Comunicare un museo

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Stefania Pizzichi

[ G R A P H I C D E S I G N E R]

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Scuola Comics // a.a. 2010-2011 // Grafica pubblicitaria 2 Esercitazione â„– 4 "COMUNICARE IL MUSEO" Docente: Maurizio Carpani // Software: Adobe CS5



ar Comunic e il museo 12 » Segnaletica percorsi 11 » Piantina · Aree tematiche 10 » Biglietto d'ingresso 09 » Corporate ID 06 » Studio del logotipo 05 » Materiale originale 04 » Il museo 02 » L'azienda

24 » Segnaletica opere 26 » Segnaletica indicativa 27 » Segnaletica esterna 29 » Pubblicità temporanea 34 » Pieghevole 38 » Cartolina 46 » Gadget 49 » Sito web


Storia dell’azienda Introduzione

Nascita della Richard-Ginori (1896)

La Richard-Ginori, oggi Richard-Ginori 1735 Spa, deve la sua origine alla Manifattura di Doccia, fondata nel 1735 dal marchese Carlo Ginori nell’omonima località nei pressi di Colonnata, nel comune di Sesto Fiorentino in Provincia di Firenze, non lontana dal capoluogo. È famosa in tutto il mondo per la porcellana, la cui produzione è ancora localizzata principalmente a Sesto, nonostante la fusione col gruppo industriale del milanese Augusto Richard, proprietario di altri stabilimenti, avvenuta nel 1896, da cui la denominazione attuale, e la costante crescita del volume del prodotto.

L’11 ottobre 1896 la Società Ceramica Richard si fonde con la Manifattura dei marchesi Ginori: unisce alla sua attività lo stabilimento di Doccia ed i sei negozi di Firenze, Bologna, Torino, Roma e Napoli. Nasce la famosa ditta di ceramiche Richard-Ginori. L’ingresso dei Richard a Doccia introduce moltissime innovazioni meccaniche nei laboratori e potenzia la decalcomania litografica per ridurre le forti spese della decorazione a mano. Vengono costruiti nuovi forni, nuovi fabbricati e viene ampliata la produzione degli isolatori elettrici per far fronte alla crescente forte richiesta del mercato italiano. Nel 1897 acquista lo stabilimento ceramico per terraglia del Cav. Felice Musso di Mondovì e nel 1900 quello di Vado dove si produce grés. Nel periodo 1923-1930 Gio Ponti lavora come direttore artistico presso la Manifattura Ceramica Richard-Ginori, rinnovandone la gamma di prodotti. Nel 1965 avviene la fusione con la Società Ceramica Italiana di Laveno S.C.I. Nel 1970 diventa una controllata della Finanziaria Sviluppo di Michele Sindona. Nel 1973 Sindona cede la Richard Ginori alla Liquigas di Raffaele Ursini. Nel 1975 la Pozzi e la Società Ceramica Italiana Richard-Ginori si fondono per dare vita ad un’unica grande struttura: la Pozzi-Ginori. Nel 1977 Ursini la trasferisce al gruppo assicurativo SAI (Società Assicuratrice Industriale) (di cui Ursini è titolare) e diventerà poco dopo di Salvatore Ligresti. Nel 1993 la Pozzi-Ginori è acquistata dalla Sanitec Corporation, gruppo multimarca leader europeo nell’arredobagno, mentre la manifattura Richard Ginori viene rilevata nel 1998 da Pagnossin spa con a capo il presidente Carlo Rinaldini e A.D. ing.Domenico Dal Bo’, primo gruppo italiano per importanza nel settore dei servizi da tavola. Nel 2006 entra nella proprietà di Richard Ginori il gruppo emiliano di Bormioli Rocco & Figli e, a fianco di un’ipotizzata costruzione di un nuovo stabilimento di produzione, si propone una trasformazione del prodotto in modo tale da poter portare il marchio Ginori, uno dei più antichi del brevetto italiano, nelle catene della grande distribuzione. Molto del materiale commercializzato dall’ingresso di Pagnossin non è più prodotto nella fabbrica sestese ma proviene da industrie non italiane: scelta giustificata dalla necessità di ridurre i costi di produzione. La presenza del gruppo Bormioli Rocco & Figli cessa nel dicembre dello stesso anno. Al vertice della società, travolta da una situazione debitoria preoccupante, arriva l’immobiliarista Luca Sarreri presidente anche della controllante Pagnossin. Ma il futuro dell’azienda è legato ad un filo sottilissimo connesso proprio alle prospettive immobiliari che taluni ipotizzano per l’area dello stabilimento sestese. Nell’Ottobre del 2007 la Richard-Ginori viene rilevata dalla Starfin Spa di Roberto Villa. Nel Marzo 2009, dopo 3 anni, il titolo della società ritorna ad essere quotato in borsa. Tra le iniziative di maggior rilievo la possibilità di edificare per un valore di almeno 30 milioni di euro, a scopo residenziale, nell’attuale area occupata dalla manifattura di Sesto Fiorentino; che verrà trasferita in una nuova sede.

Società Ceramica Richard A Milano veniva costituita nel 1830 dalla ditta Gindrand la “Società per la fabbricazione delle porcellane lombarde”, che fu poi ceduta nel 1833 al Nob. Luigi Tinelli. Questi fondava la fabbrica di “San Cristoforo”. Giulio Richard, piemontese di origine svizzera (Nyon), giunge a Milano il 23 maggio 1842 e rileva la fabbrica di ceramiche e porcellane di Luigi Tinelli. L’intraprendente Richard ha grandi idee per la piccola fabbrica, e così dai forni dello stabilimento cominciano ad uscire non solo manufatti pregiati, destinati ad abbellire il salotto di qualche ricca signora, ma anche vasellame e terraglie per un uso quotidiano. La Società Ceramica Richard viene costituita dal fondatore Giulio Richard il 23 febbraio 1873, avente sede in Milano e con gli stabilimenti di S. Cristoforo, di Palosco, di Sovere -questi ultimi due saranno poi abbandonati. Nel 1887 acquista lo stabilimento della famiglia Palme di Pisa e fonda il deposito di merci in S. Giovanni a Teduccio (Napoli) per servire le province meridionali. L’11 ottobre 1896 la Società Ceramica Richard acquisisce la Manifattura dei marchesi Ginori. Nasce la Richard-Ginori.

Acquisizione Manifattura Palme Lo Stabilimento Palme, nella città di Pisa, è il primo che venne ad aggiungersi a S. Cristoforo nella Società Richard. Il suo acquisto (1887) fu consigliato da motivi sia industriali sia commerciali. Tra questi: la vicinanza al mare; la sua localizzazione nel cuore d’Italia, che agevolava anche il commercio nazionale; il completamento della gamma di produzione, che poteva agevolare la vendita dei prodotti di S. Cristoforo; l’esistenza in loco di combustibile vegetale ed il minor costo del minerale; le quote di esportazione consolidate; ecc. Questi furono i motivi che ne determinarono l’acquisto fatto con Rogito Fontani l’11 dicembre 1887. I Palme erano mercanti originari della Boema che si stabilirono stabilmente in Toscana dopo il Congresso di Vienna (1815), prima a Livorno (circa 1820) e poi a Pisa per darsi all’industria. I documenti ricordano i primi loro acquisti in Pisa nella Via S. Marta, fatti nel 1837, e nel 1841 a S. Michele, fuori delle mura lungo l’Arno, all’estremità della passeggiata delle Piagge. Sembra che contemporanearnente esercitassero la fabbricazione sia delle terraglie sia della vetreria, ma quest’ultima fu presto dismessa.

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Carlo Ginori

Villa Gerini - Ex manifattura di Doccia

Manifattura di Doccia nel 1866 e nel 1933

Comunicare il Museo: MUSEO RICHARD GINORI DELLA MANIFATTURA DI DOCCIA


L’azienda oggi Manifattura // Storia di un marchio Richard Ginori 1735 è il leader italiano della produzione di porcellane per la tavola e di porcellane artistiche. Il Gruppo, forte di una tradizione manifatturiera di oltre 270 anni di storia, commercializza i propri prodotti con i marchi Richard Ginori per il ‘tableware’ di gamma alta, e il marchio Capodimonte per la porcellana artistica. Inoltre, la manifattura Richard Ginori 1735 ha un intera linea di produzione destinata al canale hotellerie, contract e torrefazioni. Dagli anni ‘30 in cui Gio Ponti, rinnovò forme e decori all’insegna dell’Art Deco, a Giovanni Gariboldi che negli anni ’50 introdusse le forme compatte e impilabili, agli anni ’90 che videro i contributi di Castiglioni, Mari, Rossi, Mangiarotti, custoditi al Museo di Doccia, ai servizi di Sergio Asti, di Giugiaro e di Albini-Helg-Piva, allo sviluppo di un nuovo concept di segni e colori con Folon nel 1995, all’alleanza con la maison Missoni per la creazione di Tableware Missoni Home,fino alla collaborazione con Paola Navone oggi art Director della Manifattura, il marchio Richard Ginori testimonia, da sempre, l’arte di coniugare tradizione e modernità con un’attenzione particolare all’evoluzione delle esigenze del mercato e del gusto dei consumatori. Richard Ginori 1735 mantiene un forte legame con il territorio. Dal 1958 Sesto Fiorentino ospita l’antico opificio, che si ispira alla laboriosità delle botteghe di pittura rinascimentali, e il prestigioso Museo della Manifattura di Doccia, una tappa obbligata per gli amanti dell’arte e della porcellana.

Il marchio Richard Ginori, storicamente associato al nome di grandi esponenti dell’architettura, del design e della moda, si è imposto al mercato come icona di stile made in Italy.

“Prova Prima” - Paola Navone per Richard Ginori

Design

I protagonisti del design italiano

270 anni di storica produzione Il manufatto Richard Ginori è made in Italy. È un modo di interpretare il lavoro, la tecnologia, il know how. Esprime tutta la nostra cultura, la nostra storia, il nostro modo di essere. L’arte è dentro Ginori, è il dna profondo che determina il lavoro degli artigiani della nostra Manifattura. Richard Ginori senza l’arte sarebbe incapace di guardare al futuro perchè senza radici. Il Design è lo spirito che attraversa la nostra Manifattura.

È l’anima che ci lascia liberi di innovare. È la nostra volontà di essere all’altezza. Richard Ginori è la dimostrazione che Arte e Design hanno un unico contorno, ma confini labili.

Valori

Gio Ponti art director della Manifattura dal 1923 al 1930, Achille Castiglioni, Angelo Mangiarotti, Enzo Mari, Aldo Rossi, rappresentano per Richard Ginori la sensibilità più che la necessità, di adeguarsi al proprio tempo, a quell’evoluzione del gusto che si è stati soliti anticipare più che accordare. Questo atteggiamento rappresenta la condizione irrinunciabile per essere, nelle tendenze, un punto di riferimento coerente. Esprime la nostra volontà di considerare il design indissolubilmente legato al nostro Marchio. Gio Ponti è lo spirito che attraversa la nostra Manifattura, è una visione che ci obbliga alla coerenza. E’ l’anima che ci lascia però liberi, anche di sbagliare. E’ la nostra volontà di essere all’altezza. E’ la dimostrazione che Arte e Design hanno un unico contorno, ma confini labili. Richard Ginori valorizzerà il grande patrimonio lasciatole dalla direzione artistica di Gio Ponti. Oggi la direzione artistica di Richard Ginori 1735 è affidata all’eclettica Paola Navone che ha saputo dare nuova vita alla manifattura con un imprinting contemporaneo e assolutamente creativo.

Patrimonio unico, non riproducibile. Ginori è avanguardia.

La storia è parte inscindibile del brand Richard Ginori, che per lo spirito innovativo, la proietta nella contemporaneità del futuro. La porcellana pura nasce dall’incontro di quarzo, feldspato e caolino con un elemento fondamentale: l’acqua. Dall’insieme di questi quattro elementi si ottiene la barbottina, il nostro sapere liquido. La porcellana prende forma negli stampi ideati e realizzati nel nostro reparto di modellazione. Le forme sono realizzate con tecniche proprie degli artisti: scalpello e genio creativo, pennelli e spatole, mani e tecnica, cuore e maestria. Cultura organizzativa basata su una condivisione: creare valore attraverso i valori.

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Il museo Cenni storici

Il nuovo allestimento

Certamente il più antico museo d’impresa in Italia e uno dei più antichi musei di ceramica in Europa, il Museo Richard Ginori è di per sè, come istituzione, una realtà storica viva che, attraversando tre secoli si è trasformata insieme alla fabbrica alla quale è tuttora legata. Le fonti tramandano notizie riguardani due raccolte principali, che costituiscono i nuclei originari della collezione attuale: a) “la galleria dei modelli” scultorei in gesso, terracotta e cera, utilizzati per la produzione di plastiche in porcellana; b) il “museo delle terre”, cioè dei materiali per la fabbricazione della porcellana, soprattuto le argille e i minerali necessari per l’impasto ceramico. Entrambe le raccolte furono in buona parte formate dal fondatore Carlo Ginori (1702-1757), anche se successivamente ampliate e arricchite dai suoi discendenti. Le due collezioni, oltre ad essere direttamente strumentali all’attività produttiva, avevano anche la funzione di comunicare in modo efficace agli ospiti ammessi a visitare la manifattura, la cultura, sia artistica che scientifica, da cui scaturiva e di cui si alimentava l’impresa. Al museo delle terre e alla galleria delle sculture si affiancava poi l’esposizione dei prodotti che è, in definitiva, il terzo nucleo originario a cui si possono ricondurre le collezioni del museo attuale a che traeva lustr dalla vicinanza con le due raccolte e dalla ricca decorazione affrescata dell’ambiente in cui era collocata.

Il passaggio di proprietà ch nel dicembre 2001 ha riportato il museo in seno alla ‘Richard Ginori 1735 spa’ rappresenta una nuova tappa nella storia della collezione e ha offerto l’occasione per ripensare l’allestimento, che, a quasi quarant’anni dall’inaugurazione, appariva decisamente invecchiato. Gli obiettivi che, in estrema sintesi, hanno ispirato la nuova sistemazione, da considerarsi comunque aperta e in continua evoluzione, sono stati: a) la valorizzazione della ricchezza e varietà di significati della collezione; b) la sua maggior “leggibilità” anche da parte di un pubblico non specializzato. Per raggiungere questi scopi, il percorso cronologico lineare del 1965 è stato arricchito da una sequenza di piccole aree tematiche collaterali dedicate ad esempio alle tecniche, ai committenti, o all’influenza orientale su forme e decori prodotti a Doccia. La storia della scienza, della tecnica, della società, della moda, la storia economica e, naturalmente, la storia dell’arte sono tutte discipline per le quali le opere esposte rappresentano dei documenti significativi. Il presente allestimento tenta di suggerire questa molteplicità di letture anche attraverso l’esposizione di disegni e documeti provenienti dall’archivio del Museo e di recentissime acquisizioni di porcellane elettrotecniche e da laboratorio chimico.

Il museo nell’800

Curiosità

L’idea di trasformare l’esposizione di matrice settecentesca in un insieme organico definito esplicitamete “museo” - concepito e ordinato per documentare e conservare la storia della manifattura e aperto al pubblico - fu realizzata da Lorenzo Ginori Lisci nel 1864. Dopo una fase di assestamento, verso la fine dell’800 le collezioni assunsero il nome di “Musei di Doccia”: comprendevano infatti, oltre al Museo Ginori, propriamente detto, con manufatti docciani dalle origini in poi, anche il Museo Ceramico, cioè una raccolta comparativa di prodotti di fabbriche italiane e straniere. Attigue ai musei erano la galleria dei modelli e le sale dedicate ai prodotti moderni che venivano considerate come qualcosa di distinto, ma che di fatto facevano parte di uno stesso percorso espositivo, senza soluzione di continuità. L’assetto ottocentesco rimase sostanzialmente immutato fino alla inaugurazione del nuovo museo, nel 1965.

~ OMAGGIO A VENERE ~ La mostra, promossa dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, è stata inserita permanentemente nel percorso museale e sarà visitabile durante gli orari di apertura del Museo. Fulcro dell’esposizione e gioiello della collezione, la traduzione in porcellana della Venere de’ Medici che introduce al tema dell’antiquaria nella produzione della Manifattura di Doccia. Oltre alla Venere de’ Medici la mostra propone altri antichi tipi iconografici della dea, sempre tradotti in porcellana dalla Fabbrica Ginori nel corso del Settecento.

Il museo nel 1965 Dopo l’abbandono della villa di Doccia (1958), venne aperto un nuovo, allora modernissimo, edificio, situato vicino allo stabilimento di Sesto e appositamente progettato dall’architetto Pier Niccolò Berardi. L’allestimento del 1965 si avvantaggiava dei risultati dei primi studi rigorosi sulla storia della manifattura e all’accumulo scenografico del vecchio museo contrapponeva un percorso cronologico lineare basato sulla divisione della storia della manifattura in periodi corrispondenti ai vari proprietari. La galleria dei modelli in gesso e la sezione comparativa presenti nel vecchio museo furono eliminate.

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~ PIETÀ DA MASSIMILIANO SOLDANI BENZI ~ Il Museo offre ai visitatori la possibilità di ammirare una complessa opera tardobarocca realizzata in biscuit nel 2010, ma tratta da antiche forme in gesso provenienti dalla bottega dello scultore bronzista Massimiliano Soldani Benzi. Le forme firmate dallo scultore e datate 1708 hanno permesso di recuperare la memoria storica della Pietà. Un video illustra le fasi della sua traduzione in porcellana e introduce il visitatore alla conoscenza della tecnica di lavorazione delle plastiche in porcellana ancora oggi colate nelle forme ‘a tasselli’.

Sopra un dettaglio di una scultura e sotto una panoramica del museo.

Comunicare il Museo: MUSEO RICHARD GINORI DELLA MANIFATTURA DI DOCCIA


Materiale originale Caratteristiche a) Copertina della guida completa della mostra 16x24 cm / b) Biglietto da visita 9,5x5,5 cm c) Cartolina 10x14,5 cm / d) Biglietto d’ingresso 10,5x7,5 cm (fronte e retro)

b)

a)

c)

d) Fronte | Retro

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Studio del logotipo Logotipi originali

a)

b)

c)

a) Logotipo originale del Museo di Doccia. Usa solo due tonalità e viene rappresentata la sagoma del Vaso Mediceo, simbolo della fama della manifattura Ginori. b) È il simbolo tutt’ora utilizzato come marchio nel retro dei prodotti. c) Il logotipo della “Richard Ginori

Spa” è reso graficamente dalla sola scritta in Bodoni Std. Si tende, dunque, a mantenere lo stile storico in un contensto più moderno: l’utilizzo del font Bodoni è infatti molto utilizzato dalle case stilistiche di alta moda. Il marchio compare sobrio, elegante, storico e moderno.

Si mantiene la scelta di raffigurare il simbolo della Ginori, il vaso che gli ha reso notorietà, nonché il Vaso Mediceo. Si vuole creare con questa figura un’effetto duplice, tramite il gioco dell’effetto ottico del pieno e del vuoto. Vi è una vasta gamma di colori rappresentati per cercare di totaliz-

zare l’intera gamma di prodotti creati dalla Manifattura di Doccia. Le loro collezioni sono spesso coloratissime, dalle tonalità pastello ai colori vivacissimi delle nuove collezioni. È importantissimo mantenere, inoltre, la storicità dell’azienda in un contesto di arte e realtà contemporanea.

Proposte logotipi

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Logotipo scelto Prove di visibilità

7,3 cm

9,8 cm

13 cm

Da sinistra verso destra: Grande - Media - Piccola.

7,2 cm

5,4 cm

4 cm

Font utilizzati Font del marchio Richard Ginori: BODONI STD ROMAN

ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUWXYZÀÅÉÎabcdefghijklmnopqrstuvwyzàåéîõ&1234567890($£.,!?) Font de “Museo di Doccia”: ITC AVANT GARDE GOTHIC STD EXTRA LIGHT

ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUWXYZÀÅÉÎabcdefghijklmnopqrstuvwyzàåéîõ&1234567890($£.,!?)

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Cromie del logotipo

a)

b)

c)

d)

Variazioni cromatiche Lista delle possibili variazioni cromatiche da utilizzare in diversi casi: a) Logotipo a colori · b) Logotipo in scala di grigi · c) Logotipo in bianco e nero positivo · d) Logotipo in bianco e nero negativo.

Colori utilizzati Lista delle cromie utilizzate. Tonalità del rosa

Tonalità del celeste

Tonalità del violetto

Tonalità del verde

Tonalità del giallo

Tonalità dell’arancione

C 0% M 28% Y 8% K 0%

C 51% M 0% Y 0% K 0%

C 29% M 49% Y 0% K 0%

C 35% M 0% Y 93% K 0%

C 0% M 0% Y 45% K 0%

C 0% M 27% Y 72% K 0%

C 0% M 70% Y 0% K 0%

C 60% M 0% Y 0% K 0%

C 45% M 60% Y 0% K 0%

C 38% M 0% Y 58% K 0%

C 0% M 0% Y 77% K 0%

C 0% M 35% Y 85% K 0%

C 0% M 56% Y 11% K 0%

C 100% M 0% Y 0% K 2%

C 60% M 80% Y 0% K 0%

C 56% M 0% Y 92% K 0%

C 4% M 0% Y 96% K 0%

C 0% M 55% Y 72% K 0%

C 0% M 68% Y 40% K 0%

C 78% M 31% Y 5% K 0%

C 53% M 90% Y 1% K 0%

C 76% M 0% Y 97% K 0%

C 7% M 8% Y 76% K 0%

C 0% M 60% Y 100% K 0%

C 0% M 90% Y 70% K 0%

C 97% M 53% Y 0% K 27%

C 75% M 100% Y 0% K 0%

C 100% M 0% Y 100% K 0%

C 0% M 18% Y 85% K 0%

C 0% M 75% Y 100% K 0%

C 16% M 100% Y 100% K 8%

C 100% M 82% Y 0% K 0%

C 83% M 94% Y 0% K 0%

C 100% M 24% Y 100% K 14%

C 14% M 0% Y 86% K 0%

C 0% M 85% Y 98% K 0%

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Comunicare il Museo: MUSEO RICHARD GINORI DELLA MANIFATTURA DI DOCCIA


Corporate ID a) Carta Intestata a)

Viale Pratese, 31 50019 Sesto Fiorentino (FI)

Formato: A4 verticale Carta: Fedrigoni 90 gr

T +39 055 42 07 767 F +39 055 90 64 141 museo@richardginori1735.com

b) Busta

www.richardginori1735.it www.museodidoccia.it

Fronte

Formato: 23x11 cm Carta: Fedrigoni 90 gr ORARIO DI APERTURA

c) Biglietto da visita

Dal mercoledÏ al sabato 10– 13 ~ 14-18 Chiuso i giorni festivi

Formato: 8x5 cm (chiuso) Carta: Fedrigoni 110 gr

Font utilizzati Titoli: Bodoni Std Roman Testo: Itc Avant Garde Std Extra Light

Retro

c)

Viale Pratese, 31 50019 Sesto Fiorentino Firenze www.museodidoccia.it www.richardginori1735.it

Viale Pratese, 31 50019 Sesto Fiorentino (FI)

Creatori d'arte

T +39 055 42 07 767 F +39 055 90 64 141

270 anni di storica produzione

museo@richardginori1735.com www.museodidoccia.it www.richardginori1735.it

b)

a.a. 2010-11 | Docente: Maurizio Carpani | Software: Adobe Illutrator CS5 / Adobe Photoshop CS5 / Adobe Indesign CS5

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Biglietto d’ingresso Museo Richard Ginori della Manifattura di Doccia

Carta A005647389 - Prog. 3728999188376 - Codice Abb. 89300299 Crg. Museo Richard Ginori della Manifattura di Doccia - 98203992846

98203992846 Codice Abb. 89300299

Formato: 16x6 cm (totale) Carta: usomano 90 gr Tecnica di stampa: Offset a) Parte frontale b) Parte posteriore

www.richardginori1735.it - www.museodidoccia.it

Biglietto d’ingresso Quantità: 1 Tipo: Intero Costo: € 6,00

Biglietto d’ingresso Quantità: 1 Tipo: Intero Costo: € 6,00

6 cm

Descrizione

Costo del primo biglietto nell'anno 1965: lire 3 000 Biglietto n° 07170 Emesso il: 21.12.2010 | h 16.01

Con il Patrocinio del Comune di Sesto Fiorentino e della Provincia di Firenze

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Biglietto n° 07170 / Emesso il: 21.12.2010 | h 16.01

4 cm

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12 cm 16 cm

Museo Richard Ginori della Manifattura di Doccia 98203992846 Codice Abb. 89300299

a)

Biglietto d’ingresso Quantità: 1 Tipo: Intero Costo: € 6,00

Carta A005647389 - Prog. 3728999188376 - Codice Abb. 89300299 Crg. Museo Richard Ginori della Manifattura di Doccia - 98203992846 www.richardginori1735.it - www.museodidoccia.it

Biglietto d’ingresso Quantità: 1 Tipo: Intero Costo: € 6,00 Costo del primo biglietto nell'anno 1965: lire 3 000

Biglietto n° 07170 Emesso il: 21.12.2010 | h 16.01

x3456d6ghzpw00erx

Con il Patrocinio del Comune di Sesto Fiorentino e della Provincia di Firenze Biglietto n° 07170 / Emesso il: 21.12.2010 | h 16.01

x3456d6ghzpw00erx

b)

Creatori d'arte 270 anni di storica produzione

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Comunicare il Museo: MUSEO RICHARD GINORI DELLA MANIFATTURA DI DOCCIA


Piantina ∙ Aree tematiche Descrizione a) Piano terra - Luci/interior design a) Primo piano - Luci/interior design c) Piano terra - Piantina d) Primo piano - Piantina Le aree tematiche dedicate al percorso espositivo sono diversificate con colori e simboli. I numeri indicano la successione con cui vengono viste le opere esposte.

a)

b)

I disegni a) e b) sono di Silvia Moneti (Corso di Alllestimento e Museografia, UniversitĂ degli Studi di Firenze).

Servizi

Collezioni odierne

Collezioni odierne

c) Biglietteria | Bookshop

[2] Cere

[1] Carlo Ginori

[3] Plastiche

[4] Lorenzo Ginori

[5] Carlo Leopoldo

[6] Ginori e Richard

Multimedia

[7] Gio Ponti

d)

Tecniche | Committenti

a.a. 2010-11 | Docente: Maurizio Carpani | Software: Adobe Illutrator CS5 / Adobe Photoshop CS5 / Adobe Indesign CS5

[8] Design industriale

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Segnaletica percorsi Descrizione Ogni area tematica ha il proprio totem. Quest’ultimo ha appeso dei flyer in formato A5 illustrativi da collezionare e inbustare nell’apposita busta che si trova appesa nel primo totem accanto al flyer illustrativo del percorso espositivo del museo. In questo modo si ha un risparmio sulla rilegatura e il visitatore può prendere il flyer della sezione che più desidera. I flyer hanno due buchi in alto e vengono così appesi a due bulloni applicati al totem. La busta invece è appesa tramite lo spazio per il manico.

Legenda:

= Totem

a)

a) Posizionamento Nella legenda si possono leggere i simboli che indicano la posizione dei totem rispetto alla propria area tematica. Nel caso il totem sia leggebile nel fronte nel retro troveremo le descrizioni e i flayer in entrambe le parti; mentre se è accostato al muro o ad una bacheca/vetrina ed è leggibile solo nel fronte, vi saranno le info solo nella parte leggibile.

b) c) Busta b)

Formato: 16x23cm Carta: Splendorlux Embossed E21 Tecnica di stampa: Serigrafia La busta è di semplice fattura comoda e leggera da tenere per l’intera visita del museo. Dopo la visita si può tenere la collezione come gadget approfondito del museo.

c)

Viale Pratese, 31 50019 Sesto Fiorentino (FI) T +39 055 42 07 767 F +39 055 90 64 141 museo@richardginori1735.com

www.richardginori1735.it www.museodidoccia.it

ORARIO DI APERTURA

b) Fronte c) Retro

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Dal mercoledì al sabato 10-13 ~ 14-18 Chiuso i giorni festivi

Comunicare il Museo: MUSEO RICHARD GINORI DELLA MANIFATTURA DI DOCCIA


Segnaletica percorsi a) Totem

Percorso Path

Percorso Path

Formato: 70x200cm Materiale: Plexiglass Tecnica di stampa: Serigrafia

Piano Terra Ground floor WC

Il primo totem di apertura illustra la piantina del museo e fornisce alcune informazioni base sulla creazione della ceramica.

Collezioni odierne Today’s Collections

Piano Terra Ground floor WC

Collezioni odierne Today’s Collections

Entrata e Uscita Enter and Exit Biglietteria & Bookshop Ticket & Bookshop

b1)

b) Flyer

Entrata e Uscita Enter and Exit

Primo piano First floor Biglietteria & Bookshop Ticket & Bookshop

[2] Cere Waxes [3] Plastiche [4] Lorenzo Ginori [5] Carlo Leopoldo

Multimedia

[7] Gio Ponti

Primo piano First floor

Formato: 14,8x21cm Carta: Fedrigoni 150g Plastificazione: Opaca Tecnica di stampa: Offset b1) Fronte b2) Retro

[2] Cere Waxes [3] Plastiche

Multimedia

[7] Gio Ponti

[1] Carlo Ginori

[1] Carlo Ginori

c) Busta a)

Per attaccare la busta alla sressa altezza del flyer i chiodini sono stati applicati qualche cm più in basso.

[4] Lorenzo Ginori [5] Carlo Leopoldo

Tecniche | Committenti Techniques | Patrons

[6] Ginori & Richard

Tecniche | Committenti Techniques | Patrons

[6] Ginori e Richard [8] Design industriale

[8] Design industriale

Percorso e tematiche della mostra. Qui sotto troverete dei fogli illustrativi da raccogliere e da collezionare per l’intero itinerario espositivo con traduzione in inglese. La busta serve per raccoglere le info. Path and themes of the exhibition. Below you will find leaflets to be collected and collected for the entire exhibition tour with English translation. The envelope used to collect the info.

Porcellana Porcelain

Percorso Path Piano Terra Ground floor WC

Collezioni odierne Today’s Collections

Entrata e Uscita Enter and Exit Biglietteria & Bookshop Ticket & Bookshop

Primo piano First floor [2] Cere Waxes [3] Plastiche [4] Lorenzo Ginori [5] Carlo Leopoldo

Multimedia

[7] Gio Ponti

Viale Pratese, 31 50019 Sesto Fiorentino (FI) T +39 055 42 07 767 F +39 055 90 64 141 museo@richardginori1735.com

[1] Carlo Ginori

Tecniche | Committenti Techniques | Patrons

www.richardginori1735.it www.museodidoccia.it

[6] Ginori e Richard [8] Design industriale

ORARIO DI APERTURA Dal mercoledì al sabato 10-13 ~ 14-18 Chiuso i giorni festivi

b)

c)

b2)

a.a. 2010-11 | Docente: Maurizio Carpani | Software: Adobe Illutrator CS5 / Adobe Photoshop CS5 / Adobe Indesign CS5

La porcellana è stata oer secoli un materiale esotico che veniva importante dalla Cina senza che in Europa se ne conoscessero la composizione e le tecniche di fabbricazione. Nel Seicento l’attività della Compagnie delle Indie cje controllavano i traffici con l’Oriente incrementò drasticamente la quantità di porcellane sul mercato occidentale e favorì il diffondersi di una moda che in breve tempo dilagò in tutta Europa; principi e sovrani gareggiavano nel collezionare il prezioso vasellame bianco e blu con le pareti dei ‘salotti di porcellana’ delle loro residenze. L’esplosione della mania per il cosiddetto ‘oro bianco’ e la prospettiva di trarne lauti guadagni stimolarono le ricerche e i tentativi di produrla anche in Europa finché, intorno al 1710, Böttger scoprì che l’ingrediente base era il caolino e riuscì a sfornare la prima autentica porcellana dura europea. Da quel momento si aprì una nuova frontiera. La porcellana europea divenne un vero e proprio status symbol: ancor più che possederne degli esemplari, era segno di splendore e di potenza promuoverne la fabbricazione. Oltre ad Augusto di Sassonia, nel corso del Settecento patrocinarono manifatture di porcellana Carlo di Borbone, Luigi XV, Maria Teresa d’Austria, il Re di Prussia, il Prinicpe di Fulda e altri ancora. Le porcellane prodotte in queste piccole ed esclusive manifatture erano rare e ricercatissime e, nella maggior parte dei casi, molto più costose di quelle cinesi. Carlo Ginori fu uno dei primi a cimentarsi nell’impresa, che costituiva, a quei tempi, una sfida insieme artistica, scientifica ed economica. Nel 1735 iniziò ricerche ed esperimenti e nel 1737 fondò a Doccia una manifattura che, da allora, non ha mai interrotto la sua attività e la cui storia è testimoniata dagli oggetti e dai documenti conservati in questo museo.

The porcelain was ever oer an exotic that was important in China than in Europe if they have no knowledge of the composition and manufacturing techniques. In the seventeenth century the work of the CJE India Company controlled the trade with the East increased dramatically the amount of porcelain in the western market and facilitated the spread of a trend that quickly swept across Europe, princes and kings competed in collecting the valuable china blue and white walls of the ‘living porcelain’ of their residences. The explosion of the craze for so-called ‘white gold’ and the prospect of obtaining good earnings stimulated research and attempts to produce it in Europe, until, around 1710, Böttger discovered that the basic ingredient kaolin and was able to produce the first true European porcelain hard. Since then opened a new frontier. The European porcelain became a real status symbol to own even more than the specimens was a sign of glory and power to promote their manufacture. In addition to Augustus of Saxony, in the eighteenth century porcelain factories sponsored Charles of Bourbon, Louis XV, Maria Theresa of Austria, King of Prussia, the principles is provided in Fulda, and others. The porcelain produced in these factories were small and exclusive and sought after rare and, in most cases, much more expensive than Chinese. Carlo Ginori was among the first to attempt the job, which was at that time, a challenge with artistic, scientific and economic. In 1735 he began studies and experiments, and in 1737 founded a factory in shower which since then has never stopped its activity and whose history is reflected by the objects and documents preserved in this museum.

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Segnaletica percorsi a) Totem

1. Carlo Ginori

1. Carlo Ginori

Formato: 70x200cm Materiale: Plexiglass Tecnica di stampa: Serigrafia

b) Flyer Formato: 14,8x21cm Carta: Fedrigoni 150g Plastificazione: Opaca Tecnica di stampa: Offset b1) Fronte b2) Retro

a)

Il fondatore della manifattura Carlo Ginori (1702-1757), è uno dei protagonisti della scena politica, economica e culturale toscana del suo tempo. Di antica famiglia fiorentina, divenne senatore a trentadue anni e, dopo la caduta definitiva dei Medici, entrò nel Consiglio di Reggenza, il più importante organo del Governo lorensese a Firenze. Dal 1746 ricoprì l’incarico di Governatore di Livorno. Intrapendente sperimentatore, si impegnò personalmente nel rilancio dell’economia toscana promuovendo la bonifica del cecinese e nuove attività produttive come l’allevamento delle capre d’Angora, la pesca del corallo e la coltivazione di piante esotiche. Con lo stesso spirito, intorno al 1753, iniziò gli esperimenti per la fabbricazione della porcellana dura, di cui esistevano soltanto altre due manifatture in quel momento in Europa: una in Sassonia e l’altra a Vienna. Setacciò tutta la Toscana per reperire il caolino indispendabile alla manifattura; trovò gli artisti e i tecnici adatti a dirigere i vari reparti e a formare i lavoranti; superò le innumerevoli difficoltà tecniche del periodo sperimentale; si occupò direttamente dell’indirizzo artistico da dare alla produzione acquistando, tra l’altro, modelli per le plastiche e i decori. Nel giro di pochi anni le porcellane di Doccia si conquistarono ammirazione e fama in tutta Europa. Se nel corso della vita non vide realizzato il suo intento primitivo, cioè portare il bilancio in attivo, vi riuscirono i suoi eredi poco dopo la sua morte. Le plastiche, il vasellame, la tabaccherie e tutti gli altri oggetti prodotti all’epoca del fondatore presentano imperfezioni e irregolarità che, lungi dal pregiudicarne il valore estetico, testimoniano il carattere pionieristico del primo periodo della storia della manifattura, accrescendo il fascino e l’interesse storico.

b1)

Il fondatore della manifattura Carlo Ginori (17021757), è uno dei protagonisti della scena politica, economica e culturale toscana del suo tempo. Di antica famiglia fiorentina, divenne senatore a trentadue anni e, dopo la caduta definitiva dei Medici, entrò nel Consiglio di Reggenza, il più importante organo del Governo lorensese a Firenze. Dal 1746 ricoprì l’incarico di Governatore di Livorno. Intrapendente sperimentatore, si impegnò personalmente nel rilancio dell’economia toscana promuovendo la bonifica del cecinese e nuove attività produttive come l’allevamento delle capre d’Angora, la pesca del corallo e la coltivazione di piante esotiche. Con lo stesso spirito, intorno al 1753, iniziò gli esperimenti per la fabbricazione della porcellana dura, di cui esistevano soltanto altre due manifatture in quel momento in Europa: una in Sassonia e l’altra a Vienna. Setacciò tutta la Toscana per reperire il caolino indispendabile alla manifattura; trovò gli artisti e i tecnici adatti a dirigere i vari reparti e a formare i lavoranti; superò le innumerevoli difficoltà tecniche del periodo sperimentale; si occupò direttamente dell’indirizzo artistico da dare alla produzione acquistando, tra l’altro, modelli per le plastiche e i decori. Nel giro di pochi anni le porcellane di Doccia si conquistarono ammirazione e fama in tutta Europa. Se nel corso della vita non vide realizzato il suo intento primitivo, cioè portare il bilancio in attivo, vi riuscirono i suoi eredi poco dopo la sua morte. Le plastiche, il vasellame, la tabaccherie e tutti gli altri oggetti prodotti all’epoca del fondatore presentano imperfezioni e irregolarità che, lungi dal pregiudicarne il valore estetico, testimoniano il carattere pionieristico del primo periodo della storia della manifattura, accrescendo il fascino e l’interesse storico.

The founder of the manufacturing Carlo Ginori (17021757), is one of the protagonists of the political, economic and cultural Tuscan of his time. Of ancient Florentine family, he became a senator for thirty-two and, after the final fall of the Medici, he entered the Council of Regency, the most important organ of the Government lorensese in Florence. From 1746 he was appointed governor of Livorno. Resourceful investigator, he devoted himself in promoting economic recovery Tuscan cecinese and reclamation of new productive activities such as breeding of Angora goats, coral fishing and the cultivation of exotic plants. In the same spirit, around 1753, began his experiments in the manufacture of hard porcelain, of which there were only two other factories at that time in Europe: one in Saxony and the other in Vienna. Sifted to find all Toscana kaolin indispensable to manufacture; found suitable for artists and technicians to manage the various departments and train the workers, to overcome the many technical difficulties of the experimental period, dealing directly address artistic production to be given to acquiring, among other, models for the plastics and decorations. Within a few years, porcelain shower you won admiration and fame throughout Europe. If in life he saw made his original intention, namely to bring the budget in surplus, they succeeded his heirs shortly after his death. The plastics, pottery, tobacco and all the other objects produced at the time of the founder have imperfections and irregularities that, far from undermining the aesthetic value, testify to the pioneering nature of the first period in the history of manufacturing, increasing the appeal and interest town.

1. Carlo Ginori Il fondatore della manifattura Carlo Ginori (17021757), è uno dei protagonisti della scena politica, economica e culturale toscana del suo tempo. Di antica famiglia fiorentina, divenne senatore a trentadue anni e, dopo la caduta definitiva dei Medici, entrò nel Consiglio di Reggenza, il più importante organo del Governo lorensese a Firenze. Dal 1746 ricoprì l’incarico di Governatore di Livorno. Intrapendente sperimentatore, si impegnò personalmente nel rilancio dell’economia toscana promuovendo la bonifica del cecinese e nuove attività produttive come l’allevamento delle capre d’Angora, la pesca del corallo e la coltivazione di piante esotiche. Con lo stesso spirito, intorno al 1753, iniziò gli esperimenti per la fabbricazione della porcellana dura, di cui esistevano soltanto altre due manifatture in quel momento in Europa: una in Sassonia e l’altra a Vienna. Setacciò tutta la Toscana per reperire il caolino indispendabile alla manifattura; trovò gli artisti e i tecnici adatti a dirigere i vari reparti e a formare i lavoranti; superò le innumerevoli difficoltà tecniche del periodo sperimentale; si occupò direttamente dell’indirizzo artistico da dare alla produzione acquistando, tra l’altro, modelli per le plastiche e i decori. Nel giro di pochi anni le porcellane di Doccia si conquistarono ammirazione e fama in tutta Europa. Se nel corso della vita non vide realizzato il suo intento primitivo, cioè portare il bilancio in attivo, vi riuscirono i suoi eredi poco dopo la sua morte. Le plastiche, il vasellame, la tabaccherie e tutti gli altri oggetti prodotti all’epoca del fondatore presentano imperfezioni e irregolarità che, lungi dal pregiudicarne il valore estetico, testimoniano il carattere pionieristico del primo periodo della storia della manifattura, accrescendo il fascino e l’interesse storico.

The founder of the manufacturing Carlo Ginori (17021757), is one of the protagonists of the political, economic and cultural Tuscan of his time. Of ancient Florentine family, he became a senator for thirty-two and, after the final fall of the Medici, he entered the Council of Regency, the most important organ of the Government lorensese in Florence. From 1746 he was appointed governor of Livorno. Resourceful investigator, he devoted himself in promoting economic recovery Tuscan cecinese and reclamation of new productive activities such as breeding of Angora goats, coral fishing and the cultivation of exotic plants. In the same spirit, around 1753, began his experiments in the manufacture of hard porcelain, of which there were only two other factories at that time in Europe: one in Saxony and the other in Vienna. Sifted to find all Toscana kaolin indispensable to manufacture; found suitable for artists and technicians to manage the various departments and train the workers, to overcome the many technical difficulties of the experimental period, dealing directly address artistic production to be given to acquiring, among other, models for the plastics and decorations. Within a few years, porcelain shower you won admiration and fame throughout Europe. If in life he saw made his original intention, namely to bring the budget in surplus, they succeeded his heirs shortly after his death. The plastics, pottery, tobacco and all the other objects produced at the time of the founder have imperfections and irregularities that, far from undermining the aesthetic value, testify to the pioneering nature of the first period in the history of manufacturing, increasing the appeal and interest town.

b)

b2)

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Comunicare il Museo: MUSEO RICHARD GINORI DELLA MANIFATTURA DI DOCCIA


Segnaletica percorsi a) Totem

2. Cere Waxes

2. Cere Waxes

Formato: 70x200cm Materiale: Plexiglass Tecnica di stampa: Serigrafia

I modelli in cera acquistati da Carlo Ginori

b) Flyer

“... con incredibile profusione di denaro raccolse, e in più stanze di Doccia dispose, come tutt’ora si vede uno studio di diversi Modelli di cera, terracotte e gessi...“

I modelli in cera acquistati da Carlo Ginori

Theodor Salmon, Lo Stato presente di tutti i Paesi e Popoli del

“... con incredibile profusione di denaro raccolse, e in più stanze di Doccia dispose, come tutt’ora si vede uno studio di diversi Modelli di cera, terracotte e gessi...“

Formato: 14,8x21cm Carta: Fedrigoni 150g Plastificazione: Opaca Tecnica di stampa: Offset b1) Fronte b2) Retro

b1)

Theodor Salmon, Lo Stato presente di tutti i Paesi e Popoli del Mondo, Venezia, 1757, XXI

a)

Le cere esposte in questa sala costituiscono un insieme di eccezionale rarità. Esse provengono, in gran parte, dalle botteghe di Massimiliano Soldani Banzi (1656-1740) e Giambattista Foggini (1652-1725), i due più importanti scultori d’artista esistente al mondo e riflette il gusto e il clima culturale dell’epoca degli ultimi Medici. Contiene sia opere di libera invenzione dei due scultori fiorentini, che copie di capolavori rinascimentali e di antichità greco-romane. Il marchese Carlo Ginori acquistò il nucleo più importante della raccolta dai figli dei due scultori intorno al 1745 per costituire, insieme ai gesi e alle terracotte, la ‘galleria dei modelli‘ della manifattura di Doccia. Come nelle botteghe degli scultori e dei fonditori, dalla galleria di volta in volta venivano scelti i modelli che erano poi riprodotti con l’ausilio di forme in gesso. Nella vetrina centrale di questa sala sono esposti “David con la testa di Golia”, la “Madonna che allatta” e l’”Ecce Homo” tratti da opere di Giovan Battista Foggini: il confronto tra porcellana e rispettivo modello in cera rivela differenze nelle pose e in altri dettagli compositivi. Tali variazioni ci permettono di affermare che le forme in gesso non venivano ricavate direttamente da queste cere, bansì da una ulteriore copia scolpita in gesso.

The wax models purchased from Carlo Ginori

“... with incredible profusion of money collected, plus shower room arranged, as can be seen still a study of various models of wax, terracotta and plaster ... “ Theodor Salmon, the present state of all countries and peoples of

Mondo, Venezia, 1757, XXI

the world, Venice, 1757, XXI

Le cere esposte in questa sala costituiscono un insieme di eccezionale rarità. Esse provengono, in gran parte, dalle botteghe di Massimiliano Soldani Banzi (1656-1740) e Giambattista Foggini (1652-1725), i due più importanti scultori d’artista esistente al mondo e riflette il gusto e il clima culturale dell’epoca degli ultimi Medici. Contiene sia opere di libera invenzione dei due scultori fiorentini, che copie di capolavori rinascimentali e di antichità greco-romane. Il marchese Carlo Ginori acquistò il nucleo più importante della raccolta dai figli dei due scultori intorno al 1745 per costituire, insieme ai gesi e alle terracotte, la ‘galleria dei modelli‘ della manifattura di Doccia. Come nelle botteghe degli scultori e dei fonditori, dalla galleria di volta in volta venivano scelti i modelli che erano poi riprodotti con l’ausilio di forme in gesso. Nella vetrina centrale di questa sala sono esposti “David con la testa di Golia”, la “Madonna che allatta” e l’”Ecce Homo” tratti da opere di Giovan Battista Foggini: il confronto tra porcellana e rispettivo modello in cera rivela differenze nelle pose e in altri dettagli compositivi. Tali variazioni ci permettono di affermare che le forme in gesso non venivano ricavate direttamente da queste cere, bansì da una ulteriore copia scolpita in gesso.

The wax in this gallery are a collection of exceptionally rare. They derive largely from the workshops of Massimiliano Soldani Banzi (1656-1740) and Giambattista Foggini (1652-1725), the two most important sculptors of the artist in the world and reflects the taste and cultural climate of the last of the Medicis. It contains both works of Florentine sculptors of the two free invention, and that copies of Renaissance masterpieces of greek-roman antiquity. The Marchese Carlo Ginori bought the core of the collection by the children of two sculptors around 1745 for the establishment, together with gesi and pottery, the ‘models’gallery’ of the manufacture of shower. As in the workshops of sculptors and founders, the gallery from time to time the models were chosen that were then reproduced using plaster molds. In the central window of this room are “David with the Head of Goliath”, the “Madonna nursing” el ‘”Ecce Homo” features works by Giovan Battista Foggini: a comparison between china and their wax model reveals differences in the poses and other compositional details. These changes allow us to say that the plaster molds were not derived directly from these waxes, bans on an additional copy of carved plaster.

2. Cere Waxes I modelli in cera acquistati da Carlo Ginori

“... con incredibile profusione di denaro raccolse, e in più stanze di Doccia dispose, come tutt’ora si vede uno studio di diversi Modelli di cera, terracotte e gessi...“ Theodor Salmon, Lo Stato presente di tutti i Paesi e Popoli del

The wax models purchased from Carlo Ginori

“... with incredible profusion of money collected, plus shower room arranged, as can be seen still a study of various models of wax, terracotta and plaster ... “ Theodor Salmon, the present state of all countries and peoples of

Mondo, Venezia, 1757, XXI

the world, Venice, 1757, XXI

Le cere esposte in questa sala costituiscono un insieme di eccezionale rarità. Esse provengono, in gran parte, dalle botteghe di Massimiliano Soldani Banzi (1656-1740) e Giambattista Foggini (1652-1725), i due più importanti scultori d’artista esistente al mondo e riflette il gusto e il clima culturale dell’epoca degli ultimi Medici. Contiene sia opere di libera invenzione dei due scultori fiorentini, che copie di capolavori rinascimentali e di antichità greco-romane. Il marchese Carlo Ginori acquistò il nucleo più importante della raccolta dai figli dei due scultori intorno al 1745 per costituire, insieme ai gesi e alle terracotte, la ‘galleria dei modelli‘ della manifattura di Doccia. Come nelle botteghe degli scultori e dei fonditori, dalla galleria di volta in volta venivano scelti i modelli che erano poi riprodotti con l’ausilio di forme in gesso. Nella vetrina centrale di questa sala sono esposti “David con la testa di Golia”, la “Madonna che allatta” e l’”Ecce Homo” tratti da opere di Giovan Battista Foggini: il confronto tra porcellana e rispettivo modello in cera rivela differenze nelle pose e in altri dettagli compositivi. Tali variazioni ci permettono di affermare che le forme in gesso non venivano ricavate direttamente da queste cere, bansì da una ulteriore copia scolpita in gesso.

The wax in this gallery are a collection of exceptionally rare. They derive largely from the workshops of Massimiliano Soldani Banzi (1656-1740) and Giambattista Foggini (1652-1725), the two most important sculptors of the artist in the world and reflects the taste and cultural climate of the last of the Medicis. It contains both works of Florentine sculptors of the two free invention, and that copies of Renaissance masterpieces of greek-roman antiquity. The Marchese Carlo Ginori bought the core of the collection by the children of two sculptors around 1745 for the establishment, together with gesi and pottery, the ‘models’gallery’ of the manufacture of shower. As in the workshops of sculptors and founders, the gallery from time to time the models were chosen that were then reproduced using plaster molds. In the central window of this room are “David with the Head of Goliath”, the “Madonna nursing” el ‘”Ecce Homo” features works by Giovan Battista Foggini: a comparison between china and their wax model reveals differences in the poses and other compositional details. These changes allow us to say that the plaster molds were not derived directly from these waxes, bans on an additional copy of carved plaster.

b)

b2)

a.a. 2010-11 | Docente: Maurizio Carpani | Software: Adobe Illutrator CS5 / Adobe Photoshop CS5 / Adobe Indesign CS5

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Segnaletica percorsi a) Totem

3. Plastiche Sculpture

3. Plastiche Sculpture

Formato: 70x200cm Materiale: Plexiglass Tecnica di stampa: Serigrafia

b) Flyer

Oltre al vasellame, la manifattura di DOcca ha prodotto e cotinua a produrre, con una complessa tecnica artigianale rimasta sostanzialmente immutata fino ad oggi, figure in porcellana a tutto tondo, altorilievo e bassorilievo. In origine le figure e i gruppi di piccole dimensioni erano destinate alla decorazione delle tavole imbandite, cioè ai ‘Triondi o Sortù da Sesser‘, mentre la altre avevano funzione di arredi d’interni da porre su piedistalli, mobili o camini come le opere in bronzo o in marmo. Uno stesso modelloo poteva essere riprodotto in diversi formati, da grandezza naturale fino a poco meno di un palmo, secondo le esigenze dell’acquirente. Le opere in scala al vero implicano difficoltà tecniche e costi tali che la loro produzione fu limitata quasi esclusivamente al periodo di Carlo Ginori. Ne sono sopravvissuti pochissimi esemplari, tra cui le tre copie delle celbri sculture della Tribuna degli Uffizi esposte in queta sezione. Accanto alle copie derivate dalla statuaria antica greca e romana, gli stili che hanno trovato più felice espressione nelle plastiche di Doccia sono il tardo barocco, con l strordinaria collezione di modelli di Foggini e Soldani Benzi e di altri artisti del primo periodo, il Liberty, con la direzione di scultori come Libero Andreotti, Italo Griselli, Fausto Melotti e Sandoz.

Formato: 14,8x21cm Carta: Fedrigoni 150g Plastificazione: Opaca Tecnica di stampa: Offset b1) Fronte b2) Retro

b1)

Oltre al vasellame, la manifattura di DOcca ha prodotto e cotinua a produrre, con una complessa tecnica artigianale rimasta sostanzialmente immutata fino ad oggi, figure in porcellana a tutto tondo, altorilievo e bassorilievo. In origine le figure e i gruppi di piccole dimensioni erano destinate alla decorazione delle tavole imbandite, cioè ai ‘Triondi o Sortù da Sesser‘, mentre la altre avevano funzione di arredi d’interni da porre su piedistalli, mobili o camini come le opere in bronzo o in marmo. Uno stesso modelloo poteva essere riprodotto in diversi formati, da grandezza naturale fino a poco meno di un palmo, secondo le esigenze dell’acquirente. Le opere in scala al vero implicano difficoltà tecniche e costi tali che la loro produzione fu limitata quasi esclusivamente al periodo di Carlo Ginori. Ne sono sopravvissuti pochissimi esemplari, tra cui le tre copie delle celbri sculture della Tribuna degli Uffizi esposte in queta sezione. Accanto alle copie derivate dalla statuaria antica greca e romana, gli stili che hanno trovato più felice espressione nelle plastiche di Doccia sono il tardo barocco, con l strordinaria collezione di modelli di Foggini e Soldani Benzi e di altri artisti del primo periodo, il Liberty, con la direzione di scultori come Libero Andreotti, Italo Griselli, Fausto Melotti e Sandoz.

In addition to pottery, the factory has produced and Shower cotinua to produce, with a complex craft techniques remained virtually unchanged until today, porcelain figures in full relief, high relief and bas-relief. Originally, the figures and small groups were intended to decorate the dinner tables, ie the ‘Triondi or Sortù from Sesser, ‘ while others had the function of interior furnishings to be placed on pedestals, furniture or fireplaces as the works in bronze or marble. Modelloo same could be reproduced in different sizes, from size to a little less than an inch, according to the needs of the buyer. The works in full scale involve technical difficulties and costs such that their production was limited almost exclusively to the period of Carlo Ginori. Very few examples have survived, including three copies of the Tribune celbri sculptures on display in the Uffizi quieted section. Besides the copies derived from the ancient Greek and Roman statuary, the styles that have found expression in the happiest of plastic shower are the late Baroque, with the collection of model strordinaria Foggini and Soldani Benzi and other artists of the first period, the Liberty under the direction of sculptors such as Libero Andreotti, Italian Griselli, Fausto Melotti and Sandoz.

a)

3. Plastiche Sculpture

Oltre al vasellame, la manifattura di DOcca ha prodotto e cotinua a produrre, con una complessa tecnica artigianale rimasta sostanzialmente immutata fino ad oggi, figure in porcellana a tutto tondo, altorilievo e bassorilievo. In origine le figure e i gruppi di piccole dimensioni erano destinate alla decorazione delle tavole imbandite, cioè ai ‘Triondi o Sortù da Sesser‘, mentre la altre avevano funzione di arredi d’interni da porre su piedistalli, mobili o camini come le opere in bronzo o in marmo. Uno stesso modelloo poteva essere riprodotto in diversi formati, da grandezza naturale fino a poco meno di un palmo, secondo le esigenze dell’acquirente. Le opere in scala al vero implicano difficoltà tecniche e costi tali che la loro produzione fu limitata quasi esclusivamente al periodo di Carlo Ginori. Ne sono sopravvissuti pochissimi esemplari, tra cui le tre copie delle celbri sculture della Tribuna degli Uffizi esposte in queta sezione. Accanto alle copie derivate dalla statuaria antica greca e romana, gli stili che hanno trovato più felice espressione nelle plastiche di Doccia sono il tardo barocco, con l strordinaria collezione di modelli di Foggini e Soldani Benzi e di altri artisti del primo periodo, il Liberty, con la direzione di scultori come Libero Andreotti, Italo Griselli, Fausto Melotti e Sandoz.

In addition to pottery, the factory has produced and Shower cotinua to produce, with a complex craft techniques remained virtually unchanged until today, porcelain figures in full relief, high relief and bas-relief. Originally, the figures and small groups were intended to decorate the dinner tables, ie the ‘Triondi or Sortù from Sesser, ‘ while others had the function of interior furnishings to be placed on pedestals, furniture or fireplaces as the works in bronze or marble. Modelloo same could be reproduced in different sizes, from size to a little less than an inch, according to the needs of the buyer. The works in full scale involve technical difficulties and costs such that their production was limited almost exclusively to the period of Carlo Ginori. Very few examples have survived, including three copies of the Tribune celbri sculptures on display in the Uffizi quieted section. Besides the copies derived from the ancient Greek and Roman statuary, the styles that have found expression in the happiest of plastic shower are the late Baroque, with the collection of model strordinaria Foggini and Soldani Benzi and other artists of the first period, the Liberty under the direction of sculptors such as Libero Andreotti, Italian Griselli, Fausto Melotti and Sandoz.

b)

b2)

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Comunicare il Museo: MUSEO RICHARD GINORI DELLA MANIFATTURA DI DOCCIA


Segnaletica percorsi a) Totem

4. Lorenzo Ginori

4. Lorenzo Ginori

Formato: 70x200cm Materiale: Plexiglass Tecnica di stampa: Serigrafia

b) Flyer

[Propretario 1758-1791]

Formato: 14,8x21cm Carta: Fedrigoni 150g Plastificazione: Opaca Tecnica di stampa: Offset b1) Fronte b2) Retro

a)

Lorenzo, il maggiore dei tre figli del fondatore, prese il posto del padre nella gestione della manifattura all’età di soli ventitre anni. Con Lorenzo Doccia si evolve e assume connotati nuovi rispetto al primo periodo. Se il padre aveva affrontato l’avventura della porcellana on spirito pionieristico e ambizioni artistiche, Lorenzo si preoccupò prima di tutto della razionalizzazione dei costi e del problema dell’approvvigionamento del caolino. Intorno al 1762 introdusse il cosiddetto ‘masso bastardo‘, un particolare tipo di porcellana, a cui il caolino toscano conferiva un colore grigio, ma che, grazie a un rivestimento coprente a base di stagno, appariva bianca e piacevole alla vista, permettendo di ridurre drasticamente le importazioni di caolino estero. L’innovazione tecnica si accompagnò a una sempre maggiore diversificazione dei prodotti e dei decori. Ai consueti servizi da caffè, da tè e da tavola si aggiunsero forme nuove, le zuppiere e le caffettiere divennero più semplici, i decori tipici del primo periodo rimasero in auge, così come non accennò a diminuire l’influsso delle porcellane cinese, tattuavia nacquero numerosi nuovi ornati tra i più richiesti il decoro ‘a roselline‘ e ‘a fiori sparsi e frutta’. La manifattura durante questo periodo divenne un’impresa redditizia, tanto che quandi i fratelli di Lorenzo se ne videro esclusi tentarono in vario modo di avviarne un’altra in diretta concorrenza. Giuseppe, il minore, riuscì nel 1799 a concere alcuni dipendenti di Doccia a lasciare la vecchia manifattura e ad aprirne una nuova a S. Donato in Polverosa, alle porte di Firenze. Il tentativo fallì in breve tempo, ma rivelò pericolosi insiti in ogni fase di successione e indusse Lorenzo a chiedere un privilegio speciale al Granduca affinché, in futuro, la manifattura potesse essere ereditata esclusivamente dai primogeniti.

b1)

[Propretario 1758-1791]

[Exhibitor 1758-1791]

Lorenzo, il maggiore dei tre figli del fondatore, prese il posto del padre nella gestione della manifattura all’età di soli ventitre anni. Con Lorenzo Doccia si evolve e assume connotati nuovi rispetto al primo periodo. Se il padre aveva affrontato l’avventura della porcellana on spirito pionieristico e ambizioni artistiche, Lorenzo si preoccupò prima di tutto della razionalizzazione dei costi e del problema dell’approvvigionamento del caolino. Intorno al 1762 introdusse il cosiddetto ‘masso bastardo‘, un particolare tipo di porcellana, a cui il caolino toscano conferiva un colore grigio, ma che, grazie a un rivestimento coprente a base di stagno, appariva bianca e piacevole alla vista, permettendo di ridurre drasticamente le importazioni di caolino estero. L’innovazione tecnica si accompagnò a una sempre maggiore diversificazione dei prodotti e dei decori. Ai consueti servizi da caffè, da tè e da tavola si aggiunsero forme nuove, le zuppiere e le caffettiere divennero più semplici, i decori tipici del primo periodo rimasero in auge, così come non accennò a diminuire l’influsso delle porcellane cinese, tattuavia nacquero numerosi nuovi ornati tra i più richiesti il decoro ‘a roselline‘ e ‘a fiori sparsi e frutta’. La manifattura durante questo periodo divenne un’impresa redditizia, tanto che quandi i fratelli di Lorenzo se ne videro esclusi tentarono in vario modo di avviarne un’altra in diretta concorrenza. Giuseppe, il minore, riuscì nel 1799 a concere alcuni dipendenti di Doccia a lasciare la vecchia manifattura e ad aprirne una nuova a S. Donato in Polverosa, alle porte di Firenze. Il tentativo fallì in breve tempo, ma rivelò pericolosi insiti in ogni fase di successione e indusse Lorenzo a chiedere un privilegio speciale al Granduca affinché, in futuro, la manifattura potesse essere ereditata esclusivamente dai primogeniti.

Lawrence, the eldest of three sons of the founder, took over his father in managing the factory at the age of twenty-three. With Lorenzo Shower evolves and takes on a new over the first period. If the father had faced the adventure of porcelain on the pioneering spirit and artistic ambitions, Lorenzo was concerned first of all, cost rationalization and the problem of supply of kaolin. Around 1762 he introduced the so-called ‘rock bastard’, a special type of porcelain, which the Tuscan kaolin gave a gray color, but thanks to a coating covering made from tin, and pleasing to the eye appears white, making it possible to reduce drastically foreign imports of kaolin. Technical innovation was accompanied by an increasing diversification of products and decorations. The usual coffee services, tea table and were joined by new forms, soups and coffee became easier, the patterns typical of the first period were in vogue, as no sign of diminishing the influence of Chinese porcelain, were born tattuavia many new ornaments among the most popular decoration ‘on roses’and ‘scattered flowers and fruit’. The manufacture during this period became a profitable enterprise, so that when the brothers Lorenzo excluded if they saw attempted in various ways starting another in direct competition. Joseph, the youngest, succeeded in 1799 in respect of some employees to leave the old shower and to open a new factory in St. Donato, powder, outside Florence. The attempt failed in a short time, but revealed the dangers at every stage of succession and led Lawrence to ask for a special privilege to the Grand Duke that, in future, the factory could be inherited only by firstborn.

4. Lorenzo Ginori [Propretario 1758-1791]

[Exhibitor 1758-1791]

Lorenzo, il maggiore dei tre figli del fondatore, prese il posto del padre nella gestione della manifattura all’età di soli ventitre anni. Con Lorenzo Doccia si evolve e assume connotati nuovi rispetto al primo periodo. Se il padre aveva affrontato l’avventura della porcellana on spirito pionieristico e ambizioni artistiche, Lorenzo si preoccupò prima di tutto della razionalizzazione dei costi e del problema dell’approvvigionamento del caolino. Intorno al 1762 introdusse il cosiddetto ‘masso bastardo‘, un particolare tipo di porcellana, a cui il caolino toscano conferiva un colore grigio, ma che, grazie a un rivestimento coprente a base di stagno, appariva bianca e piacevole alla vista, permettendo di ridurre drasticamente le importazioni di caolino estero. L’innovazione tecnica si accompagnò a una sempre maggiore diversificazione dei prodotti e dei decori. Ai consueti servizi da caffè, da tè e da tavola si aggiunsero forme nuove, le zuppiere e le caffettiere divennero più semplici, i decori tipici del primo periodo rimasero in auge, così come non accennò a diminuire l’influsso delle porcellane cinese, tattuavia nacquero numerosi nuovi ornati tra i più richiesti il decoro ‘a roselline‘ e ‘a fiori sparsi e frutta’. La manifattura durante questo periodo divenne un’impresa redditizia, tanto che quandi i fratelli di Lorenzo se ne videro esclusi tentarono in vario modo di avviarne un’altra in diretta concorrenza. Giuseppe, il minore, riuscì nel 1799 a concere alcuni dipendenti di Doccia a lasciare la vecchia manifattura e ad aprirne una nuova a S. Donato in Polverosa, alle porte di Firenze. Il tentativo fallì in breve tempo, ma rivelò pericolosi insiti in ogni fase di successione e indusse Lorenzo a chiedere un privilegio speciale al Granduca affinché, in futuro, la manifattura potesse essere ereditata esclusivamente dai primogeniti.

Lawrence, the eldest of three sons of the founder, took over his father in managing the factory at the age of twenty-three. With Lorenzo Shower evolves and takes on a new over the first period. If the father had faced the adventure of porcelain on the pioneering spirit and artistic ambitions, Lorenzo was concerned first of all, cost rationalization and the problem of supply of kaolin. Around 1762 he introduced the so-called ‘rock bastard’, a special type of porcelain, which the Tuscan kaolin gave a gray color, but thanks to a coating covering made from tin, and pleasing to the eye appears white, making it possible to reduce drastically foreign imports of kaolin. Technical innovation was accompanied by an increasing diversification of products and decorations. The usual coffee services, tea table and were joined by new forms, soups and coffee became easier, the patterns typical of the first period were in vogue, as no sign of diminishing the influence of Chinese porcelain, were born tattuavia many new ornaments among the most popular decoration ‘on roses’and ‘scattered flowers and fruit’. The manufacture during this period became a profitable enterprise, so that when the brothers Lorenzo excluded if they saw attempted in various ways starting another in direct competition. Joseph, the youngest, succeeded in 1799 in respect of some employees to leave the old shower and to open a new factory in St. Donato, powder, outside Florence. The attempt failed in a short time, but revealed the dangers at every stage of succession and led Lawrence to ask for a special privilege to the Grand Duke that, in future, the factory could be inherited only by firstborn.

b)

b2)

a.a. 2010-11 | Docente: Maurizio Carpani | Software: Adobe Illutrator CS5 / Adobe Photoshop CS5 / Adobe Indesign CS5

19


Segnaletica percorsi a) Totem

5. Carlo Leopoldo Ginori

5. Carlo Leopoldo Ginori

Formato: 70x200cm Materiale: Plexiglass Tecnica di stampa: Serigrafia

b) Flyer

[Propretario 1791-1837]

Formato: 14,8x21cm Carta: Fedrigoni 150g Plastificazione: Opaca Tecnica di stampa: Offset b1) Fronte b2) Retro

a)

Nato nel 1788 Carlo Leopoldo ereditò la manifattura all’età di tre anni. Ful ma madre, Francesca Ginori nata Lisci, coadiuvata da un Consiglio di Tutori, ad occuparsi della gestione in attesa che il figlio raggiungesse la maturità e completasse gli studi che dovevano prepararlo a guidare la fabbrica. Grazie soprattutto a viaggi di aggiornament nelle più importanti manifatture europee di porcellana, Carlo Leopoldo riuscì ad introdurre a Doccia innovazioni tecniche all’avanguardia per i suoi tempi. A lui si deve in particolare l’invenzione di un nuovo tipo di fornace a quattro piani che cuoceva simultaneamente diversi tipi di ceramica, con notevole risparmio di combustibile, e che divenne poi nota in tutta Europa come fornace ‘all’italiana’. In campo sociale, promosse la nascita di scuole e istituzioni assistenziali per i dipendenti, che ai primi dell’Ottocento erano diventati circa 200. Per quanto riguardala produzione, caratteristica di questo periodo è l’importazione sempre crescente di caolino francese di prima qualità, che serviva a produrre le porcellane cosiddette ‘sopraffine‘, cioè quelle con l’impasto e la decorazione più pregiati. Gli oggetti di questa categoria dal 1803 vennero contrassegnati con le iniziali PF o F incusse nella pasta. Risale alla fine del XVIII secolo, invece l’adozione della stella impressa o dipinta, la prima marca di fabbrica della storia di Doccia. Nell’arco dei quarantesei anni che videro Carlo Leopoldo propretario, gli ornati e le forme seguirono il rapido avvicendarsi degli stili Neoclassico, ‘Impero’ e ‘Resaturazione’, i quali imposero, tra l’altro, n notevole sviluppo delle tecniche decorative: dall’uso dei colori ‘matti’ cioè opachi, alla brunitura dell’oro alle miniature che imitano la pittura a olio con fedeltà tale da permettere di riprodurre su porcellana i più famosi capolavori delle Gallerie Fiorentine.

b1)

[Propretario 1791-1837]

[Exhibitor 1791-1837]

Nato nel 1788 Carlo Leopoldo ereditò la manifattura all’età di tre anni. Ful ma madre, Francesca Ginori nata Lisci, coadiuvata da un Consiglio di Tutori, ad occuparsi della gestione in attesa che il figlio raggiungesse la maturità e completasse gli studi che dovevano prepararlo a guidare la fabbrica. Grazie soprattutto a viaggi di aggiornament nelle più importanti manifatture europee di porcellana, Carlo Leopoldo riuscì ad introdurre a Doccia innovazioni tecniche all’avanguardia per i suoi tempi. A lui si deve in particolare l’invenzione di un nuovo tipo di fornace a quattro piani che cuoceva simultaneamente diversi tipi di ceramica, con notevole risparmio di combustibile, e che divenne poi nota in tutta Europa come fornace ‘all’italiana’. In campo sociale, promosse la nascita di scuole e istituzioni assistenziali per i dipendenti, che ai primi dell’Ottocento erano diventati circa 200. Per quanto riguardala produzione, caratteristica di questo periodo è l’importazione sempre crescente di caolino francese di prima qualità, che serviva a produrre le porcellane cosiddette ‘sopraffine‘, cioè quelle con l’impasto e la decorazione più pregiati. Gli oggetti di questa categoria dal 1803 vennero contrassegnati con le iniziali PF o F incusse nella pasta. Risale alla fine del XVIII secolo, invece l’adozione della stella impressa o dipinta, la prima marca di fabbrica della storia di Doccia. Nell’arco dei quarantesei anni che videro Carlo Leopoldo propretario, gli ornati e le forme seguirono il rapido avvicendarsi degli stili Neoclassico, ‘Impero’ e ‘Resaturazione’, i quali imposero, tra l’altro, n notevole sviluppo delle tecniche decorative: dall’uso dei colori ‘matti’ cioè opachi, alla brunitura dell’oro alle miniature che imitano la pittura a olio con fedeltà tale da permettere di riprodurre su porcellana i più famosi capolavori delle Gallerie Fiorentine.

Born in 1788 Charles Leopold inherited the factory at the age of three years. Ful, but his mother, Francesca Ginori born Smooth, assisted by a Board of Guardians, to manage the affairs while waiting for the child to reach maturity and complete their studies which were to prepare him to lead the factory. Thanks largely to travel aggiornament in major European manufacturers of china, Charles Leopold was able to introduce technical innovations Shower advanced for its time. He was responsible in particular the invention of a new type of furnace that bakes four floors simultaneously different types of ceramic, saving fuel, and which became known throughout Europe as a furnace ‘Italian’. In the social field, he promoted the establishment of schools and welfare institutions for employees, that the early nineteenth century had become about 200. As riguardala production, characteristic of this period is the increasing importance of top-quality kaolin French, used to produce porcelain called ‘superfine’, defined as those with the dough and the finest decor. Objects of this category since 1803 were marked with the initials PF or F inflicted in the dough. It dates from the late eighteenth century, but the adoption of the star painted or printed, the first trademark with the history of Shower. Over the years that saw Charles Leopold quarantesei owners, the ornamental forms and followed the rapid succession of neo-classical ‘Empire’ and ‘Resaturazione’, which imposed, among other things, no significant development of the decorative techniques: from ‘use of color’ crazy ‘that is opaque to the burnished gold miniatures that mimic oil painting with fidelity that allows you to play up China’s most famous masterpieces of the Florentine Galleries.

5. Carlo Leopoldo Ginori [Propretario 1791-1837]

[Exhibitor 1791-1837]

Nato nel 1788 Carlo Leopoldo ereditò la manifattura all’età di tre anni. Ful ma madre, Francesca Ginori nata Lisci, coadiuvata da un Consiglio di Tutori, ad occuparsi della gestione in attesa che il figlio raggiungesse la maturità e completasse gli studi che dovevano prepararlo a guidare la fabbrica. Grazie soprattutto a viaggi di aggiornament nelle più importanti manifatture europee di porcellana, Carlo Leopoldo riuscì ad introdurre a Doccia innovazioni tecniche all’avanguardia per i suoi tempi. A lui si deve in particolare l’invenzione di un nuovo tipo di fornace a quattro piani che cuoceva simultaneamente diversi tipi di ceramica, con notevole risparmio di combustibile, e che divenne poi nota in tutta Europa come fornace ‘all’italiana’. In campo sociale, promosse la nascita di scuole e istituzioni assistenziali per i dipendenti, che ai primi dell’Ottocento erano diventati circa 200. Per quanto riguardala produzione, caratteristica di questo periodo è l’importazione sempre crescente di caolino francese di prima qualità, che serviva a produrre le porcellane cosiddette ‘sopraffine‘, cioè quelle con l’impasto e la decorazione più pregiati. Gli oggetti di questa categoria dal 1803 vennero contrassegnati con le iniziali PF o F incusse nella pasta. Risale alla fine del XVIII secolo, invece l’adozione della stella impressa o dipinta, la prima marca di fabbrica della storia di Doccia. Nell’arco dei quarantesei anni che videro Carlo Leopoldo propretario, gli ornati e le forme seguirono il rapido avvicendarsi degli stili Neoclassico, ‘Impero’ e ‘Resaturazione’, i quali imposero, tra l’altro, n notevole sviluppo delle tecniche decorative: dall’uso dei colori ‘matti’ cioè opachi, alla brunitura dell’oro alle miniature che imitano la pittura a olio con fedeltà tale da permettere di riprodurre su porcellana i più famosi capolavori delle Gallerie Fiorentine.

Born in 1788 Charles Leopold inherited the factory at the age of three years. Ful, but his mother, Francesca Ginori born Smooth, assisted by a Board of Guardians, to manage the affairs while waiting for the child to reach maturity and complete their studies which were to prepare him to lead the factory. Thanks largely to travel aggiornament in major European manufacturers of china, Charles Leopold was able to introduce technical innovations Shower advanced for its time. He was responsible in particular the invention of a new type of furnace that bakes four floors simultaneously different types of ceramic, saving fuel, and which became known throughout Europe as a furnace ‘Italian’. In the social field, he promoted the establishment of schools and welfare institutions for employees, that the early nineteenth century had become about 200. As riguardala production, characteristic of this period is the increasing importance of top-quality kaolin French, used to produce porcelain called ‘superfine’, defined as those with the dough and the finest decor. Objects of this category since 1803 were marked with the initials PF or F inflicted in the dough. It dates from the late eighteenth century, but the adoption of the star painted or printed, the first trademark with the history of Shower. Over the years that saw Charles Leopold quarantesei owners, the ornamental forms and followed the rapid succession of neo-classical ‘Empire’ and ‘Resaturazione’, which imposed, among other things, no significant development of the decorative techniques: from ‘use of color’ crazy ‘that is opaque to the burnished gold miniatures that mimic oil painting with fidelity that allows you to play up China’s most famous masterpieces of the Florentine Galleries.

b)

b2)

20

Comunicare il Museo: MUSEO RICHARD GINORI DELLA MANIFATTURA DI DOCCIA


Segnaletica percorsi a) Totem

6. Ginori & Richard

6. Ginori & Richard

Formato: 70x200cm Materiale: Plexiglass Tecnica di stampa: Serigrafia

b) Flyer

La seconda metà dell’Ottocento fu un periodo di grandi trasformazioni per la fabbrica di Doccia. Lorenzo Ginori, propretario dal 1838 al 1878, si trovò a un bivio cruciale per la storia dell’impresa familiare: mantenere l’originario carattere artigianale della manifattura o imboccare la strada della rivoluzione industriale. Scelsa la seconda alternativa. Per avere un’idea dell’espansione dello stabilimento basti pensare che nel 1893 i dipendenti erano 1.368, contro i 250 del 1864. Promotori e artefici di questo sorprendente sviluppo furono Lorenzo Ginori e Polo Lorenzini, che ebbe l’incarico di direttore dal 1854 al 1891. Nonostante i successi ottenuti, una serie di circostanze sfavorevoli, tra cui la scomparsa di Lorenzini nel 1891 e la congiuntura economica negativa, resero sempre più ardu per la famiglia proseguire l’opera avviata. Fu Augusto Richard a prendere il testimone e a continuare la corsa all’industrializzazione. Figlio di Giulio, fondatore della più grande industria ceramica italiana dell’epoca, Augusto realizzò la fusione tra la Ginori e la Richard nel 1896. Nasceva così la Società Ceramica Richard-Ginori, con sede a Milano e tre tabilimenti principali. I diversi impianti permettevano di produrre tuttel e tipologie ceramiche, dalla terraglia più economica alle maioliche artistiche, fino alle porcellane elettrotecniche garantendo alla Società il dominio assoluto del mercato nazionale e una posizione di primo piano anche all’estero. Dal punto di vista artistico la fusione con la Richard significò l’avvento del Liberty sotto la guida di Luigi Tazzini,il quale, incaricato di aggiornare la produzione al gusto mederno, declinò il nuovo stile ispirandosi soprattutto a modelli francesi.

Formato: 14,8x21cm Carta: Fedrigoni 150g Plastificazione: Opaca Tecnica di stampa: Offset b1) Fronte b2) Retro

b1)

La seconda metà dell’Ottocento fu un periodo di grandi trasformazioni per la fabbrica di Doccia. Lorenzo Ginori, propretario dal 1838 al 1878, si trovò a un bivio cruciale per la storia dell’impresa familiare: mantenere l’originario carattere artigianale della manifattura o imboccare la strada della rivoluzione industriale. Scelsa la seconda alternativa. Per avere un’idea dell’espansione dello stabilimento basti pensare che nel 1893 i dipendenti erano 1.368, contro i 250 del 1864. Promotori e artefici di questo sorprendente sviluppo furono Lorenzo Ginori e Polo Lorenzini, che ebbe l’incarico di direttore dal 1854 al 1891. Nonostante i successi ottenuti, una serie di circostanze sfavorevoli, tra cui la scomparsa di Lorenzini nel 1891 e la congiuntura economica negativa, resero sempre più ardu per la famiglia proseguire l’opera avviata. Fu Augusto Richard a prendere il testimone e a continuare la corsa all’industrializzazione. Figlio di Giulio, fondatore della più grande industria ceramica italiana dell’epoca, Augusto realizzò la fusione tra la Ginori e la Richard nel 1896. Nasceva così la Società Ceramica Richard-Ginori, con sede a Milano e tre tabilimenti principali. I diversi impianti permettevano di produrre tuttel e tipologie ceramiche, dalla terraglia più economica alle maioliche artistiche, fino alle porcellane elettrotecniche garantendo alla Società il dominio assoluto del mercato nazionale e una posizione di primo piano anche all’estero. Dal punto di vista artistico la fusione con la Richard significò l’avvento del Liberty sotto la guida di Luigi Tazzini,il quale, incaricato di aggiornare la produzione al gusto mederno, declinò il nuovo stile ispirandosi soprattutto a modelli francesi.

The second half of the nineteenth century was a period of great change for the manufacture of shower. Lorenzo Ginori, exhibitor from 1838 to 1878, was at a crucial crossroads in the history of the family: keep the original handicraft manufacturing or take the road of the industrial revolution. He chose the latter alternative. To get an idea of the expansion of the plant just think that in 1893 the workforce numbered 1,368, up from 250 in 1864. Developers and builders of this surprising development were Lorenzini Lorenzo Ginori and Polo, who was appointed as director from 1854 to 1891. Despite our successes, a series of unfortunate circumstances, including the disappearance of Lorenzini in 1891 and the economic downturn, made it increasingly difficult for the family to continue the work started. Augustus Richard was to take the baton and continue the rush to industrialization. Son of Julius, founder of the largest Italian ceramic industry of the time, Augustus built the merger of the Ginori and Richard in 1896. Thus was born the Company Ceramica RichardGinori, in Milan and three major unavoidably. Different plants will produce tuttele and ceramic materials, the cheaper the artistic majolica earthenware, porcelain electrical engineering until the company providing the absolute domination of the domestic market and a leading position abroad. From the artistic point of view the merger with Richard meant the advent of Liberty under the leadership of Louis Tazzini, who, instructed to update products to the taste mederno, declined, especially in the new style inspired by French models.

a)

6. Ginori & Richard

La seconda metà dell’Ottocento fu un periodo di grandi trasformazioni per la fabbrica di Doccia. Lorenzo Ginori, propretario dal 1838 al 1878, si trovò a un bivio cruciale per la storia dell’impresa familiare: mantenere l’originario carattere artigianale della manifattura o imboccare la strada della rivoluzione industriale. Scelsa la seconda alternativa. Per avere un’idea dell’espansione dello stabilimento basti pensare che nel 1893 i dipendenti erano 1.368, contro i 250 del 1864. Promotori e artefici di questo sorprendente sviluppo furono Lorenzo Ginori e Polo Lorenzini, che ebbe l’incarico di direttore dal 1854 al 1891. Nonostante i successi ottenuti, una serie di circostanze sfavorevoli, tra cui la scomparsa di Lorenzini nel 1891 e la congiuntura economica negativa, resero sempre più ardu per la famiglia proseguire l’opera avviata. Fu Augusto Richard a prendere il testimone e a continuare la corsa all’industrializzazione. Figlio di Giulio, fondatore della più grande industria ceramica italiana dell’epoca, Augusto realizzò la fusione tra la Ginori e la Richard nel 1896. Nasceva così la Società Ceramica Richard-Ginori, con sede a Milano e tre tabilimenti principali. I diversi impianti permettevano di produrre tuttel e tipologie ceramiche, dalla terraglia più economica alle maioliche artistiche, fino alle porcellane elettrotecniche garantendo alla Società il dominio assoluto del mercato nazionale e una posizione di primo piano anche all’estero. Dal punto di vista artistico la fusione con la Richard significò l’avvento del Liberty sotto la guida di Luigi Tazzini,il quale, incaricato di aggiornare la produzione al gusto mederno, declinò il nuovo stile ispirandosi soprattutto a modelli francesi.

The second half of the nineteenth century was a period of great change for the manufacture of shower. Lorenzo Ginori, exhibitor from 1838 to 1878, was at a crucial crossroads in the history of the family: keep the original handicraft manufacturing or take the road of the industrial revolution. He chose the latter alternative. To get an idea of the expansion of the plant just think that in 1893 the workforce numbered 1,368, up from 250 in 1864. Developers and builders of this surprising development were Lorenzini Lorenzo Ginori and Polo, who was appointed as director from 1854 to 1891. Despite our successes, a series of unfortunate circumstances, including the disappearance of Lorenzini in 1891 and the economic downturn, made it increasingly difficult for the family to continue the work started. Augustus Richard was to take the baton and continue the rush to industrialization. Son of Julius, founder of the largest Italian ceramic industry of the time, Augustus built the merger of the Ginori and Richard in 1896. Thus was born the Company Ceramica RichardGinori, in Milan and three major unavoidably. Different plants will produce tuttele and ceramic materials, the cheaper the artistic majolica earthenware, porcelain electrical engineering until the company providing the absolute domination of the domestic market and a leading position abroad. From the artistic point of view the merger with Richard meant the advent of Liberty under the leadership of Louis Tazzini, who, instructed to update products to the taste mederno, declined, especially in the new style inspired by French models.

b)

b2)

a.a. 2010-11 | Docente: Maurizio Carpani | Software: Adobe Illutrator CS5 / Adobe Photoshop CS5 / Adobe Indesign CS5

21


Segnaletica percorsi a) Totem

7. Gio Ponti

7. Gio Ponti

Formato: 70x200cm Materiale: Plexiglass Tecnica di stampa: Serigrafia

b) Flyer

“La ‘maniera’ del XX secolo è l’industria”

Formato: 14,8x21cm Carta: Fedrigoni 150g Plastificazione: Opaca Tecnica di stampa: Offset b1) Fronte b2) Retro

a)

Nessun altro artista ha trasformato la produzione Richard-Ginori in modo tanto radicale quanto Gio Ponti tra il 1923 al 1930. Ottenuto l’incarico di direttore artistico della società poco dopo la laurea, ideò un programma di rinnovamento integrale che coinvolgeva le forme e i decori delle ceramiche, ma anche la grafica dei cataloghi, i manifesti, le foto pubblicitarie e i loghi delle varie linee di prodotti. Lo stile di Ponti per Richard-Ginori è una originale interpretazionedell’Art Déco in voga a quegli anni. Per l’architetto milanese l’apertura alle più aggornate tendenze europee non poteva prescindere dall’affermazione di un linguaggio tipicamente italiano, radicato nella tradizione culturale e artistica del paese. Sculture e suppellettili etrusche, architetture palladiane, maioliche rinascimentali sono solo alcuni degli spunti da cui egli trasse ispirazione per elaborare forme e decori di assoluta modernità. Nel 1925, all’Esposizione Internazionale di Arti Decorative di Parigi le ceramiche di Ponti ricevettero il Grand Prix, il riconoscimento più prestigioso della giuria, e i padiglione RIchard-Ginori fu letteralmente preso d’assalto dal pubblico che si contendeva tutto ciò che usciva dalle casse inviate dalla manifattura. Da Milano Gio Ponti seguiva assiduamente la varie fasi di realizzazione dei suoi disegni grazie a una fitta corrispondenza e a frequenti visite a Doccia, dove si eseguivano, tra l’altro, le maioliche dipinte a mano e le porcellane decorate in oro graffito con la punta d’agata. Il carteggio e i disegni autografi conservati presso l’archivio del Museo, restituiscono in modo diretto, con la vivacità e l’eleganza delle figure e delle parole manoscritte, la sua personalità artistica e il suo modello di lavoro.

b1)

“La ‘maniera’ del XX secolo è l’industria”

“The ‘manner’ of the twentieth century is the industry”

Nessun altro artista ha trasformato la produzione Richard-Ginori in modo tanto radicale quanto Gio Ponti tra il 1923 al 1930. Ottenuto l’incarico di direttore artistico della società poco dopo la laurea, ideò un programma di rinnovamento integrale che coinvolgeva le forme e i decori delle ceramiche, ma anche la grafica dei cataloghi, i manifesti, le foto pubblicitarie e i loghi delle varie linee di prodotti. Lo stile di Ponti per Richard-Ginori è una originale interpretazionedell’Art Déco in voga a quegli anni. Per l’architetto milanese l’apertura alle più aggornate tendenze europee non poteva prescindere dall’affermazione di un linguaggio tipicamente italiano, radicato nella tradizione culturale e artistica del paese. Sculture e suppellettili etrusche, architetture palladiane, maioliche rinascimentali sono solo alcuni degli spunti da cui egli trasse ispirazione per elaborare forme e decori di assoluta modernità. Nel 1925, all’Esposizione Internazionale di Arti Decorative di Parigi le ceramiche di Ponti ricevettero il Grand Prix, il riconoscimento più prestigioso della giuria, e i padiglione RIchard-Ginori fu letteralmente preso d’assalto dal pubblico che si contendeva tutto ciò che usciva dalle casse inviate dalla manifattura. Da Milano Gio Ponti seguiva assiduamente la varie fasi di realizzazione dei suoi disegni grazie a una fitta corrispondenza e a frequenti visite a Doccia, dove si eseguivano, tra l’altro, le maioliche dipinte a mano e le porcellane decorate in oro graffito con la punta d’agata. Il carteggio e i disegni autografi conservati presso l’archivio del Museo, restituiscono in modo diretto, con la vivacità e l’eleganza delle figure e delle parole manoscritte, la sua personalità artistica e il suo modello di lavoro.

No other artist has transformed the production Richard-Ginori so as radical as Gio Ponti from 1923 to 1930. Obtained the post of artistic director of the company shortly after graduation, he devised a program that involved the complete renewal forms and decoration of ceramics, but also the graphics for catalogs, posters, publicity photos and logos of the various product lines. The style of Bridges to Richard-Ginori is an original Art Deco interpretazionedell’Art in vogue in those years. For an architect from Milan to open up to more aggornate European trends could not disregard from the affirmation of a typical Italian language, rooted in cultural and artistic traditions of the country. Etruscan sculpture and furnishings, Palladian architecture, Renaissance majolica are just some of the ideas from which he drew inspiration for decorations and elaborate forms of absolute modernity. In 1925, the International Exposition of Decorative Arts in Paris, the ceramic Bridges received the Grand Prix, the highest award of the jury, and the pavilion Richard-Ginori was literally besieged by the public contended that everything coming out from the speakers sent from the factory. From Milan Gio Ponti followed closely the different phases of his drawings thanks to a series of correspondence and frequent visits to the shower, where he performed, among other things, the handpainted ceramics and porcelain decorated in gold engraved with the point of ‘agate. The letters and original drawings kept in the archives of the Museum, they return directly, with the vivacity and elegance of the figures and handwritten words, his artistic personality and his working model.

7. Gio Ponti

“La ‘maniera’ del XX secolo è l’industria”

“The ‘manner’ of the twentieth century is the industry”

Nessun altro artista ha trasformato la produzione Richard-Ginori in modo tanto radicale quanto Gio Ponti tra il 1923 al 1930. Ottenuto l’incarico di direttore artistico della società poco dopo la laurea, ideò un programma di rinnovamento integrale che coinvolgeva le forme e i decori delle ceramiche, ma anche la grafica dei cataloghi, i manifesti, le foto pubblicitarie e i loghi delle varie linee di prodotti. Lo stile di Ponti per Richard-Ginori è una originale interpretazionedell’Art Déco in voga a quegli anni. Per l’architetto milanese l’apertura alle più aggornate tendenze europee non poteva prescindere dall’affermazione di un linguaggio tipicamente italiano, radicato nella tradizione culturale e artistica del paese. Sculture e suppellettili etrusche, architetture palladiane, maioliche rinascimentali sono solo alcuni degli spunti da cui egli trasse ispirazione per elaborare forme e decori di assoluta modernità. Nel 1925, all’Esposizione Internazionale di Arti Decorative di Parigi le ceramiche di Ponti ricevettero il Grand Prix, il riconoscimento più prestigioso della giuria, e i padiglione RIchard-Ginori fu letteralmente preso d’assalto dal pubblico che si contendeva tutto ciò che usciva dalle casse inviate dalla manifattura. Da Milano Gio Ponti seguiva assiduamente la varie fasi di realizzazione dei suoi disegni grazie a una fitta corrispondenza e a frequenti visite a Doccia, dove si eseguivano, tra l’altro, le maioliche dipinte a mano e le porcellane decorate in oro graffito con la punta d’agata. Il carteggio e i disegni autografi conservati presso l’archivio del Museo, restituiscono in modo diretto, con la vivacità e l’eleganza delle figure e delle parole manoscritte, la sua personalità artistica e il suo modello di lavoro.

No other artist has transformed the production Richard-Ginori so as radical as Gio Ponti from 1923 to 1930. Obtained the post of artistic director of the company shortly after graduation, he devised a program that involved the complete renewal forms and decoration of ceramics, but also the graphics for catalogs, posters, publicity photos and logos of the various product lines. The style of Bridges to Richard-Ginori is an original Art Deco interpretazionedell’Art in vogue in those years. For an architect from Milan to open up to more aggornate European trends could not disregard from the affirmation of a typical Italian language, rooted in cultural and artistic traditions of the country. Etruscan sculpture and furnishings, Palladian architecture, Renaissance majolica are just some of the ideas from which he drew inspiration for decorations and elaborate forms of absolute modernity. In 1925, the International Exposition of Decorative Arts in Paris, the ceramic Bridges received the Grand Prix, the highest award of the jury, and the pavilion Richard-Ginori was literally besieged by the public contended that everything coming out from the speakers sent from the factory. From Milan Gio Ponti followed closely the different phases of his drawings thanks to a series of correspondence and frequent visits to the shower, where he performed, among other things, the handpainted ceramics and porcelain decorated in gold engraved with the point of ‘agate. The letters and original drawings kept in the archives of the Museum, they return directly, with the vivacity and elegance of the figures and handwritten words, his artistic personality and his working model.

b)

b2)

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Comunicare il Museo: MUSEO RICHARD GINORI DELLA MANIFATTURA DI DOCCIA


Segnaletica percorsi a) Totem

8. Industrial Design

8. Industrial Design

Formato: 70x200cm Materiale: Plexiglass Tecnica di stampa: Serigrafia

b) Flyer

Collaboratore di Gio Ponti alla Richard-Ginori almeno dal 1928, Gariboldi (1908-1971) fornì disegni per le ceramiche del gruppo per i quarant’anni centrali del secolo scorso, dal 1930 al 1970 circa. A lui si devono, tra l’altro, le forme ‘Clelia’ e ‘Luisa’ degli anni Trenta. Dal 1946 fu direttore del Centro Artistico della Richard-Ginori e a questa fase risalgono le liee fluenti e asimettiriche del servizio da tè ‘Ulpia’, ideato nel 1954. Negli stessi anni, la contrazione degli spazi abitativi e l’evoluzione dello stile di vita quotidiano imposero esigenze di funzionalità e minimo ingombro alle quali Gariboldi rispose con forme compatte e impilabili quali ‘Colonna’, ‘Standard’ e ‘Uno più Uno’. Per la prima volta la Richard-Ginori proponeva servizi scomponibili, di cui si potevano acquistare singoli elementi separatamente, secondo le proprie necessità. La morbida sobrietà della forma ‘Eco’, disegnata nel 1969 e tuttora attuale, chiudeil lungo sodalizio tra il designer milanese e la Richard-Ginori , prolungandolo idealmente fino ai giorni nostri. Numerosi altri designers di fama Internazionale hanno collaborato con la RIchard-Ginori dai tempi di Gariboldi in poi, talvolta proponendo forme e decori che non sono mai entrati in produzione, peri più svariati motivi. Questi prototipi vanno a incrementare quella riserva di idee e di soluzioni che è il museo con le sue collezioni; fucina di storia ma anche di progetti presenti e comuni.

Formato: 14,8x21cm Carta: Fedrigoni 150g Plastificazione: Opaca Tecnica di stampa: Offset b1) Fronte b2) Retro

b1)

Collaboratore di Gio Ponti alla Richard-Ginori almeno dal 1928, Gariboldi (1908-1971) fornì disegni per le ceramiche del gruppo per i quarant’anni centrali del secolo scorso, dal 1930 al 1970 circa. A lui si devono, tra l’altro, le forme ‘Clelia’ e ‘Luisa’ degli anni Trenta. Dal 1946 fu direttore del Centro Artistico della Richard-Ginori e a questa fase risalgono le liee fluenti e asimettiriche del servizio da tè ‘Ulpia’, ideato nel 1954. Negli stessi anni, la contrazione degli spazi abitativi e l’evoluzione dello stile di vita quotidiano imposero esigenze di funzionalità e minimo ingombro alle quali Gariboldi rispose con forme compatte e impilabili quali ‘Colonna’, ‘Standard’ e ‘Uno più Uno’. Per la prima volta la Richard-Ginori proponeva servizi scomponibili, di cui si potevano acquistare singoli elementi separatamente, secondo le proprie necessità. La morbida sobrietà della forma ‘Eco’, disegnata nel 1969 e tuttora attuale, chiudeil lungo sodalizio tra il designer milanese e la Richard-Ginori , prolungandolo idealmente fino ai giorni nostri. Numerosi altri designers di fama Internazionale hanno collaborato con la RIchard-Ginori dai tempi di Gariboldi in poi, talvolta proponendo forme e decori che non sono mai entrati in produzione, peri più svariati motivi. Questi prototipi vanno a incrementare quella riserva di idee e di soluzioni che è il museo con le sue collezioni; fucina di storia ma anche di progetti presenti e comuni.

Employee of the Richard-Ginori Gio Ponti at least since 1928, Gariboldi (1908-1971) provided the designs for the pottery from the central group for the forty years of the last century, from 1930 to 1970 approximately. He was responsible for, among other things, the forms ‘Clelia’and ‘Luisa’ thirties. From 1946 he was Artistic Director of the Center of the Richard-Ginori and the date from this phase and flowing LIEE asimettiriche of tea ‘Ulpia’, invented in 1954. In the same years, the decline of living spaces and developments in the daily lifestyle imposed demands for high performance and small footprint which Gariboldi said compact and stackable shapes such as ‘column’, ‘Standard’ and ‘One and One’. For the first time the Richard-Ginori proposed services separable, that you could buy individual items separately, as needed. The soft simplicity of form ‘Eco’, designed in 1969 and still current, chiudeil long association between the Milanese designer, and Richard-Ginori, ideal extension to the present day. Many other internationally renowned designers have worked with the Richard-Ginori’s time Gariboldi on, sometimes offering shapes and decorations that have never entered production, peri various reasons. These prototypes are to increase the reserve of ideas and solutions that is the museum with its collections; forge of history but also present and common projects.

a)

8. Industrial Design

Collaboratore di Gio Ponti alla Richard-Ginori almeno dal 1928, Gariboldi (1908-1971) fornì disegni per le ceramiche del gruppo per i quarant’anni centrali del secolo scorso, dal 1930 al 1970 circa. A lui si devono, tra l’altro, le forme ‘Clelia’ e ‘Luisa’ degli anni Trenta. Dal 1946 fu direttore del Centro Artistico della Richard-Ginori e a questa fase risalgono le liee fluenti e asimettiriche del servizio da tè ‘Ulpia’, ideato nel 1954. Negli stessi anni, la contrazione degli spazi abitativi e l’evoluzione dello stile di vita quotidiano imposero esigenze di funzionalità e minimo ingombro alle quali Gariboldi rispose con forme compatte e impilabili quali ‘Colonna’, ‘Standard’ e ‘Uno più Uno’. Per la prima volta la Richard-Ginori proponeva servizi scomponibili, di cui si potevano acquistare singoli elementi separatamente, secondo le proprie necessità. La morbida sobrietà della forma ‘Eco’, disegnata nel 1969 e tuttora attuale, chiudeil lungo sodalizio tra il designer milanese e la Richard-Ginori , prolungandolo idealmente fino ai giorni nostri. Numerosi altri designers di fama Internazionale hanno collaborato con la RIchard-Ginori dai tempi di Gariboldi in poi, talvolta proponendo forme e decori che non sono mai entrati in produzione, peri più svariati motivi. Questi prototipi vanno a incrementare quella riserva di idee e di soluzioni che è il museo con le sue collezioni; fucina di storia ma anche di progetti presenti e comuni.

Employee of the Richard-Ginori Gio Ponti at least since 1928, Gariboldi (1908-1971) provided the designs for the pottery from the central group for the forty years of the last century, from 1930 to 1970 approximately. He was responsible for, among other things, the forms ‘Clelia’and ‘Luisa’ thirties. From 1946 he was Artistic Director of the Center of the Richard-Ginori and the date from this phase and flowing LIEE asimettiriche of tea ‘Ulpia’, invented in 1954. In the same years, the decline of living spaces and developments in the daily lifestyle imposed demands for high performance and small footprint which Gariboldi said compact and stackable shapes such as ‘column’, ‘Standard’ and ‘One and One’. For the first time the Richard-Ginori proposed services separable, that you could buy individual items separately, as needed. The soft simplicity of form ‘Eco’, designed in 1969 and still current, chiudeil long association between the Milanese designer, and Richard-Ginori, ideal extension to the present day. Many other internationally renowned designers have worked with the Richard-Ginori’s time Gariboldi on, sometimes offering shapes and decorations that have never entered production, peri various reasons. These prototypes are to increase the reserve of ideas and solutions that is the museum with its collections; forge of history but also present and common projects.

b)

b2)

a.a. 2010-11 | Docente: Maurizio Carpani | Software: Adobe Illutrator CS5 / Adobe Photoshop CS5 / Adobe Indesign CS5

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Segnaletica percorsi a) Totem

Tecniche Techniques

Tecniche Techniques Committenti Patrons

Formato: 70x200cm Materiale: Plexiglass Tecnica di stampa: Serigrafia

b) Flyer

dell’aristocrazia e non solo. Tra i tanti personaggi illustri he ordinarono porcellane di Doccia il comandante della flotta russa Aleksej Orlov, che nel 1769 preparò da Pisa una spedizione contro i Turchi, l’eroe nazionale polacco e Maresciallo di Napoleno Joseph Antoine Poniatowski e lo scrittore inglese Horace Walpole. Accanto alle copiscue forniture seriali, comprese quelli per mense, refettori, farmacie, sale operatorie, laboratori chimici e distillerie, sono numerose, nella storia della manifattura, le commisioni di pezzi unici, realizzati per occasioni eccezionali. Alcuni esempi: il servizio per il Kedivè d’Egitto, il grande vaso donato dal Sindaco di Firenze alla Regina Vittoria in occasione di un suo soggiorno fiorentino, i rimpiazzi eseguiti per la corte granducale, la decorazione in maiolica di Villa Blanc a Roma e visibili a tutti alcuni tondi robbiani sulle facciate esterne di Orsammichele e dell’Ospedale degli Innocenti a Firenze.

TECNICHE L’”arcano” che, con l’ausilio del fuoco, trasforma caolino a ltri minerali macinati in una materia bianca, dura e traslucida detta porcellana, fu scoperto in Europa solo intorno al 1710 a Meissen. Prima di allora la porcellana dura veniva prodotta esclusivamente in Estremo Oriente e le manifatture europee dovettero conquistare i segreti di fabbricazione a prezzo di sperimentazioni estenuanti e costo.

Formato: 14,8x21cm Carta: Fedrigoni 150g Plastificazione: Opaca Tecnica di stampa: Offset b1) Fronte b2) Retro

a)

COMMITTENTI La manifattura Richard-Ginori ha prodotto fin dalle sue origini, ceramiche delle specie più diverse destinate a una clientela altrettanto varia. Porcellane di Doccia figurano negli inventari di corte dei Granduchi di Toscana e dei Savoia, nella ambasciate italiane all’esterno e nelle residenze ufficiali dele più alte cariche dello Stato, dalla Farnesina al Quirinale. Il vasellame con decoro ‘araldico’ è la prova più evidente della loro diffusione nelle case

Tecniche Techniques

L’”arcano” che, con l’ausilio del fuoco, trasforma caolino a ltri minerali macinati in una materia bianca, dura e traslucida detta porcellana, fu scoperto in Europa solo intorno al 1710 a Meissen. Prima di allora la porcellana dura veniva prodotta esclusivamente in Estremo Oriente e le manifatture europee dovettero conquistare i segreti di fabricazione a prezzo di sperimentazioni estenuanti e costo. Il ciclo produttivo della porcellana, così come si svolgeva a Doccia nel XVIII secolo, si può sintetizzare nello schema seguente:

The ‘secret’ that, with the help of the fire, turns to thers kaolin mineral in a powdered white substance, hard and translucent porcelain that was discovered in Europe until about 1710 in Meissen. Before then, the hard porcelain was produced only in the Far East and European manufacturers had to conquer the secrets of fabrication at the cost of lengthy and expensive trials. The production cycle of the porcelain, just like at a shower in the eighteenth century, can be summarized in the following diagram:

1) preparazione dell’impasto a base di caolino, quarzi e feldspati 2) modellazione: a tornio, pressa o colaggio nelle forme 3) foggiatura: a tornio, pressa o colaggio nelle forme 4) biscottatura: cottura dell’oggetto senza rivestimento a 1000°C 5) eventuale decorazione in blu cobalto otto vernice 6) rivestimento con vernice trasparente 7) seconda cottura a 1400°C 8) decorazione sopra vernice con pigmenti minerali e oro 9) cotture di fissaggio

1) preparation of the base of kaolin, quartz and feldspar 2) modeling: a lathe, press or casting forms 3) shaping: a lathe, press or casting forms 4) biscuit: cooking object without coating at 1000 ° C 5) any decoration in cobalt blue paint eight 6) coated with varnish 7) second firing at 1400 ° C 8) decoration above with mineral pigments and gold paint 9) cooking fixing

Ognuna di queste fasi implica specifici problemi tecnici e procedimenti complessi perfezionato nel corso dei secoli.

b1)

Each of these steps requires specific technical problems and complex processes perfected over the centuries.

1) preparazione dell’impasto a base di caolino, quarzi e feldspati 2) modellazione: a tornio, pressa o colaggio nelle forme 3) foggiatura: a tornio, pressa o colaggio nelle forme 4) biscottatura: cottura dell’oggetto senza rivestimento a 1000°C 5) eventuale decorazione in blu cobalto otto vernice 6) rivestimento con vernice trasparente 7) seconda cottura a 1400°C 8) decorazione sopra vernice con pigmenti minerali e oro 9) cotture di fissaggio

1) preparation of the base of kaolin, quartz and feldspar 2) modeling: a lathe, press or casting forms 3) shaping: a lathe, press or casting forms 4) biscuit: cooking object without coating at 1000 ° C 5) any decoration in cobalt blue paint eight 6) coated with varnish 7) second firing at 1400 ° C 8) decoration above with mineral pigments and gold paint 9) cooking fixing Each of these steps requires specific technical problems and complex processes perfected over the centuries.

Committenti Patrons

The Richard-Ginori factory has produced since its inception, ceramics of different species varies as a global customer. Porcelain Docciafigurano in the inventories of the court of the Grand Dukes of Tuscany and the Savoy, the Italian outside embassies and official residences dele highest offices of state, from the Farnesina at the Quirinale. Pottery decorated with ‘arms’ is the clearest proof of their distribution in the homes of the aristocracy and beyond. Among the many celebrities he ordered porcelain shower commander of the Russian fleet Alexei Orlov, who prepared from Pisa in 1769 an expedition against the Turks, the Polish national hero and Marshal Napolen Joseph Antoine Poniatowski and the English writer Horace Walpole. The birth and development of the hotel and restaurant opened to china a promising new market in the nineteenth century the factory began to provide personalized services to hotels, restaurants, cafes and private clubs, in the large dining rooms and many of Rex other transatlantic by Lien dishes decorated with the logo of the shipping company went on to make the Richard-Ginori. In addition to serial copiscue supplies, including those for tables, dining halls, pharmacies, operating rooms, chemical laboratories, distilleries, are numerous in the history of manufacture, the commissions of unique pieces, made for special occasions. Some examples: the service for the Khedive of Egypt, the great vessel donated by the Mayor of Florence to Queen Victoria during his stay in Florence, replacements performed for the grandducal court, the decoration of majolica Blanc Villa in Rome, and finally , for all to see but difficult to distinguish from the original, a few rounds on the facades of robbiani Orsmmichele and the Hospital of the Innocents in Florence.

b)

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The ‘secret’ that, with the help of the fire, turns to thers kaolin mineral in a powdered white substance, hard and translucent porcelain that was discovered in Europe until about 1710 in Meissen. Before then, the hard porcelain was produced only in the Far East and European manufacturers had to conquer the secrets of fabrication at the cost of lengthy and expensive trials. The production cycle of the porcelain, just like at a shower in the eighteenth century, can be summarized in the following diagram:

Ognuna di queste fasi implica specifici problemi tecnici e procedimenti complessi perfezionato nel corso dei secoli.

Committenti Patrons La manifattura Richard-Ginori ha prodotto fin dalle sue origini, ceramiche delle specie più diverse destinate a una clientela altrettanto varia. Porcellane di Docciafigurano negli inventari di corte dei Granduchi di Toscana e dei Savoia, nella ambasciate italiane all’esterno e nelle residenze ufficiali dele più alte cariche dello Stato, dalla Farnesina al Quirinale. Il vasellame con decoro ‘araldico’ è la prova più evidente della loro diffusione nelle case dell’aristocrazia e non solo. Tra i tanti personaggi illustri he ordinarono porcellane di Doccia il comandante della flotta russa Aleksej Orlov, che nel 1769 preparò da Pisa una spedizione contro i Turchi, l’eroe nazionale polacco e Maresciallo di Napoleno Joseph Antoine Poniatowski e lo scrittore inglese Horace Walpole. La nascita e lo sviluppo dell’industria alberghiera e della ristorazione aprì alle porcellane un nuovo promettente mercato: nell’Ottocento la manifattura inizò a fornire servizi personalizati ad alberghi, ristoranti, caffè e circoli privati; nelle grandi sale da pranzo del Rex e di molti altri transatlantici di liena i piatti decorati con il logo della compagnia armatrice recavano sul verso la marca Richard-Ginori. Accanto alle copiscue forniture seriali, comprese quelli per mense, refettori, farmacie, sale operatorie, laboratori chimici e distillerie, sono numerose, nella storia della manifattura, le commisioni di pezzi unici, realizzati per occasioni eccezionali. Alcuni esempi: il servizio per il Kedivè d’Egitto, il grande vaso donato dal Sindaco di Firenze alla Regina Vittoria in occasione di un suo soggiorno fiorentino, i rimpiazzi eseguiti per la corte granducale, la decorazione in maiolica di Villa Blanc a Roma e infine, visibili a tutti ma difficilmente distinguibili dagli orginali, alcuni tondi robbiani sulle facciate esterne di Orsmmichele e dell’Ospedale degli Innocenti a Firenze.

L’”arcano” che, con l’ausilio del fuoco, trasforma caolino a ltri minerali macinati in una materia bianca, dura e traslucida detta porcellana, fu scoperto in Europa solo intorno al 1710 a Meissen. Prima di allora la porcellana dura veniva prodotta esclusivamente in Estremo Oriente e le manifatture europee dovettero conquistare i segreti di fabricazione a prezzo di sperimentazioni estenuanti e costo. Il ciclo produttivo della porcellana, così come si svolgeva a Doccia nel XVIII secolo, si può sintetizzare nello schema seguente:

La manifattura Richard-Ginori ha prodotto fin dalle sue origini, ceramiche delle specie più diverse destinate a una clientela altrettanto varia. Porcellane di Docciafigurano negli inventari di corte dei Granduchi di Toscana e dei Savoia, nella ambasciate italiane all’esterno e nelle residenze ufficiali dele più alte cariche dello Stato, dalla Farnesina al Quirinale. Il vasellame con decoro ‘araldico’ è la prova più evidente della loro diffusione nelle case dell’aristocrazia e non solo. Tra i tanti personaggi illustri he ordinarono porcellane di Doccia il comandante della flotta russa Aleksej Orlov, che nel 1769 preparò da Pisa una spedizione contro i Turchi, l’eroe nazionale polacco e Maresciallo di Napoleno Joseph Antoine Poniatowski e lo scrittore inglese Horace Walpole. La nascita e lo sviluppo dell’industria alberghiera e della ristorazione aprì alle porcellane un nuovo promettente mercato: nell’Ottocento la manifattura inizò a fornire servizi personalizati ad alberghi, ristoranti, caffè e circoli privati; nelle grandi sale da pranzo del Rex e di molti altri transatlantici di liena i piatti decorati con il logo della compagnia armatrice recavano sul verso la marca Richard-Ginori. Accanto alle copiscue forniture seriali, comprese quelli per mense, refettori, farmacie, sale operatorie, laboratori chimici e distillerie, sono numerose, nella storia della manifattura, le commisioni di pezzi unici, realizzati per occasioni eccezionali. Alcuni esempi: il servizio per il Kedivè d’Egitto, il grande vaso donato dal Sindaco di Firenze alla Regina Vittoria in occasione di un suo soggiorno fiorentino, i rimpiazzi eseguiti per la corte granducale, la decorazione in maiolica di Villa Blanc a Roma e infine, visibili a tutti ma difficilmente distinguibili dagli orginali, alcuni tondi robbiani sulle facciate esterne di Orsmmichele e dell’Ospedale degli Innocenti a Firenze.

The Richard-Ginori factory has produced since its inception, ceramics of different species varies as a global customer. Porcelain Docciafigurano in the inventories of the court of the Grand Dukes of Tuscany and the Savoy, the Italian outside embassies and official residences dele highest offices of state, from the Farnesina at the Quirinale. Pottery decorated with ‘arms’ is the clearest proof of their distribution in the homes of the aristocracy and beyond. Among the many celebrities he ordered porcelain shower commander of the Russian fleet Alexei Orlov, who prepared from Pisa in 1769 an expedition against the Turks, the Polish national hero and Marshal Napolen Joseph Antoine Poniatowski and the English writer Horace Walpole. The birth and development of the hotel and restaurant opened to china a promising new market in the nineteenth century the factory began to provide personalized services to hotels, restaurants, cafes and private clubs, in the large dining rooms and many of Rex other transatlantic by Lien dishes decorated with the logo of the shipping company went on to make the Richard-Ginori. In addition to serial copiscue supplies, including those for tables, dining halls, pharmacies, operating rooms, chemical laboratories, distilleries, are numerous in the history of manufacture, the commissions of unique pieces, made for special occasions. Some examples: the service for the Khedive of Egypt, the great vessel donated by the Mayor of Florence to Queen Victoria during his stay in Florence, replacements performed for the grandducal court, the decoration of majolica Blanc Villa in Rome, and finally , for all to see but difficult to distinguish from the original, a few rounds on the facades of robbiani Orsmmichele and the Hospital of the Innocents in Florence.

Comunicare il Museo: MUSEO RICHARD GINORI DELLA MANIFATTURA DI DOCCIA


Segnaletica percorsi Confronto di misure b)

a) Fotografia del totem originale. La nuova grafica viene montata sullo stesso modello di totem; b) Rapporto di misure fra il totem e un padre con i figli (come si può vedere anche i bambini possono accedere facilmente ai flyer e averne una fruizione immediata, dato che per un bmbino leggere il totem può essere faticoso per la statura e stancante per l’attenzione).

Percorso Path Piano Terra Ground floor WC

Collezioni odierne Today’s Collections

Entrata e Uscita Enter and Exit Biglietteria & Bookshop Ticket & Bookshop

Primo piano First floor [2] Cere Waxes [3] Plastiche

200 cm

[1] Carlo Ginori

[4] Lorenzo Ginori [5] Carlo Leopoldo

Tecniche | Committenti Techniques | Patrons

Multimedia

[6] Ginori & Richard

[7] Gio Ponti

[8] Design industriale

Percorso e tematiche della mostra. Qui sotto troverete dei fogli illustrativi da raccogliere e da collezionare per l’intero itinerario espositivo con traduzione in inglese. La busta serve per raccoglere le info. Path and themes of the exhibition. Below you will find leaflets to be collected and collected for the entire exhibition tour with English translation. The envelope used to collect the info.

Percorso Path Piano Terra Ground floor WC

Collezioni odierne Today’s Collections

Entrata e Uscita Enter and Exit Biglietteria & Bookshop Ticket & Bookshop

Primo piano First floor [2] Cere Waxes [3] Plastiche [4] Lorenzo Ginori [5] Carlo Leopoldo

Multimedia

[7] Gio Ponti

Viale Pratese, 31 50019 Sesto Fiorentino (FI) T +39 055 42 07 767 F +39 055 90 64 141 museo@richardginori1735.com

[1] Carlo Ginori

Tecniche | Committenti Techniques | Patrons

[6] Ginori e Richard [8] Design industriale

www.richardginori1735.it www.museodidoccia.it

ORARIO DI APERTURA Dal mercoledì al sabato 10-13 ~ 14-18 Chiuso i giorni festivi

10 cm

a)

a.a. 2010-11 | Docente: Maurizio Carpani | Software: Adobe Illutrator CS5 / Adobe Photoshop CS5 / Adobe Indesign CS5

25


Segnaletica opere 2. Cere Waxes

1. Carlo Ginori Tabacchiera decorata a rilievo e dipinta con scena di caccia all’orso sul coperchio e cammei sulle pareti, porcellana e montatura in argento dorato. Dimensioni: l 7,5 cm ~ Data: 1750 circa.

Manifattura Ginori, “Madonna che allatta il figlio”, porcellana dura. Dimensioni: h 30 cm ~ Data: 1780 circa.

Snuffbox with cameos and bear hunting scenes on lid, hard paste porcelain. Sizes: l 7,5 cm ~ Date: approx. 1750.

Ginori Manufactory, “Virgin suckling the Infant Christ”, hard past porcelain. Sizes: ht 7,5 cm ~ Date: approx. 1780.

3. Plastiche Sculpture

4. Lorenzo Ginori

Manifattura Ginori, “Venere de’ Medici”, porcellana. Dimensioni: h 132 cm ~ Data: 1747 circa.

Manifattura Ginori, Piatto fondo lobato con decoro ‘a galli rossi e oro’, masso bastardo. Dimensioni: Ø 37 cm ~ Data: 1770-1790.

Ginori Manufactory, “Venere de’ Medici” (Medici Venus), hard past porcelain. Sizes: ht 132 cm ~ Date: approx. 1747.

Ginori Manufactory, Dish with ‘red and gold cockerels’, masso bastardo. Sizes: Ø 37 cm ~ Date: 770-1790.

5. Carlo Leopoldo Ginori Lisci

6. Ginori e Richard Ginori and Richard

Geleria con decoro ‘a vedute miniate e fascia bleu‘, masso bastardo. Dimensioni: h 39,5 cm ~ Data: 110 circa.

Vaso in stile ispanico-moresco, maiolica. Dimensioni: h 39,5 cm ~ Data: 1875-1900.

Ice Cream Pail with decoration of miniature painted view and blue border, masso bastardo. Sizes: ht 39,5 cm ~ Date: approx. 1810.

Hispanic-Moorish style Vase, maiolica (tin glazed earthenware). Sizes: ht 39,5 cm ~ Date: 1875-1900.

Caratteristiche tecniche

Descrizione

Formato: 10x5 cm - 8x4 cm Materiale: Plexiglass Tecnica di stampa: Serigrafia

Dall’etichetta originale [a)] si ha un cambio tema/colore a seconda dell’argomento tematico di cui l’etichetta tratta. I colori/temi sono gli stessi del percorso della piantina e in particolare i primi sei colori gli ritroviamo nel nuovo logo.

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a)

Comunicare il Museo: MUSEO RICHARD GINORI DELLA MANIFATTURA DI DOCCIA


Segnaletica opere 8. Design Industriale Industrail Design

7. Gio Ponti Alberello porta fiori, porcellana dura. Dimensioni: h 13,5 cm ~ Data: 1930.

Teiera del servizio “Ulpia”, su disegno di Giovanni Gariblodi, porcellana dura. Dimensioni: h 12,6 cm ~ Data: 1954.

The Sapling Flower Holder, hard paste porcelain. Sizes: ht 13,5 cm ~ Date: 1930.

Teapot from the “Ulpia” set, designed by Giovanni Gariblodi, hard paste porcelain. Sizes: ht 12,6 cm ~ Date: 1954.

Tecniche · Committenti Techniques · Patrons

Posizionamento

Tazza con piattino con decoro floreale e stemma dei Marchesi Capponi, porcellana dura. Dimensioni: h tazza 4,8 cm - Ø piatto 12 cm ~ Data: 1750 circa.

Le etichette possono essere semplicemente distese nella vetrina/bacheca oppure appogiate alla base delle sculture o opere di più grandi dimensioni. Se vi è la necessità, possono anche essere attaccate al muro con semplice colla.

Cup and saucer with floreal decoration and coat of th Marquises Capponi, har paste porcelain. Sizes: ht cup 4,8 cm - Ø plate 12 cm ~ Date: approx. 1750.

Porta targhette: esempi Esempi di applicazione delle nuove etichette. a) Per i prodotti di piccole dimensioni (generalmente quelli che stanno dentro le vetrine) - b) Per i prodotti di grandi dimensioni, da posizionare alla loro base di appoggio.

a)

a.a. 2010-11 | Docente: Maurizio Carpani | Software: Adobe Illutrator CS5 / Adobe Photoshop CS5 / Adobe Indesign CS5

b)

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Segnaletica indicativa Piani e Percorso

Servizi igienici

Sicurezza | Emergenza

Formato: 24x21 cm Supporto: Plexiglass Tecnica di stampa: Serigrafia Posizione: Punto colla o su leggio

Formato: 25x18 cm Supporto: Plexiglass Tecnica di stampa: Serigrafia Posizione: Punto colla porte/muro

Formato: 10x32,5 cm Supporto: Plexiglass Tecnica di stampa: Serigrafia Posizione: Punto colla muro

ENTRATA e USCITA ENTER and EXIT

TOILET

PIANO TERRA GROUND FLOOR

PRIMO PIANO FIRST FLOOR Donne Lady

SCALE STAIRS Uomini Man

INFO INFO Disabile Disable

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ESTINTORE EXTINGUISHER

LANCIA ANTICENDIO LAUNCHES ANTI FIRE

USCITA D’EMERGENZA EMERGENCY EXIT

PRONTO SOCCORSO FIRST AID

Comunicare il Museo: MUSEO RICHARD GINORI DELLA MANIFATTURA DI DOCCIA


Segnalet�ca esterna Targa esterna edificio

Targa esterna ingresso

Esempi di installazione

Formato: 25x50 cm Supporto: Lastra di metallo Tecnica di stampa: Serigrafia Questa targa viene fissata su un palo davanti all'ingresso del giardino del museo, come si vede nell'esempio a).

Formato: 25x50 cm Supporto: Plexiglass trasparente Tecnica di stampa: Serigrafia La targa viene fissata tramite dei chiodini al muro dell'edificio, come si nota nell'esemipio mostrato nell'immagine b).

a) Targa saldata su un palo b) Targa attaccata con chiodini al muro

APERTURA Dal mercoledì al sabato - Orario: 10-13 ~ 14-18 Chiuso i giorni festivi

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a) www.museodidoccia.it | www.richardginori1735.it

APERTURA Dal mercoledì al sabato - Orario: 10-13 ~ 14-18 Chiuso i giorni festivi

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CONTATTI

APERTURA

T +39 055 42 07 767 F +39 055 90 64 141 museo@richardginori1735.com

Dal mercoledì al sabato 10-13 ~ 14-18 Chiuso i giorni festivi

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b)

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Segnaletica esterna Totem esterno

Segnaletica stradale

Formato: 70x200 cm Supporto: Plexiglass Tecnica di stampa: Serigrafia Caratteristiche: Fissato a terra tramite cemento o bulloni Locazione: Nel giardino del museo

Formato: 75x20 cm Caratteristiche: il cartello stradale rispetta le norme dettata dal comune: 1) Nome dello stabile segnato con un font sans serif nero - 2) Barra colorate nel lato inferiore 3) Riquardro contenente il simbolo dello stabile - 4) Freccia per la direzione. a) Targa museo personalizzata - b) Esempi reali - c) Ipotesi di applicazione - d) Cartelo originale

Benvenuto Welcome Richard Ginori 1735 è il leader italiano della produzione di porcellane per la tavola e di porcellane artistiche. Il Gruppo, forte di una tradizione manifatturiera di oltre 270 anni di storia, commercializza i propri prodotti con i marchi Richard Ginori per il ‘tableware’ di gamma alta, e il marchio Capodimonte per la porcellana artistica. Inoltre la manifattura Richard Ginori 1735 ha un’intera linea di produzione destinata al canale hotellerie, contract e torrefazioni. Il marchio Richard Ginori, storicamente associato al nome di grandi esponenti dell’architettura, del design e della moda, si è imposto al mercato come icona di stile made in Italy.

Richard Ginori 1735 is Italy’s leading manufacturer of fine china tableware and artistic porcelain. On the strength of its manufacturing tradition, which dates back more than 270 years, the Group markets its products under two brand names: Richard Ginori for high class tableware and Capodimonte for artistic porcelain. The Richard Ginori 1735 factory also has an entire production line dedicated to the hotel industry, contract work and coffee roasters. Richard Ginori, historically associated with great names from architecture, fashion and design, has made a name for itself as an icon of Italian style.

a)

RICHARD GINORI MUSEO DI DOCCIA

b)

c)

30

d)

Comunicare il Museo: MUSEO RICHARD GINORI DELLA MANIFATTURA DI DOCCIA


Pubblicità temporanea Manifesto Formato: 70x100 cm Carta: 200 gr Tecnica di stampa: Offset Questo manifesto è dedicato al decimo anniversario del nuovo allestimento museale fatto nel 2001. Come design si ripropone in modo modulare i quadratini colorati del corporate id che creano una griglia da 5 quadrati composti da immagini e testo. Il modulo è predisposto per essere riutilizzato per altri eventi.

2 0 01 2 011

12 04 30 09

MUSEO di DOCCIA festeggia il

[10°] anniversario

Con il patrocinio di:

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&

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Pubblicità temporanea Gonfalone Formato: - a) 70x100 cm - b) 140x200 cm Supporto: PVC Tecnica di stampa: Serigrafia

Il gonfalone presenta la stessa grafica del manifesto. a) Lampione pedonale (h 3 m) b) Lampione stradale (h 7 m)

a)

2 0 01 2 011

12 04 30 09

b)

MUSEO di DOCCIA festeggia il

[10°] anniversario

2 0 01 2 011

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Con il patrocinio di:

&

MUSEO di DOCCIA festeggia il

[10°] anniversario

Con il patrocinio di:

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&

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Pubblicità temporanea Stendardo Formato: 1x3 m Supporto: PVC Tecnica di stampa: Serigrafia

La scelta di questa tipologia di stendardo è data dal fatto che il museo dispone di un giardino molto grande e

l'edificio invece è molto basso. a) Stendardo b) Resa grafica della sua applicazione

a)

b)

festeggia il

[10°] anniversario festeggia il

[10°] anniversario

12 04 30 09 Con il patrocinio di:

12 04 30 09 Con il patrocinio di:

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Pubblicità temporanea Striscione Formato: 1x6 m Supporto: PVC Tecnica di stampa: Serigrafia

Lo striscione sarà appeso per le vie dell'area provinciale fiorentina e la sua durata espositiva corrisponde all'intero periodo della mostra.

a) Striscione b) Render dello striscione in una via

MUSEO di DOCCIA festeggia il

[10°] anniversario 12 aprile | 30 settembre a)

MUSEO di DOCCIA festeggia il

[10°] anniversario 12 aprile | 30 settembre

b)

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Comunicare il Museo: MUSEO RICHARD GINORI DELLA MANIFATTURA DI DOCCIA


Pubblicità temporanea Fermata Autobus Formato: 100x140 cm Carta: 200 gr Tecnica di stampa: Offset La grafica è la stessa del manifesto.

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Pieghevole Caratteristiche

Fustella

Formato: 10x18 cm chiuso 18x30 cm aperto Carta: 250 gr Tecnica di stampa: offset

Qui sotto si trova la forma della fustella del pieghevole. Legenda: - linee tratteggiate: piega - linee continue: taglio.

10,4 cm

9,8 cm

18 cm

9,8 cm

30 cm

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Comunicare il Museo: MUSEO RICHARD GINORI DELLA MANIFATTURA DI DOCCIA


Pieghevole Fronte chiuso

Retro chiuso

Forma e sovrapposizioni del lato frontale chiuso.

Il retro è semplice e lineare con i contatti e sponsor a prima vista.

Il nuovo allestimento compie 10 anni

Creatori d'arte

Il passaggio di proprietà ch nel dicembre 2001 ha riportato il museo in seno alla ‘Richard Ginori 1735 spa’ rappresenta una nuova tappa nella storia della collezione e ha offerto l’occasione per ripensare l’allestimento, che, a quasi quarant’anni dall’inaugurazione, appariva decisamente invecchiato. Gli obiettivi che hanno ispirato la nuova sistemazione, da considerarsi comunque aperta e in continua evoluzione, sono stati: a) la valorizzazione della ricchezza e varietà di significati della collezione; b) la sua maggior “leggibilità” anche da parte di un pubblico non specializzato. Per raggiungere questi scopi, il percorso cronologico lineare del 1965 è stato arricchito da una sequenza di piccole aree tematiche collaterali dedicate ad esempio alle tecniche, ai committenti, o all’influenza orientale su forme e decori prodotti a Doccia. La storia della scienza, della tecnica, della società, della moda, la storia economica e, naturalmente, la storia dell’arte sono tutte discipline per le quali le opere esposte rappresentano dei documenti significativi. Il presente allestimento tenta di suggerire questa molteplicità di letture anche attraverso l’esposizione di disegni e documeti provenienti dall’archivio del Museo.

270 anni di storica produzione Viale Pratese, 31 50019 Sesto Fiorentino (FI) T +39 055 42 07 767 F +39 055 90 64 141 museo@richardginori1735.com

ORARIO DI APERTURA Dal mercoledì al sabato 10-13 ~ 14-18 Chiusura: dalla domenica al martedì e i giorni festivi

www.museodidoccia.it ~ www.richardginori1735.it

Sostenitori | Contributori | Sponsor

a.a. 2010-11 | Docente: Maurizio Carpani | Software: Adobe Illutrator CS5 / Adobe Photoshop CS5 / Adobe Indesign CS5

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Pieghevole Fronte aperto Forma del pieghevole per l'intera lughezza: si trovano quattro pieghe.

Cenni storici Certamente il più antico museo d’impresa in Italia e uno dei più antichi musei di ceramica in Europa, il Museo Richard Ginori è di per sè, come istituzione, una realtà storica viva che, attraversando tre secoli si è trasformata insieme alla fabbrica alla quale è tuttora legata. Le fonti tramandano notizie riguardanti due raccolte principali, che costituiscono i nuclei originari della collezione attuale: a) “la galleria dei modelli” scultorei in gesso, terracotta e cera, utilizzati per la produzione di plastiche in porcellana; b) il “museo delle terre”, cioè dei materiali per la fabbricazione della porcellana, soprattuto le argille e i minerali necessari per l’impasto ceramico. Entrambe le raccolte furono in buona parte formate dal fondatore Carlo Ginori (1702-1757), anche se successivamente ampliate e arricchite dai suoi discendenti. Le due collezioni, oltre ad essere direttamente strumentali all’attività produttiva, avevano anche la funzione di comunicare in modo efficace agli ospiti ammessi a visitare la manifattura, la cultura, sia artistica che scientifica, da cui scaturiva e di cui si alimentava l’impresa. Al museo delle terre e alla galleria delle sculture si affiancava poi l’esposizione dei prodotti che è, in definitiva, il terzo nucleo originario a cui si possono ricondurre le collezioni del museo attuale a che traeva lustr dalla vicinanza con le due raccolte e dalla ricca decorazione affrescata dell’ambiente in cui era collocata. Disegnato da Gio Ponti, Vaso con decori arcobaleno. Porcellana dura. [1995]

Tabacchiera con decoro a cammei a scena di caccia all’orso sul coperchio. Porcellana dura. [1750 circa]

Creatori d'arte 270 anni di storica produzione

Il museo nell’Ottocento L’idea di trasformare l’esposizione di matrice settecentesca in un insieme organico definito esplicitamete “museo” - concepito e ordinato per documentare e conservare la storia della manifattura e aperto al pubblico - fu realizzata da Lorenzo Ginori Lisci nel 1864. Dopo una fase di assestamento, verso la fine dell’800 le collezioni assunsero il nome di “Musei di Doccia”: comprendevano infatti, oltre al Museo Ginori, propriamente detto, con manufatti docciani dalle origini in poi, anche il Museo Ceramico, cioè una raccolta comparativa di prodotti di fabbriche italiane e straniere. Attigue ai musei erano la galleria dei modelli e le sale dedicate ai prodotti moderni che venivano considerate come qualcosa di distinto, ma che di fatto facevano parte di uno stesso percorso espositivo, senza soluzione di continuità. L’assetto ottocentesco rimase sostanzialmente immutato fino alla inaugurazione del nuovo museo, nel 1965.

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Invenzione di Gio Ponti,“Piatto Donatella su nubi” dalla serie “Le mie donne”. Maiolica [1925]

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Pieghevole Retro aperto

Il museo nel 1965 Dopo l’abbandono della villa di Doccia (1958), venne aperto un nuovo, allora modernissimo, edificio, situato vicino allo stabilimento di Sesto e appositamente progettato dall’architetto Pier Niccolò Berardi. L’allestimento del 1965 si avvantaggiava dei risultati dei primi studi rigorosi sulla storia della manifattura e all’accumulo scenografico del vecchio museo contrapponeva un percorso cronologico lineare basato sulla divisione della storia della manifattura in periodi corrispondenti ai vari proprietari.

Prima immagine da destra:“Levriero”, plastica in porcellana su disegno di Gio Ponti. [1925] Seconda immagine da destra:“Alberello porta fiori”, disegno di Gio Ponti, porcellana dura. [1930 circa]

Valori & Design La storia è parte inscindibile del brand Richard Ginori, che per lo spirito innovativo, la proietta nella contemporaneità del futuro. La porcellana pura nasce dall’incontro di quarzo, feldspato e caolino con un elemento fondamentale: l’acqua. Dall’insieme di questi quattro elementi si ottiene la barbottina, il nostro sapere liquido. La porcellana prende forma negli stampi ideati e realizzati nel nostro reparto di modellazione. Le forme sono realizzate con tecniche proprie degli artisti: scalpello e genio creativo, pennelli e spatole, mani e tecnica, cuore e maestria. Cultura organizzativa basata su una condivisione: creare valore attraverso i valori.

Il passaggio di proprietà ch nel dicembre 2001 ha riportato il museo in seno alla ‘Richard Ginori 1735 spa’ rappresenta una nuova tappa nella storia della collezione e ha offerto l’occasione per ripensare l’allestimento, che, a quasi quarant’anni dall’inaugurazione, appariva decisamente invecchiato. Gli obiettivi che hanno ispirato la nuova sistemazione, da considerarsi comunque aperta e in continua evoluzione, sono stati: a) la valorizzazione della ricchezza e varietà di significati della collezione; b) la sua maggior “leggibilità” anche da parte di un pubblico non specializzato. Per raggiungere questi scopi, il percorso cronologico lineare del 1965 è stato arricchito da una sequenza di piccole aree tematiche collaterali dedicate ad esempio alle tecniche, ai committenti, o all’influenza orientale su forme e decori prodotti a Doccia. La storia della scienza, della tecnica, della società, della moda, la storia economica e, naturalmente, la storia dell’arte sono tutte discipline per le quali le opere esposte rappresentano dei documenti significativi. Il presente allestimento tenta di suggerire questa molteplicità di letture anche attraverso l’esposizione di disegni e documeti provenienti dall’archivio del Museo.

Viale Pratese, 31 50019 Sesto Fiorentino (FI) T +39 055 42 07 767 F +39 055 90 64 141 museo@richardginori1735.com

ORARIO DI APERTURA Dal mercoledì al sabato 10-13 ~ 14-18 Chiusura: dalla domenica al martedì e i giorni festivi

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Sostenitori | Contributori | Sponsor

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MOSTRE PERMANENTI

Il nuovo allestimento compie 10 anni

Il manufatto Richard Ginori è made in Italy. È l’anima che ci lascia liberi di innovare.

Forma del pieghevole per l'intera lughezza: si trovano quattro pieghe.

Omaggio a Venere La mostra, promossa dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, è stata inserita permanentemente nel percorso museale e sarà visitabile durante gli orari di apertura del Museo. Fulcro dell’esposizione e gioiello della collezione, la traduzione in porcellana della Venere de’ Medici che introduce al tema dell’antiquaria nella produzione della Manifattura di Doccia.

È una complessa opera tardobarocca realizzata in biscuit nel 2010, ma tratta da antiche forme in gesso provenienti dalla bottega dello scultore bronzista Massimiliano Soldani Benzi. Le forme firmate dallo scultore e datate 1708 hanno permesso di recuperare la memoria storica della Pietà. Si introduce la conoscenza della tecnica di lavorazione delle plastiche in porcellana ancora oggi colate nelle forme ‘a tasselli’.

Pietà di M. Benzi Soldani

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Cartoline Museo Caratteristiche

Fustella folder

Formato: 12x12 cm Carta: Fedrigoni Splendorgel 400 gr Tecnica di stampa: Offset

Qui sotto si trova la forma della fustella del folder. Legenda della fustella: linee tratteggiate piega e linee continue taglio.

Interno aperto

Esterno aperto

Eccellenza

Richard Ginori Museo di Doccia

Qualità

Design&Arte

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ORARIO DI APERTURA Dal mercoledì al sabato 10-13 ~ 14-18 Chiusura: dalla domenica al martedì e i giorni festivi

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Pregiatezza 40

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Cartoline Museo Aspetto folder Aspetto finale del folder piegato, con in aggiunta un piccolo sigillo tondo con il marchio della produzione Ginori, applicato sul fronte.

Fronte chiuso

a.a. 2010-11 | Docente: Maurizio Carpani | Software: Adobe Illutrator CS5 / Adobe Photoshop CS5 / Adobe Indesign CS5

Retro chiuso

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Cartoline Museo Caratteristiche Formato: 12x12 cm Carta: Fedrigoni Splendorgel 300 gr Tecnica di stampa: Offset

Fronte

Retro

Vaso Ginori su disegno di Gio Ponti Dimensioni: Ă˜ 28 cm Anno: 1925 circa

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42

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Cartoline Museo

a.a. 2010-11 | Docente: Maurizio Carpani | Software: Adobe Illutrator CS5 / Adobe Photoshop CS5 / Adobe Indesign CS5

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Cartoline stagione 2011 Caratteristiche

Fustella folder

Formato: 10x16 cm Carta: Fedrigoni Splendorgel 400g Tecnica di stampa: Offset

Qui sotto si trova la forma della fustella del folder. Legenda della fustella: linee tratteggiate piega e linee continue taglio.

www.richardginori1735.it

Creatori d'arte

Esterno aperto

www.museodidoccia.it

Interno aperto

270 anni di storica produzione

Richard Ginori Museo di Doccia

Viale Pratese, 31 50019 Sesto Fiorentino (FI) T +39 055 42 07 767 F +39 055 90 64 141 museo@richardginori1735.com

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ORARIO DI APERTURA Dal mercoledĂŹ al sabato 10-13 ~ 14-18 Chiusura: dalla domenica al martedĂŹ e i giorni festivi

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Cartoline stagione 2011 Fronte chiuso

Aspetto folder Aspetto finale del folder piegato. Retro chiuso

Creatori d'arte 270 anni di storic a produzione

a.a. 2010-11 | Docente: Maurizio Carpani | Software: Adobe Illutrator CS5 / Adobe Photoshop CS5 / Adobe Indesign CS5

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Cartoline stagione 2011 Caratteristiche Formato: 10x16 cm Carta: Fedrigoni Splendorgel 300 gr Tecnica di stampa: Offset

Fronte

Collezione Home 2011 Serie PATCHWORK MULTICOLOR

Retro

Viale Pratese, 31 50019 Sesto Fiorentino Firenze - ITALIA www.museodidoccia.it www.richardginori1735.it

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Cartoline stagione 2011

a.a. 2010-11 | Docente: Maurizio Carpani | Software: Adobe Illutrator CS5 / Adobe Photoshop CS5 / Adobe Indesign CS5

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Gadget Cartoline singole Formato: 10x15 cm Carta: Fedrigoni Splendorgel 300g Tecnica di stampa: Offset

Fronte

12 04

2 0 01 2 011

30 09

MUSEO di DOCCIA festeggia il

[10째] anniversario Retro

2001-2011 [10째] Anniversario del nuovo allestimento.

www.museodidoccia.it www.richardginori1735.it

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Gadget Segnalibri Formato: a) 4x17 cm b) 5x11 cm

a) Fronte

c) 17x4 cm Carta: Fedrigoni Splendorgel 400g Tecnica di stampa: Offset

a) Retro

Il manufatto Richard Ginori è made in Italy.

b) Fronte

b) Retro

Il manufatto Richard Ginori è made in Italy.

www.museodidoccia.it www.richardginori1735.it

La porcellana pura nasce dall’incontro originale di quarzo, feldspato e caolino con un elemento

Creatori d'arte 270 anni di storica

fondamentale: l’acqua.

produzione

Dall’insieme di questi quattro elementi

c) Fronte

si ottiene la barbottina, il nostro sapere liquido.

Il Design è lo spirito che attraversa la nostra Manifattura. www.museodidoccia.it www.richardginori1735.it

c) Retro

L’arte è dentro Ginori, è il dna profondo che determina il lavoro degli artigiani della nostra Manifattura.

Richard Ginori è la dimostrazione che Arte e Design hanno un unico contorno, ma confini labili.

Creatori d'arte 270 anni di storica

produzione

www.museodidoccia.it

a.a. 2010-11 | Docente: Maurizio Carpani | Software: Adobe Illutrator CS5 / Adobe Photoshop CS5 / Adobe Indesign CS5

www.richardginori1735.it

49


Gadget Segnalibri

Shopper bag

Formato: 5x20 cm Carta: Fedrigoni Splendorgel 400g Tecnica di stampa: Offset

Formato: 25x35 cm Stoffa: Cotone Tecnica di stampa: Serigrafia

50

La porcellana è il nostro sapere liquido. Siamo Richard Ginori.

Retro

La porcellana pura nasce dall’incontro di quarzo, feldspato e caolino con l’acqua.

Ginori è una miscela unica di avanguardia e design.

lo spirito di continua innovazione, la proietta nella contemporaneità del futuro.

La storia è parte inscindibile del brand Richard Ginori, che, per

Patrimonio unico, non riproducibile.

Fronte

Il manufatto Richard Ginori è

Tovagliette americane

made in Italy. L’arte è dentro Ginori, è il dna profondo che determina il lavoro degli artigiani della nostra Manifattura.

Formato: 30x45 cm Materiale: Plastica lavabile Tecnica di stampa: Serigrafia

www.museodidoccia.it www.richardginori1735.it

Comunicare il Museo: MUSEO RICHARD GINORI DELLA MANIFATTURA DI DOCCIA


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www.richardginori1735.com

Patrimonio unico, non riproducibile. La storia è parte inscindibile del brand Richard Ginori, che, perlo spirito di continua innovazione, la proietta nella contemporaneità del futuro. Ginori è avanguardia.

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270 anni di storica produzione

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Collezione Ninfa | Centrotavola e Portafrutta | P.E. 2011

21 -24 giugno 2011 Come ogni anno il museo propone il corso “Antiche tecniche di decoro su porcellana”. Gli iscritti potranno cimentarsi con la decorazione a pennello, guidati dai maestri della Ginori. I corsi sono aperti a tutte le fasce di età e a tutti i livelli di conoscenza della tecnica del decoro, principianti inclusi. [Vai all’articolo]

[10°] Anniversario 2 0 01 2 011

12 04 30 09

MUSEO di DOCCIA festeggia il

[10°] anniversario

Con il patrocinio di:

&

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Il museo di Doccia feteggia il Decimo anniversario del nuovo allestimento! Sono programmate mostre e aperture straordinarie anche nei giorni festivi! Per info e prenotazioni contattaci!

Per info: +39 055 420 7767 - museo@richardginori1735.com

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La Venere dè Medici La mostra, promossa dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, è stata inserita permanentemente nel percorso museale. È il fulcro dell’esposizione e il gioiello della collezione, la traduzione in porcellana della Venere de’ Medici. La mostra propone altri antichi tipi iconografici della dea, tradotti in porcellana dalla Fabbrica Ginori nel corso del Settecento. [Vai all’articolo]

Nuovo catalogo 2011

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È appena uscito il nuovo catalogo primavera/estate 2011 - collezione da tavola e accessori. Nuovi colori, disegni e motivi per rendere primaverili eleganti le vostre tavole! Visita il sito Richard Ginori!

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