere liberi significa allo stesso tempo non sapere che non lo siamo. Io la vedo come una cosa abbastanza più complessa. La nostra idea di libertà di solito è definita dai nostri rispettivi contesti, dalle nostre varie esperienze e dalle nostre circostanze in generale. Per tanto, la nostra libertà cambia, direi persino che la stiamo
costruendo, che la stiamo definendo e eventualmente che la stiamo vivendo, però non potrei dire che la libertà sia qualcosa che otteniamo quanto qualcosa che cerchiamo. La libertà probabilmente non la troviamo alla fine della strada ma lungo la strada; non si tratta di un fine nella vita quanto del modo di viverla. In generale siamo tanto liberi quanto scopriamo di esserlo; tanto liberi quanto desideriamo esserlo. La nostra libertà comincia all’essere liberi dentro alla nostra mente, all’essere libero con il nostro corpo e con le nostre idee, all’essere liberi da altre persone e, infine, all’essere liberi con noi stessi di fronte al tutto il resto. Cerchiamo di vivere liberi su diversi piani ed ognuno di noi rappresenta un altro tipo di complicazioni diverse. Come possiamo essere liberi con noi stessi? Come riusciremo ad essere liberi con i nostri corpi? Come potremo essere liberi davanti agli altri? Cercando di leggere fra le righe, la libertà e le parole sono per sé stesse idee e tematiche sufficientemente complesse, così che, quando le sovrapponiamo e quando parliamo di ciò che è la libertà di parola, è evidente che stiamo trattando un argomento per niente semplice, ma possiamo dire che se le parole sono le astrazioni di ogni
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foto di Simone Saccomanno.
oggetto nelle nostre vite, le idee sono gli oggetti e i sentimenti con i quali interagiamo, e se la libertà è la capacità che abbiamo di usare quelle idee, riusciamo a delineare un’idea che ci servirà come asse delle nostre argomentazioni. La libertà di parola è la libertà di vivere. Possiamo pensare, ad esempio, all’importanza che ha la libertà di parola per pensare, per creare dialoghi, e i dialoghi per creare comprensione: primo passo verso lo sviluppo. Il miglior modo di mostrarlo è probabilmente mediante una situazione più concreta: le parole che stampiamo, quelle che cantiamo, quelle che disegniamo e quelle che pronunciamo sono il veicolo dei nostri pensieri che condividiamo con il resto del mondo e chi può decifrare le nostre parole fa molto più del solo comprenderle. Chi legge una parola sta leggendo un pensiero, un modo di vedere la vita, un sentimento, una parte del mondo, una persona. In questi caso, vedendo le nostre parole plasmate abbiamo anche la preziosa opportunità di aprire una finestra su alcune parti del mondo; possiamo cercare di capire il mondo attraverso le sue parti più preziose, le sue persone. Molti anni fa ho sentito dire a un vecchio, in un piccolo paesino messicano, che quando uno traccia le linee di una parola, non si cancellano più, per quanto poco rimangano nella memoria della sabbia dove fu scritta. In realtà, condivido in un certo senso questa visione della memoria delle parole. Le parole, senza dubbio, hanno memoria e questa è un’altra ragione che le fa diventare un elemento vitale nella nostra storia.
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Cos’è una società senza memoria? Cosa siamo senza la nostra memoria? Le parole sono, per il fatto di essere ritratto, delle forme di denuncia, dei modi di reclamare, lottare ed esigere. Le parole, allo stesso modo, sono politiche; sono strumenti essenziali in qualsiasi lotta. Sono aggettivi alla fine di qualsiasi racconto di vittoria. Sono il riflesso dei nostri sogni, delle nostre preoccupazioni, delle nostre speranze; fanno parte di noi, delle nostre storie. Con loro costruiamo la nostra visione del mondo e proviamo piacere osservando le immagini che costruiamo, dato che ci permettono di sognare altri mondi. Le parole ci rendono liberi; per questo le parole semplicemente non possono starsene zitte. Ogni parola dovrebbe cambiarci, diceva uno scrittore alcuni anni fa. Un buon libro dovrebbe sempre lasciare qualche ferita sul lettore. Sono d’accordo. Ogni parola deve lasciare quanto meno un segno, cambiarci, modellarci in un modo speciale. Le parole ci conducono per diverse strade, verso diverse direzioni. Ogni direzione ci cambia e così torniamo all’idea centrale. Questi curiosi frammenti dei nostri dialoghi che permettono il nostro sviluppo. Alla fine queste idee ci portano ad una domanda forse semplice nella
sua formulazione ma con enormi implicazioni nel suo significato. Cos’è la ricerca di parole oneste? Come la intraprendiamo? Secondo me, la ricerca di parole oneste, essendo un fattore elementare della vita dentro alla realtà personale e sociale, dovrebbe essere pensata con un po’ più di tempo e attenzione. La ricerca di un unico punto, un desiderio indelebile di trovare qualcosa. La nostra ricerca dovrebbe essere iniziata e mantenuta per mezzo delle sue principali colonne: le parole. Il cielo, un albero, una linea, una mano che ti sfiora, il colpo brutale di un pugno, la luce più brillante, l’oscurità più profonda, disperazione, domani, adesso. Parole che ci trasportano e ci insegnano. Parole che sostengono la nostra realtà e ci radicano in essa. parole che non possono e non devono mai essere taciute. Dobbiamo lasciare vivere libere le nostre parole. Pablo Aguilera Del Castillo , Mexico United Word College of AdriaticDuino. Traduzione di Emiliano Zorzi. Omissis e correzioni per il numero 2. Articolo "Lo spazio Dentro" pagina 10 E'di Francesca TurcoIl, "Gioco di difesa dello spazio" di pagina 24 è suggerito da Vincenzo Salerno, autore dei contenuti della rubrica "Sottovoce".
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inistero della dipendenze del M le al ra vo la e ch le rizia. O Assistente socia e, Pordenone e Go con MANLIO RIZZ le Esterna di Udin na Pe ne zio cu e cio di Es Giustizia c/o l'Uffi
E C O V O SOTT
a cura di Claudia
Fabaz.
Dopo Vincenzo Salerno, che ci ha traghettato nel tema dello SPAZIO, abbiamo incontrato Manlio Rizzo che si avventura nel tema di questo numero. La sua figura professionale lo colloca idealmente sulla soglia tra l’essere liberi e il non esserlo. La porta si apre, il passo ti porta verso la libertà, come si gestisce il passaggio? Avere la libertà e saperla gestire sono la stessa cosa? Se la libertà è assenza di costri zione e di impedimenti tali da non
foto di Elisa Biagi
consentire espressione di sé, mi verrebbe da chiedere: chi può dirsi veramente libero? Anche in un Paese in cui un certo grado di libertà è tutelato e riconosciuto. A ben vedere, poi, la libertà interpretata in senso illimitato porta a scontrarsi sempre con la libertà dell’altro. LIMITE - Quindi ci deve essere un limite. Quando e dove vada posto il limite e come si possa gestire la libertà entro questo limite è la sfida più grande. Talvolta ci riusciamo,
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troviamo un accordo tra la nostra e l’altrui libertà. Talvolta no. Allora siamo in conflitto dentro di noi e con gli altri perché quel limite può essere frainteso da me e dall’altro o non riconosciuto. NORMA - Allora la regola che ferma il limite, la norma legittimata, può aiutare a ridurre i rischi che questi conflitti si generino inutilmente. RESPONSABILITA’ - Nel concreto la questione della libertà implica l’assunzione di responsabilità. Ogni qualvolta interpreto un’esigenza / bisogno / desiderio senza tenere conto delle possibili conseguenze e dei limiti entro cui vive il consorzio sociale vado incontro ad un problema. Accanto a me c’è l’altro che ha altrettanti diritti quanti ne ho io. E doveri. Un gioco di parole RESPONSABILITA’ come RESPONS - alterità? Ma quando siamo pronti per assumerci questa responsabilità? Noi in prima persona ma poi anche in veste di genitori, educatori , insegnanti… giudichiamo noi stessi e i ragazzi mai pronti ad assumersi questa responsabilita’. quindi… quando? INSICUREZZA - Ognuno fa i conti
con i propri interessi, tornaconti e le difficoltà personali, che lo spingono a rinviare il più possibile l’assumersi fino in fondo le proprie responsabilità. E anche nell’educazione si riflette questa insicurezza intima. Nel tardare a consegnare sempre maggiore responsabilità a chi sta crescendo, col timore che il bambino / ragazzo non sia pronto, maturo. Si pensa che sia fragile, vulnerabile, e vada incontro a chissà quali gravi conseguenze…così si rinvia questo momento che è un momento fondamentale. Questo modello di comportamento diventa uno dei nodi sociali di questa nostra società. Forse un tempo il bambino veniva caricato troppo precocemente di una mole di responsabilità abnorme, ma tutto ciò negli anni è andato modificandosi. Anche le certezze educative si sono sgretolate. Abbiamo capito che un’ assenza di autorità e autorevolezza è perniciosa e genera ragazzi insicuri che non si sentono sufficientemente amati e non hanno fiducia in loro sessi. Ma non siamo ancora riusciti a sostituire all’autoritarismo di un tempo un’ autorevolezza che consegni la responsabilità. D’altra parte, se il ragazzo non la vede rispecchiata nel genitore o nell’educatore non la può sperimentare ed apprendere.
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ADULTI - Si deve quindi cominciare dagli adulti per trasferirsi prima possibile nei giovani . Anche a livello alto, ad esempio nella politica, tendiamo a scaricare sempre le nostre responsabilità su terzi, siano essi “la società” o l’avversario politico. Qui in Italia è raro sentire personaggi pubblici che si assumono le responsabilità di un fatto sconveniente o drammatico. E’ raro che qualcuno si dimetta da una determinata carica per non essere riuscito a corrispondere a quanto promesso o per errori compiuti. Allora, se questo è il modello, trovo che non possiamo trasmettere l’idea che alla libertà deve accompagnarsi la responsabilità. RISCHIO - Perché la libertà è rischio. Ci son paesi dove diritti umani sono calpestati ancora oggi … ma laddove c’è questa libertà rischiamo di usarla in maniera impropria, tanto da far rimpiangere a qualcuno l’autoritarismo… e questo dopo solo cinquant’anni dalla riconquista della libertà! Si sente qualcuno aver nostalgia del” pugno di ferro”, paradossalmente da parte di chi poi reclama per sé il massimo della libertà. E’ ancora una volta una delega. Sì, io non ci riesco, gli altri nean-
che, voglio la mia libertà ma non voglio essere disturbato da quella degli altri, allora cerco il dittatore, che però tutela prima di tutto la sua… Questo è disgregante per la nostra società. Noi abbiamo tutte le libertà che vogliamo. Studiare, viaggiare, , dibattere, offendere, calunniare…. Eppure, in questo “paradiso”, lo sgomento dei giovani corre confuso tra rabbia e incertezza. DESIDERI - Perché la Libertà è gestita in maniera poco responsabile e senza obiettivi desiderati. Ma noi riusciamo nel nostro essere genitori / insegnant i/ educatori a comunicare un idea forte per cui valga la pena vivere? Al di là del soddisfare nell’immediato il proprio desiderio. Non necessariamente aggrappandoci a valori non più attuali… ma riusciamo a trasmettere innanzitutto il perché profondo per cui noi stiamo vivendo, in funzione di mete nostre, non imposte da condizionamenti esterni? La bramosia e la ricerca spasmodica del denaro e del successo, appaiono come tendenze diffuse giacché ci vengono proposte delle mete che fanno riferimento a modelli esteriori, che attraggono, ma che non implicano una crescita interiore.
foto fi Elisa Biagi
PARADOSSO – E’ possibile cogliere il valore di qualcosa solo quando manca o la si perde? La libertà la scopriamo solo quando ci viene negata. La persona che ci sta accanto la scopriamo come un bene prezioso solo quando ci viene a mancare? Qualcosa non torna. In questo contesto, quando io giovane ho in mano la mia liberta da dove inizio? Dal fare o dall’essere? Quali strumenti per un esercizio attivo e leale della libertà? Difficile. Noi tutti abbiamo bisogno di alcune certezze, dei supporti che ci garantiscano lo stare in piedi. Tra
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cui l’essere riconosciuti dagli altri, e in questa società in particolare il riconoscimento da parte del gruppo sembra avvenire attraverso simboli esteriori e materiali. Anche la crisi mette tante famiglie di fronte all’insicurezza per il domani e tanti ragazzi lo sentono…Ma, guardando in profondità, ritorno all’idea che, se il ragazzo non avverte dentro di sé di essere degno di stima, gli viene a mancare la base per provare a volare nella vita. Il bisogno di ciascuno, nelle fasi della propria crescita, di rendersi autonomo, è fondamentale e può passare anche attraverso momenti di conflitto, di trasgressione, di sfogo, di rabbia, di superficialità. Questi e altri sen-
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timenti vanno ascoltati, compresi e, possibilmente, incanalati verso obiettivi positivi. Reprimerli prima che si esprimano o non dare loro adeguato ascolto può essere pericoloso. Se si orientano in modo costruttivo possono trasformarsi in energie che nutrono la società e la rinnovano. Se la Liberta’ personale fosse un treno che sfreccia verso l’orizzonte che vagoni vedresti di seguito alla locomotiva? FIDUCIA - La fiducia che deriva dall’amore incondizionato, come base per costruire tutto. Per chi non l’ha sperimentato nella prima infanzia è dura poi disporre della libertà, gestire il rapporto con gli altri, con le regole, la costruzione di nuovi legami. Se uno non è stato fortunato, ad un certo punto fa la sua scelta… Ma non c’è un momento preciso. È un percorso. La formazione di ognuno è graduale. Bisogna vedere se trovi o no dentro di te gli strumenti che o ti sono stati dati o hai appreso in un modo o nell’altro per poter viaggiare e non deragliare. Deragliare può essere il perdersi e perdere la propria libertà, diventare prigionieri o delle proprie pulsioni e bisogni o schiavi di qualche
sostanza o della bramosia del denaro. Se libertà è anche rischio sfida, spesso ci rifugiamo in sicurezze rassicuranti e comode (al di là della oggettiva difficoltà ad essere nelle condizioni economiche per vivere autonomamente, è significativo che i giovani sempre più tardi si emancipano dai genitori) ed evitiamo di nuotare o di navigare in mare aperto. Avere il coraggio di stare in mare aperto presuppone il disporre delle conoscenze ed abilità per non annegare e sentire interiormente di essere capaci di affrontare anche i marosi, oltre al piacere di andare incontro all'avventura della vita. Se ho fatto esperienza di qualcuno che mi è stato accanto e a fianco nell’entrare in acqua, mi ha insegnato a conoscere l’elemento acqua e a nuotare fidandomi, con attenzione, delle mie possibilità, allora, forse, andrò anche al largo… là dove non si tocca.. BUON ESEMPIO - Metterei poi la carrozza centrale, quella del buon esempio: figure adulte che testimoniano con il loro modo di essere, anche con le loro insufficienze, il tentativo di autenticità e di gestione della libertà nella responsabilità. GLI ALTRI - Accanto a questo: gli altri. L’io è fondamentale, ma dentro di noi sin dal nostro concepimento c’è già qualcun altro, tutti i legami
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che ci circondano…tutti quegli altri che non sono necessariamente un ostacolo, ma possono essere tante occasioni per una presenza che ci permette di esprimerci. LE ROTAIE - Il treno può andare molto veloce, o molto lento, fermarsi spesso o di rado, avere pochi o molti vagoni, passeggeri o merci. Ma necessita dei binari. Dei limiti che a volte possono andarci stetti, senza i quali, però, ci perdiamo, deragliamo.
a scoprire e valorizzare, dentro lo spazio di libertà possibile, noi stessi e la nostra creatività. Manlio Rizzo di SOTTOVOCE è : Assistente sociale che lavora alle dipendenze del Ministero della Giustizia c/o l'Ufficio di Esecuzione Penale Esterna di Udine, Pordenone e Gorizia.
Ne esce un concetto di libertà che forse andrebbe riveduto e corretto a partire dalla definizione del vocabolario: veniamo educati sin da piccoli che la libertà è qualcosa di “mio”, di strettamente personale, da far lievitare il più possibile… Il tutto converge nell’ individuazione di un percorso straordinario e fondamentale: come mai io sono in questo mondo e qual è il mio compito. Per arrivare a questo devo includere gli altri nella mia vita, direttamente ma anche attraverso l’ascolto, accogliendo persino le contraddizioni che albergano in noi (che siamo impasto di luci ed ombre e, talvolta, tenebre). I nostri e gli altrui spazi di libertà li cerchiamo e li temiamo; li desideriamo e ci spaventano… Gli altri possono aiutarci, per il solo fatto di esserci, foto di Roberta Russi.
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Qualcuno direbbe che la libertà va esercitata.
CUM GRANO SALIS Cum grano salis… Oggi si direbbe “con ferrocianuro di potassio”. O ferrocianuro di sodio , questi i i nomi degli anti agglomeranti E 536 ed E 535, fedeli amici del nostro sale da cucina.
illustrazione di Marco Gigante
Tali additivi, beneamati dall’Unione Europea ( da qui la siglatura E) sono pressoché impossibili da scongiurare nell’uso del sale casalingo (provate a leggere sugli involucri per credere). Fin qui, direte inquinamento più, inquinamento meno. Ma in particolare l’E 536 (ferrocianuro di sodio) viene riconosciuto come “blandamente pericoloso”. Passi che nel 2002 siano stati arrestati marocchini detentori di ferrocianuro di potassio “vettore di armi chimiche batteriologiche”, passi che venga usato per la deme-
tallizzazione dei vini - previa lettera raccomandata al Ministero, … Ma vien da chiedersi : in che quantità è solo “blandamente pericoloso”? Se il sale lo aggiungiamo a pasta, verdura, carne, sughi , ed è presente in qualsiasi cibo lavorato (formaggio , salumi, pane, biscotti, cracker…). In che quantità lo assumiamo quotidianamente? Iniziamo a guardare con sospetto anche questa ennesima solo apparentemente innocente polverina bianca…
TEMPOREALE
NUMBE
RS
1725
I giornalisti pubblicisti iscritti all’Ordine dei Giornalisti del Friuli Venezia Giulia nel 2009. 544 i giornalisti professionisti.
7 ottobre 2006
Il giorno in cui Anna Politkovskaja, giornalista russa della Novaja Gazeta, viene uccisa sul portone di casa sua, a Mosca.
300
i giornalisti uccisi nella Federazione Russa dal 1993 (anno della fine dell’URSS ) fino all’inizio del 2009.
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Le inchieste finanziate dai lettori ai giornalisti con SPOT US, sistema di “finanziamento dal basso” ideato a San Francisco nel 2009 da David Cohn
20 marzo 2010 la XV Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie promossa da Libera – Associazioni, nomi e numeri contro le mafie (www.libera.it)
200
Nel mondo i giornalisti incarcerati nel Cuba, Uzbekistan.
2010 , i più in Eritrea,
31,50 euro il prezzo riconosciuto all’autore di una foto sulla copertina del Time: emblema del deprezzamento diffuso del lavoro del giornalista.
2010
Targato il rapporto Freedom in the World di Freedom House in cui si riscontra nel mondo “Global Erosion of Freedom”.
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Direzione Babele Il progetto Direzione Babele nasce come volontà di liberare la parola – sia essa scritta, mediatica o ancora da scrivere – da ogni suo uso ovvio, artificioso o meccanico che la rende non solo banale ma estremamente pericolosa. <DB> vuole essere un laboratorio in cui si dibatte di libri che non finiranno mai fra i best sellers, si ridiscutono idee troppo facilmente osannate come verità, in cui si incoraggia una sensibilità all’ascolto della parola che diventa momento di riflessione e di scrittura creativa individuale. Il sottile filo rosso del nostro laboratorio è “l’incontro con l’altro”: che l’incontro diventi scontro, che l’altro sia un alieno o il tuo riflesso allo specchio poco importa. <DB>, come dice il nome stesso, è innanzitutto un viaggio e non un arrivo, un viaggio in cui la confusione è ricchezza, in cui alle risposte preferiamo le domande. Vieni a trovarci: ogni martedì 18.00-20.00 c/o Centro Giovani di Monfalcone babele@gmail.com Facebook: Direzione Babele.
Dalle officine di DB... Il branco tende a distribuirsi suseppur ristretto territorio in tante sottotribù minori. I membri delle varie tribù se ne stanno in circolo, in piedi o seduti, e si abbeverano, si nutrono, osservano circospetti le mosse degli esemplari che non appartengono al loro gruppo. Alcuni maschi si lanciano nella rituale danza del corteggiamento attorno alle femmine, mentre quest’ultime, nelle loro livree sgargianti, emettono alcuni gorgheggi o starnazzi per esprimere gradimento o meno. La loro attività principale è però sorridere: si guardano attorno e sorridono si portano il bicchiere alla bocca e sorridono ingoiano e sorridono sono tanti, sono superficiali e la loro superficie è liscia, levigata un cristallo lustrato a festa da cui traspare il vuoto. Non sembrano conoscere sacrificio o umiliazione e quell’ignoranza animale è la loro beatitudine. Il paradiso di un dio in cui non crediamo. Lilli Goriup
babele@gmail.com
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Il cerchio magico e la libertà. La libertà. Proviamo ad immaginarla come una bolla di sapone che… Se ha la giusta composizione, se è svincolata dal tocco di mani bramose, se sfrutta tutto il suo essere soave e forte …Allora sarà libera di conoscere il mondo oltre ogni confine. Ma se oggi è fin troppo freddo per giocare con le bolle e la fantasia è già ben impegnata a desiderare fuoco e vin brulé… Restiamo pure in casa, il nostro territorio è un gran bell’esempio di libertà. Con i nostri vicini condividiamo la recente conquista di potersi muovere al di là e al di qua del confine italo sloveno senza alcun tipo di lasciapassare. Quelle dogane che un tempo davano o negavano il via libera, che la notte del 20 dicembre 2007 sono state teatro di festeggiamenti, ora sono cimeli da museo! L'entrata della Slovenia nell'area Schengen è stata una svolta epocale nella storia di questo territorio ed ha aperto un nuovo capitolo nella vita dei suoi abitanti e noi sentendo l’importanza di quest’evento abbiamo voluto esserne a nostro modo partecipi. Riflettendo più a fondo sulla questione delle libere frontiere ci siamo chiesti quale sia il rapporto tra Italia e Slovenia e quanto sia noi che loro stiamo realmente godendo della vita di confine. Le opportunità di imparare la lingua dei nostri vicini, di arricchire reciprocamente le nostre culture, di allargare le nostre amicizie oltreconfine ce le avevamo già e se non le abbiamo colte prima, perché non farlo adesso sfruttando l’addio alla frontiera, un’occasione unica che segna l’inizio di una nuova epoca? Ciò che è nato dalle nostre riflessioni sul ruolo storico della zona di confine e dalla volontà di creare relazioni transfrontaliere è il “Test della Pace”. Lo trovate in prima pagina sul nostro sito web www.ilcerchiomagico.eu. Valentina Musina
www.ilcerchiomagico.eu
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FIRST197
Monfalcone - Anni Ottanta. Ex-writer, nato e cresciuto tra bisiacaria e Trieste, First197 è una persona tediata dalla noia. Comincia a imbrattare il monfalconese degli anni '90 con la RN Crew assieme a Style1 e Outone, e successivamente partecipa alla fondazione della storica crew Ambiente Tana. Stampa la prima fanza a colori con i graffiti di Gorizia / Monfalcone / Trieste nel 2001, ed un libro d'artista con i lavori dell'amico Boris Karloff nel 2003. La passione per il writing e per la comunicazione convogliano nella creazione di Scimmie in Gabbia (evoluzione delle precedenti Jam Bisiche) assieme ai compari di sempre, e per la quale segue la comunicazione visiva per le prime sette edizioni. Segue corsi di grafica, si compra il primo Mac e si trasferisce a Venezia per continuare gli studi in materia. Nella ridente laguna entra nella WT Crew, assieme alla quale si guadagna una taglia sulla testa. Entra nel magico mondo dell'editing video assieme ai Genoma, con i quali produce due videoclip musicali ed alcuni trailer pubblicitari per Scimmie in Gabbia.
In seguito alla laurea, sfugge per miracolo alla raffica di retate antiwriting nel veneziano, e fa perdere le proprie tracce. Non abbiamo notizie certe, ma sembra si sia ritirato in qualche landa dimenticata da Dio, da qualche parte dove non sono ancora arrivate le teorie di Copernico, circondato da una sorta di medioevo non bilanciato dagli spargimenti di sangue. Adora le melanzane alla parmigiana, Chuck Palahniuk, Venetian Snares, Michel Gondry, i Monty Python, i primi 15 anni di Claremont alla Marvel, Wu Ming, Macaco, Terry Gilliam, Hugo Pratt, Astor Piazzolla, Conan Doyle, Luttazzi, Saian Supa Crew; s barella con la marmellata d'arancio sulla cioccolata, Lost, il Neue Haas Grotesk, i Daft Punk, Assassin Creed 2, Marcello Dudovich, Lou X, Chemical Brothers, crede negli insegnamenti di Jan Tschichold, negli alieni e che il web non sostituirà mai la carta. Odia rèpper, javascript, il freddo, i capperi, gli anziani, i bambini ma soprattutto i veneti (con rarissime eccezioni). Consiglia: Zapp, Portishead, Cypress Hill fino al quarto album, Afrika Bambaataa, Metric, George Clinton, Arctic Monkeys, P.Yo Man, Dub Fx.
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diLorenzo Ava.
Abbiamo libertà di parola? Cosa si intende per “libertà”, per “parola”? E cosa comporta l'unione di questi termini? Secondo Wikipedia la “libertà” è “genericamente la condizione per cui un individuo può decidere di agire senza costrizioni, usando la volontà di accingersi all'azione, ricorrendo ad una libera scelta dei fini e degli strumenti che ritiene utili a metterla in atto”; ma cosa significa soggettivamente per ognuno di noi giovani? Libertà può essere tutto o può non essere niente, possiamo averla e non accorgercene e nemmeno capire quanto sia importante, come dice lo scrittore Piero Calamandrei, “La libertà è come l'aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare” ed è assolutamente vero: è una condizione e opportunità che, purtroppo ma anche per fortuna, in un ambiente come il nostro non possiamo capire di avere,
poiché abbiamo moltissima libertà e sentiamo moltissime parole a confronto di altre realtà, e spesso non ci rendiamo conto di questa differenza anche in rapporto agli anni passati dai nostri genitori. La “parola” è il messaggio che noi vogliamo dare agli altri, e molto spesso è sprecata, perché molte cose tra quelle che diciamo ce le potremmo veramente risparmiare, o per lo meno potremmo sforzarci di parlare con quel po' più di coscienza nelle nostre parole che non sarebbe inopportuno, infatti spesso ci dimentichiamo che è il come noi parliamo uno dei modi con il quale ci riveliamo agli altri per quello che realmente siamo, e ciò che noi diciamo senza un dovuto ragionamento o pensiero potrebbe dare agli altri un’idea di noi che non è positiva, come invece crediamo. La libertà di parola quindi è un qualcosa che, forse, noi giovani non abbiamo in alcuni contesti, quali ad esempio la vita politica, nella stessa scuola o comunque in contesti in cui ci viene fatto intendere che il peso e l’opportunità delle nostre parole dobbiamo trattenercele in noi e qual’ora qualcuno osasse dire subito quelle parole verrebbero ri-
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spedite con un “cosa parli a fare?”. Abbiamo sì la libertà di parola tra i nostri “pari”, se così indichiamo coloro che bene o male si collocano ai nostri stessi “livelli sociali”, e con i quali abbiamo un certo tipo di rapporto di amicizia, coscienza, ecc. In altri ambienti la nostra voce non è così presente come dovrebbe essere, ma questo è, tutto sommato, anche un bene: è chiaro che in confronto alle generazioni passate, la nostra è meno concentrata ed attiva al mondo che ci circonda, ed è per questo se vogliamo avere la libertà di esprimere ciò che pensiamo sarebbe più opportuno se prima ci informassimo, sia nell'ambito in cui vogliamo avere parola ma anche in generale. La libertà di parola l’abbiamo forse data per scontata, abituati a girare parole, ad abbreviarle abbiamo perso la conquista sul suo uso; ce la dovremmo guadagnare! Dovrebbe essere un qualcosa che noi crediamo utile e della quale dobbiamo avere la padronanza, restituirgli l’importanza, ma se il nostro interesse invece non è quello di vivere la nostra vita senza andare al di là di quel confine che ci creiamo con la nostra noncuranza, con la nostra voglia di essere “al di sopra del mondo” (senza però renderci conto dei castelli sulle nuvole sui quali, purtroppo, stiamo costruendo le
illustrazione di Daniela Proietti
nostre personalità e il nostro modo di ragionare, di vedere le cose, di pensare, e quindi il nostro futuro), con la nostra ignoranza di tutte quelle cose che, alla nostra età, dovrebbero essere già parte integrante della nostra esistenza. È necessario dunque che questa libertà ritorni a noi, e non tanto quella libertà come la intendono le definizioni che generalizzano tutto e tutti, ma quella libertà che sta dentro ognuno di noi, che racchiude tutta la nostra vita e le nostre esperienze, e tutte quelle parole che ci hanno caratterizzato ieri, che lo fanno oggi e lo faranno domani. Lorenzo Ava frequentante l'Istituto"B.Stingher" classe 4ªB, indirizzo commerciale.
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FreeTEST
di Marta Cuscunà
Questo test può avere effetti indesiderati, prima dell'uso leggere attentamente le avvertenze AVVERTENZE: Test cinici dimostrano che l'utilizzo del test può provocare sonnolenza, rabbia, depressione, senso di peso allo stomaco, nausea. Talvolta si possono verificare gravi eruzioni emotive, attacchi di offesite, lesioni dell'autostima e broncio-spasmo. Si avvisa inoltre che il test può aumentare l'insorgenza di manie persecutorie, attacchi di indignazione, insufficienza critica.
Quando non deve essere usato: Ipersensibilità ai principio attivi (cinismofene e ironifene) Questi effetti indesiderati sono generalmente transitori. Quando si presentano è tuttavia opportuno rivolgersi al più vicino ospedale portando con voi queste avvertenze.
Nota per l'operatore sanitario: Non esiste un antidoto specifico per il cinismofene e l'ironifene.
Rispondi alle domande barrando la casella che preferisci, alla fine calcola quale lettera ha avuto il maggior numero di preferenze e scopri il tuo Freedom-profile!
1- Scegli la definizione, che secondo te, rende meglio l'idea di LIBERTÁ
2- Se ti dico LIBERAZIONE, cosa ti viene in mente?
A- Condizione per la quale un individuo è garantito da appositi istituti giuridici, nell'esercizio delle facoltà essenziali. Il termine è ricco di sfumature e implicazioni ideologiche. Può avere perfino connotazioni negative nell'eccezione di Arbitrio, Abuso. (Dizionario di lingua italiana) B- Assenza di regole, caos. C- Partecipazione. D- Fare quello che pare e piace
A- La restituzione della libertà o della normale funzionalità, o anche l'allontanamento o l'eliminazione di quanto costituisce motivo di ostacolo o di obbligo. (Dizionario di lingua italiana) B- L'indulto e un giornale comunista. C- La festa del 25 aprile per la Liberazione dell'Italia dalla dittatura fascista D- Le vacanze
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3. Secondo te la comunità mussulmana è libera di costruire a Monfalcone una Moschea A- La Costituzione Italiana lo permette secondo quanto stabilito nell'art.8: Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge. Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l’ordinamento giuridico italiano. b. “chi più ne ha, più ne metta” B- Assolutamente no! Va proibito perché le moschee sono pericolose: lì dentro i mussulmani vengono istigati a diventare terroristici islamici C- Assolutamente sì: è un diritto della comunità mussulmana che va difeso da tutti, anche dai non mussulmani! D- Non mi interessa. Se i mussulmani vogliono pregare perché non tornano a casa loro?! 4- “Non sono d'accordo con quello che dici, ma darei la vita affinché tu lo possa dire”. Secondo te chi può averlo detto? A- Un libertario B- Silvio Berlusconi, leader del Popolo della Libertà C- Voltaire, filosofo illuminista. Propose di riformare lo Stato per avere una società più giusta, nella quale dominasse la ragione e si cercasse il bene per l' uomo. Inizialmente propose di riformarlo partendo dall'alto, cioè cercando alleanze con i sovrani. Ma si accorse che ciò era impossibile, allora propose di riformare lo Stato dal "basso". Così scoppiò la Rivoluzione Francese. D- Leonardo Di Caprio nel film Titanik 5- Se ti dico Enduring Freedom (libertà duratura) cosa ti viene in mente? A- Il nome in codice utilizzato dal governo USA per designare l'operazione militare lanciata nel 2001, in risposta
agli attentati dell'11 settembre contro i Talebani in Afganistan. L'operazione militare è ancora in corso. B- Il nome della missione americana per difendere non solo la pace degli americani ma anche quella del popolo afgano (dal discorso di Bush alla Nazione). “(...) Anche l'Italia vi partecipa con la missione di pace Isaf, in quanto Enduring Freedom è parte della guerra globale che impegna la grande coalizione nella lotta contro il terrorismo, denominata Global War Against Terrorism (Gwat)” (dal sito del Ministero della Difesa). C- Il nome di una guerra che ha causato l'invasione dell'Afganistan da parte dell'esercito americano, anche l'Italia vi partecipa con una missione militare detta “di pace”, perché altrimenti si renderebbe evidente la violazione dell'art. 11 della Costituzione Italiana che sancisce: "L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione alle controversie internazionali". D- Enduring Freedom? L'ultima hit di Lady Gaga? PROFILO A: FORMALMENTE LIBERO Per te la Libertà rimane una parola sulla carta. Sei informato e questo va bene, ma non vai oltre, come se la Libertà fosse una cosa teorica, fredda, quasi noiosa che non ti riguarda granché. Così facendo ti perdi la forza di questo ideale: l'entusiasmo di tutte le persone che hanno lottato per conquistarla e difenderla. Persone come te, cittadini comuni, giovani studenti, lavoratori, uomini e donne che hanno capito che la Libertà dipende dal contributo di ciascuno. Non dare per scontata la Libertà: è un diritto prezioso ma molto fragile che va difeso quotidianamente. Rimboccati le maniche e scoprirai che la Libertà rende straordinariamente felici!
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La redazione ti dedica La Libertà di Giorgio Gaber: La libertà non è star sopra un albero,/non è neanche il volo di un moscone, /la libertà non è uno spazio libero, /libertà è partecipazione! PROFILO B: PIU' LIBERO DEGLI ALTRI Sei capace di declinare l'idea di Libertà soltanto a te stesso e vedi la Libertà degli altri come una minaccia o tutt'al più una concessione. A volte sfrutti il concetto di Libertà a tuo uso e consumo, quando e come ti fa comodo. Ma è un gioco molto pericoloso che potrebbe ritorcersi contro di te. La redazione ti dedica l'articolo 1 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani: Tutti gli esseri umani nascono liberi ed uguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza. PROFILO C: LIBERI TUTTI! Hai un desiderio irrefrenabile di Libertà per te e per tutti gli esseri umani! Sai che chi ce l'ha deve impegnarsi quotidianamente per difenderla e per aiutare tutti quelli che subiscono ingiustizie. Sei consapevole che la Libertà si può calpestare facilmente anche in uno stato apparentemente di diritto e quindi non bisogna mai abbassare la guardia. Continua così! Il tuo ideale è forte perché sai che è bello vivere liberi! La redazione ti dedica un nastrino verde simbolo della protesta degli studenti iraniani che combattono per la Libertà e la Democrazia del loro paese. PROFILO D: LIBERTA' SPRECATA Sei ancora tu: il solito qualunquista, il cittadino mediocre che vive solo di banalità e programmi della De Filippi. Non ti interessi di nulla, non hai mai niente da dire, un'opinione personale da difendere. Il massimo della libertà per te è il controllo del telecomando. Ti meriti soltanto la Tv. E il Grande Fratello, tutto il giorno soltanto il Grande Fratello!
NOFACE BOOK
Lo spazio virtuale per autoritratti di chiunque voglia raccontare qualcosa di sé senza “ri-metterci” la faccia. Basta solo una penna, un foglio, un pizzico di ironia e voglia di immettersi nel gioco (anche restando anonimi).
Davide Vassallo
Alex Pasutti
I disegni/caricature li potete inviare a press@associazionebandalarga.org oppure depositare in un apposito box collocato presso il Centrogiovani di Monfalcone.
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BELLA È
LA LIBERTÀ Lo spettacolo È bello vivere liberi! di e con Marta Cuscunà, si ispira alla biografia di Ondina Peteani, che giovanissima partecipa alla lotta antifascista nel Monfalconese, a 18 anni diventa prima Staffetta Partigiana d'Italia e appena diciannovenne viene deportata ad Auschwitz. Questo spettacolo si sviluppa attraverso linguaggi differenti: le testimonianze dei partigiani,il monologo, i burattini ,il teatro di figura con pupazzi, per raccontare in modo evocativo l’orrore dei lager. Marta racconta:”La biografia di Ondina mi ha letteralmente entusiasmata, scossa, “accesa”. Ondina è un esempio di partecipazione attiva, di come anche una ragazza di soli 17 anni può diventare indispensabile per la vita di un intero popolo. Venire a conoscenza del fatto che i partigiani erano per la gran parte ragazzi di 14/16 anni, e che proprio grazie alla loro giovinezza e alla loro voglia di futuro, sono riusciti a distruggere la dittatura fascista e portare la democrazia in tutto il paese, mi è sembrata una cosa bellissima. Dovevo condividerla con i miei coetanei: perché questa storia ci mostra che anche noi, giovani di oggi, abbiamo nelle nostre mani il potere di costruire un mondo migliore, di cambiare tutto quello che non ci piace della nostra società. Dobbiamo svegliarci: renderci conto che il futuro, la Libertà e la Democrazia dipendono da noi e possiamo iniziare subito a fare qualcosa per difenderli!”.
Tour dates 24 aprile 2010 Auditorium comunale, San Vito al Tagliamento. 29 aprile 2010 Auditorium comunale di Ronchi dei Legionari, in occasione delle celebrazioni per il 25. 30 aprile 2010 Comune di Turriaco, in occasione delle celebrazioni per il 25 aprile.
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the NET odg.fvg.it lsdi.it annap.splinder.com reporterscaccia.splinder.com rsfitalia.org/ whydemocracy.net/ fnsi.it ifsml.it/main.html liberainformazione.org/ articolo21.org/index.php freedomhouse.org tempo-reale.net
Quinto potere
(1975) di Sidney Lumet. Libera televisione.
I nostri anni.
(2000) di Daniele Gaglianone. Libertà nella Resistenza.
Bowling for Columbine.
Bloody Sunday
(2002) di Paul Greengrass. Liberi di manifestare un’idea.
(2002) di Michael Moore. Libertà di porto d’armi.
Good Night Good Luck.
(1984) di George Clooney. Libertà di inchiesta.
Birdy - Le ali della libertà. (1956) di Alan Parker. Libertà della mente.
Il colore della libertà - Goodbye Bafana. (2007) di Bille August. La battaglia per la libertà di Nelson Mandela.
Tutti gli uomini del Presidente.
(1976) di Alan J. Pakula. Libertà di fare inchiesta giornalistica.
Fortapàsc.
(2009) di Marco Risi. Libertà negata al giornalista Giancarlo Siani, ucciso dalla camorra nel 1985.
VI
CA E T DEO
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LIBERI
TRA I CONFINI Il progetto "Reti, Ponti, Dialoghi Interculturali" promosso dalla Provincia di Trieste, all'interno del quale la Tenda per la Pace e i Diritti ha gestito la Carovana in Croazia e Serbia ed i Campi Internazionali per giovani ha prodotto un eloquente e divertente video che potete trovare all’indirizzo www.vimeo.com/8182249 Mail: tendapace@gmail.com
LIBEROREPORTAGE: CHI CI PROVA? Concorso DEL GOETHE INSTITUTE - ITALIA "Passione reporter", per la realizzazione di una settimana di reportage spesato in Germania, rivolto a giornalisti di età non superiore ai 30 anni, che siano collaboratori, praticanti o tirocinanti della carta stampata, o iscritti frequentanti a scuole di giornalismo. I tre reportages vincitori verranno pubblicati sul Corriere della Sera - Sette. Scadenza presentazioni domande: 31 marzo 2010. www.goethe.de/ins/it/lp/prj/vab/ pro/ral/itindex.htm"
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Monfalcone. Centro di Aggregazione Giovanile, Informagiovani, Kinemax, Teatro Comunale, Biblioteca, La Rinascita, Liberamente Libri, Broken Bones. Gorizia. Parrocchia San Rocco, Bottega Equomondo, Commercio equo, CVCS. Staranzano. Benkadì, ISIT Commerciale “l. Einaudi”, Industriale “G. Marconi”, Comune. Cormons. Workshop - Snowboard Store Trieste. Fotocopisteria Largo Papa Giovanni, Knulp. Duino Aurisina. Mikey Mouse bar, Bowling, United World College of the Adriatic. Udine. Circolo Arci Cas'aupa Santa Maria La Longa. La Viarte. Gonars. Biblioteca. Bagnaria Arsa. Bar New Arrows. Latisana. Oratori, Punto Giovani.
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INFORMAZIONI Denis Fontanot tel. 347 0948528 E-Mail
info@associazionebandalarga.org
Web associazionebandalarga.org Banda Larga aps è un'associazione giovanile che raccoglie al suo interno soci portatori di esperienze e abilità particolarmente apprezzate e riconosciute nel mondo dei ragazzi. Lo scopo delle attività è creare lo spazio per esprimere queste competenze e promuoverle affinchè possa beneficiarne il maggior numero possibile di giovani, attraverso un percorso di crescita, di autopromozione, confronto tra generazioni e volontariato. Al via le attività promosse dal Comune di Monfalcone e l'associazione Bandalarga: il Laboratorio di fumetto, Pop English - Conversation Club, il laboratorio di fotografia Scattarte, il laboratorio di Break Dance e Hip Hop, Il Laboratorio di Letterature, Idee, Scritture Direzione Babele (banda.larga@yahoo.it). Sono aperte inoltre le attesissime Sale Prove (salamusicale@monfalconeonline.it - 0481 494656).
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Banda Larga, all'interno del Forum Giovani, ha avuto l'incarico dalla Provincia di Gorizia per seguire il processo del Sistema Educativo Integrato e coordina le attività per la realizzazione della Seconda Conferenza Provinciale Permanente sulle Politiche Giovanili che si terrà a maggio 2010.
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ni roduzio rafici, p g s i d lm u fi t ali e to, s ette, fo i music n n a ig r v b , i sie ni d de, poe ecensio gni … doman ioni e r e z i ti, dise la b t a b e n u m g d e , fu s li , o i, e ra ett artic gestion barzell a squad he, sug ici, la tu roverbi, p m , a artistic s i d m s po rti! e non, ubblica uo grup famosi eti di p se , il t li s o la c m a e tu sar , con la zioni e da solo e produ lo u r t fa le i o Pu : invia esitare ma non riale a: t o ma e u t il ia Inv
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TEMPOREALE Prodotto da Associazione Banda Larga. Stampato da Poligrafiche San Marco. www.tempo-reale.net