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Tiziano Galuppo, presidente dell’Unione GCT di Milano

Aspettando la notte degli Oscar della Stampa 2022, abbiamo intervistato Tiziano Galuppo, presidente dell’Unione GCT di Milano, realtà entrata a far parte della compagine del Premio in collaborazione con Stratego Group. La celebrazione del 2 dicembre sarà la prima edizione degli Oscar della Stampa che vede il coinvolgimento diretto dell’Unione nella serata.

Tiziano Galuppo presidente Unione GCT Milano

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A giugno si è concluso il suo primo anno alla guida dell’Unione GCT Milano: è soddisfatto di essersi preso questo compito?

Assolutamente soddisfatto, nonostante la presidenza sia impegnativa e rappresenti una responsabilità importante soprattutto in tempi difficili come quelli che stiamo attraversando. Per me la presidenza dell’Unione va a coronare una lunga esperienza nel settore e rappresenta un grande onore. Anche perché durante la mia carriera ho sempre creduto nel ruolo delle associazioni di cui ho sperimentato direttamente utilità e rilevanza. E poi ho trovato un’Unione in salute, solida nella base associativa e con i conti in ordine, ben integrata nelle attività di categoria e capace di esprimere servizio agli associati e identità alle aziende del settore.

È complicato conciliare il lavoro nella propria azienda con il ruolo associativo di vertice?

Certamente non è facile, ma rappresenta probabilmente la parte più stimolante e formativa di questa esperienza, che consiglio a tutti i miei colleghi imprenditori e imprenditrici. Assumere la presidenza di un’associazione vuol dire ampliare la propria visione da aziendale a settoriale: capire i trend generali, cogliere le criticità condivise o quelle specifiche di comparti limitrofi a quelli nei quali sei abituato ad operare. Si tocca con mano e si comprende più a fondo l’attività associativa, in tutta la sua articolazione di servizi, ma anche di attività molto rilevanti che vengono portate avanti nell’interesse di noi imprenditori e delle quali spesso non cogliamo la portata e la complessità. Si entra in relazione con una moltitudine di interlocutori, da chi è parte della Struttura ai colleghi e colleghe dell’Associazione, ma anche di tutta la categoria, da Assografici alla Federazione Carta e Grafica, a Confindustria. Ripeto, si tratta di un’esperienza intensa e decisamente arricchente.

Quali risultati già considera acquisiti dopo questo primo anno di presidenza?

Sul tema identità dell’Unione, uno dei punti sui quali mi ero ripromesso di lavorare, abbiamo già certamente risultati concreti. Il processo di sempre maggiore integrazione con Assografici, negli ultimi anni, andava accompagnato da qualche segnale forte di vitalità e coinvolgimento della base associativa. Da qui la scelta di acquisire parte del marchio degli “Oscar della Stampa” e di entrare, in collaborazione con Stratego Group, nell’organizzazione di questo importante evento del settore, di rilevanza nazionale. Quella del 2 dicembre sarà la prima edizione del Premio che vede il coinvolgimento diretto dell’Unione, fortemente visibile e presente nella serata. In tema identitario abbiamo dato un altro segnale forte intervenendo con il restyling del marchio associativo. Va detto che l’impatto con la realtà, con la mole di attività che richiedono attenzione e la esiguità delle risorse, restituiscono una prospettiva un po’ diversa rispetto alla voglia di far tutto e subito che si ha all’inizio di un mandato. Grazie al supporto della struttura e del direttore, con i quali c’è stata da subito massima sintonia e comunanza di intenti, posso dire con orgoglio che in questo primo anno abbiamo avviato capitoli importanti di attività e ciò che non è stato ancora portato a termine siamo comunque riusciti a impostarlo bene.

Un momento dell’edizione 2021 degli Oscar della Stampa in cui Enrico Barboglio, Ceo di Stratego Group, annunciava insieme a Tiziano Galuppo, presidente Unione CGT Milano, la futura collaborazione delle due realtà all’organizzazione del Premio

Il marketing associativo è fra le priorità da lei indicate. Quali progressi sono stati fatti?

Segnali certamente positivi sono la tenuta dell’attuale base associativa e alcuni nuovi ingressi nell’Associazione, sulle quali mi sono anche personalmente speso. Il settore resta in forte difficoltà, la lunga crisi del comparto grafico ed editoriale ha pesato sul territorio milanese, aggravata da problemi contingenti come il Covid e la crisi energetica che si sono aggiunti a quelli strutturali. È troppo ottimistico aspettarsi una vera inversione di tendenza, più realisticamente credo nella possibilità che le aziende trovino nell’associazionismo nuove risposte alle difficoltà. Porteremo questo messaggio nei prossimi mesi ad aziende che sono uscite nel tempo dall’Unione o che non ne hanno mai fatto parte, e che stiamo individuando. In parallelo, ci rivolgeremo anche a tanti associati poco presenti, invitandoli a partecipare più attivamente alla vita associativa.

“L’Unione fa la forza” è il messaggio?

Direi proprio di sì, è l’essenza dell’attività associativa, con un efficace gioco di parole che diventa quasi il nostro pay-off. Una forza che deve essere intesa non solo in ottica di lobbying, di tutela degli interessi del settore, di gestione di strumenti comuni, come il contratto o gli enti di categoria. Ma in termini anche di stare uniti, frequentarsi, per darsi l’opportunità di confrontarsi, di scambiarsi opinioni, esperienze, visioni di mercato: questa è la grande ricchezza della vita associativa. Un’apertura al confronto e alla collaborazione che inevitabilmente si riverbera in risultati positivi anche nella conduzione delle nostre aziende.

Lei sta sperimentando il valore delle partnership anche nella sua attività imprenditoriale. È un’idea che nasce dall’esperienza da presidente dell’Unione?

Da sempre credo e ho sperimentato l’utilità di fare rete e individuare soluzioni organizzative innovative nel business, per superare difficoltà comuni o trasformare elementi di debolezza in punti di forza. Le mie aziende, Eurocarton e Primo Piano Industry, hanno avviato da tempo un progetto di collaborazione con SPV, al quale si è aggiunta di recente ABC Cartotecnica OK, che negli anni si è sicuramente definito in modo sempre più chiaro ed efficace. Abbiamo sviluppato un valido esempio di collaborazione tra aziende che sicuramente, grazie alla frequentazione associativa, può fare da modello di riferimento per la nascita di esperienze simili.

Chiudiamo con un auspicio per il settore e per l’Unione?

Bisogna sempre essere positivi. Credo che ci siano anche oggettivi elementi per esserlo. Il settore cartotecnico e del packaging è un comparto in continua crescita e consolidamento, nonostante le difficoltà legate prima alla pandemia, poi alla crisi energetica. La comunicazione grafica e commerciale è certamente un settore in crisi più strutturale e questo ormai è assodato. Ma nel tempo ha imparato a convivere con questo trend, che se non si può sovvertire si può certamente gestire, con innovazione, creatività e imprenditorialità. Continuerò a lavorare, insieme alla mia squadra di vicepresidenti, che ringrazio sempre per la disponibilità e la collaborazione, in modo che sempre più in Unione le aziende possano respirare e alimentare queste capacità.

La nuova rotativa alimentata a bobina da 1,7 metri è progettata per la produzione industriale di imballaggi in cartone ondulato e in cartoncino teso

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HP PageWide T700i

una svolta per il mercato del packaging di carta

COMUNICAZIONE D’IMPRESA HP continua a investire nel mercato del packaging per creare nuove opportunità per i trasformatori e i brand che vogliono trarre vantaggio dalla trasformazione da analogico a digitale. Recentemente ha presentato la macchina da stampa HP PageWide T700i, una nuova piattaforma digitale a bobina da 1,7 m che aiuta i converter a raggiungere una maggiore efficienza operativa per la produzione di volumi elevati di applicazioni di laminazione digitale monofacciale, cartone ondulato e cartoncino teso. HP PageWide T700i sarà configurabile per soddisfare le esigenze specifiche dei clienti e del mercato e comprende una varietà di opzioni in linea per lo svolgimento manuale o continuo, il priming, la verniciatura e la consegna sia in rotolo che in foglio. Alcune configurazioni saranno in grado di raggiungere i 300 m/min con il supporto della tecnologia HP a getto d’inchiostro termico a singolo passaggio con inchiostri a base d’acqua. La HP PageWide T700i Press sarà la seconda configurazione di stampa realizzata in collaborazione con Koenig & Bauer. La nuova piattaforma di stampa garantisce l’aumento della capacità dell’impianto e la riduzione dei costi di produzione negli imballaggi a base carta e consentirà ai converter di stampare con tempi di consegna significativamente accelerati e requisiti di quantità minime d’ordine inferiori, ottimizzando così le giacenze e permettendo di concentrare la capacità di stampa analogica su tirature più lunghe. Per i trasformatori che si trovano ad affrontare la crescente pressione della catena di approvvigionamento, questa macchina rappresenta un’opportunità sostanziale di crescita aziendale, in quanto consente di migliorare l’economia, la versatilità della produzione e le soluzioni di imballaggio più sostenibili. “Nella progettazione della macchina da stampa T700i abbiamo ascoltato le esigenze dei nostri clienti e del mercato. Oggi più che mai, i trasformatori hanno bisogno di maggiore flessibilità per rispondere alle tendenze e alle sfide dinamiche del mercato, e il packaging digitale continua a trasformare radicalmente la catena di fornitura degli imballaggi per la produzione di grandi volumi e per quella tradizionale”, ha dichiarato Annette Friskopp, Global Head e General Manager di HP PageWide Industrial. “La HP T700i consen-

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te ai clienti di ottenere risparmi sui costi di produzione e tempi di consegna più brevi, permettendo loro di puntare a lavori di stampa di maggior valore”. La nuova macchina da stampa sarà dotata di testine di stampa a getto d’inchiostro termico HP di nuova generazione, in grado di garantire una robusta produzione industriale con elevata affidabilità e bassi costi operativi, nonché una qualità di stampa offset a 6 colori costante e ripetibile ad alta velocità per imballaggi con grafica di alta risoluzione. I clienti della T700i Press beneficeranno della scalabilità della produzione e dell’integrazione verticale di HP nelle attività di stampa industriale, creando un vantaggio notevole per la loro azienda.

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1 Autosplice Unwinder – La macchina è dotata di uno sbobinatore completamente automatico in grado si svolgere bobine di carta che spazia dagli 80 ai 250 g/mq. Sono disponibili altre opzioni per carte con spessori superiori. 2 Pre-Coater – Applica l’HP Primer Agent alla carta: si tratta di una soluzione base acqua che assicura la qualità di stampa ottimale su un’ampia gamma di carte. 3 Motore di stampa – La macchina stampa da bobina a bobina e da bobina a foglio alla velocità di 300 metri/minuto su un’ampiezza di 1,7 metri. Il design ad arco consente il tensionamento ottimale della carta per una stampa di massima qualità mantenendo il minimo spazio tra il supporto e la testa di stampa, per garantire immagini e testi nitidi e di grande definizione. 4 Digital Front End – L’HP SmartStream Producion Elite Print Server è un digital front end estremamente scalabile in grado di rasterizzare file in ingresso e trasferire i dati alla stampante in tempo reale. 5 Dryer – Dopo la stampa, la carta passa attraverso una serie di essiccatori a elevata intensità che impiegano una combinazione di infrarossi e aria forzata consentendo all’inchiostro di aderire perfettamente alla carta.

6 Inline Process Control – Questo sistema impiega videocamere ad alta velocità per catturare frame dei fogli stampati che servono a monitorare il corretto funzionamento degli ugelli assicurando la massima qualità del getto di inchiostro. 7 Post-coater – OPV è applicata come rivestimento base acqua a tavola piena, vernice spot base acqua o vernice base acqua/UV spot ed essiccata con un forno integrato. OPV protegge lo stampato conferendo prestazioni aggiuntive di resistenza a una serie di prodotti finiti migliorandone l’estetica. 8 Umidificatore – Primerizzazione, stampa e verniciatura sottopongono la carta a ripetuti processi di umidificazione e asciugatura. L’unità di umidificazione contribuisce a restituire alla carta il livello di umidità ottimale.

9 Riavvolgitore – Questo elemento insieme allo svolgitore permette al sistema di stampa di mantenere la continuità produttiva offrendo i vantaggi di un cambio bobina completamente automatico. Sono, inoltre, disponibili optional aggiuntivi per la gestione della carta in base alle esigenze del cliente. 61

COMUNICAZIONE D’IMPRESA

Koenig & Bauer

Con Rapida 164 New Generation, Fotocromo Emiliana entra nell’era della stampa 4.0

Koenig & Bauer Rapida 164 NEW GENERATION

La macchina offset di grande formato di ultima generazione firmata Koenig & Bauer ha ispirato all’azienda emiliana una nuova filosofia di produzione

Esempio perfetto di azienda familiare italiana di eccellenza, Fotocromo Emiliana è una realtà in cui la passione per il business della stampa è stata tramandata dai genitori a una lungimirante seconda generazione. Fondata nel 1967 dal Roberto Paladini, negli anni ‘80 il team aziendale ha visto l’ingresso della moglie Luisa e, a partire dal 2000, in momenti diversi si sono aggiunti i figli Andrea, Francesco e Nicola, rispettivamente attivi nell’area economicofinanziaria, produzione e controllo di gestione. Suddivisione di ruoli dettata dai diversi percorsi di laurea conseguiti dai fratelli Paladini. È proprio uno di loro, Francesco, a parlarci delle strategie di Fotocromo che hanno condotto all’installazione, lo scorso aprile, della prima Koenig & Bauer Rapida 164 di serie, nel mondo, scelta maturata in piena pandemia e che si è concretizzata superando gli ostacoli del caso. Un viaggio in auto fino alla sede di Radebeul di Koenig & Bauer in Germania per assistere a una dimostrazione della macchina e l’incognita delle tempistiche di consegna date dai disagi della pandemia. “Proprio perché si trattava della prima installazione mondiale di serie della Rapida 164, dotata di parti e di una tecnologia diverse rispetto alle altre macchine di Koenig & Bauer, ha scontato tempi di consegna più dilatati soprattutto a causa della difficoltà di reperimento di componentistica a livello globale” spiega Paladini.

La prima Rapida 164 NEW GENERATION di “serie” al mondo

Per comprendere le motivazioni strategiche che hanno portato il management di Fotocromo Emiliana alla scelta proprio del modello Rapida 164 NEW GENERATION è necessario comprendere le esigenze produttive di questa realtà attiva nel territorio bolognese. Il core business dell’azienda è la stampa di editoria scolastica e negli ultimi 10 anni la produzione si è estesa al packaging. “Le ragioni – spiega Francesco – sono date dal progressivo cambiamento delle dinamiche di questo comparto: la stagionalità della filiera produttiva si è sempre più concentrata in alcuni mesi dell’anno ricalcando i tempi della scuola e le nuove esigenze distributive hanno ulteriormente compresso i tempi di consegna”. Dovendo diversificare la produzione, Fotocromo ha optato per macchine da stampa che offrissero più della semplice quadricromia, perfetta per l’editoria ma non più sufficiente per i lavori di cartotecnica: per questo nel 2012 è arrivata in azienda la prima 5 colori con torre di verniciatura e nel 2016 una 6 colori sempre con vernice – una delle prime 164 installate in Italia – tutte targate Koenig & Bauer. La nuova arrivata inverte la tendenza, come specifica Francesco: “La Rapida 164 è invece completamente dedicata alla stampa editoriale con una specifica vocazione alle carte leggere. La strategia a sostegno di questo investimento è mantenere la nostra quota di mercato nell’editoria, rinforzando la capacità produttiva e consolidando la nostra specializzazione”. A completamento di questo aggiornamento tecnologico, lo scorso anno la famiglia Paladini ha acquisito una legatoria per portare in house le operazioni di finishing con il vantaggio di poter offrire al mercato di riferimento un prodotto finito con un più rapido

just-in-time e con i relativi benefici logistici. Fattori in grado di accrescere la competitività dell’azienda.

La macchina del futuro

Alla domanda relativa a quali vantaggi ha portato l’installazione della nuova Rapida 164, Francesco Paladini ha immediatamente evidenziato il notevole incremento prestazionale a livello produttivo. “La macchina è oggettivamente configurata per stampare a una maggiore velocità rispetto a quelle della precedente generazione. Gli aspetti che incrementano la produttività e determinano l’efficienza della Rapida 164, oltre alla velocità nel corso della stampa della tiratura, sono la notevole contrazione dei tempi di avviamento grazie ad automatismi che portano rapidamente al primo foglio buono e alla riduzione degli scarti” aggiunge Francesco. Un altro aspetto rilevante è l’interfaccia assolutamente intuitiva che si è rivelata una sorpresa: “Abbiamo deciso di adottare il sistema di controllo colore ErgoTronic Color Control e QualiTronic Color Control di Koenig & Bauer rispetto a quello attivo sulle nostre altre macchine che utilizzano sistemi di controllo Lithec e temevamo una ricaduta sul tempo di apprendimento da parte degli operatori”. Al contrario gli addetti hanno immediatamente preso confidenza con i nuovi sistemi di controllo qualità. Inoltre, la nuova interfaccia LogoTronic, che Francesco Paladini definisce “la porta di accesso della macchina”, si è rivelato “un vero esempio di collaborazione uomomacchina in stile 4.0” sottolineando inoltre come il modello di stampa estremamente automatizzata, definita “autonoma”, riduca la possibilità di errore da parte dell’operatore. Da qui la decisione di estendere ancor di più l’impiego di LogoTronic su tutte le altre macchine, come retrofit, per aver un'unica interfaccia per il rilevamento dei dati.

Un flusso che segue i parametri 4.0

Sempre nell’ottica di spingersi verso una logica sempre più 4.0 la decisione di installare Optimus come MIS tecnico al fine di predisporre la macchina per rendere il flusso di informazioni biunivoco. A oggi le macchine attive nel reparto produttivo di Fotocromo sono connesse a un sistema di raccolta dati che a sua volta è collegato a un MIS tecnico, configurazione che consente loro di ricevere informazioni, ma non di inviarne alla macchina, a eccezione del dato cip3 della prestampa. La nuova architettura – inedita nella triangolazione Optimus-LogoTronic-flusso di lavoro in prestampa, e per cui Fotocromo si propone come pioniere – coinvolge in primis la nuova Rapida 164 e verrà replicata sul resto dei sistemi offset attivi in sala stampa. Si tratta di generare una triangolazione in grado di trasferire i dati commessa complessivi che diventano dati produzione e rientrano come dati di produzione aggregati alla commessa. Un altro vantaggio è il supporto che questo sistema può dare all’automatismo della prestampa che caratterizza la Rapida 164 con il Data Matrix. “Un passaggio fondamentale e una compliance suggerita dai parametri 4.0 che richiede un cambio di paradigma nella gestione della produzione a cui bisogna lavorare con impegno e determinazione, ma ritengo rappresenti un’evoluzione necessaria per le aziende grafiche e mi auguro possa diventare a breve lo standard”.

Rapida 164 ha spinto l’acceleratore anche sull’evoluzione della manutenzione in remoto, sempre più precisa ed efficace, che diventa predittiva, prevenendo l’usura della componentistica della macchina e predisponendone la tempestiva sostituzione, proprio come avviene per le automobili di oggi in cui l’elettronica prevale sulla meccanica. Inoltre, Fotocromo ha optato per l’opzione che prevede il collegamento della Rapida 164 con casa madre, per un monitoraggio continuo e una maggiore sicurezza di continuità operativa, oltre ad avere report aggiornati sulle prestazioni prevalenti della macchina.

Francesco e Nicola Paladini posano tra Falk Sparbert e Graziano Mion di Koenig & Bauer, davanti alla nuova Rapida 164 NEW GENERATION

Ed è anche bellissima!

E al di là degli aspetti empirici, il design della Koenig & Bauer Rapida 164 è anche molto accattivante, “cattura l’occhio” come sottolinea Francesco Paladini, “direi proiettato verso una nuova era che vede l’ambiente produttivo della stampa meno simile a un’officina meccanica, e più vicino a un modello interattivo e informatico che se da una parte può rappresentare un ostacolo per gli operatori ‘non nativi digitali’, dall’altra parte saprà attrarre le nuove generazioni riavvicinandole al mondo della stampa”.

Moduli SAMBA JPC di FUJIFILM

COMUNICAZIONE D’IMPRESA

FUJIFILM

fonte: Fujifilm

SAMBA® JPC risolve i problemi delle applicazioni UV

Gli inchiostri UV sono tra i più popolari per la stampa inkjet per le applicazioni industriali.

Dalla stampa di etichette all’interior decoration, dal packaging ai circuiti stampati, essendo compatibili con una vasta gamma di materiali ed estremamente flessibili gli inchiostri UV offrono vantaggi unici nel loro genere. Inoltre in fatto di produttività la tecnologia inkjet single-pass è il processo ottimale. Gli inchiostri UV grazie alla polimerizzazione istantanea offrono il vantaggio di un processo più rapido rispetto ad altre tecnologie offrendo la possibilità di passare più rapidamente alla fase di finishing del prodotto stampato. Allo stesso tempo, i buyer di stampati inkjet sono diventati sempre più esigenti, in termini di qualità. Ad esempio, per una stampa inkjet di “qualità offset” tutti ritengono necessaria una risoluzione minima delle testine pari a 1.200 dpi, comune nei circuiti elettronici stampati. Oggi questa esigenza può essere soddisfatta dalla combinazione di testine di stampa Si-MEMS, allo stato dell’arte, e di inchiostri e vernici UV, ma per mantenere un sistema di stampa alimentato con inchiostro alla giusta temperatura e una qualità priva di difetti è indispensabile progettare con cura tutti i componenti. Fino ad oggi hanno raggiunto la qualità richiesta nella produzione reale solo pochi produttori OEM e integrator che si sono distinti per i risultati di stampa migliori. Di seguito scopriremo come inserire nei processi di produzione soluzioni basate sulla tecnologia SAMBA© JPC di Fujifilm.

Teste di stampa

Le teste sono l’elemento base delle tecnologie di stampa a getto d’inchiostro. Termico e piezoelettrico sono i due principali approcci drop-on-demand (DOD). Tra i due, le piezoelettriche sono compatibili con formulazioni chimiche più ampie come gli inchiostri UV. In termini di fabbricazione, per le testine di stampa la scelta di materiali, metodi e design è ampia, ma nessun altro fornitore può assicurare le prestazioni della linea di prodotti SAMBA di Fujifilm, presentati per la prima volta in modelli JetPress a Drupa 2008. Grazie alla capacità di generare gocce minuscole a più di 100 kHz (100.000 volte al secondo), dalla loro introduzione sul mercato OEM nel 2013 le testine di stampa SAMBA G3L sono state implementate su molte delle stampanti più note. Una delle caratteristiche speciali di SAMBA, e un’esclusiva Fujifilm, è il ricorso della polverizzazione sottovuoto per l’attuatore piezo, che garantisce prestazioni stabili e durature.

Una singola testina di stampa SAMBA di Fujifilm

La barra di stampa

Avendo tutte le competenze necessarie per produrre barre di stampa, dall’elettronica all’ingegneria meccanica e alla meccanica dei fluidi, Fujifilm offre al mercato le proprie SAMBA JPC. Un vantaggio rivoluzionario di SAMBA è il design compatto, a parallelogramma, della testa, che consente una disposizione affiancata lineare, che genera una barra estremamente compatta. I 1.200 dpi equivalgono, per definizione, a un ugello ogni 1/1.200” o 21 micron e nei sistemi a colori il registro delle gocce di inchiostri diversi in una stampa CMYK o CMYKOGV estesa è sensibile alla posizione del supporto. La barra di stampa comprende funzioni che consentono di ruotare le testine singolarmente o insieme per ottenere la massima precisione. Ciò include il posizionamento automatico

fonte: FUJIFILM/DODXACT

Opzioni di regolazione delle testine di stampa per il sistema della barra di stampa SAMBA JPC

fonte: Fujifilm

Modulo della barra di stampa SAMBA JPC mostrato con l’opzione del telaio

in combinazione con l’accessorio JPC che emerge da sotto la barra di stampa. Poiché gli inchiostri UV sono utilizzati a temperature elevate, la barra di stampa è composta da materiali a bassa espansione termica, che mantengono l’elevata accuratezza. Il telaio permette di spostare lateralmente le barre di stampa, agevolando la sostituzione e la regolazione manuale delle teste.

Gli inchiostri UV

Non si conoscono ancora in profondità gli effetti della selezione e della qualificazione dei materiali, nonché degli stessi metodi di produzione, sulla coerenza delle prestazioni degli inchiostri. Se non sono controllate in modo adeguato, la variabilità nella qualità o nell’affidabilità della stampa può risultare evidente, persino per ricette compatibili con la testina di stampa ai test di qualificazione iniziali. La divisione Ink Solutions di Fujifilm è perfettamente consapevole dell’importanza di questo aspetto, soprattutto nel caso delle testine di stampa SAMBA. Non soltanto Fujifilm produce inchiostri UV presso il proprio stabilimento all’avanguardia nel Regno Unito, ma l’Application Development Center dell’azienda è attrezzato in modo da poter testare approfonditamente le nuove formulazioni di inchiostro nell’ambiente delle stampanti SAMBA.

Operatività costante

I vantaggi della gamma SAMBA JPC non si limitano alla meccanica della barra di stampa. A ciò si aggiungono infatti l’hardware e il software concepiti per ottimizzare e monitorare la qualità di stampa, tra cui la tecnologia di sostituzione degli ugelli. Il sistema di sensori anticollisione SAMBA JPC è utilizzabile per arrestare il sistema di trasporto oppure può operare in combinazione con una funzione di sollevamento automatico della barra di stampa che solleva le testine temporaneamente senza interrompere la tiratura. Altrettanto importante è il sistema di pulizia automatizzato, diventa quindi un metodo efficiente per ridurre l’impatto del deterioramento degli ugelli sulla produttività.

Elettronica

Uno dei vantaggi della tecnologia inkjet piezoelettrica è la possibilità di regolare precisamente il segnale di “forma d’onda” sull’elemento piezo che controlla l’emissione delle goccioline da ciascun ugello controllandone la dimensione e la velocità. Per ottenere risultati di qualità è fondamentale impostare correttamente i segnali di direzione, per essere certi che le gocce emesse a frequenza si posizionino correttamente. La barra di stampa SAMBA JPC di Fujifilm integra l’elettronica necessaria per i collegamenti relativi all’energia, ai dati e all’inchiostro disponibili in un unico pannello.

Approccio olistico

Per sviluppare una soluzione inkjet l’ideale è adottare un approccio di sistema che includa inchiostro e hardware. La collaborazione con un’azienda quale Fujifilm, competente su entrambi i lati, rappresenta un vantaggio. Ciò riguarda anche le combinazioni dei processi di stampa siano essi completamente digitali oppure ibridi. Grazie alla nuova gamma SAMBA JPC di moduli di stampa per l’UV, Fujifilm ha ampliato il numero di applicazioni che possono avvantaggiarsi da una combinazione di qualità, velocità e affidabilità di stampa. A distinguere la collezione SAMBA JPC dagli altri motori di stampa UV a 1.200 dpi sono i moduli complementari, disponibili per un sistema totalmente integrato, oltre all’ampia gamma di inchiostri e all’eccellente supporto tecnico.

Un disegno CAD del modulo della barra di stampa SAMBA JPB di FUJIFILM con uno spaccato dettagliato

Moduli SAMBA JPC opzionali per la protezione e la manutenzione della testina di stampa

Brett Martin

Scegliere la plastica giusta

Di fronte alla scelta di un materiale rigido in plastica trasparente, le alternative possono essere tante

Ogni tipologia di plastica vanta, tra le tante caratteristiche, punti di forza, finiture e colori diversi. Esiste la soluzione che meglio si adatta a ogni progetto, ma come si fa a sapere quale sia quella giusta? Le lastre Marlon FS in policarbonato, Marpet-g FS in PETg e Marcryl FS in acrilico estruso sono i tre prodotti principali della gamma Brett Martin di supporti rigidi, e ciascuna di esse presenta specifici punti di forza e di debolezza. Vediamo quando è più opportuno utilizzare l'una piuttosto che l'altra.

Marlon FS in policarbonato

Marlon FS è realizzato in un materiale a prestazioni elevate le cui caratteristiche principali sono l'estrema solidità e l'elevata resistenza agli urti. È particolarmente adatto alla realizzazione di insegne e allestimenti che richiedono resistenza agli urti e trasparenza elevata. Possono trarre vantaggio dalla robustezza del policarbonato le applicazioni da ubicare in aree in cui è esposto a rotture o atti vandalici, come la segnaletica esterna e gli arredi urbani. Seppur molto solido, il policarbonato ha una bassa resistenza ai graffi, ma Marlon è disponibile in una versione resistente alle abrasioni. Per uso esterno, è disponibile anche la versione resistente ai raggi UV.

Marpet-g FS in PETg

Marpet-g FS si presta con flessibilità ad applicazioni creative rendendolo una scelta versatile per la produzione di cartellonistica o allestimenti espositivi per il settore retail. Tuttavia le sue proprietà non sono note come quelle del policarbonato e dell'acrilico. Al pari del più costoso policarbonato, il PETg presenta un'elevata resistenza agli urti, rendendolo un'alternativa particolarmente indicata rispetto all'acrilico che può essere fragile. Utilizzando Marpet si evitano danni a espositori e altri prodotti in acrilico durante il trasporto o l'uso. La sua certificazione ignifuga offre ulteriori vantaggi rispetto all'acrilico. L'eccellente malleabilità del PETg consente di creare con facilità forme complesse, favorendo una più ampia libertà di progettazione rispetto ad altri materiali. È più facile da lavorare rispetto ad altre lastre in plastica trasparente. Può essere stampato senza l'uso di un primer su tutte le attrezzature di stampa. Non deve essere pre-essiccato prima della termoformatura e può essere termoformato a temperature più basse. Di conseguenza, tempi di lavorazione più contenuti permettono di risparmiare energia, tempo e denaro. Marpet-g FS presenta una combinazione unica di proprietà in grado di offrire un vero e proprio vantaggio commerciale – costi inferiori per i materiali, meno sprechi, costi più bassi per la lavorazione e l'energia e la possibilità di creare un numero infinito di design per le applicazioni più accattivanti.

Marcryl FS in acrilico

La lastra piana in acrilico estruso Marcryl FS è molto simile al vetro. Presenta una finitura ad alta brillantezza, una buona trasparenza ottica, un'elevatissima trasmissione luminosa e un'eccellente resistenza agli agenti atmosferici. Lucidando i bordi si ottiene una trasparenza che rende Marcryl FS la scelta ideale per progetti di design di interni, punti vendita e vetrine. Marcryl FS è ideale per realizzazioni di grande effetto, ma è fragile e più soggetta a rottura rispetto al policarbonato o al PETg. Policarbonato, PETg o acrilico – qual è il più adatto? Tutti presentano caratteristiche specifiche che si adattano a una serie di tipologie di applicazioni e necessità diverse.

www.brettmartin.com/marpetinformazione

COMUNICAZIONE D’IMPRESA 67

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