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1940-1949 Gli anni della guerra
La seconda guerra mondiale fu un evento devastante per il mondo intero, ma di poco impatto sui Servizi Demografici: molti impiegati erano al fronte, governanti e popolazione erano presi da altri problemi, anche perché, per la prima volta nella storia, i bombardamenti aerei hanno distribuito il fronte sull’intera nazione e non solamente sui territori contesi. Ancora prima di aprire la raccolta, si nota che il volume del 1942 è più sottile degli altri, e scorrendo gli articoli è evidente una stagnazione, con pochi articoli significativi ed ancor meno novità.
Nel 1943 la pubblicazione venne invece interrotta col numero di maggio – giugno. Le truppe germaniche confiscarono infatti la tipografia per poter pubblicare un giornale in lingua tedesca, destinato alle truppe al fronte. Per amore della verità, bisogna comunque riconoscere che gli occupanti furono disponibili ad organizzare delle turnazioni, in modo da permettere l’uscita della Rivista. Il problema era però la carta, che all’epoca scarseggiava, infatti non si riuscì a reperirne a sufficienza per entrambe le pubblicazioni, per cui si dovette aspettare il 1948 per poter riprendere il lavoro. Con la ripresa nel dopoguerra la Rivista può anche parlare apertamente di «crudeltà» di certe norme, la cui «pratica applicazione è stata causa non ultima del conflitto mondiale». Teniamo inoltre presente che, fra la fine del conflitto e l’abrogazione di determinate norme, passa inevitabilmente un certo tempo, non fosse altro che per la necessità del nuovo Stato di dotarsi di una Costituzione e di un’organizzazione parlamentare.
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Durante gli anni della guerra continuano le questioni già viste in precedenza: applicazione delle leggi razziali, cittadinanza di minoranze, oltre alle problematiche che accompagnano da sempre anagrafe e Stato Civile, qualche curiosità, come l’obbligo di pagare alla moglie vestiti di lusso, se la condizione sociale lo consente, pur essendo la moglie «in condizione giuridicamente, moralmente e socialmente inferiore».
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Al di là della questione razziale, il problema della mancanza dei regolamenti attuativi era già sentito a quell’epoca, così come anche allora non mancavano colleghi che interpretavano le norme in modo fantasioso.
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I fascicoli del 1948 e del 1949 sono caratterizzati da molti articoli sulla filiazione e la legittimazione. Immaginiamo siano dovuti al fatto che fra politiche di protezione della razza, guerre e politiche coloniali, leggi palesemente obsolete non ancora sostituite da normative più idonee, il problema degli orfani di guerra e di figli legittimi o illegittimi fosse abbastanza sentito nell’immediato dopoguerra.
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