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Strategia di crescita? Merging & acquisition

ANALISI Strategia di crescita?

Merging & acquisition di Stefano Portolani – CSP

L’attuale momento storico-congiunturale ci ripropone il “vecchio” adagio che fa riflettere sul fatto secondo cui ogni crisi oltre ai disagi possa offrire anche la contropartita delle opportunità. E di crisi con la “C” maiuscola possiamo davvero parlare perché il sovrapporsi di fenomeni come la pandemia da Covid-19, la guerra russo-ucraina e, perché no, i mutamenti climatici, presentandosi contemporaneamente e costituendo un rilevante fattore esogeno per gli operatori economici, stanno modificando le prospettive e le dinamiche del mondo contemporaneo. Vero è che in economia quando un mercato si trova ad affrontare una crisi quello che succede è solitamente il cedimento dei player più deboli e l’avanzata dei soggetti più forti. Che tradotto significa concedere maggiori chance a quelle aziende che stanno perseguendo gli obiettivi di rinnovamento strutturale secondo le possibilità offerte dalla digitalizzazione, a quelle aziende che scelgono l’internazionalizzazione, a quelle aziende che fanno del “Merging and acquisition” un’attività mirata alla crescita dimensionale con le vantaggiose sinergie realizzabili con realtà a loro vicine e non sempre sovrapponibili. Può sembrare scontato ricordare che orientare le aziende verso “safety zone” come quelle generate dalle modalità citate ha un costo che non sempre è sostenibile senza il ricorso a capitali esterni. Non basta, infatti, avere una governance aziendale in grado di porsi obiettivi ambiziosi per realizzarli ma occorre la fiducia di capitali disponibili nelle varie forme e provenienti dall’esterno che vadano a integrare, se non addirittura a sostituire, l’apporto di risorse provenienti dagli shareholder. È dunque, ora più che mai, il momento di “crescere” e tra le varie aziende che stanno perseguendo l’obiettivo di espandersi crescendo anche per acquisizioni, abbiamo approfondito la conoscenza di ISEM e FINLOGIC.

Sia tra i produttori sia tra le aziende grafiche italiani abbiamo intercettato e osservato alcune realtà che hanno impostato la loro strategia di sviluppo su una crescita per acquisizioni. L’obiettivo è creare poli di eccellenza caratterizzati da economie di scala e conseguente potere di negoziazione che possono offrire importanti vantaggi competitivi. Ma come vanno i loro bilanci? Abbiamo scelto due aziende del comparto packaging & labeling e analizzato le relative dinamiche economico/finanziarie.

Polo di eccellenza italiano per il packaging di alta gamma

Ricavi

Gruppo ISEM

MILIONI DI EURO

Redditività % su ricavi

PERCENTUALE Il Gruppo ISEM, fondato a Vigevano nel 1949 e oggi leader nel suo settore anche grazie al “Full service” (il servizio che prevede l’inserimento del prodotto all’interno della confezione), si è concentrato sulla produzione e commercializzazione di scatole rigide e astucci dedicati alla profumeria e cosmetica destinando oltre l’80% dell’attività a Paesi UE mentre in Italia la quota sul totale è stata di circa 15%. Con un fatturato che nel 2021 è tornato ai livelli pre-pandemia sfiorando i 36 milioni di euro, ISEM conferma un trend assolutamente positivo in termini di EBITDA, EBT e UTILE. Rispettivamente questi indici segnano un +22% (7,9 milioni di euro), +11% (4 milioni di euro) e +9% (3,2 milioni di euro) sul 2020. L’azienda ha un piano quinquennale che conferma il trend positivo grazie al miglioramento della marginalità e all'esaurirsi degli effetti finanziari dell’operazione di acquisizione di Grafiche Bramucci che risale all’agosto 2018 e cha ha avuto come obiettivo il rafforzamento del perimetro del gruppo e la focalizzazione verso uno sviluppo sempre più internazionale. Per sostenere questa operazione si sono avvicendate Banca IFIS Spa (9,2 milioni di euro), Banco BPM Spa (che è subentrato al 50% della quota di finanziamento) e, infine, Intesa Sanpaolo che ha rifinanziato totalmente l’estinzione del precedente debito erogando 8,6 milioni di euro in due tranche sostenute l’una dal Fondo di Garanzia per le PM1 (Legge 662/96. art.2 c, 100 lett. A) e l’altra da SACE S.p.A. (D.L.23/2020, art. I e legge di conversione 40/2020). Il debito è di medio termine perché sarà rimborsato nei prossimi 6 anni. Entrambi i contratti di finanziamento prevedono la verifica di due covenant finanziari misurati sui seguenti parametri: • il rapporto tra Posizione Finanziaria Netta consolida- 51

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oneri finanziari netti, determinato principalmente dalla riduzione dell’ammontare dell’indebitamento complessivo e la riduzione della posizione finanziaria netta con il sistema bancario, frutto principalmente della maggior redditività. Nelle note che accompagnano, con un evidente orgoglio, i risultati della gestione sono anche citati elementi di governance e del conseguente risultato operativo. Alla base di tutto viene posta la riorganizzazione e il rafforzamento manageriale del Gruppo chiamato ad intervenire sul mantenimento della quota di mercato, specie per la profumeria e la cosmetica; sul rafforzamento della partnership con i principali clienti, gruppi multinazionali. Attività come la continua razionalizzazione della struttura produttiva e dei processi aziendali per ottimizzare la gestione delle commesse e la loro forte natura stagionale, il continuo miglioramento delle efficienze produttive, grazie ai nuovi layout e investimenti produttivi e la continua spinta all'innovazione di prodotto sono anch’esse ritenute fondamentali per mantenere il successo ottenuto negli ultimi anni. Esaminando la serie storica del periodo 2017/2021 riusciamo a dare “forma” ai propositi che animarono Francesco Pintucci per ISEM e Francesca Bramucci per Grafiche Bramucci quando crearono il nuovo Gruppo. La visione dell’operazione di merging si è concretizzata nella resilienza dimostrata nel periodo di pandemia (il 2019 ha continuato la serie positiva) e anche nella fiducia per i risultati del corrente 2022. Occorrerà mantenere grande attenzione manageriale per affrontare le incertezze generate dalla modificata situazione geopolitica ma l’Azienda ha già indicato il sentiero da percorrere: l’adeguamento dei prezzi di vendita in relazione all’aumento dei costi pur nella difesa delle quote di mercato raggiunte; la gestione delle scorte dei materiali principali per non deludere le richieste urgenti del mercato; la continuità nella politica degli investimenti finalizzati ad un miglior efficientamento energetico. Nel 2020 al Gruppo è stato assegnato l’Oscar della Stampa come miglior cartotecnica e rimane tuttora al centro dell’interesse di Fondi e Gruppi industriali che hanno per obiettivo la creazione di un polo europeo del packaging nel lusso. La seconda azienda che abbiamo analizzato mostra anch’essa un’intensa attività mirata alla crescita per acquisizioni e, dal 2017, si è quotata al mercato AIM Italia (oggi Euronext Growth Milan). Il Gruppo Finlogic, guidato dalla Holding Finlogic S.p.A che è composta da sette consociate, punta a diventare un polo di aggregazione e di riferimento del mercato italiano per la produzione di etichette e per la distribuzione di sistemi di identificazione automatica e tracciabilità a 360° attraverso l’utilizzo di codici a barre e della tecnologia RFID (Radio Frequency Identification). La volontà di aggregazione è nel DNA della società fin dai tempi che precedono la sua quotazione e l’obiettivo che la alimenta è l’ambizione di diventare il leader indiscusso nel settore in Italia per la successiva proiezione internazionale. Queste sono le sette consociate: • Finlogic S.p.A. di Bollate (MI); • IDLOG s.r.l. di Senago (MI) 51% di quota posseduta dal novembre 2014; • Fd Code s.r.l di Busto Arsizio (VA) 51% di quota posseduta e costituita nel febbraio 2016; • Irideitalia s.r.l. di Castelfranco Piandiscò (AR) 51% di quota posseduta dal luglio 2018; • Mobile Project s.r.l. di Monza (MB) 100% di quota posseduta dal dicembre 2021; • Smart Lab 3D s.r.l. di Acquaviva delle Fonti (BA) 51% di quota posseduta dal febbraio 2019; • Staf s.r.l. di Rottofreno (Pc) 100% di quota posseduta dal gennaio 2020; • Socialware s.r.l. di Bari 51% di quota posseduta dal febbraio 2020. L’attività produttiva si svolge in tre stabilimenti: • Acquaviva delle Fonti (BA) è su un’area di 8 mila mq e presenta 42 linee di produzione impiegando mediamente 65 operai diretti di produzione e 9 operai indiretti di produzione; • Bollate, circa 3.500 mq con 6 linee di produzione e 10 operai principalmente adibito a polo logistico; • Rottofreno della società Staf, 3.200 mq con 13 linee di produzione e 37 operai. Completano la struttura altre sedi commerciali a Roma, Firenze, Monza Brianza, Bergamo e Torino, tre showroom e sette centri di assistenza tecnica. L’evoluzione del numero di dipendenti segue le dinamiche dei valori economici realizzati. Nel 2017 la forza 53

Soluzioni complete per l’etichettatura, la codifica e l’identificazione automatica dei prodotti Gruppo Finlogic

Ricavi

MILIONI DI EURO PERCENTUALE

Il trend di crescita si mantiene tale dal 2017. Si incrementa anche il patrimonio netto e il ciclo commerciale guadagna 15 giorni

lavoro era di 62 unità, nel 2020 di 132 unità e nel 2021 un’ulteriore crescita fino alle attuali 157 unità. Il Valore aggiunto per dipendente è in lieve miglioramento dal 2019 mentre, grazie al notevole incremento dei Ricavi, il relativo Costo del lavoro in termini percentuali scende, nello stesso periodo, dal 17,2% al 15,5%. Nonostante la “ricchezza” del gruppo, la Società manifesta la propria volontà a proseguire nell’attività di M&A mirata al consolidamento della rete commerciale e al suo potenziamento con inserimento di nuovi manager per sostenere ulteriormente la crescita. Gli economics di Finlogic sono in crescita costante dal 2015: all’epoca il Fatturato era di 14 milioni di euro con un EBITDA di 2,5 milioni di euro e un EBT di 2 milioni. Nel 2017 gli stessi valori son diventati: Fatturato 19,5 milioni di euro, EBITDA 3 milioni di euro, EBT 2,2 milioni di euro. L’ultimo bilancio disponibile, quello del 2021, mostra un Fatturato di 34,8 milioni di euro (120% rispetto al 2020), un EBITDA di 5,6 milioni di euro (+16% rispetto al 2020) e un EBT di 4 milioni di euro (+11,7% sul 2020). Il Fatturato realizzato nel 2021 è suddiviso nelle tre principali attività della Società: 22 milioni per le Etichette, 12 milioni per i Prodotti tecnologici e il residuale per Assistenza e servizi alla clientela. La stessa Società “confessa“ che i risultati sono superiori alle aspettative e questo rafforza la fiducia del mercato di riferimento. La robustezza del Gruppo sostiene la dichiarata candidatura a diventare polo aggregante sul mercato italiano e internazionale e leader indiscusso del settore dell’etichettatura e

Redditività % su ricavi

Risultato operativo e ROI

MILIONI DI EURO PERCENTUALE

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