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Oscar della Stampa
Oscar della Stampa 2021 Undici nuove aziende entrano nel Club delle Eccellenze
Sono giunti alla loro trentesima edizione gli Oscar della Stampa, l’unico e il più ricercato riconoscimento all’eccellenza dell’industria della stampa in Italia. Quella dello scorso 2 dicembre 2021 nello Spazio Antologico degli East End Studios di Milano, infatti, è stato un appuntamento storico che ha visto il coinvolgimento della filiera della stampa commerciale, del packaging, del converting, delle applicazioni wide e industrial, che si è incontrata in presenza per annunciare gli undici vincitori di quest’anno.
Le novità del 2021
La premiazione ha coinvolto in qualità di sponsor le aziende di fornitura di tecnologie e supporti di stampa, ma per la prima volta nella loro storia gli Oscar della Stampa hanno accolto sul palco anche una realtà che proviene dal mondo della comunicazione e del design. La sponsorship del premio Best Digital Printer da parte dell’agenzia Brand Revolution Creative ha confermato la rappresentatività di filiera che sempre più gli Oscar possono vantare. Gli altri sponsor delle diverse categorie sono stati Gruppo Cordenons per Best Nobilitazioni e Supporti Speciali, Epple per Best Converter, Konica Minolta per Best Technology Innovator, Heidelberg per Imprenditore/Imprenditrice dell’anno, Printgraph per Industria Grafica dell’anno, Gallus per Best Label Printer, e le testate di settore Il Poligrafico e PRINTlovers rispettivamente per Best cartotecnica e Best Wide & Industrial Printer. La Federazione Carta e Grafica invece ha consegnato il Premio Speciale Industry 4.0. Durante la serata Enrico Barboglio, CEO di Stratego Group e Tiziano Galuppo, Presidente dell’Unione Grafici di Milano, hanno anche annunciato una nuova partnership tra le due entità per la realizzazione delle future edizioni degli Oscar.
I vincitori dell’edizione 2021
Il premio Industria Grafica dell’anno è andato a Grafiche Antiga per la quotidiana cura della tradizione e della cultura della stampa, con il progetto Tipoteca Italiana, abbinata a processi di innovazione e a costanti investimenti anche in ottica green. A Logo è andato il premio Best Digital Printer: una delle prime realtà del Veneto a dotarsi di sistemi di stampa digitale ad alta produttività, Logo oggi ha un approccio flessibile che abbraccia diverse tecnologie e segmenti di mercato. Il premio Best Nobilitazioni e Supporti Speciali è stato assegnato a Stabilimento Tipografico Ugo Quintily, che dal 1930 grazie a un costante aggiornamento tecnologico si contraddistingue per la capacità di rendere uno stampato un oggetto di emozione e bellezza. Cartografica Veneta è stata insignita dal premio Best Cartotecnica, che si distingue per la ricerca di standard di certificazione che permettono di soddisfare richieste sempre più orientate alla sostenibilità dei materiali e alla garanzia sull’abbinamento supporti/ inchiostri. Il premio Best Label Printer è andato a Pilot Italia, che dimostra non solo la capacità di produrre etichette di grande qualità e con effetti di nobilitazione sofisticati, ma anche la visione per investire in R&D su soluzioni di sicurezza e su etichette intelligenti dedicate alla tracciabilità dei prodotti o all’anticontraffazione. Gualapack ha si è aggiudicata il Best Converter. Anche nell’emergenza Covid-19 l’azienda specializzata in packaging flessibile ha saputo stare vicina ai propri dipendenti e ha contribuito all’acquisto di attrezzature sanitarie. Ha mantenuto risultati economici positivi e dimostrato attenzione alle potenzialità emergenti nel mercato e nelle abitudini dei consumatori. Come Best Technology Innovator è stata premiata LIC Packaging, tra i leader mondiali di stampa digitale su cartone ondulato. La costante innovazione dei processi che ha reso il sito produttivo un esempio di fabbrica intelligente. LIC si distingue anche per la ricerca e sviluppo sui materiali eco friendly. Camac Arti Grafiche ha vinto il titolo Best Wide & Industrial Printer. Una realtà in grado di valorizzare le proprie storiche competenze nella stampa tradizionale tampografica e serigrafica, inserendo la stampa digitale sia di grande formato per la visual communication sia per la stampa di tessuto e di abbigliamento promozionale sportivo e da lavoro. Il premio Imprenditore dell’anno è andato a Tonino Dominici, titolare di Box Marche, che ha dedicato questo riconoscimento alla carriera a tutta l’Industria Grafica. Il premio Speciale Industry 4.0 è andato a Vimer Industrie Grafiche Italiane per le innovazioni tecnologiche e di processo in ottica Industry 4.0 combinate ad attente politiche di sostenibilità. Il premio Speciale Cent’anni di Stampa è andato a PRT. Con 100 anni di esperienza alle spalle, il Gruppo guarda al futuro per offrire competenza esclusiva nella perfetta gestione dei canali di comunicazione attraverso strumenti di analisi performanti e all’avanguardia.
A designare i vincitori in questa edizione una giuria composta da sette componenti: Renzo Callegari, consulente per le produzioni presso Cheil Italy; Valentina Carnevali, Chief marketing officer di Stratego Group e Segretaria generale di DMA Italia; Fausto Ceolini, consulente per aziende per l’Industria 4.0; Luca Fiammenghi, docente di tecniche grafiche avanzate al Politecnico di Milano; Stefano Portolani, consulente indipendente in materia economica finanziaria e senior analyst del centro Studi Printing di Stratego Group; Franco Martinetti, art director.
PACKAGING ON-DEMAND, 100% SOSTENIBILE E
PERSONALIZZATO: ECCO LA FILOSOFIA DI PACKLY
PPackly è la piattaforma web per la realizzazione di packaging su misura senza minimi d’ordine. Il procedimento è semplice ed intuitivo ma, proprio per questo, è una rivoluzione nel settore cartotecnico, da sempre legata a un processo di creazione abbastanza lungo e complesso. Il concetto alla base di Packly è quello di consentire a chiunque di creare una scatola su misura in maniera del tutto autonoma, senza dover affrontare costi di impianti e di avviamento che potrebbero rivelarsi insostenibili per una start-up o un’agenzia. Il terreno per attuare questa rivoluzione è sicuramente il web. Non importa dove sia l’utente, bastano un computer, un tablet oppure uno smartphone, e le misure del proprio prodotto, e il gioco è fatto. Come si traduce tutto questo in termini di sostenibilità? Tutte le fasi del processo di creazione seguono la logica del ripensamento del packaging design nell’ottica di una gestione responsabile delle risorse. In che modo? Intanto il web: non occorre spostarsi fisicamente. Poi la possibilità di inserire esattamente le dimensioni del proprio prodotto, senza doversi adattare a standard prestabiliti.
Questo significa creare un imballaggio che veste perfettamente il prodotto, niente più spazi inutili, niente overpackaging e niente sprechi. Il catalogo di modelli di Packly si è arricchito ulteriormente: con oltre 62 template base l’utente può generare oltre 4000 miliardi di combinazioni di misure. I materiali? Solo cartoncino e cartone ondulato, 100% riciclabile, totalmente plastic free con utilizzo di inchiostri, vernici e foil food safe e compostabili. L’utente può acquistare il quantitativo esatto di scatole personalizzate, una soluzione questa che si sposa non solo con la sostenibilità ambientale ma anche con una precisa richiesta da parte del mercato, ossia quella di effettuare ordini on-demand. Il packaging prodotto da Packly è sostenibile dal momento della creazione fino alla produzione. La manifattura, infatti, avviene in uno stabilimento che utilizza al 100% energie provenienti da fonti rinnovabili, con impianto di provenienza e fonte certificata da TÜV SÜD. Solo per dare un’idea in numeri, ad oggi è stata evitata l’emissione di 177,85 tonnellate di CO2 e sono stati risparmiati 24.382,48 litri di petrolio pari a 2.000.606 km percorsi in auto. «Anche il futuro di Packly si snoda ulteriormente sulla strada della sostenibilità con l'obiettivo di consentire all'utente di stampare il prodotto nell'area geografica a lui più vicina» come dichiara Giuseppe Prioriello CEO e fondatore di questa realtà unica e in continua evoluzione.
Al di là del muro
di CATERINA PUCCI
Niente come il wallpaper porta nel nome il suo utilizzo. Ma chi l’ha detto che i supporti per l’interior hanno un’unica destinazione d’uso? Con la combinazione tra innovazione tecnologica e creatività, i materiali possono vivere nuove storie.
Chi nasce parato non può morire carta da lettera. E perché mai? Oggi, complice anche la volontà delle aziende di rimettere in circolo sfridi e scarti di produzione, o di sviluppare una trasversalità su mercati diversi, è possibile raccontare storie di materiali che sono andati oltre lo scopo per cui sono stati creati, trasformandosi in qualcosa di alternativo. Dagli oggetti di uso quotidiano, come i complementi d’arredo e la stationery, fino al packaging di lusso. Ne abbiamo parlato con Francesca Spina di Jannelli&Volpi, Cecilia Paganini di La Fiorellaia, Fabio Cosio di Polyedra e Francesco Leschiutta di Pièl Luxury Foil.
Nuova vita al parato
Niente come il wallpaper, abbiamo detto, porta nel nome il proprio destino apparentemente ineluttabile. Eppure l’azienda produttrice di carte da parati Jannelli&Volpi ha dimostrato che è possibile immaginare nuove destinazioni d’uso per le decorazioni murali. «JVedition nasce dalla volontà di coordinare i nostri wallpaper con alcuni piccoli oggetti di uso quotidiano e, al tempo stesso, dare nuova vita agli scarti di produzione» spiega Francesca Spina, Marketing Store Manager di Jannelli&Volpi. «La nuova collezione porta il nostro know how su diverse superfici, anche non murali. Ecco che nasce la combinazione delle carte, spesso firmate e di design, con materiali scelti per la loro qualità e sostenibilità, come carta, cartone, legno». All’interno del Jvstore, nuova boutique situata in Corso Garibaldi a Milano, si trova una selezione mirata di prodotti e complementi d’arredo che offrono nuove soluzioni d’impiego delle carte da parati come notebook, paralumi, to-
Jannelli&Volpi
vagliette americane, tutte realizzate con scarti di produzione. Preziosi tessuti d’arredo rivestono, invece, altri elementi di arredo come pouf e poltroncine. Per celebrare i sessant’anni di storia dell’azienda, in occasione dell’opening, i notebook sono stati proposti in un’edizione limitata di soli 100 pezzi, rivestiti con altrettanti rivestimenti murali. Ispirata dall’allestimento tematico realizzato in collaborazione con Marta Meda e Totem Italia, l’azienda ha inoltre realizzato la proposta natalizia di decorazioni per la casa “snowflake”.
Durante il Fuorisalone di settembre 2021 sono entrate a far parte della collezione anche le tovagliette americane, i barili sedute/contenitori e i cuscini rivestiti con carte da parati Jannelli&Volpi. «Abbiamo realizzato un prodotto tecnico, scegliendo un materiale vinilico facilmente smacchiabile, che abbiamo reso resistente grazie a un’anima interna che ne garantisce lunga durata» prosegue Spina. Che siano pezzi unici o in edizione limitata, la filosofia è quella di recuperare il più possibile materiali già a disposizione. «Questa caratteristica non rappresenta un limite, anzi, è il valore aggiunto di JVedition» conclude Spina. «Ogni taglio di carta da parati porta con sé una storia, che prosegue nell’oggetto che da questa prende forma».
In apertura e qui sopra, La Fiorellaia
Fiori e wallpaper, combinazione perfetta
Se scrivere lettere su carta vi sembra un gesto romantico e senza tempo, non potrete non amare Le Demodé, una limited edition di buste con carta da lettera di pregio. Ogni box contiene dieci buste, dieci biglietti e dieci punti colla, declinati in 11 fantasie che esplorano un vasto ventaglio di colori. A suggellare il fascino suggestivo di questa collezione, i nomi di ciascuna box: Norma, Tosca, Mimì, Turandot. L’intuizione è di Cecilia Paganini, flower designer, che nel 2015 ha deciso di trasformare la propria passione per i fiori e il loro potenziale evocativo in un progetto di vita. Così nasce La Fiorellaia, in un piccolo laboratorio artigianale a Bedizzole, provincia di Brescia, prima di spostarsi in centro città. Oggi tutte le attività – che non si limitano alle composizioni floreali, ma includono anche servizi di wedding
Jannelli&Volpi
design e allestimenti – si svolgono nel quartier generale Via Milano 43. Uno spazio polifunzionale, che ospita non soltanto il negozio, ma anche laboratorio e uffici grafici, progettuali e operativi. «In un periodo storico in cui la vita sociale e il contatto fisico sono quasi azzerati, ho pensato che Le Demodé fossero un modo per riscoprire il valore del contatto, attraverso un oggetto fuori moda come la busta con carta da lettera» spiega Paganini. «Il progetto prende vita durante un giro per mercatini delle pulci, alla ricerca di due comodini per la finitura di un allestimento floreale. Il mio sguardo è stato subito catturato da una parete di bobine. Mi avvicino e ne srotolo una… carte da parati! Si trattava del fondo di magazzino di una storica tappezzeria milanese ormai dismessa. 4.412 rotoli, 160 fantasie. Le acquisto tutte, senza pensarci su due volte. Il suono della carta che si svela è eccitante e l’odore inebriante. I colori e le fantasie mi lasciano senza fiato. È un’epifania di sentimenti che mi suggeriscono che ho tra le mani un tesoro. Quante cose avrei potuto fare con quelle carte?».
L’uso della tappezzeria nella realizzazione di bigliettini e carta da lettere impone chiaramente alcune difficoltà in più a livello tecnico. Le confezioni, tutte pezzi unici, sono rivestite della carta nella stessa fantasia delle buste che contiene. Più che per i biglietti, che hanno tagli semplici, per realizzare le buste il team La Fiorellaia ha studiato diversi passaggi tecnici che potessero adattare il wallpaper alla lavorazione. Dopo essere state stese, accoppiate e fustellate a mano, le carte sono state oggetto di numerose prove per selezionare gli accostamenti di colori e fantasie più efficaci. «È un prodotto di nicchia, che ha avuto bisogno di tempo per prendere forma e avrà bisogno di altrettanto tempo per essere compreso. Le carte sono state abbandonate e il loro potenziale è rimasto incompreso per anni. Sono certa che toccandole con mano si possa percepire chiaramente la preziosità della lavorazione e dei materiali utilizzati per realizzarle. Non sono solo belle, ma rappresentano un pezzo di storia a cui abbiamo dato nuova vita, attraverso un progetto di accostamenti che le potesse valorizzare» conclude Paganini.
Sensazioni materiche, oltre la carta
Valorizzare la naturale espressività dei materiali da rivestimento, sfruttando l’innovazione tecnologica per intensificarne le sensazioni visive e tattili, è il mantra di Lamitex. L’azienda pordenonese è specializzata nella produzione e commercializzazione di laminati decorativi per i settori retail, contract e hotellerie. «Oltre al wall paneling, i nostri prodotti trovano impiego nel rivestimento di diverse tipologie d’arredo tra cui scaffalature, mobili, soffitti, cornici da
Pièl Luxury Foil
Polyedra
porta, specchiere» – spiega Francesco Leschiutta, Business Developer Manager Lamitex Pièl Luxury Foil. «Recentemente un cliente nel settore lighting ha richiesto di utilizzare le nostre applicazioni per una collezione di paralumi che, grazie alle nostre decorazioni, che giocano sull’utilizzo dell’effetto cemento, piombo e metallizzato, permettono di realizzare giochi di trasparenze attuali e molto apprezzati». Esemplificativa del suo attento lavoro di ricerca e sviluppo è l’attività della divisione Pièl Luxury Foil, con la quale produce supporti per il packaging di lusso. Uno degli ultimi progetti è quello realizzato in collaborazione con l’azienda vinicola Dario Coos, per la quale Pièl Luxury Foil ha realizzato una collezione di carte materiche che rievocano l’effetto del legno anticato. «La sensazione tattile è data da un accurato lavoro di goffratura in macchina – prosegue Leschiutta – e a ogni tipologia di vino è stato abbinano un diverso “legno” con tinte ora chiare, ora scure, e goffrature più o meno profonde».
L’inarrestabile ascesa del tessuto
Quando si parla di innovazione e materiali è ormai impossibile schivare il protagonista assoluto, ossia il tessuto. Lo conferma anche Fabio Cosio, Product Manager di Polyedra, distributore specializzato di supporti per la comunicazione stampata, raccontando come la richiesta di soluzioni d’arredo e allestimento che ne prevedano l’utilizzo non ha fatto che aumentare, soprattutto in conseguenza dell’emergenza Covid-19. «Il successo del tessuto è sicuramente influenzato da molti fattori, in primis la necessità di ridurre l’impatto am-
bientale dei prodotti, soprattutto quando parliamo di soluzioni deperibili come quelle pensate per un allestimento fieristico o un temporary shop» spiega Cosio. «E poi, naturalmente, ci sono motivazioni di carattere funzionale ed estetico: le soluzioni in tessuto sono leggere, facili da trasportare e conferiscono immediatamente eleganza a qualsiasi tipo di oggetto». Anche per questo, il portfolio dell’azienda si è recentemente ampliato, includendo nuovi tessuti adatti alla personalizzazione degli oggetti più comuni. «Oltre al classico wallpaper, mostriamo ai nostri clienti quante applicazioni si possono fare: sedie e sgabelli, tovagliette, ma anche tappeti – aggiunge Cosio – durante uno dei nostri eventi abbiamo nobilitato uno scatolone per macchina da caffè, rivestendolo con un tessuto leggero stampato con una nostra grafica». Si tratta di soluzioni che permettono di rinnovare l’ambiente di un punto vendita, di un ufficio, di uno showroom senza essere costretti a sostenere ingenti lavori di ristrutturazione».
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