
25 minute read
Una nuova moda è possibile
Una NUOVA MODA
è possibile


Negli ultimi anni, l'uso di tecnologie all’avanguardia sta trasformando il modo in cui l'industria della moda progetta e produce materiali per l’abbigliamento, ma anche scarpe, borse e accessori.
Sempre più brand e designer stanno abbracciando l’innovazione in atto, trasformandola in uno strumento per incoraggiare l'espressione personale, migliorare l'esperienza dei consumatori e far progredire un’industria di per sé in costante evoluzione come quella della moda. Più specificatamente, la stampa digitale offre agli stilisti infinite possibilità di creare i disegni desiderati semplificando il processo e aprendo la strada a idee sempre più audaci che influenzano lo stile in passerella, prima, e nei negozi, poi. Dal punto di vista cromatico, per esempio, non c'è limite al numero di colori che gli stilisti possono adoperare quando scelgono di utilizzare la stampa tessile digitale. La flessibilità del processo garantisce completa libertà e permette di utilizzare come immagini di partenza anche motivi complessi e dettagliati, come fotografie e opere d'arte. Recentemente un lungo approfondimento pubblicato su Vo-
Brand e designer abbracciano l’innovazione tecnologica, trasformandola in uno strumento di espressione personale dando vita a idee audaci che influenzano lo stile, dalla passerella al negozio.
gue Business ha confermato che, se un tempo l’utilizzo del digital textile printing si limitava alla realizzazione di campionature o piccoli volumi in edizione limitata, oggi questa tecnologia si è imposta nell’industria del fashion in maniera endemica e inarrestabile.
In principio fu Richard Quinn
Tra i primi a comprendere e anticipare questa tendenza, c’è il designer britannico Richard Quinn che, proprio grazie alla stampa digitale, è riuscito a dare vita in pochi anni a un business internazionale di enorme successo. Dopo essersi laureato al Central St. Martin di Londra, Quinn si è fatto notare per le collezioni dai motivi floreali appariscenti, gli accostamenti azzardati con elementi grafici come strisce e pois, e l’utilizzo sperimentale di tessuti particolari come ciniglia pieghettata, velluto, lamine, pellicole in argento. Segnalato dal British Fashion Council come “one to watch” (da tenere d’occhio), Quinn ha collaborato con stilisti del calibro di JW Anderson e Burberry, curando inoltre gli abiti di scena di Lady Gaga e altre star di calibro internazionale e realizzando collezioni per H&M – aggiudicandosi l’H&M Design Award nel 2017 – Liberty London e Debenhams UK. È stato anche il primo a ricevere il prestigioso Queen Elisabeth II Award per il British Design, consegnato dalla Regina Elisabetta II in persona, ospite alla sua

CONTENUTO DISPONIBILE SU RIVISTA CARTACEA
CLICCA QUI PER ABBONARTI


ILPOLIGRAFICO 211 • 22 • BELLA, STAMPA! • SPECIALE • ILPOLIGRAFICO 211 • 22 • BELLA, STAMPA! • ILPOLIGRAFICO 211 • 22 • BELLA, STAMPA! • ILPOLIGRAFICO 211 • 22 • BELLA, STAMPA! • ILPOLIGRAFICO 211 • 22 • BELLA, STAMPA! • ILPOLIGRAFICO 211 • 22 • BELLA, STAMPA! • ILPOLIGRAFICO 211 • 22 • BELLA, STAMPA! • ILPOLIGRAFICO 211 • 22 • BELLA, STAMPA! •
SCARPE & BORSE
Il mondo conciario, innovativo per tradizione, ha cominciato a utilizzare diverse tecnologie di stampa in anticipo rispetto ad altri settori. Le più utilizzate sono la serigrafia, la tampografia e la stampa inkjet. Spesso gli inchiostri utilizzati per stampare vengono prodotti dalle aziende conciarie omodificati ad hoc per adattarsi al materiale, al processo di stampa e alla destinazione d’uso. Vista la flessibilità del cuoio si preferiscono spesso inchiostri elastici e che garantiscono una buona adesione al supporto. Nel segmento calzaturiero sono più diffusi gli inchiostri a base acqua, che funzionano come veri e propri tatuaggi, penetrando in profondità all’interno della pelle. Anche le stampanti vengono generalmente modificate per potenziarne la velocità o per adattarle alle caratteristiche degli inchiostri. Generalmente le pelli vengono stampate con soluzioni di stampa flatbed. Per garantire una perfetta planarità ed essere trasportate facilmente sul piano vengono fatte aderire provvisoriamente a supporti plastici.



LE BORSE JJAMAPA STAMPATE CON TECNOLOGIA CANON
La borsa di una donna racchiude in sé un mondo segreto e a volte inesplorabile. Molto più che un semplice contenitore, è uno specchio di emozioni, libertà e stile. Partendo da queste riflessioni Pasquale Nasta, insieme alla moglie Mariarosaria, ha creato il marchio JJamapa. “Il brand nasce nel 2021 dall’esigenza di raccontare il mio pensiero creativo attraverso la realizzazione di borse e accessori utilizzando i miei quadri come elemento decorativo”. spiega Nasta “La borsa racchiude in sé il mondo segreto di una donna proprio come le mie tele racchiudono il mio mondo e per questo motivo trovo che il sodalizio tra l’arte e la creazione di una borsa sia perfetto”. La clientela di JJamapa è una donna che ama l’arte e riconosce in tutto il processo evolutivo e creativo il messaggio che quell’accessorio esprime. Per la stampa, Nasta si è affidato alle soluzioni Canon e in particolare alla tecnologia di stampa UVgel Canon Colorado 1650. “Avevo la necessità di ottenere una stampa ad alto standard qualitativo, e la tecnologia Canon ha confermato le mie aspettative” prosegue Nasta. “Un altro vantaggio di Canon Colorado 1650 è dato dalla possibilità di stampare con inchiostro atossico, non inquinante e inodore, perfettamente in linea con il mio progetto Bio-Veg. Una tecnologia che mi ha consegnato stampe con un’intensità espressiva e una fattura cromatica, che rispecchia totalmente le cromie delle mie opere”.


SEI LASER, Tecnologie al servizio della moda
SEI Spa è un’azienda internazionale che ha salde radici nel tessuto industriate bergamasco, con sedi operative dislocate sia in Europa (Francia e Germania) che nei continenti asiatico e americano (Cina, Brasile). Nel 2022 SEI ha compiuto esattamente 40 anni di attività, trascorsi a sviluppare macchinario e software che ruotano intorno alla tecnologia laser, esplorando con successo i più vari campi di applicazione. Tra questi il settore del tessile per il quale SEI produce macchine per il taglio del tessuto o la marcatura (cioè l’insieme dei processi che servono a modificare l’aspetto originale di un supporto: decolorazione, abrasione, simulazione di effetti legati al lavaggio, cambiamento fisico-chimico del tessuto prima della sua colorazione, etc.). Il segmento più fruttifero è attualmente quello del denim, in cui si richiede che il prodotto finito appaia già invecchiato, scarico del blu intenso tipico dell’indaco, arricchito da effetti di usura già prima dell’utilizzo. Da anni, ormai, il laser è utilizzato per accorciare la filiera di lavorazione del tessuto denim, supplendo all’utilizzo di tecniche invasive, pericolose per la salute degli operatori e nocive per l’ambiente (sabbiatura, decolorazione chimica, fresatura, altro). SEI ha quindi messo a punto MATRIX Denim, un sistema che permette di ottenere i medesimi effetti di finissaggio delle macchine che operano sul capo cucito, direttamente su rotolo, marcando solo la porzione di tessuto relativa alle sagome che compongono il capo e tagliando il contorno delle sagome stesse. Un macchinario che ottimizza il processo, riducendo le lavorazioni di lavaggio, e ottenendo effetti come la sbianchitura e l’invecchiamento tramite stone-wash attraverso il laser. Sostanzialmente, MATRIX e FLEXI sono sofisticate stampanti grafiche che invece di “spruzzare” colore utilizzano la luce per ottenere un decoro, che oltre agli effetti di invecchiamento, può riprodurre un’immagine (logo, viso, oggetto reale). Discorso a sé merita la lavorazione di tessuti già stampati, che devono essere tagliati a registro, cioè seguendo il contorno predefinito della sagoma. Una tecnica largamente utilizzata nel mondo della moda che nasce dall’esigenza di ottimizzare l’acquisto e lo stoccaggio di tessuti. Dopo stampa e finissaggio, le sagome devono essere tagliate e inviate ai reparti di confezionamento. Per evitare effetti distorsione della figura, sono stati messi a punto sistemi di scansione del tessuto (tramite scanner o macchina fotografica) che rilevano il contorno delle sagome. In particolare, SEI ha sviluppato un software che permette di associare i sistemi di scansione ai plotter da taglio. Così facendo vengono coniugate le caratteristiche di velocità di taglio (ineguagliabile con il plotter X-Type) e il rispetto delle geometrie originali dell’immagine.





AGFA ALUSSA, stampa inkjet su vera pelle
All’inizio del XXI secolo, un imprenditore e inventore cipriota decise di trovare la soluzione a getto d’inchiostro perfetta per decorare la vera pelle. Per raggiungere la perfezione, analizzò, testò e adattò diverse tecnologie a getto d’inchiostro per ottenere un prodotto finito all’altezza degli standard elevati dell’industria della moda del lusso. Oltre un decennio più tardi, concluse che l’unico modo per raggiungere la perfezione consisteva nel creare il connubio perfetto tra l’arte di conciare la pelle e quella della stampa grafica. Qualche tempo dopo avere registrato il brevetto, iniziò una collaborazione con Agfa per migliorare e perfezionare la sua invenzione e lanciare la tecnologia sul mercato. Il progetto è stato ribattezzato Alussa, che riprese il termine italiano “lusso”, sottolineando che la tecnologia si rivolge ad aziende che richiedono una sinergia tra pelle e inchiostro tale da offrire ai propri clienti prodotti ad alte prestazioni e di elevata qualità. Alussa è una soluzione a getto d’inchiostro appositamente sviluppata per l’industria della pelle, ideale per l’integrazione nelle concerie e nelle aziende di grafica e stampa. Il set di inchiostri inkjet UV Alussa iUL20 consente di raggiungere senza problemi fino a 100.000 flessioni a secco e 10.000 flessioni a umido. Questo set d’inchiostri a 6 colori e bianco è progettato per creare immagini molto nitide sulla pelle, grazie a un ampio gamut con colori vibranti. Il software per il flusso di lavoro amplifica qualità di stampa e produttività, grazie agli avanzati strumenti per la gestione del colore e per il nesting che dispongono la grafica in maniera ottimale, minimizzando gli scarti. Infine, è possibile inoltre aggiungere trattamenti della pelle opzionali, frutto della partnership tra Agfa e TFL che vantano rispettivamente una vasta esperienza nel campo dell’inkjet e conoscenze approfondite nell’ambito dei prodotti chimici di trattamento e delle tecniche di applicazione.
CHRISTIAN DIOR RILEVA ART LAB
Nelle ultime settimane, la società Christian Dior avrebbe rilevato Art Lab, azienda specializzata in stampa digitale e rifinitura a mano su pelle. Il deal farebbe così entrare, nel portafoglio della società di proprietà di Lvmh, un’azienda del distretto conciario toscano di Santa Croce sull’Arno e confermerebbe la volontà del colosso francese di voler investire nel Bel Paese per una cifra che supera i 100 milioni di euro.
Art Lab nasce alla fine degli anni Novanta da un’intuizione di Marcello Tatoni, che ebbe la rivoluzionaria idea di applicare la stampa digitale direttamente al cuoio, aumentando altresì le sperimentazioni tecnologiche sui trattamenti della pelle. Nel 2013 la seconda generazione della famiglia, che vede la direzione di Ilaria Sassetti e Dario Tatoni, e dell’ingegner Andrea Balleri, ha rilanciato l’azienda con un laboratorio artistico che collabora con le più grandi case di moda e impiega quasi 70 persone, registrando un fatturato di circa 5 milioni di euro. Tutte le lavorazioni avvengono internamente: dalla preparazione fino al fissaggio finale e collaudo. Art Lab offre ai suoi prestigiosi clienti, il ciclo di rifinizione completo, tramite strumenti all'avanguardia: impianto di aerografia e di verniciatura manuale per pelli intere, capi tagliati e/o tessuti e impianti di applicazione carte transfer. Infine, la stampa digitale con l'utilizzo di varie tipologie di inchiostro su un’ampia gamma di supporti: dai coloranti acidi per pellami naturali, crust, nabuk e velour, ai coloranti “Eco-Solve” per pellami rifiniti come nappe, coperture, vernicette, abrasivati, basi specchio e, infine, i coloranti UV ELASTIC per basi nere o scure.



Personalizzazione on demand su pelle targata SWISSQPRINT
Nel 1972, in un modesto laboratorio, Enrico Ricci disegnava splendidi accessori per le aziende di calzature di alta moda. Oggi l'azienda ha 30 dipendenti e un fatturato di 2 milioni di euro. La sede centrale (3.000 metri quadrati) si trova a San Mauro Pascoli, in provincia di Forlì Cesena. Un distretto conosciuto in tutto il mondo per i marchi di calzature come Sergio Rossi, Pollini, Casadei. L’ingresso in azienda di Gianluca ed Elisa, figli del fondatore, porta all’introduzione in azienda delle tecnologie digitali, che culmina nella scelta di una soluzione swissQprint Nyala 2. "Abbiamo trovato nel modello Nyala tutte le caratteristiche che desideravamo per semplificare e velocizzare la stampa su pelle, ottimizzando al contempo l'aspetto grafico dei nostri prodotti in pelle" racconta il management dell’azienda. swissQprint Nyala 2 è una stampante UV con un tavolo di 3200 x2000 mm e 18 teste di stampa. Un sistema di rulli ben progettato e robusto guida il supporto sul tavolo mentre viene accuratamente avvolto sul lato opposto. Un sistema di controllo regola la forza di tensione per garantire un'immagine stampata sempre impeccabile. La stampa può essere eseguita in un unico passaggio, a una velocità massima di 206 m²/ora e con una risoluzione fino a 2160 dpi. In un settore in cui l’unicità è un requisito fondamentale, questa stampante offre il vantaggio di produrre effetti artigianali a una velocità industriale, riducendo considerevolmente i tempi di produzione.

UNA MARCIA IN PIÙ CON SIGNRACER
Spingersi oltre la stampa wide format tradizionale significa osservare da vicino una varietà di segmenti di mercato, quali stampa diretta sui capi di abbigliamento, tessuto, pelle e pellami vari, ceramica, laminati, vetro, lavorazione del legno, materiali compositi vari e molto altro ancora. Il boom della personalizzazione di massa ha definitivamente convinto Maja Digital Printing ad affidarsi al team della torinese Errelle per l’acquisto della soluzione di stampa industriale all’avanguardia Signracer 2512V. “Abbiamo scelto Signracer 2512V perché ci permette di penetrare in segmenti di mercato diversi da quello della comunicazione visiva, che rappresenta il nostro business principale” afferma Arsenio Malossi, fondatore di Maja Digital Printing, “ Abbiamo ampliato la gamma di applicazioni che siamo in grado di realizzare, esplorando il mondo delle applicazioni industrial. Grazie alla nuova macchina, oggi siamo in grado di stampare su pelle, vetro, legno e un’infinità di materiali rigidi’’. Tra le peculiarità tecniche particolarmente apprezzate ci sono gli inchiostri a bassa viscosità Signracer A20 RIG, rilasciati da Nutec e formulati per assicurare durevolezza e adattarsi a diverse tipologie di supporto. Per quel che riguarda la stampa su rigido, gli inchiostri Nutec garantiscono ottima versatilità, resistenza all’abrasione e all’esposizione ad agenti chimici e atmosferici, oltre che solidità alla luce che – nel caso di applicazioni destinate all’esterno – è una caratteristica molto richiesta e apprezzata dai clienti finali. 75
76
ABBIGLIAMENTO

Nel fashion le strategie di produzione possono essere molto diverse a seconda delle richieste dei brand e della destinazione d’uso. Si sta progressivamente affermando l’esigenza di arginare il fenomeno “fastfashion”, una tendenza che ha dominato il mercato degli ultimi anni con la produzione di capi di bassa qualità destinati a un consumo molto rapido. L’evoluzione delle soluzioni di stampa digitali incentiva la realizzazione di pezzi “unici”, alimentando modo di fuire differente i capi di abbigliamento e promuovendo il superamento della logica “usa-e-getta” per far spazio a nuovi modelli di business basati sulla produzione di collezioni in edizione limitata, altamente personalizzate. L’idea di possedere qualcosa di unico e irripetibile spinge i consumatori a conservare i prodotti più a lungo. Molti di questi cambiamenti non sarebbero stati possibili senza il perfezionamento delle tecnologie e dei consumabili. Le ultime generazioni di inchiostri a pigmento, ad esempio, sono progettate per essere compatibili con la maggior parte dei tessuti e non richiedono post-trattamento, contribuendo a ridurre l’impatto ambientale dell’intera supply chain.
Dal plissé alla stampa digitale
Nata a Carate Brianza negli anni Settanta, Omniapiega è una realtà affermata nel settore della vendita di tessuti e pelli. “Il core business dell’azienda è da sempre la plissettatura che permette, attraverso l’utilizzo delle alte temperature, di realizzare pieghe a partire da un tessuto liscio” spiega Pierfilippo Longoni, R&D di Omniapiega. “Nel corso degli anni abbiamo ampliato il numero di lavorazioni svolte internamente per semplificare il processo di progettazione e realizzazione dei capi finiti e interfacciarci direttamente con gli stilisti, cercando di assecondare le specifiche esigenze di ciascuno”. Nel mondo della moda è consuetudine modificare i capi fino all’ultimo momento prima della messa in produzione: internalizzando il processo di stampa Omniapiega è riuscita a garantire tempi di consegna più rapidi ai clienti e un servizio di personalizzazione ad hoc. L’incontro con la stampa digitale avviene sette anni fa con l’acquisto delle prime soluzioni Mimaki JV5. Un anno e mezzo fa, l’azienda ha aggiornato la propria base macchine, con l’introduzione di una Mimaki TS100 e una Mimaki TS55. La prima viene utilizzata per la stampa di campionature e prove colori, la seconda per la stampa di bobine da 350 m. “Stampando su tessuti 100% poliestere, la stampa sublimatica si è rivelata la soluzione più indicata per noi. Oggi siamo in grado di gestire il processo dalla ricezione del file di stampa alla consegna del tessuto plissettato, pronto per il confezionamento. La stampa digitale ci permette di stampare su tante tipologie di materiali, rendendo possibile un’infinità di lavorazioni”.


Sopra e a sinistra, tessuti plissettati di Omniapiega
L’INCONTRO TRA KONICA MINOLTA E CLERICI TESSUTO
Se Como è considerata la capitale mondiale della seta, da quasi trent’anni la città lariana è anche il cuore pulsante del “digital textile”. Un trend che ha indotto gli operatori del distretto tessile comasco ad abbracciare la tecnologia inkjet, convertendo la quasi totalità dei propri volumi di stampa. Fondata nel 1922, controllata dalla famiglia Tessuto da quattro generazioni e forte di due siti produttivi, Clerici Tessuto è una delle principali aziende a ciclo completo del distretto. Le attività del gruppo includono ricerca e innovazione nei filati e nelle tecniche di tessitura, orditura e stampa, per rispondere alle richieste di una clientela sempre più esigente. Nel 2006, Clerici Tessuto ha costituito SARA Ink, una controllata dedicata alla stampa digitale. Negli ultimi dieci anni, SARA Ink ha incrementato la sua capacità produttiva, effettuando upgrade delle sue linee inkjet, e introducendo la tecnologia sublimatica. Per stampare efficacemente ogni fibra, l’azienda impiega coloranti inkjet reattivi, acidi e dispersi. “Prima il digitale era riservato alla prototipazione di lavori a 10 o 12 colori, che poi venivano eseguiti in serigrafia a quadri o a cilindri” Domenica Restieri, planning manager di SARA Ink. “L’evoluzione Della supply chain ha imposto nuovi standard qualitativi e abbattuto i tempi dall’idea al capo finito”. Per aderire a standard qualitativi e ambientali sempre più stringenti, nel 2020, il board dell’azienda comasca ha avviato un piano pluriennale di investimenti per il rinnovamento del parco macchine. Dopo aver valutato l’offerta dei principali costruttori, SARA Ink ha scelto di puntare su Nassenger 10, l’ammiraglia della gamma di stampanti tessili multi-pass di Konica Minolta, in formato 1.850 mm. La stampante è compatibile con inchiostri reattivi, acidi, dispersi e a pigmento. Il nono canale è utilizzabile per il fluido di penetrazione o per un doppio nero, senza pregiudicare la configurazione colori. SARA Ink utilizza inchiostri reattivi Konica Minolta Type P. Grazie all’elevato numero di ugelli, Nassenger 10 stampa fino a 450 m²/h. “I livelli di brillantezza, dettaglio e nitidezza sono a dir poco trasformativi” aggiunge Simone Romanò, production manager di SARA Ink. “Volevamo fare un balzo tecnologico, e ci siamo riusciti”. 77




Yuima Nakazato sceglie EPSON MONNALISA

La maison di Yuima Nakazato ha una visione molto precisa, in cui l'evoluzione dell'abbigliamento è destinata a creare un futuro ancora più ricco. Per adempiere alla sua responsabilità nei confronti del futuro, la casa di moda ha continuato a selezionare con cura i materiali utilizzati e le fonti da cui provengono, creando capi di abbigliamento pensati per essere indossati a lungo e poi riciclati. Di recente, la casa di moda si è affidata alla tecnologia Epson per riprodurre le delicate trame e i colori dei materiali dipinti a mano che caratterizzano il suo stile, riducendo altresì l’impatto ambientale delle proprie produzioni. I disegni di Yuima Nakazato sono stati riprodotti fedelmente su un tessuto di organza di seta estremamente sottile (0,07 mm), utilizzando una stampante tessile digitale a getto d'inchiostro Monna Lisa presso il Solution Center dello stabilimento Epson di Fujimi, in Giappone. Poiché i disegni sono stati stampati con inchiostro a pigmento, che richiede meno lavorazioni rispetto ad altre tipologie di stampa tessile, Yuima Nakazato ha potuto lavorare ai disegni per la collezione di moda fino a poco prima della sfilata. Oltre che per realizzare i capi d’abbigliamento, la tecnologia Epson Monnalisa è stata utilizzata per la stampa delle sculture in carta con cui è stato allestito il palcoscenico della sfilata, dipinte a mano dallo stilista stesso. La tecnologia di stampa tessile digitale di Epson è in grado di riprodurre gradazioni sottili e toni tenui e, secondo l'azienda, è ideale per la produzione di piccole tirature con tempi rapidi perché non richiede lastre di stampa. Inoltre, utilizza meno acqua, inchiostro e sostanze chimiche rispetto alla stampa analogica tradizionale. Lo scopo della partnership è quello di ridurre l'impatto ambientale della produzione di abbigliamento nel settore della moda, implementare una modalità di produzione ottimale in grado di fornire design più personalizzati rispetto al metodo convenzionale di produzione in serie degli stessi modelli, e ricercare e sviluppare congiuntamente la tecnologia futura per realizzarla. Epson continuerà a collaborare con il designer per sviluppare nuove possibilità di abbigliamento utilizzando la tecnologia a getto d'inchiostro.

LA COLLEZIONE REFLECTIONS DI STRATASYS
Stratasys ha scelto il palcoscenico della scorsa Design Week di Milano per presentare la collezione SSYS 2Y22 Reflection, realizzata con l’innovativa tecnologia J850 TechStyle. La nuova stampante, basata su tecnologia PolyJet a colori, è progettata per adattarsi alle nuove esigenze di stilisti, designer e produttori del settore dell’abbigliamento. La collezione include abiti e completi personalizzati, abbigliamento da giorno, ma anche packaging di lusso, lampade, accessori e calzature. “La moda è sempre stata un contenitore per l’espressione di sé e la differenziazione, e siamo entusiasti che l’innovazione della stampa 3D su tessuto sia ora parte di questa tradizione”. I materiali e i processi innovativi esplorati in questo programma riflettono un cambiamento di mentalità all’interno della disciplina del design che è diventato fondamentale per affrontare le nostre sfide più urgenti. Secondo Naomi Kaempfer, art, design and fashion director di Stratasys, l’ispirazione nasce dal bisogno di riflettere sui cambiamenti globali che ci hanno coinvolto e sull’impatto che hanno avuto sul modo in cui entriamo in relazione non solo con gli altri ma anche con noi stessi. “La moda è sempre stata un contenitore per l’espressione di sé e siamo entusiasti all’idea che la stampa 3D su tessuto abbia raggiunto un livello di perfezionamento tale da farsi portatrice di messaggi importanti quali la riappropriazione dell’intimità, l’inclusività, il rapporto con la natura” spiega Kaempfer. Ne è un esempio Trypophilia Collection, realizzata in collaborazione con lo studio Jasna Rok Lab e il designer Travis Fitch, che si propone di dare forma, attraverso gli abiti stampati in 3D, a emozioni come felicità, rabbia, tristezza, paura. I disegni delle giacche progettate da Ganit



Goldstein, ricercatrice di tessuti smart e specialista di stampa tridimensionale, sono ispirati alle quattro stagioni e simulano l’interazione della luce con gli elementi naturali. FORÆVA, laboratorio di design guidato dalla stilista Lana Dumitru e dall’architetto Vlad Tenu, ha lavorato sulla trasposizione stampata in 3D di cromie e disegni tipici della cultura tradizionale rumena adattati alla contemporaneità, che svelano ulteriori significati nascosti se osservati da vicino. Assa Studio, che da oltre dieci anni indaga gli aspetti creativi della stampa 3D, ha collaborato alla collezione realizzando un design inedito per le lampade presenti sullo stand e una pochette ispirata agli origami, stampata su pelle vegetale Dinamicamiko. Kaimin, marchio di moda gender fluid con sede a New York, noto per aver lavorato con artisti del calibro di Bjork, Lady Gaga e Beyoncé. Il body, l’abito e la giacca realizzato con tecnologia Stratasys prendono ispirazione dall’architettura della città di New York. Assa Ashuach, designer londinese, ha progettato Evolve e Sepiida, due modelli che incorporano sensori nella suola. Grazie all’intelligenza artificiale, i consumatori possono personalizzare le proprie calzature in base ai propri dati biometrici ed ergonomici, dalla temperatura all’inclinazione del piede. Ispirandosi alla vita marina e alle qualità strutturali del corallo, Filippo Nasetti e Vincenzo Reale hanno realizzato la serie di maschere Thalassic Mask, che incorpora motivi geometrici 3D e raggiunge l’equilibrio ottimale tra peso, rigidità, geometria e curvatura per adattarsi ai diversi volti.
SHEIN PUNTA SULLA STAMPA TRANSFER PER RIDURRE L’IMPATTO AMBIENTALE
Shein, rivenditore online di prodotti di moda e lifestyle, sta portando avanti l’adozione della stampa transfer, con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale della produzione tessile nella sua catena di fornitura. A partire da dicembre 2018, Shein ha convertito oltre il 50% dei suoi prodotti stampati, affidandosi a tecnologie di stampa transfer. L’implementazione di questo modello ha permesso al colosso del fast fashion di risparmiare 590.000 tonnellate di acqua, circa 1,18 miliardi di bottiglie d’acqua standard da 500 ml. Sin dalla sua fondazione, il modello di supply chain di Shein ha permesso all'azienda di produrre rapidamente piccoli ordini su richiesta. L'adozione di questa nuova tecnologia di stampa integra il modello di piccoli lotti dell'azienda, consentendo di stampare in modo efficiente un maggior numero di disegni e modelli tessili e rendendola un'opzione ideale per la produzione di una varietà di articoli prima di decidere se aumentare la produzione o interromperla in base al feedback del mercato. 79

foto: Paul Winstone
Made-to-order, il futuro della moda secondo Love Hero
Il marchio di moda Love Hero, con sede a Londra, si è avvalso delle capacità di produzione sostenibile, digitalizzata e on-demand di Kornit per realizzare una linea completa di abbigliamento a tema naturale. Con la visione di riunire immagini ispirate a elementi e paesaggi naturali, introducendo al contempo tessuti biodegradabili, processi di produzione ecoconsapevoli e modelli di vendita privi di rifiuti per i consumatori, Love Hero si è rivolta a Creazioni Digitali, con sede a Como, e alle capacità di produzione ondemand di Kornit Digital, per realizzare le sue creazioni. Tutti i tessuti sono tracciabili e certificati tramite la piattaforma blockchain Retraced per ridurre al minimo l'impronta ecologica. Le operazioni di taglio e cucito si svolgono in Portogallo. Il designer e co-fondatore del marchio, Joshua Scacheri, ha recentemente messo in luce la sua visione di una moda più
foto: Paul Winstone
sostenibile come concorrente della serie reality Making the Cut di Amazon Prime. Uno dei suoi modelli vincitori della serie è ora disponibile su Amazon Fashion. "Produrre su richiesta elimina gran parte del rischio di ciò che si venderà o meno", ha dichiarato Scacheri. "Marchi come il nostro devono creare abbigliamento etico, in modo che i consumatori sappiano che è possibile, su richiesta. La vendita di abbigliamento lifestyle su ordinazione è molto probabilmente la strada del futuro. Intendiamo utilizzare esclusivamente la tecnologia di Kornit". Love Hero è attualmente impegnata con Kornit sulla meccanica dell'imprinting di seta, nylon biodegradabile e altri materiali diversi per sostenere la visione del marchio Joshua. Una di queste applicazioni prevede l'uso di tessuti su due lati: il nylon sopra e il cotone sul retro.

ROLAND DG
crea il primo "Dress release" al mondo
Roland DG, leader mondiale nelle soluzioni di stampa digitale, ha creato il primo "dress release" al mondo – un comunicato stampa stampato su un abito – utilizzando la sua ultima stampante tessile all'avanguardia, la Texart XT-640S-F. In una prima assoluta per l'industria della moda, del tessile e della stampa, l'abito funge da mezzo per mostrare i vantaggi della XT-640S-F, una stampante che eccelle nella stampa di capi di abbigliamento in piccole tirature per la generazione "fashion drop". L'abito mostra anche le capacità all'avanguardia dell'inchiostro bianco e dei colori brillanti della nuova macchina, insieme a un testo che ne rivela i vantaggi e le qualità uniche. Stephen Davis, direttore marketing EMEA di Roland DG, ha commentato: "Siamo stati entusiasti di immergerci nel mondo del fashion design per creare questo abito unico nel suo genere, che mette in mostra le capacità della Texart XT-640S-F. Abbiamo lavorato con i nostri clienti italiani del settore tessile per progettare la macchina, costruita appositamente per la generazione 'fashion drop', quindi ci è sembrato giusto continuare la nostra collaborazione con i creativi del settore per dare vita al ‘dress release’. Ci è piaciuto molto lavorare con stilisti, sarte, fotografi e modelle di talento per aiutarci a trasformare la nostra visione in realtà, e speriamo che i nostri clienti si sentano ispirati a realizzare i loro capi unici". Per creare il modello, l'azienda ha collaborato con la designer Fabia Goff, che ha già lavorato con marchi come John Lewis e Laura Ashley. Il modello incorpora elementi testuali di un comunicato e un design straordinario ispirato alle attuali tendenze e all'arte e alla cultura giapponese.
