Con gli occhi di un bambino Photobook Quattro angoli sperduti della terra, raccontati da chi non aveva mai scattato una foto in vita sua
Stefano Maria Palombi Edition 01/2011
2
Con gli occhi di un bambino
Stefano Maria Palombi Edition 01/2011
2
16
18
20
22
24
26
28
30
32
34
36
38
40
42
44
46
48
50
52
54
56
58
60
62
64
66
68
70
72
74
76
78
80
82
84
86
88
90
92
94
96
98
100
102
106
108
110
112
114
116
118
120
122
124
126
128
3
4
130
132
134
136
138
140
142
144
146
148
150
152
154
156
158
160
162
164
166
168
170
172
176
178
180
182
184
186
188
190
192
194
196
198
200
202
204
206
208
210
212
214
216
218
220
222
224
226
228
230
232
234
236
238
240
242
5
6
244
246
248
250
252
254
256
260
262
264
266
268
270
272
274
276
278
280
282
284
286
288
290
292
294
296
298
300
302
304
306
308
310
312
314
316
318
320
322
326
328
330
332
334
336
338
7
CON GLI OCCHI DI UN BAMBINO
In Sudan c’ero già stato con la fantasia qualche anno prima. Quando avevo ideato una campagna per Amani, l’associazione che durante quell’interminabile guerra, aveva sostenuto il popolo nuba nella sua lotta. Ora stavo per andarci anche con il resto di me. Saremmo entrati nel territorio delle Nuba Mountains con un volo dell’Esercito di Liberazione. Era un’occasione unica e forse irripetibile per vedere con i miei occhi, oggi, l’Africa di mille anni fa. Sapevo che la posizione geografica della regione e la guerra avevano favorito l’isolamento di quel popolo e che la realtà che tra pochi giorni mi sarei trovato di fronte non era molto diversa da quella raccontata dalle immagini di George Rodger, Leni Riefenstahl e del mio amico Francesco Zizola. Per una volta, non avrei dovuto lavorare, niente troupe, nessun inesorabile piano di produzione a scandire albe e tramonti. Anche per questo, forse, ero agitato, non volevo tornare a mani vuote. Così, ho deciso di portare con me sessanta macchine fotografiche usa e getta. Tra le nostre destinazioni, infatti, c’era
una scuola nascosta tra le colline, dove ci aspettavano centinaia di bambini. Per arrivare lì, molti di loro dovevano camminare per ore e molto probabilmente nessuno di loro aveva mai preso in mano una macchina fotografica. Ecco l’idea, l’idea che presentai alla Conferenza Episcopale Italiana. Volevo, che per la prima volta nella loro antichissima e leggendaria storia, fossero i nuba a raccontare i nuba. E pensavo che sarebbe stato bello se a farlo fossero stati i più piccoli. Così siamo partiti, così abbiamo distribuito le macchinette e dato, all’ombra di un gigantesco baobab, brevi e rudimentali lezioni di fotografia a sessanta gruppi di bambini, ciascuno dei quali formato da tre o quattro piccoli fotografi, di età compresa tra i sei e i tredici anni. Il brief era semplice: raccontate una vostra giornata e divertitevi! Ed ecco, al tramonto, perdersi all’orizzonte i primi fotoreporter nuba della storia! Dopo tre giorni le macchinette erano quasi tutte tornate indietro. Dopo qualche altro giorno, indietro siamo tornati anche noi. Quando ho ritirato le foto sviluppate e stampate, ero emozionato come se fossi in procinto di aprire la lettera di un’innamorata.
La purezza, il mistero, l’ingenuità e la magia erano lì. Ero entusiasta. E il mio cliente, la Conferenza Episcopale Italiana, lo era ancora di più. Così abbiamo deciso portare avanti il progetto in altri tre sperduti angoli del mondo. Tra gli indios yanomami, nel cuore della foresta amazzonica, in Papua Nuova Guinea e in Nepal, nei villaggi a quattromila metri d’altitudine. Migliaia e migliaia di chilometri, migliaia e migliaia d’immagini, e alla fine, finalmente, una mostra: Con gli occhi di un bambino.
10
11
12
13
14
I nuba sono un popolo dalle origini antichissime. Gli schiavi che riuscivano a fuggire dalle carovane dei negrieri trovarono su queste montagne nel cuore del Sudan il loro rifugio. Nonostante la leggenda parli dell’esistenza di 99 lingue diverse, una per ogni montagna, l’identità nuba è forte e radicata. Abilissimi agricoltori, celebri lottatori, i nuba sono riusciti a resistere a una lunga e terribile guerra. Oggi, finalmente, questi uomini e queste donne dopo tanti anni conoscono giorni di pace e i loro figli, per la prima volta, giorni di scuola. Ed è proprio nelle scuole e nella formazione degli insegnanti che si sono concentrati i fondi dell’8 per mille alla Chiesa Cattolica e l’infaticabile lavoro della ONG Amani, che tanto ha fatto e tanto continua a fare per questo popolo fiero e sorridente.
Africa, Sudan: Nuba
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
32
33
34
35
36
37
38
39
40
41
42
43
44
45
46
47
48
49
50
51
52
53
54
55
56
57
58
59
60
61
62
63
64
65
66
67
68
69
70
71
72
73
74
75
76
77
78
79
80
81
82
83
84
85
86
87
88
89
90
91
92
93
94
95
96
97
98
99
100
101
102
103
104
A metà strada tra la terra e il cielo c’è la valle nepalese del Mustang. Ponti sospesi nel nulla, torrenti di ghiaccio, pastori in viaggio da giorni, villaggi immobili tra nuvole mai ferme, il respiro regolare dei portatori in cammino verso lassù. E poi i bambini. Spesso senza scarpe, troppo spesso senza libri e quaderni e senza una scuola come quella creata, anche con il sostegno dei fondi dell’8 per mille alla Chiesa Cattolica, da suor Rufina e dalle sue sorelle della Congregatio Jesu. La scuola di St. Mary ospita oggi 800 studenti che arrivano da tante valli diverse. E vuole diventare sempre più grande per aiutare sempre più bambini a crescere felici.
Asia, Nepal: Mustang
105
106
107
108
109
110
111
112
113
114
115
116
117
118
119
120
121
122
123
124
125
126
127
128
129
130
131
132
133
134
135
136
137
138
139
140
141
142
143
144
145
146
147
148
149
150
151
152
153
154
155
156
157
158
159
160
161
162
163
164
165
166
167
168
169
170
171
172
173
174
La Papua Nuova Guinea è davvero per noi l’altra parte del mondo. Le Isole Trobriand sono ancora un po’ più in là. Qui il tempo si è fermato e nemmeno il vento, che alza onde di metri e piega in un inchino le palme, sembra poterlo muovere. Qui le case sono capanne, le cucine fuochi, il cibo pesce catturato con le fiocine e la luce è luna e stelle. Qui l’isolamento è totale e totale il bisogno di aiuto. Qui, lontano da tutto, missionari e suore italiani aiutati anche dai fondi dell’8 per mille alla Chiesa Cattolica, offrono a tutti assistenza sanitaria, sociale e scuole di formazione.
Oceania, Papua: Trobriand
175
176
177
178
179
180
181
182
183
184
185
186
187
188
189
190
191
192
193
194
195
196
197
198
199
200
201
202
203
204
205
206
207
208
209
210
211
212
213
214
215
216
217
218
219
220
221
222
223
224
225
226
227
228
229
230
231
232
233
234
235
236
237
238
239
240
241
242
243
244
245
246
247
248
249
250
251
252
253
254
255
256
257
258
Fino a pochi anni fa il destino degli indios yanomami sembrava segnato. Malattie, inquinamento, deforestazione aggredivano il loro millenario stile di vita trasformando i loro giorni in una continua lotta per la sopravvivenza. Oggi la situazione è cambiata e gli yanomami hanno ripreso a crescere come popolazione e sono tornati a vivere in meravigliosa simbiosi con il loro territorio finalmente protetto. Se questo è stato possibile è anche grazie a uomini come padre Carlo Zacquini, missionario della Consolata, che in questi luoghi con gli yanomami ha passato più di venti anni difendendo i loro diritti e promuovendo progetti di formazione e assistenza sanitaria sostenuti anche dai fondi dell’8 per mille alla Chiesa Cattolica.
America, Brasile: Amazzonia
259
260
261
262
263
264
265
266
267
268
269
270
271
272
273
274
275
276
277
278
279
280
281
282
283
284
285
286
287
288
289
290
291
292
293
294
295
296
297
298
299
300
301
302
303
304
305
306
307
308
309
310
311
312
313
314
315
316
317
318
319
320
321
322
323
324
L’impegno che abbiamo preso con tutte le comunità coinvolte nel progetto è che le foto selezionate e stampate sarebbero tornate sotto forma di mostra itinerante anche nei villaggi dei bambini fotografi. E così è stato.
Vernissage
325
326
327
328
329
330
331
332
333
334
335
336
337
338
339
340
Con gli occhi di un bambino Agency: Fatal Error Concept, Texts and Creative direction: Stefano Maria Palombi Project manager: Arminia Davidson Photographer vernissage: Fracesco Zizola Le foto sono state realizzate dai bambini della comunità della riserva Yanomami in Amazzonia, dei villaggi della valle del Mustang in Nepal, dell’isola di Kiriwuina in Papua Nuova Guinea e dei monti Nuba in Sudan. Questo progetto è stato realizzato grazie alla Conferenza Episcopale Italiana, all’interno della campagna di comunicazione dell’8 per mille alla Chiesa Cattolica. www.stefanopalombi.com
342