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Primo piano


Durante l’HP Indigo VIP Event che si è svolto lo scorso maggio in Israele sono stati annunciati i primi beta test del sistema di stampa industriale per etichette targato HP Indigo. Le prime installazioni in Europa e USA sono previste per settembre/ottobre 2022
tecnologiaDopo la drupa virtuale del 2021 in cui i grandi player del mercato del printing, tra cui HP, hanno dovuto presentare le loro novità attraverso i collegamenti da remoto, finalmente sono risbocciati gli eventi dal vivo. Uno dei più attesi appuntamenti con il macrocosmo della stampa è proprio l’HP VIP Event che, a tre anni dal precedente, ha mostrato una rinnovata vivacità proprio per celebrare il ritorno dell’incontro con i clienti di tutto il mondo in presenza. Il claim che ha ac-
HP Indigo V12 alle griglie di partenza
compagnato i diversi momenti delle visite ai siti a Ness Ziona e Kiryat Gat e delle sessioni di approfondimento e discussione in merito ai diversi temi proposti è stato proprio “Better Together”. Il 2021, un anno difficile ma di crescita In apertura della quattro giorni di full immersion tecnologica e di ispirazione, Noam Zilbershtain, GM di HP Indigo, ha dato il benvenuto ai presenti
La comunicazione
emissionidigitale impatta meno di quella su carta? “Quattro ore di stream ing consum ano quasi quanto un frigorifero in una settim ana. La Bbc stim a che un tweet abbia un’im pronta di 0,2 gram m i. Secondo un report di Shift Project, le tecnologie digitali sono responsabili del 4% delle em issioni di gas serra, una cifra che potrebbe raddoppiare già entro il 2025. Secondo un altro studio nel 2040 l’im patto del digitale arriverà al 14% delle em issioni globali di CO2”: È quanto ha riportato Huffpost, e ripreso dal sito di Two Sides Italia, nell’ambito di un’indagine condotta dal quotidiano online per fare chiarezza in merito sul luogo comune che vuole la comunicazione cartacea più impattante rispetto ai messaggi digitali che ci scambiamo sulle diverse piattaforme web. Non si tratta di creare una contrapposizione tra comunicazione off e online ma di diffondere consapevolezza, invitando tutti noi a una riflessione basata su numeri concreti e non su quanto percepito dall’immaginario collettivo. Forse trasmettere dati in rete attraverso i device tecnologici non comporta l’abbattimento di alberi, ma quando si parla di emergenza climatica è necessario valutare anche l’impatto del digitale. L’articolo completo su: www.huffingtonpost.it/entry/mail-selfie-e-whatsapp-quanta-energia-consuma-ogni-giorno-unosmartphone_it_615adc73e4b0487c85612438?utm_hp_ ref=it-homepage con un’iniezione di ottimismo: nonostante le difficoltà degli ultimi due anni, comprese le sfide della catena di approvvigionamento, la carenza di manodopera e l’aumento dei prezzi dei materiali, HP Indigo ha registrato una crescita a due cifre nel 2021, registrando il suo miglior anno fino a oggi.
Dal vivo è meglio! Anche se ormai conosciamo le caratteristiche tecniche delle ultime nate del portfolio HP Indigo, grazie alle molteplici installazioni avvenute dopo il loro debutto, vederle dal vivo, in azione e circondate da un’ampia vetrina di applicazioni è stato molto coinvolgente anche per noi, non solo per i clienti. Durante la visita al sito di Ness Ziona and Kiryat Gat abbiamo assistito a dimostrazioni live delle HP Indigo 100K, 35K e 15K e delle HP Indigo V12, 6K e 8K, per una vera full immersion tecnologica. Dai reparti di assemblaggio delle macchine al centro di ricerca e produzione degli inchiostri, fino ai sistemi di stampa finiti alle prese con la stampa dei lavori più sfidanti per ogni tipo di applicazione creativa. Durante l’evento è stato presentato il sistema opzionale per la sostituzione automatica dei pallet (APR) per HP Indigo 100K, in grado di accrescere ulteriormente l’efficienza della macchina. Disponibile anche come un retrofit, consente la stampa continua grazie all’impilamento continuo e all’espulsione automatica del pallet carico. Inoltre ci siamo soffermati ad approfondire le potenzialità del nuovo inchiostro scratchoff ink, soluzione unica sul mercato.
HP Indigo V12, al via i primi beta test Ma non nascondiamo che la nostra curiosità maggiore era rivolta alla HP Indigo V12, una tecnologia a banda stretta per la produzione di etichette annunciata nel 2016 e al cui fine tuning il reparto R&D di HP Indigo ha lavorato costantemente fino all’attuale traguardo per cui sono stati annunciati i primi beta test a livello globale. Partiranno, infatti, tra USA ed Europa le prime 9, forse 10, installazioni. Un numero notevole che come ci ha spiegato Eli Mahal, head of global LP products, HP Indigo, serviranno per raccogliere il maggior numero di feedback in merito ad applicazioni, materiali, lavorazioni che i diversi betatester riporteranno. A questa macchina è stato conferito il fisic du role di una vera imponente macchina industriale per poter impersonare la parte di tecnologia progettata “non per sostituire m acchi ne esistenti m a per dare un forte im pulso alla m igrazione dall’analogico al digitale nella stam pa high-end di etichette”. Basata sull’innovativa tecnologia LEPx, con la sua velocità di stampa di 120 metri al minuto, 12 stazioni colore, 1600 dpi, flessibilità nella gestione dei materiali grazie al trattamento con primer base acqua, la HP Indigo V12 promette bene. Vi terremo aggiornati!


In Italia i rifiuti del cartario destinati al recupero energetico rappresentano solo il 19% contro il 57% della media europea.
L’industria cartaria e la bio-economia circolare
Massimo Medugno, direttore generale di Assocarta, è intervenuto a margine all’evento di Assoambiente svoltosi a Roma presso Civita durante il quale è stato presentato il Report Ambiente Energia Lavoro. “L’industria cartaria italiana – ha detto Medugno – è un attore chiave della bio-economia circolare che negli anni si è fortemente impegnato nella riduzione degli impatti ambientali come dimostrano le performance del Rapporto Ambientale presentato di recente a Pescia con Legambiente. Basti pensare che l’Indice di Circolarità della Materia (EllenMcAthurFoundation) è pari allo 0.78 in una scala da 0 a 1. In una congiuntura energetica come quella che stiamo vivendo diventa urgente chiudere il ciclo del riciclo”. Ne consegue che l’assenza di infrastrutture per il recupero dei rifiuti dell’industria cartaria in Italia rimane critica perché vede un ricorso alla discarica del 22,8% rispetto alla media europea dell’8,7%. Al contrario, il ricorso al recupero energetico nel nostro Paese è pari al 19,1% contro una media europea del 56,9% e rappresenta la principale destinazione dei rifiuti dell’industria cartaria e, in particolare, di quelli derivanti dal riciclo (Fonte Cepi).
circolarità
Macchine per confezionamento e imballaggio, nel 2021 record di fatturato
Il Centro Studi Mecs – Ucima ha reso noti i dati relativi al settore delle macchine automatiche per il confezionamento e l’imballaggio che celebra un record assoluto di crescita. Nel 2021, infatti, il comparto ha registrato un fatturato totale pari a 8,24 miliardi (+5,5% rispetto al 2020), infrangendo il precedente record del 2019 di 8,04 miliardi. Risultato ancora più eclatante considerando le restrizioni dovute alla pandemia che hanno caratterizzato l’intero anno e lo shortage mondiale di materie prime e componentistica che ha messo un freno a produzione e consegne. Il fatturato estero che incide per il 78,4% su quello totale, si attesta su 6,46 miliardi. Dopo il calo del 4% del 2020, le esportazioni tornano quindi in territorio positivo, registrando un +6,2%. Con 2,15 miliardi di ricavi l’Unione Europea si conferma la principale area di destinazione delle macchine made in Italy e assorbe il 40,8% dell’export, con un +3,4% rispetto al 2020. Perde terreno l’Asia (-4,4%), che resta la seconda area più importante per l’export delle aziende italiane, con 942 milioni di giro d’affari, pari al 17,8% del totale delle performance internazionali del settore. Terzo gradino del podio per il Nord America, con una crescita significativa del +13% rispetto al 2020. Stati Uniti e Canada portano in dote 828 milioni di euro. Con il 9% del fatturato totale dell’export seguono Africa e Oceania (473 milioni), che scavalcano al quarto posto l’Europa extra-UE. Chiude la graduatoria il Centro e Sud America. Segno positivo anche per il mercato italiano, con 1,77 miliardi di giro d’affari e una crescita del 3,2% rispetto al 2020. La percentuale sul fatturato totale è pari al 21,6%.
Riccardo Cavanna, neopresidente di Ucima, presenta i dati da record del comparto per il 2021
Marco Nespolo, amministratore delegato di Fedrigoni
Fedrigoni campione di sostenibilità
Il Gruppo cartario ha ottenuto il massimo riconoscimento, Platino, da Ecovadis, l’agenzia internazionale di rating ESG che ogni anno esamina 75.000 aziende valutandone le attività e i sistemi di gestione sotto il profilo dell’attenzione all’ambiente e della responsabilità sociale.
Fedrigoni ha ottenuto l’ambizioso punteggio di 85/100, ma sulle politiche di riduzione dell’impatto ambientale la valutazione è salita addirittura a 100/100. Diversi i fattori che hanno influenzato quest’ultimo punteggio: la comunicazione trasparente, negli anni, di obiettivi e risultati tra cui la riduzione delle emissioni, approvata dalla Science Based Target Initiative, il consumo di acqua e la gestione dei rifiuti; un piano d’azione chiaro per raggiungere i target ESG nel 2030; e una responsabilizzazione diffusa di tutti i manager in azienda, legando una quota significativa degli MBO al raggiungimento dei target ESG (tra il 15% e il 25% a seconda del ruolo). Un percorso lungo, spesso complicato, mirato a fare progressi ogni giorno, insieme a tutti gli attori della filiera packaging-autoadesivostampa. I numeri dimostrano la rilevanza per Fedrigoni delle tematiche ESG, che pervadono l’intera strategia di crescita: le emissioni assolute di CO₂ sono calate dell’1,5% a fine 2021 a fronte di un aumento dei volumi prodotti del 5% (dal 2019); l’acqua pulita restituita all’ambiente ha superato l’obiettivo fissato al 2030, confermandone una gestione responsabile quanto mai importante in questo periodo di estrema siccità (97% contro il 95% del target). L’azienda ha scelto un approccio concreto e misurabile che prevede un percorso di miglioramento continuo, senza interruzioni. I risultati a maggio 2022 confermano il trend positivo: i rifiuti recuperati in ottica circolare e non mandati in discarica sono arrivati all’89% (dall’84% di fine 2021) e i fornitori selezionati secondo criteri ESG sono saliti all’88% (dall’81% di fine 2021), con un incremento del 100% negli ultimi 12 mesi (44% a maggio 2021), avvicinandosi all’obiettivo 2030 del 95%. “Se l’Oro ottenuto nel 2021 certificava l’impegno strutturato e i primi buoni risultati raggiunti – ha commentato Marco Nespolo, amministratore delegato di Fedrigoni – il Rating Platino, con un punteggio così alto, mostra che il cammino intrapreso sta portando ottimi frutti e ci pone nel top 1% del mercato mondiale con riferimento alle nostre industrie. La Medaglia di Platino rappresenta un importante traguardo, che è per noi motivo di orgoglio. Non è però un punto d’arrivo, bensì uno stimolo a migliorare ancora". 11